POPULARITY
Categories
El periodista Antonio Pampliega nos cuenta su experiencia durante el secuestro que sufrió en Siria. Además nos narra cómo es el mundo de los corresponsales de guerra y los horrores de los conflictos armados.Escuchar audio
Congreso de Morelos extingue el IMIPE y crea nueva Secretaría Aseguran objetos prohibidos en penal de Culiacán Trump lamenta muerte de soldados en Siria tras emboscadaMás información en nuestro Podcast
La FIFA recibe 5 millones de solicitudes de boletos para el Mundial 2026 en apenas 24 horas; Muere Abraham Quintanilla, papá de Selena, a los 86 años; Donald Trump prometió responder al ataque del Estado Islámico que mató a soldados estadounidenses y un intérprete civil en Siria; La inversión física del gobierno en Pemex fue de 193 mil millones de pesos, un desplome de 29% contra el mismo periodo de 2024, al quitar la inflación.Un Podcast de EL UNIVERSAL Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
- Un nuevo índice internacional pone al Morentato en su lugar. Se trata del Índice de Conflictos y Violencia Política 2025 de la organización Datos de Ubicación y Eventos de Conflictos Armados (ACLED, por sus siglas en inglés). - Según este índice internacional México es el cuarto país más violento del mundo, sólo debajo de Palestina, Siria y Myanmar. - Y el segundo lugar en el rubro de “peligro para civiles”, es decir, para personas como tú y como yo. El segundo más violento de todo el mundo. - En el mismo tono, la organización Reporteros sin Fronteras afirma que, cito: Año tras año, México sigue siendo uno de los países más peligrosos y mortíferos del mundo para los periodistas. - En esto convirtió a México el Narco Régimen Morenista a nuestro país. Hosted by Simplecast, an AdsWizz company. See https://pcm.adswizz.com for information about our collection and use of personal data for advertising.
Incendio en Iztapalapa deja una mujer muerta y un hombre herido Nadador mexicano de 71 años gana plata en Mundial OceanmanAtaque en Siria deja dos soldados estadounidenses muertosMás información en nuestro podcast
Hoy arrancamos en Oslo con la aparición pública, tras más de un año en la clandestinidad, de la líder opositora venezolana María Corina Machado. Analizamos la nueva estrategia de seguridad de Estados Unidos, que intenta dividir a Europa, y ponemos el foco en dos conflictos en los que ha estallado la violencia tras la firma de sendos acuerdos de paz auspiciados por Trump: Tailandia y Camboya, y la República Democrática del Congo y Ruanda. La imagen de la semana captura las inundaciones que siguen asolando campamentos enteros en la Franja de Gaza. Y también hacemos paradas en Bulgaria, Siria y Dinamarca.
1) People help the People. Mentre a Gaza i palestinesi lottano con la tempesta Byron, in Israele un gruppo di famiglie prova a tendere una mano. (Ayelet Lerman - Gaza Support Network) 2) Gli scomparsi della Siria. Nel paese che prova a guardare avanti, centinaia di famiglie stanno ancora cercando i propri cari spariti nel buco nero della dittatura. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti, sulla guerra in Ucraina Trump non vuole perdere tempo, né con Zelensky né con gli europei. Ma nemmeno tra i repubblicani sono tutti convinti della sua dottrina. (Roberto Festa) 4) Dopo 12 anni, il Portogallo torna in piazza con il primo sciopero generale dai tempi delle Troika. Tre milioni di persone in strada contro una riforma che rende il lavoro più precario. (Goffredo Adinolfi - univ. Lisbona) 5) Il primo social media ban del mondo. In Australia milioni di bambini e ragazzi under 16 non possono più creare un account sui social network. (Stefano Girola) 6) World Music. Dal Portogallo Lina, l'artista di Porto che fa rivivere il fado. (Marcello Lorrai)
Relazioni pericolose Siria, un anno dopo la caduta di Bashar al-Assad La tragica storia di Beatrice Cenci in scena a Milano Qui, ora
1) A Gaza le disgrazie non arrivano mai sole. Nella striscia arriva la tempesta Byron: centinaia di migliaia di persone a rischio mentre pioggia e vento distruggono tende e rifugi. (Sami Abu Omar) 2) Siria, l'incognita della convivenza. Il futuro del paese dipenderà anche da come le diverse comunità etniche religiose riusciranno a vivere insieme. Reportage dalla zona Alawita della Siria. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti, dopo 28 anni la candidata democratica diventa sindaca di Miami. Per Donald Trump, che ripete che il paese non è mai stato così bene, è un altro campanello d'allarme. (Roberto Festa) 4) Regno Unito, il labourista Starmer ha appena iniziato la sua battaglia contro l'immigrazione. Il primo ministro britannico ora vuole modificare la convenzione europea sui diritti umani. (Elena Siniscalco) 5) Operazione Overlord. I militanti di estrema destra inglesi che vogliono fermare le barche dei migranti che partono dalla Francia verso il Regno Unito. (Veronica Gennari) 6) Un mondo sempre più ricco e sempre più diseguale. Secondo il World Inequality report lo 0,001 controllano una ricchezza tre volte superiore a quella di metà dell'umanità. (Alice Franchi)
A un anno dalla caduta del regime di Bashar Assad (e dopo 14 anni di guerra civile) ci si chiede quale paese sia oggi la Siria, e che cosa è davvero cambiato per la gente comune? Le celebrazioni per la libertà ritrovata hanno lasciato il posto alla preoccupazione e alla paura, visti i recenti massacri contro le minoranze alawite e curde? O restano motivi di ottimismo? Come sono state vissute le recenti elezioni? Lo abbiamo chiesto a persone incontrate lungo un viaggio da Damasco ad Aleppo e ritorno. Fra loro: una ragazza curda, un ex rifugiato tornato in Siria, un attivista che era stato in prigione diverse volte durante il passato regime.
Maria Corina Machado, líder de la oposición de Venezuela, fue galardonada hace unas semanas con el Premio Nobel de la Paz. Este miércoles debería ir a recogerlo a Oslo pero claro, salir de Venezuela es complicado para Machado y hoy no se le ha visto en Oslo.El presidente ucraniano Volodimir Zelenski ha viajado a Italia, donde se ha reunido con el papa para tratar la situación en su país. Nos va a ampliar esta noticia nuestro corresponsal en Roma. Estaremos en Siria con nuestra enviada especial Laura Alonso, que ha hablado con familiares de asesinados y desaparecidos bajo la dictadura de Bachar Al Assad. De algunos cadáveres se ha conocido el paradero hace muy poco. Hablaremos también del informe anual de Reporteros Sin Fronteras sobre la violencia contra los periodistas en el mundo, de la nueva ley en Australia que prohíbe a los menores de 16 usar redes sociales y del estado de emergencia declarado en Lituania por globos procedentes de Bielorrusia que han violado su espacio aéreo.Además estará con nosotros Lorena Cobas, portavoz de UNICEF, para evaluar la situación de los niños en Sri Lanka, uno de los países más afectados por los ciclones que han golpeado el sudeste asiático. Escuchar audio
1) Siria, un anno dopo la caduta di Assad. La gioia per le strade di Damasco più forte delle difficoltà. Il reportage di Esteri. 2) Stati Uniti. Donald Trump oggi in Pennsylvania per tentare di rilanciare la sua presidenza. Il 76 % della popolazione si lamenta del costo della vita che continua ad aumentare 3) Spagna. Crescita più che doppia rispetto alla media europea. Il governo Sanchez rinuncia ai prestiti di Next Generation. 4) Crisi Climatica. La produzione insostenibile del cibo causa danni ambientali incalcolabili. Dall'ultimo rapporto delle Nazioni unite 5) Il libro del martedì: ”Unspeakable” di Martina Stefanoni. I veri motivi del silenzio delle multinazionali di fronte al genocidio di Gaza. 6) ”Il premio per la pace a Trump viola la neutralità politica della Fifa”. Una ONG britannica porta Gianni Infantino di fronte alla commissione etica del governo del calcio.
Tras un año en el poder, el nuevo líder sirio se ha ganado la simpatía de Trump y gran parte de Occidente, pero en su país la gente conoce sus debilidades.
Leone XIV in Piazza di Spagna per l'Immacolata: l'umanità è provata, fioriscano dignità e pace Il Papa all'Angelus: il sì di Maria si rinnovi ogni giorno nella libertà e con opere d'amore L'Europa ribadisce pieno sostegno all'Ucraina. Un anno fa la caduta di Assad in Siria, nel Paese prosegue tra luci e ombre il processo di ricostruzione e riconciliazione
Sono in calo gli aiuti alla cooperazione delle Nazioni Unite via di un pianeta scosso da violenza e legge del più forte. In più i negoziati per la pace in Ucraina sono in stallo e sono ripresi scontri al confine tra Thailandia e Cambogia. Solo la Siria, un anno dopo il crollo del regime di Assad, sembra riprendersi a fatica. Cambierà a livello europeo la posizione su costruire hub nei paesi terzi per il rimpatrio dei migranti, il che potrebbe rendere più utilizzabili i centri costruiti dal governo italiano in Albania, ad oggi molto poco usati. Prosegue la lotta per l'acquisto di Warner Bros: dopo l'offerta di Netflix per 90 miliardi di dollari, è arrivata la controofferta di Paramount di 108 miliardi – per giocarsi il futuro del cinema e dello streaming. Puntata speciale Un set più sostenibile parte dalla sceneggiatura, con Marina Pierri e Dörte Schneider Garcìa Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.
Así las Cosas, con Gabriela Warkentin – 08 diciembre 2025
Mauricio Meschoulam
La ONU reduce a la mitad su llamamiento humanitario para 2026 tras drásticos recortes de donantes clave. El peor brote de cólera en 25 años azota la RDC: más de 64.000 casos y casi 1.900 muertes en 2025. UNRWA denuncia irrupción policial en su sede de Jerusalén Este y la sustitución de la bandera de la ONU
Se cumple un año desde que fue derrocado el régimen Al Asad tras décadas de poder en Siria, en las que murieron o fueron desaparecidas cientos de miles de personas, muchas de ellas en las cárceles del sistema represivo. A estas víctimas se sumaron las provocadas por la aparición de grupos yihadistas que se tomaron parte del país en el caos. RFI entrevistó a dos personas que fueron privadas de su libertad. Gestos sencillos que salvan: unos dibujos esbozados con tinta en el papel; una novela de ficción imaginada desde una celda sucia. Estas fueron las armas del sirio Najah Albukai y el estadounidense Theo Padnos para enfrentarse al encierro. En 2012 ambos fueron detenidos en Siria. El primero, por el régimen de Bachar Al Asad, encarcelado en uno de sus calabozos, el segundo, secuestrado dos años por los yihadistas del Frente Al Nusra, grupo que dirigía en la época el actual presidente sirio Ahmad Al Charaa. Najah Albukai es artista y hoy reside en Francia. Ha dibujado decenas de grabados sobre las torturas que él y otros sufrieron en la cárcel, también era una forma de sobrevivir. "Lo hacía para entretenerme, para ganarme la confianza de mis compañeros y de los guardias de la prisión. Evitar problemas", dice a RFI más de una década después de su arresto. "Uno de ellos me pidió el retrato del hijo de Bachar Al Asad. Dibujar al presidente te protegía. Luego cuando me liberaron, me dediqué a tocar el laúd. Luego, al exiliarme en Beirut, empecé a dibujar un montón y con facilidad". Theo Padnos, en medio de las golpizas y las amenazas de decapitación, se convirtió en una especie de Sherezade de Las mil y una noches. "Yo le dije a mis guardias: estoy escribiendo una historia de amor y se las voy a leer. Por la rendija de la celda me preguntaban: "¿Qué estás escribiendo?". ¿Algo de amor y de sexo? Yallah, cuéntanos", respondían. Leer tambiénRFI en la prisión de Sednaya, símbolo del terror metódico y sistemático del régimen Al Asad Perdonar Tanto tiempo después, ¿les es posible perdonar? Para Najah, no les incumbe a los artistas o a los músicos el trabajo de justicia. "No somos un ministerio de justicia. No podemos indultar asesinos o victimarios. Lo nuestro son las artes, la música y la belleza", afirma. Por su parte, Padnos dice aún tenerle rencor a los estadounidenses. "Por bombardear y armar a Siria. Los hombres del Frente Al Nusra y de Estado Islámico que me custodiaban, en cambio, pienso que fueron también víctimas, dirigidas por Abu Mohamed Al Jolani, el ahora presidente Ahmad Al Charaa. Eran pobres, se les pidió que torturaran y no podían rehusarse. Pero estaban avergonzados". Perfil de un gobernante Ahora gobierna en Siria un excombatiente remodelado, que ha visitado en traje elegante a los dirigentes del mundo. Aunque no confíen en él plenamente, no lo aborrecen tampoco. "Tiene buenas intenciones", asegura Padnos. "Creo que él quiere gobernar el país de forma correcta, pero no sabe cómo. Fue jefe tribal y sabe ser justo con su propia comunidad, pero no estoy seguro de que logre dirigir todo el país o si las minorías se sienten protegidas por él". Albukai, por su parte, solo quiere volver a ver un país sereno. "Hay un gobierno de transición, que no ha arreglado todo, pero esta nueva estabilidad debe continuar hasta que se construya un verdadero Estado, con una Constitución. Se requiere tiempo. Por fortuna, los europeos, los estadounidenses y hasta los rusos saben que pueden avanzar con estas autoridades". Theo Padnos y Najah Albukai publicaron juntos un libro en francés titulado La Syrie au Coeur: Du cachot à la liberté (Siria en el corazón: del calabozo a la libertad), en la editorial L'aube.
El jefe de la misión de ACNUR en Siria, Gonzalo Vargas Llosa, explica los retos a los que se enfrentan las personas que han vuelto a su país de origen.
El PP recupera su ventaja sobre un PSOE tocado por la corrupción y la gestión del 'caso Salazar'. A pesar de su fragilidad parlamentaria, el Gobierno pretende vetar la privatización de hospitales públicos. Y, un año después de la caída de Bashar el Assad, Siria trata de reconstruirse tras años de guerra civil y en medio de una profunda crisis económica y humanitaria.
Fra Graziano Maria, della comunità del Memoriale di San Paolo a Damasco, Siria, medita il Vangelo del giorno.Il passo evangelico di oggi è tratto dal Vangelo secondo Matteo 18,12-14.
Netanyahu respinge la possibilità di uno Stato palestinese.Siria: un anno fa cadeva il dittatore Bashar al Assad.Benin: Tentato colpo di Stato in Benin: esercito fedele al governo riconquista il controllo.Iran: due organizzatori della maratona arrestati per aver permesso alle donne di gareggiare senza velo.Thailandia e Cambogia: raid aerei sul confine conteso.Musk paragona l'UE ai nazisti mentre X cancella l'account del blocco.Trump accusa Zelenskyy: “Non vuole firmare il piano di pace”.Venezuela, muore in carcere l'oppositore Alfredo Díaz. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Introduzione: L'indifferenza come arma: l'appello dell'Onu a un mondo che non ascolta
A Damasco e nelle più importanti città del Paese si celebra il primo anniversario della caduta di Bashar al-Assad e della presa del potere da parte del gruppo dell'autoproclamato presidente Ahmad al-Sharaa.
En tan solo unas semanas, una "Junta de Paz" controlada por Donald Trump se va a poner al frente a Gaza. No es complicado pensar que en ese momento se va a producir un terremoto informativo. Hasta la fecha Hamas no ha protestado, por que? No hay que olvidar una extrana historia: cuando Hamas comenzo a efectuar sus operaciones se supo y conocio como Israel habia apoyado la creacion de este movimiento. Pero no es la primera vez que ocurre. Estados Unidos habia apoyado en sus inicios a Bin Laden, del mismo todo que, aun perteneciendo a un un grupo vinculado a Al Qaeda, el nuevo presidente de Siria fue enemigo y amigo a la vez...
El año 69 d.C. es uno de los más agitados y caóticos de la historia del imperio romano. En poco más de un año, cuatro hombres se hicieron con el trono tras la muerte de Nerón: Galba, Otón, Vitelio y Vespasiano. Este período demostró que, una vez desaparecido el prestigio de la dinastía julio-claudia, el Senado era ya un mero órgano decorativo y la dignidad imperial dependía exclusivamente de contar con el apoyo de las legiones. Nerón se suicidó el 9 de junio del año 68. Sin heredero, el vacío de poder desató una guerra civil. El primer beneficiario fue Servio Sulpicio Galba, gobernador de la Tarraconense. Hombre de linaje patricio y 73 años, fue reconocido por el Senado y la Guardia Pretoriana. Llegó a Roma en octubre de ese año, pero su gobierno fue un desastre desde el primer día: recortó gastos, se negó a pagar el donativo prometido a los pretorianos y adoptó como heredero a Lucio Calpurnio Pisón, un aristócrata sin carisma ni apoyos militares. Tres meses más tarde las legiones de Germania Superior e Inferior se sublevaron y proclamaron emperador a Aulo Vitelio. Cuando la noticia llegó a Roma los pretorianos asesinaron a Galba y a Pisón en pleno Foro. El Senado, aterrorizado, proclamó emperador a Marco Salvio Otón. Otón, antiguo compañero de juergas de Nerón y gobernador de Lusitania, tenía el apoyo del Pretorio y de parte del pueblo romano. Intentó negociar con Vitelio, que ya marchaba hacia Italia con sus legiones. La negociación fracasó. El 14 de abril del año 69 se libró la primera batalla de Bedriacum (cerca de Cremona). Las tropas de Otón fueron aplastadas. Al recibir la noticia, Otón se suicidó, pero no sin antes pronunciar una frase que ha pasado a la historia: “Es más justo que muera uno por todos, que todos por uno”. Había reinado 91 días. Vitelio entró en Roma en julio entre desfiles, banquetes y celebraciones. Su gobierno fue un espectáculo de despilfarro y crueldad: ejecuciones masivas de oficiales fieles a Otón, disolución de las cohortes pretorianas para sustituirlas por sus tropas germanas y un despilfarro que dejó exhausto el tesoro imperial. Entretanto, en Oriente, las legiones de Judea, Siria y Egipto proclamaron emperador a Tito Flavio Vespasiano, el general que se encargaba en esos momentos de la revuelta judía. Vespasiano controlaba los envíos de grano de Egipto y tenía el apoyo de su hijo Tito y del prefecto de Egipto, Tiberio Julio Alejandro. Las legiones del Danubio que estaban al mando de Marco Antonio Primo invadieron Italia en octubre. A finales de ese mes se libró la segunda batalla de Bedriacum y las tropas de Vitelio fueron aniquiladas. En diciembre, Antonio Primo entró en Roma. Vitelio intentó abdicar y esconderse, pero fue descubierto, arrastrado desnudo por las calles y arrojado al Tíber tras ser torturado. El día 21 de diciembre del año 69, el Senado proclamó a Vespasiano, que aún estaba en Alejandría. Con él comenzó la dinastía Flavia. Para hablar de este año tan importante en la historia de la Antigua Roma nos acompaña hoy Federico Romero, que ya pasó por aquí hace unos meses para hablarnos de aquellos bárbaros que se significaron en su defensa del imperio. Hoy nos vamos cuatro siglos atrás al momento en el que Roma estaba en la cúspide de su poder. Bibliografía: “En defensa de Roma” de Federico Romero - https://amzn.to/48zc0AZ “El año de los cuatro emperadores” Desperta Ferro - https://www.despertaferro-ediciones.com/revistas/numero/72-69-d-c-el-ano-de-los-cuatro-emperadores-roma-vespasiano/ “El imperio romano” de Isaac Asimov - https://amzn.to/3XEwa7w “Rome: An Empire's Story” de Greg Woolf - https://amzn.to/4rFaTrZ Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals
Gaza registra más de 20.500 nuevos desplazamientos en una semana por ataques y mal tiempo. OCHA contabiliza 227 palestinos asesinados en Cisjordania en lo que va de año. El Consejo de Seguridad visita Siria por primera vez
Il 30 novembre in Honduras ci sono state le elezioni presidenziali, ma lo scrutinio procede molto a rilento, con la conta dei voti che è stata sospesa e riattivata diverse volte. Con Camilla Desideri, giornalista di Internazionale.Un anno fa in Siria le milizie jihadiste antigovernative prendevano il controllo di Damasco e costringevano il presidente Bashar al Assad a fuggire a Mosca. Con Marta Bellingreri, giornalista.Oggi parliamo anche di:Film • L'anno nuovo che non arriva di Bogdan Mureșanu.Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
1) Giornata mondiale del suolo: l'ecocidio di Gaza. La terra della striscia è sommersa da 61 milioni di tonnellate di macerie e in due anni la quasi totalità delle coltivazioni è stata distrutta. (Alice Franchi) 2) Anche la musica è politica. Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi si ritirano dall'Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele al contest musicale. (Giulio Maria Piantedosi) 3) “Per affrontare il futuro abbiamo bisogno della giustizia”. Reportage dalla Siria che, a un anno dalla caduta del regime di Assad, prova a guardare avanti. (Emanuele Valenti) 4) Germania, generazione disarmata. Mentre il governo approva la riforma sulla leva militare, gli studenti di tutto il paese scendono in piazza contro la militarizzazione. (Alessandro Ricci) 5) Regno Unito, nel tentativo di tagliare la spesa sociale, il ministro della salute vuole diminuire le diagnosi le diagnosi dei problemi di salute mentale e di disturbi ADHD. (Elena Siniscalco) 6) Mondialità. L'America Latina tra la Cina e la politica del “cortile di casa” degli Stati Uniti. (Alfredo Somoza)
La tregua che non c'è: Israele bombarda Gaza e il Libano. E ruba cinque colonne bizantine in Cisgiordania.Spagna: Eurovision non è più una canzone, ma una condanna.Gli USA moderano un accordo di pace per Congo e Ruanda che includerà l'accesso ai minerali. L'esercito statunitense uccide quattro persone in un nuovo attacco contro una presunta nave adibita al trasporto della droga.Siria: i dossier di Damasco, anatomia di un regime.Myanmar: il maggior produttore di oppio.Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Introduzione: “L'eccezione americana: Israele, il prezzo del silenzio”
La actualidad destaca que Donald Trump conversa con el primer ministro israelí, Benjamín Netanyahu, invitándole a Washington para abordar el acuerdo de paz en Gaza y pedir un diálogo con Siria. En Honduras, el recuento electoral sigue muy ajustado entre Nasri Asfura y Salvador Nasralla. La policía detiene a tres jóvenes por una agresión sexual, ingresando en prisión provisional. Además, el agujero de la capa de ozono antártica se cierra antes de lo previsto, marcando su tamaño más reducido en cinco años y una recuperación total estimada para 2050. El Papa León 14 visita el Líbano, donde recibe una gran acogida y emite un potente mensaje de comunión, unidad y paz para el país y Oriente Medio, afirmando que la paz requiere una conversión de corazones. Se reúne con obispos, religiosos y jóvenes, instándoles a influir en la historia. El Líbano, un país diverso y estratégico, afronta la acogida de refugiados y crisis económicas. Pese a las dificultades, la convivencia y la paz entre ...
La gran conocedora del mundo vegetal mediterráneo Carme Bosch, fundadora de l'Escola de les Flors (La Escuela de las Flores) emprende nuevos viajes para realizar talleres que nos acerquen a la flora, pero también a la vida y la realidad mediterráneas. Uno de ellos nos lleva hasta la Isla de Chíos, en el Mar Egeo, frente a las costas de Turquía. Allí convive con artesanas y artesanos expertos en la extracción de la Almáciga, la resina comestible deL Lentisco que se comercializa desde la antigüedad. Hablamos también con Laura, enfermera voluntaria en los campos de refugiados de la Isla durante el periodo de la guerra en Siria. Laura se quedó en Chios y ahora junto a su marido haN montado la librería griego-española "A un Olmo Seco". Mientras las dos nos explican secretos de ese lugar de navegantes y genoveses, repleto de mandarinos, naranjos y limoneros, escuchamos la música de: ASÍKIDES- Montañas de Bingeol; MELINA- Mila Mou Normal ; YAMA- To Fredo Sou; AGGELINA- Sta Riha; SOKRATIS MALAMAS+ ALKINDOS IONNIDIS- HARIS ALEXIOU- Paraklisi; GADJO DILO- Sou Sfirizo; NEGROS TOU MORIA- O Anatolitis; IMAM BAILDI- Simiona.Escuchar audio
Hoy ha dimitido Andriy Yermak, mano derecha y líder de las negociaciones con EEUU y Rusia, después de que las agencias anticorrupción del país hayan registrado su casa. Yermak es el jefe de gabinete del presidente y una figura de enorme peso en el gobierno de Zelenski.Vamos a estar en Siria donde una operación militar israelí ha dejado al menos 13 muertos, hay niños entre las víctimas. También les hablaremos de la gira del papa León XIV. Hoy en Turquía se ha reunido con representantes religiosos de otros países.Estaremos en Alemania, donde el partido de ultraderecha AfD celebra este fin de semana un congreso para refundar su filial juvenil. Y también en Honduras que celebra este domingo elecciones presidenciales. Va a estar con nosotros Lizbeth Abarca, defensora ambiental de Cotabambas en Perú.Y hablaremos de los avances en la búsqueda de víctimas en el incendio en Hong Kong y de las lluvias torrenciales en varios países del sudeste asiático.Escuchar audio
P. Cristián (Chile)La muchacha israelita que que ayuda a limpiarse de la lepra a Naamán, jefe del ejército de Siria (2 Reyes). La Virgen busca curarnos, querernos, liberarnos. Desea que se cumpla el proyecto de Dios en nosotros. María significa la amada de Dios. Ella creyó en el amor de Dios. Aumentar nuestra fe y buscar la voluntad de Dios en cada momento. Eso nos da la paz y la seguridad de los hijos de Dios. Ella es refugio de los pecadores[Ver Meditación Escrita] https://www.hablarconjesus.com/meditaciones-escritas/
En esta nueva edición de «En perspectiva», Mariana García de Alvear entrevista a Raad Salam Naaman, doctor en filología árabe, que nos hace la presentación de su libro «La Iglesia Oriental frente al Islam». De origen iraquí y un cristiano católico caldeo, Raad Salam nos introduce en el mundo del Islam para hacernos comprender la persecución que viven los cristianos católicos en los países mayoritariamente islámicos como son Irán, Siria y Egipto. Nos habla de una fe que llevan custodiando desde la predicación de los apóstoles, y en su libro, da a conocer diferentes experiencias vividas por él y su comunidad cristiana frente al Islam y lo que han sufrido por la fe, haciendo vida la enseñanza de Jesús cuando dice: «Amad a vuestros enemigos y orad por los que os persiguen».
®Per lungo tempo, le antiche meraviglie della Siria hanno attirato studiosi e archeologi occidentali, intenzionati a dare lustro a monumenti risalenti a civiltà, da cui si vantavano di risalire. Poi è arrivata la guerra. Bombe, proiettili e le mani spietate dell'ISIS hanno distrutto siti, statue e manufatti secolari. È stato in quel momento che Maamoun Abdulkarim, ex Direttore generale per le antichità e i musei, nonostante gli immensi pericoli e le pesanti accuse di collaborare con il regime, decise di rimanere in Siria, per provare a salvare centinaia di migliaia di manufatti a rischio, sparsi per tutto il Paese. L'8 dicembre 2024 le forze di opposizione hanno liberato la Siria dalla dittatura e da allora il popolo siriano sta cautamente cercando di dare risposte nuove a domande centrali per la propria identità. Un quesito che aleggia ovunque è: il patrimonio culturale può essere solo pietre e rovine? O è qualcosa di più?Eva Ziedan, ex archeologa, ricercatrice e attivista, sostiene che la vera eredità della Siria risieda nelle conoscenze tramandate e nella saggezza popolare. La giornalista Zeina Shahla le fa eco, documentando le tante storie comuni a comunità diverse che il regime e la guerra hanno provato in tutti i modi ad allontanare. Così, mentre la Siria lotta per ridefinire sé stessa, il suo passato non è più una reliquia ma un campo di battaglia per l'identità, la memoria e il futuro.Prima emissione: 28 marzo 2025.
La Dra. Ivette Noriega, Investigadora Asociada Sénior en el Centro Begun para la Investigación y Educación en Prevención de la Violencia, Escuela de Ciencias Sociales Aplicadas Jack, Joseph y Morton Mandel, conversó con Lorena Mora-Mowry sobre su experiencia como latina fronteriza. Creció en familias y comunidades con experiencias binacionales, lo que le inculcó un sentido de sacrificio diario para acceder a la educación. La Dra. Noriega estudió la secundaria en El Paso, Texas, y comenzó sus estudios universitarios en premedicina en Texas Tech University. Sin embargo, el inicio de la guerra del narcotráfico en México la llevó a descubrir su pasión por la psicología. Observó la disminución de los factores de protección debido al aumento de la violencia y su impacto en los niños, especialmente los adolescentes, durante este período. Esta violencia llamó su atención porque había poca investigación sobre niños latinos expuestos a este tipo de violencia. Si bien existían estudios sobre Irlanda, Siria y otros países, había una escasez de investigación sobre niños latinos, y reconoció que habría tanto diferencias como similitudes con estas otras poblaciones. La Dra. Noriega se interesó en la beca Fulbright del Departamento de Estado por la oportunidad de intercambio cultural para científicos e investigadores estadounidenses. Conoció a colombianos, como reporteros y científicos, que le contaron sobre la violencia en Medellín en los ochenta y los programas para ayudar a niños y adolescentes con su salud mental y la exposición a la violencia. Tras un rechazo inicial, trabajó con profesores e investigadores y recibió la beca para 2017-2018. En Medellín, vivió en Itagüí, donde recopiló datos, escaneó cerebros y realizó pruebas psicométricas con estudiantes de bachillerato y secundaria para estudiar el impacto de la violencia en su cerebro y memoria. Completó su doctorado y actualmente realiza su postdoctorado en el Centro Begun para la Investigación y Educación en Prevención de la Violencia, Escuela de Ciencias Sociales Aplicadas Jack, Joseph y Morton Mandel en Cleveland. En Cleveland, la Dra. Noriega trabaja con niños expuestos a violencia, enfatizando que la violencia comunitaria afecta a todos, independientemente de la comunidad. Esta violencia puede ocurrir fuera del hogar y la escuela, aumentando la probabilidad de que los niños experimenten violencia doméstica o en la escuela. La Dra. Noriega destaca que la violencia comunitaria no discrimina y puede afectar a cualquier persona, incluidos los niños. También aborda el trauma intergeneracional, donde los padres o abuelos lidian con el trauma de sus hijos expuestos a la violencia. Además, discute el uso de sustancias ilícitas, que puede surgir de traumas, carencias o como medio para reprimir el hambre. La Dra. Noriega concluye la entrevista con un mensaje a la comunidad: “Manténganse conectados, apoyados y dedicados el tiempo”. Participen en eventos comunitarios que ofrezcan información relevante. Hay organizaciones maravillosas en todo Ohio que apoyan a la comunidad latina. No tengan miedo de pedir ayuda. Busquen en línea recursos como ‘casa para latinos' o ‘hogar para latinos'. También pueden encontrar recursos en ferias de salud y al llamar al 211 para obtener apoyo en situaciones de crisis. Si identifican un problema, no se queden callados. Busquen a alguien con quien se sientan seguros y apoyados, y vinculen con servicios que puedan ayudarlos.
Volvemos a Rojava, al Noreste de Siria, para conocer la realidad de las distintas mujeres que conviven en la Región Autònoma Kurda. Lo hacemos a través de la experiencia de la fotoperiodista y documentalista Victoria Rovira, que ha pasado cinco años conviviendo con mujeres kurdas, sirias, asirias, mujeres de Estado Islamico esposas e hijos de ISIS en campos de refugiados. De su experiencia nace la exposición de fotografias“Mujeres entre Guerras” que se puede ver en el Palau Robert de Barcelona y pronto de manera internacional. Hablamos con ella de Jinwar, tierra de mujeres en kurdo, ese pueblo creado para restaurar las heridas de muchas mujeres con diversidad de vivencias: Escuchamos la música de cantantes que recuperan los ritmos y poemas populares de la cultura kurda, pero también de anatolia y mesopotamia como: MAVIS GÜNESER– Hewae Dere Laçi; WAEED BOUHASSOUN- Je lui ai donné; AYNUR- Ez Keç Im; GÜLSEVEN MEDAR- Nervo; SUNA ALAN- Sîrïna Min; SERHAT KURAL- Teyr; ESMER- Hey Nabe. Escuchar audio
Il 16 novembre in Cile si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali, con il ballottaggio previsto per il 14 dicembre. In cima ai sondaggi c'è la candidata della sinistra Jeanette Jara. Con Elena Basso, giornalista, da Santiago.Il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, è stato incriminato con 142 capi d'accusa e rischia una condanna fino a 2.430 anni di reclusione. Con Murat Cinar, giornalista.Oggi parliamo anche di:YouTube • Why ramen is so valuable in prison sul canale Voxhttps://www.youtube.com/watch?v=PLt9fRYT92MCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan ZentiCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Il 10 novembre il presidente siriano Ahmed al Sharaa ha incontrato a Washington il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: la prima di un leader siriano degli ultimi ottant'anni. Con Marta Bellingreri, giornalista.Il 10 novembre l'Indonesia ha conferito il titolo di eroe nazionale all'ex dittatore Suharto, morto nel 2008, nonostante le proteste degli attivisti per la democrazia e dei familiari delle vittime del regime. Con Guido Creta, ricercatore in storia contemporanea dell'Indonesia.Oggi parliamo anche di:Tonga • "Tagliati fuori dal mondo" di Samanth Subramanianhttps://www.internazionale.it/magazine/samanth-subramanian/2025/11/06/tagliati-fuori-dal-mondoDisco • Iconoclasts di Anna von HausswolffCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan ZentiCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La "guerra contra el narcotráfico" lanzada por la administración Trump a comienzos de año se ha concentrado en Venezuela, elevando las tensiones entre ambos países. Washington ha sumado al inédito despliegue militar en el Caribe —similar al de conflictos como en Irak y Siria— el portaaviones Gerald Ford, el más grande del mundo. Gery J. Hale, experto en políticas antidrogas y ex jefe de inteligencia de la DEA, evoca motivos geoestratégicos que van más allá de la mera lucha contra el narcotráfico. El despliegue militar estadounidense en el Caribe "va más allá de la mera lucha contra el narcotráfico", sostiene Hale. "Es una medida estratégica. Venezuela afecta a los Estados Unidos porque tiene mucha cercanía con Irán. Venezuela le está proporcionando uranio a Irán, y eso es un problema grave. [El gobierno venezolano] también está facilitando la presencia de rusos y chinos en su territorio. Si consideramos la historia, cuando países enemigos de Estados Unidos se han establecido en la región, esto preocupa al gobierno estadounidense porque no sabe si es un primer paso hacia algo más grande", explica el ex jefe de inteligencia de la DEA. Venezuela respondió a estas amenazas con la aprobación de un nuevo plan militar que incluye la movilización de unidades de defensa locales y el fortalecimiento de la preparación nacional ante una posible intervención extranjera. Pero también cabe preguntarse cuál podría ser la reacción de los aliados de Caracas, principalmente Moscú y Pekín. "Es posible que Rusia o China vengan en auxilio de Venezuela. Podrían establecer un embargo, es decir, posicionar buques rusos alrededor de la zona fronteriza marítima de Venezuela para bloquear y confrontar a los estadounidenses. Pero no creo que lo hagan, porque Rusia está muy involucrada en Ucrania. Los rusos están perdiendo muchas tropas, mucho equipo, y no tienen la capacidad en este momento de exportar su maquinaria militar a Venezuela para apoyar a Caracas". Sin datos sobre el impacto de los ataques de EE. UU. en el Caribe Desde el inicio de esta operación militar, Washington ha bombardeado 20 embarcaciones y ha asesinado a 76 personas, sin presentar pruebas de que las víctimas estuvieran implicadas en el narcotráfico. A esto hay que añadir que, según datos del propio gobierno estadounidense, Venezuela no produce fentanilo. Además, el país apenas exporta el 5 % de la cocaína que llega a las costas norteamericanas. Por lo tanto, cabe preguntarse si este despliegue de tropas tendrá realmente algún efecto. "Estas políticas solamente se mantendrán durante la presidencia de Donald Trump. Por el momento no hay suficiente información para determinar si estos ataques han logrado reducir el flujo de droga que sale de Venezuela, pero también de Colombia y de América del Sur en general. Hay que esperar y hacer un análisis posterior". Para el experto, lo que sí queda claro es que Washington lanza un duro mensaje en la región, dirigido especialmente a aquellos países donde presuntamente operan los principales cárteles del narcotráfico.
Gaza: Oltre sei mila casi di amputazione. Unicef accusa Israele di bloccare un milione di siringhe necessarie per le vaccinazioni.Brasile: I manifestanti indigeni assaltano la sede della COP30, si scontrano con le guardie, chiedono terra e azioni.Turchia: Oltre duemila anni di carcere chiesti per il sindaco di Istanbul.Sudan: Un gruppo per i diritti umani sudanese accusa RSF di aver trasferito centinaia di prigionieri nelle prigioni di Nyala.Iraq: Alta affluenza alle urne: il paese cerca stabilità dopo vent'anni di guerra.Siria: Rubate statue romane dal Museo Nazionale di Damasco Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Introduzione: Giappone, una donna al potere rompe un tabù lungo due secoli: ma il volto del cambiamento è conservatore
Investigan a escoltas de Carlos Manzo por matar al asesino cuando ya estaba detenido; posponen reforma para adelantar consulta de revocación de Sheinbaum; presidente de Siria, antes acusado de terrorista, visita la Casa Blanca.
El encuentro entre Donald Trump y el líder sirio Ahmed al-Sharaa marca un giro diplomático con múltiples lecturas. A pesar de su pasado vinculado a Al-Qaeda, la visita a Washington podría sellar la normalización definitiva de su figura en el escenario global. Sobre las intenciones de Trump en Siria y los dilemas de un posible nuevo aliado, hablamos en El Debate con nuestros expertos.
Hoy se ha dado un primer paso en el posible final del cierre del gobierno federal estadounidense con la disposición de ocho senadores demócratas a votar la ley que permitiría financiar nuevamente al gobierno para que se ponga fin al que es ya el cierre más largo de la historia del país.No nos vamos a ir de Washington porque Donald Trump recibe a Ahmed Al Sharaa, presidente interino de Siria y exlíder de un grupo considerado terrorista por Estados Unidos vinculado a Al Qaeda. También en Francia porque el expresidente Nicolás Sarkozy ha salido de la cárcel tras tres semanas encerrado porque un tribunal ha aceptado el recurso para que no ingrese en prisión hasta que la sentencia sea firme.Hablaremos además de las políticas de reclutamiento para el ejécito en Alemania y Bélgica. Luego se lo detallamos.Profundizaremos en la polémica de la BBC y el documental sobre Trump.Y hoy vamos a hablar también de fútbol, de un partido que se jugó en 1942 entre futbolistas ucranianos y soldados del ejército alemán. Fue el que se conoce como `Partido de la muerte'.Escuchar audio
Andrea Rizzi reflexiona sobre el shutdown de Estados Unidos y sus implicaciones tanto dentro del país como en el resto del mundo.
1) Al via la Cop30. A Belem, il presidente Lula ha aperto i negoziati sul clima. Parallelamente, è iniziato anche il controvertice dei popoli, che porta al centro le voci dei movimenti e delle comunità indigene. (Francesco Martone, presidente dell'assemblea dei giudici del Tribunale Internazionale dei Diritti della natura) 2) Trent'anni fa veniva ucciso Ken Saro Wiwa, l'attivista e poeta nigeriano ucciso per aver protestato contro le multinazionali dell'industria petrolifera e i loro danni ambientali. Il ricordo di esteri. 3) Un presidente siriano alla casa bianca. Per la prima volta nella storia del paese, il presidente Al Sharaa visita il presidente degli stati uniti in un incontro cruciale per il futuro della Siria. (Marco Magnano) 4) La BBC nell'occhio del ciclone. I vertici dell'emittente pubblica britannica si dimettono per uno scandalo sulla manipolazione delle notizie. (Elena Siniscalco) 5) India, esplosione a New Delhi all'esterno dello storico Red Fort. Almeno 8 persone uccise. La polizia indaga sull'accaduto. (Emanuele Valenti) 6) Francia, dopo 21 giorni di carcere Nicolas Sarkozy da oggi è in libertà vigilata. Si conclude così l'epopea che l'ex presidente aveva descritto come un martirio. (Francesco Giorgini) 7) Serie Tv. Pluribus, su AppleTv la nuova creazione dell'autore di Breaking Bad (Alice Cucchetti)
Protección Civil alerta por posibles afectaciones en Chiapas por Frente Frío 13 Uruapan construirá monumento con llaves en memoria de Carlos Manzo Presidente de Siria llega a EU en visita oficialMás información en nuestro Podcast
Estudiantes de Uruapan cumplen tres días en paroCáncer gástrico causa 7 mil muertes al año en México ONU denuncia persistencia de secuestros y desapariciones en Siria Más información en nuestro podcast
====================================================SUSCRIBETEhttps://www.youtube.com/channel/UCNpffyr-7_zP1x1lS89ByaQ?sub_confirmation=1==================================================== LECCIÓN DE ESCUELA SABÁTICA IV TRIMESTRE DEL 2025Narrado por: Eddie RodriguezDesde: Guatemala, GuatemalaUna cortesía de DR'Ministries y Canaan Seventh-Day Adventist ChurchJUEVES 30 DE OCTUBREEL PRÍNCIPE DE PAZ ¿Cómo describen los siguientes textos el futuro que Dios había previsto para su pueblo? Isaías 9:6; 11:1-5; 60:17; Oseas 2:18; Miqueas 4:3. Aunque el tema principal de la lección de esta semana son las guerras del Antiguo Testamento, encomendadas por Dios y asistidas por él, debemos mencionar la presencia de otro tema igualmente significativo en los escritos proféticos del Antiguo Testamento: la visión futura de la era mesiánica, caracterizada por la paz. El Mesías es descrito como el “Príncipe de paz” (Isa. 9:6), quien establecerá un reino en el que el león y el cordero pastarán juntos (Isa. 11:1-8), donde no habrá destrucción ni daño (Isa. 11:9), donde la paz reinará (Isa. 60:17) y fluirá como un río (Isa. 66:12). Lee 2 Reyes 6:16-23. ¿Qué revelaciones ofrece esta historia acerca de los propósitos más profundos de Dios para su pueblo y la humanidad? Consideremos la historia de la alimentación del ejército sirio por iniciativa de Eliseo. En lugar de masacrarlos (2 Rey. 6:22), les mostró el ideal supremo de la paz, que siempre ha sido el deseo de Dios para su pueblo. Es interesante observar que Eliseo era plenamente consciente de la superioridad del ejército invisible que rodeaba al enemigo (2 Rey. 6:17). Dios está implicado en un conflicto cósmico que también ha afectado a nuestro planeta, pero el objetivo final de la redención no es un conflicto perpetuo, ni siquiera una subyugación eterna del enemigo en un estado de esclavitud, sino la paz eterna. Así como la violencia engendra violencia (Mat. 26:52), la paz engendra paz. El relato concluye afirmando que “las cuadrillas de Siria no volvieron más a la tierra de Israel” (2 Rey. 6:23). Piensa en maneras de emular a Jesús y actuar como agente de paz. Si estás atravesando algún conflicto, ¿cómo puedes ser un instrumento de paz y no de discordia?