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Henry Lowther in conversation with David Eastaugh Lowther's first musical experience was on cornet in a Salvation Army band. He studied violin briefly at the Royal Academy of Music but returned to trumpet by 1960, though he sometimes played violin professionally. In the 1960s, he worked with Mike Westbrook (beginning in 1963 and continuing into the 1980s), Manfred Mann, John Dankworth (1967–77), Graham Collier(1967), John Mayall (1968), John Warren (1968 and subsequently), Neil Ardley (1968), and Bob Downes (1969). Lowther appeared for some time with the Keef Hartley Band, playing with him at Woodstock, the music festival held in New York in August 1969.
Sulla scorta delle marchin' band, ma non solo, nel periodo del pre-jazz, il basso tuba entrò da subito nella strumentazione della musica di matrice afro-americana. Fu essenziale anche nelle piccole formazioni ma piano piano fu sostituita dal contrabbasso, per certi versi più maneggevole, che per il suo suono pizzicato più vellutato meglio espletava la funzione di “legante” della musica.Il basso tuba ha avuto importanti solisti che nel jazz della prima ora agirono in orchestre come quelle di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Clarence Williams, Fletcher Henderson. Malgrado la perdita di velocità dovuta all'emergere del contrabbasso, il basso tuba è restato presente nella strumentazione del jazz, avendo in seguito addirittura una sorta di rilancio - grazie anche a solisti come Howard Johnson - in epoca contemporanea, presente ad esempio nelle orchestre e nei gruppi di Gil Evans, Lester Bowie, Mike Westbrook, Henry Threadgill, o ancora nella funambolica Dirty Dozen Brass Band.
Sulla scorta delle marchin' band, ma non solo, nel periodo del pre-jazz, il basso tuba entrò da subito nella strumentazione della musica di matrice afro-americana. Fu essenziale anche nelle piccole formazioni ma piano piano fu sostituita dal contrabbasso, per certi versi più maneggevole, che per il suo suono pizzicato più vellutato meglio espletava la funzione di “legante” della musica.Il basso tuba ha avuto importanti solisti che nel jazz della prima ora agirono in orchestre come quelle di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Clarence Williams, Fletcher Henderson. Malgrado la perdita di velocità dovuta all'emergere del contrabbasso, il basso tuba è restato presente nella strumentazione del jazz, avendo in seguito addirittura una sorta di rilancio - grazie anche a solisti come Howard Johnson - in epoca contemporanea, presente ad esempio nelle orchestre e nei gruppi di Gil Evans, Lester Bowie, Mike Westbrook, Henry Threadgill, o ancora nella funambolica Dirty Dozen Brass Band.
Sulla scorta delle marchin' band, ma non solo, nel periodo del pre-jazz, il basso tuba entrò da subito nella strumentazione della musica di matrice afro-americana. Fu essenziale anche nelle piccole formazioni ma piano piano fu sostituita dal contrabbasso, per certi versi più maneggevole, che per il suo suono pizzicato più vellutato meglio espletava la funzione di “legante” della musica.Il basso tuba ha avuto importanti solisti che nel jazz della prima ora agirono in orchestre come quelle di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Clarence Williams, Fletcher Henderson. Malgrado la perdita di velocità dovuta all'emergere del contrabbasso, il basso tuba è restato presente nella strumentazione del jazz, avendo in seguito addirittura una sorta di rilancio - grazie anche a solisti come Howard Johnson - in epoca contemporanea, presente ad esempio nelle orchestre e nei gruppi di Gil Evans, Lester Bowie, Mike Westbrook, Henry Threadgill, o ancora nella funambolica Dirty Dozen Brass Band.
Sulla scorta delle marchin' band, ma non solo, nel periodo del pre-jazz, il basso tuba entrò da subito nella strumentazione della musica di matrice afro-americana. Fu essenziale anche nelle piccole formazioni ma piano piano fu sostituita dal contrabbasso, per certi versi più maneggevole, che per il suo suono pizzicato più vellutato meglio espletava la funzione di “legante” della musica.Il basso tuba ha avuto importanti solisti che nel jazz della prima ora agirono in orchestre come quelle di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Clarence Williams, Fletcher Henderson. Malgrado la perdita di velocità dovuta all'emergere del contrabbasso, il basso tuba è restato presente nella strumentazione del jazz, avendo in seguito addirittura una sorta di rilancio - grazie anche a solisti come Howard Johnson - in epoca contemporanea, presente ad esempio nelle orchestre e nei gruppi di Gil Evans, Lester Bowie, Mike Westbrook, Henry Threadgill, o ancora nella funambolica Dirty Dozen Brass Band.
Sulla scorta delle marchin' band, ma non solo, nel periodo del pre-jazz, il basso tuba entrò da subito nella strumentazione della musica di matrice afro-americana. Fu essenziale anche nelle piccole formazioni ma piano piano fu sostituita dal contrabbasso, per certi versi più maneggevole, che per il suo suono pizzicato più vellutato meglio espletava la funzione di “legante” della musica.Il basso tuba ha avuto importanti solisti che nel jazz della prima ora agirono in orchestre come quelle di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Clarence Williams, Fletcher Henderson. Malgrado la perdita di velocità dovuta all'emergere del contrabbasso, il basso tuba è restato presente nella strumentazione del jazz, avendo in seguito addirittura una sorta di rilancio - grazie anche a solisti come Howard Johnson - in epoca contemporanea, presente ad esempio nelle orchestre e nei gruppi di Gil Evans, Lester Bowie, Mike Westbrook, Henry Threadgill, o ancora nella funambolica Dirty Dozen Brass Band.
We don't pen up or force-feed our co-host. This podcast is proud to say we use only free-range Mike. And when Mike's in the driver's seat, you never know what odd alleyways you might go down. Today's 'cast looks at two generations of Cherry's, the third appearance on this show of Kemet's best-loved offspring . . . and an album-length cover of Abbey Road? Brace yourselves, partners. David Ornette Cherry – ORGANIC NATION LISTENING CLUB THE CONTINUAL; Sons of Kemet – BLACK TO FUTURE; Mike Westbrook – OFF ABBEY ROAD; Don Cherry – ETERNAL RHYTHM.
a cura di Alessandro Achilli. Musiche: Ezio De Gradi e Gli Enigmisti, Who, Morricone, Wyatt, Billie Holiday, Ex+Cora, Heiner Goebbels, Stewart-Gaskin, Mahavishnu, Bruce-Hiseman-Surman, Westbrook, Giuntoli, Marvelettes, Anna Arco, Milena Medu
As Broadcast @ www.totallywiredradio.com on Tuesday 06.06.2021 Hour One with Ket Shah 01. Niia ft Laura Lee - Not Up for Discussion (Self Released 2021) 02. Children Of Zeus - I Know (First Word 2021) 03. Tommy Jay Brownson - Clarity (Self Released 2021) 04. Otooto - Dissolving Parts (April Music 2021) 05. Kyra Simone - Come Inside (Self Released 2021) 06. Boomtang All Stars - Love Trip (Boomtang 2021) 07. Ferry Ultra ft. Sharon Phillips - If These Walls Could Speak (Peppermint Jam 2021) 08. Tina B - Jazzy Sensation (Yam Who? Remix) (Midnight Riot 2021) 09. Lightning Orch - For Those Who Are Yet To Be Born (Max Graefs Mix) (Acid Jazz 2021) 10. Beatsbyhand - Are You Jazz (China Charmeleon The Animal Remix) (Stay True 2021) 11. Antoine Tato Garcia - Kikasso (Dandy Besos Remix) (KaRu 2021) 12. Mino Cinelu & Nils Petter Molvaer - SulaMadiana (James BKS Remix) (BMG 2021) 13. OYOBI - Crossroads (Vincent Sebastian & Atjazz Remix) (ARCO 2021) Hour Two with Alan Kenny Arscott (DJ A.K.A) 01. Mike Westbrook and The Concert Band - Waltz For Joanna (Decca 1969/Gearbox Recs 2021) 02. Rosie Turton - Part II (Self Released 2021) 03. Joe Armon-Jones Ft. Fatima - Only (Brownswood 2020) 04. JIM - Whisper In The Wind (NuNorthern Soul 2021) 05. Matt Deighton Ft. Linda Lewis - Dreamstate (Monks Rd 2018/Karousel Music 2021) 06. Elise Trouw - What You Won’t Do For Love (Unreleased 2018) 07. Sam - Life (Scrimshire Remix) (Wah Wah 45 2021) 08. Trevor Hartley - The Look in Your Eyes (Athens Of The North 2021) 09. Curtis Mayfield - Right On For The Darkness (Curtom 1973) 20. Louie Vega & Harry Romero - El Ritmo (Bambossa Records 2021)
Dalla Gran Bretagna e dall'anno prima della pandemia due novità che testimoniano della vitalità dell'ambito della free music. Riferimento a Londra per il jazz d'avanguardia e la musica improvvisata, il Café Oto ha anche una attività discografica, con l'etichetta Otoroku; in due cd di circa 50 minuti ciascuno Some Good News documenta una serata al Café Oto del luglio 2019 con l'intenso flusso senza soluzione di continuità dell'improvvisazione di Orphy Robinson, marimba ed elettronica, Pat Thomas, piano ed elettronica, William Parker, contrabbasso e altri strumenti, Hamid Drake, percussioni, e della vocalist Elaine Mitchener. La Cadillac è una etichetta con una storia gloriosa e ormai antica, che dopo la morte del leggendario John Jack che l'aveva fondata nel 1973 è stata presa in mano da Mike Gavin, che sta facendo un eccellente lavoro con ristampe del catalogo storico, inediti provenienti dall'archivio (si veda la puntata di Jazz Anthology dell'ottobre 2018 dedicata a The Last Night at the Old Place, di Mike Westbrook) e nuove incisioni; nel giugno 2019 Evan Parker ha tenuto con Alexander Hawkins al piano, John Edwards al contrabbasso e Paul Lytton alla batteria uno dei suoi appuntamenti mensili al Vortex, altro club londinese di riferimento, e il giorno dopo con questo eccellente quartetto - con cui è al sax tenore - ha inciso questo album, che poi, ormai in tempi di pandemia, ha preso come titolo All Knavery and Collusion, ispirato dal Diario dell'anno della peste di Defoe.
Dalla Gran Bretagna e dall'anno prima della pandemia due novità che testimoniano della vitalità dell'ambito della free music. Riferimento a Londra per il jazz d'avanguardia e la musica improvvisata, il Café Oto ha anche una attività discografica, con l'etichetta Otoroku; in due cd di circa 50 minuti ciascuno Some Good News documenta una serata al Café Oto del luglio 2019 con l'intenso flusso senza soluzione di continuità dell'improvvisazione di Orphy Robinson, marimba ed elettronica, Pat Thomas, piano ed elettronica, William Parker, contrabbasso e altri strumenti, Hamid Drake, percussioni, e della vocalist Elaine Mitchener. La Cadillac è una etichetta con una storia gloriosa e ormai antica, che dopo la morte del leggendario John Jack che l'aveva fondata nel 1973 è stata presa in mano da Mike Gavin, che sta facendo un eccellente lavoro con ristampe del catalogo storico, inediti provenienti dall'archivio (si veda la puntata di Jazz Anthology dell'ottobre 2018 dedicata a The Last Night at the Old Place, di Mike Westbrook) e nuove incisioni; nel giugno 2019 Evan Parker ha tenuto con Alexander Hawkins al piano, John Edwards al contrabbasso e Paul Lytton alla batteria uno dei suoi appuntamenti mensili al Vortex, altro club londinese di riferimento, e il giorno dopo con questo eccellente quartetto - con cui è al sax tenore - ha inciso questo album, che poi, ormai in tempi di pandemia, ha preso come titolo All Knavery and Collusion, ispirato dal Diario dell'anno della peste di Defoe.
Mike Westbrook es uno de los compositores más importantes de la historia del jazz británico. La influencia de las orquestaciones clásicas de Duke Ellington, la vanguardia y el rock británico hacen de su música un arte abierto y muy atractivo que evoluciona sorprendentemente a lo largo de las décadas con un espíritu inconformista. Es considerado el compositor que emancipó al jazz británico de la esclavitud del jazz americano, creando un estilo nuevo y original con la colaboración de los mejores jazzmen ingleses de la historia. En su 85 cumpleaños le homenajeamos con este programa, una introducción a algunas de sus grandes obras grabadas a lo largo de 50 años. Un nuevo diálogo abierto entre Jose Funes y Fran Macías. Repertorio: 1. Marching Song Vol. 1 - "Waltz (for Joanna)" 2. Marching Song Vol. 2 - "Tension" 3. Love Songs - "Love Song nº1" 4. Metropolis - "Part III" 5. Solid Gold Cadillac - "Technology" 6. Citadel/Room 315 - "Love and Understanding" 7. Mama Chicago, a Jazz Cabaret - "Mama's Boogie" 8. Westbrook Blake/Bright as Fire - "Let the slave"/"The price of Experience" (versión CD "Glad Day-Settings of William Blake") 9. The Cortege - "It starts here"/"Democratie" 10. London Bridge is Broken Down - "Blighters" 11. A Bigger Show - "Glizzards All Glory"
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Syd Barrett, Liberation Music Orchestra, Keith Tippett Group, Taste, Aqsak Maboul, The Westbrook Blake
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Syd Barrett, Liberation Music Orchestra, Keith Tippett Group, Taste, Aqsak Maboul, The Westbrook Blake
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Anna Karina & Serge Gainsbourg, Joseph Racaille, Hughscore, Westbrook Blake (prima parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Anna Karina & Serge Gainsbourg, Joseph Racaille, Hughscore, Westbrook Blake (prima parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Dr John, Anton Webern, Thelonious Monk, Francis Poulenc, Arzachel, White Noise, Gold Mass, Mike Westbrook
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Dr John, Anton Webern, Thelonious Monk, Francis Poulenc, Arzachel, White Noise, Gold Mass, Mike Westbrook (prima parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Dr John, Anton Webern, Thelonious Monk, Francis Poulenc, Arzachel, White Noise, Gold Mass, Mike Westbrook (prima parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Gold Mass, Dusty Springfield, Michel Legrand, Jefferson Airplane, Xtc, Das Rad, Roots Magic, Luca Pedeferri, Kate & Mike Westbrook (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Gold Mass, Dusty Springfield, Michel Legrand, Jefferson Airplane, Xtc, Das Rad, Roots Magic, Luca Pedeferri, Kate & Mike Westbrook (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Mike Westbrook Orchestra, Le due nel cappello, Matthew Herbert, Ingrid Laubrock, Bob Drake, Trio Heinz Herbert, East of Eden, Ron Caines & Martin Archer Axis (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Mike Westbrook Orchestra, Le due nel cappello, Matthew Herbert, Ingrid Laubrock, Bob Drake, Trio Heinz Herbert, East of Eden, Ron Caines & Martin Archer Axis (seconda parte)
Come con Machine Gun di Peter Brotzmann, registrato nel maggio '68, a cui abbiamo dedicato una puntata propro in maggio, proporvi questo live - pure del maggio - della Mike Westbrook Concert Band è anche un nostro modo di rendere omaggio al fatidico anno. Tra la fine del '66 e il maggio del '68 la vecchia sede del Ronnie Scott's ribattezzata Old Place, viene destinata al jazz londinese giovane ed emergente. La sera della domenica viene affidata a Mike Westbrook, che guida allora un sestetto, e che approfitta dell'opportunità di suonare con regolarità per montare una ampia compagine, in cui figurano alcuni dei più formidabili musicsti della scena inglese dell'epoca: fra gli altri i sassofonisti Mike Osborne e John Surman, i trombonisti Malcolm Griffiths e Paul Rutherford, il bassista sudafricano Harry Miller, oltre al leader al piano. L'album - recentemente pubblicato dalla Cadillac, l'etichetta creata all'inizio degli anni settanta da Westbrook e da John Jack, e ancora attiva - coglie l'orchestra nell'ultimo travolgente concerto prima della chiusura dell'Old Place.
Come con Machine Gun di Peter Brotzmann, registrato nel maggio '68, a cui abbiamo dedicato una puntata propro in maggio, proporvi questo live - pure del maggio - della Mike Westbrook Concert Band è anche un nostro modo di rendere omaggio al fatidico anno. Tra la fine del '66 e il maggio del '68 la vecchia sede del Ronnie Scott's ribattezzata Old Place, viene destinata al jazz londinese giovane ed emergente. La sera della domenica viene affidata a Mike Westbrook, che guida allora un sestetto, e che approfitta dell'opportunità di suonare con regolarità per montare una ampia compagine, in cui figurano alcuni dei più formidabili musicsti della scena inglese dell'epoca: fra gli altri i sassofonisti Mike Osborne e John Surman, i trombonisti Malcolm Griffiths e Paul Rutherford, il bassista sudafricano Harry Miller, oltre al leader al piano. L'album - recentemente pubblicato dalla Cadillac, l'etichetta creata all'inizio degli anni settanta da Westbrook e da John Jack, e ancora attiva - coglie l'orchestra nell'ultimo travolgente concerto prima della chiusura dell'Old Place.
Come con Machine Gun di Peter Brotzmann, registrato nel maggio '68, a cui abbiamo dedicato una puntata propro in maggio, proporvi questo live - pure del maggio - della Mike Westbrook Concert Band è anche un nostro modo di rendere omaggio al fatidico anno. Tra la fine del '66 e il maggio del '68 la vecchia sede del Ronnie Scott's ribattezzata Old Place, viene destinata al jazz londinese giovane ed emergente. La sera della domenica viene affidata a Mike Westbrook, che guida allora un sestetto, e che approfitta dell'opportunità di suonare con regolarità per montare una ampia compagine, in cui figurano alcuni dei più formidabili musicsti della scena inglese dell'epoca: fra gli altri i sassofonisti Mike Osborne e John Surman, i trombonisti Malcolm Griffiths e Paul Rutherford, il bassista sudafricano Harry Miller, oltre al leader al piano. L'album - recentemente pubblicato dalla Cadillac, l'etichetta creata all'inizio degli anni settanta da Westbrook e da John Jack, e ancora attiva - coglie l'orchestra nell'ultimo travolgente concerto prima della chiusura dell'Old Place.
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Grateful Dead, Mike Bloomfield & Al Kooper, Henry Cow, Art Bears, Mike Westbrook, Vitor Rua & Metaphysical Angels, Julius Eastman, Kukuruz Quartet
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Grateful Dead, Mike Bloomfield & Al Kooper, Henry Cow, Art Bears, Mike Westbrook, Vitor Rua & Metaphysical Angels, Julius Eastman, Kukuruz Quartet (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Grateful Dead, Mike Bloomfield & Al Kooper, Henry Cow, Art Bears, Mike Westbrook, Vitor Rua & Metaphysical Angels, Julius Eastman, Kukuruz Quartet (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Annette Peacock, Gilgamesh, Mezz Gacano & Self Standing Ovation Boskàuz Ensemble, Mike Westbrook & Lou Gare, Louis Moholo-Moholo’s Five Blokes, Dave Gisler Trio, Igor’ Stravinskij, Art Zoyd (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Annette Peacock, Gilgamesh, Mezz Gacano & Self Standing Ovation Boskàuz Ensemble, Mike Westbrook & Lou Gare, Louis Moholo-Moholo’s Five Blokes, Dave Gisler Trio, Igor’ Stravinskij, Art Zoyd (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Robert Wyatt, Matching Mole, Hatfield and the North, National Health, Artchipel Orchestra + Phil Miller, Roots Magic, Mike Westbrook
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Robert Wyatt, Matching Mole, Hatfield and the North, National Health, Artchipel Orchestra + Phil Miller, Roots Magic, Mike Westbrook (seconda parte)
a cura di Alessandro Achilli. Musiche di Robert Wyatt, Matching Mole, Hatfield and the North, National Health, Artchipel Orchestra + Phil Miller, Roots Magic, Mike Westbrook (seconda parte)
Barbados-born Harry Beckett was one of the most fiery and inventive trumpeters in British jazz, right up until his death in July this year. Chris Batchelor joins Alyn Shipton to look back at Beckett's recordings, and to pick his best performances. As well as a range of music from his own bands, the programme includes Beckett's work with Ian Carr, Mike Westbrook and Graham Collier.