La memoria digitale della Sardegna
Regione Autonoma della Sardegna
Le telecamere di Yes Italia, canale 818 di Sky, partono da Mandas per ripercorrere alcune delle tappe del viaggio in Sardegna dell'autore di "Sea and Sardinia" e "L'amante di Lady Chatterley". Per ricreare le stesse suggestioni di allora è stata utilizzata la carrozza d'epoca delle Ferrovie della Sardegna. Il treno rappresenta infatti uno straordinario mezzo per raggiungere i luoghi più suggestivi della Barbagia e sempre più spesso viene scelto dai turisti come alternativa per una vacanza diversa e a contatto con la natura.
Visita Guidata Virtuale Video del sito archeologico del Porto e torri costiere di Arbatax. Il documentario descrive il sito così come si presenta ai giorni nostri e come doveva presentarsi al tempo dell'utilizzo, combinando immagini riprese attualmente con animazioni tratte dalla ricostruzione tridimensionale.
Tra le opere di Giuseppe Dessì figurano anche soggetti per sceneggiati televisivi. Uno dei primi realizzati è "La trincea", in cui sono raccontate le fasi salienti della conquista della trincea denominata "dei razzi" da parte della Brigata Sassari il 14 novembre 1915, episodio di cui fu protagonista anche il padre dello scrittore. L'atto unico fu mandato in onda dal secondo canale della Rai il giorno della sua inaugurazione, avvenuta il 4 novembre 1961.
Il documentario descrive aspetti e luoghi dell'artigianato in Sardegna. Immagini elettroniche si incrociano a più antiche riprese in pellicola tratte da filmati di Antonio Cara, Enrico Costa e Fiorenzo Serra.
In Sardegna i fondi P.O.R. hanno permesso l'attivazione di interventi finalizzati alla tutela e valorizzazione turistica del patrimonio rurale nell'ambito di una gestione sostenibile dell'ambiente. Come documenta il filmato, in diverse aree dell'isola sono stati realizzati numerosi itinerari che uniscono e raccordano emergenze di carattere naturalistico e biologico, come alberi monumentali, punti di osservazione panoramica ed elementi dei paesaggi culturali del mediterraneo, come quelli degli antichi mestieri e delle architetture rurali.
Il filmato esplora con dovizia di particolari la lunga storia d'amore e odio della Sardegna con il mare. Come ha rilevato Wagner nelle sue opere, tutte le voci sulla vita marinara nella lingua sarda sono omesse e mutuate dalle lingue forestiere. Testimonianza, quest'ultima, di un lungo rapporto che ora rappresenta per l'Isola uno dei settori di maggiore potenzialità.
La storia e le tradizioni di Castelsardo e le aree archeologiche e naturalistiche dell'Anglona
Il documentario è dedicato ai monumenti principali di Bosa e alle sue tradizioni a partire dalle vecchie concerie.
Il Supramonte tra bellezze paesaggistiche, artigianato e usanze locali, come il ricamo di Oliena e il vino Nepente o il carnevale di Mamoiada, fino a Orani città natale di Costantino Nivola.
Il filmato descrive i percorsi sentieristici allestiti dall'Ente Foreste della Sardegna nel territorio dei Tacchi d'Ogliastra
Dalla chiesa di S. Ambrogio comincia la visita a Monserrato in compagnia di Serafino Agus giunto alla sua quarta pubblicazione su Monserrato. Insieme a Gianni Apice, direttore della cantina sociale di Monserrato, parliamo della produzione di vino e assistiamo a una esibizione del gruppo folk locale.
Le feste e le sagre della Sardegna affondano le loro radici nel passato rurale dell'isola. La particolarità di queste manifestazioni è data dalle peculiari conformazioni che esse assumono nei differenti paesi e zone dell'isola. Dalle sfilate dei costumi, accompagnate dalla profonda devozione, durante la festa di Sant'Efisio a Cagliari si passa alla maggiore emozione che può far scaturire la corsa sfrenata dei cavalli durante l'Ardia di Sedilo, la Sartiglia di Oristano e le varie pariglie che si corrono in tutta l'isola durante il corso dell'anno. Ogni festa è coronata da balli, canti e musiche tradizionali in grado di coinvolgere appieno lo spettatore attraverso il loro profondo significato simbolico. Ulteriori elementi caratteristici dell'isola sono i "Mamuthones" e gli "Issohadores", maschere arcaiche che rappresentano l'eterna lotta tra il bene e il male.
Il filmato esplora le numerose vie della produzione in Sardegna: dall'agricoltura, negativamente influenzata dalla scarsa irrigazione ed elettrificazione rurale, passando per la produzione del miele, considerato fra i migliori al mondo, fino all'allevamento, fra i settori più importanti nell'economia nazionale. Infinite manifestazioni di industrializzare le ricchezze dell'Isola senza dimenticare il mercato globale e le nuove competitività del mercato.
Le vacanze in Sardegna possono assumere delle fisionomie particolari. Il bellissimo mare dell'isola offre la possibilità di praticare diversi sport ed escursioni, occasioni ottime per scoprire angoli nascosti dell'isola. Per gli amanti della terra tante lunghe passeggiate a cavallo o a piedi, un'immensa varietà di sport e tanto relax favorito dal magnifico spettacolo del paesaggio isolano.
Il filmato presenta alcune scene della festa del Redentore. Si parte dalla statua del Cristo sul monte Ortobene, quindi su una panoramica di Nuoro. I festeggiamenti iniziano con la processione che dalla cattedrale di Santa Maria della Neve si snoda lungo le principali strade del centro storico. Alla cerimonia partecipano numerosi devoti provenienti – come testimoniano gli abiti tradizionali – da diverse parti dell'isola. La giornata si conclude con i balli tradizionali (riconoscibile il ballu tundu) e canti polivocali.
La visita a Sardara parte dalle antiche terme, in compagnia di Renato Pugelli. Giuseppe Garau, presidente della cooperativa Villa Abbas, ci descrive il sito archeologico di Santa Anastasia. Segue una suggestiva esibizione della corale di Sardara.
filmato muto della seconda metà del Novecento sulla festa dei Candelieri di Sassari. Ospite illustre dell'evento è il Presidente della Repubblica Antonio Segni, accolto da una numerosa folla. Il pubblico segue il corteo dei candelieri che si scioglie lungo le strade della città.
Sulle rive del lago Coghinas in compagnia del sindaco Antonio Perinu comincia la visita di Oschiri. Dopo una breve esibizione del gruppo folk, ci spostiamo in prossimità della chiesa di Santo Stefano, dove Giorgio Pala, ispettore onorario della Sovrintendenza ai beni Archeologici ci descrive le caratteristiche del sito, unico in Europa. Insieme alle signore Giorgia e Andreana, seguiremo la descrizione di una variante locale della famosa panada.
Yes Italia, il canale satellitare 818 di Sky, scopre l'arcipelago della Maddalena e le sue straordinarie potenzialità turistiche. Le bellezze naturalistiche e la naturale vocazione in campo velico stanno trasformando La Maddalena in un punto di riferimento mondiale per le attività nautiche e sportive. Il sistema dei porti rappresenta una nuova frontiera per l'incremento dell'offerta turistica già interessata da un processo di riqualificazione dell'offerta ricettiva.
Il documentario racconta con riprese dal mare e da terra le coste e il territorio interno delle Isole di Sant'Antioco e San Pietro.
Il filmato, prodotto dalla Regione Sardegna, illustra, attraverso un itinerario che si dipana da sud a nord e quindi da ovest ad est, le ricchezze naturalistiche e le risorse turistiche presenti lungo le coste dell'isola. Sono posti in risalto la diversità e varietà avifaunistica così come sono esaltati i numerosi beni ambientali e culturali costituenti il fronte mare, dai fenicotteri rosa alle specie ittiche, dalle torri costiere alle grotte e ai parchi marini.
il filmato si apre con le immagini di un traghetto che approda nel porto di Cagliari. Seguono le immagini dei partecipanti al torneo internazionale di golf "Gran premio Is Molas", tenutosi dal 11 al 14 Marzo 1976, intrevallate da riprese aeree della costa di Pula e da riprese delle strutture ricettive del Golf Club Is Molas.
Fra le tante isole minori che circondano la Sardegna le più grandi sono quelle di Sant'Antioco e di San Pietro. Il filmato narra la storia di queste e altre isole attraverso le immagini dei loro paesaggi e delle tradizioni che le caratterizzano. Tra queste la mattanza, tramandata da secoli di padre in figlio, che ha luogo ogni anno in primavera nell'isola di San Pietro. Il viaggio prosegue nella Sardegna nord-orientale nel grande parco dell'arcipelago di La Maddalena. Le isole dell'arcipelago, sono ricoperte da fitta boscaglia, un vero e proprio paradiso per molti animali che in esse vivono. Una delle isole appartenenti all'arcipelago è quella di Caprera, terra custode delle memorie di Giuseppe Garibaldi. Dopo un rapido passaggio sulle isole di Tavolara e Serpentara, le immagini conducono nuovamente nel nord della Sardegna, questa volta ad occidente, dove dall'alto del monte Argentario appare la misteriosa isola dell'Asinara. Oltre ai pregi naturalistici, quest'isola deve gran parte del suo fascino alle vicende storiche che hanno segnato il futuro del suo territorio. La presenza sull'isola di alcune strutture carcerarie ha impedito che meravigliosi e delicati equilibri naturali fossero interrotti, mantenendo cosi intatte alcune caratteristiche territoriali non più riscontrabili in gran parte della Sardegna.
Il documentario racconterà l'area archeologica di Santa Cristina, il Lago Omodeo e la sua diga. Poi la casa di Antonio Gramsci a Ghilarza e infine Santu Lussurgiu e l'arte coltellinaia
Il documentario è dedicato al così detto "Gigante rosso", il nuraghe Arrubiu e al fiume Flumendosa. Ma la storica regione della Trexenta era considerata anche uno dei granai della Roma antica...
Il filmato è un interessante documentario sulla Giara e i famosi cavallini che la abitano. Esigenza narrativa è quella di innalzare la realtà descritta, anche con citazioni di miti classici e di testi poetici. Alla descrizione prettamente floro-faunistica del territorio si aggiungono le immagini delle testimonianze preistoriche che quasi fanno parte della natura dell'altopiano, a rafforzare l'idea di una presenza atavica sulla Giara dei cavallini.
Protagonista del filmato il Supramonte, nel centro della Sardegna che con le sue caratteristiche naturalistiche è capace d'incantare chiunque. Qui si sviluppa un turismo conforme all'identità del luogo, in totale rispetto del territorio. Nel filmato un esperto speleologo del posto spiega e descrive le caratteristiche speleologiche e geologiche dell'area mentre la telecamera lo segue in azione, dando prova dell'attività speleologica praticabile sul luogo.
Prima puntata della serie "Memorie" - Cinque storie degli anni '60 dal titolo "Primo giro ciclistico della Sardegna". Il documento, sulla base delle testimonianze di alcuni dei protagonisti, propone un excursus generale sulle prime competizioni ciclistiche professionistiche tenutesi in Sardegna e in particolare sul "Primo giro ciclistico della Sardegna" del 1958 (fine febbraio-inizio marzo). Alle sequenze d'epoca, in bianco e nero, che mostrano ciclisti durante la gara e diversi paesaggi urbani e campestri ospitanti le tappe del percorso, si alternano le interviste all'esperto di ciclismo Luigi Mameli, a Mario Pazzaglia (ex presidente della società sportiva Audax, il cui direttore sportivo, Franco Pretti, organizzò la prima edizione del Giro ciclistico della Sardegna), a Silvana Pretti, all'ex campione Gino Bartali e agli ex ciclisti Ignazio Aru, Natale Pau e Bruno Monti. Alle interviste si aggiunge la testimonianza del giornalista Paolo Valenti. Il giro fu vinto dal francese Roland. È presente anche uno spezzone di una trasmissione televisiva in cui Bartali e Coppi cantano canzoni goliardiche.
il documento mostra la sfilata dei costumi tradizionali dei diversi paesi della Sardegna lungo le strade in festa della città di Cagliari. Sono visibili inoltre i caratteristici carri del campidano trainati dai buoi, "is traccas", e i rappresentanti della municipalità cagliaritana che sfilano a cavallo e accompagnano il cocchio del santo. A fine documento sono mostrati dei balli in un paese della Sardegna.
Mario Erpichini conduce una trasmissione dedicata alla figura di Antonio Gramsci, soffermandosi in particolare sul periodo trascorso in carcere dal fondatore del Partito Comunista Italiano e sulla fitta corrispondenza di quest'ultimo con i suoi familiari. Scritte nel periodo di detenzione che va dal 1926 al 1937, pubblicate per la prima volta da Einaudi nel 1947, le Lettere dal carcere, opera propedeutica o perlomeno parallela alla lettura dei Quaderni, mostrano un uomo conscio della propria scrittura e del proprio percorso personale che, volendo scrivere qualcosa "für ewig" (per sempre), ovvero qualcosa destinata al futuro e a chi fosse vissuto dopo di lui, appronta una sorta di "Bildungsroman" (romanzo di formazione), "moderno breviario dei laici" secondo Valentino Gerratana, capace di dare voce a una universale idea dell'esistere in quanto "logos", parola e pensiero della comunità umana.
La Conservatoria delle Coste della Sardegna, in collaborazione con l'Associazione culturale "Cagliari in cortometraggio" e con il portale www.cinemecum.it ha organizzato nella primavera-estate 2010 la seconda edizione del concorso di immagini sulla Sardegna "Visioni sulla costa". Ambiente, tecnologia, tradizioni e simboli raccontati per immagini. L'idea è stata ancora una volta quella di stimolare la consapevolezza di piccoli e grandi ed avviare un dibattito artistico sulla vita nelle coste, incentrando la riflessione creativa dei partecipanti sul rapporto tra l'uomo e l'ambiente costiero, sugli elementi che lo compongono, gli usi e le tradizioni locali, i mestieri antichi e moderni e la natura. Intento del concorso voleva anche essere quello di valorizzare, promuovere e divulgare tanto il patrimonio storico, artistico-culturale e ambientale della Sardegna, quanto le arti visive come forma espressiva particolarmente valida ed attuale a livello sociale e culturale, capace di leggere con consapevolezza il paesaggio; sviluppare le potenzialità dei linguaggi artistici delle nuove tecnologie e dare a tutti coloro che vorranno cimentarsi la maggiore visibilità possibile. Il concorso ha anche in questa occasione accompagnato il Coast Day 2009 ed i vincitori sono stati premiati a Cagliari nel Molo Ichnusa dove un ricco weekend di iniziative ha animato la manifestazione, celebrata in contemporanea in tutto il Mediterraneo. Con questa iniziativa la Conservatoria, che già da tempo lavora per sensibilizzare all'uso sostenibile delle zone costiere, ha voluto affidare agli artisti il compito di mettere in risalto la bellezza e il significato di questi luoghi, che da sempre segnano il confine immaginario tra l'ambiente umano e quello naturale. Il concorso che prevedeva l'utilizzo di 2 strumenti espressivi, si è articolato in due sezioni competitive, (video e fotografie) ed ha raccolto elaborati che direttamente o indirettamente si riferivano alle coste della Sardegna. I temi sui quali i partecipanti si sono misurati erano: i costumi e le tradizioni delle comunità costiere; i mestieri tra mare e terra; le coste come luogo di confine, contemplazione e viaggio; le coste e lo svago, il turismo tra opportunità sostenibili e pericoli; la ricerca scientifica nelle aree costiere.
Quasi scomparso nel resto della Sardegna, il grifone continua a nidificare sugli aspri costoni rocciosi di Montresta, tra Bosa e Cuglieri. Grazie ad una delicata operazione di ripopolamento voluta dalla Regione e dalla Lipu, una particolare specie di avvoltoio (Gyps fulvus) è stata reinserita nell'ambiente sardo. Decimato dall'uso di pesticidi e bocconi avvelenati, il grifone è stato anche ingiustamente perseguitato da pastori e contadini perché ritenuto pericoloso per agnelli e capretti. Oggi viene rivalutata la sua funzione insostituibile di "spazzino delle campagne" e soprattutto si apprezza la maestosa bellezza dei suoi volteggi sui crinali rocciosi. Nel documentario si può rivivere l'emozionante momento dell'apertura delle casse provenienti dai parchi naturali del sud Europa (Spagna e Francia) e l'inserimento degli uccelli nelle voliere già predisposte per accoglierli e favorirne l'inserimento nell'habitat sardo. La presenza dell'avvoltoio è un motivo di attrazione per gli appassionati del bird–watching, rappresentando un forte elemento caratteristico.
Il filmato porge attenzione alla fauna caratteristica della Sardegna dando uno sguardo da vicino agli splendidi uccelli acquatici che ne popolano gli stagni: i Fenicotteri Rosa. Questi eleganti volatili sono presenti in gran parte dell'Isola, dove giungono per svernare, attirati dal mite inverno che caratterizza la nostra regione.
Nel filmato appare uno splendido scorcio del territorio che circonda il paese di Oliena nella provincia di Nuoro: la campagna, i verdi campi con le diverse specie di fiori selvatici che vi crescono generosi e soprattutto le caratteristiche montagne della zona che fanno da cornice allo scenario.
L'occhio della telecamera si avventura nella selvaggia natura del Supramonte alla ricerca dei mufloni, gli agili mammiferi arrampicatori che abitano le alture delle Sardegna. Si parte presto in fuoristrada con l'esperta guida che spiega e commenta, pazientemente si va alla ricerca di questi mammiferi, seguendo le loro tracce e si attende sino all'avvistamento di alcuni esemplari che finalmente avviene regalando un'esperienza indimenticabile.
Marchigiano di origine, Domenico Ciantra risiede da diverso tempo a Ghilarza dove esercita la professione di restauratore e soprattutto costruttore di organetti diatonici (è l'unico in Sardegna). Nel corso dell'intervista racconta la sua esperienza umana e professionale e descrive dettagliatamente le fasi di costruzione e la componentistica dei suoi strumenti musicali.
Il filmato propone la sfilata delle maschere più significative del carnevale barbaricino svoltasi ad Orotelli nel febbraio 2007. Le immagini di apertura, in breve sequenza, richiamano le rocce tipiche del paese di Orotelli. Seguono le immagini del raduno dei vari gruppi, circa dieci, cui segue la sfilata. Particolarmente suggestiva la maschera di Austis, mastrucata e con alle spalle una raccolta di ossi bianchissimi che produco, al passo di danza, un suono alquanto inquietante. Non meno suggestiva, ma più elegante, la maschera di Samugheo, ornata di un copricapo in pelle sormontato da lunghe corna di caprone e da diverse collane di campanacci che esaltano l'andatura danzante di aitanti giovani in gambali. Atre maschere non meno conosciute sono quelle de "sos turpos" di Orotelli e de "su battileddu" di Lula nelle quali prevale il nero dell'orbace negli abiti e della fuliggine che copre i visi e le braccia. Il video si conclude col ballo di Gavoi, al ritmo di strumenti musicali unici nel territorio (su tumbarinu, su triangulu e su pipiolu).
Il documento mette in luce l'importanza che rivestono boschi e foreste in Sardegna come custodi della biodiversità. Lecci, roverelle, querce da sughero, pini sono tra le specie vegetali più significative nell'isola, capaci di costituire un habitat naturale per daini, cervi, lepri e altre specie animali. Fondamentale è il ruolo che l'Ente Foreste svolge per preservare e custodire la biodiversità dell'ambiente.
Nel sacrario militare di Asiago l'eterna memoria del sacrificio estremo di tanti soldati. Molti sardi sono morti in queste montagne nei furosi combattimenti contro gli austriaci. Al centro dell'attenzione la vicenda umana e politica di Emilio Lussu che, nelle trincee della Grande Guerra, incontrò i pastori della sua terra. In questo documentario, i ricordi di Mario Rigoni Stern, Armando Zucca, Giuseppe Fiori e Joyce Lussu.
Il filmato presenta una raccolta di storie brevi che descrivono luoghi, eventi e personaggi di Cagliari, capoluogo della Sardegna. Il documentario mostra le immagini del carnevale, del Venerdì Santo, della processione di Sant'Efisio, di una festa di aquiloni in riva al mare, di una gara di kiteboard, della Sella de Diavolo, degli stagni, dei vicoli e delle botteghe dei quartieri della Marina e di Castello. Lo spettatore è condotto in un viaggio all'interno di grandi eventi e di frammenti di vita quotidiana da cui affiora lo spirito dell'antica e moderna Capitale dell'isola.
Mani esperte su un pianoforte, dita che sfiorano e battono la distesa di note sulla tastiera, immagini in bianco e nero che, sovrapposte e contrapposte, creano un tessuto narrativo di notevole spessore. Il filmato offre al fruitore immagini e colori che, accompagnati da un commento musicale ispirato all'Ave Maria, sono in grado di creare una tavolozza sonora di delicatezza inusuale. L'arte contemporanea, al servizio delle note della tradizione, genera qui un prodotto artistico finale di forte originalità.
Il documentario traccia un itinerario archeologico alla scoperta dei segni della civiltà nuragica e della più recente archeologia industriale fra i territori di Goni, Villasalto e Armungia.
documentario sulla storia della manifattura tabacchi di Cagliari. Sinossi: una fabbrica abitata da donne e bambini, dal 1800 al 2001, lì dentro Beppe faceva l'infermiere, si occupava della salute degli operai. Oggi è solo una fabbrica di sigarette abbandonata al centro di Cagliari. Una notte Beppe scavalca il cancello e va in giro per i grandi cortili con il suo bastone bianco, e racconta di ragazze che facevano i sigari a mano, di lavoro, di scioperi, della chiusura. Della fabbrica e dei suoi occhi.
Il documentario racconta l'urbanistica, il paesaggio e l'archeologia dei comuni di Pau, Mongongiori e Ales. Inoltre si sale sul Monte Arci percorrendo il sentiero dell'ossidiana.
Il programma televisivo Pro Sardigna, edito da Sardegna TV S.r.l, propone un viaggio itinerante nei paesi e nelle cittadine più suggestive e interessanti della Sardegna. Attraverso le voci dei suoi abitanti e dei suoi protagonisti, Pro Sardigna accompagna il fruitore lungo un percorso storico, antropologico e culturale che dispiega il ventaglio completo degli aspetti più interessanti dell'Isola. Il filmato proposto racconta il paese di Atzara, la sua storia, le sue chiese e i suoi musei.
Il filmato presenta le testimonianze di varie donne di Buggerru riguardo a momenti particolari della loro gioventù, ai racconti dei loro genitori, dei loro nonni. Un ottimo momento di riflessione sulle dificoltà di vita durante il periodo fascista. Donne e uomini erano costretti a lavorare nelle miniere senza alcuna misura di sicurezza, sfruttati e con salari quasi nulli. Queste condizioni di scarsa cautela provocavano incidenti molto gravi durante il lavoro e la maggiorparte dei minatori morivano di silicosi a causa dell'esposizione troppo prolungata alle polveri di carbone. Allo sfruttamento sul posto di lavoro seguivano le distinzioni di rango nell'ambito della vita sociale dove gli impiegati ricevevano maggiore considerazione e privilegi rispetto agli operai.
Le antiche usanze funebri, soprattutto nel cuore della Sardegna, sono secolari consuetudini strettamente legate alla cultura e alle tradizioni popolari. La morte, così come la nascita, ha sempre avuto un grande significato nella cultura sarda. Quando essa sopraggiungeva, veniva sottolineata da riti di passaggio, rituali rigidi, quasi sacrali, con regole e dettagli più o meno simili in tutta l'Isola. La presente serie di cortometraggi racconta i “cerimoniali” funerari della Sardegna che identificano un aspetto poco noto del popolo sardo. Nella quarta puntata gli anziani raccontano di tutte quelle situazioni che ruotavano intorno al corpo del defunto, l'abbigliamento, il luogo dove doveva essere composto, la posizione del corpo, la veglia dei parenti e gli oggetti che dovevano accompagnare il defunto fino alla sua sepoltura.
La diga del Tirso è uno dei più importanti "monumenti" della Sardegna. La storia della diga travalica la sua stessa funzione, la sua tecnologia costruttiva e le soluzioni innovative hanno reso la diga un'opera prima al mondo per decenni. Tra la prima progettazione e la costruzione si frappone la tragedia della Grande Guerra con tutte le vicende locali che l'hanno attraversata. L'Ing. Angelo Omodeo, progettista e direttore dei lavori, volle realizzare un'opera tecnicamente perfetta, si preoccupò di temi come la manutenzione a basso costo e l'impatto ambientale, precorrendo di quasi un secolo problematiche che solo relativamente di recente sono state prese in considerazione dai progettisti. Nel cantiere della diga hanno lavorato le prime donne manovali della Sardegna, fra le prime in Europa. La diga del Tirso oggi è sommersa ma vive nel ricordo degli abitanti di Ula Tirso e del Barigadu.