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Immaginate una scuola luminosa, in buona misura ristrutturata nell'estetica strutturale oltre che nel percorso formativo offerto, al passo con le nuove esigenze didattiche e seguita con passione da docenti preparati e capaci di tirar fuori quel meglio che ragazzi e ragazze, tutti, hanno dentro di sé. Oggi la Scuola della Formazione Professionale Salesiani Don Bosco di Schio, è un modello di istruzione in grado di avviare ragazze e ragazzi verso un percorso formativo di certificata qualità, cui si aggiungerà, dal prossimo settembre, anche un quinto anno di alta specializzazione.
LeoniFiles - Amenta, Sileoni & Stagnaro (Istituto Bruno Leoni)
Quale l'impatto del caro affitti, della pianificazione urbanistica, e della regolamentazione sui negozi di quartiere e sulla vivibilità delle nostre città?Nell'intervista LeoniFiles di questa settimana, Carlo Amenta ne parla con Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di ConfCommercio, prendendo le mosse dallo studio Cities, che affronta sulla base dei dati lo scenario attuale dei cambiamenti in atto nelle nostre città, andando a sviscerare criticità concrete, risolvibili, e spesso ignorate che riguardano le piccole attività.Preferisci seguire su YouTube?
Secondo una simulazione del Documento di finanza pubblica, i dazi previsti sulle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti (attualmente al 10%) potrebbero ridurre la crescita del PIL italiano dello 0,3% nel 2025 e fino all’1,7% entro il 2027. Questo scenario impatta soprattutto le PMI italiane, chiamate a reagire. In risposta, Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno attivato un piano da 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 40 destinati al Sud. Stefano Barrese ha sottolineato come il Mezzogiorno stia diventando un polo manifatturiero competitivo a livello europeo. Ne parliamo con Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa SanpaoloConfcommercio: consumi fermi (al di sotto del livello di vent'anni fa) e impatto dei dazi frenano la crescitaL'incertezza generata dalla politica commerciale USA ha portato Confcommercio a rivedere al ribasso le previsioni di crescita del PIL italiano per il 2025 e 2026 (+0,8% e +0,9%). Nonostante ciò, le stime restano più ottimistiche di quelle del governo grazie a inflazione sotto controllo, occupazione elevata e aumenti salariali. Sangalli sottolinea l'importanza del turismo e del terziario. Tuttavia, i consumi restano stagnanti e il potere d’acquisto italiano è nettamente inferiore rispetto a Germania e Francia, soprattutto per via della bassa produttività del lavoro. Interviene Mariano Bella, direttore Ufficio studi ConfcommercioMade in Italy day 2025 fra incertezze e difficoltàIl 15 aprile si celebra la Giornata nazionale del Made in Italy, istituita nel 2024 e legata alla nascita di Leonardo da Vinci. In questa occasione, a Villa Madama sono stati assegnati i Premi Leonardo 2025, che riconoscono il valore delle imprese italiane. Tuttavia, il Made in Italy è messo alla prova da dazi USA e problemi strutturali interni. L’azienda SMA Road Safety è un esempio di eccellenza che denuncia concorrenza sleale, costi elevati e carenza di tutela. Serve, secondo il CEO, una strategia nazionale a sostegno dell’identità industriale italiana. Il commento è di Sergio Dompe' presidente del Comitato Leonardo, interviene poi Roberto Impero, AD di SMA Road Safety
Nella mattinata di mercoledì 2 aprile, è stato ospite in Degiornalist - Gli Spaccanotizie Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Abbiamo affrontato insieme il declino delle attività commerciali nei centri urbani in Italia, fenomeno che è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi dodici anni. Lo studio, svolto da Confcommercio, evidenzia la chiusura di negozi al dettaglio e di commercio ambulante: «Il Nord Italia ha subito le maggiori perdite di negozi a causa di una ricerca di efficienza. Al contrario, nel Sud si osserva una maggiore autoimprenditorialità, con meno negozi che chiudono o più che aprono, anche se complessivamente si registra comunque una riduzione». Bella sottolinea come la scomparsa dei negozi non sia solo un problema per i commercianti, ma anche un tema cruciale per la vivibilità e la sicurezza delle aree urbane: «Se io che non ho nulla a che fare magari con i commercianti, ho comprato una casa a mio figlio in una strada che pensavo fosse carina decente. Se questa strada si desertifica, arriva la microcriminalità, diventa buia, sporca. Anche la mia casa vale di meno».
ROMA (ITALPRESS) - Tra il 2012 e il 2024, in Italia, sono spariti quasi 118mila negozi al dettaglio e 23mila attività di commercio ambulante; in crescita le attività di alloggio e ristorazione. Nello stesso periodo, nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi, si registra un forte aumento di imprese straniere, mentre quelle a titolarità italiana segnano solo un +3,1%. E ancora, nei centri storici chiudono più negozi che nelle periferie, sia al Centro-Nord che nel Mezzogiorno. Sono alcuni dei risultati dell'analisi “Demografia d'impresa nelle città italiane”, realizzata dall'Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne. La desertificazione commerciale continua dunque a rappresentare un elemento di depauperamento economico e sociale dei centri urbani; un fenomeno che va contrastato con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività. In questa direzione va il progetto Cities di Confcommercio che ha elaborato le prime proposte per la rigenerazione delle città: dai patti locali per la riapertura dei negozi sfitti alla gestione partecipata e collettiva delle città; dall'uso di tecnologie digitali a Piani di Mobilità e logistica sostenibili. fsc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Dazi, l'Unione Europea prende tempo- Desertificazione commerciale, è allarme- Pmi tra limiti e punti di forza, il ruolo dei consulentisat/gsl
Nel 2024 le compravendite hanno registrato un +0,12% sul 2023. La presidente provinciale degli agenti immobiliari Elena Costa: “La domanda è elevata, ma c'è poca offerta, anche nell'usato”
ROMA (ITALPRESS) - Accelera l'inflazione a febbraio. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% su gennaio e dell'1,7% su base annua, stesso livello di ottobre 2023. Un'evoluzione che risente principalmente della dinamica dei prezzi degli Energetici, tornata positiva e, in particolare, di quella della componente regolamentata. Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati e di quelli non lavorati accelerano, così come quelli del cosiddetto “carrello della spesa”: +2,2% da +1,7%. Rallentano, invece, i prezzi di alcuni servizi, tra cui quelli ricreativi e culturali, quelli relativi ai trasporti e alle comunicazioni. A febbraio, l'inflazione di fondo resta stabile a +1,8%. Secondo l'Ufficio Studi di Confcommercio, la lieve risalita dell'inflazione, inferiore peraltro alle nostre stime, era largamente attesa, in considerazione delle tensioni che continuano a interessare gli energetici e degli aumenti delle accise sui tabacchi.gsl
All'interno dell'programma "Buongiorno PNR", la Direttrice di Confcommercio della provincia Alessandria Alice Pedrazzi, esamina i dati relativi alla sensazione dei cittadini circa la diminuzione del numero di negozi tradizionali presenti nei nostri centri urbani.
L irrompere sulla scena delle politiche commerciali di Donald Trump attenua l ottimismo e fa aumentare la prudenza degli operatori sull andamento delle Borse nei prossimi mesi.. Lo rivela il consueto sondaggio mensile di Assiom Forex condotto fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor in vista del Congresso che si svolge a Torino oggi e domani. Rispetto a un mese fa, scende dall 87% all 83% chi vede mercati stabili o in rialzo, mentre sale al 62% dal 57% la quota di chi non prevede altri guadagni. Interviene Chiara Di Michele, Radiocor.Lavoro, in 10 anni il disallineamento tra domanda e offerta è raddoppiatoIl nuovo rapporto "Talent Shortage" di ManpowerGroup, realizzato intervistando oltre 40mila datori di lavoro in 42 paesi del mondo, di cui 750 italiani, rivela che in Italia il 78% delle aziende vorrebbe assumere nuove risorse ma non trova candidati con le competenze giuste. Soltanto un paio di giorni Confcommercio lamentava che nel 2025 non si riusciranno a trovare 258 mila lavoratori dei settori commercio, ristorazione e alloggio, con un mismatch tra domanda e offerta di lavoro rispetto allo scorso anno in crescita del 4%. Una vera e propria emergenza che «rischia di frenare la crescita dei settori e del Pil».Nel report ManpowerGroup, nel confronto globale, il dato italiano è più alto della media dei 42 paesi considerati che è del 74%, ma è migliore rispetto a quello della Germania che ha il tasso più alto di talent shortage, con l'86%, di Israele (85%) e del Portogallo (84%). Ed è in linea con il 76% di Paesi come la Francia, il Regno Unito, la Svezia, la Svizzera, i Paesi Bassi, la Turchia e la Spagna (75%). Viceversa in fondo alla classifica, tra i paesi dove le aziende riferiscono minori difficoltà a trovare personale qualificato ci sono la Colombia e la Polonia dove il talent shortage è del 59% e Porto Rico (53%). Grandi potenze economiche come gli Stati Uniti hanno un tasso del 71%, inferiore rispetto a quello della Cina dove è del 74%. Dopo i minimi storici negli anni tra il 2008 e il 2012, la carenza di profili adeguati è un fenomeno che ha iniziato progressivamente a rialzare la testa, per crescere in maniera continua dal 2016 in poi e raggiungere il picco nel 2023, quando ha sfiorato la media dell'80%, dal 30% del 2007. Parlando dell'Italia, Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup, spiega che «negli ultimi 10 anni il problema è più che raddoppiato, siamo passati dal 36% al 78% di imprese che dichiarano difficoltà a trovare i profili giusti. Viviamo un mercato del lavoro estremamente complesso e un ritardo come Paese su molte tematiche che vanno dalle nuove tecnologie fino alla transizione ecologica. C'è bisogno di una accelerazione nel leggere i trend e cercare le risposte per fare fronte alla velocità con cui sta crescendo il disallineamento domanda e offerta di lavoro». Il commento è di Anna Gionfriddo, Amministratore Delegato di ManpowerGroup.
ROMA (ITALPRESS) - Chiusura di 2024 positiva per le vendite al dettaglio in Italia, in crescita a dicembre sia in valore sia in volume. Lo rende noto l'Istat, sottolineando che per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. L'aumento maggiore riguarda Prodotti di profumeria, cura della persona, mentre registrano il calo più consistente i Prodotti farmaceutici, -1,8%. Rispetto a dicembre 2023, il valore è in aumento per la grande distribuzione e il commercio elettronico; evidenziato invece un calo per le vendite delle imprese operanti su piccole superfici e per le vendite al di fuori dei negozi. Nel complesso del 2024 la crescita è dello 0,7%. "Gli elementi puntuali di criticità riguardano alcuni segmenti di consumo come alimentari, abbigliamento e calzature, mobili", è il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio, secondo cui il rimbalzo di dicembre dopo un bimestre difficile rappresenta "un segnale positivo".gtr
ROMA (ITALPRESS) - La crescita dell'Italia si è fermata. Nel quarto trimestre del 2024, come in quello precedente, infatti, il Prodotto interno lordo registra una crescita congiunturale nulla, mentre sale dello 0,5% su base annuale. E' quanto emerge dalla stima provvisoria fornita dall'Istat. I dati riflettono la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell'industria e di un calo in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale e un apporto positivo della componente estera netta. "Senza nuovi impulsi favorevoli sarà molto difficile raggiungere un traguardo di incremento del PIL attorno all'1% nell'anno in corso", è il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio.gsl
ROMA (ITALPRESS) - A gennaio 2025 sale la fiducia dei consumatori e quella delle imprese. Lo rende noto l'Istat. Nel dettaglio, tra i consumatori, c'è un diffuso miglioramento delle opinioni soprattutto sulla situazione economica generale e su quella futura. L'indice del clima economico aumenta da 96,1 a 101,3 e quello futuro cresce da 93,3 a 96,1. Tra le imprese, l'indice di fiducia aumenta nell'industria mentre diminuisce nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio. Nel settore industriale tutte le componenti registrano una dinamica positiva. Invece, nei servizi di mercato opinioni in peggioramento sugli ordini si uniscono a giudizi in miglioramento sull'andamento degli affari. Nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite sono positivi mentre le relative attese diminuiscono; le valutazioni sulle scorte di magazzino rimangono sostanzialmente stabili. I dati vengono commentati con prudenza da Confcommercio. Secondo l'associazione di categoria, il quadro congiunturale resta incerto e contraddittorio. È prematuro individuare tratti di sicura crescita, ma sarebbe sbagliato non valorizzare gli spunti favorevoli.gsl
Ospite di Radio PNR, all'interno del programma "Buongiorno PNR" Francesco Alfieri, Direttore di Confcommercio Tortona, presenta i progetti e le iniziative rivolte ai suoi associati, per l'anno 2025.
Letizia Sinisi, ai microfoni di Paola Tournour-Viron, traccia il bilancio del primo anno del Turismo delle Radici. Mentre la domanda turistica non manca, vedasi anche le stime di Confcommercio e Confesercenti (link: https://www.lagenziadiviaggimag.it/boom-del-turismo-delle-radici-verso-i-7-milioni-di-visitatori/), l'offerta si deve strutturare e sviluppare in maniera etica ed operativa. Per questo motivo nasceranno la Carta del Viagggiatore delle Radici ed il Manifesto del Turismo delle Radici (link: https://www.ttgitalia.com/opinioni/viaggi-marketing/turismo-delle-radici-un-libro-e-due-studi-di-settore-per-fare-chiarezza-EM22480163) Si registra anche una interessante tendenza che potrebbe ulteriormente supportare anche lo sviluppo del turismo delle radici... Sui social appaio sempre più reel e brevi video con immagini datate di Google Street View accompagnate da musiche in grado di emozionare. Queste immagini si riferiscono a momenti di vita quotidiana che descrivono quartieri o vie modificatesi nel tempo aumentando l'effetto nostalgia... uno dei motori emotivi che innescano il viaggio delle Radici (link: https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/perche-sempre-piu-persone-stanno-cercando-la-loro-casa-dinfanzia-su-google-maps/) Nuovi tend consolidati per il turismo nel 2025. L' Intelligenza Artificiale pervade i tre classici momenti in cui possiamo suddividere l'esperienza viaggio. Ci sono già i primi esperimenti AI SEO e motori di ricerca basati sull'AI che aiuteranno sia le destinazioni sia i turisti ad orientarsi nella scelta del viaggio. Maggiore sarà la personalizzazione più l'AI saprà interpretarli ed utilizzarli nelle proprie risposte. Sempre l'Intelligenza Artificiale potrà diventare un ottimo assistene nella prenotazione o addirittura potrà essere un receptionist virtuale... Allora la componente umana dovrà saper controllare e verificare quanto fa l'AI e diventare sempre più esperta nel consigliare (sempre più valore nella consulenza qualificata) liberandosi da compiti ripetitivi (link: https://www.officinaturistica.com/2024/12/le-tendenze-dellospitalita-per-il-2025-come-prepararsi-alla-nuova-era-dellai/) Un problema, però da affrontare sarà l'instabilità socio-economica di alcuni importanti mercati esteri per l'offerta turistica italiana ed il mercato turistico interno che continua ad essere estremamente debole. Queste ed altre considerazioni sono state descritte da Antonio Pezzano nel podcast tenuto da Mirko Lalli di Data Appeal (link: https://www.spreaker.com/episode/ep-18-expert-talks-turismo-a-due-velocita-dati-tendenze-e-sfide-per-il-2025-con-antonio-pezzano--63445536) #marketingterritoriale #turismo #ai #marketingturistico #destinationmarketing #landexplorer
NAPOLI (ITALPRESS) - “La pizza napoletana non è solo un simbolo gastronomico, ma un fenomeno culturale, sociale ed economico di rilevanza globale”. Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto alla presentazione ufficiale dell'Osservatorio Socioeconomico sulla Pizza Napoletana, promosso dall'Università Parthenope di Napoli in collaborazione con Confcommercio, l'Associazione Verace Pizza Napoletana ed esperti del settore.Il progetto, che ha coinvolto anche esponenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), rappresenta un passo importante per analizzare e valorizzare il grande impatto che la pizza napoletana ha a livello local e internazionale. “Grazie al riconoscimento UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità per l'arte del pizzaiuolo napoletano e al grande impegno di tutte le realtà associative e imprenditoriali del settore abbiamo assistito a una crescita esponenziale non solo in termini di prestigio, ma anche di ricadute economiche per l'agroalimentare, il turismo e la formazione professionale”, ha aggiunto Pecoraro Scanio.La pizza napoletana, infatti, sta diventando un volano di opportunità per i giovani, sia italiani che stranieri, che si avvicinano a questa tradizione secolare, imparando l'arte del pizzaiuolo direttamente a Napoli. “È una sfida di grande portata: da un lato, mantenere viva l'autenticità di questa arte; dall'altro, garantire che il valore economico che si genera intorno a questo patrimonio sia sostenibile e inclusivo”. L'Osservatorio nasce con l'obiettivo di monitorare e promuovere i benefici socioeconomici legati alla pizza napoletana, analizzando i dati relativi alle attività economiche connesse, al turismo enogastronomico e alla formazione di nuove generazioni di pizzaiuoli. “Grazie alla campagna per il riconoscimento UNESCO, abbiamo accresciuto l'orgoglio dei pizzaiuoli napoletani, riconoscendo il loro ruolo centrale in questa storia straordinaria. Ora dobbiamo consolidare questo risultato e lavorare affinché l'economia che ruota attorno alla pizza napoletana diventi un esempio di sostenibilità e innovazione, sempre con Napoli e la Campania al centro”, ha concluso Pecoraro Scanio. L'iniziativa si pone come una tappa per rafforzare la leadership internazionale della pizza napoletana, un'eccellenza che unisce gusto, cultura e futuro.mgg/
NAPOLI (ITALPRESS) - “La pizza napoletana non è solo un simbolo gastronomico, ma un fenomeno culturale, sociale ed economico di rilevanza globale”. Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto alla presentazione ufficiale dell'Osservatorio Socioeconomico sulla Pizza Napoletana, promosso dall'Università Parthenope di Napoli in collaborazione con Confcommercio, l'Associazione Verace Pizza Napoletana ed esperti del settore.Il progetto, che ha coinvolto anche esponenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), rappresenta un passo importante per analizzare e valorizzare il grande impatto che la pizza napoletana ha a livello local e internazionale. “Grazie al riconoscimento UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità per l'arte del pizzaiuolo napoletano e al grande impegno di tutte le realtà associative e imprenditoriali del settore abbiamo assistito a una crescita esponenziale non solo in termini di prestigio, ma anche di ricadute economiche per l'agroalimentare, il turismo e la formazione professionale”, ha aggiunto Pecoraro Scanio.La pizza napoletana, infatti, sta diventando un volano di opportunità per i giovani, sia italiani che stranieri, che si avvicinano a questa tradizione secolare, imparando l'arte del pizzaiuolo direttamente a Napoli. “È una sfida di grande portata: da un lato, mantenere viva l'autenticità di questa arte; dall'altro, garantire che il valore economico che si genera intorno a questo patrimonio sia sostenibile e inclusivo”. L'Osservatorio nasce con l'obiettivo di monitorare e promuovere i benefici socioeconomici legati alla pizza napoletana, analizzando i dati relativi alle attività economiche connesse, al turismo enogastronomico e alla formazione di nuove generazioni di pizzaiuoli. “Grazie alla campagna per il riconoscimento UNESCO, abbiamo accresciuto l'orgoglio dei pizzaiuoli napoletani, riconoscendo il loro ruolo centrale in questa storia straordinaria. Ora dobbiamo consolidare questo risultato e lavorare affinché l'economia che ruota attorno alla pizza napoletana diventi un esempio di sostenibilità e innovazione, sempre con Napoli e la Campania al centro”, ha concluso Pecoraro Scanio. L'iniziativa si pone come una tappa per rafforzare la leadership internazionale della pizza napoletana, un'eccellenza che unisce gusto, cultura e futuro.mgg/
NAPOLI (ITALPRESS) - “La pizza napoletana non è solo un simbolo gastronomico, ma un fenomeno culturale, sociale ed economico di rilevanza globale”. Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto alla presentazione ufficiale dell'Osservatorio Socioeconomico sulla Pizza Napoletana, promosso dall'Università Parthenope di Napoli in collaborazione con Confcommercio, l'Associazione Verace Pizza Napoletana ed esperti del settore.Il progetto, che ha coinvolto anche esponenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), rappresenta un passo importante per analizzare e valorizzare il grande impatto che la pizza napoletana ha a livello local e internazionale. “Grazie al riconoscimento UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità per l'arte del pizzaiuolo napoletano e al grande impegno di tutte le realtà associative e imprenditoriali del settore abbiamo assistito a una crescita esponenziale non solo in termini di prestigio, ma anche di ricadute economiche per l'agroalimentare, il turismo e la formazione professionale”, ha aggiunto Pecoraro Scanio.La pizza napoletana, infatti, sta diventando un volano di opportunità per i giovani, sia italiani che stranieri, che si avvicinano a questa tradizione secolare, imparando l'arte del pizzaiuolo direttamente a Napoli. “È una sfida di grande portata: da un lato, mantenere viva l'autenticità di questa arte; dall'altro, garantire che il valore economico che si genera intorno a questo patrimonio sia sostenibile e inclusivo”. L'Osservatorio nasce con l'obiettivo di monitorare e promuovere i benefici socioeconomici legati alla pizza napoletana, analizzando i dati relativi alle attività economiche connesse, al turismo enogastronomico e alla formazione di nuove generazioni di pizzaiuoli. “Grazie alla campagna per il riconoscimento UNESCO, abbiamo accresciuto l'orgoglio dei pizzaiuoli napoletani, riconoscendo il loro ruolo centrale in questa storia straordinaria. Ora dobbiamo consolidare questo risultato e lavorare affinché l'economia che ruota attorno alla pizza napoletana diventi un esempio di sostenibilità e innovazione, sempre con Napoli e la Campania al centro”, ha concluso Pecoraro Scanio. L'iniziativa si pone come una tappa per rafforzare la leadership internazionale della pizza napoletana, un'eccellenza che unisce gusto, cultura e futuro.mgg/
Secondo le stime preliminari dell Istat, nel mese di dicembre 2024 l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell 1,3% su base annua, come nel mese precedente. In media, nel 2024 i prezzi al consumo registrano una crescita dell 1,0% in forte calo rispetto al +5,7% del 2023. Secondo l istituto centrale di statistica «la netta attenuazione dell inflazione nell anno appena concluso è per lo più imputabile alla marcata discesa dei prezzi dei beni energetici (-10,1% da +1,2% del 2023). Anche nel settore alimentare si assiste a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,3% da +9,8%) che tuttavia resta ben al di sopra del tasso di inflazione». Abbiamo approfondito il tema con: Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.Quanto peseranno le tensioni energetiche su una possibile nuova fiammata dell'inflazione? Secondo il presidente dell'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Stefano Besseghini, nel 2025 "ci sarà un incremento probabilmente del 9/10%" delle bollette dell'energia anche se "sono ragionamenti un po' difficili da fare perché dipende da quanto una persona consuma e da come va la situazione".Va addirittura oltre Confesercenti secondo la quale se gli italiani non hanno trovato l'inflazione sotto l'albero il rischio è che trovino a gennaio una mega bolletta nella calza a causa delle tensioni sui beni energetici. L'associazione stima che una ripresa dei prezzi dei beni energetici potrebbe, nel 2025, portare l'inflazione al 2,2% con un impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi di euro di spesa in meno. Cerchiamo di capirne di piu con Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia.SpaceX, Meloni: nessun accordo Ma Musk rilancia Il governo italiano nella giornata di ieri ha smentito l'indiscrezione pubblicata da Bloomberg che parlava di discussioni avanzate con Space X di Elon Musk per fornire servizi di telecomunicazione sicuri all'Italia con un contratto quinquennale da 1,5 miliardi. Ne abbiamo discusso con Enrico Pagliarini, il Sole 24 Ore.Le paure dell'Europa: Macron e Starmer contro MuskEmmanuel Macron lo ha accusato apertamente di voler «sostenere una nuova internazionale reazionaria» nei Paesi Ue. Ma lo scontro sta divampando anche nel Regno Unito: il premier britannico Keir Starmer ha reagito agli attacchi al suo governo dicendo che l'imprenditore «diffonde menzogne»; Ne abbiamo discusso con Alessandro Plateroti direttore Newsmondo.it
La partenza dei saldi invernali sul territorio: Francesco Alfieri, direttore di Confcommercio, commenta l'andamento nella trasmissione condotta da Stefano Brocks.
Per Federmoda-Confcommercio Vicenza sono "l'occasione per riportare i vicentini nei negozi”. Il presidente Ivo Volpon: “Dopo un dicembre sotto tono, c'è un moderato ottimismo sulle svendite. I clienti puntano sul giusto rapporto qualità-prezzo”
ROMA (ITALPRESS) - “Il turismo si conferma motore di sviluppo per creare ricchezza e nuova occupazione. Le previsioni sono incoraggianti anche per il 2025, resta però la preoccupazione per altri grandi settori, come l'automotive e l'abbigliamento, che potrebbero penalizzare la crescita economica”. A dirlo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in merito ai principali dati che emergono dal focus su Natale, Capodanno ed Epifania 2025 degli italiani dell'Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con SWG.fsc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - “Il turismo si conferma motore di sviluppo per creare ricchezza e nuova occupazione. Le previsioni sono incoraggianti anche per il 2025, resta però la preoccupazione per altri grandi settori, come l'automotive e l'abbigliamento, che potrebbero penalizzare la crescita economica”. A dirlo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in merito ai principali dati che emergono dal focus su Natale, Capodanno ed Epifania 2025 degli italiani dell'Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con SWG.fsc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Creare una stretta cooperazione tra operatori telefonici, associazioni di categoria, autorità regolatorie e fornitori di tecnologia per contrastare il fenomeno del telemarketing selvaggio e le frodi telefoniche basate sulla falsificazione dell'identità del chiamante, il CLI Spoofing: sull'esempio della Francia, è stato firmato a Roma, presso la sede di Confcommercio, un protocollo per rafforzare ulteriormente il controllo sulle chiamate contraffatte. A siglarlo AssoCall, AssoContact e Asseprim, che rappresentano i Call Center in Italia, e le principali associazioni di categoria dei Consumatori. Si stima che con misure anti-spoofing gli utenti riceverebbero l'80% di telefonate in meno; chiamate che, in quel caso, sarebbero desiderate. spf/fsc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Creare una stretta cooperazione tra operatori telefonici, associazioni di categoria, autorità regolatorie e fornitori di tecnologia per contrastare il fenomeno del telemarketing selvaggio e le frodi telefoniche basate sulla falsificazione dell'identità del chiamante, il CLI Spoofing: sull'esempio della Francia, è stato firmato a Roma, presso la sede di Confcommercio, un protocollo per rafforzare ulteriormente il controllo sulle chiamate contraffatte. A siglarlo AssoCall, AssoContact e Asseprim, che rappresentano i Call Center in Italia, e le principali associazioni di categoria dei Consumatori. Si stima che con misure anti-spoofing gli utenti riceverebbero l'80% di telefonate in meno; chiamate che, in quel caso, sarebbero desiderate. spf/fsc/gtr
Confcommercio Vicenza ha sondato l'andamento di prenotazioni e vendite. Ristorazione da tutto esaurito, mentre per i regali si aspettano le tredicesime. Il presidente Nicola Piccolo: “Acquistate nei negozi fisici per sostenere il territorio e la vitalità dei centri storici”
Giovedì 5 dicembre ai microfoni c'è Sara Bruno.Le notizie di oggi: "C'è la crisi, buon Natale": su Repubblica un articolo che riporta i dati dell'indagine di Confcommercio e Format Research sull'intenzione di acquisto dei romani e delle romaneTurismo da record: su Il Corriere della Sera i dati dell'affluenza in città per il week-end dell'Immacolata, prova generale del Giubileo imminenteSu Repubblica "Accoglienza a 5 stelle": tutti gli hotel di lusso che apriranno a Roma, tra "rooftop" e piscine panoramiche. Ma i romani nel frattempo non trovano una casa.Cronaca: furto in casa del coreografo Luca Tommasini; il Brasiliano di nuovo accusato di violenze su una donna: avrebbe preso a bastonate la fidanzata, ora con una prognosi di 30 giorni.Sveja è un progetto di informazione sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne e da Lush Italia. A domani con Luca Dammicco
ROMA (ITALPRESS) - "Con l'inflazione sotto controllo, il buon andamento dell'occupazione e tredicesime in crescita, i consumi di Natale dovrebbero mostrare una maggior vivacità rispetto all'anno scorso. Questa prospettiva, confermata anche dal buon andamento del Black Friday, fa sperare in una crescita più robusta nel 2025". Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli commenta l'analisi dell'Ufficio Studi della Confederazione su tredicesime e consumi di Natale presentata oggi.mgg/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Natale sarà all'insegna di un aumento delle spese. A dirlo un'analisi di Confcommercio, presentata dal direttore dell'Ufficio studi Mariano Bella.Le tredicesime più consistenti e un buon andamento del Black Friday fanno ben sperare per i consumi. mgg/gsl
Rimbalzo dell inflazione a novembre. La stima provvisoria dell indice nazionale dei prezzi al consumo comunica l Istat - ha registrato una variazione su base mensile nulla mentre aumenta dell 1,4% su base annua, dal +0,9% di ottobre (0,7% settembre), mentre per l indice armonizzato IPCA la variazione annua è del +1,6% (in accelerazione da +1,0% di ottobre).La risalita dei prezzi è dovuta essenzialmente all accelerazione dei beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,5%) e dell attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Un sostegno all inflazione deriva inoltre dall andamento dei prezzi dei beni alimentari, dei beni durevoli e non durevoli, dei servizi relativi ai trasporti e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all abitazione e dei Servizi relativi alle comunicazioni. Il tasso di crescita dei prezzi del carrello della spesa (alimentari e beni per la cura della persona e della casa) sale a +2,6% mentre l inflazione di fondo si attesta a +1,9%. L inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.Sale l inflazione annua anche nell area euro è salita al 2,3% in novembre, dal 2% di ottobre, secondo la stima flash di Eurostat. Il dato è in linea con il consensus, la media delle stime degli analisti. Rispetto a ottobre, l indice dei prezzi al consumo è calato dello 0,3% congiunturale. L inflazione annua core, al netto di cibo, energia, alcolici e tabacchi è rimasta stabile al 2,7% in novembre, come in ottobre, mentre il mercato si attendeva un leggero rialzo. Tra le principali componenti dell indice dei prezzi al consumo, i servizi sono aumentati del 3,9% su base annua, dal +4% di ottobre; cibo, alcol e tabacchi sono rincarati del 2,8%, dal +2,9% del mese prima; i beni industriali non energetici sono saliti dello 0,7% rispetto allo 0,5%; l energia è calata dell 1,9%, dal -4,6% di ottobre.L'intervento di Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio ai microfoni di Sebastiano Barisoni a Focus Economia.
Insieme a Francesco Alfieri, responsabile della zona di Alessandria di Confcommercio, parliamo di ciò che comporta il black friday in Italia, con i suoi lati positivi e negativi
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) - "A Parigi presentiamo un mix tra l'enogastronomia, la moda e il design, che danno vita al Sense of Italy, che va anche oltre il Made in Italy". Lo dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Sicilia, a margine di un evento dedicato all'Isola al Consolato generale d'Italia a Parigi, nell'ambito della Settimana della Cucina Italiana nel mondo.xq2/sat
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) - "A Parigi presentiamo un mix tra l'enogastronomia, la moda e il design, che danno vita al Sense of Italy, che va anche oltre il Made in Italy". Lo dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Sicilia, a margine di un evento dedicato all'Isola al Consolato generale d'Italia a Parigi, nell'ambito della Settimana della Cucina Italiana nel mondo.xq2/sat
ROMA (ITALPRESS) - “Il protocollo che abbiamo firmato è un protocollo di intesa che vogliamo rendere assolutamente concreto. Come Gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma, che rappresenta le imprenditrici e le libere professioniste, abbiamo lavorato ad un progetto rivoluzionario: "Futuro Sicuro", per combattere la violenza contro le donne e favorire lo sviluppo del potenziale femminile necessario. Quindi tolleranza zero verso la violenza, ma nello stesso potenziamento del ruolo femminile nella società, nelle imprese e nelle istituzioni”. Queste le parole di Simona Petrozzi, presidente Gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma. spf/mgg/gtr
ROMA (ITALPRESS) - “Il protocollo che abbiamo firmato è un protocollo di intesa che vogliamo rendere assolutamente concreto. Come Gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma, che rappresenta le imprenditrici e le libere professioniste, abbiamo lavorato ad un progetto rivoluzionario: "Futuro Sicuro", per combattere la violenza contro le donne e favorire lo sviluppo del potenziale femminile necessario. Quindi tolleranza zero verso la violenza, ma nello stesso potenziamento del ruolo femminile nella società, nelle imprese e nelle istituzioni”. Queste le parole di Simona Petrozzi, presidente Gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma. spf/mgg/gtr
Istat, a ottobre cala fiducia di consumatori e imprese A ottobre sia l'indice del clima di fiducia dei consumatori sia l indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in diminuzione (da 98,3 a 97,4 e da 95,6 a 93,4 rispettivamente). «Il clima di fiducia delle imprese scende portandosi su un livello minimo da aprile 2021», osserva l'Istat. Per le imprese «Il calo è dovuto al peggioramento nel comparto manifatturiero e in quello dei servizi di mercato». Mentre per i consumatori l'indice l evoluzione sfavorevole è «dovuta principalmente ad un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e ad un peggioramento delle aspettative». Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.
Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di settembre 2024 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua, dal +1,1% del mese precedente. Il calo dell'indice dei prezzi registrato a settembre è il primo segno meno registrato dall'Istat nell'anno 2024. Per quanto riguarda lo scorso mese, dunque, l'inflazione scende a +0,7%, il livello più basso registrato da inizio anno. Il calo del tasso d'inflazione si deve ancora all'evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). Per contro, nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all'accelerazione dei prezzi del "carrello della spesa" (+1,1% da +0,6%). A settembre l'inflazione di fondo scende a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi). Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.In borsa crolla l'automotiveStellantis ha rivisto le stime dei risultati del 2024, una decisione dovuta «ai problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore». Il margine del risultato operativo adjusted è atteso tra il 5,5% ed il 7% per l intero 2024, in calo rispetto al precedente «double digit», mentre il free cash flow industriale è previsto tra -5 miliardi e -10 miliardi di euro rispetto al precedente «positive». La notizia ha provocato uno scossone ai titoli in Borsa: Stellantis perde oltre il 10% a Piazza Affari. La riduzione del margine del risultato operativo adjusted atteso - spiega Stellantis - è correlato per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America, ma anche all attesa di vendite inferiori nel secondo semestre in diverse aree. Approfondiamo il tema con Alessandro Plateroti, il nuovo Direttore di NewsMondo.it.Cala Rtt per industria e servizi nei mesi estivi ma a settembre migliorano le attese sulla produzione industrialeUn forte calo in agosto per l indice Rtt, -5,5%, l indice costruito in base ai dati sul fatturato, destagionalizzato e deflazionato, del campione di imprese dei clienti TeamSystem. Una percentuale che segue il consistente aumento di luglio, +4,1%, e riporta il livello vicino a quello di giugno. Le oscillazioni sono ampie nell industria e nei servizi, più stabili nelle costruzioni. Il Centro studi di Confindustria ha diffuso anche l indagine rapida di settembre sulla produzione industriale delle grandi imprese industriali: la maggior parte del campione delle imprese associate dichiara di aspettarsi un aumento della produzione industriale. Il 36,6% si attende un aumento rilevante mentre il 40% un aumento moderato. Meno del 10% degli intervistati prevede un calo. Si tratta di un segnale opposto a quello dichiarato nella rilevazione di agosto, quando circa il 60% si aspettava una diminuzione della produzione, viste le chiusure estive. Ne parliamo con Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.
Ripresa delle vendite al dettaglio: +0,4% su mese e annoA maggio - in base alle stime dell'Istat - c'è stata una ripresa delle vendite al dettaglio: la variazione congiunturale è positiva sia in valore sia in volume (rispettivamente +0,4% e +0,2%). Su base tendenziale, a maggio, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,4% in valore e diminuiscono dello 0,8% in volume. La risalita è trainata dalle vendite dei beni alimentari, in crescita dell'1,4% in valore e in calo dello 0,8% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (-0,3% e -0,8%). Numeri ben diversi rispetto a quelli di aprile, dove era predominante il segno meno: la variazione congiunturale era negativa sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,1% e -0,3%). Su base tendenziale, le vendite al dettaglio diminuiscono dell'1,9% in valore e del 3,3% in volume. I saldi iniziano domani 6 luglio. Il primo sabato di luglio partirà in tutta Italia, ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, la stagione degli sconti per l'estate. Quest'anno - secondo i dati dell'Ufficio studi di Confcommercio - ogni famiglia spenderà in media 202 euro per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Il dato definitivo sull'inflazione di giugno uscirà martedì 16 luglio, ma, in base alle stime preliminari comunicate dall'Istat il 28 giugno, l'inflazione a giugno è aumentata dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.
In tutta Italia, con la sola eccezione del Trentino-Alto Adige, sabato 6 luglio partirà la stagione dei saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 92 euro pro capite - per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Con Giulio Felloni – presidente Federmoda Confcommercio – ricordiamo l'importanza di questo momento per il settore senza dimenticare i consigli da tenere a mente per acquistare in sicurezza e con le dovute garanzie di qualità.Da polizia di stato e Airbnb i consigli per evitare le truffe onlineContinua a crescere il fenomeno delle truffe online. Nonostante siano generazioni native digitali, a sorpresa a essere maggiormente vittime di questi fenomeni, dalle frodi con carte di credito al phishing, sono Gen Z e Millennial e non i senior. È quanto emerge dalle evidenze di Polizia di Stato e Airbnb che, alla vigilia dell'estate e delle prenotazioni delle vacanze, hanno rinnovato la collaborazione per aiutare i cittadini a riconoscere ed evitare i malintenzionati in rete. In apertura di puntata ne parliamo con il dott. Massimo Bruno – Primo Dirigente della Polizia di Stato e Direttore della Divisione Financial Cybercrime del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.
I nostri Due di denari si dividono tra gli studi di Milano e quelli allestiti a Roma, in occasione della presentazione del Rapporto Welfare Index PMI 2024 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla ottava edizione. L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Le circa 7mila imprese partecipanti rappresentano tutti i settori produttivi, le dimensioni e le aree geografiche. Emerge un quadro di costante crescita e maturazione delle aziende che investono sempre di più nelle iniziative di welfare. Ne parliamo con Barbara Lucini - Head of Country Sustainability & Corporate Responsability di Generali Italia - e Giancarlo Fancel, Country Manager & CEO di Generali Italia.Diamo inoltre spazio a tre case history di particolare rilevanza con gli interventi di: Liliana Ghiringhelli - Responsabile HR per Lo Scrigno, prima di settore nell'ambito del Terzo SettoreMariangela Candido - HR Manager di Andriani, azienda che si è distinta nel settore Salute e BenessereLucia Barbara Silvestri - Responsabile Welfare per Aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi, che si è distinta nel settore Conciliazione Vita PrivataNella foto con Debora Rosciani, Giancarlo Fancel, Country Manager & CEO di Generali Italia
Dopo i dati negativi della manifattura (produzione industriale a marzo -0,5% su mese, -3,5% annuo; e produzione metalmeccanica nel primo trimestre dell'anno ha registrato un calo del 2,1% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al primo trimestre del 2023) anche le vendite al dettaglio non lasciano ben sperare. Ad aprile le vendite al dettaglio registrano una variazione congiunturale negativa sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,1% e -0,3%). Lo rileva l'Istat diffondendo le stime sul commercio al dettaglio. Su base tendenziale, le vendite al dettaglio diminuiscono dell'1,9% in valore e del 3,3% in volume. "Ad aprile 2024, rispetto al mese precedente, le vendite al dettaglio registrano una lieve diminuzione. Le vendite dei beni alimentari sono in calo mentre quelle dei beni non alimentari mostrano un aumento contenuto", spiega l'Istat nel suo commento. "A livello tendenziale si registra una variazione negativa sia in valore sia in volume, determinata dalla flessione delle vendite di beni alimentari, che anche questo mese risentono in misura significativa della differente collocazione della Pasqua, che nell'anno in corso è caduta a fine marzo mentre nel 2023 ha avuto luogo ad aprile". Ma intanto proprio l'Istat vede per il Pil italiano è una crescita dell 1% nel 2024 e dell 1,1% nel 2025, in moderata accelerazione rispetto al 2023, scrive l Istat nelle prospettive per l economia italiana 2024-25. Nel Def di aprile la stima tendenziale è di +1% quest anno e +1,2% il prossimo. Ne parliamo con Patrizia De Luise, presidente nazionale Confesercenti e con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.Bce taglia i tassi ma alza le stime di inflazione: Lagarde prevede un percorso accidentatoLa Banca centrale europea taglia i tassi. Come previsto. Si tratta del primo taglio dei tassi nell'Unione europea dal settembre 2019 e della fine del ciclo di inasprimento monetario iniziato nel luglio 2022 e dopo nove mesi di attesa (aumento complessivo di 450 punti base attuato tra il luglio 2022 e il settembre 2023). Con una riduzione di un quarto di punto percentuale, ha portato il tasso sui depositi dal 4 al 3,75%, quello sulle di riferimento dal 4,50 al 4,25 per cento e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50 per cento. La decisione è stata presa con un solo governatore contrario. Sono state però riviste al rialzo le previsioni sull inflazione. Le prossime decisioni saranno prese «meeting dopo meeting» e la riduzione dei tassi seguirà «un percorso accidentato», ha detto in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde. La Bce non dà quindi indicazioni sul ritmo della normalizzazione: sottolinea anzi nel comunicato che «le pressioni restano forti, dal momento che la crescita dei salari resta elevata e l inflazione resterà verosimilmente a livelli più alti del target per gran parte del 2025». Indicatori anticipatori sul costo del lavoro - ha poi aggiunto Lagarde - indicano che la sua crescita si ridurrà nel corso dell anno. I profitti, inoltre, stanno assorbendo parte della crescita «pronunciata» dei costi del lavoro unitari, «il che riduce i soui effetti inflazionistici».Nello specifico la Lagarde ha dichiarato: "Ci saranno vari scossoni sulla strada" dell'allentamento della stretta monetaria, "alcuni li possiamo anticipare e predire, ma altri possono arrivare a sorpresa oppure alcuni li anticipiamo ma la portata è più grade del previsto. E' una strada accidentata e i prossimi mesi saranno altrettanto, lo sappiamo". Approfondiamo il tema con Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista de Il Sole 24 Ore.
Openpolis ha più volte denunciato l'impossibilità di analizzare il nuovo Pnrr per la mancata pubblicazione dei dati da parte del governo. Ma nei giorni scorsi l'esecutivo ha finalmente pubblicato una parte dei dati sulle misure che riguardano il nuovo Pnrr. A fine aprile la piattaforma governativa Italia domani ha condiviso alcuni dei dati che abbiamo chiesto nella nostra ultima richiesta di accesso agli atti (Foia). Si tratta degli importi delle misure e dell'avanzamento procedurale dei progetti. Possiamo considerarlo un risultato positivo, effetto della continua domanda di trasparenza sul piano che avanziamo fin dal suo avvio. Tuttavia permangono alcune lacune e criticità, per le quali continueremo a chiedere chiarezza. In primis non sono ancora stati pubblicati i dati sull'avanzamento economico e finanziario dei progetti. Nel dataset condiviso sulle misure manca la loro descrizione e, per le submisure, l'indicazione di quale sia l'intervento più ampio in cui sono incluse. In quello sui progetti invece, la classificazione degli stati di avanzamento varia in base alla natura dell'intervento, ostacolando un'analisi complessiva sull'andamento dei lavori. Inoltre, le date di inizio e fine degli interventi sono almeno in parte scorrette. Dall'analisi emerge che: con un ampio distacco da tutte le altre misure, l'investimento per l'Ecobonus è il più consistente. Seguono a distanza il credito d'imposta per i beni strumentali 4.0 (con 8,9 miliardi di euro allocati) e la transizione 5.0 (6,3 miliardi). È interessante sottolineare che questi 3 investimenti, che insieme costituiscono circa il 15% di tutto il Pnrr, vengono implementati attraverso crediti d'imposta. Dipendono cioè solo dalle domande e dalle spese effettuate da privati. Gli enti responsabili delle misure (ministeri e dipartimenti) si limitano a rimborsare a cittadini e imprese le cifre investite. Si tratta, in altre parole, di un metodo più semplice di spendere i fondi del Pnrr che, come abbiamo approfondito in altre analisi, si è rivelato spesso un aspetto complicato dell'attuazione del piano.Ne parliamo con Martina Zaghi, Analista di Openpolis esperta di Pnrr. Lo scontro sull'agrivoltaicoIeri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge con disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale. Nel dl è stato trovato anche un accordo sugli impianti fotovoltaici. Il compromesso individuato stoppa l'installazione di pannelli a terra nei terreni produttivi consentendo, invece, lo sviluppo delle rinnovabili in aree come cave o miniere cessate, ma anche nei terreni nella disponibilità del gruppo Fs o dei gestori aeroportuali, come pure quelle interne agli impianti industriali o agli stabilimenti produttivi, comprese quelle aree entro un perimetro di 500 metri dai predetti ambienti o stabilimenti. Via libera, poi, a nuovi impianti green anche nelle aree adiacenti alla rete autostradale, entro i 300 metri e nei siti su cui già insistono impianti per rifacimento, modifica o revisione senza ulteriore occupazione di suolo. Con la riformulazione, cui hanno lavorato i tecnici, vengono poi salvaguardati i procedimenti già autorizzati, ma «servirà una procedura per valutare cosa includere e cosa no» spiega al termine del Cdm Pichetto Fratin dopo aver chiarito che con il decreto vengono salvaguardati anche gli investimenti previsti nel Pnrr, in particolare quelli legati alle comunità energetiche rinnovabili (Cer). Grande sostenitore della misura è stato il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida che durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi di ieri subito dopo il varo ha dichiarato: "si tratta di un decreto per evitare la desertificazione del mondo agricolo. C'è stata grande serenità col collega dell'Ambiente Pichetto su un norma del 2021. Dopo quattro anni poniamo fine alla installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto. II tutto a salvaguardia dei Piani Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo. Critiche le associazione di settore. Per il presidente di Italia Solare, l'associazione delle imprese del fotovoltaico, Paolo Rocco Viscontini col decreto Agricoltura approvato ieri in Consiglio dei ministri "si impedisce l'agrivoltaico a terra, se non con strutture elevate e molto costose che necessitano di incentivi, dei quali il fotovoltaico poteva fare a meno con provvedimenti più lungimiranti. Senza contare l'impatto paesaggistico di questa tipologia di impianti, che creerà problemi in fase autorizzativa. Ora diventa impossibile produrre energia economica, a costo stabile, per i cittadini e le imprese Italiane".Ne parliamo proprio con Paolo Rocco Viscontini, presidente Italia Solare.Scende la povertà ma in Italia i redditi nel 2023 calanoNel 2023, il 22,8% della popolazione italiana è a rischio di povertà o esclusione sociale: valore in calo rispetto al 2022 (24,4%) a fronte di una riduzione della quota di popolazione a rischio di povertà, che si attesta al 18,9% (da 20,1% dell'anno precedente), e di un lieve aumento della popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,7% rispetto al 4,5%). Lo rileva l'Istat secondo la quale il calo dell'incidenza di persone a rischio di povertà nel 2023 è legato al contributo dell'insieme delle misure di sostegno alle famiglie, quali l'Assegno unico universale per i figli, i bonus una tantum per contrastare l'aumento nei costi dell'energia e le modifiche intervenute nella tassazione. Intanto però, rivela l'Ocse sui 19 Paesi per i quali i dati sono disponibili, 11 registrano un aumento, 6 un calo (tra cui l'Italia -0,4%) e due sono rimasti stabili. Dato su cui però gli italiani posso sperare in 2024 migliore, seppure permanga un clima di incertezza. Presentando i risultati della 18/esima edizione dell'indagine condotta dall'Osservatorio Confcommercio-Censis su consumi e fiducia Mariano Bella, direttore dell'Ufficio studi, ha evidenziato come i consumi saliranno dello 0,9% e il reddito disponibile addirittura dell'1,4%. Le intenzioni di acquisto dei consumatori italiani, però, restano "molto moderate" anche perché il saldo tra ottimisti e pessimisti sulle aspettative future a sei mesi è "inferiore di 10 punti rispetto a un anno fa". Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.
Ieri, nella giornata del Made in Italy, Radio24 trasmette dal Vinitaly, nell'Hall 5 Stand E4, all'interno dello stand di Pasqua Vini. La 56esima edizione del Vinitaly si tiene all'interno di Veronafiere è iniziata domenica e si terrà fino a mercoledì. Ci sono più di 4mila cantine, in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni. Presenti 1200 top buyer provenienti da 65 Paesi (il 95% del totale export enologico made in Italy) selezionati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. I buyer sono il 20% in più rispetto al 2023 e il 70% rispetto a 2 anni fa. A questi si aggiungeranno oltre 30mila operatori esteri stimati in arrivo da 140 nazioni (dato 2023 su 90mila ingressi complessivi). Produzione. In Italia La vendemmia 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra. Lo attestano i dati ufficiali inviati dal ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste alla DG Agri che vedono la produzione vitivinicola italiana dello scorso anno ferma a 38,3 milioni di ettolitri, con un calo del 23,2% sui volumi 2022. La contrazione, senza precedenti dal 1947, è stata determinata in particolare dagli attacchi della peronospora, malattia fungina provocata dalle frequenti piogge che ha colpito molti vigneti soprattutto del Centro-Sud Export. Nei mercati mondiali il vino frena e perde 802 milioni nel 2023. L'Italia registra una flessione dell'1% dell'export: Cina -10%, Giappone -7,9%, Corea del Sud -32% Esportazioni in flessione anche per Veneto (-0,2%), Piemonte (-5,6%) e Toscana (-4%), le tre regioni che esportano di più, secondo i dati dell'Istat. Consumi in calo dell'8% dal 2019: crollano i rossi. Il Prosecco trascina la crescita degli spumantiNe parliamo con Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia.Inflazione: variazione nulla a marzo, +1,2% su annoNel mese di marzo 2024, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una variazione congiunturale nulla e un aumento dell 1,2% su base annua, da +0,8% nel mese precedente; la stima preliminare era +1,3%. Lo comunica Istat, aggiungendo che l'inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l'indice generale e a +1,2% per la componente di fondo. Si ridimensiona a marzo il carrello della spesa . Secondo quanto comunica l'Istat, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale: sono infatti passati da un +3,4% di febbraio al +2,6%. In calo inoltre anche i listini dei prodotti ad alta frequenza d acquisto (da +2,8% di febbraio a +2,5%). Andamento analogo anche per i beni alimentari: l'Istat ha rilevato infatti un rallentamento rispetto a un anno prima per i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%), dei tabacchi (da +2,6% a +1,9%) e dei beni alimentari lavorati (da +3,4% a +2,8%). Intanto oggi si è tenuto il forum di Confcommercio. Numerosi gli spunti, tra cui: la stagnazione dei salari in Italia - con una crescita fra il 1995 e il 2022 di appena il 4,2% contro il 27,8% della Francia e il 19,4% della Germania - riflette il "tema difficile" rappresentato dalla produttività, ferma in Italia al 7,2% nello stesso periodo contro il 32,4% della Francia e il 24,6% della Germania. Lo ha detto Mariano Bella, direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio, spiegando che se "i nostri salari ristagnano" non è perché "i lavoratori italiani sono scarsi, ma per problemi strutturali che vanno dal fisco all'eccesso di burocrazia, a un basso tasso di investimenti e accumulazione del capitale. Non è colpa dei lavoratori ma di tutti, anche delle imprese".Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.Case green, ok definitivo. Italia e Ungheria votano controL'Ecofin la scorsa settimana ha chiuso, a poco più di un anno dal primo voto del Parlamento europeo, il lungo percorso della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) con il no dell Italia che ha espresso voto contrario insieme all'Ungheria (20 i voti a favore, ne bastavano 15 su 27). Ed è davvero l'ultimo passaggio per la norma quadro che definirà le regole per la riqualificazione energetica degli immobili di tutta Europa da qui al 2050. Il penultimo passaggio c'è stato il 10 aprile con il via libera dagli Stati membri: gli ambasciatori presso l'Ue avevano confermato alla riunione del Coreper (il Comitato permanente dei rappresentanti dei paesi membri) - in un punto senza discussione - l'accordo raggiunto con il Parlamento europeo a dicembre, poi votato nel corso della Plenaria di marzo, sulle nuove norme per rendere il parco immobiliare dell Ue a emissioni zero entro il 2050. Nessuna obiezione è stata sollevata, e dunque la direttiva è finita sul tavolo del Consiglio Ue Ecofin per la conferma definitiva, sempre senza discussione. Ora non resta che attendere l'approdo sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. L'assetto raggiunto a dicembre nel corso dei negoziati tra istituzioni comunitarie, insomma, ha retto fino alla fine, nonostante le consistenti opposizioni di Paesi come l'Italia. Cambia così completamente la rotta del passaggio più rilevante della direttiva, l'articolo 9. Se fino a qualche settimana fa l'ipotesi era stata di indicare dei requisiti stringenti per i singoli edifici (con la classe energetica D obbligatoria dal 2033), non lasciando spazio ai paesi membri, questo passaggio è stato rivisto, in nome di una maggiore flessibilità. I paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale. Il 2020 è considerato l anno zero e il 2050 l'anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.Ne parliamo con Federica Brancaccio, presidente dell'Ance
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti. Il fenomeno della desertificazione commerciale è ormai evidente in tutte le principali città italiane ma anche nei centri più piccoli. Tra il 2012 e il 2023 hanno cessato l’attività oltre 111mila dettaglianti passando da oltre 550 mila esercizi commerciali a soli 440 mila. Per provare a contrastare questo lento fenomeno di impoverimento commerciale delle città, Confcommercio ha presento un piano chiamato Cities che si sviluppa su tre principali direttrici con iniziative politiche e di collaborazione ma anche azioni di partenariato pubblico-privato. Ne parliamo con Paolo Testa, responsabile settore urbanistica e rigenerazione urbana di Confcommercio.
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.I rappresentanti del settore turistico hanno chiesto un incontro al ministro dell'Interno Piantedosi "al fine d'intervenire per tutelare il diritto degli italiani di viaggiare e a difesa degli imprenditori del comparto che continuano a perdere fatturato a causa della burocrazia".Ne parliamo con Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio.
La protesta degli agricoltori si sta diffondendo in Europa. Oltre alla Francia e alla Germania, anche in Spagna e in Italia., sono in atto proteste da parte di alcuni rappresentanti del mondo agricolo. Il comune denominatore delle rimostranze è la contestazione della PAC Politica Agricola Comune e del Green Deal applicato all agricoltura. Nel tentativo di placare le proteste degli agricoltori, la Commissione europea ha annunciato una proroga alla deroga sulle quote di terreno da lasciare a riposo e ha proposto il rinnovo fino a giugno 2025 dell'esenzione dai dazi doganali concessa all'Ucraina, assicurando però anche garanzie sulle importazioni per evitare conflitti con gli agricoltori europei. In conferenza stampa a Parigi il premier francese, Gabriel Attal, per placare la rabbia delle campagne ha annunciato un pacchetto di 150 milioni di euro ''in sostegno fiscale e sociale'' a favore degli agricoltori. A seguire il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, per placare la rabbia degli agricoltori, promette maggiore fermezza sulle frodi nella grande distribuzione. In risposta i sindacati degli agricoltori esortano gli iscritti a sospendere la protesta con blocchi per le strade, dopo gli annunci del governo di Parigi. "Abbiamo deciso che al momento, visto quanto annunciato, ci sarà un cambiamento della nostra modalità di azione, entreremo in una nuova forma di mobilitazione". Ne parliamo con Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura e con Angelo Frascarelli (nella foto qua sotto), Professore associato di Economia e Politica Agraria e Politica Agroalimentare presso l'Università degli Studi di Perugia.Oggi Telefisco. Leo 'nessuna caccia alle streghe sugli evasori'Oggi si sta tenendo la trentatreesima edizione di Telefisco, che rilancia la sfida dei chiarimenti sulle novità tributarie per professionisti, aziende e contribuenti. Il convegno del Sole 24 Ore-L Esperto risponde è in programma fino alle 18:30. La trentatreesima edizione di Telefisco è in diretta e gratuita. E potrà essere seguita con la formula Telefisco Base e quella Telefisco Plus. Trovate tutte le indicazioni sul sito del Sole 24 Ore. Durante l'evento sono intervenuti, tra gli altri, Ernesto Maria Ruffini, direttore generale dell'agenzia delle Entrate, Maurizio Leo, Viceministro dell'economia e delle finanze. Quest'ultimo è tornato sulle sue dichiarazioni di ieri: "Nei casi in cui il contribuente non aderisce al concordato non è che faremo una caccia alle streghe, assolutamente no. Mi dispiace se sono stato interpretato in modo diverso nell'audizione di ieri". Approfondiamo il tema con Jean Marie Del Bo', vicedirettore de Il Sole 24 Ore.Istat, a gennaio inflazione accelera: +0,3% mese, +0,8% annoL’inflazione torna a salire a gennaio. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta a gennaio dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,6% del mese precedente). Mentre l’"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,1% a +2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,4% a +3,1%. L’inflazione acquisita, per il 2024 è pari a +0,3% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari dell’Istat, a gennaio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano lievemente su base tendenziale da +5,3% a +5,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +4,4% di dicembre a +3,6%). «Un contributo alla risalita dell’inflazione si deve anche al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, i cui effetti si manifestano anche sulla accelerazione del cosiddetto “carrello della spesa” (+5,4%». Ne parlaimo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.
Torna la Maratona di Fondazione Telethon sulle reti Rai: dal 9 al 17 dicembre sarà una settimana all'insegna della solidarietà, con tanti appuntamenti per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Torneranno in oltre 3.000 piazze in tutta Italia i Cuori di cioccolato, distribuiti il 10, 16 e 17 dicembre. Ospite Francesca Pasinelli, direttrice generale di Fondazione Telethon.I consumi sostengono la crescita ma preoccupa la povertà giovanile "L'Italia arriva all'attuale rallentamento in ottima salute". Lo dice il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella alla presentazione delle previsioni su e consumi di Natale tredicesime (in aumento del volume delle 13esime mensilità di dipendenti e pensionati che raggiungono 50,1 miliardi di euro, dai 47,4 miliardi del 2022 a prezzi correnti). La congiuntura peggiora, secondo la sua analisi, che prevede una crescita dello 0,8% quest'anno e dello 0,9% nel 2024, ma agosto e settembre sono stati il bimestre migliore di tutti i tempi per presenze turistiche, la produzione industriale ha smesso di calare e l'occupazione cresce. Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Stellantis, Urso: "Siamo a un punto di svolta". I sindacati: "Passare ai fatti""Oggi si insedia un tavolo di sistema con tutti gli attori. L'obiettivo è di raggiungere con Stellantis almeno un milione di veicoli prodotti nel nostro Paese". Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, dopo il tavolo sull'automotive. Dobbiamo destinare le risorse che abbiamo per aumentare la produzione italiana in modo progressivo e continuativo fino a raggiungere quell'obiettivo . Freddi i sindacati: Basta annunci . E il presidente della Regione Piemonte Cirio: Stellantis aumenti la produzione. Ne parliamo con Roberto Vavassori, Presidente ANFIA.
Il livello dei tassi di interesse è a un livello sufficiente a riportare l'inflazione in linea con l obiettivo e bisogna evitare inutili danni per l attività economica. Per il suo primo discorso ufficiale in Italia il nuovo governatore di Bankitalia Fabio Panetta (fra un po' smetterò di essere nuovo, scherza subito) sceglie il 60esimo anniversario di Iccrea, la capogruppo della galassia del Credito cooperativo. Lo fa ribadendo la posizione da colomba che fino a qualche settimana fa ha difeso nel direttivo della Bce, contro i falchi che reclamano una stretta anti inflazione più decisa e vorrebbero spingere Francoforte a ridurre in maniera rapida i titoli di Stato nel suo bilancio. Ma Panetta aggiunge anche una serie di riflessioni sull'economia italiana, che in questa fase di disinflazione e stagnazione ha bisogno di ripartire da investimenti, produttività e tecnologia. Il 60esimo anniversario di Iccrea, che si è tenuto alla Fiera di Roma, è stato anche l'occasione per ricordare che il gruppo si sta impegnando per sostenere l'economia italiana con "quasi 90 miliardi di euro di stock di finanziamenti netti alla clientela a fine settembre con una crescita del 7% rispetto al 30 giugno 2019 e una quota di mercato passata dal 4,9% al 6,1%". Per quanto riguardo la difficoltà delle imprese nell'acceso al credito il Dg del Gruppo Bcc Iccrea, Mauro Pastore, durante l'evento ha dichiarato: "Speriamo senz'altro che i tassi di interesse" non aumentino e "successivamente sarà possibile immaginarsi una decrescita dei tassi. Nelle aspettative, più o meno il momento del cambio di direzione dovrebbe essere nella seconda parte dell'anno 2024". "In questo contesto - ha rilevato Pastore - dobbiamo essere molto vicini alle nostre imprese che stanno soffrendo perché i tassi di interesse sono più alti di quelli che avevano programmato e quindi dobbiamo assisterle anche con la giusta attenzione per fare in modo che dopo questo periodo possano ripartire con lo slancio che è tipico delle imprese italiane". Approfondiamo il tema con Mauro Pastore, direttore generale del gruppo Bcc Iccrea,L'inflazione frena, Italia tra le migliori in EuropaL'inflazione frena ancora, e di molto. Secondo le stime Istat, a novembre l indice Nic con tabacchi registra una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento di 0,8% su base annua (minimo da marzo 2021), da +1,7% di ottobre. La decelerazione si deve prevalentemente ai prezzi Energetici, sia non regolamentati (da -17,7% a -22,5%) sia regolamentati (da -31,7% a -36%) e al rallentamento degli Alimentari lavorati (da +7,3% a +6,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +4,6%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +4% a +3,5%). Effetti che risultano solo in parte compensati dall accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +4,9% a +5,8%). Il tasso di inflazione annuale nell area euro continua a scendere: a novembre ha raggiunto quota 2,4% contro stime del 2,8%. A ottobre era al 2,9%, a settembre al 4,3%. E la stima flash di Eurostat he arriva il giorno dopo il dato tedesco anch esso in netto rallentamento. Frena ancora il carrello della spesa a novembre: su base annua, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona segnano +5,8% (da +6,1% del mese precedente) mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto passano da +5,6% a +4,8%. Per Confcommercio "Il dato, migliore rispetto alle nostre stime, pur riflettendo principalmente la flessione dei prezzi dell'energia contiene elementi che lasciano sperare in un andamento contenuto anche nei prossimi mesi. L'inflazione di fondo continua, infatti, nel percorso di rientro a conferma di come le tensioni accumulate nel biennio precedente si siano ormai sostanzialmente esaurite. Queste tendenze si confermano, sia pure con toni lievemente più contenuti, a livello dell'eurozona consolidando le attese di una politica monetaria da parte della Bce meno restrittiva. L'insieme di questi elementi potrebbe portare, nei prossimi mesi, ad una evoluzione meno asfittica dei consumi con moderati impulsi positivi sulla crescita". L'associazione ha toni meno positivi quando invece parla dei negozi di prossimità: negli ultimi 10 anni il 31% in meno di negozi di libri e giocattoli, il 30,5% in meno fra rivendite di mobili e ferramenta, abbigliamento e calzature cadono del 21,8% mentre fra gli alimentari la flessione è del 10,6 per cento. Il censimento realizzato dal centro studi di Confcommercio sulla moria dei negozi parla chiaro. E racconta di un panorama commerciale che non solo si restringe, ma cambia anche pelle segnando una crescita netta nelle rivendite di telefonini e computer (+10,8%) e soprattutto delle farmacie, che con il loro +12,6% si rivelano il settore più in crescita. Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.Export, persi 93 miliardi di euro per colpa dei ritardi della logisticaLa fragilità del sistema logistico nazionale, determinato anche dalle interruzioni ai valichi alpini, trova conferma in un documento appena elaborato dal centro studi Divulga su dati Istat e Sace. Le ricadute per il sistema produttivo sono pesanti. Lo studio riguarda le esportazioni italiane nel 2022 e il confronto con l'anno precedente. Primo dato: i gravi ritardi dell'Italia sul fronte delle infrastrutture legate ai trasporti sono costati oltre 93 miliardi di euro di mancate esportazioni nel 2022, pari al 15% del valore complessivo dell'export nazionale. Nel 2021 l'export perduto era risultato pari a 77 miliardi: significa che nel 2022 i ritardi logistici si sono accentuati e hanno causato una perdita ulteriore per l export italiano pari a 16 miliardi. Il rischio è che quest anno e anche il prossimo, con l emergenza valichi destinata a prolungarsi, le cose peggiorino. Dai valichi alpini transita gran parte dell export diretto in Europa, sia su strada sia su ferrovia. Al momento, le principali situazioni di crisi interessano Monte Bianco, Frejus, San Gottardo e Brennero. In Italia il modello logistico risulta ancora ampiamente sbilanciato verso il trasporto stradale, con l 87% della merce che viaggia su camion, contro una media Ue al 77 per cento. L'Italia si ferma ad appena il 13% di merci movimentate con i treni, al di sotto della media europea del 17%. Tra i settori più colpiti c è quello agroalimentare (9 miliardi di export perduto nel 2022), per il quale la logistica risulta cruciale anche a causa dell alta deperibilità dei prodotti. Colpiti anche i settori tessile e abbigliamento con 9,7 miliardi di export perduto, metalli e manufatti (11 miliardi), prodotti chimici (16,8 miliardi) e al primo posto macchine e apparecchi meccanici, che nel 2022 registrano un danno stimato di 23,1 miliardi di euro (20,2 nel 2021). Per ridimensionare lo squilibrio logistico nazionale, sottolinea il rapporto, c'è l'occasione del Pnrr: la chiave di volta sarà l'intermodalità. Nel frattempo oggi è partito il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale della logistica e del trasporto merci. Presenti all'incontro, presso la sede di Cna, le organizzazioni Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti. Approfondiamo il tema con Patrizio Ricci, presidente nazionale Cna Fita.
Fra ieri e oggi si sta tenendo l'ottavo Forum Conftrasporto che fa il punto sul settore. Ha aperto i lavori il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Presenti anche Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto, Mariano Bella dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Luca Bianchi direttore di Svimez. Ieri sono intervenuti i ministri Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica) e Nello Musumeci (Protezione Civile e Politiche del Mare). Oggi invece sono intervenuti per parte governativa il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e il Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Quello che è emerso ieri. Nel 2024, il peso del trasporto merci su strada si attesterà al 51,1% nel 2024, in crescita rispetto al 2019 (+49,5%), essenzialmente per un ripiegamento del trasporto marittimo, la cui quota si prevede scendere al 45,3%, a fronte del 47,1% del 2019. Si è tenuto inoltre martedì scorso a Courmayeur il convegno dal titolo 'Il fattore tunnel. La fragilità delle connessioni tra Italia ed Europa'. Organizzato da Confindustria. Presenti anche gli interventi (in video) del ministro per gli Affari esteri ed il Made in Italy, Antonio Tajani, e Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si è parlato di valichi transalpini e di trafori. Nello specifico la chiusura del traforo del Monte Bianco per lavori di manutenzione non procrastinabili ulteriormente per nove settimane dal 16 ottobre e con una riapertura speciale per il periodo natalizio che avverrà il 18 dicembre. Il dato che è emerso lo ha evidenziato proprio il centro studi confindustria: "Considerando una chiusura di tre mesi l'anno per 18 anni del traforo del Monte Bianco, il costo complessivo sarebbe una perdita cumulata di valore aggiunto del 9,8%" per la Valle d'Aosta". Ha aperto il convegno il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che ha ricordato: "Con gli interventi programmati al traforo del Fréjus, al tunnel del Tenda, al traforo del Gran San Bernardo, il Monte Bianco nel 2029 rimarrà l'unica struttura di valico alpino a un'unica canna, e questo non è possibile. In base ai dati Istat - ha detto - il totale dell'import-export dell'Italia nel mondo nel 2022 è stato di 467 milioni di tonnellate. Il 43%, quasi 670 miliardi di euro, è scambiato con l'Europa e quasi la metà passa per le Alpi. Se diciamo tutti oggi che l'export è una parte importante della nostra economia, ci rendiamo conto di come è strategico il passaggio delle merci nei valichi alpini". Ne parliamo con Pasquale Russo, Segretario generale di Conftransporto e con Francesco Turcato, Presidente Confindustria Valle d'Aosta. Fabi, firmato contratto nazionale. 435 euro di aumento e arretrati per 1.250 euroÈ stato firmato questo pomeriggio dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali con l'Abi e con il gruppo Intesa Sanpaolo il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei 270.000 bancari italiani. Il nuovo contratto scadrà il 31 marzo 2026. Tra i punti principali dell ipotesi di accordo: 435 euro di aumento medio mensile della retribuzione, a partire dal prossimo mese di dicembre, pagamento degli arretrati per il periodo luglio-novembre di quest'anno con una media di 1.250 euro, ripristino pieno della base di calcolo del trattamento di fine rapporto a partire dall'1 luglio 2023. Gli incrementi sono così suddivisi: 250 euro, pari al 57,5% del totale dei 435 euro, a dicembre; 100 euro (23%) a settembre 2024; 50 euro (11,5%) a giugno 2025 e 35 euro (8%) a marzo 2026. L'aumento concordato, inoltre, produce effetti positivi anche sulla tredicesima mensilità. Viene ridotto l'orario di lavoro settimanale, a partire dal 1 luglio 2024, da 37 ore e mezza a 37 ore, con una diminuzione di 30 minuti complessivi. Sale da 8 a 13 il numero delle ore per la formazione retribuita. Il rinnovo del contratto collettivo interessa circa 270.000 lavoratrici e lavoratori delle banche operanti in Italia e aderenti ad Abi (altri 30.000 bancari sono dipendenti delle bcc, che hanno un altro contratto collettivo). L'intesa è stata raggiunta dopo cinque, intensi mesi di negoziato, iniziato lo scorso 19 luglio: il vecchio contratto era scaduto a dicembre dello scorso anno ed era stato prorogato più volte fino al termine del 2023. L'accordo di oggi sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori. Approfondiamo il tema con Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi.OpenAI, lo scacco matto di Nadella. Intanto il Cda sarebbe stato avvertito su scoperta che minacciava umanitàIl ritorno di Sam Altman alla guida di OpenAI è la vittoria di Satya Nadella e della sua Microsoft, che con questa mossa lancia un Opa di fatto sulla start up che produce ChatGPT. Perché questa storia assurda, durata circa 5 giorni, ha definito un quadro ormai molto chiaro: i rapporti fra Altman e Nadella sono strettissimi, e anche le visioni. Quando sabato mattina - a poche ore di distanza dalla maldestra scelta del board di OpenAI di far fuori il ceo - Nadella ha di fatto blindato Altman, portandolo immediatamente co sé e affidandogli un nascente team sullIntelligenza Artificiale, il ceo di Microsoft ha di fatto tutelato la sua società, il suo investimento miliardario in OpenAI e i suoi piani nell AI generativa. Nadella, che è uno dei ceo di maggior esperienza dell'industria tecnologica, è intervenuto con grande tempismo e decisione, prendendo in mano il gioco. L'assicurazione data ai circa 700 dipendenti di OpenAI di trovare subito impiego nel nascente laboratorio di Microsoft in caso di dimissioni, è stata la seconda mossa. Lo scacco matto al board di OpenAI che aveva deciso di far fuori Altman. Di fatto, dunque, il ceo di Microsoft ha deciso le sorti di OpenAI, costringendo il board a dimettersi e a richiamare Altman, pur di garantire la sopravvivenza dell'ex no-profit di San Francisco. Ma prima del siluramento di Sam Altman da OpenAI, alcuni ricercatori avevano inviato al consiglio di amministrazione della società a cui capo ChatGPT una lettera in cui mettevano in guardia su una scoperta nell'intelligenza artificiale che poteva minacciare l'umanità. Lo riporta Reuters sul suo sito citando alcune fonti, secondo le quali la missiva potrebbe essere stata uno dei fattori che ha poi portato al licenziamento di Altman. Ne parliamo con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore.
Crescita a zero per l Italia nel terzo trimestre del 2023. L'Istat stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022 (è la prima variazione negativa tendenziale dal quarto trimestre del 2020, -6%). Lo comunica l'istituto di statistica. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell'industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita del prodotto interno lordo per il 2023 è pari a +0,7%, secondo quanto riferito sempre dall Istat. È lo stesso livello del trimestre precedente. Oggi sono stati pubblicati anche i dati europei: nel terzo trimestre di quest anno il Pil nell Eurozona è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nell insieme dei ventisette Paesi Ue è invece salito dello 0,1%. Lo rende noto Eurostat nella sua prima stima flash diffusa oggi. Rispetto allo stesso trimestre del 2022, il Pil ha segnato un aumento dello 0,1% in entrambe le zone. Tra i Paesi membri per i quali sono disponibili i dati, su base trimestrale l'aumento maggiore è stato registrato in Lettonia (+0,6%), seguita da Belgio (+0,5%) e Spagna (+0,3%). I cali più significativi sono invece stati osservati in Irlanda (-1,8%), Austria (-0,6%) e Repubblica Ceca (-0,3%). Ne parliamo con Daniel Gros, direttore dell'Institute for european policy making della Bocconi.Payback dispositivi medici. Ieri scaduta la proroga dei pagamenti. Ma ci sono 1.800 ricorsiÈ scaduta ieri la proroga per il versamento degli importi, pari a circa 1,1 miliardi di euro per gli anni 2015-2018, dovuti a titolo di pay-back dalle imprese fornitrici di dispositivi medici al Servizio Sanitario Nazionale. Sono però circa 1.800 i ricorsi pendenti presentati dalle aziende del settore per bloccare i pagamenti. La richiesta generale e univoca delle imprese di settore, ribadita più volte per voce di Confindustria Dispositivi Medici, è quella di arrivare alla cancellazione del payback e/o alla realizzazione di una nuova governance del settore dei dispositivi medici, ma in manovra non sono stati al momento inseriti provvedimenti su questo tema. Le istanze di sospensiva presentate dalle aziende sono relative sia al pagamento delle somme, che delle eventuali compensazioni da parte delle amministrazioni sanitarie. Con i ricorsi viene contestata l'illegittimità dei provvedimenti impugnati per l'incostituzionalità della normativa primaria di legge, la non conformità con il diritto eurounitario, la violazione di norme di legge preesistenti, oltre ai numerosi errori di calcolo delle fatture ricevute dalle Regioni. La situazione più preoccupante è quella della Toscana, dove il pay back a carico delle aziende è pari a circa 397 milioni di euro. Seguono la Puglia con 246 milioni, il Veneto con 231 e il Piemonte con 200 milioni. Zero pay back invece in Lombardia, nel Lazio e in Campania. Approfondiamo il tema con Massimiliano Boggetti, Presidente Confindustria Dispositivi Medici.Inflazione: -0,1% a ottobre, crolla a +1,8% tendenziale (da +5,3%)A ottobre, secondo le stime preliminari dell Istat, l'inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,8%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%) e che si confronta con il +5,3% di settembre. La diminuzione è dello 0,1% su base mensile. La drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all'andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell'effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi. Un contributo al ridimensionamento si deve inoltre alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari (da +7,7% a +5%). L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l'indice generale e a +5,1% per la componente di fondo. Lo comunica sempre l'Istat. In base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dell'1,9% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre). Rallentano ulteriormente in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa (da +8,1% a +6,3%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +6,6% a +5,6%). Prosegue il calo dell'inflazione anche nell'Eurozona. A ottobre il tasso annuo nei venti Paesi dell'area euro è sceso al 2,9%, rispetto al 4,3% di settembre e al 5,2% di agosto. E la stima flash diffusa oggi da Eurostat. Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.