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Dietro la propaganda ci sono le storie di uomini e donne che combattono solo per amore.
Dietro la propaganda ci sono le storie di uomini e donne che combattono solo per amore.
In Italia il digital divide non è un problema di rete. Perché quella c'è, e raggiunge gli angoli più remoti del Paese grazie al lavoro dei piccoli internet service provider, che ce la portano. Ma in pochi lo sanno, perché in pochi conoscono quei "piccoli eroi" che permettono a chi vive in zone isolate o scarsamente abitate di essere connessi al mondo.Nel secondo episodio di Battaglie della rete - il podcast di Assoprovider realizzato con il contributo di Sicetelecom, TPlink e AVM e il supporto editoriale di Radio IT - raccontiamo come il digital divide sia soprattutto un problema di prospettiva, che mette al centro solo i grandi erogatori di servizio e lascia nell'ombra i piccoli, con la complicità di leggi e ostacoli burocratici. Raccontiamo una partita in cui perdono soprattutto gli utenti, e che invece potrebbe essere win-win per tutti: imprenditori, politica e cittadini.Buon ascolto!LE VOCI DI QUESTO EPISODIODino Bortolotto - Presidente di AssoproviderAntonella Oliviero - Consigliere di AssoproviderIgor - Responsabile editoriale di Radio IT
Prima ora: - Borse e mercati con Ettore Livini. - Beppe Fiorello: "Camion militari pieni di corpi: basta canti sui balconi, facciamo tre giorni di lutto nazionale". Cosa ne pensate? Telefonate e audio Whatsapp degli ascoltatori. - Intervista a Michela Moioli, campionessa italiana di snowboard che vive a Bergamo, una delle zone più colpite dal contagio. Seconda ora: - Yuri Rosati per la rubrica "sei un pirla", notizie da tutta Italia su chi non ha rispettato le regole anti-contagio in maniera particolarmente stupida. - Collegamento con Antonio Bravetti in quarantena preventiva a casa sua. - Perché l'Italia è stata colpita così duramente dal coronavirus? Ne parliamo con Riccardo Luna, giornalista di Repubblica ed esperto di tecnologia.
Perchè l'Italia si fa trovare sempre impreparata alle forti piogge? Con il geologo Mario Tozzi, Jimmy Tranquillo di Controradio Firenze e Mario Ongaro da Venezia (prima parte)
In Italia non è popolare parlare di spese per la difesa. Quando la politica ne parla, tende a farlo solo per dire che "sprechiamo soldi per difenderci". In realtà, le cose sono più complesse di come sono raccontate. E avere un esercito efficiente e affidabile è uno strumento molto utile quando si vuole fare politica estera, e anche quando si vuole mantenere quell'equilibrio di pace a cui siamo abituati dal 1945 a oggi.Cosa significa avere un esercito alle soglie del 2020? Come viene speso il budget dedicato alle forze armate italiane? Perché l'Italia non è una potenza nucleare? E quali sono le misure di sicurezza nei casi di un attacco cyber? Nel corso del terzo episodio della 2ª stagione di Cavour, Francesco Maselli ne discute con Alessandro Marrone, analista dell’Istituto Affari Internazionali, e Niccolò Petrelli, professore di studi strategici all’Università di Roma Tre.
Più decessi che nascite, più pensionati che scolari, più figli unici che secondogeniti. È la fotografia dell'ultimo rapporto annuale Istat. Un quadro tragico per l'Italia, fatto di record in negativo per natalità e demografia. Quali soluzioni propongono gli attori sociali? Quali scenari futuri?Ne parliamo con Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, la statistica Linda Laura Sabbadini, la senatrice PD Monica Cirinnà, Alberto Magnani, de Il Sole 24 ore, autore di "Gioventù sprecata. Perché l'Italia ha fallito sui giovani" (Castelvecchi), Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 ore, esperto in mercato del lavoro e relazioni industriali, Alessio Rossi, Presidente Giovani Confindustria, Giuseppe Massafra, segretario nazionale CGIL con delega alle politiche giovanili, Giovanni Lo Storto, Direttore generale della LUISS e promotore dell'iniziativa Percorsi Assisi.
Perché l'Italia è così tanto affascinata da Putin e dalla Russia? Al di là delle ingerenze politiche, oggi io e Mike proviamo a riflettere sulle radici di questa idiozia. Il mio primo canale: http://bit.ly/rickdufer Il canale di Michele: https://www.youtube.com/user/MicheleBoldrin Sostienimi con Patreon: https://www.patreon.com/rickdufer Il mio libro "Elogio dell'idiozia": https://amzn.to/2J9WwKZ (versione ebook: https://amzn.to/2xSsoOD) Il mio show "FiloSoFarSoGood": https://www.spreaker.com/show/filosofarsogood Il mio profilo Instagram: https://www.instagram.com/rickdufer/ La mia pagina Facebook: https://www.facebook.com/rickdalferro/ Daily Cogito: dal lunedì al venerdì alle 7 del mattino!Svegliarsi per pensare oppure pensare per svegliarsi? Daily Cogito è ascoltabile e scaricabile dalle seguenti fonti:Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/dailycogitoSpotify: http://bit.ly/DailySpoty iTunes: http://bit.ly/dailytunes
Perché l'Italia è rimasta al riparo dagli attentati del terrorismo islamico? Il nostro Paese è riuscito a costruire, per adesso, un modello di convivenza aperto e pacifico con la comunità musulmana. E non ha ancora dovuto affrontare le difficoltà di inclusione delle seconde e terze generazioni di nuovi italiani come invece è già accaduto negli altri paesi europei. Il fatto che finora le forze dell'ordine, la magistratura e i servizi segreti siano stati in grado di mettere in campo misure di prevenzione efficaci ha notevolmente contribuito alla nostra sicurezza. Ma le cose in futuro potrebbero cambiare.Per approfondire questo tema, nel decimo episodio di Cavour, Francesco Maselli intervista Daniele Raineri, giornalista de Il Foglio, e Marco Del Gaudio, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
L’Italia è potenzialmente il paese più visitato al mondo. In realtà non lo è, perché? Noi abbiamo enormi potenzialità ma non sappiamo comunicarle.All’estero googlano sull’Italia ma alla fine dei conti nessuno vuole venire a vedere il nostro patrimonio perché è una rottura di palle, perché è fatica venire qui, i mezzi non funzionano, la gente non sa l’inglese.Non abbiamo punti di riferimento, non c’è sinergia tra le varie città e regioni, gli altri lo fanno, perché noi no?
Settimo appuntamento del ciclo “Lezioni di antimafia” con la Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione tenuta da Gian Carlo Caselli, il magistrato che ha lavorato ed è stato responsabile di alcune delle più importanti inchieste contro il terrorismo e la mafia, si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare l'8 febbraio 2016. Titolo: “Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia”. Ascolta la sintesi della lezione.
Settimo appuntamento del ciclo “Lezioni di antimafia” con la Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione è stata tenuta da Gian Carlo Caselli, magistrato in pensione dal 2013, che ha lavorato alle più importanti inchieste contro il terrorismo e la mafia in Italia. La lezione si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare l'8 febbraio 2016. Titolo: “Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia”.