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Venticinque. 1997-2022: gli anni che hanno rivoluzionato la musica italiana
Lo Stato Sociale, turisti della discografia "I binari dividono in due questa città, da una parte c'è la Bolognina, il quartiere popolare dove vivono alcuni di noi, dall'altra il centro. Questo è un quasi come se fosse un confine".Inizia da qui la nostra chiacchierata con Lo Stato Sociale, protagonisti della quinta e ultima puntata della terza stagione di Venticinque prima della pausa estiva. Inizia da un luogo fondamentale per la loro città e – ahinoi – per la storia italiana: la Stazione di Bologna. Quel confine, evocato da Bebo e Albi durante la nostra chiacchierata, i regaz lo hanno varcato più volte, metaforicamente e non. Perché LSS è stato facilitatore, pioniere o forse cavia di molti degli stravolgimenti accaduti alla discografia italiana nell'ultimo quindicennio. Li rievocheremo tutti, in una puntata collettiva (presto Lodo, Checco e Carota si uniscono al gruppo) e on the road. Che parte dal Panenka, il loro primo live club, per approdare a piazza Maggiore, spingersi fin al Pala Dozza, il primo vero "palazzetto dell'indie", e arrivare nella sede di Garrincha, per raccontare un'esperienza "altra" nella musica italiana, fatta di balotte e qualche volta scazzi, di picchi di popolarità e risacche, cazzeggio e ideologia. Una storia, comunque la si voglia prendere, che ha aperto degli spazi. Per tutti quanti. Venticinque. 1997-2022: gli anni che hanno rivoluzionato la musica italiana è un podcast prodotto da LifeGate Radio e Rockit ed è disponibile su tutte le piattaforme di streaming. 25 anni. 25 artisti. 25 storie. Un viaggio nel tempo e nello spazio per incontrare le persone che hanno rivoluzionato la musica nel nostro Paese. Scritto da Dario Falcini, Giacomo De Poli e Marco Rip. Un ringraziamento speciale a Garrincha Dischi, Matteo Costa Romagnoli, Eleonora Conti, Help Media Pr e Ivonne Ucci. * Questa puntata è dedicata alla memoria di Matteo Costa Romagnoli, fondatore di Garrincha Dischi e "sesto membro" dello Stato Sociale, una delle figure più importanti della musica indipendente in Italia degli ultimi anni. Matteo ha organizzato assieme a noi, come sempre, ogni aspetto delle registrazioni e ci ha accompagnato durante una bellissima giornata fatta di birrette, risate e qualche paranoia tra amici. Mandiamo un abbraccio a tutti coloro che gli hanno voluto bene.
Il 23 aprile 2022 Wu Ming 1 ha partecipato a un ricordo collettivo di Valerio Evangelisti nell'ambito dell'evento di strada «Oltre il ponte – festa partigiana», svoltosi alla Bolognina, all'incrocio tra via Ferrarese e via Algardi. Wu Ming 1 ha parlato dell'uso del fantastico e del soprannaturale nei libri di Valerio (in particolare nella «Trilogia del Metallo»: Metallo urlante, Black Flag e Antracite). La visione, il sogno e l'evocazione di spiriti erano al tempo stesso componenti imprescindibili della poetica evangelistiana, strumenti d'indagine della realtà e, last but not least, espressione di una critica dello scientismo tecnocratico. Lo stesso scientismo che ha fatto strame dell'intelligenza nel biennio 2020–2021, quelli della gestione pandemica che anche Valerio ha pubblicamente avversato. A seguire, la lettura di un racconto del 2003 con protagonista il pistolero e stregone Pantera, sacerdote del Palo Mayombe: Città di metallo e luci.La qualità della registrazione non è eccelsa, è stato usato un telefonino, ma dovrebbe capirsi tutto. Buon ascolto.
Locomotive Breath Rock Army: MAGENTA#9 Presentano "Ceffi Della Bolognina" Album d'esordio per i vincitori di Sanremo Rock 2020 con il brano "Non Si Puo" Puro Rock Italiano da non perdere.
Conversazione sul Pci (seconda puntata, ieri la prima). Cent'anni fa nasceva il Partito Comunista d'Italia e trent'anni fa il Pci decideva di sciogliersi. Una storia lunga che ha riguardato milioni e milioni di persone in Italia. Una storia che è un pezzo fondamentale della biografia civile e politica di questo paese nel corso di settant'anni. I suoi leader, tutti uomini, sono stati Bordiga e Gramsci, Togliatti e Longo, Berlinguer e Natta fino all'ultimo segretario Occhetto. Il Pci, il partito dell'antifascismo, della Costituzione repubblicana e poi della via italiana al socialismo. Il partito che ha vacillato di fronte ai fatti di Ungheria e Praga. Il partito del compromesso storico e delle lotte per i diritti, il partito della questione morale. Il conflitto con i movimenti e gli intellettuali. Fino al crollo del Muro di Berlino, la Bolognina, la Cosa, lo scioglimento nel congresso del febbraio 1991, a pochi mesi dalla dissoluzione dell'Urss. Una lunga storia che Memos ha cercato di ripercorrere in buona parte con lo storico Angelo D'Orsi, allievo di Norberto Bobbio e biografo di Antonio Gramsci.
Conversazione sul Pci (seconda puntata, ieri la prima). Cent’anni fa nasceva il Partito Comunista d’Italia e trent’anni fa il Pci decideva di sciogliersi. Una storia lunga che ha riguardato milioni e milioni di persone in Italia. Una storia che è un pezzo fondamentale della biografia civile e politica di questo paese nel corso di settant’anni. I suoi leader, tutti uomini, sono stati Bordiga e Gramsci, Togliatti e Longo, Berlinguer e Natta fino all’ultimo segretario Occhetto. Il Pci, il partito dell’antifascismo, della Costituzione repubblicana e poi della via italiana al socialismo. Il partito che ha vacillato di fronte ai fatti di Ungheria e Praga. Il partito del compromesso storico e delle lotte per i diritti, il partito della questione morale. Il conflitto con i movimenti e gli intellettuali. Fino al crollo del Muro di Berlino, la Bolognina, la Cosa, lo scioglimento nel congresso del febbraio 1991, a pochi mesi dalla dissoluzione dell’Urss. Una lunga storia che Memos ha cercato di ripercorrere in buona parte con lo storico Angelo D’Orsi, allievo di Norberto Bobbio e biografo di Antonio Gramsci.
Conversazione sul Pci. Cent'anni fa nasceva il Partito Comunista d'Italia e trent'anni fa il Pci decideva di sciogliersi. Una storia lunga che ha riguardato milioni e milioni di persone in Italia. Una storia che è un pezzo fondamentale della biografia civile e politica di questo paese nel corso di settant'anni. I suoi leader, tutti uomini, sono stati Bordiga e Gramsci, Togliatti e Longo, Berlinguer e Natta fino all'ultimo segretario Occhetto. Il Pci, il partito dell'antifascismo, della Costituzione repubblicana e poi della via italiana al socialismo. Il partito che ha vacillato di fronte ai fatti di Ungheria e Praga. Il partito del compromesso storico e delle lotte per i diritti, il partito della questione morale. Il conflitto con i movimenti e gli intellettuali. Fino al crollo del Muro di Berlino, la Bolognina, la Cosa, lo scioglimento nel congresso del febbraio 1991, a pochi mesi dalla dissoluzione dell'Urss. Una lunga storia che Memos ha cercato di ripercorrere in buona parte con lo storico Angelo D'Orsi, allievo di Norberto Bobbio e biografo di Antonio Gramsci. Quella di oggi è la prima di due puntate. La seconda, domani.
Conversazione sul Pci. Cent’anni fa nasceva il Partito Comunista d’Italia e trent’anni fa il Pci decideva di sciogliersi. Una storia lunga che ha riguardato milioni e milioni di persone in Italia. Una storia che è un pezzo fondamentale della biografia civile e politica di questo paese nel corso di settant’anni. I suoi leader, tutti uomini, sono stati Bordiga e Gramsci, Togliatti e Longo, Berlinguer e Natta fino all’ultimo segretario Occhetto. Il Pci, il partito dell’antifascismo, della Costituzione repubblicana e poi della via italiana al socialismo. Il partito che ha vacillato di fronte ai fatti di Ungheria e Praga. Il partito del compromesso storico e delle lotte per i diritti, il partito della questione morale. Il conflitto con i movimenti e gli intellettuali. Fino al crollo del Muro di Berlino, la Bolognina, la Cosa, lo scioglimento nel congresso del febbraio 1991, a pochi mesi dalla dissoluzione dell’Urss. Una lunga storia che Memos ha cercato di ripercorrere in buona parte con lo storico Angelo D’Orsi, allievo di Norberto Bobbio e biografo di Antonio Gramsci. Quella di oggi è la prima di due puntate. La seconda, domani.
Bologna Sonora è un primo tentativo di mappatura audio della città. Il podcast presentato è il risultato ottenuto da materiale registrato di fronte alla pescheria Brunelli in via Drapperie nel Quadrilatero di Bologna, e in due luoghi della Bolognina, nei dintorni di via Ferrarese. Trattasi di puro field recording, modificato in postproduzione, al quale sono stati aggiunti altri suoni e ritmi per cercare di creare una sorta di narrazione all’interno di un panorama sonoro. I 5 minuti e 30 sono divisi in due quadri, il primo intitolato “Un chilo di bamba”, il secondo “Maschi”.
30 anni dall'inizio della fine del PCI: la svolta della Bolognina. In diretta da Bologna, e da Milano dal circolo Pd Aldo Aniasi ai tempi sezione del PCI. Microfono Aperto con gli ascoltatori.
30 anni dall'inizio della fine del PCI: la svolta della Bolognina. In diretta da Bologna, e da Milano dal circolo Pd Aldo Aniasi ai tempi sezione del PCI. Microfono Aperto con gli ascoltatori. (terza parte)
30 anni dall'inizio della fine del PCI: la svolta della Bolognina. In diretta da Bologna, e da Milano dal circolo Pd Aldo Aniasi ai tempi sezione del PCI. Microfono Aperto con gli ascoltatori. (terza parte)
Domenica di FESTA all'ippodromo Arcoveggio di Bologna con le FELSINARIE e la TQQ a fare da cornice all'evento del G.P:ANACT (per la prima volta a Bologna) e del suo FILLY.Big MO e BOB raccontano di questa giornata ovviamente spaziando anche su altri argomenti ippici .... e non solo!
1)Invasioni di campo. Salvini, per la seconda volta, convoca le parti sociali e tenta di clonare i poteri del capo del governo Conte a proprio vantaggio. A cosa punta? Luca Alessandrini, storico, direttore dell'Istituto Parri di Bologna. 2) Bologna, lo sgombero dello spazio pubblico autogestito Xm24 alla Bolognina. Il sindaco Merola (Pd) offre una trattativa con gli attivisti per trovare una nuova sede. Con Damiana Aguiari, di Radio Città del Capo e Andrea di Xm24.
1)Invasioni di campo. Salvini, per la seconda volta, convoca le parti sociali e tenta di clonare i poteri del capo del governo Conte a proprio vantaggio. A cosa punta? Luca Alessandrini, storico, direttore dell’Istituto Parri di Bologna. 2) Bologna, lo sgombero dello spazio pubblico autogestito Xm24 alla Bolognina. Il sindaco Merola (Pd) offre una trattativa con gli attivisti per trovare una nuova sede. Con Damiana Aguiari, di Radio Città del Capo e Andrea di Xm24. (prima parte)
1)Invasioni di campo. Salvini, per la seconda volta, convoca le parti sociali e tenta di clonare i poteri del capo del governo Conte a proprio vantaggio. A cosa punta? Luca Alessandrini, storico, direttore dell’Istituto Parri di Bologna. 2) Bologna, lo sgombero dello spazio pubblico autogestito Xm24 alla Bolognina. Il sindaco Merola (Pd) offre una trattativa con gli attivisti per trovare una nuova sede. Con Damiana Aguiari, di Radio Città del Capo e Andrea di Xm24. (prima parte)
Le elezioni della Lega e dei Verdi nell'anno della caduta del muro di Berlino, della svolta della Bolognina ma anche della vittoria della Jugoslavia all'Eurovision Song Contest
Quest'oggi torniamo a staccarci dal mondo del calcio, per addentrarci in quello della box! Infatti, intervisteremo Alessandro, membro della Bolognina Box, una delle tante palestre popolari che si possono trovare nella realtà di Bologna. Sarà una puntata da KO!!!!
ATTENZIONE! Infami fascisti hanno messo dentro il nostro compagno dj Patrizio, rinchiudendolo nel carcere della comunità di Vincenzo Mussoli in combutta con Gladio, il gruppo Bilderberg, Kossiga e quell'infame dell'educatore del Sert di Santa Viola Maurizio di Padova. Domani, sabato 14 Marzo, tutti i compagni sono chiamati a partecipare al grande presidio anti-fascista e anti-TSO in via Sebastiano Serlio, davanti alla sede, già attaccata dagli infami barilla. Inizio presidio alle ore 14:00, portate bandiere, Moretti e tanta libertà! Dj Patrizio LIBERO!!! La puntata di oggi è presentata dal compagno di Palermo Resonancedj, che in accordo col coordinamento antifascista della Bolognina ha deciso di portare avanti l'inarrestabile lotta di Patrizio e di tutti gli oppressi del mondo. Con lui sarà Rostagno, sciamano pranoterapeuta e psicolauta del Palermitano che ci svelerà le forze oscure dietro l'arresto e l'oscena catena di Patrizio. Buon ascolto e forza compagni Playlist di oggi: 1- Chairs ( now Ak'chamel ) - Winged Chupacabra ( SR064 : CHAIRS | "Buzzing Surgeon's Air Drill" ) 2- Chairs ( now Ak'chamel ) - Groutta ( SR047 : CHAIRS | “Puppet State Shaman” ) 3- Kenji Siratori + DBPIT - 02 ( SR015 : DBPIT - Kenji Siratori | Outerlarvas ) 4- Resonancedj - Wind ( SR111 : Resonancedj | The Elements ( 2014 ) 5- Monkeeastronaut - Gates of Neptune ( Monkeeastronaut ) 6- The Sun Through A Telescope - Darkyard ( SR053 : The Sun Through A Telescope | “Summer Darkyard” )
«Tutto è possibile». Fu la risposta di Achille Occhetto, l'ultimo segretario del Pci, al cronista dell'Unità Walter Dondi che voleva sapere se il Partito comunista si stesse avviando ad una svolta storica come il cambiamento del suo nome. Era il 12 novembre del 1989 e quella risposta di Occhetto, ribadita per tre volte di fronte all'insistenza del cronista, fu l'inizio della fine del Partito comunista italiano. A Memos la testimonianza dell'allora cronista dell'Unità Walter Dondi che raccolse quelle parole di Occhetto passate poi alla storia come “la svolta della Bolognina”. Da allora cominciò una nuova “diaspora” nella sinistra italiana che arriva fino ad oggi. Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso e blogger su “Piovono rane”, l'ha ricostruita in un libro uscito l'estate scorsa: “La diaspora. Dov'è oggi la sinistra italiana” (Imprimatur Editore).
«Tutto è possibile». Fu la risposta di Achille Occhetto, l'ultimo segretario del Pci, al cronista dell'Unità Walter Dondi che voleva sapere se il Partito comunista si stesse avviando ad una svolta storica come il cambiamento del suo nome. Era il 12 novembre del 1989 e quella risposta di Occhetto, ribadita per tre volte di fronte all'insistenza del cronista, fu l'inizio della fine del Partito comunista italiano. A Memos la testimonianza dell'allora cronista dell'Unità Walter Dondi che raccolse quelle parole di Occhetto passate poi alla storia come “la svolta della Bolognina”. Da allora cominciò una nuova “diaspora” nella sinistra italiana che arriva fino ad oggi. Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso e blogger su “Piovono rane”, l'ha ricostruita in un libro uscito l'estate scorsa: “La diaspora. Dov'è oggi la sinistra italiana” (Imprimatur Editore).
«Tutto è possibile». Fu la risposta di Achille Occhetto, l'ultimo segretario del Pci, al cronista dell'Unità Walter Dondi che voleva sapere se il Partito comunista si stesse avviando ad una svolta storica come il cambiamento del suo nome. Era il 12 novembre del 1989 e quella risposta di Occhetto, ribadita per tre volte di fronte all'insistenza del cronista, fu l'inizio della fine del Partito comunista italiano. A Memos la testimonianza dell'allora cronista dell'Unità Walter Dondi che raccolse quelle parole di Occhetto passate poi alla storia come “la svolta della Bolognina”. Da allora cominciò una nuova “diaspora” nella sinistra italiana che arriva fino ad oggi. Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso e blogger su “Piovono rane”, l'ha ricostruita in un libro uscito l'estate scorsa: “La diaspora. Dov'è oggi la sinistra italiana” (Imprimatur Editore).
Radio Giap Rebelde - l'audioteca di Wu Ming - Archivio 2011 - 2016
Il 14 aprile 2013, a Bologna, tra le cinquecento e le seicento persone hanno riempito il piazzale dell’XM24 per assistere al racconto del murale di Blu ormai noto come “Occupy Mordor”. Si tratta di una vera e propria “barricata artistica” a difesa di uno spazio sociale minacciato dalla gentrification del quartiere Bolognina. Dove sedevano tutte quelle persone, il Comune di Bologna vuole realizzare una rotatoria, spianando un terzo del centro sociale.Blu – che ha affrescato un’intera facciata della Tate Modern di Londra e sull’Observer è stato inserito tra gli autori delle 10 migliori opere d’arte di strada al mondo – ha opposto allo scempio un paradosso, regalando all’XM24 e alla città intera un’opera il cui mero valore economico, con ogni probabilità, supera quello dell’intervento urbanistico. Quanto al valore estetico, politico e storico, è incalcolabile e incommensurabile. Il racconto di Wu Ming 4 è durato un’ora e un quarto. Ecco una sintesi video di una ventina di minuti e la registrazione audio completa, ascoltabile mentre si esplora il dipinto. Per questi materiali ringraziamo Radio Città del Capo e, soprattutto, i tecnici dell’XM24.