Nueva Italia - Escuela de Italiano virtual

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Somos docentes de Italiano, nativos o con trayecto de estudio en Italia, que pensamos la enseñanza del idioma y de la cultura italiana de manera dinámica, creativa, comunicativa y abierta al uso de las nuevas tecnologías. Este es nuestro canal de podcast


    • May 30, 2022 LATEST EPISODE
    • infrequent NEW EPISODES
    • 29m AVG DURATION
    • 16 EPISODES


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    Latest episodes from Nueva Italia - Escuela de Italiano virtual

    Il Barocco italiano: un' introduzione storica, intellettuale e artistica. Parte 1

    Play Episode Listen Later May 30, 2022 34:23


    Un incontro con la storica dell'arte e curatrice Francesca Pietracci nel quale ricsotruiamo un'immagine del Barocco italiano, parlando della storia del XVII Secolo e delle maggiori correnti culturali dell'epoca. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    La casa sulla Scogliera - Capitolo 1 - Valeria (voce Davide Soldani)

    Play Episode Listen Later Apr 8, 2022 7:48


    Libro italiano per stranieri - livello B1 - La casa sulla scogliera. Capitolo 1 - Valeria --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Il Natale - Di Karina Meier (fine livello A2)

    Play Episode Listen Later Feb 5, 2022 3:40


    In questo podcast ascoltiamo una delle nostre migliori alunne Karina. L'autrice e interprete di questo bellissimo racconto breve, ha superato il livello A2. Complimenti Karina! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Dammi3Parole - filosofia e gastronomia italiana

    Play Episode Listen Later Dec 8, 2021 120:47


    In questo programma parliamo con la Dott.sa Michela Russo, Filosofa e Professoressa e Lettrice d´ italiano e spagnolo presso il Dipartimento di Ligue e Letterature Romanze della University of Michigan, nella cittá di Ann Arbor. Interviene Patricia Sponza Conduce Giulio Soldani --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Dammi3Parole - Abruzzo 2 - Nueva Italia

    Play Episode Listen Later Nov 20, 2021 55:57


    Dammi3PArole, il programma di radio della scuola d'Italiano Virtuale Nueva Italia. Oggi parliamo dell'Abruzzo, delle sue tradizioni e della su natura. Ospite in diretta dall'Italia (Abruzzo) Martin Angolian Partecipano: Luciano Fagioli Patricia Sponza Conduce: Giulio Soldani --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Dammi3Parole - Abruzzo 1 - Nueva Italia

    Play Episode Listen Later Nov 20, 2021 59:45


    Dammi3PArole, il programma di radio della scuola d'Italiano Virtuale Nueva Italia. Oggi parliamo dell'Abruzzo, delle sue tradizioni e della su natura. Ospite in diretta dall'Italia (Abruzzo) Martin Angolian Partecipano: Luciano Fagioli Patricia Sponza Conduce: Giulio Soldani --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Dammi3Parole/Campania 2

    Play Episode Listen Later Nov 17, 2021 64:27


    Un nuovo episodio del programma di radio Dammi3Parole. Parliamo nella seconda parte di tradizione italiana in Brasile, archeologia a Pompei e della scaramanzia. Intervengono Felipe Senatora - San Paolo (Brasile) Francesca Pietracci (Roma) Redazione Patricia Sponza (Buenos Aires) Luciano Fagioli (Buenos Aires) Conduttore Giulio Soldani (Buenos Aires) --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Dammi3Parole/ Campania 1

    Play Episode Listen Later Nov 17, 2021 63:15


    Um nuovo episodio del programma di radio Dammi3Parole, della Scuola d'Italiano Nueva Italia. Parliamo di italiani nel mondo, emigrazione dalla Campania al Brasile, con Felipe Senatore e della Costiera Amalfitana con Francesca Pietracci. Partecipano Patricia Sponza e Luciano Fagioli Conduce Giulio Soldani --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    Il Piemonte: i suoi territori e i suoi vini - A cura del Sommelier Mirko Gallo - Dammi3Parole - Radio Nueva Italia

    Play Episode Listen Later Oct 29, 2021 3:44


    Un viaggio alla volta del Piemonte e dei suoi magici territori, dove si producono vini pregiati. A cura del Sommelier Mirko Gallo - Dammi3Parole- Radio Nueva Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    I vini del Piemonte - a cura del Sommelier Mirko Gallo - Dammi3Parole - Radio Nueva Italia

    Play Episode Listen Later Oct 29, 2021 6:24


    Un'introduzione ai vini del Piemoente in relazione al suo territorio, a cura del Sommelier italiano Mirko Gallo. Dammi3Parole - Radio Nueva Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    La voce della Divina Commedia. L'Inferno. Voce di Davide Soldani - Settimana della lingua italiana nel mondo. Nueva Italia.

    Play Episode Listen Later Oct 20, 2021 8:54


    Proproniamo una lettura di alcuni frammenti dei primi Canti dell'Inferno Dantesco per celebrare la Settimana della lingua italiana nel mondo e i 700 anni della morte di Dante Alighieri. Voce recitante Davide Soldani. www.nuevaitalia.org --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    L'Italiano con le Fiabe regionali - Liguria: Il predestinato (Voce: Davide Soldani)

    Play Episode Listen Later Aug 2, 2021 10:52


    Il predestinato3 All'epoca in cui Genova era sotto l'influenza spagnola, un misero contadino del luogo ebbe la ventura di incontrare il re di Spagna. Il contadino, cui era appena nato un figlio, se ne stava sulla porta della sua casupola a contemplare le stelle. Passa il re di Spagna con il suo seguito e gli chiede cosa stesse facendo. «Guardo le stelle perché mi è appena nato un figlio e cerco di sapere che cosa diventerà da grande.» Il re scoppia a ridere e dice: «Ah, e secondo voi cosa prevedono le stelle per vostro figlio?». E il contadino tranquillo risponde: «Secondo le stelle mio figlio diventerà re di Spagna». «Se le cose stanno così, datemi il bambino perché possa ricevere l'istruzione di cui avrà bisogno.» «Come volete, anche se ciò che Dio promette è destino che si realizzi in ogni caso.» Il re prende il bambino, ma il giorno dopo lo affida a un servo perché lo porti nel bosco e Io ammazzi. Il servo, come spesso succede nelle fiabe, non ha il coraggio di eseguire l'ordine, abbandona il bambino sotto un cespuglio fiorito e toma dal re assicurando di aver fatto ciò che doveva. Il bosco apparteneva a un signore che tutte le mattine vi si recava a caccia con i suoi cani. Avvicinandosi a quel cespuglio sentì piangere. «Che strana selvaggina è mai questa?». Prese il piccolo, tornò a casa e, poiché non aveva figli, disse a sua moglie: «Guarda che cosa ho trovato questa mattina sotto un cespuglio fiorito; teniamolo con noi!». Lo fecero battezzare e gli misero nome Fiorindo, perché era stato trovato sotto dei fiori. Fiorindo divenne grande e ricevette l'istruzione necessaria e credeva di vivere con suo padre e sua madre. Ma un giorno a scuola scoppiò un litigio e un compagno gli disse: «Taci, tu sei solo un bastardo! Se ti chiami Fiorindo è solo perché sei stato trovato sotto dei fiori». Tornato a casa non volle mangiare e si mise in testa di andare a cercare i suoi genitori e non ci fu verso di fargli cambiare idea. Così gli diedero un cavallo, del denaro e lo lasciarono andare come voleva. Viaggiò finché arrivò in Spagna e si mise al servizio del re, che, vedendolo così educato e coraggioso, gli volle subito bene. Il re aveva una figlia di nome Chiara Stella che si innamorò subito di Fiorindo; lui, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, ricambiò questo amore. Il re aveva un fratello che era re del Portogallo e che, siccome stava preparando una grande festa della durata di tre giorni, scrisse al re di Spagna di mandargli la figlia. Questa non voleva, per non lasciare Fiorindo, ma alle insistenze del padre finì per acconsentire, dopo avere promesso all'amato che subito dopo i tre giorni sarebbe stata di ritorno. La partenza di Chiara Stella gettò Fiorindo nella più grande tristezza: egli si aggirava malinconico per il palazzo e tornò a meditare di andare alla ricerca dei suoi genitori. Il re, vedendolo di così pessimo umore, gliene domandò la ragione e Fiorindo raccontò per filo e per segno tutta la sua storia. Allora il re fece chiamare il servo: «Devi dirmi tutta la verità, perché altrimenti chiamo le guardie e ti faccio tagliare la testa». «Maestà, non avete che da domandare.» «Ti ricordi il bambino di quel contadino che stava a guardare le stelle? Cosa ne hai fatto? L'hai ucciso o no?» «Maestà, a dire il vero non ne ho avuto il coraggio, ma ho lasciato alle bestie feroci del bosco il compito di divorarlo.» «Capisco.» Allora il re fece venire Fiorindo e gli disse: «Visto che desideri tanto andare alla ricerca dei tuoi genitori, va' pure; ma prima fammi un favore: prendi questa lettera e portala a mio fratello, il re del Portogallo, ma bada di consegnarla a lui direttamente»... la fiaba continua se vuoi leggerla completa scrivici: italianosoldani@gmail.com --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    L'Italiano con le Fiabe regionali - Friuli Venezia Giulia: Maria Marina e Mago Senz'anima (Voce: Davide Soldani)

    Play Episode Listen Later Jul 28, 2021 6:11


    Maria Marina e Mago Senz'anima C'era una volta un principe molto coraggioso. Aveva sentito dire che una principessa meravigliosa, Maria Marina, era prigioniera di un orco misterioso chiamato Mago Senz'anima. Il principe si mise in viaggio alla ricerca della principessa e camminò per boschi e foreste, campagne, laghi e radure, attraversando laghi e fiumi. In un bosco fittissimo trovò una capannuccia di paglia e di tronchi. All'intemo della capanna c'era una vecchietta assai strana, una della razza di lis aganis. La vecchia ricevette il principe e senza dire una parola gli dette da bere e da mangiare. Il principe chiese: «Sto cercando Maria Marina, prigioniera di un orco, Mago Senz'anima.» «Ah, figlio mio», disse la vecchia, «io dovrei mangiarti come se tu fossi un pollo, ma siccome sei stato coraggioso e sincero non ti mangerò, inoltre ti darò tre focacce, un pettine e una spazzola, ti saranno utili. Cammina sempre verso Oriente.» Il principe lasciò la capannuccia e camminò e camminò, finché arrivò nei pressi di un immenso castello. Subito verso di lui accorsero dei soldati terribili che brandivano lance e spade. Il principe lanciò per terra il pettine, che subito si trasformò in una palude piena di canne che ostacolarono l'armata dei soldati. Girò ancora intorno al castello, ed ecco che arrivò un'orda di belve feroci che lo inseguivano. Lanciò la spazzola e la spazzola si trasformò in una foresta molto folta in cui le belve si persero. Il principe arrivò finalmente alle porte del castello. Sulla porta c'era un enorme cane con tre teste, il principe gli diede le tre focacce della vecchia. Il principe finalmente entrò nel castello, trovò Maria Marina in lacrime: «Oh, principe, sei arrivato a salvarmi, ma sarà molto difficile, molto difficile. Il mago che mi tiene prigioniera non può mai morire. So che la sua anima è nascosta in un uovo che sta dentro uno scrigno che sta chiuso in un mobile. Solo prendendo l'uovo e rompendolo sulla testa di Mago Senz'anima ci si potrà finalmente liberare di lui.» Il principe andò dal cane a tre teste, lo accarezzò e gli disse: «Tu certamente sai dov'è lo scrigno con l'uovo.» Il cane mansueto nottetempo lo portò presso un mobile che conteneva lo scrigno in modo che il principe potesse prendere l'uovo e metterselo in tasca. «Sta attento», disse, «Mago Senz'anima ti farà diventare una statua di sale». Ed ecco che arriva il mago, si legò con una catena a Maria Marina e si mise a dormire. Il principe uscì fuori dal suo nascondiglio, ruppe l'uovo sulla testa di Mago Senz'anima che subito si frantumò in tanti piccoli ossicini. Maria Marina si liberò dalla catena. Il principe e Maria Marina fuggirono verso casa, raggiunsero il palazzo del principe e vissero felici e contenti. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    L'Italiano con le Fiabe regionali - Trentino Alto Adige: Tarata e Taratori (Voce: Davide Soldani)

    Play Episode Listen Later Jul 27, 2021 4:03


    Fiaba del Trentino Alto Adige Tarata e taratori Tanti anni fa, nel maso Vivan, vicino a Mazzin viveva un uomo e sua moglie Maria. In autunno il contadino andava a far legna verso Ises, nel bosco. Quando ebbe caricato il carro, come il solito con non troppa legna, perché la strada era lunga, si accorse che i due buoi facevano fatica a tirare. Arrivato al ponte sull'Avisio sentì come un tonfo e il carro parve diventar leggero. I buoi tiravano allegramente verso casa. Questo accadde il giorno seguente e l'altro ancora. La cosa parve così strana al contadino che la raccontò alla moglie. Maria andò subito dalla vicina, che era una vecchia che veniva da lontano, a chiederle consiglio. La vicina disse che Maria doveva chiamarla al mattino presto, prima che il marito partisse per il bosco con il carrro e i buoi. Così fece Maria. La vicina aveva con sé due fave, una bianca e una blugrigia, come i due buoi. La fava bianca la diede al bue bianco con le parole: «Bel bue bianco, prendi questa fava e in cambio porta a casa tutto quello che c'è sul carro». Poi prese la fava blu-grigia, la diede al bue blu-grigio e ripetè le stesse parole. «Bel bue blu-grigio prendi la tua fava e in cambio porta a casa tutto quello che c'è sul carro!» Il contadino andò nel bosco a far legna e a sera riprese la strada per casa con il carro pesante. Sul ponte dell'Avisio non sentì nessun tonfo e il carro rimase pesante come nel bosco. I buoi pieni di fatica arrivarono a casa e lì dal carro scese una bella Vivena. Questa Vivena rimase molti anni a servire nel maso e tutti ne erano contenti perché era buona e gentile e insegnava a tutti a raccogliere le erbe e a tessere il lino. Il maso divenne ricco. Un giorno il contadino, ormai vecchio, doveva scendere in Val d'Adige a portare un carico di legna. Arrivato al bordo del bosco di Rason udì una voce che chiamava: «O Tarata, vieni subito, il Taraton è morto.» Tornato a casa raccontò la cosa alla moglie e alla Vivena. Questa si mise a piangere: «Devo tornare dai miei. Povero Taraton, dove sei?». Poi scomparve per sempre. https://italianosoldani.wixsite.com/website italianosoldani@gmail.com --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    L'Italiano con le fiabe regionali - Il Veneto: I dodici fratelli (A2 -B2) Voce: Davide Soldani

    Play Episode Listen Later Jul 21, 2021 10:28


    C'era una volta un uomo che aveva dodici figli; ormai erano adulti e lavoravano per conto loro, quando il padre ebbe ancora una bambina. I fratelli ne provarono un tale dispetto che vollero lasciare il paese, senza neppure far sapere dove andavano a stare. La bimba crebbe bella e buona, ma aveva una spina nel cuore, quando pensava ai suoi fratelli. Un giorno, aveva già quindici anni, era andata a lavarsi alla fontana e, per non bagnarla, aveva posato sul bordo la collanina che portava al collo. Un corvo scese, l'afferrò con il becco e volò via: e la ragazza dietro. Corri e corri, arrivò nel bosco dove i suoi fratelli facevano i taglialegna e, seguendo il corvo, giunse alla capanna in cui essi abitavano. La fanciulla entrò e, non trovando, nessuno, si nascose sotto il letto; a mezzogiorno i dodici boscaioli tornarono a casa, pranzarono e ripartirono, senza accorgersi che c'era la ragazza. Ma dai discorsi che avevano fatto, lei aveva capito chi erano; così si diede da fare a riordinare e preparò le tagliatelle per la cena, nascondendosi di nuovo, appena sentì le voci dei fratelli che rientravano, a sera. Accorgendosi di quanto era accaduto, i taglialegna pensarono di avere a che fare con qualche magia, ed il più giovane l'indomani, per vederci più chiaro, quando fu l'ora di andare al lavoro, fece finta di unirsi ai fratelli, ma si nascose a sua volta e, dopo un poco, vide uscire di sotto il letto la ragazza, che subito si mise a lavorare. La riconobbe e si rallegrò nel vederla, ed anche gli altri le fecero festa, perché erano contenti di avere una donna che mettesse un po' d'ordine tra le loro cose. Così le dissero: «Se vuoi, puoi restare con noi. Bada però di tenerti lontana da quella casetta che c'è in fondo al bosco, perché ci vive una strega». La fanciulla promise e per qualche tempo vissero assieme, felici e contenti. Ma, una sera, la ragazza si. accorse di essere in ritardo per la cena e, per guadagnare tempo, andò per fuoco a casa della strega. Le venne ad aprire una vecchia, che l'accontentò di buon grado e, accomiatandola, disse: «Favore chiama favore. Oggi io ho dato a te il fuoco di cui avevi bisogno; domani verrò io da te a chiederti di darmi un attimino il mignolo da succhiare». Poiché la ragazza la guardava senza capire, per spiegarle la cosa le infilò il dito nel buco della serratura e le succhiò tanto sangue da farla quasi svenire. «Vedi, carina, come devi fare? Potrai contentarmi, senza aprire neppure la porta.» La poveretta tornò a casa mezza morta dallo spavento ed i fratelli si accorsero dal suo pallore che era successo qualcosa. A furia di insistere riuscirono a farsi dire ogni cosa e, la mattina dopo, il fratello maggiore, anziché andare nel bosco a tagliar legna, rimase assieme alla sorella e le disse: «Non avere paura: quando viene la vecchia, fa' finta di non sentire, e al resto penso io». La strega, dopo avere bussato e ribussato alla porta della capanna senza che ne venisse alcun segno di vita, infilò la testa in una finestrella che avevano lasciato socchiusa, per vedere se la ragazza era dentro. Il fratello, che stava lì pronto, gliela staccò con una sega, poi buttò corpo e capo in un burrone. «Adesso possiamo stare tranquilli», dissero i fratelli. Ma ci voleva altro per togliere di mezzo la strega. Si riappiccicò la testa e pensò subito a come vendicarsi.Un giorno la ragazza, andando per acqua alla fontana, vi trovò una venditrice di scodelle che, poiché lei non aveva denaro, gliene fece accettare una in dono con mille moine. A sera i fratelli rincasarono stanchi ed assetati e, uno dopo l'altro, bevvero nella scodella nuova. L'ultimo già l'aveva portata alle labbra, quando gli altri incominciarono a trasformarsi in buoi sotto i suoi occhi. Spaventato, lasciò cadere la ciotola stregata, ma ormai l'incantesimo aveva fatto presa anche su lui, e la sorella raccapricciando lo vide mutarsi in agnellino... l'audio continua, se vuoi il testo completo scrivici italianosoldani@gmai.com --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

    L'Italiano con le Fiabe regionali - Valle d'Aosta: Storie di draghi (Voce: Davide Soldani)

    Play Episode Listen Later Jul 20, 2021 4:50


    C'era in valle, nei tempi dei tempi, un gigantesco drago, con un bel paio d'ali per volare di vetta in vetta nel cuor della notte, ed un unico occhio di diamante incastonato nel mezzo della fronte, che brillava anche più di una stella. Dal prezioso tesoro il drago si separava soltanto per pochi istanti al giorno, quando, allo scoccar del mezzodì, tuffava il testone nell'acqua della fonte – sempre la stessa – a cui si recava per bere; allora deponeva la gemma su un gradino della roccia dalla quale la sorgente sgorgava, per rimetterla gelosamente al suo posto, non appena la sete era placata. Da chissà quale incalcolabile tempo si ripeteva puntualmente quel rituale, quando per caso un pastore assistette, non visto, alla scena: ed il diamante gli sembrò così bello che lo prese la brama di averlo, né ebbe pace, finché, pensa e ripensa, non mise a punto un piano per entrarne in possesso. Studiò le abitudini del drago e, colto il punto debole della sua difesa, andò da un fabbro ad ordinare una botte di ferro. «La voglio spessa, irta all'esterno di chiodi acuminati, e così grande da poterci star comodo dentro; con uno sportello per cui passi il braccio, che si possa richiuder dall'interno, e due catene saldate dove il diametro è più largo, per poterla agganciare dove voglio.» Il fabbro seguì le disposizioni appuntino, e costruì una botte che sembrava una siepe di lance. Di buon mattino il pastore la trasportò alla fonte dove il drago veniva ad abbeverarsi a mezzogiorno; con le catene la legò alla roccia, e vi si chiuse dentro, lasciando aperto solo uno spiraglio dello sportello, per poter veder fuori. Ignaro dell'insidia, il drago giunse, puntuale come sempre; posò il diamante al suo solito posto ed affondò nell'acqua il muso ingordo. Quando volle riprendere la gemma, troppo tardi s'accorse del tranello: la mano che se n'era impadronita già scompariva dalla finestrella, che si chiudeva con rumor di ferro. Con un urlo di rabbia disperata, sputando fuoco dalle enormi fauci, il drago allora si buttò sulla botte, cadendovi sopra con tutto il suo peso. Gli aculei gli s'infissero nel petto, aprendo orridi squarci tra le squame. Folle d'ira e dolore, ripetutamente la fiera con selvaggio furore ripartì all'assalto, ogni volta allargando le ferite da cui zampillava il suo sangue, senza riuscire a smuovere la botte. Dal suo sicuro rifugio, il pastore l'aizzava: «Batti, cozza, azzanna, giostra: il ferro è forte e salde le catene». Il drago, ormai, arrancava a fatica; ma continuò la lotta disperata, fino a che gli rimase un fil di vita. Poi s'accasciò in un lago di sangue: ed al pastore rimase il suo tesoro. Domande A 1) Dove si svolge la storia? 2)Chi sono i personaggi principali? 3)Cosa vuole il pastore? 4)Chi lo aiuta? Come? 5)Come riesce il pastore a realizzare il suo obiettivo? 6)Come finisce il la storia? B Ti é piaciuta questa storia? Perché? C Conosci una fiaba popolare della tua regione? Quale? Raccontala brevemente D Inventa un finale alternativo. Ti aspettiamo per la prossima fiaba! A presto Nueva Italia Academia Virtual https://italianosoldani.wixsite.com/website --- Send in a voice message: https://anchor.fm/nuevaitalia/message

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