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Dopo 48 ore l'avanzata del grande incendio in Sardegna, nell'Oristanese e nel Nuorese, è sotto controllo ma l'allerta è ancora alta. Il sindaco di Scano Montiferro, Antonio Flore, ha annunciato che il fronte del fuoco vicino al suo paese e nella zona confinante col Monte Sant'Antonio è stato messo sotto controllo. "Certo la situazione resta sempre molto precaria", precisa il primo cittadino del paese dal quale ieri sono stati evacuate per precauzione 400 persone, "perché possono esserci ripartenze da un momento all'altro". Quello tra Scano, Sindia e Sagama è ora il fronte più pericoloso del rogo. A Santu Lussurgiu e Cuglieri, minacciati dal fuoco nella serata e nella notte tra sabato e domenica la situazione è quasi rientrata nella normalità e si lavora alle bonifiche. Claudio Atzori, presidente di Legacoop Sardegna, chiede immediate indagini per verificare le origini dei danni a case e aziende, dentro o a ridosso dei paesi, che avrebbero dovuto avere protezione, attraverso una maggiore attenzione in fase manutenzione del territorio e prevenzione. La richiesta è che una parte del PNRR venga destinato alla riforestazione.
Stai ascoltando Fratellitudo Podcast, Creiamo valore raccontando storie di Lavoro e Crescita Personale una volta a settimana registrando le nostre voci e quelle dei nostri ospiti. Episodio 45 – L'incendio di Mann Gulch Oggi apprenderai i drammatici eventi accaduti nel 1949 negli Stati Uniti. Un incendio che è diventato successivamente un caso studio di psicologia, di team building e di leadership. Hai fiducia nelle scelte del tuo capo? Sai lavorare di squadra o pensi solo al tuo bene? Ascolta l'episodio fino alla fine. Ti ricordo che puoi trovare tutte le informazioni che ti servono al sito Fratellitudo.com seguici su Instagram per rimanere aggiornato quotidianamente sugli sviluppi del podcast @Fratellitudo Live tutti martedì sera sul nostro canale twitch.tv/aario_ Vuoi sostenerci, ma non sai come? Il primo metodo è quello del passaparola, più ne parli, più il podcast viene ascoltato e più noi continueremo a produrre contenuti. Il secondo metodo è quello di seguirci su instagram e condividere i nostri post o le nostre storie, ci trovi @Fratellitudo il terzo metodo è quello di seguirci il martedì sera alle 21.30 live su twitch.tv se hai un account puoi effettuare una iscrizione al canale e se addirittura hai già Amazon prime l'iscrizione per te è gratuita, a noi invece verrà riconosciuta una piccola percentuale da Amazon Il quarto è metodo è la donazione diretta al nostro account Paypal, trovi il link sul nostro sito Fratellitudo.com La nostra nuova sigla è stata prodotta da Sic Parvis che ringraziamo. trovate i suoi riferimenti su instagram: https://www.instagram.com/sic__parvis/ e youtube: https://www.youtube.com/channel/UClF0giw1zLyeEd_vgZDVjpQ Consigli: - Fire Squad - Film - TED TALK Interviews – Simon Sinek
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6210L'INCENDIO ALLA CATTEDRALE DI NANTES E L'ODIO CONTRO I CRISTIANI di Antonio SocciSecoli di fede, di storia e di arte che vanno in cenere: così va in cenere la nostra anima, la nostra identità. Stavolta il fuoco ha colpito la cattedrale gotica di Nantes. Dopo l'incendio che ha devastato Notre Dame a Parigi nell'aprile 2019 è un altro colpo durissimo alla millenaria cristianità francese. E se per Notre Dame si è escluso l'attentato (ma si aspettano altre convincenti spiegazioni), nel caso di Nantes si indaga sulla pista dolosa. Prima c'era già stato l'incendio nella famosa chiesa di Saint Sulpice, sempre a Parigi e di molte altre chiese cattoliche.Secondo i dati ufficiali del ministero dell'Interno, nel 2018 sono stati censiti 1.063 'fatti anticristiani' e nel 2017 erano stati 1.038. Si tratta di chiese bruciate, vandalizzate, saccheggiate o profanate in Francia. Un'enormità! Ma nessuno parla di cristianofobia e nessuno fa leggi per proteggere i cristiani.Eppure è evidente l'attacco alla Chiesa e la volontà di distruzione di ogni traccia della cristianità. È chiaro che il cattolicesimo è oggi bersaglio di un odio violento che porta a profanazioni, saccheggi, distruzioni di statue, devastazione di tabernacoli, dispersione di ostie e scritte tracciate con le feci.C'è addirittura un terrorismo che è arrivato a sgozzare un prete direttamente sull'altare: accadde al povero padre Jacques Hamel, a Saint-Étienne-du-Rouvray, il 26 luglio del 2016."Alla fine della Messa" ricorda Vatican News "padre Hamel, 85 anni, viene sgozzato da due estremisti che avevano giurato fedeltà allo Stato islamico. Prima di essere ucciso, il sacerdote viene costretto a inginocchiarsi. Le sue ultime parole sono state: 'Vattene, Satana!', 'lontano da me, Satana!'".Papa Bergoglio, in una messa di suffragio, volle ricordare proprio queste sue ultime parole e aggiunse: "Padre Jacques Hamel è stato sgozzato sulla Croce, proprio mentre celebrava il sacrificio della Croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace, è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione".ODIO ANTICRISTIANOIn effetti è un odio anticristiano che si scatena oggi senza alcun motivo, perfino senza alcun pretesto.Quando, nel 2002, pubblicai il mio libro "I nuovi perseguitati", fui sconvolto dalle sconosciute dimensioni del martirio dei cristiani nel Novecento, iniziato con il genocidio degli Armeni e poi proseguito con il macello avvenuto sotto i totalitarismi, soprattutto sotto il comunismo che si protrae ancora.Ma ancor più mi colpirono le sconosciute dimensioni della persecuzione tuttora in atto in tutti quei regimi islamici o comunisti o comunque autoritari in cui i cristiani sono comunità inermi, spesso marginali e del tutto innocue, a cui nessuno poteva imputare nulla.Tutto questo, a quel tempo, nel 2002, non si leggeva sui giornali, ma anche oggi che il martirio dei cristiani - spesso orribile - riesce a far notizia, non si riconosce l'enormità della persecuzione e dell'odio verso di loro e si evita di riconoscerli come vittime e di trarne conseguenze civili e politiche.Oggi anche sul "Corriere della sera" (le pagine interne) si può trovare un titolo così: "Pakistan: cristiano muore arso vivo perché non si voleva convertire all'Islam". Sommario: "La moglie denuncia la violenza ai poliziotti che la stuprano davanti ai due figli di 7 e 12 anni".Ma da questi casi - per nulla isolati - non deriva qua da noi una più drammatica sensibilità sulla condizione dei cristiani. Eppure - ovviamente in forma pacifica, non violenta com'è nello stile cristiano - ci sarebbero tutti i motivi per veder nascere un movimento "Christian Lives Matter" (per riprendere una formula che oggi in voga).Purtroppo spesso sono le stesse le gerarchie cattoliche che evitano di parlare di persecuzioni e martiri e dialogano con regimi e ideologie avverse talvolta fino alla resa.Il fallimento di questa eccessiva arrendevolezza è evidente. Basti considerare la recrudescenza delle persecuzioni in Cina, dopo quella resa che è l'accordo segreto fra Vaticano e Pechino, oppure la recente trasformazione della basilica di Santa Sofia in moschea, dopo tutte le discusse aperture del papa al mondo islamico.L'IDEOLOGIA LAICISTAAnaloga accondiscendenza ecclesiastica c'è oggi verso l'ideologia laicista che ha cominciato a dilagare in Europa da 25 anni e che ha voluto la cancellazione delle "radici giudaico-cristiane" dal testo costituzionale.Fu proprio la Francia quella che più si oppose a quel richiamo alle radici cristiane e quando, per l'incendio di Notre Dame, un'ondata di commozione percorse quel Paese, si notò l'imbarazzo del presidente Macron nell'esprimere il dolore del suo popolo: avrebbe dovuto riconoscere che la cattedrale non era solo un "monumento nazionale", ma esprimeva l'anima cattolica della storia francese. E non lo fece.Anche nei confronti della cultura laicista che domina nelle élite europee, la mano tesa delle gerarchie vaticane non ha prodotto nessuna apertura, ma - anzi - serpeggia la tentazione di limitare e condizionare la libertà di insegnamento della Chiesa. Non basta dunque propagandare una Chiesa che "non vuole avere nemici", per non averne.Ma gli incendi di Nantes e di Notre Dame non riguardano solo i cattolici: è anche la Francia laica (con l'Europa laica) che deve decidere una buona volta cosa vuole fare della propria storia e della propria identità.Giustamente Marco Gervasoni ha ricordato che pure nei casi in cui le chiese crollano o bruciano per motivi accidentali lo si deve all'incuria dello Stato francese che ne ha l'esclusiva gestione: è dunque il segno di un disinteresse culturale e politico. Marcel Proust era innamorato delle cattedrali e come pochi ne ha difeso e ne ha celebrato l'importanza per noi. Ma oggi?Notre Dame è stata costruita in 300 anni e in poche ore è stata devastata. La cattedrale di Nantes pure. La grande battaglia attuale è - come diceva Charles Péguy, grande poeta della Francia cristiana - tra il "partito dell'aratro" e il "partito dell'acciarino".Tra il partito di chi lavora per mesi per far crescere un campo di grano e chi, con un accendino, lo brucia in un'ora.La Chiesa ci ha messo secoli per "civilizzare" i popoli europei e insegnare loro la dignità di ogni uomo, la libertà, il dovere della fraternità, l'amore, la sacralità della vita, l'aspirazione alla verità, alla bellezza, all'eterno. Vogliamo bruciare tutta questa eredità e sprofondare in un nichilismo senza radici, senza Dio, senza bellezza e senza patria?Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Ogni giorno chiese attaccate, ma nessun responsabile" spiega che l'incendio della cattedrale di Nantes è solo l'ultimo di una serie di attacchi contro le chiese e i simboli della cristianità in Francia e in Europa. La cosa su cui riflettere è che per centinaia di incendi appiccati, mai sono stati trovati i responsabili. Eppure è un fatto che avvengono prevalentemente in aree a forte densità islamica.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 23 luglio 2020:Notre Dame, Saint Denis, Rennes, Saint Sulpice a Parigi, Pontoise, Nancy, Nantes, sono solo alcune, le più note e più eclatanti, chiese incendiate in Francia. E poi la chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Revel, la chiesa di Saint-Jean-du-Bruel di Rodez, la cattedrale di Saint Alain di Lavaur.Com'è possibile che quello dei luoghi sacri avvolti nei roghi che cancellano, distorcono i profili e sconvolgono il patrimonio culturale e religioso dell'Occidente sia diventato un fenomeno che non scandalizza? Com'è possibile che ad oggi non sia mai emerso un colpevole? Ma solo sospetti, allusioni, teorie?Oggi l'Europa vive come si fosse una autocombustione di chiese, cattedrali, basiliche. Con la Francia in testa.Le immagini provenienti da Nantes hanno ricordato al grande pubblico il 15 aprile 2019, il giorno in cui un incendio, le cui cause non sono mai state chiarite, ha cancellato Notre Dame di Parigi come tutti la conoscevamo. Ma in realtà nel frattempo gli episodi simili sono continuati.La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo è solo l'ultima vittima di una lunga scia. La cui entità è ampiamente trascurata. Strani fenomeni, dall'innegabile dolosità, che non hanno fatto che aumentare dal 2011 ad oggi.Proprio in quell'anno con un comunicato dell'11 marzo della Federazione Nazionale della Grande Moschea di Parigi, del Consiglio dei musulmani democratici di Francia e di un gruppo di attivisti musulmani chiamato Collectif Banlieues Respect, la Chiesa cattolica si vedeva investita della richiesta di rendere le sue chiese vuote disponibili ai musulmani per le preghiere del venerdì.Pochi anni e le chiese cominciano ad andare in fiamme. Anche se bruciano quelle non esattamente vuote, ma simboli notissimi della cristianità.In Francia, due chiese vengono profanate, in media, ogni giorno. Secondo PI-News, un sito di informazione tedesco, nel 2018, sono stati registrati 1.063 attacchi ai danni delle chiese o dei simboli cristiani (crocifissi, icone, statue): statue in frantumi e decapitate, tabernacoli demoliti, muri imbrattati di feci.L'incendio di Notre-Dame è avvenuto meno di tre anni dopo che un "commando" di donne jihadiste, in seguito arrestate, aveva tentato di distruggere la cattedrale facendo esplodere delle bombole di gas. Tre giorni prima dell'incendio, il 12 aprile, Ines Madani, a capo del commando, giovane francese convertitasi all'islam, veniva condannata a otto anni di carcere per aver creato un gruppo terroristico affiliato allo Stato islamico. Ad ora si tratta dell'unica condanna, per un episodio che peraltro non ha prodotto danni.L'incendio di Notre-Dame si è verificato in un momento in cui gli attacchi contro le chiese in Francia e in Europa avvenivano in media una volta a settimana.
Megaparsec - Storie di astrofisicaIl grande dibattito del 1920Atto I - L'incendio
L'incendio di Notre-Dame, le elezioni europee, il Summit per il clima.
La Siberia sta bruciando selvaggiamente da ormai una decina di giorni. Fino ad ora gli incendi hanno devastato 4,5 milioni di ettari di foresta, per un’area che complessivamente si stima essere (per ora) di circa 30.000 chilometri quadrati. Ma dall'inizio dell’anno il conto è ben peggiore: in Russia per causa degli incendi sono stati distrutti tredici milioni e mezzo di ettari di foresta. Si tratta del più vasto e distruttivo incendio boschivo di sempre, che avrà ripercussioni gravissime a livello ambientale.
====> Read the text while you're listening! http://www.arkosacademy.com/podcast-incendio-thyssen/Today's podcast is about a sad episode that took place just over ten years ago, in Turin, but which still today leaves dismay and disbelief in the hearts of Italian people. Listen to the podcast to find out more!*** Please, leave a feedback! I want to improve this podcast and help you learn Italian! ***
Dario Fracchia, sindaco di Sant'Ambrogio, commenta l'incendio del 24 gennaio alla Sacra di San Michele. I danni sono fortunatamente contenuti, non è stato danneggiato nessun affresco e la struttura non desta preoccupazioni
L'incendio sul fronte di Bourcet è stato in parte contenuto, ma ora le fiamme si sono spostate verso la zona di Villaretto. Si tratta di focolai sparsi in zone lontane dalle abitazioni e molto impervie. I canadair non possono operare per via del fumo, ma sono in azione alcuni elicotteri.
Il sindaco di Locana, nell'alto Canavese, fa il punto sulla situazione del 30 ottobre 2017: è stato contenuto il fronte a quota più bassa, ma le fiamme continuano a bruciare in alta quota. Il sindaco lamenta la scarsità di mezzi aerei a disposizione per lo spegnimento.
La situazione è preoccupante: l'incendio è piuttosto vasto ed è in una zona molto impervia, perciò non è possibile spegnerlo con le forze a piedi, ma è complesso anche l'intervento dei mezzi aerei, che comunque stanno operando
La situazione è al momento in buona parte sotto controllo, anche se la zona in fiamme è piuttosto impervia: se si intensificassero nuovamente le fiamme non sarebbe possibile intervenire via terra. In giornata sono operativi alcuni elicotteri.
Il fuoco è attivo da circa un mese, in modo più o meno evidente e forte.L'incendio si è sviluppato anche sul comune di Roure e le fiamme stanno scendendo verso la borgata Selvaggio. Stiamo cercando di tenere l'incendio in un perimetro confinato, lo sforzo è teso ad evitare che l'incendio si sviluppi a est e a nord verso le borgate di Grange, Peirone e Vrocchi di Pomaretto.
E' il solito incendio che brucia nella zona del Muret, nel comune di Perrero. E' più di un mese che brucia. Ha ripreso questa mattina nella zona tra il comune di Perreo e Roure e scende verso la borgata Selvaggio di Perosa, ma è in alto.Non si riesce a bonificare il tutto perché è molto vasto, ci sono tanti focolai che stanno fermi per diversi giorni e poi ripartono.
Alessio Lerda durante il notiziario locale delle 15 ha sentito il sindaco uscente di Sambuco, Giovanni Battista Fossati. Il paese all'inizio della valle Stura era interessato da un incendio nei boschi. L'incendio sarebbe, alla base della scelta di lasciare l'incarico dopo poco più di 4 mesi. Questa mattina Fossati era in Prefettura, dove è stato ricevuto dal Prefetto. "Le mie dimissioni sono già state protocollate", ha dichiarato senza voler rilasciare altra spiegazione. Nell'intervista ci parla dell'incendio.
Siamo stati con Sergio Pirone, coordinatore degli AIB del Piemonte sui 10 incendi che si sono sviluppati in Piemonte e in particolare su quello di Perrero, in val Germanasca che si è sviluppato anche sul versante della val Chisone.Poi con Maurizio Dematteis, siamo andato a scoprire l'evento ad Angrogna di presentazione del suo libro "Via dalla città - La rivincita della montagna"
Politica internazionale: breve analisi del problema della mancanza di ideali e, conseguentemente, di una coerenza per i partiti, gli schieramenti ed i movimenti politici. Cronaca: il rogo di un palazzo a Londra e le conseguenze per le autorità locali ma anche per il governo May.Politica interna: un Renzi sempre più isolato cerca di ammaliare potenziali alleati quali Pisapia, mentre flirta con Prodi. Ci dobbiamo forse aspettare un Ulivo bis?Altro argomento trattato è il nodo Ius Soli con l'astensione al voto del M5S, che rigetta, secondo il loro leader, un Ddl inadatto.Si chiude con menzione al movimento No TAV? Che fine ha fatto? Ma soprattutto, non era un cavallo di battaglia del M5S?