POPULARITY
«Travaglio ha insultato vergognosamente Draghi. Ma non si deve vergognare solo lui: si devono vergognare D’Alema, Bersani e Speranza per aver invitato e fatto applaudire una persona che ha insultato un uomo rimasto orfano di padre a 15 anni». Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a proposito delle polemiche scoppiate nei giorni scorsi per quanto dichiarato da Travaglio, il quale durante la partecipazione alla festa di Articolo 1, ha definito il premier Mario Draghi «un figlio di papà" che "non capisce un c...». Quanto alla riforma della giustizia, Renzi ha affermato: «Vorrei darvi una notizia: Il caro estinto è la riforma Bonafede che da» ieri sera «non c’è più. Non si può essere più imputati a vita. La riforma è una piccola parte, c’è ancora un lavoro lunghissimo da fare, ma ora abbiamo archiviato la Bonafede». Sul Pd, l'ex premier ha detto: «Avevamo il 40,8%, hanno voluto scientificamente distruggere quel Pd, hanno preferito liberare la strada a Salvini e Grillo anziché collaborare con noi. Quella parte lî può essere definita con tanti nomi io la chiamo con un solo cognome: D’Alema».
Un nodo in gola ci ha preso, la nostalgia dei tempi andati ha colpito come un cazzotto dritto in faccia! per consolarci abbiamo deciso di chiamare la nonna dell'asse che ci ha ricordato come "sua eccellenza" sia stato al fianco. aVer contattato lA nonna ci ha anche riCordato Che il papà dell'asse è INvece prossimo Alla vaccinazione e preoccupaTi per lE possibili conseguenze abbiamo deciso di chiamarlo. mentre telefoniamo però il male Vuole un rIsarcimento dal nostro ex ministro dei trasporti durante il governo giallo-verde! una storia che Ci sta spezzandO il cuore. passaNdo alla rassegna estera il vertice NATO si è concluso e quei maledetti hanno osato affermare che la cina sia una dittatura! la cina? Mah! come si Permettono? i soliti FacInorosi. il modello sociAlIsta non può essere messo in dubbio per questo motivo abbiamo bisogno di influencer che muovano le masse nella giusta direZionE. ps. paolo non si vaccinerRà --- Send in a voice message: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show/message
«Anche quelli che hanno messo in crisi il governo sono dei fuoriusciti. Sono dei fuoriusciti organizzati. Non hanno un mandato parlamentare, nessun cittadino ha votato per Italia Viva». Così Massimo D'Alema intervenendo a 'Porta a Porta' a proposito dell'uscita dalla maggioranza del partito di Matteo Renzi. «È inutile discettare. Il governo vive un momento difficile, ma dove sono le alternative?», ha domandato l'ex premier. Quello attuale «ha molti problemi, non c'è dubbio, ma è il governo possibile», ha detto ancora D'Alema. «Non vedo alternative in questo momento visto che l'opposizione propone di fare le elezioni domani. Credo che tutto sommato precipitare il Paese in una campagna elettorale in piena pandemia, con la campagna vaccinazione da fare e in attesa di presentare in Europa il Recovery fund, non è saggio», ha aggiunto.
In questa puntata, tratta dal secondo incontro del format Ri-generazioni, Andrea Colzani intervista Massimo D'Alema in una riflessione ampia che parte dai rapporti tra Occidente ed Oriente, il ruolo dell'Europa e il cambiamento degli equilibri geopolitici mondiali fino ad arrivare alle nuove sfide della pandemia e al compito incessante delle nuove generazioni: mettersi alla prova, formarsi, ri-generare.
Il Sistema Casaleggio nasce per amministrare soldi e relazioni. Il "patto dei soldi" per il ministero della Sanità sembra il primo risultato concreto.Leggi Il Sistema Casaleggio
D'Alema sostiene che sia "naturale" l'alleanza M5S-Pd e che sarebbe l'occasione per ritrovare quel pezzo di radicalità perduta del centrosinistra: commenti, riflessioni e voci di ascoltatori e ascoltatrici di RadioPopolare.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio spiegati ai profani, con tanto di analisi dei rispettivi partiti
Nella sinistra alla sinistra del Pd volano gli stracci. L'ex sindaco di Milano Pisapia accusa D'Alema di essere divisivo, lui gli risponde per le rime, interviene perfino Nichi Vendola. Nel frattempo la costruzione di un soggetto unitario di sinistra e' sempre piu' lontana e fumosa. Le vostre opinioni. (prima parte)
Dalla Madre di tutte le Russie fino all'imperialismo americano, passando per il post-socialismo (reale) fino alla minaccia dei figli di Putin.Una puntata atipica, corta, ristretta, desolata e desolante, di quando c'erano i Nanni Moretti ad implorare D'Alema di dire qualcosa; possibilmente qualcosa di sinistra.Quando c'era la Sinistra e c'era anche la Destra, ed era anche più facile distinguerle, forse perché c'erano anche meno scie chimiche e più vaccini.MDB Summah Radio dedica una puntata particolare anche nel font ad un periodo che è passato, o che fose nemmeno c'è mai stato; e per l'occasione il conduttore si metterà una maglietta rossa che sembrerà uscito dalle pagine del manifesto di Marx e si farà chiamare Il CapitAlex.No, perché poi pensate che siamo anche delle persone serie, non si sa mai...
Dalla Madre di tutte le Russie fino all'imperialismo americano, passando per il post-socialismo (reale) fino alla minaccia dei figli di Putin.Una puntata atipica, corta, ristretta, desolata e desolante, di quando c'erano i Nanni Moretti ad implorare D'Alema di dire qualcosa; possibilmente qualcosa di sinistra.Quando c'era la Sinistra e c'era anche la Destra, ed era anche più facile distinguerle, forse perché c'erano anche meno scie chimiche e più vaccini.MDB Summah Radio dedica una puntata particolare anche nel font ad un periodo che è passato, o che fose nemmeno c'è mai stato; e per l'occasione il conduttore si metterà una maglietta rossa che sembrerà uscito dalle pagine del manifesto di Marx e si farà chiamare Il CapitAlex.No, perché poi pensate che siamo anche delle persone serie, non si sa mai...
Stavolta ci troviamo a scannarci sul voto del 4 dicembre, venite a vedere se anche qua c'è D'Alema con il suo panfilo!
Le divisioni nel PD e la battaglia della sinistra interna: restare e battersi dall'interno o uscire, come ipotizza D'Alema nell'inmtervista al Corriere della sera? Ospite Nico Stumpo, deputato bersaniano, in diretta dalla tre giorni di Perugia in cui la corrente di Sinistra Riformista lancia la candidatura di Roberto Speranza al congresso. Con Luigi Ambrosio e Stefania Persico aggiornamenti sulle tratattive post primarie a Milano e Napoli (dove Bassolino forse si candida lo stesso)
L'annuncio di Pisapia che non si ricandiderà a sindaco di Milano, il conflitto aperto nella minoranza Pd tra Cuperlo e D'Alema e il contrattacco di Renzi verso i “rottamati”: sono i fatti del lungo fine-settimana politico appena trascorso. Fatti importanti che si giocano tutti in casa del centrosinistra. Nella puntata di oggi di Memos, insieme a Luca Alessandrini, storico dell'Istituto Parri di Bologna, e a Paolo Segatti, sociologo politico dell'Università degli Studi di Milano, abbiamo provato a fare una ricognizione sullo stato del centrosinistra proponendo una particolare aggregazione. Da un lato i “vincenti” Pisapia e Renzi, leader diversissimi che hanno dalla loro parte un'affermazione nel proprio campo. Dall'altro i “perdenti” Cuperlo e D'Alema, in minoranza nel loro partito, sconfitti nella corsa alla guida del Pd e del paese. Infine c'è lo spazio politico a cui ambisce la “coalizione sociale” lanciata dal leader della Fiom Landini. Si tratta ovviamente di gruppi eterogenei, con elettorati che sulla carta si sovrappongono ampiamente. Alessandrini e Segatti ne analizzano caratteristiche, punti di forza e contraddizioni.
L'annuncio di Pisapia che non si ricandiderà a sindaco di Milano, il conflitto aperto nella minoranza Pd tra Cuperlo e D'Alema e il contrattacco di Renzi verso i “rottamati”: sono i fatti del lungo fine-settimana politico appena trascorso. Fatti importanti che si giocano tutti in casa del centrosinistra. Nella puntata di oggi di Memos, insieme a Luca Alessandrini, storico dell'Istituto Parri di Bologna, e a Paolo Segatti, sociologo politico dell'Università degli Studi di Milano, abbiamo provato a fare una ricognizione sullo stato del centrosinistra proponendo una particolare aggregazione. Da un lato i “vincenti” Pisapia e Renzi, leader diversissimi che hanno dalla loro parte un'affermazione nel proprio campo. Dall'altro i “perdenti” Cuperlo e D'Alema, in minoranza nel loro partito, sconfitti nella corsa alla guida del Pd e del paese. Infine c'è lo spazio politico a cui ambisce la “coalizione sociale” lanciata dal leader della Fiom Landini. Si tratta ovviamente di gruppi eterogenei, con elettorati che sulla carta si sovrappongono ampiamente. Alessandrini e Segatti ne analizzano caratteristiche, punti di forza e contraddizioni.
L‘evoluzione della forma di governo Personalizzazione della politica e democrazia di