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Giovanni Verga, fotografo?Sì, è un buon fotografo, anzi: un natural born reporter, con le parole e con le immagini.Fonti:https://www.spremuta.net/index.php/30-articoli-studenti-5b/74-la-fotografia-di-vergahttps://artemagazine.it/2022/04/26/giovanni-verga-fotografo-la-segreta-mania-in-mostra-al-museo-civico-di-vizzini/https://ilfotografo.it/news/giovanni-verga-fotografo-riscoperto-mostra-seriate/https://tesinafornero.wordpress.com/verga/https://vronsky.altervista.org/giovanni-verga-pensiero-e-poetica/ https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-verga_(Enciclopedia-dell%27Italiano) https://www.balarm.it/news/gli-amori-proibiti-di-giovanni-verga-resto-scapolo-e-fu-rivale-di-carducci-e-rapisardi-131574 https://sottobancodellarovere.wordpress.com/tag/salvatore-verga-catalano/https://www.avvenire.it/agora/pagine/quando-a-milano-verga-scopr-i-vinti https://www.inviaggioconbianca.com/ma-verga-nacque-davvero-a-vizzini/
About great Italian novelist Giovanni Verga.
Una vita in tre fasi, Narratore verista, I Malavoglia e il ciclo dei vinti, Mastro-don Gesualdo- Hai commenti o suggerimenti? Scrivi alla redazione: podcast@deascuola.it
About Italian writer Giovanni Verga.
Questa settimana Gianluca Gatta legge TENTAZIONE di Giovanni Verga, un racconto che narra come una serata di divertimento possa terminare con un atto di violenza inaudita. Una vicenda che, una volta di più, ci fa capire come non ci sia mai nulla di nuovo sotto il sole.CREDITI E DISCLAIMER: (c) Copyright Gianluca Gatta e Edizioni FOG. Effetti sonori: Pixabay. Voce narrante: Gianluca Gatta. Questo audiolibro può essere ascoltato liberamente sulle piattaforme di podcasting fino a che il detentore dei diritti ne consente la distribuzione. È vietata la copia e la distribuzione a terzi senza autorizzazione.
Un set enregistré le samedi 24 juin 2023, dans le cadre de la 5e édition du festival Superspectives à Lyon +++++ Plages sonores d'ambiance concoctées par @LaurentLC aka Herr Shinoz. Mélangées avec : Arandel, Aux vaisseaux Chassol, Birds & Pipornithology Iceblink, Collette dné, Plant Pics Olivier Messiaen, Louange à l'immortalité de Jésus h hunt, C U Soon Philip Glass, String Quartet n°5 (I & II) Caroline Shaw, Courante DJ Cam, Free Your Turntable And Your Scratch Will Follow Francis Poulenc, Hôtel (par Régine Crespin) Flavien Berger, lychénian reptilien — abbaye de Solesmes Sam Rouanet & Giovanni Verga, La molécule stable Maurice Ravel, Une barque sur l'océan Dolibox & LLC, Ambient Session part 7 (edit) Lili Boulanger, Elle était descendue Pierre Rousseau, Tendresse Arandel, Ces mains-là Herr Shinoz, Regard du père (Messiaen) revisited les voix de : Catherine Bernard Jacques Carroget Natou Lefort Le rire de France Breton Julien Merle Armand Large Ilona Thétaz Jean-Christophe Camuset Thierry & Juliette Poincin Luc De Roeck Emmanuel Lassaigne David Large Pierre Overnoy Anders Frederik Steen Louis Julian Pierre Breton Sébastien Demorand Raphaël Bartucci Marcel Richaud et les sons et ambiances : Feux de sarments des vignes de Célia Rostand & David Large Chai et vignes du domaine Catherine & Pierre Breton pendant les vendanges Angélus du midi à Saint Médard, Aloxe-Corton La Vence près de l'Abbaye d'Ayguebelle
Indigènes revient très fort, avec une sélection électro improbable de @laurentlc, enregistrée le 9 juin 2023 à la Mezzanine Pigalle. Une promenade éclectique dans mille facettes de l'électro, des inspirations classiques aux hybridations modernes. +++++++ TRACKLIST [00'00] 01 : Harris Cole, Louie's Lullaby [02'45] 02 : Flavien Berger, Lychénian reptilien [04'27] 03 : Dntel, The Man On The Moutain [06'50] 04 : Kings Of Convenience, Winning A Battle Losing The War (Minizza remix) [10'04] 05 : CVD, Venus Waterfalls [13'35] 06 : Sam Rouanet & Giovanni Verga, La molécule stable [18'40] 07 : Phosphorous, Asthma [24'44] 08 : Seu Jorge, Everybody Loves The Sunshine [29'16] 09 : Reynolds, Emotionnaly Disturbed [34'23] 10 : Black Taffy, Balladet [37'25] 11 : Herr Shinoz, The Waters Of Casablanca [42'09] 12 : Max Richter, Orlando: Modular Astronomy [45'04] 13 : Francis Poulenc, Hôtel (par Régine Crespin) [46'38] 14 : Brockbeats, Beautiful Day [48'06] 15 : Chassol, Prologue [51'00] 16 : DJ Koze, Das Wort (feat. Firk von Lowtzow) [56'37] 16 : Lalo Schiffrin, Danube Incident [58'12] 17 : Touane, Frühstuck [63'10] 18 : Chassol plays Basquiat, I'm Not A Real Person [67'54] 19 : Yuji Ohno, Shinobi Yoru Invader [72'24] 20 : Ernesto Castillo & John Ferrère, Pathétique [75'22] 21 : Catastrophe, Nuggets [79'36] 22 : Fila Brazillia, Soft Music Under The Stars [83'54] 23 : Jan Jelinek, Them Their [86'29] 24 : Kelley Polar, My Beauty In The Moon [91'30] 25 : Philip Glass, Étude n°2 in C Major [edit] [93'10] 26 : Flavien Berger, Océan Rouge [edit]
26 febbraio 2023 - Italiano in Podcast. Un fine settimana tranquillo rovinato dal maltempo. Sabato lento con una sola conversazione. Un impegno con un amico e qualche bella passeggiata. Domenica più intensa con lezioni al mattino e alla sera, in mezzo l'allenamento con una corsa di 13 km. Un buon tempo e buone sensazioni dal tendine di Achille che continua a migliorare. Una notizia tragica che riguarda il naufragio di una barca di migranti fuori le coste della Calabria. Purtroppo ancora una tragedia del mare che ha causato troppe vittime. In chiusura una notizia di politica e un aforisma di Giovanni Verga. Appuntamento al prossimo episodio di Italiano in Podcast con Paolo e iSpeakItaliano. A domani! Abbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe Supporta iSpeakItaliano su BuyMeACoffee Il negozio di iSpeakItaliano https://www.ispeakitaliano.it/merchandise/ Tutti i collegamenti del progetto iSpeakItaliano --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ispeakitaliano/message
Sullo stesso schermo in perfetto equilibrio Toni Servillo, Ficarra e Picone in un film ambientato nel 1920: per l'ottantesimo compleanno di Giovanni Verga, Luigi Pirandello torna alla sua città natale dove incontra due becchini. Un affresco che alterna cupezza alla luminosità delle scene e delle performance attoriali di tutto il cast.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Quando si parla di Prima guerra mondiale le prime immagini che ci vengono in mente sono trincee, morte, e distruzione. Ma la guerra ha conseguenze che vanno oltre il campo di battaglia, e i suoi effetti sono visibili in tutti gli aspetti della società. Ciao, Mi chiamo Michela e sono dottoranda di Italianistica presso la Ohio State University, negli Stati Uniti. Oggi vi presento il romanzo “Le pause della vita” di Maria Messina Pubblicato per la prima volta nel 1926, e fortunatamente ridato alle stampe da Croce Edizioni nel 2017, “Le pause della vita” è il penultimo romanzo dell'autrice siciliana, nata ad Alimena, in provincia di Palermo nel 1887. A vent'anni le viene diagnosticata la sclerosi multipla che gradualmente la costringerà a una vita reclusa, fino alla sua morte, avvenuta nel 1944. I suoi romanzi e le sue novelle verranno riscoperti negli anni Ottanta da Leonardo Sciascia e parzialmente ripubblicati dalla sua casa editrice Sellerio. “Le pause della vita” è un romanzo che offre una prospettiva sulla condizione delle donne durante e subito dopo la Prima guerra mondiale. Il titolo stesso mette in discussione una narrazione prevalentemente maschile della guerra. Infatti, se per alcuni l'esperienza al fronte non è altro che una pausa dalla vita vera, per le donne, il primo conflitto mondiale è un momento che cambia per sempre la percezione di sé stesse e il loro ruolo nella società. Il romanzo segue le vicende di Paola Mazzei, una giovane donna che vive con la madre Tina a Gersolè, un paesino nei pressi di Firenze. Sono i momenti della Prima guerra mondiale, e Paola lavora presso un ufficio postale, per aiutare la madre a pagare il mutuo della casa in mancanza del fratello Carlo, anche lui come altri, partito per la guerra. Anche se tutti la considerano una giovane senza aspirazioni, Paola in realtà coltiva con passione e dedizione il desiderio di diventare una traduttrice professionista e trasferirsi in città. Tuttavia, essere una giovane donna non sposata, soprattutto durante la Prima guerra mondiale, è complicato. Paola si troverà dunque intrappolata tra doveri famigliari e il desiderio di emanciparsi e dovrà fare presto i conti con le conseguenze delle proprie azioni che trasgrediscono la rigida morale sociale e sessuale dell'epoca. Io ho una grande passione per autrici e storie dimenticate. Maria Messina soprattutto, è un'autrice le cui storie mi hanno folgorata fin dal primo anno di università, al punto tale che ho scritto la mia tesi di Bachelor su di lei, e anche la mia ricerca di dottorato include alcuni dei suoi lavori. Messina usa un linguaggio pragmatico e un realismo crudo, senza addolcire o romanticizzare le azioni e i pensieri della protagonista. Il romanzo ci ricorda che la guerra ha effetti diversi sulla vita degli individui, e Paola riconosce tale differenza più di tutti, perché, come ella stessa afferma “Le pause della vita non somigliano a quelle dei dialoghi. Non può essere ripigliata, la vita, come un colloquio interrotto” (p. 113). Se anche voi, come me, siete incuriositi da scrittrici dimenticate e storie tragiche e se siete già appassionati delle opere di Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Sibilla Aleramo e Grazia Deledda, e se vi sono piaciuti i romanzi di Virginia Wolf o Irene Nemirovski e i più recenti romanzi di Elena Ferrante, “Le pause della vita” di Maria Messina, fa per voi.
Le raccolte veriste: Vita dei campi e Novelle rusticane. Il Ciclo dei Vinti: I Malavoglia e Mastro Don Gesualdo.
Dalla stagione dei romanzi mondani all'approdo alla tematica verista. La ricerca dell'oggettività e le tecniche narrative
ConMarina Marazza, giornalista, scrittrice e nostra "storica" conoscenza, approfondiamo gli anniversari più interessanti del 2022 creando un fil rouge tra passato e presente che ci darà l'occasione di affrontare temi a noi cari come la salute e benessere. Oggi incontriamo lo scrittore Giovanni Verga, il maggiore rappresentante del Verismo italiano, in occasione del centenario della sua morte. Punto di partenza la novella Rosso Malpelo. L'approfondimento è dedicato alle lentiggini e ne parliamo con la dottoressa Elisabetta Fulgione, Dermatologa Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli e Tesoriere Società Italiana Medicina Estetica (SIME). Nella seconda parte del programma parte un ciclo di incontri con il prof. Roberto Manfredini, Direttore della clinica medica universitaria di Ferrara, dedicato alla cronobiologia
Oggi parliamo del film Ossessione, di Luchino Visconti. Ossessione è considerato come il primo film neorealista italiano, e viene prodotto e realizzato durante la Seconda Guerra Mondiale.Contenuti⏱️ 01:00 Prima parola: realizzare (ver)⏱️ 02:22 Seconda parola: tranne (prep)⏱️ 03:22 Terza parola: ritirare (ver)⏱️ 05:16 Introduzione⏱️ 06:20 La trama del film⏱️ 08:34 Giovanni Verga, i fascisti, James Cain⏱️ 11:48 La Chiesa Cattolica e la repubblica di Salò⏱️ 13:34 Perché Ossessione è il primo film neorealista italiano⏱️ 15:54 Perché Ossessione non è il primo film neorealista italiano⏱️ 17:48 Le nuove parole in contesto
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. Del resto, lei lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche da temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. [...]
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. Del resto, lei lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche da temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. [...]
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. Del resto, lei lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche da temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. [...]
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Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. Del resto, lei lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche da temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. [...]
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Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. Del resto, lei lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche da temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. [...]
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[...] Tutta quella roba se l'era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll'affaticarsi dall'alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule - egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch'era tutto quello ch'ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. [...]
[...] Tutta quella roba se l'era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll'affaticarsi dall'alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule - egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch'era tutto quello ch'ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. [...]
Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
[...] Tutta quella roba se l'era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll'affaticarsi dall'alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule - egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch'era tutto quello ch'ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. [...]
[...] Tutta quella roba se l'era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll'affaticarsi dall'alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule - egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch'era tutto quello ch'ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. [...]
Una borta ci fiat - una volta c'era - Novelline popolari sarde, di Francesco Mango
[...] Tutta quella roba se l'era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll'affaticarsi dall'alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule - egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch'era tutto quello ch'ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. [...]
[...] Tutta quella roba se l'era fatta lui, colle sue mani e colla sua testa, col non dormire la notte, col prendere la febbre dal batticuore o dalla malaria, coll'affaticarsi dall'alba a sera, e andare in giro, sotto il sole e sotto la pioggia, col logorare i suoi stivali e le sue mule - egli solo non si logorava, pensando alla sua roba, ch'era tutto quello ch'ei avesse al mondo; perché non aveva né figli, né nipoti, né parenti; non aveva altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. [...]
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Emilio Limone"Sfogliando una fiamma"Storia letteraria dei CarabinieriIanieri Edizionihttps://www.ianieriedizioni.com/L'Arma dei Carabinieri, un'istituzione con più di duecento anni di storia, ha sempre avuto un ruolo importante, in ogni piccolo o grande evento della storia italiana, dalle vicende preunitarie ai fatti quotidiani dei nostri giorni, passando per battaglie e celebrazioni, re e presidenti, tragedie e conquiste. Tutto all'insegna di uno stile diventato, negli anni, proverbiale. La figura del carabiniere rappresenta una ricca fonte da cui la letteratura ha spesso attinto per rappresentare le garanzie di ordine e legalità, umanità e giustizia. Una delle prime note apparizioni dell'Arma nella letteratura giunge dalla penna di Giovanni Verga, l'indiscutibile ribalta arriva invece con Carlo Collodi con i militi austeri che arrestano Pinocchio. I custodi del re e della legge omaggiati da Costantino Nigra, il capitano Bellodi de Il giorno della civetta, i marescialli protagonisti dei romanzi di Mario Soldati, Magdalen Nabb ed Andrea Vitali; i personaggi descritti nelle storie di Gianrico Carofiglio, Carlo Lucarelli e Roberto Riccardi, i carabinieri realmente vissuti cui sono stati dedicati libri e racconti.Il libro è un percorso letterario, una ricostruzione dedicata alle comparizioni dei carabinieri nella letteratura dall'Ottocento ad oggi, una descrizione dei protagonisti nati dalla fantasia dello scrittore e in chiusura uno spazio per gli eroi in uniforme che nei decenni hanno lasciato una traccia indelebile nella storia d'Italia e nei libri.Emilio Limone, nato ad Avellino nel 1986, è Maresciallo dei Carabinieri. Giornalista pubblicista, appassionato di storia e letteratura, ha ottenuto diversi riconoscimenti nell'ambito di concorsi per racconti brevi. Nel 2014 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie Le poche righe sopravvissute.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
The short story "Cavalleria Rusticana" (translation online). Later, a tour of Catania, Giovanni Verga's birthplace.
Eleonora Duse foi uma atriz italiana. Nascida numa família ligada ao teatro, interpretou Julieta aos 14 anos, atingindo marcante sucesso aos vinte anos interpretando Thérèse Raquin, de Zola, e também no papel de Santuzza, na Ópera Cavalleria Rusticana de Giovanni Verga.