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VIDEO: I monaci di Norcia ➜ https://youtu.be/vVT1yzNXGUYTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8125I MONACI BENEDETTINI DI NORCIA: CUSTODI DEL GREGORIANO E... DELLA BIRRA di Andrea Galli Grande festa oggi sulle colline appena fuori Norcia, in via Case Sparse. La comunità dei benedettini che lì risiede rende grazie per tre traguardi raggiunti. In primis i 25 anni di vita: la comunità fu fondata nel 1999 a Roma, dove ebbe i suoi inizi avventurosi prima di approdare fra i monti Sibillini. Poi la fine del restauro del complesso monastico, un antico convento dei cappuccini, dove i monaci si sono trasferiti dopo il terremoto del 2016 che ha distrutto il loro precedente monastero, contiguo alla concattedrale di Norcia. «Avevamo già comprato l'edificio e il terreno dalla diocesi, nel 2007 - spiega dom Benedetto Nivakoff - perché cercavamo un posto più tranquillo e silenzioso rispetto al centro di Norcia, ma il sisma ci ha costretti ad accelerare i nostri progetti». Infine l'elevazione canonica di quello che era tecnicamente un priorato benedettino e dallo scorso 25 maggio è un'abbazia, l'Abbazia di San Benedetto in Monte. Tre traguardi che insieme significano il ritorno pieno, ufficiale e stabile dei figli di san Benedetto nel luogo dove nacque il loro padre e padre del monachesimo d'Occidente, ma da dove gli ultimi benedettini se n'erano andati nel lontano 1810, a causa delle leggi napoleoniche, lasciando un vuoto che è stato riempito solo due secoli dopo, poco meno. A dimostrazione che le radici cristiane dell'Europa e anche delle nostre terre quando sembrano sofferenti, o financo morte, con la giusta linfa si possono riprendere più prontamente di quanto si pensi.La linfa in questo caso è arrivata tramite un religioso statunitense, Cassian Folsom. Nato nel 1955 a Lynn, nel Massachusetts, fattosi benedettino nell'abbazia di Saint Meinrad, nell'Indiana, padre Folsom venne in Italia per approfondire gli studi di liturgia e tra il 1997 e il 2000 ricoprì la carica di vice-rettore del Pontificio ateneo Sant'Anselmo (dove tuttora insegna). Nel 1995, mentre era su un treno diretto a Napoli, aveva avuto però l'ispirazione per un progetto extra accademico, ossia dar vita a una comunità che riprendesse il carisma e lo stile originario dell'ordine benedettino. La fondazione avvenne appunto a Roma nel 1999. Padre Folsom e tre benedettini americani si sistemarono in un piccolo appartamento nella capitale, con una stanza adibita a cappella. Nel 1999 la Santa Sede concesse loro l'approvazione canonica e nel 2000 si manifestò la possibilità di insediarsi a Norcia. Nel 2001 un estimatore di padre Folsom, il cardinale Joseph Ratzinger, si recò in Umbria per celebrare con lui e i suoi confratelli la festa di san Benedetto: per tutti una conferma speciale del cammino intrapreso.«Oggi siamo venti monaci - spiega dom Nivakoff, originario di New York, eletto abate lo scorso 28 maggio - provenienti da dieci Paesi: Italia, Stati Uniti, Germania, Polonia, Portogallo, Gran Bretagna, Brasile, Indonesia, Slovenia e Canada. L'età media è di 30 anni». L'eterogeneità delle nazionalità si deve anche al fatto che all'abbazia arrivano pellegrini, turisti e curiosi da diverse parti del mondo, spesso approfittando di vacanze o viaggi di studio in Italia.Il ritorno alle origini del carisma si riflette nella scelta liturgica fondativa - il rito benedettino antico - in una vita di preghiera particolarmente esigente - sveglia alle 3,30 ogni mattina - e nel recupero degli antichi digiuni dell'ordine - un solo pasto al giorno tra il 15 settembre e il tempo di Pasqua. Ora et labora. Per quanto riguardo il labora, tra l'altro i monaci di Norcia hanno elaborato da una decina d'anni la Birra Nursia, che porta come motto Ut laetificet cor, il prodotto con cui cercano di essere autosufficienti e che si inserisce in una tradizione gloriosa di birre monastiche. «Ora che abbiamo completato il restauro del monastero - chiosa dom Nivakoff - potremo dedicarci con più impegno alla nostra birra, cercando anche di farla conoscere meglio». [...]Nota di BastaBugie: l'articolo dal titolo "Nursia, la birra dei monaci di Norcia vince tre volte" racconta come la birra dei monaci di Norcia sia diventata così apprezzata nel mondo.Ecco l'articolo completo pubblicato sul Sito del Timone il 3 aprile 2025:La prima sede di Birra Nursia, situata accanto alla Basilica di San Benedetto a Norcia, è stata resa inagibile dai terremoti del 2016. Ma i discepoli di San Benedetto che vivono nella sua città natale non hanno mollato il loro "pane liquido", come veniva chiamata la birra nei monasteri durante i periodi di digiuno.Ed ora, che vivono nel ristrutturato monastero di San Benedetto in Monte, da poco elevato ad Abbazia, si godono i premi che la loro Birra Nursia ha raggiunto. Untappd, la più rilevante community al mondo nel settore delle birre artigianali, ha premiato Birra Nursia Tripel con la medaglia d'oro come migliore Belgian Tripel italiana, Birra Nursia Bionda con l'argento come seconda Belgian Blonde del Paese e Birra Nursia Extra, già considerata "imperdibile" da Slow Food, con il bronzo come terza Belgian Strong Dark Ale prodotta nello Stivale. Questi riconoscimenti arrivano in occasione degli Untappd Community Awards e si basano su migliaia di recensioni offerte da esperti e appassionati di birra.Birra Nursia è prodotta dal 2012 dai monaci benedettini di Norcia e le sue tre ricette sono state sviluppate nel solco dell'antica tradizione birraria monastica belga. La sua lavorazione avviene con metodi artigianali, attraverso un processo lungo e attento e facendo uso di ingredienti selezionati tra cui il malto umbro. Dopo il terremoto del 2016 è iniziata un'amichevole collaborazione tra la comunità benedettina e Mastri Birrai Umbri. Affinché Birra Nursia potesse continuare a essere apprezzata in Umbria, in Italia e all'estero, il birrificio di Gualdo Cattaneo ha offerto ai monaci di utilizzare i suoi impianti, a una sola condizione: che fossero i monaci stessi a produrre la birra, per garantire l'autenticità del prodotto e il rispetto delle ricette originali.«Birra Nursia», dice Dom Agostino Wilmeth, monaco dell'Abbazia di San Benedetto in Monte e mastro birraio di Birra Nursia, «è nata dall'idea che una buona bevanda potesse accompagnare le prelibatezze gastronomiche di Norcia, conosciute in tutto il mondo. La nostra birra sostiene la vita dell'Abbazia ma contribuisce anche all'economia della città, che ha tanto sofferto nell'ultimo decennio. Vorremmo condividere simbolicamente questi premi con tutti i nursini: la qualità e la tradizione sono valori forti nella Regola di San Benedetto e qui a Norcia, e Birra Nursia li ha ricevuti in eredità».
Bentornati su Snap!Avevamo tutta un'altra serie di argomenti da trattare con Michele Bondanelli per questa puntata di Puntini Imperfetti ed invece ci siamo lasciati trasportare in una bella chiacchierata sul rilievo come se fossimo davanti ad una buona birra!Tra una battuta e l'altra abbiamo parlato di iPad e delle sue potenzialità nel rilievo e nella professione, l'utilizzo di droni, di acquisizione LiDAR con iPhone ed iPad, come una buona reflex possa dire la sua, le app ed i software dedicati al rilievo ed infine web app e BIM 2.0 come frontiera da seguire da vicno.Andando a braccio ne è nata una puntata ricca di spunti, tutta da appuntare per approfondire e da mettere in pratica.Buon ascolto!—>
Avevamo parlato dell'importanza di avere un testimone. Per quella di essere testimone mi ci è voluto un mese di Mozambico.- Per donare un libro alla biblioteca di Mafuiane: clicca qui.- L'episodio "lasciare un segno del proprio passaggio".https://www.instagram.com/davide_cristaldi
Alla Vigilia di Natale del 1985, Renato Bolzoni, un tappezziere disoccupato rimasto senza dimora, decide di entrare dentro un abbaino apparentemente abbandonato. Quello che si ritrova davanti dopo aver aperto la porta sembra essere un vero e proprio “covo” di terroristi. Che fare? Bolzoni pensa di ricavare qualche soldo vendendo lo scoop ai giornali. Quando il giornalista Paolo Longanesi si reca sul posto e dà una prima scorsa al materiale presente nell'abbaino, capisce subito di trovarsi di fronte a una notizia importante. Una produzione Emons Record e GOG edizioni in mediapartneship con Open Il podcast è tratto dall'omonimo libro di Nicola Ventura e David Barra pubblicato da GOG La voce narrante è di Rocco Tedeschi Regia: Paolo Girella, Maria Saracino Studio di registrazione: Officine Emons, Roma Montaggio e Postproduzione: Luciano Zirilli Adattamento e supervisione editoriale: Paolo Girella e Maria Saracino Materiali audio Spazio70 e Radio Radicale Si ringrazia Veronica Rocca per il doppiaggio di Anita Ramelli, le sue parole sono tratte dal libro di Edgarda Ferri “Il perdono e la memoria”, pubblicato da Rizzoli nel 1988 Grazie ad Andrea Crisanti per l'idea. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Si conclude oggi la 107ma edizione di Pitti Uomo, famosa manifestazione espositiva dedicata alla moda maschile, iniziata il 14 Gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze. All'ultimo giorno dell'evento sono già quasi 12.800 i compratori registrati. Dei quasi 13mila buyer segnalati dalla nota di pre consuntivo diffusa ieri da Pitti Immagine, la società che organizza i saloni fiorentini, 4.700 sono arrivati dall estero e rispetto all edizione del gennaio 2024 (la numero 105, alla quale è seguita quella di giugno), sono proprio gli stranieri, in crescita del 6%, a a guidare un edizione che Pitti Immagine definisce «molto positiva», pure se a fronte di presenze italiane stabili (ma i dati definitivi potrebbero riservare sorprese anche su questo fronte, positive, si intende). I dati sono un iniezione di (cauto) ottimismo per la moda maschile internazionale e per tutto il sistema del made in Italy. "Avevamo bisogno di una partenza per uscire da un clima di attesa e di incertezza", ha spiegato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, "La grande parte del merito va, inutile dirlo, agli espositori: primo perché hanno rinnovato la fiducia e l investimento nel salone; secondo perché hanno portato collezioni di grande qualità produttiva, di ricerca stilistica e con tanti elementi di innovazione. Non ultimo - ha aggiunto Napoleone - mi sembra che molti listini prezzi indichino un equilibrato rapporto tra giusta valorizzazione dei materiali e della manifattura e opportuna sintonia con una certa prudenza espressa dai consumatori". La difficoltà del settore della moda made in Italy è certificata dai dati: il fatturato nel 2024 è tornato sotto i cento miliardi di euro, soglia che aveva superato nel 2023 trainata dall'aumento dei prezzi. Secondo i Fashion economic trends di Camera Moda, quest'anno il fatturato si fermerà a 96 miliardi circa, in calo del 5,3 per cento. Il dato, che rispetto alle stime di settembre è peggiorato, "beneficia" della crescita che, comunque, hanno registrato i settori collegati alla moda, come occhiali, gioielli e beauty. I cosiddetti segmenti core, come tessile, abbigliamento, pelletteria e calzature, hanno registrato flessioni ancora più marcate.Raffaello Napoleone (nella foto), amministratore delegato di Pitti Immagine, è intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni a Focus Economia.
Avevamo iniziato sabato scorso con Roma-Lazio, proseguito lunedì con Milan-Inter, non si poteva che chiudere il cerchio con Torino-Juve di domani e la settimana tutta derby è terminata. Attesa anche per la prima risposta del Milan di Conceicao fuori dalla bolla araba della Supercoppa e per gli sviluppi dei casi più caldi sul mercato: da Frattesi e Kvaratskhelia che potrebbe sul serio lasciare Napoli direzione Parigi. Tutti temi che affrontiamo con Mister Gianni De Biasi e con lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. Sorteggio favorevole per Sinner che incontrerà i big solo nella fase finale degli Australian Open, c'è solo da attendere il suo esordio che sarà lunedì prossimo contro il cileno Nicolas Jarry. Ne parliamo con Stefano Pescosolido.
Il podcast Per altre è un progetto reso possibile dal supporto di tanti e tante che hanno partecipato alla campagna di crowdfunding. Avevamo promesso una puntata dove ringraziare i donatori e le donatrici, facendo i loro nomi affinché rimangano.
BARI (ITALPRESS) - “Il Capodanno per noi è anche una festa particolare, lo possiamo dire. È la festa di una Puglia che incredibilmente in soli vent'anni è diventata attrattiva pure quando fa freddo. Non solo al mare, non andiamo sui telegiornali o in tv solo per le cose cattive com'era una volta, ma anche per le cose buone. La forza di questa Regione è dirci sempre la verità, discutere apertamente, risolvere i problemi uno per uno e poi, se possibile, darsi una mano come è successo con i capodanni. Avevamo capito che c'erano difficoltà un po' ovunque da parte dei Comuni e, come sempre abbiamo fatto in questi anni, la Regione c'è stata. Io ho cominciato questa storia bellissima di questi anni in Regione con uno slogan: il sindaco di Puglia.Non voleva dire che io dovessi prendere il posto dei sindaci ,voleva solo dire che con i sindaci avevo intenzione di collaborare e di provare a governare al meglio questa regione. Senza le città della Puglia non ci sarei mai riuscito”.Lo ha affermato a Bari il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine della presentazione degli eventi che caratterizzeranno il Capodanno di Puglia.xa2/pc/gtr
BARI (ITALPRESS) - “Il Capodanno per noi è anche una festa particolare, lo possiamo dire. È la festa di una Puglia che incredibilmente in soli vent'anni è diventata attrattiva pure quando fa freddo. Non solo al mare, non andiamo sui telegiornali o in tv solo per le cose cattive com'era una volta, ma anche per le cose buone. La forza di questa Regione è dirci sempre la verità, discutere apertamente, risolvere i problemi uno per uno e poi, se possibile, darsi una mano come è successo con i capodanni. Avevamo capito che c'erano difficoltà un po' ovunque da parte dei Comuni e, come sempre abbiamo fatto in questi anni, la Regione c'è stata. Io ho cominciato questa storia bellissima di questi anni in Regione con uno slogan: il sindaco di Puglia.Non voleva dire che io dovessi prendere il posto dei sindaci ,voleva solo dire che con i sindaci avevo intenzione di collaborare e di provare a governare al meglio questa regione. Senza le città della Puglia non ci sarei mai riuscito”.Lo ha affermato a Bari il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine della presentazione degli eventi che caratterizzeranno il Capodanno di Puglia.xa2/pc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - "Sono un ottimista sfrenato, nei contratti con determinati sponsor ho già inserito il premio per la qualificazione alle Olimpiadi: è un traguardo molto ottimistico, però io contrattualmente l'ho inserito. Mai dire mai, è un sogno che cerchiamo di realizzare”. Lo ha detto il presidente della Federazione italiana giuoco handball (FIGH), Stefano Podini, nel corso di un'intervista presso la sede romana dell'Italpress. “È vero che le migliori squadre del mondo sono europee quindi la possibilità di qualificarsi è molto ridotta, ma si può sempre sognare”, ha proseguito il numero uno della FederPallamano in merito alla possibilità che la Nazionale possa qualificarsi per la prima volta nella storia alle Olimpiadi. Intanto, dopo ventotto anni di assenza, la squadra maschile si è qualificata per i Mondiali che si disputeranno in Croazia, Danimarca e Norvegia a partire dal 14 di gennaio. “Avevamo un commissario tecnico (Riccardo Trillini ndr) che era oberato da diversi incarichi, svolgeva più funzioni all'interno della federazione e abbiamo voluto alleggerirlo da tutta una serie di attività per vederlo concentrato sulla prima squadra. Questo ha aiutato nel farlo lavorare meglio e con più serenità”. La Nazionale femminile invece disputerà il playoff di qualificazione ad aprile: “Anche lì abbiamo voluto dare un segnale importante - ha spiegato Podini - abbiamo ristrutturato tutto lo staff degli allenatori, abbiamo un nuovo allenatore della prima squadra (Alfredo Rodriguez ndr) che è coadiuvato da allenatori di provenienza spagnola e abbiamo voluto dare questa impronta al settore femminile dove crediamo ci sia molto lavoro da fare, partiamo svantaggiati rispetto agli uomini ma ci siamo detti che qualora non andasse bene ad aprile, andrà bene per le prossime qualificazioni agli Europei, è un work in progress”. Podini è stato eletto presidente nel giugno di quest'anno: “Prima sono stato atleta, poi dirigente, presidente di Lega e ora presidente della Federazione. Sono quarantotto anni di un percorso a tutto tondo che mi ha portato a questo incarico che sicuramente si è presentato ricco di insidie, problemi e sfide da dover affrontare. C'era la voglia di trovare gli sponsor che ci accompagnassero in queste sfide, abbiamo trovato il main sponsor e ne stiamo cercando altri. Stiamo lavorando a tutto tondo”. Sulla possibilità di organizzare grandi eventi in Italia Podini aggiunge: “Conosco bene l'organizzazione di questi eventi, sono molto impegnativi. L'asticella che pone la Federazione Mondiale è molto alta, ci sono da garantire tutta una serie di servizi molto costosi. Il problema è trovare i partner commerciali per organizzare questi eventi, la capacità organizzativa ci sarebbe ma mancano i fondi. Siamo pronti per prepararli, ma dobbiamo trovare le regioni e le istituzioni giuste che ci seguano in questo tipo di avventura”, ha concluso.gm/mrv
ROMA (ITALPRESS) - "Sono un ottimista sfrenato, nei contratti con determinati sponsor ho già inserito il premio per la qualificazione alle Olimpiadi: è un traguardo molto ottimistico, però io contrattualmente l'ho inserito. Mai dire mai, è un sogno che cerchiamo di realizzare”. Lo ha detto il presidente della Federazione italiana giuoco handball (FIGH), Stefano Podini, nel corso di un'intervista presso la sede romana dell'Italpress. “È vero che le migliori squadre del mondo sono europee quindi la possibilità di qualificarsi è molto ridotta, ma si può sempre sognare”, ha proseguito il numero uno della FederPallamano in merito alla possibilità che la Nazionale possa qualificarsi per la prima volta nella storia alle Olimpiadi. Intanto, dopo ventotto anni di assenza, la squadra maschile si è qualificata per i Mondiali che si disputeranno in Croazia, Danimarca e Norvegia a partire dal 14 di gennaio. “Avevamo un commissario tecnico (Riccardo Trillini ndr) che era oberato da diversi incarichi, svolgeva più funzioni all'interno della federazione e abbiamo voluto alleggerirlo da tutta una serie di attività per vederlo concentrato sulla prima squadra. Questo ha aiutato nel farlo lavorare meglio e con più serenità”. La Nazionale femminile invece disputerà il playoff di qualificazione ad aprile: “Anche lì abbiamo voluto dare un segnale importante - ha spiegato Podini - abbiamo ristrutturato tutto lo staff degli allenatori, abbiamo un nuovo allenatore della prima squadra (Alfredo Rodriguez ndr) che è coadiuvato da allenatori di provenienza spagnola e abbiamo voluto dare questa impronta al settore femminile dove crediamo ci sia molto lavoro da fare, partiamo svantaggiati rispetto agli uomini ma ci siamo detti che qualora non andasse bene ad aprile, andrà bene per le prossime qualificazioni agli Europei, è un work in progress”. Podini è stato eletto presidente nel giugno di quest'anno: “Prima sono stato atleta, poi dirigente, presidente di Lega e ora presidente della Federazione. Sono quarantotto anni di un percorso a tutto tondo che mi ha portato a questo incarico che sicuramente si è presentato ricco di insidie, problemi e sfide da dover affrontare. C'era la voglia di trovare gli sponsor che ci accompagnassero in queste sfide, abbiamo trovato il main sponsor e ne stiamo cercando altri. Stiamo lavorando a tutto tondo”. Sulla possibilità di organizzare grandi eventi in Italia Podini aggiunge: “Conosco bene l'organizzazione di questi eventi, sono molto impegnativi. L'asticella che pone la Federazione Mondiale è molto alta, ci sono da garantire tutta una serie di servizi molto costosi. Il problema è trovare i partner commerciali per organizzare questi eventi, la capacità organizzativa ci sarebbe ma mancano i fondi. Siamo pronti per prepararli, ma dobbiamo trovare le regioni e le istituzioni giuste che ci seguano in questo tipo di avventura”, ha concluso.gm/mrv
Parliamo di sport, e di calcio! Ieri tre anticipi della quattordicesima giornata. Oggi alle 12:30 Udinese-Genoa, alle 15:00 Parma-Lazio e Torino-Napoli, alle 18:00 Fiorentina-Inter e alle 20:45 Lecce-Juventus. Ne parliamo con il nostro Massimo Caputi. "Avevamo capelli lunghi" è il libro che racconta la storia della nostra Francesca Cheyenne, in libreria con Mursia. Tutto attraverso tre storie, quelle di Irene, Beatrice e Rebecca. Francesca Cheyenne è in diretta con noi! Si avvicina il Natale, e tra i dolci tipici di questo periodo c'è il torrone! Siamo sicuri di conoscerne la vera storia e soprattutto la vera ricetta? Ne parliamo con il pasticcere Andrea Dalmasso, allenatore della Nazionale Italiana di Pasticceria che nel 2021 ha vinto la Coppa del Mondo di Pasticceria a Lione. Torna “FISI News”, lo spazio che vi porta sulla neve per conoscere da vicino le imprese delle atlete e degli atleti italiani sulla neve in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali. Oggi con Andrea Voetter, che in coppia con Marion Oberhofer ieri si è piazzata al quinto posto in Coppa del Mondo di slittino a Lillehammer. Chiudiamo la puntata con un commento a tutte le ultime notizie di attualità. Torna a trovarci Massimo Martinelli, direttore editoriale de Il Messaggero.
NAPOLI (ITALPRESS) - “Il tema dei salari, la questione economica, le persone normali che vivono di stipendio, che vivono con le pensioni, arrivano con difficoltà alla fine del mese: e questo deve essere un problema centrale nel confronto con il Governo”. A dirlo è il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando con i giornalisti a Napoli a margine della manifestazione indetta da Cgil e Uil nel giorno dello sciopero generale per protestare contro le misure previste nella manovra di bilancio. “Avevamo chiesto di detassare gli aumenti contrattuali, di parlare di contrattazioni di secondo livello, per parlare di competitività in questo Paese - aggiunge Bombardieri -. E poi servizi, la sanità, i contratti dei lavoratori che operano in questi settori e che perdono spesso anche la vita per salvare quella degli altri e per garantire servizi pubblici dignitosi. Non ci interessa se in questo caso sulla sanità si è speso di più, il dramma della sanità è che non riesci a dare servizi. Chi deve andare oggi a fare una visita, non riesce ad avere un appuntamento, non riesce a trovare una soluzione, un milione di persone si sposta dal Sud al Nord per essere curato. Questi sono i temi che abbiamo posto nella giornata di oggi, sono le nostre richieste al Governo e io credo che il Governo, se 40 piazze si riempiono come oggi, dovrebbe forse fare una riflessione. Non rispetto a Landini e Bombardieri, ma rispetto alle migliaia, alle decine, centinaia di migliaia di persone che oggi sono in piazza e chiedono dei cambiamenti”.xc9/pc/gsl
NAPOLI (ITALPRESS) - “Il tema dei salari, la questione economica, le persone normali che vivono di stipendio, che vivono con le pensioni, arrivano con difficoltà alla fine del mese: e questo deve essere un problema centrale nel confronto con il Governo”. A dirlo è il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando con i giornalisti a Napoli a margine della manifestazione indetta da Cgil e Uil nel giorno dello sciopero generale per protestare contro le misure previste nella manovra di bilancio. “Avevamo chiesto di detassare gli aumenti contrattuali, di parlare di contrattazioni di secondo livello, per parlare di competitività in questo Paese - aggiunge Bombardieri -. E poi servizi, la sanità, i contratti dei lavoratori che operano in questi settori e che perdono spesso anche la vita per salvare quella degli altri e per garantire servizi pubblici dignitosi. Non ci interessa se in questo caso sulla sanità si è speso di più, il dramma della sanità è che non riesci a dare servizi. Chi deve andare oggi a fare una visita, non riesce ad avere un appuntamento, non riesce a trovare una soluzione, un milione di persone si sposta dal Sud al Nord per essere curato. Questi sono i temi che abbiamo posto nella giornata di oggi, sono le nostre richieste al Governo e io credo che il Governo, se 40 piazze si riempiono come oggi, dovrebbe forse fare una riflessione. Non rispetto a Landini e Bombardieri, ma rispetto alle migliaia, alle decine, centinaia di migliaia di persone che oggi sono in piazza e chiedono dei cambiamenti”.xc9/pc/gsl
La profezia luminale di anni fa si è avverata: Trump ha vinto di nuovo le elezioni americane. E ora? Cosa succederà?
Pablo studia, Poz fa il funerale a BnM e invece di Ricky c'è il suo proverbiale pacco. Avevamo chiuso ma la madness ci chiama con l'oceano con Vaiana. Non una vera puntata, ma una chiamata registrata a tradimento per dirvi che siamo tornati. Buon ascolto e a presto!
Ma cosa vuoi descrivere! Abbiamo ( come sempre ) ragione! , ragione su tutto!!!! SCRIVETECI LA COJONATA DELLA SETTIMANA! Seguici anche su Twitch! VOX LUDICA!
ROMA (ITALPRESS) - “Mi sono sentito fino a pochi minuti fa con il Direttore della Protezione Civile Regionale La Pietra. Avevamo lanciato l'allerta arancione, si sapeva che avremmo avuto questi fenomeni”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in merito alla questione maltempo. “Scontiamo anni di abbandono. La questione delle manutenzioni e della preparazione delle nostre comunità è fondamentale. Ogni volta stiamo con il fiato sospeso perché sappiamo sotto il profilo idrogeologico quanto ci sia ancora da fare. Abbiamo stanziato milioni di euro e in questi giorni ci sono altri fondi che vengono dall'Unione Europea per il lavoro che c'è da fare in questo ambito”. Riguardo ad ulteriori criticità per il territorio regionale aldilà di Roma, ha rivelato: “In questo momento non mi hanno segnalato nulla di particolare”. xl5/vbo/gtr
Lando Norris partirà dalla pole position al gran premio d'Olanda in programma domani - domenica - alle 15 sul circuito di Zandvoort, 15esimo appuntamento del campionato. Il pilota della McLaren ha chiuso le qualifiche precedendo il campione del mondo Max Verstappen, che ottiene la seconda posizione sulla griglia di partenza con un distacco di tre decimi e mezzo.
«Ricordo i bambini: erano fermi e guardavano dritto… Avevamo il lato che saliva alla nostra destra ed il bosco che scendeva alla nostra sinistra. Pioveva ma non tirava vento, ma ecco… le cime degli alberi hanno cominciato a muoversi… Era come se ci fosse un animale in mezzo alla foresta… e quell'animale era sempre più grande perché prima a muoversi erano un coppia di alberi, poi dieci, venti e poi all'improvviso un pezzo intero di bosco…» Marco, Daniela ed i loro tre figli si mettono a correre, mentre una frana di oltre 400 metri di ampiezza comincia ad avanzare alle loro spalle… Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Per chi è iscritto al nostro podcast Storia dei Carabinieri e chi si è appassionato a queste vicende, sa bene che nel corso della quarta stazione abbiamo parlato dei Carabinieri a Roma, nella difesa della Capitale (episodio 72), ma anche in quelle legate alla fase di confronto culminata con il vile internamento per ordine dei vertici della RSI il 7 ottobre 1943 (episodi 73 e 75). Avevamo anche detto parecchio sulla Resistenza a Roma, ma ci è sembrato importante dare qualche indicazione in più. Dunque siamo ben lieti di iniziare la quinta stagione proprio parlando di Caruso e dei suoi uomini (e donne). Vi auguriamo un buon ascolto invitandovi a seguirci su Instagram! Se proprio proprio volete avere altre info ... allora ci trovate anche in altri social ... ci avete già cercato? :) Fonti consultate: Romano Battaglia, Storia della Resistenza italiana, Torino, Einaudi, 1964; I Carabinieri 1814 –1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980; Flavio Carbone (a cura di), Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Numero Speciale “I Carabinieri del 1943”, a. LXX (2023), pp. 207-219; Filippo Caruso, L'Arma dei Carabinieri Reali in Roma durante l'occupazione tedesca, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1946; Arnaldo Ferrara (a cura di), I Carabinieri nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1978. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message
Quando abbiamo registrato insieme questa puntata di Fuori Norma non conoscere Francesca Iovane significava semplicemente bazzicare poco su TikTok dove era già famosissima. Ma all'uscita di questo episodio non aver mai sentito parlare di lei significa vivere su Marte. Pochi giorni dopo il nostro incontro Francesca è andata virale, non solo su TikTok ma su tutti i social e su canali mainstream, a seguito di un episodio di bullismo subito in palestra. Ripensando alla conversazione che ascolterete ho provato ancora più rabbia non solo per ciò che le è successo in palestra, ma per la violenza grassofobica a cui è stata sottoposta come conseguenza dell'essere andata virale. Avevamo appena parlato del trovare una relativa stabilità, del rispondere agli haters e dell'essere quella persona da cui sentirsi rappresentate che, quando eravamo giovani noi, non c'era. Sentirete parlare una ventiquattrenne solida, con già alle spalle un percorso di decostruzione femminista e un'ironia dissacrante, coraggiosa, mai banale e comunque sempre rispettosa. Alla faccia di chi sostiene che non si può più scherzare su niente lei prende in giro gli haters riuscendo comunque a rispondere in modo da trasmettere un messaggio positivo e scherza su tutto, sopratutto sulle cose brutte che le sono successe. Spero che il pubblico di Fuori Norma possa confermare che le attenzioni positive sono e saranno sempre più potenti dell'odio e della maleducazione. Per seguire Francesca sui social: TikTok https://www.tiktok.com/@laz3cca?lang=it-IT Instagram https://www.instagram.com/laz3cca/ Puoi supportare il mio lavoro gratuitamente condividendo la puntata, lasciando delle stelline sulla tua piattaforma di podcast e, se possibile, una recensione. Se poi hai la disponibilità puoi finanziarmi al prezzo di un caffè seguendo questo link Ko-fi.com/emanuelamasia Grazie. Per seguirmi sui social: Instagram https://www.instagram.com/emanuelamasia/ Facebook https://www.facebook.com/masiaemanuela Youtube https://www.youtube.com/c/EmanuelaMasia TikTok https://www.tiktok.com/@emanuelamasia_ Veste grafica: https://www.instagram.com/simoneriflesso/
ROMA (ITALPRESS) - "Sono stati fatti dei passi in avanti eccezionali. Quest'anno, anche in un periodo abbastanza complesso per il Paese, sono stati fatti degli acquisti che ci rendono orgogliosi. Avevamo già le Olimpiadi, gli Europei di calcio, torniamo con gli Internazionali di tennis in un momento in cui il tennis italiano sta andando bene a livello mondiale, e poi il grande ciclismo con Giro e Tour, Olimpiadi, Paralimpiadi ma la cosa importante è l'Europa League: quattro gare, forse cinque se ci sarà un'italiana in finale credo che sia un bel momento per lo sport della Rai". Lo ha detto il direttore di Rai Sport Iacopo Volpi presentando "Tutto lo sport, ovunque, minuto per minuto", palinsesto sportivo Rai 2024.spf/gm/gtr
Riflettiamo sulla pedagogia del flamenco.Facendo una ricerca su una Intelligenza artificiale in italiano sulla pedagogia del flamenco, l'unica risposta che ho trovato era... di contattare me! Ho quindi ripetuto la richiesta in spagnolo e per fortuna ci sono notizie migliori!FIno a pochi anni fa per avere una formazione professionale in un conservatorio, di chitarra flamenca, bisognava andare a Rotterdam. Sembra assurdo ma in relatà spesso le istituzioni non danno valore a ciò che hanno "dentro casa". Il flamenco è stato vittima del franchismo che lo ha emarginato come qualcosa di legato solo alla cultura gitana... però Franco è morto nel 1975 e ci sono voluti 40 anni affinché lo stato Spagnolo promulgasse la Ley organica de la Educacion, nel 2006, che ammise finalmente il flamenco come corso di studi di conservatorio in Spagna. Molto spesso l'insegnamento delle forme d'arte non riguarda la pedagogia, ma soltanto gli aspetti pratici, tecnici. Difficilmentei fa caso alla crescita dell'allievo, alla sua espressione. E' un po' come quando allascuola media si studiava matematica solo per passare l'esame. Avevamo 12 anni allora, ma anche da aulti è facile persare che dobbiamo fare le cose "bene", essere sicuri e precisi. Però se ci esercitiamo all'infinito efacciamo qualcosa di scorretto, non miglioreremo e riusciremo anzi a farci del male: un chitarrista che suona in modo scorretto soffrirà di tenidnite. Finché non uso il corpo in maniera saa mi farò male. Non si può fare un eserciizo "a caso" e sperare che "tutto vada bene"!Il flamenco si imparava dall'osservazione e dall'esperienza diretta: guardo e copio. Ma non è esattamente così che funziona, altrimenti io potrei ascoltare un disco di Paco de Lucia e ripetere esattamente i suoi suoni. QUindi è necessario che qualcuno faccia da intermediario e mi conduca in un percorso di apprendimento. Il flamenco è talmente complicato che occorre sempre conoscerne gli aspetti teorici, musicali, culturali, oltre che tecnici e fisici. Se pensiamo al cante flamenco, è talmente estremo che si rischia facilmente di rovimarsi le corde vocali. Ma se si desidera cantare fino a tarda età si dorvrà fare attenzione. Con il baile è ancora peggio, perché il corpo si distrugge senza un trainig adeguato. Dal 2006 esistono scuole di formazione completa del flamenco nei conservatori in Spagna, per quanto riguarda il cante, la chitarra e il baile, e facoltà di flamencologia, che è dedicata alla musicologia del flamenco, allo studio della sua struttura e tradizione. Prima di allora quindi non esistevano scuole? Certo che esistevano, esistono da sempre, da quando esiste il flamenco! Gli insegnanti però offrivano informazioni tecniche, di forme da copiare: una falseta da imparare, posibioni da eseguire, strofe da ripetere, coreografie da memorizzare. Ma se ad esempio imparo a ballare attraverso l'esecuzione di una coreografia, il corpo non lavora in modo adeguato perché i movimenti sono senz'altro ripetuti in maniera asimmetrica, e questo non è sano per la formazione di un danzatore. Rigurado al cante, credo che le persone imparasssero a cantare ascoltando tanto, vivendo il flamenco nell'esperienza di vita. Questo è bellissimo, ma probabilmente molti cantaores non hanno potuto sviluppare la loro voce perché non sono stati educati e si sono rovinati le corde vocali. I conservatori danno una formazione sulla cultura, e aiutano a riflettere su quanto si sta facendo, anche grazie agli studi di flamencologia. Questo è molto utile anche a noi che siamo stranieri e non viviamo immersi nel flamenco!Ma non si rischia di snaturare il flamenco demandandone lo studio a scuole formali ed istituzioni anziché a viverlo nella quotidianità, come si è sempre fatto? In qualche modo è vero. I conservatori preparano la persona e in qualche modo deviano la spontaneità, e possono rendere il flamenco un po' manierato. Però comunque benedetta la pedagogia, perché permette agli artisti di avere un obiettivo più focalizzato e di non farsi male nel perseguirlo. Alla fine, avendo strumenti culturali ci si può godere di più il percorso!La tecnica non esprime sicuramente il flamenco: se devo studiare una falseta e penso di doverla eseguire precisamente prima di "interpretarla" e metterci del mio, finirò di suonare in modo meccanico e il flamenco non ci sarà più. Nel flamenco non si può trascurare la relazione con il momento presente, un po' come nel jazz, l'influenza reciproca fra gli artisti, ma anche l'interazione con il pubblico, con il luogo fisico in cui stiamo suonando, cantando o ballando. La tecnica non è la cosa più importante ma è solo quella più semplice da imparare. La tecnica è una conditio sine qua non, è assolutamente necessaria ma non sufficiente. Questo si può dire di qualunque forma d'arte, ma nel flamenco il concetto è davvero potenziato. Credo sia dovere di tutti, anche di chi si avvicina al flamenco in modo ludico e assolutamente non con intento professionale, esplorare in tutte le direzioni questa cultura e rispettarla. Se so suonare molto bene la chitarra flamenca e attribuisco ai miei allievi tanti esercizi per metterli in grado di suonare tecnicamente meglio, non è che stia facendo un gran lavoro per il flamenco. Sto facendo un gran lavoro per mantenere me stesso. Nulla di male: è il mio lavoro! Però non sto contribuendo in nulla al flamenco. Se insegno una forma di cultura e una forma d'arte devo darne ai miei allievi una visione globale. Devo essere consapevole che se insegno una cosa non ne sono proprietario, ma contribuisco alla sua condivisione. Per rispettare il flamenco occorre conoscerlo!Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985, dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavor bellissimo sull'espressione delle emozioni che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Ho studiato moltissimo il flamenco, e mi sono aiutata con i miei studi di psicologia, pedagogia e psicopedagogia fatti all'università, alla scuola di Psicomotricità dell'ospedale Policlinico di Milano. Quando andavamo a scuola, spesso i nostri professori non ci comunicavano la loro passione per la materia che ci stavano insegnando, e ce la mostravano soltanto come un dovere. QUando si insegna non si insegna ciò che si sa ma ciò che si sente. Se non sento il piacere di insegnare, lo farò male. Per quanto riguarda il flamenco, se lo insegno in modo meccanico, manco di rispetto al flamenco, e non mostro i veri vantaggi che questa forma di arte può portare alla vita delle persone, alla loro quotidianità.
Nella puntata 24 del nostro podcast "Mamme in Carriera", mi trovo qui, al campo di calcio di mio figlio Diego, un luogo che mi ispira e mi carica di energia. È interessante come, da genitori, impariamo a sfruttare ogni momento e luogo, per noi stessi, per il lavoro, o per condividere qualcosa di prezioso con voi. Oggi vorrei toccare un tema che mi sta particolarmente a cuore: l'importanza di avere momenti di solitudine nella nostra vita, soprattutto dopo essere diventati genitori. La solitudine, spesso vista come uno stato da evitare, è in realtà un'alleata preziosa, un momento per connettersi con sé stessi e con il mondo che ci circonda in un modo più profondo e autentico. Citando Fabrizio De André, "quando si può rimanere soli con sé stessi, si riesce ad avere più facilmente contatto con il circostante". È una frase tratta da "Elogio alla Solitudine" che risuona profondamente in me, soprattutto in questo viaggio della genitorialità dove i momenti da soli diventano rari e preziosi. Diventare genitori trasforma completamente la nostra vita, riempiendola di amore, di gioia, ma anche di nuove sfide, tra cui quella di ritrovare spazi di solitudine. La casa, una volta luogo di tranquillità e riflessione, diventa un ambiente sempre vivo e vibrante, a volte privo di quel silenzio necessario per raccogliere i propri pensieri. Eppure, è proprio in quei momenti di quiete, anche se brevi e rari, che possiamo ascoltare noi stessi, riflettere sulle nostre scelte, sulle nostre vite e su come vogliamo che siano. La mia esperienza personale mi ha insegnato che trovare anche solo pochi minuti per stare con me stessa, senza distrazioni, senza dover essere "qualcuno" per gli altri, è fondamentale. Mi ha aiutato a fare scelte più consapevoli, a essere una madre, una partner, una professionista migliore. La solitudine mi ha permesso di ascoltare veramente ciò che desidero e di cui ho bisogno, al di là del rumore esterno e delle aspettative altrui. Condivido queste riflessioni con voi non solo per raccontarvi un pezzo della mia vita ma per invitare ognuno di voi a cercare, a proteggere e a valorizzare quei momenti di solitudine. Non importa quanto possano essere brevi o difficili da trovare, sono essenziali per mantenere il contatto con noi stessi e con ciò che ci circonda. Che si tratti di meditazione, di una passeggiata da soli o semplicemente di cinque minuti di silenzio prima che la casa si risvegli, quei momenti sono preziosi. Sono l'occasione per ricaricarci, per riflettere e, infine, per essere presenti nella nostra vita e in quella delle persone che amiamo. Grazie per avermi ascoltato, e spero che queste parole possano ispirarvi a trovare il vostro spazio di solitudine, per ascoltare ciò che il vostro cuore e la vostra mente hanno da dirvi. Alla prossima puntata, ciao! Fatemi sapere che ne pensate con una recensione su spotify o un DM su ig (@elisabetta_mental_coach) ! Alla prossima puntata! Podcast prodotto da ilPodcastMediaManager.com
Come possiamo capire se la nostra coppia "funziona"?Innanzitutto dobbiamo partire dal chiederci: cosa è una coppia?Oggi, nella società attuale, non ci sono più modelli di riferimento e la coppia fa il pendolo tra dipendenza e distacco.Prima, in passato, la coppia era un dovere: l'uomo doveva certe cose, la donna aveva altri doveri. Avevamo una responsabilità ma mancava l'ascolto dei bisogni personali. Oggi è il contrario: portiamo avanti solo bisogni senza volere alcuna responsabilità.Come trovare l'equilibrio?La coppia, per poter essere una coppia adulta, dovrebbe essere successiva all'aver ritrovato noi stessi. Questo implica adultità nella coppia: riconoscere i propri i bisogni, le proprie mancanze e occuparsi e gestire tutto questo. Solo in questo caso riusciamo a mettere le basi per una coppia che funziona.Se non c'è un lavoro personale, parlare di coppia, e di una coppia adulta, è impossibile.La coppia può essere un passo successivo alla conoscenza di sé.Nella coppia abbiamo poi la possibilità di conoscersi meglio e di comprendere meglio se stessi.Se non c'è adultità nella coppia, se non c'è conoscenza di noi stessi , l'altro amplifica il nostro infantilismo.Una regola per far funzionare la coppia è prendere la consapevolezza che l'altro non ha nessuna responsabilità sulla nostra gioia.L'altro ha il compito di risvegliarci per perfezionarci. Non di renderci felici.
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Torna la rubrica meno richiesta in radio con Daniele Di Ianni.
ROMA (ITALPRESS) - "L'esenzione Irpef per le aziende agricole? C'è una base minima che è quella dei 10 mila euro. Avevamo chiesto un'esenzione totale, ma il problema riguarda i conti. Quindi con il ministro Giorgetti stiamo lavorando perché comunque si parta da una base dei 10 mila, se poi si può ottenere di più meglio, vedremo", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.xc3/ads/gsl
SANREMO (ITALPRESS) - "Spesso le lacrime sono state tante. Avevamo vinto un Festival di Sanremo con arco e frecce e, ancora oggi, con arco e frecce, portiamo avanti i nostri progetti. Abbiamo aperto un bellissimo rapporto con i nostri fan in tutto il mondo. Ma non siamo stati compresi, siamo entrati nella storia per meme e attacchi poco eleganti (e un po' cattivelli). Questa è diventata una forza, le lacrime sono diventate un mare sul quale galleggiare invece che andare a fondo". Lo dice Fabio Ricci dei Jalisse, in conferenza stampa a Sanremo.xg8/sat/
Daniele Di Ianni racconta le principali notizie del giorno di cui non avevamo bisogno nella nuovissima rubrica di Radio Delta 1.
Benvenuti in questa nuova puntata del podcast Dear Alice, oggi affrontiamo un tema profondo e universale: la sindrome dell'impostore. Molte persone si scontrano con questa sfida, sentendosi inadeguate nonostante i loro successi e realizzazioni. Se anche tu ti ritrovi a chiederti "Come faccio a superare il problema di non sentirmi mai abbastanza?" sei nel posto giusto. Avevamo già affrontato questo tema nella puntata "Come superare la sindrome dell'impostore?" Ma dalla domanda di Giulia sono nate nuove riflessioni che ho voluto riportare in questa puntata. La sindrome dell'impostore è un fenomeno psicologico in cui individui competenti e realizzati dubitano delle proprie abilità e si sentono come degli "impostori" nelle situazioni di successo. Inizieremo esplorando le radici della sindrome dell'impostore e comprendendo perché si manifesta. Cercheremo di gettare luce su questa esperienza comune. Non sei solo in questo percorso, e capire che altri affrontano la stessa lotta può essere il primo passo verso la guarigione. Successivamente, ti fornirò strategie pratiche su come superare la sindrome dell'impostore. Imparerai a riconoscere i tuoi successi, a valorizzare le tue abilità e a sviluppare una sana fiducia in te stesso. L'obiettivo è aiutarti a liberarti da questo peso emotivo e a goderti appieno i tuoi successi senza auto-sabotarti. Non lasciare che la sindrome dell'impostore limiti il tuo potenziale. Ricorda, sei abbastanza, sei competente e meriti di avere fiducia nelle tue capacità. Grazie per il vostro continuo supporto e per essere parte di questa comunità. Trovi la puntata "Come superare la sindrome dell'impostore?" A questo link Clicca qui Acquista il mio nuovo libro "La cura delle felicità” e scopri un modo diverso di approcciarti alla vita.Visita il mio sito e iscriviti alla mia newsletter per ricevere riflessioni e contenuti inediti sul mondo della crescita personale, unisciti al canale Telegram Dear Alice per commentare insieme a me e alla community le nuove puntate e seguimi su Instagram e Tik Tok per tips quotidiane. Guarda il mio TEDx per iniziare a prenderti cura di te.
Benvenuti in questa nuova puntata del podcast Dear Alice, oggi affrontiamo un tema profondo e universale: la sindrome dell'impostore. Molte persone si scontrano con questa sfida, sentendosi inadeguate nonostante i loro successi e realizzazioni. Se anche tu ti ritrovi a chiederti "Come faccio a superare il problema di non sentirmi mai abbastanza?" sei nel posto giusto. Avevamo già affrontato questo tema nella puntata "Come superare la sindrome dell'impostore?" Ma dalla domanda di Giulia sono nate nuove riflessioni che ho voluto riportare in questa puntata. La sindrome dell'impostore è un fenomeno psicologico in cui individui competenti e realizzati dubitano delle proprie abilità e si sentono come degli "impostori" nelle situazioni di successo. Inizieremo esplorando le radici della sindrome dell'impostore e comprendendo perché si manifesta. Cercheremo di gettare luce su questa esperienza comune. Non sei solo in questo percorso, e capire che altri affrontano la stessa lotta può essere il primo passo verso la guarigione. Successivamente, ti fornirò strategie pratiche su come superare la sindrome dell'impostore. Imparerai a riconoscere i tuoi successi, a valorizzare le tue abilità e a sviluppare una sana fiducia in te stesso. L'obiettivo è aiutarti a liberarti da questo peso emotivo e a goderti appieno i tuoi successi senza auto-sabotarti. Non lasciare che la sindrome dell'impostore limiti il tuo potenziale. Ricorda, sei abbastanza, sei competente e meriti di avere fiducia nelle tue capacità. Grazie per il vostro continuo supporto e per essere parte di questa comunità. Trovi la puntata "Come superare la sindrome dell'impostore?" A questo link Clicca qui Acquista il mio nuovo libro "La cura delle felicità” e scopri un modo diverso di approcciarti alla vita.Visita il mio sito e iscriviti alla mia newsletter per ricevere riflessioni e contenuti inediti sul mondo della crescita personale, unisciti al canale Telegram Dear Alice per commentare insieme a me e alla community le nuove puntate e seguimi su Instagram e Tik Tok per tips quotidiane. Guarda il mio TEDx per iniziare a prenderti cura di te.
Oggi parliamo del formato digitale a Timeless, in arrivo il 12 dicembre su Magic Arena. Parliamone!In Risposta Scombo è sponsorizzato da Fantasia store, il paradiso di tutti noi nerd! Sul loro store troverete tutto ciò che un giocatore di Magic può desiderare!
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Questa settimana verifichiamo come è andato un esame che qualche tempo fa avevamo lasciato in sospeso. E poi ci avventuriamo tra la giungla italiana, pericolosa e sorprendente, tra leoni e divani sulle ruote. Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Scusi or Scusa? - https://www.youtube.com/watch?v=oFxkJWNnasM Dove eravamo rimasti? Esami da rifare! Avevamo parlato qualche puntata fa di una classe che avrebbe dovuto rifare l'esame di maturità. Ma come è andata? Hanno rifatto veramente l'esame? Curiosi? Ma Matteo ha usato un aggettivo molto particolare: "Interdetto". Cosa vuol dire? Quando usato per descrivere lo stato emotivo di una persona vuole dire: Turbato, stupito, sbigottito. Quando si riferisce a cose e luoghi invece vuol dire: proibito, vietato. A Ladispoli, non solo bagnanti e turisti. Anche Leoni. https://www.youtube.com/watch?v=si6CxQSXsF4 Ma Ladispoli? - Una cittadina sul litorale romano. https://it.wikipedia.org/wiki/Ladispoli Abbiamo poi parlato di un programma televisivo molto famoso negli anni 90 e 2000 in Italia: "Scherzi a parte" Un programma in cui si raccontavano scherzi fatti a persone famose. https://it.wikipedia.org/wiki/Scherziaparte Sicilia - Catania Comodo sul divano. Sulla macchina! https://www.lastampa.it/cronaca/2023/11/07/video/divanotettopanda_catania-13842036/#:~:text=La%20polizia%20di%20Catania%20ha,cui%20video%20spopola%20su%20TikTok. Trascrizione Raffaele: [0:24] Buongiorno Matteo. Matteo: [0:26] Buongiorno. Raffaele: [0:27] Ti chiedo subito come sta Brody. Matteo: [0:29] Bene, bene. Sta bene, tornata vispa e iperattiva come era prima. ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Nella puntata di oggi torniamo a parlare di credito al consumo. Avevamo, in realtà, già preannunciato la pubblicazione di una direttiva relativa alla tematica e pochi giorni questa nuova normativa ha effettivamente visto la luce con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.Approfondiamo la questione con Edoardo Natale, Partner dello Studio.
Questa settimana siamo stati travolti da due notizie: da un lato il Wall Street Journal ha annunciato l'imminente fallimento di WeWork, l'azienda che affitta spazi di coworking arrivata a valere, prima di quotarsi in Borsa, $47 miliardi. Dall'altra parte si è concluso con un colpo di scena il processo a SBF, il fondatore di FTX, uno dei più grandi exchange di criptovalute rovinosamente crollato un anno fa. Avevamo raccontato entrambe le storie all'interno del nostro podcast Mele Marce. Oggi ne abbiamo quindi parlato con Raffaele Coriglione, autore di Mele Marce con un lungo passato nel settore della finanza.
Intorno al 2003, nel mio vecchio gruppo casa a Philadelphia, abbiamo sviluppato un incontro di orientamento per i nuovi arrivati. Avevamo scritto a diversi intergruppi in tutto il mondo, chiedendo se organizzavano incontri di orientamento per i nuovi arrivati. Molti ci hanno risposto condividendo le loro modalità di orientamento e abbiamo combinato le idee ricevute per crearne una che ritenessimo funzionasse meglio per noi. Il nostro obiettivo era aiutare i nuovi arrivati a sentirsi il più accolti possibile e ridurre qualsiasi apprensione che potessero avere. Dopotutto, dicevamo loro, dalla nostra stessa esperienza, eravamo tutti ben consapevoli che la cosa più difficile che probabilmente avessero mai fatto era uscire dalla propria auto, attraversare il parcheggio e aprire la porta per chiedere aiuto.
Ciao Italiani Veri?Come state? Iniziate le vacanze? Noi siamo tutti presenti. È tornato pure Paolo. Finito il mistero
Siamo Tornati! Avevamo proprio voglia di commentare la (seppur piatta) Free Agency.
9 gennaio 2023 - Italiano in Podcast. Ancora una pausa lunga a causa di un venerdì un po' impegnativo e di fine settimana con poche energie. L'Epifania ha portato via tutte le feste e ora si ricomincia con un ritmo normale di lavoro. Venerdì non è stato un giorno di festa con tantissime lezioni e molti piccoli impegni. Sabato ancora qualche lezione e domenica una bella corsa, anche se con qualche piccolo problemino ancora non risolto. Nel fine settimana però anche un po' di meritato riposo prima di ripartire dopo le festività. Purtroppo venerdì è arrivata la bruttissima notizia della scomparsa del grande Gianluca Vialli. Avevamo dedicato a lui un pensiero negli episodi precedenti a causa delle sue condizioni di salute. Gianluca ci ha lasciati con una grande lezione di vita su come affrontare le difficoltà come esseri umani e come sportivi. iSpeakItaliano ovviamente rende omaggio a questo grande campione con due sue frasi celebri per chiudere l'episodio. Un saluto a tutti da iSpeakItaliano e a molto presto per la prossima puntata di Italiano in Podcast. Abbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe Supporta iSpeakItaliano su BuyMeACoffee Il negozio di iSpeakItaliano https://www.ispeakitaliano.it/merchandise/ Tutti i collegamenti del progetto iSpeakItaliano --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ispeakitaliano/message
Maurizio Crozza veste i panni di Mattia Binotto in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXwSee omnystudio.com/listener for privacy information.
«Ho litigato con Conte nel momento in cui ha iniziato a flirtare con Putin. Avevamo avvertito che far cadere il governo nel momento peggiore della crisi avrebbe comportato conseguenze importanti, non siamo stati ascoltati». Così Luigi Di Maio intervenendo ad Agorà, il programma condotto da Monica Giandotti su Rai 3. «Potrebbe esserci qualcuno che invece di mettere prima gli italiani ha messo prima Putin. Quando eravamo al governo insieme, la Lega propose una norma per consentire finanziamenti esteri ai partiti. Io mi opposi», ha aggiunto il ministro degli Esteri, secondo il quale «ovunque si vada nel Paese gli italiani vogliono soluzioni per questi temi, e dipendono tutti da una sola persona, Putin. Per questo chiediamo la commissione d’inchiesta».
In questo video voglio parlarvi di una parolina che è sicuramente una delle prime parole italiane che avete imparato: mi riferisco a QUALCOSA. Ho indovinato, non è vero? Infatti è così: è una parola che si impara da principianti. Però, dalla mia esperienza, vi posso assicurare che questa parola crea dubbi e confusione, qualche volta, anche ai più avanzati! Perciò ora vi mostrerò i 5 errori più comuni commessi dagli stranieri con la parola QUALCOSA in italiano. E non pensate che sia un video solo per i principianti! Cos'è QUALCOSA in italiano? Prima di vedere gli errori, dobbiamo capire di che cosa si tratta. QUALCOSA è, secondo la grammatica, un pronome indefinito. Deriva da “qualche cosa” e infatti indica in modo indeterminato una cosa o alcune cose. 1 - QUALCOSA NUOVO, QUALCOSA NUOVA Probabilmente questi due sono gli errori più frequenti, sia tra i principianti sia tra gli avanzati. Entrambe le forme infatti sono sbagliate! Mai, per nessun motivo al mondo, in italiano il pronome QUALCOSA è seguito direttamente da un aggettivo. Mai! Cosa si fa, dunque? La forma corretta per costruire queste frasi è: QUALCOSA + preposizione DI + aggettivo, sempre al maschile singolare Esempi: Qualcosa di nuovo —> La mia vita è abbastanza tranquilla: non succede mai qualcosa di nuovo. Qualcosa di buono —> C'è qualcosa di buono da mangiare in frigo? Qualcosa di chiaro —> Ho bisogno di qualcosa di chiaro da abbinare al mio vestito nero. … e così via! 2 - UN QUALCOSA o UNA QUALCOSA? Vi sembrerà strano, ma il pronome qualcosa, in alcuni casi, può essere preceduto dall'articolo indeterminativo. Il problema, però, è: maschile o femminile? Quando il pronome QUALCOSA è preceduto da un articolo indeterminativo, questo deve essere, ancora una volta, maschile singolare (un). In quali casi si usa “un qualcosa”? Quando si vuole parlare di una cosa vaga, un “non so che”. Insomma, il significato è simile a “qualcosa”, ma l'articolo conferisce maggiore vaghezza, incertezza, per indicare che ci riferiamo a una cosa che non riusciamo a individuare o descrivere. Può essere seguito da DI + aggettivo maschile singolare oppure lo si può utilizzare da solo. Per esempio: Quella ragazza ha un qualcosa di famigliare, ma non riesco a ricordare dove io l'abbia già vista! La proposta che ci ha fatto Luca ha un qualcosa che non mi convince. Lasciami qualche giorno in più per fare delle ricerche più approfondite. 3 - QUALCOSA È SUCCESSO o QUALCOSA È SUCCESSA? Dopo quanto abbiamo appreso finora, penso che conosciate la risposta. QUALCOSA richiede la concordanza al maschile, anche con il participio passato, nonostante la presenza di “cosa” nella parola possa trarre in inganno. Esempi: Dopo la morte di suo figlio, qualcosa in lui è cambiato: ora è sempre arrabbiato. Come mai sei così pensierosa? È successo qualcosa al lavoro? Ti va di parlarne? Avevamo pianificato tutto, ma alla fine qualcosa è andato storto e non siamo più partiti. 4 - CI SONO USI PARTICOLARI DI “QUALCOSA”? La risposta è sì!Principalmente, si tratta di usi ironici. Qualcosa come Questa costruzione indica una quantità notevole di una cosa, in senso esagerato, ma ironico. Esempi: Ci abbiamo messo qualcosa come due anni per organizzare questa vacanza! Ma alla fine ce l'abbiamo fatta! Abbiamo pagato qualcosa come 10.000 euro per la festa! Assurdo! Ci vogliono qualcosa come sette ore per arrivare a Firenze partendo da Bari. Quel criminale ha ucciso qualcosa come trenta persone! Qualcosa invece di qualcuno Eh?! Sì, mi avete sentito bene! È possibile sostituire “qualcuno” con “qualcosa”, per riferirci a una persona. Ma non sempre, ovviamente! Indica una persona che ha una certa importanza, ma sempre in senso ironico, magari perché secondo noi quell'importanza infatti non ce l'ha. Esempi: Si sente qualcosa solo perché guadagna qualche soldo in più di...
Se abitate in Italia da poco e non siete abituati a vivere in mezzo agli italiani, potreste aver notato che alcuni stereotipi sugli italiani non sono poi così lontani dalla realtà. Ad esempio, si dice che siamo sempre in ritardo, e forse un po' è vero. Ma come fare se dovete uscire con amici italiani e loro non ne vogliono sapere di sbrigarsi? Cosa direste per mettergli fretta? Di sicuro ci sono tantissime espressioni molto utili per esprimere questa intenzione, ma potrebbero non essere particolarmente conosciute tra chi studia l'Italiano ma non ha mai vissuto in Italia - infatti, tendono ad essere informali. Continuate a leggere se siete di curiosi cosa diciamo noi italiani per mettere fretta ai più ritardatari! ESPRESSIONI ITALIANE PER METTERE FRETTA In questo articolo vi presenterò una serie di espressioni che gli italiani usano per incitare qualcuno a fare qualcosa in fretta o più velocemente. Ne troverete sia di invariabili che di variabili; soprattutto, sappiate che tutte queste espressioni possono essere utilizzate da sole o insieme ad un'altra della lista! Bene, detto ciò, possiamo cominciare con le espressioni INVARIABILI, cioè quelle che restano sempre così e che non cambiano mai, sia se ci riferiamo a una persona sia se ci riferiamo a più persone. Dai! Probabilmente questa è l'espressione più comune per incitare ed esortare qualcuno. A volte, si può usare anche come lieve forma di rimprovero, magari con un'intonazione più forte. Ad esempio, se siete con una vostra amica e siete pronte a uscire ma lei insiste a farsi selfie dopo selfie, la vostra conversazione potrebbe andare così... + Dai! Ma ti rendi conto di che ore sono? Avevamo un appuntamento con gli altri 10 minuti fa ormai…- Ancora una e ho finito!+ … E dai!!!-*si fa una foto*+ Ciao! Ci vado senza di te! Trovati un passaggio! Su! La preposizione semplice “su” può essere utilizzata in funzione esortativa, per mettere fretta a qualcuno. Ma si può anche usare per incitare qualcuno proprio a fare, a cominciare qualcosa. Potremmo quindi trovarla in frasi come: -Puzzi di sudore! Vai a farti una doccia! Su!+Eh vado vado… Ho appena finito di allenarmi… -Su! Iscriviti a quel corso di cucina! Che aspetti? Fai qualcosa della tua vita! -*prova a fare una foto*+*si mette in posa* Su! Dai! Scatta! Mi sta venendo un crampo al braccio! Animo! È un'altra forma di esortazione, usata anche per esprimere impazienza. Tutte le espressioni che stiamo vedendo sono accompagnate da gesti con le mani o con la testa ma questa in particolare richiede una grande gestualità, perché indica che si è davvero esasperati e irritati. Esempio: Allora ragazzi? Non avete ancora finito il compito che vi ho assegnato? Animo! Non ho tutta la mattina! Devo andare in un'altra classe! Adesso vediamo invece quelle espressioni VARIABILI, che cambiano a seconda che parliamo con una o più persone. Io vi darò le versioni alla seconda persona singolare, ma sappiate che si possono coniugare per tutte le persone, con le classiche regole dei verbi. Fai presto! Questa espressione è utilizzata per riferirsi a qualcuno che deve fare in fretta o che comunque deve finire prima del previsto. Come nel caso di altri verbi al modo imperativo, la seconda persona del verbo fare - "(tu) fai" - l'ultima lettera viene omessa e quindi il verbo va scritto con un apostrofo, diventando quindi "(tu) fa' ". Questo fenomeno si chiama elisione ed è comune anche nei verbi andare, stare, e dare (va', sta', da'). Esempio: Dai, vieni! Fai / Fa' presto... Altrimenti la cena si fredda! Sbrigati! /Spicciati! /Datti una mossa! /Muoviti! Tutte queste espressioni sono l'una il sinonimo dell'altra, quindi possono essere usate in maniera intercambiabile. “Sbrigarsi” e “spicciarsi” sono versioni più colloquiali di “fare in fretta”, proprio come “darsi una mossa” e “muoversi” ... sì,
Mario Volanti, musicista, compositore e speaker radiofonico, fonda nel 1982 RADIO ITALIA SOLOMUSICAITALIANA. Decidendo così, di rispondere all’avanzata esterofila nel comparto musicale radiofonico di quegli anni. In questa puntata parla degli inizi e della fondazione di Radio Italia: “Ero insofferente: devo fare la radio. Mi chiama un’ascoltatrice affezionata e mi dice che il suo socio vuole fare una radio. Incontro Franco Borgonovo e fondiamo Radio Italia. La cosa stava diventando seria: nel ’91 siamo diventati la prima radio d’Italia“. L’attentato: “Alle 4 del mattino mi chiama la polizia “deve venire subito, c’è stato un attentato: una bomba in radio“. Mi alzo e volo in radio, entro e non c’era piò niente: bruciato tutto. Il rapporto con gli artisti: “Mi confronto con gli artisti dal punto di vista musicale. Uno dei primi con cui ho consolidato un bel rapporto è Enrico Ruggeri. La prima intervista Laura Pausini l’ha fatta con me, come anche Bocelli o Gigi D’Alessio. Ho ricevuto anche dei no: Gianni Morandi me ne ha fatta una sporca. Avevamo fissato il live nel nostro Music Place. Il giorno prima mi dicono “sicuro che domani Gianni Morandi verrà in Radio Italia?! A me risulta che sarà dalla De Filippi ad Amici“. Non è possibile, penso, avevamo preparato tutto. Alla fine abbiamo dovuto annullare tutti gli inviti. L’ho cancellato dalla mia vita. Poi siamo diventati di nuovo amici per la pelle“.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Come stabilire un contatto con le nostre anime di cristallo? "Quante lacrime ci è costato questo podcast! Quando abbiamo cominciato a confrontarci per scegliere gli argomenti da trattare, abbiamo proposto questo: il disagio adolescenziale, il nostro disagio. Abbiamo deciso di parlare di noi, quindi, del nostro malessere, mettendo a nudo le nostre “anime di cristallo”. Lo raccontano così, i ragazzi e le ragazze della classe 4 ASS dell'IP Domenico Modugno di Conversano. "Ad essere onesti, le nostre professoresse hanno provato a darci delle alternative, a dare un taglio diverso, meno personale al podcast, ma noi siamo stati irremovibili. Avevamo bisogno di parlare di noi. Non è stato facile ma è stato importante. Ci siamo raccontati senza veli e abbiamo scoperto di avere molte più cose in comune di quante non pensassimo all'inizio del lavoro. E questo ci ha resi più forti, ora ci fa sentire meno soli". Maria Ester Calò Gaia Cannizzaro Anna Rita Colonna Martina Di Maggio Alessia Lamontanara Lucia Corradini Manghisi Annachiara Massaro Marisa Mavilio Antonella Palmisano Alberto Sicuro Dominga Sozio Podcast realizzato dagli studenti e dalle studentesse della classe 4 ASS dell'IP Domenico Modugno di Conversano, in provincia di Bari, nell'ambito del progetto PCTO A Scuola di Diritti Umani – Benessere Digitale a.s. 2021/22. A Scuola di Diritti Umani è un progetto didattico organizzato dal Festival dei Diritti Umani (festivaldirittiumani.it).
Come stabilire un contatto con le nostre anime di cristallo? "Quante lacrime ci è costato questo podcast! Quando abbiamo cominciato a confrontarci per scegliere gli argomenti da trattare, abbiamo proposto questo: il disagio adolescenziale, il nostro disagio. Abbiamo deciso di parlare di noi, quindi, del nostro malessere, mettendo a nudo le nostre “anime di cristallo”. Lo raccontano così, i ragazzi e le ragazze della classe 4 ASS dell'IP Domenico Modugno di Conversano. "Ad essere onesti, le nostre professoresse hanno provato a darci delle alternative, a dare un taglio diverso, meno personale al podcast, ma noi siamo stati irremovibili. Avevamo bisogno di parlare di noi. Non è stato facile ma è stato importante. Ci siamo raccontati senza veli e abbiamo scoperto di avere molte più cose in comune di quante non pensassimo all'inizio del lavoro. E questo ci ha resi più forti, ora ci fa sentire meno soli". Maria Ester Calò Gaia Cannizzaro Anna Rita Colonna Martina Di Maggio Alessia Lamontanara Lucia Corradini Manghisi Annachiara Massaro Marisa Mavilio Antonella Palmisano Alberto Sicuro Dominga Sozio Podcast realizzato dagli studenti e dalle studentesse della classe 4 ASS dell'IP Domenico Modugno di Conversano, in provincia di Bari, nell'ambito del progetto PCTO A Scuola di Diritti Umani – Benessere Digitale a.s. 2021/22. A Scuola di Diritti Umani è un progetto didattico organizzato dal Festival dei Diritti Umani (festivaldirittiumani.it).