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(00:00) Sigla iniziale(00:59) L'Armata Brancatrumpone alla guerra dei dazi(27:08) Avanti tutta, macchine ferme, preparate la retromarcia(36:45) Make Brazil Farmers Great Again(52:24) La Cina killer silenziosa di Tesla(58:36) Presidi, sussidi e coperture di Linus(01:11:35) Repetita non iuvantI fatti più interessanti della settimana, secondo il vostro TitolareDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/phastidio-podcast--4672101/support.
La Cina non si piega (né si spezza)
Meloni a Washington, mediazione per il vertice con vor der Leyen.
Gli Usa non firmano la condanna del G7 per la strage di Sumy.
Le mosse cinesi contro Donald Trump. La Cina risponde ai dazi commerciali di Donald Trump con alcune mosse strategiche che tendono a salvaguardare il suo mercato e quello dei suoi partner. Le ultime in ordine di tempo sono il blocco delle esportazioni di terre rare dalla Cina e l'attivismo del presidente cinese Xi Jinping, che ha avviato ad Hanoi, in Vietnam, un tour del Sud Est Asiatico che mira a solidificare ampiezza e profondità della sfera d'influenza di Pechino. In particolare, l'offensiva sulle terre rare è la più sofisticata delle reazioni cinesi alle tariffe decise da Trump. Nella visione di Pechino, rispondere ai dazi con altri dazi è servito a rifiutare la posizione di subalternità a cui Trump vorrebbe costringere ogni sua controparte negoziale, ma sono le nuove regole per esportare 7 dei 17 elementi “rari” della tavola periodica, centrali in così tante produzioni ad alto contenuto tecnologico, che sono destinate a fare più male. La lista dei prodotti cinesi soggetti a restrizioni dell'export. Le spedizioni di samario, gadolinio, terbio, disprosio, lutezio, scandio, ittrio e dei magneti permanenti che incorporano alcuni di loro sono di fatto bloccate e nessuno si azzarda a fare previsioni sui tempi per ottenere una licenza per l'esportazione. Anche se bastassero poche settimane, gli stock disponibili al di fuori della Cina si ridurrebbero sensibilmente. Non tanto in Giappone, dove un precedente blocco mirato all'export deciso da Pechino ha consigliato prudenza negli stoccaggi, quanto negli Stati Uniti dove le scorte a magazzino sono storicamente più risicate. Le limitazioni all'export si faranno sentire non solo perché la Cina ha di fatto il monopolio della raffinazione di questi elementi, ma anche perché produce il 90% dei magneti che li utilizzano e che sono indispensabili nella produzione di motori elettrici. Proprio in previsione delle temute difficoltà negli approvvigionamenti, a marzo le esportazioni di terre rare dalla Cina sono aumentate del 20,31% a oltre 5.666 tonnellate, mostrando in forma amplificata un fenomeno osservato in diverse altre categorie merceologiche. Complessivamente il mese scorso le esportazioni cinesi sono aumentate del 12,4%, in larga misura perché gli importatori hanno chiesto di anticipare le spedizioni in vista dei dazi. Di queste mosse cinesi Trump dovrà tenere conto se non vuole che i suoi dazi contro il Dragone si trasformino in un clamoroso boomerang. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Trump rilancia la guerra commerciale con nuove minacce di dazi su tech e semiconduttori, dopo un'apparente tregua. La Cina risponde bloccando l'export di terre rare e magneti critici per l'industria, introducendo un sistema di licenze ora sospese, con possibili impatti gravi su settori strategici come auto, aerospazio e difesa. Il commento è di Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.In tempi di dazi Aponte investe sui portiGianluigi Aponte (Msc) è il principale investitore in un'operazione da 23 miliardi per acquistare 43 porti del gruppo CK Hutchison. L'accordo, ostacolato dalla Cina e sotto scrutinio a Panama, vede coinvolti anche BlackRock e GIC. TiL, la divisione di Aponte, gestirà quasi tutti i porti tranne due a Panama. L'operazione è geopoliticamente delicata, ma resta in fase di approvazione. Ne parliamo con Alessandro Plateroti direttore di Newsmondo.it Al via l'Expo 2025: l'Italia presenta le sue eccellenze e il suo futuro al mondoAperto a Osaka l'Expo 2025, dove l'Italia si presenta con il Padiglione “L'arte rigenera la vita”, progettato da Mario Cucinella come una moderna Città ideale del Rinascimento. Esposte eccellenze italiane, arte, design, tecnologia e cultura. Presenti opere di Caravaggio e Leonardo. Inaugurate anche le torce olimpiche di Milano-Cortina 2026, alla presenza del ministro Tajani. Interviene Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore.
Meloni negli USA da Trump e a Roma con Vance: cosa ne caverà? - Dazi e guerre: per ora chi vince è la Cina
Trump ha sospeso per 90 giorni i dazi "reciproci" mantenendo un'aliquota fissa del 10%, ma ha alzato le tariffe totali sulla Cina al 145% dopo la risposta cinese con barriere all'84%, ora salite al 125%. Sotto pressione da Wall Street, Big Tech, il Congresso e i mercati obbligazionari, Trump ha ceduto, aprendo ai negoziati con Paesi come Giappone e Corea del Sud. La Cina, però, ha reagito con nuovi controdazi e ha rifiutato di chiedere un incontro. Intanto Wall Street continua a calare, ma Trump su Truth resta ottimista. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24 Ore a NY.Cina, controdazi sui beni Usa al 125%. Pechino ricorre al Wto contro tariffe americaneLa Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Washington deve assumersi la piena responsabilità per le turbolenze economiche globali seguite all'offensiva tariffaria totale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha aumentato i dazi sui prodotti cinesi dopo averli sospesi per altri paesi. Lo ha affermato un portavoce del ministero del Commercio cinese, aggiungendo che i dazi annunciati da Washington hanno causato gravi shock e forti turbolenze all'economia e ai mercati globali.Intanto Pechino ha presentato un nuovo ricorso all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) dopo l'ennesimo aumento dei dazi sull'import cinese deciso da Donald Trump. Le tariffe degli Stati Uniti, ha denunciato il ministero del Commercio cinese, sono un tipico atto di bullismo e coercizione, che rappresentano una evidente violazione delle regole del Wto e indeboliscono gravemente il sistema del commercio multilaterale basato sulle regole e l'ordine economico e commerciale internazionale. Pechino, ammonisce il portavoce, chiede a Washington di correggere immediatamente le sue azioni e di cancellare tutte le tariffe unilaterali imposte sulla Cina. Il commento è di Filippo Fasulo, Co-head dell'Osservatorio Geoeconomia dell'Ispi.Ue, bene stop dazi, sosteniamo negoziato Commissione. Ma pronti a tassare le Big TechOggi si è aperta la due giorni dell'Ecofin informale a Varsavia con una riunione dell'Eurogruppo. "Accogliamo con favore la decisione dell'amministrazione statunitense di rinviare l'attuazione dei dazi. Ora dobbiamo usare questi 90 giorni con saggezza. Abbiamo bisogno di un buon accordo per i cittadini europei, per le aziende europee, e sosteniamo pienamente la Commissione europea nel suo sforzo di negoziare un accordo giusto e giusto". Lo ha detto Andrzej Domański, ministro delle finanze polacco, alla presidenza di turno dell'Ue, all'inizio dell'Ecofin informale a Varsavia. Durante la giornata ha parlato anche il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis interpellato nella conferenza stampa dopo l'Eurogruppo sui timori del ministro tedesco che ha invitato ad avere cautela nel valutare contro-misure ai dazi Usa sulle Big Tech. "Se si considera una categoria con un surplus sostanziale nei beni e un deficit sostanziale nei servizi, quando discutiamo dei titoli di rischio della politica commerciale, ovviamente dobbiamo anche considerare cosa sta succedendo nel settore dei servizi, compresi i servizi digitali, e come è stato delineato dalla Commissione. Quando discutiamo di contromisure tutte le opzioni sono sul tavolo".A proporre l'idea è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times, in cui ha dichiarato che l'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire. Interviene Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.Nel 2024 vola il credito al consumo. E nel 2025 tornano a crescere i tassiI prestiti aumentano ma i tassi continuano a rimanere alti nonostante la politica espansiva della Banca centrale europea. Uno dei pochissimi aspetti positivi di una congiuntura economica così complicata, ossia il taglio dei tassi della Bce, sembra non produrre i risultati sperati nel portafogli degli italiani che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere un mutuo. Il nostro Paese infatti resta tra i più costosi in Europa per l'accesso al credito al consumo. Nel 2024 il credito al consumo in Italia ha registrato un forte incremento pari al +5,3% rispetto all'anno precedente, portando il volume totale dei finanziamenti da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Anche se più contenuto, si è osservato un incremento dello 0,5% nei prestiti complessivi alle famiglie. Secondo l'analisi realizzata dalla Fondazione Fiba di First Cisl, il credito al consumo incide in modo significativo sul totale dei prestiti richiesti, rappresentando il 18,7% (salito al 18,9% a febbraio 2025), una percentuale nettamente superiore alla media dell'area euro (11,2%) e a quella di paesi come la Germania (9,5%) e la Francia (12,7%). Ne parliamo con Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl.
Donald Trump porta al 125% i dazi sui beni importati dalla Cina negli Stati Uniti e Pechino lo accusa di bullismo.
Donald Trump ha deciso di punire tutto il mondo con i dazi, Asia compresa. Poi è tornato sui suoi passi, mettendo in pausa le sanzioni e lasciando solo quelli alla Cina. Ma questo inizio aprile, comunque andrà a finire, ha cambiato l'Asia e il mondo. Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Mỹ công bố mức thuế nhập khẩu với hàng chục nước, Việt Nam chịu 46%, canale Youtube VTV24, 3 aprile 2025; ការបញ្ចុះពន្ធរបស់កម្ពុជាមកត្រឹម៥%លើទំនិញអាមេរិក អាចធ្វើឲ្យអាមេរិកព្រមបន្ថយពន្ធពី៤៩%បានឬទេ?, canale Youtube RFI Khmer, 5 aprile 2025; ນາຍົກກຳປູເຈຍ ເຂົ້າວາງພວງມາລາ ສະຫາຍ ພົນເອກ ຄຳໄຕ ສີພັນດອນ, canale Youtube Laochanel1, 6 aprile 2025; 反擊川普加徵關稅 中國加徵所有美商品34%關稅|華視新聞, canale Youtube Ch52, 5 aprile 2025; 外交部回应特朗普再加征50%关税:中国人不怕事 将奉陪到底, account Weibo 珠江新闻, 8 aprile 2025; Trump tariffs: White House announces 104% tariffs on China, canale Youtube Fox2 Detroit, 8 aprile 2025. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La Cina risponde ai dazi di Trump portando le tariffe sui beni americani dal 34% all 84%. Ne parliamo con Giada Messetti, sinologa e giornalista.I femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella. Con Alberto Penna, psicologo e psicoterapeutaLa Biotech riporta in vita il lupo del pleistocene. Con Luigi Boitani, professore di zoologia all'Università La Sapienza di Roma
Tajani, segnale positivo. Meloni negli Usa, tensione con Parigi.
Trump sospende per 90 giorni i dazi reciproci, ma fa salire al 125% quelli contro la Cina. Il disastro economico finanziario con decine di migliaia di miliardi bruciati a Wall Street e nelle borse mondiali, dovuto all'imposizione di dazi commerciali reciproci, impone a Donald Trump un serio ripensamento, una pausa di 90 giorni, che rimangono però alla soglia minima del 10% con effetto immediato. Per tutti, tranne che per la Cina contro cui si scaglia la redda rationem con un nuovo rialzo delle tariffe al 125%. Lo stato confusionale in cui versa l'amministrazione Trump è a dir poco preoccupante. Il presidente degli Stati Uniti aveva detto che più di 75 Paesi avevano chiesto di negoziare i dazi, poi ha spiegato di avere autorizzato una pausa di 90 giorni e una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta durante questo periodo, pari al 10%, anch'essa con effetto immediato. Wall Street riprende fiato, anche i future delle borse europee salgono, dopo essere crollate. Pochi secondi dopo l'annuncio di Trump Wall Street vola, riprende fiato. i future di Piazza Affari sono schizzati al rialzo con molte ore di anticipo sull'avvio della seduta di domani, guadagnando oltre il 7,4%, così come i future dei vicini Cac in Francia (+2,4%) e del Dax a Francoforte (+3,3 per cento). Ma i mercati finanziari globali restano in uno stato di tensione permanente, con una volatilità e incertezza altissimi. La sospensione di 90 giorni delle tariffe e le negoziazioni con alcuni partner storici del sud-est asiatico (Vietnam, Corea del Sud, Giappone) confermano le parole del segretario Bessent sulla volontà di creare un fronte per aumentare la pressione sulla Cina. Nella guerra dei dazi, soprattutto tra Cina e Usa, continuano gli acquisti sull'oro, bene rifugio per eccellenza durante le tempeste finanziarie ed economiche. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
La politica dei dazi promossa dal presidente Donald Trump offre alla Cina l’opportunità di rafforzare circuiti commerciali più integrati con l’Europa, il Giappone, la Corea del Sud e l’India, contribuendo alla formazione di una globalizzazione policentrica. In questo scenario, gli Stati Uniti appaiono sempre più isolati, sia sul piano geografico che economico. Allo stesso tempo, l’approccio esitante di Trump nella regione e l’ostilità verso un sistema liberale consentono a Pechino di intensificare le sue pressioni nel Pacifico, in particolare su Taiwan e nelle Filippine, senza incontrare una risposta efficace, con una conseguente perdita di credibilità americana nell’area. Ne parliamo con Giuliano Noci, professore di Ingegneria Economico-Gestionale al Politecnico di Milano e Prorettore del Polo territoriale cinese dal 2011, Alessio Patalano, professore al King’s College di Londra, Department of War Studies e Vittorio Emanuele Parsi, direttore dell’ASERI dell’Università Cattolica.
La Cina risponde ai dazi di Trump portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all'84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Altre questioni, riferisce una nota del ministero delle Finanze, saranno implementate. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco. La decisione arriva dopo che Trump ieri ha portato i dazi verso Pechino al 104%. La Cina, il principale rivale economico e strategico Usa ma anche un importante partner commerciale, è la più colpita con aliquote aggregate salite al 104%, frutto del 20% precedentemente imposto, di un ulteriore 34% e di un aumento dell'ultimo minuto del 50% firmato da Trump ieri sera in risposta ai dazi che Pechino aveva portato al 34%. Allinearsi con la Cina sul commercio è "come tagliarsi la gola". Lo ha detto il segretario al Tesoro Scott Bessent, sottolineando che i Paesi che non reagiranno ai nuovi dazi del Presidente Donald Trump non dovranno affrontare tassi più elevati. "Penso che quello che molti non capiscono è che i livelli stabiliti mercoledì scorso rappresentano un limite massimo se non si reagisce", ha spiegato. Bessent ha messo in evidenza che sarebbe "suicida" per gli altri Paesi avvicinarsi alla Cina in termini commerciali nel tentativo di compensare gli effetti dei dazi statunitensi. "Sarebbe un suicidio", ha detto. La Cina non fa altro che "produrre e produrre" e "inondare" i mercati globali abbassando i prezzi, ha osservato. Interviene in trasmissione Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Dazi: 25 miliardi di aiuti alle imprese italianeLa rimodulazione del Pnrr su cui il governo è al lavoro da settimane entra in pieno nella partita delle potenziali contromisure ai dazi americani. Lo fa per inevitabili ragioni di calendario e per il fatto che dai fondi europei di Next Generation Eu e dalla Coesione passano le uniche leve azionabili dal governo per costruire un impalcatura di sostegno ai settori più colpiti. In gioco, come ha spiegato ieri la premier Giorgia Meloni incontrando le categorie produttive, ci possono essere fino a 25 miliardi, divisi tra i 14 recuperabili dal Pnrr e gli 11 dalla Coesione. Attenzione, però non si tratta di nuove politiche elaborate sul momento per riconoscere aiuti pubblici alle aziende esportatrici, ma dell adattamento in corsa di un lavoro di un riassetto del Pnrr reso inevitabile dai ritardi attuativi che mettono a rischio una quota dei fondi comunitari. È il caso prima di tutto di Transizione 5.0, fermo sinora a prenotazioni per 664 milioni su 6,23 miliardi: l idea già ampiamente maturata prima dell emergenza dazi (si veda Il Sole 24 Ore del 7 marzo) è quella di convogliare una quota consistente tra 3,5 e 4 miliardi non su sussidi o contributi a fondo perduto ma su contratti di sviluppo che finanzino gli investimenti in filiere produttive considerate strategiche.Ai tavoli, per strappare flessibilità, l esecutivo conta di presentarsi forte della «rinnovata credibilità italiana» riflessa nella conferma arrivata da Fitch del rating BBB con outlook positivo, rivendicata dalla premier insieme al primato in Europa nel numero di milestone e target Pnrr raggiunti e nel debito riavvicinatosi ai livelli pre-pandemici in tempi molto più rapidi rispetto alle previsioni di pochi anni fa. Anche l operazione che il governo ipotizza sui fondi di coesione è in realtà allo studio da alcuni mesi, anche se ora tornerà utile nel confezionamento del piano anti-dazi. Potrebbe trattarsi semplicemente della revisione di medio termine della programmazione dei fondi Ue 2021-2017 che, previa intesa con la Commissione, consentirà di tarare meglio su imprese e occupazione, presentando a quel punto le modifiche in chiave anti-dazi , innanzitutto due Programmi nazionali: il Pn Giovani, donne e lavoro, e il Pn Ricerca e competitività per la transizione digitale, che insieme arrivano a poco meno di 11 miliardi, la quota indicata da Meloni. La terza fonte alla quale il governo vorrebbe attingere è il Piano sociale per il clima, lo strumento che l Italia è chiamata a predisporre sulla scia di quanto stabilito dall Europa nel regolamento 2023/955 - con il quale è stato istituito il Fondo sociale per il clima per favorire una transizione equa verso la neutralità climatica - e che però è destinato solo alle categorie dichiarate vulnerabili. Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.Salone del mobile 2025 fra incertezze e daziIl Salone del Mobile.Milano 2025, inaugurato l 8 aprile a Fiera Milano Rho e in programma fino a domenica 13 Aprile si conferma ancora una volta appuntamento cruciale per l intera filiera dell arredo-design. Ma quest anno, più che in passato, la manifestazione si carica di significati economici e politici importanti. L evento si apre infatti in uno scenario segnato da luci e ombre: da un lato, segnali positivi di ripresa; dall altro, l'incertezza internazionale acuita dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno gettato molte aziende italiane in particolare quelle che hanno investito nel mercato americano in una situazione di grande instabilità. «E pensare che gennaio si era aperto con una ripresa robusta della produzione: +7,8% per il settore dell arredamento (+7,9% per quello del legno) rispetto a gennaio 2024», ha commentato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, durante l inaugurazione. «Certo, un mese non basta per delineare una tendenza, ma era un segnale incoraggiante che, dopo un anno difficile come il 2024, confermava la nostra idea che il 2025 potesse rappresentare l anno della ripartenza.» Anche le esportazioni di mobili, che valgono circa 14,4 miliardi di euro sui 27,5 complessivi della filiera, avevano registrato dati incoraggianti: +4% a gennaio, con un forte recupero nell Unione Europea (+5,9%), nel Regno Unito (+8,1%) e nei Paesi del Mercosur (+39,9%). In calo, invece, USA (-2,7%) e Cina (-1,7%), segnali che hanno trovato conferma nella recente introduzione dei dazi americani che, inevitabilmente, sono diventati protagonisti scomodi anche tra i padiglioni affollati del Salone. Ne parliamo proprio con Maria Porro Presidente del Salone del Mobile.
In serata l’annuncio su Truth del Presidente americano Donald Trump: stop ai dazi per 90 giorni, ma non per la Cina. Ne parliamo Marco Valsania, corrispondente de Il Sole 24 Ore da New York e poi con Filippo Fasulo, Co-head dell'Osservatorio Geoeconomia dell'Ispi.Cassazione: sulla Carta d’identità torna “Genitori”, via padre e madre. Ci facciamo spiegare il perché da Alfonso Celotto, docente di diritto costituzionale all’Università degli Studi Roma Tre.Re Carlo III e Camilla in visita in Italia. Con noi Enrica Roddolo, giornalista del Corriere della Sera ed esperta di teste coronate e famiglie reali.
Trump sospende i dazi con effetto immediato per 90 giorni tranne che per la Cina. Ci spiega tutto Daniele Di Ianni.
„Je to vlastně první revitalizace na jinou funkci nádražní budovy v Čechách,“ popisuje poslanec a radní Prahy 6 pro kulturu, sport a volný čas Jan Lacina ze STAN projekt proměny Bubenečského nádraží.
„Je to vlastně první revitalizace na jinou funkci nádražní budovy v Čechách,“ popisuje poslanec a radní Prahy 6 pro kulturu, sport a volný čas Jan Lacina ze STAN projekt proměny Bubenečského nádraží. Všechny díly podcastu K věci Štěpánky Duchkové můžete pohodlně poslouchat v mobilní aplikaci mujRozhlas pro Android a iOS nebo na webu mujRozhlas.cz.
La Cina accerchia Taiwan con 21 navi da guerra e 27 aerei. Ospite in studio la sinologa Giada Messetti.Dazi Usa, comincia la guerra commerciale. Commentiamo il temuto provvedimento trumpiano con Stefano Feltri, giornalista e autore della newsletter Appunti su economia e politica.Il punto sull'efficacia del Codice rosso nell'arginare i femminicidi. Partendo dalla triste cronaca degli ultimi giorni cerchiamo di capire, insieme a Francesco Menditto, procuratore capo a Tivoli, se le nuove norme stiano portando a una riduzione della violenza di genere.
Intelligenza Artificiale - Grok si compra Twitter e la Cina corre, e noi facciam cartaDi tutto un po', puntata light, relax :)
La Cina sembra tornare ad essere attraente per gli investitori, attenzione però: non tutto il listino cinese è ugualmente attraente e non tutti gli indici cinesi sono uguali...Per comprendere l'economia, bisogna comprendere la natura umana. E per comprendere la natura umana, il teatro è spesso un eccellente mediatore. Nella puntata Alexandra menziona "tutti pazzi per me, la dura vita dell'influencer" la nuova commedia, scritta e diretta dal vostro Alieno preferito, che girerà l'Italia insieme alla compagnia teatrale "Potrebbe Essere la Batteria".Puoi trovarci su tutte le piattaforme di podcast, inclusa la tua preferita.web:http://www.PianoInclinato.itemail:redazione@pianoinclinato.itNewsletter Alieno Gentile:https://alienogentile.substack.com/
Cambiare tutto con le azioni ETF investimenti risparmio finanza personale business soldi economia
ROMA (ITALPRESS) - "È il secondo incontro ad alto livello che ho avuto, devo registrare un grande interesse per il rapporto della Cina con l'Italia e una grande attenzione, specie dopo la visita del Presidente della Repubblica e della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che hanno rinnovato i termini del nostro partenariato che sembra in crescita importante". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ai microfoni di Senato Tv, a margine dell'incontro a Pechino con il vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese, Han Zheng.Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni "ha avviato un percorso, io mi sono limitato a cercare di consolidarlo e a dare il segnale che il Parlamento italiano e il Senato sono nella stessa direzione e nella stessa lunghezza d'onda di ricercare uno sviluppo commerciale e culturale, ma soprattutto un ruolo comune per una pace giusta e duratura nei luoghi di conflitto che purtroppo sono presenti nel mondo", ha aggiunto La Russa.xi2/vbo/mca3/sat
ROMA (ITALPRESS) - "È il secondo incontro ad alto livello che ho avuto, devo registrare un grande interesse per il rapporto della Cina con l'Italia e una grande attenzione, specie dopo la visita del Presidente della Repubblica e della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che hanno rinnovato i termini del nostro partenariato che sembra in crescita importante". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ai microfoni di Senato Tv, a margine dell'incontro a Pechino con il vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese, Han Zheng.Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni "ha avviato un percorso, io mi sono limitato a cercare di consolidarlo e a dare il segnale che il Parlamento italiano e il Senato sono nella stessa direzione e nella stessa lunghezza d'onda di ricercare uno sviluppo commerciale e culturale, ma soprattutto un ruolo comune per una pace giusta e duratura nei luoghi di conflitto che purtroppo sono presenti nel mondo", ha aggiunto La Russa.xi2/vbo/mca3/sat
La Cina ha rilasciato il "Piano d'azione speciale per stimolare il consumo", trenta misure per riuscire a rivitalizzare il mercato interno. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Salvini e la “contro politica estera” - Il mondo che cambia: la Cina “volenterosa” per Kiev?
Parto dall'oro e cerco di capire con voi le prospettive per il futuro in vista dei timori sulla recessione Usa. Vado poi sull'ingente debito globale, che continua a crescere. Il tutto è ovviamente legato alle spese per la Difesa. Faccio il punto sulla settimana, dalle banche centrali alla Cina e al resto. Vi aspetto. Mariangela
La Germania si trova di fronte a una scelta fondamentale: accettare l'installazione di turbine eoliche cinesi a basso costo, accelerando la corsa alle rinnovabili, o proteggersi dal rischio di un potenziale controllo tecnologico e di sicurezza. Le autorità temono infatti che i sensori e i software di questi impianti possano raccogliere dati critici sulla rete elettrica e persino influire sulla disponibilità di energia in caso di tensioni diplomatiche. La Cina respinge le accuse, sostenendo che le forniture cinesi siano imprescindibili per contenere i costi della transizione energetica.Le implicazioni sono enormi: si parla di sovranità digitale, approvvigionamento, sicurezza geopolitica e continuità degli investimenti. Il confronto ricorda il caso Huawei e 5G, dove i timori di sorveglianza tecnologica e dipendenza si sono scontrati con le esigenze economiche. Oggi, la Germania rischia di passare dalla dipendenza dal gas russo a una nuova forma di dipendenza tecnologica dalla Cina, con tutte le conseguenze del caso.È giusto bloccare i fornitori stranieri se c'è rischio di spionaggio, o bisognerebbe puntare tutto sulla velocità e sul risparmio nella transizione energetica? ~~~~~ INGAGGI E SPONSORSHIP ~~~~~ Per contatti commerciali: sales@matteoflora.comPer consulenze legali: info@42LawFirm.it~~~~~ SOSTIENI IL CANALE! ~~~~~Con la Membership PRO puoi supportare il Canale » https://link.mgpf.it/proSe vuoi qui la mia attrezzatura » https://mgpf.it/attrezzatura~~~~~ SEGUIMI ANCHE ONLINE CON LE NOTIFICHE! ~~~~~» CANALE WHATSAPP » https://link.mgpf.it/wa» CANALE TELEGRAM » https://mgpf.it/tg» CORSO (Gratis) IN FUTURO » https://mgpf.it/nl» NEWSLETTER » https://mgpf.it/nl~~~~~ CIAO INTERNET E MATTEO FLORA ~~~~~ Questo è “Ciao Internet!” la prima e più seguita trasmissione di TECH POLICY in lingua italiana, online su YouTube e in Podcast.Io sono MATTEO FLORA e sono:» Professore in Fondamenti di Sicurezza delle AI e delle SuperIntelligenze (ESE)» Professore ac in Corporate Reputation e Crisis Management (Pavia).Sono un Imprenditore Seriale del digitale e ho fondato:» The Fool » https://thefool.it - La società italiana leader di Customer Insight» The Magician » https://themagician.agency - Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi» 42 Law Firm » https://42lf.it - Lo Studio Legale per la Trasformazione Digitale » ...e tante altre qui: https://matteoflora.com/#aziendeSono Future Leader (IVLP) del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime (2012)”.Sono Presidente di PermessoNegato, l'associazione italiana che si occupa di Pornografia Non- Consensuale e Revenge Porn.Conduco in TV “Intelligenze Artificiali” su Mediaset/TgCom.
Campi Flegrei, dal 1950 ad oggi il suolo si è sollevato di 431 cm. Con Mauro Antonio Di Vito, direttore dell Osservatorio Vesuviano dell'INGV.La Cina è pronta a contribuire alla ricostruzione dell'Ucraina. Ospite Giada Messetti, sinologa e giornalista.Fino a 100mila per trasferirsi in 33 paesi trentini. Il commento di Mauro Corona, alpinista e scrittore.
Začátkem března Poslanecká sněmovna schválila navýšení takzvaných koncesionářských poplatků, tedy poplatků za média veřejné služby. Posvětí mediální novelu Senát? „Myslím si, že novela Senátem projde, že pan prezident (Petr Pavel) ji podepíše a že optimálně 1. května tohoto roku velká mediální novela začne platit,“ říká v pořadu Dvacet minut Radiožurnálu místopředseda hnutí STAN a poslanec Jan Lacina.
Frena l interscambio tra Italia e Germania nel 2024 e rallenta l'export italiano. Il valore dei rapporti commerciali tra i due Paesi è sceso del 4%, mentre le vendite delle imprese italiane sul principale mercato di sbocco per il Paese sono scese da 74,7 a 71 miliardi, in base al rapporto appena pubblicato dalla Camera di commercio Italo-Germanica, Ahk Italien.Nonostante la flessione, causata dalla frenata tedesca e dal complesso contesto internazionale, l'interscambio nel 2024 si è attestato a 156 miliardi di euro ed è stato «il terzo più alto di sempre, a riprova della solidità dei rapporti tra le due economie», spiega Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di commercio Ahk Italien. Italia e Germania sono due Paesi votati all export e lo scenario globale «non favorisce il nostro modello di business», sottolinea Buck. Di fronte alle nuove sfide e alla minaccia dei dazi Usa, «è allora importante che collaboriamo e che definiamo insieme una politica industriale. Il tema dei prossimi anni sarà appunto quello di rafforzare l industria europea». Serve quindi più Europa, seguendo le linee guida indicate dal rapporto Letta e da quello Draghi, con più integrazione, con investimenti in innovazione e ricerca, con il recupero dei livelli di competitività e rafforzando le infrastrutture. E con una «strategia comune per tornare a prezzi dell energia più favorevoli per le aziende, perché questo è cruciale per le nostre industrie», afferma ancora Buck.Il commento di Joerg Buck Consigliere Delegato Camera di commercio Italo-Germanica AHK Italien. Venier, scenario incerto, Snam rafforza infrastruttura nazionaleSnam, ha rivelato oggi, ha chiuso il 2024 con ricavi totali pari a 3.568 milioni di euro, in riduzione di 373 milioni di euro (-9,5%) rispetto all'esercizio 2023. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, si registra una crescita significativa dei ricavi (+422 milioni di euro, +14,9%). In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-795 milioni euro, -71,9%) per il minor contributo dell'efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi del Superbonus. Per quanto riguarda gli investimenti totali hanno raggiunto il livello record di 2.875 milioni di euro (+31,0% rispetto al 2023), trainati dall'avanzamento dei lavori per il terminale GNL di Ravenna, dall'avvio dei lavori della Linea Adriatica e dagli investimenti nello stoccaggio. Il 65% degli investimenti complessivi è allineato ai Sustainable Development Goals (SDGs) e il 31% alla Tassonomia Europea."In uno scenario energetico che rimane incerto, stiamo rafforzando l'infrastruttura nazionale". Lo afferma l'amministratore delegato di Snam Stefano Venier che oggi ha fatto il punto sui risultati del 2024 e sull'avanzamento del Piano Strategico al 2029. Venier ricorda l'acquisizione di Adriatic Lng ed Edison Stoccaggio e il piano di investimenti di 12,4 miliardi di euro al 2029, "il più significativo - sottolinea - della nostra storia". "Chiudiamo il 2024 con risultati molto positivi - aggiunge - superiori alla guidance, che dimostrano una crescita significativa e riflettono il nostro impegno a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti del paese e ad accelerare la sua transizione sostenibile verso il Net Zero, con investimenti record pari a circa 3 miliardi di euro". "L'ambizione di diventare un operatore infrastrutturale pan-europeo multi-molecola - conclude il manager - va di pari passo con l'innovazione e la sostenibilità, aree in cui nel 2024 abbiamo fatto progressi, anticipando gli ambiziosi obiettivi fissati dal nostro Transition Plan".L'intervento di Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Elkann alla Camera: «Per noi l Italia ricopre un ruolo centrale»Inizia puntuale l'audizione del presidente di Stellantis John Elkann alla Camera dei Deputati incarico che ha ricevuto dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 2 dicembre 2024, a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares .«Ci siamo preparati all'audizione di oggi con grande attenzione; perché per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale» ha premesso Elkann ai membri della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei deputati e della 9a Commissione (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato della Repubblica.Nel suo discorso Elkann ricostruisce il ruolo della Fiat in Italia negli ultimi venti anni, conferma il piano industriale presentato al tavolo del Mimit lo scorso 17 dicembre e infine punta a condividere con i membri del Parlamento la prospettiva del settore automotive, non solo in Italia ma anche in Europa e nel Mondo. «Il 2025 evidenzia Elkann - sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi».Sull'azione dell'Europa,Elkann parla di azioni «di corto respiro» e fa appello ad un maggiore impegno sul fronte delle infrastrutture di ricarica. «In Italia - dice - ci sono un terzo delle colonnine che ci sono in Olanda». I produttori automobilistici europei «stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manifatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell'energia di paesi produttori di auto europei risultano cinque volte più alti di quelli cinesi».L'aumento della produzione in Europa e in Italia nel prossimo ventennio dipenderà dalla crescita del mercato, che sarà sempre più elettrico", ha detto John Elkann ricordando che "il mercato mondiale degli autoveicoli conta circa 80 milioni di unità vendute nel 2024. La Cina occupa il primo posto con 30 milioni, seguita dagli Stati Uniti (16 milioni) e dall'Unione Europea (15 milioni). Rispetto a 20 anni fa, le vendite in Cina sono esplose (+400%), negli Usa sono leggermente diminuite del 5%, mentre in Europa sono calate del 12% e in Italia sono calate del 30%". Filomena Greco, Il Sole 24 Ore a Focus Economia.Dazi, in 22 province export pari a oltre la metà del PilAlla crisi dell'automotive legata a transizione energetica e alla fine della globalizzazione, vanno ora a sommarsi i dazi imposti dagli Stati Uniti di Donald Trump al settore. Anche nel caso in cui i dazi Usa non dovessero essere imposti all Europa, ma solo nei confronti di Messico e Canada, le case automobilistiche di tutto il mondo (Stati Uniti compresi) subirebbero un duro impatto in termini di mancati profitti e perdite economiche.Al di fuori del Nord America, Giappone, Corea del Sud e Germania sono in cima alla lista dei Paesi che registrano un surplus commerciale con gli Stati Uniti. Ma a fine 2024 gli scambi internazionali di merci sono risaliti anche per l economia italiana. Nel 2024 oltre il 48% del valore dell export italiano è stato indirizzato al di fuori dell Ue, una quota superiore a quelle tedesca, francese e spagnola. Tra i principali partner commerciali, gli Stati Uniti hanno assorbito circa il 10% delle vendite all estero dell Italia e più di un quinto di quelle di prodotti italiani destinati ai mercati extra europei. L analisi svolta dall Istat in un focus suggerisce che l applicazione dei dazi preannunciati dall amministrazione statunitense nei confronti dell Ue potrebbe avere effetti rilevanti sull Italia.In Italia negli ultimi cinque anni le vendite all estero hanno trainato i conti di molti settori produttivi con importanti ricadute sui territori. Tanto che molte aree del Paese oggi si trovano particolarmente esposte a un eventuale inasprimento delle politiche commerciali sui mercati internazionali: le province italiane in cui l export genera un valore superiore al 50% del prodotto interno lordo sono 22 su 107. Ciò significa che in una guerra commerciale globale come quella che si sta profilando, sarebbe ad alto rischio l economia di una provincia su cinque.Il commento di Aldo Bonomi, direttore Consorzio Aaster.
Začátkem března Poslanecká sněmovna schválila navýšení takzvaných koncesionářských poplatků, tedy poplatků za média veřejné služby. Posvětí mediální novelu Senát? „Myslím si, že novela Senátem projde, že pan prezident (Petr Pavel) ji podepíše a že optimálně 1. května tohoto roku velká mediální novela začne platit,“ říká v pořadu Dvacet minut Radiožurnálu místopředseda hnutí STAN a poslanec Jan Lacina.
Začátkem března Poslanecká sněmovna schválila navýšení takzvaných koncesionářských poplatků, tedy poplatků za média veřejné služby. Posvětí mediální novelu Senát? „Myslím si, že novela Senátem projde, že pan prezident (Petr Pavel) ji podepíše a že optimálně 1. května tohoto roku velká mediální novela začne platit,“ říká v pořadu Dvacet minut Radiožurnálu místopředseda hnutí STAN a poslanec Jan Lacina.Všechny díly podcastu Dvacet minut Radiožurnálu můžete pohodlně poslouchat v mobilní aplikaci mujRozhlas pro Android a iOS nebo na webu mujRozhlas.cz.
La guerra commerciale di Donald Trump rischia di frenare la crescita mondiale e di riaccendere l inflazione Usa. Nelle sue previsioni, l Ocse taglia le stime sul Pil mondiale, che nel 2025 aumenterà del 3,1%, lo 0,2% in meno rispetto a quanto indicato a dicembre. Nel 2026, si fermerà al 3%, lo 0,3% in meno (la crescita era stata del 3,2% nel 2024). Quasi tutti i Paesi esaminati frenano, rispetto alle previsioni di pochi mesi fa, quando il presidente statunitense non si era ancora insediato alla Casa Bianca. Risalgono, invece, le stime sull inflazione americana, vista al 2,8% nel 2025, lo 0,7% in più.Il report dell Ocse prende in considerazione i dazi e le misure ritorsive del 25% tra Stati Uniti da un lato e Canada e Messico dall altro, che dovrebbero entrare in vigore da aprile. Vengono considerati anche i dazi tra Usa e Cina e quelli al 25% imposti dalla Casa Bianca su tutto l import di acciaio e alluminio. Non vengono ancora prese in esame le tariffe contro l Unione Europea. Il commento è di Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, è anche direttore e vicepresidente della Fondazione Edison.Le ripercussioni del crollo di Wall Street sui portafogli delle famiglie UsaA inizio febbraio JP Morgan calcolava che i risparmiatori Usa, entusiasti per la Borsa americana che il 19 febbraio toccava per l'ultima volta il massimo storico, stavano comprando una gran quantità di azioni a Wall Street. Secondo i calcoli della banca d'affari, nella sola settimana precedente al 5 febbraio avevano acquistato ben 12 miliardi di dollari di azioni. Mai avevano comprato così tanto a Wall Street in una sola settimana, almeno da quando JP Morgan calcola questo dato dal 2020. E le preferite dalle famiglie erano state Tesla e Nvidia. Peccato che dal 5 febbraio Wall Street abbia perso il 7%, il Nasdaq il 10%, Tesla il 34% e Nvidia il 3%. Poco stupisce se (come scriveva Reuters pochi giorni fa dopo un giro di interviste tra gestori patrimoniali statunitensi e come confermano i dati della American Association Individual Investors) ora molti risparmiatori stiano accumulando cash nei portafogli e riducendo le azioni: le ferite dei crolli improvvisi delle Borse statunitensi fanno male. Anche perché sono causate da scelte politiche e non da motivi concreti. Ne parliamo con Morya Longo, Il Sole 24 Ore Cina, crolla l export con la RussiaLe esportazioni cinesi verso la Russia sono crollate del 10,9% nei primi due mesi del 2025, mentre le importazioni sono scese del 3,9%, segnando un'inversione rispetto alla crescita costante degli ultimi anni. Possibili cause includono la pressione politica e i dazi USA. La Cina punta a una crescita economica del 5% nonostante la guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma affronta rischi di deflazione (-0,7% a febbraio). La produzione industriale cresce del 5,9%, le vendite al dettaglio del 4%, mentre la disoccupazione urbana sale al 5,4%.Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it
Un viaggio nella Cina degli anni Novanta e nella Cina di oggi, attraverso gli occhi del giornalista del New Yorker Peter Hessler. Il link per abbonarti al Post e ascoltare la puntata per intero. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'ultimo dato disponibile diffuso dalle Nazioni Unite dice che gli abitanti sulla Terra sono 8,2 miliardi. Oltre la metà vive nel continente asiatico (4,5 miliardi), oltre 1,3 miliardi di persone vivono nel continente africano e solo dopo arriva l'Europa con circa 750 milioni di abitanti. Tenendo a mente questo contesto, nella puntata di oggi parliamo con il professore Zeno Leoni, docente di relazioni internazionali al King's college di Londra del rapporto tra la Cina e l'occidente, contestualizzandolo all'interno del cosiddetto ordine liberale internazionale. ... ➡️Qui per la Promo Primavera Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un piano di ottocento miliardi per il riarmo europeo per reagire alle intemperanze di Trump sull'appoggio all'Ucraina. E' il piano ReArm Europe della Commissione europea appena approvato dal Consiglio straordinario europeo. Ne parliamo con il generale Paolo Capitini, docente di Storia militare alla Scuola Sottufficiali dell'Esercito e contributor di Ispi. Il caos occidentale visto dalla Cina. Ne parliamo con Rita Fatiguso, giornalista de Il Sole 24 ORE.
Paolo Salom parla dei lavori del Congresso del Popolo a Pechino, in cui il primo ministro Li Qiang ha promesso una maggiore apertura economica e commerciale al mondo. Luigi Ferrarella spiega l'operazione per la quale è finito in manette un ex dirigente dell'Urbanistica del Comune. Aldo Grasso ricorda il grande telecronista scomparso a quasi 87 anni, spiegando che cosa di lui è rimasto (e cosa no) nel racconto del calcio di oggi.I link di corriere.it:Cina, al via i lavori del Congresso del Popolo: «Più apertura economica e commerciale al mondo»Milano, arrestato l'ex dirigente dell'Urbanistica del Comune Giovanni OggioniAddio a Bruno Pizzul, la voce della Nazionale di calcio
Dal grande classico della letteratura cinese, attraverso il ribelle Zhang Jue e lo stratega Cao Cao, alla Cina contemporanea: ribellioni, strategia, visione del mondo. Questo episodio è stato registrato al Chora Festival Volume 2. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Trump e la libertà di stampa negli USA: il caso Bezos/Washington Post - La Cina si riavvicina all’Europa?
Per la Cina la drastica svolta nella politica estera degli Stati Uniti è al tempo spesso una sfida e un'opportunità. Con Lorenzo Lamperti, giornalista, da TaiPei.Il telescopio sottomarino KM3NeT, sul fondo del Mediterraneo, ha rilevato un evento compatibile con un neutrino da 220 milioni di miliardi di elettronvolt, un livello di energia mai osservato prima. Con Tullia Sbarrato, astrofisica.Oggi parliamo anche di:Podcast • Carrasegare, di Ezio Abbate, Giovanni Alfieri e Luca PuscedduCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La Cina ha lanciato DeepSeek-R1, il chatbot di intelligenza artificiale che sfida ChatGPT di OpenAI, ma con un grande vantaggio: è costato molto meno. Ma cosa significa? Se per ChatGPT servivano 30.000 GPU, DeepSeek ne ha usate appena 2.000, abbattendo drasticamente i costi: appena 5-6 milioni di dollari, contro i 100 milioni stimati per OpenAI, secondo quanto dichiarato dall'azienda cinese. Ma come ha fatto Liang Wenfeng, fondatore di DeepSeek, a svilupparlo nonostante il blocco imposto dagli USA sulle GPU Nvidia? E perché in Italia è stato imposto un blocco sui dati immagazzinati da DeepSeek? Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Guido Santevecchi spiega le mosse di Pechino dopo l'aumento del 10 per cento di tasse doganali che il presidente Usa Donald Trump ha imposto sui prodotti in arrivo dal gigante asiatico. Alessio Ribaudo analizza la classifica di Legambiente delle città italiane con l'aria meno pulita. Massimiliano Nerozzi parla della condanna a 16 anni per uno dei due imputati maggiorenni tra coloro che a Torino scagliarono una bici contro un ragazzo, rendendolo tetraplegico.I link di corriere.it:Cosa c'è dietro la risposta della Cina ai dazi di TrumpIl rapporto di Legambiente: sono Frosinone e Milano le città più inquinate d'ItaliaTorino, la bici lanciata ai Murazzi nel 2023: condannato a 16 anni Victor Ulinici
La Cina corre veloce anche nell'intelligenza artificiale. Dopo la pubblicazione delle sue performance, l'app DeepSeek ha raggiunto i vertici nei download gratuiti dell'App Store di Apple sia nel Dragone sia negli Stati Uniti, superando ChatGPT negli Usa. Laboratorio di IA poco noto in Cina, ha scatenato il panico nella Silicon Valley per aver rilasciato modelli di intelligenza artificiale in grado di superare i migliori d'America nonostante siano costruiti a un costo inferiore e con chip meno potenti. Almeno così sembra. DeepSeek, come è chiamato il laboratorio, dice di aver messo a punto un modello di linguaggio di grandi dimensioni gratuito e open source a fine dicembre che avrebbe richiesto solo due mesi e meno di 6 milioni di dollari per essere realizzato, facendo leva sui chip a capacità ridotta di Nvidia (H800). DeepSeek sarà il cigno nero per il settore tech USA? Ne discutiamo con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it e con Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia.Mutui: nel 2024 richieste in crescita, aiutano le decisioni delle banche centrali La domanda di mutui da parte delle famiglie italiane ha subito nei 12 mesi del 2024 un cambio positivo di rotta: il dato medio annuale segna infatti un +12,1% (fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie Eurisc). Lo rileva il barometro Crif, evidenziando come, da fine 2023, sia iniziata la ripresa della domanda di mutui che dal quadrante negativo ha raggiunto picchi del 30% a novembre 2024. Nel solo mese di dicembre le richieste di mutui salgono del 25,4% rispetto al pari periodo del 2023, terzo valore massimo per l anno appena concluso. A supportare la dinamica, il calo dei tassi applicati dalle banche, soprattutto a tasso fisso, che riflette i tagli della Bce che si sono susseguiti nel corso dei 12 mesi. E' inoltre proseguita la scelta delle famiglie verso le operazioni di surroga, al fine di ridurre gli oneri della rata dei mutui stipulati a tasso variabile nel periodo di forti aumenti dei tassi di interesse.Nei primi 9 mesi dell anno, infatti, il fenomeno delle surroghe segna un +19,5%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del 4,1%. Anche nel 2024 la fascia di importo preferita dalle famiglie italiane è quella compresa tra i 100.000 e 150.000 euro con un 30,6% del totale. A seguire si posiziona la classe di importo 150.000-300.000 euro con una percentuale del 28,5%, mentre il 18,3% richiede un importo tra i 75.000-100.000 euro, e solo il 5,1% supera i 300.000 euro. Affrontiamo il tema con Simone Capecchi executive director di Crif.
La Cina ha registrato esportazioni record nel 2024, riportano oggi i media ufficiali del Paese. "L'ammontare delle esportazioni ha superato per la prima volta 25.000 miliardi di yuan (3.300 miliardi di euro) con un aumento del 7,1% rispetto all'anno precedente", ha annunciato l'emittente CCTV dopo una conferenza stampa del Consiglio di Stato, il principale organo esecutivo cinese. In crescita anche il surplus che nel 2024 ha fatto segnare un nuovo record: in rialzo infatti del 21% a 992,16 miliardi di dollari grazie all'impennata dell'export, mentre imprese e famiglie hanno speso con cautela e frenato l'import (+1,1% a 2.590 miliardi). Abbiamo approfondito il tema con Giuliano Noci, - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.Una settimana all'insediamento di Trump, come sta cambiando il vento?Mentre i tradizionali e storici alleati degli Usa si chiedono quali saranno i rapporti futuri alla luce delle esternazioni recenti di Donald Trump, dall'altra parte dell'Atlantico si assiste all'inchino (neppure troppo metaforico) davanti alla nuova amministrazione da parte di big dell'economia come Meta, Amazon, Walmart, Ford, pronti ad abbandonare le politiche interne di inclusione e diversity per adeguarsi al nuovo corso. Del resto, la metamorfosi coinvolge anche la finanza, come dimostra anche la recente svolta di BlackRock nei confronti delle strategie sul clima. La società di investimento con sede a New York, dopo altre società di Wall Street, ha lasciato la Net Zero asset managers initiative, l organizzazione internazionale che riunisce i principali gestori di fondi impegnati nella lotta alla crisi climatica. L'unico che sembra resiste re è Tim Cook con la sua Apple che ha deciso di mantenere i propri piani sull'inclusività. Di questo abbiamo discusso con Alessandro Plateroti, direttore di NewsMondo.itCaos ferrovie, l'Italia in tiltNel fine settimana caos treni nel Nord Italia, con migliaia di viaggiatori bloccati, ritardi superiori alle due ore (in qualche caso anche oltre le tre ore) e ripercussioni sull'intera rete. Epicentro della crisi, la stazione di Milano Centrale, un nodo nevralgico del trasporto ferroviario nazionale, dove sabato mattina la circolazione è stata prima rallentata (ore 7,10) e poi sospesa a partire dalle 7,50 per problemi alla linea elettrica. Colpiti i treni dell'alta velocità, gli intercity e i regionali. Almeno una ventina i convogli coinvolti da deviazioni di percorso o cancellazioni. Questo weekend un pantografo difettoso a Milano, a inizio Ottobre scorso il famoso chiodo a Roma e domani un nuovo inconveniente tecnico chissà dove, ma è solo questione di tempo e la débâcle del trasporto ferroviario, con ritardi a catena e cancellazioni a seconda della gravità e del nodo interessato, è destinata a ripetersi lungo il 2025 a causa di una linea sovraffollata e vetusta. Sul tema è intervenuto Ugo Arrigo, professore associato presso l'Università Bicocca di Milano.
Investoři si vybírají země, kde se platí eurem. Právě to by mohl být jeden z argumentů, proč by se debata o přijetí společné evropské měny mohla v Česku před letošními volbami do Poslanecké sněmovny znovu oživit. „Nejčastější argument proti společné měně je růst cenové hladiny. Ale to po inflační periodě, kterou jsme si zažili s českou korunou, už neplatí,“ srovnává pro Český rozhlas Plus ekonom Lubor Lacina z Mendelovy univerzity.