POPULARITY
La mostra itinerante di Salvatore Cherchi racconta la storia politica e umana di Enrico Berlinguer, con un focus speciale sul suo legame con la Sardegna, per trasmettere ai giovani valori come etica, impegno civile e visione internazionale. Nel cuore di Cagliari, nella passeggiata coperta del Bastione di Saint Remy, è allestita la mostra "I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer", un'iniziativa culturale ideata dalla Fondazione Enrico Berlinguer con presidente Salvatore Cherchi, insieme all'Associazione Enrico Berlinguer, nata in occasione degli anniversari dedicati alla figura del celebre politico sardo. La mostra itinerante presentata con successo a Sassari, si arricchisce in questa tappa con una sezione dedicata al rapporto di Berlinguer con la Sardegna, la sua terra natale, dove si è formato politicamente e dove ha mosso i primi passi nel mondo della militanza. Secondo Salvatore Cherchi, presidente della Fondazione, Enrico Berlinguer ancora oggi è presente nella memoria collettiva per il suo stile politico serio, coerente, fedele agli ideali e orientato al bene comune. La sua visione sul disarmo, la pace, l'etica pubblica e la politica internazionale resta di grande attualità. Cosa rende unica la mostra? La mostra è molto ricca, con documenti originali dell'archivio provenienti dalla Fondazione Gramsci e dalla Fondazione Berlinguer, dispositivi audiovisivi in cui è possibile ascoltare la voce di Berlinguer, fotografie, manifesti storici, interviste e materiali esclusivi e supporti tecnologici per approfondire i contenuti (monitor interattivi, audio, video) La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 10.00 alle 20.00 e sono previste quotidianamente le visite guidate alle ore 18.00. Inoltre la programmazione culturale collaterale alla mostra, curata della cineteca sarda, presenta i film che legati alla storia d'Italia e alla vicenda Berlingueriana. L'iniziativa non ha scopi propagandistici, ma punta a una valorizzazione storico-culturale. È pensata anche per i giovani, spesso lontani dalla figura di Berlinguer, ma che – come afferma Cherchi – “rimangono colpiti dalla sua coerenza e dalla sua passione politica”. Berlinguer visse momenti chiave della sua giovinezza proprio in Sardegna: l'arresto durante i moti del pane, la militanza nel Partito Comunista, l'impegno con i lavoratori. Tutto ciò è testimoniato nei materiali in mostra, per raccontare non solo il politico, ma anche l'uomo. La mostra invita a riflettere sull'attualità del pensiero di Berlinguer, in un momento storico in cui i temi della giustizia sociale, dell'ambiente e della pace tornano al centro del dibattito. Con oltre 20.000 visitatori attesi a Cagliari, la mostra rappresenta un'occasione preziosa per riscoprire un personaggio fondamentale del Novecento italiano.
Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista • parte 4 • voce: Francesco Ventimiglia
Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista • parte 3 • voce: Francesco Ventimiglia
Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista • parte 2 • voce: Francesco Ventimiglia
Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista • parte 1 • voce: Francesco Ventimiglia
Il governo cinese dopo la tradizionale conferenza di marzo durante la quale il Partito Comunista fissa le linee guida di politica economica ha annunciato ulteriori stimoli fiscali, promettendo maggiori sforzi per sostenere i consumi e attutire l'impatto dell'escalation della guerra commerciale con gli Stati Uniti su un'economia che Pechino è determinata a far crescere di un altro 5% circa quest'anno.Ne parliamo con Alicia Garcia Herrero capo economista di Natixis per l'Asia che ci guida nei meandri dei processi decisionali in #cina. Al momento sembra che il rito abbia prodotto più fumo che arrosto.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=807510 FEBBRAIO: IL GIORNO DEL RICORDO, PER NON DIMENTICARE LE FOIBE di Roberto de Mattei Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La "Giornata del ricordo", istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero "infoibati" ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980.Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.IL MASSACROGli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati.Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca.Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani.In Istria, nell'antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull'orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell'esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.FOIBA DI BASOVIZZA VANDALIZZATA DI RECENTELa seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l'esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa "pulizia etnica". Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo "sospetti", vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo.Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici" parla di Tito, dittatore comunista e medaglia al merito della Repubblica Italiana, onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall'INPS ai suoi soldati che divennero i boia dei loro connazionali.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 febbraio 2025:Sabato 8 febbraio, a quarantott'ore dal Giorno del Ricordo, e ottant'anni dall'inizio dei fatti, la foiba di Basovizza a Trieste è stata vandalizzata. Tre le frasi con l'inchiostro rosso: "Trieste è nostra", il motto usato dai comunisti; "Trieste è un pozzo", in riferimento alle foibe; "Morte al fascismo, libertà al popolo".E poi il numero 161, che sta per AFA, il collettivo antifascista internazionale d'ispirazione comunista. Ma l'oltraggio alle vittime delle foibe viene anche dai riconoscimenti istituzionali e dalle pensioni elargite ai loro carnefici.L'articolo 2 dello Statuto dell'Ordine «Al merito della Repubblica italiana», che disciplina il conferimento della più importante onorificenza del nostro Paese, prevede che il Presidente della Repubblica possa conferirla per «benemerenze di segnalato rilievo (...) e per ragioni di cortesia internazionale». La stessa «cortesia internazionale» che nell'ottobre 1969 (con il socialdemocratico Saragat al Quirinale e la Democrazia Cristiana al governo) consegnò la più alta delle onorificenze dello Stato italiano al dittatore Josip Broz, alias il maresciallo Tito, il dittatore comunista, assassino di nostri connazionali.Cinquantasei anni dopo, quella medaglia al merito è ancora lì, in palese contraddizione con una legge dello Stato che nel 2004, grazie al presidente Berlusconi, istituiva il Giorno del Ricordo per mantenere viva la memoria dei 10.000 italiani infoibati, della pulizia etnica d'Istria, Fiume e Dalmazia e dell'esodo di 350.000 italiani costretti a scappare dalle loro case. Insomma, mentre ricordiamo la tragedia degli italiani del Nord-Est ancora celebriamo la memoria dell'assassino Tito che li ha infoibati e costretti alla fuga.In questa legislatura ci sono due proposte di legge, alla Camera, primi firmatari Rizzetto (FdI) e Rampelli (FdI), e al Senato, primo firmatario Bizzotto (Lega), per revocarla post mortem. Sarebbe, infatti, un cavillo burocratico ad impedire di cancellare l'onorificenza di Tito: è morto. La legge già prevede di togliere l'onorificenza per «indegnità», come è stato fatto con al-Assad quando nel 2010 Napolitano gli aveva appuntato sul petto la stessa decorazione di Tito. Eppure, per un misterioso disegno, oltre che per ottusa burocrazia, da decenni, nessuno osa toccare quella medaglia che è un'offesa all'Italia.La nostra Penisola ha persino strade dedicate al comunista Tito. Un po' come se a Berlino, o in qualsiasi altro angolo d'Europa, ci fosse qualche piazza dedicata ad Hitler e nel mentre si celebrasse comunque la Giornata della Memoria. Con l'aggravante che per sessant'anni, in Italia, di
Le foibe: un genocidio comunista Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La “Giornata del ricordo”, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero “infoibati” ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980. Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.Gli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati. Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca. Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani. In Istria, nell'antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull'orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell'esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.La seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l'esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa “pulizia etnica”. Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo “sospetti”, vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo. (Roberto de Mattei).
ROMA (ITALPRESS) - “Il cittadino europeo oggi deve usare di più la capacità di pensiero per essere meno al verde”. Lo afferma Roberto Sommella, direttore di MF Milano Finanza, in un'intervista a Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell'agenzia Italpress, sul suo ultimo libro “Al verde. Manifesto dei tempi moderni”.“Prima di scrivere questo saggio ho letto tre importanti Manifesti: quello futurista, quello di Ventotene e quello del Partito Comunista. In tutti viene ipotizzato un mondo diverso da quello che si vive, un mondo in cui le contrapposizioni vengono risolte attraverso le idee e non attraverso la lotta armata: oggi cerchiamo ancora di risolvere i problemi sociali applicando l'ideologia del mercato”, sottolinea Sommella, che argomenta così la sua bocciatura al recente approccio dell'Europa nei confronti dell'economia: “Ritengo che l'errore sia stato costruire un sistema di regole convincendoci che il resto del mondo la pensasse come l'Europa: è finita che noi non cresciamo, mentre Stati Uniti e Cina sì. Abbiamo già creato un mondo in cui un'utilitaria elettrica costa 25 mila euro: parliamo di 20 stipendi di un operaio, nel momento in cui a quest'ultimo non è permesso comprare un'automobile cambia tutto il sistema di sviluppo”.mrv/sat/gtr
Luca Salza"Il disertore"Francesco MisianoEdizioni Cronopiowww.cronopio.itChe cosa significa politicamente e filosoficamente un rifiuto?Nel discorso che pronuncia alla Camera dei Deputati il 12 luglio 1920, Francesco Misiano deve cercare di evitare l'autorizzazione a procedere richiesta dal procuratore del Re: è stato disertore della Grande Guerra. Quando la guerra finisce, seppure ancora latitante, il Partito Socialista lo candida alle legislative ed è il primo degli eletti a Napoli. Misiano rivendica l'entrata in Parlamento perché la sinistra vuole riorganizzarsi, dopo la carneficina della guerra mondiale, con un programma decisamente antimilitarista.Oggi sconosciuto, ieri considerato da Lenin uno dei capi della classe operaia italiana, nel suo discorso Misiano traccia la sua linea di vita: non la vita esemplare di un rivoluzionario, ma una vita fra le tante di militanti senza più un nome. Protagonista della rivolta contro la guerra, disertore a Zurigo, sulle barricate a Berlino durante la rivoluzione spartachista. Francesco Misiano (Ardore, 1884-Mosca, 1936) fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Sindacalista, rivoluzionario, nemico pubblico numero uno per i fascisti, quando la reazione inizia a vincere si rifugia in Russia, dove sarà protagonista dell'organizzazione e della produzione del nuovo, dirompente, cinema sovietico. A cura e con una prefazione di Luca SalzaLuca Salza insegna letteratura italiana e storia delle idee all'Università di Lille. Dirige, con Pierandrea Amato, la rivista K.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Per rilanciare un'economia asfittica, dopo mesi passati a tergiversare, il Partito Comunista ha varato una serie di misure affidate alla Banca centrale:(I) Taglio di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche (RRR) liberando 1.000 miliardi di RMB di liquidità a lungo termine per il mercato. Nel resto del 2024, la PBoC adotterà un approccio dipendente dai dati per tagliare nuovamente il RRR di 25-50 bps. (II) Taglio del tasso repo a 7 giorni di 20 bps, dall'1,7% all'1,5%, per indurre il calo del tasso di prestito e del tasso di deposito delle banche. (III) Taglio dell tasso sulle Medium-lending facility (MLF) dal 2,3% al 2%. (IV) Taglio di 50 bps il tasso sui mutui residenziali e abbassamento dell'acconto per l'acquisto di una seconda casa al 15% dal 25%. (V) Sostegno alla liquidità del mercato azionario, con una linea di swap da 500 miliardi di RMB per broker e fondi e una linea di rifinanziamento da 300 miliardi di RMB per società e azionisti per i buyback. Le borse sia in Cina che a #hongkong hanno fatto faville, ma poi sono riemersi i dubbi sulle misure fiscali addizionali che erano state annunciate dal Politburo e dal Primo Ministro.Ad oggi non si sa quali siano queste misure. Questo trito copione di annunci governativi, mai seguiti da fatti e misure concrete ha di nuovo fatto ripiombare le Cina nel pessimismo, mentre la macchina repressiva del regime ha intensificato le sue azioni. La Cina ha costretto docenti, dipendenti pubblici e impiegati di aziende pubbliche di consegnare i passaporti. Per viaggi personali all'estero occorre chiedere l'autorizzazione compilando questionari e accettando "raccomandazioni" dei servizi di sicurezza, cioè della polizia politica.
Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comNel 1991, dopo 70 anni di storia, muore il partito comunista italiano. Al suo posto un partito nuovo, una storia nuova... e un po' di vuoto.Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon.La trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com?utm_source=navbar&utm_medium=web&r=306xbtTesto e voce di Salvatore GrecoSuoni da Zapsplat
Il reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 diminuisce, soprattutto a causa della crescita elevata dei prezzi, e si attesta oltre sei punti al di sotto di quello del 2008. Questa è la fotografia che emerge dalle tabelle Eurostat sul "Quadro di valutazione sociale" secondo il quale migliorano invece i punteggi per l'Italia sul fronte dell'occupazione e della disoccupazione e sulla povertà di chi lavora che scende sotto il 10% per la prima volta dal 2010. Per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12 a 110,82 (2008 pari a 100) mentre l'Italia cala da 94,15 a 93,74.Per quanto riguarda il reddito l'Italia rispetto al 2008 ha fatto meglio solo della Grecia (nel 2022 il reddito lordo disponibile era al 72,1% rispetto a quello del 2008) mentre resta lontana dalla Germania con il 112,59% nel 2023. La Francia supera il 2008 (108,75 nel 2022) mentre la Spagna è ancora indietro (95,85).Eurostat segnala che migliorano i marcatori dell'Italia sul lavoro e sull'istruzione anche se i dati restano al di sotto di quelli medi dell'Ue. In particolare il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni in Italia sale dal 64,8% del 2022 a 66,3 nel 2023 con una crescita di 1,5 punti mentre in media in Ue l'aumento è di 0,7 punti, dal 74,6% al 75,3%. Nonostante questo aumento l'Italia resta ultima in classifica.Sulla disoccupazione l'Italia registra un calo di 0,4 punti percentuali (dall'8,1% al 7,7%), tendenza ancora rafforzata nel 2024, mentre l'Ue segna in media una riduzione di 0,1 punti (dal 6,2% al 6,1%). Il nostro Paese registra un crollo anche per i Neet (i giovani che non sono in un percorso di istruzione e formazione e non lavorano con il passaggio dal 19% al 16,1%), il dato più basso dall'inizio delle serie storiche nel 2009. In Europa in media si è registrato un calo di 0,5 punti, dall'11,7% all'11,2%. Diminuisce sensibilmente anche la disoccupazione di lunga durata (almeno un anno senza trovare lavoro) con il passaggio dal 4,6% al 4,2% della forza lavoro, il dato più basso dopo il 2009 anche se ancora superiore alla media Ue (2,1%). Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.L'Offensiva del Dragone punta a destabilizzare l'economia mondialeSecondo i dati della Banca mondiale, nel 2022 il 30% dell output manifatturiero mondiale originava dalla Cina, mentre i consumi privati cinesi rappresentavano solo il 13% di quelli globali. Ciò implica che le aziende cinesi riversano sui mercati internazionali il 60% delle loro produzioni, spesso a prezzi di realizzo, destabilizzando l economia mondiale. In un contesto normale per assorbire questo squilibrio il Paese dovrebbe stimolare i consumi interni o rivalutare il cambio. Ma il Partito Comunista Cinese da oltre venti anni rifiuta di applicare queste misure, di espandere i servizi pubblici (specialmente la sanità) e estendere la sicurezza sociale per i cittadini. Un Paese che ha costruito 45mila chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità spendendo l equivalente di 750 miliardi di euro e che impegna cifre colossali per il riarmo, mantiene ospedali pubblici di infimo livello.Sono state formulate ipotesi più o meno fantasiose, per spiegare questo rifiuto: la mistica confuciana, (in salsa neo-maoista) di vita parca ed austera; il bias ideologico contro un economia orientata ai consumi che sfugge al controllo statale; la preoccupazione che un welfare generoso inoculi il virus dell indolenza nelle nuove generazioni. Tuttavia la motivazione più plausibile è inquietante e gravida di conseguenze. Innanzitutto occorre rottamare l idea che il regime cinese persegua la prosperità e il benessere della popolazione. L accumulo di capacità produttiva, lo spionaggio industriale, l appropriazione indebita di proprietà intellettuale, il dumping compongono una precisa strategia predatoria, una forma di guerra ibrida contro il resto del mondo. Il fine ultimo è ri-assurgere al ruolo egemonico di stampo imperiale che secondo Xi Jinping fu usurpato alla Cina durate il secolo delle umiliazioni. Del resto il Partito Comunista non fa mistero che l obiettivo primario è l ampliamento del potere su scala globale. Infatti sin dal 2015 con il programma Made in China 2025, il governo ha formulato un piano ambizioso, che punta alla primazia economica mondiale entro il 2049, sfruttando le economie di scala e il legame simbiotico tra apparato industriale e militare. Quindi le scelte di politica economica a Pechino puntano esplicitamente alla conquista dei settori più avanzati o strategici utilizzando sussidi, prestiti agevolati, restrizioni alle importazioni, manipolazioni valutarie e pratiche illegali. Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Emergenza peste suinaNegli allevamenti del Nord Italia si fa sempre più drammatica la situazione legata alla diffusione del morbo della Peste suina africana (Psa). Innocua per l'uomo ma mortale per i suini domestici e quelli selvatici, cioè i cinghiali. Il Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini ha comunicato ieri all'ANSA la presenza in Italia di 18 focolai in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. Se ne aggiunge uno oggi nel Novarese per un totale di 25 focolai. I dati sono in evoluzione: non c'è giorno ormai in cui non si scopra un nuovo focolaio. Nella sua ultima ordinanza (di giovedì scorso 30 agosto) il Commissario ha inasprito con una sorta di "lockdown delle stalle" i divieti di movimentazione degli animali vietando in tutte le tre le fasce di restrizione lo spostamento di qualsiasi maiale, se non per raggiungere i pochi macelli attrezzati per l abbattimento dei suini provenienti da aree a rischio. Le aziende che non si atterranno alle regole per limitare i contagi dovranno chiudere.Gli allevamenti coinvolti dalle restrizioni sono centinaia e quando in un allevamento viene trovato un maiale malato, la legge impone l'abbattimento di tutti i capi. Oltre 50mila maiali sono già stati abbattuti nel nostro Paese. Cresce quindi la preoccupazione per la filiera suinicola italiana, una delle più performanti dell intero sistema agroalimentare nazionale con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati che rappresentano il prodotto di base per la filiera dei grandi prosciutti Dop italiani (Parma San Daniele ma non solo) e di altri salumi Dop.La scorsa primavera ad essere particolarmente colpita è stata l'area del Piacentino, culla di molti allevamenti e di importanti produzioni di salumi Dop. Ora, nell'occhio del ciclone, c'è soprattutto la Lombardia: prima Pavia, poi Lodi. In Lombardia, dove si alleva il 50% di tutta la produzione suinicola nazionale, la preoccupazione è altissima: se la peste suina si diffonderà , sarà un'ecatombe.Gli allevatori sottolineano il peso dei danni indiretti, che vanno ad aggiungersi a quelli diretti (la perdita del capo che viene soppresso) e si pone quindi il tema dei possibili indennizzi. Il Commissario ha specificato che "Il governo sta prendendo in seria considerazione la situazione verificando quali sono gli indennizzi in termini di risarcimenti dei danni diretti e indiretti che gli allevatori stanno subendo"La fauna selvatica (cinghiali) rappresenta il principale veicolo di diffusione della Psa. Coldiretti evidenzia infatti la necessità di ridurre la pressione dei 2,3 milioni di cinghiali considerati ormai "fuori controllo" sul territorio nazionale. L'associazione si è mobilitata per chiedere anche un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni e lo stop a mutui e contributi per le aziende colpite. Ne parliamo con Gianfranco Comincioli - presidente di Coldiretti Lombardia.
In questo episodio scopriamo una delle storie più importanti dell'Asia orientale che ha influenzato persino Dragonball: Il viaggio in Occidente. Intervistiamo Lorenzo Maragoni, un poeta contemporaneo, e vi racconto il prossimo enigma: Siete in tre candidati per uno stage presso il Partito Comunista cinese: solo uno otterrà il posto. Ci sono 2 cappelli neri nella stanza, e 3 cappelli bianchi. Xi Jinping vi fa bendare, vi fa sedere, e mette sopra ognuno di voi un cappello, non sapete di quale colore. Vi toglie la benda, e voi potete vedere i cappelli sulle teste dei vostri due rivali, ma non il vostro. Xi Jinping vi dice che se riuscirete con certezza a indovinare il colore del vostro cappello senza togliervelo o guardarlo, avrete lo stage. altrimenti, deportazione a Badia Polesine, in Veneto. Guardate i vostri rivali, ed entrambi hanno in testa due cappelli bianchi. Dopo un po' che state lì a guardare, vi rendete conto che nessuno dei vostri due avversari riesce a dare una risposta con certezza, sono indecisi. La domanda è, qual è il colore del vostro cappello? Questo è un indovinello tosto, lo ammetto, ma ha un meccanismo molto simile a quello dei tre leoni: cercate di ragionarci un po', tenendo in considerazione che Xi Jinping è una persona razionale, non ci sono trucchi, lui vuole assumere uno di voi con una sfida che si possa effettivamente risolvere. Anche i vostri rivali sono razionali e possono fare ragionamenti complessi. magari voi sarete un po' più intelligenti. Per darci la vostra risposta scriveteci su Whatsapp! Una produzione Factanza Media Autore e voce: Matteo Cellerino Musiche: Michele Caiati e Marco Carboni
Il terzo plenum del Partito Comunista cinese, Il Pakistan raggiunge un nuovo accordo da 7 miliardi di dollari con il FMI e il contrabbando di petrolio curdo verso l'Iran
Il 25 aprile, festa nazionale della liberazione dal nazismo e dal fascismo, è passato e si allontanano le polemiche che anche quest'anno lo hanno accompagnato. I più giovani possano credere che queste polemiche siano legate al fatto che in Italia c'è un governo di centro-destra e che una parte della destra italiana sia ancora legata, ideologicamente o sentimentalmente al fascismo. In realtà le cose non stanno così. Chi è meno giovane ricorda le medesime polemiche, quando negli anni Settanta del Novecento in Italia governava la Democrazia cristiana e la principale forza di opposizione, il Partito Comunista guidato da Enrico Berlinguer, sventolava la bandiera dell'unità antifascista.
17 marzo 2024 - David Bidussa
Pechino sembra stringere la morsa sull'esercito del Partito Comunista, destituendo il Generale Li Shangfu da tutte le cariche.
Pietro Secchia era senza dubbio il numero 2 del Partito Comunista Italiano. Il posto di potere se lo era guadagnato in oltre vent'anni di clandestinità, di lavoro nelle riunioni carbonare nelle cantine, nelle case di campagna, facendo politica braccato dalla polizia politica. Era una delle anime del partito: quella rivoluzionaria. Lui sognava la lotta armata e ha lavorato affinché la prospettiva di una rivoluzione vincente nelle piazze fosse la prospettiva di tutto il partito. BIBLIOGRAFIA Massimo Caprara, Quando le botteghe erano oscure Gianni Cervetti, L'oro di Mosca Cesare Catananti, La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant'Offizio Miriam Mafai, L'uomo che sognava la lotta armata. La storia di Pietro Secchia Miriam Mafai, Botteghe oscure, addio: com'eravamo comunisti Giorgio Amendola, Lettere a Milano Giorgio Bocca, Palmiro Togliatti Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista italiano. Vol. 1: Gli anni della clandestinità Il Quaderno dell'Attivista, a cura di Marcello Flores d'Arcais Giancarlo Pajetta, Le crisi che ho vissuto Pietro Secchia, La guerriglia in Italia Marco Albeltaro, Le rivoluzioni non cadono dal cielo. Pietro Secchia, una vita di parte Armando Cossutta con Gianni Montesano, Una storia comunista Giulio Seniga, Togliatti e Stalin. Contributo alla storia del Pci con il testo integrale nella stesura autografa di Pietro Secchia del documento che anticipa di tre anni la svolta del Rapporto Kruscev. I documenti pubblicati in questo libro sono gran parte di quelli trafugati durante la fuga di Seniga del luglio del 1954. Giulio Seniga, Credevo nel partito, A cura di Maria Antonietta Serci e Martino Seniga Carlo Feltrinelli, Senior service Giorgio Bocca, Togliatti Vindice Lecis, Il nemico Maurizio Caprara, Lavoro riservato. I cassetti segreti del PCI Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, Giovanni Pesce «Visone» un comunista che ha fatto l'Italia Donald Sassoon, Togliatti e il partito di massa. Il PCI dal 1944 al 1964 Concetto Marchesi, Perché sono comunista Santo Peli, Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza Stefano Zurlo, Quattro colpi per Togliatti. Antonio Pallante e l'attentato che sconvolse l'Italia Arturo Colombi, Nelle mani del nemico Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Vol. 3: I fronti popolari, Stalin, la guerra Paolo Spriano, Storia del Partito Comunista Italiano. Vol. 5: La resistenza, Togliatti e il partito nuovo Pietro Secchia, Il Partito Comunista Italiano E La Guerra Di Liberazione 1943-1945 Alessandro Portelli, L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita FILMOGRAFIA Senso è un film di Luchino Visconti uscito nel 1955, interpretato da Alida Valli e Farley Granger, ispirato da un racconto di Camillo Boito. Aiuto regista furono anche Francesco Rosi e Franco Zeffirelli. In questo film qualcuno ha voluto leggere maliziosamente la trasposizione dell'amore tra Pietro Secchia e Giulio Seniga. Il dottor Zivago è un film del 1965 diretto da David Lean, con Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin. Il film è tratto dal romanzo di Boris Pasternak, pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Feltrinelli. Vinse cinque Golden Globe e cinque Oscar. Alcune scene furono girate all'Hotel Metropol di Mosca. Il Maestro e Margherita è un film realizzato in coproduzione italo-jugoslava del 1972. Interpretato da Ugo Tognazzi è stato diretto da Aleksandar Petrović. Fu ispirato dall'omonimo romanzo di Michail Bulgakov. Per scriverci opinioni o consigli, ricevere la bibliografia, commentare la puntata, avere l'elenco delle canzoni: ombelico@ilpost.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il primo luglio 1949 la Congregazione del Sant'Uffizio del Vaticano, l'istituto che governava la dottrina della chiesa, emanò un decreto che definiva peccato grave per un cattolico essere iscritto al Partito Comunista, favorirlo in qualsiasi modo, in particolare votandolo. Per il buon cattolico era proibito leggere la stampa comunista, diffonderla e pubblicizzarla. Chi faceva quelle azioni non poteva ricevere l'assoluzione, se non dopo essersi pentito e dichiarato “fermamente disposto a non commettere più” tali peccati. Questo provvedimento è passato alla storia come “la scomunica dei comunisti” e fu un provvedimento che coinvolse milioni di persone in tutto il mondo. In tanti manifesti affissi nelle parrocchie e sui muri delle città italiane si leggeva: «Il Signore illumini e conceda ai colpevoli in materia tanta grave, iI pieno ravvedimento, poichè è in pericolo la stessa salvezza dell'eternità». Tra il 1946 e il 1954 la Chiesa fu molto attiva nella politica, soprattutto italiana; riti popolari come le processioni dedicate alle immagini mariane diventavano un'occasione di religione e politica. La figura di papa Pio XII, come quelle di diversi cardinali, furono molto importanti nella storia italiana di quel periodo. BIBLIOGRAFIA Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti - Canti satirici anticlericali, Savelli, 1975 Cristiano Cavina - Romagna mia (Laterza, 1974) Cesare Catananti - La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant'Offizio (San Paolo, 2021) Guido Piovene - Viaggio in Italia (Bompiani, 2017) Andrea Riccardi - Pio XII e Alcide De Gasperi. Una storia segreta (Laterza, 2003) Leonardo Sciascia - Le parrocchie di Regalpetra (Laterza, 1956) Giuseppe Tuninetti - Madonna Pellegrina 1946-1951. Frammenti di cronaca e di storia (Effatà Editrice, 2006) Filippo Ceccarelli - Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua (Feltrinelli, 2018) Alberto Melloni - Il giubileo: Una storia (Laterza, 2016) Chiara Valentini - Enrico Berlinguer (Feltrinelli, 2014) Domenico Tardini, C. Felice Casula - Pio XII visto da vicino. Con un diario inedito del 1954 (Libreria Editrice Vaticana, 1961) Andrea Pozzetta - Tutto il partito è una scuola (Edizione Unicopli, 2019) Massimo Zamboni - La trionferà (Einaudi, 2021) Antonio Spinosa - Pio XII. L'ultimo papa (Mondadori, 1992) L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccontato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il primo luglio 1949 la Congregazione del Sant'Uffizio del Vaticano, l'istituto che governava la dottrina della chiesa, emanò un decreto che definiva peccato grave per un cattolico essere iscritto al Partito Comunista, favorirlo in qualsiasi modo, in particolare votandolo. Per il buon cattolico era proibito leggere la stampa comunista, diffonderla e pubblicizzarla. Chi faceva quelle azioni non poteva ricevere l'assoluzione, se non dopo essersi pentito e dichiarato “fermamente disposto a non commettere più” tali peccati. Questo provvedimento è passato alla storia come “la scomunica dei comunisti” e fu un provvedimento che coinvolse milioni di persone in tutto il mondo. In tanti manifesti affissi nelle parrocchie e sui muri delle città italiane si leggeva: «Il Signore illumini e conceda ai colpevoli in materia tanta grave, iI pieno ravvedimento, poichè è in pericolo la stessa salvezza dell'eternità». Tra il 1946 e il 1954 la Chiesa fu molto attiva nella politica, soprattutto italiana; riti popolari come le processioni dedicate alle immagini mariane diventavano un'occasione di religione e politica. La figura di papa Pio XII, come quelle di diversi cardinali, furono molto importanti nella storia italiana di quel periodo. BIBLIOGRAFIA Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti - Canti satirici anticlericali, Savelli, 1975 Cristiano Cavina - Romagna mia (Laterza, 1974) Cesare Catananti - La scomunica ai comunisti. Protagonisti e retroscena nelle carte desecretate del Sant'Offizio (San Paolo, 2021) Guido Piovene - Viaggio in Italia (Bompiani, 2017) Andrea Riccardi - Pio XII e Alcide De Gasperi. Una storia segreta (Laterza, 2003) Leonardo Sciascia - Le parrocchie di Regalpetra (Laterza, 1956) Giuseppe Tuninetti - Madonna Pellegrina 1946-1951. Frammenti di cronaca e di storia (Effatà Editrice, 2006) Filippo Ceccarelli - Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua (Feltrinelli, 2018) Alberto Melloni - Il giubileo: Una storia (Laterza, 2016) Chiara Valentini - Enrico Berlinguer (Feltrinelli, 2014) Domenico Tardini, C. Felice Casula - Pio XII visto da vicino. Con un diario inedito del 1954 (Libreria Editrice Vaticana, 1961) Andrea Pozzetta - Tutto il partito è una scuola (Edizione Unicopli, 2019) Massimo Zamboni - La trionferà (Einaudi, 2021) Antonio Spinosa - Pio XII. L'ultimo papa (Mondadori, 1992) L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccontato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Giovanni è un diciottenne pieno di ideali, sogni e passione per il Partito Comunista. Durante il funerale di Enrico Berlinguer, però, un incidente lo riduce in coma per 31 anni, fino a quando non si risveglia, assistito dalla suora Giulia. Spaesato e sorpreso dagli aspetti futuristici e insoliti di un mondo che non conosce più, Giovanni vorrà ritrovare il centro della sua vita in Flavia, la sua anima gemella con la quale voleva sposarsi. Walter Veltroni traspone al cinema la sua opera letteraria e ne viene fuori una pellicola nostalgica e sincera, condita da tenera ironia e momenti estremamente drammatici. Un viaggio nei ricordi, nel passato e nel presente, tra amore, amicizia, illusione e delusione, attraverso gli occhi e i sentimenti di un immenso protagonista del nostro cinema come Neri Marcorè. A mio parere, una delle pellicole più belle e toccanti di questo 2023.
La risposta del Partito Comunista alla sconfitta elettorale del 1948 fu mettere a studiare gli oltre due milioni di iscritti che aveva (per avere una proporzione con la situazione attuale: alla vigilia del congresso che ha portato all'elezione di Elly Schlein, il PD - che in teoria dovrebbe essere l'erede di parte della democrazia cristiana e del PCI - aveva circa 60mila iscritti) La più importante delle scuole di partito fu a Frattocchie, una frazione del comune di Marino al chilometro 22 della via Appia Nuova. La struttura era in una zona circondata da conventi, seminari, istituti cattolici; il comune di Castel Gandolfo, dove c'è tutt'ora la residenza estiva del Papa, non è lontano. Nel 1955, dopo importanti lavori di ristrutturazione, venne definito il logo. Era un planisfero circondato da una catena spezzata con appeso un libro aperto e ben visibile: Cognosce quod immutabis, “Conosci ciò che cambierai”. Come a Frattocchie nacquero diverse altre strutture: la Scuola Anselmo Marabini di Bologna, la Scuola centrale di Milano, una scuola femminili a Faggeto Lario dedicata a Anita Garibaldi, l'Istituto Mario Alicata ad Albinea (in provincia di Reggio Emilia) circondato da un parco di alberi secolari, l'Istituto di Castellammare (Napoli), l'Istituto Agostino Novella a Roma, l'Istituto Ruggero Grieco a Bari, l'Istituto Emilio Sereni a Cascina (Pisa), oltre a una grande quantità di strutture avviate nelle federazioni locali. Si è calcolato, sulla base dei documenti conservati in diversi archivi, che dalla fine del 1943 (con la guerra ancora in corso) fino al 1954, più di 300 mila militanti siano passati dalle diverse strutture formative del partito. BIBLIOGRAFIA «A scuola di politica: il modello comunista di Frattocchie» di Anna Tonelli - Laterza, Roma-Bari, 2017 «Concerti e sconcerti - Cronache musicali 1915/1919» di Antonio Gramsci (a cura di Fabio Francione e Maria Luisa Righi) - Mimesi Edizioni 2022 «Storia del Partito Comunista Italiano - Vol. III : I fronti popolari, Stalin, la guerra» di Paolo Spriano - Einaudi 1967 «Tutto il partito è una scuola» di Andrea Pozzetta - Edizione Unicopli, 2019 «L'uomo che incastrò la Mafia. Pio La Torre» di Giuseppe Bascietto e Claudio Camarca - Truman - Non fiction novel, 2018 «Botteghe oscure, addio: com'eravamo comunisti», di Miriam Mafai - Mondadori 1995 «Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua» di Filippo Ceccarelli - Feltrinelli 2018 «Vita di Enrico Berlinguer» di Giuseppe Fiori - Laterza 2004 «Enrico Berlinguer» di Chiara Valentini - Feltrinelli 2014 «Lavoro riservato» di Maurizio Caprara - Feltrinelli, 1997 L'ombelico di un mondo è un podcast del Post scritto e raccontato da Claudio Caprara Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ernesto Monselici era di idee socialiste, alle quali credeva senza fare mistero di condividere la linea del PSI. Solo nel 1924 aderì al Partito Comunista d'Italia. Mutilato di guerra, trascorreva parte del suo tempo a discutere con i compagni alla cooperativa di consumo di Budrio, frazione di Correggio. Quando nel giugno del 1922 le squadracce devastarono e incendiarono l'edificio, Ernesto fu violentemente bastonato. Caduto a terra, venne soccorso dai compagni e portato in casa di conoscenti. Nell'aprile 1924, mentre transitava per la pubblica via nel suo paese, venne fermato da sei giovani fascisti e nuovamente percosso con colpi di bastone al capo e alle spalle, assieme al compagno Alderigio Veroni. In seguito alle percosse ricevute venne ricoverato all'ospedale di Modena con la diagnosi «forte uricemia». Lì si spense nel luglio dello stesso anno. Finora sei brani, degli otto che abbiamo pubblicato, sono stati prodotti a partire dalle registrazioni dei singoli strumenti e della voce, miscelate insieme. Uno (“Antonio Pellicciari”) è il live del concerto di presentazione a Correggio. Questo invece è un live da camera, registrato in presa diretta, a tracce separate, in una sede (inufficiale) della Wu Ming Foundation. Al violoncello: Mattia Cipolli, che ha scritto anche la musica. Testo e voce sono di Wu Ming 2.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2990COSA RESTA DI BERLUSCONI? di Massimo IntrovigneGli editoriali che si susseguono su diversi quotidiani nazionali hanno un punto in comune. Manifestano, oppure criticano, l'incapacità della sinistra italiana di capire il berlusconismo, e la fretta di ridurlo - come già avvenne per il fascismo - a una semplice «parentesi» nella storia d'Italia. Questo atteggiamento non è casuale. Deriva da un errore sociologico che risale a Friedrich Engels (1820-1895) e alla prima Scuola di Francoforte, attiva in Germania fra le due guerre mondiali e che cercava di mettere insieme marxismo e psicanalisi.Secondo la visione della storia di Karl Marx (1818-1883) e di Engels, il cammino storico è sì accidentato ma si muove in una direzione precisa: quella del «progresso», che culminerà nella società socialista e nel comunismo. La necessità di questo esito può essere provata scientificamente ricorrendo all'economia, che per Marx è la scienza delle scienze. Questa scienza proverebbe che i «lavoratori» - in particolare, ma non solo, gli operai - sono destinati ad acquisire sempre maggior peso sociale. E, siccome questi lavoratori sono per definizione progressisti - ancorché abbiamo bisogno del Partito Comunista per rendersene conto - ecco che la direzione progressista della storia è ineluttabile.La Scuola di Francoforte si trovò di fronte al dramma dell'ascesa del fascismo in Italia e del nazionalsocialismo in Germania. I suoi esponenti dovettero ammettere negli anni 1930 che il fascismo e il nazismo erano genuinamente popolari, e che fra i loro sostenitori non c'erano solo «ricchi» ma anche milioni di «lavoratori», il che metteva in crisi la teoria marxista. I «lavoratori», che avrebbero dovuto essere antifascisti, invece erano in buona parte fascisti.Questo problema - si resero conto i teorici di Francoforte - non era nuovo. Engels se l'era già posto a proposito di movimenti ancora più reazionari, secondo lui, della destra politica: le grandi religioni. Anche queste erano cresciute grazie al sostegno di milioni di poveri, non solo dei ricchi. Com'era stato possibile?Una prima spiegazione - che Engels usava per Muhammad (570-632), il fondatore dell'islam, ma non è che Gesù Cristo gli fosse tanto più simpatico - era che i leader religiosi fossero affetti da patologie - erano schizofrenici o epilettici - o presentassero quelle deformazioni della psiche che la scienza dell'Ottocento attribuiva ai grandi criminali: e che questa follia o depravazione li rendesse in qualche modo affascinanti. La Scuola di Francoforte applicò la stessa interpretazione ad Adolf Hitler (1889-1945) o Benito Mussolini (1883-1945), riducendoli a casi da manicomio criminale.Ma la spiegazione non convinceva. Ammettendo anche che Muhammad, o Mussolini, fossero pazzi, non si spiegava perché alcuni pazzi «perdono» e finiscono all'ospedale psichiatrico e altri «vincono» e radunano milioni di seguaci. Quando nella sua totalità la Scuola di Francoforte scappò dalla Germania nazista e si trasferì negli Stati Uniti, l'analisi si fece più sofisticata. Si sostenne che i folli criminali che hanno successo nella storia si distinguono per la loro sagacia nell'uso della propaganda. Theodor Adorno (1903-1969) e Max Horkheimer (1895-1973) diedero persino la colpa ai fumetti, che avrebbero veicolato ideologie «di destra», così sottilmente imposte dalle «destre» ai «lavoratori», incorrendo nei giustificati lazzi di Umberto Eco, uomo di sinistra ma grande estimatore dei fumetti.La sinistra italiana si è trovata di fronte allo stesso problema con Berlusconi. Finita la Prima Repubblica, la direzione della storia e del «progresso» era chiara: i «lavoratori» avevano vinto - con un piccolo aiuto dei magistrati - e la sinistra sarebbe andata al potere. Invece, nel 1994, vinse Berlusconi, con numeri che dimostravano come non avessero votato per lui solo i «ricchi». La sinistra italiana - rimasta più marxista di quelle di altri Paesi - applicò gli schemi di Engels e della Scuola di Francoforte. Cominciò a sostenere che Berlusconi era un «gangster» - nelle ultime settimane Eugenio Scalfari ha rivendicato più volte di essere stato il primo a usare questa espressione per il Cavaliere, prima ancora che entrasse in Parlamento - affetto da vere patologie psicologiche se non psichiatriche. E continuò con la seconda spiegazione: il gangster malato vinceva grazie alla sua abilità nell'uso dei mezzi di propaganda - stavolta (il progresso vale anche per i cattivi) non i fumetti ma la televisione. La sinistra ha continuato per vent'anni a spiegare il berlusconismo con queste categorie. E ha continuato a perdere.Giunge ora come un soffio di aria fresca il libro di uno storico accademico, Giovanni Orsina, «Il berlusconismo nella storia d'Italia» (Marsilio, Venezia 2013), che fa piazza pulita di queste idee davvero stantie. Orsina è molto attento a non offendere i suoi colleghi legati alla vulgata marxista, e a chiarire che neppure a lui è troppo simpatico Berlusconi - a sostenere il contrario si rischia di perdere la cattedra o peggio - ma rovescia completamente l'interpretazione corrente.Se Berlusconi sia o meno affetto da turbe psico-patologiche o sia un delinquente nato è cosa, suggerisce Orsina, che interessa abbastanza poco allo storico o al politologo - meno ancora al sociologo, aggiungo io - dal momento che la vera domanda è perché il suo messaggio abbia avuto successo. Né tutto si può spiegare con la televisione e il denaro. La potenza di fuoco mediatica della sinistra non è mai stata veramente inferiore a quella del Cavaliere. Si tratta dunque finalmente di spostarsi dal mezzo al messaggio, cercando di capire perché i contenuti di Berlusconi abbiano sedotto tanti italiani. Qui sta il centro del libro di Orsina, la cui argomentazione riposa su un'intuizione che mi sembra brillante e corretta.Per capire Berlusconi, sostiene Orsina, dobbiamo tornare al Risorgimento, quando l'Italia fu fatta contro la maggioranza degli italiani. La classe dirigente politica e culturale del Risorgimento voleva rifare gli italiani. Si riempiva la bocca con l'elogio degli italiani ideali, ma degli italiani reali aveva «ribrezzo». Di qui una robusta politica che Orsina definisce non solo pedagogica ma «ortopedica»: gli italiani andavano rieducati e rifatti, se del caso ingessandoli e intervenendo chirurgicamente. Da questo punto di vista, insiste Orsina, nonostante le evidenti differenze, il fascismo e la Prima Repubblica non furono poi tanto diversi dall'Italia del Risorgimento. Anche il fascismo - e perfino la Prima Repubblica, dal momento che i suoi leader erano cattolici liberali e progressisti che accettavano nella sostanza la narrativa risorgimentale - erano «ortopedici» e volevano rifare gli italiani, considerati intrinsecamente disordinati, lavativi, evasori fiscali, ribelli allo Stato e alle sue leggi.Rispetto a questa lunghissima storia, Berlusconi rappresentò una vera rivoluzione copernicana. Scese in campo affermando «L'Italia è il Paese che amo» e dichiarando che prima che gli italiani rispettassero le leggi occorreva sincerarsi che le leggi rispettassero gli italiani. Per la prima volta - non in assoluto, ma nell'ambito di forze politiche in grado di vincere le elezioni e andare al governo - qualcuno rovesciava l'ideologia risorgimentale: gli italiani - affermava Berlusconi - sono già fatti, vanno benissimo così o quasi, si tratta semmai di rifare l'Italia, cioè lo Stato e la politica che per decenni si sono costruiti contro il Paese reale.Miscela di populismo e di liberalismo economico, il berlusconismo - ci spiega Orsina - ebbe enorme successo proprio per questo rovesciamento. Il Cavaliere capì che in Italia c'erano milioni di elettori «di destra» che si turavano il naso e votavano DC ma in realtà non condividevano neppure il dossettismo filo-risorgimentale della classe dirigente democristiana.Tuttavia - è la seconda parte del libro di Orsina - il berlusconismo è fallito. Non perché alla fine il Cavaliere abbia dovuto soccombere ai giudici - in una loro parte di rilievo, espressione eccellente di quella mentalità «ortopedica» e anti-italiana - ma perché, sottovalutando forse quanto gli «ortopedici» avessero occupato tutti i gangli vitali e culturali della società italiana, non riuscì mai veramente a rovesciarne i metodi e i programmi.Qui, però, mi separo in parte da Orsina. La rivoluzione di Berlusconi - che ha certo avuto qualche risultato parziale positivo - è fallita non solo per le ragioni indicate dallo storico, ma - o così penso io - perché il Cavaliere non ha mai chiarito, a se stesso e a chi lo ascoltava, che cosa esattamente amasse dell'Italia. Si è limitato per lo più a dire che l'Italia com'era - quella disprezzata dagli «ortopedici» a partire dal Risorgimento - gli piaceva perché era fantasiosa, creativa, intelligente,
Sicuramente conoscete molti stereotipi sugli italiani, per esempio che sono sempre in ritardo, gesticolano mentre parlano o che sono molto rumorosi. E queste cose, in parte, sono vere. Ma questo è un po' come all'estero vedono gli italiani. Però…sapete cosa pensano gli italiani stessi degli altri italiani? No? Bene, state per scoprirlo qui! Gli STEREOTIPI più frequenti tra gli ITALIANI La maggior parte degli stereotipi “tra gli italiani” riguardano gli abitanti di una città o addirittura di un'intera regione e a volte possono essere un po' offensivi. Innanzitutto, molti italiani vedono ancora molto accentuata la differenza tra il Nord e Sud del Paese. Tanto che gli abitanti del Nord a volte chiamano (con connotazione negativa) quelli del Sud terroni, che deriva dalla visione del Sud come terra arretrata in cui si viveva soprattutto di agricoltura e coltivazione della terra. Gli abitanti del Sud, a loro volta, chiamano quelli del Nord polentoni, siccome la polenta in passato era l'alimento base della dieta delle persone che vivevano al Nord. Fatta questa divisione introduttiva, vediamo appunto come gli italiani vedono gli altri italiani, città per città. 1 - MILANO Partiamo da una delle città italiane più conosciute, Milano. Diciamo che questa non ha una buona fama nel resto dell'Italia: i milanesi sono spesso visti come persone fredde, sempre di corsa e arroganti. Però ci sono anche alcuni stereotipi positivi su di loro, per esempio il fatto che sono persone di parola: se promettono o dicono una cosa, la faranno. 2 - ROMA Passiamo poi alla bellissima capitale italiana, Roma. In generale gli italiani non hanno stereotipi forti sui romani, ma i romani hanno stereotipi tra loro, in particolare è sentita, soprattutto tra i giovani, la differenza tra i “pariolini” di Roma Nord e i “bori” di Roma Sud. In poche parole, si dice che i pariolini siano più ricchi e sfoggino la loro ricchezza con vestiti, auto e accessori costosi, oltre ad essere un po' arroganti. I bori, invece, vestono marche meno costose, sono costretti ad usare il trasporto pubblico e parlano spesso in dialetto romanesco. 3 - BOLOGNA Per quanto riguarda Bologna, spesso le vengono assegnati tre nomignoli: la Dotta, la Grassa, la Rossa. Da questi nomignoli potete dedurre gli stereotipi legati ai bolognesi: sono persone di cultura (Bologna ospita la più antica università del mondo occidentale, che risale al 1088); mangiano molto bene (tortellini, tigelle, mortadella, ragù, piadina, per citarne alcuni); sono comunisti (il rosso è il colore generalmente associato al Partito Comunista). 4 - VENETO Passiamo poi al Veneto, inteso appunto come regione. Normalmente la prima cosa che viene in mente pensando al Veneto è l'alcol (Prosecco e Spritz, per citarne alcuni). Nel resto d'Italia, di conseguenza, si dice che i veneti sono ubriaconi e alcolizzati. Eppure attenzione: secondo i dati del Ministero della Salute, i veneti non sono al primo posto come “bevitori” in Italia, questo primato spetta agli abitanti del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto-Adige. Si dice anche che i veneti bestemmino tanto, cioè usano imprecazioni e parolacce che riguardano divinità e altri aspetti religiosi. Molti veneti, infatti, hanno la tendenza di usare le bestemmie in mezzo alla frase, a modo di intercalare, senza l'intenzione di offendere. È anche comune sentire dire che i veneti sono razzisti, dovuto al fatto che in Veneto è nata la Lega, un partito politico di estrema destra. 5 - NAPOLI Passiamo poi a Napoli, forse la città che è più spesso oggetto di battute e tanti luoghi comuni. Lo stereotipo che si sente più spesso è che a Napoli è pieno di ladri che ti derubano a ogni angolo, ma la verità è che una cosa del genere può succedere in qualsiasi grande città, un po' di cautela ci vuole sempre. Non a caso, nell'indice mondiale del crimine del 2020, la città è stata classificata addirittura più sicura rispetto a Roma.
"ACARO amico, ti scrivo..."Lucio Zecca| Libro: Me -> La scienza delle pulizie - Dario Bressanini | Pi -> Il Manifesto del Partito Comunista fu - Karl Marx e Friedrich Engels | | Canzone: Me -> Another one bites the dust - Queen -> Spotify| Pi -> I folletti d'Islanda - Sara Dís Hjaltested -> Spotify| | Film: Me -> Il racconto dei racconti - diretto da Matteo Garrone | Pi -> Ticks, Larve di sangue - diretto da Tony Randel | Siamo su • Facebook• Instagram • Telegram• Playlist Spotify: Parole d'Autore - Canzoni random del Parlandom PodcastPuoi recensirci da telefono su Spotify, oppure su Podcast Apple| Fonti: Acaro, Acari utili, Treccani, ogni quanto cambiare le lenzuola, organizzare le pulizie, ogni quanto pulire la casa || Sigla: Whiskey Blues - Ilya Truhanov
1- Vertice Xi jinping – Putin. “ discussioni franchi e importanti “ secondo il presidente russo. In cambio di un volume intercommerciale record da 200 mld di dollari il leader cinese chiede a Mosca di porre fine alla guerra in ucraina. 2-L'ironia della storia spagnola. Il parlamento di Madrid sta esaminando la mozione di sfiducia di Vox contro il premier socialista Pedro Sanchez. Il movimento di estrema destra ha proposto al suo posto Ramón Tamames, 89 anni, ex esponente del Partito Comunista diventato simpatizzante dei franchisti. ( Giulio Maria Piantadosi) 3-Stati uniti. Regna l'incertezza sui tempi di arresto di Donald Trump. Dubbi sull'iniziativa del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg che incriminato l'ex presidente. ( Mario Del Pero – Sciences Po) 4- “ razzista, omofoba e misogina” l'indagine choc svela i segreti di Scotland Yard a Londra. ( Martina Stefanoni) 4-La vigilia della giornata mondiale dell'acqua sotto il segno dei fenomeni estremi. Numerosi paesi stanno vivendo la peggiore siccità degli ultimi 60 anni. Il caso Argentina ( Sara Milanese) 5-Ritorno a Antakya, la città turca devastata dal terremoto del 6 febbraio scorso. ( Luca Parena) 6-Mozambico. La polizia reprime violentemente le proteste pacifiche per ricordare Azagaia, il rapper anti regime morto in circostanze misteriose. ( Riccardo Noury – Amnesty Italia)
Lenin fa disperdere l'assemblea costituente alla prima seduta. La dittatura del proletariato cioè dittature del Partito Comunista. L'attentato di Fanny Kaplan e il Terrore rosso. Dalla guerra civile alla nascita dell'URSS. Brest-Litovsk il 3 marzo 1918. L'assassinio dello zar e della sua famiglia a Ekaterinburg. La terza internazionale denominata Comintern. Comunismo, socialismo e socialdemocrazia. Il comunismo di guerra. La NEP. I Lager a destinazione speciale, i Gulag
La scissione dei comunisti dal PSI avvenne sui famosi «21 punti» di Mosca. Rivoluzionari e riformisti, a Livorno la scissione. l'obiettivo principe restava l'estensione della rivoluzione proletaria su scala mondiale, l'Italia non poteva che farne parte con la fondazione del Pci. La mattina del 16 gennaio avvenne uno degli interventi più importanti nel processo scissionistico, che fu la relazione presentata dal delegato del partito comunista bulgaro Christo Kabakčiev. La spaccatura e le critiche di Turati furono un altro fondamento per la scissione. Il testo scritto in francese e tradotto poi letto da Francesco Misiano, evidenzia con durezza la disastrosa condizione socio-economica dell'Italia e l'unica via per scongiurare la crisi da percorrere era quella massimalista e rivoluzionaria, estromettendo dai partiti qualunque figura riformista, un ostacolo alla realizzazione del proletariato. il primo congresso del partito comunista italiano 21 Gennaio 1921 avviene quindi il primo congresso del Partito Comunista Italiano che vede quindi la sua nascita ufficiale. A Firenze sei giorni dopo, venne sancita la nuova denominazione di Federazione Giovanile Comunista Italiana che confluiva quindi nella distaccata organizzazione dei giovani socialisti. Quali furono i risvolti successivi alla nascita del nuovo partito? Cosa ha comportato la persecuzione fascismo e come il partito comunista ha contribuito alla liberazione dell'italia.
Episodio ricchissimo di interventi e contenuti, il sessantasettesimo: sono intervenuti il prof. Francesco Chiaiese per parlare dei tagli al personale e ai fondi riservati all'istruzione perpetrati dal nuovo esecutivo Meloni nella "manovra" 2022 e la dottoressa Luisa Bencivenga che ha presentato l'indagine sociologica "Matrimoni forzati, combinati e precoci, una ricerca nel contesto napoletano". In conclusione, focus con Ludovica Iacovacci sulle proteste del popolo cinese contro le ormai eterne restrizioni da covid, imposte dal Partito Comunista. Conduce Vincenzo De Lucia - puntata n.67 del 28-11-2022 - www.radioshamal.it
La notizia è questa: il presidente russo Vladimir Putin e quello cubano Miguel Díaz-Canel hanno inaugurato insieme una statua in bronzo di Fidel Castro a Mosca, al culmine di una visita che ha sottolineato la sintonia politica fra Mosca e L'Avana contro le sanzioni occidentali.Díaz-Canel, primo presidente cubano a non essere un membro della famiglia Castro, è succeduto il 19 aprile 2021 a Raul Castro, fratello di Fidel, come primo segretario del Partito Comunista di Cuba. “Entrambi i paesi, Russia e Cuba, sono soggetti a sanzioni ingiuste”, ha detto Díaz-Canel, citato dalla Tass. Putin, da parte sua, ha ricordato le “ore di conversazione” con il defunto leader cubano, per il quale “ogni paese aveva diritto a svilupparsi liberamente, a scegliere la sua strada, e che le dittature, il saccheggio e il neocolonialismo non hanno posto in un mondo giusto”.
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia?La Nuova vecchia Cina di XI dopo il Congresso del Partito ComunistaLa #Cina di Xi Come cambia il colosso asiatico dopo il XX congresso del partito comunista con Guido Alberto CasanovaLive qui: Martedì alle 21.30 e venerdì alle 17.30 https://www.twitch.tv/dreleganzaQui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantiaCOME SOSTENERCI:Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.poliniani.com/product-page/guida-terrestrelink acquisto Amazon: https://amzn.to/36XTXs8Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e urly.it/3nga1Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHdAbbonamento Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCq5fU1zDj0KcdWM6wjI0jhA/joinAbbonamento Patreon: https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia?DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUABVuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGTQui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8È tornata l'offerta di Buddybank. 25€ per ogni conto aperto.Io ho un conto buddybank da oltre un anno. Devo dire super top. Zero commissioni sui bonifici. No canone.Insomma come conto principale e secondario, a patto che non facciate operazioni particolari, veramente top.Ah c'è anche la collaborazione con moneyfarm se volete aprire qualche fondo etf.Inserisci il codice E7B9B0 in fase di richiesta di apertura conto corrente buddybank. Scarica l'app qui: https://app.adjust.com/qpkbnd2RISORSE SEMPRE UTILI:Per recuperare tutte queste pillole segui la playlist dedicata!https://www.youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7XLsOs4q8zJJa8nUvPKspFdAbbiamo creato una directory per muoversi meglio all'interno dei nostri contenuti:https://urly.it/3bdtnDove ci trovi:https://www.umbertobertonelli.it/info/https://linktr.ee/economiaitaliaPlaylist che ci chiedete spesso:Moneta https://youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7UGyIJvkKfS1XTw7zAbbPAWDebito: https://youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7X49K2_Owt0b-ednrgyFRI6Storia economica: https://youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7Xvq2oGLIsUDcYd7hNgiiZZRingrazio i nostri bellissimi Patreon con il loro Bagnanone: Alessandro Volpe, Cristin Marletta, Giuseppe Nocera, Marco Atzori, Shelby, Luca di Gregorio, Claudio Facondini, Francesca Valentini-Marletta e Sgt. Rudolf.La mia postazione:Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0Luci https://amzn.to/3n6qtgPYeti https://amzn.to/3JZxg5BAsta Yeti https://amzn.to/3HSRvzY
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia?La Nuova vecchia Cina di XI dopo il Congresso del Partito ComunistaLa #Cina di Xi Come cambia il colosso asiatico dopo il XX congresso del partito comunista con Guido Alberto CasanovaLive qui: Martedì alle 21.30 e venerdì alle 17.30 https://www.twitch.tv/dreleganzaQui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantiaCOME SOSTENERCI:Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.poliniani.com/product-page/guida-terrestrelink acquisto Amazon: https://amzn.to/36XTXs8Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e urly.it/3nga1Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHdAbbonamento Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCq5fU1zDj0KcdWM6wjI0jhA/joinAbbonamento Patreon: https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia?DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUABVuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGTQui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8È tornata l'offerta di Buddybank. 25€ per ogni conto aperto.Io ho un conto buddybank da oltre un anno. Devo dire super top. Zero commissioni sui bonifici. No canone.Insomma come conto principale e secondario, a patto che non facciate operazioni particolari, veramente top.Ah c'è anche la collaborazione con moneyfarm se volete aprire qualche fondo etf.Inserisci il codice E7B9B0 in fase di richiesta di apertura conto corrente buddybank. Scarica l'app qui: https://app.adjust.com/qpkbnd2RISORSE SEMPRE UTILI:Per recuperare tutte queste pillole segui la playlist dedicata!https://www.youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7XLsOs4q8zJJa8nUvPKspFdAbbiamo creato una directory per muoversi meglio all'interno dei nostri contenuti:https://urly.it/3bdtnDove ci trovi:https://www.umbertobertonelli.it/info/https://linktr.ee/economiaitaliaPlaylist che ci chiedete spesso:Moneta https://youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7UGyIJvkKfS1XTw7zAbbPAWDebito: https://youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7X49K2_Owt0b-ednrgyFRI6Storia economica: https://youtube.com/playlist?list=PLu27zXbOiC7Xvq2oGLIsUDcYd7hNgiiZZRingrazio i nostri bellissimi Patreon con il loro Bagnanone: Alessandro Volpe, Cristin Marletta, Giuseppe Nocera, Marco Atzori, Shelby, Luca di Gregorio, Claudio Facondini, Francesca Valentini-Marletta e Sgt. Rudolf.La mia postazione:Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0Luci https://amzn.to/3n6qtgPYeti https://amzn.to/3JZxg5BAsta Yeti https://amzn.to/3HSRvzYDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dr-elegantia-podcast--5692498/support.
Il presidente Xi Jinping è stato confermato leader del Partito Comunista, ne parliamo con Gabriele Battaglia, giornalista italiano di base a Pechino.
Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinLa tensione tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica di Cina (Taiwan) ha radici molto lontane, dal crollo dell'impero cinese all'inizio del 900, alla nascita del Partito Comunista Cinese di Mao Zedong, passando per la guerra civile divisa in due fasi con l'intervallo dovuto al tentativo di invasione della Cina da parte dell'Impero Giapponese, il dualismo tra Chiang Kai Shek, Generale del Kuomitang e Mao, leader del Partito Comunista, portera' nel 1949 i nazionalisti di Chiang a rifugiarsi nell'isola di Formosa dopo la sconfitta nella guerra civile. La Cina comunista continua a ritenere Taiwan una provincia ribelle, Taiwan rivendica la propria autonomia da Pechino con l'appoggio degli Stati Uniti. Una situazione che si intreccia con il conflitto tra Russia ed Ucraina, vero banco di prova per Pechino in vista di un'eventuale invasione.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Domani martedì 18 ottobre, alle ore 15.00, deputati e senatori sono convocati in parlamento per la costituzione dei gruppi parlamentari con l'elezione dei rispettivi presidenti. Sarà poi il turno dell'elezione di vicepresidenti, questori e segretari di Camera e Senato, ed è già da giovedì 20 ottobre che potrebbero partire le consultazioni con Mattarella. Il tempo corre veloce e il governo ha i giorni contati e le urgenze sul tavolo sono molteplici, innazitutto il nuovo decreto aiuti per contrastare il caro energia per famiglie e imprese, dopodiché bisogna affrettarsi per formulare la manovra di bilancio. Ne parliamo con Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore. Giallo Cina, pubblicazione dei dati Pil bloccati nei giorni del Congresso È giallo in Cina perché il governo ha bloccato oggi la diffusione dei dati sul PIL. Rinvio senza spiegazioni, ma sullo sfondo c'è il Ventesimo Congresso del Partito Comunista iniziato ieri 16 ottobre: che sta succedendo a Pechino? Approfondiamo il tema con Alessandro Plateroti de il direttore di Notizie.it. Non si ferma l inflazione, a settembre +8,9% su base annua. E la povertà nel 2021 è ai massimi storici A settembre i prezzi al consumo segnano un aumento di tre decimi di punto su base mensile e un +8,9% su base annua contro il +8,4% di agosto. Si confermano così le stime preliminari dell Istat. Nel mese l inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5% e quella al netto dei soli beni energetici da +5% a +5,5%. L inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l'indice generale e a +3,6% per la componente di fondo. I maggiori rincari coinvolgono la spesa alimentare che passa a +11,4% dal precedente +10,4% mentre i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona toccano il +5,7% dal +4,6%. Inoltre il nuovo Rapporto della Caritas italiana, diffuso oggi in occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà, certifica che nel 2021 la povertà assoluta conferma i suoi massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia da Covid-19. Le famiglie in povertà assoluta risultano 1 milione 960mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente). Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.
Dopo una breve ma intensa campagna elettorale abbiamo deciso di scherzarci un po' su. Attenzione, non adatto a permalosi! Copywright: Luca Mauro Melloni (Mellons) Voce e Montaggio: Rocco Foti (Dj Roy)
RadioBorsa - La tua guida controcorrente per investire bene nella Borsa e nella Vita
A livello mondiale se l'Europa non ride trovandosi invischiata in una guerra che è sia militare che economica, la Cina ha poco da sorridere.L'economia cinese è sotto pressione in vista del 20° Congresso nazionale del partito comunista cinese che si svolgerà questo autunno. La crisi immobiliare sta provocando effetti molto negativi e non solo economici ma anche di credibilità del governo cinese.Non sono mancate proteste anche plateali da parte di coloro che si sono indebitati per acquistare appartamenti che forse non verranno mai consegnati e il balzo della disoccupazione giovanile è qualcosa di poco promettente per il regime cinese.Centinaia di migliaia di acquirenti di case arrabbiati non stanno più pagando gli interessi del mutuo e stanno sfogando la loro rabbia in pubblico sui social media. Edifici in rovina, anche perché gli sviluppatori immobiliari hanno finito i soldi.Xi Jinping, l'uomo forte alla guida del Partito Comunista, vuole essere confermato per un terzo mandato al 20° Congresso nazionale del Partito dove di fatto si incoronerà leader del partito a vita.Ma è in forte difficoltà e nelle ultime settimane il governo cinese sta annunciando diverse misure per cercare di rilanciare l'economia e riacquistare credibilità e fra queste ha attuato anche una “retata” di truffatori finanziari.La politica zero Covid del governo sta bloccando qualsiasi slancio e l'economia cinese è cresciuta solo dello 0,4% nel secondo trimestre e l'obiettivo ufficiale di crescita del 5,5% per il 2022 sembra una meta sempre più difficile da raggiungere.
I tecnici internazionali arrivano a Zaporizhzhia, il prossimo congresso del Partito Comunista cinese e l'India che estende la definizione di famiglia
Lo storico ultimo leader dell'URSS Mikhail Gorbaciov è morto ieri sera, e ve ne parlo un po', in Iraq stanno avendo dei grossi problemi politici, e abbiamo ufficialmente una data per il 20esimo Congresso del Partito Comunista. Comincia oggi la 79esima edizione del Festival di Venezia, la Aiea forse finalmente potrà visitare la centrale nucleare di Zaporizhzhia e la Gazprom ha di nuovo bloccato il Nord Stream 1 per tre giorni. Buona giornata! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vitamine-factanza/message
Racconto di FEDERICO BETTUZZILa scomparsa di Placido Rizzotto, sindacalista siciliano, che venne rapito dagli uomini di Michele Navarra la sera del 10 Marzo 1948, si intreccia con le vicende di Luciano Liggio, boss mafioso di Corleone, Pio La Torre, parlamentare del Partito Comunista in seguito ucciso da Cosa Nostra e del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, allora capitano dei carabinieri del paesino siciliano.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/nmlnPReu4EYIl Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritalianoDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Racconto di FEDERICO BETTUZZINikita Krusciov, il successore di Stalin alla guida dell'Unione Sovietica, profondamente diverso dal successore, eroe di guerra, di origine umile e semplice. Passato alla storia per un gesto tanto spontaneo quanto inusuale, durante una sessione alle Nazioni Unite si tolse una scarpa per sbatterla violentemente sul tavolo. Krusciov si trovo' a guidare l'allora Unione Sovietica durante gli anni 50, l'inizio della guerra fredda, la crisi dei missili cubani, i tentativi di dialogo con gli Stati Uniti, fino alle dimissioni imposte dal Partito Comunista che gli preferi' Breznev.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/MwjbjoPLdz8Il Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritalianoDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
1- E' già troppo tardi. Di fronte alla violenza della quarta ondata la Germania tenta di limitare i danni. ( Cristina Giordano) ..2-La lotta paga. In India dopo la dura protesta dei contadini il primo ministro Modi costretto a ritirare le leggi sulla liberalizzazione del mercato agricolo...( Martina Stefanoni) ..3-la Spagna riapre una delle pagine più oscure della sua storia. Il governo delle sinistre ha deciso di processare i crimini del franchismo. ( Giulio Maria Piantadosi) ..4-Cina . Cresce nel mondo sportivo e politico la preoccupazione per Peng Shuai sparita nel nulla. la campionessa di Tennis aveva accusato di stupro un alto dirigente del Partito Comunista. ( Guglielmo Vespignani) ..5-Sono il virus delle menzogne .Dura attacco ai social media della Nobel per la pace 2021, la giornalista filippina Maria Ressa. ( Petra Bellagente) ..6- Mondialità. Dalla Turchia alla Bielorussia Migranti usati come arma di ricatto. ..( Alfredo Somoza)
1-Coronavirus: a causa della variante Delta in Africa terza ondata senza precedenti..L'allarme dell'Oms che denuncia la mancanza dei vaccini. In Kenya le dosi arrivano con il contagocce. Il racconto da Nairobi. ( Antonino Masuri – Avis) ..2-Libia, viaggio nella città fantasma di Tawergha. Durante la guerra civile i suoi abitanti , discendenti dagli schiavi , furono costretti alla fuga. ( Emanuele Valenti) ..3-Cina. Le sfide politiche e economiche che il Partito Comunista dovrà affrontare nei prossimi anni. Le priorità riguardano soprattutto la questione interne e la cosiddetta crescita pacifica. ( Gabriele Battaglia) ..4- Le ideologie genocide della globalizzazione del diciannovesimo secolo. ..Il caso delle scuole religiose in Canada dove in un meno di mese sono state ritrovati i resti di 1148 bambini. ( Alfredo Somoza) ..5-Olimpiadi 2021. Mancano tre settimane all'appuntamento ma l'aumento dei contagi in Giappone sta mettendo a rischio l'intera organizzazione dei giochi. ..( Disma Pestalozza) ..6-Le Recensioni di Esteri: Nantucket il graphic novel di Daria Gatti. ..( Luisa Nannipieri)
Conversazione sul Pci (seconda puntata, ieri la prima). Cent'anni fa nasceva il Partito Comunista d'Italia e trent'anni fa il Pci decideva di sciogliersi. Una storia lunga che ha riguardato milioni e milioni di persone in Italia. Una storia che è un pezzo fondamentale della biografia civile e politica di questo paese nel corso di settant'anni. I suoi leader, tutti uomini, sono stati Bordiga e Gramsci, Togliatti e Longo, Berlinguer e Natta fino all'ultimo segretario Occhetto. Il Pci, il partito dell'antifascismo, della Costituzione repubblicana e poi della via italiana al socialismo. Il partito che ha vacillato di fronte ai fatti di Ungheria e Praga. Il partito del compromesso storico e delle lotte per i diritti, il partito della questione morale. Il conflitto con i movimenti e gli intellettuali. Fino al crollo del Muro di Berlino, la Bolognina, la Cosa, lo scioglimento nel congresso del febbraio 1991, a pochi mesi dalla dissoluzione dell'Urss. Una lunga storia che Memos ha cercato di ripercorrere in buona parte con lo storico Angelo D'Orsi, allievo di Norberto Bobbio e biografo di Antonio Gramsci.
Conversazione sul Pci. Cent'anni fa nasceva il Partito Comunista d'Italia e trent'anni fa il Pci decideva di sciogliersi. Una storia lunga che ha riguardato milioni e milioni di persone in Italia. Una storia che è un pezzo fondamentale della biografia civile e politica di questo paese nel corso di settant'anni. I suoi leader, tutti uomini, sono stati Bordiga e Gramsci, Togliatti e Longo, Berlinguer e Natta fino all'ultimo segretario Occhetto. Il Pci, il partito dell'antifascismo, della Costituzione repubblicana e poi della via italiana al socialismo. Il partito che ha vacillato di fronte ai fatti di Ungheria e Praga. Il partito del compromesso storico e delle lotte per i diritti, il partito della questione morale. Il conflitto con i movimenti e gli intellettuali. Fino al crollo del Muro di Berlino, la Bolognina, la Cosa, lo scioglimento nel congresso del febbraio 1991, a pochi mesi dalla dissoluzione dell'Urss. Una lunga storia che Memos ha cercato di ripercorrere in buona parte con lo storico Angelo D'Orsi, allievo di Norberto Bobbio e biografo di Antonio Gramsci. Quella di oggi è la prima di due puntate. La seconda, domani.
Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
00:00 Incredibile Giuseppi Conte che sul Corriere della Sera dice: “Abbiamo vinto lo sprint dei 100 e adesso ci tocca la maratona delle riforme strutturali”. 02:08 Prescrizione, le bugie di […]
..1-A rischio il vertice Kim- Donald trump. Il leader nord coreano respinge le pressioni della casa bianca sul disarmo nucleare unilaterale. ( Gabriele Battaglia) ..2-Nucleare Iraniano. L'unione Europea resta a fianco di Teheran dopo il ritiro degli stati uniti dal trattato...( Esteri)..3-Iraq: la strana e vincente alleanza tra gli sciiti di Moqtada Sadr e il Partito Comunista iracheno. ( laura Silvia Battaglia9 ....4-Turchia. È il turno degli artisti. Arrestata una nota cantante e attiviste filo curda. Pinar aydinlar dovrà scontare 10 mesi di carcere. ( Serena Tarabini) ..5-Gerusalemme. Storia di una città-mondo, a cura di Vincent Lemire. ( Vincenzo Mantovani) .. 5-Romanzo a Fumetti: “ a panda piace questo libro qui“ di ..di Giacomo Bevilacqua. ( Maurizio Principato)