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La puntata 26 di We Believe in Music è stata un vero e proprio viaggio sonoro in compagnia di due artisti che ci hanno regalato momenti indimenticabili.Abbiamo avuto l'energia travolgente di DABIEL, un talento purissimo che con il suo nuovo singolo “Bad Boy” ha letteralmente infiammato i nostri studi (e sicuramente anche le vostre cuffie!). Un brano che pulsa di ritmo e personalità, perfetto per la vostra playlist! DABIEL ci ha raccontato la genesi di questa canzone, le sue ispirazioni e i progetti futuri.E poi, l'atmosfera si è fatta ancora più speciale con la carismatica GIUNONE! Con lei abbiamo intrapreso una chiacchierata a 360 gradi sulla sua intensa carriera musicale, ripercorrendo i momenti salienti e aneddoti inediti. Ma il vero regalo è stato riascoltare insieme a lei quella gemma che è “CHIAMAMI TOSCA”. Un brano che non smette mai di emozionare e che ci ha fatto riscoprire la profondità e la bellezza della sua interpretazione. È stato un vero piacere immergersi nelle sue parole e nella sua musica. @webelieveinmusicoff è un programma radiofonico in onda su @radiopuntomusica dedicato e pensato agli artisti emergenti. Il sabato dalle 17 in diretta con @chiccovoice , @skattone e la regia di @angel_white89 .Sei un'artista, fai parte di una band e vuoi partecipare al nostro programma?Vuoi farti conoscere, far ascoltare la tua musica e condividere quella che ami?We Believe in Music, è il contenitore che fa per te! Nessuna intervista preimpostata, nessuna domanda concordata, ma una semplice chiacchierata tra amici che amano la musica!Contattaci in direct sui nostri social, siamo pronti a darti voce!
Il gioco del calcio nacque a Firenze, molti secoli prima che gli inglesi inventassero il “football”. In questo senso nessuna partita eguaglierà forse mai per intensità quella che si disputò in piazza Santa Croce il 17 febbraio del 1530, con la città sotto assedio e destinata di lì a poco a cadere. Giocando al calcio storico (o calcio in costume), i fiorentini celebravano e ancora celebrano ogni 24 giugno il loro antico legame con Roma. La disciplina ricorda infatti un sollazzo di remoti tempi: l'harpastum, conosciuto anche come gioco della palletta. Simile l'obiettivo e analoga la disposizione in campo su quattro linee. “Bellissima e famosissima figlia di Roma”, aveva scritto Dante. La città nacque infatti in epoca romana, anche se ben pochi segni visibili ce lo ricordano. Nel castrum le strade minori si innestavano parallele a cardo e decumano, formando per effetto dei loro incroci un totale di 49 isolati. In uno soltanto non potevano transitare i veicoli: il foro lastricato in marmo con il Campidoglio eretto per omaggiare la triade capitolina formata da Giove, Giunone e Minerva. All'incrocio tra cardo e decumano si stagliava una colonna: il mundus sacrificale, l'ombelico di Florentia. Siamo nell'odierna piazza della Repubblica, il centro della Firenze contemporanea. Per immaginare quella che fu un tempo “Florentia” serve oggi uno sforzo di fantasia. Ma qualche simbolo, seppur postumo, ci aiuta. Iniziamo da lì. Dalla colonna di piazza della Repubblica, ad esempio, collocata con funzione propiziatrice per il mercato che l'avrebbe contornata nello stesso punto in cui si trovava il mundus. La prossima volta che fissiamo di ritrovarci ai suoi piedi, come spesso succede prima di una “vasca” in centro, proviamo a ricordarci che tutto è nato in quel punto. È un cuore ormai anziano, ma se tendiamo l'orecchio possiamo accorgerci che batte ancora. Ascoltiamolo.In questo podcast il giornalista Adam Smulevich racconta il fascino di una Firenze che non c'è più. Smulevich ha scritto “Firenze. Storia della nobile città illustrata con opere del Borbottoni”, Storie per La piccola casa editrice di Giovanni Santarossa.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghiA cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Daniele Abbiati"I volti dell'ombra"Pierre Boileau - Thomas NarcejacAdelphi Editorehttps://adelphi.itTraduzione di Federica Di Lella, Maria Laura VanorioQuando l'esplosione accidentale di una bomba a mano sepolta in giardino lo rende cieco, Richard Hermantier, magnate dell'industria abituato a dettare legge e a incutere rispetto con una semplice occhiata, si trova costretto a trascorrere un mese di convalescenza nella sua villa in Vandea: un mese soltanto, ma cruciale, perché la fabbrica di lampadine che gestisce con piglio feroce si prepara al lancio di un prototipo destinato a rivoluzionare il mercato. In attesa di tornare al comando, Hermantier non potrà che affidarsi alle persone che gli stanno accanto: la moglie Christiane, «bella e sciocca come una Giunone», l'affascinante quanto irresponsabile fratello Maxime e Hubert, il suo socio in affari, un uomo «della razza dei pusillanimi, degli ipocriti, dei piccoli contabili». Ma l'incidente che gli ha cucito per sempre le palpebre ha minato irrimediabilmente anche la sua sicurezza, e a poco a poco, nell'implacabile calura estiva, i contorni della realtà si fanno incerti. Può davvero dare credito ai suoi sensi, ai ricordi, a quello che gli viene raccontato? Ancora una volta la «più grande coppia della letteratura nera» ci regala una storia della stessa materia di cui sono fatti gli incubi, che trascina il lettore in un labirinto senza via di fuga dove nulla è come appare – dove la verità rimane acquattata nell'ombra, a portata di mano ma impossibile da raggiungere.Così comincia:Hermantier faceva scorrere le grosse dita maldestre sulla pagina perforata e intanto muoveva le labbra; una ruga di concentrazione gli solcava la fronte. Di tanto in tanto tornava indietro, brontolava, premeva le dita più forte, tratteneva il respiro. E adesso che cos'era quella roba| Era costretto ad asciugarsi la punta delle dita sulla manica, perché tutt'a un tratto era fradicio di sudore. E ricominciava a tastare il foglio con furia. Quanti buchi| Quattro. Due in alto, due in basso. Quindi| Che lettera era| Che lettera era, perdio|IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Trovate le dirette di Anna Bellon ,Apocalisse in salotto https://www.facebook.com/annabellon84/?ref=page_internal&locale=it_IT%2F https://apocalisseinsalotto.wordpress.com/?fbclid=IwAR0cQjkthuwUMUvExV6zSF-UfH7rSS13QAG7s2AKdSu1t7swBSWlOCMEBx4 in collaborazione con L'ibreria l'Alchimista https://www.facebook.com/Libreria-LAlchimista-596790247422384/ https://www.youtube.com/channel/UCYSataR7BGF9aeNjMcW3tOA anche su tutti i social della Libreria Esoterica il Sigillo. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/libreria-il-sigillo/message
mo-né-ta /Dischetto metallico usato come mezzo di scambio per beni e servizi; valuta di uno Stato. Dal latino: 'moneta', attributo della dea Giunone, che significa 'colei che avverte'.Testi di unaparolaalgiorno.itSito: https://unaparolaalgiorno.it/Instagram: https://www.instagram.com/unaparolaalgiorno_it/Una produzione BonfireSito: https://bonfire.landInstagram: https://www.instagram.com/bonfire_land/
Questa è una storia antica, è la storia dell'amore fra la ninfa Nera e il pastorello Velino e di come la dea Giunone, accecata dalla rabbia, compie un atto terribile. Questo racconto, raccolto e riscritto da Maria Angela Cerutti è stato raccontato da Valentina, una quarantasettenne di Terni. Valeria Battaini ha dato voce e suoni. La sigla è di BELGA. L'illustrazione di Noemi Vola. www.valeriabattaini.it
"Vedi? Ho un uomo accanto che mi dice di amarmi, quindi vuol dire che tutto sommato non sono così male come persona!"Quante di noi, più o meno consapevolmente, fanno questo pensiero?Io di sicuro mi sono affidata alla relazione di coppia per molto tempo, come serbatoio a cui attingere per sentirmi "amabile"...Quando finalmente ho smesso di farlo, perchè ho capito che in realtà quello che stavo creando erano relazioni di codipendenza, le cose sono andate decisamente meglio.Ovviamente c'è voluto un po' per capire sia come smettere, sia quali fossero i motivi per cui avevo un'autostima così scarsa.Ne parliamo nella puntata di oggi in cui, ti avviso subito, non ci andrò proprio pianissimo... ;)Grazie come sempre dell'ascolto, ricordati di attivare le notifiche per non perderti neanche un episodio!
Nella seconda metà del quarto libro Giunone fa impazzire Ino e Atamante con l'aiuto delle Furie, e Perseo, dopo aver fatto lo sborone con la testa di Medusa, salva Andromeda da un mostro marino. TW: violenza sessuale, violenza esplicita.
In questa puntata, dopo la rubrica dedicata alla vita amorosa di Giove e Giunone, affrontiamo il mito di Narciso, non proprio una cima, e parliamo di Bacco icona queer e nostro dio preferito (per ora).
Continua la saga familiare del casato di Agènore: Cadmo, mandato in cerca della sorella Europa ma non avendola trovata, fonda la città di Tebe con l'aiuto degli dei, mentre Giunone si vendica su Semele, ennesima amante di Giove.
In questa quarta puntata parliamo del mito di Fetonte, a cavallo tra il primo e il secondo libro, che chiede al dio Sole, suo padre, di poter guidare il suo carro per confermare la loro parentela, e di quello di Callisto, sedotta e abbandonata (alla furia di Giunone) da Giove.
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino Una delle leggende più famose legata all'assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all'incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche.
Una delle leggende più famose legata all'assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all'incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche. Continue reading
Una delle leggende più famose legata all'assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all'incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche. Continue reading
Quando si parla di Era, Giunone per i romani, si pensa alla sposa di Zeus come se dalla notte dei tempi ella sia sempre stata impegnata in matrimonio con lui. Ma non è così: lo sposalizio dei due più potenti dei avviene dopo un lungo e tortuoso percorso. Col racconto di questo particolare episodio, spero di riuscire a restituirti un quadro abbastanza fedele della regina degli dei.Non prendermi per un vecchio maschio di parte, se inizio parlandoti in breve delle “ex fidanzate” di Zeus: il re degli dei si è legato a diverse divinità, prima di cadere innamorato di Era...
Se qualcuna ti “porta via il marito/fidanzato” …non fare come Giunone e Medea, anzi: ringraziala, lasciaglielo e occupati di te! Le donne Giunone/Medea, quando sono ferite dal marito o fidanzato, spesso convogliano tutta la propria amarezza e frustrazione in una vendetta cieca non verso di lui, che è la vera concausa del loro dolore, ma verso le amanti o chiunque sia anche solo sospettato (a torto o a ragione) di sedurre l’uomo che dà senso alla loro vita.Cosa fare se ti accorgi che stai rischiando di diventare una Giunone in squilibrio, perchè per esempio stai riponendo nella coppia molte (se non tutte!) delle tue aspettative di realizzazione personale oppure la gelosia ti rende difficile l'esistenza?Ne parliamo nell'episodio di oggi ;)Grazie come sempre dell'ascolto e, se ti va, aiutami a far conoscere Miss Independent condividendolo con le persone a cui vuoi bene!
Abbiamo assistito, negli episodi precedenti, alla salita al potere di Zeus, ma pare che il re degli dei non riesca a sedere tranquillamente sul suo trono nell’Olimpo, deve affrontare altre nuove sfide.La più eclatante è certo quella lanciata dai Giganti, figli della Terra.Essi, come ricorderai, sono nati dalle gocce di sangue prodotte dalla mutilazione del padre Urano. Queste gocce, penetrate nelle anse segrete dalla madre terra hanno generato, tra le altre creature, anche questi giganti.Quando usiamo questo termine, noi immaginiamo degli esseri umani di grandi, gigantesche appunto, dimensioni. Un po’ come Gulliver nei confronti dei lillipuziani.Questi giganti del mito, invece sono sì di dimensioni spropositate, ma hanno anche diverse caratteristiche che ne definiscono la natura selvaggia, per così dire...
Il mito di Callisto, condannata a vagare sotto forma di un'Orsa senza essersi macchiata di alcuna colpa, è la base straziante del racconto di Costanza di questo episodio.Sergio, da parte sua, vi spiegherà come trovare le Orse in cielo e si soffermerà sugli oggetti più interessanti che potreste incontrare in questa ricerca, spiegandovi perché la stella polare non è sempre stata (e non sarà sempre) quella che conosciamo.E il Boote, in tutto questo, cosa c'entra?--- Link utili ---Per offrirci un caffè: https://ko-fi.com/astronomitiInvito alla lettura:https://docs.google.com/document/d/1ixKnj99wT_lGZkwpDoLPdJ0cARgbf2rUUNSb-mON2eE/editSocial & More:https://linktr.ee/astronomiti
Nella scorsa puntata, di passaggio, abbiamo trattato di Troia, la mitica città dell’interminabile guerra-assedio.Mentre portavo a termine la lunga serie di puntate sul viaggio di Giasone con gli argonauti alla ricerca del Vello d’oro, mi ha stuzzicato l’idea di raccontarti la storia di come si è scatenata la guerra più famosa dell’antichità.Non ti propongo qui di certo l’intera complessa narrazione della guerra di Troia.Se ti va di ascoltare, ti racconterò i fatti che l’hanno preceduta e provocata.L’episodio di oggi è dedicato a Paride, figlio di Priamo e al giudizio delle Dee.
Una delle leggende più famose legata all’assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all’incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche. Continue reading
Una delle leggende più famose legata all’assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all’incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche. Continue reading
Lezione scolastica su Il proemio e l'ira di Giunone - Eneide I, 1-33 - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica sull'ira di Giunone - prof. Luigi Gaudio