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Speciale Halloween n°7 ft @L'Inspiegabile
Speciale Halloween n°6 ft @Solo Horror
Speciale Halloween n°5
Speciale Halloween n°1 ft @The Life of a Killer - Cronache di Follia & @Unsettling Records
L'usanza di decorare la casa con una zucca intagliata risale alla leggenda irlandese di Jack-o'-Lantern. Questo fabbro, dopo essere riuscito più volte ad ingannare il diavolo, alla fine pagò un caro prezzo. Ad oggi negli Stati Uniti Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, è diventata un pretesto per vendere gadget e costumi, per organizzare feste dove i temi principali sono l'orrore ela morte, ma a volte la finzione varca la soglia della realtà e diventa sangue, morte e omicidio.Ecco a voi cinque storie di omicidi avvenuti durante la notte di Halloween.Buon Sabato e buon ascolto!Seguimi sui social per non perderti i casi in anteprima e rimanere aggiornato/a sulle anteprime dei casi che tratterò nei nuovi episodi!!!Taggami su Instagram mentre ascolti il podcast!!!!Facebook: https://www.facebook.com/thelifeofakillercronachedifollia/Instagram: https://www.instagram.com/the_life_of_a_killer_podcast/
!! Da ascoltare con le cuffie!! Gio si risveglia, ormai zombie certificato, per una nuova avventura di Halloween.Una storia di Aurora Zappa interpretata da Matteo BonanniProgetto Audio: Storie On Air
È nel segno della responsabilità la scelta di Airbnb di bloccare gli affitti per la notte di Halloween.Una scelta apprezzabile.
Fiaba scritta da Erica Silverman e narrata da Gianpiero Jam Kesten
Fiaba scritta da Erica Silverman e narrata da Gianpiero Jam Kesten
Fiaba scritta da Erica Silverman e narrata da Gianpiero Jam Kesten
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Anche se quella era la notte di Halloween, la piccola rana Amelina e i suoi amici se la spassavano nell’acqua dello stagno come avevano sempre fatto in una qualsiasi notte dell’anno. Quella era una notte che non poteva essere uguale a tutte le altre notti, loro lo sapevano bene, ma nonostante tutto ogni cosa procedeva come sempre, come una solita notte: Bertoldo, il cigno osservava vanitoso il riflesso delle sue piume sullo stagno di mare, mentre Castore, il grande muggine, si srotolava sull’acqua fischiettando, e Cesarina, la piccola vongola, spruzzava di qua e di là i suoi giochi d’acqua. Così trascorreva quella notte. D’un tratto però il muggine Castore si fermò durante le sue giravolte e vide la principessa Berta, insieme alle sue sorelline, raccogliere le grandi zucche che crescevano nel giardino del grande palazzo posto di fronte allo stagno. [...] Continue reading
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
[...] E vissero per sempre felici e contenti! Qualcuno disse. Poi all’improvviso la luce della camera si spense e tutto diventò nero, buio, scuro come la pece. Solo il lumicino della Luna rubava un po’ di buio infilandosi con la propria luce d’argento spettrale. Intorno, nella camera, vi stavano solo un’idea di ombre immobili. Sì, un’idea, o forse, sarebbe meglio dire un ricordo. Perché Filippa, la piccola grande cacciatrice di mostri, conosceva bene quel posto, anche se stava immerso nel quasi buio, e perché quel posto era proprio la sua camera. Per questo sapeva con certezza che là, in fondo, ci stava la sua comodissima Spumalestorie, la poltrona sbrindellata dei viaggi di tutte le storie. Storie di sogni dalle storie di libri, e da divorare. Spumalestorie aveva di fronte, come sempre, il fedelissimo Spumailpiedino, il push push poggiapiedi dai mille colori, consumati e scoloriti. [...] Continue reading
[...] E vissero per sempre felici e contenti! Qualcuno disse. Poi all’improvviso la luce della camera si spense e tutto diventò nero, buio, scuro come la pece. Solo il lumicino della Luna rubava un po’ di buio infilandosi con la propria luce d’argento spettrale. Intorno, nella camera, vi stavano solo un’idea di ombre immobili. Sì, un’idea, o forse, sarebbe meglio dire un ricordo. Perché Filippa, la piccola grande cacciatrice di mostri, conosceva bene quel posto, anche se stava immerso nel quasi buio, e perché quel posto era proprio la sua camera. Per questo sapeva con certezza che là, in fondo, ci stava la sua comodissima Spumalestorie, la poltrona sbrindellata dei viaggi di tutte le storie. Storie di sogni dalle storie di libri, e da divorare. Spumalestorie aveva di fronte, come sempre, il fedelissimo Spumailpiedino, il push push poggiapiedi dai mille colori, consumati e scoloriti. [...] Continue reading
[...] Insomma, quella era la notte del 31 ottobre, la famosa notte di Halloween. La misteriosa notte in cui i confini tra il mondo dei vivi e il mondo dei defunti si confondevano. Per una notte sola i morti avevano il permesso di tornare in vita, con il compito di portare scompiglio, e, soprattutto, spaventare a morte, si fa per dire, vero? i vivi. Una specie di vendetta dei defunti, via. Io penso, e forse mi sbaglio, perché a loro, i morti, era toccato il destino di abbandonare il mondo dei vivi - che tutto sommato, diciamolo, non è poi così tanto brutto da buttare via. Ed eccoli dunque, i tre inseparabili amici, rigorosamente vestiti di nero, con gli abiti al rovescio, e soprattutto, dovevano camminare all’indietro; perché solo così si potevano incontrare le streghe. Adriano, portava la zucca scavata, con dentro una lanterna al petrolio. Filippo teneva sulle spalle una ragnatela ricavata dalla grande borsa a rete, che serviva alla mamma per far la spesa di casa. E Marta passeggiava sulla propria mano un ragno gigante che si chiamava Aràcnum Pelòsitum: grande quanto il suo pugno. Ma un ragno vero, pelosissimo, e soprattutto amicissimo, eh sì, perché i due si conoscevano sin da quando la bestiolina stava ancora nel suo piccolo uovo. [...] Continue reading
Anche se quella era la notte di Halloween, la piccola rana Amelina e i suoi amici se la spassavano nell’acqua dello stagno come avevano sempre fatto in una qualsiasi notte dell’anno. Quella era una notte che non poteva essere uguale a tutte le altre notti, loro lo sapevano bene, ma nonostante tutto ogni cosa procedeva come sempre, come una solita notte: Bertoldo, il cigno osservava vanitoso il riflesso delle sue piume sullo stagno di mare, mentre Castore, il grande muggine, si srotolava sull’acqua fischiettando, e Cesarina, la piccola vongola, spruzzava di qua e di là i suoi giochi d’acqua. Così trascorreva quella notte. D’un tratto però il muggine Castore si fermò durante le sue giravolte e vide la principessa Berta, insieme alle sue sorelline, raccogliere le grandi zucche che crescevano nel giardino del grande palazzo posto di fronte allo stagno. [...] Continue reading
Halloween è una notte speciale, una notte in cui niente è come sembra. Una storia di Aurora Zappa interpretata da Matteo BonanniCredits: Storie On Air
Anche se quella era la notte di Halloween, la piccola rana Amelina e i suoi amici se la spassavano nell'acqua dello stagno come avevano sempre fatto in una qualsiasi notte dell'anno. Quella era una notte che non poteva essere uguale a tutte le altre notti, loro lo sapevano bene, ma nonostante tutto ogni cosa procedeva come sempre, come una solita notte: Bertoldo, il cigno osservava vanitoso il riflesso delle sue piume sullo stagno di mare, mentre Castore, il grande muggine, si srotolava sull'acqua fischiettando, e Cesarina, la piccola vongola, spruzzava di qua e di là i suoi giochi d'acqua. Così trascorreva quella notte. D'un tratto però il muggine Castore si fermò durante le sue giravolte e vide la principessa Berta, insieme alle sue sorelline, raccogliere le grandi zucche che crescevano nel giardino del grande palazzo posto di fronte allo stagno. [...] Continue reading
[...] Insomma, quella era la notte del 31 ottobre, la famosa notte di Halloween. La misteriosa notte in cui i confini tra il mondo dei vivi e il mondo dei defunti si confondevano. Per una notte sola i morti avevano il permesso di tornare in vita, con il compito di portare scompiglio, e, soprattutto, spaventare a morte, si fa per dire, vero? i vivi. Una specie di vendetta dei defunti, via. Io penso, e forse mi sbaglio, perché a loro, i morti, era toccato il destino di abbandonare il mondo dei vivi - che tutto sommato, diciamolo, non è poi così tanto brutto da buttare via. Ed eccoli dunque, i tre inseparabili amici, rigorosamente vestiti di nero, con gli abiti al rovescio, e soprattutto, dovevano camminare all'indietro; perché solo così si potevano incontrare le streghe. Adriano, portava la zucca scavata, con dentro una lanterna al petrolio. Filippo teneva sulle spalle una ragnatela ricavata dalla grande borsa a rete, che serviva alla mamma per far la spesa di casa. E Marta passeggiava sulla propria mano un ragno gigante che si chiamava Aràcnum Pelòsitum: grande quanto il suo pugno. Ma un ragno vero, pelosissimo, e soprattutto amicissimo, eh sì, perché i due si conoscevano sin da quando la bestiolina stava ancora nel suo piccolo uovo. [...] Continue reading
[...] E vissero per sempre felici e contenti! Qualcuno disse. Poi all'improvviso la luce della camera si spense e tutto diventò nero, buio, scuro come la pece. Solo il lumicino della Luna rubava un po' di buio infilandosi con la propria luce d'argento spettrale. Intorno, nella camera, vi stavano solo un'idea di ombre immobili. Sì, un'idea, o forse, sarebbe meglio dire un ricordo. Perché Filippa, la piccola grande cacciatrice di mostri, conosceva bene quel posto, anche se stava immerso nel quasi buio, e perché quel posto era proprio la sua camera. Per questo sapeva con certezza che là, in fondo, ci stava la sua comodissima Spumalestorie, la poltrona sbrindellata dei viaggi di tutte le storie. Storie di sogni dalle storie di libri, e da divorare. Spumalestorie aveva di fronte, come sempre, il fedelissimo Spumailpiedino, il push push poggiapiedi dai mille colori, consumati e scoloriti. [...] Continue reading
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
[...] Insomma, quella era la notte del 31 ottobre, la famosa notte di Halloween. La misteriosa notte in cui i confini tra il mondo dei vivi e il mondo dei defunti si confondevano. Per una notte sola i morti avevano il permesso di tornare in vita, con il compito di portare scompiglio, e, soprattutto, spaventare a morte, si fa per dire, vero? i vivi. Una specie di vendetta dei defunti, via. Io penso, e forse mi sbaglio, perché a loro, i morti, era toccato il destino di abbandonare il mondo dei vivi - che tutto sommato, diciamolo, non è poi così tanto brutto da buttare via. Ed eccoli dunque, i tre inseparabili amici, rigorosamente vestiti di nero, con gli abiti al rovescio, e soprattutto, dovevano camminare all’indietro; perché solo così si potevano incontrare le streghe. Adriano, portava la zucca scavata, con dentro una lanterna al petrolio. Filippo teneva sulle spalle una ragnatela ricavata dalla grande borsa a rete, che serviva alla mamma per far la spesa di casa. E Marta passeggiava sulla propria mano un ragno gigante che si chiamava Aràcnum Pelòsitum: grande quanto il suo pugno. Ma un ragno vero, pelosissimo, e soprattutto amicissimo, eh sì, perché i due si conoscevano sin da quando la bestiolina stava ancora nel suo piccolo uovo. [...] Continue reading
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Tanto tanto tempo fa viveva nell’isola di Sardegna un piccolo uomo, scuro e rosso di capelli. Il suo nome era Giacomino, detto Pilu Arrubiu, che vuol dire proprio capelli rossi. Pilu Arrubiu aveva fama d’essere un uomo bugiardo, imbroglione e ladro, e aveva anche la cattiva abitudine di bere troppo; specialmente Abbardente, una grappa tra le più buone e conosciute al mondo. Una notte Pilu Arrubiu si ritrovò svenuto a terra in aperta campagna, proprio perché aveva bevuto troppo. Ma dopo qualche istante, mentre la sua anima era fuggita per prendere un po’ d’aria e fluttuava libera per l’aria, un diavoletto, che si chiamava Coiscedda, venne da sottoterra rapido rapido a rubargliela. [...] Continue reading
[...] C'era solo una cosa che a Katte non piaceva per niente: Halloween, la notte dei defunti. Una volta all'anno, quando le foglie cadevano dagli alberi, e le notti si facevano più lunghe, tutti i bambini della sua scuola cominciavano ad agitarsi e non parlavano d'altro che dei preparativi per la festa. Si preparavano costumi da strega davvero orribili, con nasi storti e muccolosi di puss, verruche pustolose e sanguinanti, dita mozzate o frantumate, colle unghie ricurve zozze e lunghissime, capelli neri arruffati, cresposi e sporchi di sangue raggrumato, finto ovviamente, e manici untuosi di scopa vecchia e consumata. Katte aveva provato a spiegare a scuola che si sbagliavano: - Le streghe non sono così! La mia mamma ad esempio è pulita ed è molto bella. Ma a quelle parole tutti i bambini si mettevano a ridere. [...] Continue reading
[...] C’era solo una cosa che a Katte non piaceva per niente: Halloween, la notte dei defunti. Una volta all’anno, quando le foglie cadevano dagli alberi, e le notti si facevano più lunghe, tutti i bambini della sua scuola cominciavano ad agitarsi e non parlavano d’altro che dei preparativi per la festa. Si preparavano costumi da strega davvero orribili, con nasi storti e muccolosi di puss, verruche pustolose e sanguinanti, dita mozzate o frantumate, colle unghie ricurve zozze e lunghissime, capelli neri arruffati, cresposi e sporchi di sangue raggrumato, finto ovviamente, e manici untuosi di scopa vecchia e consumata. Katte aveva provato a spiegare a scuola che si sbagliavano: - Le streghe non sono così! La mia mamma ad esempio è pulita ed è molto bella. Ma a quelle parole tutti i bambini si mettevano a ridere. [...] Continue reading
Tanto tanto tempo fa viveva nell’isola di Sardegna un piccolo uomo, scuro e rosso di capelli. Il suo nome era Giacomino, detto Pilu Arrubiu, che vuol dire proprio capelli rossi. Pilu Arrubiu aveva fama d’essere un uomo bugiardo, imbroglione e ladro, e aveva anche la cattiva abitudine di bere troppo; specialmente Abbardente, una grappa tra le più buone e conosciute al mondo. Una notte Pilu Arrubiu si ritrovò svenuto a terra in aperta campagna, proprio perché aveva bevuto troppo. Ma dopo qualche istante, mentre la sua anima era fuggita per prendere un po’ d’aria e fluttuava libera per l’aria, un diavoletto, che si chiamava Coiscedda, venne da sottoterra rapido rapido a rubargliela. [...] Continue reading
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
[...] C’era solo una cosa che a Katte non piaceva per niente: Halloween, la notte dei defunti. Una volta all’anno, quando le foglie cadevano dagli alberi, e le notti si facevano più lunghe, tutti i bambini della sua scuola cominciavano ad agitarsi e non parlavano d’altro che dei preparativi per la festa. Si preparavano costumi da strega davvero orribili, con nasi storti e muccolosi di puss, verruche pustolose e sanguinanti, dita mozzate o frantumate, colle unghie ricurve zozze e lunghissime, capelli neri arruffati, cresposi e sporchi di sangue raggrumato, finto ovviamente, e manici untuosi di scopa vecchia e consumata. Katte aveva provato a spiegare a scuola che si sbagliavano: - Le streghe non sono così! La mia mamma ad esempio è pulita ed è molto bella. Ma a quelle parole tutti i bambini si mettevano a ridere. [...] Continue reading
Tanto tanto tempo fa viveva nell'isola di Sardegna un piccolo uomo, scuro e rosso di capelli. Il suo nome era Giacomino, detto Pilu Arrubiu, che vuol dire proprio capelli rossi. Pilu Arrubiu aveva fama d'essere un uomo bugiardo, imbroglione e ladro, e aveva anche la cattiva abitudine di bere troppo; specialmente Abbardente, una grappa tra le più buone e conosciute al mondo. Una notte Pilu Arrubiu si ritrovò svenuto a terra in aperta campagna, proprio perché aveva bevuto troppo. Ma dopo qualche istante, mentre la sua anima era fuggita per prendere un po' d'aria e fluttuava libera per l'aria, un diavoletto, che si chiamava Coiscedda, venne da sottoterra rapido rapido a rubargliela. [...] Continue reading