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5-08-2025. A Novi Ligure si è celebrata la Madonna della Neve (Madonna Lagrimosa). Ecco l'omelia di Mons. Guido Marini, durante la Santa Messa celebrata presso la Chiesa Collegiata.
Omelia del 5 agosto 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250805 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250805martedixviiiordinario2025.m4a Tue 5 Aug 2025 18:30 +0100 Spirituality no
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8247OMELIA XIX DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 12,32-48) di Giacomo Biffi La nostra breve meditazione domenicale è sempre un po' una verifica delle nostre convinzioni e del nostro comportamento alla luce del genuino pensiero del Signore Gesù.Chi infatti si dice cristiano deve sempre fare attenzione che la sua mentalità sia davvero conforme non alle opinioni correnti del nostro tempo né ai nostri pregiudizi incontrollati, ma all'insegnamento totale di Cristo.Il punto che ci viene oggi richiamato è la persuasione che il nostro destino non è racchiuso nei pochi giorni che ci sono dati da vivere sulla terra; che abbiamo tutti un traguardo; che perciò dobbiamo tenere vivo il senso dell'attesa. Siate simili a coloro che aspettano: per chi vuol vivere secondo il Vangelo, è essenziale mantenere desta la tensione interiore verso gli avvenimenti che concluderanno la vicenda umana.Il cristiano sa che la sua storia terminerà con un incontro personale col suo Signore; un incontro che sarà anche un rendiconto e un giudizio e al quale perciò ci si deve ogni giorno preparare: Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese.Se il nostro spirito è ricurvo e attento solo ai fatti della vita terrestre; se evitiamo, perché troppo duro e fastidioso, il pensiero di ciò che ci sarà dopo; se le nostre speranze riguardano soltanto la terra (un maggior benessere economico, una vita più serena, ecc.) non siamo dei veri discepoli di Cristo, perché il vero discepolo di Cristo è "uno che aspetta", è uno che sa di essere in cammino verso una meta, è uno che sul pensiero del traguardo regola tutta quanta la sua corsa.Per chiarire questa verità fondamentale e per farci riflettere su questo punto, Gesù, nella pagina evangelica di oggi, ci propone secondo il suo solito due paragoni.1. TENIAMOCI SEMPRE PRONTI ALL'INCONTRO CON CRISTOIl primo è preso dalle abitudini delle case signorili di una volta, ed è un quadretto molto lontano dal nostro modo attuale di vivere. È la figura di un padrone che è andato a una festa di nozze senza lasciar detto l'ora del suo ritorno. Il buon servitore, dice Gesù, resta in piedi ad attenderlo tutta la notte, per essere pronto ad aprirgli subito la porta di casa, appena sentirà la sua mano bussare.Così è di noi: il nostro padrone è partito ed è andato a festeggiare nella gloria del Padre le nozze eterne tra la divinità e l'umanità, che nella immolazione della sua Pasqua sono state riconciliate e saldate per sempre tra loro. È partito, ma tornerà. Egli verrà nell'ora che non pensiamo. A noi il compito di stare desti e aspettare: nessun giorno della nostra vita deve passare senza il pensiero del ritorno imminente di Cristo.Gesù ci dice anche un'altra cosa, una cosa che nel quadro della parabola è del tutto inverosimile, ma che si avvererà alla lettera per noi, se la fine della vita ci sorprenderà nella fedeltà e nella vigilanza: Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e sarà lui a servirli.E cioè noi entreremo nel Regno di Dio non più come servi, ma come figli del Re che godranno per sempre della sua intimità.2. NON AVREMO NESSUN PREAVVISOIl secondo paragone è ancora più chiaro, ed è comprensibilissimo ai nostri tempi, soprattutto di questi giorni, quando i ladri saccheggiano e devastano gli appartamenti deserti. Nessun ladro - dice Gesù - manda il preavviso con il giorno e con l'ora in cui ha deciso di venire a rubare; il ladro viene sempre all'improvviso. Ebbene, anche il Signore, nella sua visita decisiva, verrà a noi come un ladro.Il che significa che nessuno conosce il momento né della fine del mondo né della fine della sua vita personale. E proprio per questo non ci è consentita nessuna distrazione: tutte le ore dell'esistenza vanno vissute nella fedeltà e nella coerenza col Vangelo di Cristo, perché l'ultima ora non ci sorprenda col cuore inaridito e senza fede, coll'egoismo soffocatore di ogni amore, con l'animo lontano e ribelle al Dio che è la fonte della nostra salvezza.Tenetevi pronti - teniamoci pronti - perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate.
Omelia della XVIII domenica del Tempo Ordinario C. Vanità delle vanità dice Qohelet… tutto è vanità! La vita spesso è inconsistente, è fragile, é vacua… Oggi ci siamo e domani chissà… Ma tutto questo oltre a terrorizzarci, deve anche stimolare in noi una riflessione profonda perché il Vangelo di oggi ci spinge, come sempre, a tirare fuori il meglio di noi… Lo sapremo fare anche di fronte a tutto questo?
Omelia della s. Messa del 3 Agosto 2025, XVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia del 31 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250731 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250731giovedixviiordinario2025.m4a Thu 31 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 0
Omelia della s. Messa del 31 Luglio 2025, Memoria di s. Ignazio di Loyola, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI
Omelia della s. Messa del 30 Luglio 2025, Mercoledì della XVII Settimana del Tempo Ordinario, Anno dispari, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI
26-07-2025 - Apertura del Pellegrinaggio diocesano a Lourdes - Omelia di Mons. Guido Marini by RadioPNR
Omelia del 29 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250729 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250729santimarta,mariaelazzaro2025.m4a Tue 29 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8234OMELIA XVIII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 12,13-31) di Giacomo Biffi Niente fa litigare di più i fratelli delle questioni di eredità. Ci siano da dividere dei palazzi oppure solo dei vecchi mobili, ci siano molti milioni o poche lire, quando si tratta di eredità si finisce sempre col far baruffa. È così dal principio del mondoLa legge mosaica regolava minuziosamente, come le legislazioni moderne, il diritto di successione. Chi si credeva defraudato, si rivolgeva spesso per avere giustizia ai dottori della legge, cioè agli interpreti della Sacra Scrittura.Nell'episodio raccontato dall'odierna pagina di Vangelo, un uomo, privato di quel che gli spettava dalla prepotenza del fratello, si rivolge a Gesù, che ormai è riconosciuto maestro: Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità.Gesù risponde:- con un rifiuto, che ci meraviglia un po';- con un principio sul vero valore dell'uomo;- con una parabola, che ci fa tutti pensare.1) IL RIFIUTO: RISOLVERE ALLA RADICE OGNI PROBLEMA TEMPORALEQuell'uomo chiedeva giustizia. In una delle solite beghe, che sono la gioia degli avvocati e la rovina delle famiglie, aveva ricevuto un sopruso. La sua richiesta era dunque legittima. Eppure Gesù risponde quasi con durezza, dichiarando la sua assoluta incompetenza: O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi? Come? Non gli sta a cuore la giustizia? Non si preoccupa della sorte di chi è oppresso e derubato dall'egoismo? Gli sta più a cuore che non si facciano confusioni; si preoccupa di più che il suo messaggio appaia chiaramente per tutti l'annuncio del Regno di Dio e non, direttamente e per sé, la sistemazione delle cose del mondo. Certo egli è giudice, ma è il Giudice che giudicherà i vivi e i morti, cioè giudicherà ciascuno al termine della vita su tutto ciò che è stato compiuto. Certo egli è mediatore, ma non per le liti tra noi: è l'unico Mediatore tra Dio e gli uomini, che può riconciliarci col Padre. Allo stesso modo la Chiesa immette nel cuore dei popoli, col desiderio del Regno, una invincibile nostalgia di giustizia anche terrena, ma il suo compito primo resta la redenzione del cuore e la salvezza eterna dell'uomo2) IL PRINCIPIO: LA PREMINENZA DELL'ESSERE SULL'AVEREGesù dice: "La vita dell'uomo non dipende dai suoi beni". Cioè: il valore dell'uomo non sta in ciò che egli possiede. C'è qui un radicale contrasto tra la mentalità di Cristo e la mentalità del mondo; contrasto che potrebbe essere espresso dai due verbi più usati della lingua italiana: il verbo "avere" e il verbo "essere". Per il mondo l'uomo vale per quello che ha: "Quanto hai in banca? Hai la casa in montagna? Hai l'automobile fuori serie?". Con queste domande o con altre simili a queste, il mondo classifica un uomo. Per Cristo l'uomo vale per quello che è: "Chi sei? Che cosa sei? Sei vicino a Dio col tuo cuore e col pensiero di ogni giorno? Sei giusto? Sei buono e caritatevole con gli altri?". Con queste domande il Signore ci aiuta a fare una stima di quello che davvero valiamo. Notiamo che l'avere resta sempre esterno all'uomo e dovrà essere presto o tardi completamente abbandonato. L'essere invece è interno a noi e accompagna l'uomo anche di là dalla morte. Perciò il Signore ammonisce: Guardatevi da ogni avidità, cioè da ogni smodato desiderio di avere. Preoccupatevi invece di essere, cioè di crescere nella vostra ricchezza interiore.3) LA PARABOLA: NESSUNO PUÒ ELUDERE IL GIUDIZIO SULLA PROPRIA VITA Per farci capire bene questa verità, Gesù racconta con stile molto vivace il caso (così frequente anche ai nostri giorni) di un uomo ricco, che ha passato tutta una vita ad accumulare ricchezze e viene improvvisamente strappato ai suoi compiacimenti e alle sue fantasticherie da un piccolo colpo notturno, col quale la sua esistenza terrena bruscamente si conclude. Andava, quell'uomo, delineando un programma che sembra essere quello degli italiani a ferragosto: "Riposati, mangia, bevi, datti alla gioia". È un programma sbagliato? È piuttosto un programma incompleto. Nella vita organizzata così, sembra non ci sia nessun posto né per Dio né per i fratelli che sono nella necessità. Va rilevato anche il fatto che quest'uomo ragionava tra sé. Il suo è un monologo: sia quando pensa agli affari (magazzini, raccolto), sia quando pensa al riposo e al divertimento (mangiare, bere, stare allegri), non ha interlocutori, è solo con se stesso. Non parla né con Dio nella preghiera né con gli altri nelle opere di misericordia. Proprio per questo è stolto. Ma Dio gli disse: Stolto. Drammatica è questa finale del racconto con l'intervento della voce divina che risona nella notte. Dio è un interlocutore che sta zitto a lungo, ma, quando ha deciso, si inserisce di prepotenza nei nostri monologhi. Anche coloro che sembrano averlo escluso definitivamente dalla loro vita, e non si interrogano mai sulla sua volontà, quando meno se lo aspettano se lo troveranno davanti; alla fine dovranno ascoltare il suo parere sulla loro esistenza e sui loro progetti, e non potranno chiudergli la bocca. Per questo conviene abituarsi a parlare con lui fin da adesso, così che la sua voce non abbia un giorno a costituire una brutta sorpresa.
Omelia del 28 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250728 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250728lunedixviiordinario2025.m4a Mon 28 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00
Pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Santa Messa nella Basilica di San Pio X. Omelia di mons. Marini
Omelia della s. Messa del 28 Luglio 2025, Lunedì della XVII Settimana del Tempo Ordinario, Anno dispari, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI
Omelia del 27 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250727 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250727domenicaxviiordinario2025.m4a Sun 27 Jul 2025 07:30 +0100 Spirituality no 0
Omelia della s. Messa del 26 Luglio 2025, XVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia del 25 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250725 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250725sangiacomo,apostolo2025.m4a Fri 25 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8232OMELIA XVII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 11,1-13) di Giacomo Biffi Una riflessione sulla preghiera del "Padre nostro".La pagina evangelica di oggi ci offre un'eccellente occasione per riflettere sulla preghiera che Gesù ci ha insegnato e che noi recitiamo ogni giorno: e che proprio per questo può essere un po' spenta dall'abitudine e come privata della sua originaria incisività. È anche un'occasione per riflettere su tutto il nostro modo di pregare: Gesù, infatti, più che regalarci una formula, ha voluto insegnarci uno stile di preghiera e insieme indicarci i contenuti della preghiera cristiana. PADRE NOSTRO: l'autentica preghiera cristiana è sempre rivolta a Dio, fonte di tutto l'essere e traguardo di tutte le esistenze. Se talvolta ci rivolgiamo ai santi, lo facciamo come si fa con dei fratelli, dai quali si sollecita un po' d'aiuto e un po' di comprensione. Ma solo a Dio noi possiamo e dobbiamo rivolgerci con l'offerta di tutto quello che siamo; la preghiera vera, infatti, non consiste tanto nella molteplicità delle parole, ma nella donazione interiore di tutto il nostro essere al nostro Creatore, donazione che nell'orazione diventa sempre più consapevole, più generosa, più completa. PADRE: ci vuole un bel coraggio a chiamare Dio col nome di padre. "Osiamo dire", ci fa pronunciare con grande finezza la Chiesa. Questo coraggio noi giustamente l'abbiamo, perché siamo "di Cristo", cioè non solo apparteniamo a lui, ma siamo in lui e partecipiamo in Cristo alla sua natura filiale. In forza della nostra incorporazione nell'Unigenito di Dio, il padre di Gesù diventa nostro padre. Per questa ragione, ogni vera preghiera che noi rivolgiamo a Dio si appoggia alla mediazione del Signore Gesù, Figlio di Dio e nostro fratello, come facciamo nelle orazioni che il sacerdote pronuncia nella messa a nome di tutti.VENGA IL TUO REGNO: chi ama Dio come un padre, non può non sentirsi a disagio in questo mondo, e come ferito dall'indifferenza e dall'estraneità che il mondo ostenta nei confronti del suo Creatore. L'apparente assenza di Dio da questo mondo suscita nel nostro cuore - se è un cuore dove c'è un po' d'amore - la nostalgia di un mondo diverso, dove la gloria di Dio si manifesterà apertamente; in una parola, la nostalgia del Regno. Il che significa che ogni preghiera cristiana non può restare continuamente ripiegata nell'elenco delle nostre necessità, ma deve essere anche mossa e animata dal desiderio e dalla speranza del Regno.SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ: suggerendoci questa richiesta - terribile, spaventosa richiesta, che noi ripetiamo troppo incautamente, salvo a protestare quando Dio ci prende sul serio -. Gesù ci ricorda che la preghiera non è tanto un mezzo per piegare Dio alla nostra volontà, ma è piuttosto un tentare di disporci a piegare noi stessi ai voleri di Dio. Colui che veramente, sostanzialmente prega, non è uno che tenta di far prevalere i propri voleri; è, invece, uno che si arrende alle esigenze di Dio e si decide ad accoglierle anche quando sono contrastanti coi nostri piccoli progetti e con la nostra corta pazienza.IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO: nel pane è come riassunto e simboleggiato tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno ogni giorno: il cibo, l'aria, la luce, il coraggio, la speranza, la conoscenza dei motivi per cui si vive, un po' d'affetto da parte di qualche persona amica, un po' di pace interiore. Tutte cose che durano poco, che si consumano in fretta, e che proprio per questo ogni giorno ci devono essere date. La nostra autonomia è molto limitata: nonostante le orgogliose sicurezze di certi momenti dell'esistenza, noi non siamo capaci di stare a lungo in piedi da soli. Per questo nella preghiera riconosciamo questa nostra povertà, questa nostra precarietà, e chiediamo al Padre che è nei cieli il suo aiuto quotidiano.In particolare, abbiamo bisogno quotidianamente di essere perdonati, perché ogni giorno sbagliamo. Col pane, dobbiamo ricevere la nostra quotidiana razione di misericordia. Perciò preghiamo: Rimetti i nostri debiti. Perciò ci impegniamo a non essere noi stessi avari di misericordia verso i nostri fratelli: Come noi li rimettiamo ai nostri debitori.Il "Padre nostro" è preghiera bella, facile, semplice da dire; difficile e ardua da vivere nella verità della nostra vita di ogni giorno. Il Signore Gesù che ce l'ha suggerita ci doni la forza di tentare ogni giorno di conformare i nostri sentimenti e le nostre azioni alla sua divina bellezza.
Omelia del 22 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250722 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250722santamariamaddalena2025.m4a Tue 22 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
Omelia della XVI domenica del Tempo Ordinario C. Due sorelle, una contro l'altra, o due sorelle facce della stessa medaglia? Cosa avranno da insegnarci mai, una donna affannata dei molti servizi, e un'altra che sembra disinteressarsi completamente delle faccende domestiche? A volte, i volti del Vangelo che sembrano più anonimi, sono quelli che hanno da insegnarci le cose più grandi per la nostra vita cristiana… Lasciamoci toccare da queste due sorelle, e lasciamoci ispirare ciò che hanno da comunicare al nostro cuore.
Omelia della s. Messa del 22 Luglio 2025, Festa di santa Maria Maddalena, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia della s. Messa del 21 Luglio 2025, Festa di san Lorenzo da Brindisi, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia del 20 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250720 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250720domenicaxviordinario2025.m4a Sun 20 Jul 2025 10:30 +0100 Spirituality no 00
Omelia della s. Messa del 19 Luglio 2025, XVI Domenica del Tempo Ordinario, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia del 18 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250718 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250718venerdixvordinario2025.m4a Fri 18 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
Omelia della s. Messa del 18 Luglio 2025, Venerdì della XV Settimana del Tempo Ordinario, Anno dispari, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI
16-07-2025 - Madonna del Monte Carmelo - Omelia di Mons. Guido Marini by RadioPNR
Omelia del 15 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250715 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250715martedixvordinario2025.m4a Tue 15 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8206OMELIA XVI DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 10,38-42) di Giacomo Biffi L'episodio raccontatoci dalla pagina di Luca, che abbiamo ascoltato, è tra i più suggestivi di tutta la narrazione evangelica.Ha un'ambientazione, per così dire, casalinga. Siamo a Betania, la località che il viaggiatore proveniente dal deserto di Giuda incontra poco prima di arrivare a Gerusalemme. Gesù, che ha percorso proprio quel cammino spossante, ha colto con gioia la possibilità di riposarsi un po' in una dimora accogliente, prima di affrontare ancora una volta il tumulto della capitale e le fatiche della sua missione.E con gioia e cordialità è stato ospitato da Marta, una massaia solerte, che viveva con una sorella minore di nome Maria. Qui non compare, ma dal Vangelo di Giovanni sappiamo che lì vicino abitava anche un fratello di nome Lazzaro: tutti e tre i fratelli erano legati al Maestro di Nazaret da una solida e devota amicizia.Con l'incarnazione, il Figlio di Dio si è fatto un uomo vero e completo: ha un cuore capace di affetto, e niente di ciò che è autenticamente e positivamente umano gli è estraneo. Quello dell'amicizia è appunto uno dei valori dell'esistenza che egli ha voluto sperimentare.Noi siamo commossi di fronte al Creatore dell'universo - colui che infinitamente trascende tutti gli esseri che prendono vita da lui - che assume questi vincoli di familiarità e di benevola comunione con le sue creature.L'amicizia - dicevano già gli antichi - o nasce tra uguali o rende uguali coloro che entrano nel suo gioco e nella sua logica: nella figura di un Dio che si fa nostro amico è implicitamente annunciato e fondato il nostro destino di partecipi della divina natura (2 Pt 1,3), per usare le coraggiose parole della seconda Lettera di Pietro.Ma è incantevole anche la scena dell'Unigenito del Padre che per cercarci si è fatto viandante e ha per corso le accaldate e polverose strade di Palestina, nella speranza di essere ospitato, ristorato, consolato da noi. Non solo dunque con l'amicizia si è a noi assimilato, ma addirittura ha voluto farsi bisognoso di noi.GESÙ CHIEDE DI ESSERE OSPITATO NEL NOSTRO CUOREIo sto alla porta e busso (cf. Ap 3,20), egli dice a ciascuno di noi. Ci prega, cioè, di fargli un po' di posto nella nostra esistenza, di dargli un po' del nostro tempo, di prestargli un po' della nostra attenzione. Di fronte a questa condiscendenza di colui che è l'Asso luto e l'Incondizionato, sembra incredibile che ci siano cristiani che non sappiano trovare quotidianamente qualche minuto per lui e non sappiano donar gli neppure un'ora del giorno che è suo (e perciò si chiama "domenica").Sembra incredibile - deve dire ciascuno di noi - che io sia così lento e anzi restio a spalancargli il mio cuore, per godere della fortuna insperata di un'intimità con lui, fortuna che ci è stata formalmente promessa: Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, e a tu per tu noi ceneremo insieme (ibid.).Non solo dunque un ospite vuol essere Gesù, ma addirittura un mendicante sulla soglia della nostra casa: un mendicante che chiede solo un po' d'amore. Non vuole le nostre cose, vuole noi: vuole i nostri pensieri, i nostri sentimenti, la totalità di quello che siamo.È però un insolito mendicante: più che ricevere, dona; più che farsi aiutare, arricchisce; più che essere accettato, ci accetta e ci innesta nella sua stessa realtà. Ci conviene quindi affrettarci ad aprirgli, perché - dice sant'Ambrogio - «Tutto abbiamo in Cristo. Ogni anima gli si avvicini. O che sia malata per i peccati del corpo o come inchiodata dai desideri monda ni oppure ancora imperfetta, ma sulla via della perfezione grazie all'assidua meditazione..., ogni anima è in potere del Signore, e Cristo è tutto per noi. Se vuoi curare una ferita, egli è medico; se sei riarso dalla febbre, è fontana; se sei oppresso dall'iniquità, è giusti zia; se hai bisogno di aiuto, è forza; se temi la morte, è vita; se desideri il cielo, è via; se fuggi le tenebre, è luce; se cerchi cibo, è alimento. Dunque "gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia"» (De virginitate 99).LE PREOCCUPAZIONI TERRENE NON DEVONO SOFFOCARE LA NOSTRA TENSIONE VERSO LA VERITÀDue immagini di donna ci sono offerte come modello di questo riconoscimento della totalità di Cristo e della perfetta adesione a lui.Maria appare come colei che più intimamente è affascinata dalla bellezza di questo mistero: il mistero di un Dio che si fa pellegrino, ospite, amico; un mistero che verosimilmente lo stesso Gesù le sta a poco a poco rivelando con voce ammaliante, mentre lei è seduta ai suoi piedi, dimentica di ogni altra incombenza.Marta ci insegna che bisogna anche darci da fare perché il Signore sia degnamente ospitato; diventi cioè una presenza efficace non solo nel segreto della nostra coscienza, ma anche nell'umanità in cui viviamo.Non viene rimproverata per il suo lavoro, senza del quale quella sera Gesù non avrebbe neppur cenato; piuttosto viene illuminata perché le molte preoccupazioni terrene non arrivino a far dimenticare il senso ultimo e la ragione vera di ciò che si compie. E viene anche dolcemente corretta perché non sia tentata di disistimare la tensione verso la contemplazione della verità salvifica e della sapienza eterna: Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta (Lc 10,42).«Preoccupiamoci anche noi - dice ancora sant'Ambrogio - di possedere ciò che nessuno ci possa togliere, prestando un ascolto non superficiale, ma diligente; infatti perfino i semi della parola celeste sono anch'essi portati via, se vengono gettati lungo la strada.Ti sospinga, come Maria, il desiderio della sapienza: questa infatti è l'opera più grande, questa è l'opera più perfetta; e la sollecitudine per il ministero non ti distolga dal conoscere la parola celeste. Non criticare quindi e non pensare che perdano il tempo coloro che vedi dedicarsi alla sapienza» (In Lucam VII,85). In fondo, l'esortazione più immediata e decisiva che ci viene da questa pagina, è il richiamo a un principio che Gesù ha chiaramente proposto, ma che noi siamo spesso nel nostro comportamento inclini a dimenticare: Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose vi saranno date in aggiunta (Mt 6,33).Nel Regno di Dio, cioè nella vita senza fine - nota sant'Agostino - non ci sarà più la fatica dell'essere immersi nella molteplicità logorante delle cose e dei problemi; ci sarà invece per sempre l'unificazione di tutte le cose nella carità: «Transit labor multitudinis et remanet caritas unitatis».Il Signore ci conceda di anticipare già adesso questa felice semplificazione del nostro spirito e della sua attività; di non disperderci nelle molte sollecitudini e nelle molte attrattive che passano e deludono; di indirizzare ogni nostra interiore facoltà al pensiero e alla speranza del Regno di Dio.
Omelia della s. Messa del 15 Luglio 2025, Festa di san Bonaventura da Bagnoregio, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia del 14 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250714 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250714lunedixvordinario2025.m4a Mon 14 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:0
Omelia della s. Messa del 13 Luglio 2025, XV Domenica del Tempo Ordinario, Anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Omelia della XV domenica del Tempo Ordinario C. Capire chi è il prossimo da amare non è cosa scontata in un mondo come quello di oggi dove televisione, media e social creano spauracchi di nemici ogni giorno diversi. Se dovessimo dare ascolto a quello che ci viene detto, dovremmo odiare tutti, perché un giorno o l'altro tutti diventeranno nostri nemici… Ma allora, come capire chi è il mio prossimo? Quanto ha da insegnarci il Vangelo di oggi…
Omelia del 11 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250711 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250711sanbenedetto,abate,patronod'europa2025.m4a Fri 11 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 10 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250710 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250710giovedixivordinario2025.m4a Thu 10 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00
Omelia della XIV domenica del Tempo Ordinario C. Campi di grano invece che deserti sconfinati… Mondi possibili invece che desolazione e pianto… Quanto cambia la realtà a seconda di ciò su cui scegliamo di puntare l'attenzione? Forse il Vangelo continua ad essere davvero l'unica vera rivoluzione necessaria!
Omelia del 9 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250709 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250709mercoledixivordinario2025.m4a Wed 9 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 7 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250707 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250707lunedixivordinario2025.m4a Mon 7 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
Omelia del 6 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250706 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250706domenicaxivordinario2025.m4a Sun 6 Jul 2025 11:30 +0100 Spirituality no 00
Omelia del 1 luglio 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250701 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250701martedixiiiordinario2025.m4a Tue 1 Jul 2025 18:30 +0100 Spirituality no 0
Omelia del 29 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250629 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250629santipietroepaolo,apostoli2025.m4a Sun 29 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 27 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250627 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250627venerdixiiordinario2025.m4a Fri 27 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00
Omelia del 25 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250625 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250625mercoledixiiordinario2025.m4a Wed 25 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 24 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250624 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250624nativitadisangiovannibattista2025.m4a Tue 24 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 23 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250623 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250623nativitadisangiovannibattista-messavespertina2025.m4a Mon 23 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 22 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250622 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250622santissimocorpoesanguedicristo2025.m4a Sun 22 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no
Omelia del 20 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250620 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250620venerdixiordinario2025.m4a Fri 20 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
Omelia del 18 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250618 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250618mercoledixiordinario2025.m4a Wed 18 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no 0
Omelia del 17 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250617 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250617martedixiordinario2025.m4a Tue 17 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:
Omelia del 16 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250616 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250616lunedixiordinario2025.m4a Mon 16 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no 00:0