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Meloni a Washington, mediazione per il vertice con vor der Leyen.
Trump, le borse e qualche furbetto;Prada compra Versace: made in Italy e lusso volano.
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Dazi sì, dazi no: perché Il Presidente USA ha cambiato idea. Borse in gran spolvero: fine dell'incubo o 4 anni di caos?
Dopo 18 mila miliardi di dollari di valore azionario spazzato via dal suo ingresso alla Casa Bianca, dopo 14.500 miliardi volatilizzati dalle borse mondiali solo nei cinque giorni lavorativi dall'annuncio dei dazi «reciproci» perdite medie per oltre 50 mila dollari per ogni americano sul risparmio in azioni Donald Trump tenta la prima marcia indietro. Quando ne ha dato l annuncio lui stesso ieri, la capitalizzazione di mercato sparita nelle prime undici settimane della sua presidenza era simile al prodotto lordo della Cina: la prima (di gran lunga) economia al mondo per volumi di produzione. [ ] avrà pesato il rischio concreto di una recessione americana autoinflitta e targata Trump. Ma dev'essere stata un occhiata più ampia alla situazione, a far capire al presidente che non poteva tenere. Ne parliamo con Fabrizio Pagani, Partner Vitale&Co e docente a SciencesPo di Parigi.Il consiglio di The Donald: «Ora è il momento di comprare». E le sue aziende guadagnano il 21%L'invito di Donald Trump arriva alle ore 9,37 di lunedì 9 aprile, ovviamente, attraverso il suo social Truth. Tre ore e mezzo più tardi il presidente statunitense annuncia il rinvio di 90 giorni dei dazi «reciproci» contro tutto il mondo che hanno sconvolto le Borse globali per cinque sedute, abbattendone il valore di oltre 10 mila miliardi di dollari. La notizia della sospensione delle tariffe e delle trattative per evitarne l entrata in vigore è un nuovo choc, ma di segno contrario, per gli investitori che si precipitano ad acquistare azioni a piene mani, spingendo l S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq a rialzi senza precedenti. La previsione di Trump era insomma corretta e, d altra parte, proveniva da chi aveva il potere di tradurla in realtà. Se si trattasse dell amministratore delegato di un azienda si tratterebbe di manipolazione del mercato; provenendo dal presidente degli Stati Uniti non è chiaro se il consiglio di comprare azioni violi qualche norma né chi, nel caso, potrebbe sanzionarlo. Sta di fatto che chi ha accolto il suggerimento di Trump è riuscito ad anticipare un rimbalzo da record che ha portato l S&P 500 a guadagnare 5400 miliardi di capitalizzazione nel giro di poche ore. Intanto arrivano le accuse da parte dell'opposizione. Il deputato democratico Adam Schiff ha chiesto al Congresso di indagare se il presidente Donald Trump abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato quando ha all'improvviso sospeso una serie di dazi, facendo schizzare alle stelle i prezzi delle azioni, dopo che in mattinata poco dopo l'apertura dei mercati aveva invitato su Truth a comprare azioni. "Farò del mio meglio per scoprirlo - ha detto Schiff al Time - Le monete dei meme di famiglia e tutto il resto non sono al di fuori di insider trading o di arricchimento personale. Spero di scoprirlo presto". Interviene Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.itAuto e moda affondano l'industria: -0,9% a febbraio, -2,7% su anno Alimentari. E poi legno e carta. L elenco dei settori in crescita termina già qui, offrendo il senso immediato di un altro mese di sofferenza per la produzione industriale. In calo a febbraio per il 25esimo mese consecutivo su base tendenziale (-2,7%), frenata che si allarga anche al confronto mensile (-0,9%), invertendo la rotta dopo il rimbalzo del primo mese dell anno. A livello di macro-comparti solo l energia è in progresso mentre altrove ci sono soltanto segni meno, con l abisso di dieci punti in meno per l area dei beni strumentali. Macchinari e mezzi di trasporto sono infatti i settori più penalizzati, con discese rispettivamente del 9,5 e del 14%. Ma in discesa ampia sono anche tessile-abbigliamento (-13%) e metallurgia, o ancora elettronica e chimica.A pesare in negativo continua ad essere il settore auto, con la produzione di Stellantis che nei primi tre mesi dell anno (rapporto Fim-Cisl) è vista perdere oltre un terzo dei propri volumi, partendo peraltro da una base già ampiamente ridotta. In termini di produzione industriale nel mese di febbraio Istat per le auto registra una caduta del 33% rispetto allo stesso periodo 2024. Dati che confermano le nubi che incombono sull economia, all interno di un quadro che resta complesso su più fronti e che ha portato Banca d Italia a rivedere al ribasso le stime di crescita per il 2025, ridotte ora allo 0,6% anche per l effetto-dazi, così come pochi giorni prima aveva indicato, in un altra revisione al ribasso, il Centro Studi di Confindustria. Il commento è di Carlo Cottarelli, Direttore del Programma per l'educazione nelle Scienze Economiche e Sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di MilanoPrada conquista Versace, firmato l'accordo da 1.25 Miliardi L'acquisizione del 100% di Versace ad opera del Gruppo Prada sancisce la Nascita del primo polo del lusso tricolore di marchi italiani. L'operazione arriva dopo mesi di trattative, ovvero da quando il 24 ottobre scorso la corte federale di New York ha bloccato le nozze tra Tapestry con Capri Holding, che è stata quindi costretta ad affiggere il cartello vendesi sulla griffe della Medusa e sui tacchi a spillo di Jimmy Choo. Capri aveva rilevato Versace nel 2018 dal fondo Blackstone dall omonima famiglia con un offerta in contanti e azioni da 2,1 miliardi di dollari (1,83 miliardi di euro). Ma da allora il rilancio di Versace non è andato come sperato, anche per un cambio di gusti degli investitori passati dal massimalismo al lusso non ostentano e per gli effetti della pandemia. Ne parliamo con Carlo Festa, Il Sole 24 Ore.
I titoli: 90 giorni di stop ai dazi reciproci. La decisione del presidente Usa Trump che mantiene però quelli alla Cina. Borse asiatiche in rialzo. Medio Oriente, Israele annuncia: con un accordo sugli ostaggi, attuabile lo stop all'offensiva su Gaza. “La gratuità dell'amore di Gesù è il contrario della logica del merito”. La riflessione di Francesco nella catechesi dell'udienza generale diffusa ieri dalla Sala Stampa della Santa Sede. Conduce: Paola Simonetti In regia: Alberto Giovannetti
Ogni giorno pare cambiare lo scenario in politica, finanza, relazioni internazionali e tutto impatta sulla nostra quotidianità molto di più di un semplice prezzo che sale. Nello spazio condotto da Stefano Brocks, le conversazioni con Giorgio Barberis, docente di Storia del Pensiero Politico, per capire se il mondo va dietro a chi ha il potere, ma in base ad un pensiero o alla volubilità.
Dopo l'annuncio di quello che Trump ha definito "Liberation Day", con tariffe imposte a tutto il mondo dagli Stati Uniti, l'indice del mercato azionario S&P ha perso complessivamente 2,4 trilioni di dollari di valore. L'analisi di Max Tani.
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È online il nuovo episodio del podcast, dedicato a un tema che ha scosso i mercati finanziari negli ultimi giorni. Dopo l'annuncio dei dazi reciproci voluti da Donald Trump, con tariffe elevate su merci provenienti dalla Cina e dall'Unione Europea, le Borse mondiali hanno subito perdite consistenti, con cali tra il 6% e il 10%. Una mossa che molti avevano inizialmente interpretato come una semplice tattica di negoziazione si sta rivelando invece parte di una strategia più ampia di stampo protezionistico, volta a tutelare l'industria americana. Le reazioni non si sono fatte attendere e tra i critici più espliciti troviamo anche personalità del calibro di Bill Ackman e Ken Griffin, che hanno espresso forti perplessità sugli effetti di queste misure.Nel podcast di oggi provo a fare il punto sulla situazione e a condividere qualche riflessione su come affrontare momenti come questi. Perché è nei momenti di maggiore incertezza che diventa fondamentale non lasciarsi guidare né dall'avidità né dalla paura. Chi investe da tempo lo sa bene: le fasi di turbolenza sono fisiologiche e, se si ha un portafoglio ben diversificato e un orizzonte temporale coerente, l'ultima cosa da fare è reagire impulsivamente. Operare in modo caotico è uno dei metodi più rapidi per compromettere risultati costruiti con fatica nel tempo. Al contrario, è proprio in questi frangenti che diventa essenziale attenersi a un piano e avere una strategia chiara. Se stai investendo o stai pensando di iniziare, ti invito ad ascoltare l'episodio per approfondire insieme cosa sta succedendo, quali scenari si possono aprire e soprattutto quale atteggiamento adottare per affrontare tutto questo con maggiore consapevolezza.
Donald Trump apre a negoziati "su misura" sui dazi con "quasi 70 Paesi" in coda per parlare, a partire da Corea del Sud e Giappone. Una mossa che rianima le Borse di tutto il mondo, ma con Wall Street che chiude in sensibile calo per l'escalation dello scontro frontale con Pechino, che respinge il "bullismo" economico degli Usa, attacca il vicepresidente Jd Vance e risponde colpo su colpo.
L'incertezza provocata dai dazi americani penalizza le Borse di tutto il mondo. La settimana si è aperta più o meno come si era chiusa con forti perdite e listini in preda alle convulsioni. Ne parliamo con Giuliano Noci, docente al Politecnico di Milano e prorettore del polo territoriale cinese e Morya Longo, giornalista de Il Sole 24 Ore.
L'Ue tratta, ma il 15 aprile scattano le contromisure.
Nella rassegna stampa di oggi, Sabrina Picardi e Francesca Greco hanno commentato:
Mentre l'onda dazi americani è nefasta per le borse mondiali, negli Stati Uniti crescono le proteste contro i tagli di spesa pubblica. Oggi Trump accoglie Netanyahu a Washington. Il commento di Mario Del Pero, docente di Storia internazionale a Sciences Po. A Marano (Napoli) un sospetto caso di omicidio-suicidio. Ci colleghiamo con Laura Viggiano. Scuola, una nota del Ministero regolamenta l'uso e il funzionamento dei registri elettronici. Ne parliamo con Cristina Costarelli, dirigente scolastica dell'Itis Galilei di Roma e presidente dell'Associazione Nazionale Presidi del Lazio.
Iniziamo questa settimana con le notizie che arrivano dai mercati finanziari, dopo l’annuncio dei dazi da parte della Casa Bianca. Sentiamo Francesco Di Ciommo, Prorettore Luiss e Professore di diritto dell'Economia Mercati Bancari e Finanziari alla Luiss. E l’Europa? Parliamo della risposte dell’Ue insieme a Antonio Villafranca, Vicepresidente per la Ricerca dell'ISPI.E proprio negli Stati Uniti è atterrato quest’oggi il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ci racconta tutto Marco Valsania, corrispondente de Il Sole 24 Ore da New York. Serie A, il Napoli cerca la vittoria contro il Bologna per arrivare a -1 dall’Inter. Tutti gli aggiornamenti dal nostro Dario Ricci.
Inizia una nuova settimana difficile per i mercati mondiali sempre sotto il peso dei dazi decisi dal presidente statunitense Donald Trump.Ancora in forte calo le Borse asiatiche che accusano il temuto tracollo alla riapertura dei mercati, in scia alle perdite di Wall Street di venerdì per le incertezze scatenate a livello globale dagli ultimi dazi del tycoon che hanno aumentato i timori di recessione.
April is the cruellest month La clip è un estratto da “Bad day” scritta e cantata da Daniel Powter (etichetta Sony, 2005 all rights reserved)
Nel weekend sono andati in piazza tutti: la sinistra, il Movimento Cinque Stelle, i pro Le Pen, i contro Le Pen, persino Papa Francesco (a sorpresa). Si è riunita in Congresso la Lega con Salvini, rieletto segretario, si è ri-candidato al ministero dell'Interno generando nuove tensioni. Mentre il Governo prepara l'incontro Meloni-Trump a metà aprile, con la "benedizione" dell'UE. Infine leggiamo pagine su expat italiani, regole social e parolacce.
E oggi il commento è di Francesco Bechis sulla posizione del governo Italiano sui dazi, quindi andiamo in America con Angelo Paura che analizza le ultime dichiarazioni di Donald Trump e con Anna Guaita che ha fatto un giro tra i consumatori americani già alle prese con la crisi, quindi la cronaca con la scarcerazione del giovane che ha ucciso il padre perché picchiava la moglie, e per lo spettacolo il commento di Gloria Satta è dedicato al sorprendente film di Zingaretti regista
È il giorno dell'entrata in vigore dei dazi americani annunciati da Donald Trump: dalla mezzanotte di Washington, le 6,01 in Italia, ci saranno dazi aggiuntivi del 10% su gran parte dei prodotti che gli Stati Uniti importano dal resto del mondo.
Le Borse crollano, di nuovo, a causa dell'annuncio dei dazi voluti da Trump. La peggiore è Piazza Affari, un crollo simile a quello avvenuto dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. In Italia, intanto, è arrivato il via libera in Consiglio dei ministri al decreto sicurezza, con pene più severe per alcuni reati e una tutela legale per gli agenti di polizia. E infine parliamo, di nuovo, di Donald Trump ma questa volta sotto la lente di ingrandimento ci sono le sue parole, il suo alfabeto.
Il crollo delle borse, dazi, Pnrr, politica interna, riarmo europeo e violenza di genere i temi della puntata di sabato 5 aprile della trasmissione di Daniele Bellasio con Marianna Aprile.In apertura Lorenzo Bini Smaghi, presidente del CdA della banca Societe Generale, già membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea.Nostri ospiti anche il Sen. Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato e l'On. Irene Tinagli, economista ed europarlamentare del Partito Democratico.In chiusura, torna Alessandra Sardoni, giornalista e conduttrice televisiva del TgLa7.
La guerra dei dazi entra nel vivo e manda a tappeto i mercati europei. La risposta cinese alle tariffe imposte da Donald Trump - con sovrattasse del 34% su tutti i beni Usa - ha infatti alzato la temperatura dello scontro commerciale. Ad acuire i timori di escalation c'è poi il fatto che il presidente americano non è arrivato alcun passo indietro («le mie politiche non cambieranno mai», ha scritto sul social Truth), nemmeno dopo la seconda giornata di forti cali registrata a Wall Street. Così, le Borse del Vecchio Continente, non solo non recuperano le forti perdite della vigilia, ma segnano tutte perdite attorno ai 4 punti percentuali. Maglia nera è Milano che, con un passivo del 6,5%, azzera quasi completamente i guadagni da inizio anno, mandando in fumo 47 miliardi di euro. «La risposta della Cina ai dazi statunitensi è aggressiva e rende altamente improbabile un accordo a breve termine" con gli Usa, spiega Capital Economics riassumendo gli umori di giornata sui mercati, con il Dragone che sembra credere che la sua economia sia "sufficientemente forte per resistere a qualsiasi attacco di Trump».La Borsa di Milano ha perso il 6,53% arretrando a 34.649 puntiHanno commentato la giornata sui mercati Peter Cardillo, Chief Market Economist per Spartan Capital Securities, Giulio Tremonti, deputato e presidente della commissione Affari esteri ed europei della Camera e Giulio Sapelli dell'Università Statale Milano.
Borse europee ed americane in fortissimo calo dopo i Dazi imposti dall'amministrazione Trump. Valori negativi come per il crollo delle Torri Gemelle. Ne parliamo con Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte e con il corrispondente del Sole 24 Ore a New York, Marco Valsania. Come ogni venerdì, ci diamo appuntamento alla prossima settimana con le previsioni meteo di Mattia Gussoni de IlMeteo.it.
Borsa italiana e borse europee: scopri in questo podcast come operano, cosa le muove e perché sono fondamentali per economia e investimenti.
Meloni, sono una scelta sbagliata ma non è una catastrofe.
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Dazi e borse a picco, i bambini ucraini rapiti dai russi, la strage di Piazza della Loggia. La complicata situazione economica che vede coinvolta l'Europa e quindi l'Italia. Il ruolo di Meloni è la situazione per le nostre industrie. Con Carlo Calenda, leader di Azione. La guerra commerciale con il vertice di emergenza a Palazzo Chigi convocato ieri dalla premier Giorgia Meloni. Il ruolo dell'Europa e di Trump. Con Roberto Arditti. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala e e Ludo Marafini.
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Cinque consigli per navigare in acque agitate in Borsa senza perdere il senno (e il sonno)
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Federico Fubini analizza le conseguenze delle decisioni annunciate e rese immediatamente operative da Donald Trump nella conferenza-show del 2 aprile alla casa Bianca. Davide Frattini racconta la visita del premier israeliano in Ungheria, nonostante il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale. Cesare Zapperi presenta le assise del partito di Salvini, che si terranno il 5 e 6 a Firenze, otto anni dopo l'ultima volta.I link di corriere.it:I dazi affondano le Borse di tutto il mondoCosa c'è scritto nella tabella dei dazi di Trump e perché i calcoli sono sbagliatiCosì cambierà lo statuto della Lega. E Salvini va da Bossi per la «pace»
Donald Trump scatena la guerra commerciale con dazi reciproci nei confronti dei Paesi di tutto il mondo. "E' la nostra dichiarazione di indipendenza economica", annuncia nel Rose Garden della Casa Bianca snocciolando i dati relativi alle tariffe che entreranno in vigore il 5 e il 9 aprile.
Mai come in questo periodo, il mondo si è diviso tra quanti vedono i dazi come il fumo negli occhi e propongono, pertanto, una reazione uguale e contraria nei confronti di chi pretende di applicarli e quanti, invece, optano per un atteggiamento più morbido, che si sforzi, in sostanza, di dare vita ad un negoziato utile per limitare i danni. In realtà, anche per le guerre commerciali, dovrebbe valere il principio che informa un po' tutte le cose della vita e che ci spiega come, in generale, i torti, le ragioni ed i vantaggi non stiano mai da una sola parte. Ad esempio, nel caso dei dazi, chi decide di porli in essere farebbe bene a considerare non soltanto le sue aspettative più positive (e cioè, maggiori entrate per lo Stato che consentano sgravi sui prelievi fiscali interni e incremento delle produzioni e dei livelli occupazionali), ma anche altri elementi della questione che dovrebbero, invece, indurre ad un minimo di prudenza in più. Infatti, un'imposta sui beni prodotti all'estero comporta certamente un aumento dei loro prezzi, ma non necessariamente anche una diminuzione dei loro consumi. Questo perché, se si tratta di beni indispensabili, la loro domanda interna tenderà, comunque, a rimanere praticamente invariata e così gli inevitabili aggravi di prezzo dovuti alle barriere doganali non potranno fare altro che andare ad alleggerire i portafogli dei consumatori. I quali, loro malgrado, si vedranno, egualmente, sempre costretti a non interrompere i loro acquisti. I dazi possono, dunque, risultare decisamente penalizzanti soprattutto per le fasce di popolazione meno abbienti, dal momento che chi si può permettere di pasteggiare a Champagne difficilmente smetterà di farlo soltanto perché la bottiglia è aumentata di una manciata di dollari...Altra è, invece, la condizione in cui verrebbero a trovarsi le persone che, già normalmente, stentano ad arrivare alla fine del mese... Ma se sulle spalle del paese importatore rischiano di abbattersi questi guai di natura inflattiva, altri non meno seri (ma di tipo recessivo) incombono, invece, sulle economie dei paesi esportatori, i quali, con ogni probabilità, dovranno registrare un calo delle loro produzioni e, di conseguenza, anche l'aumento della disoccupazione. Due tipi di malattie, queste, che, messe insieme, concorrono a favorire la formazione di un quadro economico decisamente temuto a livello globale: quello cioè, della “stagflazione”. Ossia, di una situazione nella quale coesistono sia un aumento generale dei prezzi, che una mancanza di crescita dell'economia in termini reali. Pertanto, i dazi – almeno nel breve periodo – causano danni sia chi li applica, che a chi li subisce: e non sarà nemmeno l'adozione di politiche ritorsive ad attenuarne gli effetti negativi. Anzi, in questi casi, la tentazione di ripagare della stessa moneta chi ci ha aggrediti commercialmente, non farebbe altro che aggiungere ulteriori incertezze a quelle che già ci sono. E non a caso, tra un proclama bellicoso di Washington ed una levata di scudi da parte di Bruxelles, in questi ultimi tempi, l'andamento di tutte le principali Borse del mondo ha espresso, in modo più che chiaro, quanto siano pessimistiche le previsioni della finanza globale, in merito agli sviluppi che potranno scaturire da questa, sostanzialmente, immotivata ondata di protezionismo. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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In questo episodio analizziamo le conseguenze economiche e finanziarie delle nuove misure protezionistiche annunciate da Donald Trump: a partire dal 2 aprile 2025, gli Stati Uniti imporranno dazi elevati su diversi beni importati, con l'obiettivo dichiarato di riequilibrare la bilancia commerciale.Ma quali sono gli effetti reali di queste politiche sui mercati azionari globali? E quali rischi corre l'economia americana ed europea, tra volatilità, inflazione e stagflazione?Approfondiamo anche il ruolo dell'Unione Europea in questo contesto e osserviamo come, nel primo trimestre 2025, i mercati europei abbiano reagito meglio rispetto a quelli statunitensi.Un episodio per chi vuole capire cosa c'è davvero dietro la parola "protezionismo" e come orientarsi in uno scenario sempre più incerto.
Bufera Dazi, le borse europee bruciano 245 miliardi
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Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert SCF, è intervenuto oggi su Class CNBC nella trasmissione "Caffè Affari", dove ha analizzato alcuni dei temi economici più caldi del momento.In primo piano, la situazione dei mercati finanziari, che continua a essere influenzata dalle decisioni di politica commerciale del Presidente Donald Trump. Ieri ha dichiarato che non tutti i dazi saranno imposti il 2 aprile e che alcuni Paesi potrebbero beneficiare di una proroga e i mercati hanno reagito positivamente. Wall Street ha chiuso in rialzo e Tesla ha registrato un rimbalzo superiore al 10%, recuperando parte delle forti perdite delle settimane precedenti.Sul fronte economico europeo, Gaziano ha commentato i dati sulle immatricolazioni di veicoli, che a febbraio hanno visto una diminuzione del 3,1% su base annua, come comunicato dall'Associazione europea dei costruttori di automobili. Tuttavia, la Spagna ha registrato un aumento delle vendite, con un notevole +61% nelle immatricolazioni di veicoli elettrici. Tra i costruttori, il Gruppo Renault si è distinto con un incremento del 12%, mentre il Gruppo Volkswagen continua a dominare il mercato con una quota del 25,8%.D'altro canto, Stellantis ha subito una perdita di quota di 2,6 punti percentuali, penalizzata dalle forti contrazioni di Citroen, Opel/Vauxhall e Fiat. E le vendite di Tesla, come ha spiegato Gaziano, sono calate del 47,1%, un dato influenzato anche da problematiche sul mercato dell'usato e la crescente disapprovazione di parte dell'opinione pubblica di molti Paesi sulle posizioni "politiche" e decisioni governative di Elon Musk.Per approfondire questi temi e scoprire l'analisi completa di Salvatore Gaziano, non perdetevi l'intervento completo su Class CNBC e la Lettera Settimanale https://soldiexpert.com/lettera-settimanale/
Giovedì negativo per le borse europee, con Milano in calo dell'1,32%. Nexi beneficia di un'offerta da 850 milioni per la sua divisione, mentre ST Microelectronics affronta tensioni interne dopo le dimissioni del vicepresidente. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La guerra commerciale di Donald Trump rischia di frenare la crescita mondiale e di riaccendere l inflazione Usa. Nelle sue previsioni, l Ocse taglia le stime sul Pil mondiale, che nel 2025 aumenterà del 3,1%, lo 0,2% in meno rispetto a quanto indicato a dicembre. Nel 2026, si fermerà al 3%, lo 0,3% in meno (la crescita era stata del 3,2% nel 2024). Quasi tutti i Paesi esaminati frenano, rispetto alle previsioni di pochi mesi fa, quando il presidente statunitense non si era ancora insediato alla Casa Bianca. Risalgono, invece, le stime sull inflazione americana, vista al 2,8% nel 2025, lo 0,7% in più.Il report dell Ocse prende in considerazione i dazi e le misure ritorsive del 25% tra Stati Uniti da un lato e Canada e Messico dall altro, che dovrebbero entrare in vigore da aprile. Vengono considerati anche i dazi tra Usa e Cina e quelli al 25% imposti dalla Casa Bianca su tutto l import di acciaio e alluminio. Non vengono ancora prese in esame le tariffe contro l Unione Europea. Il commento è di Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, è anche direttore e vicepresidente della Fondazione Edison.Le ripercussioni del crollo di Wall Street sui portafogli delle famiglie UsaA inizio febbraio JP Morgan calcolava che i risparmiatori Usa, entusiasti per la Borsa americana che il 19 febbraio toccava per l'ultima volta il massimo storico, stavano comprando una gran quantità di azioni a Wall Street. Secondo i calcoli della banca d'affari, nella sola settimana precedente al 5 febbraio avevano acquistato ben 12 miliardi di dollari di azioni. Mai avevano comprato così tanto a Wall Street in una sola settimana, almeno da quando JP Morgan calcola questo dato dal 2020. E le preferite dalle famiglie erano state Tesla e Nvidia. Peccato che dal 5 febbraio Wall Street abbia perso il 7%, il Nasdaq il 10%, Tesla il 34% e Nvidia il 3%. Poco stupisce se (come scriveva Reuters pochi giorni fa dopo un giro di interviste tra gestori patrimoniali statunitensi e come confermano i dati della American Association Individual Investors) ora molti risparmiatori stiano accumulando cash nei portafogli e riducendo le azioni: le ferite dei crolli improvvisi delle Borse statunitensi fanno male. Anche perché sono causate da scelte politiche e non da motivi concreti. Ne parliamo con Morya Longo, Il Sole 24 Ore Cina, crolla l export con la RussiaLe esportazioni cinesi verso la Russia sono crollate del 10,9% nei primi due mesi del 2025, mentre le importazioni sono scese del 3,9%, segnando un'inversione rispetto alla crescita costante degli ultimi anni. Possibili cause includono la pressione politica e i dazi USA. La Cina punta a una crescita economica del 5% nonostante la guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma affronta rischi di deflazione (-0,7% a febbraio). La produzione industriale cresce del 5,9%, le vendite al dettaglio del 4%, mentre la disoccupazione urbana sale al 5,4%.Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it
Sino e Dom tornano per un nuovo episodio tra riarmamento dei paesi europei, energia nucleare in Italia, mercati finanziari che scendono, il fenomeno del foodie call, falegnami introvabili e molto altro.Apri il link per sottoscrivere ad un piano Zencastr usufruendo dello sconto Expatriati del 30%https://zen.ai/u1PcslG4r8g7s1ZYsg35qw
Il Papa migliora, sciolta la prognosi: “Non è più in imminente pericolo di vita”.
E oggi il commento è di Angelo Paura sull'effetto dei dazi sull'andamento delle borse, con l'analisi di Gabriele Rosana andiamo a Bruxelles dove i 27 paesi si compattano sugli armamenti, con Anna Guaita torniamo sul fronte ucraino dove l'assenza delle armi americane si è fatta sentire subito, torniamo in Italia con Lorena Loiacono e le novità sull'accesso a Medicina, per la cronaca andiamo a Trieste dove l'inviata Claudia Guasco ci parla del dna di un assassino scoperto sulle buste in cui c'era il corpo di Liliana Resinovich, e come ogni venerdì la rubrica Momenti di Gloria con il film della settimana commentato da Gloria Satta
Torna la rubrica settimanale dedicata al risparmio e agli investimenti a partire dai temi di attualità. Partiamo rivolgendo uno sguardo ai mercati, nel giorno in cui si riunisce la Bce, da cui si attende un nuovo taglio dei tassi d’interesse di ulteriori 25 punti base. L'introduzione dei dazi voluti da Donald Trump e le tensioni geopolitiche, poi, continuano ad agitare le Borse che questa settimana hanno vissuto sedute molto critiche. Ci affidiamo al commento di Gianluca Ungari, Head of Portfolio Management Italy di Vontobel. Proseguiamo con un approfondimento dedicato al mondo del credito cooperativo. Con Giuseppe Maino - Presidente BCC Milano e Presidente di Iccrea banca - fotografiamo lo stato di salute di questo settore molto specifico nel panorama bancario italiano ed europeo. Ci chiediamo quale sia, oggi, il significato e il valore di un modello come quello cooperativo, che ha il suo fulcro nel legame con la realtà locale, in un tempo in cui la tecnologia e l'automazione giocano un ruolo di primo piano, mentre le filiali sul territorio diminuiscono a vista d'occhio.
Messico, Canada e Cina sono i primi Paesi colpiti dai dazi statunitensi. Timori per l'Unione europea minacciata da altri dazi annunciati dal presidente Trump e che hanno fatto affondare le Borse europee.Ne parliamo con Massimiliano Giansanti (nella foto), presidente Confagricoltura e l'economista, Michele Boldrini.
Apertura in rosso per le Borse europee sotto il peso della guerra dei dazi, che ieri ha mandato ko Wall Street e oggi ha fatto scivolare anche i mercati asiatici. Gli investitori sono diventati decisamente più avversi al rischio dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato l entrata in vigore, da oggi, di dazi del 25% su Canada e Messico e il raddoppio delle tariffe sui prodotti cinesi (al 20%), ribadendo che il 2 aprile entreranno in vigore i dazi reciproci, a partire da quelli sui prodotti agricoli. Immediata la riposta di Pechino e Ottawa che hanno già annunciato le contromosse con tariffe sui prodotti statunitensi. L attenzione del mercato resta rivolta anche agli sviluppi delle prospettive di pace in Ucraina, dopo che gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti militari a Kiev. Ne parliamo con Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management.La guerra dei dazi è cominciataSe i dazi sui prodotti europei sono ancora nella fase di una promessa minacciosa («Abbiamo preso la decisione, e la annunceremo a breve: saranno del 25%», aveva detto Donald Trump a fine febbraio, in occasione del primo consiglio dei ministri del suo governo), quelli contro Canada, Messico e Cina sono da oggi 4 febbraio una realtà. La guerra commerciale è dunque iniziata e i mercati finanziari sono già andati in tilt. L annuncio di ieri dei dazi trumpiani su un mercato di merci dal valore complessivo di 1.500 miliardi di dollari ha infatti innescato un crollo delle azioni globali e spinto al ribasso i rendimenti obbligazionari, mentre sono scesi sia il peso messicano che il dollaro canadese. Secondo Washington, queste misure vengono adottate a causa di inaccettabili afflussi di droga e migranti illegali negli Usa. Per quanto riguarda la Cina, secondo la Casa Bianca anche Pechino non ha preso alcuna misura per limitare le forniture di fentanyl agli Stati Uniti. Intanto, la Ue ha posto l accento sul fatto che la decisione di Trump rischia di interrompere il commercio globale, creando «inutili incertezze in un momento in cui la cooperazione internazionale è più cruciale che mai». Ma gli effetti negativi potrebbero manifestarsi nel giro di breve anche all interno degli Stati Uniti. Secondo gli economisti americani, i dazi su Canada e Messico, che da soli coprono un valore di oltre 900 miliardi di dollari di importazioni annuali verso gli Stati Uniti, rappresenteranno una grave battuta d'arresto per tutta l'economia nordamericana, che è altamente integrata. Il commento è di Mario Deaglio, professore emerito di Economia Internazionale Università di Torino e Lucia Tajoli, Professor of Economics and International Economics al politecnico di milano e Senior Researcher a ISPI.
Dopo anni di crisi le Borse cinesi stanno vivendo un momento positivo. Durerà?
Dopo anni di crisi le Borse cinesi stanno vivendo un momento positivo. Durerà?
L irrompere sulla scena delle politiche commerciali di Donald Trump attenua l ottimismo e fa aumentare la prudenza degli operatori sull andamento delle Borse nei prossimi mesi.. Lo rivela il consueto sondaggio mensile di Assiom Forex condotto fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor in vista del Congresso che si svolge a Torino oggi e domani. Rispetto a un mese fa, scende dall 87% all 83% chi vede mercati stabili o in rialzo, mentre sale al 62% dal 57% la quota di chi non prevede altri guadagni. Interviene Chiara Di Michele, Radiocor.Lavoro, in 10 anni il disallineamento tra domanda e offerta è raddoppiatoIl nuovo rapporto "Talent Shortage" di ManpowerGroup, realizzato intervistando oltre 40mila datori di lavoro in 42 paesi del mondo, di cui 750 italiani, rivela che in Italia il 78% delle aziende vorrebbe assumere nuove risorse ma non trova candidati con le competenze giuste. Soltanto un paio di giorni Confcommercio lamentava che nel 2025 non si riusciranno a trovare 258 mila lavoratori dei settori commercio, ristorazione e alloggio, con un mismatch tra domanda e offerta di lavoro rispetto allo scorso anno in crescita del 4%. Una vera e propria emergenza che «rischia di frenare la crescita dei settori e del Pil».Nel report ManpowerGroup, nel confronto globale, il dato italiano è più alto della media dei 42 paesi considerati che è del 74%, ma è migliore rispetto a quello della Germania che ha il tasso più alto di talent shortage, con l'86%, di Israele (85%) e del Portogallo (84%). Ed è in linea con il 76% di Paesi come la Francia, il Regno Unito, la Svezia, la Svizzera, i Paesi Bassi, la Turchia e la Spagna (75%). Viceversa in fondo alla classifica, tra i paesi dove le aziende riferiscono minori difficoltà a trovare personale qualificato ci sono la Colombia e la Polonia dove il talent shortage è del 59% e Porto Rico (53%). Grandi potenze economiche come gli Stati Uniti hanno un tasso del 71%, inferiore rispetto a quello della Cina dove è del 74%. Dopo i minimi storici negli anni tra il 2008 e il 2012, la carenza di profili adeguati è un fenomeno che ha iniziato progressivamente a rialzare la testa, per crescere in maniera continua dal 2016 in poi e raggiungere il picco nel 2023, quando ha sfiorato la media dell'80%, dal 30% del 2007. Parlando dell'Italia, Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup, spiega che «negli ultimi 10 anni il problema è più che raddoppiato, siamo passati dal 36% al 78% di imprese che dichiarano difficoltà a trovare i profili giusti. Viviamo un mercato del lavoro estremamente complesso e un ritardo come Paese su molte tematiche che vanno dalle nuove tecnologie fino alla transizione ecologica. C'è bisogno di una accelerazione nel leggere i trend e cercare le risposte per fare fronte alla velocità con cui sta crescendo il disallineamento domanda e offerta di lavoro». Il commento è di Anna Gionfriddo, Amministratore Delegato di ManpowerGroup.
Borse in ribasso e dollaro forte segnano una giornata critica per i mercati