POPULARITY
Categories
Buon 2023 a tutti i nostri ascoltatori! Oggi leggiamo e commentiamo il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. link al discorso originale : https://www.youtube.com/watch?v=HjuAuSWutm8 Stiamo per aprire i nostri corsi di conversazione! Scriveteci su info@stivaleitaliano.com per avere tutte le informazioni! Materiali per imparare l'italiano con i podcast : www.patreon.com/stivaleitaliano Il nostro sito : www.stivaleitaliano.com Instagram : instagram.com/stivaleitalianopodcast Tiktok : tiktok.com/stivaleitalianopodcast --- Send in a voice message: https://anchor.fm/alessandro-ligorio/message
Nella festa dell'Epifania e nei giorni successivi, la liturgia della Chiesa ci ricorda la presenza dei Re Magi nella Grotta di Betlemme. I Re Magi non erano “Maghi”, ma principi che vivevano in Oriente, dove studiavano i moti celesti per comprendere, attraverso i loro movimenti, le divine profezie. Questi re furono docili alla voce della grazia, che mormorava loro: “Orietur stella”, si leverà una stella. Per seguire la stella che apparve loro, lasciarono la loro patria, le loro ricchezze, il loro riposo. Dio, che li aveva chiamati da terre diverse, li riunì in uno stesso viaggio come in una stessa fede. Malgrado le difficoltà materiali e morali di un viaggio di cui ignoravano la fine, non persero mai la fiducia nella stella che li guidava. I Magi, dice il padre Faber, seguivano la stella come si segue una vocazione, senza sapere chiaramente di seguire un impulso divino. Giunsero finalmente a Gerusalemme. “Ed ecco la stella, che avevano veduta in Oriente, andar loro innanzi, finché venne a fermarsi sopra il luogo dove era il bambino” (Mt, 2, 9). Entrarono nella misera Grotta di Betlemme e videro un bambino su una mangiatoia, vegliato da una giovane madre e da un uomo un poco più anziano, ma altrettanto attento e premuroso. Non ebbero un attimo di dubbio. Compresero immediatamente di trovarsi di fronte al Messia promesso, il Re dei Re, il Salvatore dell'umanità. Il carattere distintivo dei Magi fu la fede che li animava. Dopo la fede di san Pietro e di Abramo, secondo il padre Faber, mai vi fu al mondo una fede come quella dei Magi. “La fede è quella che risaltò in essi a ogni istante; è una fede che fu eroica fin dai primordi”. Adorarono l'Uomo-Dio.e si prostrarono davanti alla Madre Divina. Ebbero la grazia di essere i primi, dopo Maria e Giuseppe, ad offrire sulla terra un atto di adorazione esterna al Bambino di Betlemme. Il Corpo Mistico della Chiesa, è rappresentato in questo momento dalla Sacra Famiglia, dai Magi e dai Pastori. E' i Magi offrono il primo atto di culto solenne e ufficiale al Bambino Divino, che è il Capo di questo Corpo Mistico. Betlemme, dice dom Guéranger, non è soltanto il luogo della nascita del Redentore, ma è anche la culla della Chiesa. Betlemme, aggiungiamo, è anche l'atto di nascita della Civiltà cristiana, rappresentata da questi Re che rappresentano il potere secolare che si sottomette a Cristo, riconoscendolo come Signore del Cielo e della terra. Il principio della Regalità sociale di Cristo, ha la sua origine nell'adorazione dei Re Magi a Betlemme. I nomi dei Magi, secondo la tradizione della Chiesa, erano Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. Melchiorre rappresentava la razza di Sem, Gaspare la razza di Cam, Baldassarre quella di Jafet. Sono i tre rami della famiglia umana discendente da Noè. Le nazioni, scrive Ernest Hello, sono presentate nella persona dei loro rappresentanti: tutte sono chiamate dalla medesima stella. “La stessa attrazione, in ugual modo celeste e maestosa, le riunisce e le inchina nella stessa adorazione”. I Magi offrirono all'Uomo-Dio l'oro, l'incenso e la mirra, che simboleggiano, secondo i Padri della Chiesa, la regalità, la divinità e l'umanità del Salvatore. A Lui erano dovuti, con l'oro, gli onori di Re; con l'incenso, il culto divino; con la mirra, la fede nella sua umanità. La lunga attesa del Messia si dissolve in quest'istante, che ha in sé tutta la fecondità dei secoli futuri. Ritornati a casa, i Magi conservarono fedelmente la memoria di Betlemme. Vivevano ancora quando l'apostolo san Tommaso arrivò nei loro paesi. San Tommaso aveva visto Gesù risuscitato, i Magi lo avevano visto bambino nella capanna di Betlemme. Il loro incontro fu certo emozionante. I Magi dedicarono tutto il resto della loro vita alla predicazione del Vangelo. Poi tornarono a Gerusalemme per contemplare i luoghi della Passione, morte e Resurrezione di Gesù Cristo e qui morirono. Sant'Elena fece trasferire le loro spoglie a Costantinopoli, nella basilica di Santa Sofia. In seguito l'imperatore ne fece dono al vescovo Eustorgio che le portò a Milano, dove fece erigere una basilica in loro onore. Quando Federico Barbarossa prese e saccheggiò questa città, i loro resti, nel 1164, furono trasferiti a Colonia, in Germania. Reinoldo, arcivescovo di Colonia, fece fabbricare per loro il reliquiario più prezioso dell'intero mondo cristiano e su di esso fu elevato un reliquiario ancora più grande: il Duomo di Colonia. Con Gerusalemme la "Città Santa", con Roma la "Città Eterna", con Santiago di Compostella in Spagna, Colonia, grazie ai Magi, è divenuta nel corso dei secoli uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell'Occidente cristiano. Lo ha ricordato Benedetto XVI nel 2005, quando, visitò la cattedrale di Colonia, e si raccolse in preghiera davanti al reliquiario che raccoglie i resti dei Magi. Benedetto, che parlava spesso dei Re Magi disse: “I Magi provenienti dall'Oriente sono soltanto i primi di una lunga processione di uomini e donne che nella loro vita hanno costantemente cercato con lo sguardo la stella di Dio, che hanno cercato quel Dio che a noi, esseri umani, è vicino e ci indica la strada. È la grande schiera dei santi - noti o sconosciuti - mediante i quali il Signore, lungo la storia, ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine; questo, Egli sta facendo tuttora.” (Discorso del 20 agosto 2005). Ai quei Re Magi, che venivano da Oriente, affidiamo oggi le sorti dell'Occidente, affidiamo le sorti della Cristianità, affidiamo in particolare le sorti della chiesa di Germania che sembra voler propagare un incendio alla Chiesa intera. E che Maria stella matutina, Maris stella, guidi la nostra strada, coome la stella di Betlemme guidò la loro. (Roberto de Mattei)
Ripercorriamo insieme i punti chiave del discorso di fine Anno del Presidente della Repubblica, un vero discorso motivazionale degno di un grande coach sportivo. SCUOLA DI COACHING Il 20 gennaio 2023 parte la MYP COACHING ACADEMY - I Livello - SELF COMPETENCIES 8 giornate in formula week end Per saperne di più clicca qui
#Ratzinger e #Bergoglio, così diversi e così uguali @marioajello; Marcello Pera con Ratzinger, rapporto speciale @francescobechis; Il presidente #mattarella e il suo #discorso diverso all'Italia @francescomalfetano; Cambiano i contratti di lavoro @andrebassi; Grazie a quattro giorni di vacanza, un mese di ferie @valeriaarnaldi.
Siamo esseri di confine, confiniamo tra l'io è il tu e questo confine dà senso alla nostra vita, gli dona un fine, fa si che la vita sia con-fine…
A cura di Daniele Biacchessi Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella terrà il suo tradizionale discorso di fine anno, il primo dell'era Giorgia Meloni. Il Capo dello Stato parlerà in piedi nell'ala neoclassica del sontuoso palazzo del Quirinale. Sarà un intervento breve, a cui ha iniziato a lavorare dal pomeriggio di mercoledì scorso insieme ai collaboratori più stretti, e sarà rivolto come sempre ai cittadini. Tratterà essenzialmente temi di stretta attualità: le conseguenze della guerra, il lavoro, i giovani, l'ambiente. Mattarella lo sa che il Paese reale, in questi anni di turbolenze politiche, economiche e sociali, si è affidato più volte al Quirinale, e le quattro parole chiave del discorso rappresentano il filo intessuto dal Quirinale in questo inizio di secondo settennato: solidarietà, visione, responsabilità, comunità. La bussola di Mattarella resta la difesa dei valori scritti nella nostra Costituzione, il faro di ogni atto pubblico del Quirinale, nel 75esimo anniversario. Con Giorgia Meloni, il Capo dello Stato ha instaurato un rapporto di civile convivenza. A novembre, allo scoppio della tensione con la Francia sui migranti, Mattarella ha chiamato Macron ristabilendo, d'accordo con palazzo Chigi, un canale di comunicazione. Ha mediato con Ursula von der Leyen, affinché accogliesse la richiesta del governo di disporre di maggiori risorse economiche per il Pnrr: Sull'Ucraina aggredita dalla Russia, Mattarella ha difeso le sanzioni contro Mosca, ribadendo l'atlantismo dell'Italia. A Strasburgo, a fine aprile, parlando al Consiglio europeo, ha proposto una conferenza di pace «nello spirito di Helsinki, non di Jalta». Sergio Mattarella entra quindi nel suo ottavo anno. Non ha fatto nulla per farsi rieleggere, il 29 gennaio 2022, nei giorni della sonora sconfitta della politica. Oggi invece fa i conti con un Governo politico, che compie scelte non sempre condivise dal Quirinale, ma legittimate da un grande consenso popolare ed elettorale.
Organization of love Le clip sono tratte dal film “Scompartimento n. 6” (regia Juho Kuosmanen, con Seidi Haarla e Jurij Borisov-produzione Aamu Film Company, Achtung Panda-2021 all rights reserved)
Cosa accadrà nel nuovo anno? Proviamo a fare qualche previsione in base all'andamento economico previsto per il 2023.
Il tradizionale messaggio di fine anno del Presidente della RepubblicaFonti: estratto del Discorso di fine anno del Presidente Mattarella del 2021, pubblicato sul canale Youtube della Presidenza della Repubblica il 31 dicembre 2021; estratto del "Canto degli italiani" scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro.
Ciao, questa puntata, per la prima volta, è stata scritta ed interpretata grazie anche all'intelligenza artificiale. Buona parte dei contenuti che sentirete non sono infatti solo opera dell'uomo.E come uomo intendo quel meraviglioso, spiritoso, sensuale, accattivante essere umano che risponde al nome di Fabio Mattis.Ogni anno, a fine anno, su We are the Net! c'è il discorso di fine anno.Secondo l'intelligenza artificiale "We are the net" (noi siamo la rete) potrebbe essere una frase o un motto che si riferisce all'importanza della rete o delle tecnologie di comunicazione nella nostra vita quotidiana. Potrebbe essere utilizzato come un modo per sottolineare l'importanza della connettività e della comunicazione online nella nostra società attuale. Tieni presente che "We are the net" potrebbe anche essere il nome di un'organizzazione o di un progetto che si occupa di tecnologia o di questioni relative alla rete.Ci ha beccato?In questa puntata parleremo diTwitchGoogleYouTubeChat GPTOpen AIEleonora d'AquitaniaAlejandro JodorowskyObi One ·Algoritmi ·Intelligenze poco artificialiBuon 2023, che sia un anno di abbondaza in ciò che ricercateFabio
Il 31 dicembre alle 20,30 circa quasi tutto il Paese si ferma: sono più di 15 milioni gli italiani che ogni anno seguono in diretta tv il discorso del presidente della Repubblica. Ma come nasce questo appuntamento, come è cambiato e che ruolo ha nella politica? Ne parliamo con Ugo Magri, quirinalista de La Stampa. Fonti: I contributi audio di questa puntata sono tratti dai video pubblicati sul canale youtube Presidenza della Repubblica Quirinale il 28 dicembre 2009, il 31 dicembre 2014, il 31 dicembre 2020 e il 31 dicembre 2021, da da ilpost.it del 31 dicembre 2016, dai video pubblicati sul canale youtube Paglia Quotidiana il 29 e il 31 gennaio 2012 e il 3 febbraio 2021, dal video pubblicato sul canale youtube di Lanfranco Palazzolo il 30 dicembre 2013, dall'archivio di Radio Radicale per i discorsi di fine anno 1998 e 1999.
Di solito a fine anno si fanno buoni propositi...ma è sbagliato e vi spiego il perché! Discorso di fine anno e buon 2023.
"L'Ucraina non è caduta ma vive e combatte: non ci arrenderemo mai". E' il succo del discorso pragmatico con cui Volodymyr Zelensky si è rivolto al Congresso americano durante la sua storica visita a Washington, primo viaggio all'estero dall'inizio dell'invasione russa.
Al microfono di Massimo Zenari, Leopoldi Lonati presenta "Discorso senza un alito di vento", la sua nuova raccolta poetica edita da Casagrande nella collana Versanti. Intervista integrale.
In questo episodio abbiamo sottoposto alla prova del fact-checking gli “appunti” della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il discorso di candidatura alla segreteria del Pd di Elly Schlein. Nel primo caso i temi analizzati sono stati il tetto all'uso del contante, quanto costa davvero ai commercianti far pagare i clienti con il pos, e la rivalutazione delle pensioni. Per la candidata alla guida dei dem, invece, vi proponiamo tre delle sue affermazioni verificate: una sulla presunta incostituzionalità del cosiddetto “decreto Rave” del governo Meloni, un'altra sul settore dell'assistenza e cura alla persona, e una terza sul ruolo delle donne nella cura della casa e dei familiari.Nella seconda parte vedremo cosa c'è di vero nelle parole di due esponenti del governo: la Banca d'Italia è davvero controllata da banche private, come ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari? E davvero l'Unione europea ha raddoppiato «il tetto all'uso del contante previsto dal governo italiano da 5mila a 10mila euro», come ha sostenuto il vicepremier Matteo Salvini?Scriveteci all'indirizzo podcast@pagellapolitica.it o via Whatsapp al 3332652626.Seguiteci sui nostri siti https://pagellapolitica.it/ e https://facta.news/ sui nostri profili Facebook, Instagram e Twitter.Condotto da Tommaso CanettaEpisodio scritto da Tommaso Canetta e Laura LoguercioProdotto da Jessica Mariana MasucciLINK UTILIhttps://pagellapolitica.it/articoli/fact-checking-appunti-melonihttps://www.pagellapolitica.it/articoli/fact-checking-schlein-segreteria-pdhttps://pagellapolitica.it/articoli/banca-italia-controllata-banche-privateAudio Giorgia Meloni https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=467455765528765 CREDIT BRANI“Right on target” di Lemonmusicstudio https://pixabay.com/it/music/musica-rock-right-on-target-15699/ “Russian roulette” di Gvidon https://pixabay.com/it/music/ottimista-russian-roulette-20573/
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7233I PRESUNTI MESSAGGI SEGRETI DI BENEDETTO XVI di Roberto De MatteiC'è in Italia un giornalista che scrive di cose della Chiesa e si lamenta essere ignorato da una serie di intellettuali e di testate cattoliche di orientamento tradizionale, di cui riporta un puntiglioso elenco, accusandole di sottrarsi a un confronto che il giornalista giudica doveroso data l'importanza del tema: i presunti messaggi in codice che l'unico papa legittimo, Benedetto XVI, trasmetterebbe per denunciare l'impostura dell'antipapa, Jorge Maria Bergoglio. Il giornalista non si duole delle numerose critiche che ha già ricevuto, ma di quelle che non sono ancora arrivate, impedendo, con questo silenzio, che la sua ricostruzione delle vicende della Chiesa venga presa nell'«attenta, serissima e approfondita considerazione» che, a suo avviso, merita.Poiché tra le testate che egli accusa di non avere ancora espresso un giudizio su di lui e sulla sua opera, c'è anche Corrispondenza Romana, non abbiamo difficoltà a soddisfare il suo desiderio: si chiama Andrea Cionci, un giornalista di cui abbiamo apprezzato gli articoli fino ai primi mesi del 2020 quando, con la pandemia, sembra aver completamente perso la bussola, come altri promettenti ingegni.Cionci si vanta di aver pubblicato centinaia di articoli e un libro che ha venduto 12.000 copie ed è stato tradotto in due lingue, ma si illude se pensa che questi numeri corrispondano a un ampio consenso di pubblico. La ragione del suo successo sta nella "curiosità" che le sue cervellotiche tesi suscitano tra lettori amanti del sensazionalismo. La vana curiositas che, come spiega san Tommaso, è l'aspetto vizioso del desiderio di conoscere (Somma Teologica, II-II, q. 167), è una malattia della mente da cui ogni cattolico deve guardarsi. Questa è la ragione per cui non riteniamo necessario pubblicizzare il suo libro e i suoi articoli, senza che di ciò ci si debba far rimprovero.SCRIVERE SENZA NESSUNA COMPETENZALa ragione per la quale il silenzio ha accompagnato la sua "inchiesta" sul conclave del 2013 sta anche nel fatto che egli pretende di parlare di una questione non solo seria, ma drammatica, riguardante la vita della Chiesa, senza avere la pur minima competenza per farlo. Cionci infatti non ha alcuna conoscenza teologica o canonica, ma soprattutto sembra privo di quel buon senso, prima ancora che di quello spirito cattolico, che è condizione necessaria per affrontare problemi delicati e complessi che toccano la vita delle anime. Gli "esperti" a cui si richiama per giustificare le sue tesi sono citati a sproposito, perché nessuno di essi le condivide. E l'unica arte di cui egli si dimostra padrone è purtroppo quella del sofisma.L'abdicazione di Benedetto XVI e il modo con cui essa è avvenuta sono considerati da molti studiosi e anche da eminenti membri del Sacro Collegio come un grave errore, mentre per Cionci è un'astutissima manovra del "Papa emerito" per mettere con le spalle al muro il suo rivale Francesco. Cionci ha coniato l'espressione di "auto-impedimento" per descrivere un'inedita situazione in cui Benedetto XVI, unico vero Papa, combatte in maniera occulta contro l'usurpatore Bergoglio. Papa Benedetto, a suo parere, si esprime in maniera criptica, attraverso una comunicazione in codice che solo Cionci è in grado di decifrare. Ma se il linguaggio di Benedetto è volutamente segreto, non si capisce perché Cionci, che è un suo ammiratore, lo riveli al mondo intero. Benedetto, direttamente o attraverso il suo segretario mons. Georg Gänswein, ha più volte smentito la tesi che lo vuole ancora Papa regnante, ma ogni smentita è per Cionci una conferma, perché, a suo avviso, se Benedetto confermasse pubblicamente il suo piano, svelerebbe il gioco che conduce. E se Benedetto dicesse che Cionci è matto, il nostro sarebbe pronto a dichiarare che, in senso spirituale, la follia può rappresentare il passaggio ad un alto livello di conoscenza. Non a caso nelle carte dei Tarocchi il "matto" cambia il suo significato a seconda di come esce nel giuoco, positivo se è diritto, negativo se è a rovescio.UNA TESI INCONSISTENTECionci afferma che il prof. Roberto de Mattei, direttore di Corrispondenza Romana, «non ha colto che la questione della legittimità di Bergoglio è canonica, anni luce prima di essere teologica». In realtà è proprio il Diritto canonico, prima ancora della dottrina teologica, a rendere inconsistente la tesi di Cionci, per cui la Chiesa cattolica sarebbe prossima alla sua fine, a causa di un'illegittima successione al pontificato. Cionci sembra ignorare che la Chiesa è necessariamente, e per sua natura, una società visibile. Pio XII lo esprime in questi termini: «La Chiesa cattolica è il gran mistero visibile, perché visibile è il suo capo sulla terra, il Vicario di Cristo, visibili sono i suoi ministri, visibile la sua vita, visibile il suo culto, visibile l'opera e l'azione sua per la salvezza e la perfezione degli uomini" (Discorso del 4 dicembre 1943).Se la Chiesa cattolica non fosse visibile, non potrebbe essere riconosciuta ed essa può e deve essere riconosciuta da ogni uomo sulla terra proprio per le proprietà visibili che la caratterizzano. Questa visibilità è data innanzitutto dalla successione apostolica, un carattere che si trova solo nella Chiesa cattolica romana. Chi proclama l'interruzione della successione apostolica si situa nel solco delle innumerevoli conventicole eretiche di cui sant'Alfonso Maria de' Liguori ha fatto un esauriente e sempre attuale compendio (Storia delle eresie colle loro confutazioni, Phronesis, Palermo 2022). Nell'orgoglio, nota sant'Agostino, hanno la loro radice tutte le eresie e le apostasie della fede (Sermo 46, n. 18). Solo un uomo pieno di presunzione può anteporre l'opinione propria al giudizio della Chiesa universale fondata da Dio. Per mortificare quella forma di orgoglio della mente che è la vana curiositas, potrebbe essere utile sostituire alle letture mattutine o serali di tanti blog pseudo-cattolici, le meditazioni illuminanti sull'Avvento del grande abate di Solesmes, dom Prosper Guéranger (1805-1875). Le parole della Liturgia spiegate da don Guéranger parlano di tenebre che Dio solo può dissipare e di piaghe che solo la sua bontà può risanare: sono le piaghe della Chiesa e sono le tenebre in cui è immerso chiunque rifiuta di accettarne il Mistero.
La riammissione di Trump (e altri profili) su Twitter pone una serie di questioni importanti. Non tanto per il profilo dei ''riammessi'', quanto sul ruolo delle Piattaforme nel processo di decisione, soprattutto in Europa, soprattutto alla luce del DSA.Ne parliamo con Guido Scorza nella nuova puntata di Garantismi.»»»Io sono Matteo Flora, mi occupo di #Reputazione Digitale, la insegno in Università e faccio consulenza ad Aziende, Enti e Professionisti con le mie aziende.Vengo dalla Sicurezza informatica - ma vengo in pace - e qui con “Ciao Internet” ti racconto tre volte alla settimana come la Rete ci Cambia, come capirla e usarla al meglio per migliorare la tua vita e professione, non solo digitale.Se vuoi è il momento giusto per iscriverti - FALLO SUBITO - e se hai bisogno di ancora più spunti ci sono “2 Minuti di Internet”, la newsletter settimanale, ed il Gruppo e Canale Telegram per discutere assieme, trovi i link qui sotto.Le mie Aziende » http://matteoflora.com/#aziendeCommunity Telegram » https://mgpf.it/tgNewsletter e Corso Gratis » https://mgpf.it/nlFacebook » https://mgpf.it/fbPodcast » https://mgpf.it/pcPer contatti commerciali: sales@matteoflora.com
Eccoci qui a celebrare i 2 anni di Yugen Podcast [aggiungere rumore di trombetta festaiola]. Abbiamo superato i 10MILA DOWNLOAD! Spegniamo le candeline ringraziandovi tutti per averci ascoltato e (speriamo) continuare a farlo. Se vi va, lasciate una recensione su Spotify/Apple Podcast. Seguiteci qui e sui social. Tanti auguri a Yugen e la torta (coi consigli) a voi! Menù festa di compleanno: - Discorso dei 2 anni - UNA COSA CHE PIACE A TUTTI TRANNE CHE A TE! (con le vostre risposte) 2' 37'' - THE BEAR (con Matteo Valsecchi) 12' 32'' - THE SUICIDE SQUAD quello con l'articolo (con Francesco Mucci) 23' 41'' - 3 CANZONI SULLA GUERRA (con Luca Momblano) 35' 32'' - L'ARCHEOLOGO SUL GRANDE SCHERMO (con Francesco Bellu) 41' 08'' - Lista dell'attesa n° 46 (Sr, Passengers Milano, Gigaciao) 59' 12'' ATTENZIONE: contiene anche riferimenti a Vieni avanti, cretino, Lara Croft, Don DeLillo, gelati, Heartstopper e un paio di parolacce. LINK: - Il libro di Francesco Bellu L'archeologo sul grande schermo - Il multiverso di Yugen - Il live di Bob Marley
Quest'anno Valori.it racconta la Cop 27 di Sharm el-Sheikh insieme a Lifegate. Seguici ogni giorno!
Discorso del Papa al rientro dal viaggio apostolico in Bahrein
La Campania è sempre più ai vertici, nel firmamento dell'alta ristorazione dove la cucina raffinata e di alta qualità si fonde al grande patrimonio agroalimentare, alla competenza e alla creatività del “savoir faire” campano, non a caso è tra le regioni con il maggior numero di ristoranti stellati in Italia. Ma non solo, a caratterizzare il successo di chef, ristoratori e operatori del settore di questa regione è qualcosa di più profondo, si tratta del valore della cifra umana, fatta di legami sinceri, con le origini così come le persone, e un sacrale rispetto della famiglia. Il premio “Miglior Servizio di Sala” nell'ambito della Guida Ristoranti d'Italia 2023– Gambero Rosso ne è un esempio. Durante la premiazione, in primo piano appunto la Campania, al centro l'eccellenza in tutte le sue forme, ma soprattutto la forza dei rapporti genuini consolidati nel tempo. A consegnare il premio Maria Vittoria Casolaro e Vittorio Casolaro, della “Casolaro Hotellerie” realtà storica napoletana e riferimento del settore Horeca, i premiati due colonne portanti della gastronomia italiana, anch'essi campani: Livia Iaccarino del Don Alfonso 1890, una delle più grandi donne di sala italiane, e Villa Crespi (Orta San Giulio), il ristorante di Antonino Cannavacciuolo, tra gli chef più talentuosi e amati.
Dopo aver superato la prova della Camera, Giorgia Meloni fa l'en-plein nell'Aula del Senato incassando la fiducia con 115 sì. 79 i no e 5 gli astenuti.
Discorso della Meloni prima della fiducia, spazia dall'essere donna all'identità nazionale al volere una commissione d'inchiesta sul covid, al sottolineare come PATRIA e FAMIGLIA siano indispensabili per l'Italia, e voi siete d'accordo?
Il discorso di Giorgia Meloni alla Camera e il Congresso del Partito comunista cinese. Oggi parliamo di due soli argomenti, ma sono argomenti belli impegnativi, lunghi e complessi, che meriterebbero forse entrambi una puntata dedicata. Ma la vita è troppo breve e il mondo troppo caotico e pieno di avvenimenti per fare troppe puntate dedicate. INDICE:00:34 - L'analisi del discorso di Giorgia Meloni16:20 - Come è andato il XX Congresso del Partito Comunista CineseTutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/il-discorso-di-meloni-ai-raggi_______________Abbonati: https://www.italiachecambia.org/abbonati/Seguici su:Telegram - https://t.me/itachecambiaInstagram (Italia che Cambia) - italiachecambiaInstagram (Andrea Degl'Innocenti) - deglinnocentiandreaFacebook - /itachecambia
In 60 secondi, ogni giorno, il vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli commenta le principali notizie, su Radio24 e in questo podcast
IL DISCORSO di GIORGIA MELONI alla CAMERA per la FIDUCIA? VOTO 5---00:00 - Intro00:35 - Discorso Meloni01:09:40 - Commenti sul discorso di Giorgia Meloni---Seguimi live tutti i giorni su Twitch alle 12.00 e alle 18.30 - https://twitch.tv/ivan_grieco---NordVPN: https://nordvpn.com/ivangrieco---Iscriviti al canale e attiva la campanella - https://bit.ly/3nIb6ZO---Patreon (contenuti esclusivi) : https://www.patreon.com/ivan_grieco---Link per codice sconto Cuffie ASTRO 5% : http://astro.family/rampageEMEA ---Instagram ►https://instagram.com/ivangriecoTwitter ► https://twitter.com/Ivan_Grieco
Discorso del Papa sul tema del matrimonio e della famiglia
a cura della redazione
Metafore poco efficaci, confidenze a Matteo Salvini a microfoni aperti, negazioni su negazioni. Potrei riassumere così il primo discorso da Presidente del Consiglio di Giorgia Meloni.In questo video, in meno di 180 secondi, torno a sottolineare i limiti e i rischi della comunicazione per metafore, il piano intradiegetico ed extradiegetico della comunicazione, e l'uso delle negazioni nel Public Speaking.
Meloni scrive il discorso. Polemica su caso Cingolani.
Oggi, su Dpen giallo, parliamo di uno dei libri di Barack Obama. Una Terra Promessa è un libro a tratti biografico che offre mille temi di discussione. Parleremo dei limiti delle democrazia in questa live. Trovate i libri di cui parliamo in questa lista Amazonhttps://amzn.eu/euil0VkDPEN non si ferma qui! Restiamo in contatto:
In questo episodio analizzo le tecniche di comunicazione paraverbale (uso della voce) / non verbale (uso dei gesti) di Giorgia Meloni, durante il suo discorso di questa notte in cui ha commentato i risultati delle ultime elezioni.
"Voglio essere molto chiara, le sanzioni sono qui per restare. Questo è il momento per noi di mostrare determinazione, non pacificazione". È un'Europa che non arretra quella proposta da Ursula von der Leyen questa mattina a Strasburgo durante il discorso sullo stato dell'Unione, Ne abbiamo parlato con Beda Romano, corrispondente del Sole 24Ore a Bruxelles. Da alcune ore, la notizia dei 300 milioni elargiti dalla Russia a vari partiti e think tank nel mondo sta interferendo con la campagna elettorale italiana e le opinioni pubbliche dei Paesi coinvolti. Ne abbiamo parlato con il prefetto Adriano Soi,docente di Intelligence e Sicurezza Nazionale alla Scuola di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze, e con Brian Hooper, ex funzionario del Dipartimento di Stato Usa.
Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, analisti, i più autorevoli a livello internazionale.
Bentornati nella stagione DODICI del podcast di iPhoneItalia, il podcast dedicato al mondo Apple che ama spaziare nel mondo della telefonica mobile e di tutta la tecnologia.In questa puntata, protagonista assoluto non può che essere lui, iPhone 14. Il lancio del nuovo iPhone è infatti alle porte ed oltre ad i consueti rumors pre-lancio, restano dei temi caldissimi sul tavolo. Uno è la possibilità di un nuovo design del display, con l'abbandono della notch in favore di una pillola. Ultimi rumors parlano di uno spazio che Apple potrebbe adattare mediante software per rendere uniforme la pillola annerendo lo spazio trai due fori dedicati a FaceID e camera anteriore. Chiaramente resta centrale la questione prezzi, i rumors sono diversi e discordi tuttavia non c'è molto ottimismo.Ma parliamo anche di Apple Watch e del nuovo, presunto, modello Pro, più grande. Cerchiamo di ipotizzare il posizionamento di questo dispositivo nella lineup.I tema di questa puntata del podcast:- iPhone 14: tutti i perché della pillola- Notch, fori o pillola simmetrica? Scelta meramente estetica- Apple Watch Pro: a chi è rivolto?Conduttori:Giovanni Longo: www.twitter.com/giolongooClaudio Sardaro: www.twitter.com/ClauoITALuca Ansevini: www.twitter.com/Anse1987Feedback?Potete segnalarci temi da approfondire, dire la vostra o darci qualunque tipo di feedback su Twitter col consueto hashtag #iPhoneItaliaPodcast.Potete, inoltre, darci una valutazione su Apple Podcast e seguirci su Spreaker per aiutare più persone a scoprire il nostro podcast.I vostri consigli ed i vostri commenti sono preziosi per noi, sul serio.
Aristide Fumagalli"La questione gender"Una sfida antropologicaQueriniana Editricehttps://www.queriniana.it/La differenza tra l'uomo, maschio e padre, e la donna, femmina e madre, ritenuta un dato essenziale e imprescindibile della natura umana, è oggi posta in discussione dalla più recente cultura sessuale, che contesta la naturalità della differenza sessuale e rivendica il diritto di definire altrimenti il genere sessuale di appartenenza.Con l'intento di offrire gli elementi interpretativi e i criteri valutativi per orientarsi nel dibattito sulla cosiddetta questione del gender, il testo provvede, anzitutto, a delineare lo sviluppo delle teorie di genere e la loro incidenza sul piano politico-giuridico. Considerando poi la posizione della chiesa cattolica a livello di diplomazia, magistero e tendenze ecclesiali, opera una distinzione fra ideologia gender e prospettiva di genere, segnalando i limiti della prima e i pregi della seconda. Suggerisce, infine, alcune prospettive antropologiche e indica delle coordinate bibliche essenziali.L'idea sottesa alla riflessione proposta in queste pagine è che l'attuale questione gender non è certo priva di pericolose insidie per l'identità sessuata e le relazioni sessuali degli esseri umani. Tuttavia, costituisce anche una sfida antropologica che sollecita una nuova cultura delle relazioni tra uomo e donna, capace di scongiurare la prevaricazione dell'uno sull'altra e di valorizzare, anzi, la loro differente identità in vista del reciproco amore.L'esperienza ce lo insegna: per conoscersi bene e crescere armonicamente l'essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze.La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l'arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Io mi domando, per esempio, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l'uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più. Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l'unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l'impegno a favore di una società più libera e più giusta.Papa Francesco, Discorso all'udienza generale del 15 aprile 2015Aristide Fumaga è sacerdote ambrosiano. Ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Insegna teologia morale presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, l'Istituto superiore di scienze religiose e il Seminario arcivescovile di Milano.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Questo episodio extra (chiamiamolo anche episodio Bonus), il numero 5 della serie, è dedicato ad un uomo e a tutti i suoi oscuri collaboratori che hanno svolto silenziosamente il proprio dovere. L'episodio vuole ricordare la figura del generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso vigliaccamente il 3 settembre 1982 a bordo dell'autobianchi A112 della moglie e con la moglie, Emanuela Setti Carraro, insieme alla Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza Domenico Russo, assegnato di scorta al prefetto Dalla Chiesa a Palermo. Le vicende sono note e noi non le ripercorreremo. Ci sono numerosi approfondimenti sulla vita e sull'operato di un personaggio così carismatico e importante allo stesso tempo come Carlo Alberto Dalla Chiesa. Questa puntata è dedicata all'ultimo discorso che egli tenne, in qualità di ufficiale dei Carabinieri, ma forse ancora di più in qualità di Vice Comandante Generale il 5 maggio 1982, quando aveva già assunto le funzioni di prefetto di Palermo ma era tornato a Roma per il saluto all'Arma, a quella Istituzione che aveva servito fedelmente per tutta la sua vita. Il suo fu un discorso che veniva dal cuore e che in questo episodio Storia dei Carabinieri ha provato a presentare analizzando alcune questioni. Egli ha guardato al suo passato e ai suoi collaboratori nonché all'esperienze che visse nell'Arma. Va ricordato che si tratta di un discorso letto (come egli stesso cita) per la prima volta seguendo appunti scritti nel 1982, quarant'anni fa, e dunque ciò che egli disse appare forse ancora più importante. In questo senso, si è voluto offrire all'ascoltatore una sintesi della interpretazione più ampia che è apparsa altrove e che ha costituito un momento di riflessione offerto nelle pagine della rivista scientifica dell'Arma dei Carabinieri. In questo senso, noi di Storia dei Carabinieri, ci auguriamo di aver contributo a far conoscere qualcosa di meno noto, qualcosa che molti militari dell'Arma portano con se, quel senso delle Istituzioni che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa condivise con il suo ultimo discorso. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal contributo apparso sulla Rassegna dell'Arma dei Carabinieri. In particolare, si tratta del saggio di Flavio Carbone “Il discorso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”, in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, n. 2 (aprile-giugno) 2018, pp. 137-168. Il testo è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri, mentre qui si può scaricare il numero della rivista in formato Adobe Acrobat. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
Perché Mario Draghi ha ripetuto per quattro volte la domanda “Siete pronti” durante il suo discorso di oggi in Senato?Su questa questione si sono scatenate molte considerazioni da parte di critici e giornalisti. Ne parlo in questo episodio, cercando di dare una spiegazione plausibile a questa scelta di comunicazione.
La settimana scorsa stavo spiegando un concetto molto difficile a degli studenti un po' distratti. Qualcuno mi ha fatto perdere il filo del discorso...