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Full Rig Details: https://www.premierguitar.com/videos/rig-rundown/donny-benetSubscribe to PG's Channel: http://bit.ly/SubscribePGYouTubeThere's comical bands (Gwar), there's parody bands (Steel Panther), and there's clever combinations of both (Mac Sabbath). The Italian-Australian Donny Benét is none of those and all of those at the same time. His polished compositions, breezy rhythms, and funky fretwork are no laughing matter. Instead, Donny is the joke … or is he?“I thought, “What would I think if I saw some bald, chubby dude shredding on bass and fretless?' I'd be like ‘hell yeah,' so I might as well be the guy that'll do it,” explains Benét.Donny (born Ben Waples) is from a musical family in Sydney, Australia. He grew up performing on several instruments, became classically trained on piano, and earned a master's degree in double bass. The fluent musician started a career as a jazz bassist for various artists in Sydney, and eventually shifted to an experimental jazz/electronica band, Triosk. While both endeavors were challenging and rewarding, Ben wasn't having fun. After Triosk disbanded, Waples continued writing and recording on his own. It started with Cubase and a Line 6 DL4 that gave him 48-second loops. He started making “Donny Benét” joke songs. His friends and family continued encouraging him to make more, and before he knew it he had enough material to create Don't Hold Back. (To this day he still records all the parts except saxophone, played by his brother Daniel Waples.) And through his passion for creating music combined with his love for '70s funk and R&B—he mentions his introduction to electric bass was via a VHS tape featuring Larry Graham, Bernard Edwards, and Nile Rodgers—infused with the aesthetic and aura of Itala-disco performers, Donny Benét was born.“I'm a seriously trained jazz musician in a prior life, and I try not to take myself too seriously now, but I'm deadly serious about taking the piss out of myself. I like humor, but I definitely don't make joke music,” states Benét.Since 2011, he's released six albums, all showing an evolution and refinement of the Don. Each release has revealed a new part of Benet's infinite swagger, blending influences of Prince, Alan Vega, Lou Reed, Tom Jones, and, of course, James Jamerson, “Duck” Dunn, and the funk forefathers. Yes, Donny B can sweep you off your feet, but that's because one thing reigns supreme—the music.“With Donny I've always taken the approach of ‘what would I listen to?' I started there and I continue to follow it. If no one likes it, that's fine, so long as I like it. If someone else likes it, even better,” says Benét.Before his headlining gig at Nashville's Basement East, Donny B welcomed PG's Chris Kies onstage to chat about his minimal-but-musical setup. Benét explains the origins of “Donny,” covers his custom Furlanetto 4-string and why he calls it “probably the best live instrument I got,” and discusses scoring tons of gear when the exchange rate presents deals.Full Rig Info: https://www.premierguitar.com/videos/rig-rundown/donny-benetSubscribe to PG's Channel: http://bit.ly/SubscribePGYouTubeWin Guitar Gear: https://bit.ly/GiveawaysPG Don't Miss a Rundown: http://bit.ly/RIgRundownENLMerch & Magazines: https://shop.premierguitar.comPG's Facebook: https://facebook.com/premierguitarPG's Instagram: https://www.instagram.com/premierguitar/PG's Twitter: https://twitter.com/premierguitarPG's Threads: https://threads.net/@premierguitarPG's TikTok: https://www.tiktok.com/@premierguitar0:00 - D'Addario Pedalboard Essentials0:15 - Chris Kies Intro0:49 - Donny Benét Intro1:42 - Donny Benét Origins8:55 - Custom Furlanetto "F Bass" VF413:39 - D'Addario & Rig Rundown14:11 -...
Nella seconda metà dell'Ottocento gli operai inglesi lavoravano tra le 12 e le 15 ore al giorno, senza pause settimanali o ferie. A inizio Novecento in Italia la settimana lavorativa era di 6 giorni su 7. Quello che oggi è normale, cioè lavorare 5 giorni su 7, allora era un miraggio. Quindi quello che oggi ci appare futuristico, forse un domani sarà consuetudine. Lo credono alcune aziende che hanno stretto degli accordi con i lavoratori che prevedono la settimana corta. "Siamo stati fra i primi a sperimentare. La nostra formula prevede 36 ore come da contratto dei bancari, ma i giorni lavorati sono 4 invece che 5. Dal lunedi al giovedi si lavora 9 ore al giorno e il venerdi si sta a casa" dice Patrizia Ordasso, responsabile affari sindacali e welfare di Intesa Sanpaolo. Ma non c'è un calo di produttività per le aziende? EssilorLuxottica ad esempio sta sperimentando una settimana di 4 giorni, quindi con decurtazione di ore, a parità di salario. "Non credo ci sarà un abbassamento della produttività. Chi è felice lavora meglio, diceva il nostro fondatore Leonardo Del Vecchio" spiega Giuseppe De Castro, Responsabile Relazioni Industriali e Welfare di EssilorLuxottica.
Gaúcha ZS - 07/03/2024 - Ligia Furlanetto, Delegada Regional De Polícia Civil by Rádio Gaúcha
Ousmane Sylla, 22 anni, si è suicidato un mese fa nel Cpr di Roma. La tragedia ha riportato l'attenzione per qualche ora sulle condizioni di chi è trattenuto nei Centri di permanenza per i rimpatri. "Li dentro - dice Louis, da 10 anni in Italia, appena uscito dal Cpr di Via Corelli a Milano - la situazione è fuori controllo, non pensavo ci fossero italiani così cattivi, i diritti della persona valgono più in carcere. Se uno sta male deve urlare e sbattere le porte sennò non ti ascoltano. Ci sono persone che pur di uscire si spaccano le braccia. Poi ti danno gli psicofarmaci per tenerti tranquillo. A me hanno dato Clorazepan". Louis lavora nel catering della moda di Milano. "Ho lavorato in tutti gli showroom di Milano centro, ovviamente in nero. Poi il 5 di gennaio mentre andavo al lavoro mi hanno fermato, non ho il permesso di soggiorno e quindi sono stato portato nel Cpr". "Le persone che stanno nei Cpr non hanno commesso reati, sennò sarebbero in carcere. La loro colpa è non avere i documenti. Magari perché scaduti" spiega Teresa, attivista della rete No-Cpr. "In queste strutture - spiega il medico infettivologo Nicola Cocco - non dovrebbero entrare persone malate. Invece questa cosa viene completamente disattesa, infatti all'interno io ho trovato persone anche con patologie croniche come il diabete o l'epilessia, per non parlare di scabbia e infezioni virali. C'è poi il tema della salute mentale. Alcuni vengono trattenuti nonostante soffrano di patologie psichiatriche, altri le sviluppano proprio all'interno del Cpr. E poi c'è l'abuso degli psicofarmaci che vengono utilizzati come manganelli farmacologici e camice di forza farmacologiche. E questo è molto grave".
Quando poche settimane fa è stata uccisa a Milano Marta Di Nardo è emerso che la persona accusata dell'omicidio, Domenico Livrieri, era "affetto da schizofrenia" e avrebbe dovuto stare in una Rems. Invece è stato mandato in carcere. Il problema è che, come spiega il garante dei detenuti Mauro Palma, nelle 32 Rems in Italia si trovano ospitate 654 persone, tuttavia ben 796 sono in lista di attesa. Di questi una piccola parte si trova impropriamente in carcere, gli altri affidati ai servizi territoriali. Molti ad esempio si trovano ricoverati nei reparti di psichiatria, a fianco a malati psichiatrici che non hanno compiuto reati, con evidenti problemi per i pazienti e per i sanitari come spiega Emi Bondi, presidente della società italiana di psichiatria. Secondo Giuseppe Nicolò, direttore della Asl5 di Roma, da cui dipendono alcune Rems quella di Di Nardo è stata una tragedia annunciata perché la riforma prevista dalla legge 81 è una riforma realizzata solo in parte. Pietro Pellegrini, psichiatra sub commissario sanitario dell'Azienda Usl di Parma e coordinatore del comitato informale di coordinamento Rems, allarga il tema e dice che è sbagliato ritenere non imputabili i malati mentali.
Hello everyone!!For this first episode of November we have a very special show on our hands! We are talking about Marge Piercy's 1976 Utopian novel, Woman on the Edge of Time!And to do that, we invited on Brazilian researcher, translator, professor, and friend, Dr. Elton Furlanetto of the Federal University of Mato Grosso do Sul (UFMS)! Elton translated the first ever Brazilian edition of the novel, released earlier this year, and helped make this a phenomenal episode!To talk about this novel and the Communal Utopianism it presents us we spoke about the distinct realities of the lived 1970s as a marginalized Mexican-American woman and the contrast to a utopian society, we delved into the cultural representations of present and future, alongisde many ways in which this book expands the ideas of what a utopia can and should be, and how we can work toward it in our lives.A fascinating and fun episode, we hope you enjoy this special conversation and book as well! Have fun!And please support our Patreon if you're interested and want access to early content and the bonus Reading Corners! https://www.patreon.com/leftpage Intro Music: Gymnopédie Nº1, Erik Satie, 1888Outro Music: Leve Palestina, Spartacus, 2016 Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Il 3 ottobre 2013, nel più grande naufragio del Mediterraneo, morirono 368 migranti eritrei davanti all’isola di Lampedusa. Pochi giorni dopo altre 268 vittime, tutti siriani in fuga dalla guerra civile. Dieci anni dopo - la scorsa settimana - si sono tenute a Lampedusa le commemorazioni, assenti i membri del governo italiano e gli esponenti dell'Unione europea. Dieci anni fa si disse "mai più", ma da allora sono 28 mila i morti nel Mediterraneo e non c'è nessuna missione di salvataggio in corso. Valentina Furlanetto ci racconta le giornate di questo tragico decennale. Ne ha parlato con uno dei sopravvissuti, Refaat, che ora vive in Germania e nel naufragio ha perso i suoi due figli. Tra i tanti anche alcuni studenti arrivati da Francoforte per ascoltare le storie dei superstiti, e Vito Fiorino, che fu uno dei primi a soccorrere i naufraghi. Una riflessione che coinvolge anche Flavio di Giacomo portavoce dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (OIM) e Chiara Cardoletti, rappresentante per l'Italia dell’Alto commissariato per i Rifugiati (Unhcr).
La presidente della commissione europea, Ursula Von der Layen è andata a Lampedusa pochi giorni fa, quando la presenza degli immigrati ha toccato nella piccola isola, porta dell'Europa, la cifra record di 7000 persone. "È un tema europeo e lo risolveremo in Europa" ha detto. In teoria un passo avanti nell'assunzione di responsabilità comune da parte di Bruxelles, ma sull'isola non c'è l'ombra della presenza dell'Europa, non ci sono agenti di Frontex e i dieci punti elencati dalla leader europea sembrano o velleitari o impossibili da realizzare. Con Pietro Bartolo, europarlamentare e Uri Dadush, professore del think tank Bruegel cerchiamo di capire quali soluzioni l'Europa potrebbe mettere in campo.
Entrevista CH1 - Gaúcha ZS - 11/07/2023 - Delegada Ligia Furlanetto by Rádio Gaúcha
Nel nuovo episodio di TuttoLibri, la nostra Liliana Russo presenta Va' sentiero di Yuri Basilico e Sara Furlanetto
Entrevista Chamada Geral - Gaúcha Zona Sul - 27/12/2022 - Delegada Lígia Furlanetto by Rádio Gaúcha
Dall'Iran all'Afghanistan la lotta per i diritti dei cittadini parte dalle rivendicazioni delle donne. Se a Teheran le proteste sono ormai continue e le ragazze sfilano in piazza togliendosi in velo, a Kabul la protesta è più soffocata, ma le donne sono altrettanto determinate a farsi valere. In Iran - spiega la ricercatrice Giulia Valsecchi - le proteste di oggi non nascono dal nulla, ma si ricollegano alle manifestazioni del passato. In Afghanistan oggi le donne vivono ai margini, chiuse in casa, senza poter lavorare e studiare, come racconta da Kabul Sergio Mainetti di Intersos. Chi può fugge. Monica Atias della comunità di Sant'Egidio ha accompagnato in Italia un gruppo di afghani che ha potuto lasciare il paese con i corridoi umanitari. Fra loro anche quattro sorelle determinate a studiare, cosa che non potevano fare in patria, e due giornaliste che sono scappate con i loro figli, caricandoli su una carriola per passare il confine.
Entrevista CH1 - Gaúcha ZS - 03/11/2022 - Lígia Furlanetto, Delª. Regional De Rio Grande by Rádio Gaúcha
Depois de atravessar a América do Sul com um carro de passeio, casal gaúcho agora está finalizando desafio de conhecer todos estados brasileiros
Entrevista Chamada Geral - Gaúcha Zona Sul - 21/07/2022 - Delegada Lígia Furlanetto by Rádio Gaúcha
Destaques da Diretriz Europeia de Cardiopatias Congênitas publicada em 2020.Convidado Dr. Wagner KnoblauchGraduação em Medicina pela Universidade Federal do Espírito Santo (UFES). Residência médica em pediatria pelo Hospital Infantil Nossa Senhora da Glória (HINSG), em Vitória-ES. Formado em Cardiopediatria e Ecocardiografia Fetal e Pediátrica pelo Instituto Dante Pazzanese de Cardiologia (IDPC). Possui Título de Especialista em Pediatria (SBP), Cardiologia Pediátrica (SBC) e Ecocardiografia (SBC). Atualmente, é coordenador do Programa de Residência Médica em Cardiologia Pediátrica e Cardiopatias Congênitas do IDPC, médico assistente da Enfermaria Pediátrica do IDPC, e também atua como cardiopediatra na equipe Furlanetto do Hospital BP.HostPâmela Valelongo Graduada em medicina pela Faculdade de Medicina do ABC (2013). 2º Ten Médica Exército Brasileiro (2014). Residência médica em Clínica Médica pela Faculdade de Medicina do ABC (2015-2017). Residência médica em Cardiologia Clínica pelo Instituto Dante Pazzanese de Cardiologia (2019-2021). Titulada especialista em Cardiologia pela Sociedade Brasileira de Cardiologia (SBC). Atualmente Fellow em Ecocardiografia pelo Hospital Israelita Albert Einstein (2021-2023). @drapamelavalelongohttp://www.clubedacardio.com.brA emergência é desafiadora, exige essas habilidades em um pacote só, e o nosso paciente, diversas vezes, não tem tempo, ele precisa de todos esse anos de conhecimento agora. O Clube da Cardio convida você a continuar se preparando SEMPRE para esse momento. “Como?” Com o SAFER, o método de ensino de emergências cardiovasculares do Clube da Cardio. Transforme seu conhecimento e sua prática com o SAFER e seja referência. Seja excelente! Torne-se EXCELENTE AGORA
"Il caporale mette il cornetto e il caffè sul cruscotto, se lo mangi vuol dire che accetti di appartarti con lui e quindi lavori, sennò sei fuori" dice Adriana Patrichi, ex bracciante rumena. E' una scena che si ripete nelle campagne tra Matera, Taranto e Cosenza dove le braccianti rumene e bulgare oltre che subire lo sfruttamento lavorativo sono sottoposte anche a molestie e violenze sessuali. Lo racconta il rapporto Cambia Terra di Action Aid nei giorni in cui viene lanciato l'allarme di carenza di lavoratori stagionali (ne mancano 100 mila secondo Coldiretti). Per il ricercatore dell'Università della Calabria Maurizio Alfano "Nonostante la legge 199 il caporalato resiste perchè offre quello che non fa lo Stato: trasporti, contatto con il lavoratore, alloggio". "Lavorano anche 10-11 ore al giorno per 36 euro" dice Don Antonio Polidoro di Scanzano Jonico. A impedire un rapporto sano di questi lavoratori con l'Italia c'è lo sfruttamento, ma c'è anche la burocrazia. "Il decreto flussi prevede per il 2022 il doppio degli ingressi rispetto agli anni precedenti - spiega Enrico di Pasquale, ricercatore della Fondazione Moressa - ma dalla data della presentazione delle domande, 17 marzo, ci vogliono 60 giorni per la convocazione del datore di lavoratori e altri 30 giorni per l'espletamento delle pratiche. Prima di metà giugno nessuno metterà piedi nei campi. Tardi per le raccolte". E' una storia che si ripete, basti pensare a due anni di distanza che solo il 50% delle domande per la sanatoria del 2020 per colf e braccianti è stato esaminato.
Ferruccio Furlanetto is one of the world's greatest operatic basses. Over five decades, Furlanetto has stamped his authority on the works of Verdi and Mozart with his powerful voice and impressive stage presence. In the Drawing Room, he looks back over his career so far, and talks about taking on the role of Mefistofele.
Ferruccio Furlanetto is one of the world's greatest operatic basses. Over five decades, Furlanetto has stamped his authority on the works of Verdi and Mozart with his powerful voice and impressive stage presence. In the Drawing Room, he looks back over his career so far, and talks about taking on the role of Mefistofele.
Radio 24 racconta ogni settimana l'Italia e il mondo attraverso il formato del reportage. Realizzati dalla redazione e dai collaboratori di Radio 24, il racconto sonoro ci porta dall'Ungheria al cuore dell'Africa, dagli ospedali alle discoteche, per parlare di persone e di passioni, di sofferenza e di speranza. Un mondo intero da raccontare attraverso le parole, i suoni e le emozioni raccolte e diffuse attraverso la radio. A partire da quest'anno dedichiamo una parte della nostra produzione a raccontare l'Europa che verrà, attraverso i reportage realizzati in collaborazione con la rete EuranetPlus. A cura di Anna Migliorati.
"Non sono neonazisti". Margherita e Alina sono due profughe ucraine a Milano. E sono anche le compagne di due combattenti di Azov. Il fidanzato di Margherita si trova dentro Azovstal da due mesi, così come il cognato di Alina, che è anche ferito. Il marito di Alina invece combatte in un'altra zona. "Salvateli" chiedono le due donne che lottano per i loro mariti nell'unico modo in cui, da lontano, possono farlo: con le parole. Due moglie di militari del battaglione Azov sono andate anche dal Papa, l'altro giorno, chiedendo che interceda per questi soldati. "Non sono neonazisti. Mio marito è un medico che ama semplicemente il suo paese. L'ho visto l'ultima volta il 24 febbraio" dice Alina. "Sono stremati, vedono i compagni morire e se si arrendono verranno torturati" dice Margherita.
Tira un vento forte a Przemysl, confine fra Polonia e Ucraina, dove arrivano ogni giorno centinaia di profughi, con i treni che partono da Leopoli, stracolmi soprattutto di donne e bambini. Yulia, 35 anni, che a Kiev era responsabile del settore acquisti di una ditta di abbigliamento, racconta che andrà in Italia. Molti hanno parenti in altri paesi europei. Xenia spera di tornare presto indietro, nel suo paese. E uno dei pochi uomini, proveniente da Odessa, interrompe l'intervista perchè si commuove e non riesce a proseguire. Ma a Przemysl abbiamo raccolto anche le voci del mondo del volontariato, da tutta Europa, presente al confine.
A Medyka, confine meridionale della Polonia, assalto ai bus che dovevano portare le persone in fuga dall'Ucraina al centro rifugiati di Przemysl, da dove saranno smistati a Varsavia e Cracovia. Chi non ce l'ha fatta brucia copertoni per riscaldarsi e passare la notte all'aperto. A Siret, Romania nordorientale, la polizia ucraina ha respinto i profughi oltre i cancelli in ferro sparando colpi di pistola in aria. Il governo slovacco, ancora, ha chiesto l'intervento di Frontex. Il tema dei profughi che fuggono dalla guerra mostra già tutte le sue drammatiche criticità.Abbiamo parlato con Chiara Cardoletti, responsabile dell'agenzia Onu per i rifugiati per l'Italia, Giovanni Viscone operatore umanitario di Intersos che si trova al confine tra Polonia e Ucraina, David Ceschia, imprenditore italiano da anni a Kiev per lavoro, fuggito in Moldavia assieme alla compagna ucraina e Ludmila Dudco, 35 anni, residente a Milano, che è andata a riprendersi le sue figlie al confine ucraino, dove sono state accompagnate dalla nonna.
Da mesi si ripetono assalti e rapine nel centro di Torino. L'ultimo episodio risale al 17 gennaio, in piazza Santa Giulia. Sei rapinatori, quasi tutti minorenni e di origine nordafricana, hanno circondato un ragazzo e, dopo averlo minacciato e spintonato, gli hanno portato via gli occhiali. E poi le rapine ai negozi di lusso in centro in autunno, le violenze sessuali in piazza Duomo a Milano a Capodanno ad opera anche di ragazzi venuti da Torino, la guerriglia urbana che si è scatenata a Nichelino a metà gennaio, con circa 130 ragazzi fermati. Infine il 7 febbraio le due pattuglie della polizia circondate e prese a calci nel quartiere Barriera. Tutti episodi che hanno un minimo comune denominatore: a provocarli ragazzi giovanissimi e di origine straniera. Cosa sta succedendo a Torino? Lo abbiamo chiesto ai torinesi che fanno la spesa a Porta Palazzo, al sindaco Stefano Lo Russo, a due giovani attivisti di seconda generazione, Ayoub e Zakaria, e a un insegnante, Vincenzo Abbantuono, che ogni giorno si confronta con questi ragazzi.
Entrevista Chamada Geral - Gaúcha Zona Sul - 16/02/2022 - Del. Ligia Furlanetto - Operação Lagunar by Rádio Gaúcha
Neste episódio apresentado pelo nosso Consultor Estratégico, Fábio Foletto, conversamos com nossa assessora de investimentos Bruna Furlanetto sobre planejamento financeiro.
Entrevista CH1 - Gaúcha Zona Sul - 28/12/2021 - Del. Lígia Furlanetto E Del. Márcio Steffens by Rádio Gaúcha
No programa 195, recebemos Rafael Furlanetto, monstro do poker online e jogador do Step Team, que conta tudo sobre sua vida e carreira. Nas notícias, fechamos a WSOP 2021 com os últimos resultados e a coroação de Josh Arieh como o jogador do ano, demos as primeiras notícias do BSOP Millions que está de volta para a alegria da comunidade de poker do Brasil e comemoramos a chegada do Stars Club, parceiro que chega com várias promoções, freerolls e brindes! Telegram do Pokercast: (031) 9-7518-9609 Baixe o app do Suprema Poker na Play Store e App Store! Abra sua conta no Pay4Fun: https://spkr.cc/Pay4Fun Assine nosso podcast (copie e cole esse link no seu aplicativo de podcasts preferido, ou procure por Superpoker ou Pokercast!): https://feeds.soundcloud.com/users/soundcloud:users:174415076/sounds.rss Você pode ouvi-lo pelo iTunes, WeCast entre outras plataformas de sua preferência. Toda semana, um episódio novo! E também estamos no Spotify, Deezer e Amazon Music!
"I Talebani ci hanno tolto la speranza. Non ci siamo arresi, ci hanno consegnato". Così dice Pathani, che ha fatto l'accademia in Italia e poi il soldato in Afghanistan ed è scappato da Kabul a fine agosto assieme al fratello e alla sorella. Pathani ora è ospite di un centro di accoglienza di Milano. "L'esercito italiano ha fatto un lavoro straordinario - dice - ma gli americani ci hanno consegnato ai Talebani". Nel centro vive anche Sharif, i cui occhi si riempiono di lacrime mentre ripensa ai genitori che non sono riusciti a scappare. Sono 40 i profughi nel centro, donne, uomini e anche cinque bambini. Sono disorientati, ma riconoscenti e finalmente in un paese sicuro. Anche a Roma, spiega Colaiacomo della Caritas, sono ospitati diversi nuclei famigliari.
A cura di Paolo Pellegrini Ferruccio Furlanetto, Filippo II Fiamma Izzo d'Amico, Elizabetta of Valois José Carreras, Don Carlos, Infante di Spagna Agnes Baltsa, Principessa Eboli Piero Cappuccilli, Rodrigo, Marchese di Posa Matti Salminen, Il Grande Inquisitore Coro dell'Opera Nazionale di Sofia Berliner Philharmoniker Herbert von Karajan, direttore
“An uphill walk on a rocky gravel path on the Eastern Alps usually results in one step ahead and two steps back. The rocks are sometimes the size of a […]
Entrevista CH1 - Gaúcha ZS - 03/06/2021 - Delegada Ligia Furlanetto - Balanço De Operações 2021 by Rádio Gaúcha
OPERAÇÃO DA POLÍCIA CIVIL COMBATE O ABIGEATO - ENTREVISTA COM A DELEGADA LÍGIA FURLANETTO - Podcast
DELEGADA DE POLÍCIA CIVIL LÍGIA MARQUES FURLANETTO FALA NO TREZE HORAS SOBRE O CRIME DE ABIGEATO - Podcast
Entrevista CH1 - Gaúcha Zona Sul - 09/03/2021 - Lígia Furlanetto, delegada regional de Rio Grande by Rádio Gaúcha
Al confine dell'Europa il primo comandamento è: restare vivi. Lo sa bene Nasim, 21 anni, pakistano, che per 11 volte ha tentato di entrare nell'Unione europea attraverso il bosco fra la Croazia e la Bosnia, e per 11 volte è stato fermato, picchiato e riportato indietro dalle forze dell'ordine croate, finanziate con fondi dell'Unione europea. In Bosnia la situazione umanitaria è drammatica per i migranti. L'Unione Europea da un lato si è impegnata a migliorare le condizioni dei richiedenti asilo. Dall'altro lato però si aspetta che di loro si occupi la Bosnia. Ne parliamo con Pietro Bartolo, europarlamentare , Daniele Bombardi, Caritas a Sarajevo e Caterina Bove, avvocato ASGI.In collaborazione con Euranet Plus.
Al confine dell'Europa il primo comandamento è: restare vivi. Lo sa bene Nasim, 21 anni, pakistano, che per 11 volte ha tentato di entrare nell'Unione europea attraverso il bosco fra la Croazia e la Bosnia, e per 11 volte è stato fermato, picchiato e riportato indietro dalle forze dell'ordine croate, finanziate con fondi dell'Unione europea. In Bosnia la situazione umanitaria è drammatica per i migranti. L'Unione Europea da un lato si è impegnata a migliorare le condizioni dei richiedenti asilo. Dall'altro lato però si aspetta che di loro si occupi la Bosnia. Ne parliamo con Pietro Bartolo, europarlamentare , Daniele Bombardi, Caritas a Sarajevo e Caterina Bove, avvocato ASGI.In collaborazione con Euranet Plus.
"Ho due figli, sono disoccupata, facevo le pulizie, poi la signora è venuta mancare, poi è arrivato il virus e sono rimasta a piedi". La donna che parla la chiameremo Daniela. È una delle persone in fila per il pane e il pacco di cibo fuori dalla sede della Onlus Pane Quotidiano a Milano. Il termometro segna meno un grado. La fila alle 8 è già lunga. Ci sono molti immigrati ma quattro su dieci sono italiani dice il vice direttore Luigi Rossi. Ex carcerati, homeless, anziani che non ce la fanno con la pensione, precari che hanno perso il lavoro. A Roma la situazione non è migliore. Alberto Colaiacomo della Caritas: "Delle 25 mila persone che da marzo a novembre si sono rivolte ai nostri 180 centri di ascolto parrocchiali per avere pacchi di cibo e aiuto ben 8000 era la prima volta che li vedevamo. Sono i nuovi poveri. Quanti italiani? Più del 60%".
“Night thunderstorms can be both unsettling and relaxing, especially when heard from an old and tall stone house surrounded by the woods. Surely, the 11 o’clock bell towers’ voice echoing […]
La vittima numero cento tra i medici che in Italia hanno lottato contro il coronavirus non era nata in Italia ma in Siria. Era la dottoressa Samar Sinjab, medico di famiglia nel veneziano, che si è ammalata di covid in primavera e poco dopo è morta. "Era molto amata dai suoi pazienti" dice il figlio Rafi El Mazloum. Samar Sinjab è solo uno degli operatori sanitari di origine straniera che operano in Italia. Fra loro anche le testimonianze di Hamala Diop, Oss in una Rsa, e Rosa Malgarejo, infermiera
In this segment of The Scoop we are talking to our local MPP Ian Arthur and General Manager of Cataraqui Region Conservation Authority, Katrina Furlanetto. We will discuss the impact of changes coming to conservation authorities as a result of Bill 229 that passed last week at Queen's Park.
Colleen Furlanetto's life changed when she was bitten by a tiger snake. Complications led to a degenerative neurological condition, which nows sees her wheelchair bound much of the time.The former Strathbogie mayor is an incredible role model and is now a passionate disability and accessibility advocate.Terri Cowley spoke with her as part of the Shepplife One FM program. See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.
L'assassinio del professor Paty, ucciso per aver mostrato le vignette di Charlie Hebdo e averne fatto degli esempi di libertà di espressione, è stato condannato dai rappresentanti dell'Islam italiano. Ma sui limiti della libertà di espressione e sulla satira la stessa comunità è spaccata. Da una parte l'Ucoii per cui le vignette sono offensive, dall'altra alcune intellettuali musulmane, come Sumaya Abdel Quader e Rosanna Maryam Sicignano, per cui sono provocazioni legittime.
Entrevista CH1 - Gaúcha Zona Sul - 05/11/2020 - Lígia Furlanetto - delegada Regional de Rio Grande by Rádio Gaúcha
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito la medaglia d'oro alla memoria a don Roberto Malgesini, il prete di Como che ha passato la vita ad alleviare le sofferenze dei senzatetto e dei migranti, ucciso quasi un mese fa, il 15 settembre. Un'eredità difficile nella sua città. Como gli ha negato la massima onorificenza cittadina, l'Abbondino d'oro 2020. "La città non lo ha mai capito" ha detto il direttore della Caritas. La giunta comunale aveva istituito multe per chi faceva la carità e aveva anche multato il prete, salvo poi archiviare il provvedimento. Ma chi era don Malgesini e cosa lascia dietro di sè? Siamo andati a Como per capirlo.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito la medaglia d'oro alla memoria a don Roberto Malgesini, il prete di Como che ha passato la vita ad alleviare le sofferenze dei senzatetto e dei migranti, ucciso quasi un mese fa, il 15 settembre. Un'eredità difficile nella sua città. Como gli ha negato la massima onorificenza cittadina, l'Abbondino d'oro 2020. "La città non lo ha mai capito" ha detto il direttore della Caritas. La giunta comunale aveva istituito multe per chi faceva la carità e aveva anche multato il prete, salvo poi archiviare il provvedimento. Ma chi era don Malgesini e cosa lascia dietro di sè? Siamo andati a Como per capirlo.
Conosciuta ufficialmente come guardia di frontiera e costiera europea, Frontex è stata istituita nel 2016 per coordinare il controllo delle frontiere esterne dell'UE da parte degli Stati membri. In questi ultimi dieci anni Frontex è cresciuta fino a diventare una delle più grandi agenzie della Commissione europea. Ora, con un nuovo mandato che le consente di dispiegare le proprie guardie di frontiera armate e in uniforme, oltre a un ingente budget di 11 miliardi di euro per il prossimo ciclo di bilancio dell'UE 2021-2027, l'agenzia con sede a Varsavia si sta rapidamente trasformando in una forza da non sottovalutare. Ma mentre Frontex mostra i muscoli, le polemiche si moltipicano. C'è chi solleva dubbi sul rispetto dei diritti umani ai confini e chi fa notare che la stessa potenza di fuoco economica di cui è dotata l'agenzia, che viene spesa in droni e personale, potrebbe essere usata per politiche di integrazione.In collaborazione con Euranet Plus.
Conosciuta ufficialmente come guardia di frontiera e costiera europea, Frontex è stata istituita nel 2016 per coordinare il controllo delle frontiere esterne dell'UE da parte degli Stati membri. In questi ultimi dieci anni Frontex è cresciuta fino a diventare una delle più grandi agenzie della Commissione europea. Ora, con un nuovo mandato che le consente di dispiegare le proprie guardie di frontiera armate e in uniforme, oltre a un ingente budget di 11 miliardi di euro per il prossimo ciclo di bilancio dell'UE 2021-2027, l'agenzia con sede a Varsavia si sta rapidamente trasformando in una forza da non sottovalutare. Ma mentre Frontex mostra i muscoli, le polemiche si moltipicano. C'è chi solleva dubbi sul rispetto dei diritti umani ai confini e chi fa notare che la stessa potenza di fuoco economica di cui è dotata l'agenzia, che viene spesa in droni e personale, potrebbe essere usata per politiche di integrazione.In collaborazione con Euranet Plus.
Conosciuta ufficialmente come guardia di frontiera e costiera europea, Frontex è stata istituita nel 2016 per coordinare il controllo delle frontiere esterne dell'UE da parte degli Stati membri. In questi ultimi dieci anni Frontex è cresciuta fino a diventare una delle più grandi agenzie della Commissione europea. Ora, con un nuovo mandato che le consente di dispiegare le proprie guardie di frontiera armate e in uniforme, oltre a un ingente budget di 11 miliardi di euro per il prossimo ciclo di bilancio dell'UE 2021-2027, l'agenzia con sede a Varsavia si sta rapidamente trasformando in una forza da non sottovalutare. Ma mentre Frontex mostra i muscoli, le polemiche si moltipicano. C'è chi solleva dubbi sul rispetto dei diritti umani ai confini e chi fa notare che la stessa potenza di fuoco economica di cui è dotata l'agenzia, che viene spesa in droni e personale, potrebbe essere usata per politiche di integrazione.In collaborazione con Euranet Plus.
This interview first aired on Friday the 18th of September 2020 on ONE FM 98.5 Shepparton. This week One FM Shepplife announcer Terri Cowley's Back Story life journey segment profiles Disability advocate Colleen Furlanetto from Euroa. Thanks to J.Furphy and Sons for supporting this podcast and to Adam Watkins & Josh Revens for their technical assistance. Listen to Terri Cowley live on Friday mornings from 9am-12pm. Contact the station on admin@fm985.com.au or (+613) 58313131 The ONE FM 98.5 Community Radio podcast page operates under the license of Goulburn Valley Community Radio Inc. (ONE FM) Number 1385226/1.
Bárbara Muller e Chantalla Furlanetto percorreram 4 mil quilômetros numa kombi chamada Jussara, do Sul ao Nordeste do país, para mapear a cena atual do surf feito pelas mulheres no Brasil.Encontramos as duas enquanto elas ainda estavam no meio da longa viagem para gravar o programa Maré das Marias, que estreia nesta quarta-feira, 12 de agosto, no Canal OFF. Quando a gente gravou esse episódio, elas já tinham passado pelo Rio Grande do Sul e Santa Catarina, e acabado de chegar em Ubatuba, no litoral norte de São Paulo. Ainda tinham pela frente Rio de Janeiro, Espírito Santo, Bahia, Alagoas e Pernambuco. O nome provisório do programa ainda era Maré Feminina do Surf. Depois virou Maré das Marias. E a Gina, claro, também vai estar lá no programa.Aqui nessa conversa, o assunto passou por tudo que elas estavam encontrando pelo caminho, pelo papel fundamental das amizades no surf, pelas escolhas de uma vida no surf profissional, pela lacuna de competições femininas que resultou numa crise de patrocínios, e pelas chances que buscaram e tiveram no freesurf. O papo foi cheio de risadas, cerveja e opiniões. Só ouvindo mesmo pra entender!
The F Bass is the bass player's bass player's bass guitar. Today's guest, George Furlanetto, started the company when he built his first electric bass in 1978. He says he shares the "analytical supportive mindset of a bass player," but instead of supporting a band, he supports the bassists themselves. Remaining open to feedback from some of the world's most innovative high-level players has been the catalyst for the incremental improvements that have Made F Bass one of the most respected instrument manufacturers in the world. In this episode, we talk about learning to build through experimentation, growing the company, George's scientific approach to consistent improvement and his reluctant discovery of the secret to running a successful business.
Columna gastronómica de Matías Furlanetto. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/via-stereo/message
Enganchado de 'El Picadito', donde repasamos lo destacado de la semana, y la sección de estreno 'Happy Hour': la columna en la que Matías Furlanetto recomienda lugares para ir a tomar algo y pasarla bien. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/via-stereo/message
Una puntata dedicata a libri e produzioni editoriali: parliamo del libro di Alex Zanotelli "Prima che gridino le pietre" e la rivista La Beidana, numero 93.Il libro di padre Alex Zanotelli è curato dalla giornalista Valentina Furlanetto, che ospite della puntata di Voce delle Chiese. Una denuncia e un manifesto contro il nuovo razzismo. Un libro che nasce da una serie di dialoghi e riflessioni con la Furlanetto, giornalista di Radio 24 – Il Sole 24 ore che si occupa prevalentemente di immigrazione, economia e temi sociali e che ha curato il volume."Prima che gridino le pietre" fa emergere un sentimento di fondo: la rabbia. Rabbia di fronte al razzismo e alla crescente dialettica di intolleranza. Elementi che sembrano essere in costante crescita negli ultimi anni, non solo in Italia, ma anche in Europa e in altre parti del mondo.Su Riforma.it potete leggere l'articolo dedicato al libro. Proseguiamo parlando del numero 93 della rivista delle Valli Valdesi La Beidana. Ne parliamo con Micol Long, membro della redazione del periodico. Un numero miscellaneo, che ha per protagonisti oggetti, attrezzi, elementi che raccontano dei pezzi di storia. Il prossimo numero, che uscirà a metà febbraio, sarà dedicato al nuovo Museo Valdese di Torre Pellice.Qui potete leggere invece la presentazione del numero 92 de La Beidana.Infine citiamo la lettera che il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Negro, ha indirizzato al pastore Christian Krieger per esprimere solidarietà e vicinanza all'Unione delle chiese evangeliche di Alsazia e Lorena in seguito all'attacco terroristico che ha sconvolto Strasburgo nella serata dell'11 dicembre.
Una puntata dedicata a libri e produzioni editoriali: parliamo del libro di Alex Zanotelli "Prima che gridino le pietre" e la rivista La Beidana, numero 93.Il libro di padre Alex Zanotelli è curato dalla giornalista Valentina Furlanetto, che ospite della puntata di Voce delle Chiese. Una denuncia e un manifesto contro il nuovo razzismo. Un libro che nasce da una serie di dialoghi e riflessioni con la Furlanetto, giornalista di Radio 24 – Il Sole 24 ore che si occupa prevalentemente di immigrazione, economia e temi sociali e che ha curato il volume."Prima che gridino le pietre" fa emergere un sentimento di fondo: la rabbia. Rabbia di fronte al razzismo e alla crescente dialettica di intolleranza. Elementi che sembrano essere in costante crescita negli ultimi anni, non solo in Italia, ma anche in Europa e in altre parti del mondo.Su Riforma.it potete leggere l'articolo dedicato al libro. Proseguiamo parlando del numero 93 della rivista delle Valli Valdesi La Beidana. Ne parliamo con Micol Long, membro della redazione del periodico. Un numero miscellaneo, che ha per protagonisti oggetti, attrezzi, elementi che raccontano dei pezzi di storia. Il prossimo numero, che uscirà a metà febbraio, sarà dedicato al nuovo Museo Valdese di Torre Pellice.Qui potete leggere invece la presentazione del numero 92 de La Beidana.Infine citiamo la lettera che il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Negro, ha indirizzato al pastore Christian Krieger per esprimere solidarietà e vicinanza all’Unione delle chiese evangeliche di Alsazia e Lorena in seguito all’attacco terroristico che ha sconvolto Strasburgo nella serata dell’11 dicembre.
Il lavoro dei maestri diventa usurante. Dr. Vittorio Lodolo D'Oria, medico - Sisma: prefabbricato usato per il terremoto del 76 dal Friuli si sposta ad Accumoli. Daniele Furlanetto, capogruppo Alpini di Ana Artegna-Montenars.
We've known Keturah Stickann as a choreographer and as assistant director for two San Diego Opera seasons. Now she's back as the stage director for Massenet's Don Quixote. In this revealing interview, Education Director Nicolas Reveles speaks with her about the opera, working with Ferruccio Furlanetto and telling the story through music. Enjoy!
We welcome our favorite basso, Ferruccio Furlanetto, back to San Diego Opera to sing the title role of Jules Massenet's Don Quichotte. This is one of Furlanetto's favorite roles, along with King Philip in Don Carlo and Boris Godunov. In this interview with Director of Education Nicolas Revlees, he reflects on forty years of working in the opera world (actually to the day when this interivew was conducted!) along with advice to young singers looking to jump into a singing career. Enjoy!
We're always honored and delighted to have the return to San Diego Opera of one of the world's greatest singers, bass Ferruccio Furlanetto. This season he sings, for the first time in the U.S., the role of Archbishop Thomas Becket in Ildebrando Pizzetti's Murder in the Cathedral, a role that he thinks compares to the other great roles for bass: Boris, Philip in Don Carlo, Don Quixote. In this wide-ranging conversation with Nicolas Reveles, Geisel Director of Education and Outreach, he talks about this neglected opera and the challenges of the role.
Conducting for San Diego Opera for the first time is Maestro Donato Renzetti, the wonderful Italian conductor who led the La Scala forces for a revival of Pizzetti's Murder in the Cathedral with Ferruccio Furlanetto a couple of years ago. He comes to us, then, with unique experience of the work. As well, as you'll hear in this interview, he studied conducting with Gianandrea Gavazzeni, the original conductor of the La Scala orchestra, chorus and soloists at the premiere of the work in 1958. Enjoy this delightful conversation with a marvelous new friend of San Diego Opera!