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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Chiunque ascolta la Parola di Gesù dovrebbe sentire nel cuore un forte richiamo, un invito alla conversione vera. Le sue parole di vita eterna dovrebbero risuonare nei nostri cuori in modo incisivo e potente. Gesù non si accontenta di una religiosità esteriore né di un agire che giustifica qualsiasi nostro atteggiamento o decisione. Troppo spesso, con la scusa di una giustizia “fai da te”, siamo propensi a imporre il nostro modo di vedere per i presunti torti subiti, e quante volte usiamo perfino la Parola di Dio per giustificare le nostre azioni! La rivoluzione del cuore che chiede Gesù si traduce invece nel saper riconoscere nell’altro sempre il suo volto. L’invito è ad assumere in noi lo stesso atteggiamento di Dio, che ci guarda con bontà e misericordia. L’insegnamento di Gesù vuole toccare in profondità il nostro essere, perché il nostro agire ne sia conseguenza coerente. Egli non si riferisce più alla legge del taglione che, con “occhio per occhio e dente per dente”, propone un equilibrio apparente ma che in realtà non risolve il problema e accentua i contrasti. La rivoluzione del cuore di Gesù ci invita a non fermarci allo sguardo sugli altri, ma a fissare il volto di Cristo per riconoscerlo in coloro che ci stanno accanto. Infatti, se non conosciamo il volto di Cristo, come potremo mai riconoscerlo nei fratelli? Scopriamo allora la misericordia e il perdono, evitiamo i giudizi, doniamo con generosità, amiamo sinceramente tutti come ha fatto Gesù, e scopriremo con gioia infinita il suo volto nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle.
Puntata inutilmente autocelebrativa quest'oggi! Anche perché il traguardo raggiunto non è esattamente legato ad una performance, ma solo alla pazienza, costanza e pazzia.Infatti, ho corso il 100% delle strade di La Spezia!Episodio “Sto in fissa con Citystrides”Spreaker: https://www.spreaker.com/episode/sto-in-fissa-con-citystrides--62178291Spotify: https://open.spotify.com/episode/76h27MzzBpIe38ntu0b1bHApple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/sto-in-fissa-con-citystrides/id1489609207?i=1000676582271----------------------Supporta questo progetto tramite un contributo mensile su Patreon: https://www.patreon.com/da0a42In alternativa, puoi fare una donazione "una-tantum".PayPal: https://www.paypal.com/paypalme/lorenzomaggianiBuymeacoffee: https://www.buymeacoffee.com/da0a42Acquista il materiale ufficiale del podcast: https://da0a42.home.blog/shop/Iscriviti a "30 giorni da runner": https://da0a42.home.blog/30-giorni-da-runner/Seguimi!Canale Telegram: https://t.me/da0a42Instagram: https://www.instagram.com/da0a42/Profilo Strava: https://www.strava.com/athletes/37970087Club Strava: https://www.strava.com/clubs/da0a42Sito: https://da0a42.home.blogOppure contattami!https://da0a42.home.blog/contatti/I miei microfoni:- HyperX Quadcast: https://amzn.to/3bs06wC- Rode NT-USB: https://amzn.to/4cTfaAu----------------------Un grazie a tutti i miei sostenitori:Matteo Bombelli, Antonio Palma, George Caldarescu, Dorothea Cuccini, Alessandro Rizzo, Calogero Augusta, Mauro Del Quondam, Claudio Pittarello, Fabio Perrone, Roberto Callegari, Luca Felicetti, Andrea Borsetto, Massimo Ferretti, Andrea Pompini, Joseph Djeke, Luca Demartino, Laura Bernacca, Vincenzo Iannotta, Patty Bellia, Pasquale Castrilli, Laura Ravani, Xavier Fallico, Nicola Monachello, Gabriele Orazi, Matilde Bisighini, Carmine Cuccuru, Fabrizio Straface, Letizia Beoni, Giulia Rosaia, Marco Allaria, Gregorio Maggiani, Fabrizio Carbonara.----------------------Music credits: Feeling of Sunlight by Danosongs - https://danosongs.comDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/da-0-a-42-il-mio-podcast-sul-running--4063195/support.
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.
Dal Vangelo secondo MatteoCosì fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.Commento di Don Federico Suria (Pucci) diocesi di MondovìQuesto podcast fa parte di https://www.bar-abba.it
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési +Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C'è pace e sicurezza!», allora d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire.Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre.Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.Parola del Signore.
Errata Corrige: - al minuto 27:55 la membrana mitocondriale disegnata é quella interna (e non esterna) su cui sono disposti i trasportatori specifici per i sistemi navetta. Infatti le molecole di NADH sono permeabili alla MME grazie a delle proteine canale chiamate porine. - al minuto 25:10 il rapporto P/O=2 é la quantità di ATP sintetizzata per atomo, e non molecola, di ossigeno (secondo le definizioni). All'atto pratico però la molecola di ossigeno non viene rilasciata dal complesso IV della catena respiratoria finché non viene completamente ridotta, per cui il rapporto P/O sarebbe uguale a 4 (considerando O come molecola) per 2 equivalenti di FADH2 ossidati. Rispiego riassumendo il concetto espresso al minuto 28:46: una molecola di NADH ha un rapporto P/O più alto rispetto ad una molecola di FADH2 perché l'energia rilasciata dagli equivalenti riducenti durante il loro trasporto attraverso la catena respiratoria aziona più pompe protoniche (in particolare, quelle del complesso I, III e IV) e quindi, in proporzione, concorre maggiormente a determinare quel gradiente di concentrazione che viene utilizzato come fonte di energia dal complesso V, ATP-sintesi, per sintetizzare ATP.LINK RAPIDI:00:00 INTRODUZIONE00:43 DIGESTIONE E ASSORBIMENTO02:17 LA GLICEMIA E IL SUO CONTROLLO ORMONALE06:55 INGRESSO DEL GLUCOSIO NELLE CELLULE. I TRASPORTATORI DEL GLUCOSIO11:37 GLICOLISI E LA SUA REGOLAZIONE23:20 RESA ENERGETICA DELLA GLICOLISI
I contenuti non sono come il denaro. Prelevare soldi al bancomat asciuga il tuo conto corrente, ma creare contenuti rinforza ogni volta la tua capacità di realizzarne altri. A differenza del denaro, che è una risorsa finita, le idee e i contenuti nella nostra mente aumentano ad ogni “prelievo”. Infatti, se siamo abituati a creare in modo regolare, diventa più semplice accedere a nuove idee in tempi rapidi. È un processo naturale.Il nostro cervello non è un archivio perfetto: non abbiamo accesso immediato a tutte le informazioni, né possiamo richiamare tutto ciò che ci serve quando vogliamo. Oltre alle informazioni, quando creiamo contenuti ci affidiamo anche a ragionamenti, intuizioni, ricordi e racconti.L'intuizione esiste, ma rappresenta una parte piccola rispetto al lavoro costante e alla disciplina.Metti tutto in cassaforte: usa la carta.Per prelevare contenuti dalla nostra mente serve trasferirli su un supporto materiale, che sia carta, audio o digitale. In questo modo, ciò che era solo pensiero diventa qualcosa di concreto.All'inizio può sembrare un lavoro forzato—la costruzione della nostra “prigione”—ma, se questa routine diventa abitudine, non pesa e diventa parte del nostro quotidiano, come respirare.Da fuori apparirà come una costrizione, ma non lo è, perché costruire e condividere contenuti quando diventa abitudine è naturale e non richiede sforzo.Nota da tenere sempre a mente: professionisti e imprenditori potrebbero essere “milionari” di idee se prelevassero in modo regolare idee e contenuti dal loro conto corrente.Fai qualcosa di saggio: rendi la creazione di contenuti un'abitudine.Diventerà sempre meno faticosa e sempre più reminerativa.*** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo con il suo regno».
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo con il suo regno».
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo con il suo regno».Parola del Signore.
Il capro è un mammifero ruminante con corna cave e pelo di solito lungo eliscio. Diversi sono stati i suoi nomi antichi. Per gli ebrei ‘ez indicavala capra comune. Il capro peloso veniva chiamato sa‘ìr. Il maschiodominante però era detto ‘attùdh. In greco troviamo 2 parole: tràgos ed èrifos.In latino, la capra della Siria era chiamata Capra hircus mambrica,ed era caratterizzata da lunghe orecchie pendenti e da corna ricurve all'indietro.È la razza predominante in Palestina. Di solito, queste capre sono nere; quellemacchiate sono un'eccezione. I capri erano uno dei prodotti principali delcommercio di Tiro.Anticamente, le mandrie di capri potevano essere piuttosto numerose. Unafamiglia benestante poteva possedere migliaia di capri e capre.Il capro e la capra erano incredibilmente preziosi. La femmina forniva illatte, da cui si potevano ricavare burro e formaggio. Nell'alimentazionequotidiana poteva essere presente la carne sia dell'animale adulto che diquello giovane, detto capretto. Il pelo veniva impiegato in molti modi nell'industriatessile. Anche le tende potevano essere fabbricate usando il pelo nero deicapri. Le pelli venivano lavorate per trasformarsi in otri, non solo comevestiario.Il capro era anche uno degli animali più utilizzati nei sacrifici cruenti.SimbolismiantichiTheImperial Bible-Dictionary (a curadi P. Fairbairn, London, 1874, Vol. I, p. 664) osserva: “È interessante scoprire che questo [il capro] era il simbolo nazionale deglistessi Macedoni. Esistono ancora monumenti in cui ricorre questo simbolo, comeuno dei pilastri di Persepoli, dove è raffigurato un capro con un immenso cornosulla fronte, e un persiano che regge il corno, a simboleggiare la sottomissionedella Macedonia alla Persia” (fatto avvenuto verso la fine del VI secolo a.C.La capra di montagna, o capraselvatica. Un altro antico nome ebraico di questo animale è ye‘elìm, ovvero la“capra di montagna”, o “capra selvatica”. Queste espressioni si riferisconoallo stambecco della Nubia (Capra ibex nubiana), una capra selvatica chevive sui monti e che ha grandi corna ricurve all'indietro, fortemente dentate. Questoanimale è di casa in alta montagna, dove si arrampica con grazia e disinvolturasu rupi frastagliate e strette sporgenze montuose. Durante il periodo dellagestazione, queste capre cercano luoghi difficilmente raggiungibili dall'uomo. Queste creature sono del tutto indipendenti dall'uomo.Evitano l'uomo anche nel momento della nascita.Sulla riva occidentale del Mar Morto è presente una zona rocciosa dettaEn-Ghedi, il cui nome significa “Fonte (Sorgente) del Capretto”, il chesuggerisce che le capre di montagna abitassero quella regione. Anche in tempirecenti vi sono stati avvistati stambecchi.In italiano, il termine “stambécco” indica sia il maschio che la femmina. Magli antichi ebrei chiamavano le femmine ya‘alàh. Ed era un animale caratterizzato da una notevolegrazia.Ma nonfinisce qui. Infatti, lo stambecco potrebbe aver avuto pure un altro nome: 'aqqòh(“capra selvatica”). Molti studiosi ritengono che 'aqqòh indicherebbe unsinonimo di ye‘elìm, cioè lo stambecco della Nubia.
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:“Udrete, sì, ma non comprenderete,guarderete, sì, ma non vedrete.Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,sono diventati duri di orecchie hanno chiuso gli occhi,perché non vedano con gli occhi,non ascoltino con gli orecchie non comprendano con il cuoree non si convertano e io li guarisca!”.Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».Parola del Signore
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Matteo +IIn quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:"Udrete, sì, ma non comprenderete,guarderete, sì, ma non vedrete.Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,sono diventati duri di orecchie hanno chiuso gli occhi,perché non vedano con gli occhi,non ascoltino con gli orecchie non comprendano con il cuoree non si convertano e io li guarisca!".Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».Parola del Signore.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
La liturgia di oggi ci propone santa Brigida come esempio per tutta l’Europa. Abbiamo due Vangeli a scelta nella liturgia della Messa. Prediligiamo il secondo, in quanto il primo sarà certamente commentato dai sacerdoti durante la celebrazione. È un Vangelo provocante, per il celebre paragone di Gesù che disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra…, voi siete la luce del mondo”. Si noti la dimensione universalistica, espressa in “la terra” e “il mondo”: sono l’intera umanità. Grandissima missione: essere uomini e donne che danno sapore e senso alla vita, che danno luce e convinzioni agli altri. Con altrettanta evidenza, tuttavia, c’è il rischio di essere insipidi, di perdere quella novità a cui tutti dovrebbero poter guardare per imparare a sperare in Dio. Se i discepoli venissero meno al loro compito rispetto al mondo, non servirebbero più a nulla, anzi rischiano di essere “gettati via e calpestati dagli uomini”. In quel “voi siete”, c’è una grande fiducia da parte del Signore per i suoi discepoli! Grande responsabilità per i discepoli nei confronti di coloro a cui sono mandati! “Voi siete” costituisce già un’entità, data certo come dono, in unione con Gesù, vera “luce degli uomini”. La luce, che non può essere nascosta come una città elevata e che sarebbe assurdo metterla sotto il moggio come la lucerna in casa, sono le “buone opere” dei discepoli. Si tratta di quelle opere che rendono visibili “la giustizia, la misericordia, la pace, l’impegno sociale” dei discepoli, per mezzo delle quali si rivelano autentici figli di Dio. Infatti, questo dovere coerente e pratico dei discepoli è un irraggiamento di quella luce che deve condurre gli uomini a riconoscere la fonte luminosa e sapienziale: il Padre che è nei cieli. E se volessimo leggere ancora quel “voi siete…” nella luce della festa della patrona d’Europa, santa Brigida? “Voi, siete… per il mondo”? Non risuonano forse queste parole come profezia?, come compito…, come funzione, come dovere? Di fronte al “mondo” che vede nelle cose materiali il valore supremo… l’Europa deve dare il sapore giusto all’umanità. Che compito, che missione… che responsabilità…
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Quando la fede va alla ricerca del miracoloso, del meraviglioso, della soddisfazione visiva, del segno, vuol dire che o è in crisi oppure non è mai cresciuta, non è mai divenuta adulta. Il “credere” si sostiene nella rinuncia del “vedere”. In tale ottica, prima e seconda lettura paiono essere in antitesi. Infatti, mentre la prima è l’apoteosi dello straordinario, la seconda mette in guardia, anzi rimprovera, chi chiede un prodigio. In Esodo, gli Israeliti rimpiangono la loro condizione servile: ciò voleva dire anche riconoscere la superiorità degli dèi stranieri rispetto all’unico Dio, poiché, per la concezione antica, il popolo era libero quando poteva mostrare la potenza della divinità preposta alla sua difesa. La liberazione, il passaggio, avviene mediante un atto di coraggio richiesto da Mosè (v. 13). È il medesimo coraggio di cui si ha bisogno nel credere senza appoggi sensibili. Come il popolo riluttante si affida a Dio, così la fede, benché tante volte non supportata da prove manifeste, dovrebbe abbandonarsi senza richiedere tante dimostrazioni. Non basta avere in testa delle teorie metafisiche che mettono in pace la nostra ragione, poiché davanti a un evento qual è la resurrezione, accennato dall’evangelista (v. 40), tutti i sistemi, anche i più complessi, crollano. Il credere, dunque, non può essere sostenuto solo dal ragionamento; anzi, questo, in certi momenti, è di ostacolo: deve quindi essere informato dall’amore. Credere ed amare fanno parte della stessa modalità di rapportarsi alle persone e, di conseguenza, a Dio. Credere e amare, però, richiedono un po’ di follia, che dia il coraggio di saltare i precipizi o, per dirla biblicamente, attraversare un mare a piedi!
L'estate è bollente ma questa nostra puntata è un vero tocco di freschezza. Sotto l'ombrellone, in macchina oppure tra una passeggiata e l'altra vi vogliamo fare compagnia parlando di un argomento che vi sorprenderà veramente. Infatti, non ci crederete mai, ma in questo episodio parliamo dell'uovo! Si, avete letto bene, proprio l'uovo! Rimarrete sorpresi nell'apprendere quanto c'è da scoprire su questo cibo attraverso la scienza, fatti interessanti e anche diverse culture. Vi sorprenderemo anche con una piccola sorpresa finale, quindi non perdetevi nemmeno un minuto di questa divertente e interessante puntata. Buon ascolto! Dani & Lia ~~~ The summer is sizzling, but this episode is a true breath of fresh air! Whether you're relaxing under a beach umbrella, driving in your car, or taking a stroll, we're here to keep you company with a topic that will truly surprise you. In this episode, we're talking about the egg! You'll be amazed at how much there is to discover about this food through science, fun facts, and insights from different cultures. And we've got a little surprise waiting for you at the end — so don't miss a single minute of this fun and fascinating episode!
Predicazione espositiva del Pastore Emerito Fred Whitman di Efesini, capitolo 5 versetto 22 a capitolo 6 versetto 9. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 29 Giugno 2025.Titolo del messaggio: "La nostra testimonianza al mondo tramite il rapporto tra marito e moglie, genitori e figli, lavoratori e padroni ".EFESINI 5V22 - 6V922 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. 24 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. 25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. 28 Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso. 29 Infatti nessuno ha mai odiato la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa. 33 Ma d'altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.1 Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. 2 Onora tuo padre e tua madre (questo è il primo comandamento con promessa) 3 affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra. 4 E voi, padri, non irritate i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell'istruzione del Signore. 5 Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, 6 non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo, 7 servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; 8 sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore, servo o libero che sia. 9 Voi, padroni, agite allo stesso modo verso di loro astenendovi dalle minacce, sapendo che il Signore vostro e loro è nel cielo e che presso di lui non c'è favoritismo.
L'uomo preistorico è spesso raffigurato intento a cacciare. Ma esiste qualchedocumentazione storica dell'inizio di questa pratica? Il libro della Genesi,oltre a contenere i più antichi riferimenti alla musica, menziona in qualemomento storico Dio autorizzò gli esseri umani a cacciare e a pescare perprocurarsi il cibo: dopo il Diluvio. Comunque, prima del diluvio, è documentatoche gli uomini si dedicavano alla caccia per procurarsi pelli di animali concui confezionare abiti e altri oggetti.Dopo il Diluvio, Nimrod creò quello che potrebbe essere stato il primosport della storia: la caccia. In seguito, tale sport fu praticato dai re d'Assiria,d'Egitto e di altri paesi. Non tutti,però, cacciavano per sport. Infatti, la caccia da sempre èstata sfruttata per procurarsi cibo, per legittima difesa e per difendereanimali domestici e raccolti. Gazzelle e cervi erano spesso nel menu dei nostriantenati.Si impiegavano diversi strumenti e dispositivi per la caccia, per esempioarchi e frecce, fionde, trappole, reti, fosse e uncini. Senza dubbio venivanousati anche spade, lance, dardi, clave e giavellotti.Per catturare gli animali, spesso si usavano le reti. Un gruppo dicacciatori li spaventava, di solito facendo rumore, in modo che si scontrasserocon le reti, che si richiudevano automaticamente. Inoltre, si scavano fosse chepoi si mimetizzavano con un sottile strato di rami e terra. Gli animali venivanointrappolati cadendo dalla copertura. Si usavano anche lacci per intrappolarele zampe degli animali, e di sicuro si impiegavano combinazioni di fosse ereti.Pesca. Nell'antichità, la pesca eraprincipalmente una professione, raramente uno sport. I pescatori usavano reti,arpioni, lance, ami e lenze. Spesso la pesca si faceva di notte. Dalle barchevenivano calate reti a strascico; poi venivano tirate a riva, oppure il pesce intrappolatoveniva svuotato nelle barche.Dopodiché il pesce veniva selezionato. Quelli adatti al consumo venivanoconservati; quelli inadatti veniva rigettati in acqua. Pescatori che guadavanoi fiumi o che restavano sulla riva potevano usare reti di piccole dimensioni.La pesca era un lavoro faticoso. Richiedeva uno sforzo fisico, soprattuttoquando gli uomini dovevano tirare su le reti piene di pesci o remarecontrovento. A volte i pescatori faticavano tutta la notte senza prenderenulla. In seguito, le reti dovevano essere asciugate e riparate.All'epoca dei romani, nel I secolo d.C., esistevano aziende di pescatori.Uso poetico. Antichi scrittori descrissero la conquistamilitare come un tipo di pesca. La presenza di pescatori e cacciatori in alcunicasi era considerato un presagio positivo, in altri invece negativo.
Il volo di Air India AI 171 - un Boeing 787-8 Dreamliner - si è schiantato, il 12 giugno 2025, causando la morte di 229 passeggeri, 12 membri dell'equipaggio e 19 persone a terra. Si è trattato di uno dei più grandi disastri aerei degli ultimi decenni. Secondo il report preliminare, l'incidente è stato causato dallo spegnimento dei motori durante il decollo, ma viene ritenuto poco probabile un guasto tecnico, lasciando aperta l'ipotesi di uno spegnimento volontario da parte di uno dei due piloti. Infatti, nel documento emerge che, pochi secondi dopo lo spegnimento, uno dei due piloti avrebbe chiesto all'altro “Perché hai spento il motore?” Ricevendo come risposta “Non l'ho fatto io”. In questo video analizziamo i dati tecnici del volo AI171, la sequenza degli eventi, l'analisi dei detriti e i dialoghi in cabina per ricostruire quanto accaduto prima del disastro. Il report preliminare non fornisce ancora risposte definitive, ma apre nuovi interrogativi che le prossime indagini dovranno chiarire nel report finale. Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Alessandra ascoltaci prenditi un secondo, fatti un infuso freddo e mettiti seduta perché tu non sei cazzo pronta a sentir parlare di sesso dalla bocca di questo Toro che siamo soliti chiamare Livio Ricciardi, per noi ormai "amo". Che dire, se ci segui attivamente (ma anche passivamente, amo non permettere mai a nessuno di dirti se essere attiva o passiva durante l'ascolto) saprai che Livio non è nuovo a conversare con queste due fiorde (voce del verbo to fiord che significa podcasters in erba). Infatti abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui presso la Galleria delle Arti a San Lorenzo con le ragazze di Sfoglia, ma questa volta il setting non sarà un luogo intriso d'arte, bensì il tavolo degli amici di una vita aka lo studio di POV. Di cosa parleremo oggi con Lyvyo? Sesso, sesso d'estate, amore d'estate, sesso in serata e anche di sesso e sesso e sesso e sesso e sesso. Alessandra noi che ti dobbiamo dire? Ringraziamo Lyvyo per essersi prestato ancora una volta per realizzare questo bellissimo e interessantissimo episodio e tu sbrigati a fare play che a noi l'edging non è mai piaciuto. Qui ti lasciamo i contatti di Lyvyo così te lo puoi andare a spizzare come più ti piace. Instagram: TikTok | @LivioRicciardi3 IG | @livioricciardi Email dove inviarci le storie da leggere la domenica: amochatpov@gmail.com
Il nostro Claudio Chiari ha incontrato Emre Esel, il direttore creativo della mostra "The World of Banksy, The Immersive Experience". L'esposizione a Milano, è stata prolungata fino al 2 novembre grazie all'enorme successo. Ospitata nel nuovo polo culturale Varesina 204 nel cuore del Milano Certosa District, il progetto offre un'esperienza sensoriale completa, ricreando circa 120 opere di Banksy e approfondendo i temi sociali cari all'artista come guerra e diritti umani. «Siamo stati capaci di creare un'esperienza artistica come il mondo di Banksy che cattura perfettamente la visione dell'artista. La nostra proposta aiuta i suoi fan a esplorare la sua arte e le sue idee», ci racconta Emre Esel. Infatti, le mostre, organizzate a livello internazionale, «hanno avuto un successo globale con oltre 2 milioni di visitatori in tutto il mondo». Noi de Radio Number One, media partner della mostra, vi invitiamo senza dubbio a visitarla! Tutte le info sono disponibili su theworldofbanksy.it
Radio Number One è media partner del Garda Festival 2025, un evento culturale internazionale che si svolgerà dal 12 luglio al 14 agosto. Per l'occasione il nostro Claudio Chiari ha chiacchierato con il direttore artistico dell'evento, Maximilien Seren-Piccinni. «Abbiamo un programma che vi lascerà senza fiato!», ci racconta Maximilien. Infatti, la ricchissima rassegna di spettacoli della terza edizione spazia tra musica, danza, teatro e cinema. Il festival includerà esibizioni di artisti di fama mondiale come «l'iconica, la ragazza del Piper Patty Bravo, per gli amanti della danza tornano per la terza volta i ballerini del Teatro La Scala, e ci sarà anche un concerto sinfonico dedicato ai 70 anni dei David di Donatello, con la partecipazione di Ornella Muti!», racconta il Direttore. Verranno inoltre celebrate icone come Luciano Pavarotti, e il pianista croato Ivo Pogoreli riceverà il 43° Premio Piccinni, promettendo un'esperienza variegata e coinvolgente per un vasto pubblico. Tutte le informazioni e i dettagli sui biglietti sono disponibili sul sito gardafestival.com.
I biofilm batterici rappresentano una delle più formidabili minacce alla salute. Infatti, se combattere un'infezione batterica comune è paragonabile a combattere un esercito in campo aperto, combattere i film batterici equivale a cercare di colpire un nemico barricato dietro spesse mura. Da qui il progetto europeo BactEradiX, finanziato con 3 milioni di euro e mirato a sperimentare un approccio alternativo, basato su nano-materiali avanzati concepiti proprio per disfare quelle mura. A coordinare il progetto è Paolo Blasi, professore di tecnologia farmaceutica al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna.
La tregua fragile tra Iran e Israele. Era illusorio, se non superficiale, pensare che il solo annuncio di Trump di un cessate il fuoco potesse mettere da parte anni di guerre, bombardamenti, sabotaggi, operazioni speciali, avvenuti tra Iran e Israele. Infatti, a poche ore dalle dichiarazioni del presidente americano, i due Paesi continuano ad accusarsi a vicenda di aver violato la tregua entrata in vigore ieri mattina. Iran e Israele sostengono di aver vinto la guerra, come confermano le migliaia di persone partecipanti alla manifestazione "per la vittoria" nella piazza Enghelab di Teheran, come dimostrano le parole del presidente israeliano Isaac Herzog secondo cui l'Iran è un nemico malvagio, ma la sua minaccia è stata eliminata. La guerra è finita davvero? La guerra non è finita perché con la tregua imposta con la forza dagli Stati Uniti non si sono rimosse le cause che hanno scatenato anni di contrapposizione militare tra Iran e Israele: risale almeno ai tempi della Rivoluzione del 1979, quando l'Iran assume una posizione sempre più critica nei confronti di Israele. Nel 1982, si scatena un conflitto per procura quando l'Iran sostiene con armi e finanziamenti i militanti sciiti e palestinesi libanesi durante la guerra del Libano. L'Iran guadagna potere e influenza con altri paesi e gruppi. Il conflitto si evolve con i tentativi israeliani di fermare il programma nucleare iraniano, con l'uccisione di numerosi scienziati e i bombardamenti contro postazioni iraniane in Siria durante la guerra civile. Con l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, Israele prende di mira le truppe iraniane e filo iraniane in Siria. Vengono uccisi il comandante iraniano Razi Mousavi, Sadegh Omidzadeh, insieme ad altri quattro funzionari. Il 1 aprile 2024, Israele bombarda il consolato iraniano a Damasco, l'Iran sequestra la nave MSC Aries, collegata a Israele, e lancia un attacco missilistico allo Stato di Israele il 13 aprile 2024. Le tensioni aumentano in seguito dell'assassinio di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, avvenuto il 31 luglio 2024 per mano di Israele. Si prosegue fino a questi giorni, quando il 13 giugno 2025 Israele sferra l'attacco contro l'Iran con l'operazione Rising Lion. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8203OMELIA SOLENNITA' SS. PIETRO E PAOLO (Mt 16,13-19) di Papa Benedetto XVI Siamo riuniti attorno all'altare per celebrare solennemente i santi Apostoli Pietro e Paolo, principali Patroni della Chiesa di Roma. [...]Davanti alla Basilica di San Pietro, come tutti sanno bene, sono collocate due imponenti statue degli Apostoli Pietro e Paolo, facilmente riconoscibili dalle loro prerogative: le chiavi nella mano di Pietro e la spada tra le mani di Paolo. Anche sul portale maggiore della Basilica di San Paolo fuori le mura sono raffigurate insieme scene della vita e del martirio di queste due colonne della Chiesa. La tradizione cristiana da sempre considera san Pietro e san Paolo inseparabili: in effetti, insieme, essi rappresentano tutto il Vangelo di Cristo. A Roma, poi, il loro legame come fratelli nella fede ha acquistato un significato particolare. Infatti, la comunità cristiana di questa Città li considerò come una specie di contraltare dei mitici Romolo e Remo, la coppia di fratelli a cui si faceva risalire la fondazione di Roma. Si potrebbe pensare anche a un altro parallelismo oppositivo, sempre sul tema della fratellanza: mentre, cioè, la prima coppia biblica di fratelli ci mostra l'effetto del peccato, per cui Caino uccide Abele, Pietro e Paolo, benché assai differenti umanamente l'uno dall'altro e malgrado nel loro rapporto non siano mancati conflitti, hanno realizzato un modo nuovo di essere fratelli, vissuto secondo il Vangelo, un modo autentico reso possibile proprio dalla grazia del Vangelo di Cristo operante in loro. Solo la sequela di Gesù conduce alla nuova fraternità: ecco il primo fondamentale messaggio che la solennità odierna consegna a ciascuno di noi. [...]TU SEI PIETRONel brano del Vangelo di san Matteo che abbiamo ascoltato poco fa, Pietro rende la propria confessione di fede a Gesù riconoscendolo come Messia e Figlio di Dio; lo fa anche a nome degli altri Apostoli. In risposta, il Signore gli rivela la missione che intende affidargli, quella cioè di essere la «pietra», la «roccia», il fondamento visibile su cui è costruito l'intero edificio spirituale della Chiesa. Ma in che modo Pietro è la roccia? Come egli deve attuare questa prerogativa, che naturalmente non ha ricevuto per se stesso? Il racconto dell'evangelista Matteo ci dice anzitutto che il riconoscimento dell'identità di Gesù pronunciato da Simone a nome dei Dodici non proviene «dalla carne e dal sangue», cioè dalle sue capacità umane, ma da una particolare rivelazione di Dio Padre. Invece subito dopo, quando Gesù preannuncia la sua passione, morte e risurrezione, Simon Pietro reagisce proprio a partire da «carne e sangue»: egli «si mise a rimproverare il Signore: ... questo non ti accadrà mai». E Gesù a sua volta replicò: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo...». Il discepolo che, per dono di Dio, può diventare solida roccia, si manifesta anche per quello che è, nella sua debolezza umana: una pietra sulla strada, una pietra in cui si può inciampare – in greco skandalon. Appare qui evidente la tensione che esiste tra il dono che proviene dal Signore e le capacità umane; e in questa scena tra Gesù e Simon Pietro vediamo in qualche modo anticipato il dramma della storia dello stesso papato, caratterizzata proprio dalla compresenza di questi due elementi: da una parte, grazie alla luce e alla forza che vengono dall'alto, il papato costituisce il fondamento della Chiesa pellegrina nel tempo; dall'altra, lungo i secoli emerge anche la debolezza degli uomini, che solo l'apertura all'azione di Dio può trasformare.LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNOE nel Vangelo di oggi emerge con forza la chiara promessa di Gesù: «le porte degli inferi», cioè le forze del male, non potranno avere il sopravvento, «non praevalebunt». Viene alla mente il racconto della vocazione del profeta Geremia, al quale il Signore, affidando la missione, disse: «Ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno - non praevalebunt -, perché io sono con te per salvarti» (Ger 1,18-19). In realtà, la promessa che Gesù fa a Pietro è ancora più grande di quelle fatte agli antichi profeti: questi, infatti, erano minacciati solo dai nemici umani, mentre Pietro dovrà essere difeso dalle «porte degli inferi», dal potere distruttivo del male. Geremia riceve una promessa che riguarda lui come persona e il suo ministero profetico; Pietro viene rassicurato riguardo al futuro della Chiesa, della nuova comunità fondata da Gesù Cristo e che si estende a tutti i tempi, al di là dell'esistenza personale di Pietro stesso.SIMBOLO DELLE CHIAVIPassiamo ora al simbolo delle chiavi, che abbiamo ascoltato nel Vangelo. Esso rimanda all'oracolo del profeta Isaia sul funzionario Eliakìm, del quale è detto: «Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire» (Is 22,22). La chiave rappresenta l'autorità sulla casa di Davide. E nel Vangelo c'è un'altra parola di Gesù rivolta agli scribi e ai farisei, ai quali il Signore rimprovera di chiudere il regno dei cieli davanti agli uomini (cfr Mt 23,13). Anche questo detto ci aiuta a comprendere la promessa fatta a Pietro: a lui, in quanto fedele amministratore del messaggio di Cristo, spetta di aprire la porta del Regno dei Cieli, e di giudicare se accogliere o respingere (cfr Ap 3,7). Le due immagini – quella delle chiavi e quella del legare e sciogliere – esprimono pertanto significati simili e si rafforzano a vicenda. L'espressione «legare e sciogliere» fa parte del linguaggio rabbinico e allude da un lato alle decisioni dottrinali, dall'altro al potere disciplinare, cioè alla facoltà di infliggere e di togliere la scomunica. Il parallelismo «sulla terra... nei cieli» garantisce che le decisioni di Pietro nell'esercizio di questa sua funzione ecclesiale hanno valore anche davanti a Dio.LEGARE E SCIOGLIERENel capitolo 18 del Vangelo secondo Matteo, dedicato alla vita della comunità ecclesiale, troviamo un altro detto di Gesù rivolto ai discepoli: «In verità vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo» (Mt 18,18). E san Giovanni, nel racconto dell'apparizione di Cristo risorto in mezzo agli Apostoli alla sera di Pasqua, riporta questa parola del Signore: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23). Alla luce di questi parallelismi, appare chiaramente che l'autorità di sciogliere e di legare consiste nel potere di rimettere i peccati. E questa grazia, che toglie energia alle forze del caos e del male, è nel cuore del mistero e del ministero della Chiesa. La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di peccatori che si debbono riconoscere bisognosi dell'amore di Dio, bisognosi di essere purificati attraverso la Croce di Gesù Cristo. I detti di Gesù sull'autorità di Pietro e degli Apostoli lasciano trasparire proprio che il potere di Dio è l'amore, l'amore che irradia la sua luce dal Calvario. Così possiamo anche comprendere perché, nel racconto evangelico, alla confessione di fede di Pietro fa seguito immediatamente il primo annuncio della passione: in effetti, Gesù con la sua morte ha vinto le potenze degli inferi, nel suo sangue ha riversato sul mondo un fiume immenso di misericordia, che irriga con le sue acque risanatrici l'umanità intera.HO COMBATTUTO LA BUONA BATTAGLIACari fratelli, come ricordavo all'inizio, la tradizione iconografica raffigura san Paolo con la spada, e noi sappiamo che questa rappresenta lo strumento con cui egli fu ucciso. Leggendo, però, gli scritti dell'Apostolo delle genti, scopriamo che l'immagine della spada si riferisce a tutta la sua missione di evangelizzatore. Egli, ad esempio, sentendo avvicinarsi la morte, scrive a Timoteo: «Ho combattuto la buona battaglia» (2 Tm 4,7). Non certo la battaglia di un condottiero, ma quella di un annunciatore della Parola di Dio, fedele a Cristo e alla sua Chiesa, a cui ha dato tutto se stesso. E proprio per questo il Signore gli ha donato la corona di gloria e lo ha posto, insieme con Pietro, quale colonna nell'edificio spirituale della Chiesa. [...]
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi +Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì».Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.Parola del Signore.
Nella mattinata di mercoledì 18 giugno, in Degiornalist - Gli Spaccanotizie, i nostri Fabiana Paolini e Claudio Chiari hanno ospitato Andrea Cerrato, che nella vita svolge la professione di Destination Manager. Cos'è un Destination Manager? «Dare oggi una definizione di destination manager è abbastanza difficile, perché è un lavoro che ancora non esiste e quindi in questi mesi, anche grazie all'associazione Assidema che abbiamo costituito da poco tempo, cercheremo di andare a codificare una figura che sarà sempre più importante per la gestione dei nostri territori e del turismo». Infatti, Andrea ci ha parlato del turismo esperienziale e di come questo termine abbia perso il suo significato originale: «Esperienza vuol dire fare qualcosa che non sei abituato a fare che è in linea con la vita di un territorio. Allora, è vero che nel turismo dobbiamo vivere di format perché altrimenti sarebbe difficile vendere il turismo, però esperienziale ormai è diventato sinonimo di predefinito, precostituito e poco autentico».
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- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo" e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».Parola del Signore.
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- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi +Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì».Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.Parola del Signore.
Strumenti StonatiSulla riva di un ruscello, dove nuotava una gran quantità di pesciolini di tutti i colori, abitava una famigliola: mamma, babbo e sette figlioli — quattro maschietti e tre femminucce.La loro casa era un po' distante dal paese di Strumentopoli, ma vicini al ruscello e accanto al Grande Bosco ci si stava proprio bene.La mamma coltivava con cura le verdure nell'orto. Il babbo, invece, era un artigiano del legno e creava strumenti musicali con i tronchi migliori, scelti tra gli alberi più solidi e profumati del bosco.I ragazzi andavano a scuola in paese. In inverno ci arrivavano con gli sci, mentre in primavera e autunno viaggiavano su un carretto trainato da due cerbiatti — uno bianco e uno nero, come le note del pianoforte. Prima della partenza, il babbo li contava uno per uno per assicurarsi che nessuno mancasse. Poi, come ogni giorno, si raccomandava“Comportatevi bene, non marinate la scuola e ricordatevi la favola di Pinocchio e del suo naso!”A quelle parole si salutavano tutti con un sorriso.Il babbo tornava poi al suo lavoro. I suoi strumenti erano costruiti con cura e ottimo materiale, ma c'era un problema: erano stonati. Da buon liutaio, però, non si scoraggiava e la sua passione per la musica era così grande che insegnare ai figli a suonare era stato un divertimento. Aveva perfino scelto per loro nomi speciali: Chitarra, Violino, Oboe, Liuto, Arpa, Bongo e Ukulele.La mamma non fece obiezione. D'altronde, chiamarli con i nomi delle verdure sarebbe stato simpatico, ma forse i loro amici del paese li avrebbero presi in giro.I bambini erano bravi a scuola, e quando tornavano a casa, si davano da fare nell'orto, aiutando la mamma. Un giorno, però, scambiarono delle piantine di ortica per lattuga: che pizzicore! E allora via tutti di corsa, un tuffo nel ruscello per rinfrescarsi e calmare il bruciore. I pesciolini si sbellicavano dalle risate:“Ma siete proprio sciocchi! Ah ah ah!”La mamma li aiutò a uscire dall'acqua e, rivolta ai pesci, disse:“Stasera, al tramonto, ci sarà un concerto nel cortile di casa. Si esibiranno i miei figli con i loro strumenti. Siete tutti invitati!”I pesci risposero con entusiasmo:“Bene, grazie per l'invito! Arriveremo fin lì, tanto pioverà e sguazzare si potrà. Splich, sploch, splach!”Quella sera fu una vera festa. Al concerto di musica un po' strana e strampalata, tutti si divertirono da matti: i musicisti, gli animali arrivati dal bosco, e pure i pesci — che la mamma provvedeva a spruzzare con l'acqua.Dopo quella serata allegra, la vita riprese tranquilla, tra scuola, orto e anche il bosco. Infatti, nel tempo libero, a volte ci andavano ad aiutare il babbo a scegliere e tagliare il legno per costruire i suoi strumenti. Il Grande Bosco era ormai un luogo familiare per loro. Così, un giorno, mentre ci giocavano arrampicandosi sugli alberi, i ragazzini videro un gruppo di gnomi che complottavano irrequieti. Si nascosero dietro a dei cespugli, ad osservare e ascoltare i loro discorsi.La riunione, convocata in gran fretta, era per prendere una decisione su un pericolo imminente. C'era una pericolosa tempesta in arrivo. Si parlava di un vento d'uragano che non si era mai visto né sentito da cent'anni — o forse più — e che stava per raggiungere il bosco.“Bisogna fermarlo, con ogni mezzo,” dicevano gli gnomi.Così, decisero di chiedere aiuto a un vecchio alleato: il Grande Guerriero Della Montagna, armato di spada e poteri magici. Colui che in passato aveva già sconfitto draghi e perfino extraterrestri che volevano conquistare la Terra.I sette bambini, allarmati dalla notizia e decisi ad aiutare nella battaglia, corsero velocemente verso casa, anche per avvisare gli abitanti del villaggio del pericolo incombente. Intanto il vento si avvicinava. Si sentiva da lontano: era selvaggio e ululante. Al suo passaggio, gli alberi si piegavano fino a sfiorare il suolo. Alcuni ondeggiavano, altri si spezzavano o venivano sradicati.Gli abitanti di Strumentopoli, che cominciavano a sentire il vento per le strade del paese e videro il Grande Guerriero scendere dalla montagna, si allarmarono, ma non si fecero prendere dal panico. Ognuno prese il loro strumento e tutti si misero a correre verso la casa sul ruscello per aiutare la famiglia che ci viveva e insieme a loro provare a salvare il Grande Bosco.Allo stesso tempo anche i pesciolini colorati arrivarono, uniti e determinati, e così fecero anche gli altri animali del bosco e del ruscello:“Tutti insieme possiamo formare una barriera e bloccare il vento!” Dissero all'unisono.A quel punto, anche i ragazzini della famiglia, rientrati affannati dalla corsa, si fecero avanti e dissero:“Anche noi abbiamo gli strumenti musicali del babbo; sono strani, un po' stonati… ma se li suoniamo tutti insieme, forse riusciremo a fermare la bufera.” E così dicendo entrarono in casa e tornarono in un battibaleno.Gli gnomi, conoscendo bene i limiti di quegli strumenti, con un incantesimo misero in atto una magia musicale molto potente.Quando i ragazzini iniziarono a suonare, accadde qualcosa di speciale. La musica, per la prima volta, fu melodiosa, armonica e coinvolgente. Ad uno ad uno anche tutti gli abitanti di Strumentopoli si aggregarono ed ognuno con il proprio strumento contribuì come se tutti fossero parte di una grande orchestra. Il vento d'uragano, che era impegnato in un combattimento furioso con il Grande Guerriero Della Montagna, la sentì da lontano e immediatamente cominciò a calmarsi. Il suo ululare iniziò a moderare di potenza e quando arrivò vicino al bosco era una fresca tramontana che, infine, si trasformò in una dolce brezza di valle. Il vento ora era divenuto parte di quella meravigliosa orchestra — la battaglia era stata vinta per merito di tutti. Ognuno aveva offerto la propria musica e aveva contribuito al successo. L'unione fa la forza. Dissero tutti insieme, soddisfatti.Il babbo liutaio continuò a costruire strumenti con i legni più pregiati offerti dal bosco. Erano talmente belli e suonavano così bene che si diceva fossero i più melodiosi mai ascoltati.I figli — Chitarra, Violino, Oboe, Liuto, Arpa, Bongo e Ukulele — entrarono a far parte della banda del paese. Ad ogni festa, suonavano con successo, tra applausi e sorrisi. Anche gli gnomi e il Grande Guerriero ascoltavano la loro musica… dal bosco e dalla montagna. I pesciolini colorati nuotavano e danzavano felici nel ruscello e quando qualcuno passava di lì, lo salutavano con allegri schizzi: “Splish! Splosh! Splash!”La famiglia continuò a vivere vicino al grande bosco e nelle sere d'estate, quando finalmente tutto diventava silenzioso, si sdraiavano lungo la riva del ruscello e guardavano le stelle in cielo. I loro cuori raccontavano… e la notte scriveva il lieto fine delle favole.-- Scritta da Lucia & Marco Ciappelli Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Riccardo Dal Ferro / Rick Dufer"Dio era morto"Riscoprire il divino senza cadere nelle nuove superstizioni.Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itSalone Internazionale del Libro di TorinoSabato 17 maggio 2021, ore 16:30Allo stand Feltrinelli, firmacopie con Rick DuferQuasi un secolo e mezzo è trascorso da quando Nietzsche, in Così parlò Zarathustra, proclamò la scandalosa morte di Dio, evento tanto più terribile in quanto perpetrato dal suo figlio prediletto, l'uomo. Eppure oggi un nuovo seppur radicato concetto di Dio riemerge nei discorsi dei potenti, nei riti della moderna quotidianità. Se Dio è mai morto, ora sembra davvero “risorto”, ma in una sua rappresentazione distorta, che assume la forma di dipendenze o fanatismi settari. In ogni angolo del globo prosperano santoni, guru e sette, che rispondono a una rinnovata domanda di trascendenza e spiritualità. Filosofi e scienziati, nel tempo, hanno continuato a interrogarsi sulla natura di Dio, degradandone progressivamente il concetto da entità misteriosa cui aderire per fede a mero “dispensatore di miracoli”, che ben si sposa con i “miracoli” tecnologici e ben poco divini che caratterizzano l'oggi. Se Dio era morto, oggi più che mai è necessario riflettere sul suo antico significato per liberarci dalle distorsioni delle religioni e dei moderni tecnocrati.Rick Dufer esplora il concetto contemporaneo di Dio, ormai dilagante nelle risposte superficiali e nelle partigianerie. Così facendo, delinea un Dio per i nostri tempi: sfatando il mito della crescita, evoca un Dio della rinascita. Dalla prospettiva di un “diversamente ateo”, Dufer sostiene che l'uomo debba riscoprire l'idea di Dio tornando alle radici più profonde del proprio pensiero.Qualcuno diceva che Dio è morto, ma forse è giunto a conclusioni affrettate. Infatti, non c'è mai stato tanto Dio come in quest'epoca.Dal filosofo di Daily Cogito un libro che, tracciando una breve storia del divino, si interroga sul nostro imperituro bisogno di Dio, tra settarismi, nuove superstizioni, religioni che zombificano e oracoli algoritmici.Riccardo Dal Ferro (Rick Dufer)Rick DuFer, alias Riccardo Dal Ferro, è un filosofo, autore e performer teatrale che da anni porta avanti il suo progetto di divulgazione filosofica Daily Cogito, con quasi due …IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"».Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».Parola del Signore.
Marco Ferrari"Il partigiano che divenne imperatore"Laterza Editoriwww.laterza.itUn fantasma si aggira per l'Europa e per l'Africa. È il fantasma di un uomo che guida le Brigate internazionali in Spagna e poi attraversa i deserti del Sudan. Un fantasma che diventa imperatore d'Etiopia per conto di Hailé Selassié e guida i partigiani abissini contro i fascisti italiani. Questofantasma ha un nome, Ilio Barontini, e questa è la sua storia.Questo libro racconta una storia vera e dimenticata. Una storia in cui si respira l'odore acre del Novecento e che potrebbe uscire dalle pagine di Graham Greene. Siamo nel 1938, Ilio Barontini, comunista livornese, ha combattuto nella guerra di Spagna tanto da diventare l'eroe della battaglia di Guadalajara.A Parigi viene scelto dai servizi segreti francesi e britannici per una missione rischiosissima: organizzare le forze partigiane abissine che devono resistere alla conquista fascista. Infatti, Mussolini aveva conquistato con l'uso dell'iprite i villaggi e le città più importanti, la ferrovia Addis Abeba-Gibuti e le principali vie di comunicazione, ma una parte considerevole del territorio era ancora in mano agli arbegnuoc, i patrioti etiopi. Barontini – assieme ad Anton Ukmar, ex ferroviere sloveno di Gorizia conosciuto in Spagna, e a Bruno Rolla, comunista spezzino –formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus viceimperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda.La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre antifascisti italiani intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l'unica fotografia che li ritrae insieme.Marco Ferrari, giornalista e scrittore spezzino, ha esordito nella narrativa nel 1988 con il romanzo Tirreno (Editori Riuniti), a cui hanno fatto seguito: I sogni di Tristan,Grand Hotel Oceano eTi ricordi Glauber per Sellerio; La vera storia del mitico undici per Ponte alle Grazie; Cuore Atlantico e Morire a Clipperton per Mursia; Le nuvole di Timor per Cavallo di Ferro; Sirenate per Il Melangolo; Un tango per il duceper Voland; Rosalia Montmasson. L'angelo dei Mille per Mondadori.Con Arrigo Petacco ha firmato Ho sparato a Garibaldi e Caporetto per Mondadori e con Marino Magliani Sporca faccenda, mezzala Morettini per Atlantide. Per Laterza è autore di: Mare verticale. Dalle Cinque Terre a Bocca di Magra; L'incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte; Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol; Alla rivoluzione sulla Due Cavalli. con Ritorno a Lisbona 50 anni dopo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Predicazione espositiva del Pastore Daniel Ransom di Tito capitoli 2 e 3. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 30 Marzo 2025.Titolo del messaggio: "Due modi in cui la bontà di Dio dovrebbe motivare le tue buone opere"Tito 2 V1 - 3 V112:1 Ma tu esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina: 2 i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, sani nella fede, nell'amore, nella pazienza; 3 anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre del bene, 4 per incoraggiare le giovani ad amare i mariti, ad amare i figli, 5 a essere sagge, caste, diligenti nei lavori domestici, buone, sottomesse ai loro mariti, perché la parola di Dio non sia disprezzata. 6 Esorta ugualmente i giovani a essere saggi, 7 presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, 8 linguaggio sano, irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi. 9 Esorta i servi a essere sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contraddirli, 10 a non derubarli, ma a mostrare sempre lealtà perfetta, per onorare in ogni cosa la dottrina di Dio, nostro Salvatore.11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 12 e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, 13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. 14 Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone. 15 Parla di queste cose, esorta e riprendi con piena autorità. Nessuno ti disprezzi. 3:1 Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, 2 che non dicano male di nessuno, che non siano litigiosi, che siano miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini. 3 Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda. 4 Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, 5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, 6 che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, 7 affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna. 8 Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini. 9 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese e alle dispute intorno alla legge, evitale, perché sono inutili e vane. 10 Ammonisci l'uomo settario una volta e anche due; poi evitalo; 11 sapendo che un tal uomo è traviato e pecca, condannandosi da sé.
Arte Canaletto - Spendieren Sie einen Cafè (1€)? Donate a coffee (1€)? https://ko-fi.com/italiano Livello A2 #arte #gemälde #storia #italy #vhs #canalettoVita e opere di Giovanni Antonio Canal Buongiorno cari amici e amanti dell'italiano e benvenuti all'episodio numero Oggi parliamo di arte e più in dettaglio di un pittore che tutti voi sicuramente conoscete e cioè il Canaletto. Se il nome non vi dice niente allora pensate a Venezia, pensate alla Basilica di San Marco oppure al Canal Grande e ora pensate di vederle come una fotografia e poi ancora su un quadro. Avete capito vero? Sì, vi voglio parlare proprio del pittore che ha dipinto Venezia nel Settecento in modo così preciso e reale che quando si pensa a un quadro di Venezia, si pensa proprio alle sue famose vedute. Infatti il Canaletto, suo vero nome Giovanni Antonio Canal, era un rappresentante dello stile del „vedutismo“, cioè la pittura delle vedute. Tutto questo viene dal verbo „vedere“ perché nei suoi quadri vediamo i canali, le piazze e la vita di Venezia. Questo pittore era così preciso e sì qualche volta ha anche forse idealizzato la città, ma ha comunque sempre rappresentato la città lagunare in modo realistico e così bello da diventare molto famoso e richiestissimo....- The full transcript of this Episode is available via "Luisa's learn Italian Premium", Premium is no subscription and does not incur any recurring fees. You can just shop for the materials you need or want and shop per piece. Prices start at 0.20 Cent (i. e. Eurocent). - das komplette Transcript / die Show-Notes zu allen Episoden sind über Luisa's Podcast Premium verfügbar. Den Shop mit allen Materialien zum Podcast finden Sie unterhttps://premium.il-tedesco.itLuisa's Podcast Premium ist kein Abo - sie erhalten das jeweilige Transscript/die Shownotes sowie zu den Grammatik Episoden Übungen die Sie "pro Stück" bezahlen (ab 20ct). https://premium.il-tedesco.itMehr info unter www.il-tedesco.it bzw. https://www.il-tedesco.it/premiumMore information on www.il-tedesco.it or via my shop https://www.il-tedesco.it/premium
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Matteo +Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.Parola del Signore.
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- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo" e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».Parola del Signore.
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- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».Parola del Signore.
Healthy Busy Life - Cambia la tua vita, un'abitudine alla volta
Spesso pensiamo che invecchiare sia solo questione di genetica o di fortuna, ma non è così: la scienza ci mostra che possiamo rallentare l'invecchiamento agendo su abitudini chiave che influenzano la nostra età biologica e funzionale. Ne parlo in questa puntata del Podcast con Silvia Tisato, medico specializzato in antiaging. Insieme esploreremo come il nostro stile di vita e il mindset possano influenzare il processo di invecchiamento. Infatti il modo in cui pensiamo, gestiamo situazioni difficili e coltiviamo relazioni significative ha un impatto diretto sulla nostra salute a lungo termine. Parleremo in particolare di infiammazione cronica, stress ossidativo e di glicazione, che sono tra le principali cause dell'invecchiamento accelerato e di come possiamo contrastarle con strategie sostenibili che partono dalla cura di noi stesse. Approfondiremo i 6 pilastri della longevità e scoprirai anche come, grazie all'analisi dei biomarcatori di longevità, sia possibile comprendere il proprio processo di invecchiamento e intervenire in modo personalizzato per rallentarlo. L'invecchiamento è fisiologico, ma il modo in cui invecchiamo è una scelta: un mindset orientato alla crescita personale può diventare il tuo alleato più potente per vivere più a lungo e meglio!
ADV: NordVPN: https://nordvpn.com/crimeandcomedy ADV: Serenis - Promo CRIMEANDCOMEDY7 - https://shorturl.at/SmV1E Lucy Letby ha sempre desiderato essere una madre e una infermiera, ma è riuscita a realizzare solo uno dei suoi sogni. Infatti ha la casa piena di gatti. Sembra una bravissima professionista, fino a quando non cominciano una serie di incidenti in reparto e qualcuno solleva dei dubbi sull'operato di Lucy. Ma se fosse tutto una coincidenza, nonostante le evidenze? --------- Patreon: https://www.patreon.com/crimeandcomedy Instagram: https://www.instagram.com/crimeandcomedy.podcast/ Telegram: https://t.me/crimeandcomedy Sito: https://www.crimeandcomedy.it Instagram: Clara Campi: https://www.instagram.com/claracampicomedy/ Marco Champier: https://www.instagram.com/mrchreddy/ Editing - Ilaria Giangrande: https://www.instagram.com/ilaria.giangrande/ Caricature - Giorgio Brambilla: https://www.instagram.com/giorgio_brambilla_bookscomedy/ Tutti i Podcast: https://link.chtbl.com/CrimeandComedy Capitoli: (00:00:00) | Intro (00:00:36) | Sigla (00:00:50) | Ringraziamenti Patreon (00:03:45) | NordVPN (00:05:04) | La vocazione di Lucy Letby (00:20:55) | Lucy Letby e le morti dei neonati (00:58:29) | Le indagini e l'arresto di Lucy Letby (01:20:38) | Il processo a Lucy Letby (01:30:43) | I dubbi degli esperti su Lucy Letby Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.Infatti quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».Parola del Signore.
Elena Valzania ha 57 anni, vive a Ravenna dove è nata, ed è una naturopata. Cresce in una famiglia che non ha problemi economici, ma è poco avvezza a godere della ricchezza. «Sia io che mia sorella abbiamo beneficiato di una situazione in cui i nostri familiari conducevano vite semplici, risparmiavano e investivano. Infatti, la casa in cui abito l'ho ereditata da loro».A un certo punto, la malattia entra nella storia familiare e si intreccia alle questioni economiche. La nonna "imprenditrice" muore a 56 anni e il papà di Elena si ammala gravemente, per poi morire quando Elena ha 20 anni. «A volte si pensa che l'eredità sia solo una fortuna, ma in realtà va gestita sotto molti aspetti, anche da un punto di vista emotivo». Assieme ai soldi, infatti, Elena eredita anche il modo in cui i soldi sono considerati nella sua famiglia. «La pesantezza della gestione, l'equazione lavoro = fatica..., ma all'epoca non riuscivamo a vederlo. È stato più chiaro solo dopo».Elena fin da piccola si interroga sulle malattie che sembrano accanirsi sulla sua famiglia, sul perché colpiscono alcuni e non altri. Così da grande studia Farmacia, e una volta laureata, si appassiona al mondo dell'omeopatia. Quando inizia a lavorare, le sembra facilissimo rispetto allo studio. Ma il fatto di non provare quella fatica di cui sentiva parlare in famiglia, le fa dubitare del valore da attribuire al suo lavoro. E infatti, quando viene assunta in una cooperativa di Bologna, non negozia lo stipendio.A un certo punto, mentre è alla sua prima maternità, l'azienda viene acquisita da una più grande e si avvia il processo di fusione. Al suo rientro, Elena capisce di essere finita dentro un gioco finalizzato a spingerla alle dimissioni. Nel frattempo, scopre di essere incinta della sua seconda bambina, così decide di non avviare una battaglia legale ma di patteggiare. Chiude la sua carriera aziendale con un licenziamento e un po' di soldi da parte dell'azienda.Elena non rientrerà più nel mondo ufficiale del lavoro: «Ho continuato a fare molta formazione per me e ho trasformato in vari modi queste conoscenze». I soldi necessari ad andare avanti, però, in un modo o nell'altro, entrano. Ed Elena procede nella sua vita, con una leggerezza sconosciuta ai suoi familiari. Che le è concessa, però, anche grazie all'eredità materiale ricevuta da loro: «Io e mio marito abbiamo sempre avuto questa mentalità di investire su di noi: se avevamo mille euro in più, ci facevamo un viaggio. Diciamo che finora è andata bene, però siamo consapevoli che è importante avere un po' più di progettualità. Forse adesso diventeremo più saggi… ci stiamo dando una regola».
Il sistema bancario italiano è in fermento. Dopo il tentativo di Unicredit di acquisire Commerzbank e Banco Bpm e quello di Banca Ifis di rilevare Illimity, ora è Monte dei Paschi di Siena a lanciare un offerta su Mediobanca. Il brutto anatroccolo vuole comprarsi la più blasonata delle banche italiane. La potenziale fusione di Mps-Mediobanca, rispetto alle altre operazioni, però, ha un carattere più strategico. Infatti, il gruppo senese è sostanzialmente una banca commerciale, mentre Mediobanca è una banca private e un investment-bank, con una ingombrante partecipazione: Assicurazioni Generali.Fatto sta che oggi si è tenuto il cda di Mediobanca e Piazzetta Cuccia ha risposto stizzita ricordando anche gli interessi incrociati dei due protagonisti dell'operazione: Caltagirone e Delfin. Il cda «rigetta» l offerta pubblica di scambio «non concordata» di Mps, ritenuta «fortemente distruttiva di valore». Lo si legge in una nota dell istituto guidato da Alberto Nagel. «L Offerta non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca». Facciamo chiarezza con Luca Davi, Il Sole 24 Ore.Deepseek, momento Sputnik cinese o caos programmato? Un'intelligenza artificiale low cost di pechino nella giornata di ieri ha fatto crollare il Nasdaq e innescato un piccolo terremoto nel settore hi tech negli USA nella giornata di ieri. 1000 miliardi bruciati in un giorno. Su8lla scia dei risultati sorprendenti dell'app Deepseek, il colosso dei microchip Nvidia ha perso oltre il 17% in Borsa. In rosso sono finiti a Wall Street Broadcom (-16%), Microsoft (-4%), Micron (-8%) e Advanced Micro Devices (-5%). Sotto pressione Constellation Energy (-12%) e Vistra (-19%), impegnati in progetti energetici per IA. Al contrario, le aziende cinesi collegate a DeepSeek, tra cui Zhejiang Orient Holdings e Zhuhai Huajin Capital, sono salite del 10%. L'app cinese potrebbe rappresentare il momento Sputnik dell'intelligenza artificiale. Questa start up cinese, nata come spin off del fondo di investimento High-Flyer, ha rilasciato un chatbot che ha messo in discussione la leadership occidentale (o meglio, americana) nel settore dell'AI, sgretolando certezze su una presunta superiorità tecnologica che ora potrebbe essere più difficile da dimostrare. Cerchiamo di capirne di più con l'intervento di Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore e Nicola Gatti, professore ordinario in ingegneria informatica del politecnico di Milano e direttore del centro di ateneo per la ricerca e innovazione in intelligenza artificiale.
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall'Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.Parola del Signore.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: “A morte crocifiggilo”19 Allora Pilato ordinò che Gesù fosse frustato.2-3 Intanto, i soldati fecero una corona di spine e gliela misero in testa, poi gli gettarono sulle spalle un mantello rosso. «Salve, re dei Giudei!» lo salutavano con scherno, passandogli accanto, e lo prendevano a schiaffi.4 Nel frattempo, Pilato uscì di nuovo dal Palazzo e disse ai Giudei: «Ora ve lo porto fuori, ma sia ben chiaro, per me non è affatto colpevole!»5 Gesù uscì: portava la corona di spine e il mantello rosso porpora. «Ecco lʼuomo!» disse Pilato.6 Nel vederlo, i capi sacerdoti e gli ufficiali giudei cominciarono a gridare: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!» «Crocifiggetelo voi», disse Pilato. «Per me non è colpevole!»7 «Secondo le nostre leggi deve morire, perché ha detto di essere il Figlio di Dio», replicarono i Giudei.8 A queste parole Pilato si spaventò più che mai.9 Rientrò nel palazzo e chiese a Gesù: «Da dove vieni?» Ma Gesù non rispose.10 «Non vuoi parlare con me?» chiese Pilato. «Ma non capisci che io ho il potere di liberarti o di crocifiggerti?»11 Allora Gesù disse: «Tu non avresti alcun potere su di me, se non ti fosse stato dato da Dio. Perciò quelli che mi hanno portato da te sono più colpevoli».12 Da quel momento Pilato cercò in tutti i modi di liberarlo, ma i capi giudei gli gridarono: «Se liberi questo uomo, non sei amico dellʼimperatore! Infatti, chi si dichiara re si ribella allʼimperatore!»13 A queste parole, Pilato di nuovo fece portar fuori Gesù. Poi si mise a sedere sul banco delle sentenze, nel luogo detto Litòstroto (in ebraico Gabbatà).14 Era circa mezzogiorno della vigilia di Pasqua.Pilato disse alla folla: «Ecco il vostro re!»15 «Toglilo di mezzo!» gridarono quelli. «A morte! Crocifiggilo!»«Come? Devo crocifiggere il vostro re?» chiese Pilato.«Non abbiamo altro re allʼinfuori dellʼimperatore!» gridarono di rimando i capi sacerdoti. 16 Allora Pilato consegnò loro Gesù, perché fosse crocifisso.La crocifissione17 Finalmente erano riusciti nel loro intento! Presero Gesù e lo portarono subito fuori città, ed egli salì fino al luogo detto «il Teschio», in ebraico «Gòlgota», portando sulle spalle la sua croce. 18 Là fu crocifisso insieme con altri due, uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra. 19 Pilato fece mettere sulla croce una scritta che diceva: «Gesù di Nazaret, re dei Giudei». 20 Molti Giudei lessero questa scritta poiché il posto dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città, e la iscrizione fu fatta in ebraico, in latino e in greco.21 Allora i capi sacerdoti dissero a Pilato: «Cambia la scritta. Anziché “Il re dei Giudei”, fai scrivere “Ha detto di essere il re dei Giudei”!» 22 Ma Pilato rispose: «Quello che ho scritto, ho scritto. Resta così comʼè».lascia un commentoSupport the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: “Vado e vi mando il Consolatore”16 Vi ho detto queste cose, perché non siate presi alla sprovvista. 2 Infatti, sarete cacciati dalle sinagoghe, anzi, sʼavvicina il momento in cui quelli che vi uccideranno, crederanno di fare un favore a Dio. 3 Vi tratteranno così, perché non hanno conosciuto il Padre, e neppure me. 4 Ve lo dico ora, perché quando queste cose si avvereranno, vi ricordiate del mio avvertimento. Non ve ne ho parlato prima, perché mi era rimasto ancora un poʼ di tempo da passare con voi.5 Ma ora sto per andarmene da chi mi ha mandato. Nessuno di voi mi chiede dove vado. 6 Ve ne state lì, invece, tristi ed abbattuti per ciò che vi ho detto. 7 Vi dico la verità: per voi è molto meglio che io me ne vada, altrimenti non verrà il Consolatore. Invece, se me ne vado, ve lo manderò.8 Quando sarà qui, egli convincerà il mondo riguardo al peccato, alla giustizia di Dio e al giudizio. 9 Per quanto riguarda il peccato, perché non credono in me. 10 Per la giustizia, perché torno dal Padre e non mi vedrete più. 11 E, infine, per quanto riguarda la liberazione dalla condanna, questa è possibile, perché Satana, il dominatore di questo mondo, è già stato giudicato.12 Vorrei dirvi ancora tante altre cose, ma ora non potreste capire. 13 Quando verrà lo Spirito Santo, Spirito di verità, vi guiderà nella verità senza compromessi, perché non sosterrà le proprie idee, ma vi dirà tutto ciò che ha udito. Non solo, ma vi rivelerà anche le cose future. 14 Egli mi glorificherà e mi renderà onore, facendovi conoscere la mia gloria. 15 Tutte le cose che ha il Padre sono mie; per questo vi ho detto che egli stesso vi farà conoscere la mia gloria.Dolore e gioia16 Fra poco me ne andrò, e non mi vedrete più, ma passerà un altro poʼ di tempo, e poi mi rivedrete».17-18 «Ma che cosa sta dicendo?» chiesero fra loro alcuni discepoli. «Che cosa significa: “Fra poco me ne andrò e non mi vedrete più, ma passerà un altro poʼ di tempo e mi rivedrete, perché me ne vado dal Padre”? Non capiamo che cosa voglia dire».lascia un commentoSupport the show