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Dove nasce, la libertà di una donna? È la stessa di quella di un uomo? Il giudizio degli altri è privazione della libertà? Come può, una donna, comprendere se è davvero libera, e, soprattutto, esercitare la sua piena libertà? E c'è differenza, tra la possibilità che un uomo ha, di essere libero, e quella di una donna? Dipende. Dipende molto da cosa significa per te libertà, da quanto la eserciti nella tua vita. Dalla qualità, della tua libertà, che, quella vera, è fatta di equilibrio, rispetto ed autoregolazione. Così, anche la libertà, come ogni altra espressione dell'essere, non può prescindere dall'etica e dai valori, dalla fiducia nelle tue possibilità e dalla consapevolezza del fondamentale ruolo che giochi, nella tua vita, nella vita degli altri, e nel mondo che ti circonda. In questo podcast ti parlo della libertà intesa nella sua forma più ampia e profonda. Che anche tu hai. Ma realizzarla nella vita, come scopriremo insieme, è una vera, bellissima, impresa. “Nessuno è libero se non è padrone di se stesso” (Epitetto)- Puoi leggere la trascrizione dell'audio qui: https://annarosapacini.com/donna-davvero-libera- E da questa pagina puoi iscriverti gratuitamente al mio podcast Comunicare per essere®: https://annarosapacini.com/podcast/ una filosofia di vita pratica e concreta, che permette di mettere da subito in atto il cambiamento- Comunicazione valoriale, Relazioni, Professione, Benessere. Con la Grafologia evolutiva®, soluzioni e percorsi sempre e solo su misura. Per informazioni sul mio metodo, sui contenuti, sugli strumenti e sui percorsi attivabili scrivi a info@annarosapacini.com- Rinforza la tua motivazione e la tua visione interiore: ogni giorno, per te, nuove prospettive che potrai applicare per trasformare la tua vita. Seguimi su Meta-Facebook e sul tuo social preferito, cerca “Annarosa Pacini”➡️ E non dimenticare di iscriverti al mio canale YouTube https://www.youtube.com/@AnnarosaPacini
Chiedere se è piaciuto un determinato film per capire se quella amicizia fa per noi. Le amicizie si scelgono anche così.TRASCRIZIONE [ENG translation below]Avevo un amico che mi aveva raccontato, sai quando incontro una persona nuova per capire se questa persona mi piace o che tipo di persona è, gli chiedo se ha visto il film Gatto nero gatto bianco di Kusturica e secondo come mi risponde poi capisco che persona è. Questo era il modo che lui aveva di giudicare le nuove amicizie, un modo un po strano.Mi ha fatto tornare in mente anche una mia amica, da un'altra parte del mondo, che invece mi aveva raccontato che dopo aver visto il film Un cuento chino, non so come si pronunci in spagnolo, che in italiano un film tradotto, Piovono cose dal cielo, mi pare una cosa del genere, lo faceva vedere sempre a tutti i suoi amici, perché secondo lei era un film così bello che bisognava sempre vederlo insieme e lei se l'era già visto, non so decine di volte, tra l'altro l'avevamo visto anche insieme.È un atteggiamento strano questo nei confronti dei film, quindi prendere un film come espressione di quello che ci piace o di quello in cui crediamo e addirittura come termine di paragone, come setaccio per capire quali sono le persone che ci piacciono e cioè dalla reazione. E' anche una cosa un po' pericolosa, credo, perché personalmente io vado a periodi, ci sono dei periodi in cui... È come coi libri: qual è il tuo libro preferito? Boh, che ne so? Dipende da quello che ho appena letto e da quello che mi è piaciuto.E anche quei film. Ci sono dei film che mi lasciano, mi fanno un grande impatto appena li vedo, poi però non è che mi rimangano per anni e anni, per decenni. E invece poi ci sono degli altri film che mi rimangono, anche se magari sul momento quando li ho visti non hanno avuto questo impatto emotivo.Poi cosa vuol dire impatto emotivo di un film? Un film che fa piangere? Un film che fa ridere? Film che che provocano la risata, proprio la risata bella di pancia, da tantissimo tempo che non ne vedo, anzi veramente non ricordo neanche quale sia l'ultimo film che ho visto che mi ha fatto ridere ahahahahahahah. come si dice a crepapelle. Piangere, di solito non piango al cinema non mi commuovo. Quindi no, di solito i film che mi colpiscono sono quelli che mi inquietano, quelli che mi fanno pensare, quelli che poi mi tornano in mente, magari la notte quando non riesco a dormire, magari mi tornano in mente con immagini che non ho capito bene.Ecco i film che mi piacciono sono quelli che non capisco bene e che continuo a elaborare mese dopo mese, anno dopo anno. Ma non credo che userei mai un film per vedere le reazioni degli amici e delle amiche e decidere sulla nostra amicizia.TRANSLATIONI had a friend who told me once, you know when I meet a new person to figure out if I like this person or what kind of person they are, I ask if they have seen the movie Black Cat White Cat by Kusturica and according to the answer I figure out what kind of person they are. This was his way of judging new friendships, a somewhat strange way.It also reminded me of a friend of mine, from another part of the world, who instead had told me that after seeing the movie Un cuento chino, I don't know how to pronounce it in Spanish, that in Italian it's translated, Piovono cose dal cielo, I think something like that, [in English 'Chinese takeway'] she always made all her friends watch it, because according to her it was such a good movie that you always have to see it together and she had already seen it, I don't know dozens of times, by the way we had also seen it together.It is a strange attitude this towards movies, so to take a movie as an expression of what we like or what we believe in and even as a term of comparison, as a sieve to see which people we like and that is from the reaction. It's also kind of a dangerous thing, I think, because personally I go by periods, there are periods when ... It's like with books: what's your favorite book? IDK, what do I know? It depends on what I just read and what I liked.And also with movies. There are some movies that leave me, make a big impact on me as soon as I see them, but then it's not like they stay with me for years and years, for decades. And instead then instead there are some other movies that stay with me, even though maybe in the moment when I saw them they didn't have that emotional impact.Then what is the emotional impact of a movie? A movie that makes you cry? A movie that makes you laugh? Movies that provoke laughter, just good belly laughter, it's been a very long time since I've seen any, in fact really I can't even remember what was the last movie I saw that made me laugh ahahahahahahah as they say, to tears. Crying, I don't usually cry at the movies I'm not moved. So no, usually the movies that strike me are the ones that disturb me, the ones that make me think, the ones that then come back to me, maybe at night when I can't sleep, maybe they come back to me with images that I didn't quite understand.Here, are the movies that I like are the ones that I don't really understand and I keep processing month after month, year after year. But I don't think I would ever use a movie to see the reactions of friends and decide on our friendship.
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INTER NEWS - Il probabile nuovo allenatore, Pochettino, potrebbe puntare su Lukaku, che però non vuole rimanere a LondraQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4627107/advertisement
CALCIOMERCATO INTER: ONANA Ospite su Passione Inter, il grande interista Biagio Privitera - Biapri58 racconta il suo viaggio a Lisbona per Benfica-Inter dove ha incontrato Barella, Zanetti e il manager di Onana e facciamo il punto sul momento dell'Inter. Segui il canale di Biagio: https://www.youtube.com/channel/UCdR6A7S5q5AiZkXM1IALBtg ⚽️ Abbonati a questo canale per accedere ai vantaggi: https://www.youtube.com/channel/UCqQefqGM8yZV3CEwXBy388Q/join ✅ Abbonati al club per stare in contatto con noi più privatamente e parlare insieme di Inter
La soddisfazione nella vita come nel #lavoro è un mantra.Dipende da cosa ci raccontiamo e da come scegliamo di stare.Vogliamo lamentarci di tutto quello che non va e non funziona, trovare il pelo nell'uovo in ogni situazione e respirare fatica oppure liberare la nostra energia creativa?La soddisfazione è un mantra significa che puoi cominciare ora a cambiare le parole se sei più consapevole e se accetti l'idea che il tuo lavoro e ciò che fai possano essere vera espressione di te.Accogli questa opportunità?Questo episodio di News per Freelance è un viaggio dentro e fuori di noi per raccogliere quelle risorse che ci permettono di agire anche quando stanchezza e delusione assorbono la nostra energia.Nell'azione possiamo ricominciare a provare passione e motivazione se alziamo le vibrazioni e scendiamo in profondità e sperimentiamo, godendoci il processo e senza nutrire le attese nostre e degli altri.E' un cambiamento di mindset straordinario che porta frutti rigogliosi.Al minuto 16 ti spiego anche un esercizio che potrebbe aiutarti.E se vuoi scrivermi per una consulenza, puoi farlo a mentore@barbarareverberi.it
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In casa Milan c'è aria di doppio rinnovo o meglio rinnovamento, tra Giroud ormai alla firma e un ritorno al passato sul campo. News Milan del giorno e tanto altro su RADIOROSSONERA.ITLuis Enrique: “Non mi vedo in Premier League a luglio, cerco altro” Pruiti (pres. sindaci Parco Sud): “Edificare in quella zona è impossibile. Dipende dalla Regione”Ambrosini: “Nelle notti di Champions San Siro è un'altra cosa. Uomo chiave? Vi stupisco”Milan, non solo Giroud e il valzer dei portieri: la dirigenza ha tre obiettiviVisita il sito per tutte le NEWS aggiornate https://radiorossonera.it/Iscriviti al nostro canale Youtube per vedere tutte le live e contenuti extrahttps://www.youtube.com/c/RadioRossoneraSeguici anche su Twitchhttps://www.twitch.tv/radiorossoneraQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2355694/advertisement
News Milan del giorno e tanto altro su RADIOROSSONERA.ITLuis Enrique: “Non mi vedo in Premier League a luglio, cerco altro” Pruiti (pres. sindaci Parco Sud): “Edificare in quella zona è impossibile. Dipende dalla Regione”Ambrosini: “Nelle notti di Champions San Siro è un'altra cosa. Uomo chiave? Vi stupisco”Milan, non solo Giroud e il valzer dei portieri: la dirigenza ha tre obiettiviVisita il sito per tutte le NEWS aggiornate https://radiorossonera.it/Iscriviti al nostro canale Youtube per vedere tutte le live e contenuti extrahttps://www.youtube.com/c/RadioRossoneraSeguici anche su Twitchhttps://www.twitch.tv/radiorossoneraQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2355694/advertisement
Domenica sera la prima delle tre sfide col #Napoli che, nel bene e nel male, decideranno le sorti di questa stagione. Scarica MYSE, l'app di Fantamercato 2.0 e ricevi IN REGALO solo usando questo link un voucher da 5€ per cominciare a creare la squadra dei tuoi sogni! https://myse.page.link/radiorossoneraNews Milan del giorno e tanto altro su RADIOROSSONERA.ITLuis Enrique: “Non mi vedo in Premier League a luglio, cerco altro” Pruiti (pres. sindaci Parco Sud): “Edificare in quella zona è impossibile. Dipende dalla Regione”Ambrosini: “Nelle notti di Champions San Siro è un'altra cosa. Uomo chiave? Vi stupisco”Milan, non solo Giroud e il valzer dei portieri: la dirigenza ha tre obiettiviVisita il sito per tutte le NEWS aggiornate https://radiorossonera.it/Iscriviti al nostro canale Youtube per vedere tutte le live e contenuti extrahttps://www.youtube.com/c/RadioRossoneraSeguici anche su Twitchhttps://www.twitch.tv/radiorossoneraQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2355694/advertisement
Ormai vicini al prossimo #napolimilan, c'è una certezza in casa #milan ma anche 3 dubbi in vista della gara di domenica sera al #maradonaMYSE Scarica MYSE, l'app di Fantamercato 2.0 e ricevi IN REGALO solo usando questo link un voucher da 5€ per cominciare a creare la squadra dei tuoi sogni! https://myse.page.link/radiorossoneraNews Milan del giorno e tanto altro su RADIOROSSONERA.ITLuis Enrique: “Non mi vedo in Premier League a luglio, cerco altro” Pruiti (pres. sindaci Parco Sud): “Edificare in quella zona è impossibile. Dipende dalla Regione”Ambrosini: “Nelle notti di Champions San Siro è un'altra cosa. Uomo chiave? Vi stupisco”Milan, non solo Giroud e il valzer dei portieri: la dirigenza ha tre obiettiviVisita il sito per tutte le NEWS aggiornate https://radiorossonera.it/Iscriviti al nostro canale Youtube per vedere tutte le live e contenuti extrahttps://www.youtube.com/c/RadioRossoneraSeguici anche su Twitchhttps://www.twitch.tv/radiorossoneraQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2355694/advertisement
Quali sono i programmi futuri del #Milan per #Vranckx? Quali le cifre per riscattarlo?Sul tema stadio le difficoltà su Milano continuano ad aumentare. Come si procederà?Ne parliamo con il noto giornalista Carlo Pellegatti.Volete inviare la vostra domanda a Carlo per i prossimi episodi di Filo Rossonero? Trovate il box domande dal lunedì al giovedì, ogni mattina, nelle storie Instagram di Radio Rossonera.News Milan del giorno e tanto altro su RADIOROSSONERA.ITLuis Enrique: “Non mi vedo in Premier League a luglio, cerco altro” Pruiti (pres. sindaci Parco Sud): “Edificare in quella zona è impossibile. Dipende dalla Regione”Ambrosini: “Nelle notti di Champions San Siro è un'altra cosa. Uomo chiave? Vi stupisco”Milan, non solo Giroud e il valzer dei portieri: la dirigenza ha tre obiettiviVisita il sito per tutte le NEWS aggiornate https://radiorossonera.it/Iscriviti al nostro canale Youtube per vedere tutte le live e contenuti extrahttps://www.youtube.com/c/RadioRossoneraSeguici anche su Twitchhttps://www.twitch.tv/radiorossoneraQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2355694/advertisement
La costanza può essere un grande alleato o un grande nemico.Dipende da come la utilizzi.Perchè?Ne parlo con te in questa mia puntata del podcast.https://www.spreaker.com/user/11735805/e-la-costanza-a-fare-e-disfarePs: Se desideri puoi iscriverti al canale del mio podcast per riascoltare tutti i contenuti pubblicati e non perdere nemmeno una puntata.
Apollo, dicono sia un dio senza cuore? Dipende. Apollo si innamorò, eccome. Certo, non tanto spesso come suo padre Zeus ma anche a lui toccò il classico colpo di fulmine, e che colpo che fu. Capitò che Eros, dio dell'amore, non ne potesse più di Apollo, così vanitoso e così antipatico! "lo sono più bello di te", diceva Apollo. "E più bravo a comporre poesie!", insisteva. Eros lo sopportava e cercava di non rispondere alle sue provocazioni. E dai oggi dai domani, però, gli scappò la pazienza e quando Apollo ricominciò — E sono più bello di te, e suono meglio di te, e tiro con l'arco meglio di te... - decise di reagire. Alla sua maniera, però. Continue reading
All'estero sono già avanti e stanno esplorando da un po'. Ma anche in Italia, finalmente, qualcosa si sta muovendo.Aziende come Intesa Sanpaolo, Lavazza e altre hanno avviato sperimentazioni in questa direzione. E, nel frattempo, sono usciti i risultati di un grande studio che nel Regno unito ha coinvolto 61 aziende e 2900 persone.Settimana lavorativa corta: fa bene o fa male? Quattro gorni posson bastare? Dipende. Ho provato a fare il punto qui.
Il mondo ideale esiste? Esiste, ed è molto più vicino di quello che pensi. Dipende però da cosa intendi, per “mondo ideale”. Poi, se ritieni che esista un “mondo ideale” universale, e se quello debba essere necessariamente “ideale” per tutti. Oppure, se pensi al tuo mondo ideale, ed è soprattutto quello che vorresti realizzare. C'è però una domanda, ancora più importante, che è questa: davvero abbiamo bisogno di un mondo ideale? Oppure, proprio capire che il mondo ideale è una chimera è il primo passo per creare il mondo migliore, che racchiuda i mondi ideali un po' di tutti, nessuno perfetto, tutti migliorabili, uniti da alcuni criteri indispensabili? Perché i valori ed i criteri, quelli sì, ve ne sono, di ideali e di deprecabili. E se segui i valori ed i criteri giusti, allora potrai vedere che anche nel mondo reale c'è molto di bello, di buono, di ideale, per cui combattere, per cui vivere, da fare e da trasformare. Vediamo allora insieme, in questo podcast, di scoprire quale sia il miglior mondo ideale reale, e perché, se insegui invece dei mondi che reali non lo sono, allora diventa molto più difficile migliorare la realtà in cui vivi. Che poi è quella più importante per te. Più importante per tutti: perché solo il miglioramento del mondo reale può dare vita al mondo ideale. “Ma allora, disse Alice, se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne uno?” (“Alice nel Paese delle Meraviglie”)- Puoi leggere la trascrizione dell'audio qui: https://annarosapacini.com/il-mondo-ideale-reale- E da questa pagina puoi iscriverti gratuitamente al mio podcast Comunicare per essere®: https://annarosapacini.com/podcast/ una filosofia di vita pratica e concreta, che permette di mettere da subito in atto il cambiamento- CounselCoaching, Corsi, Comunicazione valoriale, Relazioni, Professione, Benessere. Con la Grafologia evolutiva®, soluzioni e percorsi sempre e solo su misura. Per informazioni sul mio metodo, sugli strumenti e sui percorsi attivabili scrivi a info@annarosapacini.com- Rinforza la tua motivazione e la tua visione interiore: ogni giorno, per te, nuove prospettive che potrai applicare per trasformare la tua vita. Seguimi su Meta-Facebook e sul tuo social preferito, cerca “Annarosa Pacini”➡️ E non dimenticare di iscriverti al mio canale YouTube https://www.youtube.com/@AnnarosaPacini
CALCIOMERCATO INTER - La permanenza di Lukaku a Milano non è certa: molto dipenderà anche dal futuro di InzaghiQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4627107/advertisement
INTER NEWS - L'Inter è pronta a trattare per il rinnovo del prestito di Lukaku, ma l'Inter vuole uno sconto dal Chelsea per LukakuQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4627107/advertisement
Non tutti gli impianti elettrici si eseguono allo stesso modo. Dipende da chi li deve usare. Ci sono diversi tipi di persone con disabilità, fisiche e/o mentali, ed ogni tipologia di queste condiziona il tipo di impianto elettrico da fare. Ne ho parlato col mio Amico ed Esperto Alessio Piamonti fondatore di https://elettricistiilluminati.it/circolo-elettricisti-illuminati/ ¶ MONETIZZA I TUOI GIORNI LIBERI: - https://www.elettricistafelice.it/collaborazioni Per elettricisti che hanno uno o più giorni ogni settimana, senza lavoro, e vogliono guadagnare facendo interventi per colleghi ¶ I MIEI ATTREZZI PREFERITI: - il mio programma per la gestione della Partita IVA: consulenza GRATIS senza impegno e se poi acquisti avrai 50€ di sconto https://www.elettricistafelice.it/fisco - Il mio programma di gestione dei lavori https://www.elettricistafelice.it/gestione-lavori - Il mio programma di fatturazione https://www.elettricistafelice.it/fatture - Le mie Forbici https://amzn.to/3udBsqh - I miei Cacciaviti https://amzn.to/3te8VPQ ¶ CHI SONO IO: - Ale: https://www.alessandrobari.it ¶ SEGUIMI SU: - Telegram: https://t.me/elettricistafelice ¶ SCRIVIMI SU: - Telegram: https://t.me/alessandrobari #elettricistafelice #progettista #elettricista
Bellissime metafore di Gesù per far comprendere quanto è importante il "ti amo" della creatura nelle opere della Creazione. Effetti mirabili e straordinari prodotti da questi atti nell'anima. Libro di Cielo, Volume 31, 14 Gennaio 1933, Martedì 21 Febbraio 2023
Negli ultimi anni il “mondo olistico” è esploso e se è successo è perché ce n'era bisogno, un pò come per tutto quello che accade, almeno così mi piace pensare.Mi piace pensare che le cose, che ci piacciano o no, che ci facciano paura o no, vanno in una direzione perché così deve essere.Questo ad esempio è l'atteggiamento che ho nei confronti dell'AI dove, secondo me, gli aspetti pericolosi sono molto forti, ma della serie chi è che si immagina che questa evoluzione non vada avanti? Impossibile…Avete mai sentito qualcuno chiedersi perché c'è internet? Perchè i social? perchè l'AI? Perché la bomba atomica? Non sto parlando di spiegare a cosa serve e che benefici o rischi ci sono..Sto parlando di perché esiste? Sicuramente qualcuno se lo è chiesto, magari qualche filosofo, ma non è un modo mainstrem di pensare all'innovazione, giusto?Sembra che le cose accadano e il nostro ruolo sia quello di parlarne come se fosse qualcuno altro a farle accadere…possibile sì, ma se è qualcuno o meglio qualcosa d'altro, cos'è?Ecco la mia solita digressione introduttiva, ormai ci siete abituati, ma mi piace estendere la riflessione…in un certo senso questo è essere olistici…inoltre estendere la riflessione ci aiuta a non ingabbiarci e fra poco vedremo quanto è utile.Allora…Il mondo olistico si è evoluto perché c'era la richiesta di guardare dentro sé stessi, di riprendere quello che una volta guariva e faceva star bene le persone e che è stato la base di tanti metodi e strumenti moderni, anche se spesso ce lo dimentichiamo. Penso ad esempio alla medicina Ayurvedica.Ci sarà anche altro che ha fatto evolvere l' “olisticesimo” ah ah ma per riassumere e intenderci questo può bastare,Non vi sembra che spesso siamo ciechi di fronte alla ruota del tempo che gira e torna sempre nello stesso punto, solamente che lo fa con nuove forme, nuove condizioni, nuove persone e nuove menti e soprattutto esigenze diverse?Forse tutti questi richiami al passato non sono altro che un futuro che torna nello stesso punto e quindi appunto un eterno presente.Forse tendiamo a non vedere o sentire le cose, ma ovviamente mi devo porre sempre il dubbio che sto sbagliando nel vederla così.Il mondo olistico viene spesso accusato di non essere scientifico, altre volte viene confuso con un puro benessere edonico, tipo andare alla SPA, avete presente? Cioè fare Yoga non è né andare alla spa e né ginnastica; ancora oggi, qui in occidente, la maggior parte delle persone non sa cosa sia lo Yoga e come sia possibile che un movimento fisico sia uno strumento spirituale…ovvio che ci sembra impossibile se non sappiamo che le asana, la parte di “ginnastica dello Yoga”, è solo un tassello di 8 fasi che portano alla realizzazione, all'unione spirituale, qualunque nome questa spiritualità abbia per voi.Ci vuole studio, curiosità, come abbiamo visto nella scorsa puntata, quella curiosità che non ha un motivo ma è pura conoscenza.Sono anni che sto in questo mondo, non nel mondo olistico, ma in quello…indovinate un pò….della vita. Ricordate che io metto la vita al centro, che Purpose significa esprimere la vita che pulsa in noi ecc ecc… bene se sto nella vita, anzi se ci provo a comprendere il senso della vita, visto che la risposta non è ancora così chiara, in un certo senso sono nel mondo olistico ma allo stesso tempo mi allontano.Allora prima di raccontarvi cosa significhi per me olistico, vorrei provare a farci uscire dalla gabbia della mente, del giudizio, del bianco o nero.Non vi sembra che tutti, proprio tutti e quindi me compreso, adoriamo troppo etichettarci in qualche modo, sposare una qualche causa dell'ego?Non sto parlando di credere in qualcosa o di valori…anche se per me anche i valori rischiano di essere un'etichetta inutile…, ma ne capisco la validità umana, sociale e civile.Qui sto parlando che o siamo scienziati, o siamo creduloni, o siamo quelli della palestra o siamo quelli dello Yoga; o siamo quelli vegani o siamo quelli della Keto. E tutti che hanno una validità scientifica o spirituale, perché ormai queste sono le due etichette e sempre meno persone vogliono comprendere come, forse, è solo una questione di dimensioni e di strumenti.Il cervello è quello che siamo? Il cervello se è quello che siamo allora non esiste l'anima? Ovviamente non rispondo io per voi, vi invito solo a fare ricerca. Se siete fortunati (beati) questa ricerca vi porta alla soluzione, se siete nella norma troverete degli indicatori che vi permetteranno di unire tenendo separato, di stare fuori dalle gabbie e di vivere nella tensione.Questo è olistico.Detta in modo più semplice olistico è sapere integrare come ci sentiamo, che significato ha questo ci sentiamo e come esso ci porta ad agire, che sia linguaggio o movimento.Questa integrazione non è casuale perché è, guarda caso, come la scienza ci spiega il funzionamento, ed in parte, il senso umano; ma è anche come la tradizione sapienziale (un modo più completo di chiamare la spiritualità principalmente orientale) ci dice che funzioniamo.Ci sono diversi modi per arrivare allo stesso punto, diverse strade. Io credo che il problema, la nostra gabbia, sia che crediamo di voler arrivare allo stesso punto, ma in realtà i punti sono diversi. ATTENZIONE SU QUESTO.Un esempio: se diciamo che andare in palestra e fare Yoga sono la stessa cosa siamo sullo stesso punto? Dipende.Perché se andiamo in palestra per stare bene, ma anche essere più belli, bere e mangiare di più; se facciamo palestra sempre con il cell in mano e spettegoliamo non è la stessa cosa di fare Yoga.Ma vale anche il contrario, possiamo fare Yoga con queste distrazioni e atteggiamenti…Questo è un esempio di facile comprensione, ma è solo un esempio.Io non credo ci siano tante persone che vanno in palestra per trovare la propria consapevolezza e scoprire chi sono, per unirsi a qualcosa di trascendentale, per capire i meccanismi della mente. Non conosco tante persone che ispirano ed espirano con lo scopo di trovare chissà cosa, ma lo fanno, lo facciamo, per spingere di più..e di nuovo c'è anche chi fa Yoga così.Qui il punto è diverso vedete? In entrambe le discipline potremmo, se conoscessimo i meccanismi del corpo e del respiro, fare l'attività per evolvere noi stessi e, anche se chi fa Yoga mi smentirà, io sono certo che posso realizzarmi spiritualmente anche andando in palestra. Il punto è che appunto, io vado in palestra per altri motivi e spesso è per alimentare ancora di più i miei vizi, come mangiare di più.Olistico è essere chiari su cosa vogliamo scoprire di noi stessi e integrare quello che sentiamo, il significato che ha e come agiamo in ogni momento della vita.Perchè sto facendo Yoga anche mentre cucino il minestrone, come, spesso, sto facendo un minestrone olistico mentre faccio Yoga…due punti diversi, due nutrimenti diversi…Grazie.Fonte: Il libro del quale parlo è Sulle origini della vita, del significato e dell'universo. Sean Carroll
Numeri, numeri e ancora numeri. Difficile non cadere nel tranello dell'attribuirci un valore tramite i numeri a cui siamo esposti tutti i giorni. Ma quanto davvero questi numeri dicono di te? Raccontano i tuoi valori? Quanto ami le persone? Quanto ridi di fronte ad un film comico o quanto ti emozioni di fronte ad un tramonto? NO. In questo podcast andiamo a parlare dei quattro numeri che non raccontano il nostro valore: - Il numero di like sotto un post - La taglia dei tuoi pantaloni - Il numero sulla bilancia - Il voto che prendi ad un esame E andiamo invece a parlare… di quello che davvero ti attribuisce valore! Seguimi su: Instagram: @spaziolunare_ YouTube: Spazio Lunare Canale telegram: https://t.me/gruppospaziolunar... Se vuoi cominciare un percorso di personal training insieme a me manda una mail a: pagninluna@gmail.com
Sai che cos'è un architetto delle scelte? Un tipo strano, un po' pensieroso, che architetta percorsi decisionali. Ti spinge a prendere una decisione, senza tuttavia obbligarti. Per farlo, sfrutta il cervello.No, non il suo cervello, il tuo. Non capisci?Lascia che ti spieghi meglio. La cognizione umana, intesa come l'insieme delle abilità di pensiero, attenzione e ragionamento, è limitata. Gli architetti delle scelte lo sanno bene, e per questo quando vengono chiamati ad allestire mostre, ristoranti o negozi, sfruttano le loro conoscenze dell'essere umano per favorire scelte ottimali. Si, ma… ottimali per chi?Dipende, ovviamente, dall'etica dell'architetto. Per esempio, un mio amico una volta ha progettato una mensa per una scuola. Avendo cura della salute dei bambini, ha progettato il bancone dei contorni mettendo a vista l'insalata, e lasciando le patatine fritte o il junk food al livello dei piedi. Si sa come sono fatti gli studenti… a mensa prendono la prima cosa che capita.La verdura, però, apporta un quantitativo di micronutrienti superiore alle patatine fritte. Senza fare il nutrizionista di turno, progettando in quel modo la mensa, ha spinto gentilmente i ragazzi a scegliere la verdura, senza tuttavia obbligarli. Un altro mio amico che, come l'altro di professione fa l'architetto delle scelte, sta progettando videogiochi. Lui non ha alcun senso etico, e tende a privilegiare l'interesse di chi lo ha ingaggiato.Così, ha progettato questo videogioco in modo da spingere i giocatori a rimanere molte ore, promuovendo comportamenti simili alla dipendenza. Poco importa se così facendo si rovinano vite, dice lui. Se ti pagano così tanto… Entrambi sfruttano i famosissimi bias cognitivi per raggiungere i loro obiettivi.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4214149/advertisement
In questa puntata ti parlo del valore del tempo personale, il tuo tempo, che viene ad essere la tua vita. Il valore del tempo è incommensurabile. Anche se non lo vedi, c'è. Anche se non ci pensi, passa. Anche se non gli dai importanza, conta. Il tempo dietro di te a volte ti sostiene, a volte ti impedisce di vivere pienamente. Dipende dalla tua vita, soprattutto, da come la usi. Il tempo presente è quello che cambia le cose. Il tempo futuro dipende dal momento attuale e da come lo sviluppi, ma soprattutto, dalla tua capacità, e volontà, di scegliere di essere te stesso, pienamente, con fiducia e determinazione, domani. Non esiste tempo sprecato, ma esiste il tempo ben utilizzato. Non esiste un passato senza problemi, ma esiste un passato che sai lasciare dove è, se non ti è d'aiuto. Non esiste un presente che non ti metta alla prova, se davvero vuoi sfidarti, ma esiste un presente in cui proprio da questa scelta nasce un tempo di valore, quello della vita che hai avuto in dono e che merita che tu la utilizzi al cento per cento. La felicità, nella prospettiva del valore del tempo, è la comprensione dell'importanza di ogni momento, e la consapevolezza che lo stai usando per dare valore alla tua vita. “C'è un solo modo di dimenticare il tempo: impiegarlo” (C. Baudelaire)- Puoi leggere la trascrizione dell'audio qui: https://annarosapacini.com/il-valore-del-tempo- E da questa pagina puoi iscriverti gratuitamente al mio podcast Comunicare per essere®: https://annarosapacini.com/podcast/ una filosofia di vita pratica e concreta, che permette di mettere da subito in atto il cambiamento- CounselCoaching, Corsi, Comunicazione valoriale, Relazioni, Professione, Benessere. Con la Grafologia evolutiva®, soluzioni e percorsi sempre e solo su misura Per informazioni sul mio metodo, sugli strumenti e sui percorsi attivabili scrivi a info@annarosapacini.com- Rinforza la tua motivazione e la tua visione interiore: ogni giorno, per te, nuove prospettive che potrai applicare per trasformare la tua vita. Seguimi su Meta-Facebook e sul tuo social preferito, cerca “Annarosa Pacini”➡️ E non dimenticare di iscriverti al mio canale YouTube https://www.youtube.com/@AnnarosaPacini
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 30 - 19 Dicembre 2022Di cosa parliamo* AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!* AI per la Ricerca: il competitor di Google* Google SpamBrain contro i Link Artificiali* L'EAT diventa EEAT* Non mi iscriverò né a Mastodon né ad altre: mi sono rotto le scatole* Strumenti* Da leggere* Interviste* SalutiPremessa: siamo quasi a 5.000 iscritti alla FastLetter. È una bella soddisfazione. Negli ultimi mesi è cresciuta molto nonostante siamo solo a 3 pubblicazioni da dopo l'estate ad oggi. Questo è un segno molto importante. Io sono da sempre contrario a stabilire una frequenza a piori. Per alcuni periodi ho anche testato varie frequenze a seconda degli ambienti. Non dico che non funziona, dico che dipende. Dipende da te, ovvero da come ti trovi meglio come Content Creator e dalla qualità di quello che pubblichi.Certo che la quantità ha la sua importanza. Ma se pubblichi cose di alta qualità ed interesse, la frequenza passa in secondo piano. Poi se gli obiettivi sono altri, il discorso cambia.Auguro a tutte le persone che stanno leggendo o ascoltando la FastLetter delle buone feste. Io rientrerò a metà Gennaio con una nuova edizione, la numero 31.Grazie per tutto.AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!Finalmente sta diventando un tema comune, lo vedo nelle mie bacheche social che apro sempre meno. Vedo facce e testi creati con l'AI. È bello vederlo, specialmente per noi che in qualsiasi evento ne parliamo da tanto tempo. È arrivata.E nello stesso tempo Google inizia a mettere delle linee guida che vanno sempre più nella direzione di premiare l'esperienza, la qualità, la fonte.Non è un caso. Il dado è tratto.Chi ha venduto la SEO con la keyword density, con lo stuffing e con quelle minchiate là ne verrà travolto. Il problema è che l'Intelligenza Artificiale scrive meglio di quei testi, non perché è più brava nella scrittura, ma perché avete inondato Internet di testi che fanno schifo.Scusate se per la prima volta non dico “abbiamo inondato Internet”. Non me la sento di mettermi in mezzo a questa affermazione, forse per la prima volta. L'ho fatto sempre. Ma questa volta no. È una battaglia che porto avanti da sempre. Le persone non leggono su Internet? Certo, non leggono quando il testo fa schifo. È dura da digerire, ma è così. Scrivere, sapere scrivere, è arte. I SEO che in questi anni hanno frantumato i cosiddetti alle persone che scrivono mettendo la SEO al primo posto sono finiti.Ma c'è un problema: chi ha commissionato un lavoro di pessima qualità perché comunque andava bene? Secondo voi quelle stesse persone quanto ci metteranno a sostituire la scrittura fatta da persone con dei semplici copia&revisiona&incolla? E questa è solo la superficie. Usare gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione per far scrivere dei testi è un po' da stupidi. È come comprarsi una automobile per girare il mondo per poi restare nel proprio paesino di 3.000 anime e fare avanti e indietro dalla casa al bar.Questo tipo di strumenti è utilissimo per fare tanto altro e ovviamente più si è preparati su un tema più possiamo tirarci fuori il meglio che c'è. È uno strumento che entra nel proprio processo creativo.So che ancora pochi la vedono in questo modo, ma fidatevi, sarà così. Così come abbiamo inserito la Search Console nel nostro flusso di lavoro, inseriremo l'AI.A parte farmi fare qualche riga di codice per risparmiare tempo l'ho usata per:* farmi tirar fuori tutti i temi principali e tutti i temi secondari di come dovrebbe essere strutturato un corso che farò in futuro. L'ho letto, rivisto, mi sono fatto la mappa mentale e mi sono aggiunto tutto quello che mancava. È stato come un confronto con una collega. A tutte le persone che in questo momento stanno sghignazzando consiglio di smettere di sentirsi superiori, mettersi in gioco e provare.* gli ho dato in pasto la trascrizione dei video di YouTube (che già fa YouTube, ho fatto un copia incolla del testo). Ho preso anche il Corso di HTML per SEO eh. Mi sono fatto fare il riassunto. Mi sono fatto fare i riassunti di alcune parti. * mi sono fatto aiutare nella keyword e nella topic research* gli ho dato in pasto degli articoli e gli ho chiesto cosa potevo approfondire o se mi sfuggiva qualcosa.E siamo solo all'inizio. Ed è molto limitata attualmente. Appena potrà uscire fuori dal suo contesto di conoscenza e potremo dargli in pasto cose più facilmente ci sarà da divertirsi (ci sono estensioni, ma non intendo solo questo). Attenzione però, non mi ha SOLO fatto risparmiare tempo, ma Energie Mentali che ho impiegato in altro, ovvero nella verifica di quanto mi proponeva, nel miglioramento, nel confronto con quello che pensavo prima.Nella Creazione di Contenuti è come avere qualcuno al tuo fianco che potenzia il tuo modo di ragionare, ti amplia le vedute. Ti stimola la creatività. Può aumentare di molto la quantità e la qualità dei contenuti che si creano perché può essere molto stimolante anche quando le nostre finestre creative sono spente. Certo, deve essere usato bene. Quando arriverà alla massa prenderà una piega peggiore, tanto oramai siamo grandi. Lo abbiamo capito qual è l'evoluzione delle cose no? Dai, abbiamo troppa esperienza per credere ancora alle favole.L'AI darà una grossa mano a chi la SEO la fa bene e a chi crea Contenuti. Avremo un periodo di assestamento, ma tra gli “smanettoni della domenica” e chi la farà a livello professionale ci sarà un gap mostruoso. Anche perché collegare le API e iniziare a far processare informazioni nell'attuale flusso di lavoro SEO può fare la differenza: basta che sia il nostro cervello a guidare l'AI e non il contrario.E probabilmente l'AI scatenerà un grande dibattito sull'attribuzione della fonte. Chissà che non ci dia una mano a trovare una soluzione su questo fronte.Di sicuro Alessio Pomaro, Enrico Altavilla, Paolo dello Vicario ne parleranno ancora ai nostri eventi. E di sicuro a inizio 2023 farò qualche live sul tema, mi piacerebbe proprio farvi vedere come la uso con un esempio concreto. AI PER LA RICERCA: IL COMPETITOR DI GOOGLEAd oggi c'è molta eccitazione verso l'applicazione dell'Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti. Ovviamente c'è eccitazione nella mia bolla, perché nel nostro settore sta esplodendo ora limitatamente agli usi che possiamo farne noi.Non chiudiamo la mente: già in altri settori l'eccitazione c'è da un po' e per cose ben più importanti, come quello della salute. Quindi, diamoci un contegno, ridimensioniamoci e riportiamo a terra ciò che stiamo mettendo in cielo.Rivoluzione ok, ma nel nostro piccolo.Comunque sia, in merito a Google che alla fine la spunta sempre, Gianluca Diegoli scrive:Anche se con ChatGPT e altre AI potrebbe essere nato un modello di ricerca che mina alla radice il suo unico modello di business davvero profittevole, molto più che “la ricerca su TikTok”. Sarà interessante lo scontro di intelligenze artificiali: contenuti creati artificialmente contro algoritmi di ricerca che si scontrano con algoritmi AI che non ti rimbalzano a siti ma ti danno le risposte. Popcorn!E poi aggiunge che io sono LA fonte. Gianluca ti ringrazio per la stima.Secondo me è proprio così: il modello di ricerca di questo tipo è proprio una modalità attualmente mancante per Google. E in alcuni ambiti di ricerca è potenzialmente rivoluzionario. Devo ammettere che io la uso più per lo studio che per la creazione di contenuti.Una modalità di ricerca di questo tipo, integrata ad una serie di aggiunte che Google può fare, porterebbe la ricerca ad un altro livello.Ma Google ad oggi non può permetterselo. Tramite Marino Lagattola ho scoperto questo articolo di HD Blog che in fondo riporta la fonte originaria della notizia che è CNBS. Sunder Pichai parla di reputazione. E in effetti almeno il 90% delle ricerche che ho fatto con ChatGPT mi ha sempre detto frasi il cui succo era: attenzione, potrei sbagliarmi, cerca informazioni più precise sui motori di ricerca. E molte volte sbagliava.Google ha fatto della sua affidabilità un valore troppo forte. L'Intelligenza Artificiale sbaglia cose clamorose e imprevedibili. Se nella nostra mente passiamo da “l'ho trovato su Google” a “me l'ho ha detto Google” il rischio reputazionale è così alto per il brand che non vale la pena correrlo. Almeno da oggi.Insomma, se ChatGPT è razzista oppure pericoloso, ad oggi non importa a nessuno. “È agli inizi”, “deve migliorare”, “è l'algoritmo”. Se lo fa Google è un casino.Sono convinto che per competere con Google non lo si farà direttamente, ma in alcune tipologie di ricerca è possibile. Questa è una di quelle. Tuttavia ritengo che Google sia molto attenta a questa tendenza che ovviamente ha già sviluppato internamente.Non mi stupirebbe in futuro, limitatamente ad alcune ricerche, avere un'altra icona nel widget della ricerca di Google, così come è per il microfono che porta ad Assistant o la macchina fotografica per Lens. Dove con un brand diverso, con miliardi di disclaimer, con centinaia di cose che non si possono chiedere, ci aiuta a scoprire di più.Sull'AI non è finita. Anche il prossimo capitolo della FastLetter ne parla, ma prima:GOOGLE: SPAMBRAIN CONTRO I LINK ARTIFICIALIÈ dal 2015 che porto avanti un mantra: guardate che la direzione di Google è individuare i link di bassa qualità e ignorarli senza dircelo, quindi mi raccomando, non investite in attività di link a caso, puntate tutto sulla qualità.Eccallà. È arrivato l'update di SpamBrain. Il sistema basato sull'Intelligenza Artificiale riesce a identificare i siti che fanno spam e che concentra questo update sui link, mettendo un peso maggiore sull'acquisto e vendita dei link.Mettiamo a fuoco i 4 punti chiave rilevanti:* SpamBrain lavora in tutte le lingue. L'update è valido anche per il mercato Italiano.* Individua lo spam tramite i link andando a individuare sia chi compra che chi vende. È bidirezionale. * Attenzione che lo spam non lo individua solo tramite i link, ma
Come parlare in modo elegante ed educato? 4 consigli (parlare bene)Come parlare in modo elegante? Dipende. Perché ci sono differenze tra uno speaker alla radio, uno speaker e un doppiatore commerciale o qualcuno che è relatore a un evento e ha bisogno di migliorare la propria voce. Parlare in dettaglio in un video è impossibile, ma ci sono alcune riflessioni da fare. Sono il primo a cadere nella "morsa" della perfezione, ma non sempre è la mossa giusta:https://youtu.be/oXPv6iTrERQ-------------------------------------------------
La 31ª puntata di Run Is It è il resoconto della mia Mezza Maratona di Fiumicino 2022. Ho chiuso la gara in 1 ora e 20 minuti, pochi secondi sopra il mio personale primaverile, con l'11° posto assoluto e la 4° posizione di categoria, sufficiente per tornare a casa con tre bottiglie di vino e l'animo sereno.→ Note della puntata: https://riccardo.im/podcast/run-is-it-31/ → La gara su Strava: https://www.strava.com/activities/8204889627Ma il buon risultato è una sorpresa perché l'avvicinamento alla gara non è stato piacevole: i soliti bruciori allo stomaco, una sfiducia crescente, e la stessa fastidiosa puntura al fianco destro, altezza diaframma, che mi aveva bloccato poche settimane prima ad Arezzo. Per spiegarvi tutto senza perdere il filo sono dovuto tornare a quattro settimane fa, alla visita dall'osteopata e alla 5 km corsa in Feniglia, passando dagli allenamenti degli ultimi giorni e dalle parole motivanti di un podista esperto.Nella parte finale del podcast vi spiego perché uso con frequenza crescente le scarpe drop 0 di Altra Running, e in particolare perché le Altra Escalante Racer mi stanno dando proprio le sensazioni che cerco in gara. Buon ascolto e buone corse!
È di casa a Radiospeaker.it, Alessandro Sansone, in onda nel weekend di Radio 105, è anche docente di conduzione radiofonica nella nostra sede di Milano. L'abbiamo trattenuto, al termine di una sua lezione, per chiacchierare di radio anche con lui che la radio la fa, la conosce e la racconta tutti giorni a chi la radio vuole scoprirla e magari farne il proprio lavoro.
"ma sarà utile studiare in compagnia oppure è una perdita di tempo?"Ecco una delle frasi più dette dalle mamme che incontriamo. Per questo motivo abbiamo deciso di fare un video in cui ne parliamo.Viviamo in una società sempre più individualista, i genitori si lamentano di questa cosa, eppure, se si parla di compiti o di studio, sembra che questa cosa vada bene.Eppure non serve andare indietro di centinaia di anni per vedere come solo qualche anno fa le cose funzionassero con i piccoli gruppi.Ma cosa si impara nel lavorare in gruppo:- si lavora insieme agli altri;- si imparano i tempi degli altri;- si sta assieme;- si socializza.Ormai anche le ricerche di gruppo sono dei collage di lavori individuali (spesso tra l'altro fatti dai o con i genitori).Ci sono sempre più figli unici, sempre più ragazzi solitari e si sta cominciando a perdere di vista la possibilità di crescere in maniera naturale assieme agli altri.Ma ha senso studiare assieme agli altri? Dipende dalla persona.Ma ha senso stare assieme agli altri in alcuni momenti per imparare in compagnia? Certo!
Quando inizia il cambiamento? Dipende. Il cambiamento evolutivo si attiva ogni volta in cui cerchi di migliorarti, e diventa uno stabile atteggiamento interiore nel momento in cui decidi di perseguirlo. È il cambiare in meglio. Cambiare in peggio, invece, spesso non è una scelta, ma una conseguenza. Perciò il cambiamento inizia ogni volta in cui c'è una trasformazione, ma dove ti conduce e dove va, questo fa una bella differenza, in base a quanto ne sei consapevole. Il cambiamento evolutivo inizia quando comprendi che vuoi cambiare, trasformare e rivoluzionare quello che non va, rafforzare e proteggere quello che va, accrescere quello che ti occorre per farlo al meglio. C'è una sola risposta a questa domanda: il cambiamento evolutivo inizia quando decidi tu, anche adesso. Mentre il cambiamento che ti indebolisce, quello, si mette in moto tutte le volte in cui non dai spazio alla fiducia in te stesso e alle tue possibilità trasformative. Anche quel cambiamento si trasforma quando decidi tu, anche adesso. Ti spiego in questo podcast come puoi capire se hai qualche cambiamento in corso, e, soprattutto, come puoi iniziare a coltivare quello giusto. “Quando l'anima è pronta, lo sono anche le cose” (Shakespeare)- Puoi leggere la trascrizione dell'audio qui: https://annarosapacini.com/quando-inizia-il-cambiamento- E da questa pagina puoi iscriverti gratuitamente al mio podcast Comunicare per essere®: https://annarosapacini.com/podcast/una filosofia di vita pratica e concreta, che permette di mettere da subito in atto il cambiamento- Counseling e Coaching Umanistico, Filosofico e Relazionale: grazie alla Grafologia evolutiva®, soluzioni e percorsi sempre e solo su misura, mirati al pieno e consapevole raggiungimento dei tuoi obiettivi e della tua realizzazione. In modo pratico e concreto, giorno per giorno. CounselCoaching, Corsi, Comunicazione valoriale, Relazioni, Professione, Benessere. Per informazioni sul mio metodo, sugli strumenti e sui percorsi attivabili scrivi a info@annarosapacini.com - Rinforza la tua motivazione e la tua visione interiore: ogni giorno, per te, nuove prospettive che potrai applicare per trasformare la tua vita. Seguimi su Meta-Facebook e sul tuo social preferito, cerca “Annarosa Pacini”➡️ E non dimenticare di iscriverti al mio canale YouTube https://www.youtube.com/@AnnarosaPacini
I Miami Heat, tra infortuni e limiti del roster, devono cambiare qualcosa. A Phoenix il sistema va oltre i singoli: basterà? Che trade immaginiamo per ogni contender?
Yacine #Adli vestirà la maglia del Milan anche nel prossimo futuro? Fino a dove è disposto a spingersi il #Milan per #leao?Ne parliamo nell'appuntamento quotidiano di Radio Rossonera con Carlo #pellegatti
Seconda parte dell'intervista a Martino Ghielmi, Founder di VadoInAfrica.com. Trovate show notes e link discussi su https://it.officeofcards.com/podcasts Buon Ascolto! Scopri la Newsletter di Office of Cards! Segui il canale YouTube di Office of Cards! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
I più autorevoli esperti di italiano segnalano gli errori più comuni e sciolgono i dubbi più ostinati sull'italiano, nell'ultimo volume curato dall'Accademia della Crusca.
Prima parte dell'intervista a Martino Ghielmi, Founder di VadoInAfrica.com. Trovate show notes e link discussi su https://it.officeofcards.com/podcasts Buon Ascolto! Scopri la Newsletter di Office of Cards! Segui il canale YouTube di Office of Cards! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Claudio MarazziniAccademia della Crusca"Giusto, sbagliato, dipende"Mondadori Editorehttps://www.mondadori.it/https://accademiadellacrusca.it/È davvero sbagliato ma però? Come va scritto qual è? Attenzionare è un verbo ammissibile? Si dice arancina o arancino? Che cos'è la cazzimma? Su sé stesso l'accento ci va o non ci va? Come si affrontano le questioni di genere nella lingua italiana?Sono solo alcune delle centinaia di domande contenute in questo libro a cui l'Accademia della Crusca, da secoli il punto di riferimento, in Italia e nel mondo, per tutto ciò che riguarda la lingua italiana, dà una risposta. Dal lessico all'etimologia, dalla grammatica alla sintassi, dalla punteggiatura ai neologismi, dubbi di ogni tipo, errori ricorrenti, equivoci o falsi miti riguardanti l'italiano vengono analizzati e spiegati con la ormai celebre semplicità e precisione dall'Accademia della Crusca.Un libro pratico pieno di curiosità, aneddoti e storia che, pagina dopo pagina, ci fornisce il ritratto di una lingua vitale e in continuo cambiamento che, finalmente, potremo conoscere nei minimi dettagli.Giusto, sbagliato, dipende è lo strumento indispensabile attraverso il quale i più autorevoli esperti di italiano ci segnalano gli errori più comuni, sciolgono i dubbi più ostinati e danno una soluzione ai quesiti che ci accompagnano quotidianamente quando scriviamo e parliamo in una delle più belle lingue del mondo.Fondata a Firenze tra il 1582 e il 1583, l'Accademia della Crusca è, in Italia e nel mondo, uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana. L'opera principale dell'Accademia, il Vocabolario (1612; ampliato e ripubblicato più volte fino al 1923), pur sottoposta ad attacchi per i limiti che poneva all'uso linguistico vivo, ha dato un contributo decisivo all'identificazione e alla diffusione della lingua italiana. Ancora oggi, l'Accademia, attraverso i suoi centri specializzati, sostiene l'attività scientifica e la formazione di nuovi ricercatori nel campo della linguistica e della filologia italiana e diffonde la conoscenza storica della nostra lingua e la consapevolezza critica della sua evoluzione attuale.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Avete bisogno di comprare un paio di scarpe in Italia ma non volete varcare la soglia del negozio impreparati? O magari siete semplicemente curiosi e felici di ampliare il vostro vocabolario italiano. In ogni caso, questo articolo fa per voi! Continuate a leggere per scoprire l'ampio lessico italiano delle scarpe. Ovvero tutte le parole ed espressioni da usare in un negozio di scarpe in Italia, ma anche in qualsiasi altro contesto. E allora...affrettatevi! LESSICO ITALIANO DELLE SCARPE Di seguito vi proponiamo un utilissimo dialogo ambientato in un negozio italiano durante una sessione di shopping di scarpe. Tra una battuta e l'altra troverete tutte le spiegazioni e definizioni necessarie per capire pienamente questa realistica conversazione informale in italiano. Inoltre, in fondo all'articolo vi aspettano le espressioni idiomatiche più comuni relazionate con le SCARPE e che gli italiani usano quotidianamente! Mi raccomando: leggete fino alla fine! G: Buongiorno. A: Salve! Mi dica pure: di cosa ha bisogno? G: Avrei bisogno di comprare delle scarpe da ginnastica. A: Ha delle preferenze? Marche, colore, prezzo… G: La marca non è importante per me, ma vorrei un paio bianco, se fosse possibile. Ho bisogno di abbinarle alla mia tuta nuova di zecca! A: Certamente! Ne abbiamo una vasta scelta. G: Ancora una cosa: non vorrei spendere una fortuna! Magari sugli 80 euro, se fosse possibile. A: D'accordo, ha fatto bene a dirmi il suo budget. Vado in magazzino e le porto delle opzioni! G: Perfetto! E ora, prima di proseguire con il dialogo, facciamo un po' di chiarezza. Leggendo il dialogo, avrai notato che io, come cliente, avevo bisogno di comprare delle scarpe da ginnastica. Ma queste sono solo una delle tante tipologie di calzatura. Le tipologie sono tantissime: ecco le più comuni! Le scarpe da ginnastica Le scarpe col tacco Le ballerine I sandali Le infradito I mocassini Gli anfibi I sabot Le stringate/francesine Gli stivaletti (alla caviglia) Gli stivali Chiedendo alla commessa una di queste tipologie, lei potrebbe porci la seguente domanda: “Ha delle preferenze?”. In effetti, per ogni tipologia ci sono modelli diversi, con caratteristiche variabili. Le scarpe sono due, perciò si parla di “un paio” di scarpe. Due paia di scarpe, tre paia e così via... La tuta non è esattamente una calzatura, ma spesso gli stranieri non sanno cosa sia, quindi ho pensato che fosse opportuno parlarne brevemente: si tratta di un completo formato da un pezzo di sopra (generalmente una felpa) e un pezzo di sotto (pantaloni della tuta) abbinati tra loro. Esistono anche modelli di tuta uniti, usati sia per lavoro sia per piacere. Torniamo al dialogo... A: Dunque… Sugli 80 euro purtroppo non c'è molto… Sa, le scarpe da ginnastica buone sono costose. Ma c'è questo modello che verrebbe 78 euro grazie a uno sconto del 25%, perché è periodo di saldi. G: Mi piace molto! A: Che numero porta? Vediamo se c'è! G: Io porto il 39, ma spesso prendo il 40, per stare più comoda! Dipende dal modello. A: Dunque, ho solo il 40 infatti… G: Le provo! Per caso ha un calzascarpe? Sa, d'estate faccio sempre un po' fatica a indossare le scarpe nuove. A: Certamente, lo trova sotto la poltrona. G: Sì! Calzano bene. A: Le sente comode? G: Camminando, sento che la suola è un po' dura e mi fa un po' male la pianta del piede. A: È normale perché sono nuove, ma non si deve preoccupare. Con il passare del tempo diventeranno più morbide. G: D'accordo. E senta, avreste dei lacci blu? Sa, così posso cambiarli quando ne ho voglia. A: Certo! Eccoli! Gradisce anche dei calzini? G: No, grazie. Quelli ce li ho. Come detto in precedenza, esistono molti tipi diversi di scarpe, ma ognuno di questi ha dei modelli differenti. Per esempio, se consideriamo la tipologia dei sandali, possiamo avere i modelli di sandalo basso,
Confuso ma convinto, combattuto ma impuntato, inadeguato ma "pronto", diviso ma olistico.Sono le sensazioni di un "giovane" standup comedian o di un "giovane" governo. Dipende dai punti di vista. Proviamo ad entrare in un flusso di pensiero e vedere dove sbuchiamo ok? Dopo lo spettacolo a Milano è successo qualcosa....Nulla di che eh, alla fine da buon Nigeriano amo esagerare le cose .È stata la prima volta storicamente (forse) dove così tanti neri hanno assistito ad uno spettacolo di standup comedy.C'era un vibe diverso. Tipo gli spettacoli dei comici Nigeriani con cui sono cresciuto, poi ve ne menziono qualcuno.Sono girate diverse clip dopo lo spettacolo...Poi è successo questo....
Sü Sü Cià Cià: se il vostro telefono squilla tra le 06.00 e le 09.00 ricordatevi di rispondere SOLO e UNICAMENTE '' Svegliati e Cammina!Da lunedì 26 settembre il montepremi sale a cinquecento (500.--) Franchi.Questa mattina abbiamo scopertole dieci espressioni più usate nella lingua italiana (riportate qui sotto) mentre Gianluca Pusterla ci ha regalato le sue 'irriverenti' pagelle.Scrivici: radiosveglia@r3i.ch10) BHO!Parola quasi onomatopeica che sostituisce NON LO SO. Il vero problema è che ormai viene utilizzato non solo fra amici ma con tutti e questo non è buono.Esempio:- Boris stasera esci?- Boh! Dipende se non mi addormento davanti alla TV guardando Padre Brown mentre mi faccio un bagnetto ai piedini nel catino con l'acqua bella calda.9) DAIAttenzione a non confonderla con la seconda persona singolare del verbo DARE! DAI, infatti, in questo caso può esprimere vari significati.Per esempio, esprime sorpresa per qualcosa che abbiamo appena visto o sentito, a cui quasi non crediamo.Esempio:– Sai che ho visto Boris in un sexy shop?– Dai! Ma veramente? Ma allora tutte quelle fruste non le ha perché fa equitazione come mi ha detto lui.Oppure usiamo DAI per incoraggiare qualcuno a fare qualcosa.Esempio:Dai! Boris vieni anche tu alla festa! E già che ci sei guida tu così noi possiamo bere…Inoltre, DAI si può anche usare per invitare qualcuno a smettere di fare qualcosa, come sinonimo di “Basta!”, “Smettila!”Esempio:– Dai! Dobbiamo lavorare! Boris non mi distrarre!8) SEI FUORISignifica che la persona sta dicendo castronerie, sciocchezze, cose senza logica.Si può trovare anche in altre varianti: TU NON STAI BENE CON LA TESTA! / SEI FUORI DI MELONE! / NON HAI SALE IN ZUCCA!Esempio:– Boris se ti squilla il telefono, tu come rispondi? Pronto…– Ma sei fuori? Svegliati e cammina!7) FIGO! / CHE FIGATA!Queste hanno praticamente lo stesso significato e indicano qualcosa di fantastico, spettacolare, “cool” come direbbero gli anglofoni!Esempio:– Maxi fa un DJ set anni 90 a Grancia venerdi… Ci andiamo?– Che figata! Assolutamente sì!NB: L'aggettivo “figo/a” (ma non “Che figata!”) può essere usato anche in riferimento a una persona di bell'aspetto, attraente!Esempio:Boris è ancora un figo, nonostante la sua età!6) OGGI COME OGGIQuesta espressione è molto usata dagli adulti ed esprime, con un po' di rassegnazione, lo stesso significato di espressioni come “di questi tempi”, “oggigiorno”.Si tende ad usarla quando facciamo un confronto tra qualcosa del passato e qualcosa del presente.Esempio:Boris mi ha ferito tante volte in passato, per questo, oggi come oggi, non mi fido più di nessuno!5) NEANCHE PER SOGNO!Questa espressione si usa per negare qualcosa con forza, significa “Assolutamente no!”Esempio:– Boris vorrebbe cucinare lo stracotto di bisonte imporchettato, sua grande specialità. Vieni stasera a mangiarlo?– Ma neanche per sogno! Lo sai che sono fruttariano!Altre versioni con lo stesso significato sono: “NEMMENO SE MI PAGHI!” oppure “NEANCHE PER IDEA!” e il più giovanile “MA ANCHE NO!”4) HAI SCOPERTO L'ACQUA CALDAQuesta frase è utilizzata per rispondere a qualcuno che dice un'ovvietà, qualcosa che già si sa o si è scoperta molto tempo fa… proprio come l'acqua calda!Esempio:– Ma sai che grazie a Wikipedia ho scoperto che Boris ha 78 anni e mezzo?– Hai scoperto l'acqua calda! Lo sanno anche i sassolini che trovi nella boccia del Marimo!3) FARE UN CASINOFARE UN CASINO significa combinare qualcosa di più o meno grave, far sorgere un problema.Da non confondere con FARE CASINO, usato di solito come sinonimo di “fare rumore”.Esempio:Per colpa di Boris che fa sempre casino, ho fatto un casino con il pc e si sono cancellati tutti i file con le sue foto osè che gli ho scattato al mare quest'estate.2) TANTO PER CAMBIARELetteralmente, questa espressione significa “solo per fare qualcosa di diverso”.Attenzione pero! È usata soprattutto in senso ironico!! Quindi per indicare l'esatto opposto, cioè qualcosa che si fa sempre!Esempio:– Cosa stai facendo?– Sostituisco boris che non ha voglia di lavorare, tanto per cambiare!(significa che lo faccio sempre, quindi non è una novità)1) NON CI PIOVEQuesto modo di dire di origine popolare – come la maggior parte delle espressioni che coinvolgono fenomeni atmosferici e calamità – descrive perfettamente l'idea di sicurezza e ineluttabilità di ciò che viene espresso.Se “non ci piove”, vuol dire che ci si trova in un posto protetto e irraggiungibile da qualsiasi dubbio, no?Esempio:-Lo sai che Boris, se continui a prenderlo in giro ti riga l'auto e ti sgonfia le gomme anche quelle del monopattino elettrico che hai a casa?-NON CI PIOVE
Da Charles De Ketelaere dipenderà tanto del mercato del Milan. Sia a livello economico che tattico. Arriverà anche/in alternativa Ziyech?
A Obiettivo Salute risveglio torniamo a parlare di spalla. Se al risveglio fa male da cosa dipende? Ne parliamo con il dottor Lorenzo Castellani, responsabile chirurgia della spalla presso il gruppo di chirurgia articolare ricostruttiva IFCA di Firenze
Gaia Rayneri"Un libro di guarigione"Harper Collinshttps://www.harpercollins.it/È possibile che a volte andare in pezzi possa servire a farci tornare più interi? Gaia ha ventiquattro anni, è indipendente economicamente, vive da sola e il suo futuro sembra splendere di luminose promesse. Ma improvvisamente scende un'oscurità che la opprime, togliendole la voglia di lavorare, di vedere persone, perfino di uscire di casa. Dopo una visita con uno psichiatra, arriva il responso: ha un “disturbo borderline di personalità”. La diagnosi, dapprima accolta come promessa di cura, diventa una prigione, assieme al suo cammino codificato, fatto di sedute di terapia, di psicofarmaci, di test periodici. Per un fine che non sembra essere lo “stare bene” quanto lo “stare meno peggio”. Ma questo libro non è il racconto di un dolore. È, sin dal titolo, la storia di una guarigione, raccontata con la speranza di fare del bene anche a chi la legge. Perché Gaia a un certo punto riesce a cambiare sguardo, abbandonando quello che contrappone la sanità e la normalità alla malattia, rinunciando alla prospettiva delle definizioni diagnostiche a favore della prospettiva dell'anima, “quel puntino di luce infinita che c'è dentro ognuno di noi”. Una prospettiva fatta di cura di sé, di accettazione delle proprie ferite, della comprensione che il dolore può essere un dono. E che spesso, come nella celebre frase attribuita a Rilke, le nostre paure più profonde sono come i draghi delle fiabe che proteggono i nostri tesori più grandi. Gaia, così facendo, riesce a intraprendere un cammino di salvezza e di amore, verso il prossimo, verso di sé. A più di dieci anni di distanza dal suo fortunatissimo esordio Pulce non c'è, Gaia Rayneri torna con un libro autobiografico, che muta un profondo dolore in una splendente speranza. Con un approccio sincretico, che va dal Cristianesimo al Buddismo, da Freud a Seneca, da Foucault alle tecniche di meditazione, Un libro di guarigione può accompagnare la vita di ogni essere umano, mostrandogli come affrontare i dolori, le difficoltà e le solitudini anche quando sono apparentemente insormontabili e ricordando che la felicità dell'anima è l'obiettivo più importante e più raggiungibile che esista.Gaia Rayneri è nata nel 1986 a Torino e vive tra la Sardegna e un piccolo paesino dell'Inghilterra meridionale. Ha pubblicato Pulce non c'è (Einaudi, 2009) da cui è stato tratto un ¬ film, Dipende cosa intendi per cattivo (Einaudi, 2018) e Ugone, un libro illustrato per bambini (Rizzoli children). Scrive per il cinema e disegna.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Quante volte, vedendo una necessità nel mondo, hai sentito la frustrazione di essere troppo piccolo o piccola di fronte alle necessità? Quante volte hai detto "non dipende da me..."? Gesù ti chiede di essere un suo strumento affinché la sua potenza arrivi dove tu non potresti... perché tutto dipende da lui. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 28 minuti Come siete messi con la “voglia di fare”? Personalmente, dopo il Covid, e adesso la guerra, non è che abbia molta voglia in generale; e questo, lo riconosco da me, è uno dei sintomi dell'inizio di una “depressione”. Intendetemi, non è una depressione “patologica”, una di quelle che vanno curate con i farmaci, ma quella molto più comune che capita quando vedi che un bel po' di cose a questo mondo non vanno nel senso giusto. Sono quei momenti dove pensi: “Ma tanto, che io faccia o non faccia, mi impegni o non mi impegni praticamente cambierà poco, se non nulla... Tanto non dipende da me.”. E ci si sente “sopraffatti ed oppressi”. Vi è ma capitato, se non adesso in passato, di aver avuto momenti in cui vi siete sentiti sopraffatti? Dove vi siete sentiti affogare emotivamente? Dove c'era un senso di sconfitta? Dove vi siete sentiti oppressi? La parola"oppresso" vi fa venire in mente a qualche passo della Bibbia? “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28) Ora, di che tipo di “oppressione” stava parlando Gesù? In che contesto stava parlando? Matteo non lo dice... ma lo possiamo sapere dal Vangelo di Luca: Qualche versetto prima, al 25 di Matteo, Gesù aveva detto questa frase: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.” (Matteo 11:26) E la stessa medesima frase la troviamo nel vangelo di Luca: “In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli!” (Luca 10:21-22) Per cui, siamo convinti che è lo stesso episodio... Ma prima? Cosa era accaduto prima “in quella stessa ora”? Leggiamo ancora in Luca: “Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome».” (Luca 10:17) Cosa era successo? Gesù aveva mandato settanta discepoli dandogli il potere di guarire, di resuscitare, di scacciare demoni, ed essi erano tornati urlando di gioia per quello che erano stati capaci di fare, e dicendo “Funziona davvero!”... E perché mai dovrebbero essere affaticati ed oppressi? Gesù lo aveva spiegato loro proprio al ritorno dalla missione vittoriosa. “Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.” (Luca 10:20) Vedete, come Gesù stava sottolinenando due cose: la prima, che non era merito loro, ma della potenza che lui gli aveva dato. La seconda, che il “vedere” l'effetto della sua potenza fosse del tutto secondario, ma che la cosa primaria, la cosa davvero importante, era quella di avere il proprio nome scritto nel libro della Vita, in Cielo presso il Padre. Per essere più chiari, Gesù sta dicendo: “Non gioite per quello che avete fatto, non è merito vostro, ma gioite perché lo avete fatto, perché siete miei discepoli!” Anche il grande Paolo aveva ben capito che, in tutto il suo lavoro da apostolo, la vera “fatica” non la stava facendo lui, ma Dio: ”...perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio {che è} con me.” (1 Corinzi 15:9-10) So cosa stai pensando adesso: “Marco, ma tutto questo, cosa centra con quello che hai detto all'inizio? Con la depressione, col sentirsi oppressi?” Stiamo vivendo da tre anni, prima col Covid, ora con la guerra in Ucraina e le sue conseguenze a livello mondiale, una situazione di incertezza estrema, dove non sappiamo cosa ci attende domani... e, di conseguenza, noi, spesso, attendiamo. Attendiamo per fare acquisti importanti, per decidere circa il nostro lavoro, reagiamo più che pianificare la nostra vita, perché “nel diman non v'è certezza”... (per dirla con Lorenzo il Magnifico). E questo accade anche nella nostra vita di credenti. Vediamo le necessità immani del mondo, e pensiamo che, quello che potremmo fare, è ben poca cosa... e allora, rimandiamo... rimandiamo a data da destinarsi, quando sarà il momento opportuno, perché adesso siamo troppo occupati, o stanchi, o preoccupati... E poi, ti capita di leggere delle storie che parlano di come le persone non hanno aspettato il momento opportuno, o di essere liberi, o riposati, o rilassati, ma hanno semplicemente “agito”. Le storie che vi leggo sono due, ed entrambe legate all'Ucraina, una di una persona di cui non so se sia credente, ed una di un credente. La prima è quella di un cuoco, che aveva vinto “Masterchef Ucraina”, di nome Pavlo: Pavlo Servetnyk«Mentre mi trovavo a Kherson, nella mia città natale, il 24 febbraio, intorno alle 5.45 del mattino, ho avuto la notizia dal mio manager, che mi diceva "Pasha, è iniziata la guerra'" Non riuscivo a pensare lucidamente, mi ricordo che il nostro manager si stava precipitando a tornare a casa dai parenti. Ho controllato i social e scoperto che quello che mi diceva era vero. La finestra della mia stanza guarda in direzione Crimea, e guardando fuori ho visto una colonna di fumo. Ho immediatamente chiamato un mio amico che stava lì nei dintorni, che mi ha detto che quel posto era completamente distrutto. È stato allora che mi sono reso conto che la guerra era iniziata. Il primo giorno di guerra era una "follia totale”: i miei genitori si rifiutavano di lasciare le loro case come gli dicevo io per raggiungere un luogo più sicuro, perché credevano che presto ci sarebbe stata una tregua o un qualche sviluppo positivo. Poi ho deciso di restare anche io in città, assieme a mia moglie, nel mio negozio, pieno di prodotti che quel giorno non erano stati consegnati. Quando ho raggiunto il negozio, ho notato una fila senza precedenti di persone in attesa di pane. Quel giorno la gente non era andata a lavoro: la città era in preda al panico, la fabbrica del pane non funzionava, nessuno dei negozi era aperto. Ho capito che il pane che la gente aspettava non sarebbe mai arrivato. Non sono un soldato, sono un panettiere ed è quello che ho deciso di fare. La prima notte, in squadre di cinque, abbiamo iniziato a cuocere fino alle due del mattino, dormendo sui tavoli di cucina. Tra i continui rumori di sparatorie e bombardamenti, abbiamo cucinato circa 1000 filoni di pane nelle notti seguenti. Moltissime persone sono venute ad aiutarci, donando sale e farina, mentre io raccontavo il mio lavoro sui social media. Dopo un po', ho notato che anche 1500 filoni di pane non erano abbastanza, andava tutto immediatamente esaurito. Siamo riusciti a raccogliere fondi sufficienti tramite Instagram per poter avviare una produzione su scala più ampia. Insieme ai fondi, abbiamo raccolto 100 tonnellate di cereali e 4 tonnellate di lievito da un uomo d'affari locale che voleva aiutare. Così abbiamo distribuito circa 65000 filoni di pane alla gente di Kherson. Ci sono due tipi di persone: quelle come me e le altre. Non cerco profitto nella guerra: altri tipi di persone cercano di beneficiare da questi eventi orribili. Alcuni ristoranti hanno congelato i prodotti rimanenti e alla riapertura rivendevano tutto questo cibo allo stesso prezzo. Hanno scelto i profitti rispetto agli aiuti umanitari… io non potevo farlo. Sono l'unico in città ad avere attiva una fornitura di pane; se non lo faccio io, non c'è nessuno che possa farlo.» La seconda storia è stata postata da una amica della nostra chiesa, Ruth MacCárthaigh, sulla sua pagina FaceBook... e questa volta parla di un credente:Walter Burrell «C'era un signore anziano che conoscevo che si chiamava Walter Burrell. Ha lavorato come credente per anni e anni sulle banchine del porto di Cork in Irlanda. Saliva sulle navi, in particolare su quelle dei paesi comunisti e parlava di Gesù ai lavoratori a bordo. A volte metteva un bel po' di uomini nella sua piccola macchina e se li portava a casa, dove lui e sua moglie davano loro un pasto caldo. A volte li portava a uno studio biblico o a un servizio in chiesa. Preparava anche scatole regalo(molto prima che diventasse di moda) e le riempiva di cappelli e guanti che anziane signore lavoravano a maglia per tenere caldi i poveri lavoratori nelle notti fredde. Ha fatto questo per anni. Un giorno di molti anni fa Walter salì a bordo di una nave che era arrivata nel porto di Cork dall'Ucraina comunista. Incontrò due uomini a bordo con i quali parlò e passò un po' di tempo. Walter condivise con loro come conoscere Dio, come avere una relazione intima con Lui e come essere salvati. Gli uomini tornarono poi a bordo della nave e salparono, senza mai più incontrare Walter. Tuttavia, poco dopo entrambi gli uomini diedero la loro vita a Gesù e furono salvati. Tornarono in Ucraina e si unirono ad una chiesa e crebbero sempre di più nella loro fede e conoscenza di Dio. Alla fine questi uomini giunsero ad essere credenti maturi, e Dio li usò per iniziare davvero molte altre chiese in Ucraina. Grazie a loro migliaia e migliaia di persone misero la loro fiducia in Gesù e divennero cristiani, e tutto attraverso il lavoro fedele, duro e faticoso di un piccolo uomo a Cork qui in Irlanda.» Perché questi due racconti c'entrano con noi e con il fatto che “tanto non dipende da me”? Pensate che Pavlo si sarebbe mai aspettato di essere chiamato a sfamare la sua intera città? Pensate che Walter si sarebbe mai aspettato che, entrando su una barca Ucraina (anzi sovietica, all'epoca) e parlando con due marinai (non so neppure io come e in che lingua) sarebbero state fondate più chiese, migliaia di persone avrebbero ascoltato il Vangelo, molte di esse avrebbero accettato Gesù, e sarebbero state salvate? Se Pavlo avesse deciso di fuggire, o di congelare la farina come facevano altri, se avesse detto “tanto non dipende da me” a Kerson non ci sarebbe pane oggi. Se Walter si fosse stancato di parlare e di fare il bene, se avesse pensato che lui era troppo piccolo e troppo debole per cambiare la storia del mondo, se avesse detto “tanto non dipende da me” adesso non ci sarebbero in Ucraina quelle chiese fondate dai due marinai, migliaia di persone non avrebbero conosciuto Gesù, e (in questo momento di guerra) non avrebbero il conforto di sapere che Dio esiste, che vede e che non ha abbandonato l'Ucraina. Vi ricordate uno dei motti della nostra chiesa? “L'amore non è un sentimento, l'amore è un'azione.” Cosa è che non stai facendo, e che il Signore ti chiama a fare? Cosa stai rimandando perché non è il momento adatto, Cosa non fai perché pensi di essere troppo piccolo, o troppi piccola perché “tanto non dipende da me”? Ricorda la lezione dei settanta: guarnivano gli ammalati, resuscitavano i morti, scacciavano i demoni, ma Gesù gli ricorda che dovevano gioire non per ciò che accadeva, ma perché avevano deciso di servire affinché accadesse. Perché avevano dato braccia, mani e piedi alla potenza di Dio. Perché non avevano detto “tanto non dipende da me” ma avevano detto invece “tutto dipende da colui in cui credo e che mi chiede di agire.” La nostra è una piccolissima chiesa; come molte chiese in Italia, dall'inizio della pandemia, ha visto numeri sempre più risicati, tanto da dire se valga ancora la pena tenere aperta una sala. Molti di noi vivono con un reddito ben al di sotto della media nazionale (per non dire sotto l'indice di povertà). Ma negli anni abbiamo fatto tante cose che parevano impossibili! I corsi di inglese gratuiti, i soccorsi per l'incendio dello stabile a Montefiascone il concerto per reperire fondi per il terremoto di Amatrice... Perché siamo stati bravi noi? Certamente no!” Perché dietro tutto ciò che abbiamo fatto, c'era la potenza di Gesù! Ma abbiamo realmente capito perché lo facciamo? E che tutto parte da “chi siamo” non da ciò che facciamo, da quel “tutto dipende da colui in cui credo e che mi chiede di agire.”? Io mi auguro sinceramente di si! La pandemia, la guerra, il senso di incertezza, tutto lotta contro, per far pensare, sentire, dire: a ognuno di noi “Non si può, io non posso incidere nelle vite altrui: troppo piccolo, troppo debole, troppo occupato... Tanto non dipende da me...” Salomone, al termine della sua lunga e saggia vita, ha scritto queste parole: “Chi bada al vento non seminerà; chi guarda alle nuvole non mieterà. Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa in seno alla donna incinta, così non conosci l'opera di Dio, che fa tutto. “ (Ecclesiaste 11: 4-5) Quale seme non hai ancora seminato? Quale testimonianza ancora non hai dato a chi conosci e vive intorno a te? Quale impegno ancora non ha preso? Quale aiuto ancora noi non hai provveduto? Il Signore ti dice di non guardare il meteo, ma di fissare lo sguardo su di lui: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.” (Ebrei 12:1-2) Ecco perché Gesù in Matteo ci dice che ci darà riposo; perché il peso non è il nostro, perché è lui che lo porta, perché è lui che guida, perché tutto dipende da lui, e ci chiede di agire nella sua potenza. “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo per le anime vostre poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.” (Matteo 11:29-30) Conclusione Tutto questo, la storia dei settanta discepoli, quella di Pavlo e quella di Walter, ti chiedono di riflettere su cosa stai facendo, sul fatto che è vero, non dipende da te... ma che Gesù ti da la potenza affinché le cose accadano, le persone vengano confortate e sfamate, perché il mondo cambi in qualche impercettibile modo... E che se, ognuno di noi non dice “tanto non dipende da me” ma “eccomi Signore, usami!” allora le cose accadono, le persone vengono sfamate, le chiese vengono fondate, e la Parola di Cristo raggiunge le folle. Io devo solamente seguire il passo del mio Maestro; al resto pensa tutto lui. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Come interagire con l'altro? Come comportarsi se di fronte abbiamo una persona sensibile, razionale oppure egoriferita? Ne parliamo a Obiettivo Salute risveglio con Massimo Giusti, psicoterapeuta e autore di PICCOLE FERITE, GRANDI RINASCITE UN PERCORSO DI CURA INTERIORE ATTRAVERSO LA PSICOLOGIA POSITIVA (Mondadori)
Dio non è più in un luogo, ma in ogni luogo dove ci siano persone che vedono, e credono, che il sacrificio della croce e la tomba vuota sono la via per avere una relazione con lui. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 26 minuti Cosa ti fa pensare una tenda posta in mezzo ad una stanza? Ti dico cosa suscita in me: curiosità. Voglia di sbirciare. Necessità di sapere cosa c'è dietro. Se è così per noi, immagina come era per i sacerdoti israeliti che lavoravano al Tempio di Gerusalemme. Dio aveva posto nel mezzo del Tempio due separazioni: il luogo Santo, e il luogo Santissimo. Il luogo Santo era separato da una prima cortina che era sospesa al tetto e non toccava terra, e dentro quel luogo potevano entrare solo i sacerdoti. Il Santissimo invece era al centro del tempio di Gerusalemme, alto quasi 30 metri e largo 10, e al suo ingresso c'era la seconda “cortina” (detta anche “velo”); era molto più grande della prima, andava dal tetto al pavimento, era color porpora con disegni di cherubini ed era spessa 10 centimetri. I rabbini usavano dire che nemmeno due cavalli legati ad ogni lato avrebbero potuto strapparla. Non era solamente una separazione fisica, una porta da attraversare, ma una separazione spirituale, un giudizio che Dio aveva dato verso la sua creatura: “Tu sei impuro, io non ti voglio più vicino, ti voglio bene, ma stammi distante di un passo.” Cosa c'era di così speciale nel Santissimo? Questo era il luogo dove si sarebbe manifestata la presenza di Dio. Dio permetteva solo ad alcuni di stargli un po' vicino; i sacerdoti dietro la prima cortina potevano servirlo, ma nessuno poteva stare costantemente alla sua presenza. Nessuno, tranne il Sommo Sacerdote e questo solo una volta all'anno, e solo dopo che alcuni elaborati rituali avevano avuto luogo. E, come ho detto più volte, il sommo sacerdote doveva indossare una campanella al piede, e legare una fune alla vita così che da fuori gli altri sacerdoti sapessero che si stava muovendo che era vivo e che Dio non lo aveva fulminato, e se non sentivano più la campanella voleva dire che era morto, e tirare la corda per prendere il cadavere. Cosa c'era all'interno del luogo Santissimo? ce lo spiega Ebrei: “Dietro la seconda cortina c'era il tabernacolo, detto il luogo santissimo. Conteneva un incensiere d'oro, l'arca del patto tutta ricoperta d'oro, nella quale c'erano un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aaronne, che era fiorita, e le tavole del patto.” (Ebrei 9:3-5) In realtà, all'interno del Luogo Santissimo all'epoca di Gesù non c'era più l'Arca del patto, che sparì misteriosamente e quando i babilonesi distrussero il tempio di Gerusalemme dell'arca già non c'era più traccia. In 2 Re 8 c'è l'inventario di tutto ciò che fu portato via da tempio e trasferito a Babilonia... ma l'arca non c'era. Che fine aveva fatto? Per chi è appassionato di Indiana Jones potrà trovare utili suggerimenti nel film “I predatori dell'Arca perduta”... Per tutti gli altri, la risposa è: non si sa. Ma il Luogo Santissimo era ancora speciale agli occhi degli Ebrei. Entrare nel luogo Santissimo equivaleva ad entrare in Paradiso; era come tornare Adamo o Eva, gli unici che avevano passeggiato assieme a Dio prima che tutto precipitasse Ora che abbiamo questo contesto, leggiamo un passo di Matteo: “All'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere. Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo». E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente costui era Figlio di Dio».” (Matteo 27:45-55) Immagina di essere uno dei sacerdoti che erano in servizio il giorno in cui Gesù fu crocifisso. Stai preparando tutto quando c'è da fare perché tra tre giorni sarà Pascha, la pasqua ebraica. In città arriveranno in pellegrinaggio dieci volte la popolazione di Gerusalemme, e i Romani che la occupano diventeranno nervosi. Sangue e interiora di animali sono sparsi un po' ovunque per via dei sacrifici propiziatorie fatti all'ingresso del Tempio, e l'odore di arrosto di agnello del sacrificio rende l'aria pesante. E' innegabile che gran parte dei discorsi che faceva la gente in quei giorni ruotassero attorno alla condanna a morte per croce di quel nazareno che era nemico dei farisei, odiato da quasi tutti i sacerdoti, amato dalle folle. È stata una giornata molto insolita. Anche se è giorno, dall'ora di pranzo il sole era stato oscurato. Poi, con la stessa rapidità con cui era scomparso, il sole era uscito di nuovo. Tutto sembra tornare alla normalità, finché non senti un rumore alle tue spalle. È la visione più orribile che tu abbia mai visto. Il velo!!! La cortina che nasconde Dio ... La tenda che copre l'inavvicinabile...la tenda che i cavalli non possono strappare... Quella tenda si sta strappando! Si strappa, dall'alto verso il basso, come se due mani potenti l'avessero afferrata e lacerata. E ora stai fissando il Santissimo... Una vista che poche persone hanno avuto. Cosa significa questo evento? Dipende dalla tua prospettiva. Se tu fossi un sacerdote ebreo, o qualsiasi ebreo, cosa pensi che stia per succedere? Che morirete tutti, perché la Scrittura dice che un uomo non può vedere Dio e rimanere vivo. Allora cerchi di coprire i tuoi occhi per non vedere la presenza di Dio. Fai del tuo meglio per non guardare Santissimo... Ma alla fine entri... Il luogo è vuoto... E tu sei ancora vivo. E' vuoto, silenzioso Dov'è Dio? Dio, semplicemente, non è più lì... Ha lasciato il Tempio... Il velo non serve più... Fino a un minuto fa, c'era... E ora? Dio, nonostante il popolo si fosse dimenticato che li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto, nonostante avesse visto le regole date sul Sinai disattese, calpestate, violate, nonostante i sacerdoti avessero trasformato il rapporto con lui in una serie di regole vuote, di sacrifici inutili, fatti solo per dare spettacolo di se, nonostante il progetto di portare Dio agli altri fosse diventato “Noi abbiamo Dio e voi no” Dio era rimasto lì... e ora? Nella cultura del mondo orientale al tempo di Gesù la gente esprimeva il proprio dolore strappandosi le vesti; strappando il velo, Dio mostra il suo dolore per ciò che il tempio era diventato, ma rende possibile entrare, e vedere che lui non è più lì... E apre così una nuova via a tutti i credenti! Dio aveva creato il Tempio per essere vicino al suo popolo ma il popolo pensava di avere Dio in una scatola. Una stanza vuota Ed ora? Ora che il luogo Santissimo è esposto, ora che tutti lo possono vedere, entrare, camminarci dentro, ora che è solo un'altra stanza del tempio, e non il luogo dove Dio si manifesta all'uomo, cosa succede? Dio lascia che il mondo veda una stanza vuota una stanza vuota che riflette una religione vuota, che secoli di mistero, meraviglia e timore siano scrostati via; non è più necessario. Dio non c'è più là dentro, Dio non è più in una stanza... ha davvero abbandonato l'uomo? Tutt'altro! Dio ha lasciato l'edificio perché ha intenzione di tornare laddove tutto era iniziato: vi ricordate l'Eden? “Però, la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti.” (Romani 5:15) Dio aveva provveduto un nuovo Adamo, qualcuno che avrebbe firmato un patto con lui, e quel patto sarebbe stato eterno... Non c'era più bisogno di un tempio, di un tempio fisico, fatto di pietra, mattoni, tavole, tegole... Tutto ciò era avvenuto “gratis” per noi, non per Dio né per suo figlio: Dio aveva permesso che Suo Figlio fosse vittima di un'ingiustizia, aveva guardato mentre Suo Figlio veniva condotto come un agnello al macello, aveva dovuto voltare le spalle a Suo Figlio e abbandonarlo completamente, togliere la vita a Suo Figlio.... Per cosa? Per chi? .Per te e per me, per noi. I velo può essere strappato, il tempio è vuoto, Dio non è più lì... E adesso? Una tomba vuota Ci vorranno tre giorni, e il mondo capirà cosa è successo, attraverso un'altro luogo vuoto. Quello che avrebbe dovuto contenere il cadavere di un giovane uomo crocifisso e invece è vuoto... come il luogo Santissimo nel Tempio: “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo». Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:1-8) Un altro luogo vuoto; ma se il primo dovrebbe farci paura, con un Dio che abbandona il luogo dove era presente sulla terra il secondo deve portarci a esultare e a gioire di una gioia suprema. Dio non risiederà più in un luogo, ma all'interno di ciascuno che entri la tomba vuota, veda, e creda. Mentre la cortina era stata lacerata da cima a fondo, nessuno degli ultimi indumenti portati da Gesù alla fine della sua missione di salvataggio verrà strappato: né la sua tunica, tirata a sorte dai soldati sotto la croce, né le fasce, né il sudario (il telo di lino che copriva il capo). C'è molto di simbolico in tutto ciò: Dio distrugge la divisione tra lui e l'uomo, ma preserva gli indumenti di colui che porterà Dio tra gli uomini. Non servirà più di strappare stoffa, ciascuno potrà vestire l'abito che è rimasto intatto l'abito nuovo di Cristo: “... ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.” (Romani 13:14) “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.” (Colossesi 3:12) La cortina è strappata, il tempio è vuoto, come la tomba, ma abbiamo un nuovo vestito; abbiamo uno come noi che è con il Padre in cielo a difenderci. Abbiamo un Signore e Re che mette in gioco il suo sangue ogni volta che pecchiamo. Cristo prende il dolore e noi riceviamo le ricchezze. La cortina è strappata, il tempio è vuoto, come la tomba, , ma Dio è ancora con noi, forse con noi come non lo è mai stato dal giorno in cui siamo stati scacciati da Eden. La presenza di Dio nel tempio era un'assicurazione che Egli ascolta le preghiere del popolo e risponde a quelle preghiere. La cortina strappata, il Tempio vuoto, come la tomba, urla al mondo: “Sono tornato tra voi!” Per secoli il popolo aveva gridato: "Non possiamo farcela da soli". La risposta di Dio è stata “Gesù lo ha fatto per voi: ha vinto la morte, a riportato la vita.” La cortina può essere strappata, il tempio può essere vuoto, come lo è la tomba, perché Dio è tornato in mezzo a noi! “Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse.” (Ebrei 10:19-23) In una parola ciò che sta al posto del tempio ciò che c'è sulla soglia della tomba vuota è una RELAZIONE con Dio, che si è fatto uomo. Le tende hanno la capacità di farci desiderare di sapere cosa ci sia dietro di esse. Le tende hanno la capacità di renderci molto curiosi. Dio non voleva più che fossimo curiosi, ma credenti. Lui non vuole segretezza e paura. Non vuole sacerdoti, sacrifici e rituali. Non vuole mistero, e limitazioni, e unicità. Lui vuole te. Vuole che tu veda la meravigliosa grazia che ti sta offrendo in Gesù : accesso... accesso diretto alla Sua presenza. Questo è il dono della relazione che Dio continua ad offrire attraverso la cortina strappata, il tempio vuoto, come pure la tomba. Dio ci ha aperto la strada perché potessimo venire da Lui. Non lasciare che qualcosa ti trattenga. Buona Pasqua. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOK GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Il successo è la chiave della felicità?Dipende. E dipende soprattutto da qual è la tua definizione di successo.Tutti abbiamo una nostra personalissima idea di cosa voglia dire "essere arrivati" e di quali siano le metriche, i risultati o gli status da raggiungere per poter affermare con convinzione di essere persone di successo.Il problema è che, molto spesso, confondiamo il successo con la felicità, trattando quest'ultima come "un posto in cui arrivare".Assieme a Roberto Ricotta, youtuber e content creator, abbiamo parlato di successo, di come gestire i momenti di ansia e di come le nostre aspettative possano plasmare la nostra idea di felicità.Scritto e prodotto da Tommaso Meneghin e Matteo PizzinatoSeguici su Instagram: https://www.instagram.com/pensachetipassa/Seguici su Telegram: https://t.me/pensachetipassa