Cikis è un'azienda di consulenza che supporta le aziende di moda nel percorso verso la sostenibilità. In questo Podcast raccontiamo, attraverso interviste, casi studio di aziende esemplari che hanno reso la sostenibilità un vantaggio competitivo. Per leg
Il settore dell'orologeria, simbolo di tradizione e precisione, sta affrontando una fase di evoluzione spinta dalle sfide e dalle opportunità legate alla sostenibilità. In un contesto in cui la riduzione dell'impatto ambientale è diventata una priorità globale, alcune aziende stanno dimostrando come analisi, monitoraggio, consapevolezza e visione strategica possano guidare questo cambiamento.Ma cosa significa realmente "sostenibilità" per un'azienda che produce orologi? Quali sono le strategie e i progetti che possono permettere di conciliare impatti ambientali ridotti con benefici economici? Ne abbiamo parlato con Antonio Puntello, VP Global Sustainability di Timex Group, azienda con una storia di oltre 170 anni.
Com'è possibile lavorare sulla ricerca e sull'innovazione per garantire prodotti durevoli e di qualità? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Rossi, Amministratore Delegato di Emilcotoni,storica azienda italiana attiva nel settore dei filati di alta qualità.
L'innovazione nel campo dei materiali sostenibili è in rapida evoluzione, sfidando i paradigmi tradizionali e aprendo nuove vie per applicazioni industriali e commerciali. Uno degli ambiti più affascinanti di questa trasformazione si trova nell'utilizzo dei funghi, ed il micelio, come agenti biologici per la produzione di nuovi materiali. Questi materiali non solo offrono un'alternativa dal ridotto impatto ambientale, ma introducono anche dei concetti nuovi nel ciclo di vita dei materiali, dalla nascita della materia prima intesa come bio-fabbricazione alla degradazione. Ne abbiamo parlato con Maurizio Montalti, Co-Founder & Chief Mycelium Officer di SQIM.
Cikis ha collaborato con AO76 per aiutare il brand ad allineare il team interno alle priorità del settore moda nella sostenibilità, fornendo strumenti e conoscenze a livello pratico per ridurre l'impatto sociale ed ambientale dell'azienda. Per questo Cikis ha sviluppato un programma di formazione sulla sostenibilità con l'obiettivo di creare una cultura condivisa sulla sostenibilità e migliorare le competenze tecniche dell'azienda in questo ambito.
Recentemente abbiamo collaborato con Sipec, un'azienda specializzata nell'importazione di articoli promozionali che ha deciso di avviare un percorso verso la sostenibilità attraverso la creazione di un nuovo brand, Utopic, che offre abbigliamento realizzato con materiali riciclati e biologici. Quali sono i vantaggi e le sfide di intraprendere un percorso verso la sostenibilità, e quali sono i ritorni positivi di questa transizione? Ne abbiamo parlato con Samuela Ballardin, Senior Buyer di Sipec.
L'uso diffuso dei polimeri nel settore della calzatura e della moda ha innescato una serie di problematiche ambientali che richiedono un approccio diverso. Una risposta alternativa è stata portata avanti da Tacchificio Villa Cortese, un'azienda italiana attiva nella produzione di tacchi e suole per calzature: il suo reparto di Ricerca e Sviluppo (R&D) è diventata il motore trainante di iniziative sostenibili, stimolando l'innovazione nei polimeri, materiali biodegradabili e bio-derivati.
Sublitex, azienda del Gruppo Miroglio, è pioniera nella stampa transfer water-free su carta e film tecnici, focalizzandosi sul mercato della moda e dell'architettura. Il dialogo rivela l'evoluzione di Sublitex nei suoi 40 anni di storia, dalla stampa sublimatica sostenibile all'ampliamento della gamma, culminando nella collezione Urban di tessuti completamente sostenibili. L
Come è possibile misurare l'inquinamento digitale del proprio business e come può un'azienda di moda lavorare sulla propria sostenibilità online? Ne abbiamo parlato con Ale Agostini, Founder di Karma Metrix, il 1° percorso di sostenibilità digitale scelto dai grandi brand che misura, compara e migliora l'impatto ambientale di un sito web.
Quali sono state le principali iniziative di sostenibilità promosse da Deha e quali cambiamenti sono necessari per integrare con successo la sostenibilità all'interno dell'azienda? Ne abbiamo parlato con Diletta Bortesi, head of marketing di Deha.
Quali sono gli aspetti da considerare nello sviluppo di una strategia di sostenibilità efficace e come è possibile coinvolgere i propri stakeholder nel proprio cammino verso la sostenibilità? Ne abbiamo parlato con Lucia Bianchi Maiocchi, Sustainability Manager di Vitale Barberis Canonico, un'azienda leader nella produzione di tessuti di lana di alta qualità per uomo.
In cosa consiste la soluzione di tracciabilità "DNA-based" e in che modo può supportare le aziende nel processo di tracciabilità della filiera? Ne abbiamo parlato con Holly Berger, Direttrice Marketing di Haelixa, un'azienda che offre una soluzione di tracciabilità fisica basata sul DNA per garantire la completa trasparenza della catena di approvvigionamento, dalla materia prima alla vendita al dettaglio.
Quali sono le principali sfide da affrontare nel settore del fashion repair e, questa pratica, può divenire realmente sostenibile per i brand? Ne abbiamo parlato con Charlotte Staerck, co-founder di The Handbag Clinic, un'azienda britannica che offre servizi di riparazione e vendita di accessori in pelle di lusso.
Quali sono le migliori strategie per ridurre l'impatto ambientale di un materiale naturale, come la lana, e come è possibile tracciare un percorso di sostenibilità aziendale distintivo? Ne abbiamo parlato con Silvio Botto, CEO di Botto Giuseppe e F.gli, un lanificio italiano specializzato nella produzione di filati e tessuti di alta gamma, che ha fatto della sostenibilità un pilastro della propria identità.
Secondo la Ellen MacArthur Foundation, l'implementazione di modelli di business circolari potrebbe consentire un risparmio di circa 336 milioni di tonnellate di emissioni di gas entro il 2030. Tuttavia, l'adozione di tali modelli di business richiede investimenti da parte dei brand, oltre alla gestione dello stock, la manutenzione e la distribuzione dei capi. Quale sono le soluzioni per affrontare le principali sfide che sorgono nell'implementazione di un modello di business circolare e come è possibile educare i brand e i consumatori su questi nuovi modelli di business? Ne abbiamo parlato con Chiara Airoldi e Olimpia Santella, founder di Cloov, startup che accompagna le aziende del settore dell'abbigliamento nella creazione della propria strategia di noleggio.
L'industria tessile, dell'abbigliamento, della pelle e delle calzature è caratterizzata da complesse catene di approvvigionamento globali, il che rende difficile garantire una tracciabilità completa della supply chain. Inoltre, il fatto che la produzione si concentri principalmente in Paesi in via di sviluppo implica che le aziende debbano affrontare una serie di rischi sociali difficili da prevenire. Quali azioni concrete possono intraprendere le aziende per migliorare la tracciabilità della propria filiera e come si posiziona l'Italia rispetto ad altri Paesi? Ne abbiamo parlato con Debora Florio, Community Organizer di Re/Make, un movimento globale che mira a promuovere la parità salariale e l'equità climatica nell'industria dell'abbigliamento.
La transizione sostenibile delle industrie della moda richiede l'implementazione di processi che comprendono la tracciabilità della filiera, la raccolta dei dati e la valutazione dei risultati ottenuti. In questo contesto, le nuove tecnologie dell'Internet of Things (IoT) stanno offrendo alle aziende di moda nuove opportunità per rendere i loro processi più efficienti e monitorare in modo accurato e completo ogni fase della produzione e della distribuzione. Tra le tecnologie IoT, i tag RFID rappresentano uno strumento fondamentale per monitorare con precisione l'intera catena di fornitura, dalla fase di produzione a quella di distribuzione Come è possibile utilizzare le nuove tecnologie digitali per migliorare la tracciabilità della supply chain? Ne abbiamo parlato con Arcangelo D'Onofrio, Founder di Temera, un'azienda leader nelle soluzioni IoT per il settore della moda e del lusso.
Secondo Fashion on Climate, per raggiungere gli obiettivi climatici globali, entro il 2030 dovremo vivere in un mondo dove 1 capo di abbigliamento ogni 5 è venduto attraverso modelli di business circolari. Per le aziende di moda, l'adozione di modelli di business circolari è fondamentale per affrontare le sfide ambientali. Integrando pratiche come la rivendita, la riparazione e il riciclo, le aziende possono ridurre in modo significativo l'impatto ambientale dei loro prodotti. Ma com'è possibile gestire la logistica dietro questi modelli di business e in che modo i nuovi sistemi digitali possono aiutare le aziende nell'implementazione di pratiche circolari? Ne abbiamo parlato con Petros Timotheou, founder di Iceep, un'azienda che fornisce soluzioni di take-back ai brand di moda e lifestyle per sostenere il loro percorso verso l'economia circolare.
La ricerca sui materiali alternativi alle tradizionali fibre naturali
Secondo l'ultimo rapporto del World Economic Forum sulla parità di genere, nel 2022 il divario globale tra i sessi è stato colmato del 68.1%. Al ritmo attuale, ci vorranno 132 anni per raggiungere la piena parità. Per affrontare questo problema, nel 2022 il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ha introdotto la Certificazione di Parità di Genere, che definisce obiettivi politici e azioni chiave per raggiungere la parità di genere in Italia entro il 2025. Quali sono i principi di questa certificazione e quali vantaggi può offrire alle aziende del settore tessile e moda? Ne abbiamo parlato con Ilaria Cecchini e Laura Basili, founders di Women at Business, una piattaforma per il matching delle copetenze tra donne e aziende.
L'avvento dell'Industria 4.0 sta rivoluzionando il settore della moda non solo nei suoi processi industriali, ma lungo tutta la supply chain, dalla logistica alla vendita al dettaglio, dal marketing al design dei prodotti. La digitalizzazione di alcuni processi dell'industria tessile può portare non solo a ridurre i tempi e i costi associati a tali attività, ma anche a ridurre l'impatto ambientale di alcune fasi di produzione. Quali sono e come funzionano questi nuovi sistemi digitali e quali vantaggi offrono alle aziende che li adottano? Ne abbiamo parlato con Fabio Canali, Executive Managing Director di Lectra, società che offre soluzioni di industrial intelligence che aiutano la trasformazione digitale delle aziende nel campo del fashion, dell'automotive e arredamento.
Uno dei problemi ambientali più rilevanti dell'industria tessile è legato al processo di tintura dei capi, il quale può risultare inquinante per gli ecosistemi naturali e, in alcuni casi, dannoso per la salute dei consumatori. Da diversi anni si sta cercando una soluzione a questo problema, tuttavia non tutte le aziende sono in grado di trovare soluzioni innovative mantenendo la propria competitività. A tal proposito, Colorifix è la prima azienda a utilizzare un processo biologico per produrre, depositare e fissare i pigmenti sui tessuti sostituendo la chimica con la biologia in ogni fase del processo, dalla creazione dei coloranti al loro fissaggio nei tessuti. Come funziona la tecnologia innovativa di Colorifix e quali sono le soluzioni che le aziende possono adottare per ridurre gli impatti ambientali dei processi di tintura? Ne abbiamo parlato con Miriam Gutierrez, Business Development Executive, e Rui Sa, Chief Commercial Officer di Colorifix.
La seta è una fibra naturale dalle molteplici qualità, quali morbidezza, lucentezza, resistenza e termo-regolazione. Per ridurre l'impatto ambientale della produzione di seta e valorizzare gli scarti di produzione di questo tessuto, l'azienda Cosetex ha sviluppato un programma che mira a valorizzare le qualità intrinseche della fibra di seta attraverso la creazione di imbottiture con fibre di seta riciclata unite a fibre di seta vergine, sostenendo così un approccio di eco-design e ri-valorizzazione degli scarti di produzione. Come funziona questo processo e come è possibile valorizzare gli scarti di produzione della seta? Ne abbiamo parlato con Silvio Mandelli, CEO di Cosetex, azienda specializzata nella lavorazione dei cascami di seta.
Il fashion renting rappresenta una strategia di economia circolare che può migliorare il livello di sostenibilità del settore moda, ma solo al verificarsi di alcune condizioni influenzate da fattori come: il tasso di utilizzo del capo di abbigliamento, la vicinanza allo store che offre il servizio di noleggio, i mezzi di trasporto utilizzati dai clienti, ecc. In che modo le aziende possono assicurarsi di rispettare tali condizioni e garantire un impatto ambientale ridotto rispetto al tradizionale acquisto dei capi? Ne abbiamo parlato con Alessandro Franzese, Founder & Ceo di The Paac, startup che offre un servizio di noleggio di abiti e accessori femminili.
Per allinearsi agli impegni europei per una moda più sostenibile, è importante utilizzare uno strumento fondamentale per l'economia circolare: l'eco design. L'applicazione dei principi dell'eco design consente di trovare soluzioni progettuali che abbiano il minor impatto ambientale possibile durante l'intero ciclo di vita del prodotto. Abbiamo discusso di questo argomento con Simon Giuliani, Global Marketing Director di Candiani Spa e con Marco Guazzoni, Sustainability Director di Vibram, due aziende coinvolte nel progetto pilota "Component Shoe".
Per ridurre gli impatti ambientali associati all'industria del packaging, è necessario implementare pratiche di economia circolare che consentano di mantenere in circolo le risorse il più a lungo possibile. A tal fine, la progettazione e produzione di imballaggi riutilizzabili potrebbero limitare la quantità di imballaggi monouso destinati alla discarica e le relative emissioni inquinanti. Abbiamo approfondito questo argomento con Jonne Hellgren, CEO e Co-Fondatore di RePack, un'azienda che offre un servizio di packaging riutilizzabile.
Lo sviluppo di progetti innovativi può agevolare la transizione del settore moda verso una maggiore sostenibilità. Quali sono le principali aree su cui l'industria del fashion deve focalizzarsi per ridurre i propri impatti ambientali attraverso l'innovazione? E quali sono le sfide che le aziende di moda devono superare nelle fasi di sviluppo di un progetto innovativo? Ne abbiamo parlato con Dalia Benefatto, founder di Devalia.
L'impiego delle tecnologie digitali può aiutare le aziende del settore moda a rendere ogni fase della catena del valore più rapida ed economica. Ad esempio, la digitalizzazione può consentire nuove opzioni logistiche, favorire modalità innovative di acquisizione dei clienti e aiutare a prevedere e gestire l'inventario per creare una supply chain più resiliente. Quali sono le tecnologie digitali impiegate nel settore tessile e moda e quali sono i vantaggi ambientali e operativi che garantiscono alle aziende? Ne abbiamo parlato con Carlo Mantori, founder di Futureclo.
Il riciclo textile-to-textile è una pratica ancora poco implementata soprattutto nel caso di alcune fibre sintetiche come il poliestere, il cui riciclo in nuove fibre risulta particolarmente complesso e difficoltoso. Tra i vari processi di riciclo esistenti, il riciclo chimico rappresenta una delle soluzioni che consente di riciclare gli scarti tessili in poliestere in nuove fibre. Come si articola il processo di riciclo chimico del poliestere e quali sono le differenze in termini di impatti ambientali e di qualità delle materie prime seconde prodotte rispetto al processo di riciclo meccanico? Ne abbiamo parlato con Carsten Eichert, Managing Director di RITTEC, un'azienda che ha sviluppato una tecnologia in grado di riciclare diversi rifiuti di plastica, tra cui bottiglie colorate, imballaggi multistrato e tessuti in poliestere.
Nel 2011 Greenpeace ha attivato la campagna Detox per bandire l'utilizzo di sostanze chimiche pericolose nelle diverse fasi di produzione delle aziende del settore tessile e moda con l'obiettivo di minimizzare gli scarichi delle sostanze chimiche tossiche nelle acque superficiali. Cosa prevede nel dettaglio la campagna Detox e qual è la situazione attuale del settore moda in materia di gestione delle sostanze chimiche pericolose? Ne abbiamo parlato con Andrea Cavicchi, presidente del Consorzio Italiano Implementazione Detox.
Le attività di upcycling consentono di valorizzare gli scarti tessili pre e post consumo trasformandoli in nuovi prodotti infinitamente riciclabili. In che modo è possibile massimizzare i benefici ambientali delle attività di upcycling e quali sono le sfide da superare per agevolare lo svolgimento di tali pratiche di economia circolare nel fashion? Ne abbiamo parlato con Barry Kane, Managing Director di UPCYCLE LABS, azienda che fornisce servizi di upcycling innovativi per brand e rivenditori di moda.
La digitalizzazione del settore moda rappresenta un'opportunità per migliorare l'efficienza delle attività aziendali e per incentivare l'adozione di pratiche di economia circolare da parte delle imprese del fashion. In che modo le tecnologie digitali favoriscono la transizione del settore moda verso l'economia circolare? Ne abbiamo parlato con Gabriele Rorandelli, Founder & CEO di Zerow, piattaforma che favorisce l'incontro tra aziende, artigiani e designer per trasformare gli scarti di pelle e tessuto in nuovi prodotti.
Il riciclo textile-to-textile è un processo poco praticato ma necessario dal momento che meno dell'1% del materiale utilizzato per la produzione di capi d'abbigliamento viene riciclato in nuovi vestiti. Quali sono le principali problematiche e le prospettive future del riciclo "closed-loop" dei rifiuti tessili? Ne abbiamo parlato con Nin Castle, Co-Founder, Lead of Recycling e Chief Project Officer di Reverse Resources, una piattaforma nata con l'obiettivo di digitalizzare e tracciare i dati sui flussi di rifiuti tessili facilitando la connessione tra marchi di moda, produttori, gestori di rifiuti e riciclatori.
La simbiosi industriale rappresenta uno dei pilastri dell'economia circolare dal momento che prevede lo scambio di sottoprodotti e di flussi di materiali ed energia tra le aziende. In questo modo lo scarto di produzione non è più considerato un costo per le imprese ma una nuova risorsa. A tal proposito Orange Fiber, azienda Italiana che produce tessuti a partire dai sottoprodotti degli agrumi, è una delle prime realtà che ha introdotto pratiche di simbiosi industriale ed economia circolare nel settore tessile e moda in Italia. Quali sono i vantaggi e le opportunità che offre la simbiosi industriale alle aziende del settore moda?
Come si articola il processo di riciclo della lana e quali sono le caratteristiche della lana rigenerata rispetto alla lana "tradizionale"? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Tesi, CEO di Comistra, azienda che incarna alla perfezione la circolarità tipica del distretto di Prato dal momento che produce lana rigenerata partendo dal recupero degli scarti dell'industria tessile.
In che modo le aziende possono valorizzare gli scarti tessili? Quali sono i vantaggi economici e ambientali che si possono ottenere trasformando gli scarti in nuovi prodotti? Ne parliamo con Giulia De Rossi, founder e amministratrice di Nazena, una startup innovativa che recupera e ricicla gli scarti tessili pre e post consumo per trasformarli in nuovi prodotti, dal packaging fino ai pannelli fonoassorbenti.
Per favorire la transizione del settore moda verso una maggiore circolarità è necessario prolungare il più possibile la vita utile dei capi d'abbigliamento. A tal proposito il second-hand è una buona strategia per poter estendere il ciclo di vita dei prodotti. Quali sono i benefici economici e ambientali del second-hand e in che modo le aziende possono implementare questo tipo di servizio? Ne abbiamo parlato con Angelo Caroli, fondatore di A.N.G.E.L.O. Vintage, uno dei più importanti negozi di abbigliamento vintage in Italia e nel mondo, che da sempre promuove un consumo sostenibile e responsabile dei prodotti di moda, non solo attraverso il second-hand ma anche mediante la sensibilizzazione dei propri clienti al tema della moda circolare.
É possibile coltivare cotone in Italia? Quali sono i costi di produzione e la resa che si può ottenere dalle coltivazioni della fibra nel nostro Paese? Ne abbiamo parlato con Michele Steduto e Pietro Gentile, co-founder di GEST, un'azienda che ha riportato nel nostro Paese del cotone biologico.
In che modo il second hand contribuisce a ridurre gli impatti ambientali del settore moda e quali sono i benefici che le azioni di sostenibilità sociali offrono alle aziende? Ne abbiamo parlato con Alfio Fontana, Corporate Partnership & CSR Manager per Humana People to People, un'organizzazione umanitaria di cooperazione internazionale che promuove la cultura della solidarietà e dello sviluppo sostenibile tramite la raccolta, la vendita e la donazione di abiti usati.
Filpucci, azienda leader nella creazione di filati fantasia per la maglieria di alta gamma e per l'aguglieria, è stata una delle prime aziende in Italia ad adottare diverse certificazioni tra le più autorevoli a livello internazionale. Considerando l'esperienza dell'azienda nell'ambito dell'acquisizione di certificazioni di sostenibilità, abbiamo voluto indagare assieme a Samuele Sozzi, responsabile di sostenibilità di Filpucci, qual è il ruolo delle certificazioni all'interno di un'azienda di moda e in che modo possono diventare una vera e propria leva strategica per le imprese.
La transizione verso una moda più circolare potrebbe essere il punto di svolta per migliorare il livello di sostenibilità del settore. A tal proposito le tecnologie digitali e, in particolare, l'intelligenza artificiale, rientrano tra le migliori alleate per accelarare la circolarità della moda. Ne abbiamo parlato con Elena Ferrero, co-founder e CEO di Atelier Riforma, startup innovativa a vocazione sociale che ha l'obiettivo di ridurre l'impatto nel settore moda attraverso l'economia circolare.
Che cosa si intende per tracciabilità della filiera e quali possono essere i vantaggi legati a una supply chain monitorata e trasparente? Luca Bruschi, Head of Sustainability per Successori Reda S.p.A, azienda leader nella produzione di tessuti in lana merino per l'abbigliamento maschile, ci ha raccontato quali sono le principali problematiche ambientali, sociali e relative all'animal welfare che si possono riscontrare lungo la supply chain e come la tracciabilità della filiera possa ridurre tali rischi.
Cotone biologico, riciclato e prodotto con pratiche di agricoltura rigenerativa: qual è l'opzione migliore in termini di sostenibilità? Le certificazioni esistenti possono garantire la sostenibilità di un tessuto in cotone? Ne abbiamo parlato con Alice Artigues, project manager di progetti insetting, la quale ha affrontato con noi le principali criticità legate alla produzione del cotone tradizionale, focalizzandosi su aspetti come l'insetting, gli standard per la produzione di cotone proveniente da agricoltura rigenerativa, le soluzioni migliori per le aziende e molto altro.
GIMMI Jeans è un'azienda che produce jeans in canapa e cotone biologico conciliando valori come sostenibilità, durabilità del capo e artigianalità. I fondatori di GIMMI Jeans, Matteo Sandri e Francesco Vantin, ci raccontano com'è nata l'azienda, le caratteristiche e i vantaggi dei tessuti in canapa.
Lo sviluppo sostenibile prevede sia principi di sostenibilità ambientale che di sostenibilità sociale. I temi legati alla sostenibilità sociale e, in particolare, relativi all'empowerment femminile e alla tutela del savoir-faire artigianale italiano meritano di essere affrontati in modo approfondito e dettagliato tanto quelli inerenti alla sostenibilità ambientale. Ne abbiamo parlato con Alessandra Chiavelli, CEO de Il Gufo, azienda leader nel mondo per la produzione di abbigliamento haut de gamme per bambini, e Paola Maria Russo, fondatrice del progetto Artetica, una rete di artigiane del fatto a mano che opera in Salento. Alessandra e Paola Maria ci hanno raccontato come si sono incrociate le loro strade e che tipo di collaborazione è stata instaurata da questo incontro tra Il Gufo e Artetica.
ACBC sta per "Anything Can Be Changed", un brand di calzature sostenibili nato da una campagna su Kickstarter nel 2017. I due fondatori, Gio Giacobbe ed Edoardo Iannuzzi, non hanno mai smesso né di innovarsi né di perdere di vista il proprio obiettivo: migliorare le condizioni del pianeta e delle persone attraverso l'innovazione nel settore della moda. Se dovessimo descrivere ACBC in poche parole: #creatività #innovazione #circolarità
Produzione Lenta è una startup nata nel 2016 con un canale di vendita e-commerce. Ha aperto il primo store a Torino nel 2020, all'interno di quello che si definisce il “primo retail store ecosostenibile al mondo”: Green Pea. Michele Donalisio, fondatore dell'azienda, ci racconta in che modo e perchè si è ispirato al concetto di 'slow food' riportando anche nel campo moda. Se dovessimo descrivere Produzione Lenta in poche parole: #SLOWFASHION #TERRITORIALITÀ #NATURA
EN: Tintex Textiles constantly invests in fabric innovation to produce smarter fabrics with high-tech performance. In this interview Riccardo Silva, CEO of the company, has transmitted in his passion for sustainability! To describe Tintex Textiles in a few words: #PASSION #INNOVATION #TRANSPARENCY ITA: Tintex Textiles investe costantemente nell'innovazione dei tessuti per produrre tessuti più intelligenti con prestazioni high-tech. Riccardo Silva, amministratore delegato dell'azienda, ci racconta e trasmette tutta la passione investita nella sua attività! Se dovessimo descrivere Tintex Textiles in poche parole: #PASSIONE #INNOVAZIONE #TRASPARENZA
Officina+39 ha un'esperienza trentennale nella ricerca e nell'applicazione chimica nel settore tessile. Ha parlato con noi Andrea Venier, amministratore delegato dell'azienda, che ci racconta come le tecnologie e l'innovazione in cui hanno investito abbiano permesso di ridurre notevolmente l'impatto del processo di tintura, noto per l'elevato consumo di acqua e per le conseguenze che i prodotti chimici possono causare all'ambiente. L'innovativo progetto #Recycrom avviato dall'azienda permette di ricavare pigmenti dagli scarti tessili, utilizzabili nei processi di tintura. Quando tecnologie e sostenibilità vanno di pari passo, i risultati possono essere davvero sorprendenti. Se dovessimo descrivere Officina+39 in poche parole: #TECNOLOGIE #INNOVAZIONE #CIRCOLARITÀ
Rifò produce a Prato capi e accessori di alta qualità, realizzati con fibre tessili rigenerate e rigenerabili. Con l'aiuto di artigiani locali trasforma i vecchi indumenti in un nuovo filato con il quale realizza i prodotti a km0. Cikis ha avuto il piacere di parlare con Niccolò Cipriani, il suo fondatore. Se dovessimo descrivere Rifò in poche parole: #RIGENERAZIONE #TERRITORIALITÀ #TRACCIABILITÀ
Manteco s.p.a. è un'azienda tessile italiana altamente specializzata nella produzione di tessuti e jersey sostenibili dal 1943. Abbiamo intervistato Mattia Trovato, Head of Marketing communication. Fondata a Prato, in Toscana, l'azienda si è sempre fatta riconoscere per gli alti standard qualitativi e per il forte know how in ambito delle tecnologie di produzione. Infatti, l'azienda è la prima al mondo a produrre lana riciclata certificata LCA: Mwool. Se dovessimo descrivere Manteco in poche parole: #storicità #innovazione #lusso
Il case study di oggi vuole riportare una magnifica collaborazione, quella tra Waxewul e Brunello SPA. Waxewul nasce nel 2015 dall'idea di realizzare un brand di abbigliamento e di accessori artigianali urban afro-chic e ha come valore di base la sostenibilità ambientale e sociale. Brunello SPA è invece un'importante azienda tessile del varesotto nata nel 1927, conosciuta per la qualità, sostenibilità e innovazione dei suoi tessuti. Francesca Cosentino, fondatrice di Waxewul e Manuela Della Vedova, responsabile dell'area Marketing&Communication di Brunello ci raccontano nel podcast come la collaborazione tra le due aziende abbia portato a creare qualcosa di unico. Ascolta l'intervista per scoprire cosa! Se dovessimo descrivere Waxewul e Brunello spa in poche parole: #collaborazione #innovazione #sinergia