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L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 4/2024link al volume:https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-4-RDPS2024_4-4422.html
L'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi per il volume 3/2024link al volume: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-3-RDPS2024_3-4347.html
Risponde la logopedista pediatrica Silvia Lusetti, autrice del libro "Dai, giochiamo a parlare" edito da Sperling &KupferPer approfondire ->>https://www.nostrofiglio.it/neonato/cura-e-salute/aiutare-il-bambino-a-parlare-gli-errori-da-non-fare
Pallida o fedele imitazione?
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L'imitazione nei bambini di 3 anni è un modo naturale attraverso cui acquisiscono conoscenze e abilità sociali, cercano di adattarsi al loro ambiente e cercano di sentirsi accettati e appartenenti al gruppo. È un importante aspetto dello sviluppo infantile che contribuisce alla crescita e all'apprendimento. ...e allora perchè ci fa così tanto arrabbiare? Perchè ci sembra sempre che i comportamenti imitati siano i più sbagliati: parolacce e violenza, maleducazione e varie! Nella prima parte di questo episodio vedremo come mai un bambino imita i comportamenti peggiori, nel secondo cosa possiamo fare per accompagnare nostro figlio verso un comportamento diverso. L'imitazione è influenzata da 3 diversi fattori: Imitazione come strumento di apprendimento Bisogno di appartenenza e approvazione Mancanza di consapevolezza critica 5 strategie per guidare tuo figlio a comprendere quali comportamenti non sono accettabili: Fornisci modelli positivi Fornisci spiegazioni semplici e chiare Offri alternative e suggerimenti, spiegando le conseguenze Usa la comunicazione empatica Dai valore al gioco simbolico Per sostenere il mio lavoro, non dimenticare di lasciare una recensione al mio podcast! Grazie!!
È solo in virtù di lavoro ed energia che il regno del peccato e della sensualità viene distrutto nel cuore – e al suo posto si stabilisce e si sviluppa il regno della grazia e dell'amore di Dio. Lo spirito di sacrificio è, quindi, l'elemento principale, la pietra di paragone di ogni vera virtù e santità. Il sacrificio di sé è assolutamente necessario per una solida ascesi, per la perfezione dell'amore di Dio e del prossimo. Sempre vero è l'assioma aureo: Tantum proficies, quantum tibi vim intuleris – “Maggiore è la violenza che fai a te stesso, maggiore è il progresso che farai” (Imitazione di Cristo 1. 1, c. 25). Per ascendere da un livello più basso a un livello più elevato dell'amore di Dio, non è sufficiente pregare e nutrire affetti devoti, ma sono necessari molto scrupolo e rinuncia a se stessi.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2971IL VERO SAN FRANCESCONel Sessantotto fu ridotto a rivoluzionario, contestatore e pauperista, negli anni Ottanta pacifista, oggi ce lo ritroviamo ecologista e animalista, domani chissà, forse nudista...di Rino CammilleriChi era davvero San Francesco? Se uno si alza e, come Paolo Villaggio a proposito della Corazzata Potemkin, dice che di san Francesco non se ne può più, potete immaginare da soli la reazione unanime e nazionale. In realtà, quel che l'incauto intende dire è che ne ha le tasche piene del Francesco ridotto a icona come Che Guevara e Marilyn Monroe. Per nostra fortuna non era bello, sennò ce lo ritroveremmo sui portacenere, le magliette, i poster.Nel ventennio fascista "il più italiano dei santi" fu incensato come nazionalista e crociato. Nel Sessantotto ce lo ritrovammo, naturalmente, come rivoluzionario e contestatore del potere clericale, nonché come pauperista e "operaio". Negli anni Ottanta diventò pacifista e arcobaleno, tanto che alle marce forzate di Assisi ci andavano pure i comunisti. Ora è vegano, ecologista e animalista (salutista e palestrato no, sarebbe troppo). Ovviamente, i ridicoli sono solo quelli che lo tirano per il saio, chi di qua e chi di là, a seconda di come soffia il vento mondano. Ma è per questo che ormai, al solo sentir parlare di Francesco e Assisi, la mano, come quella di Goebbels, corre alla fondina.Sì, perché, oltre ai convegni e ai Cortili-passerella di intellettuali atei che espongono a spese dell'otto per mille (cioè, dei cattolici) il loro stantio pensiero ottocentesco, ci tocca sorbirci i concerti di artisti decotti o agnostici cui non par vero di andare in tivù. Certo, lo stesso accade per Padre Pio, francescano pure lui, ma lui almeno è morto l'altro ieri e non ha ancora avuto il tempo per manipolazioni d'immagine: molti di quelli che l'hanno conosciuto sono ancora vivi e possono raccontare chi era davvero.Non così, ahimè, per san Francesco, e a poco serve spiegare che il suo Cantico delle creature elenca tutto l'esistente tranne gli animali. Che quelli di Gubbio ricorsero a lui solo perché il lupo non riuscivano ad ammazzarlo (e lui costrinse la belva a ripagare il male fatto). Che non aveva affatto amore zuccheroso per tutti ma detestava (sì, detestava) gli eretici catari che infestavano il Norditalia e quella Provenza da cui veniva la sua adorata mammà. Proprio contro i catari, che odiavano la creazione, scrisse il Cantico. E contro di loro mandò non a caso il suo uomo migliore, sant'Antonio di Padova. Contro i musulmani, che già gli avevano lapidato i cinque Protomartiri, andò lui stesso, e non a dialogare, bensì a confutare la loro dottrina (e se il sultano non gli fece la pelle fu solo perché a un passo c'erano i crociati armati fino ai denti). Odiava (sì, odiava) i denigratori, e comandò al suo vice, Pietro Cattani, di farli punire dal "pugile di Firenze" (fra Giovanni fiorentino, che aveva fatto quel mestiere).Ora, può accadere che l'ammirazione per un santo cattolico spinga a cercare di imitarlo. Ma ciò non autorizza a scegliere tra i suoi molteplici aspetti solo quelli che godono del plauso generale (tra l'altro, mutevole a seconda delle stagioni ideologiche). Non solo: si dimentica che il santo, a sua volta, imitava qualcun altro, Cristo.E' questa l'unica Imitazione consentita (giusto il titolo dell'opera immortale di Tommaso da Kempis, che non a caso insegna l'imitatio Christi e non quella di qualsivoglia santo), anche perché il santo imita a modo suo, un modo che varia da santo a santo giacché ognuno ha la sua personalità. Certo, se un santo diventa "icona" e gli altri no, un motivo ci deve essere.Infatti, c'è. Francesco fu veramente alter Christus e ha seguito la sorte "iconica" del suo Maestro. Nessun dispregiatore del cattolicesimo ha mai osato parlar male di Gesù, perché la sua figura è veramente inattaccabile. Per questo la si aggira dicendo che è stata, semmai, la Chiesa a tradire il suo vero messaggio. Il quale messaggio, poi, ce lo spiega il Dan Brown di turno. Così è per Francesco, il più amato dagli italiani, ormai sepolto - e perciò reso irriconoscibile - dalle fiction (continuamente aggiornate per riguardo ai tempi: la sola Liliana Cavani ha dovuto farne addirittura due), dalle marce, dai concerti, dai convegni, dai libri.Mai una volta, però, che lo si invochi, magari con una semplice processione, perché si ricordi di essere Patrono d'Italia e di darci una buona volta dei capi degni di questo nome al posto di quei chiacchieroni inconcludenti che i nostri peccati collettivi da decenni hanno addensato sulle nostre teste.
Daniele Di Ianni da indicazioni a Adriano Celentano per raggiungere la costa abruzzese. Imitazione di Christian Cappellone.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6933L'IMITAZIONE DI CRISTO, UN BESTSELLER DEL MEDIOEVOL'autore voleva rendere la religione cristiana più comprensibile e scrisse il suo capolavoro per i monaci, ma ben presto ci si accorse che il libro andava benissimo per tuttidi Rino CammilleriLa morale, nel cattolicesimo, non viene più menzionata, perché i padroni del linguaggio sono riusciti a deformarla, nelle nostre teste, con la sua caricatura, il moralismo. Perciò, anche la Chiesa docente ormai le preferisce il termine «etica». La quale, a sua volta, è finita sinonimo di «educazione civica», in attesa di evaporare in niente del tutto. E dire che la morale sarebbe addirittura una branca della teologia (la quale a sua volta era la più importante delle discipline, visto che dobbiamo morire tutti, anche i positivisti). Ora, se questo è quel che accade attorno alla morale, figurarsi quell'altro ramo della teologia che si chiamava «ascetica». Sapendo che all'uomo odierno, intriso di edonismo, l'idea stessa di sforzo per motivi spirituali produce conati di vomito, per sicurezza l'ascetica è semplicemente sparita sotto al tappeto. Ragionavo con un prete mio amico, il quale, formatosi ai tempi del cardinale Carlo Maria Martini, sapendomi esperto di santi mi confessava di non capire come mai alcuni di loro usassero il cilicio, che senso aveva? Bella domanda. E dire che anche un papa molto caro al progressismo, Paolo VI, pare ne indossasse uno.UN COLLODI DELLO SPIRITOPersonalmente tengo molto caro, e leggo e rileggo e medito, un libretto che ha contribuito a insegnare l'ascetica ai cristiani, per la precisione alla gente semplice, nei secoli. E a spiegare che, senza, non si va da nessuna parte. «Il libro dell'Imitazione di Cristo è certo, dopo la Sacra Scrittura, il più gran libro che possiede la cristianità». Così scriveva nel 1934 il traduttore padre Vincenzo Mancardi, sacerdote paolino, nella prefazione della copia che possiedo. Tascabile e senza note: non ce n'è bisogno, perché il testo è già esplicativo di suo. Scritto verso il 1420 (dunque, ben 600 anni fa), il suo destino fu un po' come quello di Pinocchio, di autore mediocre ma geniale one-shot: Collodi scrisse molto, ma io stesso farei fatica a menzionare a memoria qualche altra sua opera. Lo stesso accadde a Tommaso da Kempis, il supposto autore dell'Imitazione (infatti, non si sa con certezza neppure se fu lui): le fonti lo danno come mistico, ma si tratta più che altro di una tradizione orale. E non è nemmeno stato beatificato. Era sacerdote e monaco, e scrisse il suo capolavoro per chi conduce vita monastica. Ma ben presto ci si accorse che, guidato da qualche angelo, aveva fatto una cosa che andava benissimo per tutti, anche per i laici. Infatti, dopa la Bibbia il suo fu il libro più stampato da quando Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. Al 1650 le edizioni erano 740, ben 1.800 alle soglie dell'Illuminismo. E dire che l'autore voleva solo rendere la religione cattolica (ai suoi tempi, cristiana tout court) più comprensibile e accessibile.I FRATELLI DELLA VITA COMUNETommaso da Kempis era un tedesco nato verso il 1380 a Kempen, in quel di Colonia. Thomas Hemerken von Kempen era il suo nome esatto. Com'è che da Kempen si passa a Kempis? Misteri del tempo in cui le cose andavano scritte a mano (infatti, in certi documenti il cognome è Hamerken, in altri Hemerken). Non c'è da stupirsi: anche quando sono nato io gli impiegati dell'anagrafe scrivevano a mano, talché io sono Cammilleri, mia cugina Cammalleri e il mio prozio defunto Camilleri. Ora, Hemerken in tedesco sta per «nota», in norvegese per «osservazione», ma forse nel XV secolo significava «martelletto», tant'è che la latinizzazione del nostro divenne Tomas Malleolus (il latino era allora la lingua comune degli europei). Il Nostro, di cui non conosciamo il ceto d'origine, nel 1395 fu ammesso alla scuola che i Fratelli della Vita Comune tenevano nella non troppo lontana Deventer, nell'attuale Olanda. Questi Fratelli della Vita Comune erano stati fondati dal predicatore olandese Geert de Groote pochi decenni prima. Costui, ricco di famiglia, a un certo punto ebbe una fortissima esperienza spirituale che lo portò a vivere da eremita per sette anni; poi cominciò a predicare, e la sua passione trascinava le folle. Approvato dalla Santa Sede, riunì i suoi discepoli nella comunità in cui il Kempis andò a studiare. Attirato dalla fama di Florent Radewijns, teologo considerato un grande maestro e cofondatore della Comunità, in questa scuola scopri le sue doti di copista e anche la sua vocazione, tant'è che andò a farsi monaco agostiniano (come Lutero, per inciso) ad Agnietenberg (Monte Sant'Agnese), vicino alla cittadina olandese di Zwolle, dove c'era già suo fratello Johan che ne era il priore. Nel 1413 vi venne ordinato sacerdote. Nel 1429 fu eletto vicepriore, ma proprio in quell'anno lui e gli altri monaci dovettero sloggiare di fretta perché un tumulto di popolo aveva reso il luogo poco sicuro. Il fatto è che la zona era nella diocesi di Utrecht e il vescovo locale, Rudolf van Diephoit, era considerato un usurpatore da Roma. Ma non dai suoi partigiani. Da qui i disordini. Nel 1432 le acque si calmarono e il Kempis poté tornare alle sue incombenze, cui aggiunse la predicazione pubblica. Non si mosse più dal suo monastero, dove morì nel 1471 ultranovantenne. Fu sepolto nella chiesa, ma questa venne in seguito distrutta dai protestanti. I suoi resti, portati via in tempo, si trovano a Zwolle. Dopo l'immenso successo dell'Imitazione si provò a canonizzarlo, ma quel che pare sia successo merita di essere riportato perché mostra con quale serietà la Chiesa di quel tempo procedeva. L'iter prevedeva (e prevede) per prima cosa la riesumazione della salma. Ebbene, l'accuratezza di tale ricognizione riscontrò la presenza di schegge di legno sotto le unghie. Le aveva già quando fu sepolto? Era, la sua, una morte apparente e, rinvenuto, aveva cercato disperatamente di liberarsi? O si trattava di uno spasmo involontario? Non c'era modo di saperlo, perciò, per sicurezza, niente canonizzazione. Anche se pure un santo non è meno santo se cerca di uscire da una bara in cui è stato chiuso troppo frettolosamente.Il Kempis scrisse molte altre opere, ma qui lo ricordiamo per quella fondamentale. Imitazione di Cristo, perché Cristo stesso ha detto «prendete esempio da Me». Per andare nel regno dei Cieli, che è (o dovrebbe essere) lo scopo della vita di ognuno, non importa fare altro. Ma la domanda è: si può imitare con successo Cristo? La risposta è sì, e ne sono esempio i santi, che sono i primi della classe in questo esercizio. E, come in ogni classe, non c'è bisogno di essere per forza i primi per essere promossi. Un esempio della prosa dell' Imitazione: «Sii cauto (mi dice uno); sii cauto, tieni in segreto quanto ti dico. Eppure, mentre io taccio e credo che la cosa resti nel segreto, egli non sa osservare il silenzio che lui stesso mi raccomandò, ma tosto scopre sé e me, e mi lascia così».
L'imitazione è un istinto che gli esseri umano esercitano fin da quando sono in fasce. E' sempre un male? E che cosa accade nel nostro cervello quando siamo sottoposti all'influenza sociale?Scoprilo in questo episodio!
La socializzazione è il processo per cui la società cerca di insegnare ai bambini a comportarsi come un adulto ideale che appartiene a quella società.Il viaggio di oggi ci porterà alla scoperta dell'apprendimento sociale; inizieremo con la nostra tappa odierna, un viaggio che gradatamente ci illustrerà tutte le teorie più note, circa l'apprendimento e la socializzazione.Buon viaggio e buon ascolto.
Imitazione e parodia fanno parte del linguaggio analogico, linguaggio che ricorre all'uso di immagini ed evocazioni. Vengono spesso usati come sinonimi, ma in realtà presentano importanti differenze che partono dall'aspetto più importante: l'ascolto.Con l'imitazione e la parodia riprendiamo alcuni temi della puntata dedicata al linguaggio analogico per approfondire le differenze e le correlazioni con la voce.Imitazione deriva da mìmeṡis, che significa riprodurre una certa cosa.Parodia deriva da parà e odè ed unisce ciò che è simile con il canto.
Messa in voce di Gaetano Marino Canti: - Il sabato del villaggio. - A se stesso. - Il tramonto della luna. - Imitazione. - Scherzo
E' vero che un Designer debba conoscere un'app o un sito Web fino al minimo dettaglio, codice incluso, per poter progettare una UX coerente e funzionale?INSTAGRAM: @CercasiaiEMAIL: aaaicercasi @ gmail.comBLOG: silviamarcellini.comTWITTER: @AiCercasiMyfoglio.com è l'app di fatture freemium, sicura e completa già dalla versione non a pagamento. Provala qui:https://www.myfoglio.com/Concorso 2021: inviami un email a aaaicercasi @ gmail.com con indicato cosa fai e perché sei un ascoltatore "specialissimo" e a fine 2021, se mi avrai convinto, potrai vincere un abbonamento myfoglio premium!Argomenti-Solita vecchia diatriba Designer vs Dev -Paragoni tra mestieri. Può uno stilista realizzare un abito senza conoscere le basi del taglio e del cucito?-Imitazione vs progettazione-Storie di calzini, asciugamani ed alberghi-Il mestiere del designer non è creativo-Progettazione scalabile-Frontend la figura che manca
Tutti coloro che si accingono a imparare una nuova lingua straniera, qualsiasi essa sia, come primo passo decidono di comprare un maledetto libro di grammatica e un odioso dizionario bilingue. Questo perché la prima cosa che vogliono fare è imparare tutte le regole grammaticali e memorizzare una miriade di parole in maniera decontestualizzata... Questo approccio, tuttavia, è una garanzia di fallimento: comunicare non è solo una questione di grammatica, lessico e sintassi. Ci sono altri elementi che entrano in gioco contemporaneamente durante un atto comunicativo, per questo abbiamo deciso di creare il corso Impara Copiando, l'unico corso di italiano gratuito interamente basato sulla Tecnica dell'Imitazione: il metodo, scientificamente testato, che permette di imparare le lingue straniere automaticamente e rapidamente (senza studiare). Impara la lingua italiana online gratis La comunicazione include svariati step ed innumerevoli elementi che vanno ben oltre la grammatica, la sintassi e il lessico. La maggior parte degli studenti di lingue straniere sembrano ignorare totalmente questa semplice realtà: per questo dedicano una mole sproporzionata di tempo studiando con i metodi tradizionali e puntualmente falliscono quando cercano di parlare una lingua straniera in maniera fluente e naturale. La comunicazione comprende: 1. gesti; 2. espressioni del viso; 3. intonazione; 4. pronuncia; 5. ritmo (pause, rallentamenti, accelerazioni); 6. … e tanto altro ancora! Posso imparare l'italiano in 2 mesi? Certo! Tenendo in considerazione tutti gli aspetti che concorrono a dar vita a un atto comunicativo, sarà possibile apprendere l'italiano, o qualsiasi altra lingua, in pochi mesi o settimane! Ecco perché avrai bisogno di seguire il corso gratuito di italiano basato sulla TECNICA DELL'IMITAZIONE, il sistema che ha permesso a milioni di studenti di lingue straniere sparsi in tutto mondo di imparare nuove lingue, semplicemente COPIANDO i madrelingua! Ma basta perderci in chiacchiere, spieghiamo subito come funziona, per quelli che non lo sanno ancora. La Tecnica dell'Imitazione si divide in 3 fasi: 1. ASCOLTA E LEGGI: in questa prima fase dovrete semplicemente ascoltare e leggere la storia che vi racconteremo. 2. ASCOLTA E IMITA: in questa seconda fase dovrete ripetere esattamente quello che facciamo e diciamo durante il racconto (non preoccupatevi, bloccheremo il video per permettervi di imitarci più facilmente). 3. DIVENTA L'ALTRO: in quest'ultima fase dovrete diventare noi, quindi dovrete fare e dire esattamente quello che facciamo e diciamo noi (fate attenzione: in questa fase non ci saranno blocchi o trascrizioni sullo schermo). Tutto qui! La Tecnica dell'Imitazione è tanto semplice quanto efficace! Usala per imparare l'italiano in modo automatico! ... E non dimenticare che abbiamo fatto altre video-lezioni usando la Tecnica dell'Imitazione in italiano: guardale tutte!
Quello che farebbe la maggior parte della gente che decide di imparare una lingua straniera (che sia l'inglese o l'italiano, il francese o il tedesco) è comprare una grammatica e un dizionario bilingue e cominciare a studiare tutte le regole grammaticali e memorizzare tutto il lessico. Quello che non capiscono la maggior parte delle persone è che comunicare non è solo una questione di grammatica, vocabolario e sintassi. Ci sono tantissimi altri elementi che entrano in gioco contemporaneamente durante un atto comunicativo, per questo abbiamo deciso di creare un corso di italiano gratuito interamente basato sulla Tecnica dell'Imitazione: il metodo che ha aiutato milioni di persone nel mondo a imparare le lingue straniere automaticamente, senza studiare! Impara l'italiano con il metodo automatico Un atto comunicativo include una serie di passaggi ed elementi che vanno oltre la grammatica, la sintassi e il lessico: ecco perché molti studenti di lingue straniere, nonostante studino per anni con i corsi e i libri tradizionali, falliscono quando cercano di parlare una lingua in maniera fluente e naturale. La comunicazione comprende: 1. gesti; 2. espressioni del viso; 3. intonazione; 4. pronuncia; 5. ritmo (pause, rallentamenti, accelerazioni); 6. … e tanto altro ancora! Si può imparare una lingua straniera senza studiare? Certo! Come hanno dimostrato vari studi condotti da esperti in linguistica, comunicazione e apprendimento delle lingue, tutti gli elementi soprammenzionati, nonostante siano spesso trascurati durante l'apprendimento di una lingua straniera, sono fondamentali per comunicare naturalmente e fluentemente. Un chiaro esempio di quanto appena detto sono gli italiani: avete mai visto un italiano comunicare senza gesticolare o usare espressioni del viso? È impossibile! Anzi, ci sono volte in cui gli italiani non usano per niente il linguaggio verbale, ma comunicano solo con gesti ed espressioni del viso! Ecco il motivo per il quale abbiamo deciso di creare un corso innovativo di italiano basato sulla TECNICA DELL'IMITAZIONE, il sistema che ha permesso a moltissimi studenti di lingue straniere in tutto il mondo di imparare nuove lingue semplicemente COPIANDO i madrelingua, in maniera automatica! Ma basta perderci in chiacchiere, spieghiamo subito come funziona, per quelli che non lo sanno ancora. La Tecnica dell'Imitazione si divide in 3 fasi: 1. ASCOLTA E LEGGI: in questa prima fase dovrete semplicemente ascoltare e leggere la storia che vi racconteremo. 2. ASCOLTA E IMITA: in questa seconda fase dovrete ripetere esattamente quello che facciamo e diciamo durante il racconto (non preoccupatevi, bloccheremo il video per permettervi di imitarci più facilmente). 3. DIVENTA L'ALTRO: in quest'ultima fase dovrete diventare noi, quindi dovrete fare e dire esattamente quello che facciamo e diciamo noi (fate attenzione: in questa fase non ci saranno blocchi o trascrizioni sullo schermo). Tutto qui! La Tecnica dell'Imitazione è tanto semplice quanto efficace! Usala per imparare l'italiano in modo automatico! ... E non dimenticare che abbiamo fatto altre video-lezioni usando la Tecnica dell'Imitazione in italiano: guardale tutte!
La prima cosa che farebbe la maggior parte della gente che decide di imparare una nuova lingua è munirsi di un libro di grammatica e un dizionario e iniziare a studiare decine e decine di regole e centinaia di parole ed espressioni. Comunicare, tuttavia, non è solo una questione di grammatica e vocabolario. Ci sono tantissimi altri elementi che entrano in gioco simultaneamente durante un atto comunicativo, per questo abbiamo deciso di riproporvi la Tecnica dell'Imitazione: la strategia che ha aiutato milioni di persone nel mondo a imparare le lingue straniere! Italiano Automatico: Impara Senza Libri! Un atto comunicativo comprende una serie di processi ed elementi che vanno ben oltre la grammatica e il lessico: questo spiega perché molti studenti, nonostante studino la grammatica e il lessico per anni, falliscono quando cercano di parlare una lingua in maniera fluente. La comunicazione comprende: 1. gesti; 2. espressioni del viso; 3. intonazione; 4. pronuncia; 5. ritmo (pause, rallentamenti, accelerazioni); 6. … e tanto altro ancora! Si può imparare una lingua automaticamente senza libri di grammatica? Come hanno dimostrato vari studi, tutti questi elementi, sebbene siano spesso tralasciati durante l'apprendimento di una lingua straniera, sono decisivi al fine di comunicare in maniera naturale e appropriata. Non c'è bisogno di andare lontano per trovare un chiaro esempio di quello che abbiamo appena detto: avete mai visto un italiano comunicare senza gesticolare? Non credo! Anzi, ci sono volte in cui gli italiani non usano affatto le parole, ma comunicano solo con gesti ed espressioni del viso! Ecco perché, in questo video, abbiamo deciso di riproporvi la TECNICA DELL'IMITAZIONE, la tecnica che ha permesso a migliaia di studenti di lingue straniere in tutto il mondo di imparare nuove lingue semplicemente COPIANDO! Imitare un madrelingua può essere il miglior esercizio che vi sia mai capitato di mettere in pratica. Parlare un'altra lingua non è solo una questione di COSA dici, ma anche di COME lo dici. Ma basta perderci in chiacchiere, spieghiamo subito come funziona, per quelli che non lo sanno ancora. La Tecnica dell'Imitazione si suddivide in 3 fasi: 1. ASCOLTA E LEGGI: in questa prima fase dovrete semplicemente ascoltare e leggere la storia che vi racconteremo. 2. ASCOLTA E IMITA: in questa seconda fase dovrete ripetere esattamente quello che facciamo e diciamo durante il racconto (non preoccupatevi, bloccheremo il video per permettervi di imitarci più facilmente). 3. DIVENTA L'ALTRO: in quest'ultima fase dovrete diventare noi, quindi dovrete fare e dire esattamente quello che facciamo e diciamo noi (fate attenzione: in questa fase non ci saranno blocchi o trascrizioni sullo schermo). Tutto qui! La Tecnica dell'Imitazione è tanto semplice quanto efficace! Usala per imparare l'italiano in modo automatico! ... E non dimenticare che abbiamo fatto altre video-lezioni usando la Tecnica dell'Imitazione in italiano: guardale tutte!
Questa puntata strizza l'occhio a diversi episodi del passato il più rappresentativo è sicuramente il 175 nel quale abbiamo già accennato a questo modo di vedere il metodo di apprendimento più antico del mondo.Clicca qui per approfondire: https://www.psicologianeurolinguistica.net/2021/01/rubare-le-abilita-degli-altri-attraverso-limitazione-dal-modellamento-alla-mimesi.html“Facci caso”... il mio libro:https://www.amazon.it/Facci-distrarre-sciocchezze-attenzione-davvero/dp/8804728833Qui puoi trovare i migliori contenuti sulla meditazione:https://jo.my/funnel-contenuti-meditazioneQui puoi trovare il mio corso "Emotional Freedom":https://jo.my/funnel-contenuti-emozioniQui trovi contenuti per la gestione dell'ansiahttps://jo.my/funnel-contenuti-ansiaIscriviti al corso "10 Giorni di meditazione scientifica" oggi in una APP bellissima e gratuita: https://jo.my/clarity-appDai un'occhiata a Clarity il mio percorso ad abbonamento mensile:https://clarityapp.it/Iscriviti alla Community di Psinel, ricevi subito 237 audio in mp3 per la tua formazione + un report completo sulla Meditazione Moderna (è gratis!): http://www.psicologianeurolinguistica.com/psinelform.htmlSeguimi su Instagram:https://www.instagram.com/gennaro_romagnoli/Credits (traccia audio) https://www.bensound.com/
Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore.1 Tessalonicesi 1:6
Paina3 con Vittorio Giacopini
Radio Deejay, il trio Medusa, fare satira in Italia, il politicamente corretto e l'improvvisazione
La conosci la VERA STORIA del marchio SUPREME?! Il brand d’abbigliamento americano è stato PLAGIATO dall'azienda italiana Barletta che, copiando logo e design, ha dato vita a Supreme Italia. Un perfetto esempio di LEGAL FAKE: la prova che, talvolta, una replica può passare per originale. Il mercato è come il Fight Club: nessuna regola e chi rimane in piedi vince. Ecco quindi 3 consigli per rendere il tuo brand 100% ANTI-SPIONI! ⚫ NON FARTI INTIMORIRE dagli altri brand. Non limitare la tua creatività solo per il rischio che qualcuno se ne appropri. diffida dalle imitazioni, lo farà anche il tuo pubblico. ⚫ (R)INNOVA SEMPRE. La miglior tattica è cambiare tattica. L'unica cosa che deve rimanere inalterata: i tuoi brand values. ⚫ COMUNICA IN MODO UNICO. Descrivi i tuoi valori con carattere e stile: renditi riconoscibile agli occhi del tuo audience. Morale della favola: la gente ti copia le idee. Ma tu fregatene, e VAI AVANTI. Un'imitazione rimane un’imitazione, e la creatività NON SI PUÒ COPIARE. #blank #blanktips #tips #consigliweb #casobarletta #barletta #supreme #supremenyc #supremeitalia #legalfake #streetwear #supremebarletta #copiare #imitazione #comunicazionemarketing #contentcreationstudio
Sentendo cantare le cicale, un asino,pieno d'invidia per quella voce melodiosa,chiese loro che cosa mangiasero per poter emettere tali suoni."Rugiada", risposero quelleE l'asino, aspettando che scendesse la rugiada, morì di fame.
(Cultura Cattolica) Sposa di Ferdinando II delle Due Sicilie, condusse una vita di profonda fede: ogni giorno assistette alla Santa Messa, recitava il Santo Rosario, suoi libri quotidiani furono la Bibbia e l’Imitazione di Cristo, partecipò intensamente agli esercizi spirituali. Ebbe eccezionali esperienze mistiche e di estasi
La buzzword della settimana è #plagio. Carlos e Giada parlano di diritto d'autore, plagio e imitazione ai tempi del web. La contaminazione (negativa) arriva dall'industria della moda mentre quella "buona" e geniale è affidata alle divertenti caricariture degli imitatori.
Gaetano Marino mette in voce Imitazione, di Giacomo Leopardi
Gaetano Marino mette in voce Imitazione, di Giacomo Leopardi
Orosco, Charles Aznavour, Ridere con Massimo Fanelli, Lezione di Imitazione con Andrea Perroni, La Critica Tv del Prof. Clementini, Quiz "Caccia al Parente", Agenzia di Spettacolo di Jack Red, Tele FUNK'n "La Sirenetta", Le Grandi Invenzioni, Vero o Falso?
Orosco, Lezione di Imitazione con Adrea Perroni, La Critica Tv del Prof. Clementini, Agenzia di Spettacolo di Jack Red, Ridere con Massimo Fanelli, Rubrica di Gossip, Collegamento con l'ex-fidanzata di Luca Carboni, La Poesia del Prof. Clementini, Conosciamo l'Italia, Rubrica di Cucina, I VIP alla Radio: Elena Sofia Ricci, Vero o Falso?
Orosco, Lezioni di Imitazione con Andrea Perroni, Maicol Billijin, Rubrica di Gossip, Otto Von Diech, Bungt Bangt "Around The World", Rubrica di Arte, Scommettiamo Che é?, Collegamento con Benito Urgu, La Poesia del Prof. Clementini "Il Caffè", I Numeri del Mago Attanasius, Collegamento con il Mago Gabriel, Vero o Falso?
Estratti da Dunkelwort (e altre poesie) (ISBN: 978-1326223373), edizione riveduta e ampliata, con una lettura di Marta Vilardaga. Il libro è disponibile su Amazon e in tutti i negozi di libri su ordinazione. Copie a prezzo scontato possono essere rischieste via mail.
Nuova puntata di Terence Hill a Radio2 SuperMax
A Radio2 SuperMax del 23/4/2013 Max Giusti alias Renato Zero e Nek. www.rai.tv, www.radio2.rai.it