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A cura di Paolo Pellegrinipresentazione di Giuseppe CarusoIntroduzione Mascia DionisiAmilcare Ponchielli – La GiocondaGioconda, Renata TebaldiEnzo Grimaldo, Renato CioniLaura Adorno, Franca MattiucciBarnaba, Anselmo ColzaniAlvise Badoero, Paolo WashingtonLa Cieca, Delia LagoZuàne, Arturo La PortaIsèpo, Luigi Paolilloun Cantore, Gino CalòOrchestra e Coro del Teatro San Carlo di NapoliLamberto Gardelli, direttore30 dicembre 1967
Emozioni e ricordi di un passato che è patrimonio e memoria collettiva. E' una serata particolarmente attesa quella che stasera dalle 17.30 a Laghi prenderà il via grazie all'associazione "Insieme per Laghi Odv" e agli "Amici di Schio - Grigny", con il patrocinio dell'amministrazione comunale.
QUI puoi sostenere Andata e Ritorno - Storie di Montagna.Jonas degli stambecchi è un libro di Claudio Ghizzo e questo è il quinto capitolo.Ecco il librowww.storiedimontagna.comContatti: andataeritorno.podcast@gmail.com Iscriviti alla newsletterLa nostra pagina InstagramIl nostro profilo LinkedInMusic by Epidemic Sound
Come vedono i tifosi bolognesi la parabola discendente di Thiago Motta, eroe dello storico ritorno in Champions League della scorsa stagione? Lo chiediamo al bolognesissimo Alberto Forchielli. Quattro gol a uno: un'altra umiliazione subita dal Brasile dai rivali argentini nelle qualificazioni sudamericane per la Coppa del Mondo 2026 per la quale i campioni in carica sono già qualificati. Convocato Andersinho Marques. Oggi ospite dei "Carli" Genta e Pellegatti nello spazio #DaiCarloNonFarlo c'è l'ex fischietto Graziano Cesari per commentare la notizia della sperimentazione che vedremo nelle semifinali di Coppa Italia dell'arbitro che spiegheranno via microfono agli spettatori il motivo di una certa decisione dopo aver rivisto l'azione al Var.
«Nella mia storia non è stato tanto guadagnare il denaro, quanto gestirlo. E nessuno ci insegna a farlo». In questo episodio, Paola Maugeri si racconta senza filtri, ripercorrendo il suo rapporto con il denaro come specchio del valore personale, delle scelte quotidiane e della libertà.Nata a Catania negli anni '80, Paola cresce con l'idea che il denaro vada nascosto, per evitare di suscitare invidia. Questo la porta ad associare i soldi a un senso di timore e disagio. Così, quando inizia a guadagnare, il suo primo istinto è quello di liberarsene: «Uno dei miei primi incarichi, mentre già lavoravo in televisione, mi fruttò un assegno considerevole. Quando lo vidi, rimasi senza parole. Ricordo di aver pensato: "Ma io mi sono divertita a fare questo lavoro, e mi stanno pagando così tanto?". Presi l'assegno e lo infilai in tasca. Poco dopo, uscendo, vidi una persona che chiedeva l'elemosina. Senza pensarci troppo, tirai fuori l'assegno e glielo offrii. Se il mio agente non mi avesse fermato in tempo lo avrei lasciato andare. Credo che questo senso di non meritare il denaro sia molto femminile».Il racconto del suo celebre “anno a impatto zero” diventa il cuore pulsante di un manifesto esistenziale: vivere con intenzione. «Abbiamo vissuto un anno senza frigorifero, senza riscaldamento. Tutti dicevano: è una vita di rinunce. No, è una vita di scelte. In quell'anno ho capito quante cose accumuliamo nelle nostre case senza realmente averne bisogno e con quante riempiamo il nostro cuore senza che ci portino un autentico valore».Il trasferimento in Svezia segna per Paola l'inizio di un nuovo rapporto con il denaro, basato sulla consapevolezza e la trasparenza. «Quando mio figlio ha compiuto 18 anni, ha ricevuto un libretto che gli spiegava come affrontare la vita adulta, dalle questioni pratiche, come pagare le tasse, fino alla gestione del denaro». Ma ciò che più la colpisce è la fiducia su cui si fonda la società svedese. Il sistema fiscale, ad esempio, permette ai cittadini di depositare denaro presso l'agenzia delle entrate, ottenendo interessi vantaggiosi e rimborsi tempestivi. Un modello opposto a quello italiano, che Paola trova vessatorio, soprattutto per chi lavora come libero professionista. «In Svezia, tutto è open source, persino i redditi del re. Questo approccio mi ha aiutata a gestire meglio il mio denaro».
Ho ritrovato oggi una foto che avevamo scattato al mio cane che ormai non c'è più nel 2006 quando era ancora cucciolo.....e i ricordi sono esplosi come un temporale ad agosto.
A Cuba con Radio 8SF - In ricordo di Arsenio Bergami detto Falco - Nuovo progetto per Coltano
La nostra memoria è davvero affidabile? In questa puntata abbiamo chiacchierato con Giuliana Mazzoni, professoressa di psicologia e neuroscienze, per esplorare il complesso funzionamento della memoria umana. Parliamo di falsi ricordi, testimonianze alterate e dell'influenza che domande suggestive possono avere sulla nostra percezione del passato. Scopriremo come si formano i ricordi, perché possono essere distorti e quali implicazioni questi meccanismi hanno in ambiti cruciali come la giustizia e la società. E poi, che cos'è l'effetto Mandela? Davvero milioni di persone possono ricordare eventi che non sono mai accaduti? Un viaggio affascinante tra scienza e percezione, alla scoperta della fallibilità della nostra mente.Ospiti: Giuliana MazzoniRedazione: Elisa Baioni, Clarissa Esposti, Manuela Gialanella, Diego Martin, Matteo Melchiori, Giuseppe Molle, Alex Ordiner, Dasara Shullani, Matilde Spagnolo, Cristiano Ursella, Chiara Vitaloni, Enrico ZabeoAltri riferimenti:[http://old.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843057177]Psicologia della testimonianza, di Giuliana Mazzoni, Carocci editore.Musiche: [https://www.epidemicsound.com/ Epidemic Sound]Seguiteci sui profili social del CICAP:Facebook: https://www.facebook.com/@cicap.orgInstagram: https://www.instagram.com/cicap_it/
ROMA (ITALPRESS) - "Durante il mio intervento nel corso del dibattito sul Venezuela ho ribadito l'importanza di fare ogni sforzo per liberare il nostro connazionale Trentini". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a conclusione dei lavori della ministeriale Esteri del G7 in Canada. "Ricordo che ieri durante il mio intervento nel corso del dibattito sul Venezuela ho ribadito l'importanza di fare ogni sforzo per liberare il nostro connazionale Trentini, che è detenuto senza avere la possibilità di essere visitato dal nostro console in un carcere in Venezuela. Ne ho parlato anche oggi in occasione dell'incontro con il segretario di Stato Usa Rubio", ha detto Tajani.lcr/mca1/sat(Fonte video: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale)
ROMA (ITALPRESS) - "Durante il mio intervento nel corso del dibattito sul Venezuela ho ribadito l'importanza di fare ogni sforzo per liberare il nostro connazionale Trentini". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a conclusione dei lavori della ministeriale Esteri del G7 in Canada. "Ricordo che ieri durante il mio intervento nel corso del dibattito sul Venezuela ho ribadito l'importanza di fare ogni sforzo per liberare il nostro connazionale Trentini, che è detenuto senza avere la possibilità di essere visitato dal nostro console in un carcere in Venezuela. Ne ho parlato anche oggi in occasione dell'incontro con il segretario di Stato Usa Rubio", ha detto Tajani.lcr/mca1/sat(Fonte video: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale)
"Cose di Calcio", il ricordo di Bruno Pizzul.
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Il 2024 un anno record, boom di risorse e immatricolazioni- Padova festeggia una storia lunga 800 anni- "Giorno del ricordo", un concorso nazionale per i giovani talentifsc/gsl
SASSARI (ITALPRESS) - Tommaso Tanzilli, Presidente di Ferrovie dello Stato Italiane, è intervenuto alla cerimonia conclusiva del “Treno del Ricordo”, progetto promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani. Il Treno del Ricordo è un treno storico messo a disposizione da Fondazione FS Italiane insieme al Gruppo FS che ha attraversato l'Italia in sette tappe e ha ripercorso, con una mostra itinerante allestita al suo interno, il viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel Dopoguerra. All'evento di chiusura hanno partecipato Marina Elvira Calderone, Ministro del lavoro e delle politiche sociali; Grazia La Fauci, Prefetto di Sassari; Giuseppe Mascia, Sindaco di Sassari; Antonio Piu, Assessore regionale dei lavori pubblici, oltre ad associazioni e scolaresche.fsc/gtr
SASSARI (ITALPRESS) - Tommaso Tanzilli, Presidente di Ferrovie dello Stato Italiane, è intervenuto alla cerimonia conclusiva del “Treno del Ricordo”, progetto promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani. Il Treno del Ricordo è un treno storico messo a disposizione da Fondazione FS Italiane insieme al Gruppo FS che ha attraversato l'Italia in sette tappe e ha ripercorso, con una mostra itinerante allestita al suo interno, il viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel Dopoguerra. All'evento di chiusura hanno partecipato Marina Elvira Calderone, Ministro del lavoro e delle politiche sociali; Grazia La Fauci, Prefetto di Sassari; Giuseppe Mascia, Sindaco di Sassari; Antonio Piu, Assessore regionale dei lavori pubblici, oltre ad associazioni e scolaresche.fsc/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - "Ho cominciato a fare politica nel 1984 e ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Tricoli e la sua bellissima storia: la memoria che facciamo oggi non è semplicemente un momento di musealità, ma anche un ricordo delle radici profonde su cui basiamo il nostro agire politico". Lo afferma il senatore di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Raoul Russo, a margine della presentazione del libro 'Giuseppe Tricoli. Un intellettuale tra passione politica e impegno contro la mafia', tenutasi a VillaIgiea a Palermo.xd8/sat
PALERMO (ITALPRESS) - "Ho cominciato a fare politica nel 1984 e ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Tricoli e la sua bellissima storia: la memoria che facciamo oggi non è semplicemente un momento di musealità, ma anche un ricordo delle radici profonde su cui basiamo il nostro agire politico". Lo afferma il senatore di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Raoul Russo, a margine della presentazione del libro 'Giuseppe Tricoli. Un intellettuale tra passione politica e impegno contro la mafia', tenutasi a VillaIgiea a Palermo.xd8/sat
La cantautrice Liana Marino viene definita dai critici musicali un'artista "raffinata e completa". In questa intervista parla del suo percorso musicale e dell'importante e determinante incontro con Paolo Benvegnù, uno dei fondatori degli "Scisma", recentemente scomparso.
Raccontano una realtà distorta sull'attentato di via Rasella. Omettono di dire che le vittime delle Fosse Ardeatine erano italiani, ebrei e antifascisti, scelti con la collaborazione della stessa polizia italiana. Da anni usano il Giorno del Ricordo come clava contro gli avversari politici, nel solco di quella che lo storico Emilio Gentile definiva la “defascistizzazione retroattiva del fascismo”. Tentano di riscrivere la storia riguardante la strage di Bologna del 2 agosto 1980; il deputato di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone, ha definito le sentenze sulla strage come un "teorema politico" volto a colpire la destra. Al Tg1 delle 13, andato in onda domenica, è stato dato spazio a un libro che continua a sostenere la tesi della bomba a bordo come causa della tragedia di Ustica. Il Tribunale di Palermo, nella sentenza del 10 settembre 2011, ha concluso che l'incidente fu causato da un missile o da una collisione in volo, escludendo la presenza di un ordigno esplosivo a bordo. La Corte di Cassazione, il 28 gennaio 2013, ha ribadito come il DC-9 sia stato abbattuto durante un'azione militare nei cieli italiani. La presidente dell'Associazione "Parenti delle Vittime della Strage di Ustica" si dice "scandalizzata per un'operazione che, più che informazione, si dimostra propaganda”. L'egemonia culturale tanto agognata dal governo Meloni è una fitta tela di perseveranti revisionismi che spopolano nelle reti pubbliche e in Parlamento. Nelle chat di partito, il ministro Lollobrigida invitava i colleghi di Fratelli d'Italia a mantenere la calma perché, una volta al governo, avrebbero fatto emergere “la verità”. Eccola. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Nel percorso cristiano, si arriva presto a comprendere che la vita non si riduce al semplice "essere salvati". Esiste una chiamata superiore, un "di più" che ci rivela che la nostra esistenza ha uno scopo preciso: benedire gli altri.Troppe persone, pur avendo incontrato Cristo, non hanno ancora scoperto il loro vero proposito. È essenziale chiedersi: "Perché sono nato? Qual è il mio scopo?". La risposta è che, una volta accettato Cristo, il nostro scopo non è egocentrico, ma si irradia verso gli altri, influenzando profondamente le loro vite.La mentalità militare offre un'analogia illuminante sul "servire". Non si tratta di chiedersi "se" possiamo servire, ma "dove" possiamo farlo! L'Esercito della Salvezza di William Booth incarna perfettamente questo concetto: un movimento nato per diffondere il cristianesimo e soccorrere i bisognosi, testimoniando che in un mondo materialista è indispensabile vivere un cristianesimo attivo e gioioso.Qual è il ruolo della Chiesa oggi? Non è un semplice luogo di ritrovo, ma uno strumento per servire coloro che anelano alla salvezza, per "strappare" anime dall'oscurità e rivelare la verità di Cristo.Non siamo stati salvati per noi stessi, ma per gli altri! Ricordo con emozione gli incontri con veterani militari americani: per loro, servire la patria è stato un "onore" e un "privilegio". Ma quanto più grande è questo sentimento quando si tratta di servire la Chiesa di Cristo e il nostro Dio?Giovanni ci ricorda che la fedeltà si manifesta anche attraverso il servizio, soprattutto verso gli estranei.Manteniamoci fedeli nel nostro servizio, in qualunque ambito Dio ci abbia chiamati a operare. La nostra fedeltà sarà una testimonianza potente e uno strumento di salvezza per coloro che si avvicinano a Cristo per la prima volta.
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=807510 FEBBRAIO: IL GIORNO DEL RICORDO, PER NON DIMENTICARE LE FOIBE di Roberto de Mattei Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La "Giornata del ricordo", istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero "infoibati" ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980.Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.IL MASSACROGli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati.Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca.Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani.In Istria, nell'antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull'orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell'esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.FOIBA DI BASOVIZZA VANDALIZZATA DI RECENTELa seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l'esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa "pulizia etnica". Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo "sospetti", vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo.Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici" parla di Tito, dittatore comunista e medaglia al merito della Repubblica Italiana, onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall'INPS ai suoi soldati che divennero i boia dei loro connazionali.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 febbraio 2025:Sabato 8 febbraio, a quarantott'ore dal Giorno del Ricordo, e ottant'anni dall'inizio dei fatti, la foiba di Basovizza a Trieste è stata vandalizzata. Tre le frasi con l'inchiostro rosso: "Trieste è nostra", il motto usato dai comunisti; "Trieste è un pozzo", in riferimento alle foibe; "Morte al fascismo, libertà al popolo".E poi il numero 161, che sta per AFA, il collettivo antifascista internazionale d'ispirazione comunista. Ma l'oltraggio alle vittime delle foibe viene anche dai riconoscimenti istituzionali e dalle pensioni elargite ai loro carnefici.L'articolo 2 dello Statuto dell'Ordine «Al merito della Repubblica italiana», che disciplina il conferimento della più importante onorificenza del nostro Paese, prevede che il Presidente della Repubblica possa conferirla per «benemerenze di segnalato rilievo (...) e per ragioni di cortesia internazionale». La stessa «cortesia internazionale» che nell'ottobre 1969 (con il socialdemocratico Saragat al Quirinale e la Democrazia Cristiana al governo) consegnò la più alta delle onorificenze dello Stato italiano al dittatore Josip Broz, alias il maresciallo Tito, il dittatore comunista, assassino di nostri connazionali.Cinquantasei anni dopo, quella medaglia al merito è ancora lì, in palese contraddizione con una legge dello Stato che nel 2004, grazie al presidente Berlusconi, istituiva il Giorno del Ricordo per mantenere viva la memoria dei 10.000 italiani infoibati, della pulizia etnica d'Istria, Fiume e Dalmazia e dell'esodo di 350.000 italiani costretti a scappare dalle loro case. Insomma, mentre ricordiamo la tragedia degli italiani del Nord-Est ancora celebriamo la memoria dell'assassino Tito che li ha infoibati e costretti alla fuga.In questa legislatura ci sono due proposte di legge, alla Camera, primi firmatari Rizzetto (FdI) e Rampelli (FdI), e al Senato, primo firmatario Bizzotto (Lega), per revocarla post mortem. Sarebbe, infatti, un cavillo burocratico ad impedire di cancellare l'onorificenza di Tito: è morto. La legge già prevede di togliere l'onorificenza per «indegnità», come è stato fatto con al-Assad quando nel 2010 Napolitano gli aveva appuntato sul petto la stessa decorazione di Tito. Eppure, per un misterioso disegno, oltre che per ottusa burocrazia, da decenni, nessuno osa toccare quella medaglia che è un'offesa all'Italia.La nostra Penisola ha persino strade dedicate al comunista Tito. Un po' come se a Berlino, o in qualsiasi altro angolo d'Europa, ci fosse qualche piazza dedicata ad Hitler e nel mentre si celebrasse comunque la Giornata della Memoria. Con l'aggravante che per sessant'anni, in Italia, di
La rassegna di oggi, martedì 11 febbraio, è a cura di Marica Fantauzzi - Su Repubblica la protesta del collettivo studentesco del Rossellini: sospeso l'incontro con il Senatore di FDI Roberto Menia in occasione della Giornata del Ricordo. «La scuola, in una democrazia, a differenza dei regimi, non è il luogo in cui si fa propaganda politica, ma è invece il luogo in cui si rende le persone libere di farsi una propria coscienza politica». - Sul Corriere presentato ai sindacati un documento dell'Ama per redistribuire il personale: viene denunciato l'assenteismo che però, secondo i sindacati, nulla ha a che fare con la mancata garanzia del servizio. - Quarticciolo: il Tempo pubblica un editoriale commosso ma non commovente dedicato al modello Caivano e alle sue (dubbie) potenzialità. Nel frattempo, la sinistra parlamentare invita Walter Veltroni a parlare di sicurezza in città. Ma c'è chi, come Santoro sul Manifesto, ricorda la sua campagna securitaria da sindaco di Roma. - Lettera di Alba Rohrwacher e Saverio Costanzo per salvare i cinema a Roma guardando al modello parigino. - Chiude l'ennesima libreria indipendente a Roma: Bookish saluta la città. Foto di Luca DammiccoSveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione.La sigla di Sveja è di Mattia CarratelloA domani con Cecilia Ferrara
Il 10 febbraio 1947 a Parigi l'Italia firmava i trattati di pace che comportavano numerose rinunce territoriali oltre al pagamento di ingenti riparazioni di guerra. Lo stesso giorno a Pola Maria Pasquinelli uccideva con tre colpi di pistola alla schiena il brigadier generale Robert de Winton, governatore militare e responsabile della sicurezza in città. La data del 10 febbraio è stata scelta per il Giorno del Ricordo, un'occasione laica e civica che dovrebbe promuovere la memoria della Questione Orientale e stimolarne lo studio. In realtà da vent'anni questa ricorrenza porta a fratture nella società, a liti politiche, a manifestazioni e contromanifestazioni, a iniziative che non approfondiscono la Storia ma la piegano ad altri scopi. Cerchiamo con questo video di stimolare il pensiero di tutti voi affinché il Giorno del Ricordo diventi un'occasione di riflessione. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'attualità internazionale insieme ad Andrew Spannaus per poi aprire un'ampia pagina dedicata al ricordo delle Foibe con due testimonianze. A seguire torniamo sul caso di Monfalcone dove in una scuola si consente l'ingresso a cinque studentesse con il niqab attraverso il riconoscimento facciale in un'anticamera. Una misura che ha sollevato reazioni politiche molto accese.
Alessandro Barbero viene interrogato dai ragazzi dell'Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Teodosio Rossi” di Priverno sul tema del ricordo e della memoria soffermandosi sugli episodi storici delle Foibe e della Shoah e la loro strumentalizzazione politica. Organizzato da: http://www.isissteodosiorossi.it/ Video originale: https://www.youtube.com/watch?v=SDq6zVjPAys --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte e i dovuti crediti. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
"Un'occasione solenne per "riflettere sulle pagine buie del nostro passato". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale per il Giorno del Ricordo, ha tenuto viva la memoria delle vittime delle Foibe.
Domenico è un fotografo intimamente connesso con le sue montagne, con i suoi abitanti e con le sue regole.Cura la rubrica "Fuori Traccia", insieme a Claudio Ghizzo, per questo podcast.Oggi raccontiamo la sua storia, il suo approccio, il suo percepito, il suo vissuto e molto altro.domenicoferrara.comContatti: andataeritorno.podcast@gmail.com Il nostro sitoIscriviti alla newsletterLa nostra pagina InstagramIl nostro profilo LinkedInMusic by Epidemic Sound
ROMA (ITALPRESS) - "Ci incontriamo per rinnovare la Giornata del Ricordo: occasione solenne, che invita a riflettere su pagine buie del nostro passato, per conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze degli italiani d'Istria, di Fiume, della Dalmazia, in un periodo tragicamente tormentato della storia d'Europa". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione, al Quirinale, del Giorno del Ricordo.sat/gtr(Fonte video: Quirinale)
"Se telefonando io"... i giornali di lunedì 10 febbraio cercano di leggere tra le righe dello scambio telefonico tra Trump e Putin. Mentre Parigi chiama l'Europa a rilanciare l'intelligenza artificiale "nostrana" e sfidare apertamente il monopolio USA. La giornata del ricordo delle vittime delle foibe divide, anche quest'anno. E noi siamo sempre più soli, ci dice Il Sole 24 Ore, spesso scegliendo di esserli.
ROMA (ITALPRESS) - "L'istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato, a volte persino colpevolmente rimosso". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia, al Quirinale, del Giorno del Ricordo.sat/gtr(Fonte video: Quirinale)
VENEZIA (ITALPRESS) - “E' una tragedia autentica, oltre 5 mila morti, 350 mila profughi e tutta che hanno fatto le forze titine, le foibe e tutto quello che è accaduto. Penso che sia la storia di una tragedia che non deve mai più accadere, ma è la storia anche di un popolo, di un esodo, di una diaspora. Un popolo che ha perso le case, gli affetti, anche l'identità, nonostante ancora oggi si parli Veneto in alcune città dell'Istria". Lo ha detto il Presidente del Veneto Luca Zaia che poi si è complimentato per la doppia candidatura di Gorizia e Nova Gorica come capitale europea della cultura: "è un segnale preciso, non solo una candidatura”. xa7/tvi/mrv
All'interno dell'programma "Buongiorno PNR", con Maria Angela Dotto, presidente dell'associazione a culturale "Assieme per leggere" ODG, ci presenta la serata di stasera dedicata alla commemorazione dell'"Giorno del ricordo".
In questo episodio torna a trovarci Tommy dopo la vittoria nella mass start in coppa del mondo, ovviamente con il suo coach Zat. Parliamo dell'allenamento, del processo, della mentalité. Enjoy!Se volete donare al podcast per finanziarci e aiutarci a migliorarlo potete farlo al link: https://www.gofundme.com/f/podcast-ciclismo-kompetente Se siete interessati a contattarci per coaching o consulenze o altri servizi potete farlo dal sito: www.ciclismokompetente.it Potete acquistare i nostri programmi standard alla pagina: https://www.trainingpeaks.com/my-training-plans/trainingplangaffubandito Ricordo che il podcast è supportato ufficialmente da WEPLY APP, app creata con l'obiettivo di non svalutare i vostri articoli sportivi usati. Potete scaricarla a questo link: https://onelink.to/7tw2ae
Si sono tenute ieri – 27 gennaio, Giornata della Memoria – in tutto il mondo, le celebrazioni per ricordare la Shoah. Ad Auschwitz, il campo di sterminio liberato dall'Armata rossa proprio il 27 gennaio del 1945 si sono ritrovati capi di Stato di molti paesi, insieme a cinquanta sopravvissuti ancora in vita.Non c'era il primo ministro di Israele, lo Stato ebraico, nato nel 1947 anche per dare una terra agli ebrei scampati al genocidio nazista. Su Benjamin Netanyahu pende infatti un mandato di arresto, spiccato dalla Corte penale internazionale, per crimini di guerra contro i palestinesi a Gaza. È da qui, da quello che possiamo considerare un paradosso, che parte la seconda puntata di Modem dedicata agli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, Perché anche quest'anno – come e forse ancora di più che lo scorso – sullo sfondo della Giornata della Memoria si staglia l'ombra della guerra a Gaza. Una guerra che ha portato – finora – alla morte di oltre 45 mila palestinesi, il 70 per cento di loro sono donne, bambini e anziani. Una guerra scatenata dal massacro perpetrato dall'organizzazione terrorista Hamas il 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di 1200 israeliani - anche qui moltissimi civili, donne, bambini e anziani - e il rapimento di altri 250 E fin dall'inizio della guerra a Gaza, da più parti e con scopi diversi, sono stati fatti richiami alla Shoah per commentare e/o interpretare il conflitto. Ma ha senso parlare di Gaza nella Giornata della Memoria? A chi e a cosa è rivolto quel “mai più” che è intrinseco al ricordo della Shoah? E che legame c'è – se c'è – con l'antisemitismo? Ne parliamo con due ospiti:STEFANO LEVI DELLA TORRE saggista, critico d'arte, tra le figure più note dell'ebraismo italiano. È uno dei promotori dell'appello “Mai indifferenti. Voci ebraiche per la pace”ELIEZER DI MARTINO Rabbino della Comunità ebraica di Losanna e del Canton Vaud
La Giornata della Memoria durante il genocidio a Gaza e in Cisgiordania, un articolo dal cuore con tutte le informazioni per essere utili al popolo palestineseCome detto nel podcast, di solito dico sempre di seguirmi sui social e su Telegram, in questo caso no, seguite pagine come: Al Jazeera, Middle East Eye, Eye on Palestine, BDS, Api Italia e i Giovani Palestinesi d'Italia, loro sono davvero utili a far cessare questo genocidio, io sono solo un narratore, oltre a parlare posso fare ben poco.Qui trovate il link dell'International Federation of Journalist (IFJ) con la lista ed i nomi dei 152 giornalisti uccisi e qui quella del Palestinian NGO Netowork (PNGO) con i 183 dottori e dottoresse palestinesi uccisi dallo stato sionista dal 7 ottobre 2023 ad oggi; parlano tanto (e giustamente) della brutalità dei talebani e dell'Isis, ma nemmeno loro si sono mai lontanamente avvicinati a queste cifre.
Il tamburino di sabato 25 gennaio, la rassegna sulla vita culturale di Roma. Al microfono Leonardo Zaccone, poeta, performer e musicologo. Un ricordo di Luca Beatrice, presidente della Quadriennale di Roma, recentemente scomparso all'improvviso. LAMP al Liminal Space, quando l'arte incontra internet a cura di Valentina TanniAmoR-Pop, alla Vaccheria di Roma la personale di Carla Campea porta in mostra la pop art supercontemporaneaLIBRERIA TRANSITORIA, piccola fiera dell'editoria d'arte e fotografica allo Studio LampoSCICCHERIE a Carrozzerie n.o.t., 7 sperimentazioni aperte in tre giorni di spettacoliSveja è un progetto indipendente sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne.
In questo episodio speciale, Amanda Knox discute della recente sentenza di diffamazione, le sue esperienze durante gli interrogatori e le tecniche utilizzate dalla polizia. Condivide la sua lotta per stabilire la verità e le conseguenze della sua condanna, nonché le sue riflessioni su Patrick Lumumba e il ruolo dei media nella narrazione del suo caso. In studio con noi: Palla di DPEN Crimini. Vieni a vederci dal vivo: nonapritequellapodcast.com/live Iscriviti al Patreon per ascoltare UN EPISODIO IN PIÙ a settimana: patreon.com/NAQP Seguici su Instagram per video esclusivi e molto altro: @nonapritequellapodcast Compra il nostro merch: merch.nonapritequellapodcast.com Per sponsor, collaborazioni o semplici mail: nonapritequellapodcast@gmail.com Segui Matteo su Instagram: @matteo.lenardon Segui Pedar su Instagram: @iosonopedar Segui J-Ax su Instagram: @j.axofficial Grazie ai nostri flex producer: Alessandro Micheli, Andrea Salvadori, Antonio Cassese, Baiocchi In Brodo, Dario D'Amico, Davide Lega, Dr. Amido Di Patata, Eleonora, Fran, Giuseppe Greco, La Ele, Marco BigMac, Marta Carnevali, Mauro Zaccone, Michele Battistella, Mimmo, Nick Franco, Nira, Patatti, Pompini Funebri, Quell Uomo, Ric, Rocco Ferretti, Salvo Greg, Shedly The Mad Hatter, Svizzerotto Capitoli (00:00) Introduzione e avvertimenti (00:15) Sentenza e reazioni di Amanda Knox (03:08) La ricerca della verità e la lotta di Amanda (05:46) Le tecniche di interrogatorio (09:48) Il memoriale e la confusione di Amanda (18:07) Le conseguenze legali e la condanna per calunnia (26:01) Responsabilità dello Stato (29:40) La Giustizia e le Ingiustizie del Caso Meredith (37:20) Confessioni False e Pressioni della Polizia (45:23) La Necessità di Registrare le Interrogazioni (51:14) Riflessioni Finali e il Ricordo di Meredith Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Salvini diserta il question time sui disagi sui treni. Poi interviene in aula: colpa della sinistra I disagi subiti dai cittadini in questi giorni lungo la rete ferroviaria diventano ben presto uno scontro politico. Matteo Salvini non si presenta al question time alla Camera, le opposizioni chiedono le sue dimissioni, Renzi gli grida "buffone", gli altri gli urlano "torna a bordo", e il ministro interviene dando la colpa di quello che è accaduto sui treni alla sinistra. Spiegata così, la seduta parlamentare di ieri si trasforma in una commedia all'italiana dove il ministro competente nel settore trasporti fugge dalle sue responsabilità: incalzato, da la colpa alle opposizioni. La difesa di Matteo Salvini. Il leader leghista accusa i governi del Pd. "Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese", dice Salvini. Insomma la solita solfa: Salvini accusa quelli che lo hanno preceduto. Ricordo però che nel primo governo Conte Salvini era vice premier, ha sostenuto l'esecutivo di Mario Draghi con ministri leghisti in importanti dicasteri, e dal 2022, dopo la vittoria del centrodestra, Salvini ricopre gli incarichi di ministro dei Trasporti e delle infrastrutture e vice presidente del consiglio. Per quanto tempo ancora Salvini si impegnerà nel gioco dello scaricabarile? "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Salvini diserta il question time sui disagi sui treni. Poi interviene in aula: colpa della sinistra I disagi subiti dai cittadini in questi giorni lungo la rete ferroviaria diventano ben presto uno scontro politico. Matteo Salvini non si presenta al question time alla Camera, le opposizioni chiedono le sue dimissioni, Renzi gli grida "buffone", gli altri gli urlano "torna a bordo", e il ministro interviene dando la colpa di quello che è accaduto sui treni alla sinistra. Spiegata così, la seduta parlamentare di ieri si trasforma in una commedia all'italiana dove il ministro competente nel settore trasporti fugge dalle sue responsabilità: incalzato, da la colpa alle opposizioni. La difesa di Matteo Salvini. Il leader leghista accusa i governi del Pd. "Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese", dice Salvini. Insomma la solita solfa: Salvini accusa quelli che lo hanno preceduto. Ricordo però che nel primo governo Conte Salvini era vice premier, ha sostenuto l'esecutivo di Mario Draghi con ministri leghisti in importanti dicasteri, e dal 2022, dopo la vittoria del centrodestra, Salvini ricopre gli incarichi di ministro dei Trasporti e delle infrastrutture e vice presidente del consiglio. Per quanto tempo ancora Salvini si impegnerà nel gioco dello scaricabarile? "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
All'Antico Vinaio premia i suoi dipendenti con un milione di euro e un resort alle MaldiveAll'Antico Vinaio, la rete di negozi alimentari celebre per le schiacciate farcite, ha deciso di distribuire tra tutti i suoi dipendenti sparsi nel mondo un premio da 1 milione di euro. L'iniziativa prevede benefici di welfare fino a 3.000 euro a persona (500 in più rispetto al 2024), una settimana di ferie aggiuntiva rispetto a quanto stabilito dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) e, per cinque fortunati dipendenti con almeno un anno di anzianità, una settimana di vacanza alle Maldive in un resort a cinque stelle. Un'iniziativa lodevole per l azienda delle famose schiacciate fiorentine, uno dei paninari più famosi e di successo al mondo. "Quest'anno ho voluto riconoscere un premio particolare anche alla costanza, alla perseveranza e all amore e alla passione che ogni collaboratore e collaboratrice mette All'Antico Vinaio" ha dichiarato Tommaso Mazzanti. Lo stesso Mazzanti ha spiegato che è dovuto passare per una lunga gavetta: "Ho la fortuna di stare bene e di non farmi mancare nulla, ma ricordo sempre quando ero dietro un banco a far schiacciate, e voglio sfruttare la fortuna e l agio che ho adesso per far stare il meglio possibile tutti i miei collaboratori e collaboratrici. Ricordo ancora che una delle mie prime soddisfazioni che mi sono tolto con i primi soldini in tasca è stato proprio regalare a mia moglie un viaggio alle Maldive, e per me quella è stata proprio una piccola vittoria, una piccola medaglia che mi sono messo al petto. Ora voglio che anche le mie ragazze/i provino la stessa emozione, per stimolare quella voglia di perseveranza e ambizione di fare sempre del proprio meglio". Tommaso Mazzanti, CEO All'antico Vinaio.
A cura di Piergiorgio Pardo - In ricordo di Licia e Giuseppe Pinelli Una conversazione cantata con Lorenzo Valera in mashup con Caterina Bueno, Leo Ferré, Franco Battiato, Brecht/Weill (Alabama song nella versione dei Doors), Claudio Lolli, Fabrizio De André
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