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Gli Stati Uniti mediano un accordo di pace tra RDC e Kigali, puntando all'accesso privilegiato a cobalto, coltan e litio. Con l'analisi di Mario Giro.Il futuro della Chiesa: l'eredità di Papa Francesco e lo sguardo sull'Africa. Nel nuovo numero di maggio di Nigrizia, l'Editoriale indaga che volto potrà avere la Chiesa del futuro. Ne parliamo con il direttore Giuseppe Cavallini
I titoli: Conclave, diritto di voto per i cardinali oltre il numero di 120. La dichiarazione questa mattina della Congregazione dei porporati. Gli Stati Uniti a Mosca e Kiyv: “tregua duratura in Ucraina”. Il presidente ucraino Zelensky preme per un incremento delle sanzioni alla Russia 50 anni fa la fine della guerra in Vietnam. Un sanguinoso conflitto che scosse le coscienze dell'opinione pubblica mondiale. Conduce: Paola Simonetti In regia: Luca Rossi
Passi avanti e indietro nelle trattative per raggiungere la pace. Gli Stati Uniti sono pronti ad abbandonare il ruolo di mediatori nel conflitto fra Russia e Ucraina se non arriveranno dai due Paesi "proposte concrete", ha dichiarato il segretario di Stato americano, Marco Rubio, confermando per la prima volta quanto in molti si aspettavano, a Kiev e nelle diverse capitali europee. Mentre il portavoce del Cremlino Peskov fa sapere che gli Usa sono per una soluzione rapida, ma il conflitto è complesso.scriviti e segui "Notizie dall'Ucraina": YouTube: https://bit.ly/3FqWppn Spreaker: https://bit.ly/42g2ONG Apple Podcasts: https://apple.co/3JE1OMi Spotify: https://spoti.fi/40bpm0v Amazon Music: https://amzn.to/40HVQ37 Audible: https://bit.ly/4370ARc Adnkronos: podcast/adnkronos.com Resta in contatto con noi: https://www.adnkronos.com/ https://x.com/Adnkronos https://www.facebook.com/AgenziaAdnKronos https://www.instagram.com/adnkronos_/
Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti parlano con Paolo Magri, presidente del comitato scientifico ISPI, dell'imprevedibilità delle scelte di Trump e di cosa significa per il resto del mondo. Lunedì 28 Aprile, ore 19: "L'età dell'oro. Mercati, caos, opportunità: cosa sta succedendo davvero? Con Guido Brera e Clara Morelli. Evento online interattivo, esclusivo per gli iscritti a Will Makers. Partecipa gratis su willmedia.it/abbona
Il 2 aprile 2025, nel cosiddetto Liberation Day, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l'introduzione di dazi reciproci in linea con una strategia di protezionismo che richiama l'operato del presidente McKinley verso la fine dell'Ottocento.Gli Stati Uniti passano dall'essere gli ambasciatori della globalizzazione e del libero commercio, all'essere i peggiori impositori di dazi. In questa nuova puntata di ERGO, capiremo che cosa significa l'introduzione dei dazi in questa fase della storia, come sono stati calcolati, quali conseguenze dobbiamo aspettarci e cosa può fare l'Europa per difendersi.---Iniziativa autonoma degli studenti UNINT che si avvale del finanziamento dell'Università degli Studi Internazionali di Roma.
Il 6 aprile centinaia di migliaia persone hanno manifestato a Washington e in molte altre città degli Stati Uniti per protestare contro le politiche del presidente Donald Trump. Con Lucia Magi, corrispondente dell'Ansa da Los Angeles.Un video pubblicato il 4 aprile dal New York Times ha smentito la versione delle autorità israeliane sullla morte dei 15 operatori sanitari e soccorritori uccisi il 23 marzo dall'esercito israeliano vicino a Rafah. Con Paola Caridi, giornalista, da Amman.Oggi parliamo anche di:Società • "La vita: prima e dopo il covid" di Casper Thomashttps://www.internazionale.it/magazine/casper-thomas/2025/04/03/la-vita-prima-e-dopo-il-covidRaiPlay • Approffimativamente, con Bruno Voglino, a cura di Susanna Gianandrea, regia di Maria Barattahttps://www.raiplay.it/programmi/brunovoglino-approffimativamenteCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Quanto potranno durare ancora le trattative con la Russia per arrivare alla fine della guerra in Ucraina? Nell'episodio di oggi ci occupiamo del fattore tempo. Partendo da un'indicazione che questa volta arriva dagli Stati Uniti.Iscriviti e segui "Notizie dall'Ucraina": YouTube: https://bit.ly/3FqWppn Spreaker: https://bit.ly/42g2ONG Apple Podcasts: https://apple.co/3JE1OMi Spotify: https://spoti.fi/40bpm0v Amazon Music: https://amzn.to/40HVQ37 Audible: https://bit.ly/4370ARc Adnkronos: podcast/adnkronos.com Resta in contatto con noi: https://www.adnkronos.com/ https://x.com/Adnkronos https://www.facebook.com/AgenziaAdnKronos https://www.instagram.com/adnkronos_/
Venerdì e sabato si tiene la Trentaseiesima edizione de "Lo scenario dell economia e della finanza" di The European House - Ambrosetti. Tra gli incontri più interessanti ci sarà venerdì "Gli impatti della Trumponomics sulle filiere industriali europee e italiane . Gli Stati Uniti rappresentano il 1° partner commerciale dell Unione Europea, con un surplus manifatturiero per l UE che sfiora i 200 miliardi di Euro (di cui il 19,6% detenuto dall Italia). Tuttavia, l UE registra un disavanzo verso gli Stati Uniti in termini di energia (-69,9 miliardi di Euro, di cui 7,6% detenuto dall Italia) e di servizi (-108,6 miliardi di Euro di cui 2,1% detenuto dall Italia) Teha evidenzia come gli impatti potenziali, derivanti dall introduzione di dazi, siano in media contenuti e gestibili per il sistema Paese, ricompresi tra 1,8 e 8 miliardi di Euro di riduzione dell export. Con la consapevolezza che alcune singole aziende di singoli settori potranno essere anche pesantemente impattate, come il settore dei macchinari, dei veicoli e della moda. Per rispondere alla politica commerciale del Presidente Trump, l Unione Europea potrebbe seguire le seguenti raccomandazioni: Consolidare la coesione tra gli Stati membri, rafforzare i legami verso altri, e nuovi, mercati e partner commerciali e attivare un tavolo di Lavoro condiviso tra Istituzioni europee e multinazionali americane.L elemento dirimente è: quanto la domanda di prodotti italiani ed europei è elastica rispetto al prezzo? Quanto i prodotti Made in Europe sono sostituibili (e in quanto tempo) da beni prodotti all interno degli Stati Uniti o in paesi non soggetti a dazi? In questo scenario, l Italia è il 21° Paese al mondo per insostituibilità commerciale delle esportazioni. Ne parliamo con Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti e Teha GroupConfindustria taglia Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%"La crescita in Italia riprende slancio solo nel 2026", avverte il Centro studi di Confindustria che, all'appuntamento con le previsioni di primavera, ha rivisto al ribasso dal +0,9 al +0,6% la stima per il Pil 2025 e vede in crescita dell'1% il Pil 2026. Incide un clima di incertezza "al massimo storico" legato anche alla guerra dei dazi che "pesano come un conflitto commerciale". Può andar peggio: la stima ipotizza che "l'impennata di incertezza duri per la prima metà del 2025" e "non include l'effetto di ulteriori dazi e contro dazi"; per gli economisti di via dell'Astronomia "lo scenario peggiore di un'eventuale escalation protezionistica" comporterà, invece, un ulteriore rallentamento del Pil con uno scostamento "del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026", riducendo quindi la crescita attesa al +0,2% nel 2025 ed al +0,4% nel 2026. "Energia, green deal e dazi: gli ostacoli all'economia italiana e europea" al centro dell'analisi del centro centro studi di Confindustria. Il contesto è quello di "uno scenario internazionale sempre più frammentato" con una Europa che "sta progressivamente perdendo competitività". Sull'economia italiana "si contrappongono forze di segno opposto". Non mancano fattori che agiranno in positivo, come il taglio dei tassi, la risalita del reddito disponibile reale totale delle famiglie grazie al progressivo recupero delle retribuzioni pro-capite, il buon contributo dei redditi non da lavoro, l'aumento dell'occupazione totale, il calo dell'inflazione, "sebbene gli ultimi due fenomeni si attenueranno nel 2025 e 2026". Si aggiunge il calo atteso della propensione al risparmio che con l'aumento del reddito può dare un buon contributo alla dinamica dei consumi. E c'è l'implementazione del Pnrr: "Tra il 2025 e il 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. Anche se non verranno spese tutte (l'ipotesi è che ne venga spesa la metà, 65 miliardi), daranno un importante contributo al Pil, in particolare agli investimenti in costruzioni, frenati dal venire meno degli incentivi all'edilizia residenziale". Il commento è di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Pnrr, Fitto gela Giorgetti ma apre alla possibilità di spostare i progetti alla CoesioneLa doccia fredda per le speranze di proroga del Pnrr interne al governo è arrivata proprio dal vice presidente esecutivo della Commissione Ue di Fdi. A inizio settimana Raffaele Fitto in audizione alle commissioni congiunte del Parlamento Europeo ha ricordato che: "Gli Stati membri hanno solo 18 mesi per raggiungere i circa 5mila target milestone, è importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target e i milestones devono essere raggiunti entro agosto 2026", ha aggiunto Fitto. Dopo il bastone è poi arrivata la carota: la Commissione europea nella revisione di medio termine della Politica di Coesione ha proposto che Stati Ue e regioni dovrebbero individuare "entro giugno 2025" i progetti del Pnrr che "rischiano di non essere completati entro la scadenza di agosto 2026" e che potrebbero essere presi in considerazione per il finanziamento attraverso la politica di Coesione. Nonostante il governo continui a considerare il Pnrr un successo, però, secondo il Sole 24 Ore sono almeno 20 le misure in affanno. Nel frattempo però come preannunciato da Ursula von der Leyen nel suo piano "ReArm Europe", poi ribattezzato "Readiness2030", la Commissione europea ha presentato la proposta che consentirà agli Stati di usare i fondi di Coesione tradizionalmente destinati alle regioni più in difficoltà per finanziare capitoli di spesa che rispondono alle nuove priorità, a partire dalla Difesa. Interviene Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
Vertice di Parigi sull'Ucraina: mancata l'unanimità sull'invio di soldati europei, sì all'addestramento dell'esercito. Restano le sanzioni alla Russia che risponde: “Pianificati interventi aggressivi Putin sull'Ucraina: amministrazione transitoria Onu e poi voto. Gli Stati Uniti frenano: prematuri colloqui di alto livello con Mosca Il segretario di stato vaticano, cardinale Parolin: in Ucraina pace giusta e duratura. Hamas e Israele trovino soluzioni senza armi
Raffaella Baritono"Furore. Gli Stati Uniti verso la guerra civile"Biennale Democraziawww.biennaledemocrazia.itDomenica 30 marzo, ore 11:00Teatro Carignano, TorinoFurore. Gli Stati Uniti verso la guerra civileRaffaella Baritono, Mattia Diletti, introduce Oliviero Bergamini.UniVerso per Biennale Democrazia.Negli Stati Uniti è in corso una «guerra civile fredda»? Alcuni dati lo suggeriscono. Il tasso di fiducia nel governo è al 22% (era il 77% negli anni Sessanta), e la polarizzazione cresce a ritmi vertiginosi: in soli otto anni (2016-2024) la quota di repubblicani che considera i democratici «immorali» è cresciuta dal 47 al 72%, quella inversa dal 35 al 63%. Ricondurre tutto a Trump, comunque, sarebbe miope: il processo di frammentazione sociale è in corso da oltre mezzo secolo, con lo scandalo Watergate e la crisi del manifatturiero. Il risultato, oggi, è un'America spaccata lungo confini profondi – economici, politici, culturali. Un fenomeno sempre più difficilmente reversibile.Raffaella Baritono è professoressa ordinaria di Storia e politica degli Stati Uniti presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna. E' attualmente direttrice del Centro Studi dipartimentale sugli Stati Uniti (LAB-USA), è stata direttrice del CISPEA (Centro Interuniversitario di Storia e Politica Euro-Americana), nonché presidente della SIS (Società Italiana delle Storiche) e vicepresidente dell'AISNA (Associazione Italiana di Studi Nord Americani). Ha fatto parte anche del Comitato direttivo della SISI (Società Italiana di Storia Internazionale). È stata co-direttrice ed attualmente fa parte del Comitato direttivo della rivista “Ricerche di Storia Politica” e di “Scienza&Politica” e ha fatto parte, per due mandate, del Comitato direttivo della rivista “Il Mulino”. È attualmente membro del Comitato direttivo dell'Associazione Il Mulino e fa parte del Comitato editoriale della casa editrice Il Mulino e del Comitato scientifico della Fondazione Gramsci-Emilia Romagna. È anche socia dell'Accademia delle Scienze dell'Università di Bologna. Ha svolto periodi di ricerca all'estero (University of Wisconsin-Madison, University of Southern Illinois, Indiana University, Columbia University, University of Oxford, SciencePo-Lyon).I suoi interessi di ricerca riguardano la storia politica e politico-intellettuale statunitense, nonché della storia politica dei femminismi americani. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Eleanor Roosevelt. Una biografia politica, Bologna, Il Mulino, 2021, «A bad edition of a Polish king»: i presidenti americani e le trasformazioni del sistema politico contemporaneo, in Giovanni Orsina e Maurizio Ridolfi , a cura di, La Repubblica del presidente. Istituzioni, pedagogia civile e cittadini nelle trasformazioni delle democrazie, Roma, Viella, 2022, pp. 325-342; Angela Davis, Roma, Carocci, 2024.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
ROMA (ITALPRESS) - L'export vinicolo italiano ha superato nel 2024 il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato, esportando oltre frontiera quasi 22 milioni di ettolitri.Il nuovo record è stato raggiunto anche grazie alla corsa alle scorte di vino negli Stati Uniti, a causa della minaccia di dazi sui prodotti made in Europa da parte del Presidente Trump. Secondo le elaborazioni ISMEA sui dati ISTAT, a trainare le vendite sui mercati internazionali sono state, ancora una volta, le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell'export in volume e il 20) del valore maturato sui mercati esteri.I dati, evidenziano poi una crescita sostenuta per i vini a denominazione di origine protetta (DOP), che chiudono l'anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume, grazie anche al contributo positivo dei vini fermi.Aumento moderato invece per gli IGP che registrano un +1,3% in valore, +2,8% in volume, mentre i comuni subiscono una contrazione di quasi il 7% in quantità.Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione del vino tricolore, rappresentando nel 2024 il 24% del fatturato complessivo maturato all'estero.Le esportazioni verso la Germania, secondo mercato di riferimento, crescono in valore di quasi il 4%, ma cedono a volume mentre avanzano ma a passo moderato le esportazioni verso il mercato britannico (+1% a valore, +2% a volume).Crescono anche le vendite in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell'intera annata trascorsa ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore che a volume.gsl
ROMA (ITALPRESS) - L'export vinicolo italiano ha superato nel 2024 il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato, esportando oltre frontiera quasi 22 milioni di ettolitri.Il nuovo record è stato raggiunto anche grazie alla corsa alle scorte di vino negli Stati Uniti, a causa della minaccia di dazi sui prodotti made in Europa da parte del Presidente Trump. Secondo le elaborazioni ISMEA sui dati ISTAT, a trainare le vendite sui mercati internazionali sono state, ancora una volta, le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell'export in volume e il 20) del valore maturato sui mercati esteri.I dati, evidenziano poi una crescita sostenuta per i vini a denominazione di origine protetta (DOP), che chiudono l'anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume, grazie anche al contributo positivo dei vini fermi.Aumento moderato invece per gli IGP che registrano un +1,3% in valore, +2,8% in volume, mentre i comuni subiscono una contrazione di quasi il 7% in quantità.Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione del vino tricolore, rappresentando nel 2024 il 24% del fatturato complessivo maturato all'estero.Le esportazioni verso la Germania, secondo mercato di riferimento, crescono in valore di quasi il 4%, ma cedono a volume mentre avanzano ma a passo moderato le esportazioni verso il mercato britannico (+1% a valore, +2% a volume).Crescono anche le vendite in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell'intera annata trascorsa ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore che a volume.gsl
ROMA (ITALPRESS) - "Noi italiani non possiamo pensare, nel nostro futuro, di essere separati dagli altri Paesi europei, perché questo è contro la storia. Gli Stati Uniti d'Europa sono un obiettivo che non si potrà realizzare domani, ma è un obiettivo che va realizzato perché è l'unico che permetterà a questo mezzo miliardo di persone di essere meglio protette nel confronto con la Cina, con l'India, con la Federazione russa". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'evento "Verso il congresso Ppe" a Roma. xi2/ads/mca3
ROMA (ITALPRESS) - "Noi italiani non possiamo pensare, nel nostro futuro, di essere separati dagli altri Paesi europei, perché questo è contro la storia. Gli Stati Uniti d'Europa sono un obiettivo che non si potrà realizzare domani, ma è un obiettivo che va realizzato perché è l'unico che permetterà a questo mezzo miliardo di persone di essere meglio protette nel confronto con la Cina, con l'India, con la Federazione russa". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'evento "Verso il congresso Ppe" a Roma. xi2/ads/mca3
Gli Stati Uniti hanno espulso 200 venezuelani accusati accusati di appartenere al gruppo criminale Tren de Aragua, senza però aspettare che fossero processati. Intanto andiamo a riascoltare gli interventi di Corrado Formigli e Michele Serra di sabato nella piazza per l'Europa. ... Clicca qui per la promo primavera ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
ROMA (ITALPRESS) - "L'Amministrazione Trump ha deciso di riattivare, lo scorso 12 marzo, i dazi sulle importazioni dall'Unione europea di acciaio, alluminio e determinati prodotti derivati. Dazi che erano stati attivati nel 2018, e poi sospesi nel 2021. Gli Stati Uniti hanno, inoltre, annunciato la possibilità di attivare il prossimo aprile ulteriori dazi su altri comparti, di cui ancora non sono noti i dettagli. La Commissione europea ha risposto all'entrata in vigore delle misure statunitensi annunciando delle contromisure di riequilibrio, alcune delle quali scatteranno il primo aprile, mentre altre sono attualmente allo studio e dovrebbero entrare in vigore successivamente. Il quadro è pertanto complesso e in costante evoluzione, tenuto conto che gli Stati Uniti hanno attivato misure simili anche nei confronti di altre Nazioni, ma io sono convinta che si debba continuare a lavorare, con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno d'intesa e scongiurare una “guerra commerciale” che non avvantaggerebbe nessuno, né gli Stati Uniti né l'Europa". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.mca3/sat(Fonte video: Presidenza del Consiglio)
Putin apre alla tregua solo se porta a pace duratura. Consultazioni con gli Stati Uniti. Una tregua in Ucraina dovrebbe portare ad una pace a lungo termine e affrontare le cause di fondo del conflitto. E' il pensiero di Vladimir Putin che però parla di questioni rimaste aperte da risolvere solo con gli Stati Uniti. E quelle che Putin definisce sfumature sono i territori, soprattutto il Kursk dove gli ucraini sono isolati e la regione è nelle mani russe. Per il Kursk il presidente russo lancia un ultimatum agli ucraini: arrendersi o morire. E fa impressione perché proprio 80 anni fa, Sandro Pertini l'aveva utilizzata contro i nazifascisti intorno al 25 aprile: arrendersi o perire. Per il consigliere diplomatico di Putin, Yuri Ushakov, la proposta di cessate il fuoco di 30 giorni deve essere modificata per tenere conto degli interessi della Russia, e rappresenta solo l'approccio dell'Ucraina: secondo Mosca si tratta di misure affrettate che non contribuiscono ad una soluzione duratura. Le trattative tra Russia e Stati Uniti. Donald Trump ha mandato a Mosca l'inviato degli Stati Uniti Steve Witkoff che formalmente tratta con Putin e i suoi consiglieri a porte chiuse, ma solo una telefonata tra il presidente americano e il leader russo risolverà i tanti punti ancora scoperti. Putin vuole la assicurazione che l'Ucraina dovrà restare fuori dalla Nato, che oltre al Kursk e alla Crimea, i territori orientali, ora parzialmente occupati, vengano restituiti a Mosca, che l'Ucraina non dovrà sfruttare un'eventuale tregua per riarmare i propri arsenali, che la tregua finale scatti l'esatta fotografia della situazione militare sul campo. Trump prosegue invece la politica dei due forni. Da una parte tratta con Kiev, dall'altra con Mosca, escludendo ancora una volta l'Europa e l'Alleanza atlantica ormai sempre più abbandonata da Washington e lasciata nelle mani dei paesi europei, della Turchia. Intanto Putin si chiede: chi controllerà la tregua? Il fronte è lungo svariati chilometri. Perché hanno bisogno di 30 giorni, per la mobilitazione o la fornitura di armi all'Ucraina? "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
La proposta di Kiev di tregua resta in stand by senza il via libera di Mosca. L'accordo tra Stati Uniti e Ucraina su una tregua di 30 giorni del conflitto rimane una desiderata in stand by senza il via libera russo. Lo sanno bene il presidente degli Stati Uniti Trump e il leader di Kiev Zelensky. Ne sono a conoscenza i funzionari americani e ucraini che in Arabia Saudita hanno trovato una prima intesa che resta comunque fragile. Gli Stati Uniti hanno ripreso gli aiuti, è vero, collaborano con l'intelligence ucraino, garantiscono una sicurezza, ma non vogliono sentir parlare di ritornare ai confini precedenti al 2014, o peggio ancora al 2022 quando è iniziata l'invasione russa. Nei colloqui tra Ucraina e Stati Uniti a Gedda si è parlato di possibili concessioni territoriali di Kiev come parte di un accordo negoziato con la Russia. L'amministrazione Trump ha ripetutamente affermato che sia Kiev sia Mosca dovranno scendere a compromessi per raggiungere un accordo di pace. Prosegue l'avanzata russa. Le forze russe occupano attualmente circa il 20% dell'Ucraina. Le truppe di Mosca stanno avanzando rapidamente nel Kursk. Il ministero della Difesa russo rivendica la riconquista di cinque villaggi nella regione, invasa dagli ucraini l'estate scorsa e che Kiev spera di utilizzare come merce di scambio in caso di negoziati di pace. Mentre si inizia a trattare tra americani e russi, il ministro degli Esteri russo Lavrov critica il progetto di riarmo europeo e la formazione di una forza di interposizione voluta da Francia e Regno Unito. La sensazione è che Putin difficilmente potrà accettare a breve un accordo al ribasso. Da Mosca quello che conta è che i negoziati scattino la fotografia esatta della situazione militare sul campo, ovvero la quasi conquista della zona orientale dell'Ucraina da parte dell'esercito russo. Senza questa clausola ogni ipotesi di intesa globale è prematura. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A Gedda la delegazione ucraina e quella statunitense hanno trovato un accordo di cessate il fuoco totale per trenta giorni. Gli Stati Uniti riprendono l'invio di armi a Kiev ma si attende ancora la risposta da Mosca. Ne parliamo con Ettore Sequi, già segretario generale della Farnesina e ambasciatore, Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, Aldo Ferrari, docente all'Università Ca' Foscari di Venezia e responsabile del programma Russia, Caucaso e Asia centrale di ISPI.
Kiev accetta tregua di 30 giorni, gli Usa revocano lo stop agli aiuti. L'Ucraina accetta la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco parziale di 30 giorni per ripristinare una pace duratura. Il cessate il fuoco "immediato e provvisorio"si estende di comune accordo tra le parti ed è soggetto all'accettazione e all'attuazione simultanea da parte della Russia. Gli Stati Uniti comunicheranno alla Russia che questa è la condizione chiave per raggiungere la pace, e giò sono in corso contatti per velocizzare l'applicazione dell'accordo. Per la prima volta a Gedda, si sono trovati sullo stesso tavolo il Segretario di Stato americano Marco Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz , il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha , il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak e il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerovto. L'ultima decisione spetta a Mosca. Da una parte si tenta di trovare la quadra per interrompere la guerra, almeno in modo parziale, ma dall'altra si combatte. La Russia ha abbattuto 337 droni ucraini in diverse zone del paese, tra cui 91 nella regione di Mosca. Si tratta dell'attacco più significativo contro il territorio russo dall'inizio dell'offensiva lanciata il 24 febbraio 2022 contro l'Ucraina. Dal Cremlino fanno sapere che questa azione potrebbe frenare ogni forma di accordo, ma il presidente americano Trump tenterà di convincere Putin sull'importanza di questa soluzione di pace. La situazione militare sul campo. Le forze russe occupano attualmente quasi il 20% del territorio ucraino, in aumento rispetto al 7% circa controllato da Mosca prima di lanciare la sua invasione su vasta scala. Circa 6 milioni di ucraini vivono sotto l'occupazione russa. Putin ha chiarito che vuole che Mosca acquisisca il controllo sull'intera area orientale dell'Ucraina: le regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia. Secondo l'Institute for the Study of War, un ente di monitoraggio dei conflitti con sede negli Stati Uniti, la Russia occupa attualmente circa il 99% della regione di Luhansk e il 70% della regione di Donetsk, nonché circa il 75% delle regioni di Kherson e Zaporizhia. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Gli Stati Uniti hanno già chiuso il dossier su PanamaA cura di Luca Galantini di Frascà & Partners, Analisi geopolitica e politico-istituzionale.
Domani colloqui in Arabia Saudita tra delegazioni di Stati Uniti e Ucraina. I dirigenti americani intendono usare l'incontro per valutare se Kiev sia disposta a fare concessioni materiali alla Russia per mettere fine alla guerra come affermano due funzionari statunitensi citati dai media. Secondo i media Kiev proporrà una tregua. Gli Stati Uniti poi potrebbero revocare presto la pausa nella condivisione di dati di intelligence con Kiev, dopo gli annunci dei giorni scorsi mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in attesa dei collqui Saudita fa il punto della situazione.Iscriviti e segui "Notizie dall'Ucraina": YouTube: https://bit.ly/3FqWppn Spreaker: https://bit.ly/42g2ONG Apple Podcasts: https://apple.co/3JE1OMi Spotify: https://spoti.fi/40bpm0v Amazon Music: https://amzn.to/40HVQ37 Audible: https://bit.ly/4370ARc Adnkronos: podcast/adnkronos.com Resta in contatto con noi: https://www.adnkronos.com/ https://x.com/Adnkronos https://www.facebook.com/AgenziaAdnKronos https://www.instagram.com/adnkronos_/
VENEZIA (ITALPRESS) - "I dazi sono sempre un problema, a prescindere da chi li mette: il mercato dovrebbe essere libero dopodiché, se gli Stati Uniti avanzano questa proposta avendo come controparte un business mal abituato al compromesso, come Europa dovremmo essere portati a trattare". Così il governatore regionale del Veneto Luca Zaia durante un punto stampa a Palazzo Balbi. "Non siamo degli scappati di casa, ma il mercato più importante al mondo con 450 milioni di abitanti - continua Zaia, - Gli Stati Uniti non possono rinunciare a questo mercato. Trump fa il suo gioco e noi, anziché pensare a cosa fa lui, dovremmo pensare a cosa fare come Europa per rispondergli: da un lato dovremmo avere meno complessi di inferiorità, dall'altro prendere coscienza del fatto che gli Stati Uniti sono sempre stati nostri amici e, in questo senso, pensare di costruire un asse Ue-Usa".xd8/tvi/mca1fonte video: ufficio stampa Regione Veneto
I titoli: Condizioni stabili per il Papa al Policlinico Gemelli di Roma. Dall'ospedale scrive: “Da qui la guerra appare ancora più assurda” Ucraina: dal vertice di Londra l'impegno dell'Europa per una pace giusta e duratura. Gli Stati Uniti partner indispensabile. Proposto un mese di tregua Medio Oriente: Hamas respinge il rafforzamento della tregua. Israele sospende gli aiuti umanitari a Gaza Luca Collodi
Ieri a Testo, giovane fiera di libri che da qualche anno va in scena alla Leopolda, ho presentato il mio libro, “Come parla un populista”. A un certo punto, sul finire, Tommaso Ciuffoletti, carissimo amico e brillante oratore e intellettuale, mi ha chiesto che cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi così trumpianamente connotati. Ora, io non so effettivamente che cosa potrebbe succedere. Servirebbe una palla di lardo o una palla di cristallo. Qualcosa però si può dire. Se dovessi concentrare l'attenzione sulle prossime evoluzioni lo farei sull'Unione Europea
SATURNIA (GROSSETO) (ITALPRESS) - "Siamo decisamente preoccupati per i dazi.Gli Stati Uniti per noi sono uno dei principali mercati, un mercato che vale oltre 7 miliardi di export, siamo cresciuti molto negli ultimi anni e se venisse applicato il dazio del 25%, parliamo ovviamente di un miliardo e mezzo almeno e oltretutto rischiamo di pagarlo anche sui prodotti che andremo a importare dagli Stati Uniti perché utilizziamo parte dei prodotti agricoli americani che poi vengono trasformati dal nostro sistema industriale. Quindi rischiamo di pagarlo due volte, credo che il danno sia importante". Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, a margine della quinta edizione del Forum in Masseria - Winter Edition, organizzato da Comin & Partners a Saturnia.xc3/sat/gtr
SATURNIA (GROSSETO) (ITALPRESS) - "Siamo decisamente preoccupati per i dazi.Gli Stati Uniti per noi sono uno dei principali mercati, un mercato che vale oltre 7 miliardi di export, siamo cresciuti molto negli ultimi anni e se venisse applicato il dazio del 25%, parliamo ovviamente di un miliardo e mezzo almeno e oltretutto rischiamo di pagarlo anche sui prodotti che andremo a importare dagli Stati Uniti perché utilizziamo parte dei prodotti agricoli americani che poi vengono trasformati dal nostro sistema industriale. Quindi rischiamo di pagarlo due volte, credo che il danno sia importante". Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, a margine della quinta edizione del Forum in Masseria - Winter Edition, organizzato da Comin & Partners a Saturnia.xc3/sat/gtr
Trump: no alla risoluzione Onu sull'Ucraina. La linea di Washington sulla pace in Ucraina pende dalla parte del Cremlino. “Mosca ha le carte in regola. Ha conquistato molto territorio e ora vuole la pace”, dice Trump. L'obiettivo è costringere Zelensky ad un lento passo indietro, come suggerisce Musk. “Non può affermare di rappresentare la volontà del popolo ucraino a meno che non ripristini la libertà di stampa e smetta di cancellare le elezioni”. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Mike Waltz invita Zelensky ad abbassare i toni e a firmare prima possibile l'accordo sui minerali strategici proposto da Trump. Gli Stati Uniti si rifiutano di essere co-autori di una bozza di risoluzione dell'Onu in occasione del terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, che sostiene l'integrità territoriale del Paese e condanna l'aggressione russa. La bozza è sostenuta da oltre 50 Paesi. Gli americani si oppongono all'idea di definire la Russia aggressore in una dichiarazione del G7, rischiando di far fallire una tradizionale dimostrazione di unità. Non solo. La dimostrazione che i tempi stanno cambiando è la dichiarazione del segretario al Tesoro americano Scott Bessent: sul tavolo dei negoziati per un accordo di pace in Ucraina potrebbe esserci un alleggerimento delle sanzioni contro la Russia. Kellogg annulla il punto stampa con Zelensky. La distanza tra Stati Uniti e Ucraina si è resa visibile quando la conferenza stampa in programma dopo i colloqui tra il presidente ucraino Zelensky e l'inviato del presidente Trump per l'Ucraina, Kellogg, è stata annullata su richiesta dei funzionari statunitensi. Si tratta di uno sgarbo istituzionale mai accaduto. Del resto il viaggio di Kellogg a Kiev è coinciso con il botta e risposta fra Trump e Zelensky, che ha incrinato i loro rapporti personali e messo ulteriormente in dubbio il futuro del sostegno Usa allo sforzo bellico dell'Ucraina. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
ROMA (ITALPRESS) - I vini italiani continuano a conquistare il mondo, confermando l'export italiano come una delle colonne portanti dell'economia agroalimentare nazionale.Tante le sfide che il settore dovrà però affrontare: dalla crescente concorrenza globale all'andamento delle politiche commerciali, fino ai cambiamenti nei gusti dei consumatori. Gli Stati Uniti – secondo un'analisi di Winemeridian, magazine di riferimento per il settore vitivinicolo – si confermano il primo mercato di destinazione per il vino italiano, con un interesse costante per le etichette di alta qualità e una predilezione per le denominazioni più conosciute, come Barolo, Brunello di Montalcino e Amarone.Spicca poi la Cina, dove il consumo di vino sta diventando sempre più un'esperienza gastronomica e cultura del lusso.Importante incremento anche in Giappone e Corea del Sud, dove si registra un incremento della richiesta di vini italiani, in particolare quelli biologici e biodinamici.In espansione anche il Canada, dove il consumo è in costante crescita grazie anche agli accordi commerciali favorevoli che semplificano l'importazione.I consumatori canadesi prediligono vini di qualità con una forte identità territoriale, un elemento che favorisce le produzioni italiane con certificazioni DOC e DOCG. Per gli esperti, il vino italiano ha davanti nuove importanti sfide. In primis, il cambiamento climatico che sta influenzando la produzione vinicola, modificando la maturazione delle uve e rendendo necessarie strategie di adattamento. Altri elementi chiave sono la digitalizzazione ed il consolidamento del valore percepito del Made in Italy. Infatti, se da un lato la reputazione del vino italiano è solida, dall'altro è fondamentale evitare la banalizzazione del prodotto.mgg/gsl
Tra le decine di ordini esecutivi firmati da Donald Trump all'indomani del suo insediamento, ce n'è anche uno che sospende i finanziamenti statunitensi ai programmi di aiuti all'estero, gran parte dei quali passano attraverso l'Usaid. Con Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di politiche sanitarie globali e diritto alla salute.L'8 febbraio Estonia Lettonia e Lituania si sono scollegate dalla rete elettrica russa e il giorno successivo sono passate a quella europea. Con Davide Maria De Luca, giornalista, da Kiev.Oggi parliamo anche di:Africa • "Il sovranismo africano che cancella la libertà" di Achille Mbembehttps://www.internazionale.it/magazine/achille-mbembe/2025/02/06/il-sovranismo-africano-che-cancella-la-libertaSerie tv • Scissione su Apple Tv+Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La donna tedesco-iraniana Nahid Taghavi rilasciata dalla prigione di Teheran.L'attivista curda Pakhshan Azizi rischia l'esecuzione in Iran dopo che la sua condanna a morte è stata confermata dalla Corte Suprema.Morta negli incendi di Los Angeles l'attrice Dalyce Curry dei Blues Brothers.Gli Stati Uniti inseriscono il suprematista bianco "Terrorgram" nella lista nera dei gruppi terroristici.https://www.radiobullets.com/notiziari/14-gennaio-2025-notizie-donne-mondo-podcast/
Teheran chiede la liberazione del trafficante detenuto.
Gli Stati Uniti parlano con i ribelli siriani. Israele chiude l'ambasciata in Irlanda . Puoi sostenere il lavoro di Will iscrivendoti alla membership: ci aiuterai a continuare a raccontare la complessità in modo chiaro, accessibile e senza lasciare indietro nessuno. Vai su membership.willmedia.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Gli Stati Uniti hanno contribuito a mediare l'accordo che vedrà Hezbollah ritirarsi dal confine del Libano con Israele.
Gli Stati Uniti hanno dato a Kiev il permesso di colpire il territorio russo con missili a lunga gittata forniti da Washington. Con Davide Maria De Luca, giornalista, da Kiev.Rexino Arzaj, detto Gino, che era stata accusato insieme a Ilaria Salis per le presunte aggressioni ad alcuni militanti neonazisti a Budapest nel febbraio 2023, è stato arrestato a Parigi. Con Zerocalcare, fumettista.Oggi parliamo anche di:Turchia • "Caccia al tesoro" di Erin O'Brienhttps://www.internazionale.it/magazine/erin-o-brien/2024/11/14/caccia-al-tesoro-2Serie tv • Qui non è Hollywood su Disney+Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Gli Stati Uniti solleciteranno un giudice a costringere la società madre di Google, Alphabet, a vendere il suo browser Chrome. Lo riporta Bloomberg. Ad ottobre il dipartimento di Giustizia americano aveva dichiarato che avrebbe chiesto a Google di apportare profondi cambiamenti al modo in cui opera, dopo che una storica sentenza ad agosto aveva stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale. Chiedere la vendita di Chrome a Google segnerebbe un profondo cambiamento da parte dei regolatori Usa, che hanno in gran parte lasciato in pace i giganti della tecnologia da quando non sono riusciti a smembrare Microsoft due decenni fa. Ne parliamo con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore.Confetra, le restrizioni Brennero costano 2 miliardi l'anno"Sul Brennero la regolamentazione restrittiva del Tirolo sui transiti sta generando costi per due miliardi di euro l'anno, ancor più aggravata dalla prossima limitazione di transito per manutenzioni del Ponte di Lueg, in Austria." Ne parliamo con chi ha lanciato l'allarme: Carlo De Ruvo presidente di Confetra.Mercosur, al G20 alleanza italo francese"Ci siamo incontrati, lei è qui a Rio con la figlia Ginevra" e "ha fatto davvero una bella mossa sul Mercosur". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rispondendo ieri sera ai quotidiani italiani a Rio de Janeiro per il G20. Macron è stato intercettato mentre passeggiava con la moglie Brigitte sul lungomare di Ipanema. Si tratta, ha aggiunto, "di una battaglia comune" per Francia e Italia e "per questo motivo siamo soddisfatti". Il bilaterale tra i due presidenti non era previsto e ufficialmente non dovrebbe tenersi nemmeno oggi, ma intanto Macron ha certificato l'alleanza tra Italia e Francia sul trattato di libero scambio con il mercato comune del Sud America fondato nel 1991 da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, cui si sono aggiunti Venezuela e Bolivia. Il Mercosur spacca l'Europa e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sta lavorando al G20 per chiudere l intesa. Abbiamo approfondito il tema con Vincenzo Miglietta, Radiocor.
Negli Stati Uniti, l'abuso del Fentanyl ha generato una vera e propria emergenza sanitaria, con overdose che si moltiplicano e comunità che lottano contro una devastante crisi degli oppioidi. Conosciuta anche come la "droga degli zombie", questa sostanza oppioide sintetica, 50 volte più potente dell'eroina, è responsabile di migliaia di decessi ogni anno, spesso in combinazione con altri stimolanti. Il Fentanyl, nato come potente analgesico in ambito medico, è ormai diffuso anche nel mercato illegale, dove spacciatori e organizzazioni criminali sfruttano il suo basso costo e l'elevato potenziale di dipendenza. Ma come si è arrivati a questa situazione? E quali misure sono in atto per arginare il problema, sia negli Stati Uniti che in Europa, dove la minaccia inizia a farsi sentire? Proviamo a scoprirlo insieme ad Cecilia Penelope Zambelli, giornalista scientifica, podcaster, scrittrice e attivista. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Sfida all'ultimo voto negli Usa. Saranno decisivi i sette Stati in bilico per l'elezione del presidente americano. Ma è tempo anche di letture proprio per capirne di più sugli Stati uniti, il suo sistema elettorale e per le conseguenze internazionali del voto.Ne parliamo con Francesco Clementi, professore di Diritto comparato all'Università La Sapienza, autore (insieme a Gianluca Passarelli) del libro Eleggere il presidente. Gli Stati Uniti da Roosevelt a oggi (Marsilio) e Vittorio Graziani, direttore della Libreria Centofiori di Milano.
Il prossimo 5 novembre gli Stati Uniti eleggeranno la prima donna Presidente oppure il secondo Presidente nella storia che tornerà alla Casa Bianca dopo una pausa di quattro anni. Facciamo il punto della situazione con l'ex direttore dell'ANSA Giampiero Gramaglia.
A pochi giorni dal 5 novembre, data cruciale per le elezioni negli Stati Uniti, parliamo di una competizione politica senza precedenti. Non solo si eleggerà il nuovo presidente, ma anche una nuova Camera e un nuovo Senato. Da una parte, Donald Trump, che nonostante l'ombra del 6 gennaio 2021 e l'assalto a Capitol Hill, ha consolidato il suo dominio nel Partito Repubblicano. Dall'altra, Kamala Harris, inizialmente vice in carica di Biden, ora candidata democratica. Questa campagna elettorale ha assunto toni intensi e spesso violenti, con sondaggi altalenanti e un panorama social che sfiora il surreale, amplificato dall'intervento di Elon Musk a sostegno di Trump. Approfondiamo questi temi con Mario Del Pero, professore di Storia Internazionale a Sciences Po Parigi ed esperto di politica statunitense, per capire meglio la posta in gioco di queste elezioni.
Gli Stati Uniti hanno già affrontato il pericolo fascista ed è stato quasi un caso che il paese non sia diventato una dittatura. La giornalista Rachel Maddow lo racconta nel suo libro Prequel, appena tradotto da Neri Pozza Questa puntata è stata realizzata in collaborazione con PDE / Neri Pozza #attualità #usa #statiuniti #melepodcast #spotify #torcha Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Elon Musk ha donato quasi 75 milioni di dollari per sostenere la candidatura dell'ex presidente alla Casa Bianca. Ma non è l'unico donatore a sei zeri di quella che è una delle campagne elettorali più ricche di sempre. Ne parliamo con Giovanni Borgognone, docente di Storia delle dottrine politiche all'Università di Torino, e con Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico comparato all'Università La Sapienza di Roma, autore insieme a Gianluca Passarelli di “Eleggere il presidente. Gli Stati Uniti da Roosevelt a oggi” (Marsilio).
1) Guerra in Medio Oriente. Gli Stati Uniti chiedono a Israele di fare qualcosa per migliorare la situazione umanitaria a Gaza entro trenta giorni altrimenti potrebbero essere a rischio le forniture di armi. Nella Striscia la situazione è catastrofica, oltre 50 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore. (Giulio Cocchini - Cesvi) 2) Cresce lo scontro tra India e Canada. La polizia canadese ha accusato il governo indiano di collaborare con una rete criminale per uccidere i dissidenti nel paese. (Elena Brizzi) 3) Haiti affronta la crisi più grave di sempre. Le gang criminali controllano l'80% della capitale e le violenze sono quotidiane. In Esteri la testimonianza da Port au Prince. (Elena Brizzi, Fiammetta Cappellini - Avsi) 4) Energia nucleare per l'intelligenza artificiale. Google firma un accordo con una start up che creerà piccoli rettori nucleari per far fronte al bisogno crescente di energia dovuto all'aumento dell'uso dell'AI. (Gianluca Ruggieri) 5) Stati Uniti, Nancy Pelosi si racconta in un memoir: dal disprezzo per la politica di Donald Trump al suo ruolo nel passo indietro di Joe Biden. (Roberto Festa) 6) Rubrica sportiva. L'impresa eccezionale della maratoneta keniana Ruth Chepengetich. (Luca Parena)
Secondo l'esperto di politica statunitense Giampiero Gramaglia da quel giorno "alcune posizioni si sono estremizzate, e si sono sviluppate reazioni molto partecipate, talvolta anche a sfondo antisemita".
La serie su Napoleone : https://www.youtube.com/watch?v=unrf-HbQowQ&list=PLpMrMjMIcOklYaikauNQrTxpwpd8wLtE0&index=1&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria
Un invito particolarmente esplicito a lasciare il Libano è arrivato dal segretario di stato Antony Blinken. Gli Stati Uniti si preparano anche a sostenere l'alleato israeliano contro l'annunciata rappresaglia di Teheran.
Il ferimento dell'ex presidente degli Stati Uniti ha acuito ulteriormente le differenze di posizioni degli schieramenti opposti, ora spaventati da una possibile escalation di violenza.