Grazia Deledda - scritti in voce e altri racconti

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Grazia Deledda, scrittrice, premio Nobel Letteratura. Una donna fuori dagli schemi, la cui unicità si ripercosse senza dubbio sui suoi scritti – cresciuti, maturati assieme a lei, abbandonando progressivamente una narrazione di sentimenti e personaggi descritti con poco spessore, fino a giungere ad…

Grazia Deledda - Quarta Radio


    • Dec 5, 2022 LATEST EPISODE
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    Latest episodes from Grazia Deledda - scritti in voce e altri racconti

    Il Natale del consigliere. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 5, 2022 30:56


    Nell'aria limpida e fredda vibravano i rumori del porto e della città ancora violacea al riflesso dell'occidente; s'udiva una fisarmonica, come nelle belle sere d'autunno, la luna saliva grande e rossa sopra la torre nera del molo e già l'acqua intorno ne rifletteva lo splendore. Il viaggiatore guardava la terra e il mare, e il suo viso pallido e un po' cascante e i suoi occhi azzurrognoli e freddi, a fior di pelle, non esprimevano né ammirazione né tristezza; solo le labbra grigiastre avevano di tanto in tanto come un segno di disgusto.

    Il dono di Natale. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 5, 2022 19:56


    I cinque fratelli Lobina, tutti pastori, tornavano dai loro ovili, per passare la notte di Natale in famiglia. Era una festa eccezionale, per loro, quell'anno, perché si fidanzava la loro unica sorella, con un giovane molto ricco. Come si usa dunque in Sardegna, il fidanzato doveva mandare un regalo alla sua promessa sposa, e poi andare anche lui a passare la festa con la famiglia di lei. E i cinque fratelli volevano far corona alla sorella, anche per dimostrare al futuro cognato che se non erano ricchi come lui, in cambio erano forti, sani, uniti fra di loro come un gruppo di guerrieri.

    Il vecchio Moisè e quella notte di Natale. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 5, 2022 17:32


    Quand'ero ragazzetta, avevamo in casa nostra un vecchio servo della Barbagia chiamato Moisè. Era il suo vero nome? Non credo; forse era un soprannome, perché realmente il vecchio rassomigliava al profeta Mosè, alto e bruno in viso com'era e con una lunga barba a riccioli; o piuttosto perché fra le altre cose egli sapeva fare certi scongiuri contro il malocchio, contro le malattie del bestiame, contro le formiche che rapiscono il grano dall'aia, contro i bruchi, le cavallette e i vermi, contro le aquile per impedir loro di rapire i porcellini, gli agnelli ed anche i bambini;

    Zia Jacobba. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jun 6, 2022 26:10


    Ella era una povera donna, misteriosa e bizzarra, sulla cinquantina. Come quasi tutte le povere donne della Baronia, soffriva le febbri miasmatiche, tanto più che passava le giornate nelle paludi, tra le verdi acque stagnanti, pescando sanguisughe. Pescando per modo di dire; perché tuffava le gambe nell'acqua malefica, aspettando che le sanguisughe vi si attaccassero ferocemente. Ella poi si curvava, staccava dalle sue povere carni lo schifoso animaletto e lo introduceva a viva forza entro un'ampolla verdognola, a metà colma d'acqua. [...]

    Il vecchio servo. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later May 26, 2022 24:59


    - Basile, ti deruberanno. - No, babbo Ara, non mi deruberanno; babbo grande caro, mandatemi - supplicava il piccolo Basilio, accarezzando il nonno. - Va bene, ma non tirarmi la barba: tu sai che la barba si tira solo ai caproni. Io ti manderò, ma senti, Basilio, tu sai che mamma Ara è avara come il pugno d'un morto. Se ti derubano, mamma Ara mi sgriderà, ed io ti bastonerò come un cane. [...]

    La regina delle tenebre. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later May 22, 2022 13:47


    A venticinque anni, bella, ricca, fidanzata, senza aver mai provato un dolore veramente grande, un giorno Maria Magda si sentì improvvisamente il cuore nero e vuoto. Fu come il principio d'un malore fisico, che andò di giorno in giorno aumentando, allargandosi, spandendosi. Ella era felice in casa sua, e un'altra felicità l'aspettava. Ma per raggiungere la nuova felicità, doveva abbandonare l'antica, e le sembrava che allora il rimpianto della famiglia lontana, della dolce casa paterna, della libertà perduta, della patria abbandonata, le avrebbero dato una indicibile nostalgia, avvelenandole la nuova felicità. [...]

    Il mago. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later May 18, 2022 14:07


    [...] però una leggera nuvola era apparsa dopo due anni di completa felicità sul cielo sereno della sua esistenza. Saveria non lo aveva reso né ancora accennava a renderlo padre! Era una cosa ben triste! Egli l'aveva tanto sognato un bel marmocchio bruno come lui che appena in gambe l'avrebbe seguito su e giù, fra i boschi e le valli, aiutandolo nelle dure fatiche di pastore; un marmocchio che poi, fatto forte giovanotto, la gioia e la speranza dei suoi vecchi, ammogliandosi avrebbe a sua volta tramandato il loro nome e la discendenza dei loro armenti in un altro, [...]

    Il sicario. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later May 12, 2022 20:18


    Nessuno, fra quelli che sapevano del suo terribile mestiere, e più o meno si erano serviti o contavano di servirsi di lui, lo chiamava con questo nome; anzi tutti lo consideravano, almeno superficialmente, come un giustiziere; perché in realtà egli non si prestava alle richieste esecuzioni se non in casi eccezionali, quando cioè si trattava di una giusta vendetta o di levar di mezzo un individuo nocivo alla pace di un uomo o di una famiglia. [...]

    Il cinghialetto. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Mar 29, 2022 23:09


    […]Appena aperti gli occhi alla luce del giorno, il cinghialetto vide i tre più bei colori del mondo: il verde, il bianco, il rosso, sullo sfondo azzurro del cielo, del mare e dei monti lontani. In mezzo al verde delle querce le cime dei monti vicini apparivano candide come nuvole alla luna, ma già intorno al nido del cinghialetto rosseggiava il musco fiorito, e i macigni, le chine, gli anfratti rocciosi ne eran coperti come se tutti i pastori e i banditi passati lassù avessero lasciato stesi i loro giubboni di scarlatto e anche qualche traccia del loro sangue. Come non essere arditi e prepotenti in un simile luogo?[…]

    Lasciare o prendere? Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 6, 2021 30:37


    Da cinque anni don Giuseppe Demuros insegnava a Dorgoro. Il paesetto era triste, umido; un vero buco di viventi sprofondato in una valle tetra rocciosa. La giovinezza del povero maestro che un giorno aveva sognato di riformare il mondo se ne andava così, come una malattia di languore, lenta, monotona, inesorabile. Quando i suoi quaranta scolaretti sporchi, giallognoli e camusi come piccoli trogloditi scesi giù dalle grotte di Monte Gudula intonavano l'inno dei lavoratori con una cadenza religiosa, egli sentiva voglia di piangere e di frustarli. [...]

    La croce d’oro. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 6, 2021 21:30


    Eravamo quasi alla vigilia di Natale, ed io che dovevo scrivere una novella d'occasione per un giornale straniero ancora non avevo trovato l'argomento. Allora pensai di andare a raccogliere qualche leggenda. (Vivevo ancora nell'Isola). Conoscevo un vecchietto che ne sapeva tante: era un mezzadro d'un nostro piccolo podere nella valle: d'estate e d'autunno veniva su, curvo sul suo bastone, con la bisaccia colma sulle spalle e sul petto, e la barba che gli andava dentro la bisaccia. [...]

    Mentre soffia il levante. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 6, 2021 19:31


    Un'antica leggenda sarda afferma che il corpo degli uomini nati nella vigilia di Natale non si dissolverà mai fino alla fine dei secoli. Si parlava appunto di ciò in casa di zio Diddinu Frau, ricco contadino, e Predu Tasca, il fidanzato della figliuola di zio Diddinu, domandava: - Ed a che serve ciò? Che possiamo farcene del corpo, dopo che siamo morti? - Ebbene, - rispose il contadino, - non è una grazia divina non essere ridotti in cenere? E quando arriverà il giudizio universale, non sarà una cosa bellissima ritrovare intatto il proprio corpo? [...]

    Il padrone. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 6, 2021 21:30


    Appena cominciava il freddo, verso gli ultimi di novembre, gli uomini più poveri del villaggio, quelli che non erano neppure servi, che non avevano grano da seminare, che non avevano neppure fuoco, si riunivano nella stanzetta d'ingresso della casupola ove Maria Franchisca faceva e vendeva a mitissimo prezzo un pane scuro mescolato di farina d'orzo e di frumento; e appoggiati al muro seduti per terra, dopo aver comprato e mangiato un pane, s'indugiavano fino a sera e neppure allora si decidevano ad andarsene. [...]

    Il sogno del pastore. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 5, 2021 17:06


    È la notte di Natale, ma sembra una notte d'autunno, fresca e diafana. La luna illumina la pianura solitaria. Un corso d'acqua, qua largo, là stretto, serpeggia fra le stoppie nere, e sparisce luccicando all'orizzonte, ove pare che vada a gettarsi silenzioso in un mare di vapori azzurri, in un vuoto lontano. [...]

    Discesa dalle nuvole. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Dec 4, 2021 12:10


    Confesso francamente che io non avevo mai messo a cuocere un cappone. Gli altri anni… Ma lasciamo stare gli altri anni, sogno svanito. La realtà presente è che io oggi, giorno di Natale, ho messo per la prima volta in vita mia a cuocere un cappone. La donna era andata alla messa, sebbene sia miscredente, e non tornava né viva né morta: e si capisce che oggi doveva andare alla messa, perché il mercato si chiude alle nove, e lei di solito torna verso le dieci: Dio è sempre buono a qualche cosa. [...]

    Nel regno della pietra. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Sep 7, 2021 31:12


    In una falda di Monte Bacchitta, sotto una corona di mostruose rocce granitiche che lo difendevano dai venti freddi del nord, c'era l'ovile di Sidru Addas, un pastore porcaro. Quest'ovile era composto della solita mandria di siepi, e della solita capanna a cono, di pietre e di rami. Un grande cane bianco, con una enorme testa, con gli occhi rossi, incatenato su una roccia, sotto un piccolo riparo di frasche, vigilava sopra l'ovile. [...]

    Un grido nella notte. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Aug 30, 2021 18:40


    Grazia Deledda (Nuoro, 28 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) scrittrice, premio Nobel Letteratura. Una donna fuori dagli schemi, la cui unicità si ripercosse senza dubbio sui suoi scritti – cresciuti, maturati assieme a lei, fino a giungere ad opere inscindibili rispetto alla reale complessità umana della scrittrice.

    Le tredici uova. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Aug 23, 2021 27:11


    Nel popolo, che ha la sua nobiltà e la sua plebe, vi sono, come nelle classi elevate, famiglie decadute che cercano di risollevarsi facendo fare buoni matrimoni ai loro figliuoli, e giovani di bassa stirpe che credono di nobilitarsi imparentandosi con tali famiglie, e fanciulle che si sacrificano e parenti interessati che non mancano mai di pescare qualche cosa nel torbido. [...]

    Chiaroscuro. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Aug 19, 2021 24:44


    L'uomo era bello, - alto, agile, con un viso bruno e rapace di arabo adolescente, - e sembrava sincero quanto il suo passato era brutto e torbido. Ma a sentirle raccontare da lui le sue vicende avevano un sapore quasi romantico. Seduto sullo sgabello che la sua piccola padrona di casa s'era affrettata a metter fuori della porta appena la figura di lui era apparsa in fondo alla piazza illuminata dalla luna, con le braccia nervose incrociate sul petto, la gamba destra attorcigliata intorno alla sinistra,

    Poveri. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Aug 2, 2021 21:46


    Grazia Deledda (Nuoro, 28 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) scrittrice, premio Nobel Letteratura. Una donna fuori dagli schemi, la cui unicità si ripercosse senza dubbio sui suoi scritti – cresciuti, maturati assieme a lei, fino a giungere ad opere inscindibili rispetto alla reale complessità umana della scrittrice.

    Il sicario. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jul 14, 2021 20:18


    Nessuno, fra quelli che sapevano del suo terribile mestiere, e più o meno si erano serviti o contavano di servirsi di lui, lo chiamava con questo nome; anzi tutti lo consideravano, almeno superficialmente, come un giustiziere; perché in realtà egli non si prestava alle richieste esecuzioni se non in casi eccezionali, quando cioè si trattava di una giusta vendetta o di levar di mezzo un individuo nocivo alla pace di un uomo o di una famiglia. [...]

    La leggenda di Aprile. Di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jul 9, 2021 13:59


    Dei figli dell'Anno, Aprile era il più bello, il più alto e il più nervosamente robusto, sebbene ancora in crescenza, come gli abeti giovani delle radure del bosco. Bonaccione, anche, laborioso e innocente, coltivava, col padre, i campi e i frutteti, e gli orti dove la tenera freschezza degli ortaggi era tale che neppure le farfalle, per non sciuparli, li sfioravano. [...]

    Il cinghialetto. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jul 6, 2021 23:12


    Grazia Deledda, scrittrice, premio Nobel Letteratura. Una donna fuori dagli schemi, la cui unicità si ripercosse senza dubbio sui suoi scritti – cresciuti, maturati assieme a lei, abbandonando progressivamente una narrazione di sentimenti e personaggi descritti con poco spessore, fino a giungere ad opere inscindibili rispetto alla reale complessità umana della scrittrice.

    La Dama Bianca. Una novella di Grazia Deledda messa in voce da Caterina Scalas

    Play Episode Listen Later May 21, 2021 26:00


    Era una notte di maggio del 1873. In una capanna perduta nelle cussorgias solitarie del villaggio di zio Salvatore, due giovani pastori dormivano accanto al fuoco semi-spento. Fuori, vicino alla capanna, le vacche dormivano nell'ovile di pietre e di siepe, e la luna d'aprile, tramontando sull'occidente di un bel roseo flavo, illuminava la campagna sterminata, nera, chiusa da montagne nude, a picco. A un certo punto uno dei pastori si svegliò, e rizzandosi a sedere guardò se albeggiava. Visto che la notte era ancora alta ravvivò il fuoco, e, a gambe in croce restò un momento muto, immobile, tormentato da un pensiero; poi svegliò il compagno. [...]

    In sartu. Una novella di Grazia Deledda messa in voce da Roberta Perra

    Play Episode Listen Later May 20, 2021 24:21


    Zio Nanneddu Fenu aveva l'ovile dalla parte di Tresnuraghes, cioè quasi due ore distante da Nuoro, in una bella tanca dove l'erba durava fresca sino al mese di giugno. Ogni due o tre giorni la moglie o la figlia, la simpatica Manzèla, si recavano a piedi, da Nuoro all'ovile di zio Nanneddu, per godersi una giornata di sole e portare delle vivande al vecchio pastore.

    La promessa. Una novella di Grazia Deledda messa in voce da Lilli Fois

    Play Episode Listen Later May 19, 2021 11:17


    Coperti di stracci, abbrustoliti dal freddo, con certi scarponi che affondavano nelle pozzanghere come draghe nel porto, tuttavia sani, allegri e sudicioni a più non posso, i bambini della lavandaia se ne stavano quasi tutto il giorno davanti alla finestra bassa della cantina, dove la madre, vera figura da "novecento", tutta ossa e ventre, con la grande faccia ovale e nìvea dentro una cuffia di capelli neri ridotti a stoffa, lavava e sbatteva i panni con un fracasso da terremoto.

    Romanzo minimo. Un racconto di Grazia Deledda.

    Play Episode Listen Later May 18, 2021 26:41


    Su, in alto, sullo sfondo azzurrino delle montagne, sotto il cielo fresco di una dolcezza profonda, la nostra casa verde dominava il villaggio: col suo tetto aguzzo su l'elegante cornicione bianco, le finestre gotiche al secondo piano e il verone che la circondava tutta al primo. Esile, alta, la tinta verde smaltata dal sole, pareva una casetta cinese di porcellana, così fresca e allegra che ancora, nonostante il triste caso che vi racconterò e che mi costrinse ad allontanarmene per sempre, il suo ricordo mette una nota gaia nelle memorie della mia fanciullezza.

    Freddo. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later May 14, 2021 29:36


    - La neve non può tardare, - annunziò la giovane serva, guardando il cielo bianco, - prenditi almeno un ombrello, Maureddu. - Un ombrello? Il giovane padrone si mise a ridere. Portar l'ombrello era per lui un segno di debolezza, quasi di vigliaccheria. - Vedrai che nevicherà; perché parti con questo tempo?. - riprese la ragazza, con voce ardente e lamentosa. - Io non potrò dormire... Maureddu rise ancora. Per lui tutto era oggetto di riso, ma d'un riso quasi infantile, che non offendeva nessuno. - Tu non potrai dormire? Allora, scendi in cucina, allora - disse, mentre finiva di sellare il cavallo. Anch'ella rise un po', melanconica e voluttuosa. [...]

    Zia Jacobba. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later May 13, 2021 26:10


    Questa che parrà una storiella da focolare (così noi chiamiamo le fiabe), è invece una storia vera, accaduta in un villaggio della Baronia di Sardegna. Quando avrò detto che ai tempi di Tolomeo questo villaggio, - ora fra i più miseri del Nuorese, - era fra le città più opulente delle colonie romane, forse ne saprete qualche cosa. Quando aggiungerò che il nostro governo ha già messo all'asta quasi tutte le case e i terreni di questo villaggio, per l'imposta che i miseri abitanti non riescono a pagare, voi che nei giornali avete letto la strepitante notizia di un comune sardo messo all'asta, ne saprete quanto me. Questo accade però: si fa l'asta; vengono espulsi gli abitanti coi loro stracci, che restano più o meno sulla via. Nessuno si presenta all'asta e tanto meno alla subasta; cosicché gli stabili vengono aggiudicati al demanio. [...]

    Battesimi. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jun 27, 2020 15:04


    Dio volendo, dopo una lunga siccità invernale che pietrificava la terra e le piante, era tornata una classica notte di vento, di pioggia potente, di lampi e di tuoni. La casa tremava tutta, ma pareva per gioia, per accompagnare lo sfregamento di mani del proprietario, per rispondere al fremito dei campi che si ubbriacavano di acqua. - Finalmente, eh, Mariù. Che, già dormi, con questa musica?

    Il bacio del Gobbino. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Mar 9, 2020 12:09


    Il gobbino entrava in tutte le case del paese e, volendo, avrebbe potuto sapere i più segreti affari delle famiglie che le abitavano. Ma non voleva: era onesto fino alla manìa, e per questo gli avevano dato il posto di portalettere, anche per le raccomandate e le assicurate, con uso di bicicletta quando si trattava di distribuire espressi e telegrammi, o di andare lontano. In bicicletta dunque andava tutti i giorni a portare Il Sole alla fattoria Busoni, e pedalando sull'argine come sulla lama di un coltello, con la gobba che pareva una terza ruota del veicolo, cantava e fischiava allegro come un fringuello. Quel giorno però si sentiva insolitamente preoccupato; di tanto in tanto fermava la macchina come volesse scendere, e guardava una lettera che premeva forte col pollice sui giornali tenuti con la mano sinistra. Era una lettera sopraffina, con la busta orlata d'oro, indirizzata alla signorina Rachele Busoni, figlia unica del ricco fattore: una lettera, infine, che odorava di dichiarazione d'amore come odora il bocciolo della rosa sebbene ancora sigillato. [...]

    L’assassino degli alberi. Una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Mar 5, 2020 20:55


    Vivevano una volta ad Orune, fierissimo villaggio sardo posto su un'alta montagna, e famoso per le sue inimicizie, due amici, uno povero e l'altro benestante. Il povero si chiamava Martinu Selix, soprannominato “Archibusata”, forse perché usava moltissimo questa parola come intercalare. Del resto non pareva d'istinti feroci, e l'archibugio egli non poteva usarlo, perché era tanto povero da non potersene procurare uno col relativo porto d'arma. Faceva il contadino, seminava molto grano, era giovine, forte, di colorito acceso, con nerissimi occhi torvi e sospettosi.

    Sulla montagna. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 26, 2020 15:47


    È una mattina d'agosto. Sull'ampio cielo, chiuso dalle linee sottili e frastagliate delle montagne, rese turchine dalla lontananza, passano grandi nuvole cenerine, come mandrie di nebbia, che svaniscono sui lembi ancora limpidi d'azzurro. Siamo sul sentiero che conduce alla montagna, prima di arrivare ai boschi. Nella notte ha piovuto: il terreno umido, ma senza fango, ha preso dei toni oscuri color tabacco; è attraversato da solchi serpeggianti lasciati dai rigagnoli, e da linee di pietruzze che sembrano di lavagna. Grandi massi di granito, nudi, bruciati dal sole, chiudono il sentiero. Nessun albero ancora: solo grandi macchie di lentischio, e campi di felci dalle foglie dentellate, ingiallite dal sole. [...]

    La leggenda di San Michele Arcangelo. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 10:14


    La mercantessa d'uova, zia Biròra Portale, viaggiava recando un cesto d'uova da Orotelli a Nuoro. Era una notte d'agosto, pura e luminosa come una perla. Sulla grande distesa della pianura di stoppia, la luna gettava una luce viva ed eguale; il cielo era azzurro quasi come di giorno, e solo ad oriente l'orizzonte appariva vaporoso, velando le montagne che sembravano nuvole sorgenti dal mare. Zia Biròra viaggiava di notte perché viaggiava a piedi, e viaggiava a piedi perché i guadagni del suo commercio erano tanto esigui da non permetterle di viaggiare a cavallo.

    La leggenda della nascita delle leoneddas. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 10:18


    Poco distante dalla riva del mare un antico pastore pascolava le sue gregge. Era in un tempo lontanissimo, in una primavera quasi preistorica; ma il paesaggio era quale ancora si ammira adesso, una fresca pianura verde, chiusa da montagne quasi nere sul cielo d'un azzurro chiaro, e lambita dal mare; la capanna del pastore era eguale alle odierne capanne dei pastori sardi; e lo stesso era il pastore, vecchio ma ancora possente, coi lunghi capelli e la lunga barba gialla, gli occhi neri circondati di rughe, e vestito di rozzi pannilani e di pelli.

    La leggenda di Monte Bardia. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 4:26


    Questa leggenda risale all'ottavo o nono secolo. Dopo l'insurrezione dei sardi contro la dominazione bizantina, fuggiti i fiacchi Greci da Cagliari, l'isola si resse da sé per qualche tempo, governata dal famoso re Gialeto, ch'era già stato capo dei rivoluzionari. Ma venne tosto infestata dai Saraceni, che la sbranarono con ogni sorta di scorrerie, di espilazioni, di saccheggi e di rovine. Le coste dell'isola erano costantemente piene di pirati e di guerrieri saraceni, e i villaggi marittimi erano quelli che più certamente ne soffrivano. Gli abitanti di Dorgali, grosso villaggio nel circondario di Nuoro, vicino alla costa orientale, ma difeso da un'alta montagna calcarea, tenevano sempre un gruppo di uomini forti e valorosi sulla cresta del monte, in guardia contro tutti i movimenti dei saraceni accampati sulla sottostante costa. Era una specie di assedio.

    La leggenda dei tre fratelli. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 10:31


    Nella catena di monti che circondano Nurri, e precisamente nel monte chiamato Pala Perdixi o Corongius, c'è una grotta naturale, assai ampia e interessante, dove i contadini e i pastori si rifugiano per riposarsi, e talvolta per passarvi la notte. Una volta tre fratelli, tre buoni abitanti del villaggio, stanchi di aver raccolto olive tutta la giornata entrarono, verso sera, per riposarsi in questa grotta. Mentre stavano ragionando tranquillamente fra loro di cose di campagna, e cenando con del pane e del magro companatico, videro entrare tre donne, che si fermarono dubbiose sull'ingresso, guardandoli con diffidenza.

    La leggenda della nostra Signora del buon consiglio. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 27:51


    Oggi, miei piccoli amici, voglio raccontarvi una storia che vi commuoverà moltissimo, e che, se non vi commuoverà, non sarà certamente per colpa mia o delle cose che vi narro, ma perché avete il cuore di pietra. C'era dunque una volta, in un villaggio della Sardegna per il quale voi non siete passati e forse non passerete mai, un uomo cattivo, che non credeva in Dio e non dava mai elemosina ai poveri. Quest'uomo si chiamava don Juanne Perrez, perché d'origine spagnola, ed era brutto come il demonio. Abitava una casa immensa, ma nera e misteriosa, composta di cento e una stanza, e aveva con sé, per servirlo, una nipotina di quindici anni, chiamata Mariedda.

    La leggenda della scomunica di Ollolai. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 5:03


    Radicatissima è ancora nel popolino sardo la credenza che la scomunica del papa o magari di un semplice sacerdote, apporti davvero maledizione su chi è lanciata e sulle sue generazioni. A tal proposito ho trovato fra le altre questa leggenda. In un villaggio del circondario di Nuoro c'era un ricco monastero i cui frati spadroneggiavano non solo sulle loro proprietà e sui loro sottoposti, ma in tutte le terre e gli abitanti vicini. Perciò erano sommamente malvisti, e già, segretamente, gli abitanti del villaggio avevano inviato molte suppliche al Santo Padre perché mettesse un freno alle angherie loro.

    La leggenda di madama Galdona. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 2:55


    La leggenda di Madama Galdona Pare ci fosse a Sassari una ricca dama, molto pia e devota, chiamata madama Galdona, la quale, venuta a morire, testò un suo possedimento ai frati di non ricordo più qual ordine. Spossessati questi dei loro beni dal Governo, si dice, sparsero la scomunica sul podere. E infatti tutti coloro che l'acquistarono, uno dopo l'altro, subirono molte disgrazie. E la dama (prima possessora) ovvero il suo spirito, vaga di tanto in tanto fra gli alberi del podere borbottando maledizioni e scongiuri contro gli spogliatori dei suoi benamati e prediletti eredi.

    La leggenda di San Pietro di Sorres. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 8:47


    La dolce e misteriosa leggenda narra che viveva anticamente, forse verso il mille, un giovine mastro di Sorres, artista, poeta gentile; il quale tornando nel suo paese dopo aver studiato oltremare, presso un pittore ed architetto famoso, rimarcò nel villaggio una finestra misteriosa «dove con molta grazia ed abbondanza crescevano le rose, e le campanule s'intrecciavano alle spirali delle colonnine», che non si apriva mai, e tra i cui fiori non appariva mai nessuna testa. Solo ogni mese un arazzo intessuto di astri, di figurine e di foglie d'alloro, sventolava leggero sul davanzale, ma invisibile era la mano che lo spargeva e lo ritirava.

    La leggenda di Gonare. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 4:59


    I santi, Nostra Signora e Gesù stesso in persona pigliano spesso viva partecipazione in molte leggende sarde. Non c'è Madonna che non abbia la sua storia, e quasi tutte le chiese, specialmente le chiesette di campagna, le piccole chiese brune perdute nelle pianure desolate o nei monti solitari, e che hanno l'impronta delle costruzioni pisane o andaluse, sono circondate da una tradizione semplice o leggendaria. Qui ne ricordo due. La prima è della chiesetta edificata in cima al monte Gonare, presso il villaggio di Orane, a 1120 metri sul livello del mare. Gonare è una delle montagne più caratteristiche della Sardegna, ed il suo picco azzurro, in forma di piramide, si scorge da moltissimi punti dell'isola.

    La leggenda del castello di Galtellì. Un racconto Leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 9:59


    Una notte dello scorso dicembre restai più di due ore ascoltando attentamente una donna di Orosei che mi narrava le leggende del castello di Galtellì. Il suo accento era così sincero e la sua convinzione così radicata che spesso io la fissavo con un indefinibile sussulto, chiedendomi se, per caso, queste bizzarre storie a base di soprannaturale, che corrono pei casolari del popolo, non hanno un fondamento, e qualcosa di vero. Il castello di Galtellì - la Civitas Galtellina, altre volte così fiorente e popolata, ora decaduta in miserabile villaggio - è interamente distrutto; restano solo i ruderi neri e desolati, dominanti il triste villaggio, muti e severi nel paesaggio misterioso.

    La leggenda di Castel Doria. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 13:33


    Interessanti sono le leggende intorno a Castel Doria; e specialmente quella dell'ultimo principe. Pare che questo misterioso maniero sia stato edificato dai Doria verso il 1102, quando cioè i Genovesi fortificarono tutti i loro possedimenti al nord dell'isola, e specialmente l'attuale Castel Sardo. Esiste tutt'ora un'alta torre a cinque angoli, di pietre rettangolari saldate l'un l'altra a cemento. Edificato su alte rocce poco distanti dalla riva del Coghinas, il castello godeva di un grande panorama, e verde ai suoi piedi si stendeva la pianura. La leggenda dice che un condotto sotterraneo conduceva dal castello alla chiesa di San Giovanni di Viddacuia, sita all'altra riva del Coghinas, e che questo sotterraneo i Doria lo avessero scavato semplicemente per recarsi alla messa nei giorni di festa.

    La leggenda di Aggius. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 23, 2020 9:57


    Al finire del secolo XVII c'erano in Aggius - piccolo villaggio della Gallura - due ragazzi, figli di due famiglie nemiche, che, come accade sovente in Sardegna, ed anche altrove, facevano all'amore. Lei aveva tredici anni, egli quindici; ma benché così giovani sembravano, forti e belli entrambi, grandi di vent'anni, e si amavano perdutamente, con tutta la passione indomita degli abitanti della Gallura, bizzarra regione montuosa al nord dell'isola, che ha, nel paesaggio e nella natura dei nativi, molta rassomiglianza con la vicina Corsica.

    La leggenda del diavolo cervo. Un racconto leggenda di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 22, 2020 5:58


    [...] C'era dunque un pastore di Oliena, molto devoto e pio e perciò malvisto dal demonio che, riuscitegli vane tutte le tentazioni per condurlo al male, si vendicò di lui in questo modo. Nei giorni un po' tranquilli il pastore, affidata la greggia ad un suo compagno, si recava alla caccia del cervo e del muflone su per i monti. Un bel giorno d'inverno, mentre cacciava, vide un magnifico cervo poco distante da lui: lo sparò, e lo ferì leggermente, ma non poté pigliarlo. E si mise ad inseguirlo. Il cervo balzava di rupe in rupe, velocissimo; [...]

    Il muflone, un racconto tratto dal romanzo Cosima, di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 21, 2020 14:01


    [...] Sentì dunque il lieve fruscìo che il muflone destava intorno alla casa. Sulle prime si spaventò, credendo fossero i ladri; poi pensò che forse il fidanzato era morto e il suo spirito, ritornato nei luoghi della loro felicità, la cercasse. Allora si alzò e aprì la finestra. La notte era fredda, ma serena e senza neve. La luna illuminava la china del monte, che scendeva fino alla casa: e in quel chiarore la ragazza vide il muflone, che frugava qua e là in cerca di cibo: era una graziosa bestia, col pelo color rame lucidato dal freddo, gli occhi grandi e dolci, scintillanti alla luna. La fanciulla pensò: “è certamente il suo spirito, che ha preso questa forma e viene a salutarmi prima di andarsene all'altro mondo.” [...]

    Il vecchio servo, una novella di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Feb 10, 2020 24:59


    [...] Il ragazzetto si mise a saltare per la gioia, spronando e frustando un cavallo immaginario: poi si avvicinò ancora al nonno seduto all'ombra d'una quercia, e gli si appoggiò sulla spalla. Basile, coi suoi occhi neri lucenti come more, i lunghi capelli rossicci e la giacca di pelle, pareva un piccolo San Giovanni: il nonno, che ancora conservava la barba rossiccia, e aveva gli occhi neri lucenti, vestiva di pelo come un vecchio eremita. Un lungo cane, sdraiato davanti alla capanna, vigilava il gregge; un corvo addomesticato correva di tanto in tanto a beccare le mosche che si posavano sul cane, una farfalla rossastra volava dalla capanna alla quercia. Il verde piano dormiva sotto il gran sole di maggio; dalle alte erbe sorgevano altissimi fiori gialli e violetti, che a Basilio, quando si sdraiava sull'erba, pareva toccassero il cielo. [...]

    Sarra. Un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Nov 15, 2019 17:58


    [...] Anche Sarra Fioreddu sognava la festa, le danze, i mercanti di stoffe colorate e di gioielli falsi, ma non osava neppure esprimere il suo desiderio. In casa sua la maltrattavano perché non voleva sposare un pastore che possedeva cento pecore, cavalli, terre, e un cane famoso in tutti i paesi vicini. — Cosa me ne faccio delle sue pecore e del suo cane, che possa mangiar le viscere del suo padrone! — diceva Sarra. — Mattia sembra egli stesso un cane peloso, col suo naso grosso e gli occhi rossi. Eppoi egli ha venti anni più di me, è grasso e basso. Io non lo voglio, mi fa schifo; meglio morire. [...]

    Il Natale del consigliere, un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jun 17, 2019 30:49


    Il Natale del consigliere è il racconto più romantico tra quelli dedicati al Natale, quello in cui un uomo che ha fatto fortuna torna sull’isola e più si avvicina più si rende conto della sua solitudine, che lo riporterà a cercare una sua vecchia amata, ora vedova e piena di figli, per investire sul suo futuro e sul proprio.

    Comincia a nevicare, un racconto di Grazia Deledda

    Play Episode Listen Later Jun 17, 2019 8:22


    – Siamo tutti in casa? – domandò mio padre, rientrando una sera sul tardi, tutto intabarrato e col suo fazzoletto di seta nera al collo. E dopo un rapido sguardo intorno si volse a chiudere la porta col paletto e la stanga, quasi fuori s’avanzasse una torma di ladri o di lupi. Noi bambine gli si saltò intorno curiose e spaurite. – Che c’è, che c’è? – C’è che comincia a nevicare e ne avremo per tutta la notte e per parecchi giorni ancora: il cielo sembra il petto di un colombo.

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