2009 studio album by Mina
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La Generazione Z a quanto pare è più propensa a credere nella disinformazione, leggiamo questo articolo della rivista del MIT: https://www.technologyreview.com/2021/06/30/1026338/gen-z-online-misinformation/ Ordina "La Parola a don Chisciotte" ➤➤➤ https://amzn.to/3jmCYpQ APRILE è un mese speciale per Cambly su Daily Cogito! Usando il codice cogitospring avrai accesso ad uno sconto straordinario del 55%, sia per le lezioni individuali che quelle di gruppo! Usa CAMBLY gratis per 15 minuti cliccando qui: https://bit.ly/cogito423 - non te ne pentirai! ⬇⬇⬇SOTTO TROVI INFORMAZIONI IMPORTANTI⬇⬇ Abbonati al canale da 0,99 al mese ➤➤➤ https://bit.ly/memberdufer I prossimi eventi dal vivo ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/eventi Impara ad argomentare bene ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/video-corso/ Entra nella Community ➤➤➤ https://www.patreon.com/rickdufer La newsletter gratuita ➤➤➤ http://eepurl.com/c-LKfz Daily Cogito su Spotify ➤➤➤ http://bit.ly/DailySpoty Canale Discord (chat per abbonati) ➤➤➤ https://discord.gg/pSVdzMB Tutti i miei libri ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/libri/ Il negozio (felpe, tazze, maglie e altro) ➤➤➤ https://www.dailycogito.org/ #MIT #feed #disinformazione INSTAGRAM: https://instagram.com/rickdufer INSTAGRAM di Daily Cogito: https://instagram.com/dailycogito TELEGRAM: http://bit.ly/DuFerTelegram FACEBOOK: http://bit.ly/duferfb LINKEDIN: https://www.linkedin.com/pub/riccardo-dal-ferro/31/845/b14 -------------------------------------------------------------------------------------------- Chi sono io: https://www.dailycogito.com/rick-dufer/ Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
durée : 00:25:18 - Andreas Scholl, contre ténor (3/5) - par : Judith Chaine - A 55 ans, la voix raffinée du contre-ténor allemand Andreas Scholl impressionne par sa grande pureté. Son timbre unique est un savant équilibre entre aisance naturelle et maîtrise technique. Portrait de ce contre-ténor, grand interprète de la musique élisabéthaine au micro de Judith Chaine. - réalisé par : Françoise Cordey
durée : 00:04:16 - Sous les radars - par : Sébastien LAUGENIE - Les forces de l'ordre au Chili jouiront désormais d'une "présomption de légitime défense", en vertu d'un texte surnommé par ses détracteurs "loi de la gâchette facile" adopté hier par le Parlement, dans un pays en proie à une hausse de la criminalité.
durée : 00:04:16 - Sous les radars - par : Sébastien LAUGENIE - Les forces de l'ordre au Chili jouiront désormais d'une "présomption de légitime défense", en vertu d'un texte surnommé par ses détracteurs "loi de la gâchette facile" adopté hier par le Parlement, dans un pays en proie à une hausse de la criminalité.
Débat entre Eric Kaltenrieder, procureur général du canton de Vaud, Dilara Bayrak, députée verte au Grand Conseil genevois et avocate stagiaire à Genève, et André Kuhn, professeur de criminologie à l'Université de Neuchâtel.
In association with Betdaq and All About Sunday: Emmet Kennedy is joined by top jockey Denis O'Regan and Barry Caul to discuss Shishkin's spectacular return to form at Ascot, but can he be trusted @ 6/5 in the Ryanair? I Like To Move It murdered his rivals in the Kingwell Hurdle, but what impact can he have in the Champion Hurdle? We ramble onto a chat about the Supreme Novices Hurdle and Denis "can't have Facile Vega at any price for the Supreme". Find out why he's so concerned and the 10/1 alternative he puts forward. He's got a sneaky 16/1 shot for the Boodles for good measure. Plus we review Fil Dor, Janidil, Coko Beach, Thomas Mor and Bo Zenith. Finally, we tackle everyone's favourite subject... the whip rules! Denis speaks passionately about the subject and expresses his frustration with how the whole situation has been handled. Pay no commission for your first 100 days at BETDAQ. Join BETDAQ.com, The Sports Betting exchange today. New customers only, Terms and conditions apply. https://www.betdaq.com AllAboutSunday is fulfilling the dreams of racing fans with affordable racehorse ownership. The AllAboutSunday Ownership Experience is unparalleled as we deliver the ultimate ownership experience through our exclusive owners app. Owners are brought closer to ownership like never before https://www.allaboutsunday.com Show Your Support for The FFP with Likes & Shares on Twitter, Instagram or Facebook
Tony opens the show by talking about a bad experience he had with one company, and a great experience with a different company, and he also talks about having to deal with a new dentist. Michael Wilbon calls in to talk about the big coaching moves in the NFL, AP Golf writer Doug Ferguson phones in to talk about Rory vs Reed and the Pro-Am at Pebble Beach, and Tony closes out the show by opening up the Mailbag. Songs : Geoffrey Raines “The Happy Place” ; “Where Does the Sky Start?” To learn more about listener data and our privacy practices visit: https://www.audacyinc.com/privacy-policy Learn more about your ad choices. Visit https://podcastchoices.com/adchoices
Chaque jour, Jean-Luc Lemoine vous offre une session de rattrapage de tout ce qu'il ne fallait pas manquer dans les médias.
Franchement n'importe qui peut y arriver. Et à tous les coups. Et en plus même pas besoin d'une raquette de tennis pour ça ! Par contre, si Tsitsipas et Nadal nous écoutent, je parle pas de Novak Djokovic mais de Duvalius Djokovici. C'est un insecte, précisément un coléoptère découvert l'automne dernier par des scientifiques serbes dans les montagnes de leur pays. Et baptisé ainsi en l'honneur de Novak. Parce qu'il fait rayonner la Serbie dans le monde mais pas seulement. Cet insecte souterrain ressemble à Djoko. D'après ses découvreurs, il est rapide, tenace, sa force et son élasticité en fait un prédateur des sous-sols comme Novak est un prédateur des courts. Bon par contre pour ne pas froisser le numéro 1 mondial, ils ont omis de préciser qu'il est petit, aveugle et très moche. Mine de rien c'est le 2ème animal qui s'appelle Djokovic. Tous les jours à 6h50 sur RTL, Florian Gazan révèle une histoire insolite et surprenante, liée à l'actualité.
Le mois de janvier, c'est celui de la galette des rois. Célébrée chaque année le 6 janvier, l'Épiphanie marque le début des festivités. À la frangipane, au beurre, à la compote de pommes... nous allons manger de la galette et surtout apprendre à la cuisiner avec les recettes et conseils d'Arnaud Larher, pâtissier et Meilleur Ouvrier de France.
#Ratzinger e #Bergoglio, così diversi e così uguali @marioajello; Marcello Pera con Ratzinger, rapporto speciale @francescobechis; Il presidente #mattarella e il suo #discorso diverso all'Italia @francescomalfetano; Cambiano i contratti di lavoro @andrebassi; Grazie a quattro giorni di vacanza, un mese di ferie @valeriaarnaldi.
Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operavano il bene, ma per tutti. E' un Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà", quello che è realmente disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiQuesto è il giorno in cui accendiamo l'ultima delle candele della nostra Corona dell'Avvento, quella centrale, che ci rammenta che il Salvatore è venuto. Giovanni ha scritto:“La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. È venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.” (Giovanni 1:9-14)La misericordia di un Dio “compassionevole, lento all'ira e di gran bontà” era stata promessa dai profeti:«Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni. Perciò egli li darà in mano ai loro nemici, fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà; e il resto dei suoi fratelli tornerà a raggiungere i figli d'Israele». Egli starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. E quelli abiteranno in pace, perché allora egli sarà grande fino all'estremità della terra. Sarà lui che porterà la pace. (Michea 5:1-4)“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14)Queste parole venivano scritte da Michea e da Isaia attorno al 736 avanti Cristo, circa trenta anni dopo che Giona era stato a Ninive: Dio prometteva misericordia a tutto il popolo. Ed era una misericordia inaspettata; piuttosto che punire la nostra ribellione, Dio decideva di venire in soccorso... esattamente come aveva fatto a Ninive.Giona era stato chiamato a salvare un'intera città e, forse, l'intera nazione di cui Ninive era capitale, a dimostrare una misericordia che Dio avrebbe poi esteso a “tutto il popolo” Questo fece di Giona un "estensore della misericordia".Come ci si comporta, o come ci si dovrebbe comportare dinanzi a un Dio che elargisce gratuitamente il suo perdono? Che manda nelle nostre vite speranza, fede, gioia, pace? Leggiamo Giona 4:5-11 "Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città. Dio, il Signore, per calmarlo della sua irritazione, fece crescere un ricino che salì al di sopra di Giona per fare ombra sul suo capo. Giona provò una grandissima gioia a causa di quel ricino. L'indomani, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rosicchiare il ricino e questo seccò. Dopo che il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un soffocante vento orientale e il sole picchiò sul capo di Giona così forte da farlo venir meno. Allora egli chiese di morire, dicendo: «È meglio per me morire che vivere». Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?» Egli rispose: «Sì, faccio bene a irritarmi così, fino a desiderare la morte». Il Signore disse: «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»” (Giona 4:5-11)Non c'è speranza, né fede, né gioia, né pace in Giona; invece di essere in città a festeggiare con i Niniviti, Giona se ne va in preda alla frustrazione.Il versetto 5 dice che “Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città... per poter vedere quello che sarebbe successo alla città”. Giona voleva vedere la punizione, e invece vede il perdono. Giona voleva vedere il fuoco dal cielo, e invece vede la benedizione che scende dal cielo. Giona era stato mandato per essere un “estensore di grazia”. Anche se riluttante, Giona aveva comunque adempiuto ai piani di salvezza di Dio.Esattamente come aveva anticipato attraverso Isaia e Michea, Dio diceva avrebbe mandato un Salvatore. Il piano di Dio, da sempre, non è stato quello di giudicare, ma di salvare: Giovanni dirà:“Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (Giovanni 3:17)Notate l'ultima parte del versetto: “perché il mondo sia salvato”: gli angeli avevano parlato di una “grande gioia per tutto il popolo”. Il mondo, il popolo; Natale è il compimento dell'opera di un Dio “lento all'ira e di gran bontà” verso tutti, offerta per coloro che avrebbero riconosciuto in quel bimbo, nato da una giovane donna, il Salvatore.E' facile per noi giudicare Giona: dire “Hai sbagliato!” Dovevi subito obbedire al tuo Signore! Non dovevi essere così riluttante!”. Facile, perché abbiamo il Natale, perché abbiamo visto la misericordia, inaspettata ma promessa, di Dio scendere e farsi uomo. Giona conosceva per “sentito dire” le caratteristiche di Dio, noi le abbiamo viste. Dio ha mandato ben più di Giona a recare la “... buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà” (Luca 2:10)” E noi? Quale è il nostro compito a Natale? Noi che abbiamo visto la misericordia in azione? Essere il popolo che riceve, oppure essere un Giona migliore che annuncia? Paolo ha detto:“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. (Romani 8:28)Paolo dice che che tutte le cose cooperano al bene, ed è come dire che “Dio coopera al bene"; Dio non può e non vuole operare da solo per la salvezza del mondo e del popolo. Dio da sempre ha voluto coinvolgere “quelli che amano Dio” nella sua opera di salvezza per il popolo. Coloro che amano Dio non stanno fermi attendendo che il bene gli piova addosso, ma si muovono verso il bene, lo trasmettono agli altri, sono testimoni, non riluttanti come Giona; è solo allora che Dio aggiunge la sua benedizione.Non limitiamoci a festeggiare il Natale “tra di noi”, tra “quelli che amano Dio” , ma testimoniamolo e operiamo sapendo che la salvezza è davvero discesa sulla Terra. Perché quando non lo facciamo, possiamo diventare un po' come Giona; testimoni riluttanti della misericordia di Dio.E cosa ne sarà di quel missionario riluttante di Giona? Dio punirà il suo atteggiamento di riprovazione perché si dimostra nei fatti “lento all'ira e di gran bontà” con i Niniviti? Incredibilmente Dio, non punisce, ma insegna qualcosa a Giona attraverso una semplice pianta.Una piccola parentesi: nell'originale in ebraico non dice che pianta fosse, e non so perché in Italia i traduttori abbiano deciso per un ricino, che è un albero si, ma che ci mette un bel pò a diventare adulto da dare ombra e che non fa tanta ombra. Era dunque una pianta che aveva foglie larghe da dare molta ombra.Dio fa nascere una pianta per dare ristoro a Giona; lui ne prova piacere e pensa “Dio mi sta benedicendo”. Poi Dio gli toglie la pianta, e Giona è così avvilito che chiede di morire: “ Lo sapevo ; hai fatto quello che non volevo, salvare i Niniviti che odio, ora mi togli anche la pianta e l'ombra. Sei contro di me!” Capita anche a noi, di avere periodi in cui vediamo i frutti della nostra testimonianza, e vediamo che la nostra vita “va bene”: la famiglia, il lavoro, il mondo che ci ruota attorno... tutto vè in sintonia: Ed associamo la benedizione al nostro testimoniare; il che, può essere.Ma poi, quando la situazione si mette male, ed in famiglia, al lavoro, nella nostra vita sorgono problemi, pensiamo “Dio non si cura più di me! Dio è contro di me! Dio mi ha abbandonato!”.Il pericolo, per chi ha creduto in quel primo Natale, è che il nostro impegno a testimoniare agli altri della Luce discesa in terra sia definito dalle circostanze della nostra vita, non dalla nostra relazione con l'Onnipotente.Dio sta aiutando Giona ad acquisire una prospettiva differente, più alta; a smettere di pensare solo a se stesso, a smettere di pensare solo al momento. Ad avere una prospettiva più ampia, una visione per “tutto il popolo”, non solo per una parte del popolo.Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operano il bene, ma per tutti. Paolo afferma:“Come dicono le Scritture: «Non cʼè nessuno che sia giusto, nemmeno uno....Tutti, senza, distinzione, sono dei peccatori senza la gloria di Dio, ma possono essere resi giusti gratuitamente, per dono di Dio, mediante la redenzione, che troviamo soltanto in Gesù Cristo.” (Romani 3:10, 23-24 PV)Nessun giusto; tutti hanno bisogno del Dio che scende in terra e nasce a Natale.Il Libro di Giona si conclude in modo “anomalo” per un libro della Bibbia: con una domanda che Dio fa a Giona... e a ciascuno di noi:“Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?»... «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»” (Giona 5:9-11)Nel turbine della nostra vita, possiamo tendere a dimenticare il Natale; a dimenticare che Dio è sceso in terra ed è venuto a saldare il conto per l'intera umanità, non solo per coloro che sono “del suo partito”. La salvezza doveva essere accessibile a tutti, non ad una sola casta, ad un solo popolo, ma a “tutto il popolo”. Questa è la natura di un Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”. Questa è la natura del Natale.Non dobbiamo mai dimenticare che siamo tenuti a testimoniare di questa misericordia in qualsiasi modo e in qualsiasi momento della nostra vita, lieto o doloroso. Quando ci sposiamo, promettiamo all'altro di amarlo e essergli a fianco e di supporto “nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza o povertà, in salute o malattia”. Se promettiamo questo ad un altro essere umano, come figli e figlie di Dio, siamo tenuti a una promessa ben più solenne; essere testimoni della nascita di Gesù, indipendentemente da chi siamo, cosa facciamo, come viviamo. Fare quello che fecero i primi testimoni di quella nascita miracolosa:“Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. (Luca 2:15-18)La domanda di Dio a Giona è ancora valida ai giorni nostri: e merita una risposta. Se la risposta è “Si, sappiamo che sei un Dio “lento all'ira e di gran bontà” che hai misericordia di tutto il popolo”, allora quale deve essere il nostro atteggiamento verso i mondo?Il Natale non è solo la gioia di vedere la misericordia inaspettata ma promessa di Dio all'opera, ma anche una sfida per ciascuno che vede, crede, accetta e segue quel bimbo che diverrà un uomo e salirà il Golgota al posto nostro.Nel mezzo di tutte le emozioni che stiamo vivendo, usciti da una pandemia, con una guerra tremenda alle porte di casa, una crisi energetica ed economica che affligge ciascuno di noi, potremmo sentire frustrazione e rabbia; la domanda per Giona vale anche per noi: «Fai bene a irritarti così?».Il Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”, che non vuole che nessuno perisca, ma che tutti giungano al pentimento, è realmente disceso: anche se non il 25 dicembre, ma è disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.Buon Natale.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Facile de donner des noms de rappeurs... Ça l'est beaucoup moins quand on veut citer des rappeuses. Un manque de visibilité qui se retrouve au niveau mondial et notamment en Amérique latine. Ici, quand on est une femme, féministe, c'est quasi mission impossible d'atteindre une certaine renommée dans les grands réseaux de distribution de la musique rap. La faute à des portes fermées, aux préjugés, un manque de moyens et un sentiment de ne pas être légitime… Alors, pour se faire connaître, les rappeuses d'Amérique latine passent par des organisations féministes puissantes, en réseaux, intercontinentales. Elles misent sur l'entraide et refusent de faire partie de la grande distribution musicale pour garder leur authenticité. Un reportage de Maud Calvès. «S'unir pour exister : le combat des rappeuses féministes d'Amérique latine», un Grand reportage de Maud Calvès. (Rediffusion du 12 octobre 2022)
Pas facile de connaître sur le bout des doigts la série JoJo's Bizarre Adventure, composée de six arcs narratifs répartis en cinq saisons distinctes. Mais les chroniqueurs de l'équipe d'Animeha ont tenté de relever le défi !Fans de la série animée tirée du manga signé Hitohiko Araki, tentez de répondre à ce quelques questions pour tester vos connaissances sur l'univers de JoJo. Stand et anti-sèches sont évidemment interdits !Crédits :• Présentateur : Clément Cusseau• Chroniqueurs : Manon Maroufi et Vincent Formica• Réalisation : Raphaël Garcia Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
On prépare des petits biscuits dans ma cuisine...
durée : 00:44:45 - Par les temps qui courent - par : Marie Richeux - Par les temps qui courent reçoit l'écrivaine Laurence Nobécourt pour son roman "Opéra des oiseaux" paru le 24 août 2022 aux éditions Grasset. - invités : Laurence Nobécourt Auteure
durée : 00:44:45 - Par les temps qui courent - par : Marie Richeux - Par les temps qui courent reçoit l'écrivaine Laurence Nobécourt pour son roman "Opéra des oiseaux" paru le 24 août 2022 aux éditions Grasset. - invités : Laurence Nobécourt Auteure
L'émission qui dit tout haut ce que le monde du foot pense tout bas ! Cette année, l' « After Foot » fête ses 16 ans et propose un choc des générations ! Composée de ceux qui ont grandi avec l'After, la « Génération After » prendra les commandes de l'émission entre 20h et 22h. Avec Nicolas Jamain aux manettes, entouré de Kévin Diaz, Mathieu Bodmer, Walid Acherchour, Simon Dutin, Romain Canuti et Sofiane Zouaoui, cette nouvelle génération débattra avec passion, mais toujours en conservant les convictions et les codes de l'After. De 22h à minuit, place à la version originelle et historique de l'After autour de Gilbert Brisbois, Daniel Riolo, Stéphane Guy, et Florent Gautreau. Les soirs de Ligue des Champions, Jérôme Rothen rejoindra la bande pour les matchs du PSG et Mamadou Niang pour les matchs de l'OM. Nicolas Vilas sera aux commandes pour faire vivre les matchs dans l'After Live. Cette année, Thibaut Giangrande pilotera l' « After Foot » le vendredi et samedi.
Vainqueur d'Israel Adesanya, Alex Pereira semble être une cible de choix...
Les voiliers de la Route du Rhum auraient déjà dû partir de Saint-Malo depuis quelques jours, mais la météo a repoussé le départ. Pour éviter les embouteillages, Martin a donc très gentiment proposé de s'occuper de stocker les bateaux de course en attendant. Facile, il va tout installer sur le parking d'un supermarché.
Dans cet épisode, (re)découvrez une icône de la chanson française. Facile de l'évoquer en quelques mots : sa moustache, sa pipe, sa guitare, et bien sûr, ses plus grands succès : Le gorille, Les amoureux des bancs publics, Les Copains d'abord... Nous sommes en 2022 et il nous a quittés il y a 41 ans. Il nous a laissé plus de 250 chansons et pourtant, il ne voulait pas être chanteur ! Son nom : Georges Brassens. Des premières rimes aux célèbres refrains, découvrez sa True Story. La passion de la musique depuis l'enfance Dans la famille Brassens, il y a une chose qui réunit tout le monde. Une chose qui égaye le quotidien et qui remplit la petite maison : la musique. On peut parfois entendre le père, la mère, la sœur, les grands-parents, et Georges, bien sûr, chanter tous ensemble les classiques de l'époque : “Tout va très bien, madame la marquise”, “Ce petit chemin, qui sent la noisette”, du Tino Rossi ou du Charles Trenet. En plein entre-deux-guerres, sur la côte méditerranéenne, le petit Georges Brassens vit une enfance heureuse dans le quartier populaire du port de Sète. Une histoire incroyable à écouter dans ce podcast. Pour découvrir d'autres récits passionnants, cliquez ci-dessous : Del Martin et Phyllis Lyon : Aimer c'est exister L'affaire du vampire de Highgate, le mystère paranormal jamais résolu Spécial horreur : Ed Gein, le tueur en série qui a inspiré le film “Massacre à la tronçonneuse” Ecriture : Karen Etourneau Réalisation : Célia Brondeau, Antoine Berry Roger Voix : Andréa Brusque Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices