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Gli Stati Uniti hanno annunciato dazi del 30 per cento su tutte le merci provenienti dall'Unione Europea a partire dal 1 agosto. Con Mario Del Pero, docente di storia internazionale e storia della politica estera statunitense all'Istituto di studi politici di Parigi.Almeno 38 persone sono morte e 500 sono arrestate in Kenya durante le proteste antigovernative della scorsa settimana, quando migliaia di manifestanti in tutto il paese sono scesi in piazza contro la corruzione e la brutalità della polizia. Con Irene Panozzo, analista politica.Oggi parliamo anche di: Corea del sud • "A Seoul senza bussola" di Tae Yeon-eomhttps://www.internazionale.it/magazine/tae-yeon-eom/2025/07/10/a-seoul-senza-bussolaRaiPlay • Buonasera con Francesco Altan e la PimpaCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Gli Stati Uniti annunciano sanzioni contro Francesca Albanese dell'Onu: accusa gli israeliani di genocidio a Gaza. Francesca Albanese è la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi. Denuncia tutti i giorni, da molti mesi, quello che il mondo dovrebbe vedere attraverso le testimonianze dei pochi media non schierati e dai volontari che operano a Gaza: lo sterminio di un popolo colpito dai bombardamenti di Israele, dalla fame, la risposta sproporzionata in termini di vite umane dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Ora il segretario di Stato americano Rubio annuncia sanzioni contro Albanese. Il motivo? "La sua campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata. L'iniziativa è dovuta agli sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani", spiega Rubio. Le accuse di Francesca Albanese. Albanese ha denunciato il "genocidio" a Gaza e chiesto di fermare il flusso di armi a Israele. Pochi giorni fa ha presentato un rapporto Onu a Ginevra “Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio”, che accusa numerose imprese di contribuire al "progetto" di Israele di "sfollamento e sostituzione dei palestinesi nei territori occupati" e chiede agli Stati membri di imporre un embargo totale sulle armi a Israele e di sospendere tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento. La reazione di Francesca Albanese. In un post su X, la relatrice speciale Onu non ha affrontato direttamente le sanzioni, ma ha scritto qualcosa che riguarda il ruolo della Corte Penale Internazionale a cui non aderiscono Stati Uniti e Israele : "Oggi più che mai: mi schiero con fermezza e convinzione dalla parte della giustizia, come ho sempre fatto. Provenire dal Paese fondatore della Corte, dove avvocati e giudici hanno difeso la giustizia a caro prezzo e spesso a rischio della propria vita. Intendo onorare questa tradizione". Le si può dare solo ragione. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Oggi verrà votata la mozione di sfiducia a Ursula Von der Leyen proposta dai gruppi di estrema destra del Parlamento europeo. In più, ieri – per via dei popolari - si è spaccata la maggioranza con socialisti, liberali nel supportare l'obiettivo di emissioni –90% al 2040. Il passaggio di Vlodimir Zelensky in Italia da papa Leone XIV corrisponde a uno dei periodi di maggior attacco russo ai confini dell'Ucraina. Gli Stati Uniti però sembrano aver ripreso a supportarli attivamente. Ogni tanto i messaggi in bottiglia arrivano da qualche parte, anche se serve del tempo: dopo 13 anni, un messaggio ha attraversato l'oceano Atlantico ed è stato ritrovato da una coppia che ha poi rintracciato il messaggio originale. Gianumberto Accinelli, entomologo, ci racconta della popilia japonica, il colorato coleottero giapponese, che da anni ha invaso anche l'Italia e minaccia di distruggere diversi raccolti. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.
Gli Stati Uniti bloccano parte delle forniture belliche all'Ucraina segnando un nuovo dietrofront nei rapporti con Kiev e nella guerra con la Russia che non cessa di colpire l'Ucraina con missili. Ne parliamo con Andrew Spannaus, analista politico in collegamento dagli USA e con Niccolò Celesti, reporter di guerra.Lo Stato chiede 3 milioni di euro all'associazione “Mamme Antifasciste del Leoncavallo”, dopo aver risarcito la famiglia Cabassi per l'occupazione dell'ex centro sociale milanese. In diretta Marina Boer, presidente dell'associazione, chiamata in prima persona a dover versare la cifra entro 60 giorniAgenda rossa e verità nascoste. “L'agenda rossa di Paolo Borsellino esiste ed è uno strumento di ricatto ancora attivo”. Parole pesanti di Vittorio Teresi, ex magistrato antimafia e presidente del Centro Studi Borsellino, che torna a parlare del mistero simbolo delle stragi di mafia del 1992
Ogni giorno, a Gaza, si muore per un sacco di farina. Si muore davanti ai centri di distribuzione degli aiuti, sotto i colpi di fucile di soldati che sparano su civili disarmati. Oltre 500 persone sono state uccise in queste “file della fame”, mentre l'attenzione del mondo si spostava altrove, sulle fiammate geopolitiche tra Israele e Iran. L'annientamento sistematico continua, ma lo sdegno si è dissolto. Le cifre parlano da sole. Il Ministero della Sanità di Gaza registra 56.331 vittime, ma secondo un recente studio indipendente le morti violente sarebbero almeno 75.000, con 8.500 decessi per fame, infezioni, collasso del sistema sanitario. I valichi sono chiusi, gli aiuti insufficienti, e la fame è diventata una forma di guerra. Perfino Unicef è costretta a ricordare l'ovvio: non si può chiedere ai civili di entrare in una zona di combattimento e poi ucciderli perché sono in una zona di combattimento. Nel frattempo, l'Occidente applaude in silenzio. Gli Stati Uniti, con l'ambasciatore Mike Huckabee, ormai neppure fingono di credere nella soluzione dei due Stati. L'Unione Europea, pur consapevole che Israele viola l'accordo commerciale con Bruxelles, non muove un dito. Solo Pedro Sánchez, ancora una volta, invoca la sospensione dell'intesa. Il resto è complicità. Benjamin Netanyahu prepara le elezioni. Serve la gloria, non la pace. Serve l'illusione di un successo militare. Nella sua coalizione, la “fase successiva” non è la ricostruzione, ma la rimozione dei palestinesi dalla storia. E intanto, nella Cisgiordania occupata, 943 palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre. Gaza è diventata un modello. Un modello da esportare. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Gli Stati Uniti colpiscono tre siti nucleari iraniani.A cura di Domenico Frascà di Frascà & Partners, Analisi geopolitica e politico-istituzionale.
Gli Stati Uniti hanno bloccato l'accesso alle mail del Tribunale Penale Internazionale (ICC), ospitate su server Microsoft. L'amministrazione Trump, in risposta all'indagine dell'ICC contro Israele e Netanyahu, ha infatti utilizzato una procedura legale statunitense per ottenere dati sensibili che si trovavano su infrastrutture americane. Microsoft, rispettando la normativa USA, non ha potuto fare diversamente che concedere l'accesso, bloccando così gran parte dell'apparato operativo del tribunale.Questo evento apre scenari preoccupanti sulle conseguenze dell'affidarsi a provider informatici extra-europei, specialmente per istituzioni internazionali o sensibili.Quali sono i rischi reali per la sovranità digitale europea? Quali implicazioni geopolitiche ed economiche derivano da questa eccessiva dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti, soprattutto nell'Era Trump?~~~~~ INGAGGI E SPONSORSHIP ~~~~~ Per contatti commerciali: sales@matteoflora.comPer consulenze legali: info@42LawFirm.it~~~~~ SOSTIENI IL CANALE! ~~~~~Con la Membership PRO puoi supportare il Canale » https://link.mgpf.it/proSe vuoi qui la mia attrezzatura » https://mgpf.it/attrezzatura~~~~~ SEGUIMI ANCHE ONLINE CON LE NOTIFICHE! ~~~~~» CANALE WHATSAPP » https://link.mgpf.it/wa» CANALE TELEGRAM » https://mgpf.it/tg» CORSO (Gratis) IN FUTURO » https://mgpf.it/nl» NEWSLETTER » https://mgpf.it/nl~~~~~ CIAO INTERNET E MATTEO FLORA ~~~~~ Questo è “Ciao Internet!” la prima e più seguita trasmissione di TECH POLICY in lingua italiana, online su YouTube e in Podcast.Io sono MATTEO FLORA e sono:» Professore in Fondamenti di Sicurezza delle AI e delle SuperIntelligenze (ESE)» Professore ac in Corporate Reputation e Crisis Management (Pavia).Sono un Imprenditore Seriale del digitale e ho fondato:» The Fool » https://thefool.it - La società italiana leader di Customer Insight» The Magician » https://themagician.agency - Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi» 42 Law Firm » https://42lf.it - Lo Studio Legale per la Trasformazione Digitale » ...e tante altre qui: https://matteoflora.com/#aziendeSono Future Leader (IVLP) del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime (2012)”.Sono Presidente di PermessoNegato, l'associazione italiana che si occupa di Pornografia Non- Consensuale e Revenge Porn.Conduco in TV “Intelligenze Artificiali” su Mediaset/TgCom.
La rappresaglia dell'Iran contro gli Stati Uniti. Cosa pensa la popolazione iraniana? Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su willmedia.it/abbonati Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica Rafael Grossi ha riferito che non ci sono al momento prove concrete che l'Iran stia pianificando di costruire un'arma nucleare. Su quali elementi si basano quindi Stati Uniti ed Israele? E quali sono le conseguenze dell'attacco ordinato da Trump?
Puntata particolare, fatta tutta d'un fiato, per cercare di capire insieme cosa sta succedendo
Gli Stati Uniti hanno pesantemente bombardato nella notte tra sabato e domenica i 3 siti iraniani di arricchimento dell'uranio, assecondando le richieste del premier israeliano Netanyahu. Il glifosato, l'erbicida più utilizzato al mondo e anche in agricoltura industriale, potrebbe essere più rischioso del previsto per la salute – anche alle dosi considerate sicure. Secondo un gruppo di scienziati dell'Ipcc, la soglia di 1,5°C di aumento di temperatura globale è ormai impossibile da evitare. Un altro studio però mostra quanto sia possibile riutilizzare le ex miniere di carbone come campi fotovoltaici. Lucia Bellinello, esperta di geopolitica russa, ci racconta del Tagikistan, il piccolo stato autoritario dell'Asia centrale che prova a diventare una meta ambita per il turismo lento.Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: Glifosato cancerogeno anche nelle dosi considerate sicure, lo studio, Carlotta Garancini Clima, l'obiettivo degli 1,5 gradi è ormai fuori portata, Andrea Barolini
Gli Stati Uniti attaccano l'Iran che organizza ritorsioni. Donald Trump rompe gli indugi, non attende l'eventuale evoluzione diplomatica della crisi con l'Iran, anticipa l'attacco contro tre siti nucleari, inclusi Fordow, Natanz e Esfahan, e si infila in uno dei conflitti più pericolosi della storia contemporanea, con conseguenze e sviluppi imprevedibili. L'azione americana era pronta da settimane, da quando lo stesso Trump aveva annunciato un colpo al cuore del sistema nucleare iraiano proprio per questo fine settimana, distogliendo poi l'attenzione internazionale parlando di uno spostamento del piano di quindici giorni, facendo credere di aver avviato una trattativa con Teheran. Ma si è trattato di un depistaggio. Ad un passo dalla guerra nucleare. L'annuncio di Trump è un mix di profezie religiose, di esaltazione militare, di crociate moderne, una narrazione molto cara al suo elettorato, alla pancia del movimento Maga, ma il presidente americano con questo atto solitario, non autorizzato dal parlamento e da nessuna organizzazione internazionale, ci porta dritti ad un passo dalla guerra nucleare. L'Iran fa sapere che il sito di Fordow non ha subito gravi danni, contrariamente a quanto ha raccontato Trump, e che la maggior parte dell'uranio precedentemente stoccato presso l'impianto di arricchimento di Fordow era stato trasferito in un'altra sede. Ora l'amministrazione Trump si sta preparando a potenziali ritorsioni da parte dell'Iran e i prossimi giorni saranno particolarmente preoccupanti, secondo quanto hanno raccontato anonimi funzionari del Pentagono e della Casa Bianca. Non è chiaro se le ritorsioni riguarderanno località all'estero o nazionali, o entrambe, di certo l'Iran non starà a guardare. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Gli Stati Uniti hanno davvero distrutto il programma nucleare iraniano o si stanno preparando a qualcosa di più grosso? E come sta reagendo un'Europa che sembra sempre più spettatrice di questa crisi? Dall'altra parte del mondo, la pace tra Congo e Ruanda è possibile o è solo una mossa per spartirsi le ricchezze del sottosuolo? E infine, cosa scopriremo ora che il Bayesian, quel misterioso yacht affondato a Palermo, è stato riportato a galla?INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:54 - L'attaco Usa sull'Iran00:11:29 - La questione del riarmo in Europa00:17:01 - Verso un accordo di pace fra Ruanda e RDC?00:19:15 - Il Bayesian è stato recuperatoFonti: https://www.italiachecambia.org/podcast/usa-iranIscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEw
Gli Stati Uniti hanno bombardato i principali impianti nucleari iraniani nella notte, sancendo di fatto l'ingresso in guerra contro Teheran e ridisegnando – in un attimo – l'equilibrio geopolitico globale. In questo episodio di Investire Semplicemente analizziamo cosa significa per i mercati: dall'immediata fuga verso gli asset rifugio (oro e yen giapponese) alle possibili reazioni di azioni, petrolio e dollaro nelle prossime settimane. Ripercorriamo i precedenti storici (Iraq 2003, Siria 2017, Ucraina 2022) per capire come le Borse tendono a muoversi in tre fasi – shock iniziale, ricalibrazione, normalizzazione.
Cambiare tutto con le azioni ETF investimenti risparmio finanza personale business soldi economia
Benvenuti a una puntata esplosiva di The Deep Dive: TRUMP: "PACE O DISTRUZIONE TOTALE!" L'Ultimatum all'Iran che Cambia Tutto! Cosa succederà ora?In questo episodio cruciale, ci immergeremo nelle pieghe di una crisi che sta ridefinendo gli equilibri mondiali. Gli Stati Uniti hanno sferrato attacchi diretti ai principali siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan, una mossa che rappresenta l'apice di anni di tensioni tra Washington e Teheran.Il Presidente Donald Trump ha accompagnato queste azioni militari con un ultimatum perentorio: "pace o distruzione totale", minacciando "attacchi molto più grandi" se l'Iran non dovesse desistere dalle ostilità. Questa retorica, improntata a una dimostrazione inequivocabile di forza, potrebbe innescare una spirale pericolosa in una regione già instabile.Ma qual è stata la risposta dell'Iran? Abbas Araghchi ha dichiarato che gli attacchi sono stati "un atto oltraggioso" e che "le porte della diplomazia sono ormai chiuse". Teheran ha minacciato rappresaglie dirette contro le installazioni americane nel Golfo Persico, in Iraq, Siria e Arabia Saudita, e ha paventato il ricorso alla guerra cibernetica contro infrastrutture strategiche occidentali. Ancora più allarmante è la possibile uscita immediata dell'Iran dal Trattato di Non-Proliferazione Nucleare (TNP), che aprirebbe scenari di destabilizzazione su scala planetaria.Analizzeremo anche l'impatto sul cruciale Stretto di Hormuz, un "collo di bottiglia strategico" per il commercio globale del petrolio, dove un blocco o attacco causerebbe un'immediata impennata dei prezzi e ripercussioni devastanti sull'economia mondiale.Scopriremo come gli alleati storici degli Stati Uniti, tra cui l'Unione Europea, la Russia e la Cina, abbiano espresso profonda preoccupazione per questa decisione, definita sconsiderata. Anche l'International Atomic Energy Agency (IAEA) ha condannato l'operazione, evidenziando i gravissimi rischi di contaminazione radioattiva e raccomandando il dialogo. Questo isolamento diplomatico mette Washington in una posizione difficile.Infine, esploreremo i possibili scenari futuri: un'escalation militare senza precedenti, con le basi militari statunitensi considerate obiettivi primari, o la remota speranza che intermediari come l'Unione Europea o la Svizzera possano riaprire un canale diplomatico prima che la situazione diventi incontrollabile.Unisciti a noi per un'analisi approfondita e un dibattito aperto tra esperti su una crisi che tiene il mondo con il fiato sospeso.LINK DIRETTO DEL MIO LIBRO SU AMAZON: https://www.amazon.it/dp/B0D6LZK23MInvesti come me:https://www.patreon.com/cambiaretutto Il sito di giuseppe scioscia: https://tinyurl.com/ytm3ns74Il gruppo:https://www.facebook.com/groups/cambiaretuttocambiaresubitoIl mio profilo:https://www.facebook.com/GiuseppeSciosciaNB: In nessun modo il mio contenuto audio e/o video vuole essere una sollecitazione all'acquisto o vendita di strumenti finanziari.
Donald Trump ha deciso di entrare in guerra al fianco di Israele colpendo tre siti nucleari, tra cui quello di Fordo, situato sotto una montagna
Mentre siamo giunti al sesto giorno di bombardamenti reciproci fra Israele e Iran, ma con una grossa disparità di potenza in gioco, possiamo iniziare a farci alcune domande: siamo davanti a un'operazione per fermare il nucleare o a un tentativo di far saltare il regime iraniano? La minaccia del nucleare iraniano esiste davvero? Gli Stati Uniti stanno seguendo Israele o Israele è un pretesto? INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:46 - Iran-Israele00:19:11 - Le altre notizie, al voloFonti: https://www.italiachecambia.org/podcast/israele-iran-nucleare-intervento-degli-usa/Iscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEw
I titoli: "Non abituarsi alla guerra. Respingere il fascino delle armi, si rischia la barbarie". Nuovo appello per la pace ieri di Papa Leone XIV Prosegue senza sosta lo scontro incrociato Israele - Iran. Gli Stati Uniti continuano a valutare un attacco ai siti nucleari iraniani. Città dei Ragazzi, inaugurato un nuovo appartamento. Il Cardinale Baggio: l'integrazione è l'impegno di una intera comunità. Conduce: Paola Simonetti In regia: Alberto Giovannetti
Sembra più concreta la partecipazione degli Stati Uniti nel conflitto contro l'Iran, al fianco di Israele. Tutto questo nonostante a Teheran ci vorrebbero ancora 3 anni per dotarsi della bomba atomica, secondo gli stessi servizi americani.Cominciano a Bonn, in Germania, i negoziati intermedi sul clima, in vista della Cop30 di Belém, in Brasile. Al centro il tema dei finanziamenti climatici e la transizione dei paesi in via di sviluppo. In Giappone, un nuovo regolamento vuole mettere fine agli abusi nel mondo dello sport, soprattutto minorile, evidenziati negli ultimi anni perfino da un report di Human rights watch. Fabio Ciconte, esperto di filiera alimentare, ci racconta dell'enorme spreco di frutta e verdura causata dalla semplice imperfezione estetica, e della campagna “Oltre la buccia” per provare a contrastare questo spreco di risorse. Puoi scriverci a podast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.
I titoli: Notte di missili tra Israele e Iran. Gli Stati Uniti schierano altri caccia in Medio Oriente e valutano l'attacco a siti nucleari iraniani Gaza: spari sulla folla durante la distribuzione degli aiuti nella Striscia Il Papa ai vescovi italiani: “Sana cooperazione con le autorità civili, con ascolto, dialogo e mediazione”
Israele attacca decine di obiettivi militari e nucleari in Iran, ucciso il capo dei Pasdaran, tensione globale alle stelle, in attesa della risposta di Teheran.L'Assemblea Generale ONU chiede il cessate il fuoco a Gaza.Gli Stati Uniti votano contro, insieme a Israele.aereo Air India si schianta su un college medico subito dopo il decollo.Pakistan: uccisa la 17enne Sana Yousaf, studentessa di medicina e TikToker.Sudan: “La più grave crisi umanitaria al mondo” – l'ONU accusa l'indifferenza globale. Introduzione al notiziario: Israele attacca l'Iran: chi fermerà questa corsa verso l'abisso? Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
La Calabria è una delle prime regioni a attuare un servizio di psicologo gratuito in tutte le scuole medie e superiori della regione per favorire la consulenza e il supporto psicologico a ragazze e ragazzi. Gli Stati Uniti crollano nell'indice di democrazia percepita a livello mondiale, anche sotto la Cina. E cambiano perfino nome alle navi della Marina intitolate agli attivisti del movimento LGBTQ+. Tagliare il corno ai rinoceronti funziona come deterrente per evitarne il bracconaggio e l'uccisione: è l'amara scoperta validata da uno studio di Science condotto in Sudafrica. Gianumberto Accinelli, entomologo, ci racconta dei ladri di nettare che si spostano da un fiore all'altro, rubando cibo ma senza aiutare le piante a diffondere i semi. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: La Calabria è la prima regione a istituire lo psicologo nelle scuole, Simone Santi
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Gaza continua a morire sotto le macerie, mentre l'Occidente si specchia nei propri valori traditi. La scena è la solita: dichiarazioni indignate, veti alle risoluzioni ONU, richiami rituali al diritto internazionale. Poi, sotto banco, la complicità. Gli Stati Uniti hanno blindato Israele con oltre 50 mila tonnellate di armamenti consegnati dopo il 7 ottobre 2023: 14 mila bombe, 3 mila missili, contratti da 20 miliardi di dollari. Cinque veti in Consiglio di Sicurezza ONU per impedire un cessate il fuoco. L'Europa recita un copione solo più cinico. La Germania ha concesso licenze militari per 485 milioni di euro dopo l'inizio dell'offensiva. La Francia, mentre Macron invoca pause umanitarie, fornisce componenti per droni e caccia. L'Italia, che rivendica di non autorizzare nuovi contratti, continua a spedire: 6 milioni di euro di forniture militari nel 2024 e 128 mila euro ancora nel 2025, in pieno massacro. La Spagna offre il capolavoro dell'ipocrisia. Pedro Sánchez proclama embargo e riconoscimento della Palestina, ma tra ottobre 2023 e marzo 2025 ha firmato contratti con Israele per oltre un miliardo di euro. I media occidentali raccontano Gaza partendo dal 7 ottobre, occultando decenni di occupazione, blocco e colonizzazione. Le vittime palestinesi restano numeri, il loro sterminio è una conseguenza del loro essere palestinesi. Gli israeliani, invece, hanno diritto al lessico emotivo del "massacro". A Gaza è in corso un esperimento mondiale: quanto è possibile sterminare protetti dall'ipocrisia del mondo? Quanto si può riscrivere una storia per giustificare un annientamento? I palestinesi sono le vittime, noi siamo le cavie. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Il 4 giugno il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che a partire dalla prossima settimana i cittadini di dodici paesi non potranno viaggiare negli Stati Uniti, citando motivi di “sicurezza nazionale”. Con Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale.L'8 e 9 giugno in Italia si vota per 5 referendum. Uno riguarda la cittadinanza e mira ad accorciare i tempi per ottenere la cittadinanza italiana per gli stranieri che vivono regolarmente nel nostro paese. Con Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale.Oggi parliamo anche di:Film • Aragoste a Manhattan di Alonso Ruizpalacioshttps://www.youtube.com/watch?v=_JzRT_HTM3kCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
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Annunciato un accordo tra Usa e Cina sui dazi. Gli Stati Uniti ridurranno i dazi dal 145% al 30%, mentre la Cina dal 125% al 10%. La guerra dei dazi dichiarata dal presidente Trump si sta dunque lentamente trasformando in una muscolare politica commerciale tra gli Stati. È un bene per tutti, soprattutto per l'Italia e per la sua vocazione esportatrice.Ne parliamo con Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy.
Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo sui dazi. Qualche giorno fa, Trump ha detto: “Buy stock now”. Ha avuto ragione, alla notizia dell'accordo i titoli statunitensi sono tornati ai livelli pre-Liberation Day. Intanto, Trump si prepara a ricevere a cena i principali possessori dei meme coin $Trump. Per i primi 25, anche un tour della Casa Bianca. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Gli Stati Uniti mediano un accordo di pace tra RDC e Kigali, puntando all'accesso privilegiato a cobalto, coltan e litio. Con l'analisi di Mario Giro.Il futuro della Chiesa: l'eredità di Papa Francesco e lo sguardo sull'Africa. Nel nuovo numero di maggio di Nigrizia, l'Editoriale indaga che volto potrà avere la Chiesa del futuro. Ne parliamo con il direttore Giuseppe Cavallini
I titoli: Conclave, diritto di voto per i cardinali oltre il numero di 120. La dichiarazione questa mattina della Congregazione dei porporati. Gli Stati Uniti a Mosca e Kiyv: “tregua duratura in Ucraina”. Il presidente ucraino Zelensky preme per un incremento delle sanzioni alla Russia 50 anni fa la fine della guerra in Vietnam. Un sanguinoso conflitto che scosse le coscienze dell'opinione pubblica mondiale. Conduce: Paola Simonetti In regia: Luca Rossi
Passi avanti e indietro nelle trattative per raggiungere la pace. Gli Stati Uniti sono pronti ad abbandonare il ruolo di mediatori nel conflitto fra Russia e Ucraina se non arriveranno dai due Paesi "proposte concrete", ha dichiarato il segretario di Stato americano, Marco Rubio, confermando per la prima volta quanto in molti si aspettavano, a Kiev e nelle diverse capitali europee. Mentre il portavoce del Cremlino Peskov fa sapere che gli Usa sono per una soluzione rapida, ma il conflitto è complesso.scriviti e segui "Notizie dall'Ucraina": YouTube: https://bit.ly/3FqWppn Spreaker: https://bit.ly/42g2ONG Apple Podcasts: https://apple.co/3JE1OMi Spotify: https://spoti.fi/40bpm0v Amazon Music: https://amzn.to/40HVQ37 Audible: https://bit.ly/4370ARc Adnkronos: podcast/adnkronos.com Resta in contatto con noi: https://www.adnkronos.com/ https://x.com/Adnkronos https://www.facebook.com/AgenziaAdnKronos https://www.instagram.com/adnkronos_/
Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti parlano con Paolo Magri, presidente del comitato scientifico ISPI, dell'imprevedibilità delle scelte di Trump e di cosa significa per il resto del mondo. Lunedì 28 Aprile, ore 19: "L'età dell'oro. Mercati, caos, opportunità: cosa sta succedendo davvero? Con Guido Brera e Clara Morelli. Evento online interattivo, esclusivo per gli iscritti a Will Makers. Partecipa gratis su willmedia.it/abbona
Il 6 aprile centinaia di migliaia persone hanno manifestato a Washington e in molte altre città degli Stati Uniti per protestare contro le politiche del presidente Donald Trump. Con Lucia Magi, corrispondente dell'Ansa da Los Angeles.Un video pubblicato il 4 aprile dal New York Times ha smentito la versione delle autorità israeliane sullla morte dei 15 operatori sanitari e soccorritori uccisi il 23 marzo dall'esercito israeliano vicino a Rafah. Con Paola Caridi, giornalista, da Amman.Oggi parliamo anche di:Società • "La vita: prima e dopo il covid" di Casper Thomashttps://www.internazionale.it/magazine/casper-thomas/2025/04/03/la-vita-prima-e-dopo-il-covidRaiPlay • Approffimativamente, con Bruno Voglino, a cura di Susanna Gianandrea, regia di Maria Barattahttps://www.raiplay.it/programmi/brunovoglino-approffimativamenteCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Venerdì e sabato si tiene la Trentaseiesima edizione de "Lo scenario dell economia e della finanza" di The European House - Ambrosetti. Tra gli incontri più interessanti ci sarà venerdì "Gli impatti della Trumponomics sulle filiere industriali europee e italiane . Gli Stati Uniti rappresentano il 1° partner commerciale dell Unione Europea, con un surplus manifatturiero per l UE che sfiora i 200 miliardi di Euro (di cui il 19,6% detenuto dall Italia). Tuttavia, l UE registra un disavanzo verso gli Stati Uniti in termini di energia (-69,9 miliardi di Euro, di cui 7,6% detenuto dall Italia) e di servizi (-108,6 miliardi di Euro di cui 2,1% detenuto dall Italia) Teha evidenzia come gli impatti potenziali, derivanti dall introduzione di dazi, siano in media contenuti e gestibili per il sistema Paese, ricompresi tra 1,8 e 8 miliardi di Euro di riduzione dell export. Con la consapevolezza che alcune singole aziende di singoli settori potranno essere anche pesantemente impattate, come il settore dei macchinari, dei veicoli e della moda. Per rispondere alla politica commerciale del Presidente Trump, l Unione Europea potrebbe seguire le seguenti raccomandazioni: Consolidare la coesione tra gli Stati membri, rafforzare i legami verso altri, e nuovi, mercati e partner commerciali e attivare un tavolo di Lavoro condiviso tra Istituzioni europee e multinazionali americane.L elemento dirimente è: quanto la domanda di prodotti italiani ed europei è elastica rispetto al prezzo? Quanto i prodotti Made in Europe sono sostituibili (e in quanto tempo) da beni prodotti all interno degli Stati Uniti o in paesi non soggetti a dazi? In questo scenario, l Italia è il 21° Paese al mondo per insostituibilità commerciale delle esportazioni. Ne parliamo con Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti e Teha GroupConfindustria taglia Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%"La crescita in Italia riprende slancio solo nel 2026", avverte il Centro studi di Confindustria che, all'appuntamento con le previsioni di primavera, ha rivisto al ribasso dal +0,9 al +0,6% la stima per il Pil 2025 e vede in crescita dell'1% il Pil 2026. Incide un clima di incertezza "al massimo storico" legato anche alla guerra dei dazi che "pesano come un conflitto commerciale". Può andar peggio: la stima ipotizza che "l'impennata di incertezza duri per la prima metà del 2025" e "non include l'effetto di ulteriori dazi e contro dazi"; per gli economisti di via dell'Astronomia "lo scenario peggiore di un'eventuale escalation protezionistica" comporterà, invece, un ulteriore rallentamento del Pil con uno scostamento "del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026", riducendo quindi la crescita attesa al +0,2% nel 2025 ed al +0,4% nel 2026. "Energia, green deal e dazi: gli ostacoli all'economia italiana e europea" al centro dell'analisi del centro centro studi di Confindustria. Il contesto è quello di "uno scenario internazionale sempre più frammentato" con una Europa che "sta progressivamente perdendo competitività". Sull'economia italiana "si contrappongono forze di segno opposto". Non mancano fattori che agiranno in positivo, come il taglio dei tassi, la risalita del reddito disponibile reale totale delle famiglie grazie al progressivo recupero delle retribuzioni pro-capite, il buon contributo dei redditi non da lavoro, l'aumento dell'occupazione totale, il calo dell'inflazione, "sebbene gli ultimi due fenomeni si attenueranno nel 2025 e 2026". Si aggiunge il calo atteso della propensione al risparmio che con l'aumento del reddito può dare un buon contributo alla dinamica dei consumi. E c'è l'implementazione del Pnrr: "Tra il 2025 e il 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. Anche se non verranno spese tutte (l'ipotesi è che ne venga spesa la metà, 65 miliardi), daranno un importante contributo al Pil, in particolare agli investimenti in costruzioni, frenati dal venire meno degli incentivi all'edilizia residenziale". Il commento è di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Pnrr, Fitto gela Giorgetti ma apre alla possibilità di spostare i progetti alla CoesioneLa doccia fredda per le speranze di proroga del Pnrr interne al governo è arrivata proprio dal vice presidente esecutivo della Commissione Ue di Fdi. A inizio settimana Raffaele Fitto in audizione alle commissioni congiunte del Parlamento Europeo ha ricordato che: "Gli Stati membri hanno solo 18 mesi per raggiungere i circa 5mila target milestone, è importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target e i milestones devono essere raggiunti entro agosto 2026", ha aggiunto Fitto. Dopo il bastone è poi arrivata la carota: la Commissione europea nella revisione di medio termine della Politica di Coesione ha proposto che Stati Ue e regioni dovrebbero individuare "entro giugno 2025" i progetti del Pnrr che "rischiano di non essere completati entro la scadenza di agosto 2026" e che potrebbero essere presi in considerazione per il finanziamento attraverso la politica di Coesione. Nonostante il governo continui a considerare il Pnrr un successo, però, secondo il Sole 24 Ore sono almeno 20 le misure in affanno. Nel frattempo però come preannunciato da Ursula von der Leyen nel suo piano "ReArm Europe", poi ribattezzato "Readiness2030", la Commissione europea ha presentato la proposta che consentirà agli Stati di usare i fondi di Coesione tradizionalmente destinati alle regioni più in difficoltà per finanziare capitoli di spesa che rispondono alle nuove priorità, a partire dalla Difesa. Interviene Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
Raffaella Baritono"Furore. Gli Stati Uniti verso la guerra civile"Biennale Democraziawww.biennaledemocrazia.itDomenica 30 marzo, ore 11:00Teatro Carignano, TorinoFurore. Gli Stati Uniti verso la guerra civileRaffaella Baritono, Mattia Diletti, introduce Oliviero Bergamini.UniVerso per Biennale Democrazia.Negli Stati Uniti è in corso una «guerra civile fredda»? Alcuni dati lo suggeriscono. Il tasso di fiducia nel governo è al 22% (era il 77% negli anni Sessanta), e la polarizzazione cresce a ritmi vertiginosi: in soli otto anni (2016-2024) la quota di repubblicani che considera i democratici «immorali» è cresciuta dal 47 al 72%, quella inversa dal 35 al 63%. Ricondurre tutto a Trump, comunque, sarebbe miope: il processo di frammentazione sociale è in corso da oltre mezzo secolo, con lo scandalo Watergate e la crisi del manifatturiero. Il risultato, oggi, è un'America spaccata lungo confini profondi – economici, politici, culturali. Un fenomeno sempre più difficilmente reversibile.Raffaella Baritono è professoressa ordinaria di Storia e politica degli Stati Uniti presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna. E' attualmente direttrice del Centro Studi dipartimentale sugli Stati Uniti (LAB-USA), è stata direttrice del CISPEA (Centro Interuniversitario di Storia e Politica Euro-Americana), nonché presidente della SIS (Società Italiana delle Storiche) e vicepresidente dell'AISNA (Associazione Italiana di Studi Nord Americani). Ha fatto parte anche del Comitato direttivo della SISI (Società Italiana di Storia Internazionale). È stata co-direttrice ed attualmente fa parte del Comitato direttivo della rivista “Ricerche di Storia Politica” e di “Scienza&Politica” e ha fatto parte, per due mandate, del Comitato direttivo della rivista “Il Mulino”. È attualmente membro del Comitato direttivo dell'Associazione Il Mulino e fa parte del Comitato editoriale della casa editrice Il Mulino e del Comitato scientifico della Fondazione Gramsci-Emilia Romagna. È anche socia dell'Accademia delle Scienze dell'Università di Bologna. Ha svolto periodi di ricerca all'estero (University of Wisconsin-Madison, University of Southern Illinois, Indiana University, Columbia University, University of Oxford, SciencePo-Lyon).I suoi interessi di ricerca riguardano la storia politica e politico-intellettuale statunitense, nonché della storia politica dei femminismi americani. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Eleanor Roosevelt. Una biografia politica, Bologna, Il Mulino, 2021, «A bad edition of a Polish king»: i presidenti americani e le trasformazioni del sistema politico contemporaneo, in Giovanni Orsina e Maurizio Ridolfi , a cura di, La Repubblica del presidente. Istituzioni, pedagogia civile e cittadini nelle trasformazioni delle democrazie, Roma, Viella, 2022, pp. 325-342; Angela Davis, Roma, Carocci, 2024.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Gli Stati Uniti hanno espulso 200 venezuelani accusati accusati di appartenere al gruppo criminale Tren de Aragua, senza però aspettare che fossero processati. Intanto andiamo a riascoltare gli interventi di Corrado Formigli e Michele Serra di sabato nella piazza per l'Europa. ... Clicca qui per la promo primavera ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A Gedda la delegazione ucraina e quella statunitense hanno trovato un accordo di cessate il fuoco totale per trenta giorni. Gli Stati Uniti riprendono l'invio di armi a Kiev ma si attende ancora la risposta da Mosca. Ne parliamo con Ettore Sequi, già segretario generale della Farnesina e ambasciatore, Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, Aldo Ferrari, docente all'Università Ca' Foscari di Venezia e responsabile del programma Russia, Caucaso e Asia centrale di ISPI.
Tra le decine di ordini esecutivi firmati da Donald Trump all'indomani del suo insediamento, ce n'è anche uno che sospende i finanziamenti statunitensi ai programmi di aiuti all'estero, gran parte dei quali passano attraverso l'Usaid. Con Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di politiche sanitarie globali e diritto alla salute.L'8 febbraio Estonia Lettonia e Lituania si sono scollegate dalla rete elettrica russa e il giorno successivo sono passate a quella europea. Con Davide Maria De Luca, giornalista, da Kiev.Oggi parliamo anche di:Africa • "Il sovranismo africano che cancella la libertà" di Achille Mbembehttps://www.internazionale.it/magazine/achille-mbembe/2025/02/06/il-sovranismo-africano-che-cancella-la-libertaSerie tv • Scissione su Apple Tv+Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La donna tedesco-iraniana Nahid Taghavi rilasciata dalla prigione di Teheran.L'attivista curda Pakhshan Azizi rischia l'esecuzione in Iran dopo che la sua condanna a morte è stata confermata dalla Corte Suprema.Morta negli incendi di Los Angeles l'attrice Dalyce Curry dei Blues Brothers.Gli Stati Uniti inseriscono il suprematista bianco "Terrorgram" nella lista nera dei gruppi terroristici.https://www.radiobullets.com/notiziari/14-gennaio-2025-notizie-donne-mondo-podcast/
Gli Stati Uniti hanno contribuito a mediare l'accordo che vedrà Hezbollah ritirarsi dal confine del Libano con Israele.
Gli Stati Uniti hanno dato a Kiev il permesso di colpire il territorio russo con missili a lunga gittata forniti da Washington. Con Davide Maria De Luca, giornalista, da Kiev.Rexino Arzaj, detto Gino, che era stata accusato insieme a Ilaria Salis per le presunte aggressioni ad alcuni militanti neonazisti a Budapest nel febbraio 2023, è stato arrestato a Parigi. Con Zerocalcare, fumettista.Oggi parliamo anche di:Turchia • "Caccia al tesoro" di Erin O'Brienhttps://www.internazionale.it/magazine/erin-o-brien/2024/11/14/caccia-al-tesoro-2Serie tv • Qui non è Hollywood su Disney+Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Gli Stati Uniti solleciteranno un giudice a costringere la società madre di Google, Alphabet, a vendere il suo browser Chrome. Lo riporta Bloomberg. Ad ottobre il dipartimento di Giustizia americano aveva dichiarato che avrebbe chiesto a Google di apportare profondi cambiamenti al modo in cui opera, dopo che una storica sentenza ad agosto aveva stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale. Chiedere la vendita di Chrome a Google segnerebbe un profondo cambiamento da parte dei regolatori Usa, che hanno in gran parte lasciato in pace i giganti della tecnologia da quando non sono riusciti a smembrare Microsoft due decenni fa. Ne parliamo con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore.Confetra, le restrizioni Brennero costano 2 miliardi l'anno"Sul Brennero la regolamentazione restrittiva del Tirolo sui transiti sta generando costi per due miliardi di euro l'anno, ancor più aggravata dalla prossima limitazione di transito per manutenzioni del Ponte di Lueg, in Austria." Ne parliamo con chi ha lanciato l'allarme: Carlo De Ruvo presidente di Confetra.Mercosur, al G20 alleanza italo francese"Ci siamo incontrati, lei è qui a Rio con la figlia Ginevra" e "ha fatto davvero una bella mossa sul Mercosur". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rispondendo ieri sera ai quotidiani italiani a Rio de Janeiro per il G20. Macron è stato intercettato mentre passeggiava con la moglie Brigitte sul lungomare di Ipanema. Si tratta, ha aggiunto, "di una battaglia comune" per Francia e Italia e "per questo motivo siamo soddisfatti". Il bilaterale tra i due presidenti non era previsto e ufficialmente non dovrebbe tenersi nemmeno oggi, ma intanto Macron ha certificato l'alleanza tra Italia e Francia sul trattato di libero scambio con il mercato comune del Sud America fondato nel 1991 da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, cui si sono aggiunti Venezuela e Bolivia. Il Mercosur spacca l'Europa e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sta lavorando al G20 per chiudere l intesa. Abbiamo approfondito il tema con Vincenzo Miglietta, Radiocor.
Negli Stati Uniti, l'abuso del Fentanyl ha generato una vera e propria emergenza sanitaria, con overdose che si moltiplicano e comunità che lottano contro una devastante crisi degli oppioidi. Conosciuta anche come la "droga degli zombie", questa sostanza oppioide sintetica, 50 volte più potente dell'eroina, è responsabile di migliaia di decessi ogni anno, spesso in combinazione con altri stimolanti. Il Fentanyl, nato come potente analgesico in ambito medico, è ormai diffuso anche nel mercato illegale, dove spacciatori e organizzazioni criminali sfruttano il suo basso costo e l'elevato potenziale di dipendenza. Ma come si è arrivati a questa situazione? E quali misure sono in atto per arginare il problema, sia negli Stati Uniti che in Europa, dove la minaccia inizia a farsi sentire? Proviamo a scoprirlo insieme ad Cecilia Penelope Zambelli, giornalista scientifica, podcaster, scrittrice e attivista. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Il prossimo 5 novembre gli Stati Uniti eleggeranno la prima donna Presidente oppure il secondo Presidente nella storia che tornerà alla Casa Bianca dopo una pausa di quattro anni. Facciamo il punto della situazione con l'ex direttore dell'ANSA Giampiero Gramaglia.
Elon Musk ha donato quasi 75 milioni di dollari per sostenere la candidatura dell'ex presidente alla Casa Bianca. Ma non è l'unico donatore a sei zeri di quella che è una delle campagne elettorali più ricche di sempre. Ne parliamo con Giovanni Borgognone, docente di Storia delle dottrine politiche all'Università di Torino, e con Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico comparato all'Università La Sapienza di Roma, autore insieme a Gianluca Passarelli di “Eleggere il presidente. Gli Stati Uniti da Roosevelt a oggi” (Marsilio).
Secondo l'esperto di politica statunitense Giampiero Gramaglia da quel giorno "alcune posizioni si sono estremizzate, e si sono sviluppate reazioni molto partecipate, talvolta anche a sfondo antisemita".