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"La tua lotta è la nostra lotta": le donne vincitrici del premio Nobel solidali con Narges Mohammadi. Myanmar, Onu: necessari 934,5 milioni di dollari per fornire aiuti umanitari a 1,5 milioni di rifugiati e rifugiate Rohingya e alle loro comunità ospitanti in Bangladesh.https://www.radiobullets.com/notiziari/notizie-donne-mondo-podcast/
Quella in Sudan è una guerra di cui si parla troppo poco e che sta segnando profondamente l'Africa nord-orientale. Fin dal suo inizio nell'aprile del 2023, centinaia di migliaia di cittadini sudanesi si sono riversati nei paesi confinanti, scappando da un conflitto che ha sconvolto il paese per la sua particolare violenza, causando gravi carestie e una crisi umanitaria senza precedenti.L'Egitto, in particolare, ospita il maggior numero di rifugiati: se ne contano circa un milione e duecento mila. Mentre l'Unione Europea riversa miliardi di euro nelle casse del governo egiziano per affrontare l'emergenza, un'inchiesta della Piattaforma dei Rifugiati ha rivelato abusi e deportazioni arbitrarie da parte dell'esercito egiziano. I sudanesi in Egitto, sono in una posizione delicata: sono bloccati in un limbo, senza poter tornare a casa e in un paese che speravano potesse dare conforto e sicurezza, ma che invece si è rivelato un luogo inospitale. Attraverso le storie di Ommaima, Ghofran, Samia, Sadik e Mazen voglio portare luce su un popolo dimenticato. Per tutelare l'incolumità degli autori del Laser, il loro nome non viene reso noto.
Alessandra Morelli"Mani che proteggono"Storie, luoghi, volti dei miei trent'anni fra guerre e conflitti.Ancora Libriwww.ancoralibri.it«Le mani si uniscono a formare il tetto di una casa che protegge la persona. Le mani sono molto grandi. Enormi. Smisurate. A sostenerle, due rami di ulivo incrociati: l'emblema della pace, della speranza, della riconciliazione, della giustizia, della fratellanza. Questo è il simbolo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l'UNHCR, l'organizzazione umanitaria in cui ho prestato la mia opera per trent'anni. Questo simbolo è stata la mia seconda pelle. È stata la mia missione, il senso della mia vita».«Per trent'anni Alessandra Morelli ha lavorato nell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, impegnandosi in missioni altamente pericolose in svariati Paesi del globo afflitti da gravi criticità che provocavano esodi di massa, generavano sfollati, obbligavano alla fuga tante persone. Dopo il suo ultimo incarico in Niger, Alessandra ha sentito il bisogno di fare opera di memoria e di narrazione di quanto visto e vissuto, sentito e patito» (Luciano Manicardi).«Quello che Alessandra Morelli ha svolto in tanti anni sui fronti più pericolosi del globo è stato un ruolo chiave, di presidio umano e culturale, in tempi che tendono a disumanizzare per creare paure su cui lucrare politicamente ed economicamente. In tante situazioni estreme dove l'umanità si trasforma perché lotta per la sopravvivenza, lei ha interpretato il compito di servitore del bene comune nell'istituzione laica più alta preposta a farlo, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, senza cedimenti e deviazioni. E la ricerca dell'umano è sempre stata il suo faro» (Paolo Lambruschi). Alessandra Morelli, nata a Roma nel 1960, si definisce una donna di dialogo e mediazione. Fin da piccola è cresciuta tra i colori e le culture del mondo, grazie al continuo trasferimento lavorativo della sua famiglia. È stata Delegata dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) tra il 1992 e il 2021. Durante la sua esperienza per l'UNHCR ha gestito emergenze in zone di conflitto ad alto rischio, in dialogo con governi e milizie, organizzazioni intergovernative come la NATO e organizzazioni non governative internazionali e locali. Ha lavorato in ex Jugoslavia, Rwanda, Albania, Kosovo, Guatemala, Sri Lanka, Sahara Occidentale, Afghanistan, Indonesia, Georgia, Yemen, Birmania, Somalia, Grecia. La sua ultima missione è stata in Niger, paese crocevia nella rotta migratoria del Mediterraneo. Ha concluso la sua carriera nell'Alto Commissariato nel 2021, con la scelta di rientrare in Italia e sviluppare un percorso tematico sull'Arte dell'Umano per restare Umani, una riflessione esperienziale rivolta ai giovani sulla “pratica della cura”, da diffondere attraverso conferenze, incontri pubblici e itinerari formativi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Coloriamo il futuro dei bambini rifugiati" di UNHCR e il ruolo fondamentale dell'istruzione. Per milioni di bambini in fuga da guerre e violenza, la scuola non è solo un diritto, ma una protezione che salva la vita e il primo passo per costruire il proprio futuro. Sostieni la campagna di UNHCR su sostieniunhcr.it/campagna_coloriamo_il_futuro_podcastDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/non-solo-educazione--6085958/support.
La caduta del regime di Assad coincide con l'inizio della campagna elettorale in Germania e si ritorna a parlare del destino dei rifugiati siriani, i dettagli da Enzo Savignano. Per Shaza Saker, fondatrice un'organizzazione che aiuta i profughi siriani a Roma, c'è molto scetticismo sul nuovo governo di Damasco, soprattutto tra le minoranze. A darci un quadro della situazione attuale in Siria è Nicola Pedde, direttore dell'Institute for Global Studies. Von Luciana Caglioti.
La democrazia in Romania è in discussione. I rifugiati siriani nel mondo torneranno a casa? . Puoi sostenere il lavoro di Will iscrivendoti alla membership: ci aiuterai a continuare a raccontare la complessità in modo chiaro, accessibile e senza lasciare indietro nessuno. Vai su membership.willmedia.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Refugees puntata n. 1/2024 - del 05-12-2024 - in studio con Francesco Saverio Chioccarelli che analizza le problematiche dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Italia e nel mondo
A guidare la classifica delle città italiane più sostenibili realizzata da Legambiente, Ambiente Urbano e Sole24Ore ci sono Reggio Emilia, Trento e Parma. Ma tutte le città faticano – senza una guida nazionale – a seguire gli ambiziosi obiettivi ambientali.Vincenzo Latronico, scrittore, ci racconta del libro Le mangiatrici di luce, di Zoë Schlanger, che descrive il comportamento intelligente delle piante e della loro capacità di reagire all'ambiente circostante. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: I risultati interattivi di Ecosistema Urbano Bottiglie di plastica, in Francia la proposta di vietare quelle più piccole, Andrea Barolini Puntata speciale di News dal pianeta Terra: Riscoprire la biodiversità dopo due anni nelle Americhe, con Valeria Barbi
450.000 persone hanno attraversato i confini libanesi per entrare in Siria dopo l'inizio degli attacchi israeliani.
La Moldavia grida al complotto per l'ostilità al referendum pro Ue ; Migranti, una mail mina il dibattito, ma oggi c'è la soluzione @AndreaBulleri ; America, ci si prepara alla guerra o al voto? @AnnaGuaita ; l'alluvione di Bologna e il fenomeno dei rifugiati climatici @LorenaLoiacono ; Festa del cinema di Roma , il film di Cristina Comencini "Il treno dei bambini" @GloriaSatta
Alluvioni, incendi, siccità. Sono queste le immagini che che compaiono in mente quando pensiamo agli effetti della crisi climatica. Ma se gli eventi metereologici estremi di vario tipo rappresentano la manifestazione più immediata, le conseguenze sociali di quegli stessi eventi sono il livello più rischioso e profondo del riscaldamento globale.Nel Sud del Pianeta milioni di persone rischiano di dover fuggire dalle proprie case per via della crisi climatica. Una pentola a pressione a cui il mondo non è preparato. Ne parliamo nell'ultimo episodio de l'Oblò con Grammenos Mastrojeni, Segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo.
ROMA (ITALPRESS) - Un progetto per la formazione e l'integrazione lavorativa dei rifugiati: Generali e The Human Safety Net hanno presentato a Roma l'iniziativa che coinvolgerà 300 migranti per diventare ausiliari socio assistenziali, caregiver e operatori socio sanitari in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. xc3/f07/fsc/gsl
GINEVRA (SVIZZERA) (ITALPRESS) - “L'apprezzamento per quello che fa l'UNHCR è elevatissimo e per quanto mi riguarda è assolutamente pieno ed è anche un piacere incontrare e salutare tutti coloro che operano qui in questo questo segmento fondamentale delle Nazioni Unite”. Così Sergio Mattarella, in occasione della sua visita all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati a Ginevra. pc/gsl (Fonte video: Quirinale)
ROMA (ITALPRESS) - Un progetto per la formazione e l'integrazione lavorativa dei rifugiati: Generali e The Human Safety Net hanno presentato a Roma l'iniziativa che coinvolgerà 300 migranti per diventare ausiliari socio assistenziali, caregiver e operatori socio sanitari in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. xc3/f07/fsc/gsl
Il deserto come discarica umana. Questo il piano del presidente tunisino Kaïs Saïed, l'"alleato affidabile" di Giorgia Meloni nella gestione dei flussi migratori. Ma affidabile per cosa? Per abbandonare esseri umani nel deserto senza acqua né cibo? I fatti parlano chiaro: 29 migranti della Sierra Leone, parte di un gruppo di 42, risultano dispersi dopo essere stati abbandonati dalle autorità tunisine al confine con l'Algeria. Tra loro, bambini e donne incinte. Anderson, 24 anni, racconta di 12 giorni nel deserto prima del salvataggio. Il suo crimine? Viaggiare da Sfax a Tunisi per rinnovare lo status di richiedente asilo. Questa non è un'eccezione, ma una pratica sistematica. Human Rights Watch denuncia: da un anno i migranti vengono spinti verso i confini desertici, violando palesemente il diritto internazionale. L'OIM stima 15.000 migranti solo nel campo di Sfax, molti dei quali rischiano lo stesso destino. Intanto, sei corpi di migranti, incluso un bambino, sono stati recuperati al largo di Monastir. Numeri che si aggiungono a una tragedia in corso, mentre l'Italia stringe accordi con Saïed. Intanto il presidente tunisinoi prepara a elezioni farsa, negando l'accreditamento agli osservatori internazionali. Un'ulteriore prova della deriva autoritaria che l'Italia e l'Europa fingono di non vedere. La Tunisia è diventata una trappola mortale per i migranti. Gruppi come Rifugiati in Libia lanciano l'allarme: "La situazione sta andando di male in peggio". Le morti aumentano, i diritti vengono calpestati, e il clima repressivo rende persino illegale aiutare i richiedenti asilo. Eppure il governo italiano continua a stringere la mano a Saïed, chiudendo entrambi gli occhi. In nome di cosa? Di una "stabilità" che sa di sabbia e sangue. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Beatrice Verri"I paesaggi nella crisi tra memoria, ecologia e azione"www.radis-crt.itIl convegno è parte delle iniziative del public program di Radis, progetto di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, con la collaborazione della Fondazione CRC sabato 14 settembre 2024, ore 10-17.30Borgata Paraloup (1.360 mt Rittana, CN), Baita BarberisI paesaggi nella crisi tra memoria, ecologia e azione Ecomemoria e progetti di futuro sostenibileSguardi e parole ripensate devono raccontare i nostri paesaggi segnati come sono sempre più dalle minacce della società del rischio, ecologico in primis, con i suoi mantra della crescita infinita e del progresso ineluttabile. Tanto più in un Paese, l'Italia, stretto tra i troppo pieni delle città e delle coste e i troppo vuoti delle aree interne e della montagna povera. I nostri sono paesaggi resi fragili dalle dinamiche accelerate della finanziarizzazione come dall'abbandono. Dove tuttavia l'Ecomemoria, fin dalla sua etimologia (richiama l'abitare anche nella sua dimensione ecocompatibile) tenta di ridare una forma al paesaggio smarrito nel tempo, ridisegna il senso degli antichi abitati, ricostruisce anzitutto il «lavoro» della convivenza di uomini e donne con l'ambiente circostante. Ricorda, al nostro futuro, orientando piani e progetti, le forme della coevoluzione tra gli uomini e la natura circostante nel rispetto dei limiti e delle risorse ambientali.Il convegno si propone come un'occasione di confronto a livello nazionale e interdisciplinare fra studiose, studiosi, istituzioni e associazioni che a vario titolo oggi sono impegnati nel campo della lotta al cambiamento climatico, della protezione del paesaggio e della valorizzazione della memoria ed è significativo il suo svolgersi nella Borgata Paraloup, luogo alpino che nel settembre 1943 vide riunirsi quasi duecento giovani partigiani (fra i primi, quelli appartenenti alla Banda Italia Libera di Giustizia e Libertà) oggi recuperato a nuova vita dalla Fondazione Nuto Revelli, si propone come laboratorio di cambiamento per un futuro giusto, consapevole e sostenibile. Il convegno è parte delle iniziative del public program di Radis, progetto di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, con la collaborazione della Fondazione CRC (www.radis-crt.it). Salvatore SettisHa diretto il Getty Research Institute di Los Angeles (1994-99) e la Scuola Normale Superiore di Pisa (1999-2010) e ha presieduto il Consiglio Superiore dei Beni Culturali (2007-09) e il Consiglio Scientifico del Louvre (2010-23). Ha avuto a Madrid la Cátedra del Prado, a Mendrisio (Svizzera) la Cattedra Borromini, è stato Warburg Professor ad Amburgo e ha tenuto le Isaiah Berlin Lectures a Oxford e le Mellon Lectures alla National Gallery of Art in Washington. Ha scritto di arte classica (La Colonna Traiana, 1988; Laocoonte. Fama e stile, 1999), moderna (La Tempesta interpretata, 1978; Raffaello tra gli sterpi, 2022) e contemporanea (Incursioni, 2020). Fra i suoi libri di politica culturale, Futuro del ‘classico', 2004; Paesaggio Costituzione cemento, 2010; Se Venezia muore, 2014; Architettura e democrazia, 2017. Suoi scritti sono stati tradotti in diciotto lingue.Vanda BonardoAmbientalista fin dalla giovane età, è laureata in Scienze Naturali. È stata presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta dal 1995 al 2011. Formatrice ed educatrice, è stata insegnante di materie scientifiche e Consigliere Nazione della Pubblica Istruzione. Ha pubblicato testi e articoli di carattere ambientale e dossier su temi come la montagna, le risorse idriche e i ghiacciai, i trasporti, la difesa del suolo, il turismo montano, lo sviluppo locale in montagna e l'educazione ambientale. Attualmente è Copresidente del Comitato Scientifico Nazionale di Legambiente, Responsabile nazionale Alpi di Legambiente e Presidente CIPRA Italia.Giorgio Brizio, 22 anni, è autore e attivista. Ha vissuto a Berlino, Istanbul e Torino, dove frequenta un corso di laurea in Scienze internazionali dello sviluppo e della cooperazione. Da quattro anni si occupa di crisi climatica e migrazioni portando avanti battaglie politiche e opere di sensibilizzazione. I suoi articoli e commenti sono apparsi su «La Stampa», «Domani», «TPI». Maurizio DematteisSi è laureato in Scienze politiche Indirizzo sociologico presso l'Università di Torino. Giornalista e scrittore, si occupa di temi sociali e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini. Attualmente dirige l'Associazione Dislivelli ed è direttore responsabile della rivista web mensile Dilsivelli.eu.Pubblicazioni: Mamma li turchi. Le comunità straniere delle Alpi si raccontano, 2010; Via dalla città. La rivincita della montagna, 2017; Montanari per forza. Rifugiati e richiedenti asilo nella montagna italiana, (di M. Dematteis, A. Di Gioia, A. Membretti), 2018; Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa, premio speciale Leggimontagna Dolomiti Unesco 2023.Andrea FenoglioDocumentarista. Ha al suo attivo diversi progetti culturali multidisciplinari. In questi anni ha raccontato Nuto Revelli e la memoria contadina, le origini dell'artista svizzero Alberto Giacometti e, nel lavoro dal titolo La Terra che connette, storie di braccianti africani nelle campagne del cuneese. Tra i suoi documentari L'isola deserta dei carbonai, Il popolo che manca e Su campi avversi hanno conseguito diversi riconoscimenti nei festival del documentario italiano. Dal 2022 è socio della Cooperativa di comunità Viso a Viso di Sant'Antonio di Ostana.Anna MarsonProfessoressa Ordinaria di Pianificazione e progettazione del territorio all'Università Iuav Venezia, dove coordina l'ambito di dottorato in pianificazione territoriale e politiche pubbliche. Componente del Consiglio scientifico della Fondazione nazionale Scuola beni attività culturali. Dal 2010 al 2015 è stata Assessore della Regione Toscana, ricevendo molteplici riconoscimenti per il Piano paesaggistico approvato nel 2015 e per la legge sul Governo del territorio 65/2014. Dal 2018 coordina per la Fondazione Compagnia di San Paolo una Sperimentazione sull'attuazione dei contenuti strategici del Piano paesaggistico per il Piemonte. È tra i soci fondatori della Società dei territorialisti/-e. Tra i suoi libri: Barba Zuchòn Town (Angeli 2001); Archetipi di territorio (Alinea 2008); a cura di, La struttura del paesaggio. (Laterza 2016); a cura di, Urbanistica e pianificazione nella prospettiva territorialista (Quodlibet 2020).Bruno MurialdoFotografo, collabora come freelance per diverse testate giornalistiche nazionali e internazionali. Il suo archivio personale è uno dei più ricchi di storia dagli anni Settanta ai Novanta e comprende foto reportage dall'America Latina - in particolare Cuba, Argentina e Cile - dagli Stati Uniti, dalla Russia e da diversi paesi dell'Europa. Ha raccontato la Langa degli anni Settanta, accompagnando Nuto Revelli nella raccolta delle testimonianze. Diversi sono i reportage realizzati anche su scrittori o registi, da Nuto Revelli a Mario Rigoni Stern. Ha collaborato con Sandro Bolchi nei suoi primissimi sceneggiati televisivi, con Mario Soldati nei Racconti del Maresciallo e con il regista Joseph Tito. Collabora con il quotidiano La Stampa da tre decenni e con l'agenzia Ropi in Germania. Si è cimentato in racconti fotografici dedicati alla letteratura tra i quali Tartarino sulle Alpi e I raccolti di Cerkaski di Giordan Radickov pubblicati sulla rivista Infinito. Tantissimi sono i libri fotografici pubblicati. Collabora con l'Alba USA Music Festival, diverse mostre dedicate alla musica e ai suoi protagonisti sono in mostra negli USA in Giappone e in siti o gallerie private.Marco RevelliHa insegnato Scienza della politica all'Università del Piemonte orientale. Fra i suoi libri: Le due destre: le derive politiche del postfordismo e La sinistra sociale, 1996 e 1997; Sinistra destra, l'identità smarrita e Post-Sinistra, 2009 e 2014. Per Einaudi ha pubblicato Oltre il Novecento, 2001; La politica perduta, 2003; Poveri, noi, 2010; Finale di partito, 2013; Non ti riconosco, 2016; Populismo 2.0, 2017; La politica senza politica, 2019 e Umano Inumano Postumano, 2020. È presidente della Fondazione Nuto Revelli Onlus.Giulia SeraleOperatrice nel terzo settore dal 2013, prima con esperienza di animazione giovanile in Estonia, poi presso l'ong LVIA Cuneo con esperienze in fundraising e progettazione nella cooperazione internazionale allo sviluppo e laboratori di Educazione alla mondialità nelle scuole. Dal 2017 ad oggi operatrice culturale presso la Fondazione Nuto Revelli: segreteria, comunicazione e fundraising, coordinamento del concorso Scrivere altrove. Partecipazione a numerosi scambi europei e progetti di mobilità internazionale. Laureata in Comunicazione interculturale, master in europrogettazione.Antonella TarpinoÈ storica, saggista ed editor. Tra i suoi libri: Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani (Einaudi 2008); Spaesati. Luoghi dell'Italia in abbandono tra memoria e futuro (Einaudi 2012, Premio Bagutta 2013); Il paesaggio fragile. L'Italia vista dai margini (Einaudi 2016, premio internazionale The Bridge Book Award 2017 per la saggistica italiana) Memoria imperfetta. La Comunità Olivetti e il mondo nuovo (Einaudi 2020). L'ultimo, Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano (Einaudi 2023). È vicepresidente della Fondazione Nuto Revelli Onlus.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In questi giorni centinaia di giovani russi si sono recati nelle zone coinvolte nei combattimenti e nei campi profughi per portare conforto a chi ha dovuto abbandonare le proprie case. Parla Anastasia, volontaria russa per i rifugiati.
C'è la squadra dei rifugiati che partecipa alle Olimpiadi. Ma da chi è costituita e come si forma? E soprattutto: perché? Vuoi farmi le domande? Iscriviti a Patreon per supportarmi, fare le domande e ascoltare il podcast senza pubblicità: https://www.patreon.com/cosemoltoumane Io sono Gianpiero Kesten, per gli amici Jam. Mi trovi ogni domenica in onda su Radio Popolare e in podcast ogni giorno su Cose Molto Umane.
La pugile di origini camerunensi è fuggita dal suo Paese all'età di 11 anni e vive in Inghilterra, Paese che la ha concesso asilo politico.
La prima ministra del Bangladesh si dimette e fugge in India.La boxer Cindy Ngamba è la prima atleta che gareggia come rifugiata a conquistare una medaglia olimpica.India verso una nuova legge sulle fondazioni musulmane: "Più affidabilità e donne nei consigli direttivi".https://www.radiobullets.com/notiziari/6-agosto-2024-notizie-donne-lgbtq-mondo-podcast/
Oggi parliamo delle raccomandazioni Ue sulla gestione del bilancio dello Stato, di Mark Rutte probabile segretario generale della Nato e del numero di sfollati e rifugiati nel mondo. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Nella Giornata del rifugiato in Germania non si discute di protezione internazionale ma di esternalizzare le procedure di asilo in un Paese terzo, per limitare gli arrivi. Favorevole l'Unione, ma molti esperti esprimono dubbi sulla fattibilità. Si guarda all'Italia e al suo accordo con l'Albania: ma qual è il rapporto costi-benefici? Ne parliamo con Michele Vannucchi della fondazione OpenPolis. In Germania si discute poi dell'espulsione in Afghanistan di chi ha commesso gravi crimini. Von Filippo Proietti.
Il Gruppo Mondelēz International in Italia ha ricevuto il riconoscimento ‘Welcome. Working for refugee integration' da UNHCR Italia, per essersi distinta favorendo l'inserimento professionale dei rifugiati.
Le cifre le ha pubblicate ieri mattina l'UNHCR e sono piuttosto significative: negli ultimi 10 anni il numero di rifugiati nel mondo è raddoppiato giungendo a quota 120 milioni, come gli abitanti di Francia e Italia messi insieme. Dietro queste cifre c'è un altro aumento: quello dei conflitti, cresciuti del 40% negli ultimi 4 anni. Sembra così finire, nel peggiore dei modi, il sogno di un mondo pacificato, scaturito dalla fine della guerra fredda. Perché si è giunti a questa situazione? Perché le guerre sono diventate sempre più disumane e incontrollabili? Se l'ONU ha fallito, c'è ancora un'alternativa alla legge del più forte?Faremo il punto alla situazione con una particolare attenzione al Sudan coinvolgendo:Chiara Favilli, Professoressa di Diritto europeo, specializzata nel Diritto dei Rifugiati all'Università di FirenzeVittorio Oppizzi, responsabile dei programmi di MSF in Sudan Filippo Ungaro, Portavoce UNHCR, Italia
Not everyone who has come to live in the Belpaese from another country is welcome.Credits : “Your Intro” by Audionautix (http://audionautix.com/) courtesy of Creative Commons (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Poter restare bambini anche dopo essere fuggiti. Tutti i bambini hanno gli stessi diritti. È questo il motto della campagna promossa da OSAR, l'Organizzazione Svizzera d'Aiuto ai Rifugiati per la Giornata nazionale del rifugiato che ricorre sabato 15 giugno. SOS Ticino ha organizzato l'evento “Sognatori di futuri” al Cinema Teatro di Chiasso per conoscere più da vicino la realtà dei minori non accompagnati: lo sguardo di una curatrice che li segue nella quotidianità e di un docente cantastorie che ha allestito uno spettacolo teatrale.
Il nuovo volume della collana “Esplorando il passato” propone passeggiate archeologiche in Ticino e nel Grigioni italiano.Ci sono anche due atleti residenti in Svizzera nella Squadra olimpica dei Rifugiati presentata la scorsa settimana a Losanna. Il Refugee Olympic Team parteciperà alle Olimpiadi a Parigi in rappresentanza di oltre cento milioni di sfollati nel mondo.
Le gravi accuse di Israele all'agenzia ONU che si occupa dei rifugiati palestinesi. Varata la nave da crociera più grande del mondo. Il Compleanno Will era il 20 gennaio, ma fino a fine mese festeggiamo e vi facciamo un regalo: sconto del 20% su tutti i piani annuali per la nostra membership usando il codice sconto "COMPLEANNOWILL". Con la membership sostieni il nostro lavoro e hai accesso a contenuti speciali a te dedicati. Per saperne di più clicca qui! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A cura di Daniele Biacchessi Il conflitto tra Israele e Hamas coinvolge ora direttamente le Nazioni Unite. L'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Yunis, ha provocato 9 morti e 75 feriti. Si tratta del luogo più delicato e sensibile della guerra, il rifugio Onu per i rifugiati a Gaza. Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, l'edificio ospita 800 persone ed è stato colpito da “due proiettili anticarro”. Invece, l'esercito israeliano ha escluso che l'incidente sia stato provocato da un raid aereo o dal fuoco di artiglieria israeliani e sta quindi “esaminando la possibilità che a colpire sia stato il fuoco di Hamas. Gli Stati Uniti chiedono che i siti dell'organizzazione siano “protetti” a livello internazionale. “Deploriamo l'attacco contro il centro di formazione delle Nazioni Unite a Khan Yunis”, ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel. L'incidente da qualunque parte lo si guardi è terribilmente preoccupante perché fa uscire il nervo scoperto della guerra: la protezione che per legge internazionale l'Onu ha il dovere di offrire a centinaia di migliaia di vecchi, donne e bambini di Gaza. Senza queste regole basilari, sottoscritte almeno sulla carta da tutte le nazioni del mondo, i conflitti, pur gravi, si trasformano in mere barbarie. A Gaza, la popolazione impaurita cerca solo di essere protetta dalle istituzioni internazionali e non intende essere considerata un danno collaterale della guerra, il cui bilancio di morti e feriti ha raggiunto cifre ragguardevoli. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Daniele Biacchessi Il conflitto tra Israele e Hamas coinvolge ora direttamente le Nazioni Unite. L'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Yunis, ha provocato 9 morti e 75 feriti. Si tratta del luogo più delicato e sensibile della guerra, il rifugio Onu per i rifugiati a Gaza. Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, l'edificio ospita 800 persone ed è stato colpito da “due proiettili anticarro”. Invece, l'esercito israeliano ha escluso che l'incidente sia stato provocato da un raid aereo o dal fuoco di artiglieria israeliani e sta quindi “esaminando la possibilità che a colpire sia stato il fuoco di Hamas. Gli Stati Uniti chiedono che i siti dell'organizzazione siano “protetti” a livello internazionale. “Deploriamo l'attacco contro il centro di formazione delle Nazioni Unite a Khan Yunis”, ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel. L'incidente da qualunque parte lo si guardi è terribilmente preoccupante perché fa uscire il nervo scoperto della guerra: la protezione che per legge internazionale l'Onu ha il dovere di offrire a centinaia di migliaia di vecchi, donne e bambini di Gaza. Senza queste regole basilari, sottoscritte almeno sulla carta da tutte le nazioni del mondo, i conflitti, pur gravi, si trasformano in mere barbarie. A Gaza, la popolazione impaurita cerca solo di essere protetta dalle istituzioni internazionali e non intende essere considerata un danno collaterale della guerra, il cui bilancio di morti e feriti ha raggiunto cifre ragguardevoli. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Radio Vaticana con Voi! Ogni mattina, dopo il gr delle 8, due ore di diretta con i vostri messaggi di testo e vocali da inviare al numero 335.1243722! Ospiti, rassegna stampa, musica e molto altro ancora per iniziare insieme la giornata! Conduce Andrea De Angelis. Oggi con noi: Marine Henriot, collega di Radio Vaticana - Vatican News, inviata a Dubai per la COP 28; Giada Aquilino, collega de L'Osservatore Romano, che presenta l'inserto quotidiano del giornale della Santa Sede; Marie Josè Muando Buabualo, collega della redazione in lingua francese di Radio Vaticana - Vatican News; Pasquale Marsella, Responsabile di Audiologia e Otochirurgia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; Benedetta Capelli e Fabio Colagrande, colleghi della redazione Podcast della nostra testata, per presentare la nuova serie "Pace in Terra"; Maria Amata Garito, Rettore Università Uninettuno, per parlare dell'Università dei Rifugiati; Marcello Filotei, collega della redazione Musicali di Radio Vaticana - Vatican News.
Ascolta il notiziario Africa di Radio Bullets, a cura di Giunio Santini.
Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti parlano con Alessia Melcangi, ricercatrice associata ISPI e professoressa associata alla Sapienza, del ruolo dell'Egitto nella guerra in Israele e Palestina. Per rimanere aggiornato sulla questione israelo-palestinese clicca qui Qui trovi il programma di Future4Cities che si terrà a BASE Milano, il 25 e 26 ottobre 2023. Ti aspettiamo!
Quali sono le principali rotte migratorie che percorrono i migranti per arrivare in Italia e in Europa? I percorsi principali sono 5 e partono da Africa, e Medio Oriente: le rotte del Mediterraneo centrale, occidentale e orientale, e le rotte dell'Africa orientale e occidentale. In base alle informazioni dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, aggiornate al 10 settembre 2023, finora quest'anno sono arrivate in Unione Europea 165.669 persone, di cui 115.037 in Italia, 24.358 in Spagna, 22.921 in Grecia, 3.082 a Cipro e 271 a Malta. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Le grandi aziende che daranno lavoro a 250mila rifugiati. Disperso il sommergibile che porta turisti a vedere il relitto del Titanic Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Con il clima che cambia, il tempo in Europa sta diventando più estremo. Cosa potrebbe portare quest'estate in termini di ondate di caldo, siccità, inondazioni e incendi boschivi? Le prospettive generali sono pessimistiche, come abbiamo già visto lo scorso inverno e primavera. Ciò rende cruciali l'adattamento ai cambiamenti climatici e una migliore preparazione. Ad affermarlo un documento dell'Agenzia europea dell'ambiente pubblicato in settimana che spiega le principali sfide climatiche legate alle condizioni meteorologiche che dobbiamo affrontare ne parliamo con Aleksandra Kazmierczak, Climate Change and Human Health Expert, European Environment Agency e con Emanuela Piervitali, ricercatrice della sezione di climatologia operativa dell'ISPRA. Parliamo anche di migrazione, delle misure che l'Europa cerca per governarla, e con Federico Fossi dell'Alto commissariato Onu per i Rifugiati dei numeri di questo inarrestabile fenomeno, che ci ricorda tra l'altro come il 76% di tutti gli oltre 100 milioni di rifugiati nel mondo siano accolti da paesi a basso e medio reddito, lontani dunque dall'Europa.
Secondo l'ultimo rapporto UNHCR, alla fine del 2021, le persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni di diritti umani risultavano essere 89,3 milioni. Un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa. Ne parliamo con Paolo De Stefani, Professore di Diritto internazionale umanitario e penale e di Tutela internazionale dei diritti umani all'Università di Padova, e con Federico Fossi, portavoce UNHCR Italia. Torniamo poi al processo di Donald Trump per le carte scoperte nell'abitazione di Mar-a-Lago con Roberto Menotti, Vicedirettore Aspenia e direttore di Aspenia online.
Onu: Sono 110 milioni le persone sfollate con la forza, Sudan e Ucraina si aggiungono alla crisi mondiale dei rifugiati. Nigeria: barca si capovolge, muoiono 103 invitati ad un matrimonio. Regno Unito: saranno cancellati i precedenti penali delle donne condannate per essere gay. Afghanistan: detenuto austriaco accusato di spionaggio. Ecuador: donna dichiarata morta, si risveglia durante la sua veglia funebre Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli Se vuoi sostenere l'informazione indipendente www.radiobullets.com/sostienici
ONU: firmato l'accordo per proteggere la biodiversità marinaCina: aumenta la spesa militare mentre gli Stati Uniti temono il possibile invio di armi alla RussiaBangladesh: enorme incendio in un campo profughi lascia 12.000 persone senza casa
Chiara Ingrao"Il resto è silenzio"Baldini+Castoldihttps://baldinicastoldi.itMa perché te la sei presa in casa? Nei giorni della guerra in Libano, Sara, interprete solitaria e introversa, sente per caso queste parole su un autobus e viene aggredita dai ricordi: di quando, nei mesi difficili dopo l'abbandono del marito, viveva con lei Musnida, una collega fuggita da Sarajevo. Ma perché te la sei presa in casa? le ripeteva continuamente sua sorella, allora.Anche Musnida, aveva una sorella. Come quella di Sara, era una sorella affascinante, molto più bella e più forte di lei. Un'eroina, uccisa mentre tentava di recuperare il corpo di uno dei fratelli, morti combattendo su fronti opposti. L'Antigone di Sarajevo, avevano scritto di lei i giornali, gonfi di retorica. Musnida, invece, era un soggetto imbarazzante: una sorella opaca, come la Ismene di Sofocle.Eppure anche Ismene ha una sua verità. Una voce antica, che si intrufola a tratti nei goffi tentativi di Sara di decifrare i misteri di Musnida, della sua famiglia, della sua terra; mentre la convivenza si prolunga, fra vicinanza e insofferenza, fra mute nausee e rumorosi congressi, fra l'imbarazzante invadenza della sorella di Sara e l'irritante ticchettio di un computer, dietro una porta chiusa.Nel faticoso dipanarsi di vita quotidiana e grovigli esistenziali irrisolti, fra le tre coppie di sorelle (quella di quaggiù, quella di laggiù, quella del Mito) rimbalzano come in un gioco di specchi gli interrogativi dell'oggi: le guerre infinite, le barriere che frantumano le identità e la vita, la paura dell'Altro che fa da scudo alla paura di ascoltare noi stessi.Chiara Ingrao, scrittrice e animatrice culturale nelle scuole, ha lavorato come sindacalista, interprete, parlamentare, programmista radio, consulente su diritti delle donne e diritti umani. È impegnata da anni nel femminismo, nel pacifismo, nel movimento anti-razzista. Ha scritto due romanzi (Il resto è silenzio e Dita di dama), due libri per bambini/e (Habiba la Magica e Mal di paura), articoli e saggi (alcuni raccolti in Oltre il ponte – Pensieri di una femminista di frontiera). In Soltanto una vita ha raccontato le esperienze e pubblicato gli scritti di sua madre, Laura Lombardo Radice; in Salaam Shalom il suo percorso pacifista in Medio Oriente e altrove. È sposata con Paolo Franco e ha due figlie, due figliocci e tre nipoti.https://chiaraingrao.itIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Per aiutare i rifugiati afghani, in particolare donne e ragazze, è stato organizzato un incontro di calcio tra una rappresentativa di profughi afghani e una della comunità italiana, che si giocherà il prossimo 16 ottobre al Wanderers Football Park di Rooty Hill.
Edoardo Albinati, Francesca D'Aloja"Vite sospese"Migranti e rifugiati alle frontiere d'Europahttps://www.baldinicastoldi.it/Dopo aver percorso i deserti del Niger lungo il cammino di chi tenta di arrivare al Mediterraneo, Francesca d'Aloja ed Edoardo Albinati hanno partecipato a nuove missioni dell'Agenzia ONU per i Rifugiati-UNHCR, stavolta percorrendo qualche tratto della famigerata “rotta balcanica”, che dal Medio Oriente conduce verso le nostre frontiere. È un percorso irto di pericoli, ma chi sta fuggendo dalla miseria e dalla guerra (il più delle volte, da entrambe) lo affronta come unica possibilità per conservare la vita o costruirsene una migliore.Su queste piste rischiose, attraverso foreste, fiumi e lande desolate, e confini spesso difesi in modo feroce, sono passati a centinaia di migliaia negli anni recenti, provenienti dalla Siria devastata, ma anche da Paesi molto più lontani: viaggi che durano mesi o anni, spesso costellati da sofferenze e umiliazioni, da trappole, inganni e brutalità che noi stentiamo a immaginare. Eppure, malgrado le ferite fisiche e morali inflitte loro lungo il cammino, i protagonisti di questo reportage rivelano sempre una sorprendente forza vitale e l'ostinazione di chi sta solo cercando di riconquistarsi un minimo di dignità.Dopo l'Africa narrata in Otto giorni in Niger, ritroviamo d'Aloja e Albinati alle frontiere che separano Macedonia del Nord, Serbia, Romania e Ungheria, Slovenia e Italia, e infine tra le montagne piemontesi, dove migranti e rifugiati diretti in Francia tentano forse l'ultimo passaggio. Senza alcun pietismo né partito preso gli autori hanno raccolto per noi le voci di chi ha tentato ripetutamente il “game” – il gioco rischioso di attraversare frontiere ostili – e decine di volte sono stati respinti: racconti impressionanti da leggere oggi, quando quelle stesse frontiere europee si sono aperte per accogliere, calorosamente, i profughi della guerra in Ucraina. Ma dalle quinte di questo libro si affacciano anche altri personaggi, altrettanto ostinati: sono tutti coloro che si adoperano per soccorrere, accogliere, curare.Francesca d'Aloja (Roma, 1963) è una scrittrice, attrice e regista. Dopo varie esperienze teatrali si è dedicata al cinema lavorando con registi come Ferzan Özpetek, Ettore Scola, Claudio Caligari e Marco Risi. Debutta nella narrativa nel 2007 con il romanzo Il sogno cattivo, a cui fanno seguito Anima viva (2015), Cuore, sopporta (2018) e Corpi speciali (2020). Con Edoardo Albinati ha pubblicato, nel 2018 per Baldini+Castoldi, il reportage Otto giorni in Niger.Edoardo Abinati (Roma, 1956), lavora da molti anni come insegnante nel carcere di Rebibbia. Nel 2002 e 2004 ha svolto missioni per l'UNHCR in Afghanistan e in Ciad. Tra i suoi libri Maggio selvaggio, Orti di guerra, Tuttalpiù muoio (scritto con Filippo Timi), Vita e morte di un ingegnere, Un adulterio. Con La scuola cattolica ha vinto il premio Strega 2016.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
È la giornata internazionale dei rifugiati: chi parla di “invasione” nel nostro paese sulla base di quali dati lo fa? A Miami i cittadini possono “donare” le proprie armi per la causa ucraina Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ad oggi, sono circa 380.000 i profughi ucraini arrivati in Moldova o Moldavia, il Paese più povero d'Europa. Un team di Emergency è presente nella città di Bălți con la sua clinica mobile, per fornire assistenza medica di base e psicologica ai profughi in fuga.
Diventa più concreto il rischio di estradizione per Julian Assange. Intanto il governo britannico promuove nuove iniziative volte ad accogliere i rifugiati ucraini in fuga dall'invasione russa, attraverso il sito Homes for Ukraine.
La guerra non si ferma, anzi si intensifica. Sarà importante non abituarci alle brutture che ci si parano davanti. In questa puntata speciale, che prescinde dalla geopolitica, dalle forze in campo, dalle alleanze, dai numeri della distruzione Francesco Rocchetti introduce il viaggio di Silvia Boccardi, che con un'associazione che si occupa di accoglienza, ha accompagnato 50 rifugiati ucraini della Polonia a Milano.Ascolta gli altri podcast di Will: https://shor.by/KD3R
Solo nell'ultima settimana sono stati un milione i rifugiati, per la stragrande maggioranza donne con minori, come spiega Ilaria Nava, responsabile comunicazione e media relations del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.
Ho passato quattro giorni a Siret, sul confine tra Ucraina e Romania, per raccontare le storie delle persone che fuggono dalla guerra. Ho visto donne di ogni età entrare in Europa spingendo passeggini, carrozzine, tenendo bambini in braccio e trascinando trolley: alcune avevano lo sguardo sereno di chi ce l'ha fatta, altre si interrogavano su cosa fare e dove andare, molte invece erano soltanto stravolte dalla stanchezza, dal freddo e dal dolore per il mondo e gli amori che avevano dovuto lasciare indietro. In questa puntata ho raccolto le loro voci.