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Sudan nel caos, l'Onu: assalto dei paramilitari ad Al Fasher ha avuto un devastante impatto sulla popolazione civile Tregua ancora violata da Israele a Gaza. Hamas riconsegna le salme di altri due ostaggi. Offerta degli Stati Uniti al gruppo islamico per spostarsi in zone sicure Il Papa ai giovani: puntate in alto, non fate scrivere la vostra storia da un algoritmo. E stamani il santo padre terrà in pizza San Pietro l'udienza agli educatori
Oltre cento morti, quasi la metà bambini, molte donne… Martedì sera Israele ha sferzato un violento attacco contro la striscia di Gaza. Una rappresaglia contro le azioni di Hamas, accusata da Tel Aviv di aver ucciso un soldato e di barare sulla restituzione dei cadaveri degli ostaggi. Una rappresaglia che non significa – hanno tenuto a sottolineare soprattutto gli americani, promotori della tregua in vigore da inizio ottobre - che la guerra è ricominciata. Il presidente degli Stati uniti Donald Trump ha in persona ha precisato che, dopo l'attacco, il cessate il fuoco nella regione è ora tornato in vigore. Ma Trump ha anche affermato che Israele aveva il diritto di rispondere, dopo l'uccisione di un suo soldato da parte di Hamas. Ma Hamas ha preso le distanze da quanto accaduto, sostenendo di non avere contatti né controllo delle cellule nel sud. Cioè: “Non siamo stati noi”. E se – se, precisiamo - non è stato Hamas, allora è stato qualcun altro. Ma quindi, quanto è forte la presa di Hamas sulla Striscia? Chi sono i gruppi armati antagonisti di Hamas con i quali, da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, è iniziato da parte della stessa Hamas, un regolamento di conti? Chi li sostiene, chi ha interesse che si rafforzino? Ma, anche: come si sta oggi a Gaza? Cosa significa per la popolazione un attacco così devastante come quello di alcuni giorni fa? E gli aiuti che Israele aveva promesso di far entrare, arrivano? Insomma, qual è la situazione dentro a Gaza?Ne parliamo con:Naima Chicherio – giornalista RSIGiorgio Monti - medico di Emergency, attivo a GazaFrancesca Caferri – giornalista de La Repubblica da Israele
Israele martedì ha lanciato pesanti attacchi nella Striscia, con le autorità sanitarie di Gaza che riportano 104 vittime, tra cui 46 bambini e 20 donne. Come potrà reggere la tregua?
Send us a textOggi puntata speciale, intervistiamo Federico Borello, grande esperto di diritto internazionale e oggi a capo di Human Rights Watch, organizzazione leader dei diritti umani nel mondo. Parliamo del conflitto israelo-palestinese, della strage di civili e distruzione di Gaza, e delle prospettive di tregua e pace seguite al cessate il fuoco siglato da Israele e Hamas il 9 ottobre. Registratevi al programma sul link o su tutte le app musicali dove ci trovate sotto la voce "vera America". Buon ascolto! Qui sotto il link all'articolo scritto di recente da Federico sul New York Times: Opinion | The U.S. Has Placed Palestinian Rights Under Assault - The New York TimesReal America, il podcast su tutto ciò che è America per gli Italiani in giro per il mondo!
Davide Frattini parla delle 24 ore di bombardamenti da parte di Israele sulla Striscia, che mettono a rischio la tregua iniziata il 10 ottobre. Marta Serafini racconta la guerra di propaganda tra Russia e Ucraina sull'accerchiamento delle città di Pokrovsk e Kupiansk. Sara Gandolfi spiega perché il presidente degli Stati Uniti ha schierato le navi da guerra davanti alle coste del paese sudamericano.I link di corriere.it:Israele, il «gioco» con i limiti imposti da Trump, Bibi e la tentazione della «vittoria totale»La Russia tenta la spallata a Pokrovsk, Putin: «È circondata». Zelensky lo smentisce, ma ammette: «Sono 8 volte più di noi»Davanti al Venezuela il più grande spiegamento militare Usa: «E non staranno a guardare. Probabile un attacco missilistico»
Israele bombarda Gaza dopo aver accusato Hamas di aver violato la tregua.Brasile: la guerra nelle favelas, decine di morti.Falliscono i colloqui di pace tra Afghanistan e Pakistan.Olanda al voto: il populismo di Wilders alla prova.Veni, vidi, ops”, le scuole australiane studiano l'imperatore sbagliato.Jakarta, la città che non sa più dove seppellire i suoi morti.Venezuela: la premier di Trinidad e Tobago persona non grata.Sudan, cinque volontari della Mezzaluna Rossa uccisi.Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Introduzione: Il paradosso dell'umanità
La Giamaica è travolta dalla potenza dell'uragano Melissa di categoria 5, la più alta, con venti quasi a 300 kmh, uno dei più potenti uragani caraibici mai registrati. Soprattutto, è passato da categoria 4 a categoria 5 nel giro di appena 24 ore. Il governo israeliano ha ricominciato a bombardare la Striscia di Gaza dopo che Netanyahu ha accusato Hamas di aver sparato nel sud di Gaza. Sono ormai più di 100 i morti palestinesi nella Striscia dall'inizio del cosiddetto cessate il fuoco del 10 ottobre. La California è il primo stato degli Usa a vietare i cibi super-processati nelle mense scolastiche. Una dieta sana infatti, secondo EAT Lancet, fa bene non solo al pianeta e può evitare fino a 40mila morti al giorno per cause sanitarie.
1) Netanyahu ordina “immediati e potenti” raid sulla striscia di Gaza come rappresaglia per presunte violazioni dell'accordo di cessate il fuoco da parte di Hamas. (Chawki Senouci) 2) “Il genocidio a Gaza è un crimine collettivo”. Francesca Albanese presenta all'onu il suo ultimo report sulle complicità degli stati terzi. La spagna, intanto apre un'inchiesta per contrabbando e crimini contro l'umanità contro uno dei giganti europei dell'acciaio, per una partita destinata a Israele. (Giulio Maria Piantedosi) 3) Sudan, i paramilitari delle RSF prendono il controllo della città di El Fasher. Si aggrava la crisi umanitaria per la popolazione civile. (Matteo D'Alonzo - Emergency) 4) L'Olanda di nuovo al voto. Alle elezioni di domani, l'estrema destra potrebbe vincere ancora, ma difficilmente riuscirà a formare un governo. (Valeria Schroter) 5) La destra statunitense all'attacco di Wikipedia. Elon Musk lancia Grokipedia: la sua enciclopedia digitale, che dice quel che piace ai maga. (Roberto Festa) 6) Regno Unito, entra in vigore la legge Awaab: una protezione importante per le persone che vivono nelle case popolari. (Elena Siniscalco) 7) Rubrica Sportiva. Lo scandalo più importante dell'anno per lo sport statunitense: il caso delle scommesse NBA (Luca Parena)
Uno dei conflitti più complessi e longevi della storia contemporanea. Con Dario Fabbri, al BSMT, abbiamo cercato di ricostruire l'intero conflitto tra Israele e Palestina, per capire anche meglio quello che sta accadendo oggi. Il resto della puntata ti aspetta nel
Nella luce arancione del tramonto, un soldato israeliano siede su una sedia di plastica e osserva una fila di civili palestinesi in ginocchio, mani legate, occhi bendati. La foto, diffusa dallo stesso esercito, arriva da Khan Younis e racconta una tregua che è solo il modo ordinato di amministrare l'umiliazione. Sempre a Khan Younis, un drone ha colpito un gruppo di civili: almeno due morti, tra cui bambini. In Cisgiordania, nella cittadina di Beit Awwa, un quindicenne palestinese – Nazeeh Iyad Awad – è in fin di vita dopo che un soldato gli ha lanciato una granata stordente alla testa mentre andava a scuola. L'ONU segnala che solo nel 2025 le forze israeliane hanno già ucciso 40 bambini palestinesi in Cisgiordania, incluso un bimbo di nove anni colpito a morte il 16 ottobre mentre giocava a calcio vicino Hebron. Da ottobre 2023, sono 213 i minori uccisi in Cisgiordania. In totale, quest'anno i palestinesi uccisi sono 198, un terzo solo nel governatorato di Jenin. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite parla di «uso sistematico ed eccessivo» della forza. Durante la raccolta delle olive, i coloni hanno ferito oltre 100 persone e distrutto 3.000 alberi in 50 villaggi. Mentre più di 11.000 palestinesi restano detenuti, di cui 3.500 senza processo, almeno 77 sono morti in custodia dal 2023. E le demolizioni non si fermano: 1.300 strutture palestinesi abbattute nel 2025 perché prive di permessi israeliani. A Gaza, i medici preparano la sepoltura di 50 corpi restituiti da Israele, molti torturati, irriconoscibili. Gli stessi giorni in cui si parla di “ricostruzione”, come fosse una gara d'appalto su ossa ancora calde. La tregua è diventata il lessico pulito del genocidio a bassa intensità: ogni giorno numeri nuovi, ogni giorno un bambino in più, ogni giorno un ulivo in meno. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Israele deciderà quali truppe straniere sono accettabili per garantire il cessate il fuoco.Una nave da guerra statunitense attracca a Trinidad e Tobago, aumentando la pressione sul Venezuela.Sudan: RSF si affida ai mercenari per conquistare El Fasher.Thailandia e Cambogia firmano la pace.Afghanistan, l'eco dei Buddha di Bamiyan. Irlanda, la sinistra conquista la presidenza.Stati Uniti, arrestato il giornalista britannico Sami Hamdi. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Introduzione: La generazione che urla e nessuno ascolta
Nelle ultime ore il futuro di Gaza e Cisgiordania si sta scrivendo lontano dalle macerie, nei palazzi del potere. Benjamin Netanyahu ha scandito che sarà Israele a decidere «chi colpire» e quali forze internazionali potranno entrare nella Striscia, rivendicando un diritto di veto che trasforma la tregua in una gestione coloniale della pace. Parallelamente, il ministro dell'ultradestra Bezalel Smotrich ha invitato a una “campagna popolare” per spingere Donald Trump ad accettare l'annessione della Cisgiordania. La mappa del domani viene tracciata come se i palestinesi non esistessero. Hamas, dal canto suo, dichiara tramite le agenzie che è pronta a consegnare le armi solo «se finirà l'occupazione». La frase suona come la fotografia di un conflitto che non è una parentesi ma una struttura permanente. Intanto, i coloni continuano a impadronirsi della terra con la violenza quotidiana. Nella stagione della raccolta delle olive, le organizzazioni internazionali registrano oltre 150 attacchi contro contadini palestinesi solo in Cisgiordania. A Tulkarem un agricoltore crolla in lacrime dopo che il suo uliveto è stato raso al suolo: «Hanno rubato la nostra identità», racconta in un video. La distruzione dell'ulivo non è un danno economico: è un messaggio politico. Da Roma, nei summit sulla pace, si parla di «perseveranza» e «ascolto reciproco», mentre in terra palestinese la “normalizzazione” passa attraverso bulldozer, cani sguinzagliati e veti sul futuro. La tregua continua a essere solo una cornice diplomatica vuota: i padroni del campo restano gli stessi, e decidono perfino chi avrà il permesso di gestire la calma che segue la violenza. Anche oggi, per capire la verità, basta guardare un ulivo abbattuto. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Il calendario segna tregua, il bollettino segna morti. Novantatré da quando la parola «cessate» è stata appesa ai comunicati: altri diciannove in quarantotto ore, mentre a Khan Yunis risuonano esplosioni e a Gaza City si contano i crateri. È il copione della pace scenica: le luci accese sul palcoscenico della diplomazia, il fuoco che continua dietro le quinte. Sui cieli volano droni statunitensi per sorvegliare la tregua: se serve tecnologia militare per certificare la pace, vuol dire che la pace non c'è. Nel centro di coordinamento a guida americana entrano anche diplomatici e militari italiani: la nostra presenza dentro il dispositivo non cambia l'equazione sul terreno, ma la legittima. L'umanitario resta imbavagliato. La Croce Rossa avverte che impedire l'accesso moltiplica il dolore, Emergency parla di reparti allo stremo. Finché i camion passano a singhiozzo e gli ospedali restano senza farmaci, la tregua è un ponte di corda su un baratro. C'è poi la zona grigia che grigia non è: fonti mediatiche descrivono la costruzione di nuove milizie anti-Hamas sostenute da Israele e da alleati regionali. Se confermato, è la prova che si lavora alla guerra di domani dentro la tregua di oggi. Intanto l'ingresso di un team egiziano per recuperare resti di ostaggi racconta un'altra verità: la priorità politica sono i corpi, non la ricostruzione delle vite. Fuori dalla Striscia, la Cisgiordania è un elenco di aggressioni contro i contadini in raccolta: i coloni devastano gli ulivi, i soldati presidiano gli accessi. Chi parla di “disinnesco del conflitto” dovrebbe guardare quei rami spezzati: lì si vede l'annessione quotidiana, senza bandiere né firme. Oggi la parola che manca è responsabilità. Di chi bombarda durante la tregua, di chi ostacola i soccorsi, di chi arma nuove guerre per procura, di chi chiude gli occhi sulla Cisgiordania. Finché resta questo buio, la “pace” è una didascalia sotto un'immagine di macerie. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Nella tregua che ci raccontano come fragile promessa di pace, la fame continua a essere l'arma più disciplinata. Tra il 10 e il 21 ottobre, Israele ha negato l'ingresso a 17 organizzazioni umanitarie internazionali che da anni lavorano nella Striscia. Lo denuncia Oxfam insieme ad altre quaranta ong, indicando con precisione le forniture bloccate: acqua potabile, cibo, tende, medicinali. Cinquanta milioni di dollari di aiuti fermi ai valichi, imballati, congelati dall'arbitrio di un controllo che ha smesso di fingere neutralità. Il 94% dei rifiuti ha colpito ong internazionali, persino quelle registrate e autorizzate dalle stesse autorità israeliane. In tre quarti dei casi la motivazione è stata la più burocratica e violenta: “non autorizzate”. Anche quando lo erano. Novantanove richieste di accesso respinte in undici giorni, più sei presentate dalle agenzie ONU. La fame diventa un modulo respinto, un timbro negato, un registro che non viene controfirmato. La tregua, invece, diventa un recinto in cui il tempo si usa per fiaccare i corpi. Secondo Oxfam, il blocco sistematico degli aiuti è una scelta politica. È iniziato già a marzo, con l'assedio totale e la nuova procedura di registrazione imposta alle ong internazionali. Non un eccesso securitario: un disegno. Chi controlla il pane controlla il respiro. Chi decide quanta acqua entra decide chi può sopravvivere. Persino raccontare questa fame diventa sospetto: stamattina, un portavoce militare israeliano ha definito la maggior parte dei giornalisti della Striscia “terroristi”. Fame e silenzio: il genocidio a bassa intensità travestito da tregua ha bisogno di entrambi. Per questo tutti gli occhi devono restare su Gaza. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
La guerra in Ucraina. I Volenterosi rilanciano il sostegno a Kyiv. L'inviato di Putin apre uno spiraglio nelle trattative Medio Oriente. Il Segretario di Stato americano Rubio in Israele per supportare il piano Trump. Netanyahu blocca alla Knesset il voto per l'annessione della Cisgiordania Il dialogo di Papa Leone con i partecipanti al Giubileo delle equipe sinodali: costruire pace e comunione. Ricevuti in Vaticano rappresentanti del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II e i superiori maggiori della Compagnia di Gesù
Massimo Giannini, editorialista e opinionista di Repubblica, racconta dal lunedì al venerdì il suo punto di vista sullo scenario politico e sulle notizie di attualità, italiane e internazionali. “Circo Massimo - Lo spettacolo della politica” lo puoi ascoltare sull’app di One Podcast, sull’app di Repubblica, e su tutte le principali piattaforme.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Corte internazionale di Giustizia: Israele deve consentire alle agenzie delle Nazioni Unite, tra cui l'UNRWA, di entrare a Gaza per consegnare aiuti. Gaza disseminata di ordigni esplosivi. Nuova Zelanda: tempesta e rabbia sociale.Sudan, la crisi dimenticata al collasso.Regno Unito: arrestati tre uomini accusati di spionaggio per la Russia.Ucraina: due giornalisti uccisi in un attacco russo Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Introduzione: Ottant'anni dopo Norimberga: la giustizia che non si ripete
1) L'Unione Europea approva il 19esimo pacchetto di sanzioni alla Russia, mentre tutto tace su Israele. A Gaza, però, nonostante il cessate il fuoco gli aiuti continuano a non entrare. (Chawki Senouci, Valeria Schroter) 2) Stati Uniti, anche San Francisco nel mirino di Trump. Il presidente Usa invia gli agenti dell'immigrazione e il governatore Newsom risponde: “Ti denunceremo”. (Roberto Festa) 3) “Cedere non sarà mai più consenso”. L'assemblea generale francese approva l'inclusione del consenso nella definizione di stupro e violenza sessuale. (Veronica Gennari) 4) Ungheria 1956 – 2026. Nell'anniversario della rivoluzione contro l'Unione Sovietica a Budapest marciano da un lato gli orbanisti e dall'altro l'opposizione, dando il via alla campagna elettorale. (Stefano Bottini - Uni. Firenze) 5) Il mondo in periferia. E' iniziato oggi il festival del giornalismo esteri dell'Associazione Gli Asini. (Giuliano Battiston) 6) World Music. Venerata dal popolo e temuta dal regime: per il centenario dell'artista cubana Celia Cruz, nessuna commemorazione. (Marcello Lorrai)
La Corte Internazionale di Giustizia ordina a Israele di garantire i bisogni essenziali a Gaza. Il World Food Programe dichiara che gli aiuti alimentari per Gaza restano ben al di sotto del necessarioTrump cancella l'incontro di Budapest con PutinOperazione USA colpisce imbarcazione nel Pacifico. Il presidente colombiano accusa la politica estera di TrumpRitorno in UK di un migrante deportato in FranciaTempesta tropicale Melissa: Haiti e Repubblica Dominicana in stato d'allertaIn India, arresti per aver detto “I Love Muhammad"
Un'inchiesta del quotidiano britannico Guardian ha rivelato che molti dei corpi di prigionieri palestinesi restituiti da Israele mostrano segni di tortura e provengono da un centro di detenzione che già in passato era stato oggetto di accuse. Con Lorenzo Tondo, giornalista, da Gerusalemme. Il governo Meloni, che è entrato in carica esattamente tre anni fa, è diventato il terzo esecutivo più lungo della storia repubblicana italiana. Con Ida Dominijanni, giornalista Oggi parliamo anche di:Scienza • “Nella mente di un narcisista” di David Robsonhttps://www.internazionale.it/magazine/david-robson/2025/10/16/nella-mente-di-un-narcisistaDisco • Deadbeat di Tame ImpalaCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
1) ”Facilitare la consegna di aiuti a Gaza anche da parte dell'Unrwa“ nuovo monito della Corte di Giustizia Internazionale a Israele. (Valeria Schroter, Paolo Pezzati – Oxfam Italia) 2) Tutti gli assassini di Hind Rajab. La Fondazione che porta il suo nome ha denunciato 24 soldati dell'IDf di fronte alla CPI dell'AJA. (Virginia Platini) 3) Modello coreano o un semplice cessate il fuoco? Donald Trump chiede il congelamento del conflitto in Ucraina ma senza fornire alcun dettaglio. (Emanuele Valenti) 4) Armi e mazzette. Un'inchiesta giornalistica rilancia lo scandalo di corruzione nell' ufficio acquisti della Nato (NSPA). 5) Finanza creativa. Il governatore della banca d'Inghilterra lancia l'allarme subprime dopo il fallimento di due istituti di credito privato negli Stati Uniti. (Andrea di Stefano) 6) Diario americano. Nella notte ultimo dibattito tra i candidati a sindaco di New York. Si vota il 4 novembre prossimo. (Roberto Festa)
Israele e Palestina: Trump minaccia Hamas nel tentativo di raggiungere i prossimi passi della tregua a Gaza.Trump e Putin: verso la pace o un altro stallo?Camerun: un morto nelle proteste post elettorali.Venezuela: L'Onu accusa gli Usa di esecuzioni extragiudiziali.Perù: dichiarato a Lima lo stato di emergenza per 30 giorni Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Iniziamo questa puntata andando in Israele dove Nello Del Gatto, analista e giornalista da Gerusalemme per Radio 24, ci racconta la giornata segnata dall'arrivo del Vice Presidente statunitense J.D. Vance. Si sono aperte le porte del carcere per l'ex Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy. Ci racconta tutto Danilo Ceccarelli, collaboratore di Radio 24 da Parigi. Mafia nel calcio: la Juve Stabia in amministrazione giudiziaria. Facciamo il punto con il nostro Giovanni Capuano. Serata di Champions per Inter e Napoli. Ci aggiorna sui risultati il nostro Dario Ricci.
1) Il vicepresidente degli Stati Uniti arriva in Israele per vigilare sulla tenuta della tregua a Gaza. La casa bianca teme che Netanyahu possa far saltare tutto. (Martino Mazzonis) 2) Torture, abusi e violenze. I prigionieri palestinesi tornano a casa e raccontano la loro detenzione. (Valeria Schroter) 3) Sarkozy va in carcere acclamato dalla folla e accompagnato dalla marsigliese e la classe politica francese innalza l'ex presidente da colpevole a martire. (Francesco Giorgini) 4) Stati Uniti, la distruzione della casa bianca per far spazio ad una sala da ballo è la rappresentazione plastica del processo di smantellamento della politica e della società americana portato avanti da Trump. (Roberto Festa) 5) Il Giappone ha la prima premier donna della sua storia. Ma questa non è necessariamente una buona notizia per le donne di un paese profondamente maschilista. ( Marco Zappa - Ca' Foscari) 6) Spagna, la rotta migratoria verso le Baleari è l'unica in crescita e infiamma la retorica razzista dei governi locali di destra. (Giulio Maria Piantedosi) 7) Rubrica Sportiva. Una delle vittorie più sorprendenti nella storia del calcio europeo. La squadra di un paesino svedese di 1200 abitanti vince il campionato. (Luca Parena)
Nel The Essential di martedì 21 ottobre, Chiara Piotto parla di: 00:00 il Patto per il Mediterraneo della Commissione europea con cui si apre l'erasmus agli studenti di diversi Paesi africani e mediorientali; 05:43 I corpi di prigionieri palestinesi che Gaza sostiene siano stati torturati da Israele; 06:44 con Nicolas Sarkozy che entra in prigione oggi a Parigi, la prima volta di un ex capo di Governo europeo in carcere Con il codice THEESSENTIAL7 puoi iniziare un percorso su Serenis per prenderti cura del tuo benessere mentale a un prezzo convenzionato. Scopri di più cliccando a questo link. Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per riequilibrare la rappresentanza tra generazioni ed età nelle istituzioni politiche: https://shor.by/3nT Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere una legge sul voto fuorisede: https://shor.by/GcvZ Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su willmedia.it/abbonati Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
- Gaza: riaprono i valichi per l'ingresso degli aiuti tra raid e violazioni dell'accordo- Yemen: sequestrato il rappresentante Unicef- Ucraina: cedere il Donetsk, questa la condizione di Mosca per terminare la guerra- Bolivia: eletto il nuovo presidente Rodrigo PazIl Notiziario Mondo di Radio Bullets oggi con Raffaella Quadri
Davide Frattini parla delle violazioni del cessate il fuoco tra Hamas e Israele, con la ripresa di combattimenti e bombardamenti. Stefano Montefiori racconta l'azione da film con cui alcuni banditi sono entrati nel celebre museo parigino impossessandosi di alcuni gioielli di valore inestimabile. Rinaldo Frignani torna sull'attentato contro le auto del giornalista televisivo e della figlia, parcheggiate davanti alla loro abitazione.I link di corriere.it:Gaza, violato il cessate il fuoco tra Israele e Hamas: riprendono bombardamenti e combattimentiRapina al Louvre di Parigi: tutto in 4 minuti, rubati i gioielli di NapoleoneAttentato al giornalista Sigfrido Ranucci, i legami coi proiettili di un anno fa: potrebbe essere stato qualcuno che ha agito «a titolo personale»
Nel The Essential di lunedì 20 ottobre, Chiara Piotto parla di: 00:00 perché il furto dei gioielli dal museo Louvre di Parigi, il 19 ottobre, è una falla sulla sicurezza molto importante per la Francia; 04:42 delle tensioni tra Israele e Hamas che inquietano gli USA, al lavoro per il nuovo incontro Trump-Putin a Budapest; 07:17 di come la Germania sia pronta a legittimare il regime dei Talebani in Afghanistan pur di poter rimandare nel loro Paese i cittadini afgani irregolari. Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per riequilibrare la rappresentanza tra generazioni ed età nelle istituzioni politiche: https://shor.by/3nTj Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere una legge sul voto fuorisede: https://shor.by/GcvZ Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su willmedia.it/abbonati Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Zuppa di Porro. Questi sono impazziti, dopo Gaza ora hanno trovato Ranucci per dire che la Meloni è un dittatore. Trump non flirta con Z. Caracciolo, che consideravo serio, oggi pieno di pregiudizi contro Israele. News sulla Manovra. Casino in Campania con De Luca e nei cinque stelle con Appendino. Lo sciopero del Sole contro […]
Israele e Palestina: Trump minaccia Hamas: “Se non si disarma, li uccideremo”. Yemen: ucciso il capo di stato maggiore degli Houthi in un raid israeliano.Kenya: caos e morti ai funerali di Raila Odinga.Perù: un morto e decine di feriti nelle proteste contro il nuovo presidente Jeri.Trump e Putin verso un vertice a Budapest per fermare la guerra in Ucraina, ucciso un giornalista. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli e con Elena Pasquini in collegamento dal Libano. Introduzione: Quando il mare tace, la verità continua a navigare
Il piano di pace tra lo Stato di Israele e il gruppo terroristico palestinese Hamas, in guerra per due anni nella Striscia di Gaza, è stato firmato e nei giorni scorsi le due parti si sono scambiati i prigionieri. In questa puntata parliamo anche di case vuote (nel nostro Paese sono tantissime) e del caveau della Banca d'Italia che invece è pieno di lingotti d'oro: il valore di questo metallo è percepito come un tesoro sicurissimo che – in tempi di guerre e crisi – famiglie e banche nazionali mettono da parte. A Cagliari i ciclisti possono essere multati se legano la bici a pali e cancelli (e sarà così anche in altre città) mentre la Francia ha dato alle stampe dei francobolli che odorano di croissant
Nesse Flow News, Igor e Carlos Tramontina recebem José Kobori para comentarem os assuntos do momento.
L'Italia batte Israele e conquista i playoff per la terza volta consecutiva... riusciranno i nostri eroi a raggiungere Uzbekistan, CapoVerde, Qatar e compagnia di qualificati ai Mondiali 2026? Ne parliamo con Filippo Maria Ricci della Gazzetta dello sport. Interessantissima lettura su Allegri leader politico del calcio italiano: "A corto muso" lo ha scritto il giornalista del Corriere della Sera Giuseppe Alberto Falci e oggi lo abbiamo convocato insieme a Carlo Pellegatti in #DaiCarloNonFarlo.
DANIEL LOPEZ é jornalista, professor e pastor. Nesse episódio de “Ligando os Pontos”, ele vai bater um papo sobre o lado oculto do tratado de paz entre Israel e o Hamas. O Vilela diz que praticou o ocultismo, mas na verdade ele só brincava de esconde-esconde.
Nel giorno delle ratifiche, delle firme e degli show trumpiani, Israele riabbraccia i 20 ostaggi ancora in vita, mentre nella Striscia e in Cisgiordania rientrano quasi duemila palestinesi detenuti da Israele. Il punto di Michele Giorgio.
Ieri Hamas ha liberato gli ultimi venti ostaggi israeliani ancora vivi rimasti nella Striscia di Gaza, che sono tutti rientrati in Israele dopo 738 giorni di prigionia. Con Meron Rapoport, giornalista, da Tel Aviv.Gli scontri sono cominciati dopo i bombardamenti aerei pachistani su Kabul e su alcune aree dell'est dell'Afghanistan, ai quali i taliban hanno risposto attaccando postazioni di frontiera. Con Giuliano Battiston, giornalista.Oggi parliamo anche di:El Salvador • “Alla fine l'esilio ci ha raggiunto” di Carlos Martínez e Oscar Martínez https://www.internazionale.it/magazine/oscar-martinez/2025/10/09/alla-fine-l-esilio-ci-ha-raggiuntoSerie tv • Monster. La storia di Ed Gein su NetflixCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
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Oggi il Consiglio dei Ministri con all'ordine del giorno il Documento programmatico di bilancio. Scopriamo le misure con Jean Marie Del Bo, Vicedirettore de Il Sole 24 OrePer il Ministro della Difesa Guido Crosetto quello che è successo oggi a Castel D'Azzano è una "follia totale". Sono infatti morti tre carabinieri durante uno sgombero, uccisi dall'esplosione che sarebbe stata causata da una delle tre persone che stavano subendo la misura. Ci facciamo spiegare meglio da Antonino Padovese, collaboratore di Radio 24. Torniamo in Medio Oriente, dove si trova la nostra Valentina Furlanetto, inviata di Radio 24 a Tel Aviv, che ci racconta questa giornata fatta anche di momenti di tensione. E di Israele si parla molto anche in ambito sportivo. Stasera infatti si gioca Italia-Israele, gara valida per le qualificazioni ai mondiali. Ci racconta le proteste e la gara il nostro Dario Ricci, inviato a Udine.
Il rientro dei palestinesi nelle loro case distrutte nel nord di Gaza, l'attesa per gli ostaggi israeliani e l'arrivo di Trump: il punto della situazione dopo l'accordo di tregua nella guerra.
Viene a trovarci in studio l'ex fischietto Paolo Casarin, autore del libro "Vita e pensieri di un arbitro": con lui sfogliamo l'album dei ricordi di sessant'anni di carriera tra campo, tv e molto altro. La Nazionale arriva ad Udine per l'impegno contro Israele senza Kean, ma con un Pio Esposito in più. Con Aldo Serena parliamo della rivoluzione dell'attacco Azzurro operata da Gattuso.
Gli ostaggi sono tornati a casa e duemila detenuti palestinesi hanno lasciato le carceri israeliane. È una grande vittoria quella di Donald Trump, l'inizio di un percorso che metterà la parola fine a due anni di massacri e devastazione. Eppure al consesso di oggi a Sharm el-Sheikh il tavolo diplomatico è gremito, talmente affollato di attori diversi e dagli interessi divergenti che viene da domandarsi quanto potrà arrivare lontano questo piano di pace. Ne parliamo con l'ambasciatore Pasquale Ferrara, ex direttore politico alla Farnesina, Valentina Furlanetto, inviata di Radio24 a Tel Aviv, e con Ehud Olmert, politico israeliano, già primo ministro di Israele.
Hamas rilascia gli ostaggi. Trump prima in Israele e poi in Egitto per il vertice con firma dell'accordo. Il commento di Alessandro Marrone, responsabile del programma "Difesa, sicurezza e spazio" dell'Istituto Affari Internazionali. Il Premio Nobel 2025 per l'Economia a Mokyr, Aghion e Howitt "per aver spiegato la crescita economica guidata dall'innovazione" e il ruolo della tecnologia. Con noi il prof. Emanuele Felice, ordinario di Storia dell'Economia all'Università IULM di Milano.
Dopo poco più di due anni di conflitto è avvenuto l'atteso ritorno degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas. A Gaza sono invece arrivati poco meno di 2mila detenuti palestinesi. Per il Presidente statunitense è "l'alba di un nuovo Medio Oriente", come ha affermato dinanzi alla Knesset. Dopo la tappa in Israele, Trump è voluto a Sharm el Sheikh per il vertice della pace. Presente anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.Commentiamo tutte queste notizie insieme a Valentina Furlanetto, inviata di Radio 24 a Tel Aviv e poi Giuseppe Dentice, analista OSMED (Osservatorio Mediterraneo) dell'Istituto di Studi Politici S. Pio V. La Toscana (ri)sceglie Giani. Con noi per parlarne Emilia Patta, commentatrice politica de Il Sole 24 Ore. Dopo l'omicidio in pieno centro dell'altra sera, si torna a parlare della questione sicurezza legata alla città di Palermo. Ci facciamo raccontare la situazione da Fabio Geraci, giornalista de Il Giornale di Sicilia.
Convidados: João Miragaya, mestre em História pela Universidade de Tel Aviv e assessor do Instituto Brasil Israel; e Tanguy Baghdadi, professor de Política Internacional e apresentador do podcast Petit Journal. Dois anos depois de os brutais ataques do Hamas matarem 1.200 pessoas no sul de Israel, o presidente dos EUA, Donald Trump, anunciou um acordo entre o governo israelense e o grupo terrorista. Nesta quinta-feira, o Hamas declarou o fim da guerra e afirmou esperar um cessar-fogo permanente. Do lado israelense, ministros se reuniram e aprovaram o plano de paz. Como parte das negociações, os reféns israelenses sob poder do Hamas desde outubro de 2023 devem ser libertados entre segunda e terça-feira, segundo Trump. Em troca, Israel vai soltar prisioneiros palestinos. Dos dois lados, a expectativa é de que o atual acordo coloque fim a uma guerra que deixou mais de 60 mil palestinos mortos. Direto de Israel, João Miragaya conversa com Natuza Nery para relatar qual a reação da população após o anúncio de acordo entre o governo Netanyahu e o grupo terrorista Hamas. Mestre em História pela Universidade de Tel Aviv e assessor do Instituto Brasil-Israel, Miragaya explica detalhes do cessar-fogo anunciado por Donald Trump, fala de como a libertação dos reféns envolve uma "logística muito complicada" e analisa como pode ser o futuro governo de Gaza. Depois, Natuza recebe Tanguy Baghdadi para explicar por que Trump apresentou um plano de acordo factível neste momento, após dois anos de guerra. Professor de Política Internacional e apresentador do podcast Petit Journal, Tanguy explica como um ataque no Catar, em setembro, mudou os rumos da situação da guerra em Gaza. E responde se o atual acordo representa uma perspectiva de paz duradoura para a região.
L'accordo tra Israele e Hamas sulla prima fase del piano di Trump è stato accolto dalla popolazione di entrambe le parti con grande giubilo, ma resta cauto l'ottimismo da parte degli esperti.
Il 9 ottobre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sulla prima fase di un piano di cessate il fuoco a Gaza. Con Lorenzo Trombetta, giornalistaIl 7 ottobre il veicolo su cui viaggiava il presidente dell'Ecuador, Daniel Noboa, è stato colpito da una fitta sassaiola mentre attraversava la provincia di Cañar, nell'Ecuador meridionale. Con Camilla Desideri, editor di America Latina di Internazionale. Oggi parliamo anche di:Film • La ragazza del coro di Urska DjukicCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan ZentiCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Oggi parliamo dell'accordo di pace tra Israele e Hamas, poi torniamo sul caso Almasri e infine parliamo di elezioni regionali. ... Per iscriverti al canale Whatsapp: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Qui per provare MF GPT ... Gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Davide Frattini racconta la firma (e i contenuti) dell'accordo per la prima fase della pace a Gaza. Viviana Mazza analizza il ruolo svolto dal presidente degli Stati Uniti nell'intera trattativa. Stefano Montefiori parla del nuovo tentativo di Macron di formare un nuovo governo, che potrebbe trovare in un progetto di legge di Bilancio il punto decisivo di incontro tra le forze politiche.I link di corriere.it:Accordo per la pace a Gaza, cosa prevede la prima faseTrump, lo sprint finale per Gaza: il biglietto di Rubio, il post su Truth, l'esultanza del presidenteFrancia, Lecornu passa il testimone: «Nuovo premier in 48 ore»