OGNI MARTEDI' E VENERDI' UNA NUOVA PUNTATA Da dove vengono le parole che usiamo? Per forza di cose non possiamo fermarci e guardarle bene mentre le usiamo; perché abbiamo fretta, dobbiamo dire qualcosa, convincere qualcuno, o chiarirci le idee in testa. Qui invece ci fermeremo, le osserveremo con calma, e scopriremo che ogni parola sta facendo un viaggio lungo migliaia di anni, e ha uno zaino pieno di tesori che ha raccolto durante il suo viaggio.
e così siamo giunti alla fine anche di questa seconda stagione,e chiudiamo in grande con Apollo e Dafne, la giovinezza e la laurea.
Liceo e ginnasio sono due parole che affondano le proprie radici nell'antica Grecia ed entrambe significavano qualcosa di abbastanza diverso da come le usiamo oggi. E poi, da dove viene adolescente?
Perchè la scuola elementare si chiama così? E ra parola agazzino, da dove viene? Dal latino? No, dal deserto...
oggi torniamo a scuola; e raccontiamo le sue parole a cominciare da asilo e infanzia, due termini che ci faranno fare viaggi lunghi e sorprendenti.
quante parole ed espressioni vengono dal cavallo, compagno fedele di migliaia di anni di vita umana...
MAresciallo e mascalzone vengono dalla stessa parola tedesca; che a prima vita, appare strano, ma poi, come sempre, aprendo lo zaino di queste parole...
Continuiamo a parlare di rubare, ladri, ladroni, razzie e bottini; parole molto spesso di orgine germanica. Un caso? Io non credo...
oggi si parla di Ladri e furti, e di cosa c'entrino i tedeschi con l'arraffare; in particolare cosa c'entrino i Lanzichenecchi direi.
Quanti nomi abbiamo per dire soldi: tanti, ma quasi troppi direi, ed ogni parola ci racconta una storia diversa.
Perchè la settimana latina aveva nove giorni? E perchè certi pianeti si sono approriati di alcuni giorni della settimana?
perchè i pianeti si chiamano così? Perchè il dio mercurio ha avuto in dote propio quel pianeta? E perchè Giove si preso quell'altro? E venere?
Mondo: una parola meravigliosa e sterminata che nasconde significati insospettabili, tra cui il passaggio tra il regno dei vivi e quello dei morti
E alla fine del nostro viaggio nelle parole allegre, non possiamo non affrontare... ridere! Parola che nasconde molte sorprese, e che ci porterà nell'ombelico del mondo.
Commedia, comico vengono da una parola greca che significa stare insieme, la stessa parola da cui viene la parola italiana compagnia. Che idea della commedia avevano i nostri antenati?
Genio, una parola che oggi usiamo per definire un indviduo eccezionale, fuori dal comune. Eppure per i latini ognuno di noi era un genius, ognuno di noi era geniale.
Oggi vi racconto l'umorismo e il sarcasmo, due tipi di risata che più differenti non si può: uno ha che fare con la lacerazione, l'altro con un supremo equilibrio
ironia viene da una parola greca che signifca dissimulare, nascondersi; il che all'apparenza sembra strano: l'ironia non è una cosa allegra? Beh sì, ma è un allegria sporca di... ribaltamento
Qual'è la differenza tra essere allegri e ilari? e cosa c'entrano i meandri della mente con l'allegrai?
Illusione, come delusione, sono parole che vengono dal termine latino ludus, che significa gioco; che a prima vista sembra strano: il gioco è una bella cosa... beh, dipende, se qualcuno ci trascina in una finzione, in un gioco, ci in lude, senza che ci accorgiamo, non è più tanto bello...
Allegri, che oggi si gioca: raccontiamo da dove viene la parola gioco, e perchè per i greci ed i latini il gioco era anche una cosa molto seria; ed anche per noi.
,E' l'ultima puntata di questa prima stagione, e allora a tutti voi che mi avete seguito, molto più numerosi di quanto sperassi, grazie. Dell'attenzione, di permettermi con il vostro ascolto di fare una cosa che amo. E quindi l'ultima puntata la dedico a questa parola bellissima profonda e sterminata: grazie.
Quando siamo sereni abbiamo finalmente pace, siamo liberi dalle preoccupazioni, la serenità è un tipo di felicità speciale, che calma il nostro cuore, e che ha a che fare con il cielo.
Essere allegri significa essere felici? A istinto è un po' diverso, l'allegria è un tipo di felicità speciale, ha una sua frequenza specifica, che ha a che fare con... la velocità.
C'è una differenza tra essere gaio e gioioso? LA gaiezza è un tipo speciale di felicità? Naturalmente sì, ed ha a che fare con il greco, di cui è diretta discendente.
Dal gaudium latino derivano due parole italiane simili ma lontanissime, gaudio e godimento; se ci pensate una racconta il piacere più fisico possibile, l'altro il piacere più spirituale. Cos'è allora questo meraviglioso gaudium latino che riesce a contenerle entrambe?
Che parola bellissima magari, quanto puzza di una felicità altissima, perfetta. Quasi impossibile per noi. Da dove viene magari, e perchè il suo mondo è così inarrivabile?
Come è possibile che la parola greca che significa felice è la stessa da cui nasce la parola italiana...demonio? Cioè, il demonio per noi non è una cosa molto felice, anzi... Ma il daimon greco è una parola che ha fatto un lungo viaggio, pieno di sorprese e colpi di scena. E la felicità per i greci era una cosa piuttosto curiosa ed originale, da cui possimao sicuramente trarre qualche idea sulla nostra felicità.
Essere soddisfatti è abbastanza diverso da essere contenti, è un colore diverso di felicità, del resto soddisfatto viene dalla stessa radice di sazio...
Che cos'è la felicità? Eh, a saperlo, che domandona da un miliardo di euro. Beh oggi cominciamo un viaggio in tutte le parole che usiamo per esprimere la felicità,e ne scopriremo di cose: ad esempio, che felice, feto, figlio e fertile vengono dalla stessa radice latina... e perchè?
Biglietto, bolla, bollire, bollo, bolla, tutte cose tonde, meno biglietto; e allora perchè il biglietto pur venendo dal latino Bulla, che significa cosa tonda, non è tondo per niente? E il francobollo... è un bollo che si chiama Franco?
Cos'hanno in comune un atlante e il caos? Un librone pieno di cartine e l'entità più misteriosa ed oscura di tutte le culture e religioni?
Il disastro è veramente nefasto, una sfortuna; ma la catastrofe? Per un greco la catastrofe non era così male, anzi a volte una catastrofe era di gran lunga la cosa migliore che ti poteva capitare.
Che ha a che fare il desiderio con le Stelle? qualcosa di sicuro, visto che la parola viene dal latino sidera, le stelle; e quel de di desiderio che significa.... che siamo allontanati dalle stelle, o che ci stiamo insieme?
Riflettere è diverso da pensare: uno specchio, uno schermo riflettono, ma anche noi riflettiamo, quando sentiamo lo specifico bisogno di...piegarci.
La parola considerare è leggermente diversa rispetto a pensare, o riflettere, considerare ha a che fare con le stelle.
Da dove viene il Natale? Perchè si festeggia il 25 dicembre? Chi è Dioniso Filocalo, e perchè c'entra un sacco col Natale? E i regali, da dove vemgono?
Il sale era l'oro dell'antichità: non sopravvivevi se non avevi il sale. Una parola importante quindi, che ne ha fatto nascere tantissime in italiano, alcune insospettabili...
Perché in trattoria ci serve un oste, e non un trattore? E com'è possibile che oste e ostile abbiano la stessa origine? L'oste è tutto meno che ostile...
La cappa è un elettrodomestico che si mangia il fumo; prima anncora era un mantello; ma soprattutto da cappa viene il verbo scappare, due termini che non sembrano avere molto in comune E allora il mistero si fa affascinante...
Beh, per entrare in cucina bisogna prima di tutto arrivarci. E allora passeremo per il tinello e la dispensa, e scopriremo che dispensa e pensare vengono dalla stessa parola.
Sublime è qualcosa di altissimo, inarrivabile... e come è possibile allora che il sublime sia qualcosa che sta SOTTO - sub - la soglia? Cioè, diamine, noi sotto la soglia lo usiamo per definire qualcosa di inaccettabile. E' che le soglie per i latini in realtà erano due, e allora, forse, tutto si spiega.
La meta, la fine del viaggio; una meta è sempre bella, una meta è dove siamo destinati da sempre ad arrivare.
Dicembre viene da dieci, eppure... è il dodicesimo mese dell'anno. Da dove viene questa anomalia? C'entrano i portoghesi, e la superstizione dei romani.
Il limite è qualcosa che a volte vogliamo superare, facendoci un discreto mazzo perchè superare i nostri limiti spesso è dura. A volte invece lo accettiamo, perchè, diamine, ognuno ha diritto ad avere i suoi limiti, e non possiamo saper fare tutto.Vene dal latino Limes che era un confine molto, molto particolare, e che ci racconta che un limite prima o poi è inevitabile, necessario, e forse ci fa bene.
Avventura, che parola bellissima, ci apre al futuro, alla scoperta, all'arricchimento, all'accoglienza della diversità; al pericolo è vero, ma anche al divertimento.
Fine, una parola così confortevole quando il finale è bello; e così minacciosa quando finiamo un nemico. Dipende da cosa c'è vicino.
Perchè la stazione ferroviaria di Roma Termini si chiama così?Insospettabilmente il suo nome ha a che vedere con un'antica cisterna...
In questa puntata parliamo della parola Termine, che sembra dolce e tranquilla, ma il dio greco Tekmor in realtà era potentissimo, tanto che anche Zeus doveva chinare il capo dinnanzi a lui: e se ci pensiamo il personaggio di Terminator in effetti non era così rassicurante...
Il poro della pelle e la parola pericolo... vengono dalla stessa parola greca. Ma allora i pori sono pericolosi? Certo che no, e il mistero sembra insolubile. Sembra naturalmente, aprendo lo zaino di queste parole scopriremo che tutto si spiega se comprendiamo come i greci vivevano i loro viaggi e i loro confini.
Come è possibile che fratta, intesa come cespuglio, e frazione, l'operazione matematica, vengano dalla stessa parola latina? E cosa c'entra Leopardi?
Che differenza c'è tra l'itinerario e il pellegrinare? Ci stanno di mezzo dei campi, anzi, delle fratte.