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Quando ci si imbatte nella prenotazione di un volo low cost, il prezzo che compare inizialmente è sempre destinato a salire quando ad esso si aggiungono gli extra. Stefania Villa di Altroconsumo, ospite del Degiornalist, ci ha spiegato che i cosiddetti "costi ancillari", ovvero tutte le spese aggiuntive alla tariffa di volo, possono raggiungere anche picchi del 540% in più rispetto al prezzo originale. Ma come far fronte a questo inconveniente? «Facendo attenzione alle dimensioni dei bagagli che devono essere morbidi, se serve ricorrere a sacchetti sotto vuoto per comprimere il contenuto delle valigie» ha affermato la giornalista, interpellata da Claudio Chiari e Fabiana Paolini. Le brutte sorprese si possono dunque evitare con un occhio vigile e attento, fronteggiando così anche la scaltrezza internet.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Eccoci alle prese con una rassegna breve ma intensa. Esattamente come la carriera del passionale ma sfortunato Michael Cimino, un regista deciso a lasciare il segno ma che è stato masticato e poi sputato da una Hollywood in costante mutamento. Benvenuti nel cinema di Michael Cimino. Vedere per credere. Cimino dovette aspettare a lungo una nuova occasione per tornare sulla scena cinematografica dopo il fiasco de "I cancelli del cielo". L'opportunità giunse con "L'anno del dragone", poliziesco cinico e spietato in cui Cimino riuscì ad esprimere nuovamente la propria opinione sugli Stati Uniti d'America e, perché no, sul mondo. Facendo nuovamente imbufalire tutti ma con coerenza. Potete trovare "L'Anno del Dragone" qui: https://amzn.to/3LM9FIw Link per iscriversi ai servizi di Amazon: http://www.amazon.it/amazonprime?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/music/unlimited?tag=pendente90-21 https://www.primevideo.com/offers/ref=atv_nb_lcl_it_IT?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/kindle-dbs/hz/signup?tag=pendente90-21 http://www.amazon.it/joinstudent?tag=pendente90-21 https://www.primevideo.com/offers/nonprimehomepage/ref=atv_nb_lcl_it_IT?_encoding=UTF8&tag=exampleAssociateStoreID-21?tag=pendente90-21 https://www.amazon.it/tbyb/huc?pf=1&tag=AssociateTrackingID?tag=pendente90-21
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Kilchoman, tra le mura di casa sull'isola di Islay è una delle pochissime distillerie in grado di completare il ciclo di produzione in maniera completamente circolare, e anche fuori dalla Scozia chiude il cerchio con un mirabolante tour d'Europa che toccherà i principali mercati della distilleria scozzese.
Dopo un giovedì di pausa torniamo carichi, sia di notizie che di scoop: partiamo con Amadeus che forse non sarà più il direttore artistico per la Settimana Santa, siamo d'accordo? Lasciamo a voi i commenti. Facendo tappa agli Eurovision per vedere le quotazioni dei rispettivi cantanti, gridando un super in bocc al lupo al nostro Marco Mengoni, voliamo direttamente dalla nostra star dai capelli rossi, chi sarà mai? State con noi per ascoltare le novità del nuovo disco. Spoiler: è Ed Sheeran.
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Oggi ho provato ad elencare tutto quello che fatto in questi anni e metterlo a confronto con quello che avrei fatto se non avessi deciso di cambiare vita. Il confronto è impietoso, sarebbe stata una vita piatta, priva di esperienze e assimilabile a un gran spreco di possibilità.
Oggi parliamo di greenwashing, perché è arrivata una proposta di Direttiva della Commissione europea contro la comunicazione ingannevole sulla sostenibilità.Ascolta gli altri podcast di Will su Spotify o Apple Podcast
Facendo completamente in vaghi sul fatto che questa puntata esce con una settimana di ritardo, vogliamo far anche notare che siamo stati assenti per solidarietà verso Puccio che sta subendo una telenovela relativa a Quora, che oramai sa di persecuzione.
Oggi voglio interrompere questa serie di puntate dedicate a special per parlare di un altro progetto che, molto probabilmente, vedrà luce molto prima anche proprio come prodotto commerciale.A qualcuno potrebbe pensare che sono un pazzo disordinato, ed è vero, però Facendo due chiacchiere su Twitter ho scoperto che un'applicazione del genere potrebbe avere un suo senso, oltre al fatto che ho guadagnato tanti follower solo chiacchierandone.Di che si tratta? Semplice: di un'applicazione che fa la trascrizione del testo, con anche il sync al video, in modo tale da creare molto facilmente i sottotitoli, ma non solo: con anche una ottima potenzialità di fare editing, modifiche, eccetera…Vediamo un po' di che si tratta…[00:13:47] Spot[00:17:34] Spot[00:22:06] SpotTechnoPillzFlusso di coscienza digitale.Vieni a chiacchierare sul riot:https://t.me/TechnoPillzRiotSono su Mastodon: @shylock74@mastodon.unoI video di The Morning Rant sul canale YouTube di Runtime:https://www.youtube.com/playlist?list=PLgGSK_Rq9Xdh1ojZ_Qi-rCwwae_n2LmztAscoltaci live tutti i giorni 24/7 su: http://runtimeradio.itScarica l'app per iOS: https://bit.ly/runtAppContribuisci alla Causa andando su:http://runtimeradio.it/ancheio/
Come funziona il pianto? Perché certe cose ci fanno versare fiumi di lacrime? Abbiamo cercato di rispondere a queste domande in questa puntata di Lavori in Corso. Facendo alcune ricerche, abbiamo trovato diverse teorie sul perché gli essere umani compiano questa strana azione, tra queste, ad esempio: cercare attenzione, liberarsi dallo stress o anche come strumento di manipolazione. Oltre a questo, abbiamo elencato quali sono le cose che ci fanno commuovere maggiormente, trovando diversi punti di incontro. Aspettiamo anche le vostre.
Monologo : Una riflessione sulle frasi fatte sul tempo che passa...
Le parole del dirigente nerazzurro sui rinnovi di contratto.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4627107/advertisement
Fai spazio a Dio nelle tue relazioni – Make room series LE RELAZIONI - Siamo stati creati per le relazioni. Siamo fatti per fare vita insieme agli altri. - DIO STESSO HA RELAZIONE TRA PADRE FIGLIO E SPIRITO AGIRE SOLO SU NOI STESSI – la Bibbia parla sempre al “tu” - La natura umana è egoista e le relazioni non sono a senso unico - Il cambiamento, il fare spazio, richiede INTENZIONALITÀ - Non possiamo agire nel cuore e nelle vite degli altri - Non possiamo nemmeno avere la certezza che Facendo spazio a Dio le persone coinvolte nelle nostre relazioni cambino - La soluzione è cambiare noi stessi e fare spazio a Dio personalmente Facciamo spazio a Dio nel nostro cuore, per influenzare le nostre relazioni Fare spazio a Dio significa fare spazio a ciò che è suo 1. FAI SPAZIO ALLA SUA IDENTITÀ NELLA TUA VITA Dio vuole che tu sappia chi sei nelle tue relazioni 2. FAI SPAZIO ALLA SUA AUTENTICITÀ - Le nostre preghiere devono essere autentiche 3. FAI SPAZIO ALLE ASPETTATIVE DI DIO 4. Le delusioni molto spesso arrivano dalle aspettative sbagliate 5. FAI SPAZIO ALLA SUA GUARIGIONE - Dio può guarire le ferite delle nostre relazioni 6. FAI SPAZIO AL SUO PERDONO - FRE SPAZIO A DIO SIGNIFICA RIMUOVERE CIÒ CHE A DIO NON FA SPAZIO
i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Oggi parliamo degli aumenti di benzina e gasolio perchè in questi casi, tutti si chiedono come difendersi e che ruolo abbiano le speculazioni.
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"LA BIBBIA
Il verbo "stare" in italiano è molto importante. In questo episodio elencherò i suoi usi principali per permetterti di parlare italiano sempre meglio!The verb "stare" in Italian is very important. In this episode, I'll list its main meanings to help you speak Italian better and better!*** Useful links ***Learn Italian from scratchHave a private lesson with meMore contentSupport the show
Il titolo della dodicesima puntata della quinta stagione di J-TACTICS, trae spunto da: "The day after tomorrow", che è un film del 2004, diretto da Roland Emmerich.Protagonista del film è il paleoclimatologo Jack Hall, il quale durante una campagna di ricerche sulla composizione degli strati di ghiaccio antartici giunge ad un'inquietante scoperta. Riportando quanto scoperto ad una conferenza delle Nazioni Unite, egli minaccia l'arrivo di una nuova glaciazione, che porrà fine alla vita umana così come è conosciuta.Un evento che, in modo inequivocabile, sarebbe causato dal surriscaldamento globale e dai cambiamenti climatici causati dall'attività umana. Ciò che Jack non sa, però, è che la sua profezia è destinata ad avverarsi molto prima del previsto.Nel momento in cui la natura inizierà a ribellarsi, allagando e distruggendo intere città, Jack dovrà raggiungere e tentare di salvare il figlio Sam, cercando allo stesso tempo di avvertire le autorità politiche di quanto deve ancora accadere.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il vero e proprio terremoto che ha sconvolto il mondo bianconero nella serata del 28 novembre.Un'apocalisse proprio come quella descritta nella pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.L'intero CdA della Juventus rassegna le dimissioni a seguito della mancata unanimità nel voto per l'approvazione del bilancio.Il consiglio d'amministrazione più burrascoso, come gli eventi climatici descritti dal regista Hemmerich, della recente storia juventina, sancisce letteralmente la fine di un'epoca.28 novembre 2022, nel the day after tomorrow della Juventus è necessario chiedersi: Perché si sono dimessi tutti?Semplicemente perché era necessario questo atto per mettere in sicurezza la società, in definitiva un "gesto di grande responsabilità" dell'intero CdA ed in primis di Andrea Agnelli, a detta di molti.La tempesta in casa bianconera inizia mesi fa esattamente quando la Consob ha reso noti gli esiti della sua indagine sui bilanci della Juventus, riscontrando delle violazioni nei bilanci della in riferimento all'utilizzo delle plusvalenze e alla cosiddetta manovra stipendi risalente al 2020, formulando quindi la richiesta di riscrivere le parti del bilancio non ritenute corrette.La società bianconera dal canto suo in un primo momento non accetta i riscontri della Consob, ribadendo aver agito secondo le regole.Successivamente la dirigenza juventina si adegua alla richiesta dell'organo di vigilanza della Borsa ribadendo tuttavia nel comunicato la sua posizione.Tale atteggiamento non è condiviso però dall'intero Consiglio di Amministrazione, una parte dei sindaci, infatti, ritiene che non sia il caso di andare allo scontro e che più opportuno sarebbe accogliere le osservazioni della Consob.Tale divergenza di vedute sulle modalità d'azione ha l'effetto di aprire una spaccatura all'interno del Consiglio.Una situazione di forte tensione che precipita inevitabilmente lunedì 28.Il consiglio che avrebbe dovuto approvare il bilancio vede invece una delle consigliere indipendenti, Daniela Marilungo, annunciare le proprie dimissioni.Essendo praticamente impossibile ricomporre una tale spaccatura in tempi brevi, Andrea Agnelli e John Elkann (probabilmente più quest'ultimo) hanno quindi deciso che le dimissioni di tutti, con il conseguente azzeramento della dirigenza era la soluzione più celere per dare alla Juve un Consiglio in grado di affrontare le vicende giudiziarie con maggiore serenità.Secondo il pensiero della proprietà le dimissioni di Andrea Agnelli e dell'intero consiglio d'amministrazione della Juventus erano oramai un atto dovuto.Apportare delle modifiche al bilancio infatti sarebbe probabilmente apparso come un'ammissione di colpa per i reati ipotizzati in fase di indagine dagli inquirenti della Procura di Torino per i tre bilanci precedenti posti sotto esame, mentre approvare il bilancio senza alcuna modifica avrebbe fatto probabilmente sorgere una nuova ipotesi di reato.In assenza di un azzeramento, per Andrea Agnelli e ad altri membri del CdA si sarebbe configurata la possibilità di reiterazione del reato, per il quale i pubblici ministeri avevano già chiesto al GIP di disporre gli arresti domiciliari nei confronti del presidente della Juventus e di alcuni componenti della dirigenza, richiesta allora respinta dal giudice per le indagini preliminari.La mossa a sorpresa delle dimissioni era l'unica via percorribile per evitare arresto o interdizioni compromettendo la già delicata situazione della società bianconera.Come detto in precedenza: "gesto di grande responsabilità"."Questa tempesta cambierà il volto del nostro pianeta. A tempesta finita, saremo in una nuova era glaciale".Parafrasando questa frase di uno dei protagonisti del film di Emmerich noi possiamo dire: Questa tempesta cambierà il volto del nostra amata Juventus. A tempesta finita, saremo in una nuova era (si spera non glaciale).Sarà nostro gradito ospite l'amico Cristiano Corbo, collaboratore de: Il Bianconero.com., DAZN e calciomercato.com.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/joinchat/AAAAAE2Dp-yj5b1N4SNcMQINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=1fg7nrkzhl2mtFACEBOOK:http://m.facebook.com/jtacticsmdn/
«Una legge scritta bene è di facile applicazione. Possiamo fare una certa autocritica, nessuno è perfetto ma si può sempre rimediare, come stiamo facendo ora con gli emendamenti che il governo ha proposto sul decreto sui rave party». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a un evento della Fondazione Einaudi. L'emendamento prevede riscritto dall'esecutivo prevede che saranno circoscritti i casi in cui può scattare una pena fino ai 6 anni e una multa fino a 10 mila euro, ai sensi dell’articolo 633 bis del codice penale. Il decreto verrà esaminato dalla Camera nella prima seduta dopo Natale, tra il 27 e il 28 dicembre.
Andrea Tomasetig"Maria Mulas"Milano, ritratti di fine '900Palazzo Reale, Milanofino all'8 gennaio 2023Le sale dell'Appartamento dei Principi di Palazzo Reale a Milano ospitano - fino all'8 gennaio 2023 - la mostra Maria Mulas. Milano, ritratti di fine '900, promossa dal Comune di Milano – Cultura prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dall'Archivio Maria Mulas, con la curatela di Andrea Tomasetig. L'archivio fotografico contiene, oltre a reportage e lavori di ricerca, anche un numero imponente di ritratti – oltre 500 – di personaggi di primo piano delle arti e della cultura. In mostra ve ne sono un centinaio, giunti da una lunga esposizione al Museo Nazionale Slovacco promossa dall'Istituto Italiano di Cultura di Bratislava e frutto di una selezione che documenta lo stretto rapporto della fotografa con Milano e i suoi protagonisti nel trentennio che conclude il Novecento.Milano in quegli anni sta affermandosi come la capitale del design, della moda, dell'editoria, e non solo. È il luogo intorno a cui ruota un universo di talenti nativi o d'adozione, giunti da tutta Italia e dal mondo. Maria, arrivata poco più che ventenne nel lontano 1956 dalla natia Manerba del Garda sulla scia del fratello, li ritrae nei posti giusti e nei momenti giusti e ce li restituisce con una freschezza e intensità senza eguali, degna erede del fratello maggiore Ugo scomparso prematuramente nel 1973. Gli anni Settanta, Ottanta e Novanta sono per lei una girandola di incontri, Biennali veneziane e Kassel, allestimenti e inaugurazioni di mostre, presentazioni letterarie, feste e reportage in giro per il mondo. Ma il luogo d'osservazione privilegiato è sempre Milano che, come un magnete, accoglie e integra le varie provenienze regionali e straniere, ed è in quegli anni uno straordinario laboratorio di creatività e modernità che poi ritrasmette in Italia e nel mondo. Facendo della città il proprio epicentro, Maria Mulas ha mostrato come nessun altro il volto del mondo artistico e culturale milanese, italiano e internazionale.Sono centinaia e centinaia coloro che sono stati ritratti da lei: artisti, galleristi, critici, designer, architetti, scrittori, editori, giornalisti, stilisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori, amici. Un elenco dettagliato ne riporta ben 539, dalla “A” di Claudio Abbado alla “Z” di Franco Zeffirelli. Non meraviglia che il Comune le abbia dedicato nel 1998 una grande mostra sempre a Palazzo Reale, consacrandola come “l'occhio di Milano”, e che oggi la celebri nuovamente come la fotografa che - pur appartata rispetto al circuito delle gallerie e del mercato dell'arte - ha colto l'anima profonda, vera di Milano, che è una città non in posa, ma dinamica, al lavoro, la città delle arti e delle professioni e dell'imprenditoria più avanzata.Per facilitare il percorso del visitatore l'esposizione è suddivisa in sei sezioni: Architettura e Design; Arte; Letteratura e Editoria; Moda; Arti dello Spettacolo; Milano cosmopolita e Maria nel mondo. È evidente che, dato lo spazio a disposizione, non ci possono essere tutti i nomi importanti che ha ritratto, né Maria Mulas poteva allora fotografare tutti quelli che noi oggi riteniamo importanti. Ma dal suo formidabile archivio emerge una sequenza altamente rappresentativa di personalità che incarnano molta parte della cultura italiana e del made in Italy. Alcuni nomi: Giorgio Armani, Gae Aulenti, Joseph Beuys, Giorgio Bocca, Roberto Calasso, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Inge Feltrinelli, Dario Fo, Carla Fracci, Allen Ginsberg, Krizia, Vico Magistretti, Enzo Mari, Marcello Mastroianni, Ottavio Missoni, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Gio Ponti, Miuccia Prada, Ettore Sottsass, Giorgio Strehler, Ornella Vanoni, Lea Vergine, Luigi Veronesi, Gianni Versace, Andy Warhol.La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dall'editore Umberto Allemandi, con scritti di Andrea Tomasetig, Paolo Fallai, Stefano Salis e Patrizia Zappa Mulas.https://www.allemandi.com/IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Alberto, un consulente finanziario "in erba", con appena 4 mesi di attività alle spalle, fatica ad ingranare nella nuova attività.Nella precedente vita professionale era un bancario. Si è reso conto che approcciare la clientela con il solito "vieni qua, che ti seguo meglio" non sta funzionando.Ha chiesto ad Enrico Florentino come poter fare per uscire da questa situazione di impasse.Fai avere le tue domande ad Enrico Florentino scrivendo a: info@imprendipromotore.itEnrico sarà felice di dedicare una puntata dell'IMPRENDIPROMOTORE Podcast a risponderti! RISORSE UTILI: _____________________
ll titolo della sesta puntata della quinta stagione di J-TACTICS, trae spunto da: "La vergogna” (Skammen) è un film del 1968, diretto da Ingmar Bergman ed interpretato da Liv Ullmann e Max von Sydow.Due coniugi, Eva e Jan, costretti durante la guerra ad abbandonare il loro lavoro di musicisti, si sono ritirati in una fattoria su un'isola, vivendo la vita dei campi e disinteressandosi completamente di quanto avviene nel mondo. L'incalzare della guerra però li riconduce alla dura realtà, quando i paracadutisti nemici invadono l'isola. L'esercito regolare riesce ad avere la meglio ma, alla fine della battaglia, i due coniugi vengono falsamente accusati di aver collaborato col nemico e vengono imprigionati e torturati. Grazie all'intervento di Jacobi, sindaco del paese e capo del presidio, invaghitosi di Eva, i due riacquistano la libertà.In questa situazione particolare i loro sentimenti si esasperano e l'incomprensione fra i due coniugi si acuisce a tal punto che Eva si concede a Jacobi.Ciò provoca un'ulteriore scossa in Jan il quale, spietatamente e con freddezza, uccide Jacobi e poi, per futili motivi, un giovane sbandato.Decisi ad abbandonare l'isola si imbarcano clandestinamente, ma il battello, dopo una breve navigazione, va alla deriva circondato da una moltitudine di cadaveri. Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il match andato in scena in terra d'Israele tra i padroni di casa del Maccabi Haifa e i bianconeri della Juventus.Una vergogna, così come il titolo da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.Una sconfitta umiliante, senza precedenti, con gli ex campioni d'Italia brutalizzati da, con tutto il rispetto, una squadra di poco più che dopolavoristi.La squadra di Mister Allegri praticamente non entra in campo, almeno non con la testa e dopo appena 7′ di gioco si ritrova già sotto di un gol.Nessuna reazione nonostante lo svantaggio maturi ad inizio match, solo un gruppo di turisti andati in gita in terra santa i quali passivamente subiscono gli avversari fino al termine della gara.Uno spettacolo indecoroso, ancor più vergognoso ed umiliante del già misero spettacolo andato in scena a San Siro qualche giorno prima contro il Milan.Dopo l'umiliazione patita in Israele ragionevolmente gli sbigottiti tifosi si chiedono, fino a quando?Fino a quando la Juventus, la sua dirigenza continueranno a farsi del male così?Fino a quando tutto resterà fermo ed immutabile proseguendo questo disastro senza fine?Tardiva e francamente inutile l'autocritica di Agnelli a fine partita.“Dobbiamo vergognarci e chiedere scusa ai tifosi che si vergonano come me e faticano ad andare in giro per strada. E' il momento di prenderci le nostre responsabilità. Non è colpa dell'allenatore se non vinciamo un tackle. Il problema non è Allegri. Da noi le decisioni si prendono a fine anno”.Le parole di un redivivo Andrea Agnelli, che rompe un silenzio durato un'eternità.Secondo le parole del presidente della Juventus l'orizzonte temporale sarebbe spostato addirittura al giugno 2023.Prima di quella ipotetica data nulla a suo dire accadrà in casa bianconera.Qualsiasi tifoso ed osservatore dotato di un briciolo di competenza calcistica può solo restare basito e perplesso dalle parole di Agnelli.A suo dire la società non interverrà neanche adesso che l'eliminazione dalla Champions League è quasi certa ed anche la discesa in Europa League appare fortemente improbabile.È lecito domandarsi, ma quante diavolo di partite deve perdere ancora questa disastrata Juve?Quanto ancora deve essere oltraggiata ed umiliata la storia e il prestigio della Juve e dei suoi milioni di tifosi?La partita con il Maccabi è stata l'apoteosi di una banda di musica senza capo né coda, messa in campo ancora peggio; Bonucci e Rugani, coppia centrale senza senso, McKennie e Danilo inguardabili sulla fascia dove gli israeliani hanno fatto ciò che hanno voluto; Vlahovic autore di un misero colpo di testa per poi evaporare come neve al sole; Milik che sbaglia un gol praticamente fatto; il centrocampo di turisti; Paredes non si vede mai, doveva essere il regista che mancava e continua a mancare.La fortuna, come si suol dire è cieca, ma la sfortuna invece ci vede benissimo, Di Maria dopo soli 22 minuti esce per infortunio muscolare.L'argentino doveva essere l'uomo in più con la sua esperienza ed invece da quando è sbarcato a Torino, è riuscito a giocare soltanto una gara intera, l'andata con gli israeliani.Adesso, il nuovo infortunio mette addirittura a rischio la sua presenza sino al 13 novembre e forse potrebbe compromettere il Mondiale con l'Argentina.La «vergogna» di cui il presidente Andrea Agnelli ha parlato dopo la partita, è un termine appropriato, anche se vien da chiedersi se il nostro Agnelli si sia vergognato solo ieri sera, svegliandosi da un letargo. La Juventus ieri sera non è stata neppure lontanamente all'altezza del proprio monte stipendi e del proprio valore economico e si è passivamente fatta mettere sotto da un avversario tecnicamente molto più scarso e con un monte ingaggi 25 volte inferiore.Vergogna, vergogna ed ancora vergogna, per questa situazione, per questo caos e per questa guerra fratricida all'interno della Juve così come quella descritta nella pellicola di Bergman.Andrea Agnelli è forse, a parere di scrive il più colpevole, trasformatosi da condottiero illuminato e onesto in dispettoso e cinico padrone così come il protagonista nel film citato, che contagiato dalla guerra, non è più l'uomo mite e pauroso di prima, ma un cinico arrivista.Il match di martedì sera è stato una delle umiliazioni più dolorose, e per fortuna rare, negli oltre 100 anni di storia del club.Agnelli e la squadra si sono vergognati.Ci pare il minimo che potessero fare, ma non basta per salvare la nostra amata Juventus agli occhi di noi tifosi.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! 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Il mondo non è fatto per i giusti, e con questo termine intendo le persone che cercando di andare verso il miglioramento interiore, ovviamente senza riuscirci ma con il desiderio di provarci, tra un inevitabile fallimento e l'altro. Sta diventando impossibile darsi la possibilità di conoscersi, le società gira attorno all'egocentrismo sfrenato di ognuno come una ruota che non può fermarsi, cambia solo postazione. L'unica logica che la maggior parte delle persone è quella del piacersi sotto un aspetto chimicamente rassicurante, anche se tutto il resto è ricoperto da disgrazia. Non importa se io possa essere giusto per te, intendo che io posso agevolare le zone di luce, conta solo che la mia bellezza sia di tuo gradimento. Conta che ti piacciano le smorfie, il modo in cui ti guardo, il ruolo che recito. Non sono mai riuscito ad avere un rapporto sincero con qualcuno mentre ero qualcosa che di più simile si avvicinasse a me stesso, a meno che non si trattasse di certi amici. Finisci per perderti e poi ritrovarti. Poi riperderti e ancora ritrovarti. Proviamo quello che abbiamo bisogno di provare, sentiamo quello che abbiamo bisogno di sentire. Facendo la fila per il bagno, mi sono ritrovato a condividere il silenzio con una ragazza un po' istrionica. Non ho detto nulla, ho ascoltato i suoi tentativi di attirare attenzione a sé e mi sembrava strano, visto che era dotata di una bellezza estetica di qualità. Percepisco che potrei piacerle, sento del feeling nell'aria, non accade spesso, non sono uno che si fa illusioni e se sento delle cose me le tengo per me. Finita la cena la vedo col suo fidanzato. Mi lancia uno sguardo e mi fa tipo una battuta, io mi limito a fare una smorfia e con poca sorpresa mi rendo conto che il suo fidanzato è molto simile a me a livello fisico. Abbiamo lo stesso look. Evidentemente le piacciono i ragazzi rasati con la barba e con quell'attitudine lì che mi accumuna a quel ragazzo. Tutto quà. Ho aspetti molto più interessanti del mio aspetto fisico. Non mi sto screditando, mi piaccio molto, da adolescente ero un narcisista sfegatato, poi chiaramente ho dovuto fare i conti con la perdita dei capelli e anche se ho sempre affrontato la cosa a testa alta, senza mentirmi, in qualche modo l'uso che facevo del mio cuoio capelluto era il centro del mio stile e questo ha influenzato non poco il mio giudizio personale sulla mia estetica. In ambienti molto giovanili ad esempio mi sento oggettivamente brutto, anche quando sono in forma. Gioco sul fascino, ma è una carta che non sempre mi va di forzare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Metti subito alla prova il tuo italiano! INIZIA IL QUIZ: https://bit.ly/3MuHwop In questo podcast vedremo insieme 5 errori comuni che gli studenti di italiano commettono quando parlano in italiano. Per ogni errore ti fornirò tanti esempi per aiutarti a memorizzare naturalmente la forma corretta. Grazie a questa lezione scoprirai se stai commettendo questi errori molto comuni e velocizzerai in modo significativo la tua padronanza della lingua, perché grazie alle spiegazioni e agli esempi correggerai gli errori che probabilmente stai facendo da tempo e così riuscirai a parlare e scrivere in italiano in modo corretto.Ecco i 5 errori che (probabilmente) stai facendo in italiano:0:00 - INTRODUZIONE2:32 - LA POSIZIONE DI FA4:08 - PREPOSIZIONI CON LUOGHI 5:37 - PREFERITO O FAVORITO?7:13 - SONO DI + PAESE8:38 - QUALCHE + SINGOLARE9:53 - CONCLUSIONE
Parla l'ad Claudio Descalzi: "Italia pronta ad affrontare il blackout delle forniture russe"
Il titolo della seconda puntata della quinta stagione di J-TACTICS, trae spunto da: "Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo", (It's a Mad, Mad, Mad, Mad World) è un film del 1963, diretto e prodotto da Stanley Kramer.Prima di morire in seguito ad un incidente avvenuto in autostrada, un gangster rivela agli automobilisti accorsi in suo aiuto che in un certo punto della città di Las Vegas è nascosta una grande quantità di denaro, a disposizione di chi la scoverà per primo.I soccorritori, persone qualsiasi ed estranee l'una all'altra, da quel momento sono animati dall'improvvisa brama di impossessarsi del tesoro.Nasce così una gara di velocità senza esclusione di colpi alla quale, man mano, prenderanno parte in modo vario altre persone e persino un insospettabile ispettore di polizia, sedotto dall'idea di compensare l'avara scarsezza della propria imminente pensione con quel provvidenziale mucchio di quattrini.Nessuno pero' potrà godersi il denaro disonestamente accumulato, che verrà disperso dal vento su una grande piazza affollata, al termine d'una lotta collettiva.Tutti i concorrenti alla singolare gara finiranno all'ospedale.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il match andato in scena all'Allianz Stadium tra i bianconeri e i granata della Salernitana.Sulla carta una partita tranquilla per gli uomini di Allegri opposti ad una volenterosa compagine ben guidata da mister Nicola, ma che al contrario si è rivelata essere caoticamenye imprevedibile e pazza, proprio come la trama del film del regista Kramer.Pazzo, pazzo, pazzo, mondo per un altrettanto pazza pazza pazza partita andata in scena domenica sera a Torino.Finisce con un pirotecnico 2-2 tra la Juventus e la Salernitana al termine di un folle match durato oltre 100 minuti e che ha avuto un finale pazzesco con i bianconeri che prima rimontano il doppio svantaggio e poi trovano addirittura il possibile gol vittoria annullato però dal Var facendo esplodere una rissa in campo e tensione su entrambe le panchine.Il risultato finale è un pareggio che lascia tutti con l'amaro in bocca.Un pareggio arrivato infatti al termine di una gara in cui i bianconeri dopo un buon inizio sono praticamente spariti dal campo venendo sopraffati dalla maggiore intensità, grinta e fame dei granata Salernitani che maramaldeggiano la squadra di Allegri soprattutto sulle fasce con le iniziative dei buoni Mazzocchi e Candreva.Non a caso sono proprio i due esterni della formazione di Nicola a portare in vantaggio i campani: Mazzocchi beffa un sempre più spento Cuadrado, entra in area e mette un cross, Candreva all'altezza del secondo palo anticipa il proprio marcatore depositando la palla alle spalle di Perin.A questo punto ci si attenderebbe giustamente la reazione dei padroni di casa e invece, dopo il vantaggio, è ancora la Salernitana ad essere famelica e con coraggio continua a mettere in costante difficoltà la retroguardia bianconera soprattutto con la velocità di Dia.La Juve si affida solo alle iniziative dei singoli e di un isolato Vlahovic che però non ha mai l'occasione per andare alla conclusione.La pazzia del match è degli stessi bianconeri non ha però fine, nel recupero del primo tempo poi i padroni di casa vedono addirittura aumentare lo svantaggio con Piatek che trasforma il calcio di rigore concesso dall'arbitro Marcenaro per fallo di mano di Bremer assegnato attraverso il Var.Nell'intervallo Allegri probabilmente fa una ramanzina ai suoi e prova ad invertire la rotta di un match totalmente in salita e dall'esito inaspettato mandando in campo Milik al posto di uno spento Kean.I bianconeri tornano in campo con un piglio diverso e dopo una manciata di minuti della ripresa riducono lo svantaggio con il colpo di testa di Bremer sul perfetto cross di Kostic.Il gol dell'1-2 dà finalmente vita e brio ad una stantia Juventus che spinge alla ricerca del pareggio andandoci vicino con le conclusioni di Vlahovic e gli affondi in profondità di Miretti.Anche Milik partecipa al pazzo arrembaggio con un tiro che accarezza il palo alla destra di Sepe.Una Juve riversata totalmente in avanti con una Salernitana che prova di tanto in tanto a ripartire in velocità impensierendo Perin costretto ad intervenire per evitare il terzo gol degli ospiti.I minuti intanto passano inesorabilmente e i cambi di Allegri sembrano non incidere, i bianconeri continuano a farsi pericolosi dalle parti di Sepe con Milik che ci prova in tutti i modi sfiorando anche la traversa senza però riuscire a mettere dentro il pallone.Il forcing bianconero produce però i suoi frutti,il pareggio arriva al secondo minuto di recupero con Bonucci che dopo essersi visto parare il rigore da Sepe riuscendo comunque a ribadire in rete la palla.La follia collettiva che sembra aver pervaso lo Stadium pare essere esaurita, ma così non è.Al quinto minuto di recupero infatti Milik di testa su calcio d'angolo segna il gol del clamoroso 3-2 che sancirebbe una vittoria che solo tre minuti prima sembrava impossibile per la Juventus.Folle e pazza gioia bianconera in uno Stadium che esplode in un boato liberatorio.Ma le emozioni non sono ancora finite, l'arbitro va al Var e annulla la rete per un fuorigioco di Bonucci che pur non toccando il pallone avrebbe influito sull'azione secondo una ricostruzione assurda del direttore di gara. Succede di tutto con l'arbitro costretto ad estrarre cartellini rossi a raffica: espulsi Milik, Cuadrado, Fazio e anche Allegri dalla panchina.Pazza partita non meno pazzo il direttore di gara.Matteo Marcenaro è finito inevitabilmente nella bufera. L'arbitro, come detto, annulla il gol di Milik al 94′ dopo essere stato richiamato dal VAR per via di una presunta posizione in fuorigioco di Bonucci giudicata attiva, nonostante avesse in un primo momento convalidato la rete del polacco viene poi indotto in errore dal VAR Banti.Arbitro e sala VAR commettono in definitiva un doppio errore disastro,Bonucci non tocca il pallone indirizzato in porta, Candreva, non inquadrato dalle telecamere a disposizione, teneva in gioco tutti rendendo comunque regolare il gol.Juve beffata, fregata, derubata, fate voi.La "svista" ha avuto enorme risonanza, anche oltre i confini italiani, con il giornale sportivo spagnolo "Marca" che parla senza mezzi termini di furto scandaloso ai danni della Juventus.Un "pazzo pazzo pazzo pazzo mondo"..."Per mio conto, se avessi l'atroce sfortuna di essere cittadino di questa nazione arretrata, esiterei molto a lungo prima di fare delle critiche qualsiasi su un altro paese!"Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! 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Ospiti: Pochesci:" La Roma sta facendo bene, ma non fa vedere calcio. Zaniolo indispensabile, Luis Alberto deve giocare dall'inizio. Alla Fiorentina voglio mandare via Italiano. " Cucciari:" Zaniolo deve trovare continuità e deve prolungare il contratto." Bernabai:" La Roma ha tanta qualità e Mourinho mette le mani avanti. " - In studio: Alessandro Cucciairi - Maracanà con Marco Piccari
La puntata 422 vede, sul finire dell'estate, Giorgio e Romina in conduzione a parlare di elementi chimici e giochi.Facendo seguito a un'email di un nostro ascoltatore, Giorgio ci racconta la storia della scoperta del plutonio. Questo elemento, prodotto per la prima volta durante la Seconda Guerra Mondiale, vede il suo debutto con gli esperimenti che porteranno alle bombe atomiche. Tuttavia, c'è molto di più da raccontare, soprattutto del rapporto con il suo cugino naturale: l'uranio.Nell'intervento esterno Marco intervista Valentina Penza dell DIp . Fisica dell' Univ di Tor Vergata che ci parla delle attività solari passate, presenti e future e dell'effetto che hanno sul clima.Al ritorno in studio, dopo una funerea barza matematica, Romina ci parla del gioco del Nim. Il gioco appare in un film degli anni Sessanta, l'anno scorso a Marienbad ed è possibile trovare una strategia per essere sicuri di vincere. Pronti a sfidare i vostri amici e colleghi?
Facendo seguito ad una promessa elettorale, Albanese ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sul programma di recupero crediti automatizzato adottato dal governo Morrison.
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Oggi pariamo con Matteo e Raffaele di "voci" che tornano, e crociere che partono! Ma dove vanno? E soprattutto, dove vanno tutti questi italiani? Come è possibili che ce ne siano così tanti in tutto il mondo? Così tanti che in un paese il Primo Ministro neo eletto ha origini italiane, incredibile! Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Questa espressione "mi piace di brutto!" Ma è forse un po' troppo giovanile... ;D Iniziamo subito con il link per l'Apple podcast: -> https://podcasts.apple.com/it/podcast/easy-italian-learn-italian-with-real-conversations/id1608769233 Grazi ancora Roberto per la tua segnalazione. Abbiamo anche aggiornato la pagina web: -> https://www.easyitalian.fm/ Adesso è anche presente il link per l'Apple podcast! Evviva!! Adesso la soluzione dell'indovinello: -> https://it.wikipedia.org/wiki/Primoministrodell%27Australia Ebbene sì, il neo Primo Ministro Australiano ha origini italiane. E se ci ascoltasse? ;D;D E poi si parla un po' di sport, ma niente di troppo faticoso, solo qualche festeggiamento. Il Campione d'Italia del campionato 2021-22 è (rullo di tamburi) ... ... il Milan! Una delle due squadre della città di Milano ha vinto lo "scudetto" (il campionato di calcio di massima serie in Italia). E perché si dice scudetto? Lo scudetto è un distintivo dalla forma di scudo: viene portato sulla divisa da gioco dalla squadra che nella stagione precedente ha vinto il campionato nazionale. Per estensione, il termine indica la vittoria stessa del campionato. Ecco un link per informazioni più dettagliate riguard il campionato di calcio di Serie A in Italia -> https://www.legaseriea.it/en Musica maestro! Anche se ancora per poco ;( Si a quanto pare uno dei più famosi gruppi rock italiani ha deciso di "iniziare" a dire addio ai palchi. Facendo un nuovo tour ;D. Ma chi sono i Litfiba? -> https://www.litfiba.net/sito/ Ecco alcuni link ad alcuni pezzi di cui Matteo e Raffaele hanno parlato: -> Fata Morgana https://www.youtube.com/watch?v=J1JgxzX7irQ -> El Diablo https://www.youtube.com/watch?v=Uz_ATwymyis -> Goccia a goccia https://www.youtube.com/watch?v=mxITAMrgjN0 Trascrizione Intro Musica Matteo: [0:21] Buongiorno. Tornata? Raffaele: [0:27] Tornata? Sì, è tornata, dai... (Sì, è tornata!) Al novanta per cento, è tornata! (Ma sì!) Ma chi è tornata? Matteo: [0:28] La voce, no? Raffaele: [0:36] Ah, certo, certo, la voce è perlopiù tornata. Non sono ancora al cento per cento. Ma ce lo facciamo bastare. Matteo: [0:46] Ehm. Raffaele: [0:49] Ecco, l'ho trovata io e l'hai persa tu! ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Diventa membro di Italiano Per La Vita (iscrizioni aperte dal 15 al 24 maggio 2022): https://enroll.italianoautomatico.com/italiano-per-la-vita Lista d'attesa Italiano Per La Vita : https://italianoautomatico.lpages.co/lista-dattesa-italiano-per-la-vita/In questo podcast affrontiamo uno dei problemi più grandi degli studenti di lingue: come memorizzare nuovi vocaboli. Se nel passato hai cercato di memorizzare nuove parole in italiano scrivendole tutte su un foglio e formando così lunghe liste di vocaboli che il giorno dopo avevi già dimenticato e che non riuscivi a ricordarti nel momento di parlare, allora questo podcast è per te. Infatti scoprirai cosa stai facendo di sbagliato nel memorizzare nuove parole in italiano e quali sono le tecniche più efficaci che ti porteranno a imparare naturalmente tanti nuovi vocaboli in italiano.Questi sono i 7 errori più comuni che probabilmente stai commettendo nel cercare di memorizzare nuove parole in italiano e nel podcast ti spiegherò perché questi metodi sono fallimentari. E vedremo come puoi da subito iniziare a usare delle strategie migliori per fare in modo che le nuove parole rimangano nella tua memoria a lungo termine.
Il titolo della ventiseiesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Complotto di famiglia", (Family Plot) che è un film del 1976 diretto da Alfred Hitchcock.In una cittadina della California, vite parallele di due giovani coppie: Blanche Tyler e George Lumley da una parte, Fran e Arthur Adamson, dall'altra.Blanche millanta qualità di medium e, con le sue sedute medianiche, racimola qualche decina di dollari cercando di mettere in contatto con lo spirito del marito defunto delle vedove in lutto.L'amico George, un attore che si arrangia facendo il tassista e collabora con Blanche, raccogliendo qua e là informazioni sulle famiglie delle clienti, le fornisce dettagli sulla loro vita privata che lei poi ostenta, a riprova dei suoi poteri paranormali.Arthur Adamson è il titolare di un'avviata gioielleria in città e ha un passatempo: la raccolta di grossi diamanti. Con la complicità attiva dell'amante Fran, rapisce ricchi personaggi, che vengono rilasciati solo previo riscatto in pietre preziose.Un'anziana e ricca signora si rivolge alla giovane veggente Blanche Tyler promettendole diecimila dollari se le ritroverà un nipote illegittimo abbandonato molti anni prima per il timore di uno scandalo e al quale ora, pentita, ella intende lasciare tutto il suo patrimonio.Aiutata da George, Blanche si getta a corpo morto alla ricerca dello scomparso, e finalmente lo ritrova sotto le mentite spoglie di Arthur Adamson, il gioielliere. Costui teme che l'interesse di Blanche e George per lui, del quale s'è accorto, abbia qualcosa che fare con la sua segreta attività criminosa.Dopo un fallito tentativo di uccidere entrambi, il falso Adamson saprà dalla bocca stessa di Blanche il motivo delle sue ricerche, le circostanze - la giovane l'ha sorpreso nel bel mezzo di un sequestro di persona - lo convinceranno non esservi altra strada che quella di eliminarla inscenando un suicidio.Il tempestivo intervento di George, però, non solo gli impedirà di attuare il suo piano, ma frutterà al tassista e alla sua amica la sostanziosa taglia posta sul capo del furfante e della sua amica. Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il match andato in scena all'Allianz Stadium tra i bianconeri ed i felsinei rossoblù del Bologna.Una partita che teoricamente non avrebbe avuto molto da dire dal punto di vista agonistico.Una Juve lanciata verso il consolidamento del 4° posto, ultimo valido per la Champions League, ed un Bologna oramai salvo e con niente da chiedere a questo campionato che volge al termine.Come molto spesso accade però la teoria non coincide con la pratica.Anche nel match dello Stadium si è visto un qualcosa di totalmente diverso da ciò che si teorizzava.La squadra di Allegri riacciuffa il Bologna soltanto nei minuti di recupero e con molta più fatica del previsto, con i rossoblù ridotti in 9 per effetto dei due rossi dell'arbitro Sacchi all'indirizzo di Soumaoro e Medel.Il fortino eretto dai rossoblù cede soltanto al 95', quando Vlahovic, a seguito di un calcio d'angolo, insacca di testa l'assist in rovesciata di Morata.Giornata amara per Allegri ed i suoi uomini. In realtà tutto ciò che ha riguardato Juve-Bologna è risultato essere ben diverso da ciò che ci si sarebbe aspettato, non solo la partita in sé, ma anche e soprattutto una serie di eventi "collaterali" ed inaspettati che potrebbero far ragionevolmente pensare ad una prossima rivoluzione in casa bianconera, o forse ad un "Complotto di famiglia", come il film da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.Sabato 16 aprile 2022, a distanza di quasi dieci anni, (l'ultima volta fu il il 13 maggio 2012) Del Piero è tornato a vedere la Juventus allo Stadium.La Juve opposta al Bologna, lo stadio esaurito, e tutti i presenti hanno deciso di omaggiarlo come era doveroso.Alex si è affacciato dalle tribune e ha ricevuto un'ovazione, un'altra standing ovation, come quella di dieci anni fa, con il coro: "C'è solo un capitano".Brividi, non solo per lui ma anche per tutti coloro che amano la Juventus.Qualche brivido di gioia in meno forse per il presidente Agnelli, assente allo stadio e come noto in rapporti non esattamente idilliaci con l'ex capitano bianconero.Secondo alcune indiscrezioni di mercato il ritorno di Alessandro Del Piero all'Allianz Stadium per assistere al match di campionato contro il Bologna potrebbe in qualche modo essere il segnale di un possibile ingaggio dell'ex capitano come nuovo dirigente della Juventus dalla stagione 2022/23.Diversi giornali sportivi, avvalorerebbero la tesi secondo la quale Del Piero potrebbe avere un ruolo importante nella società bianconera che garantirebbe "juventinità" e competenza. Sarebbe un inserimento nei ranghi societari che farebbe molto piacere ai tifosi bianconeri, delusi dalle ultime stagioni disputate dalla propria squadra del cuore.Ci azzardiamo a supporre tuttavia che una presenza così "ingombrante", molto meno positivamente verrebbe accolta dall'attuale presidente Agnelli.Secondo molti infatti, non sarebbe stato casuale l'invito che la vecchia signora ha voluto fare all'ex bandiera e capitano di assistere al match contro il Bologna, anche se ufficialmente Del Piero era a Torino perché impegnato in un viaggio con la Juventus Los Angeles Academy di cui è responsabile oltre che uno dei tecnici.Non solo Del Piero, il "Complotto" potrebbe avere radici più profonde e forse appunto una matrice "familiare", come il film del maestro Hitchcock.Fra i rumors societari che riguardano i bianconeri ci sarebbe anche quella che vorrebbe Lapo Elkann pronto a fare il suo ingresso con un ruolo di primo piano nel club prossimamente.In un tweet immediatamente successivo al match con il Bologna, il cugino del presidente Agnelli non è stato tenero scatenando un putiferio mediatico scrivendo: "C'è poco da stare allegri, Allegri". Secondo alcuni l'esternazione del rampollo della famiglia Agnelli sarebbe solo lo sfogo di un tifoso deluso per il brutto risultato rimediato dalla compagine bianconera, ma probabilmente in realtà ha molto più peso di quanto possa sembrare.Non è un segreto infatti che Lapo Elkann in futuro potrebbe/dovrebbe essere il successore di Andrea Agnelli al vertice della Juventus.Le voci a tal proposito si sono moltiplicate e fatte più insistenti nell'ultimo periodo con un Lapo già a lavoro per la sua nuova ipotetica Juve. Un nuovo ciclo bianconero che, in base alle parole del manager nato a New York, probabilmente non prevedrebbe Max Allegri in panchina.Proprio come nella pellicola che da il titolo alla puntata di J-TACTICS, in cui abbiamo Blanche e George da una parte, Fran e Arthur, dall'altra, allo stesso modo Alex e Lapo potrebbero far fronte comune nei confronti di Andrea e Max.Un "Complotto di famiglia " insomma, in perfetto stile Hitchcockiano. Sarà nostro gradito ospite l'amico Riccardo Matere ideatore del sito Mondocalcisticoblog e del canale YouTube Mondo Calcistico TV ed autore del libro: "Allegriade".Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/joinchat/AAAAAE2Dp-yj5b1N4SNcMQINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=1fg7nrkzhl2mtFACEBOOK:http://m.facebook.com/jtacticsmdn/
ll titolo della ventiquattresima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Nodo alla gola" (Rope), che è un film del 1948 diretto da Alfred Hitchcock.È la prima pellicola del regista interpretata da James Stewart.La trama è ispirata a un reale fatto di cronaca nera.Poco prima di un ricevimento nel loro appartamento a New York, Brandon Shaw e Phillip Morgan, due giovani raffinati e conviventi, uccidono l'amico ed ex compagno di Harvard David Kentley strangolandolo con una corda.Il loro crimine è un esercizio intellettuale: vogliono provare la loro "superiorità" sulla morale comune commettendo "l'omicidio perfetto", senza movente.Il corpo della vittima, giunta in anticipo rispetto agli altri invitati all'appuntamento, viene nascosto in un baule antico sul quale, per evitare che possa essere aperto, viene apparecchiata la tavola per il party.Nonostante l'accaduto arrivano gli invitati e inizia la festa: tra di essi vi sono i genitori del ragazzo ucciso, la sua fidanzata e il suo ex migliore amico.Tra i commensali invitati anche Rupert Cadell, ex professore in collegio dei giovani, ammirato per le sue discussioni sulla morale e le convenzioni sociali, le sue teorie sulla relatività dei concetti di bene e male e sull'omicidio come privilegio riservato a "pochi eletti".Brandon, ormai eccitato dalla situazione imprevista e drammatica, e dalla tempesta emozionale provata per aver commesso un atto criminale, non perde occasione per far battute a doppio senso in quanto ritiene di essere al sicuro e di non correre alcun rischio di essere scoperto.Phillip invece si abbandona all'alcool per tentare inutilmente di nascondere il suo nervosismo; è pentito di quel che ha fatto, ha paura di essere scoperto e, in alcuni momenti, questo fa vacillare la sua sudditanza psicologica nei confronti del disinvolto Brandon.Mentre tutti gli invitati si interrogano sull'assenza di David e se ne preoccupano.Il professor Cadell, nel corso della serata, intuisce che è avvenuto qualcosa di grave e cerca conferme ai suoi sospetti, incrementati dal fatto che la cameriera gli porge erroneamente il cappello con le iniziali di David quando fa per andarsene.Ritornato in casa con la scusa di aver dimenticato il porta sigarette una volta che tutti gli invitati se ne sono andati, il professore inizia un abile gioco psicologico con domande che mettono in difficoltà i due giovani fino a far vacillare anche lo spavaldo Brandon.Phillip invece, all'ennesima provocazione del professore, crolla e tenta di sparargli ma viene disarmato.Per Cadell, adesso, è tutto chiaro; armato, pretende di guardare dentro al baule e rimane sconvolto dalla scoperta.Dopo aver condannato il comportamento dei due assassini e l'interpretazione che loro avevano dato ai suoi insegnamenti, spara tre colpi di rivoltella fuori dalla finestra.Il film si chiude con i tre che attendono inerti l'arrivo della polizia, allertata dai vicini.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il match, mai banale, per le oramai note vicende in campo ed extra campo, tra la Juventus e l'Inter, il cd. "Derby d'Italia".Anche la partita andata in scena domenica sera all'Allianz Stadium non ha fatto eccezione, non è stata una sfida banale, come volevasi dimostrare.Protagonisti a Torino più che le due compagini, l'arbitro Irrati e un'altra squadra, impegnata non in campo ma bensì a far danni in sala VAR e capitanata dal buon Mazzoleni.Irrati e Mazzoleni superbi, altezzosi, sprezzanti e vogliosi di provare la loro (presunta) superiorità morale proprio come i due protagonisti della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.Un "Nodo alla gola" per strangolare il derby d'Italia ed ovviamente la vecchia signora bianconera allo stesso modo del povero David nel film di Hitchcock.Una (presunta) superiorità morale che è il problema di un'intera classe arbitrale, categoria incapace e presuntuosa, che nella serata dell'Allianz Stadium ha dato la peggiore dimostrazione di ciò. Juventus-Inter non è mai una gara "normale".Perchè è il Derby d'Italia, così come lo definì il maestro Brera.Ma anche e soprattutto per quel veleno che Calciopoli ha diffuso non solo sull'asse Milano-Torino, ma in tutto il calcio italiano.Un'idiosincrasia insanabile oramai tra il tifoso nerazzurro e bianconero.Anche domenica sera, come detto, la sfida non è stata banale ed ovviamente non priva di veleno.La Juve ha giocato innegabilmente una delle migliori partite della stagione (tra l'altro scontro diretto), intensa, propositiva ed aggressiva, soprattutto con l'atteggiamento giusto.Tanta la mole di gioco prodotta dai bianconeri di Allegri, pali, traverse e 23 tiri fatti e 5 subiti, di cui uno solo nello specchio della porta.Uno sforzo offensivo notevole ma come spesso accaduto recentemente non completato dalla cosa più importante: il gol.Dalla parte opposta un'Inter che a dir la verità vince in modo allegriano: di corto muso e comunque più fortunata che bella, che ha approfittato di un mezzo rigore gentilmente concesso da Irrati in versione babbo natale con l'ausilio degli uomini in sala VAR che infiocchettano il regalo così come gli elfi nella notte più magica dell'anno.Un Inter che praticamente con un unico tiro in porta e tanto catenaccio conquista i 3 punti rilanciandosi alla grande nella corsa scudetto.Al di là dei meriti e demeriti delle contendenti, ancora una volta al mondo del calcio abbiamo offerto uno spettacolo indecoroso.Una classe arbitrale tragicomica, senza personalità, incapace e schiava del verdetto delle macchine.Non meno grave ciò che è successo dopo l'assegnazione generosa (punito il cd. "step on foot") del rigore all'Inter, Irrati s'inventa un fallo inesistente per la Juve sulla respinta di Szczęsny. Appurato tuttavia dalla sala VAR che l'eventuale fallo in attacco di Calhanoglu era a dir poco fantasioso, Mazzoleni&Co. trovano il cavillo per non sconfessare la decisione dell'arbitro: De Ligt era entrato in area al momento del rigore, cosa che succede nel 99% dei tiri dal dischetto assegnati in Italia, dunque il rigore andava ripetuto. Insomma, uno spettacolo veramente penoso, che ancora una volta testimonia, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l'inadeguatezza della classe arbitrale e del suo modo di utilizzare lo strumento VAR "all'italiana". Il medesimo strumento in Inghilterra ad esempio viene utilizzato maniera assai diversa e decisamente meno invasiva. Sarebbe quindi ora di smetterla con l'ipocrisia di riempirci la bocca per incensare il modello Premier League, torneo nel quale probabilmente non sarebbero stati fischiati i rigori né di ieri sera né dell'andata, perché evidentemente siamo i primi a non voler seguire quel modello, partendo dagli arbitri per poi proseguire con i calciatori, che ormai cascano a terra come i frutti maturi dall'albero o come fossero stati abbattuti per uno sparo a bruciapelo. Un "Nodo alla gola" che strozza il calcio nostrano e che nella serata di domenica ha strozzato anche la vecchia signora bianconera, guarda caso opposta agli "onesti" del calcio italiano, che troppo spesso, così come la classe arbitrale decantano la loro presunta "superiorità morale" proprio come i due ragazzi protagonisti del film, senza averne però titolo.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! 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Il titolo della ventitreesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Arrivederci amore, ciao" che è un film del 2006 diretto da Michele Soavi, tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto.Interpretato da Alessio Boni, Michele Placido, Isabella Ferrari e Alina Nedelea.Giorgio è un terrorista di sinistra condannato all'ergastolo e rifugiato nel Centro America.Dopo alcuni anni decide di rientrare in Italia ma soltanto per tornare ad essere un uomo normale. Consegnatosi alla polizia, su suggerimento del vice questore della Digos, l'ex-terrorista "canta", rivelando i tanti nomi dei suoi vecchi compagni. Scontata una pena minima in carcere, il codice Penale prevede cinque anni di buona condotta per ottenere la riabilitazione e Giorgio la vuole ad ogni costo e con ogni mezzo.La strada verso la reintegrazione sociale abbatterà vite colpevoli e innocenti.Nel suo percorso personale l'uomo non ripara, non risarcisce, non si pone interrogativi morali e i suoi delitti restano senza castigo.L'ex terrorista, interpretato da Alessio Boni, è credibilmente e definitivamente cattivo.Il suo personaggio, contrappasso a quello di Roberta, ragazza ingenua che per troppo amore capirà solo quando sarà troppo tardi l'oscurità che si cela in Giorgio.E' proprio qui il succo della pellicola, un uomo che cerca di raggiungere la libertà e la redenzione pubblica, nel privato si macchia delle più profonde ipocrisie pur di arrivare a ciò che vuole; il regista ritrae un quadro nero della società, che nel film viene incarnata non solo da Giorgio ma anche dai personaggi restanti, uno più sporco e arrivista dell'altro.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la fine della storia professionale e forse anche d'amore tra l'argentino Paulo Ezequiel Dybala e la vecchia signora bianconera."Arrivederci amore, ciao" si potrebbe dire come la pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.Non meno appropriata in questa lunga vicenda potrebbe poi essere la strofa della celeberrima canzone della Caselli che fa da colonna sonora al film: "Insieme a te non ci sto più". Come detto, la storia d'amore tra Paulo Dybala e la Juventus è finita.Il mancato rinnovo dell'argentino ha dato il via ai titoli di coda e a fine giugno verrà scritta definitivamente la parola fine su questa storia calcistica e non solo durata sette anni.A voltare pagina è stato il club bianconero che dopo il passo indietro rispetto all'accordo sulle cifre del prolungamento pattuite a ottobre, ha spiegato all'entourage dell'argentino come il suo ruolo non fosse più centrale nel progetto, soprattutto dopo l'arrivo di Dusan Vlahovic.Le cose dunque per Dybala alla Juventus sono cambiate in pochi mesi, al punto da dare, senza giri di parole, il benservito al giocatore argentino.La società ha fatto dunque un passo indietro su Dybala, le sue richieste di un aumento dell'ingaggio, che erano state parzialmente accolte ad inizio stagione si sono scontrate però con un mutamento delle precedenti condizioni.Ancora una stagione condizionata dagli infortuni, con meno presenze rispetto a quanto si pensava inizialmente, hanno definitivamente seppellito l'iniziale progetto di farne il nuovo uomo simbolo della squadra dopo l'addio di Cristiano Ronaldo.Ecco allora il deciso "cambio di rotta" a gennaio, con l'investimento importante su Vlahovic, per mettere le basi di una nuova Juve, che farà a meno dell'asso di Laguna Larga.In questa Juve del futuro dunque non ci sarà spazio per Dybala, soprattutto alle condizioni richieste dall'argentino.Proprio per questo Arrivabene, che nel corso della stagione in più di un'occasione si era mostrato già perentorio verso la Joya, ha sottolineato come il club sia stato chiarissimo nei suoi confronti: "Paulo non era più al centro del progetto e abbiamo preso questa decisione. L'arrivo di Dusan ha cambiato l'assetto tecnico della squadra e il progetto Juventus ha subito dei cambiamenti.Parte di questi cambiamenti riguardano il contratto di Dybala che non è stato rinnovato", le parole dell' AD. In virtù di queste parole non deve quindi sorprendere che un'ipotetica proposta inferiore rispetto a quella iniziale (ossia con una parte fissa minore, più bonus a cautelarsi in caso di poche presenze per infortuni), non è stata nemmeno presentata nell'incontro tra la dirigenza e il procuratore del calciatore argentino: "Da parte della Juventus non sarebbe stato facile fare un'offerta al ribasso. Paulo ha trascorso sette anni della sua carriera con noi, un'offerta di quel tipo non avrebbe dimostrato il rispetto che comunque c'è nei suoi confronti. Nessuno ha mai messo in discussione il valore tecnico di Dybala".Ha poi ulteriormente precisato Arrivabene.Dirigenza cinica, arrivista fredda e calcolatrice proprio come il protagonista della pellicola del maestro Soavi?Dybala ingenuo e vittima sacrificale come la povera Roberta?Domande lecite che i tanti tifosi, fan di Dybala e non, da qualche giorno si pongono.Se Dybala è oramai il passato, la dirigenza, cinica per alcuni, pragmatica per altri deve ora pensare al futuro.Si aprono nuovi scenari di mercato per la vecchia signora.Chi farà parte del nuovo progetto al posto di Dybala?La scelta verrà necessariamente fatta in base al modulo sul quale punterà Allegri che in questa seconda parte di stagione pare essere orientato su un attacco a tre, specie grazie all'esplosione d Morata in una posizione più da rifinitore che di finalizzatore, al fianco di Vlahovic.Al momento però le voci più insistenti di mercato portano ad un solo nome, quello del giallorosso Nicolò Zaniolo.Altro nome caldo secondo alcuni invece potrebbe essere l'egiziano del Liverpool Salah, ed infine, altri ancora dicono che nell'ottica di una Juve sempre più nostrana, il prescelto potrebbe essere la giovane promessa del Sassuolo, Giacomo Raspadori.Una cosa è certa, la Juventus, proprio come fatto con Vlahovic e Zakaria, nel mercato di gennaio, si sarà già mossa in anticipo per assicurarsi il degno erede dell'attuale numero 10.A prescindere che ci si augurasse la permanenza o la cessione, Dybala nei suoi anni bianconeri ha contribuito a scrivere pagine indelebili della storia della vecchia signora.Noi che scriviamo quindi di cuore diciamo al nostro picciriddu: "Arrivederci amore, ciao"!Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! 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Il titolo della ventiduesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Figli di un dio minore" (Children of a lesser god), che è un film del 1986 diretto da Randa Haines.Interpretato da William Hurt e Marlee Matlin.James Leeds, giovane insegnante dai metodi moderni, arriva in una scuola per audiolesi e immediatamente riscuote soddisfazioni insperate. Sarah Norman, ragazza sordomuta, addetta alle pulizie dell'istituto, ha un rifiuto psicologico all'aiuto di chicchessia, ma James, affascinato dalla vitalità intellettuale della giovane, se ne innamora e riesce a recuperare la volontà della ragazza.Pur con molte difficoltà, non ultimo il direttore dell'istituto che osteggia l'insegnante, Leeds riuscirà a far capire a Sarah che è lui che ha bisogno di lei.Meritato Oscar alla Matlin, portatrice vera di questo handicap, per la migliore interpretazione.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la vittoria degli uomini di Allegri in quel di Marassi a Genova contro i blucerchiati padroni di casa.Altri 3 punti che allungano la striscia positiva, 15 risultati utili consecutivi in campionato, di cui 10 successi.Bianconeri con un passo visibilmente superiore alle altre: 35 punti conquistati con una media di 2,33.Buone notizie in casa della vecchia signora.Non sono solo i numeri, tuttavia a far sorridere, Massimiliano Allegri ha finalmente trovato la quadratura del cerchio di centrocampo.Il tecnico livornese dopo diversi esperimenti ha individuato in Arthur il perno intorno al quale costruire un centrocampo di sostanza e qualità, affiancando Locatelli e Rabiot all'ex blaugrana.Il brasiliano, impiegato per mesi pochissimo e mai insieme all'azzurro, era dato come quasi sicuro partente a gennaio.Un "figlio di in Dio minore", proprio come la protagonista della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.Arthur Melo, poco o nulla considerato da Max Allegri per il suo "handicap" di non essere un regista in grado di dettare i tempi del centrocampo juventino.Figlio di un Dio minore, appunto nonostante la sua fama tra Gremio e Barça.Il brasiliano invece è rimasto e ora le tante assenze lo hanno catapultato in campo, tra i protagonisti della rimonta delle ultime settimane. Parabola strana quella del ragazzo di Goiânia, passato da sicuro (o quasi) partente a pedina centrale della mediana bianconera.Una stagione travagliata per Arthur, iniziata in salita per i postumi di un intervento chirurgico subito in estate per rimuovere un'ossificazione della membrana interossea alla gamba destra, ed una lunga riabilitazione conclusa con la ripresa della stagione con la prima convocazione per il derby d'andata lo scorso 2 ottobre, partendo dalla panchina, ovviamente. Un lungo percorso ad ostacoli e con handicap come la Marlee del film di Haines.Nel vittorioso match di Marassi contro la Sampdoria di Mister Giampaolo, Arthur e Manuel Locatelli sono stati titolari in tandem per la quarta volta consecutiva, con uno score che dimostra la bontà della scelta tecnico tattica fatta da Allegri, 3 successi su 3, con un aumento dei gol fatti (2 contro 1,5 in assenza di uno dei due) e una diminuzione di quelli subiti (0,3 contro 1).Per il rilancio del brasiliano sono risultati decisivi essenzialmente due fattori. A livello tattico il cambio di modulo, con una Juventus progressivamente passata al 4-3-3.Secondo i dettami tattici del tecnico livornese infatti, i giocatori nella linea di metà campo devono essere in grado di fornire i giusti tempi di gioco, smistando passaggi geometrici per il reparto offensivo.Allo stesso tempo chi occupa la linea mediana deve però assistere anche la difesa, ecco che allora a sopperire alle mancanze difensive di Arthur provvede Locatelli, in possesso di un background per dare una mano al reparto arretrato e contemporaneamente anche essere pericoloso con gli inserimenti in fase offensiva.Il secondo fattore poi che ha collocato Arthur in rampa di lancio è stato l'infortunio di Zakaria a Empoli.Da quel momento in poi, Allegri è stato costretto a fare di necessità virtù, proponendo insieme la coppia, da molti reclamata, italo brasiliana.Una nuova vita per Arthur alla Juve, così come i protagonisti della pellicola sono riusciti ad abbattere il muro creato dall'handicap parlando la lingua universale dell'amore, così allo stesso modo il centrocampista brasiliano e la vecchia signora hanno superato le incomprensioni con la lingua universale del calcio che conta, il DNA vincente che li accomuna.Arthur non è più "un figlio di un Dio minore", o forse non lo è mai stato.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/joinchat/AAAAAE2Dp-yj5b1N4SNcMQINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=1fg7nrkzhl2mtFACEBOOK:http://m.facebook.com/jtacticsmdn/
Il titolo della ventunesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Extreme Measures" - Soluzioni estreme, che è un film del 1996 tratto da un romanzo di Michael Palmer e diretto da Michael Apted.Interpretato da Hugh Grant e Gene Hackman.Manhattan, al pronto soccorso del Gramercy Hospital lavora Guy Luthan, un giovane dottore trasferitosi dall'Inghilterra. Una sera giunge in ospedale un paziente con gravi sintomi, apparentemente inspiegabili.Guy si attiva per salvarlo ma questi muore dopo aver detto il suo nome.Le cause del decesso sembrano sconosciute ed altri fatti insospettiscono Guy, il quale, dopo essersi recato all'istituto di medicina legale per controllare i risultati dell'autopsia, riceve la notizia che il cadavere non è mai giunto all'obitorio, scoprendo inoltre che lo stesso paziente, insieme ad un altro erano stati in precedenza ricoverati presso lo stesso ospedale e sottoposti ad analisi del sangue, senza apparente motivazione e che i loro file sono stati cancellati.Dopo un incontro con il dottor Lawrence Myrick, un famoso neurologo al quale Guy ha chiesto un parere sui sintomi del paziente deceduto, questi lo fa pedinare da un agente dell'FBI e da un detective della polizia di New York, fino a quando non viene arrestato e poi espulso dall'ospedale.Guy, con l'aiuto di un barbone, che frequentemente andava all'ospedale, si reca nei sotterranei della metropolitana, riuscendo sia a trovare l'uomo indicatogli dal paziente deceduto che a scoprire che molti di coloro che vivono sotto terra sono stati rapiti e sono scomparsi nel nulla.I due agenti, che lo hanno seguito, tentano di ucciderlo ma Guy, pur ferito, si rifugia nella casa di Jodie, un'infermiera del Gramercy sua amica, prendendo coscienza che anche lei è coinvolta nelle sparizioni.Dopo essere stato colpito alla testa dal fratello della donna, Guy, apparentemente paralizzato, riceve la visita del dottor Myrick, il quale gli chiede fin dove si spingerebbe se esistesse la possibilità di camminare di nuovo; Jodie tuttavia, presa dai rimorsi, lo aiuta a fuggire venendo poi informato del motivo di tutte quelle morti, facendo emergere una sperimentazione sugli esseri umani che il giovane medico rifiuterà di accettare.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la preoccupate situazione infortuni in casa Juventus, un'emergenza non nuova per la squadra bianconera, falcidiata oramai da anni, da una serie di assenze in serie soprattutto nel momento clou della stagione.Sul banco degli imputati, così come accaduto nel primo quinquennio allegriano, il preparatore atletico Folletti e le sue "Extreme Measures", ossia i famosi carichi di lavoro potenziati allo scopo di far rendere la squadra soprattutto nella seconda parte della stagione.La famosa "Juve di marzo", per citare Allegri. La Juventus prosegue nella sua striscia positiva, 14° risultato utile consecutivo, con la sofferta vittoria in casa contro lo Spezia fondamentale per consolidare il 4° posto in classifica e tenere a distanza di sicurezza l'Atalanta, soprattutto perché i bianconeri sono apparsi stanchi e fortemente depotenziati per effetto della lunga serie di infortuni traumatici e muscolari che hanno letteralmente ridotto all'osso la rosa di Max Allegri.Vittoria importantissima e striscia positiva che prosegue, ma come sempre accade non tutto ciò che luccica è oro, perché i bianconeri, come detto, devono fare ancora una volta i conti con gli infortuni e i giocatori a disposizione risultano sempre meno dopo l'ultima partita di campionato.Ultimo dei titolari a finire in infermeria, è stato Denis Zakaria, il centrocampista svizzero arrivato a gennaio dal Borussia Mounchengladbach.Lo svizzero è uscito dopo poco più di 30 minuti ad Empoli toccandosi la zona inguinale e accusando quindi un problema all'adduttore.Il centrocampista ha già saltato la trasferta di Coppa Italia con la Fiorentina e l'ultimo match di campionato con lo Spezia.Con Zakaria salgono a nove gli infortunati della Juventus e ad eccezione di Chiesa, McKennie e Kaio Jorge, vittime di infortuni traumatici, negli altri casi si tratta sempre di guai muscolari, che hanno fermato Chiellini, Rugani, Bernardeschi, Dybala e Alex Sandro.Senza considerare Leonardo Bonucci, appena rientrato e finito nuovamente ai box.Un numero molto elevato, che chiama in causa direttamente la preparazione atletica e che rischia di penalizzare le ambizioni della squadra, ancora in corsa su tutti i fronti. La famosa Juve di marzo ancora ridotta ai minimi termini, tanto per cambiare.Il tema degli infortuni, visto il protrarsi della situazione, rischia di appesantire una Juve che finora si è dimostrata abile nel camuffare le assenze ma che alla lunga potrebbe pagare dazio.Nel match dell'Allianz di domenica con lo Spezia, infatti molti giocatori sono apparsi stanchi e poco lucidi, con secondo tempo giocato letteralmente in apnea.Anche sabato con la Samp la panchina sarà infatti cortissima, visto che ai nove infortunati è destinato ad aggiungersi Bernardeschi, rientrato con lo Spezia ma squalificato per il prossimo match con i blucerchiati.La lista degli assenti continua a non accorciarsi. Già nel derby la Juve aveva iniziato a perdere qualche pezzo, dal Villarreal in poi la situazione è andata a peggiorare di gara in gara.Contro gli spagnoli infatti McKennie si è fratturato il secondo e terzo metatarso del piede sinistro ed Alex Sandro ha subito un risentimento al polpaccio destro.I due sono andati ad aggiungersi alla lista degli infortunati formata da Chiesa, rottura del crociato e stagione finita, Chiellini e Dybala.Non finisce qui, infatti in concomitanza della gara con l'Empoli hanno dato forfait Kaio Jorge, rottura del tendine rotuleo durante una partita con l'Under23, anche per lui stagione finita, e come detto, Zakaria, vittima in campo di una lesione all'adduttore della coscia sinistra che lo terrà ai box fino alla sosta di fine marzo.La gara con il record di infortunati è stata la sfida di coppa Italia con la Fiorentina, ben 10 le assenze tra le fila bianconere.Nel match con lo Spezia in casa sembrava esserci luce in fondo al tunnel, anche se i rientri di Rugani e Bernardeschi sono stati controbilanciati dall'uscita di scena di De Sciglio per un problema ad un ginocchio. Infine Dybala, atteso al rientro già un paio di gare fa, è invece incappato in un “problemino al flessore”, che probabilmente lo porterà a dare forfait anche con la Samp, nella speranza che per Paulo non sia il film già visto nella passata stagione.Extreme Measures o soluzioni estreme che dir si voglia, quelle che adotta secondo alcuni il fidato preparatore atletico Folletti, nonché quelle che dovrà adottare Allegri per portare a termine questa martoriata stagione."A me non importa se lei può guarire tutte le malattie di questo mondo, lei non è Dio, lei ammazza le persone e questo non lo può fare. E questo fa di lei la vergogna della sua professione..."Parola di Hugh Grant/Guy Luthan. Sarà nostro gradito ospite l'amico Matteo Bleve dottore in scienze motorie, amante dello sport, dell'agonismo e del duro lavoro che si nutre di calcio e professa il movimento.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! 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ll titolo della ventesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Il teorema del delirio" che è un film del 1998, diretto da Darren Aronofsky, ed interpretato da Seam Gullette. Maximilian Cohen geniale e bizzarro matematico, dedica la sua vita alla ricerca dei sistemi matematici che regolano ogni cosa.Sullo sfondo di una Manhattan alienante, Maximilian vive solo con il suo computer ed il vecchio maestro di matematica, in un piccolo appartamento di Chinatown (New York) nella spasmodica ricerca di connessioni numeriche nella vita di tutti i giorni.Un fortuito incidente lo porterà a scoprire una formula che sembra predire l'andamento della borsa di New York.Agenti di Borsa, rabbini, vecchi matematici si interessano alla sua scoperta.Infatti quando il giovane scopre una meravigliosa concatenazione di 216 numeri, emissari di sette cabalistiche, agenti di Wall Street ed altri personaggi senza scrupoli fanno a gara per impadronirsene, portando Max ad una scelta estrema.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la sfida andata in scena nel pomeriggio di sabato al "Carlo Castellani" di Empoli tra i padroni di casa e la Juventus di Massimiliano Allegri.Una vittoria per gli uomini di Max, dopo il mezzo passo falso del derby della Mole la settimana precedente.La vittoria della Juventus, pur sofferta, vale doppio.I bianconeri passano anche a Empoli e proseguono la propria marcia verso le primissime posizioni della classifica di Serie A.Il faticoso 3-2 rifilato ai toscani, con una doppietta di uno straordinario Dusan Vlahovic, risulta valere doppio alla luce dei pareggi di Inter e Milan (fermate rispettivamente da Genoa e Udinese).Il Napoli regola la Lazio dell'ex Sarri e raggiunge i rossoneri in vetta alla classifica a 57 punti.Gli uomini di Allegri si trovano adesso ad appena sette punti dal primo posto con 33 ancora a disposizione.A livello matematico tutto è ancora aperto, e come noto la matematica non è un'opinione.Neanche per Massimiliano Allegri. Anche il Max livornese ed allenatore della vecchia signora così come il suo omonimo protagonista della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS è un amante dei numeri, della matematica e da buon appassionato di ippica, di quote.La passione del tecnico bianconero è stata svelata da Andrea Barzagli su DAZN.La "roccia", in vena di confidenze sul suo ex allenatore, raccontava della passione di Allegri per le quote: quota scudetto, quota Champions e, in passato anche quota salvezza.Secondo alcuni Allegri è considerato un vero specialista di questa scienza, e pur essendosi sempre dichiarato ignorante di numeri e asino in matematica, ha imparato a maneggiare con estrema perizia, tanto da venire spesso consultato come esperto di tale tematica. Settimane fa Allegri aveva già affrontato l'argomento Scudetto, affermando che: "possiamo puntare al titolo soltanto se quelli davanti svengono", parole che confermano che una tabella se l'era già preparata, senza tuttavia lasciare grosse speranze alla sua squadra.Concetti che Max ha riproposto nella conferenza stampa pre Empoli sostenendo (e lo ha rimarcato ancora nel post gara) che la lotta Scudetto era ormai una questione tra Inter, Milan e Napoli.Molte cose tuttavia sono cambiate in questi due giorni.Il Milan si è fatto fermare 1-1 dall'Udinese di Cioffi, mentre l‘Inter ha pareggiato a reti bianche contro il Genoa di Blessin ed infine gli azzurri partenopei hanno regolato la Lazio per 2-1, raggiungendo in vetta proprio il Milan. Questo scenario colloca la Juventus in una posizione intermedia, la domanda sorge spontanea (come direbbe il buon Antonio Lubrano da Procida): essere a sette punti dal primo posto a 11 giornate equivale ad essere tagliati fuori dalla lotta Scudetto? A sentire Allegri, che di quote e numeri pare intendersene come Max Cohen del film da noi citato, i nerazzurri sono favoriti per lo scudetto fin dalle prima giornate, e verosimilmente non ha cambiato opinione. Ha fatto conti su conti e per sé stesso e la sua squadra ha lasciato pochi spiragli.Guardando il calendario delle prime quattro, sembrerebbe in verità che la lotta per la conquista della Serie A sia più aperta che mai.I bianconeri hanno solamente Inter e Lazio come big match ancora da giocare, mentre per esempio i rossoneri devono ancora affrontare Napoli, Lazio e Atalanta, senza considerare la durissima doppia sfida di Coppa Italia contro i cugini dell'Inter.Proprio i nerazzurri, come big match, hanno ancora Juventus e Roma, mentre il Napoli di Spalletti deve giocare ancora con Lazio, Milan, Atalanta e Roma.La situazione è dunque molto complicata e aperta a ogni ribaltone, ma considerare il discorso scudetto ormai limitato alle prime tre in classifica, evidentemente, non è corretto secondo alcuni.La quota scudetto si assesterebbe, in base alle proiezioni, tra gli 85 e i 90 punti, ragionevolmente più vicina agli 85 che ai 90.Per arrivare a quel livello, la Juve dovrebbe vincere sempre, o permettersi al massimo un passo falso: facendo bottino quasi pieno arriverebbe infatti proprio nei dintorni di quella teorica quota.Allegri lo ritiene molto complicato ma ciò non impossibile, perché come detto, il calendario lo aiuta.Max sa che un filotto di 11 vittorie consecutive è difficilissimo da centrare, e sa che potrebbe addirittura non bastare.La squadra bianconera non ha nulla in meno della concorrenza, tutto ciò che la divide dagli altri è solamente la falsa partenza nelle prime giornate di campionato.Sognare è quindi lecito e possibile, nonostante Allegri dica che l'obbiettivo primario ed unico resta il raggiungimento del quarto posto in classifica.Mai fidarsi troppo però delle parole di un "intenditore di ippica", perché come noto lui non rivelerebbe mai il nome del cavallo vincente sul quale punterà.Allegri ha forse la sua formula matematica vincente, perché, come il suo omonimo nel film di Aronofsky, sa che: "Tutto ciò che ci circonda si può comprendere e rappresentare attraverso i numeri".Con noi direttamente da Parigi, l'amico Alessandro Irrisolvibile.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! 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