Podcasts about talvolta

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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 14] Commento: La sincerità come purezza dello spirito.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jun 13, 2025 1:58


Il raggiro, la doppiezza, il sotterfugio, l’inganno, la menzogna sgorgano sempre da un animo inquinato interiormente, da chi ha bisogno di nascondere la verità, di prevaricare sull’altro, di difendersi o difendere qualcun altro in modo maldestro e mendace per le proprie o altrui malefatte. Si può arrivare fino a stravolgere totalmente la verità, minando in radice la giustizia. Sappiamo delle bugie dei bambini, che spesso hanno tutte le caratteristiche di una legittima difesa dalle violenze indebite degli adulti, ma conosciamo anche le bugie dei grandi, quelle che causano gravi danni alle persone. Il ricorso al giuramento è proprio di chi dubita della verità o vuole farla riconoscere come tale anche quando è palese menzogna. Si vuole chiamare Dio a testimone di quanto asseriamo, e non è difficile comprendere come si incorra nello spergiuro quando poi non si proclama la verità. È un grave peccato, che trova le sue reali dimensioni nell’offesa che si reca a Dio • convocato e nominato invano e inopportunamente • e nel danno che si procura con la falsità proclamata. Talvolta siamo chiamati a giurare anche nei tribunali del mondo, che hanno il compito di definire la giustizia in fatti contenziosi: anche lì, il nostro dire deve assolutamente essere conformato alla verità che conosciamo, anche se nella stragrande maggioranza dei casi, in quelle circostanze, non si giura più su Dio o sul Vangelo. Il cristiano comunque, come ci dice lo stesso Signore, non deve giurare affatto: “Né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. Teniamolo oggi in mente.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Meme Italiani Divertenti: Ironia e Cultura in Salsa Italiana

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Jan 24, 2025 18:55


In questo articolo vi porto in un viaggio attraverso l'umorismo italiano, esplorando i meme più divertenti che raccontano con ironia la vita, le abitudini e le passioni di questo meraviglioso Paese. Ma Perché i meme sono importanti? Non sono solo divertenti, ma anche un riflesso della cultura e della lingua italiana. Preparatevi a ridere e a scoprire qualcosa in più sull'Italia! I Meme Più Ironici Made in Italy Un meme è molto più di un'immagine con una frase ironica. È uno specchio che riflette stereotipi, tradizioni e situazioni quotidiane in modo esilarante. Gli italiani, maestri nell'arte dell'ironia, hanno creato meme che sono vere perle di creatività. 1. Vintage: Il sinonimo di vecchio alla moda Un esempio perfetto dell'eleganza linguistica italiana. Non è “vecchio”, è chic e alla moda! 2. Le porzioni delle nonne italiane: “A sentimento” Se hai una nonna italiana, sai che loro l'affetto lo dimostrano con le porzioni, sempre rigorosamente abbondanti. 3. Felicità in Italia = Cibo Per gli italiani, la felicità è sempre legata al cibo. Lasagna, pizza margherita, tiramisù e carbonara prima di tutto il resto. E come dargli torto? 4. Dante e i dolci: Letteratura in chiave ironica Chi avrebbe mai immaginato che Dante potesse diventare il protagonista di un meme sui dolci? “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita” diventa “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai nvassoiu di pasticcini tra le dita... e fu così che la mia dieta fu smarrita”. 5. Pizza: L'amore italiano per eccellenza La pizza non è solo un alimento, è un simbolo nazionale. E ogni scusa è buona per celebrarla! 6. Cambia la dimensione, non l'essenza Cambia la dimensione dei pezzi… ma non della pizza! Che sia grande o piccola, la pizza resta sempre perfetta. 7. Nutella a colazione: Il buongiorno si vede dal mattino Per molti italiani, la colazione non è completa senza un cucchiaio di Nutella. 8. La piramide… all'italiana! Un meme che reinterpreta la classica piramide con un tocco di ironia tricolore. 9. Il dialetto: Tradizione che vive I nonni italiani parlano spesso in dialetto. Ma l'India non c'entra nulla! 10. Ciao Ciao! Talvolta, i saluti alla fine di una telefonata sono più lunghi della telefonata stessa... 11. Gli italiani all'estero: Uniti nella patria lontana Quando due gruppi di italiani si incontrano all'estero, è subito festa. La patria li unisce! 12. Spericolati al volante Gli italiani sono famosi per essere spericolati alla guida. Ironia o realtà? Forse entrambe. 13. Il nemico del mio nemico… è il mio amico Un proverbio italiano trasformato in meme con un tocco di saggezza popolare. Ovviamente, è legato al calcio! 14. Il congiuntivo: Questo sconosciuto! La grammatica italiana può essere complicata, ma il congiuntivo resta un mistero anche per molti madrelingua. 15. La Divina Commedia: la Lingua dell'Aldilà Un riferimento all'opera di Dante Alighieri, che si presta a infinite parodie: qual è la lingua che si parla nell'aldilà? Il volgare fiorentino ovviamente. 16. Politica italiana: Polemiche senza fine Gli italiani criticano spesso il loro sistema di governo, ma senza proporre soluzioni concrete. Un meme che fa riflettere con il sorriso. 17. La pizza è sacra! Ananas sulla pizza? Non in Italia! Quella è considerata violenza! 18. Il formaggio sulla pasta: Una regola non scritta Il formaggio è un condimento imprescindibile per gli italiani. Un'abitudine culinaria che nessuno osa mettere in discussione. Vuoi fare lezioni di italiano con i nostri insegnanti madrelingua qualificati? Acquista il tuo pacchetto di Italiano Intensivo!  Con questi 18 meme italiani, abbiamo esplorato l'ironia,

Si può fare
La neve che non c'è

Si può fare

Play Episode Listen Later Jan 11, 2025


Quant'è cambiata la quota neve negli ultimi decenni? Siamo partiti da questa domanda per esplorare la situazione delle nostre montagne, tra impianti sciistici in disuso e adattamento climatico.Gli ospiti di oggi:Franco Borgogno, divulgatore scientifico e guida escursionisticaMichele Freppaz, Professore Ordinario di Pedologia e Nivologia all'Università di TorinoElisa Palazzi, Climatologa, docente di fisica del clima all'università di TorinoSimona Colombo, coordinatrice del progetto Beyond SnowFederico Taddia, autore televisivo, saggista, conduttore televisivo, giornalista, conduttore radiofonico e divulgatoreSi può fare - Storie dal socialeVite in movimentoCapita ancora troppo spesso che le persone con disabilità restino escluse dal mondo del lavoro. Talvolta a dominare è il pregiudizio. Quella che raccontiamo qui invece è la storia di un progetto lavorativo che coinvolge le persone con disabilità a partire dall'ultimo anni di scuola per approdare a un impiego reale, retribuito e capace di dare movimento a esistenze spesso bloccate dai tabù di altri.

il posto delle parole
Antonio Giolo "Senso della scuola, senso della vita"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 24, 2024 20:04


Antonio Giolo"Senso della scuola, senso della vita"Diario di un preside per casoApogeo Editorewww.remweb.itPotremmo star qui a discutere per mesi su riforme della scuola, su moduli, organici, discipline, competenze, standard, contenuti, valutazioni, verifiche e compagnia bella... ma la domanda radicale resterebbe un'altra: che senso ha il nostro mestiere? Che senso ha fare educazione oggi? O anche noi, insegnanti e educatori, siamo ormai prede della grande semplificazione che sostituisce con la ricerca di un riparo il senso della ricerca, dell'analisi critica della realtà?Prefazione di Brunetto Salvarani, postfazione di Alberto Felice De Toni"Un insegnante, soprattutto se dispone di molte ore di lezione nella stessa classe, può avere un ruolo decisivo. Le classi le distinguo in base ad alcuni insegnanti-chiave, nel bene e nel male: se sanno "governare la situazione", adottare le metodologie appropriate agli allievi, farsi amare, o se, invece, lasciano campo libero ai ragazzi più rozzi, violenti, ignoranti e si rifugiano in aride lezioni che quasi nessuno segue. Talvolta pure gli "insegnanti bravi" escono esaustri dalle aule, senza voce e svuotati di ogni energia, ma sono contenti del loro lavoro, sanno di seminare nella vita dei loro allievi, di mettere pietre fondamentali nella costruzione del loro futuro."IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewwwl.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXX Domenica T.Ord. - Anno B (Mc 10,46-52)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 22, 2024 6:01


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7919OMELIA XXX DOMENICA T.ORD. - ANNO B (Mc 10,46-52) di Giacomo BiffiQualche breve riflessione sulla pagina evangelica che è stata proclamata ci consentirà di esporre un poco il nostro spirito alla luce vivificante del nostro Salvatore. L'episodio della guarigione del cieco di Gerico ha particolarmente colpito l'evangelista Marco, il quale - ed è un fatto insolito - ci riferisce anche il nome del mendicante beneficato: Bartimeo. L'avvenimento si colloca verso il termine dell'ultimo viaggio compiuto da Gesù alla volta di Gerusalem me, dove avrebbe celebrato la sua Pasqua di sangue e di redenzione. Un equivoco pesava sulla comitiva dei discepoli di Gesù. Tutti ritenevano Gesù "figlio di Davide", cioè Messia; e pensavano a lui come a un liberatore politi co e sociale. Gesù invece sapeva di essere un Messia che avrebbe salvato nella sofferenza, e di avere una missione primariamente religiosa, interessata non tanto a cambiare le strutture della società di quell'e poca, quanto ad assicurare il destino ultimo e definitivo dell'uomo. È un equivoco che spesso pesa anche sopra il Cristo che vive nella Chiesa. Troppe volte noi domandiamo al Signore un aiuto, una liberazione, una salvezza che non è quella che lui è venuto a portare. Troppe volte la nostra preghiera e il nostro impegno religioso sono motivati da interessi esclusivamente terrestri. Anche per il cieco Gesù è il Messia, anche lui lo chiama ripetutamente "figlio di Davide". Ma egli sa che non è né un guerriero rivoluzionario né un capo politico. Perciò lo chiama Rabbunì, vale a dire: "Maestro": Gesù è uno che insegna, che illumina le menti. E pregando: Abbi pietà di me!, riconosce che Gesù non è uno che crede di far giustizia infliggendo violenza, ma uno che ha fatto della misericordia la caratteristi ca e lo stile della sua azione.LA NOSTRA CECITÀ SPIRITUALEQuel cieco, come ogni uomo che cerca onestamente la verità, vuole essere liberato dalle sue tenebre: Fa' che io veda. Intuendo in Gesù di Nazaret il Salvatore vero dell'uomo, quel cieco vedeva meglio e più di quelli che avevano la vista. Bartimeo ci è vicino, ciascuno di noi lo può riconoscere come fratello. Anche noi siamo ciechi, e forse più di lui perché ci illudiamo di vedere. Ci illudiamo di dare un senso plausibile alla vita umana con il moltiplicarsi dei ritrovati della nostra mirabile tecnica, con l'infittirsi degli stimoli del piacere. Ed è una strada che va diritta alla disperazione, quando, tramonta te le illusioni, ci accorgiamo di vivere senza scopo. O, se non ciechi, siamo talvolta cecuzienti; ora miopi, quando, attenti solo al nostro piccolo mondo e ai nostri personali interessi, siamo incapaci di cogliere le grandi linee del disegno di Dio e le strade sulle quali il Signore vuol condurre il suo popolo; ora presbiti perché ci lasciamo incantare dalle enunciazioni gran di e astratte, e ci sfugge la realtà che ci sta vicino, sulla quale possiamo davvero efficacemente operare. Siamo pronti a commuoverci e a indignarci per le grandi ingiustizie della società, a proposito delle quali ci è consentito di fare poco, e siamo incapaci di vedere la pena del nostro vicino di casa o addirittura di qualcuno della nostra famiglia, per la quale potremmo fare molto. Bartimeo ci è vicino perché prega disperatamente Gesù. E anche noi siamo qui in chiesa per questo: perché la nostra insufficienza e la nostra povertà siano superate dalla sua forza onnipotente e misericordiosa. Avrete notato come gli altri - la folla e perfino gli apostoli - non volevano farlo parlare, gli negavano perfino il diritto di pregare: Lo sgridavano per farlo tacere. Ma la voce della sua implorazione è più forte e riesce a vincere l'ostilità e l'incomprensione dei circo stanti. Talvolta per arrivare davvero a Gesù bisogna saper oltrepassare la tirannia della folla, del comportamento degli altri, dei luoghi comuni, delle idee imperanti. Oltre le mode e le abitudini convenzionali, dobbiamo saper presentare al Signore la verità dolorante del nostro cuore. Allora sentiremo anche noi la parola del conforto e della speranza: La tua fede ti ha salvato, e con animo veramente libero potremo, come il cieco, metterci con la nostra vita a seguire Gesù.

Un passo al giorno
210 - Quando abbiamo smesso di sperimentare?

Un passo al giorno

Play Episode Listen Later Oct 18, 2024 7:09


Talvolta mi domando: quando è successo quel "click"? Quando siamo passati dalla gioia leggera di provare, di esplorare, alla paura di sbagliare? È come se, ad un certo punto, il desiderio di sperimentare si fosse appesantito, come se avessimo iniziato a temere il fallimento più di quanto desiderassimo scoprire cose nuove. Esattamente, cosa è successo? - Sono Stefania Brucini, Productivity Coach e founder di Simple Tiny Shifts®, il metodo dei piccoli e semplici cambiamenti per smettere di procrastinare.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXIX Dom. T. Ord. - Anno B (Mc 10,35-45)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 15, 2024 8:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7918OMELIA XXIX DOM. T. ORD. - ANNO B (Mc 10,35-45) di Giacomo BiffiUna strana richiesta e una strana risposta: ecco ciò che l'odierna pagina evangelica ci offre come tema di riflessione. La richiesta è fatta a Gesù dai figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, due apostoli che ci sono noti per il loro temperamento focoso e impulsivo, tanto che avevano meritato il soprannome "figli del tuono". Il Signore però li aveva in simpatia: con Pietro essi for mano il terzetto dei discepoli che il Salvatore vuole avere vicino a sé nei momenti più rilevanti della sua vicenda; in particolare, li vorrà come compagni e testimoni nell'ora tremenda dell'agonia del Getsemani.LA MENTALITÀ UMANANoi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo: come si vede, i due fratelli furbescamente tentano di farsi dire di sì, per così dire, "a scatola chiusa", cioè prima ancora di aver formulato il loro desiderio. È una piccola astuzia alla quale talvolta si ricorre tra amici, specialmente se non si è tanto sicuri della buona accoglienza della domanda. Ma Gesù non cade nell'ingenuo tranello e li costringe a spiegarsi: Cosa volete che io faccia per voi? Trattandosi del Figlio di Dio - che sapeva sempre leggere i cuori - si potrebbe giudicare inutile questa contro-domanda. Ma il Signore non è di questo pare re: non vuole certo che nella nostra preghiera sciupiamo molte parole a informarlo minuziosamente di quanto ci preme; vuole però che gli manifestiamo con chiarezza e confidenza le nostre necessità che egli pur conosce, perché il nostro rapporto di dipendenza da lui diventi in noi più consapevole e più convinto. Che cosa gli chiedono i due ambiziosi fratelli? Gli chiedono di potere un giorno primeggiare sugli altri: di aver cioè il massimo di potere e di onore nel Regno futuro di Cristo, che verosimilmente essi concepiscono alla stregua di una realtà sociale e politica. Insomma si prenotano per tempo ai posti migliori e meglio ricompensati. Possiamo ben capire come una simile pretesa abbia suscitato negli altri una reazione violenta di collera e di biasimo: All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Anche Gesù li corregge, ma senza ira, usando anzi una benevola ironia che li porti a poco a poco a capire quanto siffatti pensieri siano lontani dalla sua mentalità e dai progetti di Dio.LA MENTALITÀ DI DIOVoi non sapete ciò che domandate. Vale a dire: voi non sapete che la mia potenza scaturirà dalla croce, non dalla prepotenza e dal dominio, che la mia gloria sarà fondata sull'umiliazione, che il mio Regno si inaugurerà con la redenzione del mondo ottenuta nella sofferenza; voi non immaginate che, chiedendo di stare più vicino a me, non chiedete una posizione comoda, perché chiedete in sostanza di patire prima e di più; voi non siete neppur sfiorati dal pensiero che essere i migliori e i più grandi, nell'ordine di cose che sono venuto a portare, significa essere i più generosi, i più solerti, i più umili nel servizio degli altri, i più pronti a pagare di persona, i più decisi a dare la propria vita in riscatto per molti. Voi non sapete ciò che domandate. Quante volte anche alle nostre petizioni il Signore dovrebbe rispondere così! Talvolta ci lamentiamo di non essere stati ascolta ti nelle nostre preghiere, e invece dovremmo rallegrar ci perché egli, quando sembra rifiutarci una grazia, in realtà ci viene incontro in un modo che lui sa più conforme al nostro vero bene. Sicché, se gli sollecitiamo qualche favore, dobbiamo sempre sforzarci di es sere interiormente disposti ad accettare sopra ogni al tra considerazione la sua volontà, pur nel caso che essa sembri non corrispondere alle nostre aspirazioni, per ché Dio sa meglio di noi ciò che ci conviene davvero. Ai due fratelli la risposta di Gesù dovette sembrare un po' stravagante. E in realtà a prima vista sembrerebbe fuori argomento: che cosa c'entrano mai i bicchieri in questo discorso? Eppure Gesù dice proprio così: Potete bere il calice che io bevo?; cioè: siete capa ci di bere al mio bicchiere? Noi però siamo più illuminati sul senso profondo e tragico di questa frase: Gesù con questa immagine evoca la sua passione imminente, alla quale ormai sono indirizzati i suoi più segreti pensieri. Nel giardino degli Ulivi, in quella notte di appassionata orazione, egli vedrà davanti a sé il mare di dolore che l'aspetta; e lo vedrà come la coppa dell'ira di Dio per le prevaricazioni umane, della quale avevano par lato i profeti; lo vedrà come un calice di amarezza e di pena, presentato dal Padre a lui, Redentore di tutti, per la salvezza del mondo. Davanti a questa spaventosa prospettiva, sentirà fremere e venir meno la sua fragile natura di uomo; ma nella preghiera troverà la forza di mantenere la perfetta comunione col Padre e la totale adesione al divino volere: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà (Lc 22,42). Giunto all'agonia - ci dice letteralmente il vangelo di Luca - pregava più intensamente (Lc 22,43). Il segreto della vera grandezza - questa è la risposta ai due discepoli pretenziosi - non sta nell'imporre a Dio i propri desideri, ma nell'aprirsi spiritualmente a lui e ai suoi disegni d'amore. Secondo la narrazione di Giovanni, il Salvatore usa la stessa espressione per correggere l'apostolo Pietro, risoluto a difenderlo con le armi dai soldati venuti per arrestarlo: Rimetti la tua spada nel fodero: non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato? Dopo quell'esperienza Giacomo e Giovanni avranno probabilmente capito che cosa volesse dire Gesù con quella parola, che essi avevano accolto in modo così spensierato ed incauto; e si saranno interiormente preparati a farsi degni del Regno di Dio, attraverso una vita spesa per Cristo fino al sacrificio totale. Così sono davvero arrivati alla potenza e alla gloria, come avevano domandato, ma percorrendo come Cristo e con Cristo il cammino della croce. Uno dei primi martiri cristiani, il vescovo Policarpo di Smirne, davanti alla catasta di legna sulla quale sarebbe stato bruciato vivo, ricordando proprio la pagina di Vangelo che oggi abbiamo ascoltato, prega va così: «Ti benedico, perché mi hai stimato degno di questo giorno e di quest'ora, e di aver parte, nel numero dei tuoi testimoni, al calice del tuo Cristo» (Mart. Pol. XIV,2). Come si vede, quella di oggi è una lezione seria e difficile. Comprenderla è comprendere il vero significato dell'essere cristiani, cioè "discepoli di un Crocifisso". Chiediamo che sia data a tutti la grazia di saperla tra durre nella vita, ciascuno secondo quello che da lui il Signore vorrà.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 20] Commento: Le assistenti di Gesù.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 19, 2024 2:17


Leggiamo oggi soltanto alcuni versetti del vangelo di Luca. Vengono nominate, oltre i Dodici, alcune donne che seguono Gesù e lo assistono con i loro beni. Alcune di esse erano state particolarmente beneficate dal Signore: «Erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni». Non è una semplice notizia: quelle donne sono le prime di una schiera che ha la sua continuità fino ai nostri giorni. Molte vocazioni sgorgano ancora da profonde conversioni e i primi, le prime a saper parlare dell'amore di Cristo sono proprio loro che l'hanno sperimentato di persona e con una intensità particolare. Talvolta, dopo aver percorso i sentieri del male, dopo la gioia ritrovata nel perdono, molti, molte sentono l'urgenza di ricambiare tanto dono con una offerta totale della propria vita, mettendosi a completo ed esclusivo servizio del Signore, soccorrendolo ancora negli ultimi e nei sofferenti di oggi, nei quali scorgono il volto stesso del Cristo. I consacrati e le consacrate di oggi, rispondendo ad una chiamata speciale, si offrono anima e corpo per tutta la vita al Signore e sulla scia dei loro fondatori, con un carisma proprio che caratterizza e differenzia i diversi istituti, ordini e congregazioni, si mettono a completo ed esclusivo servizio di Dio. Ne affermano il primato assoluto e ne testimoniano l'indefettibile fedeltà. Esprimono in modo eminente il compito caritativo e missionario della Chiesa. Esaltano, anche in un mondo distratto e distolto dalle cose del mondo, il primato della preghiera, vissuta come via privilegiata per attuare una crescente comunione con Cristo. Il loro silenzio, anche di quelle religiose, che il mondo più difficilmente conosce ed apprezza, è solo apparente e anche il loro distacco talvolta totale da ogni consorzio umano, è abbondantemente colmato dall'amore che diventa preghiera, offerta, sacrificio di lode al Signore. Sono queste ai nostri giorni, le «assistenti» di Gesù.

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Lo Sfogo è lo stile americano: La notte del giudizio-Election Year

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

Play Episode Listen Later Aug 24, 2024 20:10


"Questo è il vostro sistema di trasmissione di emergenza che annuncia l'inizio dello Sfogo annuale. Al suono della sirena ogni crimine, incluso l'omicidio, sarà legale per le successive 12 ore. Il governo vi ringrazia per la vostra partecipazione" Benvenuti nell'America dei Nuovi Padri Fondatori, uno scenario inquietante ma non completamente inverosimile che caratterizza i film appartenenti alla saga de "La Notte del Giudizio" (The Purge). Talvolta la realtà e la finzione sono molto difficili da distinguere. Non è esattamente il caso di questo "Election Year" e dell'anno in cui uscì (il 2016) ma DeMonaco ci andò molto vicino. E il peggio (per la nostra realtà, più che per questa saga) doveva ancora venire.

MONDOSERIE. Il podcast
Innocent, i tormenti del boia della Rivoluzione Francese | Fumetto 

MONDOSERIE. Il podcast

Play Episode Listen Later Aug 13, 2024 10:44


Puntata a cura di Untimoteo.Manierista, eccessivo, sempre di forte impatto. Talvolta torbido e barocco eppure al contempo ricco di immagini sublimi e idealizzate. Innocent, scritto e disegnato da Shin'ichi Sakamoto, è l'apice figurativo del fumetto moderno e del manga seinen (per un pubblico di adulti) in particolare. Nei suoi due cicli di storie - i primi 9 volumi con il titolo di Innocent, i successivi 12 denominati Innocent Rouge - questo artista e il suo staff confezionano un viaggio prodigioso. Che segue la vita del Boia di Parigi, a cavallo tra la fine della Monarchia e gli anni del Terrore della Rivoluzione Francese.“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social: https://www.facebook.com/mondoseriehttps://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://twitter.com/mondoserie_it https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/

Comunicazione relazionale e non verbale
L'INSICUREZZA NON VERBALE

Comunicazione relazionale e non verbale

Play Episode Listen Later Aug 5, 2024 9:54


Gli esseri umani sono dotati di un complesso sistema di comunicazione che va ben oltre le parole, infatti, buona parte dei nostri atti comunicativi avvengono attraverso segnali non verbali, come la gestualità, le espressioni facciali, le posture e i toni di voce, e nel mio archivio trovi molti video, contrassegnati da un pallino verde accanto al titolo, che possono aiutarti a saperli cogliere su di te e sui tuoi interlocutori. Questi segnali, come sai se mi segui da un po', sono spesso involontari e possono rivelare molto sul nostro stato emotivo, inclusi eventuali segnali di insicurezza. L'insicurezza è un sentimento molto diffuso, che può manifestarsi in diverse forme e situazioni, sia nella vita personale che professionale. Talvolta, può essere difficile riconoscerli in noi stessi o negli altri, ma imparare a farlo può aiutarci a comprendere meglio le dinamiche interpersonali e a migliorare le relazioni. In questa puntata, esploreremo i segnali non verbali di insicurezza più comuni, come riconoscerli e come gestirli. Pur avendo a disposizione solamente una decina di minuti, cercherò di fornirti una panoramica spero soddisfacente sui segnali non verbali di insicurezza e sul loro impatto sulla comunicazione e sul benessere personale.

TheBigFatVoice Psicologia, Musica & Teatro

Talvolta camminare sul filo teso dalle proprie risorse e dal proprio talento coinvolge una buona dose di paura e timori come l'equilibrista che si muove tra due grattacieli su un filo teso nel vuoto. Oggi indaghiamo insieme l'estremo equilibrio che ci permette di camminare sulla strada della nostra creatività con l'asta della nostra paura per mantenere l'equilibrio.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoicereal Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/magabecco Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

Un passo al giorno
124 - Perché è importante celebrare i successi (anche se piccoli)

Un passo al giorno

Play Episode Listen Later Jun 20, 2024 7:19


Stai perseguendo un obiettivo, ma i risultati non arrivano. Non solo,  non c'è alcun minimo progresso. Talvolta i progressi ci sono, ma non li vedi. Ma in che senso? - Questo episodio è sponsorizzato da Serenis.  Usa il codice UNPASSOALGIORNO7 per iniziare il tuo percorso ad un prezzo agevolato e scopri di più su https://www.serenis.it/influencer/un-passo-al-giorno?utm_source=influencer&utm_medium=affiliate&utm_campaign=unpassoalgiorno&utm_content=podcast&utm_term=host read - Sono Stefania Brucini, Productivity Coach e founder di Simple Tiny Shifts®, il metodo dei piccoli e semplici cambiamenti per smettere di procrastinare.

il posto delle parole
Domenico Menorello "L'eutanasia non è la soluzione"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jun 12, 2024 20:57


Domenico Menorello"L'eutanasia non è la soluzione"50 domande e risposte sul fine vita, per aver sempre cura della vitaEdizioni Cantagalliwww.edizionicantagalli.comContributi di:Domenico Airoma, Rodolfo Casadei, Maurizio Gallo, Domenico Menorello, Marco Paglialunga, Marcello Ricciuti, Maurizio Sacconi.«Verso dove navigate, Europa e Occidente, con lo scarto dei vecchi, i muri col filo spinato, le stragi in mare e le culle vuote? Dove andate se, di fronte al male di vivere, offrite rimedi sbrigativi e sbagliati, come il facile accesso alla morte, soluzione di comodo che appare dolce, ma in realtà è più amara delle acque del mare? Penso a tante leggi sofisticate sull'eutanasia».Papa Francesco«Anni di confronto col destino e la malattia mi hanno insegnato che la vera richiesta del paziente non è esclusivamente quella di guarire. Talvolta, dentro di sé egli sa che questo non è possibile, ma ha bisogno di incontrare esseri umani che riconoscono, attraverso le loro azioni, il valore sacro della vita che mette nelle loro mani».Lucien IsraëlIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia X Domenica T. Ord. - Anno B (Mc 3,20-35)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jun 5, 2024 8:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7767OMELIA X DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 3,20-35) di Giacomo BiffiLa pagina del Vangelo di Marco che abbiamo ascoltato ci offre diversi elementi di riflessione; diversi ma tutti ugualmente preziosi. In primo luogo, ci parla della grande attività di Gesù: le giornate sue e degli apostoli erano così piene, che talvolta non potevano neppure prendere cibo (Mc 3,20). Anche quando cerca di rifugiarsi in una casa amica per poter attendere con tranquillità alla formazione dei discepoli che gli sono più vicini e più cari, la "folla" non gli dà pace e lo assilla.Come si vede, il Signore non risparmia le sue fatiche e si applica al suo impegno con totale abnegazione. Qual è il fine di tutto questo darsi da fare? Che cosa è venuto a fare nel mondo? Qual è ancor oggi il compito di Gesù che vive nella sua Chiesa? È venuto ad assicurare il pane a tutti? Noi sappiamo che si è preoccupato anche del pane, e due volte l'ha moltiplicato per sfamare la gente. Ma non è questo lo scopo diretto della missione evangelica. È venuto a guarire i malati? Sì, ne ha guariti molti, ma non li ha guariti tutti, perché non a questo il Padre l'ha mandato nel mondoÈ venuto a portare la giustizia sociale? Certo, predicando la paternità universale di Dio e insegnando che tutti gli uomini sono fratelli, egli ha introdotto nella storia il principio più efficacemente rivoluzionario contro tutte le disuguaglianze arbitrarie. Ma non ha avuto come mira primaria di dare agli uomini ordinamenti politici migliori e strutture meno inique.Il Figlio di Dio non è venuto sulla terra né per assicurarci il benessere materiale né per garantirci la salute fisica né per darci una società terrena più giusta. Questi sono tutti traguardi legittimi, che i cristiani si adopereranno di conseguire secondo le loro concrete possibilità, perché essi devono rendere operante in tutti i campi la legge dell'amore verso gli altri e dell'attenzione verso le necessità di tutti i membri della famiglia umana. Ma non è diretto programma né di Cristo né della sua Chiesa risolvere i problemi che sono propri di chi è preposto alla vita civile. Il Signore Gesù è invece venuto tra noi per combattere e vincere il grande nemico dell'uomo, che è il demonio, padre della menzogna e istigatore del peccato. Contro la menzogna, a Cristo e alla Chiesa spetta di far conoscere in tutti i modi le verità eterne; solo la verità che ci viene da Dio può dar significato alla nostra esistenza; solo la verità che ci viene da Dio salva dalla delusione e dalla disperazione, sempre in agguato sulla strada della vita; solo la verità che ci viene da Dio ci indica come dobbiamo comportarci per non andare perduti. Poiché il demonio vuole la nostra morte spirituale, a Cristo e alla Chiesa spetta di lottare contro il male che c'è nel nostro cuore, di offrire i mezzi di grazia che aiutano la nostra debolezza, di far ritornare la pace negli animi con la certezza della misericordia del Padre e del perdono che egli dà sempre a chi ha il cuore pentito.L'INCOMPRENSIONE DEL MONDO E' IL DESTINO DI OGNI VERO CRISTIANOQuesto brano poi è interessante perché ci fa conoscere quale giudizio davano di Cristo alcuni suoi contemporanei. Senza dubbio, gli uomini semplici erano affascinati dalla sua figura e non si stancavano di ascoltare le sue parole di luce. Ma c'era anche chi lo giudicava male: per esempio, i suoi parenti e i dottori della legge venuti da Gerusalemme. I parenti dicevano: È fuori di sé (Mc 3,21), e cercavano di prenderlo e di toglierlo dalla circolazione. Gli scribi davano lo stesso giudizio, ma con una versione, per così dire, "teologica", e dicevano: È posseduto da uno spirito immondo (Mc 3,30).Il discepolo vero e coerente di Cristo non dovrà allora meravigliarsi se riceverà le stesse incomprensioni che non sono state risparmiate al suo Maestro. Chi sta col Vangelo senza sconti e senza attenuazioni, e perciò parla di distacco dai beni, di valore della castità, di amore disinteressato, di matrimonio indissolubile, di assoluta onestà negli affari, di perdono di nemici, di sofferenza accettata dalle mani di Dio, costui apparirà necessariamente al mondo di oggi come un personaggio strano, sprovveduto, pazzo. San Paolo scrive che è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione (1 Cor 1,21); e di sé afferma: Noi siamo stolti a causa di Cristo (1 Cor 4,10). Dovremo tenerlo presente, quando ci sentiremo suggerire che bisogna adattare la religione agli usi e costumi del mondo moderno. Il problema non è questo: non si tratta di trovare un cristianesimo che si adatti alla testa dell'uomo di oggi; si tratta piuttosto di trovare all'uomo di oggi una testa che vada bene per il messaggio di Cristo.IL BENE MALIZIOSAMENTE INTERPRETATO COME MALEIl parere degli scribi su Gesù ci appare particolarmente odioso: gli stessi fatti straordinari con cui il Salvatore combatte il regno di Satana (per esempio, la guarigione degli indemoniati) vengono letti come una prova che egli è alleato di Satana. I segni della sua bontà e della sua pietà nei nostri confronti sono visti come segni della sua diabolica malvagità. Talvolta càpita così anche con la Chiesa: la sua ansia di salvare l'uomo è interpretata come un desiderio di interferenza e di dominio; il primato dato al culto di Dio come una alienazione e una fuga dalle responsabilità terrene; la sua passione per la verità come intransigente durezza, ecc. Ma questa - ci dice oggi il Signore - è la bestemmia contro lo Spirito Santo, per la quale non c'è remissione. E vuol dire: chi prende per male ogni manifestazione del bene, getta via l'unica tavola di salvezza che di fatto gli è data.UNA RELAZIONE PIU' FORTE DEI VINCOLI DI SANGUEUn giorno vengono da Gesù sua madre e i suoi parenti per parlare con lui. Ed egli risponde in un modo che ci sconcerta. Ma è perché vuole impartirci una lezione particolarmente importante. E la lezione è questa. Per entrare in relazione stretta con lui - più stretta di quella dei vincoli del sangue - sono necessarie due cose: innanzitutto, diventare sul serio suoi discepoli, cioè porsi in ascolto attento e appassionato della parola di Dio: chi bada alle chiacchiere degli uomini non può arrivare ad attingere la parola di verità e sperare di vivere autenticamente da cristiano; in secondo luogo, compiere la volontà del Padre, cioè accogliere come norma e unica ispirazione della nostra condotta ciò che Dio desidera da noi e ci manifesta: ci manifesta nella sua legge, nei suoi consigli di perfezione, negli avvenimenti della nostra vita. Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre! (Mc 3,35).

Apparentemente invisibili. La chimica in ceramica.
Additivi e stagionalità: problematiche e suggerimenti (Prima parte)

Apparentemente invisibili. La chimica in ceramica.

Play Episode Listen Later Apr 15, 2024 23:09


In ambito ceramico l'uso di additivi ricopre un ruolo determinante, se non imprescindibile, per conferire al prodotto finito alti risultati tecnico-estetici e per far sì che il processo produttivo si svolga con tutti i crismi.Talvolta, tuttavia, l'azione degli additivi può essere compromessa o resa meno efficace.Le cause in grado di modificarne le prestazioni sono molteplici e, tra queste, la stagionalità svolge una funzione di non poco conto.Attraverso una serie di esempi esplicativi, l'episodio prova a fare luce sugli accorgimenti da mettere in campo per evitare che la temperatura - che con tutta evidenza cambia durante i diversi periodi dell'anno - agisca come inibitore della performance.

Un passo al giorno
76 - Crea il tuo "personal board" a cui chiedere consiglio

Un passo al giorno

Play Episode Listen Later Apr 15, 2024 6:38


Talvolta è difficile ricevere consigli di qualità. Tutti sono capaci di dispensare consigli, o meglio, opinioni travestite da consigli. In questa puntata vediamo alcuni step importanti per chiedere consigli. - Per approfondire:

Un passo al giorno
66 - Programma il tempo per preoccuparti

Un passo al giorno

Play Episode Listen Later Apr 1, 2024 7:38


Talvolta ci sono dei pensieri, preoccupazioni che ci distraggono, non ci permettono di concentrarci. Cosa fare? La preoccupazione è una forma di distrazione. Per approfondire:

Breaking News Italia - Ultime Notizie
Dichiarazione Dei Redditi Semplificata: Ecco Come Compilarla!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Mar 9, 2024 3:03


Dichiarazione Dei Redditi Semplificata: Ecco Come Compilarla!Talvolta, durante l'introduzione di novità nei processi più semplici, è necessario che comunque questa operazione sia guidata attraverso un aiuto. Ecco come compilare la dichiarazione dei redditi semplificata!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #730 #comeaverla #compilare #dichiarazionedeiredditi #modello #semplificata

TheBigFatVoice Psicologia, Musica & Teatro

Nella vita di relazione, spesso indulgiamo nel drammatizzare ogni situazione fino a raggiungere apici di esasperazione. Talvolta non ne possiamo proprio fare a meno. E allora il problema fa capolino dietro l'angolo della nostra quotidianità e ci morsica le caviglie.Davvero dramma vuol passione?Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoice Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/mbgvoice Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

TheBigFatVoice Psicologia, Musica & Teatro

Talvolta le cose non sono come ce le immaginiamo o come le percepiamo e talvolta invece sono proprio in quel modo. Ma può essere che la lettura che ne diamo non sia l'unica o non sia completa. La disperazione è un grande baratro in cui si cade vivendo. Ma si tratta anche di una fortissima opportunità e di un bacino di risorse energetiche di rinascita e trasformazione che solo attraverso di essa possono accadere.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoice Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/mbgvoice Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

What's Up Tuscany
Radicofani e Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano - Ep. 177

What's Up Tuscany

Play Episode Listen Later Nov 24, 2023 25:53


Una delle cose migliori che si possono fare in Toscana è prendere la propria vettura ed esplorare senza una meta precisa le stradine dell'interno. Male che vi vada tornerete a casa avendo visitato villaggi deliziosi, panorami spettacolari e, magari, avrete trovato un posto dove si mangia alla grande senza spendere una fortuna. Talvolta, però, la Dea Bendata vi fornisce un assist niente male. Capitai in questo piccolo villaggio ai piedi del Monte Amiata assolutamente per caso, mentre gironzolavo con la mia motocicletta nella terra del Brunello. Quando vidi là in alto, in cima ad una collina, una imponente e solitaria torre, la curiosità fu troppa e dovetti andare a dare un'occhiata. Si trattò di una deviazione decisamente fortunata, visto che mi permise di conoscere meglio questa parte della Toscana ed imparare tante cose di un personaggio tra i più singolari di questa terra.Se il suo nome fu reso popolare negli anni '80 da Bettino Craxi, che lo usava come pseudonimo per firmare i suoi editoriali più caustici, si tratta di un tipo davvero unico. Un nobile decaduto, quando suo padre fu condannato a morte dal governo di Siena se la legò al dito e diventò uno dei briganti più temuti di sempre. Aveva però un buon cuore, tanto da non derubare mai i poveri e da dare spesso e volentieri parte del bottino a chi aveva bisogno. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Radicofani per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano e la cittadina che non l'ha mai dimenticato.Se ascolterete l'intero episodio scoprirete come la sua vicenda non fu che uno dei tanti episodi incresciosi della sanguinosa lotta tra Guelfi e Ghibellini, come la gente di Radicofani s'innamorò di questo brigante gentiluomo e di come un gesto di generosità del tutto casuale fu sufficiente a garantire a Ghino di Tacco il perdono per i suoi crimini. L'ex brigante diventò per tre anni la guardia del corpo di Papa Bonifacio VIII, salvandolo dal tentativo di rapimento dei potenti Colonna. Dopo la sua storia e leggenda, vi porterò nella fortezza che rubò proprio allo Stato della Chiesa e che ora ospita un interessante museo che include una catapulta medievale funzionante. Se dall'alto della torre si godono viste splendide della Val d'Orcia e della Valdichiana, due delle vallate più belle di questa regione, la cittadina di Radicofani ha molto altro da offrire. Questa fermata quasi obbligatoria sulla Via Francigena è davvero una piccola perla medievale, con un paio di piccole splendide chiese ed una antica stazione di posta che i Medici hanno trasformato in un piccolo palazzo. Se, invece, siete interessati alla parte oscura e misteriosa della vita, dovete assolutamente fermarvi e vedere il Bosco Isabella, un giardino romantico costruito a fine Ottocento che è allo stesso tempo molto affascinante e legato ai misteriosi riti della Massoneria italiana.Sebbene abbia poco più di mille abitanti, Radicofani è un villaggio molto vivo, dove si organizzano diverse feste durante l'anno. Se a giugno si può scoprire tutto dei mestieri antichi che resero questa cittadina prospera, l'evento più sentito si tiene l'8 settembre, giusto in tempo per la vendemmia. Per celebrare la Madonna delle Vigne, a Radicofani si tiene uno strano palio che vede giovani energumeri correre per le stradine del centro portando sulle spalle un pesante barile. Questa parte della Valdichiana sta diventando sempre più popolare con i turisti stranieri. D'altro canto, come dargli torto? La campagna è splendida, si mangia alla grande, si trova vero Brunello a prezzi non esosi godendosi pure un po' di pace e tranquillità. La prossima volta che pensate di venirci a trovare in Toscana, prendete in considerazione Radicofani e la Valdichiana. Ve ne innamorerete di sicuro.Email: podcast@larno.itFacebook: https://www.facebook.com/larno.itTwitter: @arno_it / @WhatsupTuscanyI LINK ALLE FONTIhttps://www.raffaellabonsignori.it/blog/?ghino-di-tacco--un-bandito-gentiluomo-e-la-fortezza-di-radicofanihttps://www.chiarentana.com/it/blog/ghino-di-tacco-una-storia-di-altri-tempi-133https://www.valdorciamiata.it/radicofani/https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/fortezza-radicofani/https://www.visititaly.eu/it/luoghi-e-itinerari/radicofani-cosa-vedereBACKGROUND MUSICPipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)Pipe Choir - Followers (Instrumental)Pipe Choir - Fortress (Instrumental)Pipe Choir - A dark blue arc (Instrumental)Pipe Choir - The Opening Closing (Instrumental)Wayne John Bradley - Blues Rock Original InstrumentalAll released under Creative Commons Attribution 4.0 International Licensehttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipechoir-followers-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pc-one-fortress-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pc-one-a-dark-blue-arc-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/p-c-iii-the-opening-closinginstrumentalcreative-commonshttps://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commonshttp://www.pipechoir.com/

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Talvolta si ha l'impressione che il lavoro di indagine personale sia un artigianale scavare a mani nude nel terreno della nostra personalità. Oggi vediamo insieme alcune modalità e tecniche per farlo con efficacia e rispetto, nella dolcezza della cura propriocettiva.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoice Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/mbgvoice Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

il posto delle parole
Silvia Bencivelli "Eroica, folle e visionaria"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 15, 2023 20:34


Silvia Bencivelli"Eroica, folle e visionaria"Storie di medicina spericolataBollati Boringhieriwww.bollatiboringhieri.itEroica, folle e visionaria parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hannodeciso di provare le proprie idee direttamente su se stessi, spesso con un tocco di pazzia e di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio.D'altra parte per ogni nuova medicina o per ogni nuova tecnica medica deve esserci pur stato un primo “fruitore”. Una scoperta deve essere provata su qualcuno per essere certi che funzioni. Quel qualcuno, in molti casi, è stato lo stesso che ha avuto l'intuizione e ha deciso di metterci il corpo per dimostrare di avere ragione. Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale delle nostre conoscenze.Ma perché sperimentare su di sé? La motivazione più alta è un generoso «non farei mai ad altri quello che non ho il coraggio di fare a me stesso». Ma a leggere le molte storie raccontate in questo libro si scopre che c'è anche chi l'ha fatto solo per comodità, o perché non veniva creduto da nessuno, o perché era semplicemente incapace di fidarsi di qualcun altro. Molti, poi, lo hanno fatto per pura curiosità, e alcuni persino per rabbia o per ripicca.Silvia Bencivelli scrive con penna ironica e leggera, toccando gli argomenti chiave del rapporto tra medicina, società e potere, coinvolgendo il lettore in alcune delle più incredibili storie della medicina, dal Seicento ai giorni nostri. Incontreremo medici che si fecero pungere intenzionalmente da zecche e zanzare per dimostrare l'origine di una malattia, spericolati inventori di rivoluzionarie tecniche chirurgiche, avventati sperimentatori di sostanze ignote e persino chirurghi che si auto-operano, per farsi pubblicità o perché privi di alternative. Sono vicende che non lasciano certo indifferenti, e nel loro complesso tracciano una storia della medicina decisamente diversa da quella che viene generalmente raccontata.Silvia Bencivelli si è laureata in Medicina a Pisa e in seguito si è perfezionata in Comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Voce autorevole della comunicazione della scienza in Italia, è una delle firme di riferimento del settore ed è attiva con podcast e programmi radiofonici e televisivi. Tra le sue pubblicazioni, Sospettosi. Noi e i nostri dubbi sulla scienza (2019), Le mie amiche streghe (2017), È la medicina, bellezza! Perché è difficile parlare di salute (con Daniela Ovadia, 2016) e Perché ci piace la musica. Orecchio, emozione, evoluzione (2007 e 2015).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

CINEMA! E ANCORA CINEMA! Nuovo appuntamento con la mia rubrica "improvvisata" in cui esprimo opinioni su film visti da pochi minuti al Cinema per ricordarvi che il CINEMA è AL CINEMA! Talvolta abbiamo la tendenza a ricordare determinati episodi storici per suscitare indignazione. Edoardo De Angelis decide invece di raccontarci un pezzo di storia tutto sommato eroico o comunque capace di ricordarci l'importanza della generosità umana. "Comandante" è l'ennesimo tassello della poliedrica e intensa filmografia di De Angelis ed è pure un film davvero notevole! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message

Attacco a Israele
L'imbarazzante tabù della Bbc - Francesco Gottardi

Attacco a Israele

Play Episode Listen Later Oct 19, 2023 2:49


Lo chiamano «gruppo militante». Talvolta «combattenti per la libertà». Giammai terroristi: non si tratta di una nuova intifada, ma della Bbc. Che quando parla di Hamas manifesta gravi lacune di vocabolario. E dopo gli attacchi del 7 ottobre il Regno Unito si è ritrovato di fronte a un imbarazzante problema mediatico: com'è possibile che il principale servizio pubblico radiotelevisivo del Paese sostenga che ricondurre gli autori delle stragi alla t-word «significherebbe prendere posizione e dunque smettere di trattare i fatti con imparzialità»?

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un sogno che bisognava sognare | 1 Ottobre 2023 | MESSAGGIO PER LO SCIOGLIMENTO DELLA CHIESA

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 1, 2023


La storia della nostra chiesa è fatta di nascita, crescita, frutti, gioie, dolori... vissuti assieme per 26 anni. A conclusione di questa lunga avventura, cosa si può dire? E' stato solo un sogno? Se lo è stato, lo abbiamo fatto assieme... Ed era un sogno che bisognava sognare.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 12 minutiTempo di ascolto audio: 25 minutiE così siamo giunti all'ultimo messaggio. Solo che stavolta non è l'ultimo messaggio di una serie di predicazioni. Ma è davvero l'ultimo messaggio il messaggio terminale, finale di questa nostra chiesa.Pur non essendo non essendone più pastore da  circa dieci  mesi, pur non essendo chi  la conduce,  permettetemi comunque come pastore emerito di questa chiesa e come uno dei fondatori della Chiesa della Vera Vite di dire alcune parole a conclusione di una storia  che è proseguita in interrottamente per 26 lunghi anni.Era il gennaio del 1997 (siamo nell'altro millennio) quando iniziammo a fare studi biblici nelle case in quattro persone tra Montefiascone e Tuscania, per poi iniziare con i culti in casa, nelle case delle delle persone che allora frequentavano; e poi la prima sala a via della Croce qua a Montefiascone, e poi questa sala da dove vi parlo ora e che, come sentite, in questo momento è vuota.Ma attenzione: non vi inganni ciò che vedete con gli occhi o che sentite con le vostre orecchie, ma dovete imaginare dietro le mie spalle, qui dove sta quel crocifisso che ha simboleggiato per tanti anni la nostra identità,  una folla di oltre 200 persone che negli anni hanno frequentato questa chiesa, di cui 130 l'hanno frequentata assiduamente,  e di questi oltre 40 membri di chiesa che  che sono stati attivi servitori che si sono alternati nelle varie attività di questa chiesa e di questa meravigliosa avventura.E oltre questi, tutte le persone che hanno letto, ascoltato, o visto gli oltre 4.000 messaggi che abbiamo pubblicato sul sito in 20 anni per quasi 2.000 ore di predicazione, ovvero più di 83 giorni ininterrotti di predicazione... E sono tutte là, e rimarranno come storia.Dietro di me ci sono sono anche gli oltre 200 pastori e responsabili di chiesa che hanno partecipato negli anni ai nostri seminari sulla chiesa e i quasi 400 studenti dei corsi estivi di inglese (vi ricordate gli English Camp?) Ma ci sono anche gli i più di 30 migranti che abbiamo accudito, nutrito, sostenuto e aiutato durante un periodo molto importante della nostra chiesa, quando qua a Montefiascone c'era un centro di prima accoglienza. E anche i sordomuti che sono stati presenti in questa sala e hanno ricevuto le traduzioni LIS, o quelli che hanno ascoltato tramite i gesti che faceva la nostra traduttrice nella lingua dei segni.La storia di questa chiesa non è iniziata a caso ma per volontà del Signore; non è stato né Marco né Bernardino né Michele a fondare questa chiesa, ma è stato il Signore che l'ha piantata, nutrita e fatta crescere in un paese, in una zona dove non c'era mai stata nessuna chiesa evangelica prima.Non siamo stati bravi noi a sognare questa chiesa, ma è stato il Signore a mettere in noi quel sogno, Perché questa era la necessità perché c'era bisogno di sognarlo quel sogno di una chiesa che si chiamava Chiesa della Vera Vite. Perché serviva a testimoniare di lui in questo luogo dove nessun altro aveva mai parlato, e nei vari paesi da cui noi proveniamo.Questo abbiamo fatto per 26 lunghi anni; fedelmente, non scendendo a compromessi che forse avrebbero fatto crescere di più la nostra comunità e più in fretta, ma siamo rimasti fedeli alla sua Parola e al progetto di creare una comunità dove tutti potessero ascoltare la parola del Signore almeno una volta nella propria vita. Dove potessero sentirsi a casa, dove potessero sentirsi amati, accolti, e dove potessero avere una possibilità di partecipare, non soltanto di ascoltare la Parola del Signore.Ci siamo riusciti? Talvolta sì,  talvolta no. E ora il Signore ci sta chiedendo di voltare pagina Attenzione, non è un fallimento! Non è un fallimento; le chiese nascono, crescono, si consolidano e muoiono... Pensate una cosa: nel Nuovo Testamento ci sono tante chiese.  Tante chiese, ma nessuna delle chiese che leggiamo nel Nuovo Testamento è sopravvissuta; e si trattava di chiese enormi.  Non Roma, non Corinto, non Galazia, non Filippi, nemmeno Tessalonica e nemmeno Efeso ci sono più; queste chiese sono scomparse.Ecco prendete ad esempio Efeso.  Efeso era una città straordinaria; era un porto di mare sulla costa dell'odierna Turchia, conteneva monumenti di straordinaria importanza,  imponenti,  come il tempio di Artemide (che sarebbe  Diana per  i Romani) che era forse il più grande edificio al mondo presente all'epoca, una delle sette meraviglie del mondo si diceva.Era la capitale della provincia importante Romana dell'Asia Minore e aveva ha dentro di sé 200.000 abitanti; pensate quant'era grande! Era la terza città più potente del mondo dopo Roma e Alessandria d'Egitto e proprio lì, in questa città enorme, in questa città potente nacque una chiesa famosa, grande davanti agli occhi del Signore, così importante  da diventare sede di uno dei più importanti concili ecumenici, quello del 43,  uno dei primi  concili della Chiesa Cristiana,  e ad avere un libro intero intitolato a lei nel Nuovo Testamento,  la Lettera agli Efesini.Pensate quanto era importante questa chiesa;  cosa potete pensare si immaginassero gli Efesini della propria chiesa?  “Ah una chiesa del genere,  questa chiesa sarà non sarà mai smossa.  Questa chiesa continuerà per sempre, per sempre frutterà persone,  ci saranno persone che verranno...”  Ma poi,  il mare si ritirò, il porto di Efeso divenne una distesa di sabbia lontana dal mare e le persone cominciarono ad andarsene. E così, come se ne andarono le persone normali dei 200.000, anche le persone di chiesa cominciarono ad andarsene; non perché non l' amassero più, non perché non avessero più progetti  per il Signore, ma semplicemente perché la loro vita non era più lì, non era più in quel luogo.Dove andarono? Questo non lo sappiamo, non è scritto nella Parola; probabilmente si disperso nelle chiese lì a fianco, lì vicino, a gruppetti, a singoli, là dove andarono ciascuno a vivere; e sono sicuro che continuarono a parlare alla gente di Cristo.La loro missione continuò tra le altre persone, continuarono a benedire le comunità dove erano andati parlando del Signore attraverso i doni che avevano loro.A Montefiascone non c'è mai stato un mare che si è ritirato, ma molti hanno traslocato e molti continuano a farlo seguendo il mare della vita, il futuro familiare diverso, il lavoro e gran parte di quelle 200 persone di cui parlavo all'inizio che hanno frequentato la nostra chiesa in questi 26 anni anni ora sono altrove, non sono più qua, ma continuano a parlare di Cristo, continuano a benedire gli altri, continuano ad esercitare i loro doni in altre strutture, in altre comunità.  Non farò elenchi perché potrei rischiare di scordare qualcuno o qualcuna, ma voi avete ben chiaro di chi parlo, vero?Ma la vita è così; le chiese nascono, le chiese crescono, le chiese invecchiano, le chiese muoiono... Ed è quello che è successo alla nostra. Vedete, per me che sono stato usato dal Signore per piantare la prima chiesa evangelica di sempre in questa città, nella mia città, che ho predicato il primo messaggio di chiesa, credetemi,  predicare l'ultimo messaggio in una sala vuota è come perdere un figlio amato.E devo stare attento; devo stare molto attento a non commettere tre errori, che corrispondono a tre peccati. E vorrei che nessuno di voi che mi ascolta in questo momento cadesse in questa trappola, che è una trappola del maligno.Per cui per prima cosa:1) Rifiutate di essere amareggiati per ciò che è accadutoPotremmo essere amari... e forse un po' lo siamo. Ma se ci aggrappiamo all'amarezza facciamo solo male a noi stessi. L'amarezza prolunga il dolore,  non lo affievolisce  o lo dimezza.  C'è stato un tempo per seminare, c'è stato un tempo per raccogliere...  e ora è il tempo di cambiare terreno.Seconda cosa:2) Rifiutate di incolpare qualcuno Così come nessuno, neppure io, posso prendermi il merito della nascita di questa chiesa, di aver piantato la Chiesa della Vera Vite, allo stesso modo nessuno è la causa del suo scioglimento.  Vedete, la tranquillità con cui abbiamo accettato e deciso tra responsabili che era ora di sciogliere la chiesa è un gran conforto. Credetemi è un gran conforto che mi indica che non siamo noi a decidere di sciogliere questa chiesa, ma chi l'aveva piantata.  Ci sta chiedendo di porre le nostre radici altrove.E,  terza cosa:3) Rifiutatevi di spettegolare e di giudicareLa Bibbia dice più e più volte che una delle cose che Dio odia in maniera totale nella vita sono i pettegolezzi.  Non siete voi, non sono io, non siamo noi il giudice; non dobbiamo dire in giro “Ah, la mia chiesa si è chiusa a causa di...”. Non siate amareggiati, non date la colpa a nessuno e non giudicate nessuno.Non fate tutto ciò: rifiutate di essere amareggiati, rifiutate di incolpare qualcheduno e rifiutatevi di spettegolare o di giudicare.  Non fate tutto ciò; neppure io debbo farlo!Quello che invece vorrei fare io e che desidero voi facciate assieme a me, sono tre azioni che invece di essere tre peccati corrispondono a tre virtù cristiane.La prima:1) Mostrate grazia ai vostri leader Sto parlando non di un leader, non di quello che sta parlando in questo momento, ma di quelli che abbiamo avuto per questi lunghi 26 anni qua in sala... E anche qui non farò nomi, ma li conoscete bene;  persone che gratuitamente si sono messe al nostro e al vostro servizio, che hanno faticato, hanno pianto, si sono disperate,  che nella loro imperfezione e nei loro errori (e io sono il primo, il capostipite della serie degli errori)  hanno fatto sì che Dio li usasse per portare grazia agli altri e per far vivere e prosperare questa nostra chiesa.Persone che hanno predicato, persone che hanno insegnato, organizzato eventi, realizzato gruppi giovanili, cantato, suonato, tradotto, pianificato, retto le finanze, pulito la sala...Lo hanno fatto per voi, lo hanno fatto per noi... Lo hanno fatto gratis, togliendo ore alla famiglia e al sonno!Per cui,  secondo punto:2) Siate loro grati Seconda virtù: siate loro grati. Dobbiamo essere grati per tutti i modi in cui Dio ha usato la Chiesa della Vera Vite in tutti i modi.  Siate grati per tutti i modi in cui Dio ha usato anziani, pastori, diaconi, diaconesse, adoratori e semplici membri di chiesa nel corso degli anni per proclamare la Parola del Signore in questo luogo.Se vorrete un giorno scrivere a queste persone un biglietto, un WhatsApp, una mail di ringraziamento a coloro che hanno fatto crescere (e sto dicendo di tutte le persone indistintamente che hanno servito in questi 26 anni di chiesa anche quelli che ormai sono all'estero o che sono lontani da questa nostra chiesa),  sono sicuro che loro apprezzeranno. Perché l'emozione più sana della vita è l'atteggiamento di gratitudine.E infine,  terza cosa, e questa è la più importante fratelli e sorelle, la più importante,  la fondamentale, la cosa più importante di tutta questo gran discorso in conclusione, ed è assolutamente vitale per te e per me:3) Rimanete concentrati sul piano di Dio Non sul nostro dolore, non sull'amarezza, non sui problemi del passato,  ma sul vincitore di tutti i problemi, su Cristo.  Rimaniamo focalizzati su di lui.  Facciamo che le nostre vite si nutrano di lui, anche se non sarà in questa sala.E' così che Gesù ha sopportato il dolore della croce; e noi siamo invitati dalla scrittura a fare la stessa cosa, a essere suoi seguaci,  a seguire il suo esempio.  Nel dodicesimo capitolo di Ebrei ci è detto  di tenere gli occhi su Gesù, nostro leader e nostro istruttore,  di tenere gli occhi su colui che non ci deluderà mai.Pensate, Gesù egli era disposto a morire in un modo vergognoso, la croce, per la gioia che aveva davanti, perché sapeva che gli sarebbe stata data gloria in seguito; cercò la gioia che gli era posta davanti, non quella che aveva in quel momento.Allo stesso modo noi non guardiamo al nostro dolore attuale, per comprendere che tutto ciò che abbiamo fatto assieme potrebbe essere sembrato solo un sogno, ma che era un sogno che andava sognato In conclusione vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti, davvero tutti. Tutti quelli che sono stati al mio fianco, che sono stati al nostro fianco,  che hanno aiutato in qualche modo da vicino o da lontano la Chiesa della Vera Vite a nascere, a crescere, a consolidarsi e a prosperare per 26 lunghi anni.Ma credetemi, ringrazio davvero tutti,  anche quelli che sono arrivati in chiesa avendo una propria agenda personale, che sono rimasti con noi solo perché volevano trasformarla;  trasformare la nostra comunità in qualcosa che avevano loro in mente che a loro sembrava migliore di quello che facevamo,  e che poi se ne sono andati , magari in silenzio, magari consegnando soltanto le chiavi, magari sbattendo la porta e magari qualcuno spettegolando...Ma ringrazio anche quelli.  Anche quelli ringrazio, perché sono convinto che non l'hanno mai fatto con malizia; lo facevano forse in buona fede,  magari sbagliando, ma non l'hanno fatto mai con  malizia.  Ma soprattutto perché hanno permesso al Signore di dimostrare, ancora una volta, che ciò che lui aveva piantato sarebbe continuato  a vivere e a crescere, come in effetti è accaduto.Tutte le gravi crisi, le grosse crisi della nostra chiesa, si sono risolte con una maggiore unità e un maggiore impegno di chi rimaneva. E hanno dimostrato, in quel in quel momento, che l'unione che ci legava era un'unione superiore a quella soltanto di un club di persone un pochino strane che avevano aperto una chiesa evangelica.  In quei momenti noi ci siamo amati davvero di più l'uno l'altro.Tempo di terminare questo messaggio, questo ultimo messaggio,  e vorrei concludere con le parole di Salomone dall'Ecclesiaste dai versetti 1 a 8 del capitolo t3:"Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire;   un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci;   un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per  odiare e un tempo per amare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.” (Ecclesiaste 3:1-8)C'è stato un tempo in cui il Signore ha piantato la sua chiesa e ora è il tempo in cui ci chiede umiltà, e ci chiede di sciogliere questa chiesa . Abbiamo sognato assieme, abbiamo piantato assieme, abbiamo atteso  assieme,  abbiamo lavorato assieme, abbiamo sognato  assieme una comunità unita che crescesse e portasse frutto.Abbiamo sognato per 26 anni questo...  E non era un nostro sogno, ma quello che il Signore ci aveva messo nel cuore: era un sogno che bisognava sognare.---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 20-8-2023 - Riflessione biblica settimanale

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Aug 14, 2023 34:29


La questione teologica più semplice del mondo (Marco 3:1-6) Talvolta anche la domanda di teologia più semplice del mondo incontra il silenzio dell'interlocutore perché questi crede che rispondervi non gli convenga o lo comprometta troppo. Ne aveva avuto esperienza Gesù stesso che, sapientemente, con le Sue domande, rivelava l'ipocrisia, la malafede e l'agenda nascosta dei Suoi avversari. Avviene spesso anche oggi con coloro che dicono d'essere difensori di grandi princìpi, ma dietro… Chi ci casca? Lo vediamo oggi considerando Marco 3:1-6.

Ogni domenica Podcast
Assumere la responsabilità della propria esistenza, a un certo punto - ep. 49

Ogni domenica Podcast

Play Episode Listen Later Jun 11, 2023 6:11


Sono convinto che irriducibile rimanga in noi una libertà intrinseca, sempre. Talvolta assottigliata, a seconda dei casi. Questo comporta una responsabilità: la responsabilità dell'esistenza. Che, a una certa, si assume, o conquista forse...- Io ero il milanese (super consigliato): https://www.raiplaysound.it/programmi/ioeroilmilanese- 70% siamo vissuti, 30% viviamo: https://www.spreaker.com/user/concupio/ogni-domenica-21-giusto

Caffe 2.0
2827 Come velocizzare un sito troppo lento solo talvolta

Caffe 2.0

Play Episode Listen Later May 23, 2023 5:06


A volte la risposta non e' dove e' probabile, ma nel sapere che una volta si faceva diversamente.Ecco come ho ottimizzato il sito di un cliente, analizzando ogni singola comunicazione tra sito, hosting e client.Per info: sitieassistenza.itIn caffe20.it/membri (iscrizione 30 gg gratuita, poi 3 euro al mese) link e temi chiave.Grazie ad Antonio, Sergio e Manuel per essere diventati caffeinomani doc !

What's Up Tuscany
Semelle, il panino fantasma di Firenze - Ep. 148

What's Up Tuscany

Play Episode Listen Later Apr 28, 2023 23:01


Ci sono pochi posti al mondo che prendono la difesa delle tradizioni così sul serio come facciamo noi in Toscana. Se non è vero che questa regione è solo un museo a cielo aperto, ogni piccolo cambiamento causa reazioni inconsulte da parte di chi crede che la tradizione sia una cosa sacra. Eppure, nonostante tutto, le cose cambiano anche da noi. Talvolta a sparire, distrutte dalla macchina infernale del progresso, sono cose molto vicine al cuore del popolo toscano. Quando erano parte del tessuto di una città, la cosa diventa sospetta. Prendete, per esempio, il panino che era talmente popolare da dare vita a mille tradizioni fiorentine. Eppure, nel giro di pochi anni, siamo passati da avere gente che lo vendeva per strada a non trovarlo da nessuna parte. La storia è allo stesso tempo strana ed interessante, il che spiega perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà di nuovo nella capitale toscana per raccontarvi la storia del "semelle", il panino fantasma di Firenze.Se ascolterete l'episodio intero, scoprirete come questo panino da ricchi fosse importante per gli abitanti del centro storico di Firenze, perché il nome suoni così strano, dove era nato davvero e perché è diventato impossibile da trovare. Vi porteremo in una delle panetterie che preparano ancora questo panino buonissimo e, se ascolterete l'ultimo capitolo, vi spiegherò anche come prepararlo a casa vostra. Oltre ad essere davvero buonissimo, questo sarà un modo perfetto per portarvi a casa un pezzo di Toscana e tenere viva una grande tradizione fiorentina.Email: podcast@larno.itFacebook: https://www.facebook.com/larno.itTwitter: @arno_it / @WhatsupTuscanyI LINK ALLE FONTIhttps://www.vice.com/it/article/z3nd98/semelle-panino-storico-firenzehttps://www.sonoiosandra.it/il-semelle-ovvero-il-panino-all-olio-fiorentino/BACKGROUND MUSICPipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)Romos - HeliosPipe Choir - Mapping the Stars (Instrumental)Audionautix - Water Wood and StonePrezzur - Midnight MoonlightIncompetech - Leopard Print ElevatorWayne John Bradley - Blues Rock Original InstrumentalAll released under Creative Commons Attribution 4.0 International Licensehttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-ignite-to-light-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/argofox/romos-helioshttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-mapping-the-stars-instrumentalhttps://www.free-stock-music.com/audionautix-water-wood-and-stone.htmlhttps://soundcloud.com/argofox/prezzur-midnight-moonlighthttps://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1500077https://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commonshttp://www.pipechoir.com/

Mele
Il vintage è davvero ecosostenibile?

Mele

Play Episode Listen Later Mar 24, 2023 8:21


Il second hand è uno dei modi per salvaguardare l'ambiente con piccolo gesti. Talvolta però la filiera dei mercatini dell'usato non è così etica come sembra

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Mercoledì 15 marzo 2023 - Piccoli o grandi?

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Mar 15, 2023 2:50


VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19)In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».COMMENTOQuaresima come occasione per guardare all'essenziale anche nella nostra fede. Talvolta le leggi, i decreti, le usanze e le abitudini sembrano prendere il posto maggiore. Tutto però è compreso, superato e compiuto dallo sguardo di Cristo sulla vita. Seguiamolo.CITAZIONEEgli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. (Papa Benedetto XVI)

Il ricatto di Putin
Autobomba russa - Camillo Bosco

Il ricatto di Putin

Play Episode Listen Later Feb 26, 2023 3:10


Talvolta un esercito può adottare le tattiche di un nemico, magari per sorprenderne un altro. È ciò che accade nel legame tra Russia e Isis

Be-Tales, un grande racconto sui Beatles
Be-Tales S03E113 - And I love her

Be-Tales, un grande racconto sui Beatles

Play Episode Listen Later Feb 1, 2023 19:45


Umberto Eco ha spesso affrontato il tema della moltiplicazione delle interpretazioni che un testo può portare con sé, malgrado le intenzioni originali del suo compositore. Talvolta, è come se ci dicesse, un'idea, uno scritto, una canzone, possono portare al proprio interno dei significati che vanno ben oltre le intenzioni stesse di chi li ha concepiti.

La mia vita spaziale
377 Spiamo com'è stato fatto un sito dei competitors

La mia vita spaziale

Play Episode Listen Later Jan 21, 2023 5:41


Talvolta conviene andare a vedere com'è costruito un sito di un competitor o semplicemente perché devo rifare il mio vecchio sito, commissionando il progetto ad un esperto.Per scoprire tutti questi dati, ci viene in aiuto il tool online gratuito builtwith.com, che, appunto, ti fornisce molti dati interessanti.Oggi voglio suggerirtelo anche se un po' tecnico, giusto perché tu possa avere uno strumento di analisi in più.Provalo!___

Moon Safari
S9P8 - Techno Made in Berlin e le poesie di Hermann Hesse

Moon Safari

Play Episode Listen Later Dec 20, 2022 12:23


Moon Safari, esplorazioni musicali e poetiche al chiaro di lunaDi e con Claudio PetronellaIn onda su RBE Radio TV e su Radio CapodistriaStagione 9 - Puntata 8La selezione musicale "made in Berlin" di Moon Safari incontra le poesie di Hermann Hesse.www.rbe.it/trasmissioni/moon-safari- PLAYLIST MUSICALELink Spotify > https://open.spotify.com/playlist/5lLfxVYnmeNL2yni6pjQ4t?si=iQnPKnu-SJWUBCz_vTbgjAPaul Kalkbrenner - AzureJan Blomqvist, The Bianca Story - Dancing People Are Never WrongModerat - Rusty NailsJon Hopkins, Moderat - Abadon Window - Moderat remixApparat - HeroistJan Blomqvist - Black Hole NightsTale Of Us - North StarPaul Kalkbrenner - Altes KamuffelDardust - Un nuovo inizio a Neukolln- PLAYLIST POETICAHermann Hesse - Canzone d'amorePer dire cos'hai fatto di me, non ho parole.Cerco solo la notte, fuggo davanti al sole.La notte mi par d'oro più di ogni sole al mondo,sogno allora una bella donna dal capo biondo.Sogno le dolci cose, che il tuo sguardo annunciava,remoto paradiso di canti risuonava.Guarda a lungo la notte e una nube veloceper dire cos'hai fatto di me, non ho la voce.Hermann Hesse - Senza di teIl mio cuscino mi guarda di nottecon durezza come una pietra tombale;non avevo mai immaginato che tanto amaro fosseessere soloe non essere adagiato nei tuoi capelli.Giaccio da solo nella casa silenziosa,la lampada è spenta,e stendo pian piano le mie maniper afferrare le tue,e lentamente spingo la mia fervente boccaverso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi —e all'improvviso son sveglio,ed intorno a me la fredda notte tace,luccica nella finestra una limpida stella —o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,dov'è la tua dolce bocca?Ora bevo in ogni piacere la sofferenzae veleno in ogni vino;mai avrei immaginato che fosse tanto amaroessere soloessere solo e senza di te!Hermann Hesse da "Poesie d'amore" (Mondadori, Milano, 2011)Traduzione di A. RuchatHermann Hesse - EleonoraLe sere d'autunno mi ricordano te.Giacciono oscuri i boschi, il giorno muorea piè dei colli in rosse gloriole.In un villaggio vicino piange un bimbo.A passi lenti se ne va pel boscoa radunar le ultime foglie il vento.Poi sale, da tempo abituata al cupo sguardo,solitaria la falce della lunaalta nel cielo con la mezza luceemergendo da terre sconosciute.Percorre indifferente il suo sentierocingendo bosco, stagno, canne e viottolodi smorti, malinconici bagliori.Anche d'inverno quando le notti sono oscuree vorticano ai vetri come in giuocovento e fiocchi di neve ho spesso l'impressione di vederti.Risuona il piano, con sorriso insinuantemi parla al cuore il tuo profondo, cupocontralto, tu la più cruda delle donne care.Talvolta la mia mano va alla lampadae sulla vastità della parete si posa dolcemente la sua luce.Cupa dalla vecchia cornice occhieggia la tua immaginee mi ravvisa e sorride stranamente.Ma io le mani ti bacio ed i capellie ripeto il tuo nome sussurrando.Hermann Hesse da “Hermann Hesse, Poesie” (Guanda, Parma, 1978)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Non estinguere la Gioia di un Dio misericordioso - Giona 5 | 11 Dicembre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Dec 11, 2022


Gesù è disceso a Natale per portare la Gioia a tutti: non solo ai "giusti", ma soprattutto a coloro che non conoscono un Dio "lento all'ira e di gran bontà". Scendiamo in strada, e festeggiamo assieme a loro la Gioia che viene.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 25 minutiOggi è la terza domenica di Avvento,  e  quella che ci rammenta la Gioia. L'angelo aveva detto ai pastori:"Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.” (Luca 2 10:11)Da dove proviene la gioia nella nostra vita?  Quali eventi ci recano gioia, e quali ce la tolgono?Parlando di Giona, penso che vedere una intera città di centoventimila persone  convertirsi a Dio dovrebbe portare gioia, non è vero?  Sotto ogni aspetto si tratta di una campagna evangelistica di successo;  tutta la città ha risposto.Se avessi la possibilità di predicare a 120.000 persone  e dieci di queste venissero alla fede,  proverei gioia.  Lo faremmo tutti.   Sarà cos' anche per Giona? Vediamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere». Il Signore gli disse: «Fai bene a irritarti così?»” (Giona 4:1-4)Giona non prova gioia, ma rabbia.  Che strano profeta è lui! Giona è un profeta che conosce bene come Dio sia incline  dal recedere dalle punizioni promesse:  basta leggere il libro di 'Esodo e quello di Numeri;  Dio è tornato  costantemente indietro dalle sue decisioni   anche se il popolo si è dimostrato "un popolo dal collo duro"  che non è mai stato grato per ciò che Dio stava facendo.Giona sembra dimenticare che, anche verso di lui,  Dio ha cambiato idea,  altrimenti  sarebbe morto in fondo al mare!  Dio è coerente con il suo carattere...  ma questo non porta gioia a Giona.“Anche quando ero a casa, a Gat-Efer sapevo che sarebbe successo. Sapevo che sarei andato a Ninive a predicare e che la gente si sarebbe pentita e che tu avresti perdonato. Lo sapevo. Tu sei un Dio lento all'ira e e di gran bontà, un Dio che recede dal mandare calamità. È sbagliato che tu sia così. E' sbagliato che tu perdono quella schifezza di gente dei Niniviti! Loro si MERITANO la tua punizione, Dio!””"Lento all'ira e di gran bontà": troverete questa frase 9 volte nella Bibbia;  solo che le altre volte era per vantare la bontà di Dio.  Questa volta invece e per fare una ramanzina a Dio:  “Dio, non si fa! Non puoi e non devi cambiare idea con quelle persone! Anzi, lo sai che c'è? La tua decisione è così sbagliata che, piuttosto di vedere i Niniviti salvi, preferisco morire. Ammazzami e facciamola finita!”Giona ha vinto il premio per l'evangelista di successo più ingrato di sempre.  Pensate quando torna a casa dalla moglie:  "Com'è andato il viaggio, caro?". "Beh, ho avuto una piccola deviazione, ma quando sono arrivato lì 120.000 persone si sono pentite in meno di tre giorni". "WOW! Stupendo!".  "Ma che dici! E' stata la mia peggiore crociata evangelistica da sempre".Persone come Giona ce ne sono a bizzeffe;  sono quelli che chiamo gli  "estintori della gioia",  ovvero quelli che vogliono spegnere la gioia  di scoprire un Dio che ha misericordia di noi, nonostante tutto.  Quelli che vogliono un Dio clemente con me,  che sono bravo e prego, e vado in chiesa, e do la decima,  e spietato con l'altro,  che bestemmia, ruba e non crede in Dio, figuriamoci andare in chiesa.Vi ricordate la parabola del figliuol prodigo?   Il figlio minore prende la sua eredità e la sperpera.  Il padre aspetta e, quando il figlio ritorna, corre da lui e lo tratta con il meglio.  L'estintore della gioia è il figlio maggiore:"Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici.  Ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”." (Luca 15:29-30)Non c'è gioia per il ritorno del fratello perduto,  o  per una famiglia riunita.  Tutto ciò che prova è la sensazione di essere rimasto “fregato”:  “Io sono quello bravo, io sono quello che merita misericordia, non lui!” .  La misericordia del padre gli sembra mal riposta, eccessiva, sbagliata.  E la gioia, in questo modo, si estingueOppure nella parabola degli operai della vigna.  Gli operai che erano riusciti a lavorare alle 6 del mattino, all'inizio della giornata,  per tutto il giorno hanno assistito all'arrivo di un numero sempre maggiore di operai;   alle 9, a mezzogiorno, alle tre del pomeriggio  e un gruppo persino alle cinque del pomeriggio. In pratica all'ultimo gruppo assunto   non era rimasto che mettere a posto gli attrezzi e  innaffiare le viti.   Ma quando arriva l'ora della paga,  tutti ricevono la stessa somma:   un denaro per un giorno di lavoro, come era stato concordato tra tutti.“Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: “Questi ultimi hanno fatto un'ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo”.” (Matteo 20:11-12)E così, negli operai delle sei di mattina,  scatta il giudizio verso Dio e verso gli operai delle cinque di pomeriggio:  “Non è giusto che il padrone abbia misericordia e dia a tutti la stessa paga! Noi abbiamo lavorato. Noi abbiamo sudato, noi meritiamo tutti i soldi!”  E la gioia di avere una paga abbondante (pensate che con due denari il Buon Samaritano aveva offerto tre giorni di vitto e alloggio gratis al malcapitato picchiato per strada e derubato)  se ne va...  E non c'è gioia nel vedere che tutti hanno ricevuto un premio,  anche se sono arrivati tardi.Mostrare misericordia è sbagliato.  La gioia non deve essere per tutti.  La gioia deve essere riservata a pochi. La gioia deve essere meritata, sudata , faticata...  Dio non deve portare gioia a tutti,  ma solo a quelli che sono giusti davanti a lui:  quelli che si comportano bene,  che vanno nella chiesa giusta,  che pregano le preghiere giuste...E invece, scopriamo che la misericordia,  inaspettata ma promessa di Dio,  ha un piano differente.  Ricordate? In quel primo Natale gli angeli avevano detto:“Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà...” (Luca 2:10)In quel primo Natale Dio ha mostrato che egli vuole la gioia per “tutto il popolo”;   per tutti quelli che ascolteranno, vedranno, capiranno,  e accetteranno il dono del Natale che è in Gesù.  Non per i giusti, ma per coloro che possono divenire giusti attraverso l'accettazione del Natale,  l'accettazione di un Dio che scende per salvarci. Isaia l'aveva detto:“...per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.” (Isaia 53:11)Non siate estintori di gioiaSapete, anche senza volerlo, ognuno di noi può divenire un “estintore di gioia”,  Sappiamo di aver un Dio “lento all'ira e di gran bontà".  Ma poi, quando lo vediamo in azione,  e quell'azione non è come ce la aspettiamo,  e non è verso chi diciamo noi...  diventiamo tutti un po' Giona.“Sapevo che tu sei un Dio benevolo e compassionevole, lento all'ira e ricco d'amore, un Dio che si trattiene dal mandare calamità. Ma quella famiglia che abita in fondo alla via, che lascia sempre la macchina in mezzo alla strada, che alza la voce quando glie lo fai notare, che tiene a tutto volume la TV alle tre di notte... Quelli che non vanno mai in chiesa.. Quelli non meritano nulla! E' bene che nessuno parli loro di Gesù. E' bene che non siano salvati. Non per loro deve arrivare il Natale!”E lo stesso vale per tutte le varie gradazioni di “male”:  da chi non rispetta lo stop,  a chi scatena una guerra tra nazioni:  non per loro deve giungere la gioia!  Per loro ci deve essere solo giudizio!Talvolta siamo un po' come Gobbe;  Giobbe odiava i Niniviti.  Li odiava a ragione.  Non conoscevano Dio, il dio vero;  si prostravano davanti agli idoli;  uccidevano, e stupravano...  La loro punizione era giusta, dovuta, richiesta.  E invece, Dio li vedeva...  ed aveva compassione di loro. Tutto questo ha un solo nome: egoismo,  Quando pensiamo a noi stessi come i migliori,  quando reputiamo gli altri inferiori di molto a noi,  siamo “estintori di gioia”, siamo egoisti.  Paolo invece ha detto:“Non fate niente per motivi egoistici, non fate niente per esaltare voi stessi. Siate invece umili, considerando gli altri con riguardo, come se fossero migliori di voi.” (Filippesi 2:3 PV)Dio aveva continuato a vedere;  Dio vede ancora quel po' o quel tanto di Ninive nel mondo,  in chi governa, in chi agisce contro il prossimo,  (che equivale ad agire contro di lui).  Dio vede quel po' di Ninive che c'è in ciascuno di noi...  e, nonostante tutto,  manda la sua soluzione finale...  e si pente del male che avrebbe a ragione potuto farci, se lo accettiamo. La manda tra i peccatori,  non tra i santi,  perché i santi non hanno bisogno della misericordia inaspettata di Dio,  ma i peccatori si!  E chi più pecca, di più misericordia ha bisogno,  affinché possa provare la gioia di essere compreso accettato, salvato. Gesù stesso ha detto:“Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.”  (Luca 15:7)Non dobbiamo essere “estintori di gioia”,  se  vediamo Dio all'opera:  Dio è alla ricerca di coloro che vivono a Ninive,  perché vuole portarli dalla morte alla vita,  dalla tristezza alla gioia. Giona pensava di averne il diritto;  Dio gli chiede: "Hai il diritto di esserlo?". Ma Giona che fa?“Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città.” (Giona 4:5).Giona si siede per controllare cosa sarebbe successo alla città;  in cuor suo forse si attendeva scendesse il fuoco dal cielo a bruciare Ninive...  E invece...Invece tutti in città festeggiano;  la gioia del Signore è la loro forza.  Festeggiano il perdono e la meraviglia di conoscere un Dio  che manda la salvezza, che cambia idea.  Celebrano il Dio Il Dio benevolo e compassionevole,  ”lento all'ira e di gran bontà e che si pente del male minacciato.”Questo Dio è venuto a loro  nel bel mezzo del loro male e della loro violenza,  della discordia, della paura  e del dubbio  e di tutto ciò che sono stati.  Questo Dio è venuto da loro!  Giona avrebbe dovuto essere lì, nella città, a festeggiare con loro!  Invece è fuori dalla città  a spegnere la gioia e la misericordia di Dio, arrabbiandosi sempre di più.  E, incredibilmente, Dio non punisce neanche Giona  per quella sua durezza di cuore,  ma lo fa riflettere:  “Hai il diritto di arrabbiarti, Giona? Pensaci su!”Abbiamo il diritto di spegnere la gioia di Dio  che deriva dalla sua misericordia?  A volte pensiamo che Dio dovrebbe punire,  e basta.  Punire chi scatena una guerra,  chi uccide,  chi opprime...  chi sta nel buio.Ma è Dio che decide,  e talvolta decide di non farlo;  non lo ha fatto con Ninive...  e ha deciso di non farlo mai più,  scendendo una notte di tanto tempo fa.Dio è venuto nel mezzo del male del mondo,  nel mezzo della violenza di un mondo che lo negava,  della discordia tra uomo e uomo,  tra popolo e popolo  tra nazione e nazione.  La luce è giunta, come afferma Isaia:“Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte la luce risplende.” (Isaia 9:1)E' questo che ci rammenta il Natale:  della Gioia discesa dal Cielo grazie a un Padre  “misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che si pente del male minacciato.”Non estinguiamo la gioia di essere perdonati,  di avere un Padre così,  che vuole mostrare  misericordia a tutti,  non solo a quelli del “suo partito”.  Non sediamoci mai su una collina  aspettando di vedere il il giudizio, ma piuttosto scendiamo in città e festeggiamo la misericordia sul mondo.“Il Signore ha revocato la tua condanna e ha disperso i tuoi nemici. Il Signore, re d'Israele, è con te: non devi temere più nulla di male. Viene il momento quando si dirà a Gerusalemme: 'Non aver paura, città di Sion, non ti scoraggiare!  Il Signore tuo Dio è con te; è forte e ti salva! Esulta di gioia per te, nel suo amore ti dà nuova vita. Egli si rallegra per te con canti di gioia..” (Sofonia 3:15-17 TILC)Il Natale ci porta la Gioia; scendi in città esulta assieme al resto del mondo  per un Padre che si rallegra di te,  con canti di Gioia.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

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Talvolta per esplorare il significato delle cose possiamo partire dal comprendere il loro nome.Il nome delle cose.Il nome della vita può essere un modo di esplorare il suo significato.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/thebigfatvoice Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/thebigfatvoicePuoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

il posto delle parole
Yari Selvetella "Vite mie"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 2, 2022 18:59


Yari Selvetella"Vite mie"Mondadori Editorehttps://www.mondadori.it/Amare non è sufficiente, bisogna sapere come si fa. Talvolta una vita non basta a impararlo per bene, oppure l'abilità coltivata negli anni si dissolve misteriosamente e non rimane altro che un senso di inadeguatezza e di nostalgia. Serve più di una vita, a Claudio Prizio, per poter sentire che sta davvero ricominciando da capo. Gli serve, anzitutto, cercare sé stesso negli altri. Claudio chiede riparo, come ha sempre fatto, alla famiglia, ma anche gli equilibri domestici si stanno ormai modificando. La sua è una famiglia particolare e al tempo stesso normalissima, che custodisce grandi dolori, legami insoliti e momenti di autentica felicità. Tutti devono trovare la forza di lasciar andare il passato: la sua compagna Agata, i suoi quattro figli – due dei quali ormai adulti – e soprattutto lui.Claudio cerca sé stesso in casa, ma anche nella sua città: Roma è così prodiga di incontri che finisce per stordirlo in un vortice di coincidenze. Da qualche tempo, infatti, Claudio non fa che ravvisare somiglianze tra sé e le persone in cui si imbatte: un guidatore distratto che quasi lo investe al semaforo, un rocker attempato, un agente immobiliare, una donna che si è rifugiata in campagna. I suoi simili sono specchi, ma anziché aiutarlo a comprendere la propria identità, sembrano avvilupparlo in un gioco di riflessi senza scampo.Come si fa a passare oltre preservando la memoria, ma senza diventarne schiavi? Roma, che tutto custodisce e a niente pare far caso, è una maestra in quest'arte, e suggerirà a Claudio lo stratagemma – l'ultima illusione, forse – per liberare sé stesso e coloro che ama.Vite mie è una impetuosa esplorazione esistenziale spinta avanti da domande brucianti: cosa vuol dire amare a un certo punto della vita, e quando la vita ha già colpito duro? Come si fa a non dare per scontati i nostri legami e renderli invece speciali, unici e duraturi?Un romanzo pervaso di riflessioni sull'amore, sulla famiglia, sul nostro rapporto con il tempo che passa. Un libro emozionante e commovente che con una scrittura ipnotica, nitida, plastica, prova a raccontarci qualcosa di essenziale che sempre ci sfugge.Yari Selvetella è nato a Roma nel 1976. Tra i suoi ultimi romanzi Le regole degli amanti (Bompiani 2020), premio Cambosu, Le stanze dell'addio (Bompiani 2018), candidato al premio Strega, La banda Tevere (Mondadori 2015). Ha pubblicato il libro di poesie La maschera dei gladiatori (CartaCanta 2014). Si è a lungo occupato di storia della criminalità con saggi e reportage di successo. Giornalista e autore televisivo, lavora per la Rai.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

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Talvolta è una voce nella nostra testa, talvolta è una sensazione, può assumere mille forme ma è sempre assolutamente convincente nel controllare la nostra vita e noi stessi. Oggi proviamo a guardare negli occhi il nostro giudice interno. Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto! Visita il sito http://www.mbgvoice.com (www.mbgvoice.com)  Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/thebigfatvoice (https://www.facebook.com/thebigfatvoice)  Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/thebigfatvoice (https://www.instagram.com/thebigfatvoice) Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.com Fai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoice Musica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un amore che ama, nonostante tutto: Salmo 121 | 21 Agosto 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Aug 22, 2022


Talvolta ci troviamo dinanzi ad amori che amano, nonostante tutto. Nonostante la persona amata faccia del tutto per non esserlo, sia distante e talvolta faccia del male a chi la ama. Ma, nonostante tutto, l'altro la ama. E' questo tipo di amore che Il Signore nutre verso ciascuno di noi.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 6 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 21 minutiDurante una breve vacanza in Bretagna, siamo stati ospiti di una nostra amica: Regine è francese, ma i suoi genitori, entrambi erano italiani, costretti a fuggire in Francia dalle persecuzioni di Mussolini.Regine abita in Bretagna, ma ha anche una casa a Parigi; lei dice gli serva per continuare il suo lavoro, ma a mio avviso (e anche per mia moglie) il vero motivo, quello più grande almeno, è di poter visitare sua sorella.Sua sorella è ricoverata da molto tempo in una casa di cura nel “reparto speciale”, ovvero quello dove gli ammalati non escono né potranno uscire mai più: il motivo, è una forma di Alzheimer devastante.Regine ci raccontava che, quando sua sorella ha cominciato a comprendere che stava dimenticando tutto, ha cominciato a scrivere sui muri di casa, in tutte le stanze, le cose che voleva ricordare, quelle preziose... Il suo nome, la sua data di nascita, i nomi delle sue figlie, quelli dei suoi genitori, quello di Regine... la sorella amata...A questo punto della malattia, la sorella non conosce più nessuno, non parla più... solo sorride quando vede sua figlia... ma della sorella amata, di Regine... non c'è più memoria...Ma Regine, nonostante questo, ogni settimana la va a trovare, sta lì con lei, la accompagna nei giardini... e poi la saluta,  senza ricevere alcun segno di gratitudine  o di affetto in cambio.Come è possibile amare chi non ti riconosce più, chi ti tratta male, chi rifiuta di parlarti? Come è possibile un amore che ami, nonostante tutto?Semplicemente lo si fa, perché ci si ricorda di come era la persona amata, di quanto ella valga per noi, nonostante la malattia.Regine è credente, e di sicuro sa che la nostra situazione di umani è esattamente quella che lei sta vivendo dove noi siamo la sorella ammalata e lei la sorella premurosa, che continua ad amare senza se e senza ma... perché si ricorda di come eravamo...Per quanto noi possiamo fuggire distanti, lui è là... distante di un passo, pronto a nutrirci, al fianco nostro.Il Salmo 121descrive in una maniera sublime la presenza di questo Dio al fianco nostro anche quando noi siamo distanti: leggiamolo assieme:“1 Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto? 2 Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra. 3 Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. 4 Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. 5 Il Signore è colui che ti protegge; il Signore è la tua ombra; egli sta alla tua destra. 6 Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. 7 Il Signore ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l'anima tua. 8 Il Signore ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre. (Salmo 121:1-8)“Da dove mi verrà l'aiuto?” (v. 1)Ti sei mai trovato lì, ti sei mai trovata lì, a girare gli occhi attorno a te  e quello che vedi, la situazione attorno, sono come montagne che ti circondano e ti sovrastano, e tu sei al centro?La parola che egli usa in ebraico per aiuto è עֵזֶר ‘êzer,  che proviene dal verbo azar, che significa “circondare, cingere”. Quando sono circondato da qualcosa più alto e più forte di me, quello che mi occorre è qualcosa di ancora più forte, che mi circondi, mi avvolga, come facevo  con i miei figli piccoli  quando avevano un incubo di notte; li cingevo con un braccio,  per dirgli :”non temere, ci sono qua io”.“Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra” (v. 2)Talvolta ci vuole di essere circondati e indifesi per riscoprire che Dio è onnipotente, che può fare qualsiasi cosa... quasi... quasi qualsiasi cosa...“Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà.” (v. 3)Perché, anche se è onnipotente, ci sono alcune cose che NON può fare: non può mentire, non può smettere di amarti, non può smettere di cercarti... E il salmo aggiunge altre due cose che dio NON può fare: Egli NON può permettere che tu vacilli Egli NON si riposa mai...“Il Signore è colui che ti protegge; il Signore è la tua ombra; egli sta alla tua destra.” (v. 5)Un tempo non si viaggiava in macchina, ma a piedi. Le strade non erano posti molto sicuri, dovevi guardarti le spalle, e dovevi essere pronto ad usare la spada,  o qualsiasi  altra arma con la destra.Immaginati in mezzo ad una strada, da solo o da sola: chi ti protegge? Il salmista dice che, se guardi in terra, quella che vedi non è la tua ombra, ma quella di Dio, che viaggia assieme a te, e che l'arma che hai alla tua destra, lui la controlla e la guida.E'  un linguaggio simbolico,  non sarà Dio ad uscire fuori dall'ombra “fisicamente”, mani e piedi,  se qualcuno ti attacca... perché già lo ha fatto, fisicamente, attraverso un uomo che si chiama Gesù.Ed è tramite Gesù, tramite lo Spirito Santo che egli ha mandato dopo essere asceso al cielo che la sua presenza non sarà per un solo viaggio, ma per tutti i viaggi della tua vita: Difatti il salmista aggiunge:“Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.” (v. 6)Che sia giorno o che sia notte, tu sarai protetto, sarai protetta... Quale è la  parte “nobile” ,  quella più importante di tutte che proteggerà il Signore?“Il Signore ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l'anima tua” (v. 7)La parola tradotta con  “preserverà” ,  in ebraico è שָׁמַר šâmar  che letteralmente significa “mettere un recinto di spine”; era quello che i pastori mettevano attorno alle greggi per proteggerle dalle belve durante la notteQuesto significa che non ci ammaleremo mai, che tutti i nostri affari prospereranno, che non avremo mai problemi in famiglia, eccetera, vero?Certamente... certamente no! Si, ci potranno essere  liberazioni miracolose,  guarigioni miracolose...ma non sempre, perché a Dio interessa non tanto “l'involucro” il corpo ma ciò che contiene, l'anima.Anche i credenti si ammalano, anche i credenti (e soprattutto i credenti) vengono perseguitati, anche i credenti muoiono, ma quello cui puoi star certo, è che il suo amore per te non finirà mai.Paolo afferma:“Chi ci separerà dall'amore di Cristo? … Sono convinto che niente potrà mai separarci dal suo amore. Né la morte, né la vita, né gli angeli, né i capi spirituali, né il presente, né il futuro né le potenze demoniache   e neppure le altezze o le profondità, nessuna cosa che Dio ha creato sarà mai capace di separarci dall'amore che Dio ci ha mostrato in Gesù Cristo, nostro Signore! (Romani 8:35a, 38-39 PV)Com'è la tua vita, in questo momento?  C'è una guerra imminente o possibile che non puoi evitare?  Stai scrutando i monti attorno ad essa perché senti,  o sai che eserciti si stanno ammassando dietro di essi per attaccarti e distruggerti?Affida  la difesa a Colui  che solo può cingere la tua vita di mura inespugnabili. E' scritto in Ebrei 12:2“Teniamo lo sguardo fisso su Gesù, principio e fine della fede, che, in vista della gioia che avrebbe avuto, sopporto la morte della croce, dando scarsa importanza a questa vergogna e si è seduto alla destra del trono di Dio.  (Ebrei 12:2)Colui che ha in mano la spada che ti difende, si chiama Gesù.Regine continua ad amare la sorella, anche se la sorella non la ricorda, anche se talvolta la vorrebbe picchiare...Dio ti ha amato attraverso Gesù, e non ha mai smesso di amarti, e non smetterà mai di farlo, qualsiasi cosa accadaRegine nutre il suo rapporto con la sorella di un amore che ama, nonostante tutto.Questo è l'amore con cui ti ha amato Gesù: un amore che ama “nonostante tutto” che cerca la tua parte nobile, la tua anima, e quella vuole proteggere.Alza gli occhi verso i monti e riconosci che è in lui che puoi trovare l'aiuto.Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL  VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Radio 24 Podcast
I Figli di Enea - Ermal Meta, l'Albania, la musica, la guerra

Radio 24 Podcast

Play Episode Listen Later Jun 26, 2022


Nel mito di Virgilio Enea, un profugo, è stato accolto da Latino ed è diventato il fondatore di Roma. I figli di Enea sono i nuovi italiani che vincono Sanremo, gareggiano con la maglia della Nazionale, fondano imprese, scrivono romanzi, fanno ricerca, vincono medaglie d'oro. Talvolta sono figli di immigrati, talvolta sono immigrati che sono diventati cittadini italiani, talvolta sono nati qui e a volte sono arrivati quando erano piccoli. A volte il loro percorso è stato semplice, a volte è stato un percorso a ostacoli. Per tutti l'Italia è la patria che hanno scelto. A I Figli di Enea vi raccontiamo - ogni sabato sera - le storie di chi è italiano, ma ha radici altrove.

Radio 24 Podcast
I Figli di Enea - Trasmissione del 19 giugno 2022

Radio 24 Podcast

Play Episode Listen Later Jun 19, 2022


Nel mito di Virgilio Enea, un profugo, è stato accolto da Latino ed è diventato il fondatore di Roma. I figli di Enea sono i nuovi italiani che vincono Sanremo, gareggiano con la maglia della Nazionale, fondano imprese, scrivono romanzi, fanno ricerca, vincono medaglie d'oro. Talvolta sono figli di immigrati, talvolta sono immigrati che sono diventati cittadini italiani, talvolta sono nati qui e a volte sono arrivati quando erano piccoli. A volte il loro percorso è stato semplice, a volte è stato un percorso a ostacoli. Per tutti l'Italia è la patria che hanno scelto. A I Figli di Enea vi raccontiamo - ogni sabato sera - le storie di chi è italiano, ma ha radici altrove.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Quando la tempesta non si placa | 29 Maggio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later May 29, 2022


Cosa fai, quando le onde della tempesta nella tua vita non si placano? Dove trovi assistenza e conforto? Gesù siede sulla riva del Cielo, vede e prega per te, affinché tu lo faccia entrare nella tua barca, per affrontare assieme la tempesta. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 9 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: XX minuti La settimana scorsa abbiamo detto che la fede in Gesù  non è un lasciapassare verso una vita senza problemi, ma un aiuto costante nella vita delle persone  quando arrivano le tempeste. Ma, sapete, la verità è che noi, anche se siamo credenti, tendiamo ad affrontare le tempeste della vita in perfetta solitudine, credendo di farcela da noi stessi. Non è che non crediamo che Gesù sia capace di aiutarci, e nemmeno che sia disinteressato,  e che la sua promessa di starci a fianco  non sia più un'opzione valida. Semplicemente, ci “dimentichiamo”; talvolta per orgoglio (“Ce la posso fare da solo!”) talvolta per un errato rispetto (“Non voglio disturbare Gesù per questa cosa!”) il più delle volte perché “ci troviamo lì”: la tempesta è arrivata all'improvviso e ci ha colti di sorpresa, e siamo indaffarati a legare vele e tirare corde  piuttosto che a invocare Gesù in soccorso. C'è una tempesta di cui scrivono sia Matteo che Marco che ha proprio questa genesi: vediamo il racconto che ne fa Marco: “Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare. Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte [le quattro di mattina] , andò incontro a loro camminando sul mare; e voleva oltrepassarli, ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono; perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»“(Marco 6:46-50)  Cosa accade nella vita dei credenti quando si scatena una tempesta? Quando il vento è contrario... “Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, ” (v. 48a) I discepoli non erano lì  per piacere; non avevano deciso di fare “una gita in barca”, ma per lavoro, essendo pescatori. E non avevano deciso “a caso” di uscire di notte, come facevo io da ragazzo con le turiste tedesche per fare colpo su di loro... Se siete pescatori, già sapete che le pescate migliori si fanno di notte, magari con una luce (si chiamano “lampare”). Non stavano in mezzo al mar di Galilea per portare Gesù  ad evangelizzare le folle, non c'era un ministerio da compiere tra i non credenti... Era, semplicemente, lavoro (quello che noi chiamiamo “secolare”... se mai esista una distinzione tra il lavoro per Dio e quello per vivere... ma questa è un'altra predica!) Insomma, pescare o morire di fame. Generalmente non ci stupiamo se nelle nostre vite arrivano tempeste legate a ciò che facciamo per Gesù; anzi, le accettiamo, le esponiamo come fossero medaglie al valore, le riteniamo logica conseguenza e dimostrazione  dell'efficacia del nostro lavoro per il Signore! Siamo “preparati”, magari ne soffriamo,  ma accettiamo e lottiamo. Ma quando  la tempesta arriva nella vita di tutti i giorni, a lavoro, magari sotto forma di licenziamento, o a casa, sotto forma di una malattia  (il Covid ha fornito una bella mano ultimamente!) o per strada, sotto forma di bombe che cadono dal cielo perché c'è una guerra in corso... (anche qui vari governanti mondiali sono una fonte infinita di opportunità) allora siamo impreparati. Talvolta ci sentiamo abbandonati:  “Signore, perché io, perché questo, perché adesso?” Dov'è il Gesù che ha promesso “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.” (Matteo 28:20 b) Dov'è quel Gesù? Vi faccio rivedere il versetto: ...c'è chi a riva sta vedendo... “Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, ” (v. 48a) Sapete, io penso che quando Gesù diceva  “nel mondo avrete tribolazioni” (Giovanni 16:33 a) non stesse pensando  solo a noi, non solo ai credenti... ma a tutti; credenti e non credenti indistintamente. Le tempeste arrivano a tutti, credenti e non credenti, senza alcuna distinzione; in questo non siamo “speciali” perché abbiamo creduto in Gesù. La differenza per il credente è che sa che Gesù ha vinto il mondo per noi. Gesù è sulla riva del Cielo, che guarda le malferme barchette su cui ci avventuriamo sul mare della vita, e non solo guarda, ma agisce... Vi ricordate che cosa aveva fatto fino a quel momento Gesù? “Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare.” (v. 46) Ti sei mai chiesto, cosa pregasse Gesù quando si appartava? Pregava di sicuro il Padre, ci sono tanti esempi, che ci ha lasciato, dal Padre Nostro al Getsemani... ma poi? Cosa pregava “oltre” Dio? Ce lo spiega Paolo... “...è alla destra di Dio e anche intercede per noi.” (Romani 8:34 b) ...e lui stesso: “Io prego per loro (i discepoli) non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi.” (Giovanni 17:9) Gesù dalla riva del Cielo vede  anzi, pre-vede,  vede prima quello che ti accadrà. E prega PRIMA che ti accada che tu possa farcela, se sei credente, che tu lo accetti per starti a fianco se non lo sei ancora. Tu potresti dirmi: “Bello Marco, sapere che Gesù prega per me... ma io ho bisogno di aiuto “fisico”, di braccia, gambe, soluzioni, azioni...” Vi svelo un segreto: il motto della nostra chiesa “Amare non è un sentimento, amare è un'azione” non è mio... l'ho copiato! Da chi? ...ed agisce... “... verso la quarta vigilia della notte [le quattro di mattina] , andò incontro a loro camminando sul mare;.(v. 48b) Vi ricordate quando era intervenuto Gesù nella tempesta della scorsa settimana? Quando i discepoli avevano gridato “Maestro, non t'importa che moriamo?” (Marco 4:38 b). Stavolta non c'è un grido, né una supplica, né una invocazione... (temo qualche bestemmia, ma potrei sbagliare...). Eccolo là, il comportamento classico di noi uomini! La tempesta arriva all'improvviso in un ambito prettamente di vita e non di fede, e noi corriamo tra vele e corde... e ci scordiamo che Gesù esiste! Ma lui, Gesù, arriva lo stesso, ed agisce... ma come stavolta? La settimana scorsa aveva “sgridato le onde e parlato al mare (Marco 4:39); stavolta, invece, le onde restano e il vento pure... Perché? Perché Gesù non è nella barca...  almeno non ancora. Gesù sta offrendo il suo aiuto, anche se non richiesto, arriva “vicino”, e per farsi notare fa un miracolo incredibile, solo per dire : “Ehi! Sono qui! Fatemi salire!” Mettiti nei panni dei discepoli, nella loro barca tra le onde: quale sera per loro il più grande problema? Ovviamente le onde! Ma in realtà è un falso problema. Il problema vero, non sono le onde, ma il vento; è lui che crea le onde. Le onde sono l'effetto visibile di un problema invisibile. Noi facciamo lo stesso; pensateci un attimo. Non mi spaventa perdere il lavoro, ma mi spaventa il suo effetto:  non avrò di che far vivere i miei figli. Non mi spaventa il tumore, ma il suo effetto: la sofferenza mia e delle persone care che mi vederanno malato.  Non mi spaventa  la guerra; ma il suo l'effetto: le bombe, la distruzione, la morte di innocenti. E Gesù, attraverso la sua “camminata” dimostra che sulle onde, sull'effetto visibile di una causa invisibile, se tu credi, si può anche camminare. Molto spesso non è possibile rimuovere l'origine delle onde  nelle tempeste della nostra vita; non puoi impedire il tuo licenziamento, o la tua malattia, o la guerra nella tua patria. Ma Gesù ti mostra che puoi camminare in mezzo a ciò che provoca la tempesta nella tua vita. Perché lo fa? Per dimostrare i suoi superpoteri? No; il suo obiettivo non è la sua fama, ma la tua attenzione. … così che tu veda lui e lo chiami... “ e voleva oltrepassarli,  ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono” (v.48b-49) Sapete, quando Gesù arriva nella tempesta, e ti dimostra che è possibile camminare sulle onde, in pochi sono pronti a credere che sia lui ad averlo fatto. Riconosciamo che è Gesù quello che si avvicina, ma “gridiamo” spaventati: “Come è mai possibile tutto questo?” Se succede, quando succede, non fartene una colpa: è umano! Gesù non si offende!  E anche un urlo scomposto,  suona ai suoi orecchi come una preghiera! “Ah! Finalmente hai visto che ci sono, eh!” … per poterti parlare e confortare... “... tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»" (v. 50) Vi ricordate la settimana scorsa  cosa aveva fatto Gesù per prima cosa? Prima aveva fatto cessare il vento e le onde, e poi aveva confortato i discepoli. Stavolta la prima cosa che fa, invece è confortare i discepoli. Perché? Perché Gesù non è ancora nella barca. Gesù sa che la cosa importante, non è far cessare il vento, ma darti la vita eterna. Vorrei poterti dire che le onde cesseranno sempre  quando Gesù arriverà nella tua barca. Mi spiace: non posso. Alcune tempeste  finiranno, altre no. Un anno fa, in questo esatto giorno, la nostra sorella Maria... mia madre... finiva la sua corsa su questa terra, e  raggiungeva il suo Signore. Per ventidue anni aveva vissuto  tra le onde alte di una tempesta che non poteva passare: l'aver visto morire il proprio sposo sotto i suoi occhi. Quella tempesta, Gesù, non la poteva far cessare: ma poteva accompagnare Maria per il resto dei suoi giorni nella barca della sua vita. Poteva farla  sentire amata,  desiderata,  accudita,  figlia... Maria lo aveva fatto entrare nella sua barca. E ci ha lasciato, desiderando davvero di finire la corsa, di andare dove non ci sono più tempeste, né vento, né onde... C.S Lewis  ha detto: “Dio sussurra nei nostri piaceri, parla nella nostra coscienza, ma urla nelle nostre pene: è il suo megafono per risvegliare un mondo sordo.” In alcune tempeste Gesù saprà farle cessare, in altre sarà al tuo fianco, anche se non cesseranno. Ma alcune di quelle serviranno a farlo entrare nella tua barca per affrontare quelle che non possono cessare. … e farti camminare sulle onde della tempesta. Quando sei in una tempesta, e il vento non è cessato Gesù vuole che tu non abbia paura, che domini le onde, anzi, che le usi come tappeto per i tuoi piedi “Allora Pietro lo chiamò: "Signore, se sei davvero tu, dimmi di venire da te, camminando sull'acqua!" "Vieni!" disse il Signore.” (Matteo 14:28-29 a PV) Quando il vento è contrario, c'è chi a riva sta vedendo ed agisce così che tu veda lui e lo chiami per poterti parlare e confortare e farti camminare sulle onde della tempesta. Gesù vuole entrare nella tua barca, accompagnarti, darti la sua potenza affinché tu possa dominare le onde, e farne un tappeto su cui camminare. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD  (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Radio 24 Podcast
I Figli di Enea - Sabrina Efionayi e le due due madri

Radio 24 Podcast

Play Episode Listen Later May 15, 2022


Nel mito di Virgilio Enea, un profugo, è stato accolto da Latino ed è diventato il fondatore di Roma. I figli di Enea sono i nuovi italiani che vincono Sanremo, gareggiano con la maglia della Nazionale, fondano imprese, scrivono romanzi, fanno ricerca, vincono medaglie d'oro. Talvolta sono figli di immigrati, talvolta sono immigrati che sono diventati cittadini italiani, talvolta sono nati qui e a volte sono arrivati quando erano piccoli. A volte il loro percorso è stato semplice, a volte è stato un percorso a ostacoli. Per tutti l'Italia è la patria che hanno scelto. A I Figli di Enea vi raccontiamo - ogni sabato sera - le storie di chi è italiano, ma ha radici altrove.

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Talvolta le riflessioni sulla vita ci vengono suggerite dalla vita stessa. Esattamente come la possibilità di fermarsi un istante a riflettere sulla morte. Questo episodio è dedicato a Sasà. Il barbiere ciclista in camicia e cravatta. Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto! Visita il sito http://www.mbgvoice.com (www.mbgvoice.com)  Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/thebigfatvoice (https://www.facebook.com/thebigfatvoice)  Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/thebigfatvoice (https://www.instagram.com/thebigfatvoice) Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.com Fai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoice Musica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com

Italian Indie
Come simulare online l'esperienza di un corso offline (e vendere più copie)

Italian Indie

Play Episode Listen Later Feb 11, 2020 23:55


Talvolta è più facile vendere un corso offline rispetto all'analogo online. Offline lo studente si sente più seguito. Così è più provabile che impari effettivamente. Quindi è più disposto a pagare. Ma i corsi offline non sono scalabili! E poi ti richiedono di essere in un posto preciso ad un'ora precisa. Altroché indipendenza! Però è vero che il mondo dei corsi digitali sta cambiando. Cresce continuamente l'offerta di corsi ibridi. Non includono solo tonnellate di video e testo. L'insegnante è presente per guidarti a raggiungere i risultati. Ormai da un paio d'anni questo è anche il nostro approccio. Ascolta in questo episodio perché è migliore e probabilmente anche necessario. 10000 Iscritti è il corso che insegna come creare e sviluppare una lista email. Così avrai il controllo sulla crescita del tuo business. Iscriviti alla lista d'attesa per ricevere i bonus gratuiti e non perdere il lancio (i posti saranno limitati). Clicca qui. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/italianindie/message

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Come capire se un progetto farà soldi senza una laurea in economia

Italian Indie

Play Episode Listen Later Oct 18, 2019 42:13


Lanciare un business è una delle cose più difficili che puoi immaginare. E anche lanciare un nuovo progetto quando sei già imprenditore non è una passeggiata. Il primo problema è il rischio di fallire: come fai a sapere in anticipo se il tuo progetto farà soldi? Risposta brutta: non puoi. Ma aspetta! Non puoi sapere con precisione se diventerai ricco o raccoglierai qualche spicciolo. Puoi però evitare i buchi nell'acqua e gli investimenti azzardati. Forse hai già scoperto online una montagna di metodi per valutare le tue idee di business. Ti sarai accorto che sembrano presti da un libro universitario. Sono complessi e ti promettono risposte precise. Devi fare ricerche estese, riempire tabelle articolate ed eseguire calcoli avanzati. Tutta questa complessità è attraente: avrai la tua risposta sicura! Ma non è così. Abbiamo provato questi metodi e non funzionano. Talvolta sono troppo laboriosi, non riesci proprio ad usarli. Quando ce la fai, non hai a disposizione tutti i dati che ti servono. Dovresti avere accesso a studi di mercato che sono in mano solo ai grandi player. Per questo, noi ci affidiamo ad altri metodi. Sono più semplici. Non ti diranno quanto guadagnerai (che è impossibile). Ti diranno però se c'è potenziale o se è meglio cambiare direzione. In questo episodio di presentiamo tre metodi per valutare il potenziale del tuo progetto di business: • non cercare la nicchia • parti dalla concorrenza per trovare un problema • fai un piccolo test Lo sponsor di questo episodio è ActivePowered, lo strumento per automatizzare il marketing via email, completamente in italiano. Ottieni il 10% di sconto sul primo anno con il codice INDIE1910. Basta andare su (https://activepowered.com/) e inserirlo al momento del pagamento. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/italianindie/message

Italian Indie
Come guadagnare con un podcast

Italian Indie

Play Episode Listen Later Jul 5, 2019 38:50


Si può guadagnare con un podcast? Sì, molti business lo dimostrano. Talvolta nasce prima il podcast. L'host attrae un pubblico affezionato, ne scopre le necessità e infine monetizza. In altri casi un'azienda con i suoi prodotti e servizi sfrutta il podcast come importante canale di marketing. Anche in Italia qualcuno è in grado di fare soldi con i podcast. Vale per Italian Indie, ma anche per Tecnicafotografica.net, che abbiamo intervistato (nel nostro podcast, guarda caso

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