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Un Mistero A Firenze In Toscana c'è tanta magia: colline decorate con olivi, vigneti e cipressi, campanili che suonano ovunque, giardini nascosti, e ovviamente città incantate, piene di storia e bellezza, dove artisti famosi hanno creato opere d'arte meravigliose.In questo racconto ci troviamo nella città di Firenze, dove la magia abbonda e in ogni angolo si nascondono leggende.Un fiume chiamato Arno l'attraversa; e fra i tanti ponti ce n'è uno che giustamente è un po' più famoso degli altri: il Ponte Vecchio. In quelle case sospese adesso non ci abita più nessuno. Ogni giorno è pieno di turisti che lo fotografano e lo vengono a visitare da tutto il mondo, ma tanti e tanti anni fa su questo ponte c'erano macellai, pescivendoli e conciatori come se fosse un mercato, una piazza sospesa sull'Arno e la vita quotidiana era ben diversa dai giorni d'oggi.Ai tempi di questa storia le botteghe erano tutte gioiellerie di proprietà di mastri orafi, che lì ci vivevano, lavoravano e vendevano gioielli d'oro e preziosi di altissima qualità. Era uno dei cuori della città dove i fiorentini del tempo si ritrovavano e si fermavano a chiacchierare mentre andavano e venivano da una parte all'altra del fiume. Anche i ragazzini ci passavano le giornate divertendosi a giocare correndo da un lato all'altro indisturbati.A questo punto dovete sapere che da qualche giorno avvenivano piccoli furti nelle botteghe degli artigiani. Oro e preziosi sparivano come se rubati dal vento, in silenzio e di sorpresa, senza lasciare traccia. Chi sa chi lo sa? Chi poteva essere il colpevole?Gli orafi si riunirono, dopo la chiusura dei negozi, proprio sul ponte."Ma che cosa sta succedendo?" disse uno."Boh, a saperlo…" disse un altro."E mica si può andare avanti così, a passare da bischeri!"Bernardo, uno degli orafi, disse: "Va bene che sono un po' sbadato, ma di sicuro non sono cieco da non vedere se mi manca dell'oro dalla bottega."E via a farsi domande e interrogarsi fra di loro per cercare di trovare una spiegazione per questi furti, scoprire il ladro e magari ritrovare il maltolto.Insomma, era ormai da settimane che dalle botteghe sparivano pagliuzze della lavorazione dell'oro e vari oggetti preziosi — e tutto questo succedeva sotto gli occhi di tutti ma nessuno aveva visto niente.A chi dare la colpa se non a quei monelli dispettosi che si divertivano a giocare a pallone sul ponte! Fra partitelle, risate, corse, giochi vari e nascondino, chissà se qualcuno di loro non si era messo a rubare qua e là.Passarono altri giorni e altro oro era svanito nel nulla. Gli orafi, stanchi di questa storia, uscirono sul ponte e gridarono a gran voce tutti insieme: "Ora ci siamo proprio divertiti ed è ora di farla finita! Catturiamo il ladro!"Anche il fornaio Giulio uscì sull'uscio della sua bottega, a sinistra, in fondo al ponte, e benché non avesse capito di preciso cosa stava succedendo, mostrò a tutti le mani piene di farina gridando: "Io non c'entro, lo giuro! Le mani in pasta le ho solo perché sono sempre a preparare le focacce da cuocere in forno."E così dicendo si unì agli altri gridando: "Prendiamo il ladro con le mani nel sacco prima che quel sacco diventi quello della farina!"In quel fermento, Lapo, un ragazzino assai furbo e curioso, figlio dell'orafo Bernardo che era amico di tutti e giocava insieme agli altri ragazzini sul ponte, dopo aver riflettuto pensò: "C'è qualcosa che non mi torna: noi ragazzi non rubiamo, di chi può essere la colpa?"Così Lapo decise di indagare per conto suo. Perché come gli diceva sempre suo nonno: "conta più una cosa fatta che cento da fare" e poi aggiungeva che "se fai da te fai per tre."Allora, senza tanti discorsi, la sera seguente si organizzò, procurandosi una lente d'ingrandimento, un quaderno con matita per prendere note e una lanterna che lo avrebbe accompagnato nel buio. Quest'ultima la teneva stretta con una mano un po' tremolante, ma non c'era da esitare — la situazione non si sarebbe risolta da sola.All'imbrunire, si avviò dal Ponte Vecchio, dove abitava con suo babbo sopra la bottega, verso la colonna di Piazza Santa Trinita.Lì sopra c'era, e c'è ancora, la Statua della Giustizia che troneggiava così alta da toccare il cielo. Il percorso non era lungo, ma quella sera ci mise più del normale, perché osservava tutto con attenzione e curiosità. Guardava a destra, a sinistra, nei chiassi, oltre il parapetto del Lungarno e se vedeva un sasso spostava anche quello: "non si sa mai dove si possono trovare degli indizi" pensava.Aveva sentito dire che la colonna e la statua della Giustizia fossero magiche e piene di segreti. Ma la cosa più stupefacente era che dalla sua sommità, dove appunto si trovava la statua, si potesse vedere quello che succedeva in ogni punto della città — come si sa la giustizia vede e sa tutto.Arrivato in Piazza Santa Trinita, fece un gran sospiro, mosse un ultimo passo e ai piedi della colonna — che sorpresa… incontrò una lumaca."Una lumaca?" direte voi. "Eh, proprio una lumaca con tanto di casa sulle spalle, con le luci alle finestre e un caminetto acceso" Davvero, ve lo dico io… Credeteci… Insomma era lì, che si muoveva, lenta sì, ma determinata. Quando sentì il passo leggero del visitatore inatteso, si insospettì e ritirando le antenne come fossero freni, si fermò di botto e disse:"Altolà! Chi va là? Ma te chi sei e dove vai? Non starai mica cercando guai, a girellare solo soletto a quest'ora del crepuscolo?""No, ma che guai… anzi, tutt'altro Signora Lumaca" rispose Lapo, "io dovrei andare in cima alla colonna per vedere cosa sta succedendo sul Ponte Vecchio. Ci sono delle cose che non tornano tanto bene e sto indagando. Come può vedere ho pure la lente d'ingrandimento e il cappello!" Disse Lapo mostrando gli oggetti per evitare fraintendimenti. "Ora, visto che mi sembra del posto, mica mi saprebbe gentilmente dire, come posso fare a salire lassù?"La lumaca che abitava ai piedi della colonna ed era a tutti gli effetti la sua guardiana, sbuffò ma poi sorrise e mostrò a Lapo una piccola porticina alla base della colonna, nascosta dall'edera."Carissimo Lapo," disse aggiustandosi gli occhiali "mi sembri un ragazzo coraggioso, un vero amico e anche un bravo investigatore, ma solo dalla cima della colonna potrai conoscere la verità."Detto ciò, la lumaca sfregò i suoi tentacoli e cominciarono a brillare di una luce magica che avvolse Lapo facendolo diventare dell'altezza della porta che si aprì con un gran cigolio; talmente acuto da far scappare tutti gli uccelli che nella notte bazzicavano intorno.Lapo ora piccino, piccino ringraziò la lumaca e senza paura entrò all'interno della colonna. Nell'oscurità, rimase impressionato da uno stretto e alto pozzo che saliva invece di scendere. Sulle pareti luccicanti c'era una spirale di minuscoli scalini che iniziò a salire con passi determinati con la lanterna accesa ben stretta in mano. Arrivò in cima.Nella notte il cielo stellato illuminava la Statua della Giustizia che troneggiava su Firenze. Aveva una bilancia con due piatti in equilibrio in una mano e una spada dorata nell'altra.Come abbiamo detto in precedenza, per incantesimo, da lì si poteva vedere tutta la città — bastava guardare nella direzione giusta e pensare alla parte di Firenze che volevi vedere: una magia incredibile per una visione da togliere il fiato.Adesso era il momento di concentrarsi sul Ponte Vecchio e cercare di risolvere il mistero dei furti, ma nel muoversi intorno alla statua, per andare dalla parte che guardava il fiume, fece una scoperta incredibile. Non poteva credere ai propri occhi — tanto è vero che tirò fuori la lente d'ingrandimento per essere sicuro. Tutti e due i piatti della bilancia erano pieni di pagliuzze d'oro e monili preziosi."Mamma mia! E questa roba come c'è arrivata quassù?" Esclamò Lapo con gli occhi spalancati. "Questo è indubbiamente il bottino dei furti alle gioiellerie!"Prima, confuso e stupefatto non sapeva che pensare, ma poi, osservando meglio le pagliuzze si rese conto che erano tutte intrecciate con braccialetti e collanine: questi erano due nidi e un'idea gli balenò subito nella mente."Le gazze ladre!" Esclamò Lapo. Quegli uccelli furbetti amano tutto ciò che brilla, certamente sono state loro a rapinare le botteghe e a portare quassù la refurtiva.E nel bel mezzo di questo pensiero, all'improvviso comparvero in volo. Atterrarono sulla colonna agitate e furiose "KRAA KRAA KRAA! Oh, ragazzino ma cosa stai facendo a casa nostra? Non ti provare nemmeno a toccare queste meraviglie luccicanti; sono il nostro nido, le abbiamo trovate noi e sono nostre."Lapo non si fece spaventare e con calma rispose: "Ma che dite? A voi piacciono cose luccicanti che brillano e le prendete, ma non vuol certo dire che sono vostre."Le gazze gracchiavano tutte insieme sembravano impazzite e non conoscevano ragione. "Ma cosa dice questo?" Disse una. "Già, uno viene a casa nostra e pretende di comandare?" Aggiunse un'altra. "Sì, bellina la battuta. Non sono nostre? Ma che sei un comico? Cambia lavoro, guarda, perché non ci fai mica ridere." Disse un'altra.E tutte a ridere.Al che Lapo non si fece intimidire. Si frugò in tasca e trovò quello che cercava. Propose uno scambio. "E se si facesse un affare. A dire il vero io ci rimetto parecchio, ma mi state talmente simpatiche che vi darei volentieri queste belle biglie luccicanti in cambio dell'oro e i monili."Vedendo quei piccoli tesori brillanti e colorati, che non avevano mai visto prima, le gazze si calmarono. Si guardarono con uno sguardo furbo e senza esitazione… "Affare fatto!"Gli presero le biglie di mano in un battibaleno e volarono via gridando: "Evviva, siamo ricchissime! Da ora in poi faremo collezione di queste palline."Sospirando di sollievo e di soddisfazione, Lapo recuperò la refurtiva e scese a rotta di collo dalla colonna. La lumaca lo stava aspettando applaudendo. Con un altro incantesimo lo fece uscire dalla porticina e apparire proprio sul ponte vecchio dove diversi Fiorentini erano a prendere il fresco e chiacchierare — inclusi gli orefici."Babbo, babbo ho scoperto il mistero e trovato il colpevole: le gazze ladre! Sono state loro! I miei amici non hanno fatto niente di male." "Calma figliolo, ti ascolto". Rispose Bernardo.Lapo con tutto il fiato che aveva in gola non perse un attimo e raccontò tutto quello che aveva scoperto e visto: il cappello da investigatore, la lente d'ingrandimento, la lumaca magica che conosceva i segreti della colonna, la porticina, la statua in cima, la vista di Firenze, le gazze ladre e il trucco delle biglie colorate. Finalmente il mistero degli strani furti era chiarito, tutta la refurtiva recuperata fu restituita agli orafi del Ponte Vecchio per merito dell'intraprendente e coraggioso Lapo.A quel punto tutti quelli che erano sul Ponte Vecchio applaudirono gridando: "hurra, hurra, hurra, al piccolo investigatore."Mentre il ponte antico, forse incantato, risplendeva di luci dorate.Il fornaio Giulio mentre infornava focacce, canticchiava allegramente e con voce squillante annunciava: "oggi focacce a volontà gratis per tutti, dobbiamo festeggiare!"Le gazze ladre ritornarono a volare su tetti di Firenze e continuarono a trovare piccoli oggetti e persino pezzi di sogni luccicanti; e gracchiando dicevano: "Sarà pure che abbiamo perso un nido, ma di sicuro abbiamo trovato una storia da raccontare."E forse, chissà, una nuova storia ci sarà!— Scritta da Lucia & Marco Ciappelli | Ispirata da una leggenda fiorentina Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/ Hosted by Simplecast, an AdsWizz company. See pcm.adswizz.com for information about our collection and use of personal data for advertising.
Tutti sanno che it leopardo e l'antilope sono nemici fra loro, e spesso quest'ultima si trova a dover interpretare la parte della vittima nei loro scontri. Un giorno, senza che nessuno dei due l'avesse voluto, un leopardo e un'antilope si incontrarono faccia a faccia. Decisero che era meglio se si mettevano a discutere fra di loro anziché azzuffarsi, e alla fine conclusero di porre fine alla loro inimicizia e di vivere assieme in pace. Ma… Continue reading
Tutti sanno che it leopardo e l'antilope sono nemici fra loro, e spesso quest'ultima si trova a dover interpretare la parte della vittima nei loro scontri. Un giorno, senza che nessuno dei due l'avesse voluto, un leopardo e un'antilope si incontrarono faccia a faccia. Decisero che era meglio se si mettevano a discutere fra di loro anziché azzuffarsi, e alla fine conclusero di porre fine alla loro inimicizia e di vivere assieme in pace. Ma… Continue reading
C'era una volta, in un villaggio vicino alla grande foresta, un uomo chiamato Mutisya. Questi si sposò con una donna chiamata Mariamu, e avevano due bambini. Mutisya per guadagnarsi da vivere faceva il cacciatore di serpenti nella grande foresta, e vendeva le loro pelli agli artigiani per fare scarpe e borse, in una piccola città non lontana dal villaggio. Purtroppo Mutisya non guadagnava abbastanza, e la famiglia viveva in povertà. Ogni mattina Mutisya usciva di casa per andare alla foresta, dove metteva le trappole per i serpenti. Vi erano giorni fortunati in cui riusciva a catturare e portare a casa numerose pelli di serpente, ma altri giorni, ed erano tanti, nei quali Mutisya tornava a casa con il sacco vuoto. [...] Continue reading
C'era una volta, in un villaggio vicino alla grande foresta, un uomo chiamato Mutisya. Questi si sposò con una donna chiamata Mariamu, e avevano due bambini. Mutisya per guadagnarsi da vivere faceva il cacciatore di serpenti nella grande foresta, e vendeva le loro pelli agli artigiani per fare scarpe e borse, in una piccola città non lontana dal villaggio. Purtroppo Mutisya non guadagnava abbastanza, e la famiglia viveva in povertà. Ogni mattina Mutisya usciva di casa per andare alla foresta, dove metteva le trappole per i serpenti. Vi erano giorni fortunati in cui riusciva a catturare e portare a casa numerose pelli di serpente, ma altri giorni, ed erano tanti, nei quali Mutisya tornava a casa con il sacco vuoto. [...] Continue reading
Un giorno il coniglio Kalulu stava osservando i cuccioli dell'amica Soko, la scimmia madre. I suoi tenerei pargoletti giocavano tra gli alberi, e ognuno di loro teneva il proprio fratellino per il collo, come fosse un prigioniero, ma per farlo usava la propria coda, che era lunga, come si sa. Il coniglio Kalulu pensò che questo gioco poteva servire a tante cose. Ma bisognava saperlo fare, e lui, Kalulu era un coniglio e non aveva una coda lunga. Ebbe però un'idea. Avrebbe potuto intrecciare le liane della foresta con un nodo. E così fece. Nei giorni che seguirono tantissimi animali rimasero impigliati foresta, e riuscivano a scappare con molta molta fatica. Tutti pensavano che fosse capitato per caso, ma in realtà, noi lo sappiamo bene, era Kalulu che sperimentava la sua trappola intrecciando le liane. [...] Continue reading
C' era una volta un elefante assai vanitoso e pieno d'orgoglio. Quando camminava per la giungla non si curava affatto di chi incontrasse sul suo cammino. Rompeva, spezzava e tirava giù alberi di ogni tipo. I suoi barriti facevano tremare tutti gli animali della jungla. Io sono grande, il più grande di tutti, il più forte, animali della giungla, guai a chi non mi rispetta! [...] Continue reading
C' era una volta un elefante assai vanitoso e pieno d'orgoglio. Quando camminava per la giungla non si curava affatto di chi incontrasse sul suo cammino. Rompeva, spezzava e tirava giù alberi di ogni tipo. I suoi barriti facevano tremare tutti gli animali della jungla. Io sono grande, il più grande di tutti, il più forte, animali della giungla, guai a chi non mi rispetta! [...] Continue reading
Una volta il re dei gatti mandò un messaggio alla regina dei topi, che governava su un vasto territorio. Proponeva che i gatti potessero sposarsi con i topi, per arrivare, come risultato finale, a creare la pace fra le due razze. Entrambe le specie avrebbero così potuto condurre una vita prospera e felice. Il messaggero incaricato era una volpe, scelta ufficialmente dai gatti per operare in qualità di meditatore. Nell'atto di presentare il messaggio alla regina dei topi, la volpe, disse: “Vostra maestà! Non ci sarà mai pace in questo mondo fino a che gli uomini imporranno la loro volontà. Continue reading
Una volta il re dei gatti mandò un messaggio alla regina dei topi, che governava su un vasto territorio. Proponeva che i gatti potessero sposarsi con i topi, per arrivare, come risultato finale, a creare la pace fra le due razze. Entrambe le specie avrebbero così potuto condurre una vita prospera e felice. Il messaggero incaricato era una volpe, scelta ufficialmente dai gatti per operare in qualità di meditatore. Nell'atto di presentare il messaggio alla regina dei topi, la volpe, disse: “Vostra maestà! Non ci sarà mai pace in questo mondo fino a che gli uomini imporranno la loro volontà. Continue reading
C'era una volta un re che aveva dodici figlie. Ma la disgrazia, diciamo così, era quella di avere tutte le figlie belle, belle una più dell'altra. Dovrebbe essere invece una gioia e una grande fortuna aver dodici figlie belle, ma, ahimé, la sfortuna e la disgrazia per le fanciulle, fu che il re era geloso e possessivo. Le dodici principesse, proprio a causa delle gelosia del loro re padre, dormivano tutte in una stanza, e la sera, dopo le preghiere, e prima della nanna, la porta della stanza veniva chiusa dall'esterno con una passante di ferro robusto e un chiavistello d'acciaio. Proprio come se le fanciulle fossero rinchiuse una pigione. [...] Continue reading
C'era una volta un re che aveva dodici figlie. Ma la disgrazia, diciamo così, era quella di avere tutte le figlie belle, belle una più dell'altra. Dovrebbe essere invece una gioia e una grande fortuna aver dodici figlie belle, ma, ahimé, la sfortuna e la disgrazia per le fanciulle, fu che il re era geloso e possessivo. Le dodici principesse, proprio a causa delle gelosia del loro re padre, dormivano tutte in una stanza, e la sera, dopo le preghiere, e prima della nanna, la porta della stanza veniva chiusa dall'esterno con una passante di ferro robusto e un chiavistello d'acciaio. Proprio come se le fanciulle fossero rinchiuse una pigione. [...] Continue reading
C'era una volta in Svizzera un vecchio conte che aveva un unico figlio, ma così stupido che non riusciva a imparare nulla. Allora il padre disse: -Ascolta, figlio mio, per quanto io faccia non riesco a cacciarti niente in testa. Devi andare via di qui, ci saranno altri maestri più capaci di me che sapranno fare ciò che io non ho saputo fare-. Il giovane fu così mandato in un'altra città e rimase presso un maestro per un intero anno. Trascorso questo periodo, tornò a casa e il padre gli chiese: -Ebbene, che cosa hai imparato?- Il figlio rispose: -Babbo, ho imparato quello che dicono i cani-. -Oh Dio mi guardi! è tutto qui? Devi andare in un'altra città, da un altro maestro.- Continue reading
C'era una volta un uomo che non faceva altro che giocare e, per questo, la gente lo chiamava il Giocatutto; e siccome non la smetteva davvero mai, aveva finito col perdere la casa e ogni avere. Ora, proprio il giorno prima che i creditori gli prendessero la casa, arrivarono Nostro Signore e san Pietro, e gli chiesero alloggio per quella notte. Il Giocatutto rispose: -Per me, potete rimanere questa notte; ma non posso darvi né letto né da mangiare-. Allora Nostro Signore disse che doveva soltanto dar loro ospitalità, a comprare qualcosa da mangiare ci avrebbero pensato loro; e il Giocatutto fu d'accordo. San Pietro gli diede tre soldi e gli disse di andare dal panettiere a prendere un pane. Continue reading
Le favole di Esòpo per tutti. Scrittore greco, padre della favola per eccellenza. Le sue opere ebbero, e hanno ancora, una grandissima influenza sulla cultura occidentale. Le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. Esòpo è una figura immersa nella leggenda. Non si conoscono con certezza le vicende della sua vita, non si sa nemmeno se sia vissuto nel settimo o sesto secolo a.C. Nei suoi racconti, storielle e raccolte di favole, emerge la sua intelligenza e il suo ingegno. Le favole di Esòpo furono riscritte, spesso imitate, da Fedro e altri scrittori moderni. Continue reading
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Nei tempi lontani, c'era un re, le cui figlie erano tutte belle, ma la più giovane era così bella che perfino il sole si meravigliava, quando le illuminava il viso. Vicino al castello del re c'era un bosco e nel bosco c'era un sorgente d'acqua chiara. Nelle ore più calde del giorno, la principessina andava nel bosco e sedeva su un grande masso che stava accanto alla sorgente. E quando si annoiava, ella prendeva una pallina d'oro, la buttava in alto e la ripigliava. Un giorno la pallina d'oro, ahimè, non ricadde nella manina della principessina, ma scivolò a terra e… e rotolò, e rotolò, e rotolò, sinché, plunfete! cadde nell'acqua della sorgente. [...] Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Le favole di Fedro per tutti. Dal mondo degli animali e della natura restiamo immersi in un viaggio fantastico tra storie e vicende provenienti dalla saggezza popolare, e sempre ricco di insegnamenti al fine di raccontare e comprendere la storia degli uomini. Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
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Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
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Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Le favole di Jean de La Fontaine sono undici raccolte di storie in versi, in cui gli attori vengono rappresentati da animali. Egli è il continuatore delle favole di Esopo e Fedro, dove il suo linguaggio predilige spesso la satira e il grottesco, insieme ai giochi di parole ben tradotti in italiano da Emilio de Marchi. Sono favole in rima che non danno scampo ai più deboli; senza però trascurare il senso di solidarietà e di pietà verso gli sconfitti. La natura umana del più forte vince, ma spesso trova la sua rivincita nel coraggio di chi lotta contro l'ordine della natura, e tutto si risolve in una situazione ridicola e buffa a scapito dei più forti. Continue reading
Le favole di Jean de La Fontaine sono undici raccolte di storie in versi, in cui gli attori vengono rappresentati da animali. Egli è il continuatore delle favole di Esopo e Fedro, dove il suo linguaggio predilige spesso la satira e il grottesco, insieme ai giochi di parole ben tradotti in italiano da Emilio de Marchi. Sono favole in rima che non danno scampo ai più deboli; senza però trascurare il senso di solidarietà e di pietà verso gli sconfitti. La natura umana del più forte vince, ma spesso trova la sua rivincita nel coraggio di chi lotta contro l'ordine della natura, e tutto si risolve in una situazione ridicola e buffa a scapito dei più forti. Continue reading
Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
fabbricare un grande vascello capace di navigare sulle acque infuriate, in attesa che l'oceano si placasse. [...] Continue reading
Una delle leggende più famose legata all'assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all'incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche. Continue reading
fabbricare un grande vascello capace di navigare sulle acque infuriate, in attesa che l'oceano si placasse. [...] Continue reading
Tanti e tanti secoli fa, lungo la costa irlandese nel punto in cui le città di Golwaj e Clifden si congiungono, c'era una piccola capanna sperduta e disabitata. Nessuno sa chi l'avesse costruita. Gli uomini temevano di abitare quel luogo, dove il cielo era quasi sempre grigio plumbeo, e in cui la luce del Sole non penetrava quasi mai. Inoltre il vento freddo dell'Atlantico soffiava così forte che sembrava volesse strappare le poche piante che riuscivano a resistergli con fatica. [...] Continue reading
Pandagian era la più bella fanciulla di un lontano villaggio dell'Indonesia e sapeva danzare come nessuno al mondo. Non appena il cielo s'oscurava e le stelle cominciavano a brillare, Pandagian si recava nella radura davanti all'immenso mare e danzava, accompagnandosi col melodioso suono della voce. Ogni cosa Pandagian dimenticava. Solo al il primo raggio di sole la fanciulla si destava dall'incanto e smetteva di danzare. [...] Continue reading
Una delle leggende più famose legata all'assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all'incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche. Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Parole di Storie - Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Leonardo fu anche scrittore di favole ricche di grande impegno morale. Esse mettono in guardia dai pericoli dell'ignoranza, dell'invidia, della superbia e della presunzione. Sono storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, in tutte le loro forme, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. Un significativo esempio della capacità di Leonardo di parlare di temi universali con un linguaggio ricco e pungente. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa” (LdV) Continue reading
Nella lontana Scandinavia, su, al nord, tanto tempo fa, c'era una bestia piuttosto strana, chiamata Macli. Aveva la forma di un cavallo, ma era più grande. Ed era diverso dal cavallo, perché aveva il collo e gli orecchi straordinariamente lunghi. Il Macli si nutriva di erbe, ma pascolava andando all'indietro. Proprio così, all'indietro. Perché il suo labbro superiore era lunghissimo, talmente lungo che, se fosse andato in avanti, quel labbro gli avrebbe coperto l'erba e chiuso la bocca. Il Macli aveva le gambe tutte d'un pezzo, e perciò, quando voleva dormire, stava appoggiato ad un albero. Correva con una velocità incredibile, slanciando avanti le gambe possenti, lunghe e diritte. I cacciatori non riuscivano a catturarlo. Avevano provato a inseguirlo con i più determinati cani destrieri, avevano cercato di prenderlo al laccio, con imboscate, al varco, circondando i luoghi dove era solita pascolare, ma senza alcun risultato. Niente! Quella bestia strana e scontrosa era davvero irraggiungibile. Una notte di luna, alcuni cacciatori sorpresero il Macli nel sonno, e con grande stupore si accorsero che dormiva in piedi per via di quelle lunghe gambe che non poteva piegare. Allora, senza farsi udire, si allontanarono. La mattina seguente segarono quasi tutto il tronco di quella pianta e la sera si nascosero dietro ai cespugli vicini. Il povero Macli, dopo il tramonto, tornò al suo solito albero; si appoggiò per dormire; il tronco si spezzò, la bestia cadde e i cacciatori lo catturarono. Continue reading