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In telefonica con noi il Professore Alessandro Galvan del gruppo di ricerca filosofica Chora, ci aggiorna sul terzo incontro del ciclo "Raccontare il mondo: storia,revisione,rimozione." L'incontro di questa sera 5 Aprile alle ore 21 in Fondazione sarà con il Dottor Enzo Ciconte sul tema "La mafia non esiste eppure c'è".
Bruno Sokolowicz, Gr ; Nicola Gratteri, DDA ; Enzo Ciconte, Univ. Pavia ; Davide Vari', Il Dubbio .
Bruno Sokolowicz, Gr ; Nicola Gratteri, DDA ; Enzo Ciconte, Univ. Pavia ; Davide Vari', Il Dubbio .
L'addio a Camilleri, l'operazione anti-'ndrangheta tra Italia e Canada, l'interrogatorio di Carola Rackete e il caso dell'arresto di una ricercatrice franco-iraniana. Collegamenti con Maria D'Amico e Roberto Beneduce, interviste a Enzo Ciconte e Leonardo Marino
L'addio a Camilleri, l'operazione anti-'ndrangheta tra Italia e Canada, l'interrogatorio di Carola Rackete e il caso dell'arresto di una ricercatrice franco-iraniana. Collegamenti con Maria D'Amico e Roberto Beneduce, interviste a Enzo Ciconte e Leonardo Marino (seconda parte)
L'addio a Camilleri, l'operazione anti-'ndrangheta tra Italia e Canada, l'interrogatorio di Carola Rackete e il caso dell'arresto di una ricercatrice franco-iraniana. Collegamenti con Maria D'Amico e Roberto Beneduce, interviste a Enzo Ciconte e Leonardo Marino (seconda parte)
Processo Aemilia, una sentenza storica. Il Tribunale di Reggio Emilia - con gli oltre 1200 anni di carcere decisi con la sentenza di due giorni fa - ha certificato ciò che studiosi e cronisti attenti hanno raccontato per anni: la presenza colonizzatrice della ‘ndrangheta al nord si è estesa all'Emilia Romagna. «Fra i condannati – ha scritto Attilio Bolzoni, cronista di mafia - troviamo figure di favoreggiatori e complici. Commercialisti, costruttori, rappresentanti degli apparati dello stato, anche giornalisti. Appalti, slot machine, droga, trasporti. I “servizi”, la ‘ndrangheta in Emilia ha fornito in questi anni i beni che richiedeva il mercato». Memos ne ha parlato con Enzo Ciconte, scrittore, docente universitario, insegna all'università di Pavia “Storia delle mafie italiane”; e con ..Rossella Canadè, giornalista alla Gazzetta di Mantova, autrice di “Fuoco Criminale”, un libro inchiesta sulla presenza ‘ndranghetista a Mantova. Chiude la trasmissione di oggi con il suo “messaggio nella bottiglia” Paola Natalicchio, giornalista e scrittrice.
Processo Aemilia, una sentenza storica. Il Tribunale di Reggio Emilia - con gli oltre 1200 anni di carcere decisi con la sentenza di due giorni fa - ha certificato ciò che studiosi e cronisti attenti hanno raccontato per anni: la presenza colonizzatrice della ‘ndrangheta al nord si è estesa all’Emilia Romagna. «Fra i condannati – ha scritto Attilio Bolzoni, cronista di mafia - troviamo figure di favoreggiatori e complici. Commercialisti, costruttori, rappresentanti degli apparati dello stato, anche giornalisti. Appalti, slot machine, droga, trasporti. I “servizi”, la ‘ndrangheta in Emilia ha fornito in questi anni i beni che richiedeva il mercato». Memos ne ha parlato con Enzo Ciconte, scrittore, docente universitario, insegna all’università di Pavia “Storia delle mafie italiane”; e con ..Rossella Canadè, giornalista alla Gazzetta di Mantova, autrice di “Fuoco Criminale”, un libro inchiesta sulla presenza ‘ndranghetista a Mantova. Chiude la trasmissione di oggi con il suo “messaggio nella bottiglia” Paola Natalicchio, giornalista e scrittrice.
Processo Aemilia, una sentenza storica. Il Tribunale di Reggio Emilia - con gli oltre 1200 anni di carcere decisi con la sentenza di due giorni fa - ha certificato ciò che studiosi e cronisti attenti hanno raccontato per anni: la presenza colonizzatrice della ‘ndrangheta al nord si è estesa all’Emilia Romagna. «Fra i condannati – ha scritto Attilio Bolzoni, cronista di mafia - troviamo figure di favoreggiatori e complici. Commercialisti, costruttori, rappresentanti degli apparati dello stato, anche giornalisti. Appalti, slot machine, droga, trasporti. I “servizi”, la ‘ndrangheta in Emilia ha fornito in questi anni i beni che richiedeva il mercato». Memos ne ha parlato con Enzo Ciconte, scrittore, docente universitario, insegna all’università di Pavia “Storia delle mafie italiane”; e con ..Rossella Canadè, giornalista alla Gazzetta di Mantova, autrice di “Fuoco Criminale”, un libro inchiesta sulla presenza ‘ndranghetista a Mantova. Chiude la trasmissione di oggi con il suo “messaggio nella bottiglia” Paola Natalicchio, giornalista e scrittrice.
Cetraro, stato di emergenza per ‘ndrangheta. Un comune di diecimila abitanti, in provincia di Cosenza, lo ha proclamato all'unanimità due settimane fa. Il sindaco Angelo Aita, ospite a Memos, racconta la vita a Cetraro e il tentativo di riscatto dal potere mafioso. Nella puntata di oggi Lucio Musolino, giornalista del Fatto Quotidiano, ha raccontato gli ultimi sviluppi dell'inchiesta Stige della Dda di Catanzaro, con quasi 150 arresti eseguiti ieri. Svelato un livello radicato di colonizzazione ndranghetista che arriva fino ai vertici di diverse istituzioni locali. Un commento del professor Enzo Ciconte, storico e uno dei massimi studiosi della ‘ndrangheta.
Cetraro, stato di emergenza per ‘ndrangheta. Un comune di diecimila abitanti, in provincia di Cosenza, lo ha proclamato all’unanimità due settimane fa. Il sindaco Angelo Aita, ospite a Memos, racconta la vita a Cetraro e il tentativo di riscatto dal potere mafioso. Nella puntata di oggi Lucio Musolino, giornalista del Fatto Quotidiano, ha raccontato gli ultimi sviluppi dell’inchiesta Stige della Dda di Catanzaro, con quasi 150 arresti eseguiti ieri. Svelato un livello radicato di colonizzazione ndranghetista che arriva fino ai vertici di diverse istituzioni locali. Un commento del professor Enzo Ciconte, storico e uno dei massimi studiosi della ‘ndrangheta.
Cetraro, stato di emergenza per ‘ndrangheta. Un comune di diecimila abitanti, in provincia di Cosenza, lo ha proclamato all’unanimità due settimane fa. Il sindaco Angelo Aita, ospite a Memos, racconta la vita a Cetraro e il tentativo di riscatto dal potere mafioso. Nella puntata di oggi Lucio Musolino, giornalista del Fatto Quotidiano, ha raccontato gli ultimi sviluppi dell’inchiesta Stige della Dda di Catanzaro, con quasi 150 arresti eseguiti ieri. Svelato un livello radicato di colonizzazione ndranghetista che arriva fino ai vertici di diverse istituzioni locali. Un commento del professor Enzo Ciconte, storico e uno dei massimi studiosi della ‘ndrangheta.
con: ENZO CICONTE (docente di Storia della Criminalità), LUIGI FERRARELLA (Il Corriere della Sera), GIUSEPPE GOVERNALE (Generale Comandante dei Ros)
con: ENZO CICONTE (docente di Storia della Criminalità), LUIGI FERRARELLA (Il Corriere della Sera), GIUSEPPE GOVERNALE (Generale Comandante dei Ros)
«La ‘ndrangheta è un fatto nazionale da alcuni decenni. Molti noi lo sanno. Il problema è che non lo è diventato per la maggior parte delle persone». Enzo Ciconte, storico della criminalità organizzata all'università di Roma Tre e di Pavia, è stato ospite oggi a Memos. Il giorno dopo la manifestazione nazionale di Locri per la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il professor Ciconte analizza alcune delle parole-chiave pronunciate ieri da don Ciotti. “Siamo tutti calabresi”, diceva il fondatore di Libera, oppure “la Calabria non è solo ‘ndrangheta, massoneria e corruzione”. Il professor Ciconte mette anche in una prospettiva storica i rapporti tra mafie e politica, mafie e massoneria non solo in Calabria, ma anche nel resto d'Italia (vedi E.Ciconte, Borbonici patrioti e criminali, Salerno Editrice 2016).
«La ‘ndrangheta è un fatto nazionale da alcuni decenni. Molti noi lo sanno. Il problema è che non lo è diventato per la maggior parte delle persone». Enzo Ciconte, storico della criminalità organizzata all’università di Roma Tre e di Pavia, è stato ospite oggi a Memos. Il giorno dopo la manifestazione nazionale di Locri per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il professor Ciconte analizza alcune delle parole-chiave pronunciate ieri da don Ciotti. “Siamo tutti calabresi”, diceva il fondatore di Libera, oppure “la Calabria non è solo ‘ndrangheta, massoneria e corruzione”. Il professor Ciconte mette anche in una prospettiva storica i rapporti tra mafie e politica, mafie e massoneria non solo in Calabria, ma anche nel resto d’Italia (vedi E.Ciconte, Borbonici patrioti e criminali, Salerno Editrice 2016).
«La ‘ndrangheta è un fatto nazionale da alcuni decenni. Molti noi lo sanno. Il problema è che non lo è diventato per la maggior parte delle persone». Enzo Ciconte, storico della criminalità organizzata all’università di Roma Tre e di Pavia, è stato ospite oggi a Memos. Il giorno dopo la manifestazione nazionale di Locri per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il professor Ciconte analizza alcune delle parole-chiave pronunciate ieri da don Ciotti. “Siamo tutti calabresi”, diceva il fondatore di Libera, oppure “la Calabria non è solo ‘ndrangheta, massoneria e corruzione”. Il professor Ciconte mette anche in una prospettiva storica i rapporti tra mafie e politica, mafie e massoneria non solo in Calabria, ma anche nel resto d’Italia (vedi E.Ciconte, Borbonici patrioti e criminali, Salerno Editrice 2016).
Amministrative: l'analisi del voto. Ugo Magri, "La Stampa", Prof. Enzo Ciconte, Francesca Vigori, sede Rai di Trieste.
L'ultima relazione semestrale al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) contiene alcune novità nell'analisi del fenomeno mafioso. Memos ne ha parlato con uno dei maggiori esperti di criminalità organizzata, in particolare della 'ndrangheta, come Enzo Ciconte. Il professor Ciconte insegna "Storia della criminalità organizzata" all'Università di Roma Tre e “Storia delle mafie italiane” all'Università di Pavia. E' coautore – insieme a Francesco Forgione e Isaia Sales – di un “Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura” giunto al terzo volume (Rubbettino Edizioni).
L'ultima relazione semestrale al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) contiene alcune novità nell'analisi del fenomeno mafioso. Memos ne ha parlato con uno dei maggiori esperti di criminalità organizzata, in particolare della 'ndrangheta, come Enzo Ciconte. Il professor Ciconte insegna "Storia della criminalità organizzata" all'Università di Roma Tre e “Storia delle mafie italiane” all'Università di Pavia. E' coautore – insieme a Francesco Forgione e Isaia Sales – di un “Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura” giunto al terzo volume (Rubbettino Edizioni).
L'ultima relazione semestrale al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) contiene alcune novità nell'analisi del fenomeno mafioso. Memos ne ha parlato con uno dei maggiori esperti di criminalità organizzata, in particolare della 'ndrangheta, come Enzo Ciconte. Il professor Ciconte insegna "Storia della criminalità organizzata" all'Università di Roma Tre e “Storia delle mafie italiane” all'Università di Pavia. E' coautore – insieme a Francesco Forgione e Isaia Sales – di un “Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura” giunto al terzo volume (Rubbettino Edizioni).
In studio Massimo Bacchetta. Ospiti: Danilo Chirico, dell'associazione antimafia DaSud; Massimiliano Smeriglio, Sel e Vicepresidente Regione Lazio; Enzo Ciconte, già consulente Commissione parlamentare antimafia.
In studio Massimo Bacchetta. Ospiti: Danilo Chirico, dell'associazione antimafia DaSud; Massimiliano Smeriglio, Sel e Vicepresidente Regione Lazio; Enzo Ciconte, già consulente Commissione parlamentare antimafia.
In studio Massimo Bacchetta. Ospiti: Danilo Chirico, dell'associazione antimafia DaSud; Massimiliano Smeriglio, Sel e Vicepresidente Regione Lazio; Enzo Ciconte, già consulente Commissione parlamentare antimafia.
La testimonianza di Napolitano al processo sulla trattativa stato-mafia. Ci vorrà forse ancora del tempo per capire tutte le implicazioni di quelle 86 pagine di trascrizione delle risposte date dal Presidente della Repubblica a giudici, pubblici ministeri e avvocati del processo palermitano. I vertici dello stato in quel biennio 1992-93 (Napolitano era presidente della Camera) erano consapevoli di due cose: che la minaccia allo stato arrivava dai corleonesi di Cosa nostra e che quella minaccia conteneva un ricatto. E' forse questa consapevolezza - certificata solennemente oggi in un processo da chi allora si trovava ai vertici dello stato - a dare alla testimonianza di Napolitano un significato importante. A Memos ne abbiamo parlato con lo storico Enzo Ciconte, dell'università di Roma Tre. Un contributo anche da Salvatore Lupo, storico della mafia dell'università di Palermo.
La testimonianza di Napolitano al processo sulla trattativa stato-mafia. Ci vorrà forse ancora del tempo per capire tutte le implicazioni di quelle 86 pagine di trascrizione delle risposte date dal Presidente della Repubblica a giudici, pubblici ministeri e avvocati del processo palermitano. I vertici dello stato in quel biennio 1992-93 (Napolitano era presidente della Camera) erano consapevoli di due cose: che la minaccia allo stato arrivava dai corleonesi di Cosa nostra e che quella minaccia conteneva un ricatto. E' forse questa consapevolezza - certificata solennemente oggi in un processo da chi allora si trovava ai vertici dello stato - a dare alla testimonianza di Napolitano un significato importante. A Memos ne abbiamo parlato con lo storico Enzo Ciconte, dell'università di Roma Tre. Un contributo anche da Salvatore Lupo, storico della mafia dell'università di Palermo.
La testimonianza di Napolitano al processo sulla trattativa stato-mafia. Ci vorrà forse ancora del tempo per capire tutte le implicazioni di quelle 86 pagine di trascrizione delle risposte date dal Presidente della Repubblica a giudici, pubblici ministeri e avvocati del processo palermitano. I vertici dello stato in quel biennio 1992-93 (Napolitano era presidente della Camera) erano consapevoli di due cose: che la minaccia allo stato arrivava dai corleonesi di Cosa nostra e che quella minaccia conteneva un ricatto. E' forse questa consapevolezza - certificata solennemente oggi in un processo da chi allora si trovava ai vertici dello stato - a dare alla testimonianza di Napolitano un significato importante. A Memos ne abbiamo parlato con lo storico Enzo Ciconte, dell'università di Roma Tre. Un contributo anche da Salvatore Lupo, storico della mafia dell'università di Palermo.
Federico Cafiero De Raho, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Filippo Bubbico, Vice Ministro dell'Interno , prof. Enzo Ciconte, docente di storia della criminalità (Uni Roma Tre)
podcast del 1 aprile 2014. La storia dei briganti e dei banditi in Italia.
podcast del 1 aprile 2014. La storia dei briganti e dei banditi in Italia.
Il libro di Enzo Ciconte, Vincenzo Macrì e Francesco Forgione (Rubbettino) presentato con Gaetano Armao e Fabio Granata. - tnx to Andrea Lawendel
Il libro di Enzo Ciconte, Vincenzo Macrì e Francesco Forgione (Rubbettino) presentato a Favignana con Gaetano Armao e Fabio Granata. - Andrea Lawendel intervista Enzo Ciconte