Un piccolo Pesciolinorosso potrà cambiare il mondo?
Il silenzio ha infinite sfaccettature.Il silenzio che tranquillizzaIl silenzio che nascondeIl silenzio che minaccia Il silenzio inoffensivoIl silenzio vuotoIl silenzio che salva Il silenzio che uccideIl silenzio creativoIl silenzio stupido e codardo il silenzio del guerriero,Il silenzio della pallottola pronta a sparare Il silenzio di un vulcano spentoIl silenzio del ladro che ruba Le cose più preziose Mentre i loro padroni dormono, in silenzio, sonni profondi.Tutto nasce dal silenzio...la musica...una stella...La pianta che germoglia Il feto nel grembo materno L'amore di uno sguardo, un pensiero che tace per non disturbare Le pubbliche dichiarazioni Di questo mondo così insicuroIl silenzio è nobile, educato, elegante, difficilmente patetico,Meditativo e Sofferente ma degno Nostalgico RassegnanteCurativo È come il profumo di un fiore che arriva al cervello conquistandolo con delicatezza.Il silenzio è come il DNANon ne esistono due ugualiIl mio ama il tuoIl tuo, tacito, il mioSi rispettano e si comprendono reciprocamenteConsapevoli che basterebbe solo una parolaPer trasformare i veleni di certi silenzi nella medicina dei nostri sentimenti.
Il silenzio ha infinite sfaccettature. Il silenzio che tranquillizza Il silenzio che nasconde Il silenzio che minaccia Il silenzio inoffensivo Il silenzio vuoto Il silenzio che salva Il silenzio che uccide Il silenzio creativo Il silenzio stupido e codardo il silenzio del guerriero, Il silenzio della pallottola pronta a sparare Il silenzio di un vulcano spento Il silenzio del ladro che ruba Le cose più preziose Mentre i loro padroni dormono, in silenzio, sonni profondi. Tutto nasce dal silenzio...la musica...una stella... La pianta che germoglia Il feto nel grembo materno L'amore di uno sguardo, un pensiero che tace per non disturbare Le pubbliche dichiarazioni Di questo mondo così insicuro Il silenzio è nobile, educato, elegante, difficilmente patetico, Meditativo e Sofferente ma degno Nostalgico Rassegnante Curativo È come il profumo di un fiore che arriva al cervello conquistandolo con delicatezza. Il silenzio è come il DNA Non ne esistono due uguali Il mio ama il tuo Il tuo, tacito, il mio Si rispettano e si comprendono reciprocamente Consapevoli che basterebbe solo una parola Per trasformare i veleni di certi silenzi nella medicina dei nostri sentimenti.
Siamo bicchieri vuoti che hanno sete di essere riempiti d’amore.Spesso però cerchiamo di riempiere il nostro vuoto con altre cose. Se non riceviamo amore e i successi non arrivano allora ci mettiamo alcol, droghe, pornografia, gioco d’azzardo, ecc.Qualcosa dobbiamo mettere in quel bicchiere, perché se resta vuoto arriva la noia e la tristezza e stiamo male.Ma attenzione a un passaggio.Il malessere non arriva solo quando il bicchiere è vuoto, ma anche quando è troppo pieno.Quando siamo ‘pieni di noi’: del nostro successo, dei nostri beni, della nostra sicurezza, del nostro essere ‘giusti’, corriamo un rischio: quello dell’illusione di essere perfetti.In quel momento la perfezione ci porta a diventare giudici degli altri facendo sentire gli altri sbagliati. Rischiamo di generare solo giudizi e non amore nei confronti di chi riteniamo sbagliato.A quel punto non riceviamo più amore da chi è intorno a noi, ma frustrazione, che potrà essere l’inizio di momenti di depressione e perdizione.Amare non significa giudicare, ma spronare e tendere la mano senza obbligare. Stare a fianco e non sopra.Solo così il nostro troppo pieno potrà avere un senso.Gianpietro
Siamo bicchieri vuoti che hanno sete di essere riempiti d’amore. Spesso però cerchiamo di riempiere il nostro vuoto con altre cose. Se non riceviamo amore e i successi non arrivano allora ci mettiamo alcol, droghe, pornografia, gioco d’azzardo, ecc. Qualcosa dobbiamo mettere in quel bicchiere, perché se resta vuoto arriva la noia e la tristezza e stiamo male. Ma attenzione a un passaggio. Il malessere non arriva solo quando il bicchiere è vuoto, ma anche quando è troppo pieno. Quando siamo ‘pieni di noi’: del nostro successo, dei nostri beni, della nostra sicurezza, del nostro essere ‘giusti’, corriamo un rischio: quello dell’illusione di essere perfetti. In quel momento la perfezione ci porta a diventare giudici degli altri facendo sentire gli altri sbagliati. Rischiamo di generare solo giudizi e non amore nei confronti di chi riteniamo sbagliato. A quel punto non riceviamo più amore da chi è intorno a noi, ma frustrazione, che potrà essere l’inizio di momenti di depressione e perdizione. Amare non significa giudicare, ma spronare e tendere la mano senza obbligare. Stare a fianco e non sopra. Solo così il nostro troppo pieno potrà avere un senso. Gianpietro
Un bambino ferito travestito da adulto è una bomba ad orologeria. Ciò che separa il bambino dall’adulto, è la consapevolezza.
Un bambino ferito travestito da adulto è una bomba ad orologeria. Ciò che separa il bambino dall’adulto, è la consapevolezza.
Mentre la radio annuncia il nostro imminente arrivo nella scuola di Acri, il navigatore ci ha portato si una strada sterrata distrutta dai temporali, che alcuni signori stavano riparando... a malapena abbiamo superato la strada e siamo arrivati puntuali!
Il messaggio di Buon Natale ai ragazzi della scuola di Onigo (Tv)
Mentre la radio annuncia il nostro imminente arrivo nella scuola di Acri, il navigatore ci ha portato si una strada sterrata distrutta dai temporali, che alcuni signori stavano riparando... a malapena abbiamo superato la strada e siamo arrivati puntuali!
Il messaggio di Buon Natale ai ragazzi della scuola di Onigo (Tv)
Una storia che dovete leggere e condividere. Una madre che combatte per il figlio.'HO passato notti a convincere mio figlio che non esistevano animali che camminavano sul soffitto, o persone che avevano puntini arancioni in faccia, o rumori e voci inesistenti'Ciao Giampietro vorrei scrivere questa lettera a mano come si faceva una volta..ma questo è il mio unico mezzo per condividere con te la mia esperienza di mamma,che ha dovuto e sta attraversando un periodo difficile della vita di un figlio..Sono Paola e mio figlio si chiama Emanuele...ha 21anni adesso li compie a Novembre... dall'età della prima superiore ha iniziato a fare uso di cannabis e frequentare persone purtroppo per lui sbagliate.Alle elementari Ema aveva il sostegno per piccole difficoltà psicomotorie anche se all'apparenza era normalissimo come gli altri faceva più fatica nell'apprendimento, ci arrivava ma con più fatica.Queste difficoltà col tempo sono svanite, ma i compagni lo avevano etichettato e indovina, lo prendevano in giro.La sua scarsa autostima ha avuto terreno x crescere in lui e quando è arrivato il tempo delle superiori si è voluto staccare dalle vecchie amicizie pensando di andare a circondarsi di persone diverse, e infatti erano diverse"peggiori"..A 14/16 anni aveva amici (se così possiamo definirli) che lo hanno praticamente deriso,trattato come un'oggetto, gli facevano fare cose per prendersi gioco di lui, lo minacciavano se non dava soldi o non dava la bici e lo hanno portato al punto che x sentirsi uguale a loro e accettato faceva qualsiasi cosa. Avevo trovato video che lo minacciavano di picchiarlo se non gli dava la bici.Così è iniziato tutto, Ema poi voleva andare alle feste, a ballare con loro in discoteche che oltretutto sono famose per l'uso di droghe e chiuse x un ragazzo morto.Qui iniziava il calvario, uso di ogni genere di sostanze, non se n'è fatta mancare nessuna.E come tu ben saprai se il soggetto è debole e ha già nel suo trascorso e nel DNA delle difficoltà,la sua psiche ha iniziato a trasformarsi..non era più il mio Ema, in lui aveva preso il sopravvento una bestia.Aggressivo con me, fino a mettermi le mani addosso, voleva sempre soldi, è arrivato a vendere le sue cose, la play station, la fotocamera digitale nuova,poi ha iniziato a vendersi la bici, il telefono (puntualmente diceva che lo aveva perso)...bugie, bugie...non c'erano più ne regole, né rispetto... era diventato un altro... casa mia mentre ero al lavoro era un covo di persone che venivano a fare gli affari loro... beh la distruzione mentale che ne è conseguita era prevedibile, e anche la crescista psicologica.. purtroppo lo sviluppo adolescenziale si era fermato, la sua mente stava rimuovendo tutto quello che aveva imparato a scuola nel corso degli anni.La scuola l'ha abbandonata, anche xké è stato espulso in 2istituti ,andava a scuola strafatto e fumava canne tutto il giorno..Molti non sanno che la cannabis oltre a danneggiare il cervello e i centri nervosi, porta a varie patologie come ben tu saprai e la depressione, la paranoia ormai avevano preso il sopravvento.Ormai era arrivato alla completa dipendenza, era arrivato al punto di andare a rubare, con i suoi "amici", vendere l'oro, rubare bici, e purtroppo a malincuore devo dirlo anche a vendersi... fumando a dismisura la marijuana, non abbassava mai i livelli degli effetti delle altre droghe che aveva assunto, alcune non le aveva più riprese ma i danni ormai c'erano con i loro strascichi pesanti, come LSD e i cartoni come li chiamano loro. HO passato notti a convincere mio figlio che non esistevano animali che camminavano sul soffitto, o persone che avevano puntini arancioni in faccia, o rumori e voci inesistenti. Ho provato a rinchiuderlo in casa per anche 2mesi ma era dura, diventava violento,e pericoloso..Poi a 17anni Ema inizia la palestra, conosce un paio di ragazzi diciamo tranquilli, perlomeno non abusavano di nulla se non qualche canna ogni tanto, ed erano sempre super impegnati in varie attività...Per Ema diventano un esempio e si stacca definitivamente dalle vecchie pseudo amicizie, per fortuna... ma purtroppo la vita che aveva fatto fino a qualche mese prima era sempre lì, dentro di lui, come un campanello acceso, come una bomba che doveva esplodere..infatti il capodanno di 3anni fa, con le mance dei nonni si compra la famosa super skunk, una marijuana allucinogena e la fuma, portando così a galla ogni strascico di varie droghe e anche della stessa marijuana, che ha effetti potenti..Da li è iniziato il calvario, psicosi dovuta da sostanze, allucinazioni, tentato suicidio, attacchi di depressione e ansia acuti, insomma un delirio per me...Visite, pronto soccorso, medicine per iniziare a tranquillizzarlo, fino al ricovero a [...], dove il cervello di Ema si è spento in un reset generale...sembrava un ameba, sguardo fisso, memoria scomparsa, pianti disperati e paura di morire...da li la cura e la riabilitazione cognitiva..Poi la sua ripresa è stata lenta, faceva il day hospital 2volte la settimana con gruppi e attività, con ragazzi che avevano gli stessi trascorsi..Abbiamo tagliato ogni contatto con le sue vecchie conoscenze, cambiato numero.... era solo! nessuno era venuto comunque a cercarlo se non per riscuotere vecchi debiti...Uscito dall'Ospedale è iniziata la sua vita fatta di solitudine con me e i nonni, zii, amiche mie, che proviamo in qualsiasi modo a ridargli un senso di vita vera...Io ho messo a repentaglio tutta la mia vita, divorziata, avevo un compagno che se l'è filata a gambe...Poi con la cura farmacologica antipsicotica Ema si è piano piano ripreso, la sua mente ha iniziato a riprendere la sua attività normale, ci sono voluti 2anni....fino alla ripresa di attività e anche un corso di pizzaiolo...Adesso andava tutto bene, cercava lavoro, andava a fare stage e piccole esperienze lavorative, purtroppo finite sempre male, per la sua lentezza, e un po'di mancanza di concentrazione, unici strascichi rimasti...Ma si sa al giorno d'oggi già non c'è lavoro e se ti presenti un po' lento, non hanno ne tempo, ne pazienza di aspettare che tu imparari e ti velocizzi...Ora infatti sta passando un periodo di abbattimento, che mi spaventa, perché ha iniziato a bere qualche birra, e coi farmaci che prenderà a vita non vanno bene.. oltretutto rischia una ricaduta di psicosi...e la ripresa non potrebbe essere positiva..Cmq chiudo dicendo che forse io sono fortunata ad averlo ancora con me, anche se è come se il mio Ema fosse andato via, e al suo posto mi ritrovo con un bambino cresciuto, che non ha più vita sociale, ne amici, nulla....a questa età pensavo di ritrovarmi con un figlio che studiava o lavorava, con amici, fidanzata..ecc..Invece mi ritrovo con un figlio che sta ricominciando a crescere o non crescerà mai più, solo e triste...e ancora oggi nonostante il mio percorso psicologico di aiuto, mi domando dove ho sbagliato e mi faccio i miei sensi di colpa..Vorrei tanto vederlo sorridere, con amiche, amici, sani e sinceri, mi basterebbe questo....e vederlo attivo a fare qualcosa...ma la vita sua ormai è segnata....E vorrei che tutti i giovani capissero che anche da una sola canna di marijuana, tutto il peggio può arrivare....Paola...(Un'altra madre ha scritto un grande libro con il quale racconta come ha salvato il proprio figlio dalla droga. Ha consentito a noi del Pesciolinorosso di venderlo lasciando a noi i proventi.Lo trovi a questo link:http://bit.ly/soffiaelasciami)
Una storia che dovete leggere e condividere. Una madre che combatte per il figlio. 'HO passato notti a convincere mio figlio che non esistevano animali che camminavano sul soffitto, o persone che avevano puntini arancioni in faccia, o rumori e voci inesistenti' Ciao Giampietro vorrei scrivere questa lettera a mano come si faceva una volta..ma questo è il mio unico mezzo per condividere con te la mia esperienza di mamma,che ha dovuto e sta attraversando un periodo difficile della vita di un figlio.. Sono Paola e mio figlio si chiama Emanuele...ha 21anni adesso li compie a Novembre... dall'età della prima superiore ha iniziato a fare uso di cannabis e frequentare persone purtroppo per lui sbagliate. Alle elementari Ema aveva il sostegno per piccole difficoltà psicomotorie anche se all'apparenza era normalissimo come gli altri faceva più fatica nell'apprendimento, ci arrivava ma con più fatica. Queste difficoltà col tempo sono svanite, ma i compagni lo avevano etichettato e indovina, lo prendevano in giro. La sua scarsa autostima ha avuto terreno x crescere in lui e quando è arrivato il tempo delle superiori si è voluto staccare dalle vecchie amicizie pensando di andare a circondarsi di persone diverse, e infatti erano diverse"peggiori".. A 14/16 anni aveva amici (se così possiamo definirli) che lo hanno praticamente deriso,trattato come un'oggetto, gli facevano fare cose per prendersi gioco di lui, lo minacciavano se non dava soldi o non dava la bici e lo hanno portato al punto che x sentirsi uguale a loro e accettato faceva qualsiasi cosa. Avevo trovato video che lo minacciavano di picchiarlo se non gli dava la bici. Così è iniziato tutto, Ema poi voleva andare alle feste, a ballare con loro in discoteche che oltretutto sono famose per l'uso di droghe e chiuse x un ragazzo morto. Qui iniziava il calvario, uso di ogni genere di sostanze, non se n'è fatta mancare nessuna. E come tu ben saprai se il soggetto è debole e ha già nel suo trascorso e nel DNA delle difficoltà,la sua psiche ha iniziato a trasformarsi..non era più il mio Ema, in lui aveva preso il sopravvento una bestia. Aggressivo con me, fino a mettermi le mani addosso, voleva sempre soldi, è arrivato a vendere le sue cose, la play station, la fotocamera digitale nuova,poi ha iniziato a vendersi la bici, il telefono (puntualmente diceva che lo aveva perso)...bugie, bugie...non c'erano più ne regole, né rispetto... era diventato un altro... casa mia mentre ero al lavoro era un covo di persone che venivano a fare gli affari loro... beh la distruzione mentale che ne è conseguita era prevedibile, e anche la crescista psicologica.. purtroppo lo sviluppo adolescenziale si era fermato, la sua mente stava rimuovendo tutto quello che aveva imparato a scuola nel corso degli anni. La scuola l'ha abbandonata, anche xké è stato espulso in 2istituti ,andava a scuola strafatto e fumava canne tutto il giorno.. Molti non sanno che la cannabis oltre a danneggiare il cervello e i centri nervosi, porta a varie patologie come ben tu saprai e la depressione, la paranoia ormai avevano preso il sopravvento. Ormai era arrivato alla completa dipendenza, era arrivato al punto di andare a rubare, con i suoi "amici", vendere l'oro, rubare bici, e purtroppo a malincuore devo dirlo anche a vendersi... fumando a dismisura la marijuana, non abbassava mai i livelli degli effetti delle altre droghe che aveva assunto, alcune non le aveva più riprese ma i danni ormai c'erano con i loro strascichi pesanti, come LSD e i cartoni come li chiamano loro. HO passato notti a convincere mio figlio che non esistevano animali che camminavano sul soffitto, o persone che avevano puntini arancioni in faccia, o rumori e voci inesistenti. Ho provato a rinchiuderlo in casa per anche 2mesi ma era dura, diventava violento,e pericoloso.. Poi a 17anni Ema inizia la palestra, conosce un paio di ragazzi diciamo tranquilli, perlomeno non abusavano di nulla se non qualche canna ogni tanto, ed erano sempre super impegnati in varie attività... Per Ema diventano un esempio e si stacca definitivamente dalle vecchie pseudo amicizie, per fortuna... ma purtroppo la vita che aveva fatto fino a qualche mese prima era sempre lì, dentro di lui, come un campanello acceso, come una bomba che doveva esplodere..infatti il capodanno di 3anni fa, con le mance dei nonni si compra la famosa super skunk, una marijuana allucinogena e la fuma, portando così a galla ogni strascico di varie droghe e anche della stessa marijuana, che ha effetti potenti.. Da li è iniziato il calvario, psicosi dovuta da sostanze, allucinazioni, tentato suicidio, attacchi di depressione e ansia acuti, insomma un delirio per me... Visite, pronto soccorso, medicine per iniziare a tranquillizzarlo, fino al ricovero a [...], dove il cervello di Ema si è spento in un reset generale...sembrava un ameba, sguardo fisso, memoria scomparsa, pianti disperati e paura di morire...da li la cura e la riabilitazione cognitiva.. Poi la sua ripresa è stata lenta, faceva il day hospital 2volte la settimana con gruppi e attività, con ragazzi che avevano gli stessi trascorsi.. Abbiamo tagliato ogni contatto con le sue vecchie conoscenze, cambiato numero.... era solo! nessuno era venuto comunque a cercarlo se non per riscuotere vecchi debiti... Uscito dall'Ospedale è iniziata la sua vita fatta di solitudine con me e i nonni, zii, amiche mie, che proviamo in qualsiasi modo a ridargli un senso di vita vera... Io ho messo a repentaglio tutta la mia vita, divorziata, avevo un compagno che se l'è filata a gambe... Poi con la cura farmacologica antipsicotica Ema si è piano piano ripreso, la sua mente ha iniziato a riprendere la sua attività normale, ci sono voluti 2anni....fino alla ripresa di attività e anche un corso di pizzaiolo... Adesso andava tutto bene, cercava lavoro, andava a fare stage e piccole esperienze lavorative, purtroppo finite sempre male, per la sua lentezza, e un po'di mancanza di concentrazione, unici strascichi rimasti... Ma si sa al giorno d'oggi già non c'è lavoro e se ti presenti un po' lento, non hanno ne tempo, ne pazienza di aspettare che tu imparari e ti velocizzi... Ora infatti sta passando un periodo di abbattimento, che mi spaventa, perché ha iniziato a bere qualche birra, e coi farmaci che prenderà a vita non vanno bene.. oltretutto rischia una ricaduta di psicosi...e la ripresa non potrebbe essere positiva.. Cmq chiudo dicendo che forse io sono fortunata ad averlo ancora con me, anche se è come se il mio Ema fosse andato via, e al suo posto mi ritrovo con un bambino cresciuto, che non ha più vita sociale, ne amici, nulla....a questa età pensavo di ritrovarmi con un figlio che studiava o lavorava, con amici, fidanzata..ecc.. Invece mi ritrovo con un figlio che sta ricominciando a crescere o non crescerà mai più, solo e triste...e ancora oggi nonostante il mio percorso psicologico di aiuto, mi domando dove ho sbagliato e mi faccio i miei sensi di colpa.. Vorrei tanto vederlo sorridere, con amiche, amici, sani e sinceri, mi basterebbe questo....e vederlo attivo a fare qualcosa...ma la vita sua ormai è segnata.... E vorrei che tutti i giovani capissero che anche da una sola canna di marijuana, tutto il peggio può arrivare.... Paola... (Un'altra madre ha scritto un grande libro con il quale racconta come ha salvato il proprio figlio dalla droga. Ha consentito a noi del Pesciolinorosso di venderlo lasciando a noi i proventi. Lo trovi a questo link: http://bit.ly/soffiaelasciami)
Platone aveva già previsto 2400 anni fa che avremmo vissuto vite non nostre...
Platone aveva già previsto 2400 anni fa che avremmo vissuto vite non nostre...
Un uomo che ha subito abusi rinasce grazie al perdono
Un uomo che ha subito abusi rinasce grazie al perdono
Non è facile perdonare, ma papà Gianpietro prova a spiegarci perché dobbiamo perdonare.:(Musica Giancarlo Prandelli - Moi Meme)
Non è facile perdonare, ma papà Gianpietro prova a spiegarci perché dobbiamo perdonare.: (Musica Giancarlo Prandelli - Moi Meme)
Una ragazza adolescente scrive a papà Gianpietro e parla a anche di come abbia trovato la propria forza nei momenti difficili attraverso la Fede in Dio. Papà Gianpietro risponde dando la propria visione di Dio ed evidenziando l'importanza dell'essere umano e di un abbraccio autentico.
Una ragazza adolescente scrive a papà Gianpietro e parla a anche di come abbia trovato la propria forza nei momenti difficili attraverso la Fede in Dio. Papà Gianpietro risponde dando la propria visione di Dio ed evidenziando l'importanza dell'essere umano e di un abbraccio autentico.
Papà Gianpietro cerca di comprendere attraverso la propria storia, il significato della vita. Accogliere ogni cosa che accade con dignità e guardare avanti, pur nell'asprezza della vita. Hanno chiesto a Gianpietro di scrivere un libro sulla propria vita, anche per aiutare altri a comprendere che possiamo provare a rialzarci da qualsiasi dolore che ci possa colpire.
Papà Gianpietro cerca di comprendere attraverso la propria storia, il significato della vita. Accogliere ogni cosa che accade con dignità e guardare avanti, pur nell'asprezza della vita. Hanno chiesto a Gianpietro di scrivere un libro sulla propria vita, anche per aiutare altri a comprendere che possiamo provare a rialzarci da qualsiasi dolore che ci possa colpire.
•Cara figlia, quando i tuoi compagni alle elementari ti chiederanno perché la tua mamma non ha riempito ogni giorno della tua settimana con lezioni di inglese, arabo e russo, perché non ti ha insegnato a suonare 3 strumenti musicali, perché non ti ha iscritto ad un corso di cucina orientale o perché non hai ancora imparato la posizione del lama assetato nello yoga acrobatico, per cortesia, rispondi che la tua mamma ha lasciato che tu potessi anche trovare il tempo per annoiarti.La tua mamma non ti ha obbligato a saper recitare la divina commedia a 3 anni e ha addirittura lasciato che la noia entrasse nella tua vita, così da imparare a divertirti stimolando da sola la TUA creatività.Cara figlia, magari in terza elementare non avrai scritto una tesi sul problem solving ma avrai imparato a sistemare i bottoni in ordine di colore sul tavolo, a creare un profumo mischiando i fiori del giardino schiacciati con un po' di acqua, avrai imparato che le nuvole cambiano forma ogni istante, che le formiche trasportano pezzi di pane più grandi di loro. Avrai imparato che se vai velocissima in altalena riesci a cogliere le ciliegie dall'albero, che due barattoli con un filo creano un telefono. Che per creare il pongo in casa basta far cadere un po' di acqua in una duna di farina. Cara figlia, magari non saprai stilare un business plan a 7 anni, ma da sola avrai scoperto che il fiore bocca di leone ha davvero la bocca, che le galline cantano anche se non hanno fatto l'uovo. Che un filo d'erba tra le mani puó addirittura fischiare. A tue spese avrai scoperto che il gatto si arrabbia se cerchi di addobbarlo con i vestiti delle barbie. Che i croccantini del cane non hanno lo stesso sapore del pollo che ti cucina la mamma, che le farfalle non si possono toccare ma che, le coccinelle, ti salgono sul dito se glielo poggi vicino vicino. Cara figlia, spero tanto che un indomani non mi criticherai perché a 6 anni non sapevi ancora 3 lingue o perché non sapevi ancora suonare con il clarinetto i carmina burana, ma spero che mi ringrazierai perché ti avrò insegnato il valore della lentezza, la gioia nella noia. Perché ti avrò insegnato quante cose puoi imparare anche da sola mentre pensi di non imparare nulla. Ti avrò insegnato che si può stare tutto il pomeriggio a piedi nudi sul terrazzo guardando le macchine che passano mangiando due ghiaccioli. Perché sai, figlia mia, se li mettiamo vicino vicino e tu dai un bacio di qui e io dall'altra parte, il mio ghiacciolo giallo diventerà un poco rosso e il tuo rosso un poco giallo.
•Cara figlia, quando i tuoi compagni alle elementari ti chiederanno perché la tua mamma non ha riempito ogni giorno della tua settimana con lezioni di inglese, arabo e russo, perché non ti ha insegnato a suonare 3 strumenti musicali, perché non ti ha iscritto ad un corso di cucina orientale o perché non hai ancora imparato la posizione del lama assetato nello yoga acrobatico, per cortesia, rispondi che la tua mamma ha lasciato che tu potessi anche trovare il tempo per annoiarti. La tua mamma non ti ha obbligato a saper recitare la divina commedia a 3 anni e ha addirittura lasciato che la noia entrasse nella tua vita, così da imparare a divertirti stimolando da sola la TUA creatività. Cara figlia, magari in terza elementare non avrai scritto una tesi sul problem solving ma avrai imparato a sistemare i bottoni in ordine di colore sul tavolo, a creare un profumo mischiando i fiori del giardino schiacciati con un po' di acqua, avrai imparato che le nuvole cambiano forma ogni istante, che le formiche trasportano pezzi di pane più grandi di loro. Avrai imparato che se vai velocissima in altalena riesci a cogliere le ciliegie dall'albero, che due barattoli con un filo creano un telefono. Che per creare il pongo in casa basta far cadere un po' di acqua in una duna di farina. Cara figlia, magari non saprai stilare un business plan a 7 anni, ma da sola avrai scoperto che il fiore bocca di leone ha davvero la bocca, che le galline cantano anche se non hanno fatto l'uovo. Che un filo d'erba tra le mani puó addirittura fischiare. A tue spese avrai scoperto che il gatto si arrabbia se cerchi di addobbarlo con i vestiti delle barbie. Che i croccantini del cane non hanno lo stesso sapore del pollo che ti cucina la mamma, che le farfalle non si possono toccare ma che, le coccinelle, ti salgono sul dito se glielo poggi vicino vicino. Cara figlia, spero tanto che un indomani non mi criticherai perché a 6 anni non sapevi ancora 3 lingue o perché non sapevi ancora suonare con il clarinetto i carmina burana, ma spero che mi ringrazierai perché ti avrò insegnato il valore della lentezza, la gioia nella noia. Perché ti avrò insegnato quante cose puoi imparare anche da sola mentre pensi di non imparare nulla. Ti avrò insegnato che si può stare tutto il pomeriggio a piedi nudi sul terrazzo guardando le macchine che passano mangiando due ghiaccioli. Perché sai, figlia mia, se li mettiamo vicino vicino e tu dai un bacio di qui e io dall'altra parte, il mio ghiacciolo giallo diventerà un poco rosso e il tuo rosso un poco giallo.
Dopo la condanna a 2 anni e un mese di un ragazzo, numerosi i commenti critici su Emanuele e sul papà, che continuerà a cercare di aiutare ogni giovane che si perde, senza giudicarlo...
La superbia è sempre pronta a colpirti.Poco tempo fa una vocina nella mia testa mi diceva: "che bel lavoro che stai facendo, dove passi tu salvi tanti ragazzi e non si hanno notizie di suicidi e diversi ragazzi ti hanno chiamato prima per cercare un appiglio".Che presunzione!!Infatti dopo poche ore, come un fulmine arrivava la notizia che un ragazzo di 16 anni di Jesi, JACOPO, che doveva essere tra i 4.000 ragazzi che hanno partecipato al mio incontro al Palazzetto dello sport il primo Marzo 2017, si era tolto la vita. Ma come? Non eri tu quello che salvava i ragazzi? Sono stato male e per un momento ho messo in discussione tutto il mio operato: a cosa serviva fare 800 incontri se non sono riuscito ad arrivare al cuore di quel ragazzo?Sono andato subito a Jesi al funerale, ho abbracciato i suoi compagni, ed ho scoperto che il ragazzo per un impegno non era presente quel giorno tra i 4.000 che mi hanno ascoltato.Tuttavia questa cosa mi ha fatto riflettere molto su come sia importante l'umiltà. Il rischio nostro ogni giorno è di sentirci migliori di altri. Invece dobbiamo ricordarci che siamo solo strumenti. Se perderemo questo principio, l'Ego sarà sempre pronto a trionfare e ad accecarci e allora non sara più il nostro cuore a parlare, ma la nostra presunzione.Ai compagni del ragazzo ho detto che per dare un senso a tutto non devono dare spazio alla morte, ma alla vita... trovare amore e gioia e portarli agli altri. Solo così potranno far rivivere Jacopo.Tra di loro un ragazzo mi dice: "sono distrutto, perché mentre ognuno di noi pensava a se stesso, non siamo stati capaci di vedere JACOPO, di aiutarlo... se solo avessimo potuto vederlo e sostenerlo, forse lo avremmo salvato".
Perché diamo ascolto alle chiacchiere.Credo che nessuno dovrebbe accamparsi il diritto di parlar male di qualcun altro, perché la verità, quando si tratta di comportamenti umani, magari non vissuti in prima persona, è molto difficile da definire. Nemmeno se abbiamo vissuto in prima persona un'esperienza possiamo dire di conoscere la verità al 100%, perché la "nostra" verità non è altro che il nostro modo di interpretare le cose, che spesso è frutto di nostre convinzioni e della nostra propensione a voler avere ragione ad ogni costo.Soprattutto quando ci parlano male di una persona di successo, siamo più predisposti a credere, perché la caduta di chi sembrava migliore di noi, lenisce un pochino le nostre frustrazioni di esseri "mediocri". Allora dico. Se la cosa che ti hanno riferito di una persona non ti riguarda, ascolta e taci. Se invece ti riguarda, rivolgiti a quella persona e chiedi spiegazioni, senza timore.È meglio mantenere un rapporto facendo una brutta figura, che cancellarlo per delle chiacchiere.(Papà Gianpietro)
Dopo la condanna a 2 anni e un mese di un ragazzo, numerosi i commenti critici su Emanuele e sul papà, che continuerà a cercare di aiutare ogni giovane che si perde, senza giudicarlo...
La superbia è sempre pronta a colpirti. Poco tempo fa una vocina nella mia testa mi diceva: "che bel lavoro che stai facendo, dove passi tu salvi tanti ragazzi e non si hanno notizie di suicidi e diversi ragazzi ti hanno chiamato prima per cercare un appiglio". Che presunzione!! Infatti dopo poche ore, come un fulmine arrivava la notizia che un ragazzo di 16 anni di Jesi, JACOPO, che doveva essere tra i 4.000 ragazzi che hanno partecipato al mio incontro al Palazzetto dello sport il primo Marzo 2017, si era tolto la vita. Ma come? Non eri tu quello che salvava i ragazzi? Sono stato male e per un momento ho messo in discussione tutto il mio operato: a cosa serviva fare 800 incontri se non sono riuscito ad arrivare al cuore di quel ragazzo? Sono andato subito a Jesi al funerale, ho abbracciato i suoi compagni, ed ho scoperto che il ragazzo per un impegno non era presente quel giorno tra i 4.000 che mi hanno ascoltato. Tuttavia questa cosa mi ha fatto riflettere molto su come sia importante l'umiltà. Il rischio nostro ogni giorno è di sentirci migliori di altri. Invece dobbiamo ricordarci che siamo solo strumenti. Se perderemo questo principio, l'Ego sarà sempre pronto a trionfare e ad accecarci e allora non sara più il nostro cuore a parlare, ma la nostra presunzione. Ai compagni del ragazzo ho detto che per dare un senso a tutto non devono dare spazio alla morte, ma alla vita... trovare amore e gioia e portarli agli altri. Solo così potranno far rivivere Jacopo. Tra di loro un ragazzo mi dice: "sono distrutto, perché mentre ognuno di noi pensava a se stesso, non siamo stati capaci di vedere JACOPO, di aiutarlo... se solo avessimo potuto vederlo e sostenerlo, forse lo avremmo salvato".
Perché diamo ascolto alle chiacchiere. Credo che nessuno dovrebbe accamparsi il diritto di parlar male di qualcun altro, perché la verità, quando si tratta di comportamenti umani, magari non vissuti in prima persona, è molto difficile da definire. Nemmeno se abbiamo vissuto in prima persona un'esperienza possiamo dire di conoscere la verità al 100%, perché la "nostra" verità non è altro che il nostro modo di interpretare le cose, che spesso è frutto di nostre convinzioni e della nostra propensione a voler avere ragione ad ogni costo. Soprattutto quando ci parlano male di una persona di successo, siamo più predisposti a credere, perché la caduta di chi sembrava migliore di noi, lenisce un pochino le nostre frustrazioni di esseri "mediocri". Allora dico. Se la cosa che ti hanno riferito di una persona non ti riguarda, ascolta e taci. Se invece ti riguarda, rivolgiti a quella persona e chiedi spiegazioni, senza timore. È meglio mantenere un rapporto facendo una brutta figura, che cancellarlo per delle chiacchiere. (Papà Gianpietro)
Ogni notiziario parla in queste ore di Totò Riina, della sua malattia, dell'opportunità di mandarlo a casa affinché possa morire dignitosamente.Ma cosa ne è di quelle migliaia di persone che hanno perduto la dignità e nessuno aiuta? Senzatetto, malati.. smettiamola di parlare di Totò Riina e cominciamo a parlare di dignità di chi non ha un tetto sotto cui stare...
Ogni notiziario parla in queste ore di Totò Riina, della sua malattia, dell'opportunità di mandarlo a casa affinché possa morire dignitosamente. Ma cosa ne è di quelle migliaia di persone che hanno perduto la dignità e nessuno aiuta? Senzatetto, malati.. smettiamola di parlare di Totò Riina e cominciamo a parlare di dignità di chi non ha un tetto sotto cui stare...
Un bellissimo pezzo di Marcello Negrari che parla di Ema e di un piccolo pesciolinorosso.Da GNE Records
Un bellissimo pezzo di Marcello Negrari che parla di Ema e di un piccolo pesciolinorosso. Da GNE Records
Con questa lettera Barbara ha vinto il primo premio del concorso organizzato a Ragusa dal Lions Club
Domenica Festa della Mamma: io mamma Isa mi sveglio domenica mattina con in testa la mia fortuna di essere mamma. Mio figlio Ema di 16 anni dorme ancora con un amico invitato la sera precedente. Si sveglia, mi fa gli auguri, mi abbraccia. Sono Felice.... Ora di pranzo: Ema mi dice... ho una fame da lupi. Preparo, non sono una grande cuoca, ma cerco di fare al meglio ciò che lui preferisce. Sistemo anche un piatto con il contorno a forma di cuore. E' la "nostra" festa, non solo la mia, è lui che mi ha fatto diventare mamma. Lo chiamo: "c'è pronto Ema, vieni a mangiare" "Non vengo mamma, non ho più fame". Vado in camera da lui, gli parlo e capisco che ha appena litigato con la sua ragazzina... lo intuisco perchè lui non mi spiega, vuole tenersi tutto dentro. Torno in sala da pranzo sola, prima con una voglia di rimproverarlo (ho preparato e mi lascia pranzare sola il giorno della festa della mamma)... poi ricordo le tue parole papà Gianpietro. Capisco. Ema sta male, è giovane ma innamorato, qualcosa è andato storto e lo stomaco si è chiuso. Perchè sgridarlo? Perchè farlo sentire in colpa. Risistemo la cucina e dopo questa riflessione torno in camera da Ema. Gli dò un bacio e gli dico "se hai bisogno ci sono". "Grazie mamma!"Probabilmente se non fossi stata all'incontro "Pesciolino rosso " di Casalpusterlengo avrei commesso un errore, magari avrei urlato con lui ... GRAZIE PAPA' GIANPIERTO.... Quanto mi hai insegnato in poco tempo tu e i tuoi libri... Mi stai aiutando con il mio Ema... sei il papà di tutti. Un abbraccio. Mamma Isa
Il fiume mi ha portato via. Il mio sorriso nascondeva qualcosa.Un malessere dentro.Un senso di vuoto che non comprendevo.Nemmeno io sapevo il perché.In fondo non mi mancava nulla, non avevo subito abusi, era amato... eppure c'era qualcosa che non andava.Tutti si aspettavano molto da me e si erano creati su di me aspettative eccessive.Avevo paura.Paura di deludere.Paura di sbagliare e di non essere all'altezza di ogni situazione.Quella voce nella testa mi perseguitava troppo spesso. Mi diceva che ero un incapace, che nella vita non avrei mai fatto nulla di buono.La prima canna con gli amici mi fece capire qual era la soluzione. La voce si fermava e i nervi sempre in tensione si calmavano un pochino. Potevo anche dimostrare agli altri che non ero più un ragazzino ed era un modo per dimostrare anche a me stesso che non ero un pauroso. Quando mi diedero il primo "acido" non mi sono sottratto. La prova del mio carattere era non sfuggire alle prove. Dimostrare soprattutto a me stesso che valevo qualcosa. La sensazione inoltre era così potente e la cosa più bella era che riuscivo a controllarlo. Nessuno come me sapeva controllarsi e me lo dicevano anche gli amici più grandi: avevo guadagnato il loro rispetto. Peccato che insieme a quella maledetta droga un fiume mi ha portato via....
Potrà un piccolo Pesciolinorosso cambiare il mondo?Papà Gianpietro con 900 incontri nelle scuole, nei teatri e negli oratori ha incontrato 100.000 giovani e 100.000 genitori e non vuole fermarsi...Seguilo con i suoi Podcast... Non ha nulla da insegnare, ma molto da raccontareLa storia di un uomo con i suoi errori e la storia di suo figlio Emanuele che per una serata sbagliata se n'è andato..Gianpietro non si è arreso e vuole dimostrare al mondo non solo che possiamo sopravvivere al dolore, ma che il dolore, se sappiamo accoglierlo, può farci diventare persone migliori....
Il denaro, il successo e il progresso.Qual è il motore del grande sviluppo che abbiamo avuto negli ultimi decenni?Parliamo di sviluppo industriale, nelle comunicazioni, in internet, nella tecnologia, nella musica, in ogni campo.Direte che il motore dello sviluppo è la passione, l'amore per il tuo mestiere.Sbagliato.Il motore del progresso è il denaro e il successo.Parliamo ovviamente della maggior parte dei casi. Chi si immaginava pochi anni fa di avere in mano dei telefoni che diventavano computer, oppure TV 3D, i droni, stampanti 3D... vedere un concerto in streaming, poter volare con 30 euro... film con effetti speciali che toccano le nostre emozioni... non avremmo nulla di tutto questo se non ci fosse la possibilità di ottenere denaro. Perché un cantante dovrebbe resistere 15 anni a pane e cipolla se non avesse almeno la speranza del successo? Il denaro e il potere ad esso connesso sono i genitori del progresso. Allora viva il denaro!!?Ma ci stiamo accorgendo che c'è qualcosa che non va. Vero che chi arriva in cima guadagna milioni: calciatori, cantanti, attori... ma sapete quanti calciatori ci sono tesserati nelle squadre professionistiche: oltre 1 milione! Ma quelli che guadagnano stipendi decenti quanti sono? Prendiamo serie A e serie B?: 1000 giocatori.1 su 1000 ce la fa. Stessa cosa per i cantanti e attori 1 su 1000 ce la fa!!Ma l'importante è che tutti si facciano "il mazzo" nella speranza di diventare quell'uno su mille. Sacrifici, debiti, pane e cipolla... e quando non ce la fai più ti mostrano i video di quelli che ce l'hanno fatta. Allora vai avanti ancora, resisti... Ce la puoi fare anche tu... e a quel punto per raggiungere il risultato non c'è spazio per la dolcezza. Devi "diventare cattivo", combattere, calpestare gli altri, altrimenti ti passano davanti. E quando sei arrivato in cima però che soddisfazione! Sei famoso!! Ti invidieranno, anche se probabilmente ti odieranno.Sei davvero convinto che il denaro e il successo portino la felicità? Forse, ma quando dura? Sicuramente non portano la cosa più importante che è la serenità.Questo sistema non funziona più. La gente è sull'orlo del delirio. La maggior parte della gente non riesce più a reggere una vita dove a mala pena di arriva a fine mese... tutto per alimentare pochi eletti.Certamente il sistema così come è configurato ha dimenticato una parola fondamentale: Amore. Amore inteso come carità, come compassione per chi è più sfortunato di noi... no non c'è più spazio per l'amore.Ma mi chiedo a questo punto: cos'è che dovrebbe guidare le nostre scelte?È giusto che ci siano 999 persone infelici a fronte di 1 "teoricamente" super felice?Credo che la nostra linea guida dovrebbe essere la gioia... se questo sistema rende le persone gioiose, allora va bene... peccato che vedo tante persone arrabbiate e poche sorridere, e quando sorridono spesso sono false.Penso che ognuno di noi può provare la gioia vera, diversa da una felicità effimera.. la gioia di stupirsi ogni giorno della meraviglia intorno a noi, la gioia di abbracciare un amico, una persona cara, di togliere con il nostro sorriso il dolore ad una persona che lo sta perdendo...Io voglio credere in un mondo in cui ognuno cerca di migliorarlo esaltando il proprio talento, ma non a discapito di altri, ma al servizio degli altri. Un mondo dove l'amore universale farà crescere dentro di noi una serenità vera, profonda, da cui scaturisce la gioia vera. Un mondo senza muri e senza barriere. Un mondo dove per dimenticare non siamo costretti a bere e a fumare. Un mondo dove Psichiatri e Avvocati diventano disoccupati.Un mondo d'amore...Papà Gianpietro
Con questa lettera Barbara ha vinto il primo premio del concorso organizzato a Ragusa dal Lions Club
Domenica Festa della Mamma: io mamma Isa mi sveglio domenica mattina con in testa la mia fortuna di essere mamma. Mio figlio Ema di 16 anni dorme ancora con un amico invitato la sera precedente. Si sveglia, mi fa gli auguri, mi abbraccia. Sono Felice.... Ora di pranzo: Ema mi dice... ho una fame da lupi. Preparo, non sono una grande cuoca, ma cerco di fare al meglio ciò che lui preferisce. Sistemo anche un piatto con il contorno a forma di cuore. E' la "nostra" festa, non solo la mia, è lui che mi ha fatto diventare mamma. Lo chiamo: "c'è pronto Ema, vieni a mangiare" "Non vengo mamma, non ho più fame". Vado in camera da lui, gli parlo e capisco che ha appena litigato con la sua ragazzina... lo intuisco perchè lui non mi spiega, vuole tenersi tutto dentro. Torno in sala da pranzo sola, prima con una voglia di rimproverarlo (ho preparato e mi lascia pranzare sola il giorno della festa della mamma)... poi ricordo le tue parole papà Gianpietro. Capisco. Ema sta male, è giovane ma innamorato, qualcosa è andato storto e lo stomaco si è chiuso. Perchè sgridarlo? Perchè farlo sentire in colpa. Risistemo la cucina e dopo questa riflessione torno in camera da Ema. Gli dò un bacio e gli dico "se hai bisogno ci sono". "Grazie mamma!" Probabilmente se non fossi stata all'incontro "Pesciolino rosso " di Casalpusterlengo avrei commesso un errore, magari avrei urlato con lui ... GRAZIE PAPA' GIANPIERTO.... Quanto mi hai insegnato in poco tempo tu e i tuoi libri... Mi stai aiutando con il mio Ema... sei il papà di tutti. Un abbraccio. Mamma Isa