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Bruno Montesano"Israele - Palestina oltre i nazionalismi"edizioni e/owww.edizionieo.itIl 7 ottobre e la punizione collettiva contro Gaza lasceranno tracce profondissime nelle già lacerate società israeliane e palestinesi. Gli interventi qui raccolti affrontano quel che è successo in questi mesi secondo il prisma dell'antinazionalismo e della necessità di superare le diverse forme di disumanizzazione e solidarietà selettiva maturate in decenni di occupazione e apartheid. Non per approdare ad un impossibile equilibrismo, ma per provare a capire quali forme di coesistenza siano possibili al di là dello Stato-nazione."Sapere, comprendere, sentire. Meglio: sapere senza comprendere e comprendere senza sentire, sono condizioni mentali che indicano una falsa postura e che soprattutto producono false percezioni. Molto pericolose soprattutto quando in partita c'è la dichiarazione di voler capire per davvero qualcosa nei conflitti sociali, culturali, politici, simbolici.Ogni riferimento alla questione di «prendere posizione» rispetto alla questione israelo-palestinese è deliberatamente voluto. Proprio per questo, uno dei meriti di Israele – Palestina. Oltre i nazionalismi (e/o) è di non fondare un partito, ma di porre questioni ineludibili a tutte le parti e opinioni in campo. In breve compiere una operazione intellettuale. Anzi, ancora meglio: dare un volto a che cosa debba essere l'intellettuale oggi: indicare questioni che ciascuna delle parti in conflitto e in discussione non può scantonare o eludere.Per farlo Bruno Montesano ha lavorato rielaborando la riflessione aveva proposto sulle pagine web della rivista “Il Mulino” nel novembre scorso e ha raccolto testi, alcuni già pubblicati, in Italia e fuori d'Italia, altri (Maria Grazia Meriggi, Mario Ricciardi, Luigi Manconi, Widad Tamini) invece, chiesti in relazione all'obiettivo di questo breve ma indispensabile libro."David Bidussa su Gli Stati GeneraliBruno Montesano, dottorando in Mutamento sociale e politico (UniTo/UniFi), ha conseguito un master alla School of Oriental and African Studies (Soas) di Londra. Si occupa del rapporto tra razzismo, istituzioni ed economia. Collabora con “il manifesto” e con la rivista “Gli Asini”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Gabriele Santoro"Tutti i colori del rosso"Un viaggio nella storia della sinistra per ritrovare l'orgoglio dell'alternativaIntroduzione di Massimiliano TarantinoPostfazione di Giorgia SerughettiFondazione Giangiacomo Feltrinelliwww.fondazionefeltrinelli.itTutti i colori del rosso è un viaggio nella storia della sinistra europea e mondiale post 1989, che riflette e indaga l'attualità politica italiana, internazionale e le sfide poste dal disordine globale nel quale siamo immersi.Pace e guerra, immigrazione, il diritto alla salute, lavoro e precariato, contrasto alla povertà, ambientalismo e giustizia climatica, i diritti civili e le donne in politica: le otto inchieste giornalistiche che compongono il volume affrontano le questioni centrali del nostro tempo. Il libro analizza e interroga anche le scelte, le promesse tradite o incompiute dei protagonisti che negli ultimi tre decenni hanno caratterizzato a sinistra la leadership di partiti e governi: le luci e le ombre di François Mitterrand sull'immigrazione, la parabola di Tony Blair segnata dalla guerra in Iraq, i limiti del riformismo verde di Joschka Fischer, il cammino di Willy Brandt verso la caduta del Muro di Berlino, la sfida di Barack Obama per la sanità pubblica, Matteo Renzi e la rottamazione del diritto del lavoro, Lula e l'agenda per la “Fame zero”, l'ascesa di Ada Colau e le donne in politica nella Spagna post franchista. Nei loro ritratti emergono gli snodi tematici cruciali determinanti ieri come oggi. Dalla ricostruzione con una prospettiva storica del tramonto elettorale e politico delle socialdemocrazie, si illumina ciò che è stato e ciò che manca alle sinistre per incarnare un progetto di riscatto sociale collettivo e orientare in senso progressista le grandi trasformazioni all'orizzonte. Perché non esiste un'alternativa alla globalizzazione mercatistica? È possibile ricostruire la relazione tra sinistre e popolo, colmando i ritardi nella comprensione dei mutamenti nelle società? Come tenere insieme la difesa dei diritti sociali e la promozione di quelli civili? A queste domande critiche rispondono gli interventi di Fausto Bertinotti, Pietro Bartolo, Emma Bonino, Luigi Manconi, Susanna Camusso, Rosy Bindi, Sergio Cofferati e Livia Turco.Gabriele Santoro è giornalista professionista dal 2010. Ha lavorato per Adnkronos, gli esteri di Rainews24 e Tv2000. Dal 2009 collabora con Il Messaggero. Scrive per il venerdì di Repubblica, Minima&moralia, Il Tascabile – Treccani e l'Osservatorio Balcani – Caucaso. È autore del saggio inchiesta La scoperta di Cosa nostra. La svolta di Valachi, i Kennedy e il primo pool antimafia (Chiarelettere). Nel 2024 esce per Feltrinelli Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra per ritrovare l'orgoglio dell'alternativa.Fonte immagine: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nello speciale di oggi Alessandro Capriccioli parte dalla drammatica situazione delle carceri, e dall'appello lanciato per chiedere un'amnistia che possa deflazionare il sistema, per riflettere sulla storia dei provvedimenti di clemenza nel nostro paese, dall'amnistia Togliatti del 1946 all'ultimo indulto del 2006, con i contributi di Luigi Manconi e Stefano Anastasia.Sveja è un progetto indipendente sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne.
Ospite in studio Luigi Manconi, ex senatore del Partito democratico, sociologo e presidente dell'associazione A buon diritto per parlarci del suo libro fresco di stampa in cui racconta la sua nuova vita da non vedente. Con lui parliamo del suo vissuto ma commentiamo anche l'attualità. Nella seconda parte di trasmissione ci occupiamo di longevità. Per alcuni scienziati il plateu della vecchiaia è ormai stato raggiunto.
È possibile non arrendersi a una condizione di disabilità ma imparare qualcosa, anche dentro la disgrazia? E provare a raccontarla, a partire dalla propria condizione estrema, a comunicarla e a condividerla? Non per consolazione o perché tutte le vulnerabilità sono simili, ma per capire meglio le disabilità altrui e misurare le nostre. La scomparsa dei colori di Luigi Manconi, Garzanti Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La rassegna di oggi giovedì 23 maggio è a cura di Marica Fantauzzi La Giunta Rocca blocca l'emendamento PD contro l'ingresso dei pro-life nei consultori. Su DinamoPress la chiamata di Non Una Di Meno: il 25 maggio in piazza per consultori e abortiAccoltellamento mortale alla stazione Termini. Tutti chiedono più telecamere e più forze dell'ordine. Peccato che la stazione sia uno dei luoghi più militarizzati della città. Riprendiamo, a proposito di strumenti penali come risposta ai bisogni sociali, un saggio di Federica Borlizzi sull'utilizzo del daspo urbanoCorviale, fermo il progetto di riqualificazione del quarto piano. Decine di famiglie aspettano un alloggio popolare, l'articolo di Gabriella Cerami Una piccola storia pedagogica nelle scuole di Roma, un pezzo di Luigi Manconi e Chiara Tamburello su Repubblica.itIn chiusura un estratto dal documentario “Ci sarà sempre un posto”, di Rita Cantalino e Marco Mastrandrea: i volti, i corpi e le mani di Nonna Roma nella recensione di Luca Pisapia su valori.itFoto di Lorenzo BoffaSveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. A domani con Miriam Aly
Si è conclusa dopo 26 anni la detenzione negli Stati uniti di Chico Forti. Ora si trova nel carcere di Verona. La presidente Meloni ha voluto essere presente al suo arrivo all'aeroporto di Pratica di mare. Ne parliamo con Luigi Manconi, già parlamentare e sottosegretario alla Giustizia e Katia Anedda, presidente dell'associazione Prigionieri del silenzio.
Del caso Moro, il rapimento, la prigionia e l'uccisione del Presidente della Democrazia Crisitiana ad opera della colonna romana delle Brigate Rosse, si è detto tutto e il contrario di tutto. Ma non si è raccontato, o lo si è fatto molto poco, una parte fondamentale della storia: il "dopo". Il percorso che ha portato la figlia di Aldo Moro, Agnese ad incontrare alcuni dei responsabili di quell'azione: Adriana Faranda, la "postina" delle Br nei giorni del rapimento, e Franco Bonisoli che ha partecipato alla strage di via Fani. Assieme a molte altre vittime del terrorismo politico, ai parenti di alcune di esse, ad alcuni dei responsabili e a esponenti della società civile hanno intrapreso a partire dal 2009 un percorso di giustizia riparativa, tra questi anche Giorgio figlio del poliziotto Sergio Bazzega ucciso da un altro appartenente alle Br nel 1976. Gli incontri, a lungo privati e discreti, sono iniziati grazie ad un prete gesuita, Guido Bertagna, parroco del Carcere di San Vittore a Milano e continuano a tenersi ora in luoghi pubblici. Lo scopo della giustizia riparativa infatti, come spiega Luigi Manconi, non è solo quello di 'curare' i protagonisti diretti di eventi così traumatici, ma anche quello di riparare una ferita collettiva, un trauma nazionale, come quello che è stato per l'Italia il rapimento, la prigionia e l'assassinio di Aldo Moro. Questo è quello che troverete in questo Fuori Porta a cura di Cecilia Ferrara, Luca Dammicco e Luca Tommasini, che ha curato la ricerca d'archivio, il montaggio e il sound design. Si ringraziano Amod e Radio Radicale per i materiali d'archivio e Musica Moby Gratis per i brani musicali. Per l'ascolto di questo podcast si consiglia fortemente l'uso delle cuffie per avere un effetto tridimensionale dell'ascolto.Sveja è un progetto di comunicazione indipendente con il sostegno di Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne.Se vuoi dare il tuo contributo a Sveja puoi farlo in questa pagina. Ogni aiuto conta: insieme portiamo avanti un'informazione libera sulla nostra città.
No Cpt, no Cie, no Cpr. Sono slogan che abbiamo sentito ripetere migliaia di volte, a riprova del fatto che queste strutture, malgrado siano chiuse e inaccessibili, sono molto conosciute dalle persone.In questa puntata di Sbarre, la serie curata da Valentina Brinis e Alessandro Capriccioli per Sveja, raccontiamo attraverso le parole di Luca Casarini, le prime proteste contro i centri di detenzione, e si interrogano insieme a Luigi Manconi sull'effettiva possibilità di abolire i Cpr.Sveja è un progetto di comunicazione indipendente sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne
Luigi Manconi, Don Claudio Burgio, Maria Brucale e Paolo Aleotti sono gli ospiti di questa nuova puntata.In diretta, parliamo di libertà, dissenso e detenzione alla luce di alcuni fatti di cronaca che, in queste ultime settimane, hanno avuto al centro la giustizia e il carcere, nonché la vita e la morte di chi vi approda.
L'articolo 27 della Costituzione dice che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". E se è vero, come affermava Dostoevskij, che "il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”, allora la situazione che lo stato delle carceri italiane ci racconta, è tutt'altro che positiva. Sovraffollamento e carenza di progetti di riabilitazione, per dirne solo due, sono problemi endemici, che il periodo di pandemia non ha fatto altro che acuire. Lo scorso 7 settembre Festivaletteratura ha ospitato un confronto tra due autori appartenenti a generazioni diverse ma che di carcere si sono occupati a lungo: Zerocalcare e Luigi Manconi. Intervistati dal giornalista Luca Misculin, sul palco di Piazza Castello i due hanno riportato il fuoco su questo tema, troppo spesso rimosso dal dibattito pubblico.
Il sistema attuale - processi, condanne, carcere - non rassicura le paure, non evita le recidive, viola principi di umanità, ma chi ha il coraggio di cancellarlo? Eppure una serie di misure potrebbero cambiarne il volto rendendo residuale il ricorso alla detenzione. Luigi Manconi, Stefano Anastasia, Valentina Calderone, Federica Resta, "Abolire il carcere", ChiareLettere Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3544SE LO STUPRATORE E' ISLAMICO, LA POLIZIA LASCIA FARE di Stefano MagniBande organizzate di bruti hanno rapito, violentato e talvolta anche rivenduto 1400 minorenni. Succede a Rotherham, nell'Inghilterra settentrionale. Un rapporto pubblicato ieri, a firma della professoressa Alexis Jay, a conclusione di un'indagine indipendente commissionata dal comune, parla chiaro e non cela i dettagli. Descrive storie di minorenni, soprattutto ragazzine fra gli 11 e i 16 anni di età, cosparse di benzina e minacciate di essere date alle fiamme, minacciate con pistole e fatte assistere a stupri brutali, minacciate di essere le prossime se ne avessero parlato con qualcuno. Bambini venduti in altre città e usati come oggetti sessuali. Altre ragazzine violentate in modo seriale, tanto da dichiarare, una volta fuori dall'incubo, che ormai "lo stupro di gruppo era diventato un modo di vivere". Tutto questo è avvenuto per 16 anni, dal 1997 al 2014, senza che nessuno intervenisse. Eppure le autorità inglesi locali ne erano perfettamente al corrente. Prima dell'attuale rapporto Jay, erano stati redatti altri tre rapporti. Tutti cestinati. Nel primo caso, le autorità non avevano creduto ai dati. Gli altri due rapporti erano stati semplicemente accantonati. A loro avviso i dati erano "esagerati". In effetti, 1400 vittime minorenni di abusi in una cittadina con nemmeno 120mila abitanti è una cifra immensa, assurda nella sua sproporzione. E, fra l'altro, si tratta ancora di una stima conservativa, perché in questi 16 anni le vittime potrebbero risultare molte di più.LA CAPPA DI TERRORE CHE INDUCE A STARE ZITTIEppure c'è un'altra causa del silenzio che sta emergendo con clamore. I bruti in questione, infatti, non sono i padri delle vittime, non si parla di stupratori inglesi, ma sono: membri di gang di pachistani, alle quali si sono aggiunti anche iracheni e qualche kosovaro. Immigrati che la stampa britannica definisce genericamente "asiatici". O non li definisce affatto. Nelle prime ventiquattro ore di notizie, infatti, la Bbc ha completamente cancellato l'origine dei membri della gang degli orrori. Quando entra in ballo la comunità musulmana, una cappa di terrore induce tutti, dalla polizia alla stampa, passando per gli assistenti sociali, a stare zitti. La polizia non si è mossa, o lo ha fatto in modo controproducente. In almeno due casi, i padri di ragazzine stuprate hanno cercato di salvare le loro figlie dai carnefici, ma sono stati arrestati a loro volta: i carnefici si son fatti passare per vittime e la loro origine, evidentemente, li ha resi più credibili agli occhi degli agenti. Ci sono casi di intimidazione palese: ragazzini che non hanno denunciato i loro violentatori, perché questi minacciavano rappresaglie sui loro fratellini o sorelline minori. E ci sono tante denunce di professori e membri del personale scolastico degli istituti locali che sono state bellamente ignorate. Fuori dalle scuole, le vittime venivano prelevate con le buone o con le cattive, e la polizia stava a guardare.Nel 2010 cinque pachistani erano finiti dietro le sbarre, per violenze seriali contro ragazze e ragazzine locali. Ma l'indagine non era andata oltre, benché il quotidiano The Times, nel 2012, fosse giunto alla conclusione che il giro delle violenze e dei violentatori era molto più ampio e noto alla polizia da almeno un decennio. Il caso che aveva fatto puntare i riflettori su Rotherham riguardava una ragazza di 17 anni, Laura Wilson: venne assassinata per aver "offeso" le famiglie di due pachistani che abusavano di lei. Lei era vittima di abusi fin dall'età di 11 anni e gli assistenti sociali ne erano al corrente. Nell'agosto del 2013, quattro donne avevano avviato un'azione legale contro il consiglio di Rotherham per i suoi "sistematici fallimenti" nel proteggerle dagli abusi sessuali di un gruppo di uomini, subiti fin da quando erano bambine. Una ragazza, conosciuta come "Jessica", ha dichiarato di essere stata quotidianamente violentata, quando aveva 14 anni, da un ragazzo di dieci anni più grande di lei e i servizi sociali non hanno voluto classificarla come vittima di abusi. I documenti rivelano che in almeno un caso la polizia l'abbia trovata in "atteggiamenti intimi" con il suo persecutore e abbia arrestato lei (già affidata ai servizi sociali) lasciando andare lui.AUTOCENSURA DETTATA DALL'ANTIRAZZISMOL'autocensura dettata dall'antirazzismo è stata, questa volta, direttamente complice dei criminali. Infatti, nel rapporto di Alexis Jay emerge chiaramente: le autorità locali avevano paura di essere accusate di "razzismo". «Sembra che alcuni (funzionari ndr) pensassero che si trattasse di casi eccezionali, che secondo loro non si sarebbero ripetuti. Altri erano preoccupati di riferire le origini etniche dei responsabili per paura di essere considerati razzisti; altri ancora ricordano invece di aver ricevuto chiare istruzioni di non farlo da parte dei propri dirigenti». Quindi le autorità non si sono mosse. Eppure il fenomeno era chiaro già il decennio scorso. Nel rapporto del 2003, la dottoressa Angie Heal, la relatrice di allora, aveva scritto: «A Rotherham, la comunità asiatica locale, raramente denuncia (i colpevoli, ndr)». Secondo la professoressa Jay, già nel rapporto Heal si descriveva come stessero aumentando gli incentivi per chi partecipava al traffico dei minorenni. «In passato lo facevano solo per gratificazione personale, ora agli immigrati asiatici che vengono coinvolti vengono offerte anche opportunità economiche e di carriera». Già nel rapporto del 2006, si arrivava alla conclusione: «Un certo numero di funzionari pensano che una delle maggiori difficoltà a prevenire efficacemente questo crimine sia dovuta all'origine etnica dei suoi perpetratori». La Bbc, una volta svegliatasi dal coma etnico e ammessa l'origine dei criminali, ha anche approfondito il tema, con diligenza. Svelando come questo tabù antirazzista abbia impedito di identificare le vittime, oltre che i carnefici. Quelle 1400 vittime, infatti, non sarebbero tutte: la maggioranza sono inglesi non musulmane. Ma ci sono tanti altri bambini e bambine musulmani immigrati che tuttora non hanno ottenuto giustizia. Zlakha Ahmed, leader dell'organizzazione Apna Haq, per la difesa dei diritti delle donne e dei bambini di origine "asiatica", ritiene che: «il rapporto non mi ha sorpreso affatto, per quanto conosciamo questo problema da un certo numero di anni». Lei stessa avrebbe redatto, con la sua organizzazione, numerosi studi analoghi «con l'unica differenza che le vittime sono giovani donne musulmane asiatiche e i carnefici sono uomini pachistani musulmani». [...]Sempre in Inghilterra, è recentissimo lo scandalo delle scuole islamizzate a Birmingham. Anche in quel caso le autorità locali erano al corrente dell'esistenza di un piano di progressiva occupazione e islamizzazione di scuole pubbliche, ma la paura di essere accusati di razzismo e islamofobia ha impedito loro di intervenire in tempo. Non è l'islam che deve meravigliare, ma l'incredibile cecità auto-indotta delle autorità.PROBLEMA BRITANNICONon si tratta solo di un problema britannico, ma riguarda tutta l'Europa. Il nord Europa in particolare. In Svezia e in Norvegia sono aumentati esponenzialmente gli stupri ai danni delle ragazze locali e le statistiche della polizia non indicano più l'origine etnica degli aggressori. Eppure i due paesi, in cui la violenza sessuale era a livelli minimi fino a due decenni fa, ora sono in cima alle classifiche europee sugli stupri, guarda caso solo da quando è iniziata la grande ondata migratoria dai paesi musulmani. Le ultime statistiche parlavano di una stragrande maggioranza di casi in cui l'aggressore era di origine "non occidentale", un modo politicamente corretto per indicare l'immigrato islamico. In Germania, lo scorso aprile, l'omicida afgano della sua ex fidanzata (accusata di non voler abortire) ha goduto di attenuanti culturali. Non è il primo caso e non sarà l'ultimo. Quella delle attenuanti culturali sta diventando una vera abitudine della magistratura tedesca. Ce ne siamo accorti anche noi quando, nel 2007, un sardo, nella Bassa Sassonia, godette dello stesso privilegio dopo aver violentato la sua ex fidanzata. L'allora sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi, parlò esplicitamente di "esempio di razzismo contemporaneo". E in effetti il multiculturalismo (di cui Manconi, in altre occasioni, si è fatto portavoce), cosa è se non razzismo contemporaneo? La sua prima regola è che non vi sono "nostre" regole applicabili alle "loro" comunità. Si creano isole di anarchia in cui la sharia viene imposta dai leader religiosi locali. In Inghilterra questo processo inizia ad essere addirittura formalizzato, con l'introduzione di corti islamiche e l'applicazione della legge coranica nei tribunali.
References Nanni Balestrini, Primo Moroni, La Orda d'Oro: 1968-1977, La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale. Milano: Feltrinelli, 2007. Nanni Balestrani, Tano D'Amico. Ci Abbiamo Provato. Parole e immagini del Settantasette. Firenze: Giunti Editore/Bompiani, 2017. Marco Grispigni. Il Settantasette. Milano: il Saggiatore, 1997. Gad Lerner, Luigi Manconi, Luigi Sinibaldi, Agenda Rossa 1978. Roma: Savelli 1978. (quotation found in Grispigni 1997). Giampiero Mughini, Il Grande Disordine: I nostre indimenticabili anni Settanta. Milano: Mondadori, 1998. Alberto Pantaloni, La dissoluzione di Lotta continua e il movimento del '77. Roma: DeriveApprodi, 2019. Franco Piperno. "La parabola del '77: dal «lavoro astratto» al «general intellect». Note sulla tecnica." In Sergio Bianchi, Lanfranco Caminiti, Eds., Settantasette: La rivoluzione che viene. Roma: DeriveApprodi, 2004. Nicola Rao. Trilogia Della Celtica. Milano: Sperling & Kupfer, 2014. Carlo Rivolta, "L'ama or no Lama, non Lama nessuno," Repubblica, February 19, 1977. https://www.storiologia.it/apricrono/storia/a1977.htm Steve Wright. The Weight of the Printed Word: Text, Context and Militancy in Operaismo. Leiden: Brill, 2021. Image from: Redazione, "E a un dio fatti il culo non credere mai. Cosa accade alla sapienza di Roma, il il 17 febbraio del '77," Il Tafferuglio, February 17, 2017. http://www.iltafferuglio.org/2017/02/17/e-a-un-dio-fatti-il-culo-non-credere-mai-cosa-accadde-alla-sapienza-di-roma-il-17-febbraio-del-77/
Oggi domenica 5 febbraio per il Fuoriporta riproponiamo in forma di podcast la diretta Facebook di mercoledì 1 in cui Christian Raimo ha dialogato con Luigi Manconi sui temi della giustizia, dello stato di diritto, della legittimità della pena e del carcere, dei fondamenti costituzionali della giustizia penale e della loro negazione. Tutto questo a partire dal Caso Cospito ormai da giorni salito agli onori della cronaca a causa dell'estremo sciopero della fame che il detenuto in regime di 41bis sta portando avanti per denunciare l'inumanità di questo tipo di detenzione. Luigi Manconi, sociologo dei fenomeni politici e presidente di A buon diritto Onlus, è la voce più autorevole sui temi della giustizia e della detenzione che potete ascoltare in questo momento e sulla questione di Alfredo Cospito. Per capire davvero, senza liquidare con faciloneria, senza schierarsi senza cognizione di causa, senza lasciarsi confondere da coloro che dalla confusione dei piani e degli eventi ha da guadagnare.Buon ascolto e buona domenica
È domenica 29 gennaio, Cospito è al suo centoduesimo giorno di sciopero della fame e sono 41 gli anarchici denunciati dalla Polizia di stato in seguito alla protesta avvenuta ieri a Trastevere in solidarietà ad Alfredo e contro il 41bis.Nel #Fuoriporta di oggi abbiamo voluto ricostruire, in forma essenziale ma precisa, la vicenda dell'anarchico rinchiuso da aprile nel carcere di Bancali in regime di carcere duro.Marica Fantauzzi è la voce guida della puntata. Intervengono Marzia Coronati e Gaia Tessitore di Napoli monitor in merito alle iniziative organizzate in favore della causa di Alfredo Cospito e in particolare alla nascita della piattaforma "Morire di pena" che nasce per chiedere l'abolizione del 41bis e dell'ergastolo.Ricordiamo che Sveja ha dedicato due approfondimenti al caso Cospito. Il primo è l'extra a cura di Marica Fantauzzi e Francesca Iachini "Alfredo cospito e il 41 bis che ci riguarda" in cui intervengono Luigi Manconi di A buon diritto onlus, l'avvocato di Cospito Flavio Rossi Albertini e Carmelo Musumeci. Il secondo è la rassegna di Alessandro Capriccioli, garante dei detenuti del Lazio, dell'8 gennaio.Qui i link per riascoltare le puntate: https://www.spreaker.com/user/16284684/alfredo-cospito-23-12-2022https://www.spreaker.com/user/16284684/sveja-carcere-8-gennaioBuon ascolto e a domani con l'abituale rassegna stampa di Sveja!
Dallo scorso aprile, Alfredo Cospito, anarchico e detenuto nel regime di Alta Sicurezza, è sottoposto al regime di 41 bis, nel carcere di Bancali, Sassari. Da più di due mesi, per protestare contro il regime del cd. "carcere duro", Cospito ha intrapreso lo sciopero della fame.Quali sono le cause di questo cambio di trattamento?In che cosa consiste essere sottoposti al 41 bis?A quale organizzazione politica appartiene Cospito?Perché il caso Cospito riguarda tuttə?A queste e ad altre domande rispondono Carmelo Musumeci, ex ergastolano, ora libero, scrittore, Luigi Manconi, sociologo dei fenomeni politici e Presidente di A Buon Diritto Onlus e Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito.Questo Fuori Porta, l'approfondimento settimanale di Sveja, è a cura di Marica Fantauzzi e Francesca IachiniSveja è un progetto di comunicazione indipendente sostenuto da Periferiacapitale, il programma per le periferie promosso dalla Fondazione Charlemagne, e da Guido Larcher.
Oggi ai microfoni di Sveja Luca Peretti. Il progetto artistico di Susi Gutsche che segue la spazzatura romana e i dati che raccontano di sempre più romani all'estero (ma sono dati da interpretare). La politica, con le regionali imminenti – caos in tutti gli schieramenti – e le occupazioni momentanee o durature. L'annuncio del Museo della Scienza al polo museale Flaminio e come i giornali hanno raccontato la gambizzazione di un ragazzo a Tor Sapienza: di come si parla di razzismo e classismo nel racconto mediatico della città di Roma parliamo anche questa sera alla libreria spazio sette in via dei Barbieri 7, centro di Roma, con Maaty El-Sandoubi e Luigi Manconi.Il progetto Sveja è sostenuto da Periferiacapitale, il programma della Fondazione Charlemagne. E da Guido Larcher.
Il Fuori Porta di domenica 13 novembre ci porta alla stazione Termini di Roma.Francesco Conte, fondatore di Termini TV, ci parla di come si può raccontare una città partendo dalla stazione: le storie che la attraversano, viaggiatori che si fermano per ritrovarsi, senza tetto che cercano un riparo dove ora c'è un muro, musicisti che improvvisano una melodia, romani nostalgici di un decoro mai esistito e cittadini italiani che per lo Stato non esistono.Vi ricordiamo che martedì prossimo, presso la libreria Spazio Sette di Roma, alle 18 e 30 Miriam Aly, Bruno Montesano, Ylenia Sina della redazione di Sveja discuteranno con Maaty El-Sandoubi di Termini Tv e con Luigi Manconi sociologo e presidente di A Buon Diritto Onlus su razzismo e classismo nel racconto mediatico della città di Roma.Il Fuori Porta di oggi è a cura di Marica Fantauzzi e le interviste che sentirete sono tutte estratte dall'archivio di Termini Tv.
Ciro Colonna al microfono. A seguito della recente direttiva emanata dal Comune di Roma, Luigi Manconi sottolinea come non ci sia alternativa a mediare tra legalità e necessità per quanto riguarda le occupazioni abitative. Guasto al treno Roma-Ostia Lido mentre per il 95% dei romani intervenire sui trasporti è la massima urgenza in città. Le mani della 'ndrangheta sui locali della capitale. Le dimissioni di Zingaretti e il maltrattamento transfobo di un insegnante a un giovane studente. Questo e altro ancora su Sveja di oggi.
References Noberto Bobbio, As ideologias e o poder em crise. Trans. João Ferreira. Brasília: Editora Universidade de Brasília, 1999. Lotta Continua, Liberare Tutti i Dannati Della Terra. Lotta Continua edizione, 1972. Rossella Ferrigno, Nuclei Armati Proletari - Carceri, protesta, lotta armata, Edizioni La Città del Sole, Napoli, 2008. Luigi Manconi, Corpo e anima. Se vi viene voglia di fare politica. Roma: Edizioni minimum fax, 2016. Giulio Salierno, Fuori margine Testimonianze di ladri, prostitute, rapinatori, camorristi. Torino: Giulio Einaudi editore, 2001. Corrado Sannucci, Lotta Continua, Gli uomini dopo. Milan: fuori|onda, 2012. Senti Le Rani Che Canto. https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/cronologia
Luigi Manconi"Kum! Festival"https://www.kumfestival.it/Il tema del fine vita chiude un ciclo aperto a suo tempo con l'edizione del festival dedicata a L'origine della vita.La crisi pandemica che ha colpito le nostre società non ha fatto che rendere più drammatica un'esperienza che interroga da sempre la vita umana. Come e più di tutte le soglie che la nostra avventura attraversa, l'ultima si carica di significati molteplici e proietta la sua ombra potente sulle precedenti.Ma il fine vita è ancora un momento della vita, un passaggio in cui è possibile fare qualcosa di sé, un'occasione in cui dare testimonianza di un'esistenza e raccogliere la testimonianza di chi l'ha accompagnata e la accompagna. Ecco perché il tempo della fine è un tempo enigmatico, apre domande etiche, scuote la politica, divide l'opinione pubblica, suscita controversie giuridiche, interroga le pratiche mediche e i saperi scientifici, sfida le più antiche tradizioni religiose.Così il festival allargherà lo sguardo per cerchi concentrici, estendendo l'interrogazione alla fine delle grandi narrazioni storiche, al tramonto di mondi culturali e assetti geopolitici, alla catastrofe climatica che sembra procedere inarrestabile, alla nascita e alla morte delle stelle e degli universi.Federico Leoni, Massimo RecalcatiKum! FestivalSabato 15 ottobre 2022, ore 12:00Dialoghi "Di chi è la mia vita?"Con Luigi Manconi e Vincenzo PagliaLuigi Manconi, già docente di sociologia dei fenomeni politici a Palermo e a Milano, è stato parlamentare per tre legislature, Sottosegretario alla Giustizia nel secondo governo Prodi e Presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Nel 2001 ha fondato A Buon Diritto Onlus, di cui è Presidente. Nel 2004 è stato il primo Garante dei diritti delle persone private della libertà per il Comune di Roma. Nel 2018 è stato nominato Direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. È editorialista de La Repubblica e La Stampa.Tra i suoi testi più recenti: Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un poco credente (con Monsignor Vincenzo Paglia, Einaudi 2021); Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale (con Federica Graziani, Einaudi 2020) e Non sono razzista, ma: La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura (con Federica Resta, Feltrinelli 2017).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
La rassegna stampa di venerdì 16 settembre è condotta da Marica FantauzziI ricordi di Primavalle custoditi in un archivio e gli ultimi aggiornamenti sulla morte di Hasib e il perchè del silenzio sulla sua morte in un articolo di Luigi Manconi su Repubblica.E poi ancora l'articolo di D'Albergo su Repubblica che racconta i "pendolari della monnezza" e l'aggiornamento sulle scuole della capitale. Con la Leopardi che non ha il tempo pieno e la Mazzacurati che riapre a Corviale. Da un articolo di Romatoday e da Napoli Monitor, riprendiamo la vicenda dello sfratto di una famiglia che era stato sospeso dalle Nazioni Unite, in attesa di un'alternativa.E, infine, dalle parole di Mattia Tombolini su Dinamo Press, il Festival Dorno Subito, dedicato ad Andrea Dorno nel quartiere di San Lorenzo.Sveja è un progetto di giornalismo indipendente sostenuto da Guido Larcher e dalla fondazione Charlemagne.*L'immagine della puntata è di un murales apparso a Primavalle nel 2015
Nella rassegna del 27 maggio ai microfoni c'è Bruno Montesano, dottorando in scienze sociali.Si parla oggi di carcere a partire dagli editoriali di Giovanni Bianconi e Luigi Manconi; si forniscono aggiornamenti su Ama e trasporti e infine si interpella l'immaginario orientalista e imperiale che porta a contrapporre donne straniere e (mogli) e famiglie italiane e a parlare di una "nuova Libia" per Roma. Si segnala inoltre la protesta contro l'insufficienza delle risposte della giunta Gualtieri sull'emergenza abitativa. Ricordiamo infine l'evento di presentazione di Sveja domani mattina alle ore 11.00 alla Casa internazionale delle donne
Parliamo dell'elezione al Quirinale con Luigi Manconi, candidato di Sinistra Italiana ed Europa Verde per i primi scrutini. Elezioni in Portogallo, i risultati con il ricercatore dell'Università di Lisbona Goffredo Adinolfi. Infine il secondo podcast della Fondazione Gariwo (Giardino dei Giusti) in cui si parlerà del genocidio degli Armeni
Era il 2001 quando fu fondata l'organizzazione "A buon diritto". Un'associazione che ha sempre avuto come obiettivo la difesa dei diritti e la tutela delle libertà personali e collettive. In questi vent'anni sono state tante le battaglie intraprese: dalla tutela delle persone detenute nelle carceri, nei CIE, nei Cpr alla denuncia dei casi di abusi da parte delle forze dell'ordine. Giuliano Giubilei, nella sua rubrica settimanale, ne parla con il fondatore e presidente dell'Associazione, Luigi Manconi.
“Dopo le dimissioni di massa”, un articolo di Luigi Manconi su La Repubblica. Come il Covid cambia la scala di valori. Il dato è davvero sorprendente: nel corso dei mesi di aprile, maggio e giugno 485mila italiani hanno dato le dimissioni volontarie dal posto di lavoro. Ancora: secondo uno studio di Bankitalia, nei primi dieci mesi dell'anno in corso, si sono registrate 777.000 cessazioni volontarie di rapporti di lavoro a tempo indeterminato (più 40.000 rispetto alla fase pre-Covid): in particolare nel Centro Nord e nel comparto industriale. […] Su Il Corriere della Sera leggiamo l'articolo di Matteo Persivale - “Sport e politica, la difficile sfida di Enes Kanter” Di origine turca, ora cittadino americano, supporta i diritti umani tra cui il trattamento della minoranza degli uiguri in Cina. Ma riceve pochissima solidarietà. I rapporti tra sport americano e attivismo politico sono sempre stati molto difficili, dai tempi del ritiro della licenza pugilistica di Muhammad Ali per la sua opposizione alla guerra in Vietnam passando per i pugni levati verso il cielo di Mexico City da Tommie Smith e John Carlos nel 1968 che valsero loro la cancellazione dallo sport professionistico[…] ____________________________________ Ascolta “Punti di Vista” a cura di Lapo De Carlo. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
Il curatore di Contemporary, Festival di Arte e Avanguardia, ci fornisce qualche informazione sul festival che si sta svolgendo a Donori. Oggi, per Unica Radio, abbiamo conversato con Maurizio Coccia, curatore del Contemporary, festival di arte e avanguardia, che si sta attualmente svolgendo a Donori. Il festival si compone di due sezioni: musica e arte visiva d'avanguardia, insieme a momenti d'incontro pubblico e dibattito, che occupano una settimana di attività, sino a culminare nei tre giorni del festival. Le parole del curatore Per il professore Maurizio Coccia, uno dei curatori del festival, il Contemporary 2021 si conferma come un laboratorio sperimentale e innovativo: “Rinnovato nella forma e nei contenuti, per qualità e ambizioni, il Festival ha ormai ampiamente varcato i confini nazionali, diventando patrimonio condiviso dal popolo internazionale della musica e dell'arte d'avanguardia”. Il professore evidenzia il carattere interculturale del festival e il suo dialogo con il territorio sardo; territorio che ha già vissuto esperienze artistiche nel campo dell'avanguardia (basti pensare alle opere di Maria Lai) molto spesso non conosciute dai sardi stessi. Gli appuntamenti di oggi e domani Stasera alle 18:00 Federica Graziani, coautrice con Luigi Manconi di Per il tuo bene ti mozzerò la testa (Einaudi), dialoga con Roberto Loddo, Michela Calledda e Gisella Trincas (Donori, Giardino del Comune). A seguire, alle 20:00 ci sarà il Contemporary Cinema della Fondazione Sardegna Film Commission in collaborazione con Skepto International Film Festival. Sempre alle 20:00 inizierà il live set di Anirec (Chiesa di Sa Defenza) e alle ore 22:00 il concerto di Andiperla. Alle ore 22:30 ci sarà la sonorizzazione live di Viraim del film Koniec Świata (regia di Dorota Kedzierzawska 1988). Alle ore 23:00 Mai Mai Mai in concerto e alle ore 23:30 la selezione musicale di Fivequestionmarks. Sabato 21 Agosto 2021 Alle ore 18:00 si inizierà con “Nel sogno l'esistenza si sveglia”, tavola rotonda con gli artisti del festival. A seguire, alle 20:00 ci sarà il Contemporary Cinema. Nella Chiesa di Sa Defenza alle ore 20:00 il live set di Alessandro Artudi, e dalle ore 22:00 ci saranno i concerti di Franz Rosati, alle 22:30 Brigata Stirner, alle ore 23:00 Travis Fuller. Alle ore 23:30 il live set di Curios & Sascha.
Su La Stampa, il punto di vista di Luigi Manconi sull'assassinio di Voghera: "Non sarò tanto vile da inchiodare qualcuno alle sue parole se, come in questo caso, estemporanee (anche perché l'accusa può essere agevolmente ritorta contro). Matteo Salvini, a proposito dello straniero ucciso dalla pistola di un assessore della Lega, Massimo Adriatici, ha commentato: “la difesa è sempre legittima” [...]". Su Repubblica invece, l'articolo di Guido Alfani sui cambiamenti climatici e i disastri ambientali degli ultimi tempi: "Le recenti alluvioni, che in Europa hanno causato centinaia di morti e gravi danni, colpiscono società già duramente provate dalla pandemia di Covid-19. Sfortunata circostanza, si potrebbe pensare. Ma ancora una volta, la storia si ripete. Nel Trecento, i decenni precedenti la Peste Nera furono caratterizzati da un'accentuata instabilità metereologica. In tutta Europa si susseguirono alluvioni devastanti; in Italia si segnalano almeno quattro episodi di portata eccezionale tra 1327 e 1339, che colpirono soprattutto il centro-Nord [...]".
Con la partecipazione di Raffaella Bolini, portavoce Genoa Social Forum; Carlo Bonini, vicedirettore de la Repubblica; Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale; Silvia Albano, magistrata; Luigi Manconi, Presidente di 'A buon diritto Onlus' A cura di Agnese Rapicetta
Luca Ventre, italiano, 35 anni, è morto il 1° gennaio 2021 a Montevideo, in Uruguay. Voleva tornare a casa, in Italia, a Senise, in provincia di Potenza. E' un caso che ricorda molto quello di George Floyd. Se ne sta interessando anche Luigi Manconi, presidente dell'associazione A buon diritto. Stefania Piras ne parla con Giuseppe Scarpa, cronista di giudiziaria de Il Messaggero, che per primo ha scritto questa storia tremenda e sta seguendo le indagini del pm Sergio Colaiocco (lo stesso del caso Regeni). In 37 minuti Luca scavalca le recinzioni dell'ambasciata italiana a Montevideo, viene placcato da agenti uruguyani che lo atterrano e gli cinturano il collo con il braccio fino a quando non si muove più. In questo episodio del podcast parla anche la mamma di Luca, Palma Roseti, che si chiede ancora: «Com'è morto mio figlio?»
Sono passati 20 anni dal G8 di Genova. 20 anni di cambiamenti, di parole non dette e alcune dette troppe volte. Di retorica e di ideologie. 20 anni di riflessioni timide su un evento che ha cambiato la storia del nostro Paese e con cui, forse, non abbiamo mai fatto veramente i conti. In questo podcast di Radio Immagina abbiamo cercato di riflettere con i protagonisti di questa storia. In questa seconda parte i contributi di Silvia Albano, magistrata, Luigi Manconi, presidente "A buon diritto - Onlus", Mauro Palma, garante nazionale dei diritti dei detenuti. A cura di Agnese Rapicetta
Tutto quello che fa grande l'Italia. Uno sguardo a tutto tondo sulla vita culturale del Paese tra curiosità, luoghi, storie ed eccellenze italiane. Giuliano Giubilei intervista Luigi Manconi, Sociologo e Scrittore.
Notizie, approfondimenti, contributi sull'attualità politica e non solo
"La questione per la democrazia italiana è una: come agevolare un itinerario, talvolta doloroso, di liberazione individuale e collettiva?" questa è la domanda che si pone Luigi Manconi su Repubblica, a fronte della vicenda di Saman Abbass. [...] "Sull'atroce vicenda di Saman Abbas si comincia, finalmente, a discutere con serietà. Grazie, va detto, alle significative parole pronunciate da esponenti della comunità musulmana italiana. Per alcune settimane, il dibattito ha avuto toni surreali, concentrato sulla mancata "indignazione della sinistra" nei confronti di quel delitto, a causa di un calcolo elettorale finalizzato a conquistare la rappresentanza dei musulmani [...]".Sul Corriere della Sera, invece, il corsivo di Paolo Di Stefano che propone l'istituzione di un Museo dell'Editoria: [...] Nel 1921, cioè cent'anni fa, sono nati Livio Garzanti e Paolo Boringhieri. Vent'anni fa è morto Vito Laterza. Non sono certo che a un giovane italiano di media cultura questi tre nomi dicano qualcosa. E a pensarci bene non sono certo che gli stessi nomi dicano qualcosa neanche a un cinquantenne o a un sessantenne. Eppure si tratta di uomini che hanno fatto (costruito) buona parte (la migliore) della cultura italiana del dopoguerra, dove costruire è il verbo migliore per indicarne il carattere e l'impegno. Garzanti è stato il re delle enciclopedie, ha ospitato nella sua casa editrice i migliori narratori e poeti italiani (da Gadda a Pasolini, da Luzi a Caproni), ma anche tanta letteratura straniera [...]".
Il senso della vita. Dialogo tra un uomo di fede e un “poco credente”. Un confronto aperto non solo sui grandi temi: la fede, il sacro, il dopo di noi ma anche su temi concreti e più immediati che ci coinvolgono nella vita di tutti i giorni: i diritti, l'atteggiamento nei confronti dell'omosessualità o dell'amore. L'intervista a Luigi Manconi. Su molte questioni - dice il sociologo - le nostre posizioni sono rimaste inevitabilmente lontane, ma il dialogo avvicina sempre.
Su Repubblica, Luigi Manconi ritorna sul tema dell'emergenza climatica, che ritorna al centro dopo la sentenza della Corte costituzionale tedesca che impone la questione ambientale come un'assoluta priorità dell'agenda politica e della tutela delle prossime generazioni. Sul corriere.it, invece, Massimo Gramellini racconta con ironia i retroscena svelati sul divorzio di Bill Gates.
"Il senso della vita" con Felice Cimatti, Monsignor Vincenzo Paglia, Luigi Manconi
Alessandro Zan, PD ; Paola Binetti, UDC ; Luigi Manconi, intellettuale ; Marco Taradsh, Centro Motore .
Omotransfobia, la legge (non) può attendere. Ospiti: la Senatrice del PD Monica Cirinnà, Luigi Manconi, politico e sociologo, e Sebastiano Secci, attivista LGBT. Conduce Maddalena Carlino.
Omotransfobia, la legge (non) può attendere. Ospiti: la Senatrice del PD Monica Cirinnà, Luigi Manconi, politico e sociologo, e Sebastiano Secci, attivista LGBT. Conduce Maddalena Carlino.
Dopo Sanremo: la musica è finita? con Giovanni Ansaldo, giornalista di Internazionale, Luigi Manconi, sociologo, e Luca Zannotti, del coordinamento Promoter Indipendenti Uniti.
Dopo Sanremo: la musica è finita? con Giovanni Ansaldo, giornalista di Internazionale, Luigi Manconi, sociologo, e Luca Zannotti, del coordinamento Promoter Indipendenti Uniti.
Ospite della settimana: Luigi Manconi
Gli italiani e la pena capitale: il diritto giusto e la paura, l'articolo su Repubblica di Luigi Manconi, che torna, appunto, sul tema delicato della pena di morte. L'Incipit è stato dato daIle dichiarazioni per il congedo di Donald Trump dalla Casa Bianca, che sarà accompagnato dall'accelerazione delle esecuzioni capitali, mai così numerose nel periodo di transizione da una presidenza all'altra. È come se Trump volesse imprimere un segno inesorabilmente crudo sul proprio lascito di potere. Questo inevitabilmente ha riaperto il dibattito.Su La Stampa, Massimiliano Panarari, si è occupato del down di Google: un episodio che mette in evidenza come il post-umano abbia già preso il sopravvento. Senza questo strumento siamo persi? Il coronavirus ha effettivamente reso imprescindibili i servizi dei giganti del web?
"Natale che ci regala ogni anno il tempo necessario per «sostare» e curare le relazioni: la festa è in fondo uno «spreco» di tempo, che dà il senso di gratuità di cui hanno bisogno le persone per sentirsi amate, perché amare è proprio donare il proprio tempo a qualcuno, senza rivolerlo poi indietro". Con un velo di ironia, Alessandro D'Avenia sul Corriere della Sera, racconta con aneddoti e similitudini, il senso dello stare insieme a Natale. Tutt'altro tema, quello trattato da Luigi Manconi su Repubblica, scritto con l'atto di chiusura delle indagini da parte della Procura di Roma: una vera e propria lettera al Presidente del Consiglio
"Si diffonde l'idea che la società debba perseguire un modello assoluto di legge e ordine, senza scampo per nessuno e senza spazio per i dubbi della prudenza e della clemenza. È un orientamento, traducibile nello slogan «più carcere per tutti», che si nutre di un esteso rancore sociale", Un rancore che pervade piazze reali, virtuali, mediatiche, televisive e talvolta anche Aule di Giustizia. Oggi Concita intervista Luigi Manconi, autore con Federica Graziani di un libro duro ma necessario: "Per il tuo bene ti mozzerò la testa". Nick parla di uno dei cibi che l'ONU ha decretato essere il “cibo del futuro”. È in realtà un cibo antichissimo, usato dagli antichi romani, dagli aztechi, da dottori e cuochi dell'impero d'oriente e dagli europei atlantici, insomma nella storia a qualsiasi latitudine, tutti prima o poi abbiamo mangiato micro alghe. Una fonte pressoché inesauribile di energia naturale! La spirulina, la clorella, la klamath sono le maggiori micro alghe che migliorano la nostra alimentazione, compensando carenze e disinquinando l'organismo e il suolo, sopperendo a carenze di tipo nutrizionale.Amenta ha scelto musiche di Guccini, Natalie Merchant, Living Colour etc. per raccontare attraverso i suoni questi anni affollati e faticosi.https://open.spotify.com/playlist/5C0l8mQ9msqdpjRQ1Rs4Xe?si=39_e3YDBTLmbl2ZQCcKF7w
La corte antiterrorismo de Il Cairo ha prolungato ancora la detenzione di Patrick Zaki, il ricercatore egiziano studente all'Università di Bologna. Il giovane è detenuto da mesi in Egitto con l'accusa di «destabilizzare la sicurezza dello Stato» con la diffusione di post su Facebook. Vani dunque gli appelli giunti da tutto il mondo per la sua liberazione. Il Governo italiano dopo aver subìto il caso Regeni resta indeciso e quasi silente sul da farsi.Ne parliamo con Luigi Manconi, ex senatore del Pd e già presidente della commissione del Senato per la tutela dei diritti umani nonché sottosegretario alla Giustizia e Ugo Tramballi, consigliere dell'ISPI ((istituto per gli studi di politica internazionale).
"Il Paese è entrato in una fase che toglie il sonno. Di cui conviene mettere in fila gli addendi perché ne sia chiara la portata e la posta in gioco". Il punto di vista di Carlo Bonini, su Repubblica, secondo il quale il Paese "è entrato in una tempesta perfetta che toglie il sonno": un'analisi sulla situazione attuale, che unisce la pandemia alle vicende politiche connesse che vanno a intrecciarsi con quello che sta accadendo tra Erdoğan e Macron. Sulla Stampa, invece, un articolo interessante di Luigi Manconi sulla vicenda Regeni, dopo l'articolo vicende nate dal comunicato della procura...
Nella puntata di oggi, tra i nostri ospiti: Goffredo Buccini, editorialista del Corriere della Sera; Giacomo Iarìa, avvocato di Maria Carmela Longo, ex direttrice delle carceri di Reggio Calabria e Roma Rebibbia Femminile; Luigi Manconi, è s...
Bruno Sokolovich, Gr ; Luigi Manconi, sociologo ; Tatiana Esposito, Direzione generale Immigrazione del Ministero del Lavoro .
Bruno Sokolovich, Gr ; Luigi Manconi, sociologo ; Tatiana Esposito, Direzione generale Immigrazione del Ministero del Lavoro .
Caso Regeni, stasera Conte sarà ascoltato dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta. Ne parliamo con Luigi Manconi, senatore PD, da sempre al fianco della famiglia di Giulio. La campagna 'Io racconto' lanciata dal medico cremasco Attilio Galmozzi, per aiutare le persone a tirare fuori quello che hanno passato nell'emergenza Covid ..Infine la manifestazione di sabato pomeriggio sotto la Regione Lombardia, ce ne spiega le ragioni Layla Sit Aboha , attivista di Milano in Movimento
Caso Regeni, stasera Conte sarà ascoltato dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta. Ne parliamo con Luigi Manconi, senatore PD, da sempre al fianco della famiglia di Giulio. La campagna 'Io racconto' lanciata dal medico cremasco Attilio Galmozzi, per aiutare le persone a tirare fuori quello che hanno passato nell'emergenza Covid ..Infine la manifestazione di sabato pomeriggio sotto la Regione Lombardia, ce ne spiega le ragioni Layla Sit Aboha , attivista di Milano in Movimento (terza parte)
Caso Regeni, stasera Conte sarà ascoltato dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta. Ne parliamo con Luigi Manconi, senatore PD, da sempre al fianco della famiglia di Giulio. La campagna 'Io racconto' lanciata dal medico cremasco Attilio Galmozzi, per aiutare le persone a tirare fuori quello che hanno passato nell'emergenza Covid ..Infine la manifestazione di sabato pomeriggio sotto la Regione Lombardia, ce ne spiega le ragioni Layla Sit Aboha , attivista di Milano in Movimento (terza parte)
Nella puntata di oggi, tra i nostri ospiti: l'On. Francesco Boccia (Pd) Ministro per gli affari regionali e le autonomie; Gigi De Palo, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari; Luigi Manconi, senatore del Pd; Arianna Furi, Fonda...
Perché Sanremo non è più lo specchio di niente (Luigi Manconi, Robinson) L’obesità nel romanzo di Costanza Rizzacasa D’Orsogna Fallaci vs Fellini
Ospiti in studio: Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco Sanremo; Peppe Voltarelli, cantante e attore. Ospite telefonico: Luigi Manconi, è stato critico musicale con lo pseudonimo Simone Dessì.
La giunta regionale piemontese ha presentato una proposta di legge per regolamentare i campi nomadi. Dei contenuti di questa proposta e delle sue criticità abbiamo parlato con il giurista Luigi Manconi e con il docente e attivista Alexhian Santino Spinelli
Discriminazione: allarme dei servizi segreti per il rischio di strumentalizzazione di fatti e crimini razzisti e un sondaggio tra gli studenti delle superiori che si dicono assuefatti a parole e gesti discriminatori contro omosessuali, rom, disabili, poveri. Ne parliamo con Luigi Manconi direttore ancora per qualche settimana dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione razziale e con Licia Cazzato di Sottosopra che ha partecipato all'inchiesta.
Discriminazione: allarme dei servizi segreti per il rischio di strumentalizzazione di fatti e crimini razzisti e un sondaggio tra gli studenti delle superiori che si dicono assuefatti a parole e gesti discriminatori contro omosessuali, rom, disabili, poveri. Ne parliamo con Luigi Manconi direttore ancora per qualche settimana dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione razziale e con Licia Cazzato di Sottosopra che ha partecipato all'inchiesta.
Il centro statistico statunitense Pew Research ha condotto una ricerca sul futuro delle presenze religiose. Una sorta di futura geografia religiosa del mondo proiettata al 2050. Qui potete trovare l'articolo pubblicato su Il Sole 24 ore. Abbiamo analizzato questo studio con Valentino Castellani, presidente del comitato Interfedi di Torino. "Andiamo incontro ad una presenza consistente di musulmani - dice ai microfoni di Voce delle Chiese - almeno dal punto di vista numerico. D'altronde, se andiamo indietro nella storia dell'Europa non ci dovrebbe stupire più di tanto questo panorama. Le diversità sono sempre complesse da gestire, ma è un cammino ineludibile: andremo incontro a comunità sempre più multietniche, multiculturali e multireligiosa. Vedo questa pluralità anche come opportunità per poter testimoniare meglio la propria fede. Questo è anche uno stimolo, per tutta la comunità cristiana, una riscoperta delle radici profonde della propria fede religiosa".Proseguiamo parlando della mostra Artiste si raccontano, a Biella. Nell'intervista a Irene Finiguerra, curatrice della mostra, viene presentato questo percorso espositivo al femminile. La mostra percorre l'attività di artiste che tra gli anni Novanta e oggi hanno svolto la loro ricerca secondo forme e tipologie talora molto lontane fra di loro, ma sempre fedeli ad una autentica indagine del sé o del rapporto con il mondo, con l'altro.Infine, un aggiornamento sui soccorsi in mare. L'agenzia di stampa Nev.it documenta sulla conferenza stampa “Sea Watch, Open Arms e la politica europea nel Mediterraneo”. Vi hanno partecipato Christiane Groeben, vice presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Marco Fornerone, pastore della Chiesa valdese di Roma, Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia, Riccardo Gatti, capo missione di Open Arms, Lucia Gennari dell'Associazione Mediterranea e Luigi Manconi, presidente di “A Buon Diritto”.
Luigi Manconi, Direttore UNAR ( Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali); Peppino Ortoleva, insegna Storia dei Mezzi di Comunicazione all'Università di Torino.
Giovanni Ricci, presidente Associazione Domenico Ricci ; Olga D'Antona, moglie di Massimo D'Antona ; Luigi Manconi, già presidente Commissione diritti umani.
Luigi Manconi, presidente Commissione diritti umani al senato ; Loredana De Petris, capogruppo al Senato di Sinistra Italiana - Liberi e Uguali ; Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato.
L'intervista realizzata da Roberto Maggioni al senatore Luigi Manconi in occasione della presentazione a Milano del suo libro, ''Non sono razzista ma…'' (seconda parte)
L'intervista realizzata da Roberto Maggioni al senatore Luigi Manconi in occasione della presentazione a Milano del suo libro, ''Non sono razzista ma…'' (seconda parte)
Il quotidiano britannico The Times ha parlato in un suo recente articolo di un piano per il rilascio – si dice – di 200.000 visti temporanei per consentire a chi approda sulle nostre coste di circolare in Europa. Un’opzione che il quotidiano definisce “nuclear” e che è stata espressa dal viceministro degli Interni, Mario Giro, e dal senatore del Partito Democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani. Ne parliamo proprio con lui.
Il quotidiano britannico The Times ha parlato in un suo recente articolo di un piano per il rilascio – si dice – di 200.000 visti temporanei per consentire a chi approda sulle nostre coste di circolare in Europa. Un’opzione che il quotidiano definisce “nuclear” e che è stata espressa dal viceministro degli Interni, Mario Giro, e dal senatore del Partito Democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani. Ne parliamo proprio con lui.
Il Senato ha approvato il disegno di legge che prevede l’introduzione del reato di tortura in Italia. Con l'approvazione del 17 maggio si è arrivati alla terza discussione e a innumerevoli modifiche e ora si attende il giudizio della Camera. Il disegno di legge è stato criticato per essere un compromesso al ribasso e lo stesso senatore Luigi Manconi, che era stato il promotore della legge nella sua prima versione, si è astenuto dal voto poiché si trattava di un testo “mediocre”. Ne abbiamo parlato con Massimo Corti, presidente di Acat, l'Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura.
Il Senato ha approvato il disegno di legge che prevede l’introduzione del reato di tortura in Italia. Con l'approvazione del 17 maggio si è arrivati alla terza discussione e a innumerevoli modifiche e ora si attende il giudizio della Camera. Il disegno di legge è stato criticato per essere un compromesso al ribasso e lo stesso senatore Luigi Manconi, che era stato il promotore della legge nella sua prima versione, si è astenuto dal voto poiché si trattava di un testo “mediocre”. Ne abbiamo parlato con Massimo Corti, presidente di Acat, l'Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura.
Parte 2 - Alessandro Sallusti 'sogna' di diventare Nicola Porro, Luigi Manconi parla del caso 'Gabriele Del Grande' e Gianluigi Nuzzi dice che Davide Casaleggio non ha progetti politici.....
Parte 1- Alessandro Sallusti 'sogna' di diventare Nicola Porro, Luigi Manconi parla del caso 'Gabriele Del Grande' e Gianluigi Nuzzi dice che Davide Casaleggio non ha progetti politici.....
Parte 3 - Alessandro Sallusti 'sogna' di diventare Nicola Porro, Luigi Manconi parla del caso 'Gabriele Del Grande' e Gianluigi Nuzzi dice che Davide Casaleggio non ha progetti politici.....
Mobilitazione per il rilascio di Gabriele Del Grande. Sen. Luigi Manconi - La Regione Toscana sbaglia l'ordine e si ritrova con 10 milioni di medicinali che non voleva. Michele Bocci, "La Repubblica".
Il caso del giornalista, blogger, Gabriele Del Grande, fermato in Turchia dieci giorni fa, è solo l'ultimo conosciuto attacco alla libertà di espressione. A Memos la giornalista-scrittrice Francesca Borri, il senatore Luigi Manconi, il segretario FNSI Raffaele Lo Russo e Danilo De Biasio, direttore del Festival Diritti Umani di Milano
Il caso del giornalista, blogger, Gabriele Del Grande, fermato in Turchia dieci giorni fa, è solo l’ultimo conosciuto attacco alla libertà di espressione. A Memos la giornalista-scrittrice Francesca Borri, il senatore Luigi Manconi, il segretario FNSI Raffaele Lo Russo e Danilo De Biasio, direttore del Festival Diritti Umani di Milano
Il caso del giornalista, blogger, Gabriele Del Grande, fermato in Turchia dieci giorni fa, è solo l’ultimo conosciuto attacco alla libertà di espressione. A Memos la giornalista-scrittrice Francesca Borri, il senatore Luigi Manconi, il segretario FNSI Raffaele Lo Russo e Danilo De Biasio, direttore del Festival Diritti Umani di Milano
Domani al Senato il voto sulla fiducia al decreto legge sui migranti. Sen. Luigi Manconi, Presidente Commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani - Ventimiglia: primi verbali ai cittadini francesi che nutrono i migranti. Pietro Barabino, giornalista freelance.
“Calendario civile” è il titolo di una raccolta di saggi (pubblicata da Donzelli), sulle date che compongono una possibile storia civile degli italiani. Il sottotitolo chiarisce l'obiettivo di questo lavoro collettivo: “per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani”. Lo storico Alessandro Portelli ha curato l'intera raccolta, ventidue saggi scritti da altrettanti autori, ciascuno per ogni data: dal 27 gennaio Giorno della Memoria di Adachiara Zevi al 12 dicembre della strage di Piazza Fontana di Gad Lerner, dall'8 marzo delle donne di Vittoria Franco al 21 luglio di Genova 2001 di Luigi Manconi e Federica Graziani. Portelli è stato ospite oggi a Memos insieme alla politologa Nadia Urbinati che ha scritto sul 12 maggio, quello del 1974 del referendum sul divorzio. ..«L'idea – racconta Alessandro Portelli a Memos - nasce da una considerazione. Credo sia necessaria una dimensione di ritualità se si vuole costruire una memoria e una identità. Un'identità che non sia compatta, unitaria e confusa, ma che sia capace invece di interrogarsi e di amministrare le divisioni e i conflitti»...Portelli spiega qual è la caratteristica dei singoli capitoli che compongono il “Calendario civile”. «Sono tutti saggi problematici. Nessuno ha assunto una dimensione celebrativa, né una dimensione decostruttiva. Penso, ad esempio, al saggio di apertura di Adachiara Zevi, sul Giorno della Memoria. E' un saggio molto bello perché prende in discussione sia la necessità di questa giornata che le critiche e le perplessità che sono state sollevate. Tutte le date del “Calendario civile” - conclude Portelli - sono date di interrogazione, più che di affermazione.
“Calendario civile” è il titolo di una raccolta di saggi (pubblicata da Donzelli), sulle date che compongono una possibile storia civile degli italiani. Il sottotitolo chiarisce l’obiettivo di questo lavoro collettivo: “per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani”. Lo storico Alessandro Portelli ha curato l’intera raccolta, ventidue saggi scritti da altrettanti autori, ciascuno per ogni data: dal 27 gennaio Giorno della Memoria di Adachiara Zevi al 12 dicembre della strage di Piazza Fontana di Gad Lerner, dall’8 marzo delle donne di Vittoria Franco al 21 luglio di Genova 2001 di Luigi Manconi e Federica Graziani. Portelli è stato ospite oggi a Memos insieme alla politologa Nadia Urbinati che ha scritto sul 12 maggio, quello del 1974 del referendum sul divorzio. ..«L’idea – racconta Alessandro Portelli a Memos - nasce da una considerazione. Credo sia necessaria una dimensione di ritualità se si vuole costruire una memoria e una identità. Un’identità che non sia compatta, unitaria e confusa, ma che sia capace invece di interrogarsi e di amministrare le divisioni e i conflitti»...Portelli spiega qual è la caratteristica dei singoli capitoli che compongono il “Calendario civile”. «Sono tutti saggi problematici. Nessuno ha assunto una dimensione celebrativa, né una dimensione decostruttiva. Penso, ad esempio, al saggio di apertura di Adachiara Zevi, sul Giorno della Memoria. E’ un saggio molto bello perché prende in discussione sia la necessità di questa giornata che le critiche e le perplessità che sono state sollevate. Tutte le date del “Calendario civile” - conclude Portelli - sono date di interrogazione, più che di affermazione.
“Calendario civile” è il titolo di una raccolta di saggi (pubblicata da Donzelli), sulle date che compongono una possibile storia civile degli italiani. Il sottotitolo chiarisce l’obiettivo di questo lavoro collettivo: “per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani”. Lo storico Alessandro Portelli ha curato l’intera raccolta, ventidue saggi scritti da altrettanti autori, ciascuno per ogni data: dal 27 gennaio Giorno della Memoria di Adachiara Zevi al 12 dicembre della strage di Piazza Fontana di Gad Lerner, dall’8 marzo delle donne di Vittoria Franco al 21 luglio di Genova 2001 di Luigi Manconi e Federica Graziani. Portelli è stato ospite oggi a Memos insieme alla politologa Nadia Urbinati che ha scritto sul 12 maggio, quello del 1974 del referendum sul divorzio. ..«L’idea – racconta Alessandro Portelli a Memos - nasce da una considerazione. Credo sia necessaria una dimensione di ritualità se si vuole costruire una memoria e una identità. Un’identità che non sia compatta, unitaria e confusa, ma che sia capace invece di interrogarsi e di amministrare le divisioni e i conflitti»...Portelli spiega qual è la caratteristica dei singoli capitoli che compongono il “Calendario civile”. «Sono tutti saggi problematici. Nessuno ha assunto una dimensione celebrativa, né una dimensione decostruttiva. Penso, ad esempio, al saggio di apertura di Adachiara Zevi, sul Giorno della Memoria. E’ un saggio molto bello perché prende in discussione sia la necessità di questa giornata che le critiche e le perplessità che sono state sollevate. Tutte le date del “Calendario civile” - conclude Portelli - sono date di interrogazione, più che di affermazione.
La discussione sui CIE. Sen. Luigi Manconi, Presidente Commissione Tutela Diritti Umani - Napoli: immigrati sicurezza e pizzo. Daniela De Crescenzo, "Il Mattino".
Lombardia: Consiglio Regionale fermo per un mese. Raffaele Cattaneo, Presidente Consiglio Regionale Lombardia - Perugia-Assisi: 100 mila in marcia per la pace. Sen. Luigi Manconi, Presidente Commisione tutela dei diritti umani.
Il dopo tentata golpe. Sen. Luigi Manconi, Presidente Commissione Tutela e Promozione Diritti Umani. Elezioni U.S.A. Laura Pepe, redazione Esteri GRR - Le donne di Gela unite per la bonifica del loro territorio. Luciana Scarfi, portavoce Comitato "Donne di Gela".
Giulio Regeni: rivelazioni choc delle mail anonime inviate. Sen. Luigi Manconi, Presidente Commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani - Bagnoli: la bonifica mai avvenuta. Luigi Roano, "Il Mattino".
estratto dalla conferenza stampa dei genitroi di Giulio Reggeni nella sala Nassirya del Senato
con: Ilaria Cucchi sorella di Stefano morto durante la custodia cautelare, Roberto Martinelli segretario generale aggiunto Sappe, Luigi Manconi senatore presidente Commissione straodinaria tutela diritti umani
Come sta cambiando il modo di consumare e acquistare droga. Con il dott. Riccardo Gatti della Asl di Milano, Max Lorenzani di Lab57, Marco Brunetti di progetto Welcome e il senatore Luigi Manconi
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Ptima parte - Mare Nostrum. Ospiti: Francesco Sollitto - comandante 29° gruppo navale Operazione MareNostrum, Mario Morcone - prefetto, sen. Luigi Manconi - presidente Commissione Tutela e Promozione Diritti Umani
Il decreto carceri e la situazione dei penitenziari milanesi - La giornata del Lavoro agile e le nuove forme di smart working: microfono aperto - Intervista a Luigi Manconi sulla proposta di legge per la depenalizzazione della coltivazione e della cessione di cannabis per uso personale
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