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Fare cassa e concentrare il patrimonio nell unica partecipazione che conta, EssilorLuxottica. Sarebbe questa, secondo quanto risulta a Il Sole24 Ore, la richiesta avanzata da diversi azionisti di Delfin, la capogruppo a capo dell impero costruito da Leonardo Del Vecchio. Un sistema che, oltre al 32% detenuto nel gigante degli occhiali, conta quote di peso in Mediobanca (20%), Generali (10%), Unicredit (2,7%), Mps (9%). Ne parliamo con Marigia Mangano de il Sole 24 OreCorte dei conti: "Nella sanità liste d'attesa vergognose"Oggi la Corte dei conti ha presentato il Giudizio di parificazione per l esercizio finanziario 2024. Molti i temi emersi, dalla stima del Pil ai balneari, passando per la Sanità. E, a tal proposito il il procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri ha dichiarato: "È necessario rimettere al centro del villaggio salute il professionista sanitario (il medico e l infermiere) in modo che, adeguatamente remunerato, possa essere determinante nei processi decisionali e di gestione delle strutture deputate alla cura. La rivalutazione del capitale umano risulterebbe anche funzionale all abbattimento del vergognoso, per un Paese civile, fenomeno delle liste di attesa". Approfondiamo il tema con Gianni Trovati de il Sole 24 Ore.Il Pil americano nettamente al di sotto delle stimeSecondo quanto appena pubblicato dal dipartimento del Commercio, il Prodotto interno lordo statunitense è diminuito dello 0,5% nel primo trimestre 2025, quello dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, in base alla terza lettura del dato, ovvero quella finale, in peggioramento rispetto al -0,2% in seconda lettura e il -0,3% in prima lettura. Le attese erano per un -0,2%. Male anche le richieste di sussidi di disoccupazione che sono scese meno del previsto (-10.000 a 236.000 unità, contro stime per 244.000). Gli ordini di beni durevoli sono invece saliti del 16,4%, contro il +7,5% previsto. Ne parliamo con Domenico Lombardi, direttore del Policy Observatory della School of Government della Luiss.
Casa Bianca "a un punto cruciale" scrivono i media americani: Trump studia l'ipotesi di coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto contro l'Iran. Intanto oggi parte la maturità mentre si discute della stagione dei concerti estivi, spesso gonfiati a spese degli artisti. Nota nostalgica finale: potremmo essere gli ultimi ad aver visto le lucciole.
La guerra di Trump contro l'Iran: sappiamo dov'è Khamenei, ci vuole una resa incondizionata. Durante la sua campagna elettorale, e nei primi mesi del secondo mandato, Donald Trump aveva annunciato di chiudere i conflitti tra Russia e Ucraina e in Medio Oriente in poche ore, con accordi di pace duraturi. Non solo non è riuscito a chiudere in modo diplomatico le due guerre, ma ora gli Stati Uniti appoggiano sul piano militare l'offensiva israeliana e si trovano sempre più al centro dello scontro con l'Iran. Le ultime dichiarazioni di Trump, dettate nei minuti in cui riuniva il consiglio di sicurezza alla Casa Bianca, sono eloquenti. "Sappiamo dov'è Khamenei, urge una immediata resa incondizionata". Nella sostanza, Trump considera probabile l'ipotesi di lanciare un attacco contro le strutture nucleari iraniane, in particolare contro l'impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio a Fordow. E' una delle opzioni prese in considerazione nel vertice con il suo mediatore, Steve Witkoff, il capo di stato maggiore aggiunto Dan Caine, e altri leader militari. La strategia di Israele. L'ultimo dei vertici militari iraniani a cadere è il nuovo capo di stato maggiore Ali Shadmani, nominato solo quattro giorni fa. Israele colpisce i siti di arricchimento dell'uranio e gli scienziati nucleari, e tenta di impedire al suo avversario di avvicinarsi alla costruzione di un'arma atomica che Teheran non possiede e che con ogni probabilità non avrà mai. Per compiere questa nuova azione appoggiata da Trump, gli israeliani hanno ucciso almeno 224 persone da venerdì scorso. L'Iran ha risposto lanciando più di 370 missili e centinaia di dron. Finora si registrano decine di vittime e di feriti in Israele. Ma l'eventuale attacco americano potrebbe unire gli storici amici di Teheran in un'alleanza militare convergente dagli esiti imprevedibili, davanti agli occhi impotenti del mondo e della diplomazia.. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Oggi il commento di Mario Ajello parla di Berlusconi a due anni dalla morte e della ripresa di Forza Italia, quindi andiamo in America con Angelo Paura e la guerra totale tra la California e la Casa Bianca, dall'America all'india con Anna Guaita e la tragedia dell'aereo precipitato; con Lorenzo Vita ci spostiamo a Gaza dove tra la vita e la morte corre uno spazio sempre più breve; per la cronaca la notizia arriva da Villa Pamphili con le inviate Camilla Mozzetti e Federica Pozzi; Brunello Cucinelli, l'imprenditore mecenate ha lanciato un nuovo progetto di bellezza, questa volta dedicato alle città, sentiamo quale da Cristiana Mapelli.
Giulio Gori racconta il caso di Daniele Pieroni, che il 17 maggio ha esercitato il diritto di morire riconosciuto dalla legge regionale approvata nel febbraio 2025 e impugnata dal governo. Viviana Mazza parla delle indiscrezioni sul progetto (smentito dalla Casa Bianca) di deportare gli irregolari nella celebre base Usa. Giuliana Ferraino analizza il contenuto dell'accordo tra Washington e Pechino.I link di corriere.it:Suicidio assistito, primo caso in Toscana dopo la legge regionaleLos Angeles, proteste e coprifuoco. Trump: «I manifestanti sono animali»Terre rare, chip e studenti: che cosa contiene l'accordo Usa-Cina sui dazi
Mentre la Casa Bianca chiede di aumentare a 3.000 al giorno gli arresti dei migranti illegali, in California crescono le proteste dopo la decisione dell'amministrazione Trump di dispiegare la Guardia Nazionale e i marines. Nel frattempo si inasprisce lo scontro tra il governatore Newsom e il presidente Trump. Ne parliamo con Francesco Semprini, firma de La Stampa, inviato di guerra, con Irene Mia, Senior fellow per America Latina e conflitti, sicurezza e sviluppo presso l'International Institute for Strategic Studies, e con Aaron Ghirardelli, professore alla Loyola Law School di Los Angeles.
E dopo le tasse più basse per il ceto medio in apertura di podcast, oggi il commento di Mario Ajello si occupa del centrodestra dopo la vittoria del referendum ; quindi andiamo in America con Angelo Paura e la tensione tra la Casa Bianca e lo Stato della California arrivata a livelli altissimi ; passiamo la cronaca con Federica Pozzi e i nuovi indizi del giallo di Villa Pamphili ; per l'economia Fabio Nucci tratteggia il futuro di un settore decisivo per il nostro export, l'agroalimentare ; Arriviamo allo spettacolo con il commento di Gloria Satta e l'ultima temeraria impresa di Brad Pitt.
E oggi, dopo il l'accordo con il Fisco di cui ci siamo occupati in apertura, partiamo da Donald Trump e la sfida a Elon Mask con Donatella Mulvoni, restiamo ancora in America con Anna Guaita e la lotta tra la Casa Bianca e lo stato della California; nella guerra in Ucraina i servizi segreti non si fidano più dei servizi segreti in particolare della Cia come ci spiega Lorenzo Vita; quindi per la cronaca Federica Pozzi ci porta sullo scenario del duplice omicidio di Villa Pamphili, infine lo sport con l'analisi della sconfitta di Jannik Sinner tracciata da Guglielmo Nappi.
L'arte di litigare da e tra fratelli, amici e sodali politici è ricca, variegata e trasversale. Troppi galli nel pollaio non ci possono stare, troppi generali alla guida di un esercito nemmeno. Era infatti solo questione di tempo prima che il padrone di Tesla e il padrone della Casa Bianca si prendessero a sberle.
Continuano le pressioni del Presidente Donald Trump sull'Università di Harvard. Pressioni in corso da mesi e che fanno sorgere interrogativi sulle motivazioni della Casa Bianca nel prendere di mira un ateneo fra i migliori a livello mondiale. I rimproveri vanno dall'aver tollerato espressioni antisemite sul campus, mettendo così a rischio studenti di religione ebraica, al discriminare bianchi, asiatici e maschi nel quadro delle sue politiche di assunzione e ammissione. Critiche rivolte ad Harvard accompagnate dalla richiesta di riformare i suoi programmi su diversità equità e inclusione, oltre al concedere al governo nuovi estesi poteri su questioni operative e educative. Iniziative a cui finora Harvard ha deciso di opporsi ricorrendo ai tribunali. A modem ne discutiamo con:Francesco Erspamer, professore direttore del programma italiano nel dipartimento di Filologia romanza a HarvardMario Del Pero, professore di Storia degli Stati Uniti e Storia della politica estera americana a Sciences Po, ParigiLuciana Vaccaro, rettrice SUP Svizzera occidentale (HES-SO) e presidente di SwissuniversitiesAndrea Vosti, corrispondente RSI da Washington
Ieri, mentre nella Striscia di Gaza si continuava a morire sotto i raid israeliani, l'amministrazione Trump ha esercitato per la quinta volta il veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, bloccando una risoluzione per il cessate il fuoco immediato e incondizionato. È il primo veto dopo il suo ritorno alla Casa Bianca. Quattordici Paesi hanno votato a favore, gli Stati Uniti hanno detto no, ancora una volta. Così i massacri continuano. A Gaza, nelle stesse ore, venivano bombardati due ospedali: l'Al-Ma'amadani e il Battista. All'Al-Ahli, già colpito otto volte, un drone israeliano ha ucciso almeno quattro persone, tra cui tre giornalisti palestinesi. Altri sei civili, compresa un'intera famiglia, sono stati uccisi a Khan Younis. L'Unicef, sotto assedio, ha evacuato bambini ustionati e feriti, per poi vederli nuovamente sotto attacco persino all'interno degli ospedali. L'ambasciatore pakistano all'Onu ha definito il veto americano "un via libera all'annientamento". L'ambasciatore algerino ha parlato di "macchia morale sulla coscienza mondiale". Ma Washington, come sempre, blinda Israele e trasforma il Consiglio di Sicurezza in una scenografia inutile. L'Italia, mentre gli Stati Uniti legittimano questi crimini con il proprio veto, resta agganciata a Trump per servilismo atlantico. Ma la politica estera non può essere un atto di fedeltà cieca. Se il governo italiano ha ancora un minimo di autonomia politica e morale, è ora che trovi il coraggio di smarcarsi. Perché chi tace di fronte a questi massacri diventa complice. E il sangue di Gaza sporca anche le mani di chi resta fermo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
L'impatto dei tagli di Elon Musk e Donald Trump sulla sicurezza informatica degli USA, l'attacco che ha violato il telefono della responsabile dello staff della Casa Bianca, la furbata di Meta per tracciare la navigazione degli utenti su Android che ha fatto infuriare Google e il collegamento tra il misterioso gruppo hacker Careto e il governo Spagnolo. A cura di Marco Schiaffino.
✨ W33K: il Lunedì che fa la differenza!85 minuti per iniziale la settimana con consapevolezza e una marcia in più. I topic di questa puntata:00:02:11 - Minacce Meloni: IA usata come scusa e la sovraespisizione00:05:37 - Errore Piracy Shield italiano replicato in Spagna: bloccato Google Fonts. 00:07:52 - ''AI slop'': errori IA in documenti ufficiali del report della Casa Bianca. 00:10:05 - Causa a Character.AI: Giudice nega protezione Primo Emendamento a output IA. 00:13:51 - CEO Anthropic: IA impatterà colletti bianchi
Il Campo Largo si è affermato a Genova e a Ravenna, ma questo non vuol dire che l'alleanza sia solida e il vento stia cambiando. In realtà, la politica italiana sta vivendo un momento di stasi. I leader di maggioranza e di opposizione non sembrano essere sul pezzo per quanto riguarda la politica internazionale, spiazzati dalla velocità dei cambiamenti data dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, divisi all'interno della coalizioni sulle posizioni da prendere. Con la politica interna non va meglio. Il governo è fermo a provvedimenti identitari e sul resto si dedica al piccolo cabotaggio; l'opposizione non riesce ad essere incisiva e ad attrarre consensi. E mentre, la politica non affronta le grani emergenze internazionali e nazionali, c'è chi vuole a tutti i costi costruire opere se non inutili, addirittura dannosa, come il Ponte sullo Stretto. Di tutto ciò abbiamo parlato con Antonio Padellaro, giornalista; Ilario Lombardo, il giornalista che per il quotidiano La Stampa segue Palazzo Chigi; Carlo Galli, politologo; Giorgia Serughetti, docente di filosofia della politica; Francesco Moscatelli, giornalista de La Stampa, e Mario Tozzi, divulgatore scientifico. A cura di Michele Migone.
A due giorni dalle presidenziali in Polonia, previste per domenica 1 giugno, i media si preparano al silenzio elettorale. Gli ultimi sondaggi mostrano un testa a testa tra Rafal Trzaskowski e Karol Nawrocki. Ne parliamo con Fabio Turco, giornalista Centrum Report.Una corte federale d'appello degli Stati Uniti ha temporaneamente sospeso la sentenza della Corte del commercio internazionale che mercoledì aveva bloccato alcuni dazi imposti dal presidente Donald Trump. Ne parliamo con Stefano Luconi, professore di Storia del Nord America all'Università di Padova. Ha scritto “La corsa alla Casa Bianca 2024” (GoWare) e “L'immigrazione negli Stati Uniti” (Il Mulino).Elon Musk si dimette da DOGE mentre la Cina lancia con successo una missione spaziale verso un asteroide. Ne parliamo con Emilio Cozzi, giornalista esperto di spazio, autore del podcast originale di Radio 24 “La geopolitica dello spazio” insieme a Giampaolo Musumeci.
Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti parlano con Francesco Billari, rettore dell'Università Bocconi, della sospensione di miliardi in finanziamenti da parte della Casa Bianca e della minaccia di revocare la possibilità per alcune università di accogliere studenti internazionali. Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su willmedia.it/abbonati
Nel nuovo episodio del podcast settimanale di Wall Street Italia partiamo dal caos sui dazi americani: la Corte li blocca, la Casa Bianca li riattiva in extremis. Nvidia supera le attese nonostante le restrizioni all'export verso la Cina. Il Tesoro chiude la fase retail del nuovo Btp Italia con una raccolta da 6,5 miliardi: tasso minimo confermato all'1,85%, più premio fedeltà dell'1% per chi lo tiene fino al 2032. Ascoltalo subito.
di Alessandro Luna | Tra gli argomenti di oggi i dazi di Trump bloccati da una corte federale americana (poi sbloccati ma temporaneamente da un'altra corte), le liti della sinistra sulla piazza per Gaza e Musk che dà l'addio alla Casa Bianca. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele accetta la nuova proposta dell'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per un cessate il fuoco di 60 giorni, ma si alternano annunci e smentite dalla stampa araba e israeliana per il raggiungimento di un accordo. Cerchiamo di fare chiarezza insieme a Nello Del Gatto, giornalista e analista da Gerusalemme.I reati contro gli animali diventano legge: multe e carcere per chi li abbandona. Con noi l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, prima firmataria del disegno di legge.Dazi sì o dazi no? I giudici bloccano i dazi di Trump e la Casa Bianca fa ricorso. Sentiamo Marco Valsania, corrispondente de Il Sole 24 Ore da New York.
Una corte federale americana, la Us Court of International Trade, blocca temporaneamente i dazi voluti da Donald Trump, definendoli illegali e stabilendo che il presidente non ha l'autorità di imporre tariffe globali. Immediata la replica della Casa Bianca che ha annunciato il ricorso in appello contro questo provvedimento.
Un collegio formato da tre giudici della Corte per il commercio internazionale degli Stati Uniti ha stabilito che il presidente Donald Trump ha abusato della sua autorità invocando l'International Emergency Economic Powers Act per dichiarare lo stato di emergenza e imporre i dazi. Mentre la Casa Bianca ha detto che farà ricorso, l'America ha a che fare una crisi istituzionale. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Bonjour à toutes et à tous et bienvenue dans Horizons Marines, la chaine des podcasts de la mer, du fait maritime et de ses acteurs.Aujourd'hui, nous consacrons cet épisode d'Écho à un sujet central de la posture de défense française : la dissuasion océanique. Pilier discret mais essentiel de notre stratégie de sécurité nationale, elle repose sur un outil aussi impressionnant que méconnu : le sous-marin nucléaire lanceur d'engins, ou SNLE.Pour en parler, nous avons l'honneur de recevoir l'amiral commandant les forces sous-marins et la force océanique stratégique, ALFOST, le vice-amiral d'escadre Xavier Petit. Sous-marinier, l'amiral a commandé des sous-marins nucléaires d'attaque (SNA, Casabianca et Améthyste), ainsi que le sous-marin nucléaire lanceur d'engins Le Terrible de 2012 à 2014. Il a également été sous-chef d'état-major « Opérations aéronavales » (ALOPS) à l'état-major de la marine, de 2021 à 2024. Précision importante pour nos auditeurs : La posture de dissuasion nucléaire française est une décision politique qui relève exclusivement de l'autorité du Président de la République.En tant que commandant ALFOST, il n'intervient pas sur le plan doctrinal. Mais sur l'organisation, la mise en œuvre et la préparation opérationnelle de la composante océanique qui est une des composantes de la dissuasion française. C'est dans ce cadre que s'inscrit notre échange aujourd'hui.Bonne écoute !Crédit audio : Upbeat Gospel Trap by Infraction [No Copyright Music] / Feel So GoodVous en voulez plus ? Retrouvez l'intégralité des publications du Centre d'études stratégique de la Marine sur notre site : Centre d'études stratégiques de la Marine (CESM) | Ministère des ArméesN'hésitez pas aussi à vous abonner au podcast et à nous faire part de vos retours à l'adresse mail : podcast.cesm@gmail.com
Trump su Harvard: "Vogliamo nomi e Paesi degli studenti stranieri". Il presidente americano Donald Trump non recede dalla folle idea di impedire agli studenti stranieri di iscriversi all'Università Harvard, una decisione definita dall'università illegale e sospesa pure da un giudice. Trump vuole sapere chi sono quegli studenti stranieri, da dove provengono, perché l'amministrazione di Washington offre ad Harvard miliardi di dollari. "Harvard ha 52.000.000 di dollari, usateli e smettetela di chiedere al Governo Federale di continuare a concedere soldi a voi!", dice Trump. In realtà quella del tycoon contro Harvard è una vera e propria guerra contro le élite che lui non ha scelto. Uno scontro di potere. Come negli anni bui del maccartismo nella prima metà degli anni Cinquanta, gli Stati Uniti di Trump sprofondano nel nuovo tempo del sospetto, dove ogni opposizione culturale al pensiero dominante deve essere oggetto di repressione. Per Trump tutto è sospetto: la conoscenza, la scienza, l'informazione, la medicina, l'istruzione, l'intero scrigno della sapienza, il deposito di competenza, la trasmissione generazionale di esperienza. Tutto è sospetto perché non è controllabile. Allontanando quelle differenze l'America di Trump si isola e si scosta dai principi scritti nella sua Costituzione. Nella chiusura d'imperio di Harvard agli studenti di altri Paesi, il governo americano colpisce insieme tre bersagli emblematici di Trump: il mondo accademico, gli “stranieri”, lo spirito autonomo e ribelle delle generazioni studentesche che si succedono, vissute dalla Casa Bianca come focolai d'infezione progressista, di febbre ‘antiamericana' e di contagio woke. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Quali saranno le ripercussioni sulla situazione a Gaza e nell'intera regione di quanto accaduto ieri a due passi dalla Casa Bianca? Ne abbiamo parlato con il giornalista Michele Giorgio.
I paesi europei protestano per la prima volta con forza contro Israele, ma in questi 19 mesi di guerra senza quartiere a Gaza, l'Europa è sembrata assente e impotente di fronte alle atrocità commesse dagli israeliani. Con Francesca Mannocchi, giornalista.Il 21 maggio in un incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha respinto le accuse secondo cui sarebbe in atto un “genocidio” della popolazione bianca del Sudafrica.. Con Francesca Sibani, editor di Africa di Internazionale.Oggi parliamo anche di:Film • Mission: Impossible. The Final Reckoning di Christopher McQuarrieCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La bimba mette in crisi la portavoce della Casa Bianca, domande scomode fatte dai bambini.
Oggi Lorenzo Vita commenta l'incidente diplomatico degli spari dell'esercito israeliano, quindi andiamo in America con Angelo Paura e la nuova rissa alla Casa Bianca, dall'America sulla scena del delitto di Chiara Poggi con l'inviata Claudia Guasco e con la posizione di un indagato che peggiora, da Garlasco a Cannes dove è il giorno del regista dissidente Panahi e dell'attrice Jody Foster, un giorno commentato dall'inviata esperta di cinema Gloria Satta, oggi con il Messaggero c'è l'inserto gratuito MoltoFuturo da Alessandra Camilletti le anticipazioni.
(00:00) Sigla iniziale(00:59) Un dato di Pil fuorviante ma non meno preoccupante(13:49) L'elegia dei commercianti americani(27:24) Metodi cinesi alla Casa Bianca(38:29) Trattati commerciali liofilizzati(43:43) Luoghi comuni di lavoro(01:00:32) Pensioni di scorta bucate(01:17:49) Barriere e buoi dei paesi tuoiI fatti più interessanti della settimana, secondo il vostro Titolare.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/phastidio-podcast--4672101/support.
L'affermazione del sistema logistico nazionale passa per l'ammodernamento della rete viaria. Ne sono convinti Anita (imprese di autotrasporto e logistica aderente a Confindustria) e Federlogistica (Conftrasporto-Confcommercio). Basti pensare che su un totale di 582,1 miliardi di tonnellate di merci movimentate in Italia nel 2023, l'87% è stato trasportato su strada. E le proiezioni di Aiscat (concessionarie autostradali) e Nomisma stimano una crescita dei volumi di traffico su strada del 31% tra il 2015 e il 2030.La rete stradale italiana, osserva Anita, è tra le più vetuste d'Europa. Lo sviluppo dell'infrastruttura, infatti, si è fermato alla fine degli anni 70 del secolo scorso, con il 50% dei manufatti costruiti entro il 1970. La rete autostradale, in particolare, richiede interventi urgenti, non solo per rigenerare l'infrastruttura obsoleta, ma per adeguare la capacità di trasporto. Sostiene Davide Falteri, presidente di Federlogistica: «Anche costruendo tutte le opere ferroviarie progettate o in cantiere, dal Terzo Valico alla Napoli-Bari, dal Brennero alla Tav Torino-Lione, la quota parte di merci che si riuscirebbe a trasferire dalle strade alla ferrovia varierebbe dal 2,5 al 3,5%. Certo un risultato importante, ma non tale da spostare l'asse della mobilità nel nostro Paese, dove solo il 12% delle merci viaggia in treno e (con l'eccezione delle autostrade del mare) il resto è di competenza esclusiva dell'autotrasporto». E le ultime notizie che arrivano dal trasporto ferroviario merci non lasciano ben sperare: l'Autostrada ferroviaria alpina (Afa), che trasportava le merci lungo l'asse tra Torino e Lione attraversando il traforo del Frejus, è stata costretta a cessare l'attività dallo scorso 21 aprile, senza che allo stato sussistano prospettive di ripresa. Il motivo è da ricercare nei tagli ai finanziamenti da parte dei governi italiano e francese: l'assenza di contributi pubblici rende il servizio economicamente insostenibile.Il commento di Pasquale Russo, Presidente di Conftransporto, ai microfoni di Vincenzo Miglietta.Accordo Ucraina-Usa, cosa prevede?Nella notte del 30 aprile la ministra dell'Economia ucraina Julija Svyrydenko e il Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent hanno annunciato di aver firmato "l'Accordo sulla creazione di un Fondo di Investimento per la Ricostruzione Stati Uniti-Ucraina". L'intesa prevede che il fondo venga finanziato dai ricavi derivanti da nuove licenze nel settore dei materiali critici, del petrolio e del gas e venga gestito congiuntamente da Kiev e Washington, mentre la proprietà delle risorse e del sottosuolo resti pienamente ucraina. In cambio gli Usa riaffermano il loro impegno per la sicurezza, anche militare, dell'Ucraina.C è la terra, è vero, al cuore del mineral deal . Ma non solo le terre rare di cui si è tanto parlato dal momento in cui il presidente americano le ha indicate come merce di scambio per recuperare i soldi spesi in Ucraina. E non ci sono soltanto, al centro, neppure le altre risorse minerarie ed energetiche ucraine a cui gli Stati Uniti si sono aggiudicati un accesso privilegiato: anche se consapevoli del rischio di svendere il Paese senza avere in cambio un impegno adeguato nel confronto contro la Russia, le autorità ucraine hanno comunque voluto trovare un compromesso con la Casa Bianca pur di mantenerla al proprio fianco e incentivarla a proseguire l alleanza, sperando come ha detto alla vigilia il premier Denys Shmyhal che l accordo possa diventare «un segno tangibile del sostegno degli Stati Uniti» per la protezione, lo sviluppo e la ricostruzione futura del Paese: la vera terra.L'intervento di Antonella Scott, Il Sole 24 Ore. Big Tech alle prese con i dazi TrumpApple e Amazon registrano conti solidi e oltre le attese tra gennaio e marzo, quasi 42 miliardi complessivi. Ma le guerre commerciali globali scatenate da Donald Trump e soprattutto le offensive contro la Cina costano care, pesano sull outlook e richiedono revisioni del business.Apple, in particolare, ha offerto iniziali previsioni sull impatto negativo in arrivo dai dazi, quasi un miliardo nel trimestre a fine giugno. E ha annunciato che nei tre mesi in corso la maggioranza dei suoi prodotti per il mercato statunitense non arriverà dalla Cina ma dall'India e dal Vietnam come abbiamo raccontato nei giorni scorsi. L India sarà patria degli iPhone, il Vietnam dei restanti gadget, da iPads a Mac, da Apple Watch a AirPods. Al di là di giugno ha aggiunto che è nebbia sull outlook. Lo sforzo per Apple è quello di rassicurare investitori e consumatori dal rischio di eccessivi rincari e danni a fatturato e profitti del gruppo, che ad oggi assembla gran parte dei suoi prodotti in Cina.Il Ceo Tim Cook ha dichiarato che nell'insieme la politica dei dazi, se non cambierà (un grande se nella strategia imprevedibile di Trump), aggiungerà 900 milioni ai costi sostenuti dall'azienda nel trimestre a giugno, una cifra che potrebbe peggiorare ulteriormente. "Assumendo che le attuali rate delle tariffe non cambino per il resto di questo trimestre e non ci siano dazi aggiuntivi, stimiamo l'impatto in 900 milioni aggiuntivi per i notri costi", ha detto. Oltre, ha continuato, è arduo guardare: "E' molto difficile fare previsioni più in là di giugno".Marco Valsania, Sole2Ore è intervenuto a Focus Economia.Ceramica, i timori dei produttori italianiLa guerra commerciale scatenata da Trump inizia a produrre risultati concerti. Soprattutto su settori come la ceramica italiana che arriva ad esportate il 75% della produzione e che vede negli Usa il principale mercato extra Ue.Per capire che aria tira è utile ascoltare chi, come Confindustria Ceramica, è appena tornata da Coverings, la più importante fiera nordamericana per la ceramica mondiale che si è tenuta ad Orlando. Tra corridoi affollati, stand curati come showroom, musica ed eventi, l'evento racconta la sfida dei 1.100 espositori da 40 Paesi per reagire all'incertezza del mercato a stelle e strisce dopo l insediamento di Trump e la prima tranche di dazi.L affluenza superiore alle attese va a braccetto con effettivi segnali di ripresa dell'export oltreoceano per il Made in Italy che potrebbe però essere una fiammata legata all'incetta di scorte da parte dei distributori ma è una notizia tanto inattesa quanto preoccupante a segnare la 35esima edizione del salone, che chiuderà domani all'Orange County Convention Center di Orlando: la decisione dell'amministrazione americana di chiudere senza misure antidumping l indagine sulle importazioni di piastrelle indiane. Un accordo che potrebbe essere un effetto collaterale delle trattative bilaterali sui sui dazi tra Usa e India.Il commento di Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica.
L’imposizione dei dazi da parte di Donald Trump avrà un impatto significativo sulla portualità commerciale italiana, con un danno stimato da Conftrasporto in oltre 3,5 miliardi di euro solo per il trasporto marittimo delle merci destinate agli Stati Uniti. Circa il 60% del valore e il 90% del volume dell’export italiano verso gli USA viaggia via mare: una riduzione degli scambi, causata dai dazi, colpirà duramente la logistica e la filiera del trasporto. Secondo la Svimez, gli effetti diretti dei dazi potrebbero ammontare a circa 6 miliardi di euro, con ricadute estese su tutto il sistema economico. Intanto, anche negli Stati Uniti si osservano cali consistenti negli arrivi di merci cinesi: il porto di Los Angeles, principale punto d’ingresso del Made in China, registra un crollo degli arrivi pari a un terzo rispetto all’anno precedente. Queste misure si inseriscono in una strategia economica più ampia dell’amministrazione Trump, improntata al protezionismo e alla priorità dell’“America First”, nel tentativo di rilanciare l’industria nazionale. Tuttavia, secondo analisti come Bruce Kasman (JP Morgan), le azioni della Casa Bianca si sono rivelate più radicali del previsto, con aumenti tariffari significativi e un alto livello di incertezza dovuto a politiche altalenanti e negoziati bilaterali ancora instabili. Mentre per i sostenitori si tratta di una presidenza forte e autorevole, i critici denunciano una deriva autoritaria e un attacco all’equilibrio istituzionale degli Stati Uniti. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.itDifesa e energia al centro del vertice italo-turcoGiorgia Meloni ha accolto oggi a Villa Pamphilj (RM) il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per il quarto vertice intergovernativo Italia-Turchia, tappa cruciale di una diplomazia bilanciata tra Washington, Bruxelles e Ankara. A poche ore dallo storico incontro tra Trump e Zelensky in Vaticano, la premier italiana rilancia il ruolo di Roma come ponte tra Occidente e Turchia, in uno scenario segnato da crisi in Ucraina, Medio Oriente e Africa. Dopo il bilaterale, Meloni ed Erdogan hanno partecipato alla sessione di alto livello del Forum imprenditoriale Italia-Turchia, presso l Hotel Parco dei Principi, dove si sono riunite 620 imprese (345 italiane e 275 turche). Annunciata la firma di oltre 10 accordi e memorandum d intesa nei settori di difesa, spazio, energia, cybersicurezza, automotive e infrastrutture, con protagonisti come Leonardo, Sparkle, Sace, Cdp, Simest, Confindustria Assafrica&Mediterraneo. Nel settore aerospaziale, Baykar (azienda turca di droni) ha acquisito Piaggio Aerospace, rafforzando la cooperazione tecnologica con l Italia anche grazie alla joint venture con Leonardo per la produzione di UAV. In parallelo, si espande la sinergia nel tessile, dove l Italia è fornitore chiave di macchinari: dal 2011 al 2023 la Turchia ha investito 80 miliardi di USD in nuove tecnologie, in gran parte italiane. Non mancano cultura e turismo: nel 2024 è stato registrato un +9% degli arrivi di turisti turchi in Italia, mentre è attiva una cooperazione archeologica e nella conservazione dei beni culturali. Sul fronte sportivo, Italia e Turchia organizzeranno insieme gli Europei di calcio 2032, una prima assoluta per Ankara. Infine, sullo sfondo restano i nodi della politica europea di difesa: mentre la Germania ha chiesto l attivazione della clausola di salvaguardia Ue per aumentare la spesa militare, l Italia mantiene la linea della prudenza, con Meloni in costante contatto con von der Leyen e il Mef deciso a non ricorrere alla clausola né a scostamenti di bilancio. Il tutto mentre il debito italiano supera i 3.000 miliardi e Bankitalia avverte: «la priorità resta la sostenibilità» interviene: Celestina Dominelli, Il Sole 24 OreBlackout in Spagna, tutto ok tranne la Galizia e il 5-10% dei telefoni. Cause: escluso il fenomeno meteorologico anomaloIl 28 aprile 2025 un massiccio blackout ha colpito l’intera Spagna, parte del Portogallo e alcune zone del sud della Francia, causando gravi disagi nei trasporti, nelle comunicazioni e nella vita quotidiana. L’interruzione, iniziata alle 12:30 con la disconnessione della linea elettrica da 400 kV tra Francia e Spagna, ha portato al blocco delle metropolitane in diverse città spagnole, al malfunzionamento dei semafori e a interruzioni all’aeroporto di Madrid-Barajas. In Galizia, tutti i treni sono stati sospesi. Le reti telefoniche sono rimaste inutilizzabili per ore. L’evento ha avuto anche risvolti tragici: a Madrid sono morte quattro persone, una a causa di un incendio domestico e tre per intossicazione da monossido. Le autorità energetiche hanno lavorato rapidamente per ripristinare il servizio: alle 6 del mattino del 29 aprile il 99% della rete elettrica spagnola era già attiva, mentre in Portogallo la piena operatività è stata raggiunta entro la mezzanotte. Le cause del blackout restano in fase di accertamento. Tra le ipotesi al vaglio figurano un possibile cyberattacco (secondo l’Incibe) e le cosiddette “vibrazioni atmosferiche indotte”, suggerite dal gestore REN ma smentite dall’Agenzia meteorologica spagnola. Il premier Sánchez ha invitato alla cautela, mentre il primo ministro portoghese ha indicato l’origine del guasto in Spagna senza avanzare teorie.L’interruzione ha messo in luce la vulnerabilità e l’interdipendenza delle infrastrutture energetiche europee, causando un blocco diffuso delle attività produttive e dei trasporti, e sollevando interrogativi sulla sicurezza dell’approvvigionamento elettrico nel continente. Facciamo chiarezza con Alberto Berizzi professore di sistemi elettrici per l'energia al Politecnico di Milano.
Per la prima volta l’UE ha applicato il Digital Markets Act (DMA) infliggendo multe ad Apple (500 milioni di euro) e Meta (200 milioni) per pratiche anticoncorrenziali. Apple è accusata di ostacolare l’accesso degli utenti a offerte alternative sull’App Store, mentre Meta avrebbe imposto una scelta troppo rigida tra condivisione dei dati e abbonamento a pagamento. Le sanzioni, ben inferiori alla soglia massima prevista dal DMA, suggeriscono una volontà europea di non aggravare ulteriormente i rapporti con gli Stati Uniti, già tesi per via della guerra commerciale lanciata da Trump. Bruxelles assicura che le decisioni sono puramente giuridiche, ma la Casa Bianca ha reagito duramente parlando di “estorsione economica”. Interviene Michele Polo, professore Ordinario di Economia Politica presso l'Università Bocconi.Kering, ricavi del primo trimestre in calo del 14% a 3,9 miliardiNel primo trimestre del 2025 Kering ha registrato ricavi in calo del 14%, a 3,9 miliardi di euro, deludendo le attese degli analisti. Il calo ha colpito tutte le aree geografiche, con l’Asia-Pacifico in forte contrazione (-25%), seguita da Europa occidentale e Nord America (-13%), e Giappone (-11%). Il titolo, che da inizio anno ha perso oltre il 25%, ha chiuso in rialzo prima della trimestrale, in scia alla buona performance del settore lusso a Parigi. Le vendite del canale retail diretto, centrale per la strategia di Kering, sono scese del 16%, mentre il wholesale ha perso il 23%, in linea con la politica di rafforzamento dell’esclusività distributiva. Tra i brand, Gucci ha segnato la flessione più marcata (-25%), penalizzata dal calo del traffico nei negozi e dalla razionalizzazione dell’offerta. Saint Laurent ha registrato un -9%, con segnali di tenuta in Medio Oriente e in parte del mercato occidentale. In controtendenza, Bottega Veneta ha chiuso con un +4%, grazie alla crescita a doppia cifra in Europa, Nord America e Medio Oriente. Le altre maison del gruppo hanno registrato un calo dell’11%, ma con dinamiche variegate: bene Brioni, Pomellato e Qeelin, più deboli McQueen e Balenciaga (nonostante il buon andamento nella pelletteria). Ne parliamo con Filippo Diodovich, market Strategist di IG Italia.Generali, l assemblea conferma Donnet alla guidaMediobanca vince la "battaglia" in assemblea Generali con il 52,38% dei voti, assicurando la riconferma di Donnet e Sironi, ma la "guerra" resta aperta. La lista Caltagirone si ferma al 36,8%, rafforzata dall'appoggio di Unicredit (6,7% del capitale), Delfin (9,9%) e Crt. Assogestioni esclusa dal CdA. Gli istituzionali, il retail e i piccoli azionisti si schierano con Mediobanca, che resta l’azionista di riferimento (13,04%). Nonostante la sconfitta, Caltagirone conquista tre consiglieri e conserva un ruolo critico in CdA. La partita ora si sposta su Mps, dove lo stesso Caltagirone è azionista e il dialogo con Mediobanca resta tutto da scrivere. Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore.Dazi, 12 Stati Usa fanno causa a TrumpDodici Stati americani, guidati da procuratori democratici e alcuni governatori repubblicani, hanno fatto causa a Trump per i dazi unilaterali, accusandolo di abuso del potere tariffario che spetterebbe al Congresso. Denunciato un impatto economico grave e immediato, soprattutto in Stati come California e Oregon. Mentre la tensione cresce, emerge una figura chiave nell’amministrazione: Scott Bessent, nuovo Segretario al Tesoro, ex trader di Soros e primo esponente apertamente gay nel ruolo. Con approccio pragmatico e tono conciliatore, Bessent spinge per una politica commerciale meno instabile, promuovendo un'America First aperta alla cooperazione globale. Marco Valsania, Il Sole24Ore.
Mentre Harvard ha avviato una causa legale conto la Casa Bianca per il congelamento dei finanziamenti federali, dopo che l'ateneo si era rifiutato di adeguarsi alle richieste dell'amministrazione Trump, oltre cento università e college hanno fatto fronte comune, pubblicando una lettera congiunta in cui condannano l'ingerenza politica del presidente statunitense nel sistema educativo. Ne parliamo con l'economista Alberto Forchielli e con il giornalista Beppe Severgnini. A seguire, facciamo il punto sui dazi e sui colloqui Cina-Usa con la sinologa Giada Messetti.Nella seconda ora, con il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, torniamo a parlare dell'ingiusta detenzione del ricercatore Ahmad-Reza Jalali nelle carceri iraniane, nell'anniversario del suo arresto. Infine, alla vigilia della Festa della Liberazione, il regista teatrale Renato Sarti ci racconta il suo spettacolo "Nome di battaglia Lia", dedicato alla partigiana milanese Gina Galeotti Bianchi.
La guerra dei dazi scatenata da Donald Trump getta la crescita globale sotto il 3%: secondo le previsioni appena rilasciate dal Fondo monetario internazionale. Una correzione cumulativa dello 0,8% nel biennio, rispetto a un passo già mediocre, che ora scende ancora di più sotto la media storica (2000-19) del 3,7%. Nel passato recente, due volte la crescita mondiale si è fermata sotto il 3%: nel 2008 e nel 2019, in entrambi i casi, l anno successivo c è stata una recessione. Per l Italia, si passa da una crescita del Pil dello 0,7% nel 2024 a una dello 0,4% nel 2025, con taglio delle stime dello 0,3%. Nel 2025 il Pil mondiale si fermerà al 2,8%, per tornare al 3% nel 2026, con una correzione al ribasso dello 0,8% nel biennio. Per gli Stati Uniti crescita all 1,8%, quasi un punto in meno rispetto alle previsioni di gennaio e al dato del 2024. Messico in recessione. Correzione al ribasso dello 0,6% per la Cina e dello 0,2% per l Eurozona. Per l Italia, si passa da una crescita del Pil dello 0,7% nel 2024 a una dello 0,4% nel 2025, con taglio delle stime dello 0,3%. Il commento è di Mario Deaglio, professore emerito di Economia internazionale.Nuovo schiaffo di Pechino, i Boeing rispediti negli UsaLa guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina colpisce pesantemente anche il mercato dell aviazione. Le compagnie aeree cinesi hanno iniziato a rimandare indietro - cioè negli Stati Uniti - alcuni aerei Boeing. Sabato scorso, un 737 Max è atterrato a Seattle, presso l hub del costruttore americano, secondo l agenzia Reuters. Il tutto mentre le tre principali compagnie aree cinesi (Air China, China Eastern Airlines e China Southern Airlines) avrebbero messo in dubbio gli ordini attuali (179 velivoli).Il rientro sarebbe il primo segnale concreto dopo che Pechino ha imposto alle sue compagnie di non accettare ulteriori consegne di aerei Boeing, in risposta all inasprimento dei dazi statunitensi saliti fino al 145% sull import di beni cinesi. (Pechino ad oggi ha risposto con contro-dazio del 125% sul made in Usa e restrizioni a business americani). Interviene Alessandro Plateroti. direttore Newsmondo.itTrump attacca la Fed e il dollaro ne risenteWall Street tenta un rimbalzo dopo la paura di ieri (i listini Usa arrivano a perdere oltre il 3%, il biglietto verde scende ai minimi da marzo 2022, oro oltre i 3.400 dollari). Gli indici Usa si muovono così in territorio positivo, dopo la chiusura molto negativa della vigilia, causata dalle aspre critiche di Donald Trump al presidente della Fed Jerome Powell, accusato di non aver tagliato i tassi di interesse. Una mossa che secondo l inquilino della Casa Bianca sta minando la stabilità dell economia del Paese e per questo sta lavorando per un eventuale licenziamento del presidente della Federal Reserve. Resta comunque alta l incertezza con gli investitori che temono che i dazi e l'escalation della guerra commerciale con la Cina possano riaccendere la pressione inflazionistica e far precipitare l'economia statunitense in recessione.Ieri Trump è tornato ad affondare il coltello, con due affermazioni sul social network Truth molto forti: l inflazione a suo avviso «virtulamente» non esiste e se l economia Usa rallenta la colpa - scrive in sostanza il presidente - sarebbe della Fed che non taglia i tassi. Poi ha definito Powell «un perdente». «A loser». Lo scontro, insomma, è sempre più infuocato. Ne parliamo con Morya Longo, Il Sole 24 Ore.
Ripercorriamo i punti principali dell'incontro che c'è stato ieri alla Casa Bianca tra la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente Usa Donald Trump. Intanto la Bce ha tagliato di nuovo i tassi, mentre il ministro della giustizia Carlo Nordio non la racconta proprio bene sui numeri dei suicidi in carcere. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In apertura, come ogni giorno, torna il nostro Paolo Mieli con le sue riflessioni sui fatti più importanti della giornata. Poi riavvolgiamo il nastro dell'atteso incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. Come è andato il confronto tra i due leader? Dazi, Ucraina e non solo, scopriamo meglio l'esito di questo faccia a faccia con Gregory Alegi, storico e giornalista e Lina Palmerini, quirinalista e commentatrice politica de Il Sole 24 Ore.
L'amministrazione Trump ha sospeso 2,2 miliardi di dollari di finanziamenti all'università di Harvard, dopo che ha rifiutato di piegarsi a una serie di richieste della Casa Bianca. Con Alexander Stille, giornalista e scrittore, da New York.La settimana scorsa, dopo la firma del presidente della repubblica Sergio Mattarella, è entrato il vigore il decreto sicurezza, introduce ne codice pensale una ventina di nuovi reati e aggravanti. Con Luigi Mastrodonato, giornalista.Oggi parliamo anche di:YouTube • Tracey Emin. What do artists do all day? su Art Documentarieshttps://www.youtube.com/watch?v=WZBkxqNJC9gCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Un nuovo taglio dei tassi, come ampiamente previsto. Una nuova, preoccupata, diagnosi dell economia. La Banca centrale europea ha ridotto il costo ufficiale del credito di 25 punti base per la settima volta da giugno portando il tasso sui depositi, quello di riferimento, al 2,25% dal 2,50%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,40% dal 2,65% e quello sui prestiti marginali al 2,65% dal 2,90%. La decisione è stata unanime, e se sono state discusse «ipoteticamente» diverse opzioni - ha spiegato in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde - nessuno ha proposto un taglio più incisivo. Soprattutto è stata modificata la diagnosi dell'economia. Ormai l'unico riferimento alle pressioni sui prezzi, nel comunicato ufficiale, è l'«elevata crescita delle retribuzioni» che è però parzialmente assorbita dalla moderazione dei profitti: la dinamica dei prezzi, come già a marzo, è ormai orientata a tornare all'obiettivo del 2% su basi sostenibili. «Anche l'inflazione dei servizi ha segnato una marcata attenuazione negli ultimi mesi», è l'aggiunta importante ai comunicati delle precedenti riunioni: era tassello mancante, e atteso, nel processo di disinflazione. Non sembra quindi esserci più bisogno, nelle parole della Bce, di una politica monetaria restrittiva: un tasso al 2,25% è del resto in un'area compatibile con il tasso nominale neutrale (difficilmente individuabile). Lagarde ha però ricordato che il concetto di tasso neutrale è rilevante «in un'economia senza shocks», e non è il caso attuale. Anche in questa occasione Lagarde non ha spiegato meglio in che modo è "pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione" ora che l'incertezza sta terremotando i mercati. La Banca centrale europea continuerà a seguire il suo approccio: deciderà i suoi prossimi passi riunione dopo riunione», sulla base delle prospettive di inflazione. La politica monetaria, ha aggiunto Lagarde, dovrà essere «pronta», e quindi «attenta a tutti gli sviluppi e in particolare a quelli dei nuovi shocks», e «agile», per avere «un approccio coerente». A una domanda sulle accuse di Donald Trump a Jerome Powell, Lagarde ha detto di avere «molto rispetto per il mio stimato collega e amico Jay Powell e noi abbiamo un solido rapporto tra banchieri centrali decisivo per avere una solida infrastruttura finanziaria». Questo rapporto continuerà «in modo imperterrito e senza cambiamenti, ne sono sicura». Intanto l'euro, che continua a veleggiare intorno 1,13 sul dollaro terremotato da Trump, toglie pressioni inflazionistiche dal campo per la Bce, ma se sale troppo si aggiunge ai dazi nel togliere competitività all'export europeo. Interviene per commentare la notizia Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Il Sole 24 Ore.Dfp: Giorgetti, quadro soggetto anche a rischi positivi. Ma per Upb 68mila occupati a rischio con i daziSi sono tenute questa mattina le audizioni alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul Documento di finanza pubblica, che andrà inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile dopo l'esame del Parlamento. In commissione è intervenuto anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato: tutte le simulazioni contenute nel Dfp "sono basate su ipotesi più sfavorevoli e pertanto forniscono indicazioni in senso peggiorativo sulla crescita e finanza pubblica. Ciò nonostante, sembra prospettarsi uno scenario meno avverso di quello messo in conto nelle previsioni ufficiali; più favorevole in termini sia di possibile esito finale della struttura dei dazi a livello internazionale, sia di variabili esogene (quali i prezzi dell'energia e i tassi d'interesse) che condizionano la crescita. Il quadro macroeconomico è pertanto soggetto anche a rischi positivi". A mettere però in guardia sull'esito della guerra commerciale in atto ci ha pensato la presidente dell'Upb Lilia Cavallari che in audizione sul Documento di finanza pubblica ha spiegato: "I dazi Usa impatteranno, tenendo conto anche degli effetti indotti, su quasi tutti i settori dell'economia italiana, con una perdita a livello aggregato di valore aggiunto nell'ordine di tre decimi di punto percentuale". E ha aggiunto: "In termini di occupazione l'effetto è quantificabile in circa 68 mila occupati totali in meno". A risentirne maggiormente, secondo le simulazioni dell'Upb, sarebbero i settori farmaceutico, attività estrattive, automotive, prodotti chimici, attività metallurgiche e fabbricazione di macchinari. Upb, insieme alla Corte dei Conti, denuncia anche che le informazioni del Dfp sono incomplete e forniscono un quadro limitato. Per una disamina del quadro offerto dal Dfp, spiega la Corte dei Conti, "manca non solo lo sviluppo programmatico (inciso dalla difficoltà di definire al momento una ricostruzione puntuale delle necessità in gioco), ma anche (e soprattutto) un dettaglio informativo determinante su diversi capitoli della politica finanziaria di breve e medio periodo: sono limitate le indicazioni sulla composizione della spesa per settori, non vi sono elementi e indicazioni adeguate sulle modifiche su cui si sta lavorando per il ridisegno del Pnrr, mancano indicazioni sulle scelte che ci si propone di assumere sul fronte della spesa per il settore della difesa. Elementi che rendono difficile valutare la tenuta del quadro complessivo e la sua coerenza con quelle che sono le priorità dell'azione di governo". Ne parliamo con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore.Meloni alla Casa BiancaLa Casa Bianca ha reso noto il programma dell'incontro di oggi alla Casa Bianca del presidente Donald Trump con la premier italiana Giorgia Meloni. Alle 12.05 (le 18.05 in Italia) è previsto un lunch nel cabinet room tra i due leader (chiuso alla stampa), quindi un'ora dopo il bilaterale nello Studio Ovale (con il pool dei reporter della Casa Bianca e i giornalisti italiani). Stamattina Trump ha dichiarato: "Ho avuto un colloquio molto produttivo con la presidente del Messico ieri. E ho incontrato i rappresentati al commercio giapponesi, è stato un incontro produttivo. Tutti i Paesi, inclusa la Cina, vogliono incontrarci. Oggi l'Italia". In attesa dell'incontro un alto dirigente Usa durante una call sulla visita alla Casa Bianca della premier italiana ha spiegato che Trump e Meloni hanno una "very special relationship" è "un partner economico chiave per gli Stati Uniti, uno dei principali mercati Ue per beni e servizi americani, e ospita importanti installazioni militari statunitensi e Nato. L'importanza della lunga relazione tra gli Stati Uniti e l'Italia non può essere sottovalutata". Lo stesso dirigente ha spiegato che: Donald Trump e la premier Giorgia Meloni parleranno di dazi ma la visita non è concentrata solo sulle tariffe. Il Washington Post, il foglio della capitale Usa, stamattina ha titolato: «L Europa affida le sue speranze commerciali a Meloni, la sussurratrice di Trump». È la terza volta che Giorgia Meloni siederà nello Studio Ovale, ma è come se fosse la prima. Una prima assoluta, perché - inutile girarci intorno - incrocia interessi globali e non solo bilaterali. La premier italiana, a quanto trapela, punta a facilitare un incontro tra Trump e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, puntando su investimenti negli Usa e sull acquisto di gas naturale liquefatto. E dall'altra intende proporre uno scudo militare a Kiev. Proprio ieri Meloni e von der Leyen si sono sentite al telefono: Bruxelles ha ribadito che sui dazi la competenza negoziale resta all Ue. Intanto l'Unione si prepara all'eventualità di non trovare alcun accordo sul tema, lavorando alle contro-tariffe doganali nei confronti degli Usa e guardando alla Cina. Parliamo con l'inviato a Washington Vincenzo Miglietta, Radiocor.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in visita alla Casa Bianca. Ne parliamo con Vincenzo Miglietta, giornalista di Radiocor.Liste di attesa: è scontro fra Governo e Regioni. Con noi Pierino Di Silverio, Segretario generale Anaao Assomed (Associazione Nazionale Aiuti e Assistenti Ospedalieri).L'Italia colpita dal maltempo. Ci aggiorna sulle previsioni dei prossimi giorni Mattia Gussoni, de IlMeteo.it. Stasera in campo Europa e Conference League. Sentiamo il nostro Dario Ricci.
In questa puntata di Start, analizziamo la posizione delle grandi aziende tecnologiche americane, dopo l'eccezione a loro favore decisa da Trump e le possibili risposte da parte dell'Unione europea alle politiche della Casa Bianca. Tra le altre notizie di oggi, l'impatto della guerra commerciale sul mercato dei mutui in Italia, in attesa delle decisioni della Bce, e il punto sulla filiera italiana del legno nelle costruzioni.
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.La coalizione dei volenterosi, guidata da Gran Bretagna e Francia con l'obiettivo di contribuire a garantire la sicurezza in Ucraina dopo il cessate il fuoco, rischia di arenarsi perché non è riuscita a ottenere dalla Casa Bianca alcun impegno concreto a fornire garanzie di sicurezza. Facciamo il punto insieme a Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa, sicurezza e spazio dell'Istituto Affari Internazionali.
Dopo 18 mila miliardi di dollari di valore azionario spazzato via dal suo ingresso alla Casa Bianca, dopo 14.500 miliardi volatilizzati dalle borse mondiali solo nei cinque giorni lavorativi dall'annuncio dei dazi «reciproci» perdite medie per oltre 50 mila dollari per ogni americano sul risparmio in azioni Donald Trump tenta la prima marcia indietro. Quando ne ha dato l annuncio lui stesso ieri, la capitalizzazione di mercato sparita nelle prime undici settimane della sua presidenza era simile al prodotto lordo della Cina: la prima (di gran lunga) economia al mondo per volumi di produzione. [ ] avrà pesato il rischio concreto di una recessione americana autoinflitta e targata Trump. Ma dev'essere stata un occhiata più ampia alla situazione, a far capire al presidente che non poteva tenere. Ne parliamo con Fabrizio Pagani, Partner Vitale&Co e docente a SciencesPo di Parigi.Il consiglio di The Donald: «Ora è il momento di comprare». E le sue aziende guadagnano il 21%L'invito di Donald Trump arriva alle ore 9,37 di lunedì 9 aprile, ovviamente, attraverso il suo social Truth. Tre ore e mezzo più tardi il presidente statunitense annuncia il rinvio di 90 giorni dei dazi «reciproci» contro tutto il mondo che hanno sconvolto le Borse globali per cinque sedute, abbattendone il valore di oltre 10 mila miliardi di dollari. La notizia della sospensione delle tariffe e delle trattative per evitarne l entrata in vigore è un nuovo choc, ma di segno contrario, per gli investitori che si precipitano ad acquistare azioni a piene mani, spingendo l S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq a rialzi senza precedenti. La previsione di Trump era insomma corretta e, d altra parte, proveniva da chi aveva il potere di tradurla in realtà. Se si trattasse dell amministratore delegato di un azienda si tratterebbe di manipolazione del mercato; provenendo dal presidente degli Stati Uniti non è chiaro se il consiglio di comprare azioni violi qualche norma né chi, nel caso, potrebbe sanzionarlo. Sta di fatto che chi ha accolto il suggerimento di Trump è riuscito ad anticipare un rimbalzo da record che ha portato l S&P 500 a guadagnare 5400 miliardi di capitalizzazione nel giro di poche ore. Intanto arrivano le accuse da parte dell'opposizione. Il deputato democratico Adam Schiff ha chiesto al Congresso di indagare se il presidente Donald Trump abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato quando ha all'improvviso sospeso una serie di dazi, facendo schizzare alle stelle i prezzi delle azioni, dopo che in mattinata poco dopo l'apertura dei mercati aveva invitato su Truth a comprare azioni. "Farò del mio meglio per scoprirlo - ha detto Schiff al Time - Le monete dei meme di famiglia e tutto il resto non sono al di fuori di insider trading o di arricchimento personale. Spero di scoprirlo presto". Interviene Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.itAuto e moda affondano l'industria: -0,9% a febbraio, -2,7% su anno Alimentari. E poi legno e carta. L elenco dei settori in crescita termina già qui, offrendo il senso immediato di un altro mese di sofferenza per la produzione industriale. In calo a febbraio per il 25esimo mese consecutivo su base tendenziale (-2,7%), frenata che si allarga anche al confronto mensile (-0,9%), invertendo la rotta dopo il rimbalzo del primo mese dell anno. A livello di macro-comparti solo l energia è in progresso mentre altrove ci sono soltanto segni meno, con l abisso di dieci punti in meno per l area dei beni strumentali. Macchinari e mezzi di trasporto sono infatti i settori più penalizzati, con discese rispettivamente del 9,5 e del 14%. Ma in discesa ampia sono anche tessile-abbigliamento (-13%) e metallurgia, o ancora elettronica e chimica.A pesare in negativo continua ad essere il settore auto, con la produzione di Stellantis che nei primi tre mesi dell anno (rapporto Fim-Cisl) è vista perdere oltre un terzo dei propri volumi, partendo peraltro da una base già ampiamente ridotta. In termini di produzione industriale nel mese di febbraio Istat per le auto registra una caduta del 33% rispetto allo stesso periodo 2024. Dati che confermano le nubi che incombono sull economia, all interno di un quadro che resta complesso su più fronti e che ha portato Banca d Italia a rivedere al ribasso le stime di crescita per il 2025, ridotte ora allo 0,6% anche per l effetto-dazi, così come pochi giorni prima aveva indicato, in un altra revisione al ribasso, il Centro Studi di Confindustria. Il commento è di Carlo Cottarelli, Direttore del Programma per l'educazione nelle Scienze Economiche e Sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di MilanoPrada conquista Versace, firmato l'accordo da 1.25 Miliardi L'acquisizione del 100% di Versace ad opera del Gruppo Prada sancisce la Nascita del primo polo del lusso tricolore di marchi italiani. L'operazione arriva dopo mesi di trattative, ovvero da quando il 24 ottobre scorso la corte federale di New York ha bloccato le nozze tra Tapestry con Capri Holding, che è stata quindi costretta ad affiggere il cartello vendesi sulla griffe della Medusa e sui tacchi a spillo di Jimmy Choo. Capri aveva rilevato Versace nel 2018 dal fondo Blackstone dall omonima famiglia con un offerta in contanti e azioni da 2,1 miliardi di dollari (1,83 miliardi di euro). Ma da allora il rilancio di Versace non è andato come sperato, anche per un cambio di gusti degli investitori passati dal massimalismo al lusso non ostentano e per gli effetti della pandemia. Ne parliamo con Carlo Festa, Il Sole 24 Ore.
Francesca Basso parla della strategia decisa dall'Unione europea per replicare alle tariffe imposte dagli Stati Uniti. Greta Privitera spiega come si è arrivati ai futuri colloqui tra gli Usa e il regime degli ayatollah, annunciati dal presidente Usa dopo l'incontro con Netanyahu. Giuseppe Guastella racconta della richiesta di archiviazione per violenza sessuale (e di rinvio a giudizio per revenge porn) nei confronti del figlio del presidente del Senato.I link di corriere.it:La linea dura della Cina, i contro-dazi Ue, Israele già alla Casa Bianca: come rispondono i Paesi a TrumpL'Iran conferma: «Vertice con gli Usa in Oman, ma i colloqui saranno indiretti»Leonardo Apache La Russa, la Procura chiede l'archiviazione per la violenza sessuale. «Ma va processato per revenge porn»
Vinitaly guarda oltre le barriere commerciali e per la sua 57ª edizione, a Veronafiere dal 6 al 9 aprile, si presenta con circa 4.000 aziende e un quartiere espositivo al completo, confermandosi baricentro e termometro del vino italiano. Nei 18 padiglioni della manifestazione (tra fissi e tendostrutture) attesi operatori dall'Italia e da 140 nazioni. In particolare, si punta a confermare il contingente di 30mila buyer della domanda internazionale, Stati Uniti compresi, per quella che è la più grande agenda business del Made in Italy enologico. Tra le delegazioni più numerose dei super operatori selezionati dall'area extra Ue, in pole position quelle da Usa e Canada, seguite da Cina, UK, Brasile ma anche da India, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Mentre, per il Continente europeo, primeggiano Germania, Svizzera, Nord Europa e l'area balcanica. Ne parliamo con: Adolfo Rebughini, direttore generale di Verona Fiere, Cristian Specogna di azienda agricola Specogna, Nadia Zenato Amministratore Delegato del Gruppo Zenato, Matteo Lunelli di Ferrari Trento e Alessio Planeta di Planeta vino.Trump, niente dietrofront sui dazi. Riunione Fed alle 17,30Una risposta sibillina in conferenza stampa del principale consigliere economico alla Casa Bianca, Kevin Hassett ha fatto ipotizzare per qualche minuto che il presidente Trump stesse valutando valuta una pausa di 90 giorni sui dazi, a parte quelli imposti alla Cina. Ipotesi che poi la Casa Bianca ha seccamente smentito. Intanto la Federal Reserve ha convocato per oggi, alle 11.30 (le 17.30 in Italia), una riunione a porte chiuse. Sul comunicato diffuso, si legge che al centro dei colloqui ci saranno i tassi d'interesse e che informazioni relative all'esito della riunione saranno pubblicate sul sito della Fed a conclusione del meeting. "Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. In effetti, abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l'Europa è sempre pronta per un buon affare". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un punto stampa con il premier norvergese Jonas Gahr Store. Approfondiamo il tema con Lorenzo Codogno, Visiting professor alla London School of Economics e al College of Europe e consulente con LC Macro Advisors Ltd dal 2015.
Iniziamo questa settimana con le notizie che arrivano dai mercati finanziari, dopo l’annuncio dei dazi da parte della Casa Bianca. Sentiamo Francesco Di Ciommo, Prorettore Luiss e Professore di diritto dell'Economia Mercati Bancari e Finanziari alla Luiss. E l’Europa? Parliamo della risposte dell’Ue insieme a Antonio Villafranca, Vicepresidente per la Ricerca dell'ISPI.E proprio negli Stati Uniti è atterrato quest’oggi il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ci racconta tutto Marco Valsania, corrispondente de Il Sole 24 Ore da New York. Serie A, il Napoli cerca la vittoria contro il Bologna per arrivare a -1 dall’Inter. Tutti gli aggiornamenti dal nostro Dario Ricci.
Send us a textOggi parliamo con l'economista Gianluca Benigno, già alla Federal Reserve di NY e ora prof all'Università di Losanna, delle possibili conseguenze, per ora catastrofiche nei mercati globali, dei dazi inflitti da Trump ai paesi di quasi tutto il mondo. Cerchiamo di capire l'impatto su inflazione, economia, e politica della mossa della Casa Bianca ritenuta quasi universalmente punitiva, arbitraria e malfatta. E cerchiamo di capire anche se ci possono essere degli effetti positivi nel lungo termine. Diteci cosa ne pensate e registratevi al programma su https://realamerica.buzzsprout.com/, e seguiteci su Instagram su @realamerica.italia Real America, il podcast su tutto ciò che è America per gli Italiani in giro per il mondo!
Dopo mesi di annunci è arrivata per davvero l'ora dei dazi. Il presidente Trump li ha annunciati in pompa magna dal Rose garden della Casa Bianca come il Liberation Day. Ne parliamo con Giulio Tremonti, deputato di Fratelli d'Italia ed ex ministro dell'Economia e Marcello Cattani, presidente di Farmindustria.
Diminuiscono in Italia le emissioni di gas serra (del 6,8% tra il 2023 e il 2022 e del 26 rispetto al 1990). Ma non in tutti i settori. Nei trasporti continuano ad aumentare (del 7% rispetto al 1990). Intanto la Casa Bianca ha diffuso i cinque punti del possibile accordo tra Stati Uniti, Russia e Ucraina, mentre la Commissione europea approva 47 progetti strategici sulle Terre rare. Quattro sono in Italia. ... Clicca qui per la promo primavera ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Guido Olimpio spiega gli attacchi aerei delle forze Usa (e del Regno Unito) contro la milizia sciita in Yemen, i primi dal ritorno del tycoon alla Casa Bianca. Federico Cella racconta l'attracco della navicella Dragon sulla Stazione Spaziale Internazionale, da cui riporterà due astronauti sulla Terra dopo molti mesi. E Daniele Sparisci analizza il brutto avvio di Leclerc e Hamilton nel primo Gp della stagione di Formula 1.I link di corriere.it:Gli Usa attaccano gli Houthi: 31 morti. Trump all'Iran: «L'appoggio ai terroristi deve finire». La risposta degli ayatollahAbbracci e rintocco della campana: sulla Iss arriva il nuovo equipaggio. Gli astronauti «abbandonati» da 9 mesi pronti a rientrareHamilton prima polemica via radio col box Ferrari al Gp Australia: «Mi avevate detto che avrebbe piovuto poco. Persa una grande occasione»
Send us a textDopo l'orrore alla Casa Bianca di venerdì scorso e la sospensione di tutti gli aiuti militari USA all'Ucraina di ieri, oggi analizziamo come la sottomissione di Trump a Putin non sia caduta dal cielo ma sia parte di un pattern che va avanti da anni e, in soli 40 giorni di governo Trump, ha già prodotto più provvedimenti concreti a favore del dittatore russo di qualsiasi governo statunitense della storia. Registratevi al programma su https://realamerica.buzzsprout.com/ e seguiteci su Instagram su @realamerica.italia e sul nostro canale YouTube nuovo di zecca: https://www.youtube.com/@RealAmerica2025Fatti e non parole. Buon ascolto. Real America, il podcast su tutto ciò che è America per gli Italiani in giro per il mondo!