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Qualche giorno la Commissione europea ha alzato il velo sul cosiddetto "Green Deal", il pacchetto di direttive che trasformeranno l'economia e lo stile di vita europei nei prossimi decenni. Si tratta in sostanza di 12 iniziative legislative per affrontare in maniera ambiziosa il tema dell'emergenza climatica. L'obiettivo principale infatti è quello di ridurre del 55% le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, per azzerarle poi entro 2050. Si baserà soprattutto su una semplice ratio, "chi inquina di più paga di più". Ma è chiaro, anche, che decarbonizzare avrà degli effetti. E quindi un costo, economico e sociale. Ne parliamo con l'Europarlamentare del Partito democratico, Simona Bonafè, componente della commissione Ambiente del Parlamento europeo e vicepresidente dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici; e con Annalisa Corrado, ingegnera meccanica, ecologista e co-portavoce di Green Italia. Conduce Stefano Minnucci.
La Corte dei Conti europea ha pubblicato un documento intitolato “Il principio chi inquina paga non è uniformemente applicato nelle diverse politiche e misure dell'UE”. La Corte parte dalla premessa che una quota significativa del bilancio dell'Unione europea è destinata al conseguimento degli obiettivi comunitari sui cambiamenti climatici e sulle questioni ambientali. “Nel periodo 2014-2020 – si legge nella relazione - circa 29 miliardi di euro della politica di coesione dell'UE e del programma LIFE sono stati destinati specificamente alla tutela ambientale”, aggiungendo che “ il principio “chi inquina paga” prevede che l'inquinatore debba sostenere i costi dell'inquinamento causato”. Tuttavia, sempre secondo la Corte, “nell'Unione Europea non è sempre così. Anche se tale principio è generalmente recepito nelle politiche ambientali dell'Unione, in realtà è poi applicato in misura diversa nei vari settori e negli Stati membri e la sua copertura resta spesso incompleta . Di conseguenza, gli interventi di bonifica sono talvolta pagati con fondi pubblici, anziché da chi ha provocato l'inquinamento”. Nell'Unione europea ci sono quasi 3 milioni di siti potenzialmente inquinati, soprattutto da industrie e da attività di smaltimento e trattamento dei rifiuti. Per esempio: su dieci corpi idrici superficiali, come laghi e fiumi, sei non sono in un “buono stato chimico ed ecologico”. E tutto ciò comporta, frequentemente, costi significativi per i cittadini dell'Unione stessa. Il principio “chi inquina paga” è, dunque, un elemento fondamentale alla base della normativa e delle politiche ambientali dell'Ue, ma la Corte ha, comunque, riscontrato che “viene applicato in misura diversa e non uniformemente”. Ad esempio, in caso di danno ambientale causato da emissioni autorizzate, la maggior parte degli Stati membri non obbliga le industrie responsabili al risarcimento e la direttiva non impone neppure alle industrie di sostenere i costi dell'impatto dell'inquinamento residuo, che sovente ammonta a svariati di miliardi di euro. La Relazione fa anche notare che “molto spesso, la contaminazione dei siti risale a così tanto tempo prima che l'inquinatore non esiste più, non può essere individuato e non può, quindi, essere obbligato a risarcire il danno. E questo “inquinamento orfano” è una delle ragioni per cui l'Ue ha dovuto finanziare progetti di bonifica che avrebbero dovuto, invece, essere pagati dagli inquinatori “. La Corte dei Conti europea conclude il suo studio sottolineando che “quando le imprese non dispongono di garanzie finanziarie sufficienti (ad esempio, polizze assicurative che coprono la responsabilità ambientale), vi è il rischio che i costi della bonifica dei siti finiscano per essere sostenuti dai contribuenti. Ad oggi, infatti, solo sette Stati membri (Repubblica Ceca, Irlanda, Spagna, Italia, Polonia, Portogallo e Slovacchia) richiedono garanzie finanziarie per alcune o per tutte le passività ambientali. Tuttavia, a livello comunitario, tali garanzie non sono ancora obbligatorie, per cui, in pratica, i contribuenti sono costretti a subentrare e sostenere i costi della bonifica, ogni volta che chi ha causato il danno ambientale risulta essere insolvente. Ascolta "Sostenibilità" a cura di Roberto Frangipane, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
La proposta di della Commissione europea regolamento sui mercati delle criptovalute (MiCA) è in prima lettura al Consiglio e al Parlamento europeo. Questo regolamento farà parte della strategia di finanza digitale dell'UE e probabilmente avrà un impatto significativo sul funzionamento del mercato delle criptovalute nell'UE . Si tratta di un regolamento complesso ( lungo 168 pagine), i cui effetti richiedono un'ampia discussione . ASCOLTA: Spotify: https://open.spotify.com/show/2jWyFH6acW3yZ5WAicmvQx GUADAGNA: Coinbase (guadagna cryoto gratis): http://bit.ly/32T5CBg SUPPORTA: DONARE BTC - BTC WALLET: 3P61a9yHBYNbx9r8Adnf86WyoxsBtKFxAA SUPPORTA: DONARE ETH ETH WALLET: 0x63BD9A401174E561A75dd09B9eD3E0f6Ffeb17E5 DECENTRALIZZA: Peepeth: https://peepeth.com/bitcoinforma COMUNICA: Telegram: https://t.me/bitcoinforma AGGIORNA: Twitter: https://twitter.com/bitcoinforma1 #cryptocurrency , #bitcoin , #blockchain , #btc , #crypto , #price , # notizie, #instacryptocurrency, #instabitcoin , #andamento, #analisi, #cryptonews, #cardanoada, #ada, #altcoin, #cryptotwitter --- Support this podcast: https://anchor.fm/bitcoin-informa/support
Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute a fronte di un minor numero di tamponi, crescono i contagi nelle ultime ore. Sono infatti 5.
Sul fronte economico continuano ad arrivare numeri disastrosi per l'Italia a causa dell'emergenza sanitaria. Gli ultimi dati preoccupanti sono questi: nel 2020 il nostro Paese ha perso oltre 39,2 miliardi di salari e stipendi.
Secondo i dati pubblicati da Eurostat (l'ufficio statistico dell'Unione Europea), la Cina ha mantenuto la sua posizione di principale partner commerciale dell'UE a gennaio: mese in cui l'Ue ha esportato in Cina merci per un valore di 16,1 miliardi di euro, in crescita del 6,6 % su base annua, mentre le importazioni dalla Cina sono scese del 3,8 % a 33,3 miliardi di euro.Alessio De Vincenzo, capo del servizio Stabilità Finanziaria di Bankitalia, dinanzi alla commissione Finanze della Camera ha dichiarato che non vi sono ancora le condizioni per avviare un'uscita da questa fase di ampio sostegno pubblico al settore produttivo e che c'è il rischio serio che lo shock causato dalla pandemia determini un grave squilibrio nella struttura finanziaria delle imprese italiane.L'Ufficio studi della CGIA di Mestre lancia una provocazione affermando che l'evasione fiscale e contributiva presente nel nostro Paese – pari, secondo i dati del Ministero dell'Economia, a circa 110 miliardi di euro all'anno – ammonta a poco più della metà degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze causate dal cattiva gestione della nostra Pubblica Amministrazione che, la CGIA stima, appunto, in oltre 200 miliardi di euro all'anno.
In questa puntata di Spazio Aperto, parliamo della debolezza della diplomazia dell'Europa e di Josep Borrell nella crisi con la Russia. Ad una settimana dalla condanna di Alexei Navalny, Marta Ottaviani ci descrive lo scenario russo, la posizione di Putin a pochi mesi dalle elezioni per il parlamento e la debole protesta ufficiale dell'UE da parte del rappresentante per gli affari esteri dell'Unione Europea, Josep Borrell. #Russia #Navalny #Europa #UE qui l'articolo di Marta https://bit.ly/3tHf9t8
LPG Flash! 102020 – Nuova strategia dell'UE per la cibersicurezza. Cassa Forense compensazione crediti con l'erario. Diritti di accesso ai dati personali. Per inviare un messaggio vocale: podcast.lapaginagiuridica.it
https://odioh.wordpress.com/2020/11/21/claudio-borghi-come-far-entrare-il-recovery-fund-nella-legge-di-bilancio-e-perche-i-soldi-a-prestito-dellue-non-servono-diretta-21-novembre-2020/
https://odioh.wordpress.com/2020/11/02/alberto-bagnai-i-due-pesi-e-le-due-misure-dellue-diretta-bis-2-novembre-2020/
Prosegue con la conversazione con Beda Romano (Corrispondente per il Sole 24Ore da Bruxelles) il nuovo ciclo di podcast sulla presidenza tedesca del Consiglio dell'Unione europea (luglio - dicembre 2020).A cura di Francesco De Leo.Montaggio di Silvio Farina.
Prosegue con la conversazione con Nicoletta Pirozzi (responsabile delle relazioni istituzionali e responsabile del programma "Ue, politica e istituzioni" dello IAI) il nuovo ciclo di podcast sulla presidenza tedesca del Consiglio dell'Unione europea (luglio - dicembre 2020)A cura di Francesco De Leo.
Italienisches Ambiente in der deutschen Radiolandschaft. "Radio Colonia" sendet jeden Abend von Montag bis Freitag für Italienerinnen und Italiener in Deutschland und für Italienfans. Aktuelles aus Politik, Kultur und Gesellschaft. Wir widmen uns insbesondere der italienischen Community in Deutschland. Radio Colonia, la finestra italiana nel panorama radiofonico tedesco, va in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì per gli italiani in Germania e per tutti gli amanti del Belpaese. Al centro del programma anche l'attualità dal mondo politico, culturale e sociale tedesco, il tutto con un occhio di riguardo per la comunità italiana in Germania, per le sue storie e i suoi problemi.
Prosegue con la conversazione con Gian Enrico Rusconi (storico e politologo) il nuovo ciclo di podcast sulla presidenza tedesca del Consiglio dell'Unione europea (luglio - dicembre 2020)A cura di Francesco De Leo.
Ore cruciali sulla concessione ad Autostrade, con il premier che avverte: o arriva una proposta vantaggiosa per lo Stato oppure scatterà la revoca, pur consapevoli delle possibili 'insidie giuridiche'. La decisione in arrivo entro questo fine settimana, e la situazione è di tale importanza che dovrà essere condivisa da tutto il governo. Ieri la sentenza della Consulta: legittima l'esclusione di Aspi dalla ricostruzione del nuovo ponte di Genova. La ministra delle Infrastrutture De Micheli ha convocato Autostrade oggi. Turismo a picco A giugno nel mercato turistico alberghiero si registra un calo delle presenze dell'80,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. I flussi dall'estero sono ancora paralizzati (-93,2%) e anche il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme (-67,2%). Emerge dall'osservatorio di Federalberghi. "Proseguiamo la discussione con le autorità italiane" sulle concessioni ai balneari, "sia a livello tecnico che ad alto livello politico. La discussione è in corso proprio ora, perciò seguiamo da vicino la situazione per risolverla al più presto e affinché la legge italiana sia conforme al diritto dell'Ue". Così una portavoce della Commissione Ue ad una domanda sull'estensione delle concessioni per gli stabilimenti balneari fino al 2033. Mercato alto di gamma I vertici di Altagamma si sono confrontati ieri con i rappresentanti politici in Italia e in Europa sui temi relativi allo sviluppo del comparto. La Fondazione ha presentato un Position Paper contenente 10 raccomandazioni in vista del Consiglio europeo straordinario (17-18 luglio). Ospiti: Maurizio Caprino, Sole 24 Ore, Antonio Capacchione presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio, Matteo Lunelli, presidente Altagamma.
Il Pil 2020 in Italia scenderà a -11,2%, il peggior calo dell'Ue, per risalire al 6,1% nel 2021. Sono le nuove stime sulla crescita secondo la Commissione Ue. Il Pil della zona euro, invece, scenderà a -8,7% nel 2020, per risalire al 6,1% nel 2021. I dati peggiori sono, oltre l'Italia, quelli di Spagna (-10,9%) e Francia (-10,6%). Sempre oggi, l'indagine straordinaria sulle famiglie italiane condotta fra aprile e maggio dalla Banca d'Italia per raccogliere informazioni sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie durante la crisi per la pandemia, segnala che "oltre la metà della popolazione dichiara di aver subito una contrazione nel reddito familiare in seguito alle misure adottate per il contenimento dell'epidemia. L'impatto è stato particolarmente severo per i lavoratori indipendenti". Il dl semplificazioni salvo intese Semplificazione dei procedimenti amministrativi, eliminazione e velocizzazione di adempimenti burocratici, digitalizzazione della pubblica amministrazione, sostegno all'economia verde e all'attività di impresa. Questi gli obiettivi indicati dal Governo dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato salvo intese il Decreto Semplificazioni. I grandi nodi alla fine vengono sciolti, ma la discussione sulle opere da sbloccare sembra destinata a tenere ancora banco, anche perché l'elenco - che contiene 130 opere - non entra nel testo del decreto e ci sarà comunque tempo fino a fine anno per nominare i commissari. L'elenco è stato però inserito in "Italia veloce", il piano di investimenti per il rilancio dell'economia messo a punto dal Mit in affiancamento al dl semplificazioni. Ospiti: Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino, Roberto Calugi, direttore generale FIPE, Federazione Italiana pubblici esercizi, Barbara Casillo, direttore Confindustria Alberghi, Giorgio Santilli, Sole 24 Ore.
Prosegue con la conversazione con Tonia Mastrobuoni (corrispondente da Berlino per La Repubblica) il nuovo ciclo di podcast sulla presidenza tedesca del Consiglio dell'Unione europea (luglio - dicembre 2020)A cura di Francesco De Leo.
Una riflessione con Francesco Cancellato sulle ragioni della particolare generosita' che il resto dell'UE sta dimostrando verso l'Italia. Non fatevi distrarre dai primi 15 minuti dedicati ad argomentare che il vero maestro di pensiero di TUTTI i partiti italiani e', per strano che vi possa sembrare, Giulio Tremonti. Il succo viene dopo ... No, la ragione della generosita' europea NON e' la paura del default italiano che, come vuole la vulgata, "distruggerebbe le banche francesi e tedesche". Economicamente il default italiano distruggerebbe solo noi, ma un'Italia economicamente distrutta sarebbe facile preda dei molti avvoltoi, orsi e dragoni che si aggirano per il mondo e che gia' hanno costruito nel mondo politico italiano delle ottime teste di ponte.
L'Unione europea ha riaperto le frontiere esterne a quindici Paesi terzi. L'Italia ha dato il proprio parere positivo alla decisione che non ha vincoli giuridici essendo la competenza nazionale. Esclusi gli Usa, la Russia ed il Brasile per l'alto numero dei contagi ma anche Israele, Turchia, India e Israele. Ne parliamo con Pierluigi Lopalco, professore di Igiene, responsabile coordinamento epidemiologico Regione Puglia. Si apre oggi un semestre di presidenza europea tra i più importanti della storia recente dell'UE. A guidarlo sarà la Germania che avrà dunque il ruolo di guida e di coordinamento dei dossier più importanti a cominciare dal Recovery fund che divide i Paesi mediterranei ed i Paesi cosiddetti frugali del nord Europa. Ne parliamo Viktor Elbling, ambasciatore tedesco in Italia.
Con la conversazione con Angelo Bolaffi (Filosofo della politica e germanista) comincia un nuovo ciclo di podcast sulla presidenza tedesca del Consiglio dell'Unione europea (luglio - dicembre 2020)A cura di Francesco De Leo.
L'inadeguatezza delle "soluzioni" dell'UE • Con Pino Cabras (Deputato M5s), il prof. Alessandro Stanchi (Università di Torino e della Valle d'Aosta) e il team di FEF Academy: Matteo Bernabè, David Lisetti e Domenico Viola. Oltre a Recovery Fund e MES stasera abbiamo parlato anche di Decreto Rilancio e Superbonus
«La proposta franco-tedesca (500 miliardi a fondo perduto) rappresenta è un primo passo importante nella direzione auspicata dall'Italia». Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. " «Ma per superare la crisi e aiutare imprese e famiglie serve ampliare il Recovery Fund. Fiduciosi in una proposta ambiziosa da parte della Commissione Ue», ha aggiunto il premier. Il Fondo per la ripresa franco-tedesco «di 500 miliardi di euro fornirà una spesa a carico del bilancio per i settori e le regioni più colpite sulla base dei programmi di bilancio Ue e in linea con le priorità europee», si legge nella proposta dei due Paesi sul Recovery Fund, "Iniziativa francotedesca per la ripresa europea dalla crisi provocata dal coronavirus". Per finanziarlo, la Commissione Europea potrà «indebitarsi sui mercati per conto dell'Ue, nel pieno rispetto del trattato Ue, del quadro di bilancio e dei diritti dei Parlamenti nazionali».
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis è ospite questa settimana di Europa Europa. Nel corso di un'intervista realizzata a più microfoni con la rete europea EuranetPlus, il vice presidente esecutivo della Commissione europea parla delle ambizioni del Recovery Fund e risponde alle accuse della destra italiana sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), definito da Giorgia Meloni "una trappola per topi". Il politico lettone risponde alle domande di chi - membro dell'Ue - non è parte della zona euro e poi affronta il tema spinoso della ripartenza in chiave verde e digitale. Immaginando che alcune delle lezioni duramente apprese dall'Europa nel corso di questa prima fase della pandemia dovranno orientare le scelte future, Dombrovskis però avverte: Prima dobbiamo rispondere ai problemi e alle necessità dei cittadini europei in difficoltà. Nella seconda parte del programma è con noi il prof. Franco Bruni, Vice Presidente ISPI, Senior Professor presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi dove è stato ordinario di Teoria e politica monetaria internazionale. "C'è la volontà di affrontare la crisi con il massimo impegno possibile. La classe dirigente europea lo ha capito anche se ha reagito con inerzia e lentezza. Ora la speranza si rivolge al Recovery Fund, sperando che sia collegato ad un ambiziosa scelta politica sul bilancio europeo".
Una cesta, con mascherine gratuite accanto alle vetrine. Banchi di scuola distanziati. Smartworking prolungato. La Germania esce anche così – con gradualità – dal suo lockdown, dopo 6 settimane e 6mila morti. Riaprono chiese e musei, consentite anche piccole manifestazioni e ci si interroga sul calcio a porte chiuse. Anche a Berlino, il dibattito è acceso sui tempi e modi della fase2. Si registra qualche protesta e pure minacce ad un virologo. In tanti – come l'influente presidente della Camera, Wolfang Schaeuble – criticano poi la scelta della cancelliera Angela Merkel di anteporre a tutto la tutela della salute. Un sondaggio rivela che il 20% dei tedeschi teme infatti di perdere il lavoro. Tra le industrie più in crisi quella della movida berlinese. "Forse fino al 2021 non potremo organizzare nulla, ma noi siamo una delle anime della città", ci racconta il gestore di uno dei club, accusato di essere allarmista, quando – dopo che la mamma si era ammalata di coronavirus - sollecitava la chiusura dei locali. "La Germania non ha avuto l'immagine della morte e del dolore, come in Italia, per questo – riflette- l'emergenza è stata vissuta in modo diverso". Nel dibattito pubblico, ci si interroga anche sull'ipotesi di uno smartworking volontario e prolungato anche dopo l'emergenza, mentre – dopo la freddezza iniziale – anche nell' opinione pubblica è aumentata la predisposizione alla solidarietà finanziaria dell'Ue verso Paesi più colpiti, come l'Italia.
Mes, Sure e Bei operativi da giugno e ok al principio del Recovery Fund 'urgente', come aveva chiesto l'Italia, anche se con tutti i dettagli ancora da definire a cui lavorerà la Commissione nelle prossime settimane. Il vertice europeo dedicato alla crisi economica più profonda dal dopoguerra cerca di ritrovare almeno un'unità d'intenti che consenta di proseguire lo sforzo per definire una risposta all'altezza della situazione. Ci riesce, almeno in parte, accogliendo l'idea di creare uno strumento nuovo come il fondo per la ripresa. Ma ora parte la battaglia su come funzionerà, cioè se concederà prestiti o sovvenzioni a fondo perduto. - Ostacoli nel negoziato sulla Brexit "Il Regno Unito non si è voluto impegnare in modo sostanziale su punti importanti e precisi che sono previsti dalla dichiarazione politica. Lo deploro e mi inquieta". Lo denuncia il capo negoziatore Ue, Barnier secondo cui "Il Regno Unito non puo' rifiutare di estendere il periodo di transizione e allo stesso tempo rallentare la discussione in alcune aree", come per il 'level playing field'. Londra "deplora l'offerta dell'Ue sul commercio dei beni resti ben al di sotto di quanto concordato in trattati di libero scambio recenti con altri Paesi sovrani". - Conti pubblici italiani. Dopo quasi tre ore di riunione è arrivato dal Consiglio dei ministri il sì al Def. Approvata anche la relazione alle Camere per chiedere, in vista del decreto di aprile, l'autorizzazione allo scostamento di bilancio: fino a 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di Pil) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 % del Pil). Ospiti:Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore, Leonardo Maisano Sole 24 Ore Londra, Gianni Trovati Sole 24 Ore.
il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS UE) è una delle pietre angolari su cui si fonda la politica dell'UE per contrastare i cambiamenti climatici e uno strumento essenziale per ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra.A causa del coronavirus la domanda di elettricità europea è calata del 2-7% in una settimana. Occorrono misure urgenti per evitare il crollo del mercato del carbonio.
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Facciamo il punto sull'emergenza coronavirus in Italia. Il nostro Paese ha superato la Cina per numero di vittime per coronavirus. È quanto emerso dai dati diffusi dalla protezione civile giovedì 19 marzo, quando i casi totali registrati in Italia sono stati 41.035, con un aumento di 5.322 unità rispetto al giorno precedente. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preannunciato che i provvedimenti presi contro l'emergenza COVID-19 «sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza». «Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire,» ha precisato Conte in un'intervista al "Corriere della Sera". Passiamo alla situazione all'estero. A Wuhan, città cinese epicentro della pandemia del coronavirus, sono stati registrati per la prima volta zero contagi dopo mesi. Nella provincia cinese dell'Hubei, di cui è capitale Wuhan, è stata imposta dal 23 gennaio una quarantena ai circa 60 milioni di abitanti. Dal 10 febbraio le misure sono diventate più restrittive, con il divieto assoluto di uscire di casa. Il picco di contagi e di decessi è arrivato a fine febbraio e il calo della curva epidemica a inizio marzo. Il 19 marzo la Cina ha annunciato che non ci sono stati nuovi contagi: «Abbiamo visto l'alba dopo tanti giorni di duro sforzo», ha dichiarato Jiao Yahui, ispettore senior della National Health Commission. Nel frattempo aumentano i casi di coronavirus negli Stati Uniti. In California sono stati chiusi gli esercizi commerciali ritenuti non essenziali e sono stati vietati gli assembramenti. «Dobbiamo piegare la curva. L’isolamento a casa non è la mia scelta preferita ma ora è necessaria», ha detto il governatore californiano, Gavin Newsom. Chiudiamo con l'economia. La Banca Centrale Europea ha varato un nuovo quantitative easing di 750 miliardi di euro di titoli da acquistare per sconfiggere l'emergenza economica causata dal coronavirus. Secondo il premier Giuseppe Conte, però, questa misura non è sufficiente: «la strada da seguire è aprire le linee di credito del MES a tutti gli Stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia di Covid-19, a condizione che ogni membro risponda pienamente del modo in cui vengono spese le risorse», ha detto Conte in un'intervista al Financial Times. Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, ha avvertito che «se l'Ue lascia cadere l'Italia, non si riprenderà più». In un'intervista alla tv Lci, il ministro ha esortato gli Stati membri dell'Ue a «unirsi» per fronteggiare la crisi del nuovo coronavirus. « «Se sarà ‘ognun per sé’ - ha detto Le Maire -, se si abbandonano alcuni Stati, se ad esempio si dice all’Italia ‘cavatevela da soli’, l’Europa non si riprenderà».
Un mese di epidemia in Italia, l'Europa si accorge dell'emergenza con ritardo ed interviene tra misure economiche e sanitarie. A metà settimana l'appello alla chiusura delle frontiere esterne. A Europa Europa, in onda sabato alle 12.30, gli aggiornamenti presi dalle istituzioni europee sul fronte Covid-19 con un punto da Bruxelles di Beda Romano. Poi, Silvia Bernardi fa il punto con il dott. Alessandro Miani al lavoro sulla relazione tra inquinamento e diffusione dei virus. Infine, parliamo di fake-news al tempo della pandemia con Peter Stano, portavoce al Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), il servizio diplomatico dell'UE, istituito per rendere più coerente la politica estera dell'Unione.
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La presa di coscienza di Trump, l'offerta dell'Ue ai migranti in Grecia, l'inchiesta sull'estrema destra in Germania.
Con Gianni Silvestrini parliamo del libro Le trappole del clima. E come evitarle; Davide Sabbadin sulla strategia dell'UE sull'economia circolare; Giacomo Prennushi e le ultime novità di è nostra.
Le rivolte nelle carceri italiane, l'offerta dell'Ue alla Grecia, il calo delle emissioni di carbonio.
In questa puntata del podcast di iPhoneItalia parleremo di un po' di temi che percorrono l'attualità e che non mancano di farci discutere.Se il corona virus rischia di far slittare e comportare dei ritardi all'intero comparto tecnologico oggi ci occuperemo di Apple, Huawei e di Unione Europea.Apple sembra andare verso la strada dell'assenza di un connettore fisico, nell'estrema razionalizzazione degli spazi tipici dei design minimali dell'azienda. Dall'altra parte c'è Huawei che da un lato propone una soluzione affascinante e discutibile come il nuovo Huawei Mate Xs, un foldable che farà certamente discutere e dall'altro lato propone dei prodotti in cui ricerca e innovazione toccano lo zero assoluto. In tutto ciò, l'UE pensa di migliorare concorrenza e settore tecnologico occupandosi di connettori e di batterie.Sono davvero queste le priorità del comparto tecnologico? Noi crediamo di no...I temi affrontati in questa puntata:- Corona virus crea problemi e tante incertezze- Apple è a lavoro sui nuovi iPad: tra certezze e perplessità- Huawei: c'è ancora da fare prima di diventare grande davvero- UE: sono batterie e connettori le priorità da affrontare nel compito tecnologico?Link utili:- CANALE TELEGRAM OFFERTE! https://t.me/offertecafeConduttori:Giovanni Longo: www.twitter.com/giolongooClaudio Sardaro: www.twitter.com/clauoitaFeedback?Potete segnalarci temi da approfondire, dire la vostra o darci qualunque tipo di feedback su Twitter col consueto hashtag #iPhoneItaliaPodcast.Potete, inoltre, darci una valutazione su Apple Podcast e seguirci su Spreaker per aiutare più persone a scoprire il nostro podcast.I vostri consigli ed i vostri commenti sono preziosi per noi, sul serio.
"In Parlamento abbiamo una posizione sul bilancio dell'Ue che è molto unitaria. Di questo sono contento. Tutti i gruppi sono per un bilancio ambizioso, che dia crescita, che non lasci indietro nessuno, che non faccia chiudere alcuna impresa, rispetto al traguardo di diventare leader nella lotta ai cambiamenti climatici". Così il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, a margine di un convegno a Roma. Nei prossimi giorni si faranno però i conti tra quello cui ambisce il Parlamento e quando invece gli stati membri sono disposti a mettere sul piatto, in vista del decisivo Consiglio europeo del 20 febbraio. Tra gli ospiti di questa puntata di Europa Europa c'è anche Ryszard Iwon Terlecki, politico polacco ed esponente del partito di governo Diritto e Giustizia, e Maria Avdeeva, direttore all'International Security Studies nella città ucraina di Kharkiv. Con le parliamo dei 6 anni della guerra nel Donbass.
A quale nazione appartieni? A quella dove vivi, o a quella dove vivrai, se hai creduto in Cristo? E chi avrà la sovranità tra le leggi del mondo e la Legge di Cristo? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 28 min. Ieri per la mia famiglia è stato un giorno “particolare”.Non so ancora dirvi se sia stato un giorno buono oppure cattivo; il tempo lo dirà. Perché era un giorno speciale? Perché da ieri io sono ufficialmente sposato con una extracomunitaria! No, non vi preoccupate, non ho divorziato da Janet, ma è la nazione di Janet che ha divorziato dall'Europa. Sto parlando, ovviamente, di quello che va sotto il nome di “Brexit”. Dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 Il Regno Unito ufficialmente non fa più parte dell' Unione Europea. E c'è un gran fermento Oltremanica, grandi aspettative, grandi progetti di cambiare questo e quello; chi ha votato si aspetta di vedere presto tutte le promesse elettorali avverate! Non vi preoccupate, non voglio parlarvi di politica internazionale né di “sovranismo”... anzi, voglio PROPRIO parlarvi di sovranismo... della “parola” sovranismo”... Quanti la conoscono? Se la conoscete, da quanto tempo è che la conoscete? Sapete, avrei voluto anche stavolta farvi un bello studio sull'etimologia, da quali parole latine, greche o francesi provenga... ma non posso! Non posso perché è una parola “nuovissima”, che ha cominciato a circolare agli inizi del 2002 ma che è stata compresa nei vocabolari ufficiali (Treccani, Devoto, Zingarelli) solamente nel 2018! Vediamo la definizione che ne fa la massima autorità della lingua italiana ovvero il Vocabolario della Crusca: sovranismo: sost. m., Derivato da sovrano con il suffisso -ismo, Posizione politica che rivendica la sovranità nazionale dei singoli Stati, contrapponendosi alle ideologie globaliste e/o anche alla politica di concertazione degli organismi sovranazionali, con particolare riferimento all’Unione europea. So quello che pensi: “Si, va beh, Marco, ma che c'entra tutto questo con una predicazione in chiesa?” Sovranista per Cristo Sapete che vi dico? Che tutti i credenti dovrebbero essere dei “sovranisti” convinti! Che tutti i credenti dovrebbero invocare una sorta di Brexit, e aspettarsi di vedere le cose che cambino... Ancora peggio vero? A questo punto pensate davvero che il viaggio in Gran Bretagna mi abbia severamente nuociuto alla mia salute mentale, vero? E avreste ragione, se io volessi parlarvi di un determinato Stato di una nazione... Se io non vi volessi parlare della VERA nazione a cui tu, se sei credente in Cristo appartieni davvero. A quale nazione appartieni tu? “Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia,” (1Pietro 1:1) Pietro stava scrivendo a persone che non erano ebree, che non avevano mai visto Gerusalemme, ma che lui chiamava “forestieri” in greco “παρεπίδημος parepidēmos” “che non sono a casa”. Per un vero credente, dice Pietro, la vera patria non è quella dove vivi, dove sei nato... e neppure quella dove verrai sepolto. La tua vera patria è il cielo, nella presenza di Dio. Perciò, finché viviamo in questo mondo, siamo stranieri, forestieri. Paolo dirà in Filippesi: “Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore,” (Fil 3:20) Tutto questo che c'entra col diventare sovranista? Cosa voglio suggerivi, allora? Di diventare “disobbedienti” allo stato? Di rifiutare le autorità? Tutt'altro. Boris Johnson con la sua Brexit intende, a torto o a ragione, riportare la “sovranità” delle decisioni all'interno del suo Paese, non essere più soggetto a ciò che dicono o fanno tutti gli altri. Dove è la nostra patria? In Cielo, con Cristo! Ma a quali leggi stiamo obbedendo? A quelle dello stato e della società dive viviamo, oppure a quelle dello stato a cui apparteniamo? Abbiamo bisogno di una Cristexit nelle nostre vite, di ritornare al sovranismo di Dio Cristo la nostra Patria, Dio il nostro Sovrano! E cosa c'è di meglio per cambiare, dell'inizio di un nuovo anno? Così come Johnson ha dei piani (spero!) in mente per fare ciò che ha promesso quello che voglio proporti questa mattina è un piano che duri per tutto il 2020 e oltre, per vivere nella tua nazione ma come come forestieri dispersi nel Lazio per parafrasare le parole di Pietro. Attenzione a quello che ho detto: Boris Johnson ha un PIANO (spero!) per adempiere alla PROMESSE. Hai mai fatto una “promessa”? “Domani comincio la dieta!” “Da lunedì vado in palestra! “Questa è l'ultimo pacchetto di sigarette!” Ci sei riuscito, ci sei riuscita? Quanto è il tuo “record” di durata? Gran parte delle promesse e delle decisioni pur sapendo che sono buone per la nostra vita, inesorabilmente vengono disattese... da noi stessi! Sapete quale è il problema vero? Non c'è un piano per mantenere la promessa! Se cercate su internet troverete centinaia di piani per raggiungere gli obiettivi, tipo questo: --- PIANO PER RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI fissare obiettivi raggiungibili essere sfidanti dagli obiettivi avere un progetto scritto pensare “positivo” avere 3 settimane di disciplina avere indulgenza con se stessi comprendere le ragioni che impediscono il successo;identificare e ricordarsi i vantaggi del raggiungerli; non considerare gli insuccessi come sconfitte; avere un gruppo di supporto (anche on-line)--- E buono? Si... ma anche no! Perché anche no? Perché in questo piano io devo fare fare fare, obbedire alle leggi e alle regole di una società di cui sono cittadino... ma quando io non sono che un “forestiero” di quella società. C'è un piano più “semplice”? Qualcosa che riassuma tutte le dieci azioni in una sola? Paolo dice di si. Paolo scrive una lettera ad una chiesa quella di Corinto, che amava ma che aveva una massa enorme di problemi: erano salvati, ma si comportavano ancora come cittadini greci non come “forestieri” e “cittadini dei cieli” Con che piano sarà arrivato Paolo? Comportatevi così, memorizzate questi versetti leggete questi libri, venite ai miei seminari... Nulla di tutto questo: “Anch'io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunciarvi il messaggio di Dio con belle parole o grande sapienza, perché avevo deciso che vi avrei parlato soltanto di Gesù Cristo e della sua morte sulla croce.. ". (1 Corinzi 2:1-2 PV) Il piano era, semplicemente “Gesù è morto per te”. Perché solo Cristo? Perché Paolo vuole parlare ai Corinzi SOLO di Cristo? Perché anche lui è d'accordo con Boris Johnson! Mi spiego: Johnson ha detto (scusate se semplifico il concetto): “Non possiamo obbedire alle leggi UE e contemporaneamente fare quello che vogliamo noi. Noi vogliamo che le nostre regole, le nostre abitudini, le nostre leggi siano SOVRANE rispetto a quelle dell'UE. ' per questo ce ne andiamo.” E Paolo dice lo stesso: è inutile applicare le regole di cittadino di questo mondo e di questa società e le regole del tuo mondo (tu sei cittadino dei cieli).na delle due regole/leggi deve essere SOVRANA. Come credenti dovremmo fare una Cristexit nei nostri cuori, essere sovranisti per Cristo e per le sue leggi. Cosa significa questo? Bisogna smettere di obbedire alle leggi dello Stato? Vogliamo creare uno stato “teocratico”, tipo Iran dove il testo di legge è un testo sacro? Dove per capire chi ha la precedenza all'incrocio devo leggere un Salmo o un'epistola? Cerco che no! C'è un modo differente. Molti mi hanno detto: “ Ma Marco, Cristo è al primo posto della mia vita! Lui viene prima del mio lavoro, della mia famiglia, dei miei soldi!” Ed è questo il problema: stiamo obbedendo alle leggi di due stati differenti: alle leggi di Cristo e a quelle della famiglia, alle leggi di Cristo e a quelle del lavoro, alle leggi di Cristo e a quelle dell'economia. In pratica, obbediamo ad una nazione e all'altra. Quale è la ricetta di Paolo allora? “Non vengo a spiegarti per filo e per segno tutto, ma ti ricordo solo una cosa: Cristo è salito in croce per te”. Sempre ai Corinzi aveva detto: “Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio.” (1 Corinzi 1:18) Dice insomma :”Non vi preoccupate se vi prenderanno per matti, è normale. Ma per noi che apparteniamo alla nazione di Cristo, quella è pura potenza, lì trovo la forza per obbedire alle due leggi assieme! ” Dobbiamo essere “sovranisti” per questa legge, deve regnare non sopra, ma DENTRO tutte le altre; debbo obbedire alla legge di Cristo DENTRO la mia famiglia, debbo obbedire alla legge di cristo DENTRO il mio lavoro, debbo obbedire alla legge di Cristo DENTRO l'economia, perché lui è morto in croce per me. Dove trovo l'energia? E' facile tutto questo? Mi viene naturale? E' senza sforzo? Assolutamente no! Applicare la legge di Cristo all'interno della mia vita quotidiana richiede sforzo, richiede potenza... Dove la trovo io, che già sto messo male di mio in quanto ad energia? Paolo parla di “potenza di Dio” nella croce. Che significa tutto questo? Che devo riempire la casa di crocefissi, mettermene uno al collo quasi fosse un “accumulatore” di potenza”? Certamente no! Anche se potente, non è il “simbolo croce” a dare potenza, ma l'effetto che quel simbolo ha provocato nella storia dell'umanità. Gesù, dopo essere stato crocifisso e risorto ha detto: “Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi”(Atti 1:8) E Paolo ha aggiunto: “Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen. (Efesini 3:20-21) L'energia per la mia Cristexit, per obbedire alla legge di Cristo DENTRO le leggi della società dove vivo è a disposizione H24. Tu puoi dirmi “Ok Marco, ma mica è facile fare quello che mi chiedi! Io non so da dove cominciare per mettere la legge di Cristo nella mia vita quotidiana!”. C'è un unico sistema: “La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.” (Colossesi 3:16-17) Leggi la Parola, parla con altri credenti, chiedi consigli,e pensa che tutto quello che fa lo stai facendo per Cristo. Alla luce di questa potenza, voglio mostrarti come inserire DENTRO le leggi della società dove vivi la legge di Cristo: Clicca sull'immagine per caricare il file PDF Ricorda, vivi in questo mondo, ma non sei di questo mondo, se credi in Gesù! Sii sovranista per lui, fallo regnare nella tua vita, obbedisci alle sue leggi dentro le leggi del mondo. E ricorda; Cristo è morto per te! Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Russia e Turchia hanno preso in mano le sorti del Medio Oriente. Ma non è solo colpa dell'Ue. Tra il sostegno ai gilet gialli, il tifo per Maduro e la Via della Seta le follie grilline hanno screditato l'Italia.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5920LA TURCHIA SCHEDA I NEMICI EUROPEI DELL'ISLAM... CON I SOLDI DELL'UE di Souad SbaiNei confronti della Turchia di Erdogan, l'Unione Europea fa da un lato la voce grossa, indignata per la repressione degli oppositori e della libertà di stampa o per l'invasione anti-curda in Siria; dall'altro, continua invece a cedere su tutti i fronti, avallandone persino le strategie di assalto culturale, oggi principalmente incentrate sull'utilizzo manipolatorio della cosiddetta "islamofobia".Prodotto dei pensatori fondamentalisti contemporanei appartenenti ai Fratelli Musulmani, il concetto d'"islamofobia" viene utilizzato come clava per colpire chiunque in Europa, e in generale nel mondo occidentale, osi esprimersi in maniera critica nei confronti della componente di religione e cultura islamica.Anche le critiche espresse in maniera civile e razionale - che invocano il rispetto dei diritti umani e delle donne, della libertà religiosa e di espressione - vengono equiparate a forme di razzismo, intolleranza e xenofobia, malgrado l'oggettiva refrettarietà di ambienti come quelli influenzati dai Fratelli Musulmani ad accettare valori, principi, usi e costumi dei paesi europei.UNA TRAPPOLA PER GLI INGENUI OCCIDENTALIUna trappola, insomma, rivolta agli ingenui occidentali, soprattutto se progressisti e di sinistra, in cui anche Bruxelles è caduta in pieno, come dimostra il finanziamento da parte dell'UE del "Rapporto 2018 sull'islamofobia europea", elaborato dalla "Fondazione per la ricerca politica, economica e sociale" (SETA), pensatoio di punta del partito fondamentalista AKP di Erdogan.Quest'ultimo, che dei Fratelli Musulmani si considera il leader politico mondiale, si è molto prodigato per diffondere l'applicazione distorta del concetto d"islamofobia" tra gli accademici e gli addetti ai lavori in tutto il continente europeo, promuovendo la collaborazione con centri di studio turchi di matrice islamista. Il Rapporto, pubblicato annualmente da SETA, è il frutto di tale collaborazione, e coinvolge "esperti" provenienti da ognuno dei 28 stati membri dell'UE, più un numero di paesi partner nei Balcani e nel Caucaso.La scheda sull'Italia, elaborata da due sociologi "impegnati" presso le università di Ferrara e Torino, è un esempio perfetto della convergenza tra l'agenda dei Fratelli Musulmani e l'agenda progressista. Se la prima si serve del concetto d'"islamofobia" per farsi largo nel tessuto sociale, culturale, religioso e politico italiano (dinamica in atto ovunque in Europa), la seconda vede con favore e promuove l'avanzare e il sovrapporsi di tutto ciò che è "altro" rispetto alla cultura, all'identità e alle tradizioni connaturate al paese e alla sua storia, in nome della "diversità" e del "multiculturalismo", da applicare naturalmente solo in Italia (e in Europa), non certo in Turchia.I due sociologi, rispettando rigorosamente gli schemi che presiedono all'uso strumentale dell'"islamofobia", non operano la distinzione tra le discriminazioni in cui i musulmani incorrono in Italia (un fenomeno senza dubbio da combattere e prevenire con nuove politiche in ambito culturale ed educativo), dalle critiche legittime che andrebbero considerate con spirito costruttivo, al pari di quelle che possono ricevere gli atei, gli agnostici e i fedeli di qualunque altra religione.Di conseguenza, partiti come Fratelli d'Italia, nonché organi di stampa come Il Giornale, La Verità e Libero, sono stati categorizzati come di "estrema destra", mentre il PD e persino l'ANPI come bastioni della lotta al razzismo e, appunto, all'islamofobia.UN MODO PER COLPIRE INTELLETTUALI, SCRITTORI E PERSONALITÀ PUBBLICHEI due sociologi concludono la loro disamina stilando una serie di raccomandazioni, tra cui quella di "creare un sistema [...] efficiente di raccolta dei dati degli eventi [di natura] islamofobica, razzistica e discriminatoria", nel quale molto probabilmente schedare come esponente di "estrema destra" chiunque abbia un'opinione "non allineata": un modo per colpire intellettuali, scrittori e personalità pubbliche, laiche e moderate, come accaduto e continua ad accadere in diversi paesi del mondo arabo e musulmano, Turchia inclusa. Risale allo scorso luglio, ad esempio, la pubblicazione, da parte sempre del "think tank" SETA, di una lunga lista di proscrizione con i nomi, i profili biografici e i volti di oltre 200 giornalisti, sia turchi che stranieri, basati in Turchia e sgraditi al regime di Erdogan.Come se non bastasse, i due sociologi delle università di Ferrara e Torino propongono di "rafforzare la rete anti-discriminazione tra Ong, associazioni, sindacati e partiti di sinistra, soprattutto a livello locale, dove è possibile promuovere più efficacemente uguaglianza e giustizia". Si tratta di un piano d'azione vero e proprio, che in Italia è già in corso di realizzazione come nel resto d'Europa.A sostegno della diffusione del fondamentalismo dei Fratelli Musulmani nel continente, il Sultano sta sfruttando abilmente come "cavallo di Troia" i portatori insani del pensiero unico dominante di una certa sinistra, che continua a ispirare l'operato suicida dell'Unione Europea. Se queste sono le conseguenze della collaborazione con gli accademici italiani promossa dalla Turchia di Erdogan, quali saranno allora i frutti dell'Accordo di cooperazione in ambito culturale e scientifico che il Senato si appresta a ratificare con il Qatar, che dei Fratelli Musulmani è il principale sponsor e sostenitore?Nota di BastaBugie: per leggere il precedente articolo sul "Rapporto sull'islamofobia in Europa" dove si sottolineava che anche BastaBugie è stato inserito tra i ''cattivi''http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5899L'ISLAMOFOBIA È UN CAVALLO DI TROIARiccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Da Durban a oggi, l'islamofobia è un cavallo di Troia" spiega che il termine islamofobia appare per la prima volta nel 2001 in un documento ONU firmato dai leader di quasi 200 paesi nel mondo. È un pretesto per chiudere la bocca a chi cerca di risvegliare un Occidente in declino.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana L'8 novembre 2019:Nel pensiero comune, gli allarmi sull'islamofobia nascono dopo gli attentati terroristici negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001, quando le minoranze islamiche nei paesi occidentali hanno cominciato ad essere viste con diffidenza se non aperta ostilità.Niente di più errato. Il termine islamofobia ha una genesi precedente, sin dagli anni '90 del XX secolo, e accompagna la rinascita islamica che si impone come fenomeno globale e che supera le divisioni e le differenze interne alla comunità musulmana. Ma soprattutto si impone alla comunità internazionale in occasione della Conferenza internazionale dell'ONU sul razzismo, svoltasi a Durban (Sudafrica) dal 31 agosto all'8 settembre 2001, pochissimi giorni prima dell'attentato alle Torri Gemelle.Per la prima volta a una Conferenza dell'ONU è stato possibile assistere a questa sfida aperta dei paesi islamici contro l'Occidente. Argomento principale si rivelò il Medio Oriente, per il quale il blocco dei paesi islamici chiedeva con forza la condanna di Israele e di equiparare il sionismo al razzismo. Fu una battaglia durissima, al punto che le delegazioni degli Stati Uniti e di Israele abbandonarono la Conferenza. L'Unione Europea decise invece di restare, sperando - invano - in un compromesso dell'ultimo minuto. I paesi islamici andarono avanti compatti fino alla fine, una situazione sorprendente e inedita per chi - come il sottoscritto - era presente e aveva esperienza delle Conferenze ONU.Due i motivi: primo, malgrado le grandi divisioni interne al mondo musulmano, sia politiche sia religiose, nell'occasione i paesi islamici fecero blocco, unendosi nella comune sfida all'Occidente: si percepiva in questi paesi, un senso di grande sicurezza e di consapevolezza della propria forza, ben decisi a usarla.Secondo, la determinazione ad andare avanti con la loro agenda senza scendere ad alcun compromesso, la ricerca del quale era invece prassi in tutte le Conferenze internazionali dell'ONU. Il mondo islamico, dunque, riuscì a Durban a dettare la propria legge in barba alle consuetudini internazionali. Potendo contare anche sulla debolezza dei paesi occidentali, Unione Europea in testa.È in questo contesto di prova di forza che il termine islamofobia entra nella Dichiarazione finale di Durban, prima volta che compare in un documento dell'ONU, firmato da quasi duecento paesi. Appare in due paragrafi della Dichiarazione finale: al no. 61, che recita: «Riconosciamo con profondo rincrescimento l'aumento dell'Antisemitismo e dell'islamofobia in varie parti del mondo». E al n° 150 che richiama gli Stati a «opporsi a ogni forma di razzismo, e a contrastare «l'antisemitismo, l'anti-arabismo e l'islamofobia a livello mondiale». Un vero e proprio assurdo storico, se si considera che eventuali episodi di discriminazione contro musulmani erano minimi e comunque condannati dalla stessa società occidentale. E comunque è un nulla in confronto alla sistematica discriminazione e persecuzione sofferta dai non musulmani, cristiani in primis, nei paesi islamici.Anche l'attentato alle Torri Gemelle, avvenuto appena tre giorni dopo la conclusione della Conferenza di Durban, va situato in questo contesto di "rinascita islamica". Questo non vuol dire che tutti i paesi islamici vadano ritenuti responsabili del terrorismo, ma è giusto osservare che il fenomeno terrorista ha anche un brodo di coltura che lo rende più forte. Così dopo l'11 settembre l'accusa di islamofobia viene sistematicamente usata per tappare la bocca a chiunque ponga anche solo qualche riflessione critica sul mondo islamico.Fino ad arrivare al Rapporto sull'Islamofobia in Europa pagato dall'Unione Europea, di cui si parla in questi giorni, altro segnale inequivocabile che l'Europa politica ha scelto il suicidio.
LEGGI "Spinoza & Popcorn": https://amzn.to/2QeerDW 30 novembre in Sardegna, BIGLIETTI: http://bit.ly/duferquartu Oggi parliamo della condanna dell'UE all'ergastolo ostativo, ovvero il cosiddetto "Fine Pena Mai": dov'è che la società pone il limite tra il perdonabile e l'imperdonabile? Proviamo a guardare le ragioni dell'una e dell'altra parte.La notizia sul Corriere: https://www.corriere.it/video-articoli/2019/10/29/ergastolo-ostativo-corte-ha-deciso-mafioso-non-si-puo-negare-la-speranza/78f03a4a-fa6d-11e9-88c1-96c4008e4167.shtml?refresh_ce-cp Prossimi eventi: https://riccardodalferro.com/eventi/ Sostieni il progetto: https://www.patreon.com/rickdufer Newsletter: http://eepurl.com/c-LKfz Elogio dell'idiozia: https://amzn.to/2J9WwKZ (versione ebook: https://amzn.to/2xSsoOD) Youtube: http://bit.ly/rickdufer Instagram: https://www.instagram.com/rickdufer/ Facebook: https://www.facebook.com/rickdalferro/ Il meglio di Daily Cogito (per nuovi ascoltatori): http://bit.ly/bestofDC Daily Cogito: ogni mattina alle 7. L'unica dipendenza che ti rende indipendente. Daily Cogito è ascoltabile e scaricabile dalle seguenti fonti:Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/dailycogitoSpotify: http://bit.ly/DailySpoty iTunes: http://bit.ly/dailytunesLa sigla è opera di Dino Bastiani (musica): http://bit.ly/dinobastiani Francesca Consalvi (voce): http://bit.ly/fconsalvi
La risposta dell'Ue alla manovra italiana, la testimonianza di Gordon Sondland nel caso sull'Impeachment, l'arresto del presunto mandante dell'omicidio di Daphne Caruana Galizia.
I commenti sul risultato in Umbria, la vittoria dell'opposizione in Argentina, l'ok dell'Ue al rinvio della Brexit.
Europa vicina, Europa lontana. Europa quanto ci costi.. O forse no? A PlaYOUrope raccontiamo come funziona l’Europa e cosa fa per i suoi cittadini.. in meno di 15 minuti.Oggi parleremo della ricerca promossa dalla Commissione su “La geografia del malcontento europeo”. Nell'ultimo decennio, i partiti politici contrari all'integrazione dell'UE hanno quasi raddoppiato i loro voti. Per comprendere questo sviluppo ci concentreremo su questa indagine che mappa il voto contro l'integrazione dell'UE nelle ultime elezioni nazionali in oltre 63000 distretti elettorali in ciascuno dei 28 Stati membri dell'UE. Mettetevi comodi perché vi daremo una panoramica completa del voto anti-UE in tutta l'Unione Europea con una suddivisione geografica dettagliata distinguendo tre diversi livelli di opposizione dell'UE: fortemente opposti, opposti e in blandamente opposti. I risultati dell'analisi indicano che il voto anti-UE è principalmente guidato da una combinazione di declino economico e industriale a lungo termine, bassi livelli di istruzione e mancanza di opportunità di lavoro locali. Una volta presi in considerazione questi fattori, è più probabile che i posti privilegiati votino per i partiti anti-UE rispetto a quelli che stanno peggio, a differenza delle spiegazioni che collegano il voto anti-stabilimento con i poveri che vivono in luoghi poveri.
I singoli Paesi potranno costringere Facebook a eliminare contenuti illeciti come gli 'hate speech', i discorsi di odio, sia all'interno dell'Ue sia in tutto il mondo.
Nella quarta puntata della seconda stagione di "Caffè Digitale" discutiamo sul minisummit di Malta del 23 settembre che si è concluso nel migliore dei modi. E' stato raggiunto un accordo fra Italia, Germania, Finlandia e Francia da portare nel mese di ottobre presso il Consiglio "Giustizia e affari interni" al fine di estenderlo agli altri stati membri dell'UE. Il "Patto di Malta", come è stato denominato da numerosi giornalisti, ruota intorno a quattro punti che prevedono la rotazione volontaria dei porti, destinazione dei migranti attraverso il meccanismo di redistribuzione per quote e tempo massimo di trasferimento pari a quattro settimane. Questo accordo raggiunto in territorio maltese avrà efficacia? E chi resta fuori? Supportami acquistando un prodotto su Amazon : https://amzn.to/2HDR5ky #pattodimalta #migranti #immigrazione #caffèdigitale
PREORDINA "Spinoza & Popcorn": https://amzn.to/2QeerDW L'Unione Europea ha deciso di accostare il nazismo al comunismo, e mentre tutti si strappano le vesti io vorrei dirvi perché, onestamente, sono d'accordo con questa decisione. Però, prima di incazzarvi, ascoltate bene! Il documento dell'UE: http://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2019-0021_IT.html Sostieni il progetto: https://www.patreon.com/rickdufer Newsletter: http://eepurl.com/c-LKfz Prossimi eventi: https://riccardodalferro.com/eventi/ Elogio dell'idiozia: https://amzn.to/2J9WwKZ (versione ebook: https://amzn.to/2xSsoOD) Youtube: http://bit.ly/rickdufer Instagram: https://www.instagram.com/rickdufer/ Facebook: https://www.facebook.com/rickdalferro/ Il meglio di Daily Cogito (per nuovi ascoltatori): http://bit.ly/bestofDC Daily Cogito: ogni mattina alle 7. L'unica dipendenza che ti rende indipendente. Daily Cogito è ascoltabile e scaricabile dalle seguenti fonti:Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/dailycogitoSpotify: http://bit.ly/DailySpoty iTunes: http://bit.ly/dailytunesLa sigla è opera di Dino Bastiani (musica): http://bit.ly/dinobastiani Francesca Consalvi (voce): http://bit.ly/fconsalvi
Le ultime mosse della BCE di Draghi, il raid contro le opposizioni in Russia, il documento dell'Ue sul Regno Unito.
Il GDPR è entrato in funzione da un po' più di un anno e si iniziano a trarre delle considerazioni.Innanzitutto, dopo un anno non è che le aziende siano molto impegnate nell'implementarlo. Ricordiamo che il GDPR è una pratica, un modo di operare che prevede un percorso di adeguamento.Dopo una partenza sprint, molte aziende si sono sedute.Ma a Bruxelles molte aziende iniziano a bussare alle porte dei politici perché vorrebbero un regolamento meno stringente. Quando ho sentito questa affermazione ho immediatamente pensato alle solite imprese che vogliono fare le furbe, fornire meno informazioni su cosa fanno realmente con i dati che raccolgono dai consumatori.In realtà, c'è di più.Il GDPR prevede che ogni operazione sui dati debba essere spiegata ai consumatori, secondo una logica che è perfettamente condivisibile.Ma in ottica di intelligenza artificiale e machine learning, quindi di una possibilità di rielaborare i dati in maniera del tutto nuova, non sempre è spiegabile all'utente, con precisione, che cosa si fa con quei dati che le aziende hanno raccolto.In pratica, le future rielaborazioni potrebbero essere del tutto non intelleggibili in maniera tradizionale e, di fatto, non si potrebbero fare.Seguendo questo ragionamento, il GDPR starebbe bloccando lo sviluppo delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, ponendo, di fatto, l'Europa su un gradino di innovazione più basso rispetto al resto del mondo in cui il GDPR non è in funzione.Un fatto decisamente curioso e inaspettato, ma che pone nuovi interrogativi che, al momento della discussione del regolamento europeo, non erano nemmeno lontanamente immaginabili.Ci sarebbe un altro elemento su cui discutere: il lancio del GDPR ha coinciso anche con un forte calo dei finanziamenti di venture capital per le società tecnologiche dell'UE, che hanno generato in media il 33% in meno per accordo rispetto ai 12 mesi precedenti. Un dato da discutere, certamente.Così come si deve discutere su di un recente sondaggio condotto da Bitkom, l'associazione tedesca per il commercio digitale, il 74% degli intervistati ha dichiarato che i requisiti di protezione dei dati rappresentano il principale ostacolo allo sviluppo di nuove tecnologie, rispetto al 45% del 2017.C'è da riflettere su questo GDPR.Leggi il mio ultimo libro al link: http://bit.ly/digilosofiaLeggi l'articolo al link: http://www.businesscommunity.it/m/20190710/leisure/e-se-il-gdpr-fosse-un-deterrente-per-l-intelligenza-artificiale-punto-e-a-capo-gigibeltrame.php
Il premier Giuseppe Conte ha lanciato l'allarme sulla Libia: "Il rischio di crisi umanitaria è concreto," ha detto giovedì nella sua informativa al Senato sulla situazione nel Paese africano, per la quale ha espresso "forte preoccupazione". "Per quanto riguarda le possibili conseguenze sui flussi migratori verso l'Italia o altro territorio dell'Ue, al momento - al di là delle cifre circolate nei giorni scorsi, anche a fini propagandistici - dalle informazioni in nostro possesso non emerge allo stato un quadro di imminente pericolo," ha assicurato. "Non ci sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare scorciatoie militari ed in ultima analisi il rischio di una nuova guerra civile in Libia", ha affermato Conte, aggiungendo che "ad oggi gli scontri hanno spinto circa 18.000 persone ad abbandonare le proprie abitazioni e gli sfollati interni sarebbero ancora in rapido aumento". "La situazione di caos e violenza accresce fortemente anche il rischio di una recrudescenza del fenomeno terroristico, del resto ancora ben presente in Libia," ha aggiunto il presidente del Consiglio.
L'assistenza sanitaria quando si è all’estero è fonte di grande preoccupazione per i cittadini dell'UE. La Commissione ha avviato una tavola rotonda con le associazioni e i professionisti sanitari, per discutere e riflettere sul contributo che la politica di coesione offre al settore della salute e sull’importanza di pianificare in maniera integrata i futuri investimenti nel settore per il prossimo settennio 2021-2027 per un’Europa che protegga i suoi cittadini.In questa puntata analizzeremo la case history della Communauté de Travail des Pyrénées, una realtà transfrontaliera nei Pirenei che fornisce assistenza sanitaria in caso di emergenza.In questa puntata: 1. WikiEurope: gli investimenti della politica di coesione nel settore sanitario2. intervista a: Jean-Louis Valls della Communauté de Travail des Pyrénées.
"C’è chi ha scambiato noi - che facciamo meme - con la pagina ufficiale della Commissione europea”Una parte l’avete già ascoltata nella puntata #01 (“il Re è Nudo”), ma Fiorella ha chiacchierato a lungo con e Nicolò Carboni, ideatore della pagina Facebook Gli Eurocrati, che fa satira sull'Europa e i suoi protagonisti, mostrando attraverso il sarcasmo alcune delle rigidità e delle storture dell'Ue. Qui vi presentiamo la versione integrale dell'intervista.Quello che sentirete è un po' del “dietro le quinte”, del laboratorio di idee poi strutturato nel discorso sui memi e sull’identità europea che potete sentire nella puntata #01. Nel corso dell'intervista, Nicolò ci parla ci come sono nati gli Eurocrati e dell'idea che si è fatto della satira via internet dopo cinque anni di gestione della pagina. Ci ha poi dato la sua opinione sull'identità europea e l'ascesa dei partiti populisti, commentando: “I partiti populisti sono il sintomo, non la causa. Negli ultimi anni, dopo la crisi, si è tentato di fare l’Europa senza occuparsi di due temi fondamentali, l’interesse nazionale e la sovranità - che i populisti hanno ritirato fuori distorcendoli”. Buon ascolto!
Avete mai fatto caso a quanti siano gli spazi urbani abbandonati e dismessi nelle vostre città? La politica di coesione dell'UE investe anche nella valorizzazione degli spazi urbani, del riuso e recupero di spazi civici. L'obiettivo è non solo recuperare ma anche rivitalizzare le aree dismesse, riutilizzando il più possibile edifici già esistenti, a cui assegnare però nuove funzioni nel tessuto sociale. Per fare qualche esempio, il FESR consente di demolire edifici fatiscenti e/o pericolanti o di bonificare terreni, creare orti urbani, mercati per la vendita di prodotti a km 0, parchi-piazze o ancora abitazioni per categorie in difficoltà . Nella puntata di oggi vi racconteremo due storie meravigliose, vi porteremo alla riscoperta di alcuni spazi caduti in disuso e poi grazie agli interventi FESR riportati alla luce.In questa puntata: 1. Biblioteca S.Matteo degli Armeni, intervista a Gabriele De Veris, Biblioteche Comunali di Perugia;2. Biblioteca S.Matteo degli Armeni, intervista a Paolo Martani, Comune di Perugia;3. Nuovo mercato coperto di Terni, intervista a Paolo Giorgini, Comune di Terni.
Puntata del 29 Settembre 2018.La manovra per il reddito di cittadinanza e i timori dell'alta finanza e dell'UE, la crisi della 'vecchia' Sinistra in Italia, il decreto sicurezza e le conseguenze per gli stranieri, USA l'accusa a Kavanaugh (scelto da Trump) un tempismo sospetto in viste delle elezioni di Midterm
Puntata del 29 Settembre 2018.La manovra per il reddito di cittadinanza e i timori dell'alta finanza e dell'UE, la crisi della 'vecchia' Sinistra in Italia, il decreto sicurezza e le conseguenze per gli stranieri, USA l'accusa a Kavanaugh (scelto da Trump) un tempismo sospetto in viste delle elezioni di Midterm
Le notizie e il marketing si concentrano su alcuni argomenti, è chiaramente impossibile parlare di tutto e indignarsi o lottare per tutte le cause. Con la decisione dell'UE di bandire la plastica monouso abbiamo sentito molto parlare di rivoluzioni pronte a correre in soccorso all'ambiente, oramai a serio rischio. La cultura e l'informazione, però, spesso fornisce informazioni con le quali è facile gridare allo scandalo o che fanno indignare i più con molta semplicità, ma è sempre tutto molto relativo. Potrebbe diventare necessario avere una ricetta medica per una cannuccia in plastica? E cosa ne sappiamo delle puzzette delle mucche che contribuiscono ad aumentare i gas serra?
USA fuori dal Consiglio ONU sui Diritti Umani "Gli Stati Uniti si ritireranno ufficialmente dal Consiglio ONU sui Diritti Umani, un'organizzazione ipocrita ed auto-referenziale che deride i diritti umani". Questo l'annuncio dell'Ambasciatrisce USA all’ONU, Nikki Haley, affiancata dal Segretario di Stato Mike Pompeo. L'alto commissario per i Diritti Umani, Zeid Ra'ad al-Hussein, aveva criticato gli USA per separare forzatamente dalla famiglia i figli dei migranti clandestini presso il confine con il Messico, trattenuti in centri detentivi. Tuttavia il ritiro dal Consiglio ha poco a che fare con questo. La motivazione principe e' "il cronico pregiudizio contro Israele" afferma Haley. "Il Consiglio ha passato piu' risoluzioni contro Israele che contro tutto il resto del mondo”, rincara la dose Pompeo. Immediata la reazione del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ringrazia Washington per la "coraggiosa decisione di lasciare un organismo prevenuto e ostile contro Israele e che ha tradito la missione di proteggere i diritti umani". Un'accusa bipartisan quella contro il Consiglio ONU, poiche' espressa anche da Hillary Clinton nel 2011, quando parlo' di "pregiudizio strutturale contro Israele". E una somiglianza straordinaria. Infatti, anche Israele detiene, nelle sue carceri, minori palestinesi, che separa dai familiari e li interroga senza la presenza di alcun legale. Haley inoltre critica la presenza nel Consiglio di stati come la Cina, Cuba, Venezuela e Congo, appena aggiuntosi, come "regolari violatori dei diritti umani". Secca la risposta da Mosca: "Gli Stati uniti intendono trasformare il Consiglio in un meccanismo compiacente che promuova i suoi interessi e punisca chi e' in disaccordo" ma continua la missione russa all’ONU, "il Consiglio e' una piattaforma chiave a livello internazionale in fatto di Diritti Umani, disegnata per fare gli interessi di tutti gli stati membri, non quelli di un paese o di un gruppo di paesi".America, la guardia dell’arsenale nucleare di Israele https://www.newyorker.com/news/news-desk/how-trump-and-three-other-us-presidents-protected-israels-worst-kept-secret-its-nuclear-arsenalUn'inchiesta del quotidiano The New Yorker rivela l’impegno degli Stati Uniti a proteggere l'arsenale nucleare israeliano. Arsenale stimato in centinaia di atomiche. Donald Trump, si legge, sarebbe il quarto presidente degli Stati Uniti a firmare una lettera segreta in cui si impegna a non fare pressioni su Israele affinché elimini il suo arsenale nucleare. In cambio, Tel Aviv si assume la responsabilità di non testare o minacciare di usare l'arsenale nucleare. Dai tempi dell’amministrazione Nixon, l’accordo sarebbe già esistito, ma in forma esclusivamente verbale. Fu poi trasformato in accordo scritto, seppur segreto, per la prima volta da Bill Clinton e quindi rinnovato da George W. Bush, da Barack Obama e infine da Donald Trump. Israele non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Dove porterà la guerra commerciale tra USA e Cina? La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina entra ancora più nel vivo, con l'ultimo botta e risposta tra Washington e Pechino. Trump minaccia dazi del 10% su prodotti cinesi per un valore di 200 miliardi di dollari, destinati a salire a 400 in caso di rivalse da Pechino. La controparte cinese non si fa attendere, con l'annuncio di tariffe capaci di colpire merce Usa per 50 miliardi di dollari. Il motivo lo si vede nelle cifre. Il saldo commerciale USA è pesantemente negativo. Troppe importazioni e poche esportazioni. Di questo sbilanciamento complessivo la fetta di gran lunga più grande è quella dell'esportazione cinese verso gli USA: 375 miliardi di dollari. La Cina esporta negli Stati Uniti un terzo in più di quanto non importi dagli Stati Uniti. Ma il “ bilancio" lo si vede meglio leggendo l'elenco delle merci americane, che Pechino ha "sanzionato" in risposta ai dazi impostigli da Washington. Un elenco davvero curioso, dove in grande maggioranza appaiono merci come carne di maiale, fagioli e legumi, frutta, vino, motociclette, automobili. Francamente sbalorditivo che un paese che viene considerato, ed è, una massima potenza mondiale, esporti prevalentemente merci agricole e a basso, o bassissimo, contenuto tecnologico. Viceversa l'elenco americano delle merci cinesi da sottoporre ai nuovi dazi è costituito prevalentemente di prodotti ad alto contenuto tecnologico. Emerge quindi con maggiore chiarezza il significato strategico della mossa di Donald Trump: ostacolare in ogni modo la realizzazione del progetto di Xi Jinping, quello del "Made in China 2015", che, in termini politici, si traduce come "conquista del primo posto mondiale nei principali settori tecnologici più moderni”. Il mondo intero si trova all'inizio di una situazione inedita in cui i due giganti hanno capacità d'investimento più o meno identiche, mentre la Cina è già in vantaggio quanto a capacità concorrenziale sul mercato internazionale. Per giunta la nuova "Via della Seta", avviata da Pechino, avvolge nelle sue aspettative l'intero continente eurasiatico, cioè qualcosa come quattro miliardi di individui, annunciando alla Cina nuovi e giganteschi vantaggi commerciali. Asse Merkel-Conte-Macron per un accordo europeo su migrazione"Accoglieremo le valutazioni dell'Italia sulla migrazione, che concepiamo come sfida comune. Siamo per una risposta europea. Vogliamo evitare che l'Europa si divida”. Parola di Angela Merkel, pronunciatasi a fianco di Emmanuel Macron in una conferenza stampa congiunta, ieri martedi 19 giugno a Meseberg, Germania, subito dopo aver incontrato il premier italiano, Giuseppe Conte, nella sua prima visita ufficiale in suolo tedesco. "I confini italiani sono confini europei" ha sottolineato il premier italiano, ribadendo una divisione di responsabilita' fra gli stati dell'Unione. Merkel e Conte sono d'accordo nel rinforzare la Frontex, polizia europea di frontiera e sul lavorare alle richieste di asilo direttamente dal paese di provenienza, in Africa come nel Medio Oriente. "Gli scafisti e i trafficanti di uomini non possono decidere chi arriva in Europa" ha continuato la cancelliera tedesca che, a sorpresa, si schiera con il suo Ministro degli interni Horst Seehofer, leader della bavarese CSU, evitando cosi' la crisi di governo: "Concordiamo sul fatto che i migranti registrati in un paese e che poi vanno in un altro debbano essere respinti al piu' presto". Un punto su cui Italia e Francia, dopo le dispute sull'Aquarius, hanno gia' trovato un accordo. Oltre al tema migrazione, con Macron sono state anche discusse le riforme finanziarie dell'Eurozona, come la trasformazione del meccanismo di Solidarieta' Europeo in un fondo monetario europeo, da portare a compimento entro il 2024. "Riforme a cui lavoriamo da tempo" ha dichiarato Macron. Una rete di protezione fiscale che dovrebbe ristrutturare il debito dei paesi europei in difficolta' salvaguardando i contribuenti dei paesi piu' ricchi dell'UE. Ancora pero' non sono chiare le condizioni a cui dovrebbero sottostare i paesi beneficiari, da discutere nelle settimane che seguiranno il vertice europeo di fine mese. Crimea: Ue rinnova le sanzioni con il "ni" dell'italiaLunedi' 18 giugno il Consiglio Europeo ha rinnovato le sanzioni contro la Crimea. Esse colpiscono 155 persone e 38 entità, includono divieto di import in Europa di prodotti made in Crimea e in Sebastopoli, divieto di esportazione di beni e tecnologie, divieto di investimenti e restrizioni nel turismo. Apparente silenzio da parte italiana, nonostante il contratto di governo che impegna Lega e M5S a togliere le sanzioni alla Russia. Tuttavia, il vero terreno di scontro e' il rinnovo delle sanzioni economiche settoriali a tutta la Russia, che scadono il prossimo 31 luglio. Tali misure prevedono: acceso limitato ai mercati finanziari dell'UE per talune banche e società russe; divieto di esportazione e di importazione di armi; divieto di esportazione per scopi militari o per utilizzatori finali in Russia; accesso limitato per la Russia a servizi e tecnologie utili per la produzione e la prospezione del petrolio. Roma potrebbe porre il veto sulla proroga per ottenere così quote sui rifugiati e hotspot in Africa durante il decisivo summit europeo del 28 e 29 giugno.
L’Italia nuovo centro del mondo. A Torino si riunisce il gruppo Bilderberg Torino Tra due giorni il gruppo Bilderberg, fondato da Rockfeller, tornerà a riunirsi dal 7 al 10 giugno nel 66esimo incontro annuale. Sede scelta per questa edizione è la città di Torino. Come da tradizione, l'incontro, a cui parteciperanno soltanto in 128 tra ministri, industriali, amministratori delegati di multinazionali, vertici di numerose banche e pochi "eletti" del mondo politico, economico, accademico e mediatico, sarà rigorosamente a "porte chiuse". Come avvenuto in passato (quando hanno partecipato personalità ai massimi livelli della cosa pubblica come Mario Monti, Romano Prodi, Umberto Agnelli e Franco Bernabè) sono state invitate anche personalità italiane come John Elkann, presidente di Fca e di Exor, la giornalista Lilli Gruber, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Elena Cattaneo, senatrice a vita e direttrice del laboratorio di cellule staminali dell’Università Statale di Milano, il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi e il segretario dello Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. A questi meeting non sono previsti verbali, né relazioni o risoluzioni, anche se i temi che si affrontano riguardano il presente e il futuro del mondo. I partecipanti possono intervenire senza essere vincolati alle convenzioni dei propri uffici e possono fare uso delle informazioni ricevute durante l'incontro, rendendole pubbliche. Unica "regola" da rispettare è la segretezza della “fonte". Perché ci chiediamo noi. Le indiscrezioni vogliono che i temi scelti in questa "quattro giorni" siano il populismo in Europa, la sfida della disparità, il futuro del lavoro, l’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti prima delle elezioni di medio termine, il libero scambio, la leadership mondiale degli Stati Uniti e la Russia, il computer quantistico, Arabia Saudita e Iran, il mondo ‘post-verità’ e eventi attuali.In arrivo altri F35. Primi guai per i risparmi della nuova Difesa italiana. Nuovo ordine italiano a Washington per altri 8 F-35. Il contratto, figlio della programmazione stabilita dall’ex ministro della Difesa, Paola Pinotti, è stato siglato tra Pentagono e Lockheed Martin lo scorso 25 aprile, mentre l’Italia era ancora senza governo. Gli ultimi cacciabombardieri ci costeranno 730 milioni di dollari secondo le previsioni di Lockheed Martin, circa 1,3 miliardi di dollari secondo stime indipendenti. Il costo medio reale di ogni aereo è stato finora di circa 150 milioni di euro, ma per rendere pienamente operativi i 10 velivoli pre-serie già consegnati sarà necessario aggiornarne il software allo standard Block 4 spendendo circa 40 milioni di dollari in più per ogni aereo. Dunque, il costo complessivo dei 90 cacciabombardieri F-35 che Roma prevede di comprare è di almeno 14 miliardi di euro (di cui 4 già pagati), più altri 35 miliardi di costi operativi e di supporto logistico per i trent’anni di vita operativa. Ma ora abbiamo un nuovo governo. Il programma elettorale originario del Movimento 5 Stelle prevedeva il taglio del Programma F-35. Ora che facciamo, dottoressa Trenta? https://www.defense.gov/News/Contracts/Contract-View/Article/1503297/Mosca apre all’Europa Nel suo primo viaggio in Europa dopo la riconferma al Cremlino, il presidente russo, Vladimir Putin, a Vienna, incontrando il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, si è detto pronto a recuperare tutti i canali di comunicazione e collaborazione con l'Unione europea. Putin ha sottolineato che le sanzioni economiche e diplomatiche dell'Ue contro il suo Paese danneggiano non solo Mosca: "Le sanzioni sono dannose per tutti ed è nell'interesse di tutti che si tolgano", ha detto, dopo l'incontro con il presidente, Alexander Van der Bellen. Putin ha ricordato infatti che la Russia ha mantenuto fino al passato recente almeno una ventina di meccanismi di cooperazione e dialogo, che per il momento sono sospesi: da anni la cooperazione con l'Europa è "virtualmente congelata", ma - ha precisato il presidente della Federazione Russa - Mosca è "aperta e pronta" a riprendere a lavorare insieme. Ai margini degli incontri politici, sottolineiamo gli accordi siglatila dalla russa Gazprom e l'austriaca OMV per la fornitura di gas, validi fino al 2040. Il gasdotto Nord Stream 2, che collega il bacino del Baltico con le coste tedesche, entrera' in servizio nel 2019. Ognuno dei due rami avra' una portata di 27.5 miliardi di metri cubi, il doppio di quella attuale. Costo totale dell'operazione: 9.5 miliardi di euro. L'accordo commerciale fra Vienna e Mosca in verita' dura da esattamente 50 anni, l'Austria fu il primo paese dell'Europa occidentale a siglare l’intesa energetica con la Russia nel lontano 1968. Tra i partners commerciali di Gazprom troviamo altre compagnie europee: le tedesche Uniper e Wintershall, la francese Engie e la anglo-olandese Shell.L’Europa si fida dell’Iran L'Iran candidato dall’Unione Europea a ricevere finanziamenti della BEI (Banca Europea degli Investimenti). La Commissione europea dunque continua a sostenere l'accordo sul nucleare iraniano e a "contribuire alla tutela degli interessi delle società europee che investono in Iran.” Da oggi il Parlamento europeo e il Consiglio avranno un periodo di due mesi per opporsi a tali misure prima che entrino in vigore. Senza obiezioni, gli atti aggiornati saranno pubblicati e entreranno in vigore al più tardi all'inizio di agosto, quando entrerà in vigore la prima serie di sanzioni statunitensi. "L'Unione europea è pienamente impegnata a portare avanti l'attuazione continua, piena ed efficace del JCPOA, a patto che l'Iran rispetti anche i suoi obblighi - ribadisce la Commissione - allo stesso tempo, l'Unione europea si impegna anche a mantenere la cooperazione con gli Stati Uniti, che rimangono un partner chiave e un alleato”. Intanto, i ministri degli Affari esteri e delle Finanze di Regno Unito, Germania e Francia hanno scritto al Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e al Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin. L’intento dichiarato è confermare l'impegno all'attuazione dell'accordo. Nella lettera, datata 4 giugno, i ministri, esortando Washington a risparmiare le aziende europee dalle cosiddette sanzioni secondarie, individuano le aree chiave per cui chiedono l'esenzione, prodotti farmaceutici e sanitari, energia, settore automobilistico, aviazione civile, infrastrutture e banche. Questo perché “un ritiro dell'Iran dall'accordo nucleare, sottolineano i ministri europei, potrebbe ulteriormente sconvolgere una regione in cui un conflitto ulteriore sarebbe disastroso”.Arabia Saudita al Qatar: “Armi russe solo per me” "L'acquisto di qualsiasi apparecchiatura militare è una decisione sovrana su cui nessun paese deve intervenire”. Sono le parole del ministro degli Esteri del Qatar, Muhamad bin Abdulrahman Al Thani che seguono la lettera inviata da re Salman al presidente francese Emmanuel Macron e pubblicata da Le Monde. In essa si esprime "profonda preoccupazione" per i negoziati tra il Qatar e Mosca per l'acquisto del sistema di difesa russo S-400, e si ventila un'azione militare per frenare Doha. "E' una violazione della legge internazionale" ha proseguito Al Thani” e delle regole del Consiglio di Cooperazione del Golfo, poiche' il Qatar non rappresenta affatto una minaccia per l'Arabia Saudita. Perseguiremo tutte le vie legali, ma ogni opzione e' sul tavolo, anche quella militare". Proprio ieri, martedi' 5 giugno, ricorreva un anno dal blocco commerciale e diplomatico imposto al Qatar - accusato di sostegno al terrorismo internazionale - da Arabia saudita, Bahrain, EAU ed Egitto.Siria: coalizione a guida USA accusata di massacro In una lettera indirizzata al Segretario Generale dell'ONU e al Presidente del Consiglio di Sicurezza, il Ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem, ha denunciato l'incessante aggressione della "coalizione illegittima" a guida USA, che ha massacrato civili innocenti ad al-Hasaka, Raqqa eDeir Ezzor come punizione per non aver aderito alle milizie separatiste alleate di Washington. Inoltre, cosi' facendo, continua la lettera, “E' stata violata la sovranita', la sicurezza e l'integrita' territoriale della Siria". Secondo Muallem, gli Stati Uniti avrebbero cercato di ristrutturare i rapporti con Daesh, reintegrando i terroristi in altre milizie col fine di riconquistare i territori liberati dalle forze governative. In taluni casi supportandoli apertamente con bombardamenti aerei contro l'esercito siriano, l'ultimo dei quali avvenuto il 24 maggio in seguito a un attacco Isis nella campagna di Deir Ezzor. La lettera coincide con la pubblicazione di un rapporto Amnesty International che denuncia i massacri dei civili siriani per mano statunitense, francese e britannica avvenuti a Raqqa fra giugno e ottobre dell'anno scorso.
Abbiamo un governo, dopo il dietrofront di M5S e Lega a seguito della decisione di Mattarella di non accettare Paolo Savona come Ministro dell'Economia, per via delle sue presunte posizioni critiche nei confronti dell'UE. Evitata quindi la prospettiva di un governo tecnico, con conseguenze difficili per il paese nonchè, presumibilmente, polemiche a non finire, vediamo come si è arrivati ad un esecutivo di due forze politiche comunque diverse tra di loro. Su immigrazione, flat-tax e reddito di cittadinanza, Lega e M5S si sono spesso scontrati, i primi rimanendo fortemente legati alle posizioni di centro-destra con i grillini invece che propendono spesso per politiche più progressiste. In questa puntata vediamo quindi da vicino il nuovo premier ed i ministri.
Pandora TVLa Ue può salvare l'accordo sul nucleare iraniano? Nonostante le minacce di cambio di regime e le nuove sanzioni USA, secondo gli esperti le autorita' iraniane starebbero tentando tutte le strade diplomatiche per salvaguardare l'accordo sul nucleare del 2015. Tutto dipendera' dalla posizione dell'Ue, le cui intenzione sembrano chiare, ma limitate dai legami con Washington. Fra i punti chiave, il mantenimento dell'Iran nel sistema bancario Swift, necessario al pagamento delle transazioni legate all'import/export. Le prime sanzioni annunciate dagli USA sono rivolte a funzionari accusati di finanziare gli hezbollah libanesi, ma non hanno, per ora, toccato la Banca Centrale di Teheran. L'amministrazione iraniana, che rappresenta la linea politica moderata del paese, ha le sue gatte da pelare non solo a causa delle ingerenze esterne, ma anche nella gestione dell'opposizione interna che preme per l'uscita dall’accordo, oltre che per rivedere lo stato delle relazioni con gli Emirati Arabi Uniti, dopo il sostegno annunciato da Abu Dhabi agli Stati Uniti. Per il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, oggi in visita a Washington, "in Germania, ma anche in Europa, si è decisi a fare tutto quanto necessario per salvaguardare l’intesa con l'Iran", una posizione, ha precisato il capo della diplomazia tedesca, che va nella direzione “degli interessi europei in materia di sicurezza”. Un aspetto sottolineato anche dal capo della diplomazia francese: “Queste sanzioni non aiutano il dialogo, al contrario: rinforzeranno i conservatori iraniani indebolendo di fatto la presidenza Rouhani”, ha commentato il Ministro Jean-Yves Le Drian. Nel frattempo, domani Emmanuel Macron sara’ ospite d'onore al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, la sua prima visita ufficiale in Russia, volta a rilanciare la cooperazione economica e a cercare concessioni diplomatiche da parte del leader del Cremlino, Vladimir Putin. Per il professor Farhang Jahanpour dell'Universita' di Oxford, gli USA, ritirandosi dall'accordo, avrebbero fatto in realta' un gran favore all'Iran: "Trump ha praticamente unito tutto il mondo a favore dell'accordo, stabilendo sanzioni su paesi terzi che commerciano con l'Iran". Di piu': secondo l'accademico, "una combinazione di passi legali, finanziari e politici da parte dei paesi europei potrebbe estendere i benefici dell'accordo”.Sanzioni Iran: reazioni dal mondo La compagnia energetica austriaca Omv continua i suoi progetti in Iran nonostante il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo nucleare con Teheran. "La Omv sta monitorando da vicino gli sviluppi politici negli Stati Uniti e nell'Unione europea" ha dichiarato l'amministratore delegato Johann Pleininger. "Il progetto non si è fermato", ha precisato, ma "non sono ancora stati fatti investimenti”. Di diverso avviso la BP, che ha interrotto i lavori nel giacimento di gas di Rhum nel Mare del Nord. La BP detiene una quota del 50 per cento, mentre la National Iranian Oil Company possiede l'altra meta'. La società ha citato la reintroduzione delle sanzioni statunitensi contro Teheran come motivo della sospensione. Nel frattempo, il petrolio vola e raggiunge quasi i 72$ al barile e il Medio Oriente ribolle. Dopo l’annuncio del Tesoro americano di sanzioni a cinque cittadini iraniani per i loro legami con i Pasdaran ed Hezbollah, il capo di stato maggiore dell'esercito iraniano, Mohamed Baqeri, ha fatto sapere che l'Iran non chiederà il permesso a nessuno per potenziare la propria difesa. Nello stesso tempo, il viceministro degli Esteri siriano, Faisal Mikdad, è irremovibile: "Il ritiro dalla Siria delle forze iraniane e di Hezbollah è fuori discussione.” Per il ministro siriano “la questione non è nemmeno nell'agenda dei colloqui, dal momento che riguarda la sovranità della Siria.” Il ministro ha poi precisato: "Quelli che chiedono cose del genere, e sicuramente non sono i nostri amici russi, stanno considerando la possibilità di un intervento in Siria, con il sostegno ai terroristi in Siria e altrove nella regione”.La Cina riduce i dazi sulle auto Dopo la pubblicazione del preaccordo tra Cina e USA che impegna l'impero Celeste ad aumentare le importazioni dagli Stati Uniti per riequilibrare la bilancia commerciale a favore degli americani, si iniziano a vedere i primi risultati concreti. La Cina infatti ridurrà i dazi dal 25% al 15% sull'importazione di automobili dall'estero. Secondo gli analisti a beneficiare dell'apertura di Pechino saranno soprattutto le automobili di gamma alta, molto richieste dalla nascente classe media cinese. Peraltro non solo il settore automobilistico beneficerà del ritrovato clima sereno tra le due superpotenze. Secondo Reuters a breve sarà tolto il bando del governo americano che impedisce alle società di telecomunicazioni USA di vendere apparati tecnologici alla ZTE Corp, il gigante pubblico delle telecomunicazioni cinese. La ZTE era stata colpita da sanzioni, decise dall'amministrazione Obama, a causa di spedizioni di merci verso l'Iran e la Corea del Nord. Continua l’avanzata della Cina capitalista In Cina nasce il primo velivolo sviluppato interamente da una compagnia privata, il Guanyi GA20. Si tratta di un velivolo a 4 posti a propulsione singola GA20, che raggiunge un raggio di 1200 km e una velocita' massima di 360 km all'ora. Prevista una produzione annua di 200 pezzi da qui al 2022. La proprieta' intelletuale e' interamente in mano alla compagnia cinese Guanyi Aero.Trump-Kim: questo incontro s'ha da fare L'incontro fra Donald Trump e Kim Jong Un previsto per il 12 giugno a Singapore sembra essere a rischio: "C'e' un'alta probabilita' che non avvenga" ha commentato il presidente americano ieri durante l’incontro alla casa Bianca con l'omologo sud coreano Moon Jae-in. I dubbi aumentano in seguito alle rimostranze del leader nord coreano, preoccupato dalle esercitazioni congiunte delle forze sud-coreane e statunitensi oltre che dalle esternazioni del consigliere Jonhn Bolton sulla riproposizione dello scenario libico in Corea del Nord. Un cambio di tono che invece Trump ha ascritto all'influenza di Pechino su Pyongyang. Tuttavia, si scorgono anche segnali di distensione: il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, si e' mostrato ottimista verso il mantenimento dell'appuntamento del 12 giugno, mentre stamane il ministro sudcoreano per l'Unificazione delle due Coree, Cho Myoung-gyon, ha dichiarato che "Sara' un processo lungo con molti ostacoli”. Intanto una delegazione di 20 giornalisti provenienti da Russia, USA, Gran Bretagna, Corea del Sud e Cina e' stata invitata ad assistere alla distruzione dell'unico sito per i test nucleari in Corea del Nord. Kim Jong Un ha promesso per oggi "uno spettacolo" in cui gli stabili verranno rasi al suolo. In marcia contro la Monsanto https://ruptly.tv/vod/20180520-003No Comment: 20 maggio, Buenos Aires. Più di 400 città nel mondo scendono in piazza contro la Monsanto. In Argentina si alza la voce dei manifestanti contro l'uso nell'agricoltura di pesticidi e di veri e propri cocktail chimici, senza il controllo dello Stato. Per Marcos Filardi, avvocato e difensore dei diritti umani, nelle zone rurali e più arretrate del Sud America si starebbe già compiendo "un vero e proprio ecocidio". Stando all'attivista, le sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni di frutta e verdura starebbero portando a "una serie di effetti collaterali sull'uomo: aumento del cancro, delle malformazioni, delle malattie respiratorie e degli aborti spontanei”.
Pandora TVIran e Ue uniti nel contrastare le sanzioni Usa Iran e Unione Europea studieranno delle contro-misure per contrastare le nuove sanzioni americane contro Teheran entro l'8 agosto, data in cui entreranno ufficialmente in vigore. Lo ha annunciato l'Organizzazione per l'Energia Atomica iraniana sabato 19 maggio, subito dopo l'incontro con il Commissario europeo per l'energia ed il clima, Miguel Arias Canete. Secondo i funzionari iraniani, gli stati europei firmatari dell'accordo del 2015 stanno cercando di allestire un canale bancario per le transazioni finanziarie fra Europa ed Iran, mentre gli scambi commerciali saranno in euro, ha affermato il capo dell'Organizzazione per l'energia Atomica, Ali Akbar Salehi. Insomma, dalle parole ai fatti. "Il supporto politico dell'UE all'accordo non e' abbastanza", ha ribadito infatti il giorno dopo il capo della diplomazia iraniana, Javad Zarif, "bisogna passare all'azione. L'annuncio di un probabile ritiro dall'Iran da parte di alcune compagnie europee contrasta con le promesse". Il riferimento e' in particolare ai colossi dell'energia francese Total ed Engie. A tale proposito, la compagnia petrolifera cinese CNPC si e' gia' detta pronta a rimpiazzare Total in caso di un suo ritiro dal progetto South Pars.Per Donald Trump c'è posta dall'Iran Un articolo su Asia Times, a firma di Pepe Escobar, rivela l'esistenza di una lettera con cui ex alti funzionari americani chiedono delucidazioni a Donald Trump sull'operato di Israele nella Striscia di Gaza. Tra questi, gli ex funzionari della CIA, Phil Giraldi, del Pentagono, Michael Maloof e del Dipartimento di Stato, Scott Bennett, nonche' l'ex diplomatico e autore del libro "Visti per al-Qaeda", Michael Springmann, tutti ospiti della sesta conferenza internazionale "New Horizon" a Mashhad, in Iran. L'instabilita' della situazione attuale, avvertono, potrebbe creare i presupposti per una nuova campagna di operazioni psicologiche degli Stati Uniti. Copie della lettera sono state inviate anche alla Corte penale internazionale, al Consiglio di sicurezza dell'ONU, e ai presidenti di Russia, Turchia e del Parlamento europeo. Potra' essere usata come prova in tutte le indagini relative al trasferimento dell'ambasciata americana a Gerusalemme e all'uscita degli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano. La Casa Bianca, per ora, tace.Massacro di Gaza, la Turchia in prima linea contro Israele La reazione della comunità internazionale di fronte all'operato di Israele nella Striscia di Gaza dovrebbe essere più dura. Ad affermarlo sono il presidente turco, Recep Erdogan, e il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che nella conversazione telefonica di sabato scorso, hanno valutato positivamente la decisione del Consiglio per i diritti umani dell'ONU di condannare Israele e di istituire una commissione indipendente che indaghi sugli eventi nella Striscia di Gaza. "Purtroppo, ogni passo compiuto per garantire la giustizia è bloccato dagli Stati Uniti nel Consiglio di sicurezza. Intendiamo sottoporre nuovamente la questione all'Assemblea generale, auspicando nel sostegno di tutti i paesi islamici, e di tutti coloro che sostengono i principi di giustizia", ha dichiarato Erdogan alla riunione straordinaria dell'Organizzazione della cooperazione islamica, svoltasi domenica a Istanbul. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha proposto, da parte sua, di interrompere completamente ogni commercio con Israele e di rivedere le relazioni economiche e commerciali con gli Stati Uniti. Dopo gli Usa, anche la Francia si installa nell'Est della Siria L'ennesima base francese in Siria - la sesta, ormai - e' in via di costruzione in provincia di Raqqa. Secondo il sito Smart news, servira' ad addestrare 140 guerriglieri della cosiddetta opposizione moderata per operazioni di intelligence e di sicurezza. Come riporta la stampa turca, i francesi starebbero valutando, inoltre, di dispiegare sei batterie di artiglieria pesante al confine tra la Siria e l'Iraq, destinate al sostegno dei curdi. E mentre Parigi si addentra nel conflitto, gli Stati Uniti sospendono i finanziamenti ai tagliagole nel Nord-Ovest della Siria, tra cui Idlib, ormai sotto il controllo di Ankara. Una parte del denaro, che ammonta complessivamente a decine di milioni di dollari, sara' quindi riassegnata ad altri progetti, forse nel Nord-Est del Paese, dove gli americani, per usare le parole del capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, si sono solidamente installati sulla riva orientale dell'Eufrate e puntano sul collasso della Siria. CBS News, che cita fonti anonime nel Dipartimento di Stato, fa sapere che altri 200 milioni di dollari di finanziamenti sono attualmente in fase di revisione su richiesta di Donald Trump. L'esercito siriano, intanto, ha liquidato l'ultima sacca di tagliagole nel campo profughi di Yarmuk, ristabilendo cosi' il pieno controllo sull'area di Damasco, per la prima volta in sette anni. I territori tuttora sotto il controllo dei tagliagole si estendono ora lungo i confini con Turchia, Israele, Giordania e Iraq. Intanto, e' di queste ore la notizia di alcune esplosioni che avrebbero interessato la base iraniana a Sud di Damasco nella notte di lunedi'. Venezuela: Maduro, di nuovo presidente, si appella al dialogo Al 92.6% dei voti scrutinati, con circa il 68% e 5,8 milioni di voti, Nicolas Maduro ottiene per la seconda volta il mandato di presidente del Venezuela, incarico che ricoprira' fino al 2025. Secondo, col 21% e 1,8 milioni di voti il candidato dell'opposizione, Henri Falcon. L'affluenza alle urne e' stata del 48%, complice la chiamata all'astensione del MUD, la piattaforma che riunisce la maggior parte delle opposizioni. Numerosi, nel discorso di Maduro di ieri notte, i riferimenti all'imperialismo a guida statunitense e agli annunci di cambio di regime minacciati da piu' parti: "All'Impero io dico: dovete capire che il Venezuela e' il garante della stabilita' sociale e politica del Paese e dell'intera regione. Tentare di destabilizzare il Venezuela e' un peccato grave". Ma al contempo ribadisce l'appello al dialogo con tutti i partiti: "Sono il presidente di tutti, non solo di chi mi ha eletto. Quello di cui ha bisogno il Venezuela e' il dialogo permanente, non il conflitto". Maduro ha inoltre ringraziato i 150 osservatori internazionali provenienti da 30 paesi e che hanno garantito un voto libero. Ne' Falcon, ne' Jorge Bertucci, arrivato terzo con circa il 10% dei voti, accettano il risultato delle elezioni come legittime. Elezioni illegittime anche per Washington, mentre Mosca le da' per buone, nonostante “le ingerenze di Paesi terzi”. Sospesa la guerra commerciale tra Usa e Cina. A scapito dell'Europa? Stati Uniti e Cina hanno deciso di sospendere la guerra commerciale. Lo ha dichiarato il vice premier cinese, Liu He, a margine dei colloqui di sabato 19 maggio a Washington, dove le parti hanno concordato di rafforzare la cooperazione commerciale nei settori energetico, agricolo, sanitario, finanziario e dell'high-tech, oltre che nella sfera degli investimenti reciproci e della difesa della proprieta' intellettuale. Gli accordi raggiunti soddisfano le esigenze dei due popoli e del mondo intero, spiega il funzionario cinese, precisando, tuttavia, che la risoluzione dei problemi strutturali nei rapporti commerciali ed economici tra le parti necessita di un lavoro prolungato, pertanto nuove difficolta' dovranno essere affrontate in futuro. Da parte sua, il segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin, ha confermato la volonta' degli Stati Uniti di "mettere in pausa" la guerra commerciale e di sospendere l'introduzione di dazi. Durante il primo round di colloqui, svoltosi all'inizio di maggio a Pechino, Washington aveva chiesto alla Cina di ridurre di 200 miliardi di dollari lo squilibrio commerciale tra i due Paesi. Nella dichiarazione congiunta di sabato scorso, invece, non si accenna ad alcuna cifra. Ma c'e' chi fa notare che una parziale riduzione dello squilibrio potrebbe essere raggiunta a discapito delle merci europee. Parigi e' gia' in allarme: per il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, "gli Stati Uniti vogliono far pagare l'Europa per il cattivo comportamento della Cina". Un comportamento che definisce "totalmente assurdo e incomprensibile per degli alleati".
Ancora una puntata dedicata alla formazione del governo d'intesa M5S-Lega. Tengono banco la scelta del premier,che potrebbe essere del Movimento, e la bozza finale del contratto tra le due parti. A tal proposito, le zone d'ombra sono molteplici e riguardano la riforma del lavoro, TAV, immigrazione e così via. Intanto, l'attenzione dall'estero alle vicende Italiane è quantomeno esagerata, dalle Borse ai moniti dell'UE, che fa emergere una frattura nel Capitalismo Europeo, con da una parte l'establishment di marca NeoLiberista che non vuole cedere la mano e dall'altra un nuovo movimento populista. Altro argomento riguarda l'appello contro la disposizione del comune di Trento in difesa del decoro urbano contro l'accattonaggio, che evince ancora una volta la sempre più serrata lotta contro i poveri.
Sorgente: Pandora TV - www.pandoratv.itSono già 25. Meglio dire: Mentre scriviamo è già di 25 morti e più di 500 feriti il bilancio provvisorio delle violenze in corso in queste ore ai confini della Striscia di Gaza, dove migliaia di palestinesi stanno manifestando in concomitanza con l'inaugurazione dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, prevista per stasera. Il bilancio è in crescita di ora in ora. L’esercito israeliano spara a vista, dopo avere raddoppiato le sue forze sia a Gaza che in Cisgiordania, comprese le unita' d'intelligence. Nella notte di sabato l’esercito aveva bombardato Kerem Shalom, il principale punto di transito di merci e gas fra Gaza e Israele. Mentre ieri la moschea di Al Aqsa e' stata occupata da piu' di un migliaio di coloni israeliani in un gesto di chiara provocazione. Nel frattempo, iniziano i preparativi per una cerimonia a dir poco controversa: su 28 stati dell'UE, solo 4 presenzieranno all'inaugurazione dell'ambasciata Usa a Gerusalemme: Austria, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria. Col loro rifiuto a partecipare, gli altri paesi membri sottolineano il loro impegno verso la soluzione dei due stati. Una posizione ribadita dal presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, in linea con altri paesi extra europei, come Russia, Messico e Australia. All'inaugurazione non sara' presente Donald Trump, che mandera' un video messaggio. Ma ci saranno sua figlia Ivanka accompaganta dal marito e consigliere presidenziale, Jared Kushner, nonche' dal segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, e dal vice segretario di Stato, John Sullivan. “Non si tratta di un do ut des con Tel Aviv”, ha dichiarato l'ambascatore USA a Israele, David Friedman, “ma di una decisione presa nell'interesse degli Stati Uniti”. Sia la OLP - Organizzazione per la Liberazione della Palestina - che il governo palestinese insisteranno sino all'ultimo affinche' gli Usa revochino la propria decisione.
Fino a pochi mesi fa un nuovo allargamento dell'Unione europea verso sudest, nella regione dei Balcani occidentali che rappresenta una specie di "buco" nella cartina europea, sembrava una prospettiva remota, addirittura appartenente al passato.Lo scorso 6 febbraio però la Commissione europea ha presentato la sua nuova strategia sull’allargamento dell’Unione europea, parlando esplicitamente di Serbia e Montenegro come possibili candidati per un ingresso nell'Unione nel 2025. Per raccontare questa storia bisogna però ripartire da un momento che sembra lontanissimo rispetto all’Europa di oggi, ovvero il 2014, l’insediamento di Jean-Claude Juncker come presidente della Commissione. All’epoca le prospettive di allargamento erano state come minimo raffreddate rispetto al decennio precedente, perché si era detto di voler puntare sul consolidamento dell’Unione. Paolo Bergamaschi, dal 1995 consigliere politico del Parlamento europeo, istituzione differente ma in costante dialogo con la Commissione, racconta questo nuovo orizzonte.
Fino a pochi mesi fa un nuovo allargamento dell'Unione europea verso sudest, nella regione dei Balcani occidentali che rappresenta una specie di "buco" nella cartina europea, sembrava una prospettiva remota, addirittura appartenente al passato.Lo scorso 6 febbraio però la Commissione europea ha presentato la sua nuova strategia sull’allargamento dell’Unione europea, parlando esplicitamente di Serbia e Montenegro come possibili candidati per un ingresso nell'Unione nel 2025. Per raccontare questa storia bisogna però ripartire da un momento che sembra lontanissimo rispetto all’Europa di oggi, ovvero il 2014, l’insediamento di Jean-Claude Juncker come presidente della Commissione. All’epoca le prospettive di allargamento erano state come minimo raffreddate rispetto al decennio precedente, perché si era detto di voler puntare sul consolidamento dell’Unione. Paolo Bergamaschi, dal 1995 consigliere politico del Parlamento europeo, istituzione differente ma in costante dialogo con la Commissione, racconta questo nuovo orizzonte.
Europa sì o Europa no? In campagna elettorale molti politici si lamentano dell'Unione Europea. Qualcuno invece è così favorevole che ha dato al suo partito un nome che è tutto un programma: +Europa. E noi elettori, quanto ne sappiamo dell'UE?
L'Agenzia europea per la sicurezza alimentare pubblicherà un'ennesima valutazione delle ricerche che documentano gli effetti degli insetticidi chiamati neo-nicotinoidi sulle api e altri impollinatori. Inoltre, entro fine anno, i ministri dell'UE dovranno decidere se bandirne l'uso definitivamente. Dal 2009 in Italia c'è una moratoria per tre neo-nicotinoidi: clotianidin, imidacloprid e tiametoxam. Da allora la salute delle api è migliorata? Lo abbiamo chiesto al prof. Stefano Maini del Dipartimento di Entomologia all'Università di Bologna. - Tra le tante ricerche uscite nel corso della settimana ci ha colpito, su Nature, l'editoriale e soprattutto l'articolo del gruppo diretto da Michele de Luca, dell' Università di Modena e Reggio Emilia: spiegano le speranze suscitate dalla correzione di uno dei geni che, se difettoso, causa l'epidermolisi bullosa, una malattia atroce di cui soffrono circa 500 mila persone.
Cronaca: gli attacchi alle donne, che spesso sfociano in femminicidi, sono purtroppo in crescita. Il mondo maschile sembra esser arrivato ad un bivio, ove la società patriarcale è messa in forte dubbio, generando reazioni estreme. Questa puntata dedica la prima parte a questo triste fenomeno sociale.Politica estera: il problema immigrazione ed i piani dell'UE per gestirla che non funzionano. La Grecia e l'Italia sono pressochè ai limiti per quanto riguarda l'accoglienza, mentre la politica, sempre UE, per lo sviluppo dei paesi Africani coinvolti in queste migrazioni di massa sembra non funzionare a dovere. Politica interna: la Sinistra e la sua crisi d'identità con un PD sempre più lontano dalle proprie radici. Come si dovrà riformare il movimento per riguadagnare la fiducia della propria base?
Molti temono che i conservatori avranno vita dura a sostenere un governo così debole da doversi affidare al DUP. Ma chi sono e che pretese hanno, tra l'altro? Intanto Corbyn gongola come un panda, sembra, ma ha ancora molto lavoro da fare. A Bruxelles se la ridono, ma lanciano messaggi di pace: le porte dell'UE sono sempre aperte. A meno che la May non invii l'oscuro Lord Buckethead, che tradotto vuole dire testa-a-secchio.
1-Manchester, caccia ai complici dell'attentatore. I 4 arrestati farebbero parte della rete di supporto. Salman Abedi, la storia di un giovane jihadista in conflitto con la società...Intanto la nuova tragedia dimostra che senza un vero coordinamento ..tra i servizi dei paesi europei la lotta al terrorismo sarà molto limitata. ( Esteri, Paola Tamma, Adele Alberti, Olivier Roy) ..2-Ambiente. La lezione di Francesco. Tra i regali del Papa al presidente Trump l' enciclica Laudato Sii. ( Alfredo Somoza ) ..3-Taiwan, si ai matrimoni per tutti. La consulta ha stabilito che la legge che dice che il matrimonio può esistere solo tra un uomo e una donna è incostituzionale. ( Gabriele Battaglia) ..4-G7, il controvertice si tiene a Ventotene. 30 liceali di Francia, Germania e Italia riscriveranno il manifesto fondativo dell'Ue. ( intervista a Raffaella Rizzo - “ La Nuova Europa” ) ..5-Romanzo a fumetti: Trump, 30 anni con Donald, dalle strisce di Doonsbury di Garry Trudeau ( Maurizio Principato)
- Infermieri bloccano la ladra in ospedale e la fanno arrestare http://bit.ly/ladra_infermieri- Si nasconde in ospedale, esce di notte e aggredisce l'Oss http://bit.ly/aggredisce_oss- Infermieri precari, Bruxelles: L'Italia non è degna dell'Ue http://bit.ly/infermieri_bruxelles- Responsabilità tirocinante infermiere, di chi la colpa? http://bit.ly/tirocinio_infermieristico- Concorso Infermieri Genova: 24 posti http://bit.ly/concorso_genova
1-crisi siriana. Al via nuovi colloqui a Ginevra. Per la prima volta partecipa anche una delegazione iraniana...2-GRceia: l'economia è peggiorata secondo le stime della commissione europea. Il punto di esteri ( Alessandro Principe) ..3-Gran bretagna: a due giorni dal voto continua il testa a testa nei sondaggi tra Cameron e Miliband. ..4-Belfast 5 maggio: 34 esimo anniversario della morte di bobby sands. ( Silvia Calamatti) ..5-Francia: “ sarebbe scandalosa Marine Le Pen all'ELiseo” ..parola del padre fondatore del Fronte Nazionale...6-la Norvegia il migliore paese per diventare madre: ..secondo la classifica annuale di ”Save the Children “ ..Usa dietro 22 paesi dell'Ue. 7-in Africa il land grabbing distrugge le foreste ..e sfratta i contadini. Il caso del Congo...
Da Bretton Woods a Maastricht e...ritorno, per fare uscire l'Europa dalla recessione e da quell'anemia democratica che la caratterizza da anni. Oltre 300 economisti hanno lanciato un appello al governo italiano perchè promuova una conferenza "costituente" europea (sul modello di quella del 1944 che a Bretton Woods, negli Stati Uniti, gettò le basi per la ripresa del commercio tra i paesi capitalistici ancora coinvolti nella seconda guerra mondiale). Paolo Pini - economista dell'Università di Ferrara e ospite di Memos - è uno dei promotori dell'appello che parte da una constatazione: "la politica post-crisi finanziaria dell'UE è fallita". Nella trasmissione di oggi ci siamo occupati anche della proposta di introdurre una "moneta complementare all'euro", proprio così. Stefano Sylos Labini e altri economisti l'hanno studiata. Ce ne ha parlato uno di loro, Marco Cattaneo.
1-Tensioni nel mare cinese: il mediatore joe biden fa la spola tra Pechino e Tokyo. ..2-Manipolazione dell'Euribor: Maxi multa dell'UE ..a otto grandi banche. ..3-Brasile: assassinato il leader dei Guaranì Ambrosio Vilhalva. ..4-USA: ora che il sito ha cominciato a funzionare ..Obama rilancia la sua riforma sanitaria. ..5-torturatore non pentito. È morto il generale Aussaresses. Il militare più decorato della francia ..scrisse una delle pagine più nere della battaglia di Algeri. ..5-World music: cantando in greco sulle sponde del Bosforo: l'album dell'artista curda Cigdem Aslan...6-Progetti sostenibili : Seattle si dota di un piano per ridurre del 90% i gas serra. 7-Musica e nuove tecnologie: finalmente pubblicati i guadagni degli artisti dagli ascolti in streaming.....
1-Datagate: il telefonino di Angela Merkel tra ira e mea culpa.2-Dai voli della Cia allo spionaggio dei conti correnti: le occasioni perse dell'Ue 3-tassa al 75%, il calcio francese sciopera. 4-cinema: la vita di Adele. 5- Gli appunti di Alfredo Somoza: il canale di Nicaragua.6-libro: la patria senza dio ( la recensione di Vicenzo mantovani). A lunedì !!!