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Insieme a Luisa Bianconi, wine specialist per Aste Bolaffi, approfondiamo il mondo delle aste di vini pregiati, come vengono scelti i vini, come funzionano e alcuni consigli su quali vini investire.
Per approfondire gli argomenti della puntata:Per maggiori informazioni sul Penny Black o altri francobolli potete contattare gli esperti Bolaffi via info@bolaffi.it oppure visitare il sito www.bolaffi.itProduzione, Editing e Sound Design - UncleMatt: https://www.instagram.com/unclemattprod/Se volete sostenerci ecco il nostro Patreon: https://www.patreon.com/labibliotecadialessandriaOppure direttamente qui su Youtube abbonandovi: https://www.youtube.com/channel/UC-Idufifk1hamoBzkZngr1w/joinCanale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC-Idufifk1hamoBzkZngr1wVolete far parte della community e discutere con tanti appassionati come voi? Venite sul nostro gruppo Facebook : https://www.facebook.com/groups/624562554783646/Se volete chiaccherare o giocare con noi, unitevi al server Discord: https://discord.gg/muGgVsXMBWIl nostro Instagram: https://www.instagram.com/bibliotecadialessandria/?hl=itGruppo Telegram : https://t.me/joinchat/Flt9O0AWYfCUVsqrTAzVcg
Dove si parla di esami di maturità, di accordi europei sul roaming telefonico e di leader di Forza Italia che, secondo i numeri due del partito, avrebbero i voti per diventare Presidenti della Repubblica. Poi ci siamo collegati con Matteo Armandi della casa di aste Bolaffi che ci ha illustrato un'asta di memorabilia sportivi e infine come tutti i giovedì siamo convocati in Presidenza, oggi con il prof. Luigi Costanzo dell'Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci di Milano.
Esperto di fama mondiale, particolarmente nella conoscenza dei francobolli degli stati sardi, e pioniere del collezionismo della posta aerea, indiscusso patron del collezionismo italiano dei francobolli, contribuì a far inserire la filatelia classica tra i valori dell'antiquariato. Nato nel capoluogo piemontese da Alberto e Vittoria Foa, cominciò ad aiutare il padre, fondatore dell'azienda, affrontando nel frattempo gli studi classici al liceo "Massimo d'Azeglio" di Torino e la laurea in Giurisprudenza, conseguita a ventidue anni. Alla fine della guerra, tornato a casa, motivato anche dal desiderio di dar lavoro ai suoi ex-compagni di Resistenza, Bolaffi avviò un'attività editoriale pubblicando il primo settimanale di informazione del dopoguerra, La settimana nel mondo. Nel 1946 Bolaffi aveva riavviato a Torino l'attività filatelica con l'apertura di un negozio, gli uffici sotto i portici di Via Roma. Da allora l'azienda continuò a crescere e, una quindicina d'anni più tardi, inaugurò un'altra filiale a Torino e poi quelle di Milano e Roma.
La scorsa settimana è stata battuta all'asta da Bolaffi una doppia magnum (3 litri) di un Domaine Romanée-Conti 1990. Il mercato dei vini da collezione dimostra che le bottiglie pregiate possono essere, per chi può ovviamente, un bene rifugio. Ma i collezionisti sono un mondo a parte, come ascolterete nell'episodio---Trovate The digital wine su Facebook e su Telegram, dove trovate anche il gruppo The Digital Wine lovers per scambiare qualche idea. Per finanziare il podcast e leggere approfondimenti, schede tecniche, report e rassegna stampa, potete abbonarvi alla versione domenicale della newsletter o diventare patrons. Il punto da dove iniziare è https://thedigitalwine.com e https://wineroland.substack.comSponsored by Winearound.com---Credits:Sigla iniziale: The Secret Frickin Blues Plan (c)2012 by Admiral Bob CC 3.0 ft. texasradiofish, unreal_dm http://dig.ccmixter.org/files/admiralbob77/38038Soundtrack: The Third Two Men Blues (c)2016 by Stefan Kartenberg CC 3.0 ft. Admiral Bob http://dig.ccmixter.org/files/JeffSpeed68/54682 Sigla finale: Blue soul (with Harmonica) by Bluemillenium (c)2013 CC 3.0 http://dig.ccmixter.org/files/Bluemillenium/43145
Seit der Wahl der neuen italienischen Regierung im März 2018 hat das Interesse an, um nicht zu sagen die Besorgnis über Italien stetig zugenommen. Angesichts der offensichtlichen Spaltungslinien in der EU wird man aber auch nicht davon sprechen können, dass Italien eine Außenseiterposition innehabe. Eher hat Italien eine marginalisierte Position innerhalb der Eurozone inne - und die gegenwärtige italienische Regierungskoalition bringt radikal zum Ausdruck, dass die italienischen Wähler und Wählerinnen mit dieser Position nicht länger zufrieden sind. Im Interview mit Angelo Bolaffi geht es um Italien als ein rebellisches Mitgliedsland der EU, das im System der EU und der EWU nicht gut zurechtkommt, dass sich aber Belehrungen und Vorschriften durch EU oder einzelne Mitgliedsstaaten der EU verbittet. Angelo Bolaffi bekleidete Professuren für Philosophie in Rom und an der Freien Universität Berlin. Er hat viel für den Austausch politischer Ideen der Linken zwischen Deutschland und Italien getan. Von 2007 bis 2011 leitete er das Italienische Kulturinstitut in Berlin. Er lebt heute als Prof. Emeritus für politische Philosophie in Rom, reist aber immer wieder nach viel zu Vorträgen nach Deutschland. Als Mitglied der Grünen Akademie ist er auch der Heinrich Böll Stiftung verbunden. Im aktuellen italienischen Europawahlkampf wird die marginalisierte Stellung Italiens sehr deutlich: Die Italiener wollen auf jeden Fall in EU und Währungsunion bleiben, sind aber nicht bereit, die dafür notwendigen Reformen und Kosten zu tragen. Die Mitgliedschaft in der Währungsunion sollte diese Reformen auf technokratischem Wege durch die EU erzwingen. Entsprechend sehen sich viele Italiener heute eher als Opfer der EU. Weil es too big to fail ist, gilt das Land als das größte Risiko für die Währungsunion. Zugleich ergibt sich daraus für die italienische Politik aber auch ein viel größerer Spielraum als beispielsweise für das kleine Griechenland, das sich dem Diktat der inneren Abwertung und sozialer Kahlschläge unterwerfen musste. Dieser Spielraum wird heute, so Bolaffi, von einer proto-faschistischen, stark von den sozialen Medien geprägten Bewegung auf der Suche nach dem europäischen Platz Italiens genutzt.
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Vacilla il potere della cancelliera tedesca Angela Merkel? Tre mesi fa, nel pieno della crisi greca, niente lo avrebbe fatto supporre. La cancelliera tedesca aveva avuto la forza di imporre la sua linea a tutta l'Europa con un nuovo piano di austerità scaricato sulla spalle del governo di Atene, e dei greci. I sondaggi davano Merkel e la Cdu-Csu in crescita: a metà agosto avevano raggiunto il massimo dalle elezioni del 2013 del 42,6%. Oggi la situazione è diversa. Gli ultimi sondaggi danno la Cdu-Csu al 36,9%, un crollo rispetto ad agosto, anche se il partito della cancelliera resta saldamente il primo in Germania. Cosa è successo in questi tre mesi? Due fatti molto importanti. Il primo, lo scoppio dello scandalo Volkswagen, la truffa sui dati delle emissioni inquinanti delle auto prodotte dal colosso di Wolfsburg. Il secondo: la guerra intestina alle dc tedesche (la Cdu nazionale e la Csu bavarese) sulle politiche di accoglienza dei profughi in fuga dalla Siria decise dalla cancelliera Merkel. Il capo della Csu e presidente della Baviera, Horst Seehofer, ha minacciato di bloccare unilateralmente il flusso di profughi che entrano nel land dal confine austriaco se il governo di Berlino non interverrà nei prossimi giorni con misure analoghe. Vacilla, dunque, il potere di Angela Merkel? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Bolaffi, germanista, filosofo della politica, ospite oggi a Memos. «Se la Germania dovesse entrare in crisi – dice Bolaffi - allora non ci sarà un piano B e il discorso europeista è destinato a finire. Dobbiamo sapere che storicamente esiste una connessione tra Europa e questione tedesca, dai tempi di Bismarck. Allora esisteva in senso negativo: la Germania era il problema dell'Europa. Da anni, invece, la Germania è diventata, potrebbe diventare, la soluzione del problema. Se questo dato dovesse entrare in discussione, certamente si aprirebbero scenari non proprio tranquillizzanti, né augurabili, e che nessuno può escludere».
Vacilla il potere della cancelliera tedesca Angela Merkel? Tre mesi fa, nel pieno della crisi greca, niente lo avrebbe fatto supporre. La cancelliera tedesca aveva avuto la forza di imporre la sua linea a tutta l'Europa con un nuovo piano di austerità scaricato sulla spalle del governo di Atene, e dei greci. I sondaggi davano Merkel e la Cdu-Csu in crescita: a metà agosto avevano raggiunto il massimo dalle elezioni del 2013 del 42,6%. Oggi la situazione è diversa. Gli ultimi sondaggi danno la Cdu-Csu al 36,9%, un crollo rispetto ad agosto, anche se il partito della cancelliera resta saldamente il primo in Germania. Cosa è successo in questi tre mesi? Due fatti molto importanti. Il primo, lo scoppio dello scandalo Volkswagen, la truffa sui dati delle emissioni inquinanti delle auto prodotte dal colosso di Wolfsburg. Il secondo: la guerra intestina alle dc tedesche (la Cdu nazionale e la Csu bavarese) sulle politiche di accoglienza dei profughi in fuga dalla Siria decise dalla cancelliera Merkel. Il capo della Csu e presidente della Baviera, Horst Seehofer, ha minacciato di bloccare unilateralmente il flusso di profughi che entrano nel land dal confine austriaco se il governo di Berlino non interverrà nei prossimi giorni con misure analoghe. Vacilla, dunque, il potere di Angela Merkel? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Bolaffi, germanista, filosofo della politica, ospite oggi a Memos. «Se la Germania dovesse entrare in crisi – dice Bolaffi - allora non ci sarà un piano B e il discorso europeista è destinato a finire. Dobbiamo sapere che storicamente esiste una connessione tra Europa e questione tedesca, dai tempi di Bismarck. Allora esisteva in senso negativo: la Germania era il problema dell'Europa. Da anni, invece, la Germania è diventata, potrebbe diventare, la soluzione del problema. Se questo dato dovesse entrare in discussione, certamente si aprirebbero scenari non proprio tranquillizzanti, né augurabili, e che nessuno può escludere».
Vacilla il potere della cancelliera tedesca Angela Merkel? Tre mesi fa, nel pieno della crisi greca, niente lo avrebbe fatto supporre. La cancelliera tedesca aveva avuto la forza di imporre la sua linea a tutta l'Europa con un nuovo piano di austerità scaricato sulla spalle del governo di Atene, e dei greci. I sondaggi davano Merkel e la Cdu-Csu in crescita: a metà agosto avevano raggiunto il massimo dalle elezioni del 2013 del 42,6%. Oggi la situazione è diversa. Gli ultimi sondaggi danno la Cdu-Csu al 36,9%, un crollo rispetto ad agosto, anche se il partito della cancelliera resta saldamente il primo in Germania. Cosa è successo in questi tre mesi? Due fatti molto importanti. Il primo, lo scoppio dello scandalo Volkswagen, la truffa sui dati delle emissioni inquinanti delle auto prodotte dal colosso di Wolfsburg. Il secondo: la guerra intestina alle dc tedesche (la Cdu nazionale e la Csu bavarese) sulle politiche di accoglienza dei profughi in fuga dalla Siria decise dalla cancelliera Merkel. Il capo della Csu e presidente della Baviera, Horst Seehofer, ha minacciato di bloccare unilateralmente il flusso di profughi che entrano nel land dal confine austriaco se il governo di Berlino non interverrà nei prossimi giorni con misure analoghe. Vacilla, dunque, il potere di Angela Merkel? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Bolaffi, germanista, filosofo della politica, ospite oggi a Memos. «Se la Germania dovesse entrare in crisi – dice Bolaffi - allora non ci sarà un piano B e il discorso europeista è destinato a finire. Dobbiamo sapere che storicamente esiste una connessione tra Europa e questione tedesca, dai tempi di Bismarck. Allora esisteva in senso negativo: la Germania era il problema dell'Europa. Da anni, invece, la Germania è diventata, potrebbe diventare, la soluzione del problema. Se questo dato dovesse entrare in discussione, certamente si aprirebbero scenari non proprio tranquillizzanti, né augurabili, e che nessuno può escludere».