Podcasts about all'unione europea

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Si può fare
Si può fare del giorno 05/04/2020: L'industria del latte contro lo spreco

Si può fare

Play Episode Listen Later Apr 5, 2020


A Pantelleria, per il momento, il coronavirus ancora non è arrivato, ma restare a casa è importantissimo anche lì. Ne parliamo con Alberto Zaccagni, abitante dell'isola e creatore di giochi in scatola nel tempo libero. La Cooperativa Medici Milano Centro lancia una app per curare i pazienti a distanza. Il Vicepresidente Alberto Aronica ci spiega come funziona e come può essere utile per battere il coronavirus. Le edicole, in questi tempi difficili, si confermano un presidio fondamentale e TuttoSport e Corriere dello Sport lanciano #iorestoinedicola per manifestare la loro vicinanza agli edicolanti. Ci racconta l'iniziativa Xavier Jacobelli, direttore di TuttoSport. ENEA scende in campo nella battaglia al coronavirus e decide di destinare il suo supercomputer alla ricerca medica. Ne parliamo con Gian Piero Celata Direttore dipartimento tecnologie energetiche e ICT di ENEA. Le vendite di latte fresco sono calate del 25% a causa del coronavirus, ma Granarolo ha deciso di garantirne lo stesso il ritiro e vuole provare a cambiare la filiera per evitare sprechi e salvare posti di lavoro. E' con noi Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo. Il premio "L'Altro Pianeta" questa settimana all'Unione Europea per il premio “I giovani e le scienze 2020” dedicato a migliaia di ragazzi e ai loro progetti di carattere scientifico. Andiamo alla scoperta dell'iniziativa con Alberto Pieri, segretario generale FAST – Federazione delle Associazioni scientifiche e tecniche, responsabile del concorso.

#Autotrasporti
#Autotrasporti del giorno 23/03/2020: De Micheli: "Deroghe ai tempi di guida, si lavora per il via libera da parte dell'Unione ai sostegni per il settore"

#Autotrasporti

Play Episode Listen Later Mar 23, 2020


"Firmerò il decreto che sblocca i tempi di guida per gli autotrasportatori, stiamo lavorando intensamente ad un documento da presentare all'Unione Europea che garantisca nell'immediato futuro un sostegno economico oltre che giuridico-legislativo al settore per evitare che tornino nella discussione temi del passato, temi che questa crisi dovrebbe aver totalmente spazzato via", ha detto al nostro microfono la ministra ai Trasporti Paola De Micheli. A proposito dell'atteggiamento di alcuni paesi che hanno socchiuso le frontiere alle merci la ministra ha commentato: "Sbandierano la scusa della difesa sanitaria per nascondere un tentativo di bloccare alcune specifiche merci e di ricostruire così barriere all'ingresso". E ha aggiunto: "Di fronte a queste situazioni la Commissione Europea e la commissaria ai Trasporti Valean si sono impegnati ad intervenire in maniera dura".Sui divieti e le limitazioni in atto in Europa, l'aggiornamento dei provvedimenti da Antonello Fontanili, di Unioncamere, che da settimane monitora la situazione.Ancora due testimonianze. Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi racconta la situazione, difficilissima, di queste realtà.Da Rho, in provincia di Milano, Federico Granziero, di Fai Conftrasporto, racconta il lavoro delle imprese specializzate nel trasporto di medicinali.

Radio Gimmick
La Commissione Europea indaga su Libra

Radio Gimmick

Play Episode Listen Later Aug 22, 2019 1:30


La criptovaluta di Facebook fa storcere il naso anche all'Unione Europea, che avvia una indagine. --- EU antitrust regulators have Facebook’s Libra currency in their sights - The Verge

Radio Valdarno
Qui Parigi, Europa - Episodio 3

Radio Valdarno

Play Episode Listen Later Jun 18, 2019 9:21


Livia e Gaia ci parlano delle tante visite fatte in questi giorni e si soffermano sulle curiosità inerenti un luogo solo apparentemente un po' macabro, ma comunque visitatissimo ed affascinante: il Cimitero di Père-Lachaise, dove sono sepolti tantissimi personaggi famosi, francesi e non. Nella seconda parte del podcast affronteranno il fondamentale tema dei trattati europei, quelli che hanno portato all'Unione Europea così come la conosciamo oggi. Progetti FSE-PON “Per la Scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 “Potenziamento della Cittadinanza Europea” Prot.n. 3504 del 31/03/2017 - Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE) Obiettivo Specifico 10.2 – Azione 10.2.2A. – Codice Progetto 10.2.2A-FSEPON-TO-2018-19 “Identità Culturale dell’Unione Europea” ed Azione 10.2.3C Mobilità transnazionale – Codice Progetto 10.2.3C-FSEPON-TO-2018-4 “Con l'ESABAC alla scoperta dell'Europa” .

Ascolta la Notizia
Brexit, Trump: «Io avrei fatto causa all'Ue»

Ascolta la Notizia

Play Episode Listen Later Jun 5, 2019 0:48


«Io avrei fatto causa» all'Unione Europea per la Brexit. «Poi magari avrei trovato un accordo». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel corso della conferenza congiunta con la premier britannica Theresa May. «Io avrei fatto causa e poi avrei fatto un accordo... magari... non si sa mai... Lei è più brava di me a negoziare,» ha aggiunto rivolgendosi alla May. «Conosco Boris (Johnson, ndr), mi piace da tanto tempo. Credo farà un ottimo lavoro. Conosco Jeremy (Hunt, ndr). Credo farà un ottimo lavoro. Non conosco Michael (Gove, ndr)", ha detto ancora Trump.

Esteri
Esteri di lun 18/03

Esteri

Play Episode Listen Later Mar 17, 2019 28:17


1-Attacco nel centro di Utrecht, in Olanda. Un uomo ha sparato su un tram. Tre morti e diversi feriti (Lourdes Gamez, studentessa di Utrecht)...2-Caos Brexit. Il presidente del parlamento britannico si oppone a un terzo voto sull'accordo di Theresa May. Ora la crisi è anche costituzionale...Probabilmente giovedì Londra chiederà una proroga, lunga, all'Unione Europea. 3-La speranza della Slovacchia. Al primo turno delle presidenziali vince un'avvocatessa che fu tra le promotrici delle mobilitazioni dopo l'omicidio del giornalista Jan Kuciak (Arpad Soltesz, direttore del centro di giornalismo investigativo intitolato a Jan Kuciak)...4-La Cina risponde ai rapporti delle organizzazioni per i diritti umani sullo Xinjiang, dove c'è un'importante comunità musulmana. Negli ultimi cinque anni abbiamo arrestato 13mila terroristi (Gabriele Battaglia).5-Non si ferma la mobilitazione per il clima. Nel fine-settimana un'altra manifestazione a Parigi (Luisa Nannipieri).6-Serie TV. Leaving Neverland, l'ultimo documentario su Michael Jackson (Alice Cucchetti, Film TV)

News da Pandora TV . it
PTV News 24-04-18 - Iran- "Tutto o niente"

News da Pandora TV . it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2018 6:46


Pandora TVIran: “Tutto o niente” Tehran e' pronta a ripristinare il programma nucleare iraniano, se gli Stati Uniti usciranno dall'accordo sul nucleare o se ne modificheranno le condizioni. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha annunciato, non senza un velo di ironia, il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, intervistato domenica scorsa dalla CBS. “Se la Casa Bianca non rispettera' i propri impegni, Tehran reagira' in modo deciso”, ha precisato, martedi', il presidente iraniano, Hassan Rouhani. L'Iran, da parte sua, non solo continua a rispettare la propria parte di impegni, ma ha anche “migliorato significativamente l'accesso degli ispettori ai siti e alle informazioni”, ha dichiarato, lunedi', l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che assieme all'Unione Europea e alle Nazioni Unite invita le parti a preservare l'accordo. Gli Stati Uniti non fanno altrettanto, spiega Javad Zarif: negli ultimi 15 mesi, il presidente americano, Donald Trump ha preso tutte le misure per impedire all'Iran di beneficiare economicamente dell'accordo. “Non e' accettabile per noi avere un accordo unilaterale”, spiega il funzionario iraniano: “le trattative comportano un do ut des, nessuno e' preparato a dare se cio' che riceve e' solo temporaneo”. Nel gennaio scorso, su richiesta di Donald Trump, Regno Unito, Francia e Germania hanno istituito un gruppo di lavoro per “aggiustare” l'accordo, rendendolo piu' vantaggioso per gli Stati Uniti, che vorrebbero colpire anche il programma missilistico dell'Iran. Se l'obiettivo non sara' raggiunto, gli americani potrebbero ritirarsi entro il 12 maggio, ripristinando le sanzioni. Una possibilita' che i partner europei cercano di scongiurare. Emmanuel Macron e' gia' volato negli Stati Uniti, “non esiste un piano B”, ha detto; Angela Merkel, invece, arrivera' il 27 aprile. “Tutto o niente”, twitta, intanto, Javad Zarif: i leader europei dovrebbero incoraggiare Trump non solo a mantenere l'accordo sul nucleare, ma ancora più importante, a iniziare a implementare la sua parte degli accordi in buona fede”. Durante una visita a Pechino, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha concordato con il suo omologo cinese di bloccare qualsiasi tentativo degli Stati Uniti di sabotare l'accordo. Di altro avviso Israele, che ha criticato il patto fin dal suo sviluppo da parte dell'amministrazione Obama. Yemen: Colpito il leader degli Houthi Il leader politico degli Houthi, Saleh al-Sammad, e' stato ucciso, giovedi' scorso, assieme a sei membri del suo entourage, in un raid della coalizione a guida saudita nella provincia di al-Hudayda, sul Mar Rosso. A darne l'annuncio ieri, lunedi' 23 aprile, l’agenzia di stampa “Saba”. Proclamati tre giorni di lutto nella zona settentrionale dello Yemen controllata dagli Houthi. “Le forze di aggressione, guidate dagli Stati Uniti e dal regime saudita, hanno la responsabilità di questo orrendo crimine e delle conseguenze che ne derivano”, ha dichiarato il leader spirituale di “Ansar Allah”, Abdul-Malik al-Houthi. Ma a cadere sotto le bombe della coalizione araba non sono soltanto i politici e i militari: domenica, un bombardamento saudita ha ucciso almeno 33 persone che stavano partecipando a una festa di matrimonio nella provincia di Hajja, nel Nord-Ovest dello Yemen. Tra le vittime, diversi bambini e donne, sposa compresa, almeno 46, invece, i feriti, tra cui lo sposo. Il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha condannato l'attacco. E ha chiesto un'indagine. Una richiesta strana, questa, data la rapidità con cui l'Occidente, negli ultimi tempi, e' in grado di scoprire i colpevoli di un incidente senza bisogno di alcuna prova.Armenia: Fine delle proteste nell’anniversario del genocidio Nell'anniversario del massacro di 1,5 milioni di armeni sotto l'impero ottomano nel 1915, gli armeni sono confluiti da tutto il Paese verso la collina delle rondini a Erevan, con fiori e foto, per onorare le vittime della mattanza. L'evento quest'anno cade all'indomani delle dimissioni dalla carica di premier dell'ex presidente Sarkisian, architetto del passaggio dell'Armenia a repubblica parlamentare. Sarkisian si è dimesso a soli 10 giorni dalla nomina, sulla scia di proteste promosse dall'opposizione capeggiata da Nikol Pashinyan. Oggi, quella che doveva essere una nuova puntata delle manifestazioni di protesta, con Pashinyan a guidare un corteo sino al memoriale, è diventata un atto di unificazione: il leader dell'opposizione ha annunciato che avrebbe marciato assieme al neo-premier ad interim Karen Karapetyan. Il parlamento di Erevan ora deve eleggere un nuovo primo ministro nel giro di una settimana. Sulle sponde del Nilo Egitto ed Etiopia si dividono Addis Abeba la chiamerà "Grande diga del rinascimento etiope", sorgerà sul Nilo Azzurro e a costruirla sarà la multinazionale italiana Salini Impregilo. Lunga 1,8 chilometri e alta 155 metri, sarà la più grande struttura di questo genere in Africa, e sosterrà inoltre quella che sarà la maggiore centrale idroelettrica del continente nero: 6mila megawatt, una potenza pari a tutta quella installata in Africa orientale. Il progetto però non piace a Sudan ed Egitto, gli altri due Paesi nei quali scorre il fiume, che temono una riduzione dell'acqua a loro disposizione, con gravi potenziali ripercussioni sulla loro agricoltura. “L’acqua è una questione di vita o di morte”, ha dichiarato il presidente egiziano al Sisi, "nessuno può toccare la quota d’acqua dell’Egitto”. Il Paese in particolare teme che il progetto possa intaccare la propria disponibilità di risorse idriche e danneggiare le coltivazione, penalizzando una popolazione che già si trova a fare i conti con periodiche carenze idriche. Ecco quindi la prima reazione, difensiva, del Cairo. Il parlamento ha approvato una legge che vieta la coltivazione di piantagioni che richiedono l’utilizzo di molta acqua, come riso e banane. Previste multe fino a 3mila dollari e nei casi più gravi la reclusione.

Crucchi o Terroni siamo tutti Fannulloni
06: targhe mancanti e forni a microonde in Kosovo, ovvero la puntata con Paola

Crucchi o Terroni siamo tutti Fannulloni

Play Episode Listen Later Mar 25, 2018 51:20


Dopo due puntate pese sulla politica nazionale ci distraiamo con un po' di politica internazionale! A 10 anni dalla dichiarazione di indipendenza del Kosovo, diamo uno sguardo allo stato dove vive Paola, riconosciuto da 110 dei 193 stati dell'ONU e potenziale candidato per l'ingresso all'Unione Europea. Ci occupiamo di storie recentissime tra omicidi politici, lacrimogeni in parlamento e problemi alla rete elettrica e proviamo a capire che cosa ci porterà il futuro in questo angolo di Balcani. Paola ci porta poi con il suo infinito amore per l'Est consigli su Varsavia e sul Kosovo in generale e impariamo nell'ultima rubrica che cosa ci fanno con i pollici un polacco, un serbo ed un tedesco... Nella prossima puntata parleremo con mamma Tina di cosa vuol dire fare feste in famiglia quando ci si è trasferiti in un'altra regione o paese. Alla prossimaaaaa Shownotes: Potete discutere della puntata sulla nostra pagina facebook: http://bit.ly/2n4G4xA Articolo del Post sui problemi di corrente: https://bit.ly/2oXZkO9 Un video del bravissimo Tom Scott a riguardo: https://bit.ly/2py59lK Articolo del Post sulla situazione del Kosovo a 10 anni dall'indipendenza: https://bit.ly/2I09h5H East Journal, il giornale al quale Paola contribuisce: https://bit.ly/2pyDFwg L'osservatorio Balcani e Caucaso: https://bit.ly/2pznyi8 La città dove vive Paola al momento, Mitrovica: https://bit.ly/2uiicNY Il monastero serbo del quale parlava Paola: https://bit.ly/2GgS9eB Prizren, la città kosovara assolutamente da visitare: https://bit.ly/2FY6Cgb Sempre a Prizren da vedere in agosto, il DokuFest: http://dokufest.com/ Il Museo di Varsavia consigliato da Paola, il Polin: http://www.polin.pl/en Un tour dei parchi di Varsavia: https://bit.ly/2ulitzJ

Esteri
Esteri di mar 26/01

Esteri

Play Episode Listen Later Jan 25, 2016 27:16


1-Danimarca: approvata la legge sulla confisca dei beni ai richiedenti d'asilo. Tra i deputati di destra si è scatenata una gara al peggio. ( Intervista Thomas Harder, Raffaele Masto ) 2-” sospendere Schengen per salvare schengen “. l'emergenza migranti ha fatto perdere la testa all'Unione Europea. ( Alessandro Principe) 3-Francia. Giornata di protesta contro il governo. ..In sciopero scuole, pubblico impiego, controllori di volo e agricoltori. Scontri tra polizia e tassisti anti Uber. ..( Francesco Giorgini) ..4-Diritti umani. Pechino espelle un attivista svedese. Peter Dahlin, arrestato due settimane fa, sarebbe una minaccia per la sicurezza nazionale. ..( Gabriele Battaglia )..5-Terre agricole: l'Etiopia cancella i contratti con karuturi, la multinazionale indiana è uno dei simboli del land grabbing in Africa. ( Marta Gatti ) 6-basket, Nba. 120 a 90, “ Golden State “ umilia San Antonio. ( Dario Falcini )

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Memos
L'Europa frana sulla conta dei rifugiati. Intervista con Colin Crouch.

Memos

Play Episode Listen Later Sep 21, 2015 28:54


Soltanto tre anni fa all'Unione Europea veniva assegnato il premio Nobel per la pace e oggi l'Europa rischia di finire nell'abisso dell'egoismo. L'Europa premiata per il suo “contributo alla costruzione di un continente di pace e di riconciliazione” (come recita la motivazione del Nobel), oggi riserva barriere di filo spinato e guardie armate a chi arriva ai propri confini dopo essere scappato dalla guerra. Non basta l'inattesa mossa della cancelliera tedesca Merkel, l'accoglienza offerta per qualche giorno ai rifugiati tra i binari della stazione di Monaco di Baviera. Non basta per compensare le liti successive, e di questi giorni, sulle quote di accoglienza. Domani ci sarà il vertice dei leader europei per decidere sulle quote. “E' l'ultima possibilità per l'Europa per dare una risposta coerente e solidale alla crisi”, ammoniva ieri l'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati. Com'è possibile? Colin Crouch, sociologo, professore emerito all'Università di Warwick in Gran Bretagna – ospite di Memos – dà una sua risposta: “è il risultato – racconta nella trasmissione di oggi - di un'Europa pensata solo come unione economica di stati e non come un progetto politico e sociale”.