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Quando poche settimane fa è stata uccisa a Milano Marta Di Nardo è emerso che la persona accusata dell'omicidio, Domenico Livrieri, era "affetto da schizofrenia" e avrebbe dovuto stare in una Rems. Invece è stato mandato in carcere. Il problema è che, come spiega il garante dei detenuti Mauro Palma, nelle 32 Rems in Italia si trovano ospitate 654 persone, tuttavia ben 796 sono in lista di attesa. Di questi una piccola parte si trova impropriamente in carcere, gli altri affidati ai servizi territoriali. Molti ad esempio si trovano ricoverati nei reparti di psichiatria, a fianco a malati psichiatrici che non hanno compiuto reati, con evidenti problemi per i pazienti e per i sanitari come spiega Emi Bondi, presidente della società italiana di psichiatria. Secondo Giuseppe Nicolò, direttore della Asl5 di Roma, da cui dipendono alcune Rems quella di Di Nardo è stata una tragedia annunciata perché la riforma prevista dalla legge 81 è una riforma realizzata solo in parte. Pietro Pellegrini, psichiatra sub commissario sanitario dell'Azienda Usl di Parma e coordinatore del comitato informale di coordinamento Rems, allarga il tema e dice che è sbagliato ritenere non imputabili i malati mentali.
IL GOVERNO ALLA RICERCA DI SOLDI PER LA MANOVRA Con Roberto Romano, economista e Vittorio Malagutti, giornalista economico de Il Domani TRA SAR E MOTOVEDETTE L'EUROPA VUOLE UNA TUNISIA COME LA LIBIA Con Leonardo Palmisano, sociologo di ritorno da Tunisi e Mauro Palma, ex garante detenuti DA DUE SETTIMANE IN OLANDA ATTIVISTI BLOCCANO UN'AUTOSTRADA CONTRO I FINANZIAMENTI FOSSILI Con Marzio Chirico, uno dei portavoce nazionali FFF I BAMBINI E IL DIRITTO A UN MONDO MENO INQUINATO, UNA CAUSA ALLA CEDU Con Chiara Damen, coordinatrice delle relazioni istituzionali per Save the Children In studio Lorenza Ghidini, in redazione Massimo Alberti
LA GIORNATA CAMPALE DI DONALD TRUMP Roberto Festa L'OPEC TAGLIA I BARILI DI PETROLIO: SI RIACCENDE LA GUERRA DELL'ENERGIA? Alberto Negri editorilaista manifesto, consigliere Ispi (avvertitelo 10 min prima) LA GUERRA IN UCRAINA E LA NATO CHE SI ALLARGA Emanuele valenti, Simone Paoli docente di Storia delle relazioni transatlantiche al Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa Sofia Basso ricercatrice della campagna Climate 4 Peace per Greenpeace Italia IL RAPPORTO SUL 41 BIS DEL GARANTE NAZIONALE DEI DETENUTI Con il garante Mauro Palma
Le condizioni fisiche di Alfredo Cospito sono ormai completamente deteriorate. Il suo è un caso eccezionale, ma lo stato deve decidere qual è il ruolo del carcere nella società italiana: perché la nostra giustizia è così rigida contro movimenti e antagonisti?Il governo è uscito allo scoperto prendendo una posizione piuttosto dura sul caso di Alfredo Cospito, usando come pretesto le “violenze” degli anarchici e dichiarando in una breve nota che “azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tantomeno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia.” Il ministro dell'Interno Piantedosi ha detto che “non ci facciamo condizionare.” L'udienza che dovrà decidere il destino di Cospito per ora è stata anticipata al 7 marzo, un mese e mezzo prima di quanto previsto ma comunque troppo lontana per le condizioni fisiche del detenuto, che dopo uno sciopero della fame di più di 100 giorni sono ormai pesantemente deteriorate.Nel corso del fine settimana è significativamente aumentata la tensione attorno al caso Cospito. A Roma una manifestazione in suo sostegno è degenerata in scontri tra i manifestanti e la polizia. Intorno alle 20:00 di venerdì sera, i manifestanti hanno iniziato a muoversi in corteo — era previsto solo un presidio — e si è arrivati a tafferugli, con i militanti che hanno danneggiato alcune proprietà. Ieri è stato reso noto che 41 militanti anarchici sono stati identificati e denunciati. Commentando la notizia, il ministero dell'Interno Piantedosi ha dichiarato che “lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell'ordine.” Il ministro ha preannunciato anche che ci sarà “una disamina” degli eventi di questi giorni, “in un incontro con i vertici e gli esperti degli apparati di sicurezza.” Gli scontri a Roma non sono stati infatti l'unica iniziativa in difesa di Cospito: sulle colline di Torino sono stati incendiati alcuni cavi di un traliccio utilizzato come ripetitore anche per i segnali di servizio della polizia stradale. Sul muretto a fianco alla scritta era stato scritto con una bomboletta spray: “Fuori Cospito dal 41 bis.”I fatti che hanno motivato la reazione del governo arrivano però dall'estero: come segnalato da una nota della Farnesina nei giorni scorsi è stato infranto un vetro nel palazzo del Consolato Generale a Barcellona ed è stata incendiata un'auto con targa diplomatica di un “funzionario diplomatico in servizio all'Ambasciata d'Italia,” Luigi Estero, di Berlino. In entrambi i casi non risultano feriti. El Periódico de Catalunya riporta che l'attacco sarebbe opera di “cinque uomini incappucciati.” Sul muro a fianco all'ingresso del Consolato sono state lasciate tre scritte: “Amnistia totale,” “Stato italiano assassino,” “Libertà per Cospito.” L'attacco a Berlino ricalca esplicitamente quello che aveva colpito l'automobile di Susanna Schlein, la diplomatica italiana ad Atene, sorella della candidata alla segreteria del Partito democratico. L'8 gennaio era stata inviata invece una busta con un proiettile al procuratore Francesco Saluzzo, che aveva chiesto la pena dell'ergastolo per Cospito.Flavio Rossi Albertini, l'avvocato difensore di Cospito, cerca di riportare il discorso sul suo cliente — descrivendo la posizione della linea dura dello stato come “singolare”: “L'esecutivo sembra fermo a marzo del 1978, qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per sottoporre e mantenere Alfredo Cospito al 41 bis. Non è una questione di muscoli ma di diritto, di interpretazione estensiva di una norma eccezionale. Il 41 bis dovrebbe essere applicato nei casi tassativi previsti dalla legge, è una norma di stretta interpretazione. Per Cospito è stato ampliato, dilatato il perimetro applicativo e dopo 102 giorni di sciopero della fame è ancora in attesa della decisione del Ministro.”Nei giorni scorsi il Garante Nazionale per le persone private della Libertà, Mauro Palma, aveva chiesto l'urgente trasferimento di Alfredo Cospito, che deve essere portato in una “struttura in grado di garantire immediato intervento sanitario.” Palma sottolinea che il carcere di Sassari dove attualmente si trova Cospito “non è dotato di un centro clinico interno e nel territorio limitrofo non vi sono strutture sanitarie in grado di assicurare eventuali interventi urgenti con la dovuta sicurezza.” È stata anticipata, nel frattempo, l'udienza in Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa, che ora si terrà il 7 marzo, invece del 20 aprile. Cospito è in sciopero della fame da 101 giorni, un periodo lunghissimo, che ha conseguenze gravi sulla salute — il Post ha pubblicato un approfondimento per spiegare quali sono le conseguenze di uno sciopero della fame così lungo sul corpo di una persona.Alfredo Cospito “da un momento all'altro può essere in pericolo di vita.” Lo ha testimoniato la sua dottoressa di fiducia Angelica Milia, che nei giorni scorsi era stata diffidata dal parlare delle condizioni sanitarie di Cospito. In sciopero della fame da 100 giorni, Cospito è a rischio di edema cerebrale, e la sua situazione è peggiorata drasticamente perché è scivolato nella doccia, cadendo e rompendosi il setto nasale. Avendo perso molto sangue, “si sono ridotte le piastrine e i globuli bianchi, con conseguente calo delle difese immunitarie.”Sostieni l'informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratisin copertina: elaborazione grab Agtw / AGTW - CorriereTvQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/5344380/advertisement
Tajani: "Pronti all'invio di nuove armi in Ucraina". Intesa Ue-Nato su una task force per la difesa delle infrastrutture critiche. Ne parliamo con Marco Di Liddo, analista del CeSI (Centro Studi Internazionali). Bergamo e Brescia capitali italiane della cultura 2023. A seguire la conferenza stampa di presentazione c'era Anna Migliorati. L'anarchico Alfredo Cospito, in regime 41bis, continua il suo sciopero della fame in corso da 87 giorni. Il ministro Nordio: "Monitorare la situazione". Ieri la visita di Mauro Palma, Garante nazionale delle persone private della libertà, nostro ospite
VERSO LE REGIONALI IN LOMBARDIA. IL PRIMO CONFRONTO A DISTANZA Il racconto del nostro Alessandro Braga. - E' FINITA LA NEVE. Ferdinando Cotugno, giornalista esperto di ambiente Luigi Casanova , presidente onorario dell'associazione Mountain Wilderness. Rappresenta le associazioni ambientaliste nella Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai del Trentino. Il suo ultimo libro "Ombre sulla neve" pubblicato l'anno scorso per Altreconomia. Le voci degli attivisti di Ultima Generazione davanti al tribunale di Milano - LO SCIOPERO DELLA FAME DI ALFREDO COSPITO. Mauro Palma, garante nazionale dei detenuti Prisma è condotto da Lorenza Ghidini. In redazione Massimo Alberti
Con Monica Di Sisto, Mauro Palma, Giuseppe Pericu (in collegamento), Roberta Pinotti. Modera Andrea Carugati.
Con la partecipazione di Raffaella Bolini, portavoce Genoa Social Forum; Carlo Bonini, vicedirettore de la Repubblica; Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale; Silvia Albano, magistrata; Luigi Manconi, Presidente di 'A buon diritto Onlus' A cura di Agnese Rapicetta
Sono passati 20 anni dal G8 di Genova. 20 anni di cambiamenti, di parole non dette e alcune dette troppe volte. Di retorica e di ideologie. 20 anni di riflessioni timide su un evento che ha cambiato la storia del nostro Paese e con cui, forse, non abbiamo mai fatto veramente i conti. In questo podcast di Radio Immagina abbiamo cercato di riflettere con i protagonisti di questa storia. In questa seconda parte i contributi di Silvia Albano, magistrata, Luigi Manconi, presidente "A buon diritto - Onlus", Mauro Palma, garante nazionale dei diritti dei detenuti. A cura di Agnese Rapicetta
Riccardo Molinari, Lega ; Mauro Palma, Garante diritti persone detenute ; Liana Milella, Repubblica .
Riccardo Molinari, Lega ; Mauro Palma, Garante diritti persone detenute ; Liana Milella, Repubblica .
Sesto incontro del nuovo ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Relatore: Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. ..Il titolo della sua lezione: “Costituzione ed esecuzione penale. Il ruolo del Garante”. La lezione si è svolta il 23 marzo 2021 in streaming sui canali YouTube di Radio Popolare e della Scuola Caponnetto.
Sesto incontro del nuovo ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Relatore: Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. ..Il titolo della sua lezione: “Costituzione ed esecuzione penale. Il ruolo del Garante”. La lezione si è svolta il 23 marzo 2021 in streaming sui canali YouTube di Radio Popolare e della Scuola Caponnetto.
Sesto incontro del nuovo ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Relatore: Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Il titolo della sua lezione: “Costituzione ed esecuzione penale. Il ruolo del Garante”. La lezione si è svolta il 23 marzo 2021 in streaming sui canali YouTube di Radio Popolare e della Scuola Caponnetto.
Sesto incontro del nuovo ciclo di “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Raffaele Liguori. Relatore: Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Il titolo della sua lezione: “Costituzione ed esecuzione penale. Il ruolo del Garante”. La lezione si è svolta il 23 marzo 2021 in streaming sui canali YouTube di Radio Popolare e della Scuola Caponnetto.
Nos visitó nuestro querido Mauro Palma, el hermano de las parábolas, el Violento Parra, el de NTN. Se fue en unas volás medias conspiranoicas y nos reímos caleta. Además, aprovechamos de contarles un poco más sobre "ESTA NO ES LA FORMA 2" el gran show que tenemos este Sábado 06 de marzo, a las 22 hrs. Entradas en http://comediaplay.com NTN + El Sentido del Humor ¡No se lo pierdan!
Nos visitó nuestro querido Mauro Palma, el hermano de las parábolas, el Violento Parra, el de NTN. Se fue en unas volás medias conspiranoicas y nos reímos caleta. Además, aprovechamos de contarles un poco más sobre "ESTA NO ES LA FORMA 2" el gran show que tenemos este Sábado 06 de marzo, a las 22 hrs. Entradas en http://comediaplay.com NTN + El Sentido del Humor ¡No se lo pierdan!
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Si parla di 'Medicina di genere", ovvero la diversa risposta su farmaci e terapie, con Paola Boldrini e Livia Turco. Nella seconda parte della trasmissione il punto sulla crisi politica con Nicola Oddati, coordinatore dell'iniziativa politca della segretaria Pd. Infine un'intervista con il garante dei detenuti, Mauro Palma, sulla drammatica situazione in cui versano le carceri. Buon ascolto!
Si parla di 'Medicina di genere", ovvero la diversa risposta su farmaci e terapie, con Paola Boldrini e Livia Turco. Nella seconda parte della trasmissione il punto sulla crisi politica con Nicola Oddati, coordinatore dell'iniziativa politca della segretaria Pd. Infine un'intervista con il garante dei detenuti, Mauro Palma, sulla drammatica situazione in cui versano le carceri. Buon ascolto!
En este capítulo Luis Slimming (@doncomedia) conversó con dos grandes amigos que llevan casi 2 décadas trabajando juntos, una dupla poco habitual. Sobre su paso por el Festival de Viña y su adaptación en la pandemia, hablamos con NTN, conformado por Ricardo Schoenmakers y Mauro Palma, Violento Parra, el hermano de las parábolas y varios más.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information.See omnystudio.com/listener for privacy information. See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Fabio Anselmo, lagale famiglia Cucchi ; Floriana Bulfon, giornalista ; Mauro Palma, Garante diritti persone detenute o private libertà personale .
Hoy desde Gran Refugio analizamos las hermosas ideas del alcalde de Las Condes Joaquín Lavín. Todo esto a la compañía de Mauro Palma, Javier Doering y Mario de La Maza.
Hoy Edo contó como como fue que entró a ver a Mauro Palma en Viña 19' evadiendo a los guardias, además comentaron lo que fue la rutina de Bonco Quiñongo, y cuantas veces dijo "Negro".
Il 7 gennaio è stato pubblicato il rapporto sul regime detentivo 41 bis, relativo agli anni 2016-2018, da parte del Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Sono diverse le problematicità emerse, che hanno portato il Garante a formulare alcune raccomandazioni.Al 41 bis sono sottoposti coloro che rispondono a reati di associazione criminale di stampo mafioso, e lo scopo di questo regime detentivo è interrompere i loro contatti con l'organizzazione esterna (e talvolta interna). La ricerca di impermeabilità non deve però mettere in discussione il principio di rieducazione dei detenuti, che è garantito dalla Costituzione.Una eccessiva severità, anche nell'applicazione del regime 41 bis, non rispetta quindi gli scopi della condizione detentiva, soprattutto nella prospettiva di un reinserimento nella società.Ne parla Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti
Il 7 gennaio è stato pubblicato il rapporto sul regime detentivo 41 bis, relativo agli anni 2016-2018, da parte del Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Sono diverse le problematicità emerse, che hanno portato il Garante a formulare alcune raccomandazioni.Al 41 bis sono sottoposti coloro che rispondono a reati di associazione criminale di stampo mafioso, e lo scopo di questo regime detentivo è interrompere i loro contatti con l'organizzazione esterna (e talvolta interna). La ricerca di impermeabilità non deve però mettere in discussione il principio di rieducazione dei detenuti, che è garantito dalla Costituzione.Una eccessiva severità, anche nell'applicazione del regime 41 bis, non rispetta quindi gli scopi della condizione detentiva, soprattutto nella prospettiva di un reinserimento nella società.Ne parla Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti
Nello scorso fine settimana si è raggiunto un nuovo picco di suicidi nelle carceri italiane. Sono 53 le detenute e i detenuti che hanno deciso di togliersi la vita dall'inizio del 2018, un numero che si rivela sicuramente fuori scala. Il fenomeno dei suicidi nelle strutture detentive è in mutamento, e si sta allargando specialmente a persone al primo arresto. Su questa categoria di detenuti in precedenza c'era più assistenza, soprattutto dal punto di vista psicologico, dal momento che l'esperienza del carcere rappresenta un evento comunque traumatico. Da qualche tempo questa attenzione sembra venire meno. Il rischio che deriva dalla cosiddetta "cultura della paura", che punta più verso l'emarginazione dei detenuti piuttosto che sul loro recupero e la loro reintegrazione, è di rendere più vulnerabili le persone nelle strutture detentive e di rendere le carceri dei ricettacoli di disperazione. E in queste condizioni la disperazione può condurre a gesti estremi.Ne parla Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private di libertà.
Nello scorso fine settimana si è raggiunto un nuovo picco di suicidi nelle carceri italiane. Sono 53 le detenute e i detenuti che hanno deciso di togliersi la vita dall'inizio del 2018, un numero che si rivela sicuramente fuori scala. Il fenomeno dei suicidi nelle strutture detentive è in mutamento, e si sta allargando specialmente a persone al primo arresto. Su questa categoria di detenuti in precedenza c'era più assistenza, soprattutto dal punto di vista psicologico, dal momento che l'esperienza del carcere rappresenta un evento comunque traumatico. Da qualche tempo questa attenzione sembra venire meno. Il rischio che deriva dalla cosiddetta "cultura della paura", che punta più verso l'emarginazione dei detenuti piuttosto che sul loro recupero e la loro reintegrazione, è di rendere più vulnerabili le persone nelle strutture detentive e di rendere le carceri dei ricettacoli di disperazione. E in queste condizioni la disperazione può condurre a gesti estremi.Ne parla Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private di libertà.
Mauro Palma ; garante nazionale diritti delle persone detenute o private della libertà personale ; Karl Stagno Navarra, giornalista e presentatore Tv maltese ; Laura Ferrara, europarlamentare M5S.
RIFORMA CARCERI, COSA CAMBIA: il punto con Mauro Palma, Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. A DUE GIORNI DAL VOTO: i commenti e le analisi di Massimo Adinolfi, editorialista de "Il Mattino", docente di Fil...
Rudy Guede: le regole per i permessi premio per i detenuti: Dott. Mauro Palma, Garante Diritti Detenuti
I fantasmi della giustizia lumaca. Mario, protagonista della storia, Claudia Osmetti "Libero", Mauro Palma, garante nazionale per i diritti dei detenuti.