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La settimana del "Designed in Italy, Made in Australia" e quella della "Cucina italiana nel mondo" sono due degli eventi organizzati dall'Istituto italiano di cultura di Sydney (IIC) per la chiusura delle attività di un 2020 intenso di impegni, malgrado le restrizioni imposte dal COVID-19. Ne parliamo con il direttore dell'IIC, dr. Lillo Guarneri.
Da Raffaello a Fellini, l’Istituto italiano di cultura di Sydney (IIC), per questi ultimi giorni di ottobre ha programmato una miriade di eventi culturali, molti dei quali saranno disponibili online, che includono sei seminari su Raffaello organizzati in collaborazione con la Galleria d’arte del NSW.
Messa a punto all'Istituto di Scienze Industriali di Tokyo una nuova miscela di calcestruzzo e scarti di legno con proprietà meccaniche sorprendenti.La notizia è interessante perché una delle partite più difficili nella lotta al cambiamento climatico riguarda il mondo dei calcestruzzi, di cui ci siamo occupati spesso qui a smart city. La produzione del cemento, infatti, emette molta CO2 non solo perché utilizza energia da fonti fossili, ma perché è sono le stesse reazioni chimiche del processo che trasforma calcare e argilla in cemento a produrre anidride carbonica.Gli scienziati giapponesi hanno però scoperto che seguendo precise proporzioni e precise regole di preparazione (un po' come avviene in pasticceria) è possibile sostituire il cemento utilizzato nel calcestruzzo con materiale di origine legnosa, il cui contenuto di lignina funge da collante senza compromettere, ma anzi aumentando, la resistenza finale del calcestruzzo alle sollecitazioni. Ospite, Luigi Coppola, Professore di "Construction Materials" and "Materials for Maintenance and Repair of Existing Concrete and Masonry Structures" all'università di Bergamo, e President of American Concrete Institute Italy Chapter (ACI-IC)
Quattro ADE all'Istituto Salesiano di Verona. Come ADE siamo soliti andare a fare formazione a Colleghi di questo o di quell'istituto. Questo significa, generalmente, un incontro di tre ore con un workshop pensato per fare in modo che chi partecipa esca con una strategia, un progetto, una attività da poter mettere in atto la mattina successiva in aula. Bene: immagina un gruppo di insegnanti che lavorano insieme su uno specifico progetto, poi moltiplica questi gruppi di lavoro per quattro: un intero istituto che si mobilita per una formazione trasversale per discipline! Quattro ADE hanno fatto vivere all'Istituto Salesiano di Verona un pomeriggio di innovazione e di buone pratiche digitali e sono: Giovanna Busconi, Cristina Pedretti, Domizio Baldini e Fabio Di Nuzzo. Ho avuto la fortuna di essere presente a questi incontri ed essere testimone di quanto stava accadendo nei vari luoghi dell'Istituto deputati a queste attività. Quello che ti propongo oggi è la chiacchierata a commento fatta a seguito delle attività di workshop. Come dico nel podcast, questa è stata la mia prima primissima registrazione: si sente la presenza di saloni immensi. Se perdoni i miei errori di inesperienza, ti prometto che migliorerò col tempo! Nel prossimo episodio: una chiacchierata (la prima di molte, spero) con la Dirigente Laura Biancato, figura di primo rilievo per quanto riguarda l'innovazione digitale nella didattica e non solo! Ti aspetto tra due settimane! .-.-.-. Il concept e la successiva creazione della copertina generale del podcast lo devo a Chiara Guzzetti, che ringrazio di cuore! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/alessandro-gelain0/message
Perche' chi non crede alla scienza ufficiale continua a diffidare delle rassicurazioni ?Perche' non si crede a chi parla di mancanza di nesso causale tra tumori e cellulari ?C'e' un motivo alla base, ben poco affrontato dai media: i diversi metodi usati da chi deve giudicare e da chi, ogni giorno, puo' scegliere.Criteri con finalità diverse, che pero' la scienza ufficiale non considera nemmeno ritenendo solo il proprio affidabile.Da notare che questa differenza, sostanziale, tocca ogni attività umana, anche il nostro lavoro quotidiano. E' una riflessione originale che meriterebbe essere rivalutata e non semplicemente scartata in quanto non scientifica, pur ricordando che non e' scientifica e quindi non certa. L'intervista di dday all'Istituto superiore di sanità e' molto interessante, ed e' qui: https://www.youtube.com/watch?v=4aKM2pmrls8&feature=youtu.be Non vi linko invece i prodotti su Amazon o le app sugli store la cui affidabilità e' pari a zero.
Studenti già nel futuro grazie al nuovo laboratorio. All'istituto agrario Munerati inaugura il laboratorio di trasformazione dei prodotti. Ne parliamo con la docente Vincenza La Porta. Reporter Doc.. tutti i giorni alle 11 e in replica alle 16.00: inc
Che dire? Un momento storico per la nostra scuola. Ascoltare in religioso silenzio e ...sognare! Musica e cinema, aneddoti, simpatia e commozione del più grande maestro della musica applicata allo spettacolo di tutti i tempi.
Da piccola voleva fare l'insegnante di Educazione fisica come suo padre, poi al liceo si è innamorata della Fisica. Adora il mare, ma per il suo lavoro di ricerca sui cambiamenti climatici si occupa di montagna.Si regala spesso il piacere di sedersi tra i banchi con i suoi studenti perché è convinta che ci sia sempre da imparare anche quando si insegna.La prof fantastica del sesto episodio è Elisa Palazzi, insegna Fisica del clima e la trovate al Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino e all'Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR di Torino.
Apriamo la trasmissione con il prof. Carlo Bradaschia dell'INFN di Pisa. Abbiamo saputo che l'interferometro Virgo ha ufficialmente rilevato la sua prima onda gravitazionale, la quarta della collaborazione Ligo-Virgo. Oltre a fargli i complimeti gli chiediamo com'è andata. - Matteo Dell'Acqua è un giovane post-doc all'Istituto di Scienze della Vita diretto da Mario Enrico Pè alla Scuola Superiore Sant'Anna. A fine luglio insieme ad altri colleghi del Sant'Anna, dell'Università di Bologna, dell'Università di Makelle e con la partecipazione di 90 contadini etiopi, ha portato avanti e pubblicato un lavoro gigantesco di selezione partecipativa delle sementi più adatte all'ecosistema in un clima che cambia. Proviamo a farci raccontare qualcosa in più.
"Mamma ucraina, papà romeno, ma il mio futuro è in Italia, è qui che potrò realizzare i miei sogni". Maria Oxana Baci, studentessa all'istituto tecnico a Cinisello Balsamo, Milano. Quando è arrivata in Italia è stata dura, ma ora è contenta di essere riuscita ad integrarsi e ha raccontato la sua storia in un libro.
"Mamma ucraina, papà romeno, ma il mio futuro è in Italia, è qui che potrò realizzare i miei sogni". Maria Oxana Baci, studentessa all'istituto tecnico a Cinisello Balsamo, Milano. Quando è arrivata in Italia è stata dura, ma ora è contenta di essere riuscita ad integrarsi e ha raccontato la sua storia in un libro.
"Sono rappresentante d'istituto a scuola perché mi piace mettermi in gioco e non ho paura delle critiche".Andrea Ricupero, studente all'Istituto tecnico Majorana di Brindisi. Gli piace vestirsi elegante. E' il suo modo di essere trasgressivo. E nel comodino ha "Il nome della rosa" di Umberto Eco.
"Sono rappresentante d'istituto a scuola perché mi piace mettermi in gioco e non ho paura delle critiche".Andrea Ricupero, studente all'Istituto tecnico Majorana di Brindisi. Gli piace vestirsi elegante. E' il suo modo di essere trasgressivo. E nel comodino ha "Il nome della rosa" di Umberto Eco.
Umberto Veronesi, oncologo, ha appena compiuto 89 anni. Da un paio di mesi ha lasciato la direzione scientifica della sua creatura, l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Una struttura che ha fondato nel 1994 dopo aver lavorato per un quarto di secolo all'Istituto dei Tumori, sempre di Milano dove – in modo solitario – sperimentò la sua terapia contro il tumore al seno. E' lì, in quell'ospedale, che inizia la sua storia di oncologo. «La mia – dice Veronesi a Memos – è una storia complessa. Prima di essere chirurgo ero un anatomopatologo, facevo autopsie ed esami al microscopio. La mia passione per il mondo femminile nasce da giovanissimo quando ho perso mio padre e sono cresciuto con mia madre». Veronesi racconta l'inizio contrastato della sua sperimentazione per la cura del tumore al seno. «La presentai ad un congresso dell'OMS a Ginevra. Ricevetti fischi, ingiurie, fui trattato proprio male. Allora, oltre quarant'anni fa, la mastectomia era un dogma assoluto». Il professore ricorda come a quei tempi l'intervento chirurgico parziale che lui proponeva fosse considerato un'eresia. A Memos Veronesi ripercorre le tappe della sua autobiografia (“Il mestiere di uomo”, Einaudi) attraverso i suoi principi (pensiero scientifico autonomo e trasgressivo, etica laica, autodeterminazione) e i diritti che vorrebbe si affermassero nelle società contemporanee (il diritto di non soffrire, alla cura, il diritto all'amore universale, alla genitorialità - omo ed etero -, il diritto di scegliere il momento conclusivo della propria vita).