River in Germany
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Le Mille e una Notte (Versione Horror), ispirato alla celebre raccolta di racconti. Creato e narrato da Amico Diverte. Il pescatore e il genio. Voce del Sultano: Librinpillole Voce di Sharazad: Rosanna Lia Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
FROM ST. PETER'S BASILICA, HOLY MASS DURING THE NIGHT, PRESIDED OVER BY POPE LEO XIV, FOR THE SOLEMNITY OF THE NATIVITY OF THE LORD (The content of this podcast is copyrighted by the Dicastery for Communication which, according to its statute, is entrusted to manage and protect the sound recordings of the Roman Pontiff, ensuring that their pastoral character and intellectual property's rights are protected when used by third parties. The content of this podcast is made available only for personal and private use and cannot be exploited for commercial purposes, without prior written authorization by the Dicastery for Communication. For further information, please contact the International Relation Office at relazioni.internazionali@spc.va)
Dwieście dziewięćdziesiąty odcinek z szybkiej serii ESPRESSO, w którym przyglądamy się fragmentowi piosenki Lucia Corsiego.Co powiesz na mailowe lekcje włoskiego do porannej kawki? Zapisz się:www.oltremare.pl/newsletter/
Nella notte un'auto è esplosa a Mosca nella stessa strada in cui il generale dell'esercito russo Fanil Sarvarov è stato fatto saltare in aria qualche giorno fa. Due agenti della polizia stradale e una persona che si trovava vicino, forse l'autore del gesto, sono morti.
Natale del Signore - Omelia di Mons. Guido Marini alla Santa Messa della Notte by RadioPNR
Cesare Fertonani"Il flauto magico"Emanuel SchikanederEdizione in tedesco e italianoTraduzione di Gian Piero BonaPrefazione di Pietro CitatiCon un saggio di Jurgis BaltruyaitisEdizioni Adelphiwww.adelphi.it«Il flauto magico è una favola per bambini, e una parabola destinata alle creature angeliche, che attraversano l'oscurità e la luce tenendo nella mano un ramo di palma» (Pietro Citati).Nella storica traduzione di Gian Piero Bona, l'opera più seducente e misteriosa di Mozart, accompagnata da due contributi illuminanti che ci portano fino all'Egitto di Iside.A pochi mesi dalla morte, Mozart viene contattato a Vienna da un vecchio amico bavarese, Emanuel Schikaneder, sotto la cui nomea di «avventuriero» e di «guitto» si nasconde un geniale arruffone dai mille talenti; attore, librettista, impresario dal fiuto sopraffino. Proporrà a Mozart (che accetterà entusiasta) di musicare il libretto «esoterico» a cui sta lavorando, avviando la composizione di un'opera sublime – Il flauto magico – ancora oggi in larga parte impenetrabile: un labirinto vertiginoso di sensi riposti e allusioni, che il presente volume cerca di decodificare con due contributi risolutivi. Se Pietro Citati, analizzando la sterminata rete dei testi consultati da Mozart e Schikaneder, chiarisce le ragioni del re-sacerdote Sarastro e l'ambivalenza irriducibile della Regina della Notte, che domina l'opera con «la sua sopravveste brillante di atro splendore», Jurgis Baltrušaitis identifica nel Flauto magico una delle sequenze-chiave di quel percorso sinuoso che l'«Egitto assoluto» e Iside stessa hanno compiuto nei millenni lungo l'immaginario occidentale. L'ultimo tentativo di evocare la «leggenda dell'Egitto», che Mozart e Schikaneder fanno rivivere con la grazia e l'incanto di una favola per bambini.Emanuel Schikaneder, noto anche come Johann Emanuel Schikaneder o J. E. Schikaneder, è stato un attore, basso e librettista tedesco.Personaggio singolare dai molti talenti, diede un significativo contributo alla storia del teatro in Germania, non solo diffondendo la conoscenza dei grandi classici del repertorio teatrale (da Shakespeare a Lessing a Schiller), ma anche, e soprattutto, dedicando largo spazio a un genere di teatro popolare (musicale e non), grazie al quale riuscì a conquistare il favore di un vasto pubblico. A Vienna fu Direttore del Theater auf der Wieden (1789-1800) e poi fondatore del Theater an der Wien (1801). Nel Theatter auf der Wieden fu rappresentato per la prima volta proprio Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart. Schikaneder scrisse il libretto del Flauto Magico, interpretando inoltre il personaggio di Papageno.Nel 1790 fu coautore del singspiel La pietra filosofale, della quale scrisse il libretto e parte delle musiche insieme a Franz Xaver Gerl, Johann Baptist Henneberg, Wolfgang Amadeus Mozart e Benedikt Schack, ognuno dei quali contribuì con un brano proprio.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
L'ultimo approfondimento dei temi d'attualità in chiusura di giornata
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Messa in voce di Gaetano Marino Continue reading
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8383OMELIA DELLA NOTTE E DEL GIORNO DI NATALE - ANNO A di Giacomo Biffi 1) MESSA DELLA NOTTE"In questa santissima notte" la nostra oscurità è stata illuminata "con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo". Il silenzio della campagna di Betlem si è animato di voci di angeli e di grida festose di uomini.DAL NATALE TUTTA LA NOSTRA ESISTENZA È DIVINIZZATADio non ama le luci false e il chiasso frenetico. Quando le luci false e artificiali delle nostre presunzioni, delle ideologie che cercano di far violenza all'autenticità delle cose, delle nostre pretese di imporre noi, dal di fuori, le norme e il senso del vivere; quando le luci false e artificiali si spengono, allora e solo allora Dio si rivela. Quando il chiasso del nostro compiacimento, del nostro orgoglio, del nostro disperato agitarci si acquieta, allora e solo allora si fa sentire la voce del cielo e ci giunge notizia del mondo invisibile e vero.Così è avvenuto in quella notte unica e decisiva, che noi siamo ancora qui a ricordare e a rivivere dopo duemila anni. Così è difficile che avvenga nella notte dell'uomo di oggi, pasciuto eppur spiritualmente denutrito, assetata di verità e abbeverato quotidianamente di vuote parole, avido di luce vera e accecato dai bagliori fatui del suo sconsolato sapere.È difficile, ma non impossibile. Dio tenta e ritenta sempre di farsi capire da noi. Dio tenta e ritenta sempre di trovare la strada del nostro cuore. Questo Natale 1986 è un altro tentativo dell'amore di Dio, che ancora una volta si vuol rivelare perché gli uomini ritrovino se stessi e il loro destino.IL NATALE CI RIVELA CHE DIO È PADRE"In questa santissima notte" Dio si è rivelato come Padre. Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio (Gal 4, 4), ha scritto San Paolo. Dunque Dio ha un Figlio: non è l'infinità gelida e inerte dell'essere senza confini, che avevano intravisto i filosofi, ma è paternità sostanziale, è fecondità, è donazione, è amore. Dio è Padre: non è solo l'artefice ingegnoso che ha costruito l'universo e poi se ne è andato per i fatti suoi, ma è un padre affettuoso che non può non pensare a noi, che ci insegue col suo desiderio di farci felici, che non si dà pace finché non ci vede ricondotti nel calore della sua casa.Il Natale è la smentita più recisa e più alta dell'idea – che qualche volta gli uomini insipientemente si fanno - di un Dio lontano e distratto, chiuso nel suo cielo e indifferente a ciò che avviene sulla terra.Dio - continua San Paolo - mandò suo Figlio, nato da donna (Gal 4,4). Il Figlio di Dio è nato da una donna: questo è il grande evento del Natale, che ha stupito e commosso così tanto gli uomini che essi in tutta la terra continuano a ritenere il giorno che lo commemora come il giorno più nobile e santo, anche se la maggior parte di loro non si ricorda più la ragione dello stupore e il motivo della commozione.Il Figlio di Dio è nato da donna come noi. Ha assunto tutta l'esistenza umana, con l'umiltà e la fragilità della nostra nascita, con la sofferenza che immancabilmente l'accompagna, con la morte che fatalmente la conclude. È diventato dei nostri. Si è fatto partecipe di tutta la nostra sorte, e così l'ha consacrata e divinizzata.IL VERBO DI DIO È DIVENUTO UNO DI NOI PERCHÉ NOI DIVENTASSIMO COME LUIIl Figlio di Dio è venuto alla luce nello squallore di una mangiatoia, dopo aver ricevuto l'avvilimento di un rifiuto: non c'era posto per loro nell'albergo (Lc 2, 7). Ma la sua venuta non è un puro abbassarsi; il Natale non è l'esaltazione della povertà e dell'umiliazione per la povertà e per l'umiliazione. L'Unigenito del Padre è diventato uno di noi perché noi diventassimo come lui, insigniti della stessa dignità di figli di Dio. Si è imprigionato nella nostra miseria perché noi ne uscissimo, e il peso insopportabile della nostra meschinità e del dolore umano si trasformasse nella ricchezza della vita divina.Perciò questa notte ci appare tutta pervasa di gioia. Hai moltiplicato la gioia. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia (Is 9,2), abbiamo ascoltato dal profeta. Vi annunzio una grande gioia (Lc 2, 10), ha detto l'angelo ai pastori e a noi.È importante non lasciarsi prendere soltanto da un sentimento generico di tenerezza umana o di poesia. La nostra gioia non si fonda sul fatto, preso per se stesso, che un bambino è nato per noi (Is 9, 5); ma sul fatto che il bambino, che è nato, è chiamato ed è Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace (Is 9,5). La nostra gioia deriva dal fatto che ci è nato un salvatore, e quindi è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini (Tt 2, 11). Vale a dire: la gioia natalizia può scaturire solo dal pieno accoglimento della visione di fede.In una fede chiara, semplice, ferma - che conosce e riconosce il Figlio unigenito di Dio che "per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo... e si è fatto uomo" - consiste la vera accoglienza del Natale e del suo messaggio.Il Signore ci conceda di accoglierlo come i pastori, non di rifiutarlo come hanno fatto gli abitanti di Betlem. E questo sia il più sostanzioso augurio natalizio: saper accogliere il Signore Gesù, nella sua parola, nel sacramento della sua presenza che ogni domenica ci convoca attorno all'altare, nella fedeltà alla sua Chiesa, nei fratelli che si trovano nel bisogno e si appellano a noi; essere e restare consapevoli che Gesù è venuto "per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga"; impegnarci a lavorare perché si conosca e si esalti la gloria di Dio e si affermi la pace in terra per gli uomini che Dio ama.2) MESSA DEL GIORNOIl Natale è indubbiamente un giorno unico nella serie dei nostri giorni. Oggi il mondo sembra diverso; perfino gli uomini - "durum genus", gente dura e spietata, come ha detto un grande e umanissimo poeta latino - oggi sembrano diversi e più buoni.Che cosa è avvenuto in questo giorno? Niente di straordinario, parrebbe: una donna ha dato alla luce un figlio, che è stato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Dove sta la novità, dove sta la grandezza? Chi è questo bambino che, dopo duemila anni, riesce ancora a incantare il mondo, a placare per un po' rancori, odi, accanimenti, ad ammansire per qualche momento gli uomini, cioè le creature più feroci che respirano sulla terra?Di chi è questa nascita, così miserabile da sembrare quella di un figlio di vagabondi, e così decisiva che da essa si contano gli anni della storia? Quali sono le vere ragioni della nostra festa?Non cerchiamo la risposta nel sentimentalismo senza contenuti di verità, nel quale troppe volte va a stemperarsi e a estenuarsi la vigorosa autenticità del Natale. Non cerchiamo la risposta nella superficialità e nella leggerezza con la quale la più rivoluzionaria esaltazione della povertà e del silenzio è stata trasformata in occasione per ostentare la nostra abbondanza e per accrescere la nostra agitazione e il nostro chiasso.Cerchiamo piuttosto la risposta nella parola di Dio.IL NATALE È AFFERMAZIONE DELLA VITAOgni nascita è un trionfo della vita; ma questa lo è in modo unico e trascendente, perché il piccolo nato in una stalla, che noi adoriamo, è colui che possiede la pienezza della vita ed è il principio di ciò che esiste: Tutto è stato fatto per mezzo di lui... In lui era la vita (Gv 1, 3-4), abbiamo ascoltato.Se è affermazione della vita, il Natale è, nella sua sostanza, condanna di ogni pensiero, di ogni atto, di ogni pratica, di ogni legislazione, di ogni comportamento privato e pubblico che sia apportatore di morte.L'egoismo umano - spesso ammantandosi ipocritamente dei nomi più suggestivi - ha esteso sempre più ampiamente tra noi una cultura di morte: per questa cultura si arriva a soffocare la vita nascente e addirittura a ritenere una conquista sociale il diritto di uccidere gli esseri più innocenti, più indifesi quindi più sacri; per questa cultura di morte c'è gente che, mossa dall'avidità del guadagno, non esita a diffondere tra i giovani e perfino tra i ragazzi la disperazione della droga; per questa cultura di morte, si continua a potenziare il mercato dei mezzi di distruzione, spingendo così anche i popoli più sfortunati e poveri a dilaniarsi in lotte fratricide.Forse proprio perché intuiamo di essere immersi, oggi più che in altre epoche, in questa cultura di morte, tutti, credenti e non credenti, sentiamo il fascino della celebrazione natalizia e siamo portati a solennizzarla anche nelle maniere più incongrue, percependo in essa l'ultimo spazio concesso alla cultura di vita e alla speranza per la sopravvivenza dell'uomo.IL NATALE È AFFERMAZIONE DELLA LUCE, CIOÈ DELLA VERITÀLa luce splende nelle tenebre... Veniva al mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo (Gv 1, 5.9). Ma che cos'è la verità?Verità è conoscere le cose come stanno in faccia a Dio, non come si vorrebbe che fossero in ossequio ai nostri interessi e alle nostre prevaricazioni. Verità è dare le risposte giuste ai "perché" fondamentali dell'esistenza. Verità è cogliere l'intimo significato di ciò che è veramente importante: il significato del nostro venire al mondo e del nostro morire, il significato del lavoro, della fatica e della sofferenza, il significato di questa esistenza terrena, cui siamo così tenacemente attaccati e che è così rapida nello scorrere e nel dileguarsi. Verità è insomma sapere e capire ciò che né la mirabile e complicata scienza mondana né le molte parole riversate quotidianamente su di noi dai "signori" della comunicazione sociale ci aiutano affatto a comprendere.Siamo fatti per la luce, e tuttavia siamo tutti immersi nell'oscurità. E la notte dell'errore, del d
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Italiano per Stranieri con Marco | Il Podcast di Italiano Avanzato | Advanced Italian Podcast
Negli anni Settanta, prima di internet e dei telefoni cellulari, migliaia di italiani comunicavano attraverso una piccola radio, era il fenomeno della Citizen Band, o semplicemente CB.In questo episodio raccontiamo la storia di questo fenomeno sociale: le notti passate a modulare, i soprannomi, il linguaggio della CB, le amicizie nate sulle frequenze e anche la paura dei controlli e delle “retate” della polizia. Alla fine c'è anche un piccolo aneddoto personale..Un viaggio nell'Italia di quegli anni, tra tecnologia, libertà e bisogno di comunicare.Episodio pensato per studenti di italiano di livello intermedio, con linguaggio chiaro e ritmo narrativo.italiano per Stranieri con Marco è il blog di riferimento per gli studenti d'italiano di livello intermedio che vogliono raggiungere il livello avanzatoVuoi prendere lezioni private d'italiano online? Contattami su Italki cliccando su QUESTO LINK. Sto accettando nuovi studenti!Se ti piace il podcast e vuoi supportare il mio progetto e aiutare altre persone a migliorare il loro italiano, puoi farlo mandando una donazione QUI.Ti piacerebbe ascoltare un podcast su un certo argomento? Scrivimi su marcopolla1955@gmail.com.Un saluto, Marco
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Nelle opere di Pirandello, i personaggi indossano maschere che nascondono abissi e identità che si sfaldano sotto lo sguardo degli altri. Ma nella nebbia della pianura bolognese, in un casolare isolato, i romanzi pirandelliani hanno trovato la loro incarnazione più oscura e tragica. Un matrimonio tra un uomo e una donna attraente. Botte, tradimenti e minacce di morte. Poi arriva l'amante di lei dal passato criminale, un uomo senza arte né parte che ha già ucciso una volta. E un amico disposto a tutto. Quella notte di giugno 2012, dietro un box di lamiera, due uomini aspettano. Doveva essere solo una lezione. Ma quando la violenza esplode nel buio, il sangue trasforma tutti in assassini. Chi ha voluto davvero quella morte?-----------------------------------------------------Non dimenticare, tutti i martedì alle ore 12:00 il nuovo format: "Intervista col serial killer". I casi raccontati da chi gli omicidi li ha commessi. Da non perdere! ------------------------------------------------------Seguimi anche sul canale Youtube:https://bit.ly/3TXVGEdVisita il sito del podcast:https://scarymonstertruecrime.comInstagram:@scarymonstertruecrimeX/Twitter:@scarycrime---------------------------------------------------------Contatti:Antonello Salea.sale@cbsnet.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scary-monster-true-crime-podcast--4789759/support.Visita il sito https://scarymonstertruecrime.com per leggere post esclusivi sui casi criminali, scoprire nuove storie e acquistare ebook dedicati al true crime.
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Diplomazie al lavoro e nuova notte di attacchi incrociati. Mentre il futuro dell'Ucraina stanzia nella nuova bozza del piano di pace che Kiev ha inviato agli Usa, non si fermano gli attacchi tra Russia ed Ucraina.
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Scritta e messa in voce da Gaetano Marino Continue reading
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Ti senti chiamata ad andare più in profondità?
Ultima puntata dedicata al primo mondiale di calcio a 5 femminile della Storia! In un mattino festivo vi raccontiamo della finale ma anche dei premi individuali, delle sorprese (poche), delle giocatrici più freak e dei possibili sviluppi futuri della disciplina, che speriamo possano essere radiosi.Grazie per averci fatto compagnia in queste settimane e non vi preoccupate, torneremo presto!
L'ultimo approfondimento dei temi d'attualità in chiusura di giornata. A cura di Viviana Astazi.
Incendio in via Igna a Thiene ieri alle 22, il tetto di una casa ha preso fuoco. L'incendio è stato domato velocemente. Massiccio l'intervento del Vigili del Fuoco.
Il Messaggio di Oggi: “UN ANGELO DEL SIGNORE, NELLA NOTTE APRÌ LE PORTE.” • Atti 5: 19 • Esodo 3 :2 • Giovanni 3 :31 • Giovanni 17 :5 • Matteo 26: 53 • Marco 13: 32-33 • Marco 13: 5 • Atti 1: 6-8 • Luca 20: 36 • Giovanni 3: 3 • Giovanni 1: 51 • Matteo 3: 16 • Matteo 4: 11 • Atti 12: 7 • Atti 8: 26 • Atti 10 :3 • Atti 27: 23 • Ebrei 1: 14 • 1 Pietro 1: 12 • Giovanni 14: 16 • Giovanni 11: 25 • Giovanni 3: 36 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
B10 è un classico che più classico non si può di Basic D&D, nonché un'avventura davvero bella da mascherare e giocare!
L'ultimo approfondimento dei temi d'attualità in chiusura di giornata. A cura di Viviana Astazi.
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino Continue reading
L'ultimo approfondimento dei temi d'attualità in chiusura di giornata. A cura di Alessandra Tommasi.
Leone XIV nella “Moschea blu” di Istanbul, visita in spirito di raccoglimento e ascolto Il Papa incontra nella chiesa di Mor Ephrem i capi delle Chiese cristiane: in cammino verso l'unità fino a Gerusalemme nel Giubileo del 2033 Notte senza elettricità in Ucraina a causa degli attacchi russi. Si dimette Yermak, uomo di fiducia di Zelensky, coinvolto nello scandalo corruzione
L'ultimo approfondimento dei temi d'attualità in chiusura di giornata. A cura di Viviana Astazi.
Una notte segnata da tensioni e scontri ha scosso il centro di Schio, dove due manifestazioni contrapposte sono degenerate in uno scontro di polizia e momenti di forte agitazione. A fare chiarezza sull'accaduto è intervenuto il questore di Vicenza, Francesco Zerilli, che ha ricostruito l'operatività delle forze dell'ordine e ribadito la linea dell'autorità di pubblica sicurezza.
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Pentobarbital e idrato di cloralio. Nella notte del 4 agosto 1962, si mescolano al sangue della donna più famosa del mondo: Marilyn Monroe. Cronaca ufficiale: overdose di barbiturici. Ma davvero è così semplice? Per qualcuno quella fu una silenziosa esecuzione. Come spesso accade, infatti, dietro le pillole c'è un enigma. Dietro l'enigma, un mito. Dietro il mito, c'è Martin Mystère. “I Misteri di Mystère” è una produzione OnePodcast e Sergio Bonelli Editore.See omnystudio.com/listener for privacy information.
In questa puntata incontriamo una persona e, allo stesso tempo, un intero collettivo: Numero Cromatico.Nato nel 2011, Numero Cromatico è un collettivo artistico, un centro di ricerca e una casa editrice che esplora il rapporto tra arte, neuroscienze e psicologia. Riunisce competenze provenienti da ambiti diversi e produce opere, allestimenti, mostre, saggi, riviste, libri, workshop e convegni. La sede è a Roma, ma i loro progetti si muovono in Italia e all'estero.A guidarci alla scoperta di queste attibità e pensieri c'è Dionigi Mattia Gagliardi, fondatore e direttore di Numero Cromatico e della rivista Nodes. Con lui, inoltre, troverete anche altre voci del collettivo: perché parlare con Numero Cromatico significa sempre ascoltare un intero organismo.I link dell'episodio:- Il sito di Numero Cromatico https://www.numerocromatico.com- “I gesti tipici” raccontati dalla voce di Sergio Lombardo https://www.youtube.com/watch?v=kzXzIg_C3mw - “Photopath” di Victor Burgin https://davidcampany.com/victor-burgin-photopath-1967-1967/ - “Urlo” di Allen Ginsberg https://it.wikipedia.org/wiki/Urlo_(poema)- “La notte stellata” di Vincent Van Gogh https://it.wikipedia.org/wiki/Notte_stellata - L'opera di Giovanni di Stefano https://www.giovannidistefano.ch - “Inneres Auge” di Franco Battiato https://www.battiato.it/inneres-auge/ - La collaborazione tra Numero Cromatico e Etro https://www.numerocromatico.com/progetto_arte/take-me-into-your-dreams-among-your-darkest-thoughts/ - “THE FUTURE WILL NOT WAIT FOR US OVVERO IL FUTURO NON CI ASPETTA” di Numero Cromatico da T293 https://www.t293.it/exhibition/the-future-will-not-wait-for-us-ovvero-il-futuro-non-ci-aspetta/ - Il libro “L'utilità dell'inutile” di Nuccio Ordine https://lanavediteseo.eu/portfolio/l-utilita-dell-inutile/
LE STAGIONI IN UN SOFFIOL'Autunno si affacciò alla finestra e si guardò intorno— era Novembre."Le foglie sono gialle e rosse.Le rondini volano via in gruppi sopra i tetti.L'aria fresca profuma di caldarroste e di legna bruciata.A me piace così.”Esclamò l'Autunno.L'Inverno aprì la porta e si guardò intorno— era Gennaio."La neve e il vento gelido.Nel bosco, il vischio sui rami sotto un mantello di ghiaccio.La marmotta dorme nella sua tana coperta, sognando le stelle.Ma che bello se al calduccio sto.”Esclamò l'Inverno.La Primavera uscì sul terrazzo e si guardò intorno— era Aprile."I fiori sbocciano e gli uccelli cinguettano tornando ai loro nidi.Con la temperatura mite la vita gioiosa vibra nell'aria.Che meraviglia.”Esclamò la Primavera.L'Estate andò in giardino e si guardò intorno— era Luglio.Un gatto riposa all'ombra di un pino.L'aria profuma di erba tagliata e di frutta matura.Le farfalle danzano spensierate al canto delle cicale.Il sole sorridere mi fa.”Esclamò l'Estate.Passano i mesi e gira l'anno a gran velocità,ma sempre qualcosa di bello porteranno. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/ Hosted by Simplecast, an AdsWizz company. See pcm.adswizz.com for information about our collection and use of personal data for advertising.
Giovanni Tenti, Pierangelo Sapegno"La vita mala"Neri Pozza Editorewww.neripozza.itLa storia dolente di un amore tradito e perduto e quella di due amici per la pelle che diventano nemici giurati sono i fili di una trama che si dipana dentro agli intrecci di una saga noir ancora più grande. Sono gli Anni di piombo, ma anche dei sequestri di persona, delle rapine sanguinarie e dei morti ammazzati per strada, quelli in cui un giovanotto di periferia senza arte né parte comincia la sua scalata al Regno della Notte, per diventarne il padrone assoluto. Attorno all'ascesa spietata e cruenta di Dennis Talamone, detto “il Gallo”, si muovono tutti i protagonisti di questo mondo folle e violento: i suoi amici fedeli e quelli che lo tradiranno, sicari e banditi senza pietà, boss della mafia, preti malavitosi, pezzi deviati del potere e terroristi, giocatori d'azzardo, cantanti e attori famosi, squillo d'alto bordo, cronisti d'assalto, poliziotti buoni e poliziotti cattivi. Un mondo dove non esiste innocenza possibile e dove anche l'amore, all'ombra del male assoluto, sembra trovare la sua grandezza solo nella sconfitta.Fino a quel giorno, il Gallo era uno che poteva far paura, ma che non comandava. Aveva iniziato tirando pugni per strada, compiendo piccoli furti in casa o in qualche gioielleria, una volta persino in una macelleria. Picchiava la gente per riscuotere crediti. Roba da mezza tacca. Lui voleva di più.Il romanzo criminale della Milano anni Settanta.Gianluca Tenti è autore di numerose pubblicazioni, tra cui ricordiamo Firenze, il colore della notte, che gli è valso il Premio Firenze 1993, e ancora Uomini d'onore (1998), Luxor (2003), Mafia americana. Fatti e misfatti dei grandi padrini (2006) e Ridevamo all'inferno (2011).Pierangelo Sapegno, scrittore e giornalista. Inviato di lungo corso a La Stampa, ha seguito tutti i grandi fatti di attualità degli ultimi quarant'anni, dalla cronaca nera allo sport, dagli scandali politici ai disastri naturali, comprese le guerre. Fra i tanti libri, è autore, assieme a Pierdante Piccioni, del best seller Meno Dodici, da cui è stata tratta la fiction di successo Doc nelle tue maniDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Cristina Comencini"L'epoca felice"Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itRosa sa di avere un vuoto nella memoria, un lungo intervallo di tempo che segna con una riga netta la fine della sua adolescenza: la ragazzina vitale, inquieta, fantasiosa è diventata una giovane diligente e fin troppo responsabile. Quei mesi – persi, cancellati – sono gli stessi in cui i genitori, spaventati dalla sua esuberanza e dai cattivi risultati a scuola, l'avevano ricoverata in una clinica del sonno, come usava negli anni settanta.Ora che Rosa è una donna matura, dopo anni trascorsi all'estero in missioni umanitarie, rientra in Italia. Ed ecco che il tempo perduto si riaffaccia da una vecchia fotografia che la ritrae durante una gita in montagna. Da quello scatto, i suoi quindici anni cocciuti e felici la interrogano: dov'è finita la ragazzina che preoccupava tanto i genitori, ormai scomparsi, e che adesso a lei sembra la parte più autentica e vitale di sé? E chi è il ragazzo che ha scattato quella fotografia, perché sente che c'è con lui qualcosa da recuperare, un sentimento da trarre in salvo dall'oblio? Per ricomporre la sua vita spezzata e recuperare il passato, Rosa ha bisogno delle sorelle: Margherita, la maggiore, che quella gita la ricorda bene, e Viola, la più giovane, pronta a scardinare insieme a lei segreti e silenzi di famiglia.È difficile rappresentare il momento fuggevole della felicità, ma Cristina Comencini ci riesce, incastonandola come un prisma nel tempo dell'adolescenza, delle sue turbolenze emotive, dei suoi saliscendi spiazzanti, abbaglianti.L'adolescenza è l'ultima occasione. Se non capiamo cosa ci è successo in quegli anni, rifacciamo continuamente gli stessi errori.Cristina Comencini nasce a Roma nel 1956. Figlia del regista Luigi Comencini e madre di Carlo, Giulia e Luigi, esordisce al cinema come attrice nel 1969, diretta dal padre in Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano, accanto a Tina Aumont e Maria Grazia Buccella. Laureata in Economia e Commercio con Federico Caffè, lavora per alcuni anni come giornalista economica e ricercatrice. Inizia la carriera di scrittrice nel cinema sceneggiando insieme al padre il film TV Il matrimonio di Caterina (1982) e il lungometraggio Buon Natale... Buon anno del 1989; è co-sceneggiatrice di Ennio De Concini in Quattro storie di donne (1986) e autrice insieme a Suso Cecchi D'Amico dei televisivi Cuore e La Storia, entrambi diretti dal padre.Nel 1988 esordisce alla regia con una fiaba lieve e aggraziata, Zoo, cui fanno seguito l'ambizioso ed elegante I divertimenti della vita privata (1990), il criptico e sinuoso La fine è nota (1992, tratto dal romanzo omonimo di Geoffrey Holliday Hall), il fortunato Matrimoni (1998) e successivamente Liberate i pesci con Michele Placido e Laura Morante, passando nel 1995 per la trascrizione in immagini del celebrato bestseller di Susanna Tamaro Va' dove ti porta il cuore. Del 2005 è La bestia nel cuore, pellicola nominata all'Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l'interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno. Nel gennaio 2008 Cristina Comencini è tornata al cinema con Bianco e nero, commedia e storia d'amore appassionato tra un giovane uomo italiano senza grandi idee sul tema dell'Africa e una donna senegalese che vive in Italia da dieci anni. Sceneggiatrice de La donna della mia vita, ha partecipato alla 68. edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia con il lungometraggio Quando la Notte. Latin Lover con un cast quasi tutto al femminile del 2015. Qualcosa di nuovo, adattamento cinematografico dello spettacolo teatrale La scena, è il suo penultimo film, uscito nel 2017. Successivamente realizza il documentario Sex Story e il film Tornare, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nel 2019.Cristina Comencini è anche autrice e regista di pièces teatrali (Due Partite, 2006; Est Ovest, 2009; il dialogo Libere, 2010, La scena 2013; Tempi Nuovi 2017) e di numerosi romanzi editi da Einaudi (Essere vivi, 2016, Da soli, 2018, L'altra donna, 2021) e da Feltrinelli (Pagine strappate, 1991; Passione di famiglia, 1994; Matrioska, 2002; La bestia nel cuore, 2004; Due partite, 2006; L'illusione del bene, 2007, finalista al Premio Strega; Quando la Notte, 2009; La nave più bella 2012; Lucy, 2014; Voi non la conoscete, 2014; Flashback, 2022; L'epoca felice, 2025). Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Pino Petruzzelli"L'ultima notte di Dietrich Bonhoeffer"Edizioni Areswww.edizioniares.it9 aprile 1945, lager di Flossenbürg. Mentre le ore della notte trascorrono, il giovane teologo protestante Dietrich attraversa una gamma di sentimenti contrastanti: la nostalgia per la fidanzata e l'affetto dei suoi cari, la frustrazione per non poter più agire in favore degli Altri bisognosi, la paura che lo schiaccia, ma anche la certezza di aver sempre agito secondo coscienza contro il regime nazista e delle buone ragioni di un'opposizione attiva, fino all'estremo abbandono in Dio. All'alba, verrà giustiziato per aver partecipato all'operazione Walchiria contro Hitler.Il pensiero di Bonhoeffer nei diari e nelle lettere scritti nei due anni di prigionia è assunto e rielaborato con sensibilità personale dall'autore. Ne emerge una figura a tutto tondo interpretata con freschezza e partecipazione.Pino Petruzzelli (1962) è drammaturgo, regista e attore. Con Paola Piacentini fonda a Genova il Centro Teatro Ipotesi. Gira tra i popoli del Mediterraneo per raccontare guerre e splendori. Passa sei anni attraverso l'Europa per conoscere la cultura del popolo Rom. I suoi spettacoli sono stati prodotti da Teatro Nazionale di Genova, Teatro della Tosse, Mittelfest e Torino Spiritualità. Ha collaborato con Predrag Matvejevic, Vito Mancuso, Pino Cacucci e Massimo Calandri. È direttore artistico della Casa del Pensiero e del progetto Liguria delle Arti. Ha pubblicato Non Chiamarmi zingaro (Chiarelettere), Io sono il mio lavoro (Pentagora) e Gli Ultimi (Chiarelettere).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/