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Passo dopo passo alla lettura della Bibbia

Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 10 - https://www.bible.com/it/bible...1 Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet; a loro nacquero dei figli dopo il diluvio.2 I figli di Iafet furono: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesec e Tiras.3 I figli di Gomer furono: Aschenaz, Rifat e Togarma.4 I figli di Iavan furono: Elisa, Tarsis, Chittim e Dodanim.5 Da costoro derivarono i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.6 I figli di Cam furono: Cus, Misraim, Put e Canaan.7 I figli di Cus furono: Seba, Avila, Sabta, Raama e Sabteca; i figli di Raama: Seba e Dedan.8 Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra.9 Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».10 Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear.11 Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala;12 e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.13 Misraim generò i Ludim, gli Anamim, i Leabim, i Naftuim,14 i Patrusim, i Casluim (da dove uscirono i Filistei) e i Caftorim.15 Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Chet,16 e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei,17 gli Ivvei, gli Archei, i Sinei,18 gli Arvadei, i Semarei e i Camatei. Poi le famiglie dei Cananei si sparsero.19 I confini dei Cananei andarono da Sidon, in direzione di Gherar, fino a Gaza e in direzione di Sodoma, Gomorra, Adma e Seboim fino a Lesa.20 Questi sono i figli di Cam, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni.21 Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber e fratello maggiore di Iafet, nacquero dei figli.22 I figli di Sem furono: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram.23 I figli di Aram furono: Uz, Ul, Gheter e Mas.24 Arpacsad generò Sela, e Sela generò Eber.25 A Eber nacquero due figli; il nome dell'uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu spartita; e il nome di suo fratello fu Ioctan.26 Ioctan generò Almodad, Selef, Asarmavet, Iera,27 Adoram, Uzal, Dicla,28 Obal, Abimael, Seba,29 Ofir, Avila e Iobab. Tutti questi furono figli di Ioctan.30 La loro dimora era sulla montagna orientale, da Mesa in direzione di Sefar.31 Questi sono i figli di Sem, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni.32 Queste sono le famiglie dei figli di Noè, secondo le loro generazioni, nelle loro nazioni; da essi uscirono le nazioni che si sparsero sulla terra dopo il diluvio.Isaia 1 - https://www.bible.com/it/bible...Galati 5 - https://www.bible.com/it/bible...Matteo 5 - https://www.bible.com/it/bible...Genesi 6 - https://www.bible.com/it/bible...2 Pietro 2 - https://www.bible.com/it/bible...Episodio: Genesi 10Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 26/02/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Gio 23] Commento: Se avessi compreso la via della pace!

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Nov 22, 2023 2:15


Gesù è alle porte di Gerusalemme dove si compiranno i suoi giorni. Sarebbe umano che egli pensasse prima di tutto a se stesso e a quanto gli accadrà. Sa benissimo - lo ha già preannunciato ai suoi discepoli - che Gerusalemme sarà la conclusione drammatica della sua vita terrena. Egli però, alla vista di quella città, alla vista del tempio che si staglia maestoso in quella vista non pensa a Lui, ma alla stessa Gerusalemme e ciò gli suscita altre emozioni, pensa al futuro di quella città. Non c'è odio, non c'è rivalsa ma rammarico, quasi delusione. La sua Passione e Resurrezione, infatti, è il compimento del piano divino per la nostra redenzione ma è anche il sigillo di un rifiuto ad un patto di amore sigillato tanti, tanti secoli prima. Gerusalemme non riuscirà a comprendere questa nuova Alleanza; il pianto di Gesù, così umanamente comprensibile, è il pianto sul rifiuto di amore; è come il pianto dell'innamorato deluso perché abbandonato dalla fidanzata. La figura di Gesù, così umana, perfettamente umana, si mostra così dolce anche nel pianto; Egli che sta sopportando delle sofferenze incredibili ora si mostra con sentimenti che ci suggeriscono quasi ad accompagnarlo per le strade di Gerusalemme. Sappiamo quale sarà la sua méta ma il Suo è un invito che ci appella ai sentimenti più profondi. Gesù ci invita ad accompagnarlo per quella strada dolorosa ed umanamente incomprensibile della sua Passione. Una strada, una via che è la sua Via. Oggi Gesù ce la indica come la via della pace, della sua pace. È questo, infine l'invito anche per noi che sappiamo che nella pace Gesù pone tutto il suo mistero di Amore. La via della pace non è una strategia diplomatica, seppur dovrebbe essere percorsa ancora oggi, ma è un riferimento preciso alla sua morte e resurrezione; la pace come il dono messianico finale del Cristo risorto. La pace è la trasmissione di un piano infinito di amore, infinito che chiede solo di essere accettato.

La Gioia del Vangelo
Lunedì della XXXIII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 20, 2023 4:07


Dal Vangelo di Luca 18,35-43   Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».  Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».  Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».  Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 20] Commento: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Nov 19, 2023 2:28


Nei Vangeli, veniamo a conoscenza di tante persone che desiderano avvicinarsi a Gesù, vogliono conoscerlo, Gli chiedono diverse grazie. In genere c'è sempre un grave problema che li urge. Nostro Signore, in così tante occasioni, in tanti modi diversi, dimostra lo stesso amore; vuole rafforzare e, in qualche modo, quasi premiare questo desiderio espresso in modo sincero perché parte dal più profondo del cuore. Ad ognuno risponde in modo diverso, perché vuole un rapporto personale, unico con tutti quelli che lo cercano. È proprio qui la risposta personale di Dio ad un nostro appello che è la vera essenza della preghiera. Diventa, allora facile scoprire che quelle invocazioni, così belle, che leggiamo nei Vangeli di quanti si incontrano con Gesù possono diventare spunti anche per la nostra preghiera personale. Oggi il Vangelo ci propone Gesù con il cieco di Gèrico. Ecco, la sua invocazione è una testimonianza di fede. Proprio questa invocazione pone tutto l'episodio su un piano completamente diverso da quanto può apparire ad una prima lettura. Non è difficile capire che qui non si parla della sola vista fisica ma di tutta l'espressione della vita. La risposta di Gesù sottolinea questo diverso livello: a chi gli chiede la guarigione Egli offre la salvezza. Scopriamo quindi l'effetto veramente principale della preghiera, della nostra preghiera. Tante volte poniamo nelle mani di Gesù i nostri affanni, i nostri problemi e ciò che ci angustia. Egli, se spinto dalla nostra fede, ci sìtua in un'altra prospettiva, ben più alta: la salvezza. La preghiera diventa quindi lode proprio quando scopriamo, con questo incontro personale di cosa veramente abbiamo bisogno. La vera preghiera, anche quella di richiesta è ringraziamento e lode verso il Signore. È bello, nell'episodio di oggi, che la lode prima è personale, del solo cieco, ma poi a lui si uniscono altre voci: proprio quelle che in un primo momento volevano quasi impedire questo incontro! Le prove della vita possono quindi avere una diversa valenza, in Cristo assumono un valore riparatore che ci invitano alla lode continua di Dio.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 20] Vangelo: 1 Mac 1, 11-16.43-45.57-60.65-; Sal.18; Lc 18, 35-43.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Nov 19, 2023 1:02


Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

La Gioia del Vangelo
Giovedì della XXXII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 16, 2023 3:53


Dal Vangelo di Luca 17,20-25 In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
16 novembre Il regno di Dio è qui e ora

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Nov 16, 2023 3:23


i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel su

La Gioia del Vangelo
San Martino di Tours

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 11, 2023 3:20


Dal Vangelo di Luca 16,9-15   In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Voce del Pastore
“Allora egli scese secondo la Parola... e fu guarito” • 09 Novembre 2023

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Nov 9, 2023 57:39


Il Messaggio di Oggi: "ALLORA EGLI SCESE SECONDO LA PAROLA... E FU GUARITO" • 2 Re 5: 14 • 1 Pietro 1: 19 • 1 Giovanni 1: 9 • 1 Pietro 2: 7 • 2 Re 5: 15 • Matteo 20: 28 • 2 Re 5: 14(15-19) • 1 Pietro 2: 9-10 • Luca 4: 27 • 2 Re 5: 2-3 • 2 Re 5: 11-13 • Atti 16: 30-31 • Giovanni 3: 14 • Matteo 24: 46 • Atti 10: 42-44 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

La Gioia del Vangelo
Mercoledì della XXXI settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 8, 2023 3:37


Dal Vangelo di Luca 14,25-33 In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Italiano con Amore
128. Guardare le stelle: il cielo di Galileo Galilei

Italiano con Amore

Play Episode Listen Later Nov 4, 2023 24:39


In questo episodio parliamo di Galileo Galilei, delle sue scoperte e soprattutto del suo contributo alla scienza moderna.  Temi:  Galileo Galilei: il primo divulgatore scientifico Il cannocchiale e le sue scoperte Lingua italiana e Galileo Scienza e cultura:  il sapere aperto a tutti Questo è il testo che leggo nell'episodio (l'ortografia è quella originale, e quindi un po' diversa da quella dell'italiano attuale):  La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscere i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parole; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto. LINK UTILI: ⁠Iscriviti alla Newsletter QUI!⁠⁠⁠ La trascrizione dell'episodio è su Patreon, clicca qui: ⁠⁠https://www.patreon.com/italianoconamore⁠⁠. Impara con me: i corsi di Italiano con Amore ⁠⁠SONO QUI!

L'Asse nella Manica's Show
E.T. telefono Gaza

L'Asse nella Manica's Show

Play Episode Listen Later Nov 4, 2023 110:14


Benvenuti in un'altra puntata del podcast de L'Asse nella Manica's Show. Il menù del giorno prevede : Vincenzo Palombo, frontman de I Plebei, torna finalmente a parlare ai microfoni de L'Asse per esibirsi con i suoi successi e non solo. Ascolteremo L'Israelita, una canzone che ha segnato un'epoca e che ha influenzato l'immagine del cantante, il quale si trova ora coinvolto in una controversia legale con la Comunità Ebraica. Il tema centrale del suo intervento riguarda gli eventi del 7 ottobre accaduti in Israele paragonati a quelli dell'11 Settembre. Paolo Cannazza è in sciopero. Si è legato ad una sedia sotto la sede del podcast e dalla mattina sta banchettando a suon di mozzareline e gnocchi fritti. A seguire grandi collegamenti in diretta, nel miglior podcast di informazione. Seguono nell'ordine: Emanuele Padova, inviato di guerra, Giuditta Abramo ex in Padova e Baldi e financo un leader di Hamas. Malgrado le tensioni con l'avvocato Saverio Saveri noto sfaticato. Abbiamo il piacere di presentarvi Maurizio Fratini, radiologo e ricercatore presso l'Università La Sapienza, nonché esperto e ricercato di alieni. Egli ci conduce in un affascinante viaggio nell'attuale panorama della possibile vita aliena sulla Terra. Le scoperte delle mummie rettiliane in Perù ne sono una testimonianza tangibile. Tuttavia sorge un'importante questione: gli alieni non sembrano avere un'opinione positiva degli umani, definendoli spesso "idioti". Approfondiremo il mistero dell'allunaggio, svelando le teorie sul coinvolgimento di Stanley Kubrick. Inoltre, esploreremo la prospettiva che la Terra sia un essere vivente e, di conseguenza, non debba essere considerata di esclusiva proprietà umana. In particolare, esamineremo l'idea che i vulcani siano punti di accesso al presunto rifugio alieno sotterraneo, dove si dice risieda una fonte di energia naturale simile a un sole. Il punto cruciale di questa discussione è che gli alieni, come descritti da Fratini, possono apparire come individui arroganti, saccenti ed egoisti. Ci poniamo dunque una domanda fondamentale: è giunto il momento di dichiarare guerra agli extraterrestri? Vi invitiamo a riflettere su questi aspetti intriganti e a unirvi al dibattito. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/lasse-nella-manicas-show/message Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/lasse-nella-manicas-show/support

La Gioia del Vangelo
Venerdì della XXX settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Nov 3, 2023 3:11


Dal Vangelo di Luca 14,1-6 Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no guarire di sabato?» Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

ColdFacts
Carrousel des gardiens et mercato

ColdFacts

Play Episode Listen Later Nov 1, 2023 91:19


Dans ce 10e épisode, on traite du carrousel des gardiens avec plein de changements. Ensuite du mercato avec notamment Rathgeb et Egli. Et on finit par l'actu des Romands Sommaire: - Le bal des gardiens (dès 0:56) - Les paris avec JOUEZSPORT (dès 15:46) - Mercato: qui ira où? (dès 20:55) - L'actu des Romands (dès 55:44) N'hésitez pas à nous poser vos questions et à vous abonner sur Soundcloud, Twitter, Facebook, Instagram, YouTube, Spotify et/ou Apple Podcasts. Et si vous voulez nous soutenir c'est sur paypal.me/coldfacts

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Bisogna baciare ogni croce che il Signore permette nella nostra vita

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Oct 31, 2023 11:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7563BISOGNA BACIARE OGNI CROCE CHE IL SIGNORE PERMETTE NELLA NOSTRA VITAI santi hanno un legame profondo con la Croce, da San Francesco a Santa Veronica Giuliani, da Santa Brigida a Padre Pioda I Tre SentieriNel film The Passion di Mel Gibson c'è questa scena: consegnano a Gesù, ormai già una maschera di dolore e di sangue per le flagellazioni subite, la Croce; ed Egli s'inginocchia dinanzi ad essa e la bacia.Dunque, Gesù bacia il proprio patibolo. Il Cristianesimo esige - anzi possiamo dire: pretende - anche questo paradosso: baciare lo strumento del propria sofferenza.Ciò si spiega con la scelta che Dio ha fatto: salvare attraverso la sofferenza. Una scelta certamente misteriosa, ma vera, indiscutibile, che non si può negare. E se lo si volesse negare, si nullificherebbe il Cristianesimo stesso.Scrive san Luigi Grignon de Monfort nella sua Lettera agli amici della Croce: "Non accogliete mai una croce senza baciarla con umile gratitudine, e se poi la bontà di Dio vi favorisse di una croce un po' pesante, ringraziatelo in modo speciale e invitate altri a ringraziarlo. Fate come quella povera donna che, dopo aver perso tutti i suoi beni in un processo a lei ingiustamente intentato, fece subito celebrare una Messa con l'offerta dei dieci soldi che le erano rimasti, per ringraziare il Signore della buona sorte che le era capitata".Amare dunque la Croce, baciarla, ringraziare perché c'è... sembrano cose del tutto innaturali. Se si ragionassimo solo attraverso la carne (come direbbe san Paolo) saremmo nell'assurdo; ma se si ragionasse secondo lo spirito, allora si capirebbe tutto. Si capirebbe che è proprio la Croce di Cristo a rendere tutto intellegibile, tutto ordinato, tutto consolante, nell'opprimente caos del non senso che ci sarebbe se la Croce non ci fosse. Infatti, senza la Croce non si capirebbe come non disperarsi dinanzi al male.Nota di BastaBugie: Antonio Tarallo nell'articolo seguente dal titolo "La Croce, i crocifissi e i santi, un legame profondo" parla dei santi che hanno avuto un legame profondo con la Croce e, di conseguenza, con i crocifissi.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 14 settembre 2023:«Ti saluto, o Croce santa,/ che portasti il Redentor;/ gloria, lode, onor ti canta/ ogni lingua ed ogni cuor»: queste, le parole dell'inno che accompagnano la liturgia dei venerdì di Quaresima che precedono la Pasqua. Sono parole di un inno alla Croce - «vessillo glorioso di Cristo» e «salvezza del popol fedel» - che tutti conosciamo. Ed è proprio la Croce, signum fondamentale per il cristianesimo, ad essere esaltata nella festività che viene celebrata oggi dalla Chiesa cattolica. Contemplandola, le immagini si rincorrono.Fra questi fotogrammi ce n'è uno particolare: nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, vi è un affresco dal titolo L'Esaltazione della Croce (nella foto), opera di Piero della Francesca, uno dei capolavori della pittura rinascimentale. I colori e le forme creati dall'artista raccontano il rientro della Santa Croce a Gerusalemme per poter essere issata per la devozione. L'imperatore Eraclio I (la sua figura è andata perduta nell'affresco), dopo aver ripreso la Croce sconfiggendo Cosroe II, si appresta a riportarla in città, ma un angelo lo interrompe sulla via e ferma la sua parata trionfale. Il vescovo Zaccaria lo esorta, allora, a un atteggiamento d'umiltà: solo entrando scalzo, l'imperatore potrà riportare la Croce a Gerusalemme. È questa l'umiltà che si deve portare al Sacro Legno che ha visto Cristo sofferente e morente. Ed è questa l'umiltà che i santi hanno sempre dimostrato davanti all'inesplicabile mistero che è racchiuso in quel simbolo di morte divenuto per ogni cristiano simbolo di luce e risurrezione.Inevitabile, dunque, che tutti i santi abbiano avuto un legame profondo con la Croce e, di conseguenza, con i crocifissi, riproduzioni lignee o di altra fattura che iconograficamente ci presentano il momento del Cristo sul Golgota.San Francesco d'Assisi ha avuto con la Croce sempre un dialogo particolare, a cominciare dal Crocifisso di San Damiano, la famosa opera lignea davanti alla quale il Padre Serafico ha ricevuto la chiamata a servire la Chiesa di Dio, a "ripararla". Il crocifisso fu trasferito, nel 1257, nel protomonastero di Santa Chiara in Assisi dove si trova tutt'oggi: si tratta di un'icona di dimensioni 210×130 centimetri, databile intorno al 1100, di autore sconosciuto. L'opera lignea rappresenta il "Christus triumphans", cioè il "Cristo trionfante" sulla morte. La figura di Gesù è rappresentata non solitaria perché contornata da alcune figure: la Vergine Maria; san Giovanni; Maria Maddalena e Maria di Cleofa; Longino, il soldato romano che ferì il costato di Gesù. Poi, in basso a destra, vi sono: Stephaton, identificato come il soldato che offrì a Gesù la spugna imbevuta nell'aceto; e, in ultimo, poco sopra la spalla sinistra del centurione, si nota un piccolo volto che - secondo la convenzione del tempo - potrebbe essere attribuibile allo stesso volto dell'artista che ha dipinto l'icona. A chiudere tutta questa esplosione di figure, vi sono sei angeli, disposti alle due estremità del braccio orizzontale del crocifisso.«E anche adesso amo così caritatevolmente l'anima tua, che prima di privarmene, mi farei di nuovo mettere in croce, se fosse possibile. Imita l'umiltà mia; io, Re della gloria e degli Angeli, indossai vili panni e udii con le mie orecchie ogni insulto e disprezzo» (Rivelazioni). Sono parole d'amore cristiano quelle che Gesù rivolge a santa Brigida di Svezia. Tra la santa e il Cristo crocifisso vi è, infatti, un rapporto davvero unico: la dedizione per la Passione pone Brigida fra quelle aureole che hanno trovato in Cristo crocifisso non solo un'ideale di vita religiosa ma una vera e propria compenetrazione esistenziale. Come san Francesco rivive la Croce divenendo lui stesso alter Christus, così Brigida riesce a entrare nel Mistero del Golgota con una forza strepitosa, avvincente. Un segno visibile di questo dialogo è il crocifisso custodito, a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura. Era il 1349 quando la santa partì alla volta della Città Eterna per partecipare al Giubileo che si sarebbe tenuto nel 1350, anno in cui verrà raggiunta dalla figlia Caterina. Assieme a lei, deciderà di fare visita in pellegrinaggio alle basiliche romane. E fu proprio durante uno di questi pellegrinaggi che avvenne l'incontro tra santa Brigida e il crocifisso ligneo della basilica romana. In questo luogo, Brigida, mentre contemplava il Sacro Legno, vide il volto di Cristo volgersi verso di lei. Cominciò, così, il dialogo fra i due: quello scambio di parole darà vita al libro delle Rivelazioni e alle Quindici Orazioni sopra la Passione di N.S. Gesù Cristo. Ancora oggi, quel crocifisso è lì, nella basilica, nella Cappella del SS. Sacramento fatta costruire in occasione del giubileo del 1725, a 375 anni dal prodigioso evento.Altra figura femminile, santa Veronica Giuliani, conosciuta come "la sposa di Cristo". Nel monastero delle Cappuccine a Città di Castello, vicino Perugia, è conservato il crocifisso che parlò a santa Veronica. Ai tempi della santa, si trovava nell'infermeria della struttura religiosa. Nel suo Diario mistico troviamo la descrizione prodigiosa dell'evento: «Schiodando un braccio dalla croce, mi fece cenno di avvicinarmi al suo costato. E mi trovai tra le braccia di Cristo crocifisso. Quello che ho provato allora non riesco a raccontarlo: sarei voluta rimanere per sempre sul suo santissimo costato».E davanti a un crocifisso in legno san Pio da Pietrelcina ricevette il 20 settembre del 1918, sei giorni dopo la festa dell'Esaltazione della Croce, le stimmate. Era mattina, il frate cappuccino aveva appena celebrato la Santa Messa e al momento del ringraziamento per il sacrificio eucaristico appena celebrato viene sorpreso da una sorta di riposo, «simile ad un dolce sonno», così lo descriverà anni avanti. Intorno a lui, il silenzio e solamente il volto gemente di Cristo sulla Croce del Golgota. Ed è in quel silenzio che dopo la comparsa di un «misterioso personaggio (...) che aveva le mani ed i piedi ed il costato che grondava sangue», san Pio si ritroverà con «mani, piedi e costato» traforati e grondanti di sangue.Altro grande importante crocifisso è quello di san Camillo de Lellis, il fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, che - assieme ai suoi primi compagni d'avventura - era solito riunirsi a pregare in una saletta dell'ospedale romano di San Giacomo: in questo luogo vi era custodito un crocifisso in legno che oggi si trova in una cappellina della chiesa della Maddalena (sempre a Roma), meta di molti pellegrini. Le braccia di Gesù si presentano staccate dal Sacro Legno poiché - come viene narrato nella prima biografia ufficiale del santo, Vita del Padre Camillo de Lellis di padre Sanzio Cicatelli (1615) - Cristo gli venne in sogno in un momento di sconforto spirituale, esortandolo a continuare la sua missione: «Non temere pusillanime, continua, perché questa non è opera tua, ma opera mia!». Detto ciò, staccò le sue braccia dalla Croce,

Italiano Bello
[IB - 113] Egli o lui... quale pronome usare?

Italiano Bello

Play Episode Listen Later Oct 28, 2023 10:14


Ti do il benvenuto su Italiano bello, il podcast in italiano semplice pensato per chi vuole imparare l'italiano o semplicemente migliorare. Tutti gli episodi sono disponibili in formato video ⁠⁠⁠⁠⁠sul mio canale YouTube⁠⁠⁠⁠⁠, dove puoi attivare i sottotitoli. Ecco cosa puoi fare dopo aver ascoltato l'episodio:

Vivere nel Fiat supremo
L'unico scopo per cui siamo stati creati

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Oct 26, 2023 40:59


La Divina Volontà è l'unico scopo per cui Dio ci ha creato. Egli farà di tutto per far vivere la creatura in essa, purché quest'ultima lo decida fermamente e faccia il massimo che può. Libro di Cielo Volume 34, 6 Giugno 1937, 26 Ottobre 2023

Celebration Italia con John Tufaro
Cosa vedi? | Pastore John Tufaro | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Oct 23, 2023 51:33


Dobbiamo essere "costruttori di eredità" in un momento di incertezza e crisi. Dio sta facendo e agendo di conseguenza. Questo coinvolge la percezione dei bisogni delle persone, la fiducia nella potenza di Dio e il compimento di una missione. Dobbiamo essere essere attivi nella realizzazione della volontà di Dio. Ora è il momento   Ecclesiaste 3   1 Per ogni cosa c'è la sua stagione c'è un tempo per ogni situazione sotto il cielo: 2 un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato,3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire.  Questo è il momento di costruire, questo è il momento di essere Costruttori di eredità. Siamo chiamati a edificare le persone che ci circondano e a dare la VITA, proprio come Gesù ha visto fare al padre!    Geremia 1 5Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni».6 Io risposi: «Ahimè, Signore. Eterno, io non so parlare, perché sono un ragazzo».7 Ma l'Eterno mi disse: «Non dire: "Sono un ragazzo" perché tu andrai da tutti coloro ai quali ti manderò e dirai tutto ciò che ti comanderò.8 Non temere davanti a loro, perché io sono con te per liberarti, dice l'Eterno».   (non sentirsi all'altezza del compito) – poi Dio parla a Geremia per mostrargli che tutto ciò di cui ha bisogno è "vedere" ciò che Dio sta facendo.    Geremia 1 11 Poi la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: «Geremia, che cosa vedi?». Io risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».12 L'Eterno mi disse: «Hai visto bene, perché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto».     Stai vedendo bene, sei sincronizzato, "al passo" con Dio. Quando vedrai quello che vedo io, la tua vita non si fermerà! (sboccerà).     Cosa vedono i Costruttori di eredità?     I costruttori di eredità vedono il bisogno (le persone) non ignora i bisogni, agisce in base a ciò che è necessario. Gesù stendeva sempre le mani su ciò che doveva essere fatto.    I costruttori di eredità vedono la Potenza di Dio - Dio disse a Geremia: io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto». Quando andiamo avanti con la visione che Dio ha per noi, Egli provvederà! Tutto quello che dobbiamo fare è fare quello che ci dice. Non dobbiamo inventarci nulla.     I costruttori di eredità vedono la Missione – "Geremia, tu hai una missione “, la maggior parte delle persone tutto ciò che vogliono è un'auto/casa, ma Dio vuole che tu abbia una missione! Le case e le automobili non lasciano una vera eredità. Geremia 1 10Ecco, oggi ti costituisco sopra le nazioni e sopra i regni, per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere, per edificare e per piantare.    Le nostre iniziative per il 2024;    continuare a sviluppare il nostro Campus di Napoli – alla ricerca di una nuova struttura   Campo estivo per bambini       I costruttori di eredità sono realizzatori.  Sii corre verso il traguardo. E si porta al compimento ciò che e la visione di Dio.  Giovanni 17 4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l'opera che tu mi hai dato da fare  Tu ed io insieme siamo stati nominati per un momento come questo. Portiamo a compimento ciò che Dio ha iniziato!  

La Gioia del Vangelo
Lunedì della XXIX settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 22, 2023 3:32


Dal Vangelo di Luca 12,13-21   In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Riconoscere di Dio ciò che è di Dio (Mt 22,15-21)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Oct 21, 2023 5:02


i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

La Gioia del Vangelo
XIX domenica del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 21, 2023 3:19


Dal Vangelo di Matteo 22,15-21 In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, dì a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXIX Domenica T. Ord. - Anno A (Mt 22, 15-21)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 17, 2023 10:26


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7572OMELIA XXIX DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Mt 22,15-21) di Giacomo BiffiSi deve o non si deve pagare le tasse ai Romani? Questa era davvero, per gli Ebrei dei tempi di Cristo, una questione scottante. Evocava anche un problema generale di comportamento di fronte all'occupazione straniera: bisognava realisticamente accettare il dominio di Roma o si doveva organizzare la resistenza e la ribellione? Era per molti un caso di coscienza. Il caso viene sottoposto a Gesù, in termini che fanno appello, oltre che alla sua sapienza, alla sua schiettezza, alla sua libertà di spirito, alla sua imparzialità, alla sua passione per la giustizia: Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Era difficile riconoscere in modo più esplicito e lusinghiero l'autorità morale e la dirittura di carattere del giovane profeta di Nazaret. Ma non era un elogio fatto in buona fede. È interessante notare che, per formulare l'arduo quesito, si erano messi insieme e accordati tra loro due gruppi di persone che normalmente vivevano in reciproca ostilità: i farisei (conservatori e nazionalisti) e gli erodiani (che accettavano la politica spregiudicata e collaborazionista del re). Gesù, dando subito un bell'esempio della franchezza che gli era stata lodata, smaschera le loro cattive intenzioni, chiamandoli senza tanti complimenti "ipocriti": Ipocriti, perché mi tentate? Tuttavia non sfugge al problema. Anche se conosce la loro malizia e il loro desiderio di metterlo negli impicci, acconsente a rispondere. Il rischio era grave: si trattava o di lasciarsi coinvolgere delle beghe politiche (tradendo così la sua missione tipicamente religiosa) o di invitare la gente a pagare le tasse (perdendo così tutta la sua popolarità). Questa, di pagare le tasse, è una cosa che non si è mai fatta volentieri in nessun tempo e in nessun paese. Un predicatore che invita la gente a pagare le tasse, è destinato a un sicuro insuccesso. Qui però l'insidia era ancora più grave. L'interrogativo: è lecito o no pagare il tributo a Cesare?, nella sostanza voleva dire: "Ti rassegni alla dominazione straniera o ti decidi a combatterla come ingiusta?". Farisei ed erodiani sembrano dirgli: "Discendi un po' dalle altezze, lascia stare gli argomenti dei quali tu parli così spesso e che a noi interessano così poco (come il Regno di Dio, il Padre, il giudizio, l'amore del prossimo), e òccupati delle questioni vive del tuo tempo e del tuo popolo. Non evadere dalla morsa dei problemi terrestri, non rifugiarti sempre nella tranquillità alienante della prospettiva religiosa: rispondi, impégnati, compromettiti". Gesù risponde, ma non si impegna nel campo politico. Risponde, ma non si compromette in una contestazione attiva della prepotenza di Roma. Risponde, ma non propone affatto l'obiezione fiscale. Non dice: "Detrai dal tuo pagamento quanto prevedi che andrà a finire ad acquistare le armi dell'oppressore" (come forse a qualche cristiano dei nostri giorni piacerebbe che avesse risposto). Dice: "Se accettate per i vostri traffici e per i vostri guadagni la moneta dell'imperatore, voi riconoscete all'imperatore l'autorità di gestire la cosa pubblica, e quindi anche il suo diritto a raccogliere i tributi". Ma sottolinea subito - l'autorità politica non è illimitata: è circoscritta dall'autorità prevalente di Dio. E arriva in tal modo ad enunciare un principio fondamentale, che costituisce la fonte della vera liberazione dell'uomo da ogni possibile prevaricazione del potere e da ogni tirannide.L'INVIOLABILITÀ DELLA COSCIENZA DI FRONTE AD OGNI AUTORITA' MONDANALo Stato antico era sempre totalitario: disponeva di tutto l'uomo, perfino della sua vita religiosa. Anche gli atti di culto erano regolati dalle leggi ed erano funzionali all'azione e ai progetti dello Stato. È una inclinazione che rispunta sempre tra gli uomini politici. Molti di essi sono persuasi di poter stabilire loro che cosa sia giusto e che cosa non sia giusto in faccia a Dio; che cosa si debba e che cosa non si debba fare per essere coerenti con le verità della fede; che cosa possano e che cosa non possano dire coloro che hanno ricevuto la missione di guidare il popolo dei credenti. Contro questa sempre rinascente tendenza, Gesù afferma la necessità di fare spazio a Dio e di dargli un posto che non può non essere il primo e il prevalente. E tale affermazione diventa premessa di salvezza dell'uomo di fronte a ogni esorbitanza dei potenti. Egli insegna: alle autorità terrene dovete tutto e solo quello che compete a loro. Nessun organismo dello Stato, nessuna forza politica, nessun partito può pretendere ciò che appartiene soltanto a noi come persone (alle quali anche lo Stato è finalizzato) e a Dio, come Signore dell'universo. Nessun organismo dello Stato, nessuna forza politica, nessun partito può impadronirsi della vostra anima o manipolarla, può interferire nelle vostre convinzioni morali, può imporvi una sua concezione del mondo: Date a Cesare quel che è di Cesare, ma niente di più. Come si vede, il Vangelo non insegna affatto la rivoluzione o la contestazione del sistema; al contrario, predica la lealtà e l'obbedienza verso l'autorità, le sue leggi e le sue decisioni. Ma impone a qualunque autorità mondana (statale, governativa, partitica, sindacale) di non oltrepassare il suo campo specifico, che è tutto racchiuso nell'ambito del bene terreno, e non può toccare la sfera sacra della coscienza, la quale può essere illuminata solo dalla luce che viene dall'alto. E nell'ottica cristiana l'ambito del bene terreno è molto ristretto e non è mai primeggiante, perché ciò che conta davvero per l'uomo è il rapporto col Padre che è nei cieli, è l'avvento del Regno di Dio, è la vita eterna; e alla luce di questi valori tutto va giudicato. Nessun ambito dell'esistenza deve rimanere estraneo a Dio. Ciò che sta a cuore a Gesù, ciò che è lo scopo vero del suo insegnamento, ciò che è il senso profondo dell'episodio, riferitoci dalla pagina evangelica che abbiamo ascoltato, è l'ultima frase: Date a Dio quel che è di Dio, cioè tutto. Poiché Dio è il Creatore e il Signore di tutto, tutto a lui in definitiva deve essere rapportato. Non c'è angolo dell'esistenza, non c'è attività umana, da cui il Creatore di tutte le cose possa essere legittimamente estromesso. Niente di quello che l'uomo fa o dice o pensa, è indifferente alla sua essenziale indole religiosa. Tutto - anche il necessario impegno terrestre, nei suoi vari settori e nei suoi vari momenti - deve essere compiuto intenzionalmente per Dio e in oggettiva conformità al suo volere. Poiché tutto proviene da Dio, tutto a Dio deve essere riferito e ricondotto, nell'affetto sincero del cuore e nell'obbedienza della vita. È la lezione che abbiamo raccolto anche dalla pagina del profeta Isaia, che ci è stata proposta come prima lettura: Io sono il Signore e non c'è alcun altro. Gli uomini che pretendono di diventare nostri padroni o nostri maestri di vita contro o anche solo al di fuori dell'unico vero Signore, sono un'insidia e un ostacolo al primato, nella nostra esistenza, del Dio vivo e vero, il solo che merita la nostra adorazione e l'adesione di tutto il nostro essere; e sono un'insidia e un ostacolo anche all'affermazione della nostra libertà di persone e alla nostra inalienabile dignità. Perché proprio inginocchiandosi davanti all'unico Dio e donandosi all'unico Signore Gesù Cristo, l'uomo, di fronte a ogni autorità terrena, si mantiene libero e può liberamente usare di tutti i beni del mondo. Come ha detto san Paolo: Tutte le cose sono vostre, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. Lo Spirito Santo, luce vera delle coscienze, ci conceda di capire questa essenziale verità, in mezzo alle mille menzogne che ogni giorno ci vengono da ogni parte proposte.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
I dubia spiegati a chi avesse ancora dubia

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Oct 17, 2023 13:07


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7575I DUBIA SPIEGATI A CHI AVESSE ANCORA DUBIA di Alfredo Maria MorselliI dubia sono delle domande che qualsiasi fedele può rivolgere al Santo Padre, analogamente a quanto uno scolaro può fare con la maestra. La Maestra è la Chiesa, e lo scolaro è un qualsiasi fedele.Il Catechismo, infatti, ci insegna che "La Legge di Dio, affidata alla Chiesa, è insegnata ai fedeli come cammino di vita e di verità. I fedeli hanno, quindi, il diritto [CIC, can. 213.] di essere istruiti intorno ai precetti divini salvifici, i quali purificano il giudizio e, mediante la grazia, guariscono la ragione umana ferita. Hanno il dovere di osservare le costituzioni e i decreti emanati dalla legittima autorità della Chiesa. Anche se sono disciplinari, tali deliberazioni richiedono la docilità nella carità" (Catechismo della Chiesa Cattolica, § 2037).Il Magistero ordinario è infallibile globalmente preso, ma può contenere errori in pronunciamenti particolariMentre l'ispirazione del testo biblico è tale che l'agiografo gode di una tale assistenza per cui egli certamente scrive, come vero autore, senza alcun errore, tutto e solo quello che Dio muove a scrivere, questo tipo di aiuto divino non si estende in modo così perfetto al Magistero.Infatti, i pronunciamenti magisteriali possono in qualche modo, e in base al tenore con cui sono pronunciati, essere redatti in modo più o meno perfetto e talvolta possono contenere o favorire l'eresia o altre forme di errore.Neppure le definizioni infallibili, che certamente non contengono errori e richiedono necessariamente da parte del fedele l'assenso interno della fede, godono dell'assistenza propria dell'ispirazione biblica.Nella storia della Chiesa si sono verificati rari casi in cui i Pontefici si sono pronunciati in modo erroneo. Il caso più eclatante è stato quello di Onorio I (585-638), che favorì l'eresia monotelita asserendo che in Gesù Cristo ci sarebbe una sola volontà: per questo fu condannato da quattro Concilî, dopo la sua morte, senza che nessuno mettesse in dubbio che fosse vero Papa o che fosse decaduto dal Pontificato, o ipotizzasse la sede vacante dopo l'affermazione contraria alla vera fede.IL MAGISTERO ORDINARIO DEL PAPA È LA NORMA PROSSIMA DELLA FEDEImmaginiamo una libreria con dieci scaffali, su cui ogni credente e ogni teologo va a prendere gli argomenti per credere e per argomentare: Melchior Cano ha chiamato questi scaffali "luoghi teologici": sette luoghi teologici propri - Scrittura, Tradizione, Magistero della Chiesa, Concili, decisioni dei Papi, SS. Padri, Teologi - , e tre impropri e annessi - la ragione umana, la filosofia e la storia.Ebbene, il Papa ha l'ultimissima parola su tutti questi luoghi; è lui stesso che interpreta il suo Magistero e quello dei suoi predecessori, che convalida le opinioni dei Padri, che interpreta la S. Scrittura, che dice se un sistema filosofico può svolgere una funzione ancillare nei confronti della fede etc. Ovviamente la sua è una funzione di interpretazione, di esplicitazione e di trasmissione, non di creazione del deposito rivelato.Questa funzione è un servizio indispensabile perché altrimenti ci troveremmo davanti non a una rivelazione certa, ma a una interpretazione o a un cerchio gnostico di interpretazioni che rimandano ad altre interpretazioni. Contro questo pericolo, ci metteva in guardia San Giovanni Paolo II: «L'interpretazione di questa Parola [e, aggiungo io, analogamente, di una testimonianza autentica della Tradizione, la quale, insieme alla Parola, costituisce la Rivelazione] non può rimandarci soltanto da interpretazione a interpretazione, senza mai portarci ad attingere un'affermazione semplicemente vera; altrimenti non vi sarebbe rivelazione di Dio, ma soltanto l'espressione di concezioni umane su di Lui e su ciò che presumibilmente Egli pensa di noi» (Fides et Ratio, § 84).È NECESSARIO UN PRIMUM MOVENS INGIUDICABILE NELLA TRASMISSIONE DELLA RIVELAZIONEPossiamo applicare alla catena della trasmissione della Rivelazione il principio comune alle cinque vie di San Tommaso d'Aquino, cioè delle sue dimostrazioni dell'esistenza di Dio: si deve risalire a un primo principio, che è Dio, perché non si può andare all'infinito - Hic autem non est procedere in infinitum (S. Th. Iª q. 2 a. 3 co.) - nella serie di moti, di causa-effetto-fine, e nell'ordine delle perfezioni.Cerco di semplificare: un treno che parte dall'infinito non arriverà mai; se parte da molto lontano, ci metterà molto tempo, ma prima o poi arriva. Noi ci siamo e siamo arrivati, quindi è necessario che ci sia un punto di partenza: e questo è ciò che gli uomini chiamano Dio.Analogamente, per una fede certa e convinta, ci vuole anche il punto di partenza certo e sicuro della proposizione a credere: questo principio è Dio che si rivela, non senza la mediazione del Romano Pontefice.Non si può procedere all'infinito, in un loop testo-obiezione privata: «...è cosa impossibile valicare l'infinito. Se dunque la ricerca del consiglio fosse infinita, nessuno inizierebbe mai una deliberazione, contro ogni evidenza».E se ci troviamo di fronte a quei pochi casi in cui è per noi evidente che il Papa sbaglia?A questo punto sorgono le difficoltà e possibili obiezioni. Siccome il Papa non è sempre infallibile, e non tutto quello che dice richiede il grado massimo dell'assenso (assenso interno di fede), non potrò forse mettere in dubbio o contestare il Papa quando sbaglia, oppure quando non definisce o non si esprime in forme particolarmente solenni nel suo magistero ordinario?DUE SOLUZIONI SBAGLIATEDi fronte a questo problema, ci sono due soluzioni entrambe sbagliate: attribuire al Papa infallibilità in tutte le Sue affermazioni (un'intervista sull'aereo avrebbe lo stesso valore di una definizione dogmatica e un'esortazione post-sinodale varrebbe come una dottrina da tenersi in modo definitivo), oppure nell'attribuire al Papa un'infallibilità estremamente limitata - e quindi prestare l'assenso solo alle definizioni ex cathedra: in questo caso, ci troveremmo, nell'ultimo secolo, a dover credere incondizionatamente solo all'Assunzione in Cielo della Madonna (recentemente alcuni teologi hanno messo in dubbio persino l'infallibilità delle canonizzazioni).Quest'ultima ultima posizione trova alleati per diametrum, da un lato, teologi progressisti ed episcopati che, ad esempio, hanno accolto e valutato Humane vitae contestandola come un incidente di percorso non infallibile, e, dall'altro, pseudo-tradizionalisti, frammentati in varie forme di contestazione: un ventaglio che abbraccia sedevacantisti (vari gruppi), resistenti, Fraternità Sacerdotale San Pio X, Mons. Viganò, altri gruppi minori. Sono tutti concordi nel dire che il Papa (vero o presunto) sbaglia, ma pure sono un contro l'altro armati, per decidere quanto e come si può accettare o rifiutare Papa e Magistero. La tragicità di questa frantumazione mostra la debolezza delle premesse: di fatto, se non sono sedevacantisti, sono magistero-vacantisti, cioè scelgono che cosa va bene o no del Magistero, subordinandolo alla loro analisi, a cui attribuiscono un valore maggiore di quello del Magistero stesso.Si vede chiaramente l'errore comune delle due posizioni solo apparentemente contrapposte: rifiutare il primato e l'ingiudicabilità definitiva del punto di partenza.Come uscire dalle due false soluzioni? Appurato che non è contro la fede ritenere che un Papa non è sempre infallibile, come collocarsi, rimanendo cattolici, di fronte a un Papa di cui si potrebbe avere la certezza morale che sbaglia (ammesso e non concesso che sbagli realmente)?Premettendo la valutazione qualitativa del valore di una certa affermazione (se si tratta di verità definite o proposte a credere in modo definitivo ogni difetto di assenso è illecito), una via d'uscita potrebbe essere costituita dal metodo dei dubia, cioè porre al Papa una domanda analoga a quella di uno scolaro (Chiesa discente) alla propria insegnante (Chiesa docente): "Signora Maestra, non ho capito; mi sembra che Lei stamattina abbia spiegato diversamente da quello che Lei stessa ci ha detto ieri e che hanno dettole maestre degli anni scorsi. Mi può spiegare come non c'è contraddizione?"Questo atteggiamento interlocutorio non si pone né al posto, né al di sopra del primum movens della trasmissione della rivelazione. Ci si pone come figli che attendono una risposta dal Padre. E, se il Padre non risponde, è responsabilità e inadempienza del Padre, non disobbedienza dei figli.IL MAGISTERO AFFERMA LA LICEITÀ DEI DUBIAIl Magistero stesso afferma la liceità di questo criterio: riporto uno stralcio della Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Donum veritatis sulla vocazione ecclesiale del teologo, del 24 maggio 1990, §§ 24 e 29-30 (grassetto e corsivo redazionale):«Il Magistero, allo scopo di servire nel miglior modo possibile il Popolo di Dio, e in particolare per metterlo in guardia nei confronti di opinioni pericolose che possono portare all'errore, può interv

Celebration Italia con John Tufaro
6° Anniversario | Pastore John Tufaro | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Oct 16, 2023 35:12


Dobbiamo cercare di basare la nostra speranza, la nostra stabilità e la nostra fede sulla Bibbia, in questi tempi difficili. Dobbiamo guardare in “alto” a Dio per la forza e la guida, incoraggiando le persone a rimanere forti durante le sfide. La chiesa, rimarrà solida e continuerà a essere una fonte di ispirazione e aiuto per gli altri.  ALZATEVI    È sia un "posizionamento" che un "atteggiamento".  Prendere una posizione chiara riguardo al peccato e al male e prepararsi a "combattere" per le vostre anime.   Se sei sdraiato, se hai abbassato la guardia, rialzati e prendi "posizione" questa non è una stagione che possiamo permetterci di essere battuti. L'atteggiamento di prontezza dovrebbe prevalere nelle nostre anime.     ALZA LO SGUARDO (Levate il capo)    Proprio come Pietro quando camminava sull'acqua era "distratto", anche noi possiamo perdere l'orientamento.  Matteo 14 29 Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull'acqua e andò verso[j] Gesù. 30 Ma vedendo il vento {forte} ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» (NR) – non distrarti sul "vento" e "onde" (le voci più forti e popolari) ma concentrati sulla Parola! “VIENI”    Inutile cercare risposte dall'ovest o dall'oriente, ma focalizza la tua visione verso DIO.    Le stagioni possono cambiare, ma Dio no Il versetto che leggiamo all'inizio in GIACOMO ci dice che il "Padre della luce" " non c'è variazione né ombra di mutamento ". Nessuna quantità di oscurità può spegnere anche la più piccola delle luci.  

La Gioia del Vangelo
Sant'Ignazio di Antiochia

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 16, 2023 3:23


Dal Vangelo di Luca 11,37-41   In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Sei invitato alla festa (Mt 22,1-14)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Oct 14, 2023 8:06


Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

La Gioia del Vangelo
XXVIII domenica del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 14, 2023 4:35


Dal Vangelo di Matteo 22,1-14 In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: Dite agli invitati: "Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!". Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.Poi disse ai suoi servi: "La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze". Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?". Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: "Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Gioia del Vangelo
Venerdì della XXVII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 12, 2023 3:54


Dal Vangelo di Luca 11,15-26 In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

La Voce del Pastore
“Egli diede loro quanto chiedevano” • 12 Ottobre 2023

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Oct 12, 2023 48:59


Il Messaggio di Oggi: “EGLI DIEDE LORO QUANTO CHIEDEVANO” • Salmo 106: 15 • Salmo 106: 13-14 • Numeri 16: 30 (31-35) • Salmo 106: 16 • Numeri 12: 9-11 • Salmo 106: 16-21 • 1 Corinzi 10: 11 • Salmo 106: 17-18 • Numeri 16: 35 • Salmo 106: 18 • Matteo 3: 11 • Luca 11: 13 • Luca 24: 49 • Atti 1: 4-5 • Numeri 16: 35 • Levitico 10: 1 • Giovanni 4: 23-24 • Levitico 9: 24 • Levitico 10: 2 • Atti 5: 5 • Atti 5: 3-5 • Atti 5: 10 • Atti 1: 5 • Atti 1: 13-14 • Atti 2: 3-4 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

Passo dopo passo alla lettura della Bibbia

Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 4 - https://www.bible.com/it/bible...1 Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: «Ho acquistato un uomo con l'aiuto del Signore».2 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra.3 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al Signore.4 Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il Signore guardò con favore Abele e la sua offerta,5 ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto.6 Il Signore disse a Caino: «Perché sei irritato? E perché hai il volto abbattuto?7 Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»8 Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e lo uccise.9 Il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?» Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?»10 Il Signore disse: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra.11 Ora tu sarai maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano.12 Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra».13 Caino disse al Signore: «Il mio castigo è troppo grande perché io possa sopportarlo.14 Tu oggi mi scacci da questo suolo e io sarò nascosto lontano dalla tua presenza, sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, così chiunque mi troverà, mi ucciderà».15 Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui». Il Signore mise un segno su Caino, perché nessuno, trovandolo, lo uccidesse.16 Caino si allontanò dalla presenza del Signore e si stabilì nel paese di Nod, a oriente di Eden.17 Poi Caino conobbe sua moglie, che concepì e partorì Enoc. Quindi si mise a costruire una città, a cui diede il nome di Enoc, dal nome di suo figlio.18 A Enoc nacque Irad; Irad generò Meuiael; Meuiael generò Metusael e Metusael generò Lamec.19 Lamec prese due mogli: il nome dell'una era Ada e il nome dell'altra Zilla.20 Ada partorì Iabal, che fu il padre di quelli che abitano sotto le tende presso le greggi.21 Il nome di suo fratello era Iubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto.1 Timoteo 2 - https://www.bible.com/it/bible...Romani 10 - https://www.bible.com/it/bible...1 Timoteo 1 - https://www.bible.com/it/bible...Giuda 1 - https://www.bible.com/it/bible...1 Giovanni 3 - https://www.bible.com/it/bible...Salmi 49 - https://www.bible.com/it/bible...Episodio: Genesi 4Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 15/01/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023

BASTA BUGIE - Santi e beati
San Michele è l'Arcangelo del purgatorio

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Oct 10, 2023 4:25


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7561SAN MICHELE E' L'ARCANGELO DEL PURGATORIOL'arcangelo san Michele è considerato dai cristiani il più potente difensore del popolo di Dio. Nell'iconografia, sia orientale che occidentale, san Michele viene rappresentato come un combattente, con la spada o lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone-satana, sconfitto nella battaglia. I credenti da secoli si affidano alla sua protezione qui sulla terra, ma anche particolarmente nel momento del giudizio, come recita un'antica invocazione: "San Michele arcangelo, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel terribile giorno del giudizio."L'Arcangelo viene riconosciuto anche come guida delle anime al Cielo. Questa funzione di san Michele è evidenziata nella Liturgia romana in particolare nella preghiera all'Offertorio della Messa dei defunti: "Signore Gesù Cristo, libera le anime dei fedeli defunti dalle pene dell'inferno! San Michele, che porta i tuoi santi segni, le conduca alla luce santa che promettesti ad Abramo e alla sua discendenza."Egli compie dunque l'onorevole ufficio di presentare a Gesù Cristo, nostro giudice, le anime che muoiono in grazia di Dio. La Santa Chiesa prega anche san Michele, a nome di tutti i fedeli, di difenderci al momento della morte contro i demoni; di farci trionfare dei loro assalti e di custodirci contro ogni pericolo di perdizione. Questo ufficio attribuito a san Michele di proteggere i moribondi è un privilegio secolare e riconosciuto da tutti. San Tommaso, san Bellarmino, Suarez e sant'Alfonso de' Liguori dichiarano che san Michele ha dato a Dio il compito di presiedere alla morte dei cristiani; che egli libera i suoi devoti dalle astuzie del demonio e dona loro la pace e la gloria eterna. Tale è dunque il pensiero della Chiesa.La Tradizione attribuisce a san Michele anche il compito della pesatura delle anime dopo la morte. Perciò in alcune rappresentazioni iconografiche, oltre alla spada, l'Arcangelo porta in mano una bilancia. Felice dunque colui che ogni giorno avrà pregato san Michele. Nella sua ultima ora, quando dovrà vincere il supremo combattimento che decide per l'eternità, il potente Arcangelo l'assisterà. Esso stesso dichiarò che Satana non avrebbe avuto nessun potere sopra i suoi servi e i suoi protetti.Il fatto che la Chiesa lo preghi per i defunti, indica, secondo l'osservazione del Bossuet, la sua fede circa il ruolo di san Michele nei riguardi delle anime del Purgatorio. Nelle loro sofferenze purificatrici, queste anime hanno bisogno di consolazione. San Michele vi si impegna in modo particolare, egli è l'Arcangelo del Purgatorio. Il Principe della milizia celeste, dice sant'Anselmo, è onnipotente in Purgatorio, egli può dare sollievo alle anime che la giustizia e la santità dell'Altissimo trattengono in quella dimensione dell'aldilà. E' incontestabilmente riconosciuto fin dalla fondazione del Cristianesimo, diceva il cardinale san Roberto Bellarmino, che le anime dei defunti sono liberate dal Purgatorio per l'intercessione ed il ministero dell'arcangelo san Michele. Aggiungiamo a questo autorevole teologo anche l'opinione di sant'Alfonso: "San Michele - egli dice - è incaricato di consolare le anime del Purgatorio. Egli non cessa di assisterle e di soccorrerle, procurando loro molti sollievi nelle loro pene".Se dunque noi amiamo i nostri defunti, a loro intenzione dobbiamo pregare san Michele.

Come godersi la vita di ogni giorno® di Joyce Meyer

A volte Dio ci chiede di fare cose che sono emotivamente difficili da fare. Ti incoraggio a fidarti di Lui e a obbedire alla Sua Parola, qualunque cosa Egli ti chieda di fare.

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 8 ottobre 2023 - Riflessione biblica domenicale

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Oct 7, 2023 45:05


Pane al pane e vino al vino (Giovanni 8:31-47) Dire “pane al pane e vino al vino” spesso è sgradito e “offende” ma se è finalizzato a salvare è indispensabile. Così faceva Gesù , il quale insegnava ai Suoi discepoli ad essere onesti e diretti nella comunicazione. Egli evitava, infatti, l'ipocrita ambiguità e la falsità, optando per la franchezza e la verità. Gesù non si tirava indietro dal polemizzare contro i Suoi avversari pur di salvarne almeno alcuni. Lo vediamo oggi nell'episodio evangelico di Giovanni 8:31-47.

La Gioia del Vangelo
Beata Vergine Maria del Rosario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 6, 2023 4:22


Dal Vangelo di Luca 10,17-24 In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

Passo dopo passo alla lettura della Bibbia

Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 3 - https://www.bible.com/it/bible...1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il Signore aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare;3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”».4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto;5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.7 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e si accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture.8 Poi udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore fra gli alberi del giardino.9 Dio il Signore chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto».11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero che ti avevo comandato di non mangiare?»12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato».13 Dio il Signore disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».14 Allora Dio il Signore disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.15 Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno».16 Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te».17 Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne,il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita.18 Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi;Proverbi 1 - https://www.bible.com/it/bible...Genesi 2 - https://www.bible.com/it/bible...Romani 3 - https://www.bible.com/it/bible...Episodio: Genesi 3Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 08/01/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023

il posto delle parole
Mauro Velati "I due gemelli"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 4, 2023 21:55


Mauro Velati"I due gemelli"Amore di Dio e amore del prossimoLa carità di Papa LucianiEdizioni Messaggero Padovawww.edizionimessaggero.itChi sono i due gemelli?Divenuto papa nell'agosto del 1978, Albino Luciani scelse di focalizzare le sue catechesi del mercoledì sul tema delle virtù teologali: fede, speranza e carità. A partire dalla terza di queste virtù e utilizzando la metafora dei due gemelli, rappresentanti dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo, ispirata da san Francesco di Sales, il libro ripercorre la vita di Luciani, evidenziando un filo conduttore costituito dalla testimonianza concreta di povertà e dalla costante enfasi sulla virtù della carità.Per Giovanni Paolo I, la carità andava ben oltre la mera filantropia o un generico interesse per i problemi sociali. Egli la vedeva come la manifestazione stessa dell'essenza della Chiesa, radicata nell'amore di Dio per l'umanità. Data la provenienza di Luciani dalla montagna veneta e la sua diretta esperienza della povertà, la carità occupò una dimensione fondamentale in ogni aspetto della sua vita: sia come sacerdote, vescovo, che come papa.Mauro VelatiLaureato in filosofia presso l'Università di Milano, ha frequentato i seminaridi formazione alla ricerca storico-religiosa all'Istituto per le scienze religiose di Bologna e il dottorato di ricerca in storia religiosa all'Università di Bologna. Ha pubblicato alcuni saggi su riviste e raccolte di atti di convegni per la storia del Vaticano II, in Italia e all'estero, tra cui va segnalato: Una difficile transizione. Il cattolicesimo tra unionismo ed ecumenismo (1952-1964), Il Mulino, Bologna 1996.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

il posto delle parole
Caterina Ciriello "Il Dio che pensiamo di conoscere"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 29, 2023 20:32


Caterina Ciriello"Il Dio che pensiamo di conoscere"Edizioni Messaggero Padovawww.edizionimessaggero.itCome possiamo descrivere Dio? Qual è il suo aspetto? È davvero buono, come afferma il Catechismo?Spesso, nella nostra mente, costruiamo immagini erronee del Dio che pensiamo di conoscere. In questo breve viaggio, aiutati anche dalle parole di Papa Francesco, esploreremo gli stereotipi che abbiamo creato su Dio e scopriremo che Egli non è un vitello d'oro, non è sadico né crudele, non si diverte a prenderci in giro e non è cattivo né vendicativo. In realtà, Dio è misericordia e tenerezza, un amore infinito che si manifesta nel volto di Gesù.Caterina Ciriello, nata a Sessa Aurunca (CE) nel 1964 è docente di teologia spirituale presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma. Tra le sue pubblicazioni: Dorothy Day. Le scelte dell'amore, LUP 2011; Pietro Pavan. Le metamorfosi della dottrina sociale della Chiesa durante il pontificato di Pio XII, Il Mulino 2012; Donne ed evangelizzazione in Europa, UUP 2018.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXVI Dom. T.O. - Anno A (MT 21, 28-32)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Sep 27, 2023 5:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7545OMELIA XXVI DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Mt 21,28-32) di Giacomo BiffiOgni impegno cristiano, ogni donazione a favore dei fratelli, ogni vigore di carità, si alimenta alla frequentazione continuata della scuola di Cristo. Abbiamo sempre bisogno di queste "lezioni" dell'unico vero Maestro, se non vogliamo ridurre il nostro servizio ecclesiale a un attivismo senz'anima e senza motivazioni. La lezione che ci viene impartita oggi, dalla pagina di Vangelo che abbiamo ascoltato, potrebbe avere per titolo: "I fatti e le parole". Fatti e parole visti nella loro differenza, nella loro eventuale contrapposizione, nel loro pregio diverso. E si compone di una breve parabola e di una provocante, quasi scandalosa, affermazione del Signore.LA NOSTRA PROFESSIONE DI FEDE SI SOSTANZIA DI OPERELa parabola tende a mettere in luce che di fronte a Dio, più che le dichiarazioni, le etichette, le sigle di appartenenza, le ostentate declamazioni di fedeltà, conta l'effettiva accettazione della volontà del Padre. Sia fatta la tua volontà, è la più necessaria, la più sublime, la più ardua delle preghiere. Il valore reale che ciascuno di noi possiede in faccia a Dio, più che dalle espressioni della bocca, è determinato dalla risposta della vita. In un altro punto del Vangelo, Gesù manifesta lo stesso pensiero quando dice: Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio. Senza dubbio, fa parte della volontà del Padre che noi lo lodiamo con le nostre labbra, lo imploriamo col nostro cuore, lo riconosciamo con la nostra voce davanti al mondo. Perciò ogni contrapposizione tra la liturgia, l'orazione, la testimonianza, e l'attività di bene, la realizzazione di opere a vantaggio degli altri, la solidarietà concreta coi bisognosi, è fittizia, non evangelica, improponibile. Il Padre vuole tutto: vuole la nostra mente, il nostro cuore, le nostre labbra, le nostre parole, le nostre mani, i nostri fatti. Tutto, senza indebite esclusioni, deve essere posto al servizio del Regno. C'è un'altra annotazione, simile a questa, che va segnata a scanso di equivoci. Nella parabola non è la ribellione esteriore che viene lodata, ma la sottomissione effettiva. Il primo figlio non viene disapprovato perché ha detto di sì, ma perché ha fatto di no; e il secondo non viene esaltato perché ha detto di no, ma perché ha fatto di sì. L'ideale resta colui che dice di sì e fa di sì; che non ha paura di professare apertamente la sua fede nel Signore Gesù e la sua volontà di essere pienamente partecipe della vita della Chiesa con umiltà e con gioia, e insieme si sforza ogni giorno di tradurre nella sua esistenza le esigenze di comportamento coerente che sono incluse nelle sue convinzioni. Questa parabola non è dunque un'apologia dei ribelli, sia pure verbali, e un plauso rivolto ai virtuosi del "no", ma è un invito a una professione cristiana sostanziata di opere. Il modello supremo resta sempre il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che, come dice san Paolo, non fu "sì" e "no", ma in lui c'è stato il "sì" (2 Cor 1,19). Egli è stato in ogni sua parola, in ogni suo sentimento, in ogni sua azione, in ogni ora della sua vita, fino all'ora suprema del sacrificio della croce, il "sì" totale rivolto al Padre, dal quale tutti noi siamo stati salvati: Per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti (Rm 5,19).CHI SI RITIENE ARRIVATO NON E' MAI DISPOSTO A CAMBIARELa frase, con cui la parabola si conclude, doveva apparire agli ascoltatori abbastanza sconcertante. Gesù dice ai "giusti" del suo popolo, a coloro che si ritenevano perfettamente a posto perché osservavano tutte le prescrizioni della legge e tutti i riti della tradizione ebraica: I ladri e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio. Questa espressione, se è innaturalmente staccata dal contesto, può dar origine a qualche spiacevole malinteso. Se invece è capita nell'ambito di tutto il discorso, rivela con molta chiarezza il pensiero del Signore. Non si tratta dei ladri e delle prostitute nel tranquillo e soddisfatto esercizio della loro professione, ma nel momento in cui "credono", cioè aderiscono, alla pro- posta di pentirsi e di cambiare vita; nel momento della loro accettazione della "via della giustizia" annunciata da Giovanni. Giovanni il Battezzatore aveva detto: Convertitevi perché è vicino il Regno dei cieli. Vale a dire: trovate nel futuro, che è ormai imminente, la forza di mettere in crisi il vostro passato, di rompere coi vostri errori, di mutare la vostra condotta. Meglio dunque una prostituta che, per l'attesa del Regno di Dio che viene, trova il coraggio di trasformare la sua squallida vita, che una signora per bene, la quale, per andare incontro con interiore sicurezza al giudizio di Dio, continua a richiamare alla mente tutta la sua vita virtuosa e onorata. Il cristiano si salva non perché si appoggia alla sua giustizia passata ("non ho mai fatto male a nessuno"; "ho sempre fatto del bene a tutti", ecc.), ma perché confida nella giustizia veniente di Dio. Non nel nostro passato, ma nel futuro del Dio che verrà a sigillare e a dare un senso alla storia, e già fin d'ora domanda il cambiamento del nostro presente, sta la ragione della nostra salvezza e il fondamento della nostra speranza.

BASTA BUGIE - Storia
Quattro buone ragioni a favore della monarchia

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 26, 2023 9:50


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4255QUATTRO BUONE RAGIONI A FAVORE DELLA MONARCHIA di Corrado GnerreIn occasione del 70° anniversario della Repubblica Italiana offro qualche riflessione in merito non alla Repubblica ma alla Monarchia, più specificamente alla Monarchia Cristiana. Prima però mi preme fare due premesse.La prima è più specifica. Confesso (ma penso sia cosa abbastanza prevedibile) di non nutrire alcuna simpatia per Casa Savoia per una serie di motivazioni, prima fra tutte il fatto che essa ha svolto un ruolo decisivo in quel processo, cosiddetto "Risorgimento", che altro non è stato che una sorta di "piemontizzazione" dell'Italia.La seconda premessa è più generale. La Dottrina Cattolica tradizionale (quindi non contaminata da derive modernistiche) accetta diverse forme di governo, sempre che non cadano in derive totalitarie. Ricordo che anche la democrazia, non intesa in senso classico, bensì come puro "democraticismo" (pretesa di poter tutto decidere con il criterio del numero anche cosa è oggettivamente bene e cosa è oggettivamente male) cade inevitabilmente nel totalitarismo, come è ben affermato da Giovanni Paolo II nell'enciclica Centesimus Annus al punto 46: "Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia."Fatte queste due premesse, vengo al dunque. Le buone ragioni della Monarchia sono quattro. La prima è "sociale", la seconda "antropologica", la terza "religiosa" e la quarta "filosofica". Ho utilizzato le virgolette perché il significato di queste aggettivazioni è in senso ampio. 1) RAGIONE SOCIALEUna delle più precise definizioni di Monarchia è "governo di una famiglia su tante famiglie". Infatti, la Monarchia altro non è che la "centralità politica" della Famiglia. Qui ovviamente il riferimento è alla concezione tradizionale e vera della società. Secondo questa concezione la società non può che avere una dimensione comunitaria. Essa non è un insieme di individui ma di famiglie: è una "famiglia di famiglie". La concezione individualistica della società è invece un prodotto tipicamente "moderno". Ed è proprio la forma repubblicana ad esprimere chiaramente l'impostazione individualistica, cioè il governo di uno su tanti, di un individuo su tanti individui.Relativamente a questo discorso va detto che la concezione vera della Monarchia -o meglio: la concezione della Monarchia vera- si espresse non a caso nel medioevo cristiano, che fu un periodo tutto all'insegna della dimensione comunitaria e "familiare". Le stesse corporazioni erano strutturate sul modello familiare.In merito alla famiglia bisogna fare un'altra considerazione. A differenza di altre forme di governo, nella Monarchia Cristiana il Re è tenuto, anche se indirettamente, a render conto di come gestisce la propria famiglia che è parte integrante della sua rappresentatività politica; il tutto nella convinzione che non si può pretendere di governare uno Stato se non si è capaci di saper governare la propria famiglia.2) RAGIONE ANTROPOLOGICAPassiamo adesso ad un'altra buona ragione della Monarchia, che possiamo definire "antropologica". Dico subito che qui il discorso si fa molto più "delicato", non solo nel senso che va ben capito, ma anche perché sembrerebbe offrire argomenti un po' troppo "sottili". Ma si tratta ugualmente di una questione importante.Governare è qualcosa di impegnativo: è un'arte che è difficile improvvisare. Ebbene, nella Monarchia vige il riconoscimento del principio secondo cui sin da piccoli bisogna prepararsi a governare. Può sembrare una sciocchezza, ma non lo è. Lasciamo stare la misteriosa incompetenza di molti politici dei nostri giorni, "misteriosa" perché assume proporzioni tali da sembrare voluta. Spesso mi viene la tentazione di pensare che coloro che ci comandano formalmente siano volutamente scelti per la loro pochezza da coloro che ci comandano sostanzialmente (che stanno dietro le quinte) affinché possano essere più facilmente gestibili. Ma, lasciando stare questo discorso che porterebbe molto lontano, resta il fatto che l'arte del governo è anche l'esito di un apprendimento, di una scuola, di un'educazione. San Luigi IX (che a detta del famoso medievista di formazione laica, Jacques le Goff, è stato il più il più grande Re di Francia) così scrive al figlio che dovrà ereditare il Regno: "Caro Figlio, la prima cosa che ti raccomando è che tu metta tutto il tuo cuore nell'amare Dio. Se Dio ti manda delle avversità, sopportale pazientemente. Confessati spesso e scegli confessori prudenti. Mantieni i buoni costumi del regno e combatti quelli cattivi. Prendi cura di avere in tua compagnia tutti uomini prudenti, sia religiosi, sia secolari. Non sopportare che si dica davanti a te nessun oltraggio verso Dio, né ai Santi. Rendi sovente grazie a Dio di tutti i doni che Egli ti ha fatto, affinché tu sia degno di averne ancora. Le tue genti vivano in pace e in rettitudine sotto te, anche i religiosi e tutte le persone della Santa Chiesa. Dona i benefici di Santa Chiesa. Pacificati piuttosto che porre guerre, sia coi tuoi, sia coi tuoi sudditi, come faceva San Martino. Sii diligente di avere buoni preposti e buoni podestà e buoni inquisitori. Sforzati di impedire il peccato e cattivi giuramenti; fa distruggere le eresie contro il tuo potere. Fa in modo che le spese del tuo palazzo siano ragionevoli. Infine, caro figlio, io ti do tutte le benedizioni che un buon padre pietoso può dare a suo figlio, e che sia benedetta la Santissima Trinità e tutti i Santi ti guardino e ti difendano da ogni male; e che Dio ti dia la Grazia di fare sempre la sua volontà, in modo che Egli sia sempre onorato da te". 3) RAGIONE RELIGIOSASe Dio esiste (ed esiste!) la realtà è gerarchica; e per logica tutto deve essere riconducibile alla sovranità di Colui che è il Re di tutto: il Re dei Re. Se Dio esiste (ed esiste!) la realtà non è né "repubblicana" né "democratica", ma inevitabilmente "monarchica".Qui c'è da aggiungere una cosa interessante. Prima abbiamo detto che simbolicamente la Monarchia rappresenta la centralità politica e sociale della Famiglia; ebbene il Cristianesimo parla di un Dio che è Unico ma anche Comunione, in quanto Trinitario. Dunque, è proprio nel Cristianesimo, più di ogni altra religione, che la Monarchia, come centralità politica della Famiglia, trova il suo fondamento teologico. Possiamo in un certo qual modo dire che il Cristianesimo è strutturalmente monarchico e che la Monarchia è strutturalmente cristiana. 4) RAGIONE FILOSOFICALa Monarchia esprime anche un'altra conformazione, ed è quella alla realtà. Ecco la ragione "filosofica" che è legata al "realismo filosofico", unico criterio per una corretta speculazione razionale.La dimensione gerarchica è nell'ordine naturale delle cose; tant'è che anche negli ambienti che ne teorizzano l'illegittimità e l'innaturalità, questa, cacciata dalla porta, rientra in un certo qual modo dalla finestra. Provare per credere: finanche negli ambienti anarchici il leader finisce sempre con l'emergere.E' nella natura delle cose riconoscere che chi comanda può comandare per sempre, che sui talenti che il Signore dona non c'è data di scadenza. Se la politica diventa un bene di consumo, allora sì che esiste il rischio che vada a male; ma se la politica è promozione e difesa del bene comune (tradizionalmente e metafisicamente inteso) allora non c'è rischio né che vada a male né che possa passare di moda.

Radio HM
Venticinquesima domenica del Tempo ordinario – Ciclo A

Radio HM

Play Episode Listen Later Sep 24, 2023 11:18


La vigna del Signore Oggi Don Francisco Fernández Carvajal ci aiuta a comprendere che è un onore lavorare nella vigna del Signore e che Egli vuole che ci santifichiamo e che svolgiamo un apostolato fecondo.

Kassensturz HD
Schädliche PFAS-Chemikalien in frisch gefangenem Fisch

Kassensturz HD

Play Episode Listen Later Sep 19, 2023 32:44


«Kassensturz» testet Stichproben von frisch gefangenem Fisch aus Schweizer Gewässern und aus Zucht auf PFAS. Sind die sogenannten Ewigkeits-Chemikalien in den Fischen zu finden? Die Proben lassen aufhorchen. Und: Überteuerte Laborkosten bei Geschlechtskrankheiten behindern Prävention. Schädliche PFAS-Chemikalien in frisch gefangenem Fisch «Kassensturz» testet Stichproben von frisch gefangenem Fisch aus Schweizer Gewässern und aus Zucht auf PFAS. Sind die sogenannten Ewigkeits-Chemikalien in Felchen aus dem Zugersee oder Egli aus dem Bodensee nachweisbar? Die Stichproben lassen aufhorchen. Einige PFAS sind langfristig ungesund für Menschen – die EU plant jetzt ein umfassendes Verbot. Sexuell übertragbare Infektionen – Hohe Laborpreise behindern Prävention Sexuell übertragbare Krankheiten sind auf dem Vormarsch. Sie machen oft keine Symptome und werden darum oft ungewollt weiterverbreitet. Umso wichtiger ist es, sich darauf testen zu lassen. Doch die Kosten für Tests auf Chlamydien, Syphilis und Tripper sind zu hoch. Insbesondere für Junge mit kleinem Budget. Linda Nartey – Was tut das BAG gegen überteuerte Labortests? Linda Nartey leitet den Bereich Prävention beim BAG. Warum setzt sich das BAG nicht stärker für tiefere Kosten bei Tests gegen Geschlechtskrankheiten ein?

Kassensturz
Schädliche PFAS-Chemikalien in frisch gefangenem Fisch

Kassensturz

Play Episode Listen Later Sep 19, 2023 32:44


«Kassensturz» testet Stichproben von frisch gefangenem Fisch aus Schweizer Gewässern und aus Zucht auf PFAS. Sind die sogenannten Ewigkeits-Chemikalien in den Fischen zu finden? Die Proben lassen aufhorchen. Und: Überteuerte Laborkosten bei Geschlechtskrankheiten behindern Prävention. Schädliche PFAS-Chemikalien in frisch gefangenem Fisch «Kassensturz» testet Stichproben von frisch gefangenem Fisch aus Schweizer Gewässern und aus Zucht auf PFAS. Sind die sogenannten Ewigkeits-Chemikalien in Felchen aus dem Zugersee oder Egli aus dem Bodensee nachweisbar? Die Stichproben lassen aufhorchen. Einige PFAS sind langfristig ungesund für Menschen – die EU plant jetzt ein umfassendes Verbot. Sexuell übertragbare Infektionen – Hohe Laborpreise behindern Prävention Sexuell übertragbare Krankheiten sind auf dem Vormarsch. Sie machen oft keine Symptome und werden darum oft ungewollt weiterverbreitet. Umso wichtiger ist es, sich darauf testen zu lassen. Doch die Kosten für Tests auf Chlamydien, Syphilis und Tripper sind zu hoch. Insbesondere für Junge mit kleinem Budget. Linda Nartey – Was tut das BAG gegen überteuerte Labortests? Linda Nartey leitet den Bereich Prävention beim BAG. Warum setzt sich das BAG nicht stärker für tiefere Kosten bei Tests gegen Geschlechtskrankheiten ein?

La Gioia del Vangelo
Lunedì della XXIV settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

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