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Ho conosciuto Claudio Delaini durante l'evento di Valerio Fioretti, sono rimasta colpita dalla sua forza di volontà e dalla voglia di cambiare un settore ostico grazie alla sua professionalità, la sicurezza sul lavoro.
Puntata GOLD di CrediCast!Non si parlerà solo di accesso al credito 2018 per PMI.Ascolta la puntata e ricevi due notizie: una notizia buona e una notizia meno buona...La notizia buona e che, dopo qualche mese di stop, CreditCast "Chiacchere spicicole sul problema del credito", il primo ed unico podcast in Italia che parla di credito alle PMI in modo spicciolo, riprende con una nuova punta GOLD.Puntata GOLD, per la mole d'informazioni che contiene in ottica dell'accesso al credito per questo 2018.Si parlerà di numeri, di banche, di credito nel 2018, di strumenti nuovi e vecchi, di garanzie, di Fintech, di marketing finanziario...Ed ancora: cosa serve, cosa manca... "chi vivrà, chi vedrà" etc, etc. Parleremo della "Finanziaria Don Peppino" che il caro Luca ha conosciuto tramite alcuni suoi clienti che avevano un pessimo rating. Non manca nulla. Insomma una puntata che riassume tutta la filosofia di CreditCast: per questo non puoi perderti neanche un minuto! Lo diciamo per te, davvero.Una puntata che però, lascia un po' di maliconia... di questo, i nostri ciceroni Luca e Alessandro, ne parleranno da subito, evidenziando come le loro vite lavorative abbiamo preso nuove pieghe.Per questo ci saranno delle scelte dovute e SOFFERENTI per il futuro del nostro PodCast.Parliamo di un'avventura, iniziata ormai due anni fa e che ha raccolto oltre 3000 ascolti da tutta Italia.Abbiamo clienti che, incontrati in giro, ci chiedono nuove puntate ma è tempo di scelte e...forse siamo arrivati (ecco la brutta notizia) ai saluti finali. Difficilmente sarà possibile sostitire un duetto come questo. Come potrebbe Alessandro scherzare e trattare argomenti cosi spinosi con altri?Non risulta possibile pensarlo, nella puntata scoprirete i motivi di tutto ciò...Meglio chiudere!Ma per chiudere serve un finale adatto... prima però bisogna fare dei ringraziamenti:>>> Chiara Sparacio: per lo splendito titolo "CreditCast - Chiacchere spicicole sul problema del credito". "Chiacchere" unite alla "Casta" delle banche ma che siano "spicciole". Chi avrebbe davvero potuto fare meglio... Chiara ha creato un nome Epico!!!>>> Antonio Pittari: voce introduttiva del podcast. Luca Ward in confronto, con il suo " Al mio segnale scatenate l'inferno" non è nessuno.>>> Ivan Fogliata: nostro primo ospite nella non facile avventura a 3 (non fraintendete, grazie).Gli amici e Stimati Professionisti:>>> Giuseppe Di Domenico;>>> Ornella Auzino; >>> Claudio Delaini; >>> Assunta Incarnato.A loro, al nostro pubblico e al nostro "Marketing Mentore" (che citeremo indegnamente in questa puntata) vanno i nostri ringraziamenti.PS: Certo una stellina su spreaker andava messa ma vi perdoniamo...Siamo CLEMENTI in questo addio!!!Ora non arrovellatevi per il dolore.Se è molto forte ecco cosa puoi fare: Scarica la puntata o Ascoltala direttamente da qui!Ascolta la puntata mentre sei in macchina, durante la tua corsetta, mentre sei sotto la doccia, mentre cucini... fallo quando, come, dove e con chi ti pare ma non farti scappare i nuovi contenuti in ottica "Credito 2018" che ti abbaimo riservato. CreditCast resta e resterà il podcast che "tanti avrebbero voluto fare" ma siamo arrivati primi.E tu vuoi essere il primo ad ascoltare questa puntata Gold che parla di credito 2018?!Sai cosa fareBuon ascolto ed addio, arriverci, (o Arrivedorci...) chi può dirlo?!Di certo le puntate non resternano disponibili in eterno. Scaricale prima che sia troppo tardi!!! E Let's CreditCast!!
Gli imprenditori Claudio Delaini e Diego Perfettibile ci raccontano della loro Joint Venture, che a quanto pare porta vantaggi non solo a loro due, ma anche ai loro clienti.( che strano eh)La loro è una Joint Venture in un mercato non molto facile, ma Claudio e Diego, da veri professionisti, sono riusciti a far funzionare il tutto alla perfezione.Ascolta l'intervista e scopri come si sono conosciuti e quali risultati hanno ottenuto.Se vuoi sapere di più sulle Joint Venture, vai sul sito www.aziendealleate.comSe invece vuoi sapere come avere i tuoi macchinari certificati e la ventilazione del tuo impianto al top, visita i siti dei nostri ospiti e leggi tutto quello che trovi!www.macchinariosicuro.itwww.costruttoremacchineprotetto.it/www.certificazionece.it/https://ventilazionesicura.it/Buone Joint Venture
Gli imprenditori Claudio Delaini e Diego Perfettibile ci raccontano della loro Joint Venture, che a quanto pare porta vantaggi non solo a loro due, ma anche ai loro clienti.( che strano eh)La loro è una Joint Venture in un mercato non molto facile, ma Claudio e Diego, da veri professionisti, sono riusciti a far funzionare il tutto alla perfezione.Ascolta l'intervista e scopri come si sono conosciuti e quali risultati hanno ottenuto.Se vuoi sapere di più sulle Joint Venture, vai sul sito www.aziendealleate.comSe invece vuoi sapere come avere i tuoi macchinari certificati e la ventilazione del tuo impianto al top, visita i siti dei nostri ospiti e leggi tutto quello che trovi!www.macchinariosicuro.itwww.costruttoremacchineprotetto.it/www.certificazionece.it/https://ventilazionesicura.it/Buone Joint Venture
Questa crediamo sia la puntata più Trash mai esistita di CreditCast. Luca, Alessandro e il gradito ospite Claudio Delaini parlano di come le loro 3 professioni -apparentemente diverse - abbiano in comune molte cose. La vita stessa dei nostri tre protagonisti è in primis molto simile.Claudio, Alessandro e Luca non sono professori che da una scrivania sentenziano cosa sia giusto o cosa sia sbagliato nel tuo modo di fare impresa. Questo lasciamolo fare a chi un'impresa non ce l'ha - stranamente - mai avuta.I nostri ragazzi hanno un quotidiano molto simile. Tutti e 3 vivono in azienda, in autogrill, in macchina, al telefono sempre alla ricerca di soluzioni per i problemi che le aziende quotidianamente devono affrontare. Certo, ascoltando questa puntata, molti problemi verrebbero risolti sul nascere e forse le professioni dei nostri 3 protagonisti cesserebbero di esistere.Claudio infatti rivela di avere un sogno sottolineando che se realizzato significherebbe perdere il suo lavoro. Ma ve lo immaginate un mondo dove la prevenzione sia alla base del modo di fare impresa? Basta infortuni, basta pratiche INAIL, basta mutua, basta mancati pagamenti e basta banche che portano imprenditori alla rovina.Ecco, sarebbe un mondo perfetto ma non fatelo ora e non seguite tutti i consigli che vi diamo in questa puntata.Perché in questo mondo perfetto le soluzioni ai problemi offerte quotidianamente dai nostri 3 professionisti, con le loro attività di prevenzione infortuni, prevenzione mancati pagamenti e gestione dei rapporti con il credito, non avrebbero più significato dato che non ci sarebbero più problemi??!!Visto che tengono famiglia non fate proprio tutto quello che vi viene detto oggi. Lasciateci ancora qualche anno di lavoro, mi raccomando...Perchè è una puntata TRASH?!La puntata che nasce su contenuti seri e molto importanti purtroppo degenera subito dai primi minuti. La simpatia straripante dei 3 non permette di essere seri e quindi se sei una persona particolarmente suscettibile, una persona seria, alla ricerca di contenuti e tecnicismi particolari questa non è la puntata per te!!Se invece vuoi passare 40 minuti del tuo tempo in macchina, in maniera davvero spensierata, e capire davvero quello che è il comune denominatore che ogni azienda dovrebbe applicare e risolve i problemi alla fonte di un'impresa ascolta la puntata. Condividila e Let's CreditCast!!!
Tu direttore, quando acquisti un macchinario nuovo dal tuo fornitore di fiducia ti prendi un rischio.Ecco le 3 cose da controllare per proteggerti. chi parla:Ing. Andrea AddabboIng. Claudio Delaini
lunedì 3 aprile 2017Claudio Delaini e Diego Perfettibile ospiti presso Kristall Radio parlano di sicurezza dei macchinari e manutenzione dei ventilatori industriali.
lunedì 3 aprile 2017Claudio Delaini e Diego Perfettibile ospiti presso Kristall Radio parlano di sicurezza dei macchinari e manutenzione dei ventilatori industriali.
Marco Montemagno è stato gentile con noi.Quando ha lanciato il suo libro #CodiceMontemagno ha concesso interviste ad alcune persone.Devi considerare che è seguito da oltre 300mila persone. Non è per tutti parlare con lui. Devo ammettere la mia sorpresa a incontrare una persona attenta a quello che chiedo e disponibile a rispondere.Gli ho chiesto un aiuto nella nostra missione. Noi vogliamo aiutare le imprese italiane a lavorare e usare macchinari il più sicuri possibile. E' un impresa titanica, un sogno e ho chiesto ad un sognatore. Ascolta l'intervista e vedi cosa mi suggerisce. Gli chiesto un aiuto su come comportarmi sul web e su Facebook.
Tu direttore, quando acquisti un macchinario nuovo dal tuo fornitore di fiducia ti prendi un rischio.Ecco le 3 cose da controllare per proteggerti. chi parla:Ing. Andrea AddabboIng. Claudio Delaini
Marco Montemagno è stato gentile con noi.Quando ha lanciato il suo libro #CodiceMontemagno ha concesso interviste ad alcune persone.Devi considerare che è seguito da oltre 300mila persone. Non è per tutti parlare con lui. Devo ammettere la mia sorpresa a incontrare una persona attenta a quello che chiedo e disponibile a rispondere.Gli ho chiesto un aiuto nella nostra missione. Noi vogliamo aiutare le imprese italiane a lavorare e usare macchinari il più sicuri possibile. E' un impresa titanica, un sogno e ho chiesto ad un sognatore. Ascolta l'intervista e vedi cosa mi suggerisce. Gli chiesto un aiuto su come comportarmi sul web e su Facebook.
[Infortunio: check list, formazione e collaudo]Ciao,Quella di oggi è una storia che mentre leggi pensi: “Sì vabbeh, ma questa è sfiga… A me non succederà mai una cosa del genere. Bisogna essere proprio sfigati!”Beh, io te lo auguro, ma nessuno è immune dagli indicenti e proprio per questo bisogna imparare a prevenire. La storia infatti parte proprio da un incidente, un incidente – ahimè - provocato da un operatore che maneggiava una macchina fresca fresca di imballaggio (nuova di zecca) con appena uno o due giorni di vita.Problema del macchinario non collaudato a dovere?Progettazione sbagliata?Macchinario non certificato?… starai ipotizzando.No. Il macchinario era marcato CE, perfettamente collaudato e ben progettato, appena consegnato.Ecco, eppure… Non ti puoi nemmeno immaginare la quantità di disastri scoppiati non appena, dopo l’incidente, l’ASL ha chiesto un riscontro.In più aggiungici pure che non solo il riscontro è stato chiesto a livello tecnico di certificazioni, standard di sicurezza, ma è anche stata esplicitamente richiesta la prova che l’operatore fosse stato formato a dovere per l’utilizzo del macchinario (PRIMA dell’accaduto).Hai già capito il seguito…Nessuno aveva pensato alla formazione dell’operaio.Non ci aveva pensato il costruttore. Non ci aveva pensato neanche il proprietario del macchinario. Tant’è che nessuno dei due ha potuto in qualche modo pararsi il c**o dimostrando che tutto il lavoro si era svolto nel modo adeguato e che si trattava solo di uno sfortunato incidente.E qui… Ovviamente, sono scoppiati i casini veri per il proprietario del capannone.Dove sta di preciso il confine tra la responsabilità del fabbricante e quella dell’utilizzatore?Beh, per risolvere questo dilemma il nostro consiglio è molto, ma molto semplice e consiste nel prestare piccole accortezze che potrebbero però salvarti da incidenti inaspettati e non previsti come quello che ti ho appena descritto.Se sei un costruttore, nel momento in cui fai il collaudo dei macchinari, non limitarti a questo ma crea una vera e propria check list delle fasi, un documento firmato in cui dimostri la formazione che hai erogato, con data e nome della persona formata.Il passo successivo che potresti fare, che ti renderebbe un Costruttore Pro, sarebbe quello di estrarre i rischi residui della macchina e di fare un vero e proprio manuale di addestramento. Parliamo veramente di quattro fogli pinzati che consegni all’operatore, in cui riporti tutte le possibili problematiche da gestire.Non ti costa nulla, è semplice da fare, ma il livello di sicurezza che otterresti dal fare due semplici passaggi di questo tipo è veramente massimo. Oltre che metterti al riparo da qualunque cosa accada in termini di incidenti.Vuoi scoprire di più sulla possibilità di tutelarti e di essere a prova di ASL e verbali?Se sì, dai una sbirciata al nostro sito:http://www.macchinariosicuro.ite non esitare a contattarci per qualsiasi domanda!A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini
altro giorno, altra furbiziail costruttore fa finta di marcare CE e riempie di documenti inutili il cliente.il cliente ci casca perché si fida. Il costruttore scarica tutto quello che può sul cliente che non controlla.[Credevo fosse CE invece era un PACCO]Ciao,oggi ti parlo di un tasto dolente, un aspetto sottovalutato da molti ma in realtà di primaria importanza, il biglietto da visita del tuo macchinario, la sua carta d’identità, senza la quale non avrebbe faccia e nome: il manuale.Si pensa in genere che il manuale sia qualcosa che nessuno guarda, si pensa… infatti, è solo una falsa credenza.Oggi io e mio padre abbiamo visionato presso un’azienda serissima un’apparecchiatura, molto semplice, una centralina con pompe, valvole e tutto ciò che ne fa di essa una vera e propria centralina.Nel manuale – straordinariamente – c’era tutto: dichiarazione di conformità, marcatura CE, tutto riportato, perfettamente.Unica sbavatura di questo bellissimo quadro che ti ho appena descritto?Nel manuale il costruttore ha inserito tutti i relativi manuali dei suoi fornitori ad eccezione del suo.Tu ora dimmi: come si fa?Insomma, un grandissimo pacco farlocco.Morale della favola che devi assolutamente portarti a casa?Non acquistare mai e poi mai un macchinario senza aver prima controllato la documentazione in maniera ossessiva.Sì perché tutti vogliono scaricare al prossimo il bidone e nessuno si prende la responsabilità di metterci la faccia e dichiarare quanto fatto da lui personalmente e perché mai tu, proprio tu, dovresti rischiare?Non prenderti la colpa di altri. Che ognuno si prende la sua fetta di responsabilità, e la tua risiede proprio nel controllare PRIMA dell’acquisto ciò che stai comprando, con tanto di manuale annesso!Se hai qualche dubbio e vorresti avere più informazioni per tutelarti maggiormente sapendo a cosa vai incontro quando fai un acquisto come quello di un macchinario industriale, contattaci.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
in tutta Italia sempre la stessa storia. I carellini li fa il fabbro di zona e nessuno si cura di nulla.Funziona! Altra carta? Eh Bastainvece, invece basta veramente poco. ascoltate qui insultateci se non serve e rompiamo come al solito[Quale Etichetta sul Carello Auto-costruito?]Ciao,Ti sarà capitato come tutti di ritrovarti in campagna, piuttosto che nei pressi di una zona industriale e di trovare qua e là sparpagliati in modo al quanto insolito dei carrellini.Carrellini destinati ai più svariati usi: per il trasporto di tubi, di mattoni, di legname, di materiale di scarto…Insomma i carrellini per “chi mette le mani nella malta” sono utilissimi per qualsiasi uso.Qual è il problema però?Se tu non conosci veramente la destinazione del carrellino che stai utilizzando, non sai da chi è stato prodotto – e spesso nella migliore delle ipotesi è stato costruito dal fabbro di paese – la sua reale portata, il materiale in cui è stato progettato… rischi davvero di fare danni prima di tutto a te e di provocare incidenti.So che può sembrare una cosa banale ma hai mai provato a controllare se nei carrellini è presente un’etichetta che riporta tutte queste informazioni?NO. Nella maggior parte dei carrellini non viene riportato neanche il peso che sono in grado di sostenere.Mi raccomando, prima di maneggiare carrellini auto-costruiti e fai da te controlla che siano presenti queste informazioni importantissime.Perché rischiare?E su dai. È da piccole cose che si creano grandi cose, o no?A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini di http://www.macchinariosicuro.it.
Barilotto in pressione sopra il tuo macchinario.Magari piccolo. In questo caso erano 37 litri a 4 bar.Aria compressa che lo mette in pressione. La macchina deve essere certificata PED?[Barilotto in pressione – La macchina deve essere certificata PED]Ciao,Oggi ti racconto un fatto accaduto qualche giorno fa da cui possiamo prendere uno spunto interessante e molto utile per te e la gestione dei tuoi macchinari.Qualche giorno fa siamo entrati in una fabbrica per fare i controlli di routine e una cosa in particolare ha attirato la nostra attenzione: un barilotto piccolo di 37 litri, di 3 bar, appeso ad una macchina.E fin qua, penserai, tutto ok……Non proprio così. Si trattava di un barilotto in pressione, appeso ad una macchina che svolgeva tutt’altra funzione rispetto al macchinario. Cosa implica questa differenza di funzioni?→ Diverse certificazioni PED, ovviamente.Il proprietario, nel momento in cui gli abbiamo fatto notare che erano necessarie due certificazioni diverse, ha esordito con un:Ma io con la PED cosa faccio??Risposta? → Se hai fatto installare un barilotto in pressione sotto una macchina con direttiva PED, anche il barilotto deve essere certificato PED. Nel momento in cui acquisti un barilotto devi controllare con estrema attenzione la documentazione che ti consegna il costruttore. Devi esaminare con estrema prudenza la tipologia di categoria PED, il gruppo del fluido e tutte le informazioni correlate.Perché sono necessari tutti questi controlli?→ Perché DEVI AVVERTIRE che c’è un recipiente in pressione nel tuo macchinario, perché sicuramente ci saranno delle verifiche periodiche da fare e non puoi permetterti di tralasciare questi aspetti.Ne vale semplicemente della tua sicurezza (legale) e di quella dei tuoi collaboratori (fisica).Meditate gente ;-)A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini di http://www.macchinariosicuro.it.
Insieme di macchine: Come Certifico CE? Quale documentazione?metto in linea più macchine, aggiungo un nastro trasportatore, aggiungo un robot o altre soluzioni e mi ritrovo davanti a questo problema.Chi certifica l'insieme delle macchine? A chi chiedo?Come mi comporto?Ma soprattutto perché? Sono tutte nuove e tutte certificate CE. Di fatto la direttiva macchine ti obbliga a certificare l'insieme.Come fare?[La documentazione per un complesso di macchine]Ciao,Oggi parliamo di un dubbio amletico che affligge tantissimi imprenditori che hanno a che fare con i macchinari industriali.Puntualmente ci viene posta sempre la stessa domanda:Se io acquisto 3 macchine per creare un complesso unico che lavori insieme, 3 macchine marcate bene, di cui mi procuro il manuale, la dichiarazione di conformità, il controllo con la targa… Sarà necessario un solo CE, giusto?? Ogni macchinario svolge tre funzioni differenti, ciò implica che singolarmente sono sicure, ma non è detto che lo siano se messe insieme!Tradotto:✓Tre CE non fanno un unico grande CE.Le tre macchine formano un insieme e devi assolutamente avere la documentazione che certifica che il complesso lavori in sicurezza.Chi si deve occupare di questo aspetto? (La seconda domanda che segue sempre il primo dubbio):✓Questo lavoro deve essere svolto dall’utilizzatore che ti vende l’automazione, da chi accorpa l’automazione.Ma qual è il modo più figo e semplice di farlo?✓Ovviamente scaricando la responsabilità a chi ti vende i macchinari e in particolar modo a colui che ti vende il macchinario più costoso, che rappresenta il 60% dell’investimento, il quale si farà carico di richiedere anche i documenti degli altri.Niente di più semplice e chiaro. Sembrano operazioni noiose, ma ti assicuro che ti risparmieranno diverse scocciature.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini di http://www.macchinariosicuro.it.
hai 30 procedure? che fai? tanti macchinari in uso e fai una procedura per ogni macchinario.La fai nel modo corretto, estrapoli le informazioni direttamente dal manuale del costruttore e valuti i rischi residui del macchinario secondo l'uso reale degli operatori.e adesso? magari ne hai 30, chi 40come trasferisci le informazioni agli operai?fermi la produzione per fare dei corsi? le consegni assieme al cedolino? o fai firmare un corsetto inesistente come se nulla fosse? le appendi al macchinario?30 procedure per Usare le Macchine in Fabbriche. Troppe? Come fare?Ciao,Oggi vorrei darti un consiglio che potrebbe risolvere un blocco comune di tutti gli imprenditori che hanno a che fare con i macchinari industriali.Dunque, la situazione di sfondo è questa:Sei un imprenditore e hai la tua fabbrica con molti collaboratori a cui devi spiegare per filo e per segno una serie infinita di procedure.Quando hai tante procedure e altrettanti macchinari cosa fai?Di base la maggior parte degli imprenditori attacca dei fogli sui macchinari che riportano la modalità di utilizzo, la formazione, il rischio specifico etc.Ma sinceramente, detto tra noi che sappiamo com’è veramente l’andazzo dentro le fabbriche, un operaio cosa se ne fa di 100 fogli attaccati alle macchine con ognuno 1000 procedure diverse???Un consiglio pratico che può risolverti questo aspetto?✓Prendi per ognuna delle tue macchine il manuale delle istruzioni, seleziona i rischi residui che sono segnati e riportali in un fascicolo sotto forma di 30 procedure di sicurezza.✓Crea un cedolino che farai firmare ai tuoi operai, in modo tale che se dovesse succedere un infortunio hai la possibilità di dimostrare di aver erogato tutte le informazioni necessarie di sicurezza, con tanto di documenti firmati.Una piccola operazione, che non ti costerà nulla, e che ti permetterà di poter proteggere te e i tuoi operai!A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini
una banalità a cui non pensa nessuno...Recipiente a Pressione fa spesso parte di un impianto più grande....come scelgo la valvola di sicurezza da mettere[Sicurezza sul polmone – Recipiente a Pressione]Ci siamo accorti che si tratta di un concetto poco chiaro nella testa delle persone. Ci fanno mille domande ogni volta su questo aspetto e adesso voglio illuminarti una volta per tutte con un esempio semplice e lineare.Il meccanismo di base che riguarda un recipiente a pressione è questo:Immagina di avere un recipiente a pressione, ipotizziamo che tu abbia un serbatoio da 1000 litri, progettato a 6 bar: non può e NON DEVE superare questa mole di pressione.✗ La misura più intuitiva che ti verrebbe da prendere sarebbe quella di inserire una valvola di sicurezza tarata a 6 bar…E INVECE NO.Pensa a una catena di ingranaggi: il recipiente a pressione è una parte dell’impianto. Se applichi una valvola tarata a 6 bar al recipiente e arriva un fluido dall’ingranaggio precedente significa che il nostro recipiente funge da polmone e riceve il fluido dalle parti dell’ingranaggio che ci sono prima di lui.E quindi questo cosa implica…?…Che il recipiente deve essere in grado di scaricare il fluido che arriva e chiaramente non basta che la valvola sia tarata a 6 bar perché ciò che succede in caso di guasto è che il fluido arriva al limite e il polmone schioppa.E fine dei giochi.È necessario che la valvola di sicurezza sia calcolata non solo perché si apra alla pressione che tu stabilisci, ma che abbia un orifizio che consenta lo sfogo di ciò che arriva prima.Quindi quando inserisci una valvola di sicurezza devi rigorosamente avere il calcolo, non lo puoi “fare a occhio”, anche se sei ingegnere meccanico.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
Se la vendi separatamente alla macchina devi marcarla CE! Se la vendi assieme alla macchina non serve Certificarla... la certificazione è compresa nell'insieme del macchinario[Protezione fissa – Deve essere Certificata CE] Oggi chiariremo un aspetto attorno al quale ruota un po’ di confusione e su cui c’è sempre il dubbio, ti sembrerà cosa da poco, finché non ti scontri con le conseguenze.Dunque, supponiamo che tu abbia bisogno di una protezione fissa per un macchinario che hai già nel tuo stabilimento.Contatti il fornitore, ti arriva il pezzo e lo installate.Domandone: La protezione fissa acquistata separatamente dal macchinario ha bisogno di una certificazione marcata CE?Ovviamente, sì.Una protezione fissa può essere venduta separatamente come ricambio, e in questo caso, come riportato dal Campo di Applicazione della Direttiva Macchina, è da marcare CE in quanto si tratta di un componente di sicurezza.Hai bisogno di quel pezzo di carta, perché letteralmente la tua vita è affidata a quello, non puoi incorrere nel rischio, perché ciò che può accadere – senza essere troppo fatalisti, ma è uno dei classici incidenti di routine – è che la protezione fissa salti fuori dal macchinario e si frantumi in mille pezzi creando non pochi problemi all’operatore che la stava maneggiando.Con la tua certificazione CE sei coperto da questo tipo di incidenti e puoi dimostrare nero su bianco l’origine del tuo componente di sicurezza e la sua identità.Diversamente è se acquisti una macchina con una protezione fissa già inclusa, in questo caso, chiaramente, la marcatura CE sarà unica.Se decidi però di acquistare un componente di sicurezza separatamente, mi raccomando, non essere pigro, previeni il peggio e fatti fare una marcatura, ne va della tua vita.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
Tu quale compri?hai tre offerte per comprare un serbatoio d'acqua...il prezzo cambia tantissimo...quale compri?Tu quale compri?hai tre offerte per comprare un serbatoio d'acqua...il prezzo cambia tantissimo...quale compri?Hai 3 offerte per scegliere il serbatoio d’acqua per la tua azienda. Quale scegli?Ti raccontiamo la grande avventura di ieri…Siamo stati in un’azienda, molto grossa, una S.p.A. Un’azienda seria quindi, strutturata, rifornita di grandi impianti, un ufficio acquisti, responsabili della manutenzione, un ufficio tecnico…insomma, si trattava di un’azienda apparentemente ben organizzata, una di quelle dove per fare un qualsiasi acquisto si dovrebbe puntare all’efficienza, alla qualità, e alla sicurezza,(ricordati di questa parola: s i c u r e z z a…),senza badare a spese.Parlando con l’ufficio acquisti ci viene raccontato che l’azienda aveva appena acquistato i serbatoi per far scorrere l’acqua calda all’interno degli impianti della fabbrica. Cerchiamo quindi di ottenere maggiori informazioni e chiediamo con quali criteri si è deciso di comprare i serbatoi e i tecnici dell’ufficio acquisti ci raccontato per filo e per segno la modalità con cui hanno condotto e preso la scelta definitiva…Le offerte tra le quali l’ufficio acquisti avrebbe potuto valutare erano 3 e te le riportiamo qui di seguito lasciandoti immaginare quale di queste 3 avrà poi scelto la nostra grossa e importante azienda…Prima offerta: “Si tratta di serbatoi belli (cosa significa “belli”?!) e il costo finale è di 6 mila euro”. Punto. Nessuna descrizione, nulla di nulla.Seconda offerta: “Serbatoi certificati PED – giusto e onesto, trattandosi di recipienti a pressione – con l’ente notificato, e con valvola di sicurezza. Il prezzo è di 4500 euro”.Terza offerta: “Serbatoi a 1000 euro”. A MILLE EURO. m i l l e.Come ti suona? …Avrai già scoperto l’arcano e capito quale di queste 3 offerte ha deciso di prendere in considerazione l’ufficio acquisti.Ovviamente la terza, la più economica, senza alcuna certificazione, nessuna sicurezza o copertura in caso di incidente per gli operai e l’azienda.Se un domani il PM o l’ASL dovessero decidere di controllare? Sarebbe la fine. Ma letteralmente la fine.Perché in questo momento l’azienda lavora con attrezzi al limite dell’illegalità. Un’azienda clandestina insomma.Noi ci chiediamo, perché mai una grossa S.p.A, organizzata, ben strutturata, con tutte le possibilità per essere in regola, debba cadere così in basso? …Anziché puntare e focalizzarsi sulla qualità degli impianti, dei macchinari e sulla sicurezza dei propri lavoratori, debba compiere scelte così ridicole e approssimative? Niente, nulla da fare.Come sempre si preferisce aspettare che accada il danno per fare le cose fatte veramente bene, quando con il giusto si potrebbe fin da subito creare una realtà solida, sicura e con macchinari certificati e in regola.Vi lasciamo con questa riflessione.Alla prossima, Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
hai 30 procedure? che fai? tanti macchinari in uso e fai una procedura per ogni macchinario.La fai nel modo corretto, estrapoli le informazioni direttamente dal manuale del costruttore e valuti i rischi residui del macchinario secondo l'uso reale degli operatori.e adesso? magari ne hai 30, chi 40come trasferisci le informazioni agli operai?fermi la produzione per fare dei corsi? le consegni assieme al cedolino? o fai firmare un corsetto inesistente come se nulla fosse? le appendi al macchinario?30 procedure per Usare le Macchine in Fabbriche. Troppe? Come fare?Ciao,Oggi vorrei darti un consiglio che potrebbe risolvere un blocco comune di tutti gli imprenditori che hanno a che fare con i macchinari industriali.Dunque, la situazione di sfondo è questa:Sei un imprenditore e hai la tua fabbrica con molti collaboratori a cui devi spiegare per filo e per segno una serie infinita di procedure.Quando hai tante procedure e altrettanti macchinari cosa fai?Di base la maggior parte degli imprenditori attacca dei fogli sui macchinari che riportano la modalità di utilizzo, la formazione, il rischio specifico etc.Ma sinceramente, detto tra noi che sappiamo com’è veramente l’andazzo dentro le fabbriche, un operaio cosa se ne fa di 100 fogli attaccati alle macchine con ognuno 1000 procedure diverse???Un consiglio pratico che può risolverti questo aspetto?✓Prendi per ognuna delle tue macchine il manuale delle istruzioni, seleziona i rischi residui che sono segnati e riportali in un fascicolo sotto forma di 30 procedure di sicurezza.✓Crea un cedolino che farai firmare ai tuoi operai, in modo tale che se dovesse succedere un infortunio hai la possibilità di dimostrare di aver erogato tutte le informazioni necessarie di sicurezza, con tanto di documenti firmati.Una piccola operazione, che non ti costerà nulla, e che ti permetterà di poter proteggere te e i tuoi operai!A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini
Insieme di macchine: Come Certifico CE? Quale documentazione?metto in linea più macchine, aggiungo un nastro trasportatore, aggiungo un robot o altre soluzioni e mi ritrovo davanti a questo problema.Chi certifica l'insieme delle macchine? A chi chiedo?Come mi comporto?Ma soprattutto perché? Sono tutte nuove e tutte certificate CE. Di fatto la direttiva macchine ti obbliga a certificare l'insieme.Come fare?[La documentazione per un complesso di macchine]Ciao,Oggi parliamo di un dubbio amletico che affligge tantissimi imprenditori che hanno a che fare con i macchinari industriali.Puntualmente ci viene posta sempre la stessa domanda:Se io acquisto 3 macchine per creare un complesso unico che lavori insieme, 3 macchine marcate bene, di cui mi procuro il manuale, la dichiarazione di conformità, il controllo con la targa… Sarà necessario un solo CE, giusto?? Ogni macchinario svolge tre funzioni differenti, ciò implica che singolarmente sono sicure, ma non è detto che lo siano se messe insieme!Tradotto:✓Tre CE non fanno un unico grande CE.Le tre macchine formano un insieme e devi assolutamente avere la documentazione che certifica che il complesso lavori in sicurezza.Chi si deve occupare di questo aspetto? (La seconda domanda che segue sempre il primo dubbio):✓Questo lavoro deve essere svolto dall’utilizzatore che ti vende l’automazione, da chi accorpa l’automazione.Ma qual è il modo più figo e semplice di farlo?✓Ovviamente scaricando la responsabilità a chi ti vende i macchinari e in particolar modo a colui che ti vende il macchinario più costoso, che rappresenta il 60% dell’investimento, il quale si farà carico di richiedere anche i documenti degli altri.Niente di più semplice e chiaro. Sembrano operazioni noiose, ma ti assicuro che ti risparmieranno diverse scocciature.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini di http://www.macchinariosicuro.it.
Tu quale compri?hai tre offerte per comprare un serbatoio d'acqua...il prezzo cambia tantissimo...quale compri?Tu quale compri?hai tre offerte per comprare un serbatoio d'acqua...il prezzo cambia tantissimo...quale compri?Hai 3 offerte per scegliere il serbatoio d’acqua per la tua azienda. Quale scegli?Ti raccontiamo la grande avventura di ieri…Siamo stati in un’azienda, molto grossa, una S.p.A. Un’azienda seria quindi, strutturata, rifornita di grandi impianti, un ufficio acquisti, responsabili della manutenzione, un ufficio tecnico…insomma, si trattava di un’azienda apparentemente ben organizzata, una di quelle dove per fare un qualsiasi acquisto si dovrebbe puntare all’efficienza, alla qualità, e alla sicurezza,(ricordati di questa parola: s i c u r e z z a…),senza badare a spese.Parlando con l’ufficio acquisti ci viene raccontato che l’azienda aveva appena acquistato i serbatoi per far scorrere l’acqua calda all’interno degli impianti della fabbrica. Cerchiamo quindi di ottenere maggiori informazioni e chiediamo con quali criteri si è deciso di comprare i serbatoi e i tecnici dell’ufficio acquisti ci raccontato per filo e per segno la modalità con cui hanno condotto e preso la scelta definitiva…Le offerte tra le quali l’ufficio acquisti avrebbe potuto valutare erano 3 e te le riportiamo qui di seguito lasciandoti immaginare quale di queste 3 avrà poi scelto la nostra grossa e importante azienda…Prima offerta: “Si tratta di serbatoi belli (cosa significa “belli”?!) e il costo finale è di 6 mila euro”. Punto. Nessuna descrizione, nulla di nulla.Seconda offerta: “Serbatoi certificati PED – giusto e onesto, trattandosi di recipienti a pressione – con l’ente notificato, e con valvola di sicurezza. Il prezzo è di 4500 euro”.Terza offerta: “Serbatoi a 1000 euro”. A MILLE EURO. m i l l e.Come ti suona? …Avrai già scoperto l’arcano e capito quale di queste 3 offerte ha deciso di prendere in considerazione l’ufficio acquisti.Ovviamente la terza, la più economica, senza alcuna certificazione, nessuna sicurezza o copertura in caso di incidente per gli operai e l’azienda.Se un domani il PM o l’ASL dovessero decidere di controllare? Sarebbe la fine. Ma letteralmente la fine.Perché in questo momento l’azienda lavora con attrezzi al limite dell’illegalità. Un’azienda clandestina insomma.Noi ci chiediamo, perché mai una grossa S.p.A, organizzata, ben strutturata, con tutte le possibilità per essere in regola, debba cadere così in basso? …Anziché puntare e focalizzarsi sulla qualità degli impianti, dei macchinari e sulla sicurezza dei propri lavoratori, debba compiere scelte così ridicole e approssimative? Niente, nulla da fare.Come sempre si preferisce aspettare che accada il danno per fare le cose fatte veramente bene, quando con il giusto si potrebbe fin da subito creare una realtà solida, sicura e con macchinari certificati e in regola.Vi lasciamo con questa riflessione.Alla prossima, Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
Se la vendi separatamente alla macchina devi marcarla CE! Se la vendi assieme alla macchina non serve Certificarla... la certificazione è compresa nell'insieme del macchinario[Protezione fissa – Deve essere Certificata CE] Oggi chiariremo un aspetto attorno al quale ruota un po’ di confusione e su cui c’è sempre il dubbio, ti sembrerà cosa da poco, finché non ti scontri con le conseguenze.Dunque, supponiamo che tu abbia bisogno di una protezione fissa per un macchinario che hai già nel tuo stabilimento.Contatti il fornitore, ti arriva il pezzo e lo installate.Domandone: La protezione fissa acquistata separatamente dal macchinario ha bisogno di una certificazione marcata CE?Ovviamente, sì.Una protezione fissa può essere venduta separatamente come ricambio, e in questo caso, come riportato dal Campo di Applicazione della Direttiva Macchina, è da marcare CE in quanto si tratta di un componente di sicurezza.Hai bisogno di quel pezzo di carta, perché letteralmente la tua vita è affidata a quello, non puoi incorrere nel rischio, perché ciò che può accadere – senza essere troppo fatalisti, ma è uno dei classici incidenti di routine – è che la protezione fissa salti fuori dal macchinario e si frantumi in mille pezzi creando non pochi problemi all’operatore che la stava maneggiando.Con la tua certificazione CE sei coperto da questo tipo di incidenti e puoi dimostrare nero su bianco l’origine del tuo componente di sicurezza e la sua identità.Diversamente è se acquisti una macchina con una protezione fissa già inclusa, in questo caso, chiaramente, la marcatura CE sarà unica.Se decidi però di acquistare un componente di sicurezza separatamente, mi raccomando, non essere pigro, previeni il peggio e fatti fare una marcatura, ne va della tua vita.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
una banalità a cui non pensa nessuno...Recipiente a Pressione fa spesso parte di un impianto più grande....come scelgo la valvola di sicurezza da mettere[Sicurezza sul polmone – Recipiente a Pressione]Ci siamo accorti che si tratta di un concetto poco chiaro nella testa delle persone. Ci fanno mille domande ogni volta su questo aspetto e adesso voglio illuminarti una volta per tutte con un esempio semplice e lineare.Il meccanismo di base che riguarda un recipiente a pressione è questo:Immagina di avere un recipiente a pressione, ipotizziamo che tu abbia un serbatoio da 1000 litri, progettato a 6 bar: non può e NON DEVE superare questa mole di pressione.✗ La misura più intuitiva che ti verrebbe da prendere sarebbe quella di inserire una valvola di sicurezza tarata a 6 bar…E INVECE NO.Pensa a una catena di ingranaggi: il recipiente a pressione è una parte dell’impianto. Se applichi una valvola tarata a 6 bar al recipiente e arriva un fluido dall’ingranaggio precedente significa che il nostro recipiente funge da polmone e riceve il fluido dalle parti dell’ingranaggio che ci sono prima di lui.E quindi questo cosa implica…?…Che il recipiente deve essere in grado di scaricare il fluido che arriva e chiaramente non basta che la valvola sia tarata a 6 bar perché ciò che succede in caso di guasto è che il fluido arriva al limite e il polmone schioppa.E fine dei giochi.È necessario che la valvola di sicurezza sia calcolata non solo perché si apra alla pressione che tu stabilisci, ma che abbia un orifizio che consenta lo sfogo di ciò che arriva prima.Quindi quando inserisci una valvola di sicurezza devi rigorosamente avere il calcolo, non lo puoi “fare a occhio”, anche se sei ingegnere meccanico.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
[Infortunio: check list, formazione e collaudo]Ciao,Quella di oggi è una storia che mentre leggi pensi: “Sì vabbeh, ma questa è sfiga… A me non succederà mai una cosa del genere. Bisogna essere proprio sfigati!”Beh, io te lo auguro, ma nessuno è immune dagli indicenti e proprio per questo bisogna imparare a prevenire. La storia infatti parte proprio da un incidente, un incidente – ahimè - provocato da un operatore che maneggiava una macchina fresca fresca di imballaggio (nuova di zecca) con appena uno o due giorni di vita.Problema del macchinario non collaudato a dovere?Progettazione sbagliata?Macchinario non certificato?… starai ipotizzando.No. Il macchinario era marcato CE, perfettamente collaudato e ben progettato, appena consegnato.Ecco, eppure… Non ti puoi nemmeno immaginare la quantità di disastri scoppiati non appena, dopo l’incidente, l’ASL ha chiesto un riscontro.In più aggiungici pure che non solo il riscontro è stato chiesto a livello tecnico di certificazioni, standard di sicurezza, ma è anche stata esplicitamente richiesta la prova che l’operatore fosse stato formato a dovere per l’utilizzo del macchinario (PRIMA dell’accaduto).Hai già capito il seguito…Nessuno aveva pensato alla formazione dell’operaio.Non ci aveva pensato il costruttore. Non ci aveva pensato neanche il proprietario del macchinario. Tant’è che nessuno dei due ha potuto in qualche modo pararsi il c**o dimostrando che tutto il lavoro si era svolto nel modo adeguato e che si trattava solo di uno sfortunato incidente.E qui… Ovviamente, sono scoppiati i casini veri per il proprietario del capannone.Dove sta di preciso il confine tra la responsabilità del fabbricante e quella dell’utilizzatore?Beh, per risolvere questo dilemma il nostro consiglio è molto, ma molto semplice e consiste nel prestare piccole accortezze che potrebbero però salvarti da incidenti inaspettati e non previsti come quello che ti ho appena descritto.Se sei un costruttore, nel momento in cui fai il collaudo dei macchinari, non limitarti a questo ma crea una vera e propria check list delle fasi, un documento firmato in cui dimostri la formazione che hai erogato, con data e nome della persona formata.Il passo successivo che potresti fare, che ti renderebbe un Costruttore Pro, sarebbe quello di estrarre i rischi residui della macchina e di fare un vero e proprio manuale di addestramento. Parliamo veramente di quattro fogli pinzati che consegni all’operatore, in cui riporti tutte le possibili problematiche da gestire.Non ti costa nulla, è semplice da fare, ma il livello di sicurezza che otterresti dal fare due semplici passaggi di questo tipo è veramente massimo. Oltre che metterti al riparo da qualunque cosa accada in termini di incidenti.Vuoi scoprire di più sulla possibilità di tutelarti e di essere a prova di ASL e verbali?Se sì, dai una sbirciata al nostro sito:http://www.macchinariosicuro.ite non esitare a contattarci per qualsiasi domanda!A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini
altro giorno, altra furbiziail costruttore fa finta di marcare CE e riempie di documenti inutili il cliente.il cliente ci casca perché si fida. Il costruttore scarica tutto quello che può sul cliente che non controlla.[Credevo fosse CE invece era un PACCO]Ciao,oggi ti parlo di un tasto dolente, un aspetto sottovalutato da molti ma in realtà di primaria importanza, il biglietto da visita del tuo macchinario, la sua carta d’identità, senza la quale non avrebbe faccia e nome: il manuale.Si pensa in genere che il manuale sia qualcosa che nessuno guarda, si pensa… infatti, è solo una falsa credenza.Oggi io e mio padre abbiamo visionato presso un’azienda serissima un’apparecchiatura, molto semplice, una centralina con pompe, valvole e tutto ciò che ne fa di essa una vera e propria centralina.Nel manuale – straordinariamente – c’era tutto: dichiarazione di conformità, marcatura CE, tutto riportato, perfettamente.Unica sbavatura di questo bellissimo quadro che ti ho appena descritto?Nel manuale il costruttore ha inserito tutti i relativi manuali dei suoi fornitori ad eccezione del suo.Tu ora dimmi: come si fa?Insomma, un grandissimo pacco farlocco.Morale della favola che devi assolutamente portarti a casa?Non acquistare mai e poi mai un macchinario senza aver prima controllato la documentazione in maniera ossessiva.Sì perché tutti vogliono scaricare al prossimo il bidone e nessuno si prende la responsabilità di metterci la faccia e dichiarare quanto fatto da lui personalmente e perché mai tu, proprio tu, dovresti rischiare?Non prenderti la colpa di altri. Che ognuno si prende la sua fetta di responsabilità, e la tua risiede proprio nel controllare PRIMA dell’acquisto ciò che stai comprando, con tanto di manuale annesso!Se hai qualche dubbio e vorresti avere più informazioni per tutelarti maggiormente sapendo a cosa vai incontro quando fai un acquisto come quello di un macchinario industriale, contattaci.A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
in tutta Italia sempre la stessa storia. I carellini li fa il fabbro di zona e nessuno si cura di nulla.Funziona! Altra carta? Eh Bastainvece, invece basta veramente poco. ascoltate qui insultateci se non serve e rompiamo come al solito[Quale Etichetta sul Carello Auto-costruito?]Ciao,Ti sarà capitato come tutti di ritrovarti in campagna, piuttosto che nei pressi di una zona industriale e di trovare qua e là sparpagliati in modo al quanto insolito dei carrellini.Carrellini destinati ai più svariati usi: per il trasporto di tubi, di mattoni, di legname, di materiale di scarto…Insomma i carrellini per “chi mette le mani nella malta” sono utilissimi per qualsiasi uso.Qual è il problema però?Se tu non conosci veramente la destinazione del carrellino che stai utilizzando, non sai da chi è stato prodotto – e spesso nella migliore delle ipotesi è stato costruito dal fabbro di paese – la sua reale portata, il materiale in cui è stato progettato… rischi davvero di fare danni prima di tutto a te e di provocare incidenti.So che può sembrare una cosa banale ma hai mai provato a controllare se nei carrellini è presente un’etichetta che riporta tutte queste informazioni?NO. Nella maggior parte dei carrellini non viene riportato neanche il peso che sono in grado di sostenere.Mi raccomando, prima di maneggiare carrellini auto-costruiti e fai da te controlla che siano presenti queste informazioni importantissime.Perché rischiare?E su dai. È da piccole cose che si creano grandi cose, o no?A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini di http://www.macchinariosicuro.it.
Barilotto in pressione sopra il tuo macchinario.Magari piccolo. In questo caso erano 37 litri a 4 bar.Aria compressa che lo mette in pressione. La macchina deve essere certificata PED?[Barilotto in pressione – La macchina deve essere certificata PED]Ciao,Oggi ti racconto un fatto accaduto qualche giorno fa da cui possiamo prendere uno spunto interessante e molto utile per te e la gestione dei tuoi macchinari.Qualche giorno fa siamo entrati in una fabbrica per fare i controlli di routine e una cosa in particolare ha attirato la nostra attenzione: un barilotto piccolo di 37 litri, di 3 bar, appeso ad una macchina.E fin qua, penserai, tutto ok……Non proprio così. Si trattava di un barilotto in pressione, appeso ad una macchina che svolgeva tutt’altra funzione rispetto al macchinario. Cosa implica questa differenza di funzioni?→ Diverse certificazioni PED, ovviamente.Il proprietario, nel momento in cui gli abbiamo fatto notare che erano necessarie due certificazioni diverse, ha esordito con un:Ma io con la PED cosa faccio??Risposta? → Se hai fatto installare un barilotto in pressione sotto una macchina con direttiva PED, anche il barilotto deve essere certificato PED. Nel momento in cui acquisti un barilotto devi controllare con estrema attenzione la documentazione che ti consegna il costruttore. Devi esaminare con estrema prudenza la tipologia di categoria PED, il gruppo del fluido e tutte le informazioni correlate.Perché sono necessari tutti questi controlli?→ Perché DEVI AVVERTIRE che c’è un recipiente in pressione nel tuo macchinario, perché sicuramente ci saranno delle verifiche periodiche da fare e non puoi permetterti di tralasciare questi aspetti.Ne vale semplicemente della tua sicurezza (legale) e di quella dei tuoi collaboratori (fisica).Meditate gente ;-)A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini di http://www.macchinariosicuro.it.
[Ventola scaccia ATEX del tuo Macchinario]Ciao, Se sei finito a leggere questo articolo significa che dal titolo qualcosa ti ha attirato e che probabilmente sai già di cosa sto parlando.Bene, la storia di oggi parte da un piccolo aneddoto (ehm, o meglio, incidente…).Dunque, accade che un’azienda farmaceutica – anni fa – decide di acquistare una macchina confezionatrice per poter confezionare il proprio prodotto (una polverina magica) all’interno delle bustine che andranno poi vendute nei banchi delle farmacie.Per essere chiari chiamiamo questo primo elemento il prodotto 1.Dopo alcuni anni – come ben saprai anche tu, il mercato è sempre in evoluzione – cambiano le esigenze e arriva il momento per l’azienda farmaceutica di cambiare il prodotto 1, nel prodotto 2: la nuova polverina magica.Il ragionamento molto arguto dell’azienda è stato:“Bene, la macchina ce l’abbiamo già, già che c’è usiamo questa! Perché cambiare la macchina?! Tanto andrà bene comunque…”Certo… Queste le ultime fatidiche parole prima che qualche operaio si accorgesse che il prodotto 2 era infiammabile. Sì, hai letto bene: infiammabile.La macchina ovviamente non era ATEX, non era stata pensata per polveri infiammabili.Certo… Si sarebbero potute fare tante cose che non si sono fatte. VERO.Ma la domanda furba da porsi adesso è: “cosa puoi fare per evitare di comprare una nuova macchina ATEX, mantenere quella che hai già, senza incorrere in incedenti di lavoro, tipo “operaio carbonizzato”?La soluzione più efficace per evitare la ATEX sono i ventilatori.Continua a darmi retta ancora un attimo e sta attento, perché i ventilatori sono delle macchine sottovalutate ma che in molte situazioni possono evitarti spese inutili e scocciature legali (mi riferisco all’operaio carbonizzato, sì…). Ti spiego molto semplicemente cosa accade quando installi un ventilatore nella tua macchina: il ventilatore che fai progettare appositamente per il tuo macchinario produce molta aria, la quale andrà ad eliminare ogni rischio che il prodotto infiammabile diventi una miscela esplosiva in grado di generare dei disastri per te (economici e legali).Semplice ed efficace.PERÒ, c’è un però. Il ventilatore che andrai ad acquistare deve essere commissionato e progettato da un bravo ingegnere, che sappia fare calcoli precisi. Ci siamo capiti? NON uno che “va a occhio”.Questi sono esattamente i tipi di investimenti NECESSARI per la tua azienda e sui quali davvero NON puoi pensare di andare a risparmio.Bada a chi ti affidi, trova un buon fornitore, perché se poi il ventilatore non fa il suo lavoro, beh…sai già come va a finire no?E questo è solo uno dei tanti, tantissimi problemi in cui incorrono ogni giorno le aziende che lavorano con macchinari.E tu? Pensi di essere abbastanza informato sulla sicurezza dei tuoi macchinari industriali?O forse hai qualche dubbio e qualche scocciatura che ti ronza in testa da un po’ e che vorresti risolvere? E ora starai pensando… “Sì Claudio, bellissimo quello che mi stai dicendo, certo che vorrei avere il completo controllo della manutenzione dei miei macchinari, delle certificazioni, di tutte le scartoffie burocratiche… ma io non ho abbastanza tempo da dedicare a queste magagne…”.Quindi se ho ben capito vorresti qualcuno che potesse fare questo lavoro al posto tuo, o sbaglio?Se questo è il tuo caso allora dai un’occhiata al nostro sito:http://www.macchinariosicuro.it/ e contattaci per qualsiasi dubbio!A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.
[Ventola scaccia ATEX del tuo Macchinario]Ciao, Se sei finito a leggere questo articolo significa che dal titolo qualcosa ti ha attirato e che probabilmente sai già di cosa sto parlando.Bene, la storia di oggi parte da un piccolo aneddoto (ehm, o meglio, incidente…).Dunque, accade che un’azienda farmaceutica – anni fa – decide di acquistare una macchina confezionatrice per poter confezionare il proprio prodotto (una polverina magica) all’interno delle bustine che andranno poi vendute nei banchi delle farmacie.Per essere chiari chiamiamo questo primo elemento il prodotto 1.Dopo alcuni anni – come ben saprai anche tu, il mercato è sempre in evoluzione – cambiano le esigenze e arriva il momento per l’azienda farmaceutica di cambiare il prodotto 1, nel prodotto 2: la nuova polverina magica.Il ragionamento molto arguto dell’azienda è stato:“Bene, la macchina ce l’abbiamo già, già che c’è usiamo questa! Perché cambiare la macchina?! Tanto andrà bene comunque…”Certo… Queste le ultime fatidiche parole prima che qualche operaio si accorgesse che il prodotto 2 era infiammabile. Sì, hai letto bene: infiammabile.La macchina ovviamente non era ATEX, non era stata pensata per polveri infiammabili.Certo… Si sarebbero potute fare tante cose che non si sono fatte. VERO.Ma la domanda furba da porsi adesso è: “cosa puoi fare per evitare di comprare una nuova macchina ATEX, mantenere quella che hai già, senza incorrere in incedenti di lavoro, tipo “operaio carbonizzato”?La soluzione più efficace per evitare la ATEX sono i ventilatori.Continua a darmi retta ancora un attimo e sta attento, perché i ventilatori sono delle macchine sottovalutate ma che in molte situazioni possono evitarti spese inutili e scocciature legali (mi riferisco all’operaio carbonizzato, sì…). Ti spiego molto semplicemente cosa accade quando installi un ventilatore nella tua macchina: il ventilatore che fai progettare appositamente per il tuo macchinario produce molta aria, la quale andrà ad eliminare ogni rischio che il prodotto infiammabile diventi una miscela esplosiva in grado di generare dei disastri per te (economici e legali).Semplice ed efficace.PERÒ, c’è un però. Il ventilatore che andrai ad acquistare deve essere commissionato e progettato da un bravo ingegnere, che sappia fare calcoli precisi. Ci siamo capiti? NON uno che “va a occhio”.Questi sono esattamente i tipi di investimenti NECESSARI per la tua azienda e sui quali davvero NON puoi pensare di andare a risparmio.Bada a chi ti affidi, trova un buon fornitore, perché se poi il ventilatore non fa il suo lavoro, beh…sai già come va a finire no?E questo è solo uno dei tanti, tantissimi problemi in cui incorrono ogni giorno le aziende che lavorano con macchinari.E tu? Pensi di essere abbastanza informato sulla sicurezza dei tuoi macchinari industriali?O forse hai qualche dubbio e qualche scocciatura che ti ronza in testa da un po’ e che vorresti risolvere? E ora starai pensando… “Sì Claudio, bellissimo quello che mi stai dicendo, certo che vorrei avere il completo controllo della manutenzione dei miei macchinari, delle certificazioni, di tutte le scartoffie burocratiche… ma io non ho abbastanza tempo da dedicare a queste magagne…”.Quindi se ho ben capito vorresti qualcuno che potesse fare questo lavoro al posto tuo, o sbaglio?Se questo è il tuo caso allora dai un’occhiata al nostro sito:http://www.macchinariosicuro.it/ e contattaci per qualsiasi dubbio!A presto!Ing. Claudio Delaini e Ing. Renato Delaini.