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Nuova puntata di Backdoor Call e ci scusiamo subito perchè durante la registrazione si è abbattuto un nubifragio e una parte della registrazione è condizionata da rumori di grandine.Detto ciò si parla di come si sono mosse Olimpia Milano e Virtus Bologna in estate, di Trento-Brescia semifinale di Supercoppa, della nuova Eurolega a venti squadre con molti dubbi e i tanti lati oscuri della carriera di Kawhi Leonard.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/backdoor-podcast--4175169/support.
Oggi abbiamo camminato insieme dentro a un episodio diverso, più intimo.Abbiamo parlato di cosa significhi crescere davvero: non arrivare a un punto perfetto, ma restare in cammino, tra “no” detti e mancati, “sì” coraggiosi, errori, sensi di colpa e nuove gratitudini.Perché un compleanno non è solo il tempo che passa: è l'occasione per guardarsi indietro con occhi diversi e per riconoscere quanta strada abbiamo fatto.E proprio perché oggi è un giorno speciale per me, ho deciso di festeggiarlo anche con voi, che siete parte di questo cammino.Solo per oggi, per il giorno del mio compleanno, potete avere il 20% di sconto su tutti i miei corsi – tranne La Dolce Guida – con il codice FOREVER20.https://elenacortinovis.thinkific.com/È il mio modo per dirvi grazie, per condividere con voi un regalo che celebri la crescita, non solo la mia ma anche la vostra, come genitori e come persone.Se sentite che è il momento di fare un passo in più, oggi è l'occasione giusta!
Un Mistero A Firenze In Toscana c'è tanta magia: colline decorate con olivi, vigneti e cipressi, campanili che suonano ovunque, giardini nascosti, e ovviamente città incantate, piene di storia e bellezza, dove artisti famosi hanno creato opere d'arte meravigliose.In questo racconto ci troviamo nella città di Firenze, dove la magia abbonda e in ogni angolo si nascondono leggende.Un fiume chiamato Arno l'attraversa; e fra i tanti ponti ce n'è uno che giustamente è un po' più famoso degli altri: il Ponte Vecchio. In quelle case sospese adesso non ci abita più nessuno. Ogni giorno è pieno di turisti che lo fotografano e lo vengono a visitare da tutto il mondo, ma tanti e tanti anni fa su questo ponte c'erano macellai, pescivendoli e conciatori come se fosse un mercato, una piazza sospesa sull'Arno e la vita quotidiana era ben diversa dai giorni d'oggi.Ai tempi di questa storia le botteghe erano tutte gioiellerie di proprietà di mastri orafi, che lì ci vivevano, lavoravano e vendevano gioielli d'oro e preziosi di altissima qualità. Era uno dei cuori della città dove i fiorentini del tempo si ritrovavano e si fermavano a chiacchierare mentre andavano e venivano da una parte all'altra del fiume. Anche i ragazzini ci passavano le giornate divertendosi a giocare correndo da un lato all'altro indisturbati.A questo punto dovete sapere che da qualche giorno avvenivano piccoli furti nelle botteghe degli artigiani. Oro e preziosi sparivano come se rubati dal vento, in silenzio e di sorpresa, senza lasciare traccia. Chi sa chi lo sa? Chi poteva essere il colpevole?Gli orafi si riunirono, dopo la chiusura dei negozi, proprio sul ponte."Ma che cosa sta succedendo?" disse uno."Boh, a saperlo…" disse un altro."E mica si può andare avanti così, a passare da bischeri!"Bernardo, uno degli orafi, disse: "Va bene che sono un po' sbadato, ma di sicuro non sono cieco da non vedere se mi manca dell'oro dalla bottega."E via a farsi domande e interrogarsi fra di loro per cercare di trovare una spiegazione per questi furti, scoprire il ladro e magari ritrovare il maltolto.Insomma, era ormai da settimane che dalle botteghe sparivano pagliuzze della lavorazione dell'oro e vari oggetti preziosi — e tutto questo succedeva sotto gli occhi di tutti ma nessuno aveva visto niente.A chi dare la colpa se non a quei monelli dispettosi che si divertivano a giocare a pallone sul ponte! Fra partitelle, risate, corse, giochi vari e nascondino, chissà se qualcuno di loro non si era messo a rubare qua e là.Passarono altri giorni e altro oro era svanito nel nulla. Gli orafi, stanchi di questa storia, uscirono sul ponte e gridarono a gran voce tutti insieme: "Ora ci siamo proprio divertiti ed è ora di farla finita! Catturiamo il ladro!"Anche il fornaio Giulio uscì sull'uscio della sua bottega, a sinistra, in fondo al ponte, e benché non avesse capito di preciso cosa stava succedendo, mostrò a tutti le mani piene di farina gridando: "Io non c'entro, lo giuro! Le mani in pasta le ho solo perché sono sempre a preparare le focacce da cuocere in forno."E così dicendo si unì agli altri gridando: "Prendiamo il ladro con le mani nel sacco prima che quel sacco diventi quello della farina!"In quel fermento, Lapo, un ragazzino assai furbo e curioso, figlio dell'orafo Bernardo che era amico di tutti e giocava insieme agli altri ragazzini sul ponte, dopo aver riflettuto pensò: "C'è qualcosa che non mi torna: noi ragazzi non rubiamo, di chi può essere la colpa?"Così Lapo decise di indagare per conto suo. Perché come gli diceva sempre suo nonno: "conta più una cosa fatta che cento da fare" e poi aggiungeva che "se fai da te fai per tre."Allora, senza tanti discorsi, la sera seguente si organizzò, procurandosi una lente d'ingrandimento, un quaderno con matita per prendere note e una lanterna che lo avrebbe accompagnato nel buio. Quest'ultima la teneva stretta con una mano un po' tremolante, ma non c'era da esitare — la situazione non si sarebbe risolta da sola.All'imbrunire, si avviò dal Ponte Vecchio, dove abitava con suo babbo sopra la bottega, verso la colonna di Piazza Santa Trinita.Lì sopra c'era, e c'è ancora, la Statua della Giustizia che troneggiava così alta da toccare il cielo. Il percorso non era lungo, ma quella sera ci mise più del normale, perché osservava tutto con attenzione e curiosità. Guardava a destra, a sinistra, nei chiassi, oltre il parapetto del Lungarno e se vedeva un sasso spostava anche quello: "non si sa mai dove si possono trovare degli indizi" pensava.Aveva sentito dire che la colonna e la statua della Giustizia fossero magiche e piene di segreti. Ma la cosa più stupefacente era che dalla sua sommità, dove appunto si trovava la statua, si potesse vedere quello che succedeva in ogni punto della città — come si sa la giustizia vede e sa tutto.Arrivato in Piazza Santa Trinita, fece un gran sospiro, mosse un ultimo passo e ai piedi della colonna — che sorpresa… incontrò una lumaca."Una lumaca?" direte voi. "Eh, proprio una lumaca con tanto di casa sulle spalle, con le luci alle finestre e un caminetto acceso" Davvero, ve lo dico io… Credeteci… Insomma era lì, che si muoveva, lenta sì, ma determinata. Quando sentì il passo leggero del visitatore inatteso, si insospettì e ritirando le antenne come fossero freni, si fermò di botto e disse:"Altolà! Chi va là? Ma te chi sei e dove vai? Non starai mica cercando guai, a girellare solo soletto a quest'ora del crepuscolo?""No, ma che guai… anzi, tutt'altro Signora Lumaca" rispose Lapo, "io dovrei andare in cima alla colonna per vedere cosa sta succedendo sul Ponte Vecchio. Ci sono delle cose che non tornano tanto bene e sto indagando. Come può vedere ho pure la lente d'ingrandimento e il cappello!" Disse Lapo mostrando gli oggetti per evitare fraintendimenti. "Ora, visto che mi sembra del posto, mica mi saprebbe gentilmente dire, come posso fare a salire lassù?"La lumaca che abitava ai piedi della colonna ed era a tutti gli effetti la sua guardiana, sbuffò ma poi sorrise e mostrò a Lapo una piccola porticina alla base della colonna, nascosta dall'edera."Carissimo Lapo," disse aggiustandosi gli occhiali "mi sembri un ragazzo coraggioso, un vero amico e anche un bravo investigatore, ma solo dalla cima della colonna potrai conoscere la verità."Detto ciò, la lumaca sfregò i suoi tentacoli e cominciarono a brillare di una luce magica che avvolse Lapo facendolo diventare dell'altezza della porta che si aprì con un gran cigolio; talmente acuto da far scappare tutti gli uccelli che nella notte bazzicavano intorno.Lapo ora piccino, piccino ringraziò la lumaca e senza paura entrò all'interno della colonna. Nell'oscurità, rimase impressionato da uno stretto e alto pozzo che saliva invece di scendere. Sulle pareti luccicanti c'era una spirale di minuscoli scalini che iniziò a salire con passi determinati con la lanterna accesa ben stretta in mano. Arrivò in cima.Nella notte il cielo stellato illuminava la Statua della Giustizia che troneggiava su Firenze. Aveva una bilancia con due piatti in equilibrio in una mano e una spada dorata nell'altra.Come abbiamo detto in precedenza, per incantesimo, da lì si poteva vedere tutta la città — bastava guardare nella direzione giusta e pensare alla parte di Firenze che volevi vedere: una magia incredibile per una visione da togliere il fiato.Adesso era il momento di concentrarsi sul Ponte Vecchio e cercare di risolvere il mistero dei furti, ma nel muoversi intorno alla statua, per andare dalla parte che guardava il fiume, fece una scoperta incredibile. Non poteva credere ai propri occhi — tanto è vero che tirò fuori la lente d'ingrandimento per essere sicuro. Tutti e due i piatti della bilancia erano pieni di pagliuzze d'oro e monili preziosi."Mamma mia! E questa roba come c'è arrivata quassù?" Esclamò Lapo con gli occhi spalancati. "Questo è indubbiamente il bottino dei furti alle gioiellerie!"Prima, confuso e stupefatto non sapeva che pensare, ma poi, osservando meglio le pagliuzze si rese conto che erano tutte intrecciate con braccialetti e collanine: questi erano due nidi e un'idea gli balenò subito nella mente."Le gazze ladre!" Esclamò Lapo. Quegli uccelli furbetti amano tutto ciò che brilla, certamente sono state loro a rapinare le botteghe e a portare quassù la refurtiva.E nel bel mezzo di questo pensiero, all'improvviso comparvero in volo. Atterrarono sulla colonna agitate e furiose "KRAA KRAA KRAA! Oh, ragazzino ma cosa stai facendo a casa nostra? Non ti provare nemmeno a toccare queste meraviglie luccicanti; sono il nostro nido, le abbiamo trovate noi e sono nostre."Lapo non si fece spaventare e con calma rispose: "Ma che dite? A voi piacciono cose luccicanti che brillano e le prendete, ma non vuol certo dire che sono vostre."Le gazze gracchiavano tutte insieme sembravano impazzite e non conoscevano ragione. "Ma cosa dice questo?" Disse una. "Già, uno viene a casa nostra e pretende di comandare?" Aggiunse un'altra. "Sì, bellina la battuta. Non sono nostre? Ma che sei un comico? Cambia lavoro, guarda, perché non ci fai mica ridere." Disse un'altra.E tutte a ridere.Al che Lapo non si fece intimidire. Si frugò in tasca e trovò quello che cercava. Propose uno scambio. "E se si facesse un affare. A dire il vero io ci rimetto parecchio, ma mi state talmente simpatiche che vi darei volentieri queste belle biglie luccicanti in cambio dell'oro e i monili."Vedendo quei piccoli tesori brillanti e colorati, che non avevano mai visto prima, le gazze si calmarono. Si guardarono con uno sguardo furbo e senza esitazione… "Affare fatto!"Gli presero le biglie di mano in un battibaleno e volarono via gridando: "Evviva, siamo ricchissime! Da ora in poi faremo collezione di queste palline."Sospirando di sollievo e di soddisfazione, Lapo recuperò la refurtiva e scese a rotta di collo dalla colonna. La lumaca lo stava aspettando applaudendo. Con un altro incantesimo lo fece uscire dalla porticina e apparire proprio sul ponte vecchio dove diversi Fiorentini erano a prendere il fresco e chiacchierare — inclusi gli orefici."Babbo, babbo ho scoperto il mistero e trovato il colpevole: le gazze ladre! Sono state loro! I miei amici non hanno fatto niente di male." "Calma figliolo, ti ascolto". Rispose Bernardo.Lapo con tutto il fiato che aveva in gola non perse un attimo e raccontò tutto quello che aveva scoperto e visto: il cappello da investigatore, la lente d'ingrandimento, la lumaca magica che conosceva i segreti della colonna, la porticina, la statua in cima, la vista di Firenze, le gazze ladre e il trucco delle biglie colorate. Finalmente il mistero degli strani furti era chiarito, tutta la refurtiva recuperata fu restituita agli orafi del Ponte Vecchio per merito dell'intraprendente e coraggioso Lapo.A quel punto tutti quelli che erano sul Ponte Vecchio applaudirono gridando: "hurra, hurra, hurra, al piccolo investigatore."Mentre il ponte antico, forse incantato, risplendeva di luci dorate.Il fornaio Giulio mentre infornava focacce, canticchiava allegramente e con voce squillante annunciava: "oggi focacce a volontà gratis per tutti, dobbiamo festeggiare!"Le gazze ladre ritornarono a volare su tetti di Firenze e continuarono a trovare piccoli oggetti e persino pezzi di sogni luccicanti; e gracchiando dicevano: "Sarà pure che abbiamo perso un nido, ma di sicuro abbiamo trovato una storia da raccontare."E forse, chissà, una nuova storia ci sarà!— Scritta da Lucia & Marco Ciappelli | Ispirata da una leggenda fiorentina Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/ Hosted by Simplecast, an AdsWizz company. See pcm.adswizz.com for information about our collection and use of personal data for advertising.
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un'altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un'altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinchévedendo non vedanoe ascoltando non comprendano.Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un'altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinchévedendo non vedanoe ascoltando non comprendano.Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.Parola del Signore.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenBalance is becoming an endangered concept in our increasingly polarized world. What happens when we lose the ability to handle differing opinions? The tragic consequences can be seen all around us, from political violence to everyday rudeness.This raw, unfiltered conversation dives deep into why our society is struggling with fundamental human interactions. When disagreement leads to aggression rather than discussion, we've regressed to toddler-like behavior - unable to process being wrong or hearing contrary views. The hosts explore how modern parenting approaches may contribute to this problem. Trophy culture, where children receive rewards just for participation, creates adults who never learned to handle failure or disappointment. Without experiencing these necessary setbacks, people develop rigid worldviews that can't accommodate challenge or nuance.Social media algorithms only exacerbate these tendencies, creating echo chambers that reinforce existing beliefs while filtering out contradictory information. As one host pointedly observes, "Your feed just keeps shoving shit down your throat." Meanwhile, the rise of AI threatens to further blur the line between truth and fiction, making genuine understanding even more difficult.Perhaps most concerning is the disappearance of basic courtesy and kindness from everyday interactions. Simple acts like saying "thank you" when someone holds a door have become increasingly rare. These small moments of incivility reflect a broader societal shift away from mutual respect and consideration.The conversation takes a particularly poignant turn when discussing humility and patience - qualities desperately needed yet increasingly rare in public life. The ability to admit when you're wrong and to genuinely listen to others might be our only path forward through these divided times.Join us for this thought-provoking discussion about where we're heading as a society and what we might do to restore balance, humility, and human connection to our interactions. Subscribe and share your thoughts - we're building this community together.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Nella storia di Salvatore Riina e dei Corleonesi siamo giunti al 1986. Durante il Maxiprocesso di Palermo, Michele Greco – detto il “Papa” di Cosa Nostra – prende la parola per difendersi dalle accuse che lo indicano come figura centrale nella Cupola mafiosa. Con il suo tono pacato e apparentemente distaccato, Greco nega i legami con la mafia, cerca di ridimensionare il suo ruolo e dipinge un'immagine di sé lontana dalle accuse dei collaboratori di giustizia come Tommaso Buscetta. Un documento storico che mostra la strategia di difesa di uno degli uomini più influenti della mafia siciliana, e che rivela come gli imputati cercassero di smontare il quadro accusatorio della Procura di Palermo. Un passaggio fondamentale per comprendere la tensione e la portata di quel processo che segnò la storia giudiziaria italiana. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Maxiprocesso #MicheleGreco #CosaNostra #StoriaMafia #buscetta #corleonesi #riina www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8285DON LEONARDO MARIA POMPEI, L'OBBEDIENZA CHE MANCA E L'ESEMPIO DEI SANTI di Daniele Trabucco La sospensione a divinis comminata a don Leonardo Maria Pompei non è riconducibile a un singolo atto materiale di disobbedienza, ossia la violazione del precetto penale del 2 settembre 2025, ma trova il suo fondamento canonico, teologico e filosofico in una pluralità di fattori convergenti. Il provvedimento, infatti, non può essere letto solo come reazione a un atto di insubordinazione circoscritto: è la conseguenza di una scelta più radicale, ossia la dichiarata non sottomissione alla gerarchia ecclesiastica e il rifiuto di celebrare secondo il rito promulgato dall'autorità della Chiesa, che equivale a un atto di rottura della comunione gerarchica e liturgica.Sul piano teologico, è bene ricordarlo, l'obbedienza gerarchica non è un mero vincolo disciplinare, dal momento che si radica nella costituzione divina della Chiesa, la quale, secondo Lumen gentium (n. 20-21 e, prima ancora, secondo la Mystici Corporis Christi del 1943 di Pio XII), è governata dai Vescovi in comunione con il Romano Pontefice e richiede dai presbiteri una sincera subordinazione e cooperazione. Rifiutare tale comunione significa porre in discussione l'unità visibile della Chiesa, che si manifesta appunto nella sottomissione al Magistero e alla disciplina ecclesiastica. La sospensione, pertanto, si presenta come misura volta a tutelare non solo l'ordine giuridico interno, quanto, soprattutto, la comunione ecclesiale.L'obiezione secondo cui non si dovrebbe obbedire alla gerarchia quando questa «deraglia» non regge né sul piano canonico, né su quello teologico e filosofico. È vero che l'obbedienza non è cieca, ma ordinata alla Verità; tuttavia, la Chiesa cattolica insegna che l'assistenza dello Spirito Santo preserva indefettibilmente il Magistero da errori nei dogmi e questo resta un fatto innegabile: nessun dogma di fede è stato mai messo in discussione, neppure oggi.La crisi attuale tocca orientamenti pastorali, documenti (si veda, a titolo esemplificativo, Fiducia supplicans) e indicazioni catechetiche, ma non ha scalfito il deposito della fede. In questi ambiti, che appartengono al magistero autentico ordinario e non al magistero solenne, il fedele e il sacerdote devono prestare l'«ossequio religioso dell'intelletto e della volontà» (Pio XII, Humani generis del 1950), cioè rispetto e adesione interiore proporzionata al grado dell'insegnamento, ma senza rinunciare ad interrogativi critici. Il can. 212, paragrafi 1-3, del vigente Codex iuris canonici del 1983, che riconosce ai fedeli il diritto di manifestare le proprie perplessità, impone che ciò avvenga sempre con rispetto e riverenza, mai con atteggiamenti di rottura.La posizione, pertanto, secondo cui si può obbedire solo quando si ritiene che l'autorità «stia nella verità» conduce inevitabilmente alla dissoluzione dell'unità ecclesiale e a un criterio soggettivo che trasforma la Chiesa in una somma di opinioni private (lo stesso mondo della tradizione, pur nella sua ricchezza, è attraversato da particolarismi e personalismi, quasi una sorta di affannosa rincorsa a chi è più «tradizionalista» degli altri ed ha il seguito maggiore).SUBORDINARE L'AUTORITÀ ALL'ARBITRIO INDIVIDUALEFilosoficamente, questo equivale a subordinare l'autorità all'arbitrio individuale, negando il principio che l'autorità è mediazione dell'ordine oggettivo voluto da Cristo. Teologicamente, significherebbe ridurre la promessa di Cristo sulla indefettibilità della sua Chiesa a una formula vuota. Eppure, è proprio Cristo che, come scrive l'apostolo Paolo, «factus oboediens usque ad mortem» (Fil 2,8). Canonisticamente, infine, rifiutare l'obbedienza al legittimo Ordinario per le ragioni sopra indicate rischia, sebbene il decreto di sospensione a divinis di Mons. Crociata non lo affermi formalmente, di perfezionare il grave delitto di scisma di cui al canone 751 sul quale, eventualmente, interverranno le autorità ecclesiastiche davanti alle quali don Pompei ha il diritto-dovere di difendersi.Detto in altri termini, l'obbedienza, pur sofferta e a volte «martiriale», non è un atto di debolezza, bensì di fede nel Cristo che non abbandona la sua Chiesa. Senza questo sguardo soprannaturale, l'istituzione ecclesiale apparirebbe solo come un corpo umano, fragile e fallibile; ma con esso, si coglie che dietro e dentro le vicende della storia, spesso contraddittorie e sofferte, rimane sempre presente il Signore che ha promesso: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).Neppure il ricorso al cosiddetto «criterio dell'eccezione» regge come fondamento per giustificare la posizione di don Pompei. L'idea di fondo, presa in prestito da categorie giuridico-politiche moderne, sarebbe che, in situazioni straordinarie di crisi, la coscienza del singolo o del gruppo possa sospendere l'obbedienza dovuta all'autorità legittima per salvaguardare la verità. Tuttavia, questo criterio, che può avere una sua funzione nello Stato, non è applicabile all'ordine ecclesiale. Dal punto di vista canonico, infatti, lo ius publicum ecclesiasticum non contempla uno «stato d'eccezione» che autorizzi a negare la sottomissione alla gerarchia.La Chiesa non si fonda sul consenso dei fedeli, né su dinamiche emergenziali, quanto sulla promessa indefettibile di Cristo, che ne garantisce la continuità. Pretendere di sospendere l'obbedienza in nome di un presunto «stato d'eccezione» (e chi lo proclamerebbe?) significa misconoscere che il Signore non abbandona la sua Chiesa e che il deposito della fede non è stato, né può essere intaccato, anche quando vi sono documenti pastorali controversi. Filosoficamente, inoltre, il criterio dell'eccezione implica un primato del soggettivo sull'oggettivo, della volontà individuale sul principio ordinante dell'autorità. Applicarlo alla Chiesa significherebbe dissolverne la natura soprannaturale e ridurla a società umana che si regge sull'eccezione e non sulla grazia. La Chiesa, però, non è un ordinamento umano che si salva «nonostante» la regola: è sacramento universale di salvezza, che permane nella sua verità proprio attraverso la fedeltà al principio gerarchico, anche nei tempi di confusione e smarrimento.SAN GIOVANNI BOSCO E SAN PIO DA PIETRELCINAGli esempi di san Giovanni Bosco (1815-1888) e di san Pio da Pietrelcina (1887-1968) mostrano con chiarezza come l'obbedienza, anche quando imposta in circostanze dolorose o umanamente incomprensibili, non sia mai vana, ma diventi via di santità e di fecondità ecclesiale. Don Bosco visse nel cuore del XIX secolo, un'epoca tutt'altro che compatta dal punto di vista ecclesiale: al tempo di Pio IX, pontefice dal 1846 al 1878, la Chiesa era attraversata da gravi tensioni interne ed esterne, dal conflitto con lo Stato unitario italiano alla questione romana, dalle controversie sul ruolo del Sillabo e del Concilio Vaticano I (mai concluso) alle divisioni tra intransigenti e conciliatoristi.Lo stesso nuovo slancio delle opere educative e caritative suscitava diffidenze e sospetti: al santo torinese vennero imposti controlli e limitazioni, gli si chiese di non intraprendere iniziative senza l'esplicita approvazione dei superiori e dovette affrontare accuse di imprudenza e di eccessiva autonomia. Egli avrebbe potuto interpretare tali misure come ingiuste o come un soffocamento del carisma ricevuto, eppure scelse l'obbedienza, confidando che la Provvidenza avrebbe comunque fatto fiorire l'opera. Il risultato fu che proprio attraverso quell'umiltà, i Salesiani divennero una delle realtà più vaste e feconde della Chiesa.Padre Pio da Pietrelcina, a sua volta, sperimentò un'epoca segnata da tensioni non meno profonde. Nel primo Novecento e nel pontificato di Pio XI e Pio XII la Chiesa fu attraversata da conflitti interni legati al modernismo, alla nuova teologia, alle reazioni disciplinari spesso dure, alle divisioni tra clero progressista e clero intransigente. Egli stesso fu vittima di provvedimenti severissimi: interdizione dalle celebrazioni pubbliche, proibizione di confessare, isolamento dal popolo, controlli medici umilianti e accuse infamanti. Anche qui sarebbe stato facile denunciare la gerarchia come ingiusta o corrotta; eppure, Padre Pio non dichiarò mai di non riconoscere l'autorità dei suoi superiori, ma obbedì in silenzio, vivendo quel tempo come un martirio nascosto. La sua fedeltà, nonostante la durezza delle misure, fu la chiave stessa della sua santità e rese più limpida la sua testimonianza davanti alla Chiesa e al mondo.Nei due casi, dunque, non si può liquidare l'obbedienza dei santi con la debole obiezione che «allora c'era Pio IX» o che allora non c'era modernismo e la crisi attuale». In realtà, tanto nel XIX quanto nel XX secolo, la Chiesa era attraversata da tensioni dottrinali, disciplinari e pastorali di grande portata: le controversie sul primato papale, le diffidenze verso nuovi apostolati, le fratture sul modernismo, le contrapposizioni tra correnti teologiche.Nonostante questo, don Bosco e Padre Pio scelsero di non rompere la comunione, di non erigersi a giudici della Chiesa, ma di vivere l'obbedienza come partecipazione al mistero di Cristo obbediente. Ignorare il loro esempio significa svuotare la santità di un tratto decisivo e illudersi che la disobbedienza sia soluzione alle crisi. Essi mostrano che la vera forza non sta nel contrapporsi alla gerarchia, quanto nel rimanere fedeli nella prova, credendo che Cristo non abbandona la sua Chiesa e che, anche attraverso i limiti umani d
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenFantasy football season has arrived, and with it comes a fascinating exploration of our society's contradictory relationship with gambling. As our podcast hosts welcome new players to their fantasy league, the conversation quickly evolves into a thought-provoking examination of who gets to decide what constitutes problematic behavior.The absurdity reaches its peak when one host shares his experience in a mandatory class where participants are essentially labeled as gambling addicts for engaging in fantasy sports—the same activities now heavily promoted through mainstream advertising. His brilliant response when asked why people visit casinos—"I'm addicted to the oxygen"—perfectly captures the ridiculous double standard at play.We dissect how gambling has transformed from taboo to mainstream entertainment, with celebrities like Kevin Hart constantly appearing in betting app commercials during every football broadcast. Yet simultaneously, individuals participating in fantasy leagues face scrutiny and judgment from systems designed to label rather than understand.Through personal anecdotes and sharp observations, we highlight the hypocrisy of a society that profits from gambling while stigmatizing those who participate. From state-sponsored lotteries to the ubiquitous betting platforms, the message is clear: gambling is only a problem when someone else decides it is.Whether you're a fantasy sports enthusiast, a casual gambler, or someone who's experienced judgment for your recreational choices, this episode offers a refreshing perspective on personal agency and the arbitrary nature of societal labels. Join us for an honest, often humorous look at who really gets to define our problems, and why that matters more than you might think.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Sono trascorsi pochi giorni dalla data in cui – puntualmente ogni anno – il 3 settembre si fa memoria di Gregorio Magno, nato a Roma intorno al 540 da una famiglia patrizia degli Anici, “gens” di fede cristiana e nota anche per i servizi resi alla Sede Apostolica. I genitori Gordiano e Silvia gli trasmettono alti valori evangelici offrendogli anche un grande esempio. Dopo gli studi di diritto, Gregorio intraprende la carriera politica e ricopre la carica di prefetto della città di Roma. Questa esperienza gli fa maturare uno sguardo più consapevole sull'urbe e le sue problematiche e un profondo senso dell'ordine e della disciplina. Pochi anni dopo, attratto dalla vita monastica, decide di ritirarsi, dona i suoi averi ai poveri e fa della casa paterna al Celio un monastero che intitola a Sant'Andrea. Qui si dedica alla preghiera, al raccoglimento e allo studio della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa. E poi l'elezione a Papa…
Scopri il DOCUMENTO SEGRETO delle Banche (che ti farà guadagnare tantissimi soldi): https://bit.ly/4eOttaP----Gli ETF sono pericolosi!Da tempo tutti parlano bene degli ETF, quindi sentir dire che investire in ETF è pericoloso suona molto strano... Tiziana ci ha contattato per dirci che la banca le ha detto che investire in ETF non è così sicuro e, anzi, che l'investimento in ETF è rischioso.Nello specifico vedremo:La mail di TizianaSe parli di ETF in banca scatta l'allarme!Perché devo investire in un fondo comune se indirettamente sto investendo in un ETF?Alcune precisazioni sugli ETFGli ETF non sono investimenti da traderL'asimmetria informativa...Il problema è il conflitto d'interessiIn banca mettono gli ETF nelle gestioni patrimonialiCredit LombardIl problema del pagamento degli interessi...Cosa ne pensi?+++ DISCLAIMER - Leggi con Attenzione! +++"Storie, Storielle e Storiacce di Investimenti" è una serie ideata dalla Affari Miei in cui vengono letti i messaggi recapitati dagli utenti ai nostri contatti ufficiali. Le storie sono reali ma anonimizzate perché vengono esclusi dettagli che possono far risalire all'autore. Nel corso del podcast gli autori esprimono le proprie opinioni sui fatti analizzati con uno scopo divulgativo: quanto detto non deve in alcun modo essere inteso come una raccomandazione personalizzata d'investimento e non sostituisce una consulenza professionale. La Affari Miei declina qualsiasi responsabilità sulle azioni eventualmente intraprese dai fruitori dei contenuti a seguito della visione o dell'ascolto del podcast.+++ FINE DISCLAIMER +++Prenota una sessione gratuita con il team di Affari Miei, ti guideremo nella scelta delle soluzioni più adatte a te: https://bit.ly/3ZHtAg2—
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenEver caught yourself doing something weird when you thought no one was looking? You're not alone. In this hilarious and refreshingly honest episode, Detto and T-Bot tear down the walls of privacy to reveal the strange, quirky, and sometimes embarrassing habits we all have but rarely discuss in public.The conversation kicks off with Detto confessing to talking to himself in various accents and rehearsing arguments that haven't even happened yet. T-Bot joins in with her own admissions about verbally beating herself up after making mistakes. What follows is a judgment-free exploration of the peculiar behaviors that make us human – from avoiding grocery stores to dodge small talk, to judging strangers based on their shopping cart contents, to the awkward discomfort of receiving compliments.As they dive deeper, the hosts unpack how our private behaviors reflect broader aspects of our personalities and social anxieties. Detto describes his mind as constantly racing with thoughts "shooting off in every direction," while T-Bot shares her habit of addressing everyone as "Bud" to avoid the embarrassment of forgetting names. These candid revelations create a sense of connection through shared experiences that listeners will find both entertaining and surprisingly relatable.The episode challenges societal norms and questions why we feel the need to hide these harmless quirks when "weirdness is coming out" and becoming "just the norm." By normalizing behaviors that people might otherwise feel embarrassed about, Detto and T-Bot create a space where listeners can feel less alone in their own uniqueness.Ready to feel better about your own weird habits? Listen now, and don't forget to subscribe to connect with us. We'd love to hear about your own private behaviors that might not be so strange after all!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Questo è un episodio un po' più lungo del solito e forse un po' diverso dagli altri: riporta il resoconto di un processo di inizio Ottocento (con relative testimonianze) a carico di un ex soldato che è sprofondato nella follia e che ha barbaramente - ma lucidamente - ucciso sua moglie, Elizabeth.Una storia di malattia mentale e crimine, ma anche di una società non ancora pronta a capire - e dunque a prevenire - il pericolo che si cela nel buio di una mente devastata...---Post scriptum importanteSegna sul calendario la data del 7 ottobre: ci sarà una grande sorpresa per gli ascoltatori del podcast
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenSomething stinks about the Ghislaine Maxwell case, and we're not afraid to say it. From her curious transfer to a "cream puff prison" in Bryan, Texas, to the undocumented special meeting with Todd Blanche, the whole situation reeks of privilege and protection.We tackle the elephant in the room – is Maxwell being set up for a pardon? And if so, what does that tell us about justice in America? The pattern is disturbing: people connected to the Epstein case dying of "brief illnesses," records disappearing, and powerful figures seemingly untouched by scandal. While playing devil's advocate, we ask the uncomfortable question: what if she didn't know anything? How can we be certain of anything when media narratives shape our understanding?The conversation takes unexpected turns as we explore how money and connections create different justice systems for different people. Bill Clinton's past indiscretions, mysterious deaths surrounding the case, and the possibility that this entire media circus serves as distraction from something even bigger – it's all on the table. We don't claim to have all the answers, but we're asking questions that deserve attention.Beyond the conspiracy theories lies a fundamental truth about power and accountability. When the wealthy and connected play by different rules, public trust erodes. Whether Maxwell receives a pardon or serves her sentence, her case reveals uncomfortable truths about how justice functions in America. Listen in as we attempt to separate fact from fiction in this tangled web of power, privilege, and possible criminality.Have thoughts on the Maxwell case or suggestions for future topics? Visit SakiToomeypodcast.com – we're ready to dive into whatever's on your mind.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenWe return after a three-week hiatus to discuss the challenges of balancing podcast consistency with our personal lives and summer vacations. Our conversation explores the unexpected moments when fans found us during our supposed break and the different ways vacation impacts our work lives.• Explaining our three-week absence due to summer vacations and busy schedules• Sharing stories of unexpected fan encounters during vacation with teenagers and their parents seeking us out• Discussing the challenge of maintaining podcast consistency while having full-time jobs and personal lives• Exploring how different job types (remote work vs. physical labor) create different vacation experiences• Examining how podcast listenership naturally dips during summer months and increases after Labor Day• Acknowledging the importance of occasionally prioritizing yourself over consistent content creation• Recounting a heated go-kart racing dispute from vacation activitiesCheck out our website at Sockeytome.com where you can email us with questions, comments, or ideas on how we can better advertise the podcast.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Che cosa accadrà nella seconda parte della stagione? Oggi facciamo i pronostici alla vigilia degli ultimi 10 GP: io sono lo Zam, questo è #atuttogas il #podcast domenicale di Moto.it
La poesia del Burchiello si distingue per il linguaggio assurdo e sperimentale. Esploriamo la biografia e lo stile del poeta fiorentino del Quattrocento.
Alessandra Leva"Quello che mi ha detto il diavolo"L'estate del nostro coraggioeffequ edizioniwww.effequ.itLo scopo di un nome collettivo è quello di denotare un insieme di individui dando, appunto, un senso di collettività. Tante api rendono il nome di ‘sciame', un gruppo di pecore viene chiamato ‘gregge' e un insieme di persone viene definito ‘folla'. Non c'è però nessun nome collettivo per denotare un gruppo di soli bambini. Noi eravamo otto, nati e cresciuti nella stessa via e, in questo caso, avremmo potuto prendere il nome di ‘tripudio di bambini'. Ma quell'estate avrebbero anche potuto definirci come un ‘macello di bambini'.Estate 2004. Alberto ha dieci anni e vive con la sorella Rachele e la nonna in una strada protetta dal bosco e dal lago, senza i genitori. Nella stessa via abitano sei bambini: il gruppetto gioca sempre insieme. Le cose cambiano quando nel ‘loro' bosco sul lago vengono trovati i corpi di due giovani, e si inizia a parlare di sette, di diavoli e di strani rituali. Convinto di aver subìto una maledizione il gruppo, capeggiato da Luca, inizia a sottoporsi a una serie di prove di coraggio sempre più pericolose, fino a che tutto non sfugge loro, fatalmente, di mano. Sarà lo stesso Alberto, una volta cresciuto, a rompere il silenzio e tornare a raccontare di quell'estate maledetta. Scritto con la delicatezza di un rimorso, il romanzo d'esordio di Alessandra Leva indaga le zone d'ombra, il male annidato nella mente dei bambini, il momento esatto in cui l'innocenza si perde. ** Questo è il romanzo selezionato dalla Call Under 25 proposta nell'estate 2024. Alessandra Leva (Varese, 2002) ha studiato al corso Academy della scuola Holden; ha poi proseguito gli studi con un master in editoria.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Prima "vera" uscita per il nuovo Milan targato Max Allegri. A Singapore è andata in scena l'amichevole tra i rossoneri e i Gunners: ecco quali indicazioni ci ha lasciato la squadra dopo questi 90 minuti contro i temibili ragazzi di Mikel Arteta. A Potrero ne parla Simone Indovino. Potrero, dove tutto ha inizio. Un podcast sul calcio italiano e internazionale.Su Como TV (https://tv.comofootball.com) nel 2025 potete seguire in diretta ed in esclusiva le partite della Copa Libertadores, Copa Sudamericana, Recopa, Liga Profesional Argentina, Copa de la Liga Profesional Argentina, Eredivisie, HNL croata, Scottish Premiership, Coppa di Scozia, Super League greca, Coppa di Grecia e Coppa di Portogallo.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/potrero--5761582/support.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.Parola del SignoreCommento di Don Marco, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.Parola del Signore.
Ogni tanto, capita anche a te di pensare: “Ma perché nessuno me l'ha mai detto prima?” È la stessa sensazione che ho provato la prima volta che sono entrato davvero in contatto con la buona psicologia. Quella che non parla solo di diagnosi e disturbi, ma che ti cambia il modo di vedere le cose. Clicca qui per approfondire (link attivo dalle 5:00 del 21/07/25) https://psinel.com/perche-nessuno-me-lo-ha-detto-prima-babbani-vs-maghi/Sei Psicologa/o? Stiamo creando una squadra di professionisti partecipa al Sondaggio https://newmanspirit.typeform.com/to/cq3TyGC1Mindfitness è il nostro percorso gratuito per sviluppare il legame tra energia mentale e fisica. L'ho fatto insieme ad un grande professinista il dott. Valerio Rosso (medico psichiatra). Iscriviti gratis cliccando quiSe ti piace il podcast adorerai il mio Nuovo libro: “Restare in piedi in mezzo alle Onde - Manuale di gestione delle emozioni”... https://amzn.eu/d/1grjAUS- Vuoi Imparare a Meditare? Scarica Gratis Clarity: https://clarityapp.it/- Instagram: https://www.instagram.com/gennaro_romagnoli/I NOSTRI PERCORSI: https://psinel.com/corsi-online/https://lifeology.it/
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenThe idealized nuclear family of the 1950s – with its working dad, homemaking mom, and 2.5 children – has become increasingly rare in today's world. But what exactly constitutes a "family" now, and who gets to define it?We tackle this question head-on, examining how family structures have evolved beyond the "Leave It To Beaver" model into something far more diverse and inclusive. From blended families and same-sex parents to chosen family connections and co-parenting arrangements, we explore how "nuclear family" has transformed into "whatever configuration provides love and support."Social media adds another fascinating dimension to this conversation. Those perfect vacation photos flooding your feed? Total lies. We discuss the exhausting performance of family perfection online and how it creates unrealistic expectations for everyone. What if we all started posting the messy, chaotic reality instead of the curated highlight reel?The power dynamics within families have shifted dramatically as well. Children now often possess technological knowledge their parents lack, leading to situations where six-year-olds run family meetings with PowerPoint presentations. We share hilariously real emails from listeners navigating these strange new waters, including one from a parent whose child drafted a co-parenting agreement between them and their spouse!Throughout our conversation, we return to one central truth: a nuclear family is exactly what you make of it. The configuration matters far less than the connection. Whether related by blood, marriage, choice, or circumstance, what makes a family "nuclear" is the central role these relationships play in our lives.Subscribe now and join our conversation about modern family life in all its beautiful, complicated glory. And please share your own "real" family photos – messy hair, sunburns, arguments and all!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino Continue reading
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenBodies betray us in the most embarrassing ways as we age, and nobody talks about it quite like Detto and Casey on this hilarious episode of Sockeytome. What starts as a confession about Detto's inability to swallow pills spirals into a remarkable journey through the indignities of growing older. You'll hear the play-by-play of Detto's dramatic face-plant at first base during a softball game – complete with torn hamstring and dirt-covered dignity. It's a moment so perfectly emblematic of that jarring disconnect between what our minds think we can do and what our aging bodies actually deliver.The conversation veers into strange territory when the hosts dissect a viral story about Disney World's dress code policies. After a woman claimed she was forced to purchase an expensive t-shirt to cover her sports bra, Detto can't help but compare it to his own experience of being unceremoniously ejected from Disney for jumping into a lake. The double standards! The injustice! The alligators he narrowly avoided!Perhaps most revealing is when our hosts answer listener questions about their most embarrassing habits and weird rituals. From Detto's meticulous requirements for perfectly flat peanut butter surfaces to Casey's private conversations with her mirror reflection, these quirky confessions remind us that we all develop strange behaviors that would baffle our friends if witnessed. And yes, you'll learn far more than you ever expected about what happens when someone walks in on Detto during personal time.This episode offers the perfect blend of cringe-worthy confessions and laugh-out-loud moments that will make you feel infinitely better about your own embarrassing quirks. Subscribe now and join the conversation by sending your questions to Sockeytome.com – we promise your secrets are in good hands with these two!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenWhat drives a podcast to reach 100 episodes? For the hosts of "Sockeytome," it's their unwavering commitment to authentic conversation and willingness to discuss topics others won't touch.In this milestone celebration, Detto, T-Bot, and Keebler (minus Casey who couldn't make it) reflect on their journey through candid banter and genuine reflection. The trio explores what has kept listeners tuning in—their vulnerability, honesty, and ability to tackle uncomfortable subjects with unexpected tact."I got it off my fucking chest because it was haunting me," Detto reveals about his favorite episodes where he shared personal life stories. This raw openness exemplifies what has made the show resonate with a growing audience from Cleveland to Germany. Their recent episode on "Hot Wifing" generated numerous thank-you emails from listeners who appreciated their candid approach to a taboo topic.Between the serious moments, lighthearted stories abound—from Keebler's epic softball injury ("I went down like a ton of bricks") to a hilarious golf course anecdote involving an unfortunate bee sting "between holes one and two." These moments of laughter balance the deeper discussions, creating an experience that feels like eavesdropping on friends at a bar.Looking ahead, the hosts tease an upcoming guest appearance that promises to be "unreal" and potentially "set the tone for the next 100 episodes." Their enthusiasm for the future is palpable as they continue their mission to connect people through honest conversation.Head over to Sockeytome.com to subscribe, send episode suggestions, or join the community that's helped this authentic podcast reach this remarkable milestone. Here's to 100 more episodes of keeping it real!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenJoin us for a milestone celebration as we hit our 100th episode of Sockeytome! What started as a simple idea to capture everyday conversations has evolved into a global listening experience reaching 23 countries and nearly 300 cities worldwide.In this special episode, we take a moment to reflect on our podcasting journey, from those early awkward recordings to finding our rhythm and voice. With over 11,000 downloads to date, we're humbled by how our casual conversations have resonated with listeners from Connecticut to Sydney, Australia. We share behind-the-scenes insights about our process, favorite episodes, and the learning curve we've navigated together.The conversation naturally wanders through topics like oppressive heat waves, the promises and perils of AI technology, the complications of self-driving cars, and other random observations that exemplify our typical banter. We debate everything from fluoride conspiracies to 3D printing possibilities, showcasing the unfiltered, friend-to-friend dialogue that defines our show.Looking toward the future, we discuss plans to improve engagement, maintain consistency, and elevate our content quality for the next hundred episodes. Despite recording in the middle of the night (as is our tradition), our enthusiasm for this project remains undiminished.Whether you've been with us since episode one or you're just discovering us now, we invite you to become part of our growing community. Subscribe to Saki Tumi wherever you get your podcasts, and join the conversation by emailing us your thoughts and questions. What topics would you like us to tackle in our next hundred episodes?Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Rafael Grossi (AIEA): “Mai detto che l’Iran era vicina all’atomica”. Raisi: “Se Trump attacca verrà ucciso”. Sentiamo Ugo Tramballi, consigliere scientifico ISPI ed editorialista de Il Sole 24 Ore. A Caserta interrotto fino a luglio il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza per mancanza di medici non obiettori. Con noi Silvana Agatone, ginecologa, presidente di Laiga194 - Libera Associazione Italiana Ginecologi per Applicazione legge 194. Non solo dazi e conflitti: l’attenzione di Trump è anche rivolta al mercato dei cellulari. Il presidente americano infatti lancia Trump Mobile, con un telefono che però parrebbe essere cinese. Di questo e delle novità su WhatsApp (tra riassunti scritti di messaggi audio e pubblicità) parliamo con il nostro Enrico Pagliarini.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenRaphael Devers has been traded from Boston to San Francisco in a shocking move that's shaking up the MLB landscape. We discuss why this trade might be beneficial for the Red Sox despite Devers being a generational talent.• Red Sox pulled Devers off the team bus to trade him to San Francisco• Devers was becoming a "cancer" in the clubhouse, focusing on himself over the team• Shohei Otani made his pitching debut for the Dodgers, touching 100 mph• Antonio Brown has skipped the country while facing attempted murder charges• Justin Bieber publicly ended a friendship through shared text messages• ESPN frustratingly focused on Cowboys talk instead of the Devers trade news• A new He-Man movie is in development with potentially Jared Leto as Skeletor• The contradiction of parents complaining about kids playing video games but also being outside too much• "Trad wife" trend involves women embracing traditional housewife aestheticsRemember to head over to sockeytome.com and like and subscribe to show your support!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Sembrava fatta per Ranieri in Nazionale col benestare dei Friedkin... invece proprio Sir Claudio rifiuta la panchina Azzurra per dedicarsi al 100% al suo nuovo ruolo nella società Roma. E adesso chi sarà il nuovo ct? Intanto, Comolli si presenta alla Juve e conferma Tudor anche per la prossima stagione, Chivu è ufficialmente arrivato all'Inter e lasciano le panchine di Lecce e Venezia Giampaolo e Di Francesco. Commentiamo tutte le novità di questo martedì insieme al direttore del Corriere dello sport Ivan Zazzaroni, al nostro inviato a Italia-Moldova Dario Ricci e a Leo Turrini.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenA dead police officer in the snow. A broken taillight. Flirty text messages. Three competing theories. The Karen Reed murder trial has all the elements of a perfect crime thriller, except this Massachusetts case is chillingly real.We dive deep into the mysterious death of Officer John O'Keefe, examining the evidence, inconsistencies, and troubling questions surrounding who's really responsible. With a blood alcohol level of 0.29, was O'Keefe simply too intoxicated, falling and succumbing to the elements? Did his girlfriend Karen Reed strike him with her vehicle as prosecutors claim? Or was there an altercation with fellow officer Brian Higgins over those flirtatious texts that led to a potential cover-up?The physical evidence raises serious doubts about the official narrative. A suspiciously intact taillight fragment found by the body, missing surveillance footage, witnesses who've changed their stories, and police officers who've since been fired from the force – all point to something more complex than the prosecution's straightforward case against Reed.Most disturbing is how this case exposes potential corruption within the justice system. When police investigate their own, the truth becomes malleable. As one host notes, "They will write anything they want" when it comes to police reports. With the first trial ending in a hung jury and key witnesses mysteriously not returning for the second trial, we're left questioning whether justice is actually being served.Whether you're fascinated by true crime mysteries or concerned about accountability in law enforcement, this examination of the Karen Reed case will leave you questioning everything you thought you knew about how justice works when the blue line closes ranks.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Questa storia parte da Milano all'inizio degli Anni '70: l'imprenditore Luigi Buzzi, durante un consiglio d'amministrazione, lancia una proposta e si sente dire la frase "Lo faccia lei". Detto fatto: si licenzia dall'azienda nella quale lavorava e si trasferisce in Valcamonica, nel Bresciano, dove nel 1973 fonda la Trafilix, poi diventata gruppo Lucefin dopo una serie di acquisizioni e fusioni. Si tratta di un gruppo siderurgico specializzato nella produzione e distribuzione di acciai lavorati a freddo e a caldo. Un gruppo che trova la sua svolta nella distribuzione capillare dei prodotti e nell'espansione prima in Europa poi nel mondo. A guidarci nel racconto di questa storia è Giorgio Buzzi, figlio del fondatore e attuale presidente dell'azienda, che ha gestito il passaggio generazionale.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenWe connect with our listeners in this unplanned, unfiltered episode that touches on everything from mysterious bridge collisions to podcast challenges and fast-food critiques.• Discussion of the Brooklyn Bridge boat crash that killed two people and its strange timing coinciding with Diddy's legal troubles• Comparison to the earlier Baltimore bridge collapse and questioning of the coincidental nature of these events• Candid talk about balancing professional careers with podcast commitments• Encouragement for all team members to take initiative when schedules don't align• Debate about fast food biscuits, with passionate opinions about Popeyes versus McDonald's• Nostalgia for discontinued menu items like McDonald's parfaits and chicken snack wraps• Reflection on how unplanned, authentic episodes often resonate more with audiences than carefully structured content• Embracing natural comedy and real-life observations as the podcast's greatest strengthThank you to all our listeners worldwide! Subscribe to connect with us and share your thoughts on the show. Head over to someassembly.net, our sponsor who could really use some business.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenBillionaires with penis-shaped rockets and celebrities paying $200,000 for 11 minutes of "almost space" – welcome to the absurd reality of modern space tourism.Detto and T-Bot take a scathing, hilarious look at Blue Origin and the billionaire space race between Jeff Bezos and Elon Musk. What exactly are these ultra-wealthy individuals trying to accomplish by sending celebrities like Katy Perry and Gayle King 62 miles up – barely crossing the boundary of what's considered "space" – only to tumble around weightless for a few minutes before returning to Earth?The hosts don't hold back, questioning everything from the phallic design of Blue Origin's rockets to the stark contrast between spending millions on space joyrides while countless people struggle with basic needs. As they put it: "If you have so much money to spend, how about you just help all of us?" Their commentary cuts through the PR spin, exposing these ventures as expensive advertising platforms masquerading as technological progress.Between laughs, the conversation touches on deeper issues: the militarization potential of private space technology, environmental impacts of launches, and why billionaires choose vanity projects over solving real-world problems. The episode perfectly captures the growing disconnect between the ultra-wealthy and everyday people.Ready for a dose of reality about the "final frontier"? Subscribe now, and share your thoughts on whether these space tourism ventures represent humanity's future or just another playground for those with too much money and not enough perspective.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Ludovico Maria Sforza detto il Moro: biografia e pensiero del principe a capo del Ducato di Milano dal 1480 al 1494. La sua corte fu una delle più splendide del Rinascimento europeo.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenHave you ever silently fumed about your partner's inability to close cabinet doors or their talent for asking questions precisely when your favorite TV show returns from commercial break? You're not alone. This candid, laugh-out-loud episode tackles the things we secretly can't stand about our significant others but never say to their faces. T-Bot rejoins Detto for a no-holds-barred conversation exploring relationship frustrations that simmer beneath the surface of otherwise loving partnerships.From the person who claims their partner "isn't a great kisser" (which prompts us to wonder how they got this far in the relationship) to the universality of snoring driving couples to separate bedrooms, we peel back the layers of what really irritates us about the people we love. The silent treatment gets particular attention—is it emotional warfare or a necessary cooling-off period? We argue both sides while acknowledging that sometimes you just need five minutes before you say something you'll regret.Physical affection differences, decision-making incompatibility, and the special hell of watching TV with someone who can't stop commenting highlight how these seemingly minor irritations reveal deeper relationship dynamics. Throughout our spirited debate, we challenge listeners to consider whether harboring these unspoken complaints is healthy or if honest communication might be the better path.Whether you're nodding along in recognition or taking mental notes about your own relationship habits, this episode offers both laughter and legitimate relationship insights. Subscribe now and join the conversation about what drives us crazy about the people we can't live without.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenThe credibility of the #MeToo movement hangs in the balance as celebrity controversies dominate headlines. Could high-profile cases like Blake Lively's accusations against Justin Baldoni and Amber Heard's battle with Johnny Depp be undermining the very movement meant to empower survivors?We pull no punches examining how false allegations create devastating ripple effects for legitimate victims seeking justice. "She's ruining it for people that it actually happens to," one host observes, highlighting how opportunistic claims can silence authentic voices in need of support.The conversation takes a surprising turn when we reveal shocking statistics from rehabilitation classes where 21 out of 29 men admitted to experiencing domestic abuse from their partners. This overlooked epidemic exists in the shadows because, as one host explains, "You're a pansy if you do" speak up about being abused. When men finally attempt to defend themselves, they often become labeled as the perpetrators - creating a damaging cycle of silence and shame.Hollywood power dynamics feature prominently as we dissect the complex dynamics around figures like Harvey Weinstein, Ellen DeGeneres, and P. Diddy. The discussion explores how society's rush to judgment has transformed our justice system into "guilty until proven innocent" - a dangerous reversal that serves no one.Between personal stories and cultural analysis, we challenge listeners to consider both sides of the equation: believing victims while acknowledging the real damage caused by false accusations. The stakes couldn't be higher for a movement that has empowered countless survivors but now faces a critical credibility test.Have you witnessed the impact of false allegations on real victims? Share your thoughts and join the conversation about how we can protect the integrity of movements meant to give voice to the voiceless.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenA special father-son episode introducing "The Creature" (RJ) and his new content creation ventures on YouTube and TikTok. After years of encouragement, RJ is launching two channels: "RJ Tests Things" for product reviews and "Tech Central" focused on technology reviews and custom PC building services.• RJ is creating a section on Sockeytome.com called "The Creature's Lab" for custom PC orders• Content will span tech reviews, product testing, food and drink sampling• Building a personal brand takes time—Sockeytome took over a year to reach 10,000 downloads• The channels "RJ Tests Things" and "Tech Central" can be found on YouTube and TikTok• Cross-promotion between family content shows how digital entrepreneurship spans generationsCheck out "RJ Tests Things" and "Tech Central" on YouTube and TikTok. Subscribe and follow to support this new creator's journey!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenWe dive into the great DIY vs professional contractor debate, sharing real-life stories and insider knowledge on why trying to save money might actually cost you more in the long run.• DIY horror stories including improperly installed insulation and electrical mishaps that resulted in injury• Why hiring a professional often costs less when you factor in your time and potential mistakes• How reputable contractors price jobs with cushions to avoid asking for more money later• The truth about home improvement TV shows and their unrealistic timelines• Red flags to watch for when hiring contractors, including those who pressure for immediate decisions• Tips for finding reliable professionals through local lumber yards rather than big box stores• Why major plumbing, electrical work, and projects requiring permits should always be handled by pros• Real-world examples of predatory pricing, especially targeting elderly homeownersNeed help with furniture assembly? Check out Some Assembly at someassembly.net. For HVAC needs in Southington, Connecticut, contact True Comfort and ask for Eric.Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenEver had a retail experience so infuriating you wanted to call the Better Business Bureau? Detto and Casey launch into this episode with the saga of "Red Ginger" – a two-watch-wearing manager at Impossible Kicks who refused to help resolve a sneaker purchase gone wrong. The confrontation escalates to security being called, revealing the absurd theater of mall cop dynamics where three "miniature Paul Blarts" show up looking barely twenty years old.From there, we spiral into a cathartic exploration of modern irritations and technological peculiarities. Why do staplers have two positions? What was the real purpose behind star-69 on telephones? And did keyboards include special symbols like @ and # just so they could eventually create the internet? The questions may sound random, but they tap into those small curiosities we've all wondered about but rarely discuss.The most relatable moment comes when Detto presents his brilliant theory that "phone chargers are the new lighters" – both items mysteriously vanish when needed most, despite our best efforts to keep track of them. Anyone who's ever labeled a charger only to have it disappear anyway will find themselves nodding in vigorous agreement.The conversation reaches its philosophical peak with a refreshingly honest critique of social media culture. Where are the pictures of court appearances, divorce proceedings, and overflowing toilets? Our digital personas present carefully curated highlight reels that bear little resemblance to our messy realities, and Detto's passionate call for authenticity might make you reconsider your own posting habits.Ready to hear grievances aired that you didn't even know you had? Subscribe to Sockeytome for more unfiltered conversations that somehow manage to connect people to people through shared frustrations and genuine laughter. Check out our store and grab some merch while you're at it!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.
Fan Mail Me BrrrruuuuunnndenOn this episode, we dive into the often uncomfortable topic of hair loss, but with a humorous twist. With changing perceptions, baldness is now being embraced as a style statement rather than a source of shame. Join us for an engaging conversation filled with laughs as we share personal anecdotes and stories about realizing we were losing hair. We explore various myths surrounding hair loss, including the classics about hats and weather, while comparing notes on treatments like Rogaine and the growing trend of hair transplants. As we weave through our past experiences and navigate today's landscape of masculinity and self-acceptance, we encourage our listeners to embrace baldness with open arms. This episode is not just about hair—it's a celebration of finding confidence in who we are, regardless of societal standards.If you've ever worried about thinning hair or have dealt with the emotional rollercoaster that often accompanies it, this episode is for you. Laugh along with us, share your thoughts, and maybe even turn your worries into witty stories. Don't forget to subscribe, share, and leave a review! Let's normalize this conversation!Support the showCome back every Tuesday for a new episode each week. You won't be dissappointed, I'll tell you that for free. Subscribe and like us over at sockeytome.com as we begin the best part of our journey into podcasting yet, interacting with all of you. Give us your email as we begin to have more promotions and contests along with my personal favorite, trivia. Thanks everyone and as always, be good.