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Un racconto che attraversa scuole, palchi e incontri decisivi, mostrando come un giovane attore costruisce oggi la propria identità professionale e creativa lavorando tra teatro contemporaneo, produzioni nazionali e figure di maestri che segnano un percorso in continua evoluzione. Le radici di una vocazione e gli anni della formazione Il cammino artistico di Alberto Marcello nasce nelle scuole medie e superiori, dove l'attore scopre la forza del palcoscenico attraverso i primi laboratori di recitazione. Le lezioni con Monica Zoncheddu nella Compagnia dei Ragazzi assumono un ruolo decisivo, permettendogli di trovare un linguaggio personale e di coltivare il rapporto con un pubblico reale, elemento che ancora oggi definisce il suo modo di vivere la scena. Successivamente l'ingresso all'Acroama segna un nuovo punto di svolta: qui incontra Lea Gramsdorf, artista dal talento poliedrico, che lo coinvolge in uno spettacolo capace di fargli comprendere la natura profonda del mestiere dell'attore. Tra Milano, il Piccolo Teatro, i primi ruoli e la crescente consapevolezza tecnica, Marcello costruisce una formazione solida che intreccia disciplina fisica, ascolto, studio del testo e una forte attenzione per il lavoro di ensemble. Nel suo percorso rimangono inoltre centrali le realtà culturali e artistiche che ne accompagnano la crescita, servizi di diffusione come Apple Podcast, e strumenti che contribuiscono alla circolazione delle sue esperienze e delle sue interviste. Tra serie, teatro contemporaneo e personaggi complessi La dimensione televisiva porta Alberto Marcello a confrontarsi con set rapidi, tempi serrati e una modalità di lavoro radicalmente diversa da quella teatrale. L'attore distingue con chiarezza la libertà del palcoscenico dal controllo tecnico del prodotto audiovisivo: in teatro domina la presenza dal vivo, mentre nella serialità il risultato finale dipende anche da luce, montaggio e direzione. Parallelamente, la scena contemporanea gli offre l'opportunità di collaborare con artisti come Fabio Condemi, Giovanni Ortoleva, Andrea Chiodi, Sandro Lombardi e Carmelo Rifici, registi che arricchiscono il suo sguardo e alimentano un percorso sempre più ricco di sfide. Tra i ruoli più significativi emerge il dottor Dorn nel Gabbiano di Anton Chekhov, un personaggio distante per età e temperamento che richiede all'attore un lavoro profondo sulla trasformazione fisica e psicologica. Accanto a questo, continua a portare in tournée figure come Voltaire in Casanova e *Armando Duval ne La signora delle camelie, ruoli che alimentano un confronto costante con epoche, linguaggi e sensibilità differenti. Molto del suo metodo si basa sull'immaginazione, strumento che considera essenziale per interpretare personaggi lontani dalla propria esperienza, e che gli permette di mantenere una visione creativa aperta a nuovi orizzonti, sostenuta anche da istituzioni culturali come il Piccolo Teatro di Milano e il Comune di Milano. Preparazione, linguaggi e un mestiere che vive nel corpo Nel lavoro quotidiano Marcello sviluppa una preparazione fisica e vocale che considera indispensabile: capriole, verticali, cambi rapidi dietro le quinte e gesti che richiedono precisione trasformano il corpo in uno strumento scenico dinamico e versatile. L'immaginazione rimane però il cardine del suo approccio: interpretare un re, un cinico medico sessantenne o una figura storica richiede di costruire mondi interiori, movimenti, toni e sguardi che vadano oltre l'esperienza personale. Un metodo che l'attore definisce indispensabile per affrontare non solo personaggi distanti, ma anche le sfide tecniche dei set televisivi, dove una scena può essere ripetuta per ore in attesa della versione definitiva. Nel frattempo continua a portare i suoi spettacoli in tournée in diverse città italiane, intrecciando realtà culturali, teatri e comunità artistiche che accompagnano la sua crescita e alimentano il suo percorso in continua evoluzione.
È notte fonda e l'ansia ti divora. Accanto a te, un umano dorme. Invece di svegliarlo, prendi il telefono e confessi i tuoi terrori a un'IA. È perfetta: non giudica, è paziente, è subito disponibile. E funziona.Ma ti senti... disgustato.Dalla terapia per l'ansia (Woebot) alla compagnia per la demenza (il robot Paro), stiamo silenziosamente appaltando le parti più faticose e "rotte" della nostra umanità alle macchine.Scopriamo perché stiamo iniziando a preferire un bot a un essere umano (la risposta è la vergogna) e quali sono i rischi etici devastanti di questa scelta, dalla sanità a due velocità al terrificante "transfert nel vuoto".Stiamo davvero guarendo o stiamo solo diventando dipendenti da un antidolorifico emotivo perfetto?
Eccoci pronti per una nuova puntata esplosiva di Blind Sport News!
®Il solo annuncio della possibile chiusura del museo Van Gogh di Amsterdam ha provocato a fine agosto un certo subbuglio sulla stampa. Si sono susseguiti dibattiti e approfondimenti su quanto l'overtourism d'arte possa danneggiare capolavori artistici e su come tutelarli garantendo allo stesso tempo la loro accessibilità sia un'importante questione di politica culturale.Accanto alle code per farsi un selfie davanti alla Gioconda, c'è un'altra realtà che è quella fatta di musei ricchi di opere importanti ma meno note, le cui sale sono perlopiù deserte. Ma come riempirle senza cadere nella trappola di un marketing culturale in cui il numero di biglietti venduti conta più della qualità dei progetti espositivi proposti? Ne parliamo con l'art advisor Marco Riccomini e con Antonio D'Amico, direttore del museo Bagatti Valsecchi prestigiosa casa museo milanese che proprio sotto la direzione di D'Amico sta vivendo un grande rilancio e un grande successo sia commerciale che culturale. L'inserto della settimana ci porta dentro gli spazi della Collezione Olgiati, dove è in corso la mostra “Prampolini Burri. Della Materia” (21.09.25 – 11.01.2026) , allestita da Mario Botta e curata da Gabriella Belli e Bruno Corà. Cristiana Coletti l'ha visitata insieme ai curatori.Prima emissione: 28 settembre 2025.
Questa edizione delle “Voci del Grigioni italiano” racconta una Poschiavo in grande forma: Expo 25 porta numeri lusinghieri, pubblico entusiasta e sguardi oltre il Bernina. Il direttore Orlando Lardi già pensa alla prossima edizione: ascoltare espositori e visitatori, limare i dettagli, custodire una formula che funziona.Il tema 2025 ha intrecciato tradizione e intelligenza artificiale. La tecnologia non ruba la scena: i droni della Polizia cantonale velocizzano i rilievi; Repower usa algoritmi per scovare difetti sui tralicci; nelle cucine professionali forni “intelligenti” suggeriscono ricette, ma il tocco resta umano. Innovazione utile, concreta, che semplifica senza snaturare.Accanto al futuro, il fascino della memoria: un Motrack del 1938, restaurato con 600 ore di lavoro, è tornato a rombare come simbolo di passione e radici.Ma Expo 25 è stata anche la cornice ideale per una novità assoluta: gr.media, la piattaforma che riunisce quattro testate digitali – ilbernina.ch, ilgrigioneitaliano.ch, labregaglia.ch e ilmoesano.ch. Un'alleanza che valorizza il giornalismo locale, ottimizza le risorse e rafforza la voce dell'italiano nei Grigioni. Come ha ricordato il direttore RSI Mario Timbal, “è un passo avanti per un'informazione più vicina alle persone”.Expo 25 lascia in dono piccoli gesti – come i mosaici del “ciao” lungo il lago – che diventano inviti all'incontro. È l'anima della Valposchiavo: un luogo dove tecnologia e tradizione camminano insieme.
Denis Isaia"Eugene Berman. Modern Classic"MART Roveretowww.mart.tn.itDa un'idea di Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Scungio. A cura di Sara De Angelis, Denis Isaia, Peter Benson Miller, Ilaria Schiaffini.In collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Lazio, Ministero della Cultura.Il Mart presenta la più grande retrospettiva mai dedicata a Eugene Berman (San Pietroburgo 1899 – Roma 1972). Pittore, scenografo, illustratore e fotografo di viaggio, Berman fu uno dei protagonisti dell'arte neo-romantica del secolo scorso, interprete di un linguaggio che unisce modernità e classicità.La mostra contribuisce alla riscoperta di un grande cosmopolita. Grazie anche al fondamentale coinvolgimento di alcuni tra i collezionisti internazionali più attenti, ripercorre le tre fasi principali della carriera dell'artista: gli esordi parigini degli anni Venti e primi anni Trenta a contatto con le avanguardie europee; la lunga stagione americana (dal 1935 al 1957) segnata dal successo come artista e scenografo; l'approdo definitivo a Roma (dal 1958 al 1972) dove visse fino alla morte.Il percorso espositivo, cronologico e tematico, riunisce oltre cento dipinti accompagnati da disegni, fotografie, documenti e da un importante nucleo di reperti archeologici e oggetti rari collezionati da Berman stesso. Questo straordinario insieme consente di scoprire e ricostruire quell'incredibile miscela di realtà e poesia, di verosimiglianza e visione immaginaria, di passato e modernità che costituisce il tratto caratteristico dell'opera di Eugene Berman.Accanto ai dipinti e alle scenografie per i grandi teatri internazionali, il Mart espone materiali d'archivio che raccontano la poliedricità di Berman: collaborazioni con riviste come Vogue America e Life, appunti di viaggio, fotografie, cataloghi. Ne emerge un diario visivo sospeso tra realtà e visione, capace di connettere l'esperienza del Novecento con la tradizione classica e rinascimentale.Ideata da Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Scungio, la curatela della mostra è affidata alla docente Ilaria Schiaffini e allo storico dell'arte americana Peter Benson Miller insieme a Denis Isaia, per il Mart, e a Sara De Angelis per il Forte Sangallo. L'allestimento è firmato dall'architetto Emiliano Leoni.I curatori sono stati supportati dal prezioso lavoro di critici, studiosi, storici che, insieme agli stessi curatori, hanno costituito un vero e proprio comitato di studio: Gloria Galante, Lindsay Harris, Romina Laurito, Lorenzo Mantovani, Gabriele Quaranta, Eros Renzetti, Martina Rossi, Giulia Tulino.La mostra è accompagnata dal più ricco catalogo mai pubblicato su Berman. Edito da Silvana Editoriale, include un saggio a quattro mani di Vittorio Sgarbi e Denis Isaia, i testi dei curatori Sara De Angelis, Peter Benson Miller e Ilaria Schiaffini; oltre ai contributi di Ester Garasto, Lindsay Harris, Gabriele Quaranta, Eros Renzetti, Martina Rossi, Luca Scarlini e Giulia Tulino, il catalogo delle opere e gli apparati.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Napoli, anni OttantaNapoli. Quartieri popolari, radio libere, motorini e sogni in cassetta.Erry Frattasio è un ragazzo semplice, appassionato di musica.Lavora come garzone, ma nel tempo libero fa il DJ per gli amici, registrando compilation su cassette.Accanto a lui ci sono i fratelli Peppe e Angelo, più furbi, più spregiudicati.Insieme, senza saperlo, stanno per cambiare la storia della musica italiana… a modo loro.Il film di questo episodio è “Mixed by Erry”.Ah, fate attenzione! Le cassette con fotocopie, non sono di Mixed by erry…
Giacinto di PietrantonioMAUTOMuseo Nazionale dell'Automobile TorinoIl MAUTO – Museo Nazionale dell'Automobile accoglie nei propri spazi – fino a domenica 8 marzo 2026 – la mostra News from the Near Future, estensione del progetto espositivo allestito nella sede della Fondazione in via Modane, In occasione del trentesimo anniversario della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La mostra rappresenta il primo atto di una nuova traiettoria progettuale per il MAUTO, che inaugura un ciclo di collaborazioni con le istituzioni culturali del contemporaneo, nel segno di una visione rinnovata, aperta e intersezionale che caratterizza la nuova energia del Museo Nazionale dell'Automobile. Voluta dal board del Museo e dal Presidente Benedetto Camerana e guidata dal Direttore Lorenza Bravetta, questa visione definisce il Museo come piattaforma di dialogo tra saperi e linguaggi, capace di affiancare alla propria identità storica un'attitudine dinamica, relazionale e critica. “Dal 2023 il MAUTO ha avviato un ampliamento strategico del proprio percorso culturale, invitando diversi ambiti disciplinari a un dialogo sistemico e di crescita reciproca - dichiara il presidente del MAUTO Benedetto Camerana. Questo percorso, affidato alla Direzione di Lorenza Bravetta, si impernia sull'idea di automobile come fenomeno multiculturale che attraversa ogni ambito della società tra Novecento e contemporaneo, aggiungendo valori comuni ai temi forti come il design, il motorismo sportivo, l'industria. Il Museo ha così proposto riletture dell'esperienza innescata dall'automobile nel cinema, nella letteratura, nella musica, nella fotografia, nella città progettata: sono alcuni dei temi cruciali già esplorati dal progetto, così come l'arte contemporanea che oggi irrompe negli spazi espositivi con la mostra che celebra i 30 anni di ricerca della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e l'integrazione delle nostre Convergenze nel percorso espositivo. Altre ricerche seguiranno: oggi celebriamo non solo Fondazione e Museo, ma anche la centralità di Torino nella cultura internazionale”. “Ciò che nasce dalla collaborazione tra il MAUTO e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo va ben oltre la semplice coabitazione: è un gesto curatoriale che amplia i codici del racconto museale e invita il pubblico a nuove forme di lettura e confronto” - dichiara il direttore del MAUTO Lorenza Bravetta. “Questo orientamento si inserisce nel più ampio piano di trasformazione del MAUTO, che riguarda non solo i contenuti, ma anche i dispositivi di mostra e i linguaggi comunicativi. Le collaborazioni con il contemporaneo che stiamo intraprendendo superano la dimensione episodica e delineano una visione culturale di lungo periodo, capace di inscrivere il Museo tra gli attori del presente, connettere nuovi pubblici e generare nuove domande e riflessioni. Allo stesso tempo, vogliamo rafforzare il legame con la città: condividere saperi, creare alleanze, attivare sinergie. Il MAUTO si propone come interlocutore culturale attivo nella Torino che cambia, dove le istituzioni collaborano e costruiscono insieme un'idea di cultura pubblica, accessibile e plurale” La collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – grande protagonista della vita culturale a Torino e in Italia e tra le voci più autorevoli nel panorama internazionale dell'arte contemporanea – segna l'avvio concreto di questo processo. Il progetto si basa sull'intesa profonda tra due istituzioni che condividono il desiderio di confrontarsi con la complessità del presente e rileggono i patrimoni attraverso nuovi paradigmi narrativi.Tra la sede del MAUTO e quella della Fondazione Sandretto prende forma un archivio visivo, affettivo e concettuale, non cronologico, costruito nel tempo a partire dalla sensibilità di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, attraverso mostre, committenze, collaborazioni istituzionali, residenze, progetti formativi ed educativi. Un mosaico di storie, esperienze e ricerche che, in dialogo con la storia e l'identità del MAUTO, generano nuove prospettive di senso. Contestualmente alla mostra temporanea News from the Near Future, una selezione di opere della Collezione Sandretto sarà integrata nel percorso permanente del MAUTO, generando intersezioni inaspettate tra oggetti industriali e immagini artistiche, tra design, memoria e immaginazione. Il progetto si chiama Convergenze ed è curato dallo storico dell'arte Giacinto di Pietrantonio. Otto opere contemporanee che coprono un arco temporale che va dal 1998 – con l'opera fotografica 100 cinesi di Paola Pivi – a Nudeltisch (Spaghetti painting) di Giulia Andreani del 2019. Poi CREMASTER 2: The Ballad of Max Jensen, trittico fotografico di Matthew Barney, le video-installazioni La pista degli angeli di Grazia Toderi, Democracies di Artur Zmijewski e Untitled Version (I See a Darkness) di João Onofre, fino a Gummo V di Lara Favaretto e The Abc of racist Europe di Daniela Ortiz. “Con CONVERGENZE vogliamo guidare il pubblico attraverso un percorso in cui il dialogo tra automobili e opere d'arte diventa racconto di ricostruzioni, rinascite e trasformazioni – dichiara Giacinto Di Pietrantonio, curatore del progetto. È un viaggio storico e artistico che invita a ripensare la relazione tra forma e significato, tra motore e visione, tra tecnica e poesia. L'automobile, accostata all'arte, rivela così non solo la propria potenza meccanica, ma anche la sua dimensione metaforica: quella di un movimento interiore che continua a generare stupore, riflessione e bellezza.” Accanto alla opere provenienti dalla Collezione Sandretto, il Museo propone una convergenza tra automobili d'epoca e pittura che restituisce il fervore meccanico del primo trentennio del Novecento: 34 opere del secondo Futurismo esplorano le suggestioni dell'aeropittura – da Il marinaio di Nikolay Diulgheroff del 1929 a Spirale Terramare di Sibò (Pierluigi Bossi) del 1938; da Aeropittura respirare il mare volando di Bruno Tano del 1931-1933 ad Aeropaesaggio di Gerardo Dottori del 1932; da Divinità della vita aerea di Fillìa (Luigi Colombo) del 1932 al Bolide Rosso di Tato (Guglielmo Sansoni) del 1938; fino a una serie di opere di Mario Sironi, da Gli stayers del 1917 ad Ali nascenti del 1925 – aprendo, nella sala dedicata alle Fervore meccanico del Novecento e alle avanguardie artistiche, una riflessione sulle relazioni tra arte e ingegneria, tra progresso tecnico e sperimentazione visiva.Fanno parte di Convergenze, infine, quattro opere di artisti contemporanei, due delle quali site spefic realizzate su committenza del Museo e in dialogo con la sua collezione e architettura: tra queste, C/ART SERVICE di Robert Kuśmirowski, uno dei più noti artisti polacchi della sua generazione e SUPERCAR, la luce d'artista realizzata da Cristian Chironi e integrata nella facciata del Museo per l'intera lunghezza. L'artista sardo è anche autore di FIAT 127 SPECIAL (CAMALEONTE) – corredata da Drive Tour 2018-2024, una restituzione fotografica delle tappe del viaggio della 127 in cui l'automobile si intreccia al patrimonio culturale e artistico che attraversa; infine PANHARD SPECIAL di Paul Etienne Lincoln, prototipo sperimentale di automobile creato per esplorare l'interfaccia tra uomo e macchina.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
C'è un filo che non si spezza, anche quando il telaio si ferma. È quello che lega la Tessitura Valposchiavo alla sua comunità. Fondata nel 1955, la cooperativa tessile è stata per decenni un punto di riferimento per il lavoro artigianale femminile nelle nella valle. Dopo quasi settant'anni di attività, ha dovuto interrompere la produzione, piegata dai costi e dai mutamenti del mercato. Ma la storia non si è chiusa: dalle sue trame è nata l'associazione Pro Tessitura in Val Poschiavo, un'alleanza di musei, contadini, artigiani e istituzioni che vuole restituire alla valle un patrimonio di saperi e di identità.Il nuovo progetto, coordinato dai Musei Valposchiavo, punta a digitalizzare l'archivio storico dei tessuti, a valorizzare la filiera locale della lana e del lino e a creare percorsi didattici “dalla pecora al tessuto” e “dal campo al lino”, dove la materia prima diventa racconto di sostenibilità. Accanto alle testimonianze delle prime apprendiste, risuonano le voci delle nuove tessitrici e dei giovani designer che reinterpretano i motivi tradizionali in chiave contemporanea, unendo memoria e innovazione.In vista del Forum Tessile “Fili di Futuro”, che celebra i 70 anni della tessitura a mano in Valposchiavo, questa puntata racconta come una valle intera continui a credere nella forza creativa delle proprie radici. Perché ogni filo intrecciato non è solo un gesto antico, ma un atto di fiducia nel domani.
Nel 2024, in occasione dei cento anni dall'uccisione di Giacomo Matteotti da parte di una squadra fascista, sono state molte le iniziative per rievocarne la figura. Ora un nuovo importante contributo ci viene offerto da un ponderoso volume messo a punto dall'archivio storico della Camera dei deputati. Accanto a documenti già pubblicati e noti agli specialisti, sono presenti materiali inediti. Tra quelli all'epoca non pubblicati negli Atti parlamentari, si segnalano i verbali delle riunioni delle Commissioni che discutevano le proposte e i disegni di legge prima dell'esame in Assemblea, nonché quelli delle sedute della Giunta del Bilancio e delle Commissioni permanenti nelle quali operò Matteotti. I curatori del volume sono Paolo Evangelisti e Fernando Venturini. Ne parliamo in compagnia di Paolo Evangelisti già coordinatore ed attuale consulente dell'archivio storico della Camera dei deputati.
di Matteo B. Bianchi | Questa puntata avremmo voluto registrarla dal vivo, con il pubblico, le luci, l'applausometro e magari anche un brindisi. Ma, come spesso accade nella vita e nei libri, i piani cambiano. E così la puntata 100 di Copertina arriva in versione “domestica”, ma non per questo meno speciale. Accanto alle rubriche classiche, tante amiche e amici del podcast lasciano un saluto, un pensiero, un augurio – e non mancano le sorprese audio da voci illustri, quindi occhio! Un episodio che è un grande abbraccio a chi ha seguito Copertina sin dal 2018 e a chi è salito a bordo strada facendo. Grazie di essere qui! Ospiti della puntata: Vittorio Graziani, libraio della storica libreria milanese Centofiori, Claudio Morici, scrittore, performer e voce fuori dal coro, che ci regala un mini monologo in esclusiva. Il consiglio d'autore arriva invece da Michele Ruol, medico e scrittore, finalista allo scorso Premio Strega. Libri consigliati: NON È COLPA DELLO SPECCHIO SE LE FACCE SONO STORTE di Paolo Nori, UTET L'ULTIMA VOLTA CHE SONO STATA LEI di Silvia Pelizzari, Fandango CRONACHE DALL'ITALIA NASCOSTA di Ivan Carozzi, Blackie edizioni NEMICO, AMICO, AMANTE… di Alice Munro, Einaudi ALBERT SPEER di Gitta Sereny, Adelphi ACQUA DI MARE di Charles Simmons, Sur PENULTIME PAROLE di Cristò, Mondadori Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Maria Vittoria Baravelli"I discorsi belli. Custodire, ricordare, curare"Kum! Festivalwww.kumfestival.itKum! Festival, PesaroSabato 18 ottobre 2025, ore 14:30I discorsi belli. Custodire, ricordare, curare.Maria Vittoria BaravelliPlatone fa dire a Socrate che l'anima si cura con incantesimi, e questi incantesimi sono i discorsi belli. Curare significa avere a cuore; ricordare, da re-cordis, significa ripassare dalle parti del cuore. L'arte, come i discorsi belli, fa entrambe le cose: custodisce la memoria e ci rimette al mondo. Dalla follia di Van Gogh all'universo di Kusama, dalle ninfee di Monet alle ferite di Louise Bourgeois, la storia dell'arte mostra come ogni ferita possa farsi visione e ogni dolore balsamo.Maria Vittoria Baravelli"Il mondo non merita la fine del mondo"Storie, arti e altri incantiElectawww.electa.itLe opere d'arte sono così. Ci chiamano a sé, vogliono rubare la nostra attenzione, come sirene che cantano, ammaliano e ci confondono. Finché esisterà l'arte, come incanto, memoria, bellezza e richiamo all'infinito, il mondo non merita di finire. Maria Vittoria Baravelli ci accompagna attraverso un personale atlante di bellezza che spazia dall'antichità al contemporaneo, dal cinema, alla fotografia, alle installazioni, con accostamenti inediti e paralleli inaspettati. L'arte richiede presenza: la prima vera regola, imperturbabile al tempo e ai cambiamenti, è che l'espressione artistica deve essere sperimentata dal vivo, nei musei, alle mostre. Accanto all'energia e alla possibilità di fruizione che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione, l'autrice resta fermamente convinta del valore dell'arte incontrata di persona, che ci entra dentro e non ci abbandona più. Questo libro è un viaggio nella vita di capolavori che non finiscono mai di parlarci, alla scoperta di cosa ci colpisce davvero quando contempliamo un'opera d'arte e questa sembra avvicinarci ai suoi segreti. Come diceva Umberto Eco, leggendo un libro, così come osservando un'opera, si innesca una sorta di "immortalità all'indietro". Per un attimo ci è concesso di guardare direttamente negli occhi il passato, incrociare lo sguardo dell'artista e perderci nella nostalgia di epoche che non sono la nostra.Maria Vittoria Baravelli è curatrice d'arte e fotografia, autrice Rizzoli de Il mondo non merita la fine del mondo. Insegna " Moda e Arte all'Accademia della Moda e del Costume (Milano), scrive per Domani e Il Giornale dell'Arte. È nel CdA del MAR di Ravenna e nel board curatoriale di Art D'Egypte, società che realizza installazioni di arte contemporanea nel deserto, in dialogo con le piramidi di Giza e Luxor.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Anna Gregorio è un'imprenditrice e docente dell'Università di Trieste, che coordina missioni spaziali per l'Agenzia Spaziale Europea e, contemporaneamente, ha fondato un'azienda oggi riconosciuta come PMI innovativa dell'anno. La sua storia intreccia scienza, determinazione e la capacità di affrontare sfide straordinarie, spesso senza ricevere il riconoscimento che meritava.Nata e cresciuta a Trieste in una famiglia economicamente stabile, Anna sogna l'indipendenza economica ma ha il mandato di studiare: «Avrei voluto fare qualche attività per essere indipendente, però mi era praticamente vietato, perché dovevo studiare: prima l'università, poi il dottorato, ed è chiaro che è difficile essere indipendenti con la borsa di dottorato».La svolta della sua carriera scientifica arriva con la missione Planck dell'Agenzia Spaziale Europea, in cui le viene dato un ruolo di primo piano. Un'esperienza intensa e globale che le permette di acquisire competenze uniche e riconoscimenti internazionali. Tuttavia, al rientro in Italia, il meritato riconoscimento economico e professionale non arriva: «Sono passati tutti i miei colleghi davanti a me, io proprio in coda ultima». È una delusione che la segna profondamente, ma non la ferma.Da questa frustrazione nasce la decisione di fondare un'azienda nel settore spaziale. Determinata a riconoscersi da sola il merito che l'accademia non le dava, affronta anni iniziali durissimi, ma la sua esperienza e reputazione aprono porte importanti. Dopo la pandemia arrivano i primi finanziamenti, e nel 2021 l'azienda conquista il primo cliente commerciale in Europa, fino ad arrivare a lanciare tre sistemi in orbita, incluso un satellite per il 5G nel luglio 2025.Nonostante il successo imprenditoriale le abbia finalmente permesso di valorizzare il proprio lavoro, l'insoddisfazione in ambito accademico resta. Gestire un'azienda l'ha costretta a lavorare part-time all'università, ma il compromesso non si traduce in più tempo libero: «In realtà lavoro molto più dei miei colleghi e, nonostante questo, vengo pagata solo due terzi del loro stipendio». Una contraddizione che Anna affronta con pragmatismo, ma che racconta quanto spesso il riconoscimento formale non segua il vero valore del lavoro.Accanto a lei c'è suo marito, compagno di vita e di passioni, che la supporta nella gestione economica familiare. Insieme condividono l'amore per la vela e lo sci, e con lui, Anna ha imparato che il denaro non è solo un fine, ma uno strumento per coltivare i propri desideri fuori dalla sfera lavorativa.
La lunga storia di Venezia ha inizio già con le vicende del Patriarcato di Aquileia, rappresentando una vera e propria identità culturale e geografica durante il Medioevo e il Rinascimento.La sua eredità musicale, infatti, è espressione del mondo religioso dell'epoca e gli archivi raccontano uno stile inconfondibile in particolar modo nella liturgia e nella sfera religiosa del tempo.Accanto alla devozione, la vita culturale laico-profana viaggia in diverse forme e regala ancora oggi una moltitudine di testimonianze legate alla capacità di conservazione di molti documenti compositivi.La puntata di Quilisma prende spunto da un concerto dell'ensemble Anonima Frottolisti nell'ambito della rassegna Cantar di Pietre. Un concerto che ha raccontato lo spaccato “popolareggiante”, per quanto estremamente colto, del gusto musicale cortese e profano del XV e XVI secolo. I racconti, le maschere, i personaggi, l'amore, la vita, sono stati solo alcuni dei temi trattati dal repertorio eseguito: una “fotografia” dell'estetica e della ricerca tanto letterale quanto musicale dell'epoca.
"Tutto il mio folle amore" di Francesco Carofiglio e "E non scappare mai" di Annalisa CuzzocreaUna storia di ragazzi fra i 17 e 18 anni, ambientata a Bari nel 1943. C'è Alessandro, detto Ale, appassionato di musica jazz. Suona di nascosto in una band con alcuni amici perché durante il Fascismo il jazz era proibito. Sta maturando una sua coscienza politica e civile, aiutato anche da un suo ex professore del liceo. Poi c'è Lallo, il cugino "gemello" perché nato nel suo stesso giorno, stesso anno, però caratterialmente è diverso da lui: non prende parte alle riunioni politiche, odia l'arroganza del Fascismo, però è insofferente verso l'idea di far parte di un gruppo. Accanto a loro, naturalmente, ci sono diversi amici coetanei, ma c'è soprattutto Carolina, italo-irlandese, arrivata a Bari dopo il bombardamento di Roma. Con lei Ale vive la stagione entusiasmante di Radio Bari, che da organo del partito fascista divenne, dopo l'armistizio, la voce della Resistenza. Non c'era solo la diffusione di bollettini militari, come avveniva su Radio Londra,ma proprio un'intera programmazione fatta di parole e di musica all'insegna della libertà. Tutto questo viene raccontato nel romanzo "Tutto il mio folle amore" di Francesco Carofiglio (Garzanti). Nella seconda parte parliamo di "E non scappare mai" di Annalisa Cuzzocrea (Rizzoli). La vita di Miriam Mafai, funzionaria del Partito Comunista, giornalista, fra i fondatori del quotidiano La Repubblica. Non si tratta di una biografia, ma, come si legge nella postafazione, di un romanzo sulla vita di Mafai, arricchito fra l'altro di alcuni particolari ricavati grazie ai diari che sono stati consegnati dalla figlia di Mafai all'autrice. Si narrano la militanza nel Partito Comunista, il giornalismo, gli amori, la storica relazione con Giancarlo Pajetta. Ne emerge il ritratto di una donna che credeva profondamente nell'impegno e nella libertà, insofferente alle rigide regole del partito, all'ortodossia del Partito Comunista, che guardava in quel periodo all'Unione Sovietica, mentre lei ne metteva in evidenza anche le contraddizioni. Miriam Mafai adattava le sue idee al tempo, non era immobile.
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L'11 settembre 2001 rimane uno degli eventi più discussi della storia moderna. Accanto alla versione ufficiale dei fatti, negli anni sono nate decine di teorie del complotto: inside job, demolizioni controllate, servizi segreti complici. Ma cosa regge davvero alla prova della logica e delle evidenze?In questo video analizziamo i tre principali scenari dell'11 settembre:1️⃣ La versione ufficiale: 19 terroristi di Al-Qaida guidati da Bin Laden.2️⃣ Lo scenario del “lasciar fare”: i servizi segreti sapevano, ma non impedirono gli attacchi.3️⃣ L'ipotesi estrema dell'“inside job”: gli USA avrebbero organizzato tutto dall'interno.Valutiamo prove, contraddizioni, punti di forza e debolezze di ogni scenario, con un approccio razionale e scientifico. Parleremo della torre 7, del volo United 93 schiantatosi a Shanksville, del Pentagono e delle tante incongruenze sollevate dai complottisti.
La Roma Eco Race torna il 18 ottobre con la sua terza edizione. La competizione di regolarità, organizzata da Automobile Club Roma e Punto Gas, è riservata ai veicoli a basso impatto ambientale e si svolgerà su un percorso di circa duecento chilometri attraverso alcuni dei territori più suggestivi del Lazio, con arrivo a Fiuggi. Una manifestazione che mette al centro ambiente e guida responsabile, coniugando passione sportiva e attenzione civile. Accanto alla gara principale, spazio anche alla Roma Eco Race Press – Memorial Fiammetta La Guidara, appuntamento dedicato ai giornalisti e ai media del settore automotive. Ne parliamo con Monica Dall’Olio, responsabile per la comunicazione dell’evento.
La Roma Eco Race torna il 18 ottobre con la sua terza edizione. La competizione di regolarità, organizzata da Automobile Club Roma e Punto Gas, è riservata ai veicoli a basso impatto ambientale e si svolgerà su un percorso di circa duecento chilometri attraverso alcuni dei territori più suggestivi del Lazio, con arrivo a Fiuggi. Una manifestazione che mette al centro ambiente e guida responsabile, coniugando passione sportiva e attenzione civile. Accanto alla gara principale, spazio anche alla Roma Eco Race Press – Memorial Fiammetta La Guidara, appuntamento dedicato ai giornalisti e ai media del settore automotive. Ne parliamo con Monica Dall'Olio, responsabile per la comunicazione dell'evento.
Il solo annuncio della possibile chiusura del museo Van Gogh di Amsterdam ha provocato a fine agosto un certo subbuglio sulla stampa. Si sono susseguiti dibattiti e approfondimenti su quanto l'overtourism d'arte possa danneggiare capolavori artistici e su come tutelarli garantendo allo stesso tempo la loro accessibilità sia un'importante questione di politica culturale.Accanto alle code per farsi un selfie davanti alla Gioconda, c'è un'altra realtà che è quella fatta di musei ricchi di opere importanti ma meno note, le cui sale sono perlopiù deserte. Ma come riempirle senza cadere nella trappola di un marketing culturale in cui il numero di biglietti venduti conta più della qualità dei progetti espositivi proposti? Ne parliamo con l'art advisor Marco Riccomini e con Antonio D'Amico, direttore del museo Bagatti Valsecchi prestigiosa casa museo milanese che proprio sotto la direzione di D'Amico sta vivendo un grande rilancio e un grande successo sia commerciale che culturale.
Il solo annuncio della possibile chiusura del museo Van Gogh di Amsterdam ha provocato a fine agosto un certo subbuglio sulla stampa. Si sono susseguiti dibattiti e approfondimenti su quanto l'overtourism d'arte possa danneggiare capolavori artistici e su come tutelarli garantendo allo stesso tempo la loro accessibilità sia un'importante questione di politica culturale.Accanto alle code per farsi un selfie davanti alla Gioconda, c'è un'altra realtà che è quella fatta di musei ricchi di opere importanti ma meno note, le cui sale sono perlopiù deserte. Ma come riempirle senza cadere nella trappola di un marketing culturale in cui il numero di biglietti venduti conta più della qualità dei progetti espositivi proposti? Ne parliamo con l'art advisor Marco Riccomini e con Antonio D'Amico, direttore del museo Bagatti Valsecchi prestigiosa casa museo milanese che proprio sotto la direzione di D'Amico sta vivendo un grande rilancio e un grande successo sia commerciale che culturale. L'inserto della settimana ci porta dentro gli spazi della Collezione Olgiati, dove è in corso la mostra “Prampolini Burri. Della Materia” (21.09.25 – 11.01.2026) , allestita da Mario Botta e curata da Gabriella Belli e Bruno Corà. Cristiana Coletti l'ha visitata insieme ai curatori.
Amatissima dal pubblico per empatia, tenacia e autenticità, Nicole Rossi è un'attrice e Content Creator italiana, diventata celebre con Il Collegio e consacrata dalla vittoria a Pechino Express nel 2020. Ma dietro il suo successo c'è una storia che parla di periferia, di sacrifici e di una fame che non è soltanto materiale.Cresciuta in una famiglia operaia a Cinecittà, Nicole impara presto il peso e il valore del denaro. In casa non è un tabù, ma manca una vera educazione finanziaria: «Sapevo solo che nei momenti in cui la mia famiglia si lamentava di più non dovevo chiedere soldi», racconta. Quelle ristrettezze la spingono a lavorare fin da giovanissima. Non solo per non dover più chiedere nulla, ma soprattutto per concedersi il teatro, la sua prima grande passione: «Il teatro per me era la possibilità di guardare già oltre i muri del quartiere». Accanto a lei c'è il padre: scettico sull'idea di un vero riscatto sociale, ma pronto a sostenerla in ogni passo: «Con una mano mi diceva di no con l'altra mi dava i soldi per fare lezioni di recitazione».Con l'arrivo della notorietà – tra Il Collegio, Pechino Express e Skam – Nicole si trova giovanissima a dover gestire fama e denaro. Il primo stipendio lo spende in cose futili, piccoli oggetti che rappresentano però una rivendicazione di libertà: per la prima volta non deve dire “grazie” a nessuno. Poi, grazie al padre, impara a dare struttura al suo lavoro: apre la Partita Iva, mette da parte i risparmi e punta a un obiettivo preciso, la sua prima casa. Lo raggiunge un anno e mezzo fa, con orgoglio ma anche con un misto di senso di colpa e paura: orgoglio per la conquista, colpa per il confronto con i genitori che ci erano riusciti poco prima, timore che sia un'illusione difficile da mantenere.Oggi Nicole guadagna molto più dei suoi coetanei, ma non smette di fare i conti con la precarietà del suo mestiere. «Se io potessi scegliere di avere 10.000 euro al mese, ma rinunciare ai 10 milioni che potrei guadagnare con un film hollywoodiano, io rinuncerei», confessa. «Non sono ingorda dell'avere di più: voglio solo mantenere quello che ho». Il suo rapporto con il denaro, infatti, è pragmatico: «Non cerco l'arricchimento illimitato, cerco la stabilità e la possibilità di godere delle cose semplici».Anche nella gestione quotidiana Nicole è metodica: «Ho imparato a separare i conti: da una parte metto tutto ciò che arriva, tenendo conto di mutuo e spese fisse; dall'altra scelgo una cifra che considero come il mio stipendio, solo per ciò che posso davvero permettermi. Così vivo più serena». Ma il suo vero rituale di benessere finanziario, spiega, «non ha a che fare con numeri o tabelle: sta nel guardare oltre i soldi e concentrarmi su quello che mi permettono di vivere».
Marina Sozzi"Dialoghi sulla vita in casa FARO"https://fondazionefaro.it/Otto incontri per esplorare le fragilità dell'esistenza, tra filosofia, letteratura e impegno civile: dal 25 settembre al 4 dicembre, un ciclo gratuito di appuntamenti per riflettere sui grandi temi della vitaCasa FARO, nel cuore di Torino, riapre le sue porte al pubblico con il secondo ciclo di “Dialoghi sulla vita”, un percorso culturale promosso dall'Ufficio Culturale della Fondazione FARO. Dal 25 settembre al 4 dicembre, otto incontri gratuiti offriranno uno spazio di confronto su questioni profonde e attuali: l'amore, la genitorialità, il corpo, la cura, le disuguaglianze di genere, la maternità, l'invecchiamento e il suicidio.Questa iniziativa nasce da un pensiero maturato nell'esperienza quotidiana delle cure palliative, dove la consapevolezza della fine della vita alimenta un'etica della cura e della responsabilità. Come sottolinea Marina Sozzi, co-responsabile dell'Ufficio Culturale, l'obiettivo è accogliere le domande che emergono dalle fragilità umane, con uno sguardo che unisce profondità e leggerezza.Casa FARO, in via Botero 16, è luogo di ascolto e dialogo, con una sala raccolta pensata per favorire la riflessione condivisa. La partecipazione è gratuita, previa registrazione su www.fondazionefaro.it; casafaro@fondazionefaro.it; WhatsApp 351 6296492Il programmaGiovedì 25 settembre – L'amore è cambiato?Un confronto sulla crisi della coppia monogamica e sulle nuove forme di legame affettivo. Intervengono Annalisa Ambrosio, Vittoria Baruffaldi e Guido Catalano, moderati da Enrica Caretta.Sabato 27 settembre – Crescere figli in un mondo difficileCome educare i giovani in una società che oscilla tra iperprotezione e abbandono. Ne parlano Elena Rainò e Fabio Geda, guidati da Silvia Trisolino, giornalista di GG Giovani Genitori.Giovedì 9 ottobre – Il corpo, l'identità e il limiteRiflessione sul corpo come luogo di identità e sofferenza, in un'epoca che tende a ignorarne la concretezza. Con Cristina Vargas e Ilaria Eloisa Lesmo, moderazione di Eugenio Giannetta.Giovedì 23 ottobre – La manutenzione del mondo. Una riflessione sulla curaLa cura come pratica politica e sociale, oltre che familiare. Dialogano Giorgia Serughetti e Giada Lonati, con la conduzione di Livio Partiti.Giovedì 30 ottobre – Il patriarcato dentro di noi. Far crescere la consapevolezzaUn'indagine sul patriarcato interiorizzato e sulla necessità di una riflessione collettiva. Intervengono Monica Lanfranco, Maurizio Pisani e Davide Bertolino, moderati da Lorenzo Fazio.Giovedì 6 novembre – La solitudine delle madriSi affronta il tema della maternità idealizzata e della salute mentale delle madri. Con Pia Massaglia, Francesca Fiore e Sarah Malnerich, modera Massimiliano Sciullo.Giovedì 13 novembre – Invecchiare con graziaCome affrontare l'età avanzata con dignità e possibilità di trasformazione. Ne discutono Gabriella Caramore e Iaia Caputo, insieme alla giornalista Maria Teresa Martinengo.Giovedì 4 dicembre – Te ne sei andato senza un perchéUn incontro delicato sul suicidio, per rompere il tabù e dare voce ai “sopravvissuti”. Con Fuani Marino e Chiara Davico, moderazione di Paolo Piacenza. La Fondazione FARO ETS è un'organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di assistere dal punto vista fisico, psicologico, sociale e spirituale, coloro che necessitano di cure palliative, prendendosi cura anche delle loro famiglie nelle loro case o in hospice. Accanto al lavoro di assistenza, la FARO svolge anche attività di ricerca medico-scientifica e di divulgazione nell'ambito delle cure palliative. La FARO opera sui territori di Torino, Carignano, Chivasso, Leinì e Lanzo.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Prosa, musica, danza, teatro contemporaneo e spettacoli per famiglie sono il frutto della co-direzione artistica di Federico Corona e Stefania Dal Cucco. Accanto alla programmazione artistica, previsti percorsi e laboratori rivolti a giovani, fasce fragili e comunità che entrano in contatto con il potere trasformativo dell'arte.
A very special bonus episode and last of Season 3! Bea & Julio, the beautiful duo behind our favorite neighborhood spot, Il Posto Accanto join us. We discuss their soon to be released film, SUNDAY AT IL POSTO ACCANTO, a love letter to the neighborhood and hospitality industry. The director and writer Seth Zvi Rosenfeld also joins us to share his vision during what was a very uncertain time in 2021 when the project was filmed. Truly a neighborhood institution after 30 years, we talk to Bea & Julio about what keeps them going, their committment the farmer's market, Julio's dislike of the word "hospitality", the importance of community & connection and why you are coming for the "grumpy service" and "terrible food". Find out what your should be putting in your mouth at this gem of a restaurant and find out how/when to watch the film! @ilpostoaccanto @chamber.nyc @joespizzanyc @thehobbitrestaurant @lindustriebk @unsqgreenmarket
Ermopoli, l'odierna El-Ashmunein, era la capitale del XV nomos dell'Alto Egitto, in una posizione strategica tra l'Alto e il Basso Egitto, e fu per secoli un centro amministrativo e didattico. La sua storia archeologica risale all'Antico Regno, ma raggiunse l'apice della fama nell'Egitto ellenistico, quando fu assunta come prototipo della città cosmica, un luogo di fusione culturale e pacifica coesistenza.In questo contesto di transizione e sincretismo culturale, emerge la figura di Petosiris, che fu il capo scriba sacerdote di Ermopoli sotto il regno di Alessandro Magno. La sua tomba, situata a Tuna El-Gebel (Ermopoli Ovest), è un'importante testimonianza di questo periodo. La tomba stessa prende la forma di un tempietto con facciata a colonne, ed era il luogo di sepoltura non solo di Petosiris, ma anche delle precedenti generazioni di scribi ermopoliti della sua famiglia. Le scene sulle pareti della tomba di Petosiris riflettono splendidamente questa fusione culturale, mostrando influenze egiziane, greche e persino persiane. Accanto alla sua, vi erano altre importanti tombe e grandi catacombe labirintiche che un tempo ospitavano rotoli di scritture accompagnate da ibis e babbuini mummificati, simboli del dio Thoth. Prima di Tuna El-Gebel, nell'Antico e Medio Regno, gli scribi reali di Ermopoli venivano sepolti nelle necropoli di Deir el-Bersha o Bani Hassan, siti vicini all'antica Ermopolihttps://amzn.to/4gr6ELpDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/l-antica-sapienza-egizia--3571682/support.
Lenita Elena Fabbri"Una risma di carta"Scatole Parlantiwww.scatoleparlanti.itLa protagonista del racconto è l'autrice, Lenita Elena Fabbri, che narra il turbamento a seguito della fine di una storia d'amore e la disperata ricerca dei suoi “perché”. Inizia così un viaggio interiore tra testa e cuore, conscio e inconscio, che porta a esplorare le emozioni mentre ripercorre con la memoria i loro momenti importanti. L'occasione viene offerta da un sogno ambientato in una stanza opaca, dove si vede vestita da sposa e si trova a dover risolvere un enigma, nella convinzione che proprio in quel sogno troverà le risposte ai suoi interrogativi. Nel cammino tra onirico, realtà e ricordi vi è un uomo, l'asimmato, che, a seconda delle diverse fasi della relazione, è l'uomo innamorato, l'uomo che pone termine al rapporto sentimentale e infine l'uomo angosciato: tre contrapposte rappresentazioni che riflettono i differenti stati d'animo durante la relazione. Accanto a lei, all'altra se stessa e all'uomo, ci sono il mare (simbolo dell'inconscio), una risma di carta (simbolo della vita) e un paio di scarpe (simbolo della indipendenza). Realizzerà che la ricerca degli infiniti “perché” è in realtà la necessità di ritrovarsi.Lenita Elena Fabbri è nata a Latina nel 1962 ed esercita la professione di avvocato nella città di Roma. Una risma di carta è il suo primo romanzo.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Luciano Canova"Capacità"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, ModenaDomenica 21 settembre, ore 10:00Luciano CanovaCapacitàCome le politiche educative possono migliorare salute e libertàQual è il ruolo dell'istruzione nel rafforzamento delle istituzioni e nel miglioramento della qualità della vita? Questa lezione riflette sul legame tra accesso all'istruzione e sviluppo delle capacità individuali e collettive, analizzando i dati globali per presagire tendenze future in termini di salute, libertà e coesione sociale.Luciano Canova insegna Economia comportamentale presso la Scuola Enrico Mattei e ha collaborato con l'Università Bocconi e l'Università di Pavia. È promotore di progetti di educazione economica e finanziaria rivolti a scuole e cittadinanza. Ha sviluppato la sua attività di ricerca intorno all'economia comportamentale, all'economia della felicità, alla teoria delle decisioni e all'uso dei big data per l'analisi del benessere. I suoi studi si concentrano in particolare sull'intersezione tra scienze economiche e scienze cognitive, con attenzione al ruolo delle emozioni nei processi decisionali, alla misurazione empirica della qualità della vita e alla dimensione narrativa della razionalità economica. Accanto all'attività accademica, conduce un'intensa opera di divulgazione, in cui combina cultura pop, storytelling e strumenti scientifici per rendere accessibili le dinamiche dell'economia contemporanea. Collabora con testate come “Il Sole 24 Ore”. Tra i suoi libri: Pop Economy (Milano 2015); Il metro della felicità (Milano 2019); Favolosa economia. Le fiabe che ci insegnano a scegliere (Novara 2021); L'elefante invisibile. Come affrontare l'inatteso ed evitare di esserne travolti (Milano 2022); L'economista sul tapis roulant. Come allenarsi con le parole dell'economia (Milano 2023); Un pizzico di economia (con Giovanna Paladino, Milano 2024); Economia dell'ottimismo. Perché la speranza evita il fallimento delle nazioni (Milano 2025).Luciano Canova"Economia dell'ottimismo"Perché la speranza evita il fallimento delle nazioniIl Saggiatorewww.ilsaggiatore.comEconomia dell'ottimismo ci mostra quanto una visione carica di fiducia nel domani sia stata cruciale nella storia del pensiero economico e come possa ancora esserlo per noi e il nostro pianeta. Quella di Luciano Canova è una riflessione teorica e pragmatica sulle scelte umane e sulle loro conseguenze: perché, come ci dimostrano le innovazioni del XX secolo, è quando agiamo convinti di poter modificare la realtà in positivo che otteniamo miglioramenti duraturi per tutti. Se si guarda al mondo di oggi, pur con tutte le sue diseguaglianze e le sue crisi, non si può certo dire che non siano avvenuti progressi anche solo rispetto a mezzo secolo fa: calo vertiginoso della mortalità infantile, aumento costante dell'alfabetizzazione, diminuzione globale della povertà. Partendo da una smentita sia del pensiero nostalgico che porta a idealizzare il passato sia di quello apocalittico che dipinge un futuro a tinte fosche, Canova ci spinge a guardare con fiducia agli strumenti economici che stiamo mettendo in campo per portare il mondo su una strada di sostenibilità ambientale e pace sociale. Muovendosi tra economia, scienze comportamentali e psicologia, e attingendo alle riflessioni di premi Nobel come Esther Duflo o Amartya Sen, oltre che agli studi di Paul Romer e Erik Angner, questo libro invita ognuno di noi, nel proprio piccolo, ad accettare consapevolmente il rischio: a innovare, ad accogliere l'incertezza e a fronteggiare gli imprevisti, rimanendo in guardia contro i pericoli dati dall'eccesso di fiducia in se stessi e dai bias di conferma che ci portano a ignorare i problemi fino a quando non ci travolgono. Una prospettiva inedita, che non sminuisce i grandi problemi di oggi – il cambiamento climatico su tutti –, ma che afferma a gran voce che solo riconoscendoli e proiettandoci oltre di essi con positività potremo trovare soluzioni creative e realmente efficaci.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Dalle prime letture da ragazzino fino a Dylan Dog, il fumettista milanese racconta il suo percorso tra passione, incontri decisivi e consigli ai giovani che vogliono intraprendere la strada del disegno Parlare con Sergio Gerasi significa entrare nel cuore del fumetto italiano contemporaneo. Disegnatore e autore apprezzato, ha collaborato con Sergio Bonelli Editore firmando albi storici di Dylan Dog. Un percorso lungo e ricco di soddisfazioni, nato dalla passione per le storie e i disegni sin da bambino, quando il suo passatempo preferito era dare vita a mondi di carta. Gerasi racconta che nonostante studi non sempre legati all'arte, il fumetto non lo ha mai abbandonato. Ha iniziato il suo percorso senza i mezzi digitali di oggi: portando i disegni alle fiere, mostrando i lavori direttamente agli editor e sperando in un'occasione. A soli 21 anni pubblica la sua prima storia, e da quel momento la sua carriera non si è più fermata. Gli incontri che cambiano la vita Nel suo cammino, Gerasi riconosce l'importanza di alcuni maestri e colleghi. Da Cavazzano a Silver, fino ai disegnatori della prima generazione di Dylan Dog, ogni autore lo ha influenzato in modo diverso, secondo le età e i gusti del momento. Decisivo è stato l'incontro con Ade Capone, storico editor di Star Comics, che gli ha permesso di esordire e trasformare una passione in un mestiere. Un altro punto di svolta è arrivato con l'ingresso in Sergio Bonelli Editore, dopo dieci anni di lavoro intenso in Star Comics. Il primo albo di Dylan Dog rimane per lui un ricordo indelebile, simbolo di un traguardo raggiunto e di nuove sfide artistiche. Tra Dylan Dog e nuovi progetti Oggi Gerasi continua a disegnare storie che appassionano i lettori. È impegnato nei preparativi per il quarantesimo anniversario di Dylan Dog, che cadrà nel 2026, un evento atteso da migliaia di fan. Accanto a questo progetto, sta lavorando a un'altra iniziativa importante ancora top secret, che promette di sorprendere il pubblico. Il fumettista sottolinea quanto questo lavoro sia affascinante ma impegnativo. Ogni pagina richiede ore di dedizione, disegno e riscrittura, pur sapendo che sarà letta in pochi minuti. Una fatica “novecentesca”, dice Gerasi, che oggi contrasta con la velocità del mondo digitale. I consigli ai giovani Dalla sua esperienza arriva anche un messaggio diretto ai ragazzi che sognano di diventare fumettisti. «Non abbiate paura di sbagliare», afferma. L'errore è parte fondamentale del percorso creativo, serve a crescere e a migliorare. Cancellare sempre significa rinunciare a quell'imperfezione che può diventare forza e originalità. Con la sua voce pacata ma appassionata, Sergio Gerasi ricorda a tutti che il fumetto non è solo un mestiere, ma un modo di raccontare il mondo senza limiti di budget o immaginazione.
Giuliano Boccali"Guru"Trasformazioni del maestro dall'India antica alla realtà attualeFestival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, SassuoloSabato 20 settembre 2025, ore 11:30Giuliano BoccaliGuruTrasformazioni del maestro dall'India antica alla realtà attualeChe valore formativo assume la figura del guru nella tradizione indiana? Questa lezione riflette sul rapporto tra discepolo e maestro come cammino di liberazione interiore, in cui la devozione non è rinuncia alla libertà ma disciplina che favorisce l'emergere del maestro interiore, esplorando l'attualità di tale modello nella cultura occidentale.rrGiuliano Boccali è stato professore di Indologia e Lingua e letteratura sanscrita presso l'Università di Milano e ha insegnato anche Filologia iranica presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. È presidente onorario dell'Associazione italiana di studi sanscriti. Si è occupato di letteratura indiana classica, in relazione ai grandi poemi epici tradizionali. I suoi studi sono rivolti all'estetica letteraria e figurativa, alla poesia indiana classica, in particolare ai temi della natura e dell'amore, e allo status delle passioni nella cultura dell'India tradizionale. Ha curato l'edizione italiana di numerosi classici della letteratura indiana (Bilhana, Kalidasa, Jayadeva, Hala). Le sue ricerche riconducono le tradizioni letterarie e filosofiche dell'Asia meridionale a interrogativi di carattere universale, quali il desiderio, la bellezza, l'esperienza del silenzio e le configurazioni dell'immaginario religioso. Accanto alla ricerca filologica e all'attività accademica, ha svolto un'intensa opera di divulgazione culturale, collaborando a lungo con il domenicale de “Il Sole 24 Ore” e dirigendo collane editoriali dedicate all'Oriente antico. Tra i suoi libri: Il silenzio in India. Un'antologia (a cura di, Milano-Udine 2017); Arte e letteratura nelle società in Asia. Aspetti tradizionali e «Renaissance orientale». Ediz. italiana, inglese e francese (a cura di, con Maria Angelillo, Roma 2017); La storia di Siva e Parvati (a cura di, Venezia 2018); Il dio dalle frecce fiorite. Miti e leggende dell'amore in India (Bologna 2022); Tutto è sacro in India (nuova ed., con Sabrina Ciolfi, fotografie di Christopher Taylor, Milano 2022); Eros, passioni, emozioni nella civiltà dell'India (a cura di, con Malgorzata Sacha e Raffaele Torella, Roma 2023); Un mondo diverso per davvero. La letteratura classica indiana (Milano 2025).Giuliano Boccali"Un mondo diverso per davvero. La letteratura classica indiana"Unicopliwww.unicopli.it«Come un fiore nato per virtù di magia…» è l'espressione celeberrima che il grande filosofo indiano Abhinavagupta utilizzò per definire l'arte letteraria indiana e la sua capacità di "liberare spiritualmente" il fruitore e portarlo al distacco totale e definitivo dal mondo fenomenico. Di questa gloriosa letteratura si occupano i saggi raccolti in questo volume, che ripropongono scritti pubblicati da Giuliano Boccali nel corso del suo percorso di studio e insegnamento.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
"Il mondo ha bisogno di Europa": così il Capo dello Stato in un videomessaggio al Forum Ambrosetti. E poi la canonizzazione dei due giovani beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. In chiusura, i vincitori della 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e l'attesa per una ricca domenica di sport tra tennis, volley, basket, Formula 1 e MotoGP
Salvatore Marrazzo lässt Gäste seines Restaurants Accanto in Esslingen nur noch die Rechnung splitten, wenn es zuvor angekündigt wurde. Im Interview erklärt er die Gründe: "Klar bleibt der Gast König. Aber ein König verhält sich auch wie ein König." Von WDR 5.
martedì 26 agosto e i titoli di oggi sono dominati dalla tragedia di Gaza: l'ospedale bombardato, venti morti, tra cui cinque giornalisti. Una notizia che scuote le coscienze e monopolizza le prime pagine. Accanto a questo, spazio alla politica italiana, alla cronaca locale e allo sport.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/levocididentro--1541984/support.
Estate 1997, Gassino Torinese. Un uomo viene trovato agonizzante in una stradina sterrata, davanti casa. Accanto a lui, la moglie, scalza, sotto shock, ripete una frase confusa su una rapina finita male. Ma nulla, in quella scena, torna davvero. Nei giorni successivi, emergono ombre. Una relazione segreta. Un giovane amante. Un piano costruito con cura. E una messinscena che crolla al primo interrogatorio. Dietro quell'agguato c'è molto più di un furto. Ci sono lettere, confessioni, bugie intrecciate come in una tela. C'è una donna che tutti pensavano di conoscere. E un delitto che non ha nulla di passionale, ma il freddo calcolo di chi ha deciso che l'amore, a volte, è solo una trappola ben tesa. Luisella Pullara diventerà, per i giornali, la mantide di Gassino.E quel nome, da solo, racconta già abbastanza.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Estate 1997, Gassino Torinese. Un uomo viene trovato agonizzante in una stradina sterrata, davanti casa. Accanto a lui, la moglie, scalza, sotto shock, ripete una frase confusa su una rapina finita male. Ma nulla, in quella scena, torna davvero. Nei giorni successivi, emergono ombre. Una relazione segreta. Un giovane amante. Un piano costruito con cura. E una messinscena che crolla al primo interrogatorio. Dietro quell'agguato c'è molto più di un furto. Ci sono lettere, confessioni, bugie intrecciate come in una tela. C'è una donna che tutti pensavano di conoscere. E un delitto che non ha nulla di passionale, ma il freddo calcolo di chi ha deciso che l'amore, a volte, è solo una trappola ben tesa. Luisella Pullara diventerà, per i giornali, la mantide di Gassino.E quel nome, da solo, racconta già abbastanza.Episodio completo Patreonhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Massimo Cerulo"Segreto"Edizioni del Mulinowww.mulino.itCosa è giusto non sapere o non dire per tutelare noi stessi e le relazioni in cui siamo immersi? Nella società contemporanea c'è ancora spazio per il segreto?Non dirlo a nessuno. Chi non ha mai pronunciato questa frase? E quali responsabilità implica per chi custodisce un segreto? Accanto alla capacità di parlare, quella di saper tacere ha avuto uguale importanza nella storia delle società umane: il segreto – imponendo un patto, talvolta anche indesiderato – crea e distrugge gruppi, genera inclusione ed esclusione, plasma comportamenti e relazioni. E oggi, nella nostra società digitale, dove la caccia a verità e informazioni nascoste sembra essere una moda e dove con un clic puoi distruggere identità ed equilibri delle persone, che significato può assumere questa parola?Massimo Cerulo insegna Sociologia nell'Università di Napoli Federico II ed è chercheur associé al CERLIS (CNRS) della Sorbona di Parigi. Tra i suoi libri per il Mulino: «Andare per Caffè storici» (2021), «Spaesati» (con P. Jedlowski, 2023) e «Sociologia delle emozioni» (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Con l'estate, “Che film guardo stasera?” va in vacanza. Per non lasciarvi senza idee su cosa guardare sul divano, però, Betty Senatore ripropone alcune puntate del podcast in cui racconta alcuni dei migliori film dell'ultimo anno. Se ne è parlato molto, quindi, se ancora non li avete visti, è arrivato il momento di recuperare. Buon ascolto e buona visione!See omnystudio.com/listener for privacy information.
Daniela Di SoraVoland Edizioniwww.voland.itSarà Voland la casa editrice che inaugura la presenza di un editore ospite a Lungomare di libri, per portare la sua storia, il suo catalogo, i suoi progetti, le sue scrittrici e i suoi scrittori all'attenzione del pubblico.Voland nasce a dicembre del 1994 e pubblica i primi tre libri nell'aprile del 1995: gli autori sono Tolstoj, Gogol' ed Emilijan Stanev. Il marcato interesse per le letterature slave è da subito evidente, come dimostra anche il nome scelto, tratto dal romanzo Il maestro e Margherita, capolavoro del '900 russo di Michail Bulgakov.Animata dalla volontà di far conoscere culture e mondi affascinanti attraverso letterature poco esplorate ma di grande profondità, tra le proposte della casa editrice spiccano il bulgaro Georgi Gospodinov, raffinato prosatore e poeta tradotto in oltre 20 lingue, vincitore nel 2021 del Premio Strega Europeo; Mircea Cărtărescu, il più celebre autore romeno contemporaneo, che con Abbacinante. Il corpo ha vinto il Premio von Rezzori nel 2016; Serhij Žadan, salutato come “il Rimbaud ucraino”, tradotto in tredici lingue e vincitore, nel 2022, dell'ebrd Literature Prize e del Premio per la Pace dell'editoria tedesca conferito ogni anno dall'Associazione degli editori e dei librai tedeschi durante la Fiera del libro di Francoforte.. Nel 2018, in occasione del centenario della nascita e dei dieci anni dalla morte dello scrittore russo Premio Nobel per la letteratura Aleksandr Solženicyn, Voland ha pubblicato la prima traduzione integrale del romanzo Nel primo cerchio.Accanto all'anima slava, la passione per la narrativa di qualità ha reso possibile la scoperta di Amélie Nothomb, dal 1997 fedelissima alla casa editrice che l'ha lanciata in Italia. Il suo romanzo Sete è arrivato secondo al Prix Goncourt nel 2019, mentre con Primo Sangue l'autrice si è aggiudicata nel 2021 il Prix Renaudot e il Premio Strega europeo 2022, ex aequo con Mikhail Shishkin. Il catalogo Voland include voci mai scontate e dalle forti suggestioni: Alexandra David-Néel (di cui Voland si è aggiudicata la prima traduzione italiana della Sublime arte, appassionante caso editoriale rimasto inedito in Francia fino al 2018), Julio Cortázar, Georges Perec, Dulce Maria Cardoso (per la cui traduzione nel 2021 Daniele Petruccioli ha vinto il Premio Annibal Caro), Edgar Hilsenrath, Javier Argüello, Philippe Djian, Esther Freud, André Schiffrin, José Ovejero, Carol Shields, Brigitte Reimann, Moacyr Scliar, Carmen Martìn Gaite, Stanisław Lem, Karel Čapek, Milorad Pavić, Serhij Žadan, Aleksej Ivanov, Wolf Wondratschek, Matei Vișniec, Maylis Besserie (di cui Voland ha pubblicato L'ultimo atto del signor Beckett, vincitore del Premio Goncourt 2020 opera prima)... Il desiderio è sempre quello di offrire ai lettori narrativa straniera di alta qualità, curandone in modo particolare la traduzione.A conferma di questa sensibilità Voland ha vinto il Premio alla Cultura, assegnatogli nel 1999 alla dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri “per la pregevole attività svolta nel campo editoriale”, e il Premio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ottenuto nel 2003 “per aver svolto attraverso la pubblicazione di traduzioni di elevato profilo un importante ruolo di mediazione culturale”.Nel 2010, per festeggiare il suo compleanno, la casa editrice si è rinnovata facendo disegnare appositamente da Luciano Perondi una font battezzata Voland che da allora è utilizzata in tutte le edizioni.Da diversi anni, inoltre, Voland propone nel suo catalogo anche ottimi autori italiani fra cui Ugo Riccarelli, Giorgio Manacorda, Vanni Santoni, Matteo Marchesini, Ilaria Gaspari, Demetrio Paolin, Nicola H. Cosentino, Flavio Fusi, Valerio Aiolli, Paolo Donini, Simone Innocenti, Ruska Jorjoliani, Gianluca Di Dio, Piergiorgio Paterlini. Quattro di loro sono entrati nella dozzina dei candidati al Premio Strega: Giorgio Manacorda con Il corridoio di legno nel 2012, Matteo Marchesini con Atti mancati nel 2013, Demetrio Paolin con Conforme alla gloria nel 2016 e Valerio Aiolli con Nero ananas nel 2019.Il catalogo di Voland è suddiviso in quattro collane principali: Intrecci, storie e avventure da latitudini diverse unite al gusto di una narrazione appassionata e coinvolgente; Amazzoni, sferzante scrittura al femminile che mira al cuore e al cervello dei lettori; Sírin, che propone autori slavi; Confini, sulla narrativa di viaggio. A queste si aggiungono: Supereconomici, formata dai grandi successi Voland in formato tascabile; Sírin Classica, grandi autori russi tradotti da scrittori italiani; e.klassika, collana digitale in cui si inseriscono introvabili classici delle letterature slave; Finestre, che offre uno sguardo oltre la letteratura e di cui fa parte la serie delle Guide ribelli (Parigi, Barcellona, Roma, Venezia, Firenze, Berlino e Mosca).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Elisa Cozzarini"Passeggiate intorno ai laghi"20 itinerari tra Trentino, Veneto e Friuli Venezia GiuliaEdiciclo Editorewww.ediciclo.it20 passeggiate per tutti e per ogni stagione intorno a specchi d'acqua da scoprire del Nordest. Laghi grandi e piccoli, noti e meno conosciuti, dalle quote più alte alle colline, fino alla pianura. Ogni lago è un microcosmo a sé, un luogo ricco di biodiversità ma anche di tradizioni, perfetto per il tempo libero. Accanto alle informazioni di carattere naturalistico, si dà spazio alla cultura e alle storie che hanno reso unici questi luoghi. 20 itinerari tra pianura e montagna; Percorsi per tutti; Informazioni chiare e dettagliate; Foto, cartine e tracce GPS.Elisa Cozzarini, vive e lavora in provincia di Pordenone. Laureata in Scienze Politiche a Trieste, si occupa di ambiente da oltre dieci anni. Dal 2009 è iscritta all'albo dei pubblicisti dell'Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia. Collabora con La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente.È autrice de Il deserto negli occhi (con Ibrahim Kane Annour), Nuova dimensione, 2013; Io non voglio fallire (con Serenella Antoniazzi), Nuova dimensione, 2015, menzione speciale per la narrativa al Premio letterario Latisana per il Nordest; Cuccioli. Storie di piccoli cresciuti e svezzati da noi umani, Orme editori, Roma, 2015; Acqua guerriera. Vite controcorrente sul Piave, Ediciclo, 2016 (finalista al Premio Comisso); Radici liquide. Un viaggio inchiesta lungo gli ultimi torrenti alpini, Nuova dimensione, 2018 (finalista al Premio Mario Rigoni Stern), Un paesaggio da ascoltare, Nuova dimensione, 2019, Una terra da inventare. Il Veneto rurale in cammino: nuove generazioni, ambiente e innovazione, realizzato nell'ambito delle iniziative di comunicazione del PSR Veneto 2014-20, Pordenone. Una guida, libreria editrice Odòs, Udine, 2020.Come fotografa, nel 2009 ha partecipato alla mostra intitolata They won't budge (cioè: “Non si muoveranno”, da una canzone del cantante maliano albino Salif Keita), sugli immigrati africani in Europa, presso la New York University. Nel 2021 è tra gli autori della mostra fotografica Il paesaggio dei magredi, organizzata da ERPAC - Ente Regionale per il PAtrimonio Culturale - della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia a Villa Manin. Partecipa al progetto Fotografario del CRAF (Centro di Ricerca e Archiviazione per la Fotografia del FVG).Nel 2013 ha realizzato il documentario La Piave. Racconto di un fiume, prodotto da Sunfilms e distribuito con i quotidiani locali del Gruppo L'Espresso in Veneto. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Simona Cigana del Circolo della Stampa di Pordenone per il giornalismo d'inchiesta in Friuli Venezia Giulia con una serie di videointerviste dal titolo Fortezza FVG. Dal bunker alla pizzeria, esempi di recupero delle aree militari dismesse, realizzate per Legambiente FVG.Dal 2013 cura la rassegna culturale Il dialogo creativo, iniziativa de L'Altrametà di Pordenone (www.ildialogocreativo.it).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Accanto alle solite news su fumetti, film e serie, diciamo addio a Peter David e allo Spazio Wow, segnaliamo un po' di eventi fumettistici (e in uno trovate anche il conduttore di oggi) e combattiamo con caldo e microfoni avversi.Include un enorme elenco di fumetti su F4 e Superman ripubblicati in occasione dei film!Insomma, un classico episodio News di Polo Nerd, di quelli da non perdere.--Merchandising:http://store.polonerd.netPer sostenerci offrendoci uno o più caffèhttps://www.buymeacoffee.com/polonerdSito, Mail e Contatti:redazione@polonerd.nethttps://www.polonerd.nethttps://www.polonerd.net/contattiPagina dell'episodio: https://www.polonerd.net/?p=1722
Daniela Ferrari"Flora"L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi.Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo, ParmaMostra aperta fino al 29 giugno 2025https://www.magnanirocca.it/flora/Boldini, Segantini, Previati, Chini, Balla, Boccioni, Severini, Depero, Wildt, de Chirico, Savinio, Casorati, Donghi, Morandi, de Pisis, Carrà, Campigli, Mafai, Guttuso, Fontana, Schifano, Kounellis, Paolini e altri.I fiori, con la loro bellezza effimera e la loro carica simbolica, hanno ispirato generazioni di artisti. Con l'arrivo della primavera, la Fondazione Magnani-Rocca celebra questo soggetto eterno con una mostra unica: oltre 150 opere, dai maestri del Simbolismo all'Arte contemporanea, trasformano la Villa dei Capolavori in un giardino d'arte e poesia.La mostra Flora. L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi è in programma dal 15 marzo al 29 giugno 2025 alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), immersa nello splendore del Parco Romantico, appena restaurato. Col suo giardino all'italiana, il giardino all'inglese, il biolago e il nuovo giardino contemporaneo ispirato al New Perennial Movement, il Parco offre un'esperienza multisensoriale che cambia con il susseguirsi delle stagioni.Oltre 150 capolavori per un omaggio floreale all'arte italianaLa mostra presenta oltre 150 capolavori “floreali” dei più grandi maestri dell'arte italiana, da fine Ottocento fino alla contemporaneità. Le Ortensie di Segantini, Longoni e Fornara, le Dalie di Previati e Donghi, l'esplosiva Flora magica di Depero e i mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, il Gladiolo fulminato di de Pisis e i Crisantemi di de Chirico e Cremona. Accanto a queste meraviglie, le sale della Villa ospitano un percorso che attraversa Simbolismo, Futurismo, Realismo magico, Astrazione e le nuove forme espressive della contemporaneità.Parallelamente viene presentato il restauro del Parco Romantico che circonda la Villa dei Capolavori: un gioiello paesaggistico unico in Italia che si estende per dodici ettari e che comprende un giardino all'inglese, un giardino all'italiana e il nuovo giardino contemporaneo.Un patrimonio verde con centinaia di nuovi alberi, arbusti e fiori, con piante esotiche e monumentali a circondare la villa che fu dimora di Luigi Magnani. Il Parco Romantico conserva anche tre esemplari maestosi iscritti nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: Cedrus libani, Sequoia sempervirens, Platanus hybrida, che sono stati oggetto di cure speciali. Con l'aggiunta di un biolago e l'esperienza multisensoriale del nuovo giardino contemporaneo ispirato al New Perennial Movement, in cui i visitatori saranno avvolti da un'esplosione di colori e profumi, immersi in un paesaggio che cambia nei mesi, stagione dopo stagione. Un restauro realizzato grazie al supporto del Ministero della Cultura con i fondi PNRR. Luigi Magnani, precursore di una sensibilità ambientale sorprendentemente moderna per il suo tempo, è stato tra i fondatori di Italia Nostra, uno dei primi movimenti ambientalisti italiani, impegnato nella protezione integrale del patrimonio culturale e ambientale del Paese. Questa visione pionieristica dimostra la sua profonda attenzione per la salvaguardia della bellezza e della natura, in un periodo storico in cui la coscienza ambientalista non era ancora così affermata.Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).Mostra e Catalogo (Dario Cimorelli Editore) a cura di Daniela Ferrari e Stefano Roffi, con saggi dei curatori e di Carlo Mambriani, Elisa Martini, Sergio Risaliti, Chiara Vorrasi, oltre alle immagini di tutte le opere esposte.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oriente e Occidente, civiltà e barbarie, democrazia e autocrazia… Accanto ai conflitti economici e militari esiste una guerra delle parole. Alessandro Barbero e Anna Foa al Salone del Libro 2025 ci aiutano a capire meglio il significato storico di alcune tra le parole più controverse del nostro tempo. Modera Giuseppe Laterza. Audio registrato in loco da Primo Vassallo. Crediti: https://www.salonelibro.it/ --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Giuliano Brenna"L'odore dei cortili"il ramo e la foglia edizioniwww.ilramoelafogliaedizioni.itIl Portogallo, nella sua transizione dalla dittatura alla democrazia, fa da sfondo alla vita del capitano Green e del giovane Mattia. Due personalità opposte, in qualche modo speculari; entrambi vivono una censura interna che nasce dal profondo del loro essere: per il primo si amplifica e giustifica nel clima di oppressione generale, per il più giovane si nutre di un grave lutto e dei conseguenti rimorsi e sensi di colpa. Con la liberazione del Portogallo anche i due protagonisti cominciano un cammino di redenzione, che li porta gradualmente, ma non senza fatica, a una presa di coscienza e alla giusta collocazione dei loro desideri, in un equilibrio la cui assenza ne aveva rosi gli animi.La città di Lisbona, con i suoi vicoli e i caratteristici giardini dall'inconfondibile aroma, rappresenta lo sfondo pulsante che segna il ritmo della narrazione.«È l'odore che alligna, aspro e verde scuro, negli angoli in ombra di certi vecchi cortili e si espande con più intensità nei pomeriggi afosi e umidi. Non si attribuisce un nome a questo sentore, lo si vive, un attimo, con un leggero imbarazzo; resta addosso senza che ci se n'accorga, lascia una vaga sensazione di disagio, come quando una manica si impolvera o qualche batuffolo di lanugine si impiglia nei capelli.»Premio Strega 2025: Franco Buffoni ha presentato "L'odore dei cortili"«Giuliano Brenna con L'odore dei cortili ci consegna il romanzo della sua piena maturità stilistica. Ambientato nel Portogallo della transizione dalla dittatura alla democrazia, la bildung del passaggio dall'adolescenza all'età adulta del giovane Mattia assume una colorazione a tratti drammatica per la presenza di alcuni personaggi legati alla morente dittatura, come il capitano Green, che prima di suicidarsi riesce a coinvolgere il ragazzo in un rapporto sado-masochistico di estrema durezza. Un rapporto che tuttavia alla fine permette a Mattia di giungere alla conoscenza di sé e anche di comprendere il valore dell'amore che il coetaneo Nuno gli offre. Lisbona, con i suoi vicoli e i giardini dall'inconfondibile aroma, rappresenta lo sfondo pulsante che segna il ritmo della narrazione: “È l'odore che alligna, aspro e verde scuro, negli angoli in ombra di certi vecchi cortili e si espande con più intensità nei pomeriggi afosi e umidi. Non si attribuisce un nome a questo sentore, lo si vive, un attimo, con un leggero imbarazzo; resta addosso senza che ci se n'accorga, lascia una vaga sensazione di disagio, come quando una manica si impolvera o qualche batuffolo di lanugine si impiglia nei capelli”. Notevole nel romanzo il passaggio da immagini devastanti – capaci di rimandare al Salò-Sade pasoliniano, con il ragazzo tenuto come un cane al guinzaglio – alla disperata ricerca dei genitori scomparsi, all'aspirazione di Mattia a una sostanziale, catartica purezza.»Giuliano Brenna è nato nel 1966 a Tradate, in provincia di Varese. La sua grande passione è la lettura; l'opera proustiana ha un posto speciale tra gli scaffali della sua libreria. Accanto alle lettere trova posto la passione per l'enogastronomia, alcune sue ricette sono pubblicate nel volume Alta pasticceria – golosi tutto l'anno, curato da Valeria Arnaldi (2013). È cofondatore della rivista letteraria libera LaRecherche.it di cui cura la sezione narrativa dei “Libri Liberi”; in particolare ha curato le antologie proustiane dal 2010 al 2021; sulla stessa rivista ha pubblicato numerose recensioni. Ha tradotto le poesie di Anna de Noailles, pubblicate su varie riviste e ne ha raccolto una piccola selezione in un volume dal titolo Le passioni, LaRecherche.it, (2016). Suoi racconti sono stati pubblicati su riviste on line e cartacee, tra cui “L'area di Broca”, “Quaderni proustiani”; con il racconto L'orfanatrofio ha vinto il “Premio Città di Conza” nel 2018. Ha pubblicato: per LaRecherche.it, le raccolte di racconti Ricette in brevi storie (2007) e Luoghi comuni (2010); per Virginia Edizioni, il romanzo Briscoe Hall (2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marco Ansaldo"La morte di Papa Francesco"L'annuncio della morte di Papa Francesco è stato dato nella Cappella di Casa Santa Marta dal camerlengo, il cardinale Kevin Farrell. Accanto a lui il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto mons. Edgar Pena Parra e il Maestro delle Cerimonie mons. Diego Ravelli: “Carissimi fratelli e sorelle - le parole di Farrell - con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.” Emorragia cerebrale possibile causa della morte. Ieri, a Pasqua, l'ultima apparizione davanti a 35mila fedeli. Bandiere a mezz'asta a Palazzo Chigi, Camera, Senato e Quirinale. Ma anche ambasciate e caserme. Migliaia in preghiera a piazza San Pietro.Marco Ansaldo è considerato uno dei più autorevoli esperti di Turchia, paese dove da più di trent'anni viaggia, lavorando e abitando a Istanbul. Si è occupato di politica e cultura scrivendo centinaia di reportage e una lunga serie di interviste con i maggiori protagonisti, dal presidente Recep Tayyip Erdogan al premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Ha redatto le voci dell'Enciclopedia Treccani e del Dizionario Utet, e inventato il Foro di dialogo intergovernativo Italia-Turchia. Da Istanbul ha collaborato anche con La7 al programma Atlantide.Per sette anni, dal 2010 al 2016, è stato vaticanista di Repubblica, dove ha seguito i pontificati di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco. Ha seguito due Conclavi, decine di viaggi papali, il caso dei Corvi in Vaticano e gli scandali Vatileaks 1 e 2. Da più di dieci anni scrive di Vaticano per il prestigioso settimanale tedesco Die Zeit.Genovese, è ambasciatore all'estero dell'U.C. Sampdoria e ha scritto tre testi sul calcio; per anni disc-jockey e conduttore radiofonico, allievo di tre Conservatori di Stato si occupa anche di musica collaborando oggi con Rai Radio 3.È curatore di cicli e convegni culturali e tiene conferenze in organismi e istituzioni sui vari temi di cui è esperto. Ha scritto una quindicina di libri e oggi vive fra Istanbul, Genova e Roma. È probiviro della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
"L'orso bianco era nero" di Roberto Vecchioni (Piemme) e "La mezz'ora della verità" di Yari Selvetella (Mondadori) "L'orso bianco era nero - Storia e leggenda della parola" è il nuovo libro di Roberto Vecchioni (Piemme): una dichiarazione d'amore nei confronti delle parole da parte di un appassionato. Dall'etimologia di alcune parole, all'uso che ne facevano i sofisti, da quanto una singola parola possa dare il senso in una poesia all'utilizzo nel teatro. Questo, però, come si legge nell'introduzione, non è il lavoro di un linguista, piuttosto è l'opera di chi con le parole ci gioca, ne subisce il fascino, ne riconosce anche il potere. Nella seconda parte parliamo di "La mezz'ora della verità" di Yari Selvetella (Mondadori). L'autore ha immaginato una app, chiamata Varami, in grado di rivelare se le cose che vengono dette siano vere o false. La voce narrante è quella di Valentino, uomo piuttosto solitario senza grandi passioni tranne osservare le vite degli altri. Accanto a lui una serie di personaggi che abitano nello stesso condominio. Tutti iniziano a testare questa app della verità e lo fanno soprattutto su questioni personali per scoprire per esempio dei tradimenti, ma quando due ragazzi iniziano a intervistare per strada le persone, sottoponendo le loro parole alla app e diffondendo i video sui social, si scatenano una serie di conseguenze.
Understanding Unlocks True Potential.Dr. Tom Britton, CEO of Accanto Health, shares how his personal experience with addiction and recovery has shaped his approach to leadership. He powerfully leverages his experience to build a thriving culture at Accanto Health, the parent company of the Emily Program and Gather Behavioral Health. They focus on treating those impacted by eating disorders and other behavioral heath challenges.You'll find how they effectively offer compassion and evidence-based care across a broad organization.He opens up about the challenges he faced and the lessons he learned along the way, offering a powerful example of how leaders can turn personal struggles into sources of strength and inspiration. You'll Also Discover:How to Overcome Challenges with ResilienceA Strategy for Building High-Performing TeamsWhy Leading with Empathy MattersA Step to Creating a Thriving CultureAn Unexpected Approach to Leadership Development-----Do you you think empathy is important for leaders?-----Follow Dr. Tom Britton on LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/dr-tom-britton-4021611a/Learn more about Accanto Health here: https://accanto.com/-----Connect with the Host, #1 bestselling author Ben FanningSpeaking and Training inquiresSubscribe to my Youtube channelLinkedInInstagramTwitter
Saverio Simonelli"L'infinito non basta"Edizioni Città Nuovawww.edizionicittanuova.itHerman Grimm, figlio di Wilhelm, uno dei due fratelli autori delle celebri fiabe, vuole emulare il padre raccontando la vita di Franz Liszt, musicista sublime in grado, in gioventù, di improvvisare in maniera tale da commuovere addirittura un diffidente Beethoven, ma che ora è atteso da una sfida: conciliare il talento con le esigenze della vita. Perché dopo le tante conquiste ottenute, l'eccelso pianista si trova a dover gestire un amore difficile, una figlia sfuggente, una vocazione tardiva. Accanto a lui un giovane e talentuoso di nome Ludwig, in fuga dal destino di musicista iscritto nel suo nome ma che, proprio come Liszt, è costretto fare i conti con l'amore e con la figura paterna. Come nelle fiabe, padri e figli intrecciano i propri destini. Riuscirà Hermann a districarne la trama?Saverio Simonelli è giornalista, vicecaporedattore del Tg2000. Laureato in filologia germanica e traduttore, è autore di numerosi saggi tra cui La cuccia del filosofo (2016), Nel Paese delle fiabe (2012), Gli anelli della fantasia (2004). Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo Cercando Beethoven, premio Casinò di Sanremo Antonio Semeria. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Massimo Cuono"Biennale Democrazia"www.biennaledemocrazia.itTorna a Torino dal 26 al 30 marzo 2025 Biennale Democrazia, un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con il Polo del '900, l'Università di Torino e il Politecnico di Torino. Fin dalla sua prima edizione, Biennale Democrazia si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e gode del sostegno di Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT e di numerosi altri partner, tra i quali Reale Mutua, Smat, Camera di Commercio.Con il titolo Guerre e Paci, la IX edizione di Biennale Democrazia sarà dedicata al conflitto, alla violenza e alla guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell'attuale scenario di crescente tensione globale. Discuteremo della democrazia come tecnica di convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie. Se il conflitto è connaturato al carattere plurale delle nostre società, le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di risoluzione pacifica delle controversie. Lungi dall'essere il frutto della presunta bontà dell'essere umano, la pace è piuttosto il risultato di equilibri precari spinti dalla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati, del pianeta.In questa edizione discuteremo di violenza e conflitto nello loro diverse dimensioni e delle strategie di pacificazione, dentro e fuori i confini nazionali. Per esplorare il rapporto tra i conflitti e le possibilità di pacificazione, la IX edizione si articolerà in quattro percorsi: violenze e dissenso nelle società democratiche; geopolitica della guerra e della pace; conflitti globali, conflitti locali; immaginare la pace, tra utopia ed eresia.Biennale Democrazia è una manifestazione culturale promossa dalla Città di Torino e realizzata dalla Fondazione per la Cultura Torino. Obiettivo dell'iniziativa è la diffusione di una cultura della democrazia che sappia tradursi in pratica democratica. Biennale Democrazia è un laboratorio permanente d'idee aperto a tutti, con una particolare attenzione nei confronti degli studenti delle scuole superiori e dell'università. Il progetto si articola in una serie di momenti preparatori e di tappe intermedie – dagli incontri negli istituti scolastici ai workshop di discussione tematica – che culminano, ogni due anni, in cinque giorni di appuntamenti pubblici: lezioni, dibattiti, letture, forum, seminari di approfondimento e momenti diversi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.Tutto ciò con la presenza dei più autorevoli protagonisti della cultura nazionale e internazionale, e con la collaborazione di oltre 70 tra istituzioni, enti e associazioni, che rendono possibile una ricca circolazione di idee, suggestioni, proposte.Biennale Democrazia è anche arte, cinema, teatro. I rapporti di partnership con gli enti culturali della città permettono di realizzare iniziative che usano i linguaggi della creatività e dello spettacolo, all'insegna della trasversalità e della commistione delle modalità espressive. Accanto alle lezioni, ai dibattiti e agli incontri, il calendario di Biennale Democrazia ospita dunque rassegne cinematografiche a tema, percorsi espositivi, concerti e momenti di animazione cittadina, spettacoli teatrali, performance e incursioni in spazi insoliti e inattesi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nadia Pucci"L'azzurro feroce"Postfazione di Eugenio De SignoribusManni Editoriwww.mannieditori.itIn questo nuovo percorso poetico Nadia Pucci riempie la sua stanza “appartata” di compresenze, familiari e amicali, di nature e storie, dalle remote alle attuali, di stratificati ricordi, sentimenti e risentimenti, figure di vita e di morte. Nulla è gridato, tutto esiste intimamente, profondamente, nell'attimo del riapparire e di occupare il proprio posto. […]Tutto entra in quest'opera-mondo, come una consegna: né si può tacere però la ferocia che sale all'azzurro da questa terra martoriata, dalle guerre, dagli esodi, dalla fame e ancora e ancora. Nadia l'affronta con acuta e dolorosa sensibilità, immedesimandosi in termini altamente drammatici ma come senza eco: forse a dire che anche la speranza è morta, non è più una virtù ma solo l'altra faccia, sempre più calpestata e spenta, della paura.Eugenio De SignoribusNadia PucciVive a Urbino. Accanto all'insegnamento di storia e filosofia nei licei, ha compiuto studi approfonditi di filosofia della scienza. Appassionata alle tematiche del pensiero di Platone, ha pubblicato a riguardo saggi su riviste specializzate e accademiche. Il suo primo libro di poesia è Sul davanzale del mondo, del 2021.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il caso Stellantis che tiene banco dopo l'audizione di Carlos Tavares alla Camera di venerdì scorso, durante la quale il gruppo italo-francese ha chiesto all'Italia nuovi incentivi. Una richiesta che ha sollevato le reazioni della politica. E non solo. Intervenendo alla trasmissione "Amici e nemici", su Radio24, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha ricordato che gli incentivi non hanno funzionato: a fronte di 950 milioni di euro già erogati, Stellantis ha aumentato la cassa integrazione e diminuito la produzione in Italia. Landini ha anche chiesto un intervento di Palazzo Ghigi. Ancor più diretto è stato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: «La richiesta di Stellantis di ulteriori incentivi è una pazzia», ha detto il numero uno di Viale dell'Astronomia a margine della convention di Capri organizzata dai Giovani di Confindustria. Intanto oggi è tornato a parlare Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, durante la prima giornata del Mondial de l'Auto, il Salone dell'auto di Parigi: "Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi. Voi mi chiedete di risolvere problemi creati da altri, per risolvere quelle situazioni potrei dovere fare cose che non saranno accolte bene". Il Ceo ha risposto a chi chiedeva se fosse in grado di garantire che non saranno tagliati posti di lavoro all'interno del gruppo.Il commento di Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore.Boing tra crisi e scioperi si avvicina al licenziamento di massa (e a una crisi di liquidità)Boeing, nella bufera di crisi e scioperi, vola verso licenziamenti di massa: nei prossimi mesi eliminerà 17.000 posti di lavoro, a tutti i livelli, pari al 10% dei suoi dipendenti. Accanto ai tagli, il colosso aerospaziale ha ammesso nuovi ritardi nel decollo del progetto di un nuovo, grande velivolo per le rotte internazionali, il 777X, che, avviato nel 2013, ha da tempo sfondato ogni budget e traguardo. Ora è slittato al 2026 dal 2025. Sarà inoltre cancellato dal 2027, in nome dell'austerity, uno dei modelli finora più noti della sua flotta: la versione cargo del 767.La società americana non fa profitti dal 2018 e secondo il New York Times a breve dovrebbe annunciare ricavi per 17,8 miliardi di dollari, con perdite di 10 dollari per azione. Il suo debito è salito a 58 miliardi, ossia nove in più di un decennio fa. Le decisioni sulla produzione, annunciate dal nuovo chief executive Kelly Ortberg, si tradurranno in oneri straordinari per 5 miliardi di dollari: tre miliardi per gli interventi sui programmi civili che si sommeranno a 2 miliardi di svalutazioni anche nel settore della Difesa, dove Boeing, uno dei principali fornitori del Pentagono, ha a sua volta incontrato difficoltà. A conti fatti, l'azienda ha avvertito che dovrà contabilizzare perdite trimestrali per 6 miliardi.Lo sciopero in atto da cinque settimane da parte di 30.000 tecnici e ingegneri del gruppo, con in gioco il contratto, si è aggiunto alle sfide. L'agitazione, secondo alcune stime, da sola costa al gruppo oltre un miliardo al mese. I negoziati sono nell'impasse: Boeing ha accusato il sindacato di malafede; le union hanno risposto che è Boeing a non trattare con trasparenza. «Il ceo Ortberg ha fatto sapere uno dei leader dello sciopero - ha l'opportunità di agire diversamente, invece di ricorrere a minacce e intimidazioni».È stato ospite a Focus Economia Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it Il dibattito sul colonialismo torna attuale con il Nobel a Acemoglu, Johnson e Robinson Il premio Nobel per l economia 2024 va a Daren Acemoglu, Simon Johnson, entrambi del Mit di Boston, e James A. Robinson della University of Chicago per gli studi su come le istituzioni si formano e influenzano la prosperità. I tre economisti hanno dimostrato che una buona parte della differenza nella ricchezza e nello sviluppo degli stati dipende da come funzionano le istituzioni. Società con uno scarso stato di diritto e istituzioni fragili non riescono a generare crescita e cambiamento, e i loro studi sono in gran parte volti a capire perché questo avvenga. "Ridurre le enormi differenze di reddito tra i Paesi è una delle maggiori sfide del nostro tempo. I vincitori", ha detto Jakob Svensson, presidente del Comitato per il Premio di Scienze Economiche, "hanno dimostrato l importanza delle istituzioni sociali per raggiungere questo obiettivo».«Quando gli europei colonizzarono ampie zone del mondo, le istituzioni di quelle società cambiarono. Questo cambiamento è stato a volte drammatico, ma non si è verificato ovunque nello stesso modo. In alcuni luoghi l obiettivo era sfruttare la popolazione indigena ed estrarre risorse a vantaggio dei colonizzatori. In altri, i colonizzatori hanno creato sistemi politici ed economici inclusivi per il beneficio a lungo termine degli immigrati europei», si legge nella nota a dell Academy che spiega la ricerca dei tre economisti. «I vincitori hanno dimostrato che una spiegazione delle differenze di prosperità dei Paesi è data dalle istituzioni sociali introdotte durante la colonizzazione. Le istituzioni inclusive sono state spesso introdotte in Paesi che erano poveri al momento della colonizzazione e, nel tempo, hanno portato a una popolazione generalmente prospera. Questo è un motivo importante per cui le ex colonie un tempo ricche sono ora povere e viceversa.Il commento di Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino, al microfono di Sebastiano Barisoni.