La rubrica di BusinessCommunity.it diventa podcast.
La replica della puntata di #LateTechShow (YouTube https://lnkd.in/eQc4VAS)Ospiti: Stefano Epifani del Digital Transformation Institute per raccontare la #sostenibilita #digitale:Luisella Giani di Oracle per spiegare come si stanno comportando le aziende europee con lo #smartworking ;Elisa Mariani di Connexia che parla di come l'azienda abbia partecipato al progetto "Solidarietà Digitale" del Ministero dell'Innovazione e Digitalizzazione della Ministra Paola Pisano;Marco Maria Lorusso, il #sergentelorusso, racconta come si affrontano gli eventi online;@morena Porta di @wiko per parlare di come si deve pulire e disinfettare lo #smartphoneGermano Lanzoni, l'attore che tra gli altri impersona Il Milanese Imbruttito, racconta come sta cambiano il mondo dei contenuti attraverso il digitale;Francesca Casolo, una maestra elementare, spiega come è cambiata la gestione dell'educazione primaria ai tempi del Corona Virus;@Roberto Bonin, giornalista e divulgatore, spiega come fare per non cadere nella rete delle #fakenews ;@Gianluigi Bonanomi racconta cosa non bisogna assolutamente fare nei propri profili #linkedin
Purtroppo non è solo una questione di #smartworking Digital divide e disagio sociale #coronavirus Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20200304/leisure/purtroppo-non-e-solo-una-questione-di-smartworking-punto-e-a-capo.php
Come si fa a spiegare il funzionamento dell'intelligenza artificiale in modo davvero comprensibile a tutti?Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20200212/leisure/l-intelligenza-artificiale-spiegata-in-modo-semplice-punto-e-a-capo-gigibeltrame.php
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20191211/leisure/le-startup-italiane-non-muoiono-e-un-bene-o-un-male-punto-e-a-capo.php
Le caratteristiche di un pessimo #leader della #digitaltransformation
Quali sono le caratteristiche tipiche di un leader della trasformazione digitale in un'azienda?Provo a rispondere a questa domanda.Vi ricordo che trovate il mio libro, Digilosofia, su Amazon al link https://amzn.to/2XZW9sX
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20191009/leisure/il-problema-dei-pagamenti-elettronici-non-e-banale-ed-erode-ricchezza-punto-e-a-capo-gigibeltrame.php
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20191030/leisure/se-per-il-retail-conta-sempre-piu-l-esperienza-punto-e-a-capo-gigibeltrame.phpQuante volte avete sentito la frase "il consumatore è al centro"?Non vi siete ancora stancati di questa ovvia considerazione? Se non si creano prodotti e servizi per i consumatori, è chiaro che non si vende.In un secondo momento entrano in gioco i prezzi, le esperienze, l'utilità, la concorrenza e via di seguito.Possiamo, quindi, fare un passo oltre questo concetto?Oggi i consumatori hanno a disposizione molti strumenti per entrare in contatto con i prodotti che desiderano, non solo i punti vendita e non solo l'online.Il problema è che ogni consumatore è bersaglio, ogni giornata che apre gli occhi e ascolta con le orecchie, di qualche migliaio di messaggi pubblicitari e quindi districarsi non è facile.Un retailer come fa a differenziarsi dalla concorrenza?Un brand come può far emergere le proprie qualità?Come può un marketplace diventare leader?Ognuno di noi ha perfettamente presente il problema, ma la risposta è racchiusa in una sola parola: attraverso la tecnologia.Esistono tantissime applicazioni che permettono di monitorare i comportamenti dei clienti, le abitudini attraverso i programmi fedeltà, le risposte alle sollecitazioni (sconti, collezioni in anteprima, eventi privati, ecc.), profilazione e via di seguito.Difficile orchestare il tutto e soprattutto metterlo in connessione tra dati delle esperienze offline e quelli online.Eppure i consumatori non sono differenti tra fisico e virtuale, hanno solo abitudini differenti.Molte pratiche degli anni passati spesso vengono però dimenticate per assecondare le richieste delle applicazioni digitali, eppure funzionano sempre.Perché un flagship store, magari temporaneo, si dimentica, tanto per fare un esempio, della gestione della pedonalizzazione all'interno del negozio?Una visita a un punto vendita di Amazon, AmazonGo, quindi un marketplace virtuale che crea un'esperienza reale, può essere d'aiuto: in poco spazio prendono forma tutte le forme di marketing del punto vendita.In fondo, vendere i prodotti è diventata una scienza, per quanto non esatta, ma troppo spesso ci si dimentica dell'ABC.La tecnologia è una fonte incredibile di informazioni e ispirazione, ma i sistemi che aiutano a vendere sono comunque ben codificati. La tecnologia deve essere un supporto all'ottimizzazione dell'esperienza del consumatore, ma troppo spesso diventa un ostacolo.@gigibeltrame su LinkedIn e su Twitter Il libro "Digilosofia: la filosofia del digitale"
Leggi tutto l'articolo al link:http://www.businesscommunity.it/m/20190925/leisure/il-problema-di-un-economia-a-cinque-stelle-punto-e-a-capo-gigibeltrame-.php
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/201...Libro digilosofia: https://amzn.to/2XZW9sX#digilosofia #ai #lavoro
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20190911/leisure/se-gli-occhi-e-le-orecchie-non-riconoscono-il-vero-dal-falso-deepfakegigibeltrame.phpVideo fake di esempio https://www.youtube.com/watch?v=gLoI9hAX9dw Libro digilosofia: https://amzn.to/2XZW9sX
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20190904/leisure/se-dell-eccellenza-nella-tecnologia-se-ne-accorgono-all-estero-punto-e-a-capo-gigibeltrame.php
Leggi tutto l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20190724/leisure/il-digital-divide-nei-cda-delle-aziende-italiane-diventa-un-problema-punto-e-a-capo-gigibeltrame.phpLeggi il libro "Digilosofia: la filosofia del digitale" al link https://amzn.to/2XZW9sX - Se ti abboni gratuitamente per 30 giorni a Kindle Unlimited, lo leggi gratis (link https://amzn.to/32vg1DD)
Il GDPR è entrato in funzione da un po' più di un anno e si iniziano a trarre delle considerazioni.Innanzitutto, dopo un anno non è che le aziende siano molto impegnate nell'implementarlo. Ricordiamo che il GDPR è una pratica, un modo di operare che prevede un percorso di adeguamento.Dopo una partenza sprint, molte aziende si sono sedute.Ma a Bruxelles molte aziende iniziano a bussare alle porte dei politici perché vorrebbero un regolamento meno stringente. Quando ho sentito questa affermazione ho immediatamente pensato alle solite imprese che vogliono fare le furbe, fornire meno informazioni su cosa fanno realmente con i dati che raccolgono dai consumatori.In realtà, c'è di più.Il GDPR prevede che ogni operazione sui dati debba essere spiegata ai consumatori, secondo una logica che è perfettamente condivisibile.Ma in ottica di intelligenza artificiale e machine learning, quindi di una possibilità di rielaborare i dati in maniera del tutto nuova, non sempre è spiegabile all'utente, con precisione, che cosa si fa con quei dati che le aziende hanno raccolto.In pratica, le future rielaborazioni potrebbero essere del tutto non intelleggibili in maniera tradizionale e, di fatto, non si potrebbero fare.Seguendo questo ragionamento, il GDPR starebbe bloccando lo sviluppo delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, ponendo, di fatto, l'Europa su un gradino di innovazione più basso rispetto al resto del mondo in cui il GDPR non è in funzione.Un fatto decisamente curioso e inaspettato, ma che pone nuovi interrogativi che, al momento della discussione del regolamento europeo, non erano nemmeno lontanamente immaginabili.Ci sarebbe un altro elemento su cui discutere: il lancio del GDPR ha coinciso anche con un forte calo dei finanziamenti di venture capital per le società tecnologiche dell'UE, che hanno generato in media il 33% in meno per accordo rispetto ai 12 mesi precedenti. Un dato da discutere, certamente.Così come si deve discutere su di un recente sondaggio condotto da Bitkom, l'associazione tedesca per il commercio digitale, il 74% degli intervistati ha dichiarato che i requisiti di protezione dei dati rappresentano il principale ostacolo allo sviluppo di nuove tecnologie, rispetto al 45% del 2017.C'è da riflettere su questo GDPR.Leggi il mio ultimo libro al link: http://bit.ly/digilosofiaLeggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20190710/leisure/e-se-il-gdpr-fosse-un-deterrente-per-l-intelligenza-artificiale-punto-e-a-capo-gigibeltrame.php
Da anni è in atto un cambiamento nell'ambito dei retailer. Facendo un giro in centro a Milano ed entrando nei negozi delle grandi marche, non solo di moda, ci si accorge di come il mondo del retail stia cambiando.Ormai, in quasi tutti questi negozi dai prezzi medio/alti, si è coccolati come in un negozio Nespresso qualsiasi: c'è chi ci accompagna, chi ci segue nelle scelte, chi indirizza. Non solo, si è avvolti dalle fragranze particolari, da giochi di luce e da tanta tecnologia, per giungere persino a pagare senza passare dalla cassa.Non è una tendenza nuova, la si trova anche negli outlet, tanto per capirci, ma è un modo che i marketeer definirebbero come "il cliente posto al centro", mentre in realtà è molto spesso "reazione all'eCommerce".Infatti, il primo problema di questi punti vendita è la concorrenza, spesso interna, delle vendite online. I prodotti esclusivi, infatti, vengono venduti direttamente dall'azienda e quindi non è concorrenza a tutti gli effetti, è semplicemente concorrenza interna. Gli addetti vengono misurati in base alla capacità di vendere i prodotti, ma la concorrenza è il sito dell'azienda che consegna a casa allo stesso prezzo.Come reagire?Offrendo la consegna gratuita del prodotto acquistato in negozio, tanto per cominciare, azzerando la differenza. E giocando sull'esperienza in negozio.Questi brand, questi negozi, queste catene sono fortunate, perché controllano buona parte della filiera.Ma per tutti gli altri? Quelli che non sono brand così affermati?Al di là dei vari sistemi di loyalty che sono stati messi in atto in questi anni, non ultimi i wallet di pagamento di Apple, Google e Samsung che permettono di memorizzare oltre ai pagamenti anche le carte fedeltà, quel che conta è sempre l'esperienza nel punto vendita, il farsi ricordare, l'essere sempre aggiornati.Catene dell'abbigliamento try&buy variano molto spesso l'assortimento, giocando sullo spostamento dei prodotti tra un punto vendita all'altro, ma non è certo un'opzione valida per tutti.Il proliferare dei dati, anche raccolti dai social, sta aprendo nuove strade, guidate essenzialmente dalla pubblicità.E' necessario partire da una considerazione: la comunicazione di prodotto è cambiata.Se Amazon ha rivoluzionato l'esperienza d'acquisto, offrendo prezzi e servizi, la rivoluzione ha creato un cambiamento di aspettativa dei clienti.La pubblicità fine a se stessa non è più efficace, anche la creatività da sola non è più sufficiente per attirare l'attenzione dei clienti e il proliferare di punti di contatto, i touch point, non fa altro che aumentare la complessità di gestione di una campagna marketing.L'unica via di uscita è l'analisi dei dati, conoscere i clienti, proporre i prodotti giusti al momento giusto, coinvolgerli in eventi e via di seguito.Niente di nuovo, solo che se aumentano i touch point, aumenta la complessità e la gestione costa sempre di più. Come se non bastasse, se l'esperienza in negozio deve essere sempre più interessante per contrastare Amazon e l'eCommerce in generale, creare queste esperienze ha un costo non irrilevante.Ma quali dati raccogliere, come selezionarli? E' un lavoro consulenziale più che tecnico.Per questo motivo, molte agenzie di pubblicità e qualche centro media si sta organizzando per rispondere a queste nuove esigenze.Il punto vendita, quindi, legato all'eCommerce è già una realtà. Ma il problema che sta nascendo, è come legare la comunicazione, ossia la pubblicità, tra eCommerce e reale, tra brand e prodotto.Questo è un mercato che negli USA vale un po' più di 400 miliardi di dollari, perché non è solo una questione di investimenti, ma soprattutto di trasformazione digitale delle aziende e dei retailer.E non è sostenibile la tesi per cui non esistono soluzioni software adatte, perché sono state censite, solo per questi ambiti, almeno 12.000 applicazioni e software. Tra quelle ci sono sicuramente quelle che si adattano alle varie esigenze specifiche di ognuno. Il problema è cercarle. Ma per questo motivo la parte consulenziale sta prendendo sempre più piede. L'eCommerce conviene a quasi tutte le aziende perché abbatte i costi dei negozi, del personale e della gestione degli stock. Non è difficile ipotizzare che la pubblicità punterà molto sull'eCommerce in futuro, relegando i negozi a un ruolo quasi di intrattenimento.Pensateci: quando un'azienda moderna comunica, oggi lo fa in maniera strutturata esattamente come una media company. Se ne parla da parecchio di questo cambiamento, "every company is a media company". Il passaggio a "every company is a digital company" è in atto da tempo.Se si è digital, la differenza tra reale e virtuale non è più percepibile, è tutto all'interno della stessa catena.E il gioco è fatto.@gigibeltrame su LinkedIn e su TwitterPodcast su Spotify, iTunes e Spreakr
Quando parlo dell'assenza di una cultura digitale in questo Paese, ma non solo in questo, inizio sempre la discussione "un po' in salita".Avviene perché devo convincere gli interlocutori che prima di tutto hanno un problema che non vedono e quindi non conoscono. Non è facile, ma faccio sempre qualche buon esempio che può essere d'aiuto per capire, attraverso piccole cose, che è in atto un cambiamento radicale del business.Non parlo mai del business della aziende che ho di fronte, parlo di esempi lampanti che si possono vedere e la mia promessa verso chi mi ascolta è semplicissima: "vi parlerò delle esperienze che ho potuto toccare con mano e sono casi interessanti di cambiamento. Cercherò di raccontare quelle esperienze avvicinandole alle vostre imprese perché so che voi volete puntare all'innovazione. Sono sicuro che interagendo con me riuscirete a comprendere meglio dei meccanismi di business e quindi ne trarrete un vantaggio".Non ho inventato niente, è un modo per spiegare qual è il ruolo del consulente, non da oggi e non è valido solo per il digitale, perché l'innovazione non è solo digitale.Chi si occupa di tecnologia, dagli anni ottanta, non ha questo approccio sistemico. Pensa all'innovazione pura, al portare sul mercato le soluzioni migliori. Nulla di sbagliato, il mercato è così ampio che esiste concretamente questa possibilità di successo. La gestione consulenziale viene "lasciata" ai partner, a chi poi realizza i progetti nelle varie aziende, che le conosce per prossimità e conosce il tessuto economico in cui operano e sono spesso specializzate in settori.Mi sono chiesto, però, perché questo modello che ha sempre funzionato in passato non sta raccogliendo quanto si poteva immaginare dagli incentivi dell'industria 4.0, dal super e iper ammortamento e via di seguito.Il motivo, parlando proprio con le aziende, è semplice: questi partner hanno fatto fatica a innovarsi, a cambiare la propria offerta. Se il passaggio al cloud è stato quasi scontato, perché in fondo cambia solo la destinazione da un server a un luogo imprecisato, non è stata posta la stessa attenzione verso tutte le tecnologie abilitanti di questa trasformazione digitale.La colpa non è dei partner in quanto tali, ma delle condizioni di mercato delle aziende italiane e queste, che svolgono un ruolo di consulenza, non ne sono immuni. In questo Paese manca la voglia di pensare in grande e, di conseguenza, il coraggio di cambiare. Chi ha fatto qualche tentativo, ha avuto spesso successo, ma anche qualche insuccesso, il che sappiamo in Italia rappresenta un problema serio. Quindi, si tende a cercare di investire nel cambiamento nel momento in cui si è conoscenza del fatto che ci sono buone possibilità di risultato.Questo è un problema che associato al fatto che negli anni molte aziende hanno comprato tecnologia che hanno sfruttato per una parte minima del potenziale. Questo è successo perché era così complicata da usare per cui hanno rinunciato nel momento in cui non sono state in grado di reperire personale capace di sfruttarle.Continua a leggere http://www.businesscommunity.it/m/20190515/leisure/punto-e-a-capo-le-promesse-del-digitale-che-non-vengono-davvero-mantenute.php
Le 111 regole per capire il digitale moderno - BusinessCommunity,it
Leggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20190417/leisure/punto-e-a-capo-innovazione-e-tecnologia-e-un-problema-culturale.php