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Il principio di uguaglianza, dalle origini nell'antica Grecia al costituzionalismo moderno, è fondamentale per garantire pari diritti a tutti.
A fuoco i dintorni di Gerusalemme, chiusa l'autostrada per Tel Aviv.Stati Uniti: rilasciato attivista palestinese.Turchia: condannato giornalista svedese. Siria: nuovi scontri settari contro i drusi, Israele minaccia e colpisce.Ucraina e Stati Uniti firmano accordo storico su minerali e ricostruzioneIntroduzione al notiziario: la pace ha le mani feriteQuesto e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
I titoli: Migliaia di persone rendono omaggio al Papa in San Pietro. Nella notte 13mila persone in fila e Basilica aperta Roma si prepara ad accogliere pellegrini e delegazioni internazionali. Scuole chiuse e strade blindate. Volontari e forze dell'Ordine in campo Dopo i funerali del Papa possibili bilaterali tra Unione Europea e Stati Uniti per dazi e pace in Ucraina Luca Collodi
In questo episodio, Edo discute vari temi legati alla tecnologia, tra cui l'aggiornamento sul database di vulnerabilità dell'Unione Europea, il processo a Google per abuso di posizione dominante, la strategia di Google con l'app Gemini, la chiusura dello sviluppo open source di Android e la fine del programma Privacy Sandbox.TakeawaysEdo sta testando un nuovo strumento per il podcast.L'Unione Europea ha creato un database di vulnerabilità chiamato EUVD.Google è accusato di abuso di posizione dominante nel mercato della ricerca.Il processo a Google potrebbe portare a cambiamenti significativi.Gemini è l'app di assistenza di Google, preinstallata su dispositivi Samsung.Google sta pagando Samsung per la preinstallazione di Gemini.Android non sarà più sviluppato come open source.Il programma Privacy Sandbox di Google è stato chiuso.OpenAI ha mostrato interesse per l'acquisto di Chrome.I cookie di terze parti continueranno a essere utilizzati.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8144I VERI PATRONI D'EUROPA, ALTRO CHE URSULA VON DER LEYEN di Cristina Siccardi I patroni d'Europa non sono Ursula von der Leyen, Roberta Metsola, António Costa, Kaja Kallas e neppure Macron e Steinmeier, bensì i santi Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio, Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce, sui quali il Senato della Repubblica italiana scriveva nel 2017 in una pubblicazione dal titolo Patroni d'Europa. Percorsi di unità, di pace, di cultura: «In modi speciali essi sono stati tutti profondamente europei [...]. Se pace, cultura, dialogo, difesa dei diritti umani sono oggi imperativi morali per tutti i cittadini d'Europa, e non solo per chi si professa credente, dobbiamo riconoscere il merito a straordinari precursori. La loro voce, a distanza di secoli, ancora ha molto da dirci e da insegnarci». Leggendo queste considerazioni, occorre fare alcuni doverosi distinguo. L'allora presidente del Senato, Pietro Grasso, aveva riconosciuto il patronato dell'Europa dei santi menzionati; tuttavia, ha compiuto un'operazione conforme a tutti coloro che da molti anni cercano di assorbire le figure dei santi nell'agone del liberalismo laicista politico e religioso, strumentalizzando i loro insegnamenti.I santi patroni d'Europa hanno operato nella pace di Cristo e non del mondo; hanno tessuto le loro relazioni non in un vacuo dialogo, ma sulle linee costruttive del Vangelo; non hanno pensato e agito in modalità antropocentrica, ma evangelica e con spirito soprannaturale alla luce della Grazia di Dio; hanno dato priorità alla Gloria di Dio e non del mondo, concentrandosi sulla salvezza delle anime, considerando lesive le proposte e tentazioni mondane. Essi non sono stati «straordinari precursori» dell'ideologia europeista anticristiana, bensì Maestri nell'instaurare il Regno di Dio attraverso Cristo Re.San Benedetto da Norcia (480-547) è stato dichiarato «Santo patrono di tutta l'Europa» da papa Paolo VI il 24 ottobre 1964 con la lettera apostolica Pacis Nuntius. Cirillo e Metodio sono stati proclamati compatroni da papa Giovanni Paolo II il 31 dicembre 1980 con la lettera apostolica Egregiae virtutis; lo stesso Papa ha inoltre proclamato compatrone d'Europa santa Brigida di Svezia, santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce il 1º ottobre 1999.SAN BENEDETTO, SANTI CIRILLO E METODIOLa statura umana e cristiana di san Benedetto resta nella Storia un luminoso punto di riferimento in un'epoca di profondi mutamenti (come la nostra), quando l'antico ordinamento romano stava ormai crollando e stava per nascere una nuova era sotto l'impulso di nuovi popoli emergenti all'orizzonte dell'Europa. Attraverso la fondazione delle abbazie e dei monasteri nel continente, san Benedetto risanò le anime, bonificò i villaggi, promuovendo la coltivazione razionale delle terre, offrendo lavoro alle famiglie che vivevano e lavoravano intorno ai centri benedettini; salvò l'antico patrimonio culturale e letterario greco-romano, influì sulla trasformazione dei costumi dei barbari. La Regola benedettina portò ordine e civilizzazione grazie a due parole profondamente applicate «Ora et labora», che instillarono il senso del dovere, stando attenti alla propria coscienza e allo sguardo di Dio (ciò implicava, conseguentemente, il rispetto per i legittimi diritti altrui) e che promossero responsabilizzazione, coraggio, determinazione, tutto ciò, disse Giovanni Paolo II durante la sua visita pastorale a Norcia il 23 marzo 1980, «sulla base e in forza di una vita spirituale di fede e di preghiera assolutamente intensa ed esemplare».La missione dei fratelli Cirillo (826/827-869) e Metodio (815/825-885), evangelizzatori bizantini dei popoli slavi in Moravia e Pannonia (antica regione compresa tra i fiumi Danubio e Sava, che comprendeva la parte occidentale dell'attuale Ungheria, il Burgenland oggi Land austriaco, fino a Vienna, la parte nord della Croazia e parte della Slovenia), produsse nel IX secolo l'invenzione dell'alfabeto glagolitico, noto come «cirillico», dal nome del suo inventore e nato dal geniale sforzo di conciliare le lingue latina, greca e slava. Come san Benedetto aveva posto le basi dell'Europa latina, i due fratelli di Tessalonica innestarono nel continente la tradizione greca e bizantina, come riconobbe papa Pio XI con la Lettera Apostolica Quod Sanctum Cyrillum del 1927, definendoli «figli dell'Oriente, di patria bizantini, d'origine greci, per missione romani, per i frutti apostolici slavi».Le nazioni europee, con le loro lingue, le loro culture, i loro usi e costumi furono unite sotto il Sacro Romano Impero, che si instaurò sotto l'egida e il faro del Cristianesimo, un credo non rivoluzionario, non distruttivo, ma forte nei suoi principi e nei suoi valori del Dio Uno e Trino, di patria, di famiglia e proprietà privata. È di tutta evidenza che il collante di tante diversità fu la Fede religiosa, che rispettava ogni identità, a differenza della surrettizia Unione Europea che vuole imporre, senza rispetto di quelle identità, il livellante pensiero unico alle genti europee.Aver eliminato il Cristianesimo dalla linfa europea, come ben vediamo, ha trasportato il continente nel baratro del pensiero neonietzschiano, che nega verità oggettive, imponendo una pluralità di prospettive opinabili, in cui le “verità soggettive” e i presunti diritti sono legati all'ideologia schizofrenica di chi domina con politiche sovranazionali, tiranniche e schiavizzanti, che vanno contro le Leggi di Dio, ma anche contronatura, riproponendo in definitiva il «non serviam» di matrice luciferina. Se l'Europa era stata ferita e incrinata dalla rivoluzione protestante, oggi la presunta Unione Europea, claudicante e persa in un labirinto di confusione, è il frutto del suo tradimento a se stessa.SANTA BRIGIDA DI SVEZIA ED EDITH STEINSanta Brigida di Svezia (1303-1373) fu sposa, madre, monaca, mistica, donna di grande carità e coordinatrice di ordine e di pace dentro e fuori la Chiesa. Si recò a Roma per celebrare l'Anno Santo del 1350 e qui trovò una situazione drammatica: il Papa si era trasferito ad Avignone e il popolo romano era come un gregge senza pastore. C'era la peste e in Europa infuriava il conflitto tra Francia e Inghilterra. Nelle stanze di Palazzo Farnese e nelle chiese romane ricevette rivelazioni divine, intanto parlava direttamente al Papa, ai cardinali, ai governanti europei, anche per intercedere per la pace in Europa al fine di porre termine alla guerra dei Cent'anni. Si prodigò per il ritorno del Pontefice a Roma, come fece anche vigorosamente la mistica domenicana e sua contemporanea santa Caterina da Siena (1347-1380), la quale, sopravvivendole, sarà testimone del ritorno definitivo a Roma di Gregorio XI nel 1377. Particolarmente devota della Passione di Cristo, giunse il tempo dei pellegrinaggi brigidini: da Assisi al Gargano, arrivando poi in Terra Santa, quando aveva quasi settant'anni.Cinque santi medioevali come patroni d'Europa ed una dell'età moderna, l'ebrea Edith Stein (1891-1942), atea convertita al Cattolicesimo, che divenne carmelitana scalza. Dalla brillante intelligenza, scelse il ramo universitario della filosofia e dopo essere stata allieva di Edmund Husserl, divenne membro della facoltà di Friburgo. Un giorno rimase folgorata quando vide una donna con i sacchetti della spesa entrare in una chiesa per pregare... un atto semplicissimo, ma che a Edith rivelò che Dio può essere pregato in qualsiasi momento e quindi apprese, grazie a quella donna, che il punto centrale del Credo cristiano è lo stabilire un rapporto personale fra l'anima e il Padre Creatore. Nel 1921, durante una vacanza, lesse l'autobiografia della mistica carmelitana Teresa d'Avila e da allora abbracciò Santa Romana Chiesa, ricevendo il battesimo il 1° gennaio 1922. Dopo un periodo di discernimento spirituale, entrò nel monastero carmelitano di Colonia nel 1934, prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce e qui scrisse il libro metafisico Endliches und ewiges Sein (Essere finito ed Essere eterno) con l'obiettivo di conciliare le filosofie di san Tommaso d'Aquino e di Husserl.Per proteggerla dalle leggi razziali, l'Ordine delle Carmelitane scalze la trasferì nei Paesi Bassi, ma non fu sufficiente: il 26 luglio 1942 entrò in vigore l'ordine di Hitler che anche gli ebrei convertiti dovevano essere catturati e internati. Fu così che Edith e sua sorella Rosa, anche lei divenuta cattolica, furono deportate nel campo di concentramento di Auschwitz, dove vennero uccise nelle camere a gas il 9 agosto 1942 e i loro corpi furono bruciati nei forni crematori.ROBERTO BENIGNI ESALTA IL MANIFESTO DI VENTOTENEAlcuni giorni fa Roberto Benigni ha teatralmente declamato e inneggiato con lo spettacolo intitolato «Il Sogno» il Manifesto di Ventotene per un'Europa libera e unita, manifesto che è stato protagonista di una ormai nota manifestazione progressista a Roma, ma anche di molteplici polemiche politiche e mediatiche. Nel decantare l'Europa culturale e l'indiscutibile suo primeggiare nel mondo, Benigni si è però completamente “scordato” di far presente che è stata la religione cristiana ad aver dato vita ad uno straordinario sviluppo dell'arte, della letteratura, della musica nel segno della bellezza; ma ha anche “scordato” di dire che è stato il Cristianesimo ad avviare lo studio scientifico degli esseri animati e inanimati, si pensi alle realtà monastiche che si sono occupate della catalogazione del mondo vegetale e animale, nonché dello studio medico delle erbe officinali; ma si pensi anc
Zelensky, Attacco A Sumy: Ucraina Punta Il Dito Contro Tutto L'Occidente!Dopo l'attacco a Sumy, Zelensky rompe gli indugi e lancia accuse precise agli alleati occidentali. Ecco che cosa è accaduto!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #zelensky #ucraina #attacco #sumy #alleati #occidente #occidentali #giorgiameloni #europa #unioneeuropea #statiuniti #donaldtrump #russia #putin
A poco più di un mese di distanza dal summit eurobritannico di Londra, in programma il 19 maggio, che dovrebbe segnare un punto di svolta nelle relazioni tra UE e UK cinque anni dopo Brexit, tra le questioni in cima all'agenda negoziale figurano quelle economiche e commerciali. Il caos scatenato dalle recenti misure tariffarie di Donald Trump, pur differenziando il trattamento tra Regno Unito e i 27 Paesi europei, sta infatti ridisegnando le mappe delle alleanze economiche globali. Avvicinando ulteriormente Londra e Bruxelles, dopo un quinquennio di forti tensioni e ostacoli doganali nelle filiere di approvvigionamento.In questo secondo Euroreportage da Londra, Sergio Nava incontra funzionari britannici, esperti economici, rappresentanti delle Camere di Commercio, analisti e rappresentanti della City, per analizzare i rapporti eurobritannici e anticipare come un "Brexit Reset" potrebbe cambiare i rapporti economici e commerciali tra Regno Unito e Unione Europea.
A Varsavia il Consiglio Economia e Finanza informale, in cui si è ribadito che l’approccio dell’Ue sui dazi dovrà essere unito. Sentiamo Matteo Villa, direttore del DATA Lab ISPI.Un test del sangue semplice e low cost per una diagnosi precoce Parkinson: una svolta? Lo chiediamo a Piero Barbanti, neurologo all'Università Istituto Scientifico San Raffaele di Roma.Stasera in campo l’Udinese sfida il Milan, mentre sulla Serie A torna l’ombra del Calcioscommesse. Ci racconta tutto Giovanni Capuano.Come ogni venerdì, il Reportage: “Un Brexit Reset per le relazioni economiche e commerciali tra Regno Unito e Unione Europea?”. Di Sergio Nava.Il Meteo del fine settimana con Mattia Gussoni, de IlMeteo.it.
Il Governo cambia la destinazione d’uso dei centri in Albania. Domani i primi trasferimenti dei migranti dall'Italia al centro di Gjader. L’avvocato generale della Corte di giustizia Ue: “Si può designare Paese d'origine sicuro con atto legislativo”. Con noi Federico Casolari, professore di diritto dell’Unione Europea all’Università di Bologna, esperto di temi giuridici legati alle migrazioni. Save the Children: un bambino su tre utilizza il cellulare tutti i giorni. Sentiamo Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, presidente Di.Te. (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche Gap e Cyberbullismo). Quanto costerebbe un iPhone con i dazi in vigore? Ne parliamo con il nostro Enrico Pagliarini.
La Cina risponde ai dazi di Trump portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all'84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Altre questioni, riferisce una nota del ministero delle Finanze, saranno implementate. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco. La decisione arriva dopo che Trump ieri ha portato i dazi verso Pechino al 104%. La Cina, il principale rivale economico e strategico Usa ma anche un importante partner commerciale, è la più colpita con aliquote aggregate salite al 104%, frutto del 20% precedentemente imposto, di un ulteriore 34% e di un aumento dell'ultimo minuto del 50% firmato da Trump ieri sera in risposta ai dazi che Pechino aveva portato al 34%. Allinearsi con la Cina sul commercio è "come tagliarsi la gola". Lo ha detto il segretario al Tesoro Scott Bessent, sottolineando che i Paesi che non reagiranno ai nuovi dazi del Presidente Donald Trump non dovranno affrontare tassi più elevati. "Penso che quello che molti non capiscono è che i livelli stabiliti mercoledì scorso rappresentano un limite massimo se non si reagisce", ha spiegato. Bessent ha messo in evidenza che sarebbe "suicida" per gli altri Paesi avvicinarsi alla Cina in termini commerciali nel tentativo di compensare gli effetti dei dazi statunitensi. "Sarebbe un suicidio", ha detto. La Cina non fa altro che "produrre e produrre" e "inondare" i mercati globali abbassando i prezzi, ha osservato. Interviene in trasmissione Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Dazi: 25 miliardi di aiuti alle imprese italianeLa rimodulazione del Pnrr su cui il governo è al lavoro da settimane entra in pieno nella partita delle potenziali contromisure ai dazi americani. Lo fa per inevitabili ragioni di calendario e per il fatto che dai fondi europei di Next Generation Eu e dalla Coesione passano le uniche leve azionabili dal governo per costruire un impalcatura di sostegno ai settori più colpiti. In gioco, come ha spiegato ieri la premier Giorgia Meloni incontrando le categorie produttive, ci possono essere fino a 25 miliardi, divisi tra i 14 recuperabili dal Pnrr e gli 11 dalla Coesione. Attenzione, però non si tratta di nuove politiche elaborate sul momento per riconoscere aiuti pubblici alle aziende esportatrici, ma dell adattamento in corsa di un lavoro di un riassetto del Pnrr reso inevitabile dai ritardi attuativi che mettono a rischio una quota dei fondi comunitari. È il caso prima di tutto di Transizione 5.0, fermo sinora a prenotazioni per 664 milioni su 6,23 miliardi: l idea già ampiamente maturata prima dell emergenza dazi (si veda Il Sole 24 Ore del 7 marzo) è quella di convogliare una quota consistente tra 3,5 e 4 miliardi non su sussidi o contributi a fondo perduto ma su contratti di sviluppo che finanzino gli investimenti in filiere produttive considerate strategiche.Ai tavoli, per strappare flessibilità, l esecutivo conta di presentarsi forte della «rinnovata credibilità italiana» riflessa nella conferma arrivata da Fitch del rating BBB con outlook positivo, rivendicata dalla premier insieme al primato in Europa nel numero di milestone e target Pnrr raggiunti e nel debito riavvicinatosi ai livelli pre-pandemici in tempi molto più rapidi rispetto alle previsioni di pochi anni fa. Anche l operazione che il governo ipotizza sui fondi di coesione è in realtà allo studio da alcuni mesi, anche se ora tornerà utile nel confezionamento del piano anti-dazi. Potrebbe trattarsi semplicemente della revisione di medio termine della programmazione dei fondi Ue 2021-2017 che, previa intesa con la Commissione, consentirà di tarare meglio su imprese e occupazione, presentando a quel punto le modifiche in chiave anti-dazi , innanzitutto due Programmi nazionali: il Pn Giovani, donne e lavoro, e il Pn Ricerca e competitività per la transizione digitale, che insieme arrivano a poco meno di 11 miliardi, la quota indicata da Meloni. La terza fonte alla quale il governo vorrebbe attingere è il Piano sociale per il clima, lo strumento che l Italia è chiamata a predisporre sulla scia di quanto stabilito dall Europa nel regolamento 2023/955 - con il quale è stato istituito il Fondo sociale per il clima per favorire una transizione equa verso la neutralità climatica - e che però è destinato solo alle categorie dichiarate vulnerabili. Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.Salone del mobile 2025 fra incertezze e daziIl Salone del Mobile.Milano 2025, inaugurato l 8 aprile a Fiera Milano Rho e in programma fino a domenica 13 Aprile si conferma ancora una volta appuntamento cruciale per l intera filiera dell arredo-design. Ma quest anno, più che in passato, la manifestazione si carica di significati economici e politici importanti. L evento si apre infatti in uno scenario segnato da luci e ombre: da un lato, segnali positivi di ripresa; dall altro, l'incertezza internazionale acuita dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno gettato molte aziende italiane in particolare quelle che hanno investito nel mercato americano in una situazione di grande instabilità. «E pensare che gennaio si era aperto con una ripresa robusta della produzione: +7,8% per il settore dell arredamento (+7,9% per quello del legno) rispetto a gennaio 2024», ha commentato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, durante l inaugurazione. «Certo, un mese non basta per delineare una tendenza, ma era un segnale incoraggiante che, dopo un anno difficile come il 2024, confermava la nostra idea che il 2025 potesse rappresentare l anno della ripartenza.» Anche le esportazioni di mobili, che valgono circa 14,4 miliardi di euro sui 27,5 complessivi della filiera, avevano registrato dati incoraggianti: +4% a gennaio, con un forte recupero nell Unione Europea (+5,9%), nel Regno Unito (+8,1%) e nei Paesi del Mercosur (+39,9%). In calo, invece, USA (-2,7%) e Cina (-1,7%), segnali che hanno trovato conferma nella recente introduzione dei dazi americani che, inevitabilmente, sono diventati protagonisti scomodi anche tra i padiglioni affollati del Salone. Ne parliamo proprio con Maria Porro Presidente del Salone del Mobile.
1) Stati Uniti, partono i dazi voluti da Trump, mentre Cina e Unione Europea reagiscono. Ma tra i collaboratori più stretti del presidente iniziano ad emergere malumori. (Roberto Festa) 2) Trump vuole negoziare un accordo sul nucleare con l'Iran, ma dopo il fallimento di Biden ora la casa bianca punta ancora più in alto. L'esito delle trattative, però, non è scontato. (Emanuele Valenti) 3) “Gaza è la più grande tragedia del nostro tempo”. Intervista a Francesca Albanese, Relatrice Onu sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. 4) Myanmar, dopo il terremoto, le piogge. Mentre il paese scompare dai TG, la popolazione continua a lottare per sopravvivere. (Emanuele Crespi - Action Aid) 5) “Nessuno potrà dire che non sapeva”. Il quadro che emerge dal rapporto sulle violenze sessuali nel mondo della cultura e del cinema francese è agghiacciante. (Luisa Nannipieri) 6) “Salari e giustizia”. In Grecia i lavoratori incrociano le braccia per 24 ore per chiedere un lavoro più dignitoso e risposte per l'incidente ferroviario del 2023. (Dimitri Deliolanes)
Dazi: mentre Stati Uniti e Cina duellano, l’Unione Europea invita alla calma e intanto prepara una strategia a doppio binario negoziazioni-contromisure. Ci colleghiamo con Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24 Ore da Bruxelles. Oggi trasmettiamo in diretta da Verona in occasione della 57esima edizione del Vinitaly. Tra le tendenze del mercato c’è sicuramente quella legata ai vini dealcolati. Ne parliamo con Eugenio Pomarici, professore di Agraria all’Università di Padova. L’Antitrust multa le biglietterie del Colosseo per 20 milioni: biglietti introvabili perché acquistati dai bot. Sentiamo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’Unione Europea è pronta a rispondere ai dazi imposti da Donald Trump. Ma come? Ce lo spiega Matteo Villa, direttore del Data Lab ISPI.Nel frattempo si prepara anche una risposta italiana, e la Presidente del Consiglio ha incontrato le associazioni di categoria. Ne parliamo con Emilia Patta, commentatrice politica de Il Sole 24 Ore.Omicidio Cecchettin, per i giudici "75 coltellate a Giulia non sono segno crudeltà”. Ne discutiamo con Daniele Bocciolini, Avvocato specializzato in diritto penale minorile e Scienze Forensi, Consigliere Pari Opportunità e Commissione Famiglia e Minori dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Questa sera l’Inter alla prova del Bayern Monaco nell’andata dei quarti di finale. Tutti gli aggiornamenti dal nostro Dario Ricci.
L'Ultimo Leader Della Sinistra: Pedro Sanchez È Rimasto Da Solo In Europa!Mentre l'Europa barcolla tra crisi e confusione, un solo leader tiene il timone fermo e la visione chiara. Ecco chi è Pedro Sanchez!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #crisi #destra #europa #giorgiameloni #italia #leader #nazioni #pedrosanchez #sinistra #spagna #stati #ultimo #unioneeuropea #viktororban
Pina Picierno, Stipendio: Quanto Prende L'Eurodeputata Del Pd!Dalla politica locale all'Eurocamera: la carriera e i guadagni di una delle figure chiave del Parlamento europeo. Ecco quanto guadagna Pina Picierno!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #casa #eurodeputata #europa #lusso #parlamento #partitodemocratico #pd #pinapicierno #politica #quanto #soldi #stipendio #unioneeuropea #villa
Trecentotrentaquattresima puntata della trasmissione “Generazioni Mobili” di Radio 24, il primo “passaporto radiofonico valido per l’espatrio”.ON AIR: su Radio 24 tutti i sabati dalle 14 alle 14.15, in versione “Express”IN PODCAST: sulle piattaforme di Radio 24 / Spotify / Apple Music / Amazon Music… e tante altre, in versione “Extralarge”In questa puntata:- Federico Fabiani, fondatore di “Scambi Europei”, ci elenca le ultimissime e concrete opportunità di studio, stage e lavoro in Europa e nell’UE;- Alessandro Gropelli, manager di 40 anni al lavoro a Bruxelles, dove dirige un’importante associazione di settore, ci spiega come approdare nella capitale belga per avviare una carriera internazionale nel cuore dell’Unione Europea;- Alessio Romeo, Digital Innovator e HR Startup Inventor, ci porta a scoprire i trend lavorativi e le migliori offerte di impiego in Europa e nel mondo;- nella rubrica “Expats Social Club” nuovo appuntamento con i consigli pratici dell’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, con la quale andiamo ad esplorare le opportunità di fare impresa a livello globale. Oggi facciamo tappa in Francia, insieme ad Antonella Donadio, segretaria generale della Camera di Commercio Italiana di Marsiglia.CONNETTITI CON "GENERAZIONI MOBILI""Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? Siete junior o senior? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale? Scrivete a: generazionimobili@radio24.itOppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero? Inviatele a: generazionimobili@radio24.itInfine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema? Segnalateci tutto, sempre a: generazionimobili@radio24.it
Il report europeo sul decision making AI, le sentenze inventate dall'intelligenza artificiale, le nuove patenti di guida in Unione Europea, la riforma della responsabilità civile dei componenti del collegio sindacale, monitoraggio GPS e privacy nei trasporti e infine la guida sulle infiltrazioni in condominio.>> Leggi anche l'articolo: https://tinyurl.com/39jd32cx>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
Venerdì e sabato si tiene la Trentaseiesima edizione de "Lo scenario dell economia e della finanza" di The European House - Ambrosetti. Tra gli incontri più interessanti ci sarà venerdì "Gli impatti della Trumponomics sulle filiere industriali europee e italiane . Gli Stati Uniti rappresentano il 1° partner commerciale dell Unione Europea, con un surplus manifatturiero per l UE che sfiora i 200 miliardi di Euro (di cui il 19,6% detenuto dall Italia). Tuttavia, l UE registra un disavanzo verso gli Stati Uniti in termini di energia (-69,9 miliardi di Euro, di cui 7,6% detenuto dall Italia) e di servizi (-108,6 miliardi di Euro di cui 2,1% detenuto dall Italia) Teha evidenzia come gli impatti potenziali, derivanti dall introduzione di dazi, siano in media contenuti e gestibili per il sistema Paese, ricompresi tra 1,8 e 8 miliardi di Euro di riduzione dell export. Con la consapevolezza che alcune singole aziende di singoli settori potranno essere anche pesantemente impattate, come il settore dei macchinari, dei veicoli e della moda. Per rispondere alla politica commerciale del Presidente Trump, l Unione Europea potrebbe seguire le seguenti raccomandazioni: Consolidare la coesione tra gli Stati membri, rafforzare i legami verso altri, e nuovi, mercati e partner commerciali e attivare un tavolo di Lavoro condiviso tra Istituzioni europee e multinazionali americane.L elemento dirimente è: quanto la domanda di prodotti italiani ed europei è elastica rispetto al prezzo? Quanto i prodotti Made in Europe sono sostituibili (e in quanto tempo) da beni prodotti all interno degli Stati Uniti o in paesi non soggetti a dazi? In questo scenario, l Italia è il 21° Paese al mondo per insostituibilità commerciale delle esportazioni. Ne parliamo con Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti e Teha GroupConfindustria taglia Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%"La crescita in Italia riprende slancio solo nel 2026", avverte il Centro studi di Confindustria che, all'appuntamento con le previsioni di primavera, ha rivisto al ribasso dal +0,9 al +0,6% la stima per il Pil 2025 e vede in crescita dell'1% il Pil 2026. Incide un clima di incertezza "al massimo storico" legato anche alla guerra dei dazi che "pesano come un conflitto commerciale". Può andar peggio: la stima ipotizza che "l'impennata di incertezza duri per la prima metà del 2025" e "non include l'effetto di ulteriori dazi e contro dazi"; per gli economisti di via dell'Astronomia "lo scenario peggiore di un'eventuale escalation protezionistica" comporterà, invece, un ulteriore rallentamento del Pil con uno scostamento "del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026", riducendo quindi la crescita attesa al +0,2% nel 2025 ed al +0,4% nel 2026. "Energia, green deal e dazi: gli ostacoli all'economia italiana e europea" al centro dell'analisi del centro centro studi di Confindustria. Il contesto è quello di "uno scenario internazionale sempre più frammentato" con una Europa che "sta progressivamente perdendo competitività". Sull'economia italiana "si contrappongono forze di segno opposto". Non mancano fattori che agiranno in positivo, come il taglio dei tassi, la risalita del reddito disponibile reale totale delle famiglie grazie al progressivo recupero delle retribuzioni pro-capite, il buon contributo dei redditi non da lavoro, l'aumento dell'occupazione totale, il calo dell'inflazione, "sebbene gli ultimi due fenomeni si attenueranno nel 2025 e 2026". Si aggiunge il calo atteso della propensione al risparmio che con l'aumento del reddito può dare un buon contributo alla dinamica dei consumi. E c'è l'implementazione del Pnrr: "Tra il 2025 e il 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. Anche se non verranno spese tutte (l'ipotesi è che ne venga spesa la metà, 65 miliardi), daranno un importante contributo al Pil, in particolare agli investimenti in costruzioni, frenati dal venire meno degli incentivi all'edilizia residenziale". Il commento è di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Pnrr, Fitto gela Giorgetti ma apre alla possibilità di spostare i progetti alla CoesioneLa doccia fredda per le speranze di proroga del Pnrr interne al governo è arrivata proprio dal vice presidente esecutivo della Commissione Ue di Fdi. A inizio settimana Raffaele Fitto in audizione alle commissioni congiunte del Parlamento Europeo ha ricordato che: "Gli Stati membri hanno solo 18 mesi per raggiungere i circa 5mila target milestone, è importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target e i milestones devono essere raggiunti entro agosto 2026", ha aggiunto Fitto. Dopo il bastone è poi arrivata la carota: la Commissione europea nella revisione di medio termine della Politica di Coesione ha proposto che Stati Ue e regioni dovrebbero individuare "entro giugno 2025" i progetti del Pnrr che "rischiano di non essere completati entro la scadenza di agosto 2026" e che potrebbero essere presi in considerazione per il finanziamento attraverso la politica di Coesione. Nonostante il governo continui a considerare il Pnrr un successo, però, secondo il Sole 24 Ore sono almeno 20 le misure in affanno. Nel frattempo però come preannunciato da Ursula von der Leyen nel suo piano "ReArm Europe", poi ribattezzato "Readiness2030", la Commissione europea ha presentato la proposta che consentirà agli Stati di usare i fondi di Coesione tradizionalmente destinati alle regioni più in difficoltà per finanziare capitoli di spesa che rispondono alle nuove priorità, a partire dalla Difesa. Interviene Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
Meloni Difende JD Vance: Il Supporto A Trump È Sempre Piu Forte!Giorgia Meloni prende posizione sul caso Vance, tra accuse agli europei e tensioni con Trump. Ecco che a che punto è l'equilibrio geopolitico!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #accuse #america #difende #donaldtrump #europa #giorgiameloni #italia #jdvance #chat #chatgate #parassiti #statiuniti #supporto #unioneeuropea
A poco più di cinque anni dall'entrata in vigore di Brexit, che ha sancito ufficialmente l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, Londra e Bruxelles tornano a riavvicinarsi sia grazie alla entrata in carica del nuovo Governo laburista, sia soprattutto in conseguenza dei primi due mesi dell'amministrazione Trump, che hanno sconvolto le regole -scritte e non scritte- delle alleanze globali. Gran Bretagna e Unione Europea puntano dunque a un reset delle relazioni, di cui si parla fin dallo scorso autunno, e che dovrebbe concretizzarsi in un vertice in programma a metà maggio. Quale forma avrà questo "Brexit Reset"? Quale partnership potranno ricostruire i due blocchi? Sergio Nava porta on air le voci di politici, funzionari, diplomatici e analisti, ciascuno dei quali cercherà di fornire il suo punto di vista per risolvere il delicato puzzle delle relazioni post-Brexit tra UE e GB.
Michele Valensise, Presidente dello IAI, è stato ospite di Francesco De Leo a “Spazio Transnazionale” su Radio Radicale, dove ha analizzato il futuro delle relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti, con particolare attenzione ai nuovi possibili dazi sulle importazioni europee. Inoltre, ha approfondito gli ultimi sviluppi in Germania, tra la formazione del nuovo governo, le prospettive di riarmo e il rafforzamento della difesa europea.
TRUMP VS EUROPA: Perchè Donald Trump Ce l'ha con Gli Europei?Dalle rivelazioni di The Atlantic alle minacce alla NATO, Trump torna ad attaccare l'Europa. Ma cosa c'è dietro il suo disprezzo per gli alleati storici degli Stati Uniti?#Trump #Europa #NATO #RelazioniInternazionali #TheAtlantic #CasaBianca #AmericaFirst #UnioneEuropea #Geopolitica #JDVance
1) A Gaza torna la fame. Dopo quasi un mese di blocco totale degli aiuti, il world food programm lancia l'allarme: centinaia di migliaia di persone a rischio. La popolazione stremata continua a chiedere la fine della guerra. (Rashid Masharawi - regista palestinese) 2) Israele è sempre meno una democrazia. La knesset approva un disegno di legge per limitare il potere giudiziario e sottoporlo a quello politico. (Manuela Dviri) 3) Guerra in Ucraina. Francia e Regno Unito si pongono alla guida dei volenterosi e annunciano che manderanno una forza militare nel paese in caso di pace. Intanto, però, in ucraina i bombardamenti non si fermano. (Francesco Giorgini, Vasyl Veldiaksov - WeWorld) 4) Stati Uniti, dopo aver annunciato un rialzo dei dazi sulle automobili, Trump minaccia Unione Europea e Canada. (Roberto Festa) 5) L'Estonia contro la minoranza russa. Il parlamento approva una legge per limitare il diritto di voto alla popolazione russofona e ai russi rifugiati nel paese. (Giovanni Savino - Uni Napoli) 6) World Music. E' morto Aurelio Martinez, il più popolare esponente della musica garifuna.(Marcello Lorrai)
Nicoletta Pirozzi, responsabile del programma "Ue, politica e istituzioni" dello IAI, dialogo con Luca Cinciripini, ricercatore del programma "Ue, politica e istituzioni", e Elio Calcagno, ricercatore del programma "Difesa, sicurezza e spazio" per analizzare il futuro delle relazioni tra Unione europea e Regno Unito.
Ucraina: sottoscritto un accordo in cinque punti con Mosca. Oggi Zelensky da Macron, domani nuovo vertice dei “volenterosi”. L’Unione Europea presenta un kit di sopravvivenza. Ne parliamo con Alessandro Marrone, responsabile del programma “Difesa, sicurezza e spazio” dell’Istituto Affari Internazionali. In vista del 2 aprile, giorno di entrata in vigore dei dazi americani nei confronti dell’Europa, il comparto del vino è in fibrillazione. Sentiamo Franco Adami, Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, e Sandro Sartor, presidente e ad di Ruffino.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8109SE LA RUSSIA ENTRASSE NELLA UE E NELLA NATO SAREBBE BELLO, MA PURTROPPO E' IMPOSSIBILE di Franco Battaglia Tutti, Volodymyr Zelensky per primo, chiedono garanzie di sicurezza alla Russia. Ora, non è che io voglia sposare la causa della Russia, come qualcuno può a buon diritto supporre dopo aver letto i miei articoli degli ultimi tre anni; però la cosa rimane una supposizione perché, solo a sforzarsi di restare obiettivi, non si può non concludere che chi ha bisogno di garanzie di sicurezza è proprio la Russia.Abbiamo più volte ascoltato, e non solo da Zelensky, che la Russia vorrebbe prendersi l'intera Ucraina e, dopo averlo fatto, procederà con l'invadere l'Europa occidentale, a cominciare dalla Polonia. E la stessa Ursula von der Leyen ci sta terrorizzando con una nuova minaccia esistenziale: messa in soffitta quella climatica, ha estratto dal cilindro quella della Russia.Da quel poco di Storia che abbiamo studiato, non risulta che i Russi abbiano mai avuto velleità di espansione ad ovest. In particolare, noi in Italia abbiamo subito quelle di normanni, spagnoli, francesi, arabi (naturalmente, prima ancora Roma si era costruita il proprio impero); ma, quanto alla Russia, essa subì, nel tempo, gli attacchi dei turchi ottomani, di Napoleone e di Hitler. E perfino durante la Guerra Fredda l'influenza della Russia sovietica nei Paesi dell'Europa Occidentale fu limitata alla sovvenzione dei partiti politici ad essa amici (da noi quello che poi diventerà il Pd).È vero che tutto può accadere, se esercitiamo sufficiente fantasia. Ma ce ne vuole proprio tanta ad immaginare una Russia che - cosa mai vista prima - si proponga di invadere l'Europa. E questo anche se la Nato dovesse sciogliersi - cosa che, personalmente, auspicherei. Questa, sorta come Alleanza di mutuo soccorso contro il pericolo comunista sovietico, non avrebbe motivo di esistere visto che quel pericolo non esiste più.LA NATO È CONTROPRODUCENTEPer certi versi, anzi, la Nato è controproducente non solo alla sicurezza di tutti ma anche alla convivenza pacifica. Si pensi se l'Ucraina fosse stata nella Nato: l'Operazione militare speciale di Mosca sarebbe stata più problematica, il che farebbe concludere il contrario di quel che ho detto nella frase appena precedente. Eppure no: in quella Operazione la Russia ha potuto rendere inoffensive diverse basi militari presenti in Ucraina, una presenza minacciosa per la Russia, alla luce della Storia passata che ho ricordato all'inizio. Il rapporto di forze Nato/Russia è smodatamente svantaggioso per quest'ultima e, in caso di conflitto, questa soccomberebbe. E con essa il pianeta, perché Vladimir Putin è stato chiaro in proposito: alla Russia non interessa un pianeta senza la Russia. Ma, in caso - più probabile - di non conflitto, vi sarebbero stati anni di atmosfera irrespirabile, peggiori degli anni della Guerra Fredda. Se solo Zelensky, già nel febbraio 2022, avesse accettato di mantenere la solenne promessa del 16 luglio 1990 ove Ucraina prometteva di restar fuori dalla Nato, questi tre anni li avremmo raccontati diversamente.Se è la pace quel che si vuole, se è la pace quel che veramente si vuole, è necessario che da nessuna delle parti si mettano in atto azioni minacciose. Il rafforzamento delle nostre presunte difese è una di quelle azioni, perché ha tutta l'aria di essere un rafforzamento delle nostre capacità di offesa. Il piano di von der Leyen andava respinto al mittente, tanto più che la donna ha già dimostrato ampie incapacità in ogni altro settore da ella toccato.INCLUDERE LA RUSSIA NELLA UEAvrei una proposta. Anziché armarsi contro la Russia (contro chi, sennò, lo farebbe la Ue), si è pensato alla possibilità di includere la Russia nella Ue? Dopotutto, Russia e Ue hanno interessi comuni e complementari: la Ue ha bisogno delle materie prime ed energetiche della Russia, e a questa fan comodo i prodotti industriali della Ue. La convivenza pacifica converrebbe a tutti, e la Russia (e l'Ucraina, naturalmente) nella Ue potrebbe essere un buon passo. Almeno finché si è convinti che la Ue sia una buona idea di suo, cosa di cui io, personalmente, per molte altre ragioni, dubito fortemente. Ma almeno, finché la Ue rimane una fissazione, forse conviene averci dentro anche la Russia. Lo stesso potrebbe valere per la Nato.Smantellarla potrebbe non essere una cattiva idea, ma finché si decide di tenerla in vita, forse converrebbe rimodulare il pericolo comune - potrebbe essere il terrorismo, di qualunque natura - ed estendere la Nato anche alla Russia. Insomma, la Russia condivide col resto del mondo occidentale le radici cristiane e ha anche messo in soffitta quel sistema economico che ha fatto crollare l'Unione sovietica. Inoltre, sarebbe una ventata d'aria fresca in una Ue che, al momento, è in mani tutt'altro che rassicuranti.A chi pensasse la proposta provocatoria, rammento, per esempio, che nel 1940 la Germania invadeva la Francia e che nel 1955 Francia e Germania stavano nella Nato e all'inizio degli anni '90 nella Unione Europea.Nota di BastaBugie: Rino Cammilleri nell'articolo seguente dal titolo "Putin nella Ue? Ciao core" spiega perché purtroppo non è possibile per la Russia entrare a far parte dell'Unione Europea e della Nato.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 22 marzo 2025:Il fraterno amico e sodale e conterraneo professor Franco Battaglia ha scritto una cosa buona&giusta che condivido toto corde: sarebbe bello se la Federazione Russa entrasse nella Ue e, perché no, anche nella Nato. Ebbene, ciò è impossibile, e vado a spiegare il motivo.La crisi attuale, è noto, è stata a suo tempo innescata dai presidenti dem americani proprio per impedire quel che il nostro Berlusconi, a Pratica di Mare, stava cercando di fare con un Putin sorridente e propenso. Cioè, esattamente quanto Battaglia propone. No, i dem americani sono legati a filo doppio col loro c.d. complesso militar-industriale, cui hanno sempre garantito lautissimi guadagni. E il "sogno americano", lo si rammenti, non è altro che questo: fare soldi, fortissimamente soldi, soldi a ogni costo.I socialisti che comandano nella Ue, e che continuano a comandare alla faccia dei popoli che vanamente votano loro contro, sono parenti stretti dei dem americani, non dimentichiamolo. Ebbene, ricordiamoci anche che l'Europa è letteralmente trapunta di basi militari americane, Italia e Germania in primis. E come fai a mantenere una simile rete se non la supporti con un'intelligence altrettanto ramificata ed efficiente? Fuor dai denti, quanti sono stati, e sono, i capi europei che hanno un dossier loro dedicato negli archivi della Cia?Trump, lo si tenga presente, è anche lui americano, e deve render conto prima di tutto a quelli che lo hanno votato. A questi ha promesso benessere, posti di lavoro e quant'altro. Dunque, deve cavare soldi da dove possibile. Da qui i dazi, per esempio. Ma anche il calcolo: gli arsenali bellici europei sono stati svuotati per darli a Zelensky. Su input americano, ovvio. E l'Europa non ha potuto dire di no, come sappiamo.Perciò, per convincere gli scettici cittadini europei, ha dovuto por mano alla propaganda e mostrarsi più realista del re. Così, il gas lo compriamo in America, ma anche le armi dovremo comprarle là, nel produttore mondiale numero uno. Volete che Trump rinunci ai soldi degli europei? Non ci pensa nemmeno. Gli inglesi? Continuano a essere i peggiori nemici del Continente, anche se in casa loro il woke e l'islam li stanno facendo marcire.Putin, dovendo far risorgere il suo Paese dalle macerie dell'Urss, non aveva i mezzi per fare quel che, invece, fanno da decenni i ricchissimi arabi: finanziare le università americane (una ha addirittura una cattedra di studio della sharìa). In tal caso la narrativa sarebbe stata diversa. E pure la politica internazionale. Sarà un caso che l'incontro Trump-Putin sia stato organizzato a Riyadh? No, se continua così, spiace dirlo, ma le cose si metteranno male per gli europei. Tanto, l'Inghilterra è un'isola e l'unica guerra che gli americani hanno visto in casa loro è quella di Secessione. L'eventuale, ennesima, guerra europea la vedranno in televisione.
ROMA (ITALPRESS) - "Bisogna riflettere sul contesto in cui muoveva l'avvio dell'integrazione europea. Nel 1945 l'Europa usciva da una guerra devastante, un numero immane di ragazzi hanno perso la vita, si era vissuto l'abisso dell'olocausto. In quel clima di tragedia, di fame, di disperazione, alcuni statisti lungimiranti e coraggiosi hanno pensato che fosse il momento di compiere una rivoluzione di pensiero: mettere in comune il futuro dei popoli europei". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell'inaugurazione di "Agricoltura È", a Roma.xb1/sat/mca1(Fonte video: Quirinale)
ROMA (ITALPRESS) - "L'Italia è per l'Europa. È vero che, come diceva qualcuno, senza Europa non si va da nessuna parte, ma si era dimenticato di spiegare che anche senza Italia l'Europa non va da nessuna parte. Quindi l'Italia deve essere protagonista in Europa, in agricoltura abbiamo completamente cambiato la rotta di un'Ue che aveva marginalizzato il mondo agricol". Così il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, a margine di "Agricoltura È".xb1/sat/mca2
ROMA (ITALPRESS) - "Bisogna riflettere sul contesto in cui muoveva l'avvio dell'integrazione europea. Nel 1945 l'Europa usciva da una guerra devastante, un numero immane di ragazzi hanno perso la vita, si era vissuto l'abisso dell'olocausto. In quel clima di tragedia, di fame, di disperazione, alcuni statisti lungimiranti e coraggiosi hanno pensato che fosse il momento di compiere una rivoluzione di pensiero: mettere in comune il futuro dei popoli europei". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell'inaugurazione di "Agricoltura È", a Roma.xb1/sat/mca1(Fonte video: Quirinale)
In un'epoca di dittature e guerre, Spinelli e Rossi scrissero il Manifesto di Ventotene che avrebbe ispirato l'Europa unita. Scopri la loro storia e il sogno che oggi viviamo in questo podcast.
Frena l interscambio tra Italia e Germania nel 2024 e rallenta l'export italiano. Il valore dei rapporti commerciali tra i due Paesi è sceso del 4%, mentre le vendite delle imprese italiane sul principale mercato di sbocco per il Paese sono scese da 74,7 a 71 miliardi, in base al rapporto appena pubblicato dalla Camera di commercio Italo-Germanica, Ahk Italien.Nonostante la flessione, causata dalla frenata tedesca e dal complesso contesto internazionale, l'interscambio nel 2024 si è attestato a 156 miliardi di euro ed è stato «il terzo più alto di sempre, a riprova della solidità dei rapporti tra le due economie», spiega Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di commercio Ahk Italien. Italia e Germania sono due Paesi votati all export e lo scenario globale «non favorisce il nostro modello di business», sottolinea Buck. Di fronte alle nuove sfide e alla minaccia dei dazi Usa, «è allora importante che collaboriamo e che definiamo insieme una politica industriale. Il tema dei prossimi anni sarà appunto quello di rafforzare l industria europea». Serve quindi più Europa, seguendo le linee guida indicate dal rapporto Letta e da quello Draghi, con più integrazione, con investimenti in innovazione e ricerca, con il recupero dei livelli di competitività e rafforzando le infrastrutture. E con una «strategia comune per tornare a prezzi dell energia più favorevoli per le aziende, perché questo è cruciale per le nostre industrie», afferma ancora Buck.Il commento di Joerg Buck Consigliere Delegato Camera di commercio Italo-Germanica AHK Italien. Venier, scenario incerto, Snam rafforza infrastruttura nazionaleSnam, ha rivelato oggi, ha chiuso il 2024 con ricavi totali pari a 3.568 milioni di euro, in riduzione di 373 milioni di euro (-9,5%) rispetto all'esercizio 2023. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, si registra una crescita significativa dei ricavi (+422 milioni di euro, +14,9%). In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-795 milioni euro, -71,9%) per il minor contributo dell'efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi del Superbonus. Per quanto riguarda gli investimenti totali hanno raggiunto il livello record di 2.875 milioni di euro (+31,0% rispetto al 2023), trainati dall'avanzamento dei lavori per il terminale GNL di Ravenna, dall'avvio dei lavori della Linea Adriatica e dagli investimenti nello stoccaggio. Il 65% degli investimenti complessivi è allineato ai Sustainable Development Goals (SDGs) e il 31% alla Tassonomia Europea."In uno scenario energetico che rimane incerto, stiamo rafforzando l'infrastruttura nazionale". Lo afferma l'amministratore delegato di Snam Stefano Venier che oggi ha fatto il punto sui risultati del 2024 e sull'avanzamento del Piano Strategico al 2029. Venier ricorda l'acquisizione di Adriatic Lng ed Edison Stoccaggio e il piano di investimenti di 12,4 miliardi di euro al 2029, "il più significativo - sottolinea - della nostra storia". "Chiudiamo il 2024 con risultati molto positivi - aggiunge - superiori alla guidance, che dimostrano una crescita significativa e riflettono il nostro impegno a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti del paese e ad accelerare la sua transizione sostenibile verso il Net Zero, con investimenti record pari a circa 3 miliardi di euro". "L'ambizione di diventare un operatore infrastrutturale pan-europeo multi-molecola - conclude il manager - va di pari passo con l'innovazione e la sostenibilità, aree in cui nel 2024 abbiamo fatto progressi, anticipando gli ambiziosi obiettivi fissati dal nostro Transition Plan".L'intervento di Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Elkann alla Camera: «Per noi l Italia ricopre un ruolo centrale»Inizia puntuale l'audizione del presidente di Stellantis John Elkann alla Camera dei Deputati incarico che ha ricevuto dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 2 dicembre 2024, a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares .«Ci siamo preparati all'audizione di oggi con grande attenzione; perché per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale» ha premesso Elkann ai membri della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei deputati e della 9a Commissione (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato della Repubblica.Nel suo discorso Elkann ricostruisce il ruolo della Fiat in Italia negli ultimi venti anni, conferma il piano industriale presentato al tavolo del Mimit lo scorso 17 dicembre e infine punta a condividere con i membri del Parlamento la prospettiva del settore automotive, non solo in Italia ma anche in Europa e nel Mondo. «Il 2025 evidenzia Elkann - sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi».Sull'azione dell'Europa,Elkann parla di azioni «di corto respiro» e fa appello ad un maggiore impegno sul fronte delle infrastrutture di ricarica. «In Italia - dice - ci sono un terzo delle colonnine che ci sono in Olanda». I produttori automobilistici europei «stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manifatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell'energia di paesi produttori di auto europei risultano cinque volte più alti di quelli cinesi».L'aumento della produzione in Europa e in Italia nel prossimo ventennio dipenderà dalla crescita del mercato, che sarà sempre più elettrico", ha detto John Elkann ricordando che "il mercato mondiale degli autoveicoli conta circa 80 milioni di unità vendute nel 2024. La Cina occupa il primo posto con 30 milioni, seguita dagli Stati Uniti (16 milioni) e dall'Unione Europea (15 milioni). Rispetto a 20 anni fa, le vendite in Cina sono esplose (+400%), negli Usa sono leggermente diminuite del 5%, mentre in Europa sono calate del 12% e in Italia sono calate del 30%". Filomena Greco, Il Sole 24 Ore a Focus Economia.Dazi, in 22 province export pari a oltre la metà del PilAlla crisi dell'automotive legata a transizione energetica e alla fine della globalizzazione, vanno ora a sommarsi i dazi imposti dagli Stati Uniti di Donald Trump al settore. Anche nel caso in cui i dazi Usa non dovessero essere imposti all Europa, ma solo nei confronti di Messico e Canada, le case automobilistiche di tutto il mondo (Stati Uniti compresi) subirebbero un duro impatto in termini di mancati profitti e perdite economiche.Al di fuori del Nord America, Giappone, Corea del Sud e Germania sono in cima alla lista dei Paesi che registrano un surplus commerciale con gli Stati Uniti. Ma a fine 2024 gli scambi internazionali di merci sono risaliti anche per l economia italiana. Nel 2024 oltre il 48% del valore dell export italiano è stato indirizzato al di fuori dell Ue, una quota superiore a quelle tedesca, francese e spagnola. Tra i principali partner commerciali, gli Stati Uniti hanno assorbito circa il 10% delle vendite all estero dell Italia e più di un quinto di quelle di prodotti italiani destinati ai mercati extra europei. L analisi svolta dall Istat in un focus suggerisce che l applicazione dei dazi preannunciati dall amministrazione statunitense nei confronti dell Ue potrebbe avere effetti rilevanti sull Italia.In Italia negli ultimi cinque anni le vendite all estero hanno trainato i conti di molti settori produttivi con importanti ricadute sui territori. Tanto che molte aree del Paese oggi si trovano particolarmente esposte a un eventuale inasprimento delle politiche commerciali sui mercati internazionali: le province italiane in cui l export genera un valore superiore al 50% del prodotto interno lordo sono 22 su 107. Ciò significa che in una guerra commerciale globale come quella che si sta profilando, sarebbe ad alto rischio l economia di una provincia su cinque.Il commento di Aldo Bonomi, direttore Consorzio Aaster.
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Manifesto di Ventotene: cos'è, spiegazione semplice e punti fondamentali del testo di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni.
La guerra commerciale di Donald Trump rischia di frenare la crescita mondiale e di riaccendere l inflazione Usa. Nelle sue previsioni, l Ocse taglia le stime sul Pil mondiale, che nel 2025 aumenterà del 3,1%, lo 0,2% in meno rispetto a quanto indicato a dicembre. Nel 2026, si fermerà al 3%, lo 0,3% in meno (la crescita era stata del 3,2% nel 2024). Quasi tutti i Paesi esaminati frenano, rispetto alle previsioni di pochi mesi fa, quando il presidente statunitense non si era ancora insediato alla Casa Bianca. Risalgono, invece, le stime sull inflazione americana, vista al 2,8% nel 2025, lo 0,7% in più.Il report dell Ocse prende in considerazione i dazi e le misure ritorsive del 25% tra Stati Uniti da un lato e Canada e Messico dall altro, che dovrebbero entrare in vigore da aprile. Vengono considerati anche i dazi tra Usa e Cina e quelli al 25% imposti dalla Casa Bianca su tutto l import di acciaio e alluminio. Non vengono ancora prese in esame le tariffe contro l Unione Europea. Il commento è di Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, è anche direttore e vicepresidente della Fondazione Edison.Le ripercussioni del crollo di Wall Street sui portafogli delle famiglie UsaA inizio febbraio JP Morgan calcolava che i risparmiatori Usa, entusiasti per la Borsa americana che il 19 febbraio toccava per l'ultima volta il massimo storico, stavano comprando una gran quantità di azioni a Wall Street. Secondo i calcoli della banca d'affari, nella sola settimana precedente al 5 febbraio avevano acquistato ben 12 miliardi di dollari di azioni. Mai avevano comprato così tanto a Wall Street in una sola settimana, almeno da quando JP Morgan calcola questo dato dal 2020. E le preferite dalle famiglie erano state Tesla e Nvidia. Peccato che dal 5 febbraio Wall Street abbia perso il 7%, il Nasdaq il 10%, Tesla il 34% e Nvidia il 3%. Poco stupisce se (come scriveva Reuters pochi giorni fa dopo un giro di interviste tra gestori patrimoniali statunitensi e come confermano i dati della American Association Individual Investors) ora molti risparmiatori stiano accumulando cash nei portafogli e riducendo le azioni: le ferite dei crolli improvvisi delle Borse statunitensi fanno male. Anche perché sono causate da scelte politiche e non da motivi concreti. Ne parliamo con Morya Longo, Il Sole 24 Ore Cina, crolla l export con la RussiaLe esportazioni cinesi verso la Russia sono crollate del 10,9% nei primi due mesi del 2025, mentre le importazioni sono scese del 3,9%, segnando un'inversione rispetto alla crescita costante degli ultimi anni. Possibili cause includono la pressione politica e i dazi USA. La Cina punta a una crescita economica del 5% nonostante la guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma affronta rischi di deflazione (-0,7% a febbraio). La produzione industriale cresce del 5,9%, le vendite al dettaglio del 4%, mentre la disoccupazione urbana sale al 5,4%.Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha appena minacciato l'Unione Europea , "una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo", con tariffe del 200% su "tutti i vini, champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri paesi rappresentati dall'Ue". La minaccia di Trump su Truth è una ritorsione contro i dazi dell'Ue sul whisky prodotto negli Stati Uniti. "Se questa tariffa non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti imporranno a breve - scrive il presidente Usa - una tariffa del 200% su tutti i vini, champagne e prodotti alcolici in produzione dalla Francia e da altri paesi rappresentati dall'Ue". Ne parliamo con Lamberto Frescobaldi, presidente Unione italiana vini (Uiv).Northvolt dichiara bancarotta: l industria europea delle batterie in crisiIl produttore di batterie elettriche Northvolt ha dichiarato bancarotta in Svezia. Si tratta del fallimento più grande della storia del Paese, oltre che di una nuova battuta d'arresto per l'industria europea delle batterie. Northvolt a novembre aveva già presentato istanza di protezione dalla bancarotta negli Stati Uniti, entrando nel Chapter 11 (con 5,84 miliardi di dollari di debiti e solo 30 milioni di dollari di liquidità disponibile). Tuttavia, non è riuscita a sopravvivere e a trovare nuovi investitori. Il gruppo svedese impiega ancora circa 5.000 persone. Abbiamo affrontato il tema con Alberto Annicchiarico - Il Sole 24 ORENel 2024 i pagamenti digitali superano il contante in ItaliaNel 2024, per la prima volta in Italia, i pagamenti digitali hanno superato il contante in termini di valore transato. Il 43% dei consumi è stato regolato con strumenti elettronici, mentre il contante si è fermato al 41%, con il restante 16% coperto da bonifici, addebiti in conto corrente e assegni. il valore dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto i 481 miliardi di euro, segnando una crescita dell'8,5% rispetto all'anno precedente. I dati emergono dalla ricerca dell Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano.Una componente chiave per questo sorpasso è stata quella dei pagamenti in negozio, trainati dal contactless, che nel 2024 ha raggiunto un transato di 291 miliardi di euro (+19%). Oggi, quasi 9 pagamenti su 10 effettuati con carta in negozio avvengono in modalità contactless, confermando la crescente familiarità degli italiani con queste soluzioni. Il commento è Ivano Asaro, direttore dell Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano.
Pakistan: eliminati gli aggressori, salvati 190 ostaggi nell'assedio al treno. Trump ci ripensa e dice che non costringerà nessuno a lasciare Gaza. Repubblica Democratica del Congo e M23 al tavolo delle trattative tra cinque giorni. Siria: il presidente ad interim annuncia la formazione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale.Arabia Saudita acquisterà Pokemon Go per miliardi di dollari. Argentina: scontri a manifestazione pensionati, gravissimo un fotografo Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Iniziamo questa puntata collegandoci con gli Stati Uniti, da Marco Valsania, corrispondente de Il Sole 24 Ore da New York, per parlare della guerra dei dazi avviata dal Presidente americano Donald Trump. Con Maurizio Fioravanti, Generale di divisione, già Comandante delle forze speciali italiane (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali), parliamo invece di difesa europea dopo l’approvazione del Parlamento europeo della risoluzione per il riarmo dell’Unione Europea. In serata sono arrivate anche le dichiarazioni del Ministro della Difesa Guido Crosetto, che si trova a Parigi per una riunione con gli omologhi di Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia. “Vogliamo una pace dura” ha affermato Crosetto, aggiungendo che l’Ucraina alla fine del conflitto dovrà essere messa in condizione di proseguire il proprio sviluppo democratico e di potersi difendere. Una nuova perizia sul caso Ramy scagiona il carabiniere alla guida della Giulietta. Ci racconta tutto Marco Oliva, conduttore di “Lombardia Nera” su Antenna 3.Università, La Sapienza ancora prima nella classifica Qs per gli studi classici. Con noi Antonella Polimeni, rettrice dell’Università Sapienza di Roma.
Per morti sul lavoro e usura dei lavoratori, il settore edile è senza dubbio ai primi posti. E’ insomma uno di quegli ambiti nei quali l’avvento della robotica, temuta causa della scomparsa di posti di lavoro, sarebbe tanto utile ma, per ora, non si vede. Quel momento è però sempre più vicino, come dimostra il progetto europeo Concert - finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni di euro e coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia - il cui risultato è un robot da cantiere in grado di eseguire compiti gravosi, come la trapanatura a quote alte, l’applicazione di materiale isolante su ampie superfici e il trasporto e sollevamento di carichi pesanti. Di recente il robot è stato testato con successo in un reale cantiere in Polonia. Ce ne parla Edoardo Romiti, Ricercatore IIT Lab di Humanoid ah Human centered mechatronics.
Dopo il litigio con il presidente ucraino Zelensky, Donald Trump ha bloccato tutti gli aiuti all'Ucraina in guerra. All'Unione Europea la decisione non è piaciuta e il continente si è compattato per sostenere l'Ucraina e difendere se stessa. In questa puntata parleremo anche degli Oscar, le statuette dorate che vengono consegnate a chi si è contraddistinto per il suo lavoro nel cinema e delle donne protagoniste dell'8 marzo. Andremo sulla Luna insieme a Blue Ghost, il secondo veicolo spaziale prodotto da una società privata ad essere atterrato sul satellite terrestre e infine parleremo di una patatina a forma di Pokemon a dir poco costosa...
- UE: pronto il piano ReArm Europe da 800 miliardi per la difesa militare dell'Europa- Gaza: approvato il piano egiziano di ricostruzione senza sfollare i palestinesi- Stati Uniti: è iniziata la guerra dei dazi con Canada, Messico e CinaIl Notiziario Mondo di Radio Bullets oggi con Raffaella Quadri.
Il 18 febbraio le delegazioni di Stati Uniti e Russia si sono incontrate in Arabia Saudita per aprire un negoziato sulla fine della guerra in Ucraina. Con Davide Maria De Luca, giornalista, da Kiev.Il presidente argentino Javier Milei è al centro di uno scandalo finanziario dopo che ha promosso su X il lancio della criptovaluta Libra, cresciuta e poi crollata nell'arco di poche ore. Con Alberto Puliafito, direttore di Slow News.Oggi parliamo anche di:Video • “I regimi autoritari non nascono da un giorno all'altro" https://www.internazionale.it/video/2025/02/18/regimi-autoritari-nascitaMusica • Choke enough OklouCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Una decina di leader di paesi dell'Unione europea e della Nato si sono riuniti il 17 febbraio a Parigi per discutere dell'accelerazione dell'amministrazione statunitense sulla guerra in Ucraina. Con Jacopo Zanchini, vicedirettore di InternazionaleIl 15 febbraio Israele ha liberato 369 prigionieri palestinesi dopo il rilascio di tre ostaggi israeliani da parte di Hamas, nel quadro del cessate il fuoco entrato in vigore il 19 gennaio, ma nei giorni precedenti Hamas e Israele si erano scambiati accuse reciproche di violazioni. Con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.Oggi parliamo anche di:Sierra Leone • “Una storia che sparisce” di Jody Rayhttps://www.internazionale.it/magazine/karmela-padavic-callaghan/2025/02/13/un-computer-quantistico-puo-servire-a-qualcosa Documentario • Fiume o morte! di Igor BezinovićCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Il rapporto Draghi «è stato pubblicato in settembre» oggi «cinque mesi dopo» emerge che «ciò che è nel rapporto è ancora più urgente di quanto fosse cinque mesi fa». «C è una situazione molto difficile. Ora abbiamo i nostri valori. Abbiamo differenze di opinioni. Ma non è il momento di sottolineare queste le differenze ora, è il momento di sottolineare il fatto che dobbiamo lavorare insieme, sottolineare ciò che ci accomuna e ciò che credo ci accomuna sono i valori fondanti dell Unione Europea. E dobbiamo sperare e dobbiamo lavorare per questo» Lo ha detto Mario Draghi, ex presidente della Bce e autore del rapporto sulla Competitività Ue, intervenendo a una seduta del Parlamento europeo a Bruxelles. L'Unione europea deve attrezzarsi a far fronte a novità nei cambiamenti economici e politici globali. Ed «è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico stato. La complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo» ha spiegato Draghi. Il commento è di Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.Raddoppio del traforo del Monte Bianco, "no" del ministro franceseParigi non vuole il raddoppio del traforo del Monte Bianco. Il ministro dei Trasporti transalpino Philippe Tabarot ha espresso di fatto un parere negativo in una lettera, datata 14 febbraio ma pubblicata ieri, in cui scrive che "La posizione della Francia , espressa regolarmente nel quadro della commissione intergovernativa del tunnel del Monte Bianco, non è cambiata". Nessuno sviluppo, dunque. Lo ribadisce il ministro dopo che il deputato dell'Alta Savoia all'Assemblea nazionale, Xavier Roseren, aveva chiesto di assumere una posizione definitiva sul tema. La decisione asseconda le volontà soprattutto della valle dell'Arve, da Chamonix-Mont-Blanc in giù, dove i tir sono un problema molto più sentito rispetto alla Valle d'Aosta e dove i livelli di traffico e inquinamento sono ritenuti da anni insostenibili. Interviene Francesco Turcato, presidente Confindustria Valle d'Aosta.Poste in Tim, filosofia industriale, faro su sinergie La prima mossa nel risiko delle tlc l'hanno fatta Poste e Cdp. I cda dei due gruppi nel week end hanno dato il via libera allo scambio azionario: Poste ha acquistato il 9,81% circa di Tim da Cassa Depositi e Prestiti e al contempo l'intera sua partecipazione in Nexi (pari al 3,78% circa) è passata a Cdp che così si rafforza nella 'pay tech' salendo al 18,25 per cento. Il corrispettivo per l'acquisto delle azioni di Tim sarà riconosciuto "in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste Italiane a Cassa Depositi e Prestiti della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile", appena sotto i 180 milioni di euro (valorizzando quindi Tim approssimativamente di 0,26/0,27 euro per azione). E' la prima tessera di un domino, alla quale Poste, che diventa il secondo azionista, guarda con un approccio industriale, che apre un ampio spazio di accordi commerciali e sinergie. Tra Tim e Poste, annuncia subito la società guidata da Matteo del Del Fante "è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l'accesso di Postepay all'infrastruttura di rete mobile di Tim", l'ingresso nel capitale infatti "abilita l'evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane" spiega il cda in una nota. Per la Cassa invece il focus è tutto puntato su Nexi, di cui è azionista dalla nascita: «Il Gruppo Cdp aumenta la propria quota in Nexi dall attuale 14,46% al 18,25% complessivo - spiega Cdp in una nota -, rafforzando così il sostegno alla strategia industriale di un azienda protagonista in Europa nell infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita quattro anni fa ha avuto Cassa al suo fianco». Ne abbiamo parlato con Laura Serafini, Il Sole24Ore.Elon Musk presenta Grok-3 e rinviglorisce la rivalità con Sam AltmanElon Musk rilancia sull intelligenza artificiale e con la sua startup xAI ha presentato nelle scorse ore il modello Grok-3 aggiornato: una versione della tecnologia chatbot che secondo il miliardario è «la AI più intelligente della Terra». In una diretta streaming la società ha affermato che, in base a parametri matematici, scientifici e di codifica, Grok-3 «batte Google Gemini di Alphabet, il modello V3 di DeepSeek, Claude di Anthropic e GPT-4o di OpenAI». Grok-3 ha una potenza di calcolo «più che decuplicata» rispetto al suo predecessore e ha completato il pre-training all inizio di gennaio, ha detto Musk in una presentazione insieme a tre ingegneri di xAI. Approfondiamo con Enrico Pagliarini, Radio24.
Sino e Dom tornano per un nuovo episodio tra mezza maratona, correre e fare cose al di fuori della norma, serie di attentati in giro per l'Europa, come risolvere il problema, instabilità politica in Germania e in Unione Europea, creare un esercito europeo, Pace in Ucraina, negoziati USA e creare innovazione AI in Europa.Apri il link per sottoscrivere ad un piano Zencastr usufruendo dello sconto Expatriati del 30%https://zen.ai/u1PcslG4r8g7s1ZYsg35qw
Sono oltre 7500 i pensionati italiani che hanno deciso di trasferirsi a vivere in Tunisia dove la tassazione non supera il 5%. Partiamo da questo tema per poi invece dedicarci all'attualità internazionale. In particolare al conflitto tra Kiev e Mosca che potrebbe trovare un epilogo con l'intermediazione di Donald Trump mettendo, di fatto, in un angolo Nato e Unione Europea. A seguire facciamo un bilancio sulla 75esima edizione di Sanremo e parliamo del caso della Madonna Trevignano. Il sangue rinvenuto sulla statua è della veggente Gisella Cardia.
Non solo idrogeno. A competere per un ruolo di primo piano nella soluzione della più rilevante sfida tecnologica per la transizione energetica - cioè l’accumulo di energia su lunghe scale di tempo - c’è un piccolo drappello di elementi che la tavola periodica ci offre. Tra i pretendenti c’è anche lo zolfo, altro elemento che sappiamo essere molto reattivo, tanto da essere utilizzato nei fiammiferi. Accumulare l’energia solare utilizzando lo zolfo è l’obiettivo del progetto Pathfinder SULPHURREAL, finanziato con quasi 4 milioni di euro dall’Unione Europea, che vede l’ENEA impegnata nella realizzazione di un prototipo sperimentale nei laboratori del Centro Ricerche Casaccia. Ce ne parla Anna Chiara Tizzoni, Ricercatrice del Laboratorio Energia e Accumulo Termico di ENEA.
Dopo le minacce, il presidente americano Donald Trump è passato all’azione: da domani partono i dazi sulle importazioni da Canada e Cina. Sospesi di un mese invece quelli nei confronti del Messico, che ha promesso di aumentare i controlli alle frontiere per gestire i flussi migratori e il traffico di droghe illegali. Si tratta però solo dell’inizio: “Presto anche contro l’Unione Europea”. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24 Ore da New York e Gianluca Pastori, docente di Storia delle Relazioni e delle Istituzioni Internazionali e Storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l'Europa all'Università Cattolica del Sacro Cuore.Le opposizioni tornano sul caso Almasri: “Meloni venga in Parlamento”. Con noi Barbara Fiammeri, commentatrice politica de Il Sole 24 Ore.Infine, il nostro Dario Ricci ci aggiorna su Cagliari-Lazio e sulla rielezione di Gravina alla presidenza della FIGC.
Regno Unito, la situazione a 5 anni da BrexitCinque anni fa veniva sancita l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Il 31 gennaio 2020, alle ore 23.00 (ora di Londra), mezzanotte presso la sede dell'Ue a Bruxelles, il Regno Unito lasciava ufficialmente il blocco dopo 47 anni di appartenenza che avevano portato la libera circolazione e il libero scambio tra il Regno Unito e altri 27 Paesi europei. Per i sostenitori della Brexit, il Regno Unito era ora una nazione sovrana responsabile del proprio destino. Per gli oppositori, era un Paese isolato e limitato. Cinque anni dopo, le persone e le imprese stanno ancora lottando con le scosse di assestamento economiche, sociali e culturali. L'Office for Budget Responsibility del governo prevede che le esportazioni e le importazioni del Regno Unito saranno entrambe inferiori di circa il 15% nel lungo periodo rispetto a quelle che si sarebbero avute se il Regno Unito fosse rimasto nell'Ue, e la produttività economica sarà inferiore del 4% rispetto a quella che sarebbe stata altrimenti. Commentiamo insieme a Giorgia Scaturro, collaboratrice di Radio24 da Londra.
Svizzera: al World Economic Forum 2025 si parla di industria e climaEuropa: occorre forza economica e negoziazione con TrumpGaza: ancora aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, in Italia 21 bambini malati oncologiciRDC: nascerà la più grande riserva di foresta tropicale del mondoGrecia: ritrovata in un sacco della spazzatura un'antica statua in marmoIl Notiziario Mondo di Radio Bullets oggi con Raffaella Quadri