Una piccolissima raccolta di poeti classici, moderni e contemporanei, messi in voce e spesso musicati da Gaetano Marino. Dai Lirici Greci, Latini, ai vari Giacomo Leopardi, Dino Campana, Pier Paolo Pasolini, Antonia Pozzi, Giulio Angioni e tantissimi altri inventori di parole alate: come un di più,…
Messa in voce di Gaetano Marino Canti: - Il sabato del villaggio. - A se stesso. - Il tramonto della luna. - Imitazione. - Scherzo
Messa in voce di Gaetano Marino Canti: - A Silvia - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia - La quiete dopo la tempesta
Un brano realizzato da Pietro Falconi e Giovanna Maria Piga, studenti del Liceo Ginnasio Asproni, di Nuoro. Frutto di una trasposizione musicale e rielaborazione in lingua sarda - nella variante nuorese - di diversi componimenti letterari. * “Notturno", del poeta greco Alcmane; * liriche numero 168B, 96 e 34 della poetessa Saffo; * secondo canto dell'Inferno di Dante Alighieri * sonetto 168 di Francesco Petrarca. Inizialmente il progetto riguardava esclusivamente "Notturno", e solo in seguito aggiungemmo tutti gli altri componimenti. L'idea del progetto da cui è nato il brano nasce ad Aprile dell’anno 2020, da una proposta della nostra professoressa di latino e greco Bonaventura Maria Grazia Frogheri.
Ho incontrato le mie donne. Son venute da lontano, hanno rotto il segreto, infranto la vergogna, mi hanno, donato una catena e hanno ripreso il largo, mi hanno ridato vita. Le donne di Francesca del secondo gruppo di poesie: Viola, Luisa, Zenia, Figlia di Sant’Antonio, Elisa, Lina, Teresa, a Mamma, Polvere di Stelle, A mie Figlie.
Ho incontrato le mie donne. Son venute da lontano, hanno rotto il segreto, infranto la vergogna, mi hanno, donato una catena e hanno ripreso il largo, mi hanno ridato vita. Le donne di Francesca del primo gruppo di poesie: Anna, Chiara, Marianna.
Poesie dedicate, di e per Franceschino Satta 01 A mio padre di Rosalba Satta 02 A Franzischinu Satta di Jubanne Pira 03 Rigas de oro di Mario Sanna 04 A Franzischinu Satta di Sebastiano Mariani 05 Franzischinu di Pietro Pala 06 Che respiru nodàbile 'e beranu di Giovanni Piga 07 Sas Jannas de s'anima 08 A Zubanne Battista 09 Lizos de amore 10 Un'annu 'e oro 11 Naschimentu (a Massimu) 12 Barant'annos de luche
Altre poesie sparse di Franceschino Satta. Messa in voce di Tonino Mesina
Poesie sparse di Franceschino Satta Messa in voce di Tonino Mesina Le poesie di questa raccolta 1- A fizu meu Paulu 2- A un’Anzelu 3- Toccheddos de coro 4- De Popinone 5- A Daniele, frore e’ beranu 6- S’Iscola 7- A Tibe o Sardigna 8- A Raffaele Calamida, suduttore ‘e sos poveros 9- Su Zurrette
E ci incontriamo ancora Poesie sparse di Rosalba Satta Ceriale LA CHIAVE DEL TEMPO Stasera / ho in mano / la chiave del Tempo. Non varcherò / la soglia del futuro: ho voglia di sognare. Ma nel passato torno / e vado / nei sentieri di ieri. Tra ciuffi di storie appassite / risvegli assonnati / e speranze in frantumi / scorgo / un angolo di luce. Mi corrono incontro / visioni / sorrisi di sguardi sereni / e voli frizzanti di idee. La primavera dell’anima / ha gemme di incontri riusciti.
Una Poesia di Silvestra Pittalis, Sorella Luna
Padre David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe, nacque a Coderno, nella bassa friulana. Entrato giovanissimo nell’Ordine dei Servi di Maria, fu ordinato sacerdote nel 1940. Assegnato al convento di San Carlo al Corso a Milano, partecipò attivamente alla Resistenza, fu predicatore in Duomo e diede impulso a molte iniziative di carità e cultura. Uomo di grande sensibilità, combatté con sdegno le ingiustizie, rifiutando ogni compromesso con il potere. Per definirlo con pochi aggettivi, fu ribelle, impetuoso, drammatico, fedele. Ribelle, nel senso nobile del termine; impetuoso, nelle sue reazioni e atteggiamenti; drammatico, per le sue vicissitudini; fedele in tre sensi, a Dio, alla sua vocazione, alle sue origini.
Poesie Sparse di Silvestra Pittalis messe in voce da Gaetano Marino
Poesie di Sebastiano Satta in limba da Nuoro
Questo mio tempo, poesie sparse di Luca Masala. Messa in voce di Gaetano Marino
qualche poesia di Dino Campana, dette da Gaetano Marino
Anninnora, poesie di Giulio Angioni. Sesto Corpo di Poesie
Anninnora, poesie di Giulio Angioni. Quinto Corpo di Poesie Primo Aprile Aprile Ferie Note e giorno Come di notte Come di giorno Mezze stagioni Meteo In principio era il verbo? Il padre dell’ucciso Storie Risolvere Genesi La donna del miele Storia sacra Mea culpa Originale
Anninnora, poesie di Giulio Angioni. Quarto Corpo di Poesie Razzismo Come sa di sale La vita è ovvia La vita è bella I belli aforismi Il cattivo maestro Geometria Utopia Autunno Riso di melagrana Fiamme d’inverno Capodanno Pasqua di vento Cielo Buongiorno
Anninnora, poesie di Giulio Angioni. Terzo Corpo di Poesie Circospezione Vecchie risposte Carpe diem Amori Io, me A vivere s’impara Molto rumore per nulla Nulla Il corpo del sapere Disprezzo La trave e la pagliuzza Ragione Innocenza Eccentricità Sii te stesso La verità (3) Oblio
Anninnora, poesie di Giulio Angioni. Secondo corpo di poesie Alberi Rientro Fatti in casa Triste usignolo Luce e buio Matto Mannaro A festa grande Rincasare Antichi fiori Quanti-qualità Il carro del nonno Solemare Vicini Perplessità Donna Gatto Statistica Politica Rimedio Memorie
Anninnora, poesie di Giulio Angioni. Primo Corpo di Poesie Infanzie Chi può insegnare a un vecchio? Domani e domani e domani Andare Lontano Sonde Contenere Gnomica Che altro? Per tutti Domande Salvezza Vai alla voce amore Perché Casa Paternità Qualcosa della vita Nostos Itaca Barbone
Poesie. Floriana Porta è una poetessa vinovese che da alcuni anni pubblica sillogi poetiche e espone le sue opere artistiche nel Torinese e nell'Astigiano. Oltre alla poesia infatti si occupa di fotografia digitale, collage artistici e pittura.
Poesie Sparse di Alessandro Cappato, messe in voce da Gaetano Marino e con le musiche di René Aubry
Poesie di Viviana Maxia. Penso Il buonsenso fugge con il primo treno per la luna laddove Orlando ritrovò il suo senno perso. A me invece basterebbe un accenno di canzone allegra per ritrovare fortuna in una vita agra. Un egoismo sano senza senso. Un caramello denso da spalmare sul sale...
Recital messa in voce di alcuni componimenti del poeta Dino Campana. Poesia e dintorni. Si comincia con “il crepuscolo mediterraneo” di un’estate notturna e ardente. Ci sarà spazio pure per la fine dei Canti Orfici “Fuori è la notte chiomata di muti canti, pallido amor degli erranti”, dove la notte appare protagonista di ogni esistere. La parola diviene leggera sempre più, seppure ricca di suoni aspri e ridondanti, incastonati in uno stupore che si fa desiderio supplichevole, follia dei sensi, di cui si rimane avvolti.
Gaetano Marino mette in voce Imitazione, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce La quiete dopo la tempesta, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce La sera del dì di festa, di Giacomo Leopardi
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Gaetano Marino mette in voce Alla sua donna, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce Canto notturno di un Pastore errante dell'Asia, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce Il tramonto della Luna, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce Il passero solitario, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce A se stesso, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce Canto notturno di un Pastore errante dell'Asia, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce A Silvia, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce Alla Luna, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce L'infinito, di Giacomo Leopardi
RESISTENZA Nell’ansioso miraggio del viaggio risento l’ardore che scompone ogni vacuo sapere Vedo brani di luna E crinali di monti foderati di rosso Odo suoni ovattati appuntarsi sul nero La sera è un sudario trafitto da schegge d’autunno
Poesie sparse di Maurizio Virdis. Quasi un gioco, ma non solo, di sentimenti giovanili celati nella poesia. Parole che danzano tra desiderio e dilettata fresca ambizione, stupore. Un piccolo omaggio al giogo della vita e per quel che poi verrà. O forse, chissà, un diritto alla leggiadria e un dovere per chi oramai ci sta, quaggiù, o da qualche altra parte; e s'ha da trascinare comunque, tra i solchi segnati dalle ruote ferrose, il carro di una vita. Ricordi e nostalgie. Speranza. Dunque, sia leggerezza e inganno velato di un'ultima menzogna, seppur s'attende, un po’ più in là per un’anima velata.
Poesie sparse di Antonia Pozzi.
Scritta una notte d’inverno con la pancia troppo piena per dormire e con Chopin in testa.
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